Добірка наукової літератури з теми "Capitali di rischio"

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Статті в журналах з теми "Capitali di rischio"

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Locurcio, Marco, Francesco Tajani, Debora Anelli, and Rossana Ranieri. "A multi-criteria composite indicator to support sustainable investment choices in the built environment / Un indicatore composito multicriteriale a supporto delle decisioni di investimento sul patrimonio edificato." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 85–100. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223006.

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Анотація:
The economic crisis generated by the current Covid-19 has scratched many of the certainties consolidated in the past, highlighting the fragility of the economic system and the need for a more efficient management of the investments. Extreme events, whether environmental, social, health and economic, trigger off shocks to which it is necessary to promptly react. Starting from these premises, many institutional investors are directing their capitals towards environmental interventions. In the real estate field this translates into promoting initiatives to improve the efficiency of the existing building heritage, in line with the concept of Circular Economy, and avoiding soil sealing. In the present research a composite indicator that allows to analyze the performance of different real estate investments (e.g. new construction, demolition and reconstruction, renovation, etc.) has been proposed. The performance is assessed with respect to the expected profitability, the specific characteristics of the market in which the initiatives are located and the different risk-return profiles that characterize the investors. The case study, relating to two different investments located in Rome (Italy), has allowed to test the effectiveness and the limits of the proposed indicator and the possible application fields. La crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 ha determinato un diffuso clima di incertezza, evidenziando la fragilità del sistema economico e la necessità di una gestione maggiormente efficiente degli investimenti sul territorio. Eventi estremi (ambientali, sociali, sanitari, economici) generano shock ai quali è necessario reagire prontamente, e per tale ragione molti investitori istituzionali stanno indirizzando i loro capitali verso interventi sostenibili. Nel settore immobiliare questo trend si traduce nella promozione di iniziative finalizzate a migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio esistente, coerentemente con i principi dell’economia circolare, e con il contrasto del consumo di suolo. Nella presente ricerca è stato proposto un indicatore composito, che consente di analizzare la performance di diversi investimenti immobiliari (nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni, ecc.), valutati rispetto alla redditività attesa, alle caratteristiche specifiche del mercato immobiliare di riferimento delle iniziative considerate ed ai diversi profili di rischio-rendimento degli investitori. Il caso studio, relativo a due differenti investimenti localizzati nella città di Roma (Italia), ha permesso di testare l’efficacia ed i limiti dell’indicatore proposto, oltre che i possibili campi di applicazione.
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Geron, Devis, and Luciano Greco. "Supporto pubblico al capitale di rischio: lezioni dalla crisi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2013): 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003008.

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Анотація:
L'articolo si prefigge di analizzare l'evoluzione, a cavallo degli ultimi anni di crisi, dell'intervento pubblico a supporto del capitale di rischio tramite strumenti innovativi di partnership con operatori privati. L'intervento pubblico origina da fallimenti del mercato del capitale di rischio, particolarmente nel segmento del venture capital, accentuati dalla crisi e segnatamente a scapito delle giovani piccole e medie imprese innovative, potenziale motore di sviluppo e crescita economica. Dopo un iniziale quadro di analisi degli strumenti in oggetto, l'articolo delinea il contesto internazionale per focalizzarsi sulla situazione italiana e regionale veneta. Dall'analisi delle esperienze considerate emerge innanzitutto come l'attenzione al contesto normativo e culturale sia un necessario complemento degli interventi pubblici di investimento diretto nel capitale di rischio. Inoltre, l'intervento pubblico nel medio-lungo termine deve risultare funzionale allo sviluppo del mercato privato, ed evitare di allocare eccessivi oneri a carico delle finanze pubbliche.
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Venturino, Alessio. "Performance e rischio delle operazioni di buy-out e venture capital in Italia." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (May 2009): 645–76. http://dx.doi.org/10.3280/ed2008-003011.

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Ferrigni, Nicola, and Marica Spalletta. "I confini materiali e immateriali delle nuove povertà nel territorio di Roma Capitale e gli effetti sui minori." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 258–76. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002017.

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L'articolo analizza l'impatto multidimensionale della pandemia sul territorio di Roma Capitale, focalizzando in particolare l'attenzione su quei "nuovi poveri", in cima alla cui lista svettano le famiglie con minori. I risultati confermano la crescente esposizione al rischio povertà di questi nuclei familiari, riconoscendo ai minori lo status di "poveri tra i poveri la cui preesistente condizione di fragilità risulta ulteriormente compromessa da una deprivazione tanto economica, quanto immateriale, che investe contemporaneamente la sfera educativa, culturale e relazionale.
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Cangiano, Ciro, and Rosalba Sarnataro. "Il lavoro che vorrei. Uno studio sulla capacità di aspirare dei giovani studenti napoletani." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 209–24. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157011.

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Dopo una lunga stagione in cui le categorie di rischio e di incertezza hanno dominato il panorama delle scienze sociali, negli ultimi anni il tema del futuro si è imposto nel dibattito sociologico. A testimonianza di ciò le aspirazioni, proficuo strumento di operativizzazione dell'avvenire, si sono configurate come un'imprescindibile dimensione da esplorare quando si rivolge lo sguardo in direzione dei giovani. Basandosi sull'analisi di 30 storie di vita di studenti universitari raccolte a Napoli, il contributo utilizza le aspirazioni lavorative per interrogarsi sulla relazione tra disuguaglianza e futuro. Ciò che viene messo in luce è come, nonostante la generalizzata difficoltà di guardare al "domani", a fare la differenza nel modo in cui le nuove generazioni sviluppano la propria capacità di aspirare sia la dotazione di capitale culturale, non tanto nella sua forma istituzionalizzata quanto nella sua più complessa e ampia accezione di capitale di esperienza, situato nella soggettività delle singole biografie.
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Borlini, Barbara, and Francesco Memo. "L'insediamento degli immigrati nello spazio urbano. Un'analisi esplorativa sulla concentrazione degli alunni di origine straniera a Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090006.

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Анотація:
Il saggio indaga le dinamiche di segregazione scolastica emergenti nel contesto urbano di Milano. A una bassa segregazione etnica a livello residenziale non corrisponde necessariamente un basso rischio di segregazione a livello scolastico, poiché le dinamiche di segregazione scolastica emergono dall'interazione di diversi processi: la crescita del numero di minori di origine straniera in etŕ scolare; l'esistenza di microconcentrazioni di immigrati in alcuni quartieri della cittŕ; le differenze nelle dinamiche demografiche tra popolazione italiana e straniera; il delinearsi di strategie attive delle famiglie italiane volte ad evitare scuole ritenute socialmente inadatte, alla ricerca di ambienti che offrono migliori opportunitŕ di riproduzione del capitale sociale famigliare.
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Rosato, Paolo, Raul Berto, and Chiara D'Alpaos. "Risk and returns in real estate development projects at the black swan test [Rendimento e rischio d’investimento immobiliare alla prova del cigno nero]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 15–31. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223103.

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Анотація:
The real estate market is affected by great uncertainty due to the nexus of various factors: a) the specificity of the assets traded, which are illiquid, unique and very hetherogeneous from each other; b) the ‘structural disequilibrium’ of the market caused by the differences emerging in elasticity of supply with respect to demand; c) the non-competitiveness of the market, which often turns into a bilateral monopoly; d) the great variability of market prices. Since the subprime mortgage crisis that broke out at the end of 2006 in the United States, it has clearly emerged that, in a sector that represents about a third of world wealth, it is necessary, on the one hand, to implement proper and increasingly sophisticated valuation tools, to support the design of effective risk management strategies and, on the other hand, to improve the reliability of real estate data, in order to allow for a more robust verification of the hypotheses on the trend of the cash flows generated by the investment and a more accurate valuation of the investment risk and, consequently, of the project expected rate of return. The main objective of this work is to investigate the accuracy and robustness of the estimates of real estate investors of the expected returns on an urban development project in a medium-sized city representative of the North East of Italy. Using a simulation-based approach, the gap between the observed internal rate of return, estimated ex post on the basis of the actual trend of the parameters that influence investment returns, and the expected internal rate of return, calculated ex ante on the basis of the information available at the time of the investment decision. Firstly, we constructed the time series from 1995 to 2015 of the expected and observed internal rates of return of investments in the residential sector. We obtained the time series of the cash flows generated by the investment under investigation by implementing a simulation-based approach. Starting from the comparison between observed internal rate of return and expected internal rates of return, we identified ex post the risk implicitly assumed by the investor at the time of the decision to undertake the investment. Secondly, the effectiveness of the Capital Asset Pricing Model as a method for estimating the return on a property investment was verified, by comparing the project’s observed (ex post) internal rate of return with its ex ante rate of return, estimated through the Capital Asset Pricing Model. To carry out the above analyses, we constructed the time series of observed and expected internal rate of returns from 1995 to 2015 of investments in the residential sector. The time series of the internal rate of returns of real estate investments were obtained by implementing a simulation-based approach to determine the cash flows of real estate investments representative of the context under investigation and by adopting as model inputs the parameters usually adopted in ex-ante and ex-post real estate valuations. Starting from the comparison between observed and expected internal rate of returns, we identified ex-post the risk implicitly assumed by the developer at the time of the decision to undertake the investment. Finally, by investigating the determinants of the divergence between the investment’s observed and expected internal rate of return and cyclical variables, we identified the factors (i.e., the macroeconomic fundaments) which, in the period under investigation, affected investment risk and, consequently, investment return. Finally, by investigating the relationships that account for the difference between the observed and expected internal rate of return and the economic factors that can determine the current stage in economic cycles, we identified the determinants of invetment risk and returns. Il mercato immobiliare è affetto da grande incertezza dovuta a una concatenazione di diversi fattori: a) la specificità dei beni scambiati che sono illiquidi, unici e molto eterogenei tra loro; b) il “disequilibrio strutturale” del mercato causato dalla diversa elasticità del- l’offerta rispetto alla domanda; c) la non concorrenzialità del mercato che, assume spesso le caratteristiche del monopolio bilaterale; d) la grande variabilità dei prezzi di mercato. A partire dalla crisi dei mutui sub- prime scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti, è emerso chiaramente come, in un settore che rappresenta circa un terzo della ricchezza mondiale, sia necessario, da un lato, operare con strumenti valutativi adeguati e sempre più sofisticati, in grado di suppor- tare l’individuazione di strategie efficaci di gestione dei rischi e, dall’altro, migliorare l’affidabilità dei dati immobiliari, in modo da consentire una verifica più ro- busta delle ipotesi sull’andamento dei flussi di cassa generati e una stima più accurata del rischio e, conseguentemente, del tasso di rendimento atteso. Obiettivo principale del presente lavoro è di investigare l’accuratezza delle previsioni effettuate da un ipotetico operatore immobiliare sul rendimento di un investi- mento a sviluppo in una città di medie dimensioni rap- presentativa della provincia dell’Italia settentrionale. Attraverso un approccio basato sulla simulazione, è stato calcolato lo scarto fra il tasso interno di rendimento effettivo, stimato ex post in base all’andamento effettivo dei parametri influenti sul rendimento stesso, e il tasso interno di rendimento atteso, calcolato ex ante sulla base delle informazioni disponibili al mo- mento della decisione d’investimento. In primo luogo, è stata costruita la serie storica dal 1995 al 2015 dei tassi interni di rendimento attesi ed effettivi dell’investi- mento immobiliare residenziale a sviluppo. Le serie storiche sono state ottenute mediante la simulazione dei flussi di cassa di investimenti immobiliari rappresentativi della realtà indagata. A partire dal confronto fra tassi interni di rendimento effettivi e tassi interni di rendimento attesi è stato individuato, ex post, il rischio assunto implicitamente dall’investitore al momento della decisione di intraprendere l’investimento stesso. In secondo luogo, è stata verificata la bontà del Capital Asset Pricing Model come metodo di stima del rendi- mento di un investimento immobiliare a sviluppo, confrontando il tasso interno di rendimento effettivo e il tasso di rendimento ex ante stimato attraverso il Capi- tal Asset Pricing Model stesso. Infine, indagando sulle relazioni che intercorrono fra lo scarto fra tasso di rendimento interno effettivo e atteso e le variabili congiunturali, sono stati individuati i fattori che, nel periodo considerato, hanno maggiormente influito sul rischio al quale si è esposto l’investitore al momento di investire.
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Mari, Carlo. "Sui costi di generazione dell'energia elettrica da fonte nucleare." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 141–65. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003008.

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Viene presentata un'analisi dei costi di generazione dell'energia elettrica da fonte nucleare e da fonti fossili (carbone e gas naturale) effettuata sui dati tecnici pubblicati nell'ultimo rapporto IEA-NEA "Projected Costs of Generating Electricity" (Edizione 2010). Lo studio č finalizzato a determinare il "Levelised Cost of Electricity" in un contesto di libero mercato e secondo logiche privatistiche. A fini comparativi e per completare il quadro di riferimento, il lavoro include anche una valutazione dei costi di generazione basata sui dati tecnici ed economici statunitensi riportati in "Update on the Cost of Nuclear Power" (2009) del Massachusetts Institute of Technology. Le valutazioni del MIT sembrano infatti sottostimare i costi di generazione specie se confrontati con i valori riportati nel precedente rapporto "The Future of Nuclear Power" (2003). I risultati mostrano che in un contesto di politica energetica caratterizzata da incertezza nei programmi di sviluppo e nelle modalitŕ di attuazione, l'energia da fonte nucleare non sembra possedere quei requisiti di competitivitŕ economica necessari a prevederne un utilizzo significativo nel prossimo futuro. Nel lavoro, inoltre, viene sviluppata un'analisi di sensitivitŕ rispetto alle grandezze finanziarie più rilevanti, quali il livello di rischiositŕ percepita dagli investitori e catturata dai valori del costo opportunitŕ del capitale, e il rapporto di indebitamento iniziale, nel tentativo di individuare le principali criticitŕ e l'incidenza dei singoli fattori di rischio che, in un contesto di libero mercato, influenzano la competitivitŕ della fonte nucleare. Una sezione dedicata alla valutazione dei costi "sociali" di generazione conclude il lavoro.
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Massironi, Andrea. "Uno strumento per la salvezza dell’anima: la correzione del clero ‘indisciplinato’ tra ius vetus e ius novum." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 22, 2022): 433–74. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19452.

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Анотація:
Nel Decretum di Graziano trovarono accoglienza alcuni testi (per la maggior parte scritti di Agostino di Ippona e di Gregorio Magno e canoni conciliari del VI e del VII secolo) che trattavano il tema della correzione del clero regolare e secolare da parte del superiore gerarchico, in special modo del vescovo e dell’abate. All’interno di una diocesi, infatti, il vescovo era chiamato in prima persona a intervenire per controllare i chierici sottoposti alla sua autorità. Lo stesso valeva per l’abate nel monastero che reggeva.Quali erano gli strumenti a loro disposizione per condurre verso l’emenda chi avesse dato segni e compiuto gesti classificabili come indisciplina? Sicuramente ammonire, esortare o addirittura minacciare erano le prime strade da percorrere. Tuttavia, per quanto fossero autorevoli tali moniti, rischiavano di rimanere ignorati in mancanza di strumenti che li rendessero efficaci. La liceità e le modalità di esercizio dell’uso della violenza fisica quale strumento di correzione e punizione – comunemente accettato a tutti i livelli della società, dato che peraltro era raccomandato anche dalle Scritture –, non emergevano tuttavia in modo perspicuo dalla lettura dei capitoli grazianei. Infatti, a fronte del riconoscimento operato da alcuni di essi, altri sembravano guardarvi con titubanza e porvi limiti, se non addirittura divieti, poiché non era conveniente che uomini di Chiesa adoperassero tali mezzi o di tali mezzi fossero i destinatari. Un capitolo, in particolare, costituiva un serio ostacolo all’impiego della forza a fini disciplinari. Si trattava di un testo più tardo (almeno nella sua formulazione definitiva), cioè il celebre can. 15 (Si quis suadente) del II Concilio lateranense del 1139, che introducendo l’intangibilità fisica delle persone consacrate – pena la scomunica – ammantava la figura del chierico di un’aura di sacralità che pareva rendere assai difficile per il superiore avvalersi dei tradizionali strumenti 'educativi'. Tuttavia, numerose decretali successive (di Alessandro III, Celestino III, Innocenzo III e Gregorio IX) implementarono la materia, prevedendo una serie di eccezioni al cd. privilegium canonis. Si sollevavano così dal rischio di incorrere nella scomunica coloro che esercitavano verso i loro sottoposti una legittima potestà, che si poteva articolare pertanto anche nell’impiego della coercizione fisica. La scienza giuridica canonistica, da parte sua, svolgeva il fondamentale compito di coordinare tra loro le diverse fonti, soprattutto interpretando i testi del Decretum grazianeo alla luce dello ius novum di emanazione pontificia, cercando di definire con chiarezza i limiti, le modalità e la portata dei poteri di correzione dei soggetti che erano quindi pienamente legittimati a intervenire verso chierici e monaci per contenere la loro immoralità, distoglierli dalla propensione al peccato e contrastarne la disobbedienza e l’indisciplina.
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Frey, Marco, and Francesco Rizzi. "La geotermia in Italia e nel mondo: dibattito scientifico e segnali di mercato." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (July 2009): 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-003001.

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Анотація:
- This paper describes the state of the art in development and utilization of geothermal resources in Italy and Tuscany. Departing from the geological peculiarities of this region, which have contributed to Italy's leading role in technological innovation since the beginning of geothermoelectric power generation (GPG), recent evidences from the market and scientific community are here analyzed in order to answer the question whether the economic downturn will put geothermal energy on the back burner, or if it will function as a catalyst for change. The first section explores the role of geothermal energy within the renewable energy mix. After an introduction on the strengths and weaknesses of the Italian energy system, the evolution of the matches between different types of geothermal resources (high, medium and low enthalpies) and technologies is analyzed from an economic, technical and environmental point of view. Here, the evolution of the regulatory framework emerges as one of the main driving forces behind incremental innovation and the spreading of technologies. The move towards sustainability seems to stimulate the market in spite of the barriers to entry linked to capital intensiveness and the risks related to geothermal investments. Beside the growth of relationships between industrial actors, public administration and scientific community, the analysis identifies the downscale of plants, the integration with other "renewables" and the industrial integration as the main next challenges in the field of geothermal competitiveness. To this end, the implementation of such new tools for territorial management as the ones based on LCA (Life Cycle Assessment) and SMCE (Social Multi Criteria Evaluation) is expected to stimulate further improvements and innovations. The second section analyzes the present regulatory framework at the communitarian, national and local level and the allocation of economical resources to research and development in particular in relation to the distribution and characteristics of the geothermal resources. The specialization of Italy in GPG appears not to be adequately represented within European programmes and the Tuscany region is still considered not a leading market by the investors in geothermal heat pumps and geothermal district heating. Both according to the communitarian prescriptions and the requests from local actors, a few scenarios for the development of guidelines, certification schemes and regulations are here described. These elements are consistent with the purpose of sustainability and competitiveness of local economic activities. On the basis of these evidences, the third section describes the perspectives of development of medium and low enthalpy utilizations in Italy. According to the present financial incentives schemes and the predicted modifications in relevant regulations (i.e. city plans, building regulations, etc.), a booming growth of installations is expected. This geothermal "green new deal" is pulled by the increasing number of life-long learning programmes for professionals (i.e. geologists) and, even more, is expected to be pulled by the implementation of risk management tools and certification schemes. As result, the analysis sets a roadmap for addressing the needs of geothermal actors and removing the barriers to successful investing in this local and renewable energy resource. When we return to the initial question, it seems to be the moment for changing attitude towards energy production and to win back competitiveness and sustainability in the geothermal market.Key words: Geothermal energy, renewable energy sources, energy policy, sustainable development, know how, industrial systems, certifications schemes, risk management.JEL classifications: O13, Q42.Parole chiave: Geotermia, fonti energetiche rinnovabili, politiche energetiche, sviluppo sostenibile, competenze, sistemi industriali, schemi di certificazione, gestione del rischio.
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Дисертації з теми "Capitali di rischio"

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Scarabino, Raffaella. "Rischio e gestione nelle società di capitali." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200868.

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2

Boatto, Stefano <1973&gt. "Strumenti contrattuali di sostegno alla società fra capitale di debito e capitale di rischio." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/263.

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3

Razzini, Barbara. "Valutazione di start-up. Case study analysis: incubatori di primo miglio, Business Angels e Venture Capital. Metodi di investimento nel capitale di rischio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4786.

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Анотація:
2009/2010
Incoraggiare l’imprenditoria per uscire dalla crisi. E’ questo uno dei temi di primario rilievo per la ripresa dell’economia mondiale. Questa costituisce l’assumption da cui ha avuto origine il presente lavoro di ricerca attraverso il quale, nella prima parte, si è cercato di capire quali siano gli attori che intervengono nel processo di sviluppo di un’ impresa durante la sua fase di Start-up. Si è voluto analizzare attraverso dei case study quali sono i processi di investimento adottati e come venga ad instaurarsi una correlazione tra le figure individuate. Attraverso interviste specifiche si è, poi, cercato di cogliere quali siano i drivers e i principali fattori di rischio presi in considerazione dai diversi attori che sostengono le imprese nelle loro prime fasi evolutive investendo nel loro capitale di rischio. La seconda parte del lavoro, invece, si rivolge al vero e proprio problema legato alla valutazione delle Start-up, attraverso l’identificazione dei metodi di valutazione tradizionali ed alternativi proposti in letteratura. Si cercherà, per mezzo dell’applicazione di un caso pratico, di identificare quelle che sono le problematiche ed i limiti di tali modelli in relazione alle caratteristiche peculiari delle Start-up e del mercato italiano. Infine proporremo un metodo di valutazione attraverso un modello di rating che per le sue caratteristiche consente di risolvere problemi decisionali caratterizzati da svariati attributi tenendo conto di essi e del loro grado di importanza supportando i “decision maker” (incubatori di primo miglio, business angels, venture capital) nell’effettuare le loro scelte d’investimento in società in fase di Start up.
XXIII Ciclo
1980
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4

Preziuso, Massimo. "Finanza e Private Equity: infrastrutture e sostenibilità ambientale." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200789.

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5

Buora, Maddalena <1992&gt. "Il business plan negli investimenti nel capitale di rischio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9305.

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Анотація:
Nella tesi si tratta del ruolo che il business plan, redatto dagli imprenditori, svolge negli investimenti nel capitale di rischio, in particolare nel processo di selezione e di valutazione delle imprese e di monitoraggio post-investimento. Nel primo capitolo, s’introduce la figura dell’investitore nel capitale di rischio, si tratta delle imprese in cui egli investe e delle fasi del processo d’investimento. Nel secondo capitolo, si analizzano nello specifico le principali fasi del processo decisionale. Si esamina il processo di selezione delle imprese ed i relativi criteri; si tratta, inoltre, della valutazione dell’impresa finalizzata al pricing della quota partecipativa dell’investitore. Infine, si esamina il monitoraggio post-investimento ed i round di finanziamento che l’investitore concede all’imprenditore in funzione del raggiungimento di obiettivi prefissati. Si analizza infine l’utilità del business plan in queste tre fasi principali del processo decisionale. Nel terzo capitolo, si presenta un caso attuale d’investimento nel capitale di rischio: la società d’investimento Red Seed Ventures. L’obiettivo della tesi è quello di mostrare l’utilità del business plan per gli investitori nel capitale di rischio nelle fasi principali del loro processo d’investimento: infatti, è lo strumento tramite il quale l’investitore coglie tutte le informazioni circa il business e le persone che lo vogliono portare al successo. Tramite ciò che viene indicato nel business plan, l’investitore può fare una valutazione complessiva dell’opportunità d’investimento e prendere una decisione consapevole.
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6

Montagnani, Riccardo <1994&gt. "Il rischio operativo secondo il framework di Basilea IV: impatti strategici e a livello di requisiti di capitale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16169.

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Анотація:
Con la presente tesi si vuole affrontare il problema relativo alle conseguenze a livello organizzativo e l'impatto in termini di requisiti patrimoniali, secondo la definizione di rischio operativo data dalla nuova regolamentazione di Basilea IV. I principali elementi del nuovo rischio operativo sono: Il Business Indicator (BI), il Business Indicator Component, la Loss Component e l’Internal Loss Multiplier. Il nuovo framework sembra agevolare dal punto di vista organizzativo le grandi banche, che hanno già struttura e processi interni in grado di sostenere la maggiore complessità del calcolo; tuttavia tali tipologie di banche risentiranno in misura maggiore degli aumenti dei requisiti patrimoniali rispetto alle piccole banche, e, per questo motivo, dovranno mettere in atto nuove strategie per far fronte a questo bisogno di capitale addizionale. E’, dunque, una revisione che può portare benefici e semplicità, oppure si sta ulteriormente complicando il quadro normativo e mettendo sempre più in difficoltà le banche, di qualsiasi dimensione esse siano?
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7

ROTONDI, VALENTINA. "Saggi di Economia dello Sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10042.

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Анотація:
Questa tesi utilizza metodologie differenti al fine di esplorare argomenti generalmente ascritti all'economia dello sviluppo. Il primo capitolo discute la letteratura sul capitale sociale scomponendolo nel suo componente strutturale, le reti, e cognitivo, la fiducia. Ogni componente è a sua volta scomposto in diverse sotto-dimensioni una delle quali, il particolarismo, è utilizzato nel secondo capitolo, sia a livello teorico che empirico, come determinante di forme di corruzione collusiva. Come previsto dalla teoria, il particolarismo ha un effetto positivo e causale sulla probabilità di offrire una tangente. Il terzo capitolo valuta l'impatto di un progetto di estensione agricola realizzato in Etiopia, volto ad introdurre la coltivazione di nuovi prodotti ortofrutticoli insieme ad alcune tecniche e strumenti innovativi. Empiricamente si utilizzano gli strumenti della valutazione d’impatto combinando confronti tra villaggi, attraverso una stima difference-in-differences, con una comparazione all'interno del villaggio usando uno studio controllato randomizzato. I risultati indicano che il progetto ha contribuito alla diversificazione produttiva ma non ha influenzato i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, il benessere delle famiglie. Il quarto capitolo mostra come meccanismi incentivati sufficientemente simili elicitino decisioni correlate in termini di avversione al rischio solo quando si tengono in considerazione altri atteggiamenti relativi al rischio. Inoltre si studia la correlazione tra l'avversione al rischio riportata e l'avversione al rischio ottenuta tramite lotterie. I risultati suggeriscono una misurata validità esterna dei due metodi studiati.
This dissertation makes use of several methodologies to explore topics ascribed to the field of development economics. Chapter 1 reviews the literature on social capital by presenting a decomposition of trust and networks -- the cognitive and the structural component of social capital, respectively--, in several sub-dimensions. One of this dimension is used in chapter 2 where we investigate, both theoretically and empirically, the role played by the cultural norm of particularism, as opposed to universalism, for collusive bribery. Consistent with the theory, particularism is found to have a positive causal effect on the probability of offering a bribe. Chapter 3 assesses the impact of a small-scale agricultural extension project implemented in rural Ethiopia aimed at introducing the cultivation of horticultural gardens. Empirically, a mixed impact evaluation design is used combining across-villages comparisons, through difference-in-differences estimations, with a within village randomized control trial. The findings indicate that the project contributes to production diversification while it does not influence total revenues from sales, household welfare and diet. Chapter 4 shows that similar incentivized mechanisms elicit similar decisions in terms of monetary risk aversion only if other risk-related attitudes are accounted for. Furthermore, it examines whether individuals' characteristics and a self-assessed measure of risk aversion relate to individuals' choices in lotteries. The findings suggest that there is some external validity of the two studied tasks as predictors of self-reported risk attitudes.
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ROTONDI, VALENTINA. "Saggi di Economia dello Sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10042.

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Questa tesi utilizza metodologie differenti al fine di esplorare argomenti generalmente ascritti all'economia dello sviluppo. Il primo capitolo discute la letteratura sul capitale sociale scomponendolo nel suo componente strutturale, le reti, e cognitivo, la fiducia. Ogni componente è a sua volta scomposto in diverse sotto-dimensioni una delle quali, il particolarismo, è utilizzato nel secondo capitolo, sia a livello teorico che empirico, come determinante di forme di corruzione collusiva. Come previsto dalla teoria, il particolarismo ha un effetto positivo e causale sulla probabilità di offrire una tangente. Il terzo capitolo valuta l'impatto di un progetto di estensione agricola realizzato in Etiopia, volto ad introdurre la coltivazione di nuovi prodotti ortofrutticoli insieme ad alcune tecniche e strumenti innovativi. Empiricamente si utilizzano gli strumenti della valutazione d’impatto combinando confronti tra villaggi, attraverso una stima difference-in-differences, con una comparazione all'interno del villaggio usando uno studio controllato randomizzato. I risultati indicano che il progetto ha contribuito alla diversificazione produttiva ma non ha influenzato i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, il benessere delle famiglie. Il quarto capitolo mostra come meccanismi incentivati sufficientemente simili elicitino decisioni correlate in termini di avversione al rischio solo quando si tengono in considerazione altri atteggiamenti relativi al rischio. Inoltre si studia la correlazione tra l'avversione al rischio riportata e l'avversione al rischio ottenuta tramite lotterie. I risultati suggeriscono una misurata validità esterna dei due metodi studiati.
This dissertation makes use of several methodologies to explore topics ascribed to the field of development economics. Chapter 1 reviews the literature on social capital by presenting a decomposition of trust and networks -- the cognitive and the structural component of social capital, respectively--, in several sub-dimensions. One of this dimension is used in chapter 2 where we investigate, both theoretically and empirically, the role played by the cultural norm of particularism, as opposed to universalism, for collusive bribery. Consistent with the theory, particularism is found to have a positive causal effect on the probability of offering a bribe. Chapter 3 assesses the impact of a small-scale agricultural extension project implemented in rural Ethiopia aimed at introducing the cultivation of horticultural gardens. Empirically, a mixed impact evaluation design is used combining across-villages comparisons, through difference-in-differences estimations, with a within village randomized control trial. The findings indicate that the project contributes to production diversification while it does not influence total revenues from sales, household welfare and diet. Chapter 4 shows that similar incentivized mechanisms elicit similar decisions in terms of monetary risk aversion only if other risk-related attitudes are accounted for. Furthermore, it examines whether individuals' characteristics and a self-assessed measure of risk aversion relate to individuals' choices in lotteries. The findings suggest that there is some external validity of the two studied tasks as predictors of self-reported risk attitudes.
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9

VALZER, AMEDEO. "Gli "ibridi finanziari": critica ad una categoria concettuale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/92.

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Анотація:
L'autore contesta la classificazione degli strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi nella categoria concettuale degli ibridi finanziari (o strumenti finanziari ibridi ). Rimarca le differenze tra l' investimento nella società e il finanziamento della società. dimostra che gli strumenti finanziari partecipativi (art. 2346 ult. comma c.c.) possano esser emessi solo a fronte di apporti di patrimonio non imputati a capitale sociale e che gli strumenti finanziari non partecipativi (quasi obbligazioni ex art. 2411 ult. comma c.c.) non possano esser dotati di diritti amministrativi.
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10

VALZER, AMEDEO. "Gli "ibridi finanziari": critica ad una categoria concettuale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/92.

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Анотація:
L'autore contesta la classificazione degli strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi nella categoria concettuale degli ibridi finanziari (o strumenti finanziari ibridi ). Rimarca le differenze tra l' investimento nella società e il finanziamento della società. dimostra che gli strumenti finanziari partecipativi (art. 2346 ult. comma c.c.) possano esser emessi solo a fronte di apporti di patrimonio non imputati a capitale sociale e che gli strumenti finanziari non partecipativi (quasi obbligazioni ex art. 2411 ult. comma c.c.) non possano esser dotati di diritti amministrativi.
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Книги з теми "Capitali di rischio"

1

Alberto, Azario, and Associazione italiana degli investitori istituzionali nel capitale di rischio., eds. Medie imprese familiari: Capitale di rischio e quotazione. Milano: Guerini e associati, 1997.

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2

Borsa, Marco. Capitani di sventura: Agnelli, De Benedetti, Romiti, Ferruzzi, Gardini, Pirelli : perché rischiano di farci perdere la sfida degli anni '90. Milano: A. Mondadori, 1992.

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3

Misani, Nicola. Il risk management fra assicurazione e finanza: Nuove tecniche di gestione dei rischi puri : catastrophe bonds, derivati assicurativi, capitale contingente, risk fusion. Milano: EGEA, 1999.

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4

De Laurentis, Giacomo, Eugenio Alaio, Elisa Corsi, Emanuelemaria Giusti, Marco Guairo, Carlo Palego, Luca Paulicelli, et al. Rischio di credito 2.0. AIFIRM, 2021. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00030.

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Анотація:
The EBA Guidelines on loan origination and monitoring (hereinafter "GL LOM") undoubtedly represent a substantially new piece of the banking regulatory framework. In fact, for the first time, the regulator moves into a topic that was traditionally outside the scope of financial regulation, so far almost exclusively focused on aspects directly linked to both micro- and macro-prudential stability, notably through capital and liquidity management requirements and guidelines on Business Model and Internal Governance. The credit management process, and in particular loan origination and monitoring, has always been typically considered as a business issue under sole responsibility of banks, as it is considered one of the "core" processes (if not the "core" process) of the banking business. As a matter of fact, since the issue of the capital requirement regulation (i.e., Basel II and Basel III), and the introduction of the use requirements for the rating systems, the regulator moved very close, but not yet, to prescribe specific credit assessment criteria, while dictating methodological and organizational requirements for the authorization of the rating systems, and leaving substantial freedom to banks to define their own models and embedded assessment criteria and indicators. With the GL LOM, the regulator takes a further step, remarkably beyond its traditional remit, dictating principles and rules for the evaluation of the credit quality of borrowers. The starting point for this new approach from the regulator can be found in the ECB guidelines on Non-Performing Loans, later endorsed by the Bank of Italy Guidelines for Less Significant Banks, aimed at encouraging banks to define their NPL management processes and establish reduction plans to achieve NPL ratio targets in line with the regulator's expectations. Consistently with the focus on NPL, the regulation on Calendar Provisioning, amending the CRR was issued; as being a Regulation, it involves all banks, and not only significant ones (for which the ECB Addendum also applies). In addition, the new definition of default (the so-called "new Dod") has defined stricter criteria for the transition of exposures to the default status and also made the return of "cured" exposures to the performing status more difficult. The combined effect of these regulatory changes has been to make the default of counterparties not only more probable but also much more "expensive" for the banks. The natural “next step” of these regulatory changes was to "move backward" into the management process covering loan origination and monitoring . The EBA's stated objective with the issuance of the GL LOM is to define "robust and prudent" standards of lending practices so as to maintain a low level of NPLs in the future. Therefore, the focus of the GL LOM is the definition of requirements (some outlined as prescriptions, others in terms of principles) for the creditworthiness assessment of counterparties and for the management of the related data and information. Notwithstanding the fact that the Final Report has articulated the principle of proportionality much more clearly as compared to the Consultation Paper, the GLs set out three macro-categories of counterparties for which specific requirements are defined: • Individuals • Micro and small businesses • Medium and large companies. The GL LOM also provide recommendations about the valuation of guarantees both at origination and during ongoing monitoring, encouraging the use of advanced statistical models. The GL LOM focus on real estate guarantees, while financial collateral is outside the scope of the GL LOM. In the mind of the regulator, the GL LOM should not only reflect industry practices, but also incorporate the latest supervisory guidance on lending, and provide the stimulus to include ESG, AML/CTF and the use of innovative technologies into banking origination and, where applicable, monitoring processes.
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Dal capitale di credito al capitale di rischio: Tesi e proposte per il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese ; atti del convegno tenutosi presso l'Efibanca il 3 aprile 1984. Milano: Franco Angeli, 1985.

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