Добірка наукової літератури з теми "Centrale idroelettrica"

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Статті в журналах з теми "Centrale idroelettrica"

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Rudiero, Riccardo. "La centrale idroelettrica del cotonificio Widemann (San Germano Chisone, Torino): prospettive di conoscenza, conservazione e valorizzazione." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 492. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651203.

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Анотація:
Le valli alpine del Pellice, Chisone e Germanasca, ai cui piedi sorge la città di Pinerolo (TO), furono tra le prime aree industrializzate dello stato sabaudo, vocazione che si riscontra ancora in un’ampia rete di testimonianze materiali: dai complessi produttivi alle opere sociali per la classe operaia; dalle infrastrutture di sfruttamento delle acque al sistema di elettrificazione. Riguardo quest’ultimo, sono ancora numerose le strutture atte alla generazione di energia elettrica, talune dismesse, altre in funzione, altre ancora in corso di trasformazione. Il presente contributo si soffermerà sul caso della centrale idroelettrica del Cotonificio Widemann di San Germano Chisone (TO), dove l’analisi dell’esistente e una lettura diacronica dei documenti d’archivio hanno permesso di ricostruirne la storia e hanno fornito la base per alcune suggestioni legate alla sua conservazione e valorizzazione.
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Дисертації з теми "Centrale idroelettrica"

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Micocci, Domenico. "Sulla stima della producibilità idroelettrica di impianti esistenti: il caso della centrale del Cavaticcio di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Анотація:
La tesi affronta il tema della valutazione dell’energia ritraibile da un impianto idroelettrico ad acqua fluente esistente. Dopo un inquadramento teorico ed una ricognizione dei principali metodi attestati in letteratura per la risoluzione del problema, viene mostrata in dettaglio l’applicazione al caso di studio offerto dalla centrale del Cavaticcio, situata nel centro di Bologna ed alimentata dalle acque derivate dal fiume Reno attraverso l’omonimo canale. Sono analizzati i vincoli sul sistema di trasporto che limitano la massima portata recapitabile all’impianto e sono individuati, sulla base di considerazioni idrauliche, tre scenari corrispondenti ad altrettante configurazioni dei vincoli. Sulla base di osservazioni storiche, viene affrontata la caratterizzazione del regime dei deflussi del fiume Reno a Casalecchio; viene inoltre stimata l’entità del prelievo medio mensile della principale derivazione presente a monte della centrale. Tenendo conto delle molteplici cause di limitazione alla derivazione e considerando l’effetto dei prelievi lungo il percorso, si perviene a tre diverse stime della risorsa disponibile per la centrale, corrispondenti agli altrettanti scenari di vincoli sul sistema di trasporto. Il funzionamento dell’impianto viene analizzato nel dettaglio, stimando l’entità delle perdite di carico che hanno luogo a monte della sezione d’ingresso nella turbina e provvedendo altresì ad una valutazione dell’energia residua allo scarico: è possibile, in questo modo, formalizzare una legge che descriva l’andamento del salto utile al variare della portata utilizzata. Lo studio si conclude con una simulazione in ambiente MATLAB dell’energia producibile in risposta ai diversi scenari di disponibilità di risorsa valutati in precedenza. Vengono proposti alcuni confronti con i dati originariamente indicati nel progetto della centrale e sono indicati possibili interventi per migliorare ulteriormente la condizione attuale dell’impianto.
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Marrone, Enrico. "Previsione della produzione energetica annuale della centrale idroelettrica Hydrowatt SpA sita in Valbondione(BG)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5848/.

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Fontana, Francesco. "Recupero e ripristino di una centrale dismessa sul fiume Vergari a Mesoraca (KR): valutazione della producibilità idroelettrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12595/.

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Анотація:
Il presente elaborato di Tesi sviluppa uno studio idrologico e la stima di massima della producibilità idroelettrica associabile ad un intervento di recupero di una piccola centrale storica, sita in sinistra idraulica sul fiume Vergari a Mesoraca (Kr) e ormai dismessa da diverse decine di anni. Tale obiettivo è stato raggiunto nonostante l’assenza di dati idrometrici per il corso d’acqua oggetto di studio mediante una ricostruzione della curva di durata delle portate (flow duration curve, FDC). Per stimare le FDC in assenza di dati idrometrici è stato necessario adottare opportune tecniche di regionalizzazione dell’informazione idrologica. In particolare, si è fatto riferimento al cosiddetto “Metodo Grafico” (Smakhtin et al., 1997). Tale tecnica utilizza come dati di input le osservazioni di portata naturale raccolte in stazioni idrometriche esistenti in bacini limitrofi ed i descrittori idrologici dei bacini stessi. Infine, ipotizzando la riattivazione della centrale, si è proceduto a stimare la quantità d’acqua utilizzabile ai fini della produzione idroelettrica nel rispetto dei vincoli ambientali imposti dalla Regione Calabria (Deflusso Minimo Vitale), oltre alla producibilità elettrica dell’impianto ed al fabbisogno che riuscirebbe a soddisfare con diverse condizioni climatiche ed idrologiche. Gli scenari ipotizzati sono tre: un anno idrologicamente tipico, che descrive il regime di deflusso medio; un anno poco piovoso, che descrive uno scenario di produzione minima; un anno medio riferito ad uno scenario di lungo periodo, che tiene conto della variabilità climatica su un periodo di oltre un decennio.
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4

Zaniboni, Luca. "Sistemi di regolazione delle centrali idroelettriche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5786/.

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5

Mentis, Alessandro. "Modellistica e simulazione di centrali idroelettriche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6841/.

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Анотація:
La dissertazione espone le tecniche che sono alla base della modellazione e della simulazione di centrali idroelettriche, focalizzando l’attenzione sul sistema idraulico, che rappresenta il suo elemento costitutivo più importante e problematico.
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MAIOLATESI, DONATELLA. "Manutenzione e Conservazione Programmata: le centrali idroelettriche in Provincia di Ancona." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2014. http://hdl.handle.net/11566/242909.

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Анотація:
Nel seguente lavoro si è sviluppato il tema della manutenzione nell’ambito della tutela dei beni culturali, considerando che la cultura della prevenzione si è diffusa ormai in tutti i campi. Sono state effettuate ricerche bibliografiche e si è definito uno studio sul territorio locale per l’individuazione di possibili casi studio. L’obiettivo è la tutela e la conservazione del patrimonio architettonico moderno e contemporaneo. Il metodo della ricerca è la manutenzione programmata. Le azioni per l’approccio metodologico sono la diagnostica, il monitoraggio, gli interventi conservativi, la formazione e la comunicazione. Gli strumenti utilizzati sono risorse umane e strumentali, piani di conservazione preventiva, convegni. Si analizza lo stato dell’arte in Italia, vagliando normativa vigente, pubblicazioni e convegni recenti, valutando anche la Carta del Rischio della nostra zona. Vengono visionate alcune esperienze in Italia e nel resto del mondo. L’impostazione di un cantiere-studio è un’esemplificazione metodologica: partendo da un primo necessario intervento che affronti con completezza le problematiche individuate, si può giungere a prevedere una serie di fondamentali tappe manutentive. I casi studio sono le cinque centrali idroelettriche della provincia di Ancona di proprietà Enel Green Power: Molino - Agugliano (An), Franciolini - Castelplanio (An), Sant’Elena - Serra S. Quirico (An), Angeli di Rosora - Rosora (An), e Ripabianca - Jesi (An). Tali impianti sono una presenza produttiva significativa nella Vallesina nel settore delle fonti rinnovabili. Su di esse vengono definite le principali criticità, con l’analisi dello stato attuale attraverso rilevi metrici, materici e analisi dello stato di conservazione. Vengono descritti gli interventi da eseguire, includendo necessarie fasi manutentive che possono essere riproposte e applicate anche su vasta scala.
The present research work focuses on the maintenance aspects of the cultural heritage, considering that the culture of prevention is now widespread in all fields. Literature searches and a research on the local territory was carried out to identify possible case-studies. The focus of the analysis is on the protection and to preservation of modern and contemporary architectural heritage. The methodological research is the scheduled maintenance. The methodological approach is based on diagnostic, monitoring, conservative effort, training and communication, and the tools include human and material resources, preventive conservation plans, conferences and meetings. The state of the art is analyzed through the current legislation, recent publications and conferences, including the risk assessment of the landscape. Some Italian and international experiences are analyzed. The set up of an experimental study is used as a methodological example: starting from a complete analysis of a case study, it is possible to identify important milestones for maintenance projects. The case studies selected are the five hydroelectric power stations located in the province of Ancona, owned by Enel Green Power: Molino - Agugliano (An), Franciolini - Castelplanio (An), Sant’Elena - Serra S. Quirico (An), Angeli di Rosora - Rosora (An), e Ripabianca - Jesi (An). These systems are a significant energy production presence in the renewable energy sector in Vallesina, an area in the Ancona province. With respect to these power stations, this research identifies the main conservation issues by analyzing their current status through metric and materials surveys and the analysis of their state of conservation. The research then identifies the actions to be undertaken, including the main necessary maintenance steps that could be use also as milestones in other maintenance cases.
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Santolin, Alberto. "Procedure per la progettazione standardizzata delle turbine delle piccole centrali idroelettriche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426010.

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Анотація:
The thesis presents the definition and development of standardized design procedures of three type of hydraulic turbines for small hydraulic power plants: Pelton, Francis and Kaplan. In order to properly define the design parameter of each type of turbine, a technical-economical criterion was first applied to the flow duration curves of the turbine installation sites. Then, the critical aspects of the design procedure of each type of turbine were analyzed. As regards the Pelton turbines, a numerical investigation of the interaction between the jet and the bucket is presented. Unsteady numerical analyses were carried out on a single jet Pelton Turbine installed in the north of Italy. A two-phase inhomogeneous model was used. Two different jet configurations were analyzed and compared. In the first configuration the interaction between the runner and an axial-symmetric jet characterized by a given velocity jet profile was investigated, whereas in the second configuration the runner was coupled with the needle nozzle and the final part of the penstock and the interaction between the jet and the bucket was analyzed. A detailed analysis of the torque highlighted the influence of the shape of the water jet on the turbine losses and the influence of the stator on the efficiency of this type of hydraulic machines was shown. The numerical results was compared with the experimental data derived from the installation test of the turbine in order to validate the numerical analysis. As regards the Francis turbines, the analysis was focused on the design procedure of the statorical part. Numerical analyses, carried out on an installed and working machine, highlighted problems on the prediction of the operating conditions due to the distributor design procedure. To overcome these problems, an alternative distributor design procedure was presented and validated by numerical analysis. Finally, for the Kaplan turbines a new design methodology of the blade profiles is presented. Moreover, in order to overcome the prediction problems highlighted for the Francis turbines, a prediction criterion of the flow deflection obtainable from the distributor is also proposed.
La tesi presenta procedure di progettazione standardizzata sviluppate per tre tipologie di turbine idrauliche impiegate in centrali idroelettriche di piccola potenza: turbine Pelton, Francis e Kaplan. In primo luogo, per definire in modo appropriato e razionale i parametri progettuali delle turbine, le curve di durata delle portate dei siti di installazione sono state analizzate mediante un criterio sviluppato sulla base di parametri sia tecnici che economici. Si sono poi analizzati in dettaglio gli aspetti critici della procedura di progettazione delle varie tipologie di turbine. Per quanto riguarda le turbine Pelton, oggetto dell'indagine è stata l'interazione tra il getto e la pala a doppio cucchiaio. Analisi numeriche non-stazionarie multifase sono state condotte su di una turbina Pelton a singolo getto installata nel Nord Italia della quale si sono prese in considerazione due diverse configurazioni. Nella prima si è analizzata l'interazione tra la girante e un getto ideale assial-simmetrico a cui è stato assegnato un definito profilo di velocità, mentre nella seconda configurazione la girante è stata accoppiata con l'ugello e la parte finale della condotta forzata per analizzare l'interazione tra la girante e un getto dalle caratteristiche più vicine alla realtà. Un'analisi dettagliata della coppia all'albero ha consentito di valutare l'influenza della forma del getto e dell'elemento statorico sulle perdite e l'efficienza di questa tipologia di macchine idrauliche. I risultati numerici sono stati quindi confrontati con i dati sperimentali dei test di installazione della turbina allo scopo di valutare l'accuratezza dell'analisi numerica. Per quanto riguarda invece la turbine Francis, analisi numeriche condotte su di una macchina installata e funzionante, hanno evidenziato problemi di predizione della condizione di funzionamento dovuti alle procedure di progettazione dell'organo statorico. Per ovviare a questi problemi, si è sviluppata una procedura alternativa per il dimensionamento del distributore che consentisse di prevedere la condizione di funzionamento della macchina in modo più accurato. Tale procedura è stata convalidata tramite analisi numerica. Per quanto attiene le turbi ne Kaplan, è stata sviluppata una metodologia standardizzata di calcolo dei profili palari. Inoltre per ovviare ai problemi di predizione riscontrati anche per questa tipologia di turbine si è sviluppato un criterio di predizione della deviazione all'uscita dell'organo statorico, verificato per via numerica.
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Pulelli, Lorena <1980&gt. "Architettura delle centrali idroelettriche italiane 1910-1940. L'esperienza di Giovanni Muzio e Piero Portaluppi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1500/2/Tesi_Pulelli_Lorena.pdf.

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Анотація:
Oggetto della ricerca è il tema dello spazio delle centrali idroelettriche costruite nella prima metà del Novecento dagli architetti Giovanni Muzio e Piero Portaluppi. L’individuazione del tema sorge dalla volontà di indagare quali siano stati gli sviluppi dal punto di vista architettonico all’interno di un genere così specifico durante un periodo di tempo in cui gli stili architettonici e le tendenze hanno subito stravolgimenti ed evoluzioni che ancora oggi trovano una difficile connotazione e definizione precisa. L’analisi dell’architettura delle centrali idroelettriche, effettuata ripercorrendo le principali vicende del settore idroelettrico dalla fine del secolo scorso al secondo dopoguerra, oltre a considerare il rapporto con il contesto territoriale e culturale del nostro Paese vuole prendere in considerazione anche il particolare rapporto che in più casi si è venuto a creare tra committenti e progettisti. Compito della tesi è rileggere un settore poco indagato finora e capire se vi sia stata effettivamente una evoluzione architettonica dal punto di vista tipologico o se la centrale sia stata sempre affrontata come semplice esercizio di “vestizione” di un involucro precostituito da precise esigenze tecniche. La ricerca infatti si pone come obiettivo lo studio delle centrali non solo dal punto di vista tipologico e spaziale dei suoi principali elementi, ma si pone come obiettivo anche lo studio della loro distribuzione nel sito in cui sono sorte, distribuzione che spesso ha portato alla formazione di una sorta di vera e propria “città elettrica”, in cui la composizione dei vari elementi segue una logica compositiva ben precisa. Dal punto di vista del contributo originale la ricerca vuole proporre una serie di riflessioni ed elaborati inerenti alcune centrali non ancora indagate. Nel caso specifico di Portaluppi l’apporto originale consiste nell’aver portato alla luce notizie inerenti centrali che sono sempre state poste in secondo piano rispetto le ben più note e studiate centrali della Val d’Ossola. Nel caso invece di Muzio il contributo consiste in una analisi approfondita e in una comparazione di documenti che di solito sono sempre stati pubblicati come semplice apparato iconografico, ma che messi a confronto danno una lettura di quelle che sono state le fasi e le elaborazioni progettuali apportate dall’autore. Il tema della ricerca è stato affrontato poi attraverso una lettura delle fonti dirette relative agli scritti degli autori, con una contemporanea lettura di testi, articoli e interventi tratti dalle riviste appartenenti al periodo in esame per comprendere al meglio il panorama culturale e architettonico che hanno fatto da scenario alle esperienze di entrambe le figure oggetto di studio. Infine la ricerca si è concentrata sull’analisi di alcune opere in particolare - due centrali idroelettriche per ciascun autore oggetto della tesi - scelte perché considerate rappresentative sia per impianto spaziale e tipologico, sia per le scelte compositive e stilistiche adottate. La lettura dei manufatti architettonici scelti è stata condotta con l’analisi di copie di elaborati grafici originali, foto d’epoca e altri documenti reperiti grazie ad una ricerca condotta in vari archivi. Le centrali scelte nell’ambito delle esperienze maturate da Muzio e Portaluppi sono state individuate per rappresentare il quadro relativo allo sviluppo e alla ricerca di un nuovo linguaggio formale da adottare nell’ambito dell’architettura di questi manufatti. Per entrambi i protagonisti oggetto della ricerca sono state individuate due centrali in grado di dare una visione il più possibile completa dell’evoluzione della tematica delle centrali idroelettriche all’interno della loro esperienza, prendendo in considerazione soprattutto gli aspetti legati all’evoluzione del loro linguaggio compositivo e stilistico. L’individuazione delle centrali da analizzare è stata dettata prendendo in considerazione alcuni fattori come il tipo di impianto, le relazioni e confronto con il contesto geografico e naturale e le soluzioni adottate.
Object of the search is the theme of the space of the hydroelectric plants built in the first half of the Twentieth century by the architects Giovanni Muzio and Piero Portaluppi. The individualization of the theme rises from the wish to investigate which developments have been from the architectural point of view inside such a specific kind during a period of time in which the architectural styles and the tendencies have suffered contortions and evolutions that still today they find a difficulty connotation and precise definition. The analysis of the architecture of the hydroelectric plants, effected through the principal stories of the hydroelectric sector from the end of the last century to the second postwar period, besides considering the relationship with the territorial and cultural context of our Country wants to also consider the particular relationship that in more cases has come to create between buyers and planners. Assignment of the thesis is to reread a sector not much investigated until now and to understand if has been indeed an architectural evolution of their typology or if the hydroelectric plants has always been faced as simple exercise of “clothing” of a pre-arranged wrap from precise technical demands. Besides to the study of the typology of the plants and the analysis of their spatial elements, the objective of the search is also the study of their distribution in the site in which they have risen, distribution that has often brought to the formation of a sort of real “electric city”, in which the composition of the various elements follows a precise composition. From the point of view of the original contribution the search wants to propose a series of reflections and materials inherent some central already not investigated. In the specific case of Portaluppi the contribution consists into an analysis of two plants that have always been mails in a second level respect the well most known and studied central of the Val d’Ossola. In the case instead of Muzio the contribution consists in a deepened analysis and in a comparison of the plants of Isollaz and Vizzola, rebuild thanks to many documents that have usually been published always as simple iconographical apparatus. The theme of the search has been faced then through a reading of the direct sources related to the writings of the authors, with a contemporary reading of texts, articles and interventions drawn by the belonging magazines to the period in examination to understand the cultural and architectural panorama that they have served as scenery to the experiences of both the figures object of study. The search is finally assembled particularly on the analysis of some works - two hydroelectric plants for every author object of the thesis - choices because considered representative both for typological and spatial plant, and for the choices compositive and stylistic adopt. The reading of the select architectural manufactured articles has been conducted with the analysis of copies of elaborate graphic original, photo of epoch and other retrieved documents thanks to a search conducted in various archives. The select plants in the circle of the experiences matured by Muzio and Portaluppi are been individualized for representing the picture related to the development and to the search of a new formal language to adopt within the architecture of these manufactured articles. For both the protagonists object of the search are been individualized two central able to give a vision the more possible completes of the evolution of the thematic connected to the hydroelectric plants inside their experience, considering above all the tied up aspects to the evolution of their compositive’s and stylistic’s. The individualization of the plants to be analyzed has been dictated considering some factors as the type of plant, the relationships and comparison with the geographical and natural context and the adopted solutions.
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Pulelli, Lorena <1980&gt. "Architettura delle centrali idroelettriche italiane 1910-1940. L'esperienza di Giovanni Muzio e Piero Portaluppi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1500/.

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Анотація:
Oggetto della ricerca è il tema dello spazio delle centrali idroelettriche costruite nella prima metà del Novecento dagli architetti Giovanni Muzio e Piero Portaluppi. L’individuazione del tema sorge dalla volontà di indagare quali siano stati gli sviluppi dal punto di vista architettonico all’interno di un genere così specifico durante un periodo di tempo in cui gli stili architettonici e le tendenze hanno subito stravolgimenti ed evoluzioni che ancora oggi trovano una difficile connotazione e definizione precisa. L’analisi dell’architettura delle centrali idroelettriche, effettuata ripercorrendo le principali vicende del settore idroelettrico dalla fine del secolo scorso al secondo dopoguerra, oltre a considerare il rapporto con il contesto territoriale e culturale del nostro Paese vuole prendere in considerazione anche il particolare rapporto che in più casi si è venuto a creare tra committenti e progettisti. Compito della tesi è rileggere un settore poco indagato finora e capire se vi sia stata effettivamente una evoluzione architettonica dal punto di vista tipologico o se la centrale sia stata sempre affrontata come semplice esercizio di “vestizione” di un involucro precostituito da precise esigenze tecniche. La ricerca infatti si pone come obiettivo lo studio delle centrali non solo dal punto di vista tipologico e spaziale dei suoi principali elementi, ma si pone come obiettivo anche lo studio della loro distribuzione nel sito in cui sono sorte, distribuzione che spesso ha portato alla formazione di una sorta di vera e propria “città elettrica”, in cui la composizione dei vari elementi segue una logica compositiva ben precisa. Dal punto di vista del contributo originale la ricerca vuole proporre una serie di riflessioni ed elaborati inerenti alcune centrali non ancora indagate. Nel caso specifico di Portaluppi l’apporto originale consiste nell’aver portato alla luce notizie inerenti centrali che sono sempre state poste in secondo piano rispetto le ben più note e studiate centrali della Val d’Ossola. Nel caso invece di Muzio il contributo consiste in una analisi approfondita e in una comparazione di documenti che di solito sono sempre stati pubblicati come semplice apparato iconografico, ma che messi a confronto danno una lettura di quelle che sono state le fasi e le elaborazioni progettuali apportate dall’autore. Il tema della ricerca è stato affrontato poi attraverso una lettura delle fonti dirette relative agli scritti degli autori, con una contemporanea lettura di testi, articoli e interventi tratti dalle riviste appartenenti al periodo in esame per comprendere al meglio il panorama culturale e architettonico che hanno fatto da scenario alle esperienze di entrambe le figure oggetto di studio. Infine la ricerca si è concentrata sull’analisi di alcune opere in particolare - due centrali idroelettriche per ciascun autore oggetto della tesi - scelte perché considerate rappresentative sia per impianto spaziale e tipologico, sia per le scelte compositive e stilistiche adottate. La lettura dei manufatti architettonici scelti è stata condotta con l’analisi di copie di elaborati grafici originali, foto d’epoca e altri documenti reperiti grazie ad una ricerca condotta in vari archivi. Le centrali scelte nell’ambito delle esperienze maturate da Muzio e Portaluppi sono state individuate per rappresentare il quadro relativo allo sviluppo e alla ricerca di un nuovo linguaggio formale da adottare nell’ambito dell’architettura di questi manufatti. Per entrambi i protagonisti oggetto della ricerca sono state individuate due centrali in grado di dare una visione il più possibile completa dell’evoluzione della tematica delle centrali idroelettriche all’interno della loro esperienza, prendendo in considerazione soprattutto gli aspetti legati all’evoluzione del loro linguaggio compositivo e stilistico. L’individuazione delle centrali da analizzare è stata dettata prendendo in considerazione alcuni fattori come il tipo di impianto, le relazioni e confronto con il contesto geografico e naturale e le soluzioni adottate.
Object of the search is the theme of the space of the hydroelectric plants built in the first half of the Twentieth century by the architects Giovanni Muzio and Piero Portaluppi. The individualization of the theme rises from the wish to investigate which developments have been from the architectural point of view inside such a specific kind during a period of time in which the architectural styles and the tendencies have suffered contortions and evolutions that still today they find a difficulty connotation and precise definition. The analysis of the architecture of the hydroelectric plants, effected through the principal stories of the hydroelectric sector from the end of the last century to the second postwar period, besides considering the relationship with the territorial and cultural context of our Country wants to also consider the particular relationship that in more cases has come to create between buyers and planners. Assignment of the thesis is to reread a sector not much investigated until now and to understand if has been indeed an architectural evolution of their typology or if the hydroelectric plants has always been faced as simple exercise of “clothing” of a pre-arranged wrap from precise technical demands. Besides to the study of the typology of the plants and the analysis of their spatial elements, the objective of the search is also the study of their distribution in the site in which they have risen, distribution that has often brought to the formation of a sort of real “electric city”, in which the composition of the various elements follows a precise composition. From the point of view of the original contribution the search wants to propose a series of reflections and materials inherent some central already not investigated. In the specific case of Portaluppi the contribution consists into an analysis of two plants that have always been mails in a second level respect the well most known and studied central of the Val d’Ossola. In the case instead of Muzio the contribution consists in a deepened analysis and in a comparison of the plants of Isollaz and Vizzola, rebuild thanks to many documents that have usually been published always as simple iconographical apparatus. The theme of the search has been faced then through a reading of the direct sources related to the writings of the authors, with a contemporary reading of texts, articles and interventions drawn by the belonging magazines to the period in examination to understand the cultural and architectural panorama that they have served as scenery to the experiences of both the figures object of study. The search is finally assembled particularly on the analysis of some works - two hydroelectric plants for every author object of the thesis - choices because considered representative both for typological and spatial plant, and for the choices compositive and stylistic adopt. The reading of the select architectural manufactured articles has been conducted with the analysis of copies of elaborate graphic original, photo of epoch and other retrieved documents thanks to a search conducted in various archives. The select plants in the circle of the experiences matured by Muzio and Portaluppi are been individualized for representing the picture related to the development and to the search of a new formal language to adopt within the architecture of these manufactured articles. For both the protagonists object of the search are been individualized two central able to give a vision the more possible completes of the evolution of the thematic connected to the hydroelectric plants inside their experience, considering above all the tied up aspects to the evolution of their compositive’s and stylistic’s. The individualization of the plants to be analyzed has been dictated considering some factors as the type of plant, the relationships and comparison with the geographical and natural context and the adopted solutions.
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Bossum, Erika. "Il sistema integrato 'irriguo elettrico' veronese di derivazione atesina: vicende storiche e prospettive di valorizzazione socio culturale." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/706763.

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Анотація:
Dando per acquisito che l'Archeologia Industriale considera le testimonianze del lavoro umano sul territorio come Beni Culturali, la ricerca é stata indirizzata allo studio del complesso sistema integrato irriguo elettrico realizzato tra Otto e Novecento di derivazione atesina tra Pilcante (Tn) e Zevio (Vr), con particolare attenzione alle componenti per la produzione idroelettrica, nella maggior parte dei casi, ancora operative. Si é preso atto dello stato attuale dei luoghi per la produzione di energia, registrando manufatti per la produzione, infrastrutture, nuclei residenziali ed esaminando quanto è stato fatto in termini di tutela e loro conservazione. Di tale realtà é stata indagata la storia della realizzazione e inserimento di tali manufatti nel territorio. L'attenzione é stata inizialmente volta ad aggiornare il panorama bibliografico sul tema; inoltre, sulla base di fonti archivistiche inedite, si é insistito sugli aspetti meno indagati, con l'obiettivo di ricostruire la memoria storica e di restituire identità ai manufatti degni di tutela. Dalle indagini da me condotte anche in ambito nazionale ed internazionale è risultato che le centrali idroelettriche, dismesse o ancora operative ed i relativi contesti ambientali, caratterizzati dalla presenza dell’acqua e da aree verdi non edificate, costituiscono elementi strategici per la riqualificazione del paesaggio storico in vista di una progettualità volta alla rigenerazione urbana. Sulla base di tali premesse, sono stati valutati i casi di recupero e valorizzazione di centrali coeve a quelle veronesi, aventi caratteristiche storiche e ambientali affini ai casi da me esaminati. Ciò al fine di individuare soluzioni possibili per la salvaguardia e la fruizione di queste aree, nell'ottica di una gestione «intelligente» del patrimonio industriale locale. Nell'ottica di fornire le chiavi interpretative alla base di progetti futuri di valorizzazione di tale patrimonio, sono stati evidenziati i due livelli secondo cui poter considerare i sistemi: un primo, macroscopico, volto a considerare la sinergia, funzionale e storico economica, esistente tra i singoli casi nel complesso della rete irriguo energetica territoriale. Un secondo livello, analitico, indaga il ruolo delle componenti industriali nell'interpretazione dell'assetto storico dei contesti locali in cui essi sono inseriti.
Taking for granted that the Industrial Archaeology considers the evidences of man’s work in the territory as cultural heritage, the research was addressed to study the complex hydroelectric system of Adige river carried out between the nineteenth and twentieth century, between Pilcante (Tn) and Zevio (Vr), with particular attention to the components for hydropower, in most cases, still working. It was taken note of the current state of the sites for power generation, recording artifacts for the production, infrastructures, residential areas and examining what has been done in terms of protection and their preservation. Of such reality, history of the realization and the inclusion of such artifacts in the territory has been investigated. The focus was initially intended to update the bibliographical panorama on the theme. Furthermore, on the basis of unpublished archival sources, it has been persisted with less investigated aspects, with the aim of reconstructing the historical memory and returning an identity to artifacts worthy of preservation. From my surveys carried out in national and international field, it was showed that hydroelectric power stations, dismantled or still working and the related environmental contexts, characterized by the presence of water and by undeveloped green areas, are strategic elements for the redevelopment of the historical landscape for a future plan aiming at an urban regeneration. On the basis of these premises, they were evaluated cases of renewal and enhancement of power plants contemporary with the Veronese ones, with historical and environmental characteristics related to my cases. This in order to identify possible solutions for the preservation and enjoyment of these areas, in the perspective of an intelligent management of the local industrial heritage. In order to provide the interpretative keys for future plans of enhancement of this heritage, they were highlighted two levels according to which we can consider the systems. A first level, macroscopic, aimed to consider the synergy, functional, historical and economic, between the individual cases in the territorial complex hydroelectric network. A second level, analytic, investigates the role of the industrial components in the interpretation of the historical structure of the local context in which they occur.
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Книги з теми "Centrale idroelettrica"

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Centrali idroelettriche in Valtellina: architettura e paesaggio: 1900-1930. [Roma] [etc.]: GLF editori Laterza, 2002.

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Petriccione, Livio. Vie d'acqua e ambiente costruito: Le prime centrali idroelettriche in Friuli Venezia Giulia. Udine: Forum, 2019.

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3

Fabbrica di Luce: La Centrale Idroelettrica Taccani di Trezzo sull'Adda. Bellavite, 2015.

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