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Статті в журналах з теми "Ciclo economico. italia. Miracolo"

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Tekavčić, Pavao. "Quaderni di filologia e lingue romanze, Ricerche svolte nell'Università di Macerata, Terza serie, vol. 17; Macerata 2002, 414 pp." Linguistica 44, no. 1 (December 1, 2004): 188–89. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.188-189.

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Анотація:
Il volume qui recensito racchiude i seguenti contributi Caterina Santarelli, L'ittionimia dialettale di Porto San Giorgio, 5-93;Uberto Malizia, Unfichier de lexicographie musicale du Mayen Age: essai sur la Lettre A [sic: senza circonflesso], 95-116;Monica Balestrero, La sfida dello sparviero, 117-139;Marinella Mariani, Ecrire le voyage: Stendhal dans Les Marches, 141-160;Elisabeth Ceaux, Souvenirs d'un blesse: Le regard d'Hector Malot sur la guerre de 1870, 161-182;Dante Pasquali, Il ciclo del mondo reale, 183-232;Daniela Fabiani, Una geografia privilegiata: /'Italia e la sua cultura nell'opera di Julien Green, 233-271;Silvia Vecchi, Le talon d'Hermès: la conoscenza errante, 273-291;Maryvonne Baurens, "Les couleurs de l'argot" contemporain, 293-320;Marco Cromeni, Berceo e ii miracolo de La Abadesa prefiada, 321-350;Miquel Pérez Escalera, La nada cotidiana y la cuestión de la identidad, 351-366;12) Carlos Alberto Cacciavillani, Alta Gracia: vicende storiche ed economiche, 367-387;Roberto Crescente, II territorio nella storia: /'Abruzzo adriatico dalle fonti letter­ arie e cartografiche, 389-402; Note e recensioni:14. Luca Pierdominici, Funzione deittico-anaforica, a livello della frase, di moifema ed elementi morfologici: gli accordi, 405-407 [nota] 15. Silvia Salvucci, recensione di: Christiane Roederer, La veilleuse de chagrin, Strasbourg, La Nuée Bleue, 2002; 408-409; Indice, 411-414. Come finora, la nostra recensione si concentra sui contributi di argomento linguistico e filologico, presentando gli altri in modo sommario.
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Felice, Emanuele. "La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2011): 77–112. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004003.

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Анотація:
La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share L'articolo analizza le nuove stime del valore aggiunto regionale, per anni benchmark dal 1891 al 2001, con riferimento alla struttura occupazionale e al prodotto per addetto, nell'agricoltura, industria e servizi. Viene stimato l'impatto della distribuzione della forza lavoro e della produttivitŕ per addetto sui divari regionali e, attraverso un'analisi shift-share, vengono misurate le componenti strutturali e locali della crescita, in quattro distinti periodi storici: l'etŕ liberale (1891-1911), gli anni fra le due guerre (1911-1951), il miracolo economico (1951-1971) e i decenni della ristrutturazione post-fordista (1971-2001). Dai risultati, emergono importanti spunti di riflessione sul «modello» italiano di disuguaglianza regionale nel lungo periodo, che sembra differenziarsi soprattutto per il percorso del Mezzogiorno, la cui convergenza durante il miracolo economico si č interrotta negli ultimi decenni.
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Testa, Carlo. "La nuova Italia del Miracolo Economico: “Un disco per l’estate” mezzo secolo fa." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 49, no. 2 (June 5, 2015): 674–76. http://dx.doi.org/10.1177/0014585815583292.

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Belloni, Eleonora. "Questione ambientale e paesaggio: i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 295 (May 2021): 165–85. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295008.

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Анотація:
Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell'Italia postunitaria, e si delinea poi con l'ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all'approccio dominato dall'idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l'idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra
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Zinni, Maurizio. "Un festival americano nell'Italia del "miracolo". Il primo Festival dei Due Mondi di Spoleto e la diplomazia culturale americana." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 65–85. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002004.

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Анотація:
La prima edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto nel 1958 fu uno degli eventi artistico-culturali più importanti realizzati in Italia nel dopoguerra. Fu anche una manifestazione esemplare della diplomazia culturale americana in Europa negli anni della "coesistenza pacifica" fra i due blocchi. I maggiori finanziamenti provennero dal network pubblico-privato formato da Big Foundations e fondi governativi che ebbe come obiettivo la diffusione della cultura americana in Europa. Il fondatore del Festival, Gian Carlo Menotti, e gli artisti invitati ad esibirsi furono essi stessi protagonisti della diplomazia pubblica americana negli anni Cinquanta. Allo stesso tempo, un ruolo rilevante nella sua organizzazione venne svolto da alcuni attori locali italiani di diverso orientamento politico che si giovarono della visibilità internazionale per ottenere obiettivi di carattere economico. Il risultato finale si rivelò un successo sia per gli obiettivi propagandistici americani, sia per il tornaconto della locale amministrazione comunale a maggioranza comunista.
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Scaramellini, Guglielmo, and Luca Muscarà. "Calogero Muscarà(1929-2020)." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 1 (March 2022): 114–24. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13370.

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Анотація:
Il 5 novembre 2020, a novantun'anni, il professor Calogero Muscarà è mancato per una polmonite interstiziale, nonostante avesse superato l'infezione da Covid-19. Egli stava ancora lavorando, con la passione e la lucidità che Gli erano sempre state proprie, sui temi ai quali si era dedicato fin dai primi anni di studio: Venezia, la sua storia e il suo presente; il sistema politico-amministrativo italiano dall'Unità a oggi e i suoi rapporti con l'evoluzione socio-economica-culturale del Paese in chiave territoriale; il concetto di megalopoli e la sua possibile applicazione all'Italia, tema cui era dedito dagli anni Settanta. Solo poche settimane prima aveva infatti licenziato l'articolo "Compartimentazione amministrativa dello Stato italiano e processi di formazione di una megalopoli nel Nord Italia", l'ultimo che abbia dato alle stampe e che uscirà quest'anno in un volume collettaneo a lui dedicato (Scaramellini, a cura di, 2022). Non Gli è stato possibile invece completare un altro saggio, più approfondito e articolato, sul medesimo tema e in gestazione da lungo tempo, a causa di un incidente informatico, ma soprattutto per l'incalzare del tempo e forse il presentimento che la pandemia lo attendesse al varco. Tale saggio, già steso a grandi linee ma ancora senza titolo, ripercorreva un tema sempre a Lui caro, fin dal suo esordio nella Geografia italiana: la storia dei rapporti intercorsi fra il mutare dell'ordinamento politico-amministrativo del Paese dopo l'Unità e il non sempre convergente sviluppo sociale, culturale, economico, in una parola, civico del sistema-Paese Italia e delle sue partizioni ‘regionali' (secondo i tratti delineati da Pietro Maestri nel 1868 e sostanzialmente confermate nelle successive vicende politiche, istituzionali, sociali, culturali, economiche, fino ai giorni nostri). Professore emerito della Sapienza, presidente della World Society for Ekistics, membro onorario della Société de Géographie de Paris e della Società geografica italiana di Roma, Calogero Muscarà è stato protagonista del rinnovamento della geografia italiana nel periodo del ‘miracolo economico', affrontando nei decenni successivi l'analisi dei profondi cambiamenti avvenuti nell'organizzazione del territorio italiano dalla fine della seconda guerra mondiale e le conseguenti problematiche ambientali, economiche, regionali, urbane e culturali, e contribuendo alla diffusione della geografia francese in Italia e alla conoscenza della geografia italiananel mondo francofono.
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Garofoli, Gioacchino. "Il processo di trasformazione dell'economia in provincia di Pavia: un quadro generale." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001002.

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Анотація:
L'articolo tratta le trasformazioni economiche in provincia di Pavia nel secondo Novecento, dai cambiamenti di struttura produttiva e dei livelli occupazionali ai diversi modelli di sviluppo perseguiti. Dopo il dopoguerra emerge un rapido processo di industrializzazione, specie nei due comuni più grandi, che si inseriscono nel processo di trasformazione del "triangolo industriale" e del "miracolo economico" italiano. In questa fase l'economia pavese, e la città di Pavia, è caratterizzata dalla presenza di grandi imprese, che la fanno rientrare nell'ambito di un modello à la Perroux. Successivamente soprattutto Pavia, ma anche Vigevano, entrano nella fase della crisi della grande impresa dei primi anni Settanta. A partire dalla metà degli anni Settanta inizia a innescarsi un modello di sviluppo periferico, basato sulla piccola impresa e sul coinvolgimento di aree esterne alle città principali, seguendo il modello della Terza Italia. Segue la fase di progressiva deindustrializzazione che determina una crescente dipendenza dal mercato del lavoro dell'area milanese, con aumento del pendolarismo. Il territorio pavese non riesce più a realizzare la valorizzazione delle risorse locali, a partire dal lavoro ma anche delle risorse finanziarie che non vengono più utilizzate per lo sviluppo territoriale. L'articolo si conclude con la discussione delle occasioni mancate e dei problemi lasciati alle future generazioni.
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Siscaro, Gaetano. "La gestione della lotta ecosostenibile contro i fitofagi dannosi: il caso della Tignola del pomodoro." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382/SFE (December 22, 2019): DECA22—DECA28. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.82.

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Анотація:
La Tignola del pomodoro Tuta absoluta, fitofago invasivo di primario interesse economico in Italia, può infestare le piante di pomodoro durante tutto il ciclo di produzione. Specie di origine neotropicale, è da molti anni presente in Sud America e a partire dal 2006 si è rapidamente insediata anche nel bacino del Mediterraneo. Più di recente la sua diusione ha interessato l’Africa e l’Eurasia divenendo una seria minaccia per la produzione di pomodoro a livello globale sia in serra che in pieno campo. Vengono illustrate le più significative strategie di controllo integrato (IPM) che comprendono l’adozione di misure di prevenzione, strumenti di monitoraggio e metodi di controllo sostenibile a ridotto impatto eco-tossicologico. In serra, queste strategie possono essere adottate sia prima del trapianto (rimozione dei residui colturali, tecniche igienico-sanitarie, utilizzo di reti anti-insetto) che dopo (uso di feromoni, protezione e potenziamento dei nemici naturali indigeni, applicazioni razionali di insetticidi e bioinsetticidi). Tra le applicazioni di controllo biologico, vengono illustrati e discussi il ruolo del miride predatore Nesidiocoris tenuis e le tecniche per la sua valorizzazione.
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Spezzani, Carlo, Andrea Fabris, Oliviero Mordenti, Amedeo Manfrin, Fulvio Salati, Franco Giorietto, Cristian Salogni, and Giancarlo Ruffo. "MANUALE PER LA GESTIONE DEL CONTROLLO DEL BENESSERE DEI PESCI DURANTE IL TRASPORTO SU STRADA." Rassegna di Diritto, Legislazione e Medicina Legale Veterinaria 19, no. 1 (September 7, 2022). http://dx.doi.org/10.54103//18648.

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Анотація:
L’acquacoltura ha sempre rappresentato un’importante attività di allevamento animale e mai come oggi ha assunto un’importanza crescente dovuta ad una sempre maggior domanda di consumo annuo pro capite di pesce che, tuttavia, ha comportato una contestuale diminuzione dell’apporto della pesca. La movimentazione di pesce vivo è parte integrante della attività di piscicoltura in tutta Europa. Negli ultimi decenni in Italia l’allevamento del pesce e di altre specie acquatiche è stato in costante aumento, stabilizzandosi solo negli ultimi anni. Si è registrato un sempre maggiore interesse alle pratiche di acquacoltura utilizzate e ai relativi problemi di benessere dei pesci da parte del legislatore, nel campo della ricerca e da parte dei consumatori. I dati dimostrano che l’acquacoltura è un settore in crescita: nell’anno 2016 sono stati trasportati e introdotti in Italia oltre 72 milioni di Kg. di pesce vivo (35.5% trote – 14.6% spigole e orate – 4% pesce gatto e anguille) e si prevede che a livello mondiale nel 2030 il 60% del pesce consumato sarà di allevamento. In Italia le specie più trasportate sono le orate, le spigole nelle fasi giovanili e le trote. La maggior parte delle specie di pesce che sono allevate vengono spostate almeno una volta durante il loro ciclo produttivo, mentre alcuni animali vengono movimentati più volte. In acquacoltura sono allevate e trasportate oltre 60 specie diverse di pesci (oltre 30 specie in Europa). Se ne deduce che quantità di animali trasportati e la e la lunghezza durata del viaggio possono variare considerevolmente, in funzione del ciclo produttivo e delle necessità commerciali, che talvolta possono cambiare anche nel corso dello stesso anno. Il trasporto dei pesci è forse il più difficile e delicato rispetto alle altre specie di vertebrati, per cui ne deriva che un piccolissimo errore nelle varie fasi di trasporto ne comprometterebbe il benessere degli animali nonché una perdita economica nel settore. L’azione di protezione e di mantenimento delle condizioni di benessere del pesce vivo durante le operazioni di trasporto, che dovrebbe essere un dovere morale dell’allevatore e/o autotrasportatore, è un obbligo sancito dalla legislazione vigente e comporta una responsabilità legale sia degli operatori del settore, sia delle autorità competenti preposte ai controlli, le quali devono avere una alta professionalità e competenza nel corso delle operazioni ispettive e di vigilanza. Nelle attività di trasporto del pesce, è necessario eseguire le operazioni secondo specifici protocolli operativi, allo scopo di non pregiudicare lo stato di salute e indirettamente anche il valore economico degli animali oggetto di movimentazione. E’ rilevante quindi che gli operatori e il personale addetto siano formati e preparati per garantire ai pesci un trasporto senza stress. A tal proposito è importante sottolineare l’importanza fondamentale della figura del veterinario, il quale rappresenta oggi la sola figura professionale e con competenze scientifiche a cui la legge attribuisce il compito-dovere di verifica e di controllo delle condizioni degli animali e dei loro prodotti, nello specifico anche del pesce, ivi compresi i provvedimenti a tutela della protezione del benessere dell’animale durante il trasporto e che comportano, inoltre, anche la valutazione delle condizioni di dolore, stress, o sofferenze evitabili nel corso delle operazioni. Con il presente ‘Manuale’, vengono riportate una serie di misure specifiche da applicare nella gestione del trasporto su strada del pesce vivo, al fine di definire ed individuare le condizioni ottimali di benessere nel corso delle movimentazioni.
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Дисертації з теми "Ciclo economico. italia. Miracolo"

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Ibisco, Laura. "Le fluttuazioni economiche in Italia durante il miracolo economico (1950-1973)." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2012. http://hdl.handle.net/11385/200826.

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Анотація:
La preistoria, cause esogene ed endogene di un ciclo. Cicli di breve periodo. Cicli di medio periodo. Cicli di lungo periodo. Schumpeter e la struttura a più cicli. Maddison e il ritorno ai cicli di lungo periodo. Il quadro europeo di riferimento. Il miracolo economico italiano. Modello interpretativo del ciclo economico italiano. Il ciclo economico italiano (1950-1973). Popolazione. Occupazione. Bilancia commerciale. Investimenti. Inflazione.
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Garofalo, Damiano. "La televisione del «miracolo»: consumi culturali e cultura popolare in Italia (1954-1969)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424081.

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Анотація:
The main purpose of this thesis is to trace a «history of italian TV audiences», conceived on readers’ and users’ perspectives, investigating cultural consumption of Italian working classes during the so called «miracolo economico». Historical studies on Italian television have always focused on broadcasting rather than receivers. Analyzing a wide range of statistical, oral and autobiographical sources (letters, diaries, memories), the thesis tries to capture the voice of the Italian working classes and hence to understand the change that collective identities and societies went through during the «miracolo economico». No other cultural product was shaped by, and at the same time and for, popular Italian culture as TV programs did, determining collective and social behavior. Therefore, my thesis aims to display the organizing procedures of the working audiences: to catch the role played by TV in popular classes' everyday life.
L'obiettivo di questa tesi è definire una storia del pubblico televisivo italiano incentrata direttamente sui consumatori. La storiografia italiana, infatti, si è generalmente concentrata nel raccontare una storia dell'emittente più che dei riceventi. Per questo, l'oggetto primario di questo studio è il consumo culturale e televisivo delle classi popolari durante il cosiddetto «miracolo economico». Analizzando una serie di fonti statistiche, orali e autobiografiche, la tesi tenterà di descrivere i cambiamenti sociali e identitari di un epoca di grandi mutamenti, utilizzando direttamente la voce delle classi popolari. Se la televisione italiana si è sviluppata proprio a partire dal pubblico, prendendone direttamente la forma e andando a definire, così, una serie di comportamenti e mentalità che potremmo definire «popolari», l'obiettivo è quello di individuare il ruolo assunto dall'ascolto televisivo all'interno del tempo libero.
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Zerbinati, Gloria. "Il sacro, il riscatto, la perdita dell'anima. L'Italia del Nord-Est nel documentario cinematografico dal dopoguerra al miracolo economico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425650.

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Анотація:
The aim of this thesis is the analysis, by documentary images, shoot from post-war period until the “economic boom”, of landscape, anthropological, cultural and economic transformation which took place in North-East Italy. Thanks to a multidisciplinary approach which deals with sociological, artistic, psychoanalytic, philosophic, historic and economic aspects, the work develops enabling a deeper, more stratified and complex reading of the cinematographic representation of this transformation. After a short introduction in which the methodological and content choices are explained, we pass to the body of the thesis, divided into three main areas: The work, the rite, the sacred; The landscape, the soul of the places, the places without a soul; The loss of human importance towards the space. In the first domain, after realizing the total lack of religious or anthropological documentaries as the ones shoot in South Italy in the same period, the presence of the sacred is investigated from other points of view. Since the sacred always slopes down, after all, into the rite, a possible comparison can be found in the rite of work. It is thanks to the short films realized by Ermanno Olmi for Edisonvolta that work becomes the symbol of the holy rite, of the human demiurge who keeps his knowledge and his own individuality in spite of the quick passage to the modern. However, this perspective is counterbalanced by other film directors who show, instead, the dehumanization of the worker inside the factory, thus analysing the different aspects of the same issue. In the second area, work is no more related to the sacred but it becomes a tool which frees from hunger, sorrow and humiliation, as evident in Florestano Vancini’s works. Supported by the “Camera del lavoro” of Ferrara, these works associate the civil and political commitment to a style which is influenced by both the neorealist and the “macchiaioli” painting. The landscape, which in Vancini’s works is subject of denouncement because of its decay, or a matter of pictorial digressions if interpreted in a bucolic perspective, in film directors like Piavoli and the less known Renzo Ragazzi, becomes immediately a myth bearer. In the third part, in comparison with the anthropocentrical vision of the first one and with the balanced perspective between man and nature of the second one, there is a process of depersonalisation of man until his final disappearance. The results are empty spaces or disturbing architectonic buildings in a De Chirico style. The filmmaker who better grabs this tendency is Michelangelo Antonioni whose works not only deal with philosophic existential and aesthetic problems but also directly reflect upon this vision. Antonioni’s short films are compared with those of other film directors who, consciously or unconsciously, are influenced by him. They are charmed by the “shapes” of his rural and urban landscapes, stating at the same time the loss of the human being bearing. In the conclusion, besides summing up the different trends focused by the analysis of the cinematographic material taken into account, we try to identify the film directors who, still today, both in documentary and in fiction, talk about the changes of the territory. We also try to identify the ones who are looking again for the soul of the landscape by putting art, literature, poetry and especially cinema as places of the memory and by considering them as tools able to hinder the levelling and the barbaric destruction.
La tesi analizza le trasformazioni paesaggistiche, antropologiche, culturali, economiche dell’Italia del Nord-Est attraverso le immagini dei documentari realizzati tra l’immediato dopoguerra e gli anni del boom economico. Lo studio si articola secondo un approccio pluridisciplinare - sociologico, artistico, psicanalitico, filosofico, storico-economico - che favorisce una lettura più stratificata e molteplice della rappresentazione cinematografica di tale mutamento, ponendo a questione l’osmosi intercorrente fra difformi materie che, da angolazioni diverse, catturano un comune sentire riproducendolo nella forma loro più congeniale. Dopo una breve introduzione, in cui vengono esplicate le scelte metodologiche e contenutistiche, si passa al vero e proprio corpus della tesi, composta da tre macroaree: Lavoro, rito, sacralità; Il paesaggio, l’anima dei luoghi, i luoghi senz’anima; La perdita di importanza dell’uomo nei confronti dello spazio. Nella prima, dopo aver preso atto della totale assenza di documentari di matrice religiosa o di carattere antropologico assimilabili a quelli prodotti nel Sud Italia nel medesimo periodo, la presenza del sacro viene indagata sotto altri aspetti. Poiché la sacralità si declina, in fondo, sempre in una ritualità, un possibile riscontro è rintracciabile nel rituale lavorativo. Soprattutto grazie ai cortometraggi che Ermanno Olmi realizza per l’Edisonvolta, il lavoro diventa l’emblema del rito sacrale, dell’uomo-demiurgo che, pur nel rapido passaggio alla modernità, mantiene i propri saperi e la propria individualità. Ciò però viene controbilanciato da altri autori, che mostrano invece la disumanizzazione del lavoratore all’interno della fabbrica, indagando così le varie facce del medesimo problema. Nella seconda macroarea, il lavoro non ha più alcuna attinenza col sacro, ma diventa strumento che affranca dalla fame, dalla desolazione, dall’umiliazione, come è evidente nelle opere di Florestano Vancini che, sostenute dalla Camera del Lavoro di Ferrara, associano all’impegno civile e politico uno stile che risente della lezione neorealista così come della pittura dei Macchiaioli. Il paesaggio, che in Vancini è argomento di denuncia, a causa del degrado, o di divagazioni pittoriche, se declinato in chiave bucolica, in registi come Piavoli, ma anche in altri meno conosciuti come Renzo Ragazzi, è immediatamente portatore di mito. La posizione antropocentrica delineata nella prima parte e quella di equilibrio tra uomo e natura tratteggiata nella seconda vengono soppiantate, nella terza macroarea, da una progressiva spersonalizzazione dell’uomo culminante talora nella sua scomparsa, per lasciare il campo a spazi vuoti o a costruzioni architettoniche dagli inquietanti richiami dechirichiani. L’autore che meglio identifica questa parabola è Michelangelo Antonioni, i cui lavori, saturi di problematiche filosofiche, esistenziali ed estetiche, sono anche tra i pochi che interroghino direttamente lo statuto ontologico della visione. I cortometraggi di Antonioni vengono confrontati con quelli di registi che, consapevolmente o inconsapevolmente, risentono della sua influenza e rimangono affascinati dalle “forme” di paesaggi contadini e urbani, decretando al tempo stesso la perdita di rilevanza dell’uomo. Nella conclusione, oltre a fare il punto sulle varie tendenze ricavate dallo studio del materiale cinematografico analizzato, si tenta di individuare chi oggi, nel documentario e nel cinema di finzione, riprenda le fila del discorso sulla trasformazione del territorio e ricerchi nuovamente un’anima nel paesaggio, affermando l’arte, la letteratura, la poesia e soprattutto il cinema come luoghi della memoria e come strumenti atti a contrastare, coraggiosamente, l’appiattimento e la barbarica distruzione.
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Книги з теми "Ciclo economico. italia. Miracolo"

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L' Italia prima del miracolo economico: L'inchiesta parlamentare sulla miseria, 1951-1954. Manduria (Taranto) [etc.]: P. Lacaita, 2004.

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Alessandro, Verdelli, ed. Energia per l'industria in Italia: La variabile energetica dal miracolo economico alla globalizzazione. Milano: F. Angeli, 2008.

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Doria, Marco. L' imprenditoria industriale in Italia: Dall'unità al "miracolo economico" : capitani d'industria, padroni, innovatori. Torino: G. Giappichelli, 1998.

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