Добірка наукової літератури з теми "Beni culturali, storia dell'arte"

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Дисертації з теми "Beni culturali, storia dell'arte"

1

Moro, Laura <1982&gt. "La "cultura della sicurezza". La Fondazione Enzo Hruby per la protezione e sicurezza dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3354.

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Анотація:
La tesi parla dell’aspetto della sicurezza nella tutela dei beni culturali. Una breve introduzione di carattere generale su alcuni concetti principali come tutela, valorizzazione, natura del bene culturale e legislazione, seguita dalla descrizione dell’importante attività dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, avvia alla presentazione della Fondazione Enzo Hruby, che sin dalla sua nascita, a Milano nel 2008, ha come obiettivo la diffusione della “cultura della sicurezza”. La Fondazione, senza scopo di lucro, persegue il suo obiettivo finanziando gratuitamente progetti che riguardano la messa in sicurezza dei beni culturali: realizzazioni di impianti e sistemi di prevenzione dotati di tecnologia avanzata. In alcuni casi l’attività di protezione si è allargata a quella della valorizzazione. Fino ad oggi sono state portate a termine molte iniziative, i progetti conclusi sono più di venti e molti altri sono tuttora in esecuzione. La linea sostenuta nella tesi è che la sicurezza non deve essere qualcosa di secondario, ma deve essere considerata di primaria importanza in quanto la salvaguardia del bene culturale fa sì che possa avvenire la tutela, la fruibilità, la valorizzazione, la diffusione stessa della cultura.
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2

Zaccagnino, Selenia <1986&gt. "I beni culturali durante i conflitti armati e la loro tutela nella dottrina NATO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18503.

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Анотація:
Questa Tesi di Laurea Magistrale vuole puntare le sue riflessioni di fondo sull’evoluzione del ruolo che i ‘Beni culturali’, nella loro accezione più ampia di beni materiali ed immateriali, hanno assunto per l’umanità dalla seconda metà del XX secolo ai primi due decenni del Terzo Millennio. Se fino alla Seconda Guerra Mondiale (ma con la significativa eccezione della guerra nazista condotta contro le minoranze da eliminare),  i ‘Beni culturali’ potevano venire incidentalmente travolti, per così dire, dall’azione devastatrice di un conflitto armato, dagli anni Novanta del Novecento, nella ex-Jugoslavia prima e nelle aree del Vicino Oriente e del continente africano poi, i monumenti e le testimonianze più significative del gruppo etnico che si vorrebbe sopprimere sono diventati obiettivi strategici da eliminare dal proprio territorio storico al pari della componente umana che li ha prodotti. La sensibilità internazionale, all’indomani del Secondo Conflitto Mondiale e dei disastri da esso provocati in tale specifico settore, ha fatto sì che si individuassero e si mettessero a punto gli strumenti più efficaci per impedire una volta per tutte che si ripetesse tutto quel che era successo in Europa negli anni di quella Guerra. L’organismo naturale in cui l’intera umanità ha deciso di riconoscersi è l’ONU, ed è nell’ONU e nelle sue Istituzioni che occorre ricercare la  fonte  del Diritto nelle materie inerenti ai rapporti tra i popoli della Terra. La prima parte della Tesi è dedicata pertanto all’analisi degli strumenti giuridici che l’Organismo internazionale per eccellenza ha elaborato, tramite le sue diramazioni, in materia di protezione dei ‘Beni culturali’. La seconda parte pone l’attenzione sul caso più tragicamente esemplare verificatosi nel cuore dell’Europa, nella ex-Jugoslavia, alle porte dell’Italia, negli anni Novanta del XX secolo, quando cioè erano già stati elaborati gran parte degli strumenti giuridici che avrebbero dovuto impedire che si riverificassero quei crimini.  La terza, ed ultima, tratta un aspetto essenziale della questione, partendo proprio dalla valutazione di quanto avvenuto nella ex-Jugoslavia prima, nel Vicino Oriente e nel cuore del continente africano, nel recente passaggio delle consegne tra i due Millenni. Si tratta delle difficoltà  che incontra l’Organizzazione delle Nazioni Unite nel mettere a punto una forza di interposizione che impedisca, tra l’altro, la distruzione del Patrimonio Culturale (che è divenuta ormai la forma mediaticamente spettacolare del genocidio) e della capacità di risposta sul campo che una forza ben strutturata come la NATO ha sviluppato proprio in questi anni sul tema in questione.
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3

Bortolutti, Laura <1992&gt. "La lotta al traffico illecito di beni culturali attraverso il potenziamento del ruolo dei musei." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19571.

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Анотація:
Prevenire il traffico illecito di beni culturali è una necessità fondamentale per la protezione del nostro patrimonio. Nonostante si tratti di un problema di lunga data, i livelli che il fenomeno ha raggiunto negli ultimi anni, soprattutto nelle zone colpite da conflitti armati e disastri naturali, è motivo di seria preoccupazione per la comunità internazionale. Oggi, il patrimonio culturale è costantemente a rischio: la sua distruzione, il furto, il saccheggio o il contrabbando nascono dal desiderio di ridurre in cenere la memoria collettiva e smembrare l’identità dei popoli. Il patrimonio culturale di un popolo rappresenta, infatti, la sua stessa essenza: sottrarre il patrimonio culturale di un popolo significa sottrarne anche l’identità. Attraverso la divulgazione e la sensibilizzazione sulla materia, il traffico illecito in questo campo può e deve essere fermato: a tale scopo è volto questo elaborato, il quale prenderà in esame gli strumenti attualmente disponibili per fronteggiare questa lotta, le principali organizzazioni e gli attori coinvolti –concentrandosi in particolare sul ruolo dei musei– e avanzando delle proposte da applicare in questo settore.
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4

Coccato, Stefania <1987&gt. "Interni veneziani trecenteschi : la cultura materiale attraverso gli inventari di beni mobili dei Procuratori di San Marco." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8358.

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Анотація:
La tesi attraverso la ricerca documentale, affronta lo studio degli interni dei palazzi veneziani del XIV secolo. Dopo la raccolta di numerosi inventari di beni mobili si procede con l'analisi comparata e la ricerca iconografica a supporto delle informazioni reperite.
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5

SERANDO, MANUELA. "Tecnologia e Patrimonio Culturale. Una riflessione metodologica e applicazioni pratiche legate ai Beni dell’Ateneo." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. https://hdl.handle.net/11567/1098134.

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Анотація:
The thesis presents a multidisciplinary analysis, both theoretical and practical, on the application of digital technologies to cultural heritage, in terms of study, preservation, valorization and dissemination, including, for this last aspect, a special focus on accessibility. Specific attention is given to the incredibly rich universitarian cultural heritage. The technical partnership with a digital industry permitted experimentation and implementation of a variety of different state of the art techniques, and even to develop specific purpose oriented solutions on a case by case basis. In the end a product is developed that integrates together digital techniques such as 3d reconstruction, 2d and 3d virtual restoration and digitization into a single platform that offers a possible unified model for the management, enhancement and communication of cultural heritage to the public.
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6

Serpieri, Maurizio. "Rilevamento fotogrammetrico digitale non convenzionale ed analisi strutturale agli elementi finiti dell'Arco d'Augusto di Rimini." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2005. http://amslaurea.unibo.it/7394/.

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Анотація:
L’Arco d’Augusto di Rimini rappresenta da sempre il monumento simbolo della città; ha visto ogni periodo storico, dei quali riporta tuttora i segni in modo visibile. L’alto valore storico, culturale ed artistico che l’Arco porta con se merita di essere valorizzato, conservato e studiato. E’ stato realizzato un rilievo fotogrammetrico del monumento romano e una successiva analisi strutturale mediante la tecnica F.E.M. Il rilievo è stato eseguito con la moderna tecnica digitale non convenzionale, la quale ha permesso di comprendere quanto essa sia in grado di soddisfare le varie esigenze di rilievo nell’ambito dei Beni Culturali. Nel primo capitolo si affrontano le tematiche relative al rilievo dei Beni Culturali, si concentra poi l’attenzione sul settore della fotogrammetria digitale. Il secondo capitolo è dedicato interamente alla storia dell’Arco d’Augusto, riportando tutti i rilievi dell’Arco realizzati dal Medioevo ad oggi. Il terzo capitolo riporta la serie di restauri che l’Arco riminese ha subito nel corso dei secoli, fra cui i due grandi interventi di restauro: il primo eseguito nel 1947 dall’Ing. Rinaldi G., il secondo nel 1996-98 per opera dell’Arch. Foschi P.L. Nel quarto capitolo si parla di come la tecnica fotogrammetrica si presti molto bene all’analisi e al controllo delle deformazioni strutturali. Il capitolo cinque è dedicato al rilievo topo-fotogrammetrico dell’oggetto, affrontato in tutte le sue fasi: ricognizione preliminare,progettazione ed esecuzione delle prese. Il sesto capitolo affronta l’elaborazione dei dati mediante il software PhotoModeler Pro 5. Nel settimo capitolo si confronta il presente rilievo con l’ortofoto realizzata nel 1982 dall’Arch. Angelini R. Il capitolo otto riporta alcune informazioni al riguardo della geomorfologia della zona limitrofa all’Arco. Nell’ultimo capitolo si descrive l’impiego del software agli elementi finiti Straus7 per creare ed elaborare il modello numerico dell’Arco.
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7

Rosi, Martina <1993&gt. "Intelligenza Artificiale: come sta influenzando il mondo dell'arte e dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21599.

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Анотація:
L’Intelligenza Artificiale è, ormai, entrata a fare parte della nostra quotidianità. Negli ultimi anni ha iniziato ad essere un valido supporto anche nell’ambito dei beni culturali. Sono in corso molti studi per sperimentare le sue innumerevoli potenzialità, che, in futuro, potrebbero portare ad una semplificazione sempre più rilevante della mission del museo. Ma non solo. Da qualche anno anche gli artisti stanno iniziando ad utilizzare l’IA come mezzo per la creazione di opere d’arte, modificando radicalmente l’idea di creatività. Il mondo dell’arte sta subendo un cambiamento, il quale sta mettendo le basi per la formazione di nuove frontiere. L’elaborato analizza a che punto si è arrivati oggi con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore dei beni culturali, guardando anche alle prospettive future che possono realizzarsi dopo aver intrapreso questa strada verso la “digitalizzazione” della cultura. La prima parte introduce il rapporto nato tra le ultime innovazioni tecnologiche e le istituzioni culturali, che negli ultimi anni ne stanno usufruendo sia per quanto riguarda la comunicazione al di fuori del museo, quindi online, sia per quella onsite. Nella parte centrale della tesi, dopo aver fatto un breve inciso su cosa sia l’intelligenza artificiale, si sottolinea come questa stia acquisendo un ruolo fondamentale per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, in vista di uno sviluppo sempre più marcato nel futuro. Vengono presi in considerazione molti progetti (alcuni ancora in via di sviluppo) che vedono l’IA protagonista nella digitalizzazione, nella conservazione, all’interno del mercato dell’arte per far fronte alle sue criticità e nella fruizione del patrimonio culturale, con studi sulla percezione della bellezza e il ruolo dei chatbot e delle guide robotiche. Infine, vengono analizzati molti artisti che usano l’IA per la creazione delle loro opere d’arte. ​
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8

Costarelli, Alessio <1990&gt. "Antonio Canova e gli Inglesi: fonti, committenza ed interrelazioni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9742/3/tesi_dottorato_XXXIII%20ciclo_alessio_costarelli.pdf.

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Анотація:
Il rapporto di Antonio Canova con la società e la cultura inglese è da sempre considerato di fondamentale importanza, ma solo negli ultimi anni è stato oggetto di studi più approfonditi, tuttavia per lo più limitati alle vicende della committenza artistica: una riflessione che ambisse a tenere insieme le fila delle molteplici sfaccettature del tema ricostruendo ed interconnettendo tra loro gli aspetti alla base di questa relazione di mutuo arricchimento mancava ancora nella pur ricchissima bibliografia canoviana. Per poter intraprendere una simile indagine, si è preso le mosse dalla quanto mai corposa documentazione archivistica e dalle molte fonti a stampa dell'epoca, integralmente trascritte nelle quattro appendici a corredo di questo studio. Se ne sono tratti un piccolo dizionario biografico di tutte le personalità britanniche in rapporto con l'artista nell'arco della sua intera carriera ed un catalogo di oltre sessanta opere in vario modo legate alla committenza ed al collezionismo inglese. Nel saggio, invece, la disamina del tema in oggetto è stata condotta affrontandone in ciascun capitolo singoli aspetti distintivi: la committenza e la mutua influenza culturale; le relazioni politiche e diplomatiche intercorse tra Canova ed il Regno Unito attraverso la sua arte; lo straordinario favore goduto dallo scultore in terra inglese e le ragioni profonde della sua precoce sforuna critica; infine il suo rapporto con le arti figurative e letterarie britanniche, un ambito di ricerca complesso e relativamente originale per il quale si è avviata un'indagine introduttiva utile, si spera, ad impostare la ricerca per futuri approfondimenti. L'obiettivo perseguito, pertanto, è quello di gettare uno sguardo finalmente generale su di un fenomeno che, osservato nella sua interezza, può ancora spiegare moltissimo sulla figura e la carriera di Antonio Canova, personalità che appare, oggi più che mai, di statura europea.<br>The relationship between Antonio Canova and the British culture and society has been always judged of primary importance, but only in recent times a new interest in it has increased among scholars, producing some important essays and publications. Notwithstanding, the very rich bibliography on Antonio Canova still lacks a general reflection on such a phenomenon, a study which aims to keep in dialogue all different aspects of the matter. To engage in a research like this one, I consulted both the archival documentation, so great in number, and many edited sources of that time, all of them totally transcribed in the four appendices at the end of the thesis. Such a material permitted me to draft a little biographical dictionary of almost all the British people with whom Canova kept in touch during his entire life and a general catalogue of about 60 works of arts related to British patronage. The essay, divided in four chapters, analyses and reflects on four different aspects of the complex relationship between the sculptor and his english-speaking friends: the artistic patronage for private collectionism; the political and diplomatical role of Canova; the critical reception of his works of art in the United Kingdom before and after his death; his influence on British art and literature and vice versa. In conclusion, the final aim is to have a general, not particular look on that aspect of Canova's career which can be considered one of the most important for the developement of his art and international fame.
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9

Pinton, Federica <1986&gt. "studio del comportamento di film pittorici dell'arte moderna e contemporanea in ambiente indoor." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2834.

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Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di indagare il comportamento di pitture , moderne e contemporanee realizzate su tela ed esposte a diverse condizioni ambientali. Numerosi studi precedenti dimostrano che parametri ambientali, quali la temperatura, l’umidità, la quantità di ozono nell’aria e la luce, giocano un ruolo molto importante nel processo di invecchiamento e di degrado delle pitture, in quanto questi fattori interagiscono con il legante e con i pigmenti costitutivi delle pitture. Per questo motivo si è deciso di prendere in esame nove tipi di pitture commerciali composte da tre tipi di legante (olio, acrilico e vinilico) e da tre diversi tipi di pigmenti di sintesi (verde ossido di cromo PG17, bianco di titanio PW6, e giallo organico PY74). Con questi nove tipi di pitture sono stati preparati degli standard pittorici e delle stesure su lastrine di vetro, da sottoporre ad analisi in laboratorio, e delle stesure monocromatiche su tela. Si è effettuata la preparazione di cinque serie di tele (ognuna composta da nove tele con le pitture sovracitate), di cui una serie è stata sottoposta ad alcuni trattamenti in laboratorio mentre le altre quattro serie di tele sono state esposte in tre diversi luoghi per indagare in che modo le diverse condizioni ambientali influiscono sulle pitture in esame. Gli ambienti in cui le tele sono state esposte sono la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Palazzo Ca’ Pesaro di Venezia, il deposito del Museo stesso ubicato in un edificio presso il Vega (Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia) e il laboratorio di Chimica del Restauro presso il Dipartimento DAIS Ca’Foscari. Le informazioni relative alle condizioni ambientali dei diversi luoghi sono state ottenute effettuando, nell’arco di un periodo di alcuni mesi, delle misurazioni relative ai parametri termoigrometrici (temperatura ed umidità) e delle misurazioni riguardanti la quantità di ozono e di illuminamento. Di particolare importanza è stato il controllo ambientale di alcune sale di Palazzo Ca’ Pesaro, in quanto i dati ottenuti permettono una conoscenza più approfondita delle condizioni microambientali presenti in Museo da cui trarre indicazioni sulla scelta di eventuali interventi che mirino a migliorare ulteriormente le condizioni espositive delle opere. Le stesure su lastrine di vetro, studiate attraverso diverse tecniche analitiche (spettrofotometria FTIR-ATR, TG-DSC e PY-GC-MS) per avere informazioni sulla composizione delle pitture in esame, sono state poi sottoposte ad alcuni trattamenti con ozono, temperatura elevata ed umidità. In seguito a tali trattamenti, le stesure sono state analizzate nuovamente per poter indagare eventuali cambiamenti a livello composizionale e di comportamento riconducibili agli effetti indotti dai diversi agenti degradanti. Per quanto riguarda le tele, sono state eseguite osservazioni al microscopio ottico digitale, analisi in spettrofotometria FTIR-ATR e analisi colorimetriche delle superfici pittoriche prima (allo stato iniziale) e dopo i trattamenti con umidità e temperatura elevata a cui sono state sottoposte o in seguito all’esposizione nei diversi ambienti. Dalle analisi è emerso che le stesure pittoriche esposte in condizioni particolari (elevata temperatura, alto grado igrometrico, concentrazione di ozono maggiore di quella normalmente riscontrata in ambiente museale) subiscono un certo tipo di degrado visibile ad occhio nudo e rilevato mediante le tecniche di analisi utilizzate. Per le tele esposte nel Museo e nel Deposito non sono stati individuati dei cambiamenti rilevanti dal momento che, come confermato dal controllo dei parametri ambientali, le condizioni a cui sono state sottoposte le tele non possono essere ritenute dannose, considerato anche il limitato periodo di esposizione.
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Ferraresso, Silvia <1993&gt. "Fruizione culturale e nuove tecnologie: i sistemi di catalogazione online e piattaforme culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16829.

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Анотація:
Il settore della cultura non è rimasto immune alla rivoluzione informatica, sono diversi gli avanzamenti tecnologici che sono stati fatti negli anni e le nuove tecnologie sono entrate a far parte della vita dei consumatori di cultura. L’elaborato intende affrontare il tema riguardante il Patrimonio culturale legato alla raccolta e archiviazione di dati attraverso le nuove tecnologie quale mezzo di comunicazione e trasmissione dei contenuti culturali. Si parlerà del sistema informativo SIGECweb approfondendo il tema della catalogazione da un punto di vista storico, legislativo e si andrà a descrivere il Catalogo Generale dei Beni culturali ma non solo. L’utilizzo di piattaforme culturali come strumenti conoscitivi per una fruizione da parte del visitatore più interattiva è un tema che negli ultimi anni è stato ampiamente trattato. Si è parlato di piattaforme come Google Arts & culture, Europeana andando ad analizzare esempi pratici. Si è anche parlato di realtà aumentata e virtuale come strumenti innovativi per la diffusione delle informazioni. Per ultimo ma non meno importante, connesso alla catalogazione online delle opere d’arte verrà posta l’attenzione nel caso studio di una piattaforma recente creata da Artbag, Archeto. Fondazioni, Gallerie e Collezionisti utilizzano come strumenti di raccolta dati e organizzazione delle proprie collezioni piattaforme e software che permettono loro di gestire le collezioni e creare piani per la programmazione delle loro attività.
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