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Marchiori, Laura. "Medieval wall painting in the church of Santa Maria in Pallara, Rome: the use of objective dating criteria." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000088.

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Анотація:
Le pitture medievali nella chiesa di Santa Maria in Pallara hanno ricevuto poca attenzione da parte degli studiosi, forse per via dell'incertezza della loro datazione; infatti non si possiede nessuna indipendente documentazione letteraria per la loro realizzazione. Tradizionalmente datati al X secolo, le pitture mostrano un'iconografia più comune nei contesti del XII e XIII secolo, una rappresentazione di Apostoli seduti sulle spalle dei Profeti, che senza dubbio contribuiscono alla loro dimenticanza, visto che i monumenti più tardi sono ben documentati. Comunque, l'iconografia deriva dalle tradizioni romane della decorazione ecclesiastica, tradizioni che possono essere utilizzate in un'analisi delle pitture al fine di arrivare ad una datazione indipendente basata solo sulla loro forma e contenuto. Seguendo una metodologia sviluppata da John Osbornc per la datazione di pitture medievali prive di documentazione a Roma, questo articolo analizza i criteri obicttivi di datazione delle pitture di Santa Maria in Pallara; tali criteri sono la messa in opera, la funzione, il soggetto, le iscrizioni e la tecnica pittorica. Simili analisi suggeriscono che per le pitture è possibile una data al X secolo, che sono ben classificate nella storia della tecnica pittorica di Roma tra monumenti sicuramente datati al IX secolo e quelli datati all'XI e XII secolo.
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Di Pietro, Maria Luisa, Antonio G. Spagnolo, and Elio Sgreccia. "Meta-analisi dei dati scientifici sulla Gift: un contributo alla riflessione etica." Medicina e Morale 39, no. 1 (February 28, 1990): 13–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1186.

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Анотація:
La meta-analisi è una nuova disciplina che si propone di valutare criticamente i risultati di studi effettuati, particolarmente nel campo dei trials clinici. Gli autori di questo lavoro avanzano l'ipotesi che una meta-analisi modificata dei dati scientifici relativi alla tecnica della GIFT possa essere utile per dedurre alcune indicazioni etiche relative alla tecnica stessa. Questa analisi dei risultati della GIFT mostra che le nascite che si determinano con questa tecnica sono in numero inferiore rispetto alle gravidanze cliniche che iniziano, indicando come nel corso delle gravidanze stesse si determina una perdita fetale la quale non può essere giustilìcata dalla considerazione che molti fanno che "anche nelle gravidanze che iniziano naturalmente esiste la stessa percentuale di aborti spontanei". Per di più nella GlFT la stessa tecnica utilizzata gioca un ruolo determinante nel determinarsi di queste perdite fetali. Anche se la meta-analisi da sola non è sufficiente per fornire una interpretazione dei dati antropologici, secondo gli autori questi risultati della GIFT, relativamente alla salvaguardia dell'embrione umano, devono essere attentamente considerati ai fini della valutazione etica.
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Galvagno, Marco. "Anti-consumption research. Analisi bibliometrica della letteratura internazionale." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (June 2011): 55–75. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002005.

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Анотація:
La ricerca in tema di comportamento del consumatore ha abitualmente trascurato lo studio degli atteggiamenti negativi e dei comportamenti dei (non)consumatori. Tale fenomeno - noto con il termine di anti-consumo - fa riferimento ad un continuum di risposte che i consumatori hanno nei confronti dei prodotti commercializzati, che possono andare dal non-consumo fino al rifiuto attivo. Il presente lavoro analizza empiricamente la letteratura sull'anti-consumo con l'obiettivo di ricostruirne le origini, i temi cardine ed i possibili sviluppi futuri in maniera induttiva, per il tramite di una rassegna basata su una tecnica bibliometrica: l'analisi delle co-citazioni. Tale metodo, piů quantitativo ed oggettivo degli approcci tradizionali, ha permesso di identificare due livelli di analisi, sette filoni di ricerca e cinque approcci teorici diversi. I risultati dimostrano che, nonostante il tema dell'anti-consumo sia frammentato e manchi di omogeneitÀ, ci si trova davanti ad un promettente campo di studi, che beneficerÀ certamente dei diversi, ma complementari, approcci esistenti.
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Cimino, C., L. Chiapparini, M. G. Bruzzone, E. Ciceri, M. R. Carriero, and B. Lombardi. "Analisi della tecnica Angio-TC-3D nello studio delle steno-occlusioni carotidee." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 115. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s245.

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Анотація:
L'angio-TC e le tecniche di ricostruzione tridimensionale su work-station sono strumenti che permettono di studiare la patologia steno-occlusiva dei vasi al collo, ottenendo informazioni sulla morfologia, sull'estensione delle placche ateromasiche e sull'entità delle stenosi. Mentre appare sempre più emergente il ruolo dell'angio-TC come esame di screening per tale patologia, in letteratura non vi è unanimità di giudizio sulla possibilità che questa tecnica, da sola o in associazione con altre non invasive, possa sostituire l'angiografia in previsione di un intervento chirurgico. Scopo di questo lavoro è analizzare la sensibilità, la specificità e l'accuratezza diagnostica di questa tecnica, comprensiva delle successive elaborazioni con programmi di ricostruzione tridimensionale, rispetto a metodiche più tradizionali quali l'angio-RM, l'eco-color-doppler, l'angiografia digitale. Dato il prevedibile aumento di richiesta di esecuzione di questo esame saranno inoltre presi in considerazione altri parametri. In primo luogo sarà considerato il rapporto tra il tempo complessivo dedicato sia all'esecuzione dell'esame (impostazione dei protocolli di acquisizione, scelta della regione di interesse, scelta dei corretti parametri di somministrazione del bolo) sia l'elaborazione delle immagini (scelta del programma di ricostruzione, del target, eventuale segmentazione) e la qualità e l'affidabilità del risultato rispetto ad altre tecniche. Verrà infine considerato il costo biologico dell'esame in termini di dose somministrata al paziente. Data la recente installazione presso il nostro servizio di un'apparecchiatura TC spirale e di work-station per elaborazioni 3D, MIP, MPR, etc., ci proponiamo di utilizzare per questo studio un campione di 20 pazienti con TIA o minor stroke. Tutti questi pazienti saranno sottoposti ad eco-color-doppler, angio-TC, angio-RM e angiografia digitale.
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Moretti, Veronica. "Lontano dagli occhi.. La distanza tra ricercatore e partecipante nella tecnica dei diari." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 157–67. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001012.

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Questo articolo propone una riflessione circa l'utilizzo della tecnica dei diari all'interno della ricerca sociale, focalizzandosi sull'ambivalente relazione che si stabilisce tra ricercatore e partecipante: distanza e ricongiungimento. In prima analisi, ci concentriamo sulla lontananza tra i due attori durante la fase di pro-duzione dei contenuti. I dati generati diventano l'incontro tra ricercatore e par-tecipante che solamente nella fase di incipit (incontro iniziale) e di coda (incon-tro finale) possono trovare un ricongiungimento. Questo riavvicinamento è per-messo grazie all'utilizzo dell'intervista. La tesi avanzata che si cercherà di argo-mentare è quella di concepire il "diarista" come co-ricercatore.
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Lazarus, Jeffrey E., and Susan K. Klein. "Trattamento non farmacologico dei tic nella sindrome di Tourette con l'ausilio di un videotape per il trainig autoipnotico." IPNOSI, no. 2 (February 2011): 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-002001.

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questa analisi di casi esamina la possibilitŕ di utilizzare, con i bambini, un metodo standardizzato di apprendimento dell'autoipnosi (AI), per esplorarne l'efficienza e l'efficacia a breve termine nel trattamento dei tic in pazienti con sindrome di Tourette.fra 37 bambini e adolescenti con sindrome di Tourette inviati per un training di AI ne sono stati selezionati 33. Come parte di un protocollo per l'apprendimento dell'AI, tutti visionavano videoregistrazioni di un bambino in training autoipnotico per il controllo dei tic. Il miglioramento del controllo del tic č stato desunto dalla risposta soggettiva del paziente.ad un follow-up medio di 6 settimane, il 79% dei pazienti addestrati in questa tecnica ha sperimentato un risultato clinico a breve termine definito come "controllo". Tra coloro che hanno risposto, il 46% ha raggiunto il controllo sui tic con AI dopo solo 2 sedute e il 96% dopo 3 incontri. Un paziente ha richiesto 4 visite.l'insegnamento dell'AI con l'ausilio di videocassette, migliora un protocollo e riduce probabilmente il tempo di training in questa tecnica. Se l'AI č resa in questo modo piů accessibile, sarŕ un valido aiuto alla gestione multidisciplinare dei disturbi da tic nella sindrome di Tourette.
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Cecchinato, Giorgia. "Il labirinto e l’artista. La sfinge e la statua nelle Lezioni di Estetica di G.W.F. Hegel." Nuntius Antiquus 13, no. 2 (January 31, 2018): 215–24. http://dx.doi.org/10.17851/1983-3636.13.2.215-224.

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L’obiettivo del testo è quello di presentare la lettura che G.W.F. Hegel (1770- 1831) offre dell’arte dell’antico Egitto, in particolare delle piramidi e della sfinge. I colossali monumenti funerari e il mostro mitológico sarebbero, secondo l’interpretazione di Hegel, espressioni dello spirito e del popolo egizio, della sua cultura, della sua, della religione e del modo di vivere e sentire. In un secondo passo analizzeremo come Hegel usa il mito dell’enigma della sfinge per esemplificare la “superiorità” razionale dei greci in relazione all’antico Egitto. Si vedrà come, in ultima analisi, l’arte greca non è solo l’espressione di una luminosa razionalità conciliata con sé stessa.
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Farini, Federico. "Uno sguardo piů profondo: video osservazione ed analisi valutativa di interventi di promozione della partecipazione sociale." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 105–19. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046008.

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Questo articolo intende argomentare come l'utilizzo della tecnica della video osservazione permetta di costruire indicatori dall'elevato valore informativo nell'ambito di una valutazione degli interventi sociali, nel momento in cui si concretizzano in effettive interazioni tra operatori e destinatari. A questo proposito si farŕ riferimento ad una caso di studio specifico, ossia un'analisi valutativa, svolta da ricercatori dell'Universitŕ di Modena e Reggio Emilia, avente per oggetto un intervento di promozione della cittadinanza europea destinato a studenti delle scuole secondarie di grado superiore. Nello specifico, si mostrerň come la video osservazione dei processi comunicativi permetta di costruire tre indicatori fondamentali per la valutazione di un intervento di promozione della partecipazione attiva dei giovani, ossia: 1) attenzione alla fase di definizione delle aspettative, 2) effettivo grado di autonomia della partecipazione dei destinatari, 3) la capacitŕ di utilizzare la gestione del conflitto come occasione di promozione di una partecipazione attiva e creativa dei destinatari dell'intervento.
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Treccani, Gian Paolo. "«Storia naturale» della ricostruzione. Centri storici e monumenti nella Germania del secondo dopoguerra." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129001.

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Il saggio presenta i contenuti del volume di Storia Urbana dedicato alla ricostruzione in Germania dopo la seconda guerra mondiale; volume che si collega idealmente con quello edito nel 2007 sulla ricostruzione post bellica in Italia e un terzo, in corso di pubblicazione, dedicato alle cittŕ del Giappone. Le tre edizioni hanno l'obiettivo di cogliere i tratti comuni in queste esperienze nei territori sconfitti ma, anche, le peculiaritŕ che caratterizzano ciascuna vicenda ricostruttiva nel decennio che segue la fine del conflitto. Il caso della Germania, analizzato in questo volume, si presenta particolarmente complesso e variegato giŕ dalla questione dei danni. L'obiettivo dei bombardieri alleati fu di annientare psicologicamente, con la tecnica del, la popolazione tedesca concentrata nei centri antichi degli agglomerati urbani che per questa ragione subirono danni di molto superiori a quelli, giŕ ingentissimi, di paesi come l'Italia. Come emerge dai saggi contenuti nel volume, altre ragioni, quali i diversi modelli politici della parte est e ovest della Germania dopo la guerra, i fattori economici - favorevoli alla Germania Ovest con conseguenze perň non sempre positive sui tessuti urbani danneggiati - l'ateismo di stato nell'Est, il differente significato attribuito ai valori identitari ma anche, infine, la continuitŕ o meno con le politiche urbane pre-belliche se non addirittura pre naziste, prefigurarono, in ciascuna cittŕ, modalitŕ di ricostruzione in molti casi profondamente differenti.
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Mombelli, Marina, and Sara Molgora. "La CTU: come promuovere una genitorialitŕ condivisa? Il punto di vista dei genitori." INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 85–96. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002008.

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L'evidenza clinica circa l'importanza di una "buona prassi" delle funzioni genitoriali nelle situazioni di separazione e divorzio non trova un corrispettivo a livello delle ricerche empiriche sul tema, specie se si considera la capacitŕ genitoriale a livello relazionale e non solo individuale. A partire dall'ipotesi che un percorso di Consulenza Tecnica d'Ufficio (CTU) possa favorire tale pratica, l'obiettivo del presente contributo č quello di indagare l'utilitŕ ed il valore di questa tipologia di interventi nel promuovere e nel sostenere una genitorialitŕ condivisa. A sedici genitori che hanno concluso un percorso di CTU da almeno un anno č stata somministrata un'intervista clinica semi-strutturata costituita ad hoc per la presente ricerca. Le interviste, interamente audio registrate, sono state analizzate con il software di analisi testuale T-LAB. Nello specifico, il contributo si focalizza sulle analisi condotte sull'intero corpus a partire dalla variabile di disegno "domanda". I risultati indicano che il percorso di CTU favorisce un cambiamento sia sul piano personale, sia a livello interpersonale-relazionale. In particolare, il consulente sembra assumere il ruolo di "timoniere", anche se risulta cruciale la posizione personale di impegno e fiducia di ciascuno dei protagonisti coinvolti.
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Carbut, Silvia. "L' analisi stratigrafica degli edifici: il caso studio del castello di Heimfels in Tirolo (Austria)." EGE-Expresión Gráfica en la Edificación, no. 6 (June 30, 2009): 101. http://dx.doi.org/10.4995/ege.2009.12523.

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<p>Con el análisis estratigráfico de una parte del castillo de Heimfels (figura 01), realizado con la “Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti del Politecnico di Milano”, en colaboración con el ingeniero y arquitecto W. Hauser (Superintendente del Tirolo) y del Dr. M. Mittermair (historiador del arte de Val Punteria), se han intentado analizar tres sectores diferentes del castillo a través del sistema constructivo y de sus fases (Bauanalyse), para discernir por medio del reconocimiento, la comparación, la combinación y la exclusión de relaciones entre las partes, la génesis de este edificio histórico. La complejidad aparente de este edificio nos lleva a delimitar cada fase constructiva (Baugeschichte) con el objetivo de poder llegar, a través de criterios analíticos, constructivos y arquitectónicos (Bauforschung) a una cronología, que inicialmente será relativa, para adquirir después la condición de absoluta.</p>
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Arosio, Laura, and Elisabetta Ruspini. "Unico, indimenticabile, da sogno. Il viaggio di nozze tra mito ed esigenze di mercato." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 123–43. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092009.

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In questo saggio, utilizzando la tecnica dell'analisi documentaria applicata a cataloghi di viaggio riservati a sposi e spose, cercheremo di capire come vengono tematizzate e proposte le mete turistiche abbinate ai viaggi di nozze. Sono diverse le domande alle quali vorremmo rispondere: come sono presentate queste mete? Quale linguaggio viene utilizzato e quali immagini accompagnano i testi? Quale modello di coppia costituisce il target di riferimento, e come vengono (o non vengono) recepite le trasformazioni della famiglia contemporanea? Uno dei piů interessanti risultati emersi dalla nostra analisi č l'ampio utilizzo di un codice espressivo volto ad evocare nei potenziali clienti un'immagine di coppia, di matrimonio e di viaggio fortemente legati ai modelli della tradizione. Questo tipo di messaggio, che viene richiamato tanto con le parole quanto con le immagini, non sembra in alcun modo recepire le intense trasformazioni della famiglia italiana e dei comportamenti di viaggio verificatisi negli ultimi decenni. Se, da un lato, questa scelta puň escludere alcune fasce di potenziali acquirenti (che avranno difficoltŕ nel vedersi rappresentate all'interno dei cataloghi turistici), dall'altro lato puň essere considerata una strategia di valorizzazione di questo tipo di viaggio. Caratterizzando in modo tradizionale il viaggio di nozze, č possibile vendere questo prodotto come importante, diverso, irrinunciabile, inducendo gli sposi a partire investendo consistenti quote di denaro.
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Leone, C. A., F. Mosca, and R. Grassia. "Temporal changes in impedance of implanted adults for various cochlear segments." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 312–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1471.

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La prima valutazione oggettiva effettuata durante la procedura chirurgica e nel follow-up dei pazienti sottoposti ad impianto cocleare è la misura dell’impedenza degli elettrodi. Tale misura fornisce informazioni sia sull’integrità degli elettrodi sia sul mezzo circostante gli stessi ed è uno dei principali fattori responsabili dei consumi energetici dell’impianto cocleare. In questo studio abbiamo valutato in pazienti adulti con impianto cocleare e array perimodiolare, le variazioni nel tempo dell’impedenza degli elettrodi, valutando le differenze nelle varie partizioni cocleari (basale, medio e apicale) e correlandone i valori ai principali parametri psicoacustici del mappaggio: livelli di T e C. Abbiamo testato 28 pazienti adulti impiantati presso il nostro Dipartimento tra il 2009 e il 2014, tutti impiantati per via cocleostomica con un array perimodiolare completamente inserito, utilizzando la tecnica chirurgia “soft surgery”. Le impedenze medie sono state misurate in modalità “common-ground” e “MP1+2” per i seguenti segmenti di array: basale (dall’elettrodo n.1 al n.7); mediale (dal n.8 al n.14); apicale (dal n.15 al n.22). L’analisi della varianza (ANOVA) è stata effettuata per valutare le tendenze nelle misure ripetute. Il livello di significatività accettato in tale studio è p<0.05 corretto con metodo Bonferroni. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione globale delle impedenze dall’attivazione fino a 1 mese e un valore più alto nel tempo dell’ impedenza nel segmento basale dell’array rispetto al segmento apicale e medio. L’analisi statistica temporale della correlazione tra i valori dell’impedenza globale e i livelli di T e C ha mostrato una correlazione significativa fino a sei mesi sia per le impedenze registrate in common-ground che in modalità MP1+2. L’analisi statistica dei vari segmenti cocleari ha mostrato inoltre una significativa correlazione dell’impedenza nel segmento basale e i parametri del fitting fino ad un anno di follow-up. In conclusione gli alti valori dell’ impedenza nel segmento basale nel tempo possono essere spiegati con la formazione di fibrosi endococleare dopo l‘inserimento dell’array, fenomeno maggiore nel segmento basale della coclea, limitato invece nelle regioni apicali e medie. La correlazione lineare dei valori dell’impedenza con i livelli di T e C diventa infatti statisticamente non significativa dopo tre/sei mesi nei segmenti apicali e medi e resta significativa fino ad un anno per il tratto basale. Questo comportamento sottolinea l’importanza nel tempo dell’influenza dei fattori intra-cocleari sui parametri del fitting nella porzione cocleare basale.
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Coronella, Stefano. "Origini e sviluppi del giornalmastro nell’Italia dell’Ottocento." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 16, no. 1 (June 26, 2019): 7. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v16i1.342.

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Il giornalmastro (il Journal-Grand-Livre), un innovativo e geniale registro contabile derivante dalla fusione del libro giornale e del libro mastro inventato da Edmond Degrange ai primi dell’Ottocento, è stato di fondamentale importanza per la modernizzazione della contabilità. Attraverso di esso, infatti Degrange ha aperto la strada all’utilizzo e favorito l’affermazione della partita doppia di tipo “sintetico” e dei conti “sinottici” dopo secoli di adozione della partita doppia di tipo “analitico”. Peraltro, il giornalmastro ha suscitato pure un notevolissimo interesse tra gli studiosi ed i professionisti, tanto che numerose sono le applicazioni contabili apparse nell’Ottocento che si basano sulla sua logica. La possibilità di “sintetizzare” i conti e ridurre il numero dei registri da utilizzare ideata dal Degrange ha spinto infatti molti autori a proporre nuovi procedimenti e congegni contabili basati su un registro di tipo sintetico. In Italia le più importanti applicazioni contabili di quel periodo – fra cui anche la Logismografia di Giuseppe Cerboni, utilizzata per quindici anni come metodologia delle scritture dello Stato italiano – devono la propria esistenza alla rivoluzionaria invenzione del giornalmastro. Scopo del presente lavoro è pertanto quello di individuare le applicazioni contabili che in Italia sono “derivate”, in maniera più o meno evidente, dal giornalmastro, evidenziandone le analogie e le differenze rispetto a quest’ultimo. Ciò ci consente anzitutto di evidenziare il concreto contributo di Edmond Degrange allo sviluppo della tecnica contabile in Italia – contributo che, per lungo tempo, è in realtà stato sottovalutato se non addirittura dimenticato – nonché di “mappare” lo stato della tecnica contabile italiana alle soglie del XX secolo. A tale fine sono state accuratamente esaminate tutte le opere di ragioneria apparse in Italia dalla divulgazione del giornalmastro (avvenuta nel 1804) a tutto il XIX secolo e, per tutte quelle per le quali si è riscontrata una “base” tecnica riconducibile al giornalmastro, è stata poi effettuata un’attenta analisi comparativa. Il lavoro è suscettibile di ulteriori approfondimenti in particolare per quanto riguarda un’analoga indagine in altri Paesi.
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De Paola, Maria, and Vincenzo Scoppa. "Corsi pre-universitari e rendimenti degli studenti." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 57–83. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002003.

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In questo lavoro si cerca di comprendere se corsi di formazione a livello universitario, diretti a colmare lacune nelle competenze di base, possano determinare un miglioramento nei risultati accademici ottenuti dagli studenti. La nostra analisi riguarda gli effetti prodotti da un progetto, finanziato dalla Regione Calabria, che all'inizio dell'anno accademico 2008-09 ha offerto agli studenti immatricolati alle Universitŕ calabresi un insieme di attivitŕ formative. I tipici problemi di "distorsione da selezione" che si pongono nella valutazione degli effetti di interventi di questo tipo sono stati affrontati sia grazie alla disponibilitŕ di dettagliate informazioni su caratteristiche, abilitŕ e motivazioni degli studenti, sia cercando di identificare un gruppo di controllo costituito da studenti che non hanno partecipato all'intervento per fattori puramente casuali. Dalle nostre stime emerge un impatto positivo dei corsi di formazione sulle performance degli studenti nel primo anno di studi. Questi risultati sono robusti all'uso della tecnica del.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo, and Richard C. Bell. "Disturbi alimentari e costruzione del significato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Ferrari, G., G. Giovannini, and A. Prinster. "Le sequenze Fast Fluid Attenuated Inversion Recovery (FFLAIR)." Rivista di Neuroradiologia 11, no. 2 (April 1998): 187–92. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100206.

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Lo sviluppo della sequenza FLAIR è nato dalla necessità di produrre immagini che mettessero bene in evidenza le lesioni situate nelle regioni periventricolari e subcorticali dell'encefalo. Tale sequenza, derivata dall'inversion-recovery, è caratterizzata da un lungo tempo d'inversione utile ad annullare il segnale del liquor e da un TE e un TR utili per produrre a livello del parenchima un segnale dipendente dal T2. Il lungo tempo d'acquisizione della FLAIR è stato sensibilmente ridotto con l'uso della tecnica utilizzata con le sequenze fast spin-eco. La selezione e l'accoppiamento dei parametri di sequenza è oggetto di analisi e i vari produttori hanno scelto differenti ed interessanti soluzioni, privilegiando a volte un ridotto tempo d'acquisizione, altre una ponderazione T2 più marcata, con un annullamento assoluto del segnale del liquor. L'uso di questa recente sequenza è presto divenuto d'elezione per il monitoraggio delle patologie demielinizzanti multifocali. Altri impieghi, in altre patologie, sono al vaglio di molti centri e l'ampliamento delle casistiche permetterà di comprendere quali sono le opportunità e l'efficacia offerte dall'utilizzo della sequenza Fast FLAIR.
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Pasquariello, Massimo, Michela Bia, and Alberto Cassone. "Uno studio economico-territoriale del Nord-Ovest italiano tramite l'analisi delle componenti principali." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2011): 43–81. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001002.

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L'analisi economica di contesti micro-territoriali č di grande interesse per le scienze sociali, in quanto capace di contribuire all'interpretazione di processi sociali ed economici complessi spesso sottostanti a dinamiche macro-economiche. Scopo di questo studio č descrivere e analizzare una realtŕ economica e sociale articolata, attraverso l'utilizzo di adeguati indicatori. In particolare il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica dei Sistemi locali del lavoro. L'area geografica presa in considerazione č il Nord-Ovest dell'Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta). Allo scopo di individuare i principali fattori economici descrittivi delle diverse realtŕ locali, applichiamo la tecnica dell'analisi delle componenti principali. In particolare i risultati ottenuti mettono in evidenza tre componenti che risultano meglio descrivere le aree studiate: la componente, la componentee la componente. La prima segnala la relazione positiva tra la numerositŕ delle imprese manifatturiere, livelli occupazionali piů elevati e infrastrutture piů diffuse nell'area oggetto di studio; la seconda individua una relazione positiva tra i settori dei servizi alle imprese, il commercio e piů alti tassi di disoccupazione; la terza rileva la correlazione positiva tra il valore aggiunto, il tasso di occupazione e la densitŕ imprenditoriale ma negativa se ci si condiziona alle strutture imprenditoriali di tipo micro. L'articolo pone in evidenza le relazioni esistenti tra il territorio, le specializzazioni produttive e il posizionamento geografico delle unitŕ di osservazione. Particolare attenzione č stata data all'aspetto geo-spaziale individuando aree di analisi omogenee che trascendono i meri confini amministrativi.
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Capaccio, P., M. Gaffuri, V. Rossi, and L. Pignataro. "Sialendoscope-assisted transoral removal of hilo-parenchymal sub-mandibular stones: surgical results and subjective scores." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 122–27. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1601.

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Come si evince dall’analisi della letteratura, l’approccio transorale ai calcoli prossimali e ilo-parenchimali della ghiandola sottomandibolare rappresenta una valida alternativa alla scialoadenectomia tradizionale. Lo scopo di questo studio è quello di valutare i risultati chirurgici, ecografici e soggettivi di questa tecnica conservativa. Tra Gennaio 2003 e Settembre 2015 sono stati trattati con l’approccio transorale scialoendoscopico-assistito 479 pazienti affetti da calcoli ilo-parenchimali sottomandibolari palpabili, non mobili, di dimensioni superiori ai 7 mm. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un follow-up clinico, ecografico e ad una valutazione soggettiva dell’outcome chirurgico per mezzo di un apposito questionario somministrato attraverso un’intervista telefonica. Il successo chirurgico definito come completa asportazione del calcolo ilo-parenchimale è stato ottenuto in 472 pazienti (98.5%); in sette casi (1.5%) si è verificato un insuccesso chirurgico, riguardante esclusivamente calcoli parenchimali puri. Un anno dopo l’intervento chirurgico, 408 pazienti (85.1%) non riferivano più sintomi ostruttivi, 59 pazienti (12.3%) riferivano sintomi ostruttivi ricorrenti e 12 (2.6%) infezioni ricorrenti. Dei 54 pazienti (11.2%) affetti da litiasi sottomandibolare ricorrente, 52 sono stati sottoposti ad una seconda procedura terapeutica, nello specifico in 29 casi a scialoendoscopia, in 2 casi a litotrissia pneumatica intracorporea, in 8 casi a chirurgia transorale, in 6 casi ad un ciclo di litotrissia extracorporea, in 7 casi a scialoadenectomia sottomandibolare. La maggior parte dei pazienti (75.2%) ha riferito un dolore post-chirurgico di grado lieve. Al termine del follow-up, i sintomi riferiti da 454 pazienti (94.8%) erano migliorati dopo il secondo trattamento e la ghiandola sottomandibolare affetta era stata preservata nel 98.5% dei casi. La chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita dei calcoli ilo-parenchimali della ghiandola sottomandibolare rappresenta un’opzione terapeutica sicura, efficace e conservativa e la preservazione del dotto e del parenchima ghiandolare permette di esplorare il sistema duttale attraverso l’ostio naturale in caso di ricorrenza della patologia. L’utilizzo combinato dell’approccio transorale e delle altre tecniche mini-invasive permette di trattare con successo la maggior parte dei pazienti affetti da litiasi ilo-parenchimale sottomandibolare.
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Lorenzi, F. "Breve Storia del Metodo Gemellare 2 - Le Attuali Formulazioni del Metodo." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 47, no. 1 (January 1998): 57–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000386.

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Il termine LISREL e l'acronimo di LInear Structural RELationship ed è nato inizialmente come nome di un software messo a punto dallo svedese Karl Joreskog e dai suoi collaboratori nei primi anni '70 per stimare, col metodo della massima verosimiglianza, i coefficienti strutturali dei modelli basati su sistemi di equazioni strutturali.Tali modelli, nella elaborazione tramite il LISREL, rappresentano la sistemazione logica, prima ancora che statistica o computeristica, di tecniche di analisi multivariata le cui prime proposte risalgono all'ininzio del secolo; riconducendo ad un unico modello che ne costituisce una geniale sintesi, approcci ed itinerari scientifici fino ad allora distinti e non comunicanti, quali l'analisi fattoriale, i modelli causali e i modelli di misurazione. In particolare rappresentano in questo momento la più completa e sistematica risposta al problema di operazionalizzare in termini di ricerca e di verifica empirica, nel campo delle scienze sociali, la controversa, ma non per questo meno fondamentale, nozione di causalità. Essi sono quindi la reinterpretazione, sistemazione e soprattutto generalizzazione di quelli che negli anni '60 venivano chiamati i modelli causali e che nella prima metà degli anni '70 avevano conosciuto una notevole popolarità fra i sociologi soprattutto attraverso la tecnica della path analysis.
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Ruggiero, G., A. Bacci, and R. Ricci. "Identificazione della natura istologica deigliomi cerebrali con tomografia computerizzata." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 267–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200308.

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Gli autori si propongono di verificare l'utilità rispettiva della biopsia e della radiologia per identificare il grado di malignità dei gliomi cerebrali. L'esame critico della letteratura dimostra che la biopsia effettuata su materiale chirurgico è più affidabile di quella sterotassica, ma che comunque essa non è esente da errori tecnici o diagnostici e da pericoli. La TC è utile e non inferiore, anzi non raramente superiore, alla RM. In una ricerca personale condotta su 123 casi verificati istologicamente, la TC, riesaminata dallo stesso neuroradiologo senza conoscenza della diagnosi, senza e con conoscenza della sintomatologia cliniCa, ha permesso l'identificazione precisa (gradi I-IV della scala di Kernohan) nel 42,8% e l'indicazione più generica di «benignità» (gradi I e II) e malignity (grado III e IV) nell'83%. Questi risultati sono stati ottenuti con esami eseguiti con vari tipi di apparecchi e miglioreranno sicuramente con l'utilizzo di macchine moderne e di una tecnica corretta: ricostruzione su tre piani, sezioni sottili; analisi densitometrica; proiezione extracranica38. Per conseguenza gli Autori propongono di eliminare la biopsia e classificare i gliomi cerebrali soltanto neuroradiologicamente (TC), in due tipi: Tipo B («benigno»), Tipo M (maligno).
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Galli, A., L. Giordano, D. Sarandria, D. Di Santo, and M. Bussi. "Analisi oncologica e delle complicanze nel trattamento endoscopico mediante laser CO2 dei tumori glottici in classe T1-T2: la nostra esperienza." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 167–73. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-643.

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Esistono numerose strategie terapeutiche per il trattamento del carcinoma glottico in stadio iniziale (Tis/T1/T2): la laringectomia parziale a cielo aperto, la radioterapia e la chirurgia endoscopica condotta mediante laser CO2. In particolare quest’ultimo approccio ha gradualmente, ma inesorabilmente, acquisito un ruolo sempre più centrale nel management del cancro laringeo. In questo lavoro presentiamo la nostra esperienza in materia di chirurgia endoscopica laser-assistita delle neoplasie glottiche in stadio iniziale. è stata realizzata un’analisi retrospettiva su un campione di 72 pazienti affetti da carcinoma glottico in classe T1-T2 trattati con cordectomia laser endoscopica nel periodo compreso tra il 2006 e il 2012. Tutti i pazienti avevano almeno 36 mesi di follow-up. La disease-specific survival, la disease-free survival (DFS) e il tasso di preservazione laringea rilevati con il presente studio sono stati rispettivamente del 98,6%, 84,7% e 97,2%. Analizzando l’influenza sull’outcome oncologico a lungo termine di alcune tra le principali caratteristiche della malattia o del trattamento eseguito, abbiamo riscontrato come il coinvolgimento da parte del tumore della commissura anteriore e lo staging patologico della neoplasia (pT) correlino significativamente con un aumentato tasso di recidiva locale (p = 0,021 e p = 0,035) e con una ridotta DFS (p = 0,017 e p = 0,023). Gli altri parametri presi in esame, come staging clinico, tipo di cordectomia, coinvolgimento di altre specifiche sottosedi laringee e stato dei margini di resezione, non si sono dimostrati, invece, correlare significativamente con gli endpoint oncologici stabiliti. La chirurgia endoscopica laser-assistita è quindi una tecnica estremamente affidabile per il trattamento dei tumori glottici in stadio iniziale in termini di outcome oncologico. Il tasso di recidiva risulta significativamente influenzato dal coinvolgimento della commissura anteriore e dal pT.
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Mauro, Mussini, Crosato Lisa, Mariani Paolo, and Zavanella Biancamaria. "L'abbinamento dei dati da fonti diverse: una proposta per integrare dati amministrativi e campionari a livello locale." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (December 2011): 87–114. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003004.

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L'articolo affronta il tema dell'abbinamento di dati provenienti da fonti di diversa natura, amministrativa e campionaria, disponibili a livello locale. Si indagano gli aspetti metodologici dell'abbinamento dei dati provenienti dall'indagine sui consumi delle famiglie milanesi, condotta da Camera di commercio di Milano e Comune di Milano, con i dati dell'archivio del data warehouse AMeRIcA, che integra l'archivio tributario dell'Agenzia delle entrate e l'archivio dell'Anagrafe del comune di Milano. L'obiettivo conoscitivo dell'abbinamento č l'arricchimento delle informazioni separatamente contenute nei due archivi, creando un archivio integrato che abbini le informazioni sul reddito e i consumi. Per eseguire l'abbinamento si utilizza una tecnica di abbinamento quasi-esatto. Essa prevede l'impiego di vari criteri decisionali per stabilire se una coppia di record sia da abbinare. Questa strategia di abbinamento consente di evidenziare la capacitŕ identificativa delle variabili di abbinamento disponibili. I risultati della procedura confermano la fattibilitŕ dell'integrazione tra gli archivi delle due fonti considerate. L'archivio integrato risultante offre l'opportunitŕ di effettuare analisi statistiche dettagliate sulle famiglie, descrivendo ciascuna di esse in base a informazioni demografiche, reddituali e relative alle scelte di spesa. Inoltre, dal punto di vista metodologico, i risultati dell'esercizio di abbinamento assumono particolare rilievo in considerazione del fatto che l'esperienza condotta con riferimento all'area del comune di Milano potrebbe essere ripetuta in maniera analoga anche per altre realtŕ locali (comuni, province o cittŕ metropolitane), data la disponibilitŕ delle fonti utilizzate in questo studio.
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Sergi, B., and G. Paludetti. "L’analisi della curva di apprendimento della chirurgia dell’otosclerosi può aiutare a predirre i risultati funzionali?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 2 (April 2016): 135–38. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-599.

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Il numero di interventi per otosclerosi è progressivamente diminuito nel corso degli ultimi 20 anni. Questa riduzione crea difficoltà sia al chirurgo esperto ma soprattutto a quello giovane che inizia il suo percorso di formazione. Abbiamo analizzato in maniera retrospettiva i risultati funzionali ottenuti dopo stapedotomia effettuati da un giovane chirurgo presso la Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico “A. Gemelli” di Roma. La tecnica impiegata è quella della stapedotomia con laser COe utilizziamo una protesi in teflon e titanio. I risultati funzionali sono stati valutati come riduzione della ipoacusia trasmissiva sulle frequenze comprese tra 250 e 4000 Hz all’ultimo esame eseguito durante il follow-up. L’analisi dei dati non ha evidenziato un momento in cui la curva di apprendimento possa essere considerata conclusa poiché ottimi risultati con una riduzione pressoché completa della ipoacusia trasmissiva si sono alternati con altri i cui risultati funzionali non sono stati altrettanto ottimi. In nessun caso si è comunque registrata una coclearizzazione dell’ipoacusia. Questa analisi supporta l’esistenza di una curva di apprendimento della chirurgia dell’otosclerosi senza però individuare un punto dopo il quale si possa prevedere che i risultati funzionali saranno tutti ottimi. La chirurgia dell’otosclerosi non dovrebbe essere effettuata all’inizio della pratica della chirurgia otologica, data l’aspettativa funzionale che il paziente ripone nell’intervento e la mancanza delle capacità chirurgiche necessarie.
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Musso, Stefano Francesco. "Genova: echi e tracce del Risorgimento e dell'Unitŕ d'Italia." STORIA URBANA, no. 132 (February 2012): 83–109. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132004.

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Il saggio tenta di mettere in luce i legami profondi e meno evidenti che sembrano intercorrere tra la storia generale del Risorgimento italiano (che fece di Genova, grazie anche a protagonisti quali Nino Bixio, Goffredo Mameli e Giuseppe Mazzini, una delle "patrie ideali") e alcune delle molte tracce fisiche che essa ha lasciato nel tessuto costruito della cittŕ. L'Autore propone la rilettura di alcuni episodi di trasformazione e formazione della cittŕ negli anni delle vicende risorgimentali con riferimento al momento in cui queste conobbero una prima conclusione in coincidenza con la proclamazione del regno d'Italia: il caso di via Garibaldi, ad esempio, che fu aperta demolendo chirurgicamente parte dei circostanti quartieri medievali, per collegare al nuovo centro della cittŕ, organizzato intorno a piazza De Ferrari, la cinquecentesca via Aurea, sede dell'antica classe oligarchica, attraverso piazza Fontane Marose. Oppure con la costituzione di ambiti celebrativi, come nel caso emblematico del nuovo snodo urbano di piazza Corvetto con le statue raffiguranti Giuseppe Mazzini e Vittorio Emanuele II. La rilettura di alcuni episodi noti e ormai oggetto di numerose analisi, anche recenti, si estende poi agli anni e decenni successivi a quella data (almeno fino ai primi anni del Novecento) che ebbe certo un forte impatto simbolico ma non altrettanto evidenti e immediate ricadute sulla vita e sulla struttura della cittŕ. Tutto ciň determinň anche diffuse e dolorose demolizioni, mutilazioni o spostamenti di antichi monumenti.
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Giribone, Pier Giuseppe. "Implementazione della tecnica AFO per la stima dei parametri di un modello GARCH(1,1). Analisi di robustezza e confronto prestazionale con i solver tradizionali." Risk Management Magazine 2, no. 2018 (November 13, 2018): 15–26. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0040.

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Manfrè, L., R. Lagalla, S. Pappalardo, A. Mangiameli, M. Tortorici, F. Riggio, S. Ferrara, P. Ferrara, and A. E. Cardinale. "Anatomia e patologia del labirinto membranoso studio con sequenze RM sensibili al flusso." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 5 (October 1994): 769–76. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700506.

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Nonostante i deludenti esordi nella valutazione delle strutture labirintiche costituenti l'orecchio interno, la risonanza magnetica costituisce oggi, grazie anche al miglioramento dell'hardware e del software disponibili, una modalità diagnostica di grande efficacia non solo nell'analisi della patologia espansiva o infiammatoria coinvolgente il VII ed VIII nervo cranico, ma anche nella valutazione delle alterazioni patologiche del segnale endolabirintico in rapporto a focolai emorragici o, come recentemente dimostrato mediante uso di Gd-DTPA, nell'analisi delle alterazioni a carico della capsula oticanella fase spongiotica dell'otosclerosi. Tuttavia, lo scarso contrasto esistente tra liquido endolabirintico e strutture circostanti (solitamente aria nel cavo timpanico e tessuto osseo capsulare) rende le tradizionali scansioni in tecnica Spin-Echo con ponderazione T1 del tutto inadeguate alla valutazione dell'orecchio interno. Analoga osservazione deve essere fatta per le immagini T2-dipendenti che, per l'eccessivo spessore di scansione e l'elevata durata dei tempi di esame, non rappresentano di certo un mezzo di indagine pratico ed affidabile, certamente comunque non competitivo nei confronti dell'imaging TC, oggi particolarmente fedele grazie alla possibilità di effettuare scansioni di minimo spessore (1 mm). Gli autori riportano la loro esperienza nell'analisi delle strutture labirintiche nel normale e patologico mediante imaging per RM con unità operante a 0,5 T ed applicazione di sequenze di tipo GRASS, opportunamente modificate per aumentarne la sensibilità al flusso lento endolinfatico (mGRASS), e Fast-Spin-Echo (FSE). Nei casi patologici è stata effettuata una analisi comparativa rispetto al reperto TC.
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Županović Filipin, Nada, and Maria Rugo. "Sottotitolare per capirsi meglio." Zbornik radova Filozofskog fakulteta u Splitu, no. 14 (December 17, 2021): 43–58. http://dx.doi.org/10.38003/zrffs.14.3.

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La sottotitolazione, modalità traduttiva largamente utilizzata in Croazia, costituisce un tipo specifico di traduzione audiovisiva, la cui realizzazione richiede l’uso di tecniche particolari. Data la natura effimera dei sottotitoli (rimangono sullo schermo per la durata massima di sei secondi), finora in Croazia sono state svolte pochissime analisi traduttive e linguistiche di testi sottotitolati, benché si tratti di testi rivolti al vasto pubblico. Il presente contributo prende in esame il tema succitato dal punto di vista dell’italianistica croata, analizzando le modalità traduttive adottate nella sottotitolazione dal croato all’italiano del premiato cortometraggio spalatino Ritki Zrak (Aria rarefatta), girato nel 2016. In primo luogo viene descritta la varietà linguistica utilizzata nel film, classificabile come parlata giovanile della città di Spalato; in questa sezione viene sviluppata un’analisi sia sociolinguistica che dialettologica della varietà in questione. In seguito, vengono presentate le strategie di traduzione utilizzate solitamente nella sottotitolazione. L’analisi sarà svolta seguendo i modelli teorici proposti per l’analisi di questo tipo testuale, in particolare il modello di Gottlieb e quello di Lomheim, entrambi incentrati su una tassonomia di procedimenti il cui fine principale è di mantenere nel testo di arrivo il maggior numero di informazioni semantiche, stilistiche e culturali del testo di partenza. Particolare interesse sarà dedicato al trattamento degli elementi culturospecifici, problematici dal punto di vista traduttivo; nella cultura d’arrivo, infatti, molto spesso sono inesistenti e il traduttore deve trovare la soluzione migliore che resti il più fedele possibile alla cultura di partenza. Infine, sulla base dell’analisi condotta, verranno analizzate le caratteristiche del sottotitolaggio come tecnica di traduzione audiovisiva e si cercherà di fornire osservazioni generali sull’orientamento del metatesto in questo tipo di traduzione.
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Bassi, Fabiano. "Progressi nell'impiego clinico del controtransfert." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 115 (October 2010): 17–38. http://dx.doi.org/10.3280/rt2010-115003.

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Il concetto di controtransfert č forse quello che nel tempo č cambiato maggiormente, tanto da costituire un riassunto della storia della tecnica psicoterapeutica. Ne parla per la prima volta Freud al Congresso di Norimberga, nei termini di ostacolo al buon andamento della psicoterapia, tanto da proporre, per scongiurarne gli effetti nefasti, dapprima l'autoanalisi del terapeuta e successivamente la sua analisi didattica. Solo nel 1912 apre uno spiraglio, riuscendo a vederlo anche come strumento utile al terapeuta per sintonizzare il proprio inconscio su quello del paziente. Poi non se ne occupa piů. La controversia viene ripresa alla sua morte da Anna Freud e i fondatori della Psicologia dell'Io e da Melanine Klein. I primi, che si pongono come vestali dell'ereditŕ freudiana, continuano a vederlo come una spia di qualche disfunzione nel terapeuta. La seconda e piů precisamente una sua allieva e paziente, Paula Heimann, al contrario, enfatizza l'importanza dei sentimenti del terapeuta ai fini di una migliore comprensione del paziente. Un altro autore che si č schierato a favore del suo impiego č stato il kleiniano Racker. Egli getta le basi per lo sviluppo del modello bipersonale di psicoterapia. Un altro contributo, seppure indiretto, proviene da Kohut, che sottolinea l'importanza dell'empatia come fattore terapeutico principe. Poi c'č Sandler, che lo considera una miscela tra le caratteristiche del terapeuta e le richieste del paziente. Jacobs, che introduce il concetto di "enactment controtransferale" per segnalare un fenomeno simile all'"acting out" del paziente. E Renik, che sottolinea l'importanza inestimabile degli autodisvelamenti del terapeuta sul paziente, purché rispettosi ed opportuni, per aiutarlo a lavorare piů efficacemente sulla relazione di transfert.
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Saletti, A., F. Calzolari, S. Ceruti, and R. Tamarozzi. "Misura con Angio-TC delle stenosi della biforcazione carotidea." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 115–25. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s215.

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Scopi del presente studio sono il confronto tra angio-TC ed angiografia digitalizzata intaarteriosa nello studio delle biforcazioni carotidee, la descrizione del metodo utilizzato in angio-TC per la quantificazione delle stenosi e la discussione dell'eventuale collocazione dell'angio-TC nel protocollo di studio di questa patologia. La nostra casistica comprende 16 pazienti, 12 maschi e 4 femmine, di età compresa tra 52 e 78 anni, sottoposti preventivamente ad esame ultrasonografico delle biforcazioni carotidee, risultato positivo per patologia ateromasica. Sono state studiate con angio-TC 32 biforcazioni carotidee, utilizzando un apparecchio Elscint CT Twin II.I dati sono stati acquisiti in maniera continua, con tecnica volumetrica (double helix - dual slice) per un tempo di scansione complessivo di 24 secondi. Sono stati somministrati 80 ml di mezzo di contrasto non ionico (300 mg I / 100 ml) per via endovenosa. Le acquisizioni sono state ottenute utilizzando una collimazione del fascio di 2,5 mm ed una velocità di spostamento del tavolo di 3,7 mm / sec (pitch 0,7). Le immagini «angiografiche» sono state successivamente ricostruite utilizzando l'algoritmo «maximum intensity projection» (MIP). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad angiografia digitalizzata intraarteriosa; ogni biforcazione carotidea è stata analizzata attraverso almeno 2 proiezioni angiografiche. La percentuale di stenosi è stata determinata secondo i criteri del North American Symptomatic Endarterectomy Trial (NASCET). Una concordanza globale tra le due metodiche nella misura dei diametri carotidei si è verificata in 23/32 casi (71,8%). La stenosi è stata sovrastimata dall'angio-TC rispetto all'angiografia digitalizzata in 6/32 casi (18,8%); in 3 casi (9,4%) la stenosi è stata sottostimata dall'angio-TC. Aspetti peculiari dell'angio-TC sono la possibilità di analisi della biforcazione in qualsiasi proiezione (rotazione delle immagini MIP), la precisa misurazione delle stenosi (ottenibile nelle immagini assiali) e l'individuazione delle componenti molli e/o calcifiche delle placche ateromasiche. La rapidità di acquisizione dei dati riduce al minimo l'evenienza di artefatti da movimento. A nostro parere l'angio-TC potrebbe essere attualmente eseguita dopo l'esame ultrasonografico e prima dell'eventuale endarterectomia per ottenere una ulteriore rappresentazione della biforcazione carotidea quando angio-RM e angiografia sono controindicate, quando l'angio-RM o l'angiografia forniscono reperti di dubbia interpretazione ed infine se necessario dimostrare la morfologia della placca o altre alterazioni della parete arteriosa (ad esempio aneurismi trombizzati).
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Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo, and G. Saggio. "Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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Rodríguez, Isabel, Alfonso Valero-Valenzuela, and David Manzano-Sánchez. "Elaboración de una escala para el análisis de los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en el entorno escolar (ECVA-12)." Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no. 3 (September 23, 2021): 156–67. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.459221.

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El objetivo de la presente investigación fue el diseño y la validación de una escala que permitiera analizar los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en escolares, en comparación con la metodología impartida previamente por el docente (ECVA-12) desde las diferentes materias del currículum escolar. El estudio de carácter transversal y descriptivo se llevó a cabo en varias fases y con muestras diferentes: con una muestra de 127 estudiantes entre 9 y 15 años, validez de contenido mediante la técnica Delphi con 11 jueces expertos, validez de comprensión, análisis de la estabilidad temporal y validez de constructo mediante Análisis Factorial Exploratorio. Posteriormente, y en este caso con una muestra de 76 estudiantes de entre 12 y 15 años, se realizó un Análisis Factorial Confirmatorio, mostrando valores de ajuste adecuados en un modelo de 2 factores y 12 ítems, con saturaciones e índices de consistencia interna elevados tanto en escala como en las sub-escalas. Los resultados obtenidos confirman que el instrumento diseñado cumple con los criterios de validez y fiabilidad establecidos, capaz de medir el grado de satisfacción y los cambios percibidos en el comportamiento de los estudiantes, convirtiéndolo en una herramienta básica para investigaciones relacionadas con la aplicación de este modelo de enseñanza. The objective of this research was the design and validation of a scale that would allow the analysis of the values acquired with the Model of Personal and Social Responsibility in schoolchildren, in comparison with the methodology previously taught by the teacher (ECVA-12) from the different subjects of the school curriculum. The cross-sectional and descriptive study was carried out in several phases and with different samples: with a sample of 127 students between 9 and 15 years old, content validity using the Delphi technique with 11 expert judges, comprehension validity, analysis of the temporal stability and construct validity through Exploratory Factor Analysis. Subsequently, and in this case with a sample of 76 students between 12 and 15 years old, a Confirmatory Factor Analysis was performed, showing adequate adjustment values in a 2-factor and 12-item model, with saturations and high internal consistency indices both in scale as in the subscales. The results obtained confirm that the designed instrument meets the established validity and reliability criteria, capable of measuring the degree of satisfaction and the perceived changes in the behavior of students, making it a basic tool for research related to the application of this teaching model. L'obiettivo di questa ricerca è stato quello di progettare e validare una scala che permettesse l'analisi dei valori acquisiti con il Modello di Responsabilità Personale e Sociale nei bambini in età scolare, rispetto alla metodologia precedentemente insegnata dall'insegnante (ECVA-12) dalle diverse materie del curriculum scolastico. Lo studio trasversale e descrittivo è stato condotto in diverse fasi e con diversi campioni: con un campione di 127 studenti tra i 9 e i 15 anni, validità dei contenuti con la tecnica Delphi con 11 giudici esperti, validità della comprensione, analisi della stabilità temporale e validità dei costrutti con l'Analisi Fattoriale Esplorativa. In seguito, e in questo caso con un campione di 76 studenti tra i 12 e i 15 anni, è stata eseguita un'Analisi Fattoriale di Conferma, che ha mostrato valori di fit adeguati in un modello a 2 fattori e 12 voci, con saturazioni elevate e indici di consistenza interna sia in scala che in subscale. I risultati ottenuti confermano che lo strumento progettato soddisfa i criteri di validità e affidabilità stabiliti, in grado di misurare il grado di soddisfazione e i cambiamenti percepiti nel comportamento degli studenti, rendendolo uno strumento fondamentale per la ricerca legata all'applicazione di questo modello didattico. O objetivo desta pesquisa foi o desenho e validação de uma escala que permitisse a análise dos valores adquiridos com o Modelo de Responsabilidade Pessoal e Social em escolares, em comparação com a metodologia previamente ensinada pelo professor (ECVA-12) das diferentes disciplinas do currículo escolar. O estudo transversal e descritivo foi realizado em várias fases e com amostras distintas: com amostra de 127 alunos entre 9 e 15 anos, validade de conteúdo pela técnica Delphi com 11 juízes especialistas, validade de compreensão, análise de estabilidade temporal e validade de construto por meio da Análise Fatorial Exploratória. Posteriormente, e neste caso com uma amostra de 76 alunos entre 12 e 15 anos, foi realizada uma Análise Fatorial Confirmatória, mostrando valores de ajuste adequados em um modelo de 2 fatores e 12 itens, com saturações e altos índices de consistência interna ambos em escala como nas subescalas. Os resultados obtidos confirmam que o instrumento elaborado atende aos critérios de validade e confiabilidade estabelecidos, capazes de medir o grau de satisfação e as mudanças percebidas no comportamento dos alunos, tornando-se uma ferramenta básica para pesquisas relacionadas à aplicação deste modelo.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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LIRA, Kalline Flávia Silva de. "Direitos humanos, educação e psicologia: relato de experiência docente." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 332. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244912.

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RESUMOA educação em direitos humanos é compreendida como um processo que orienta a formação do sujeito de direitos, articulando diversas dimensões. A psicologia, em qualquer campo de atuação, deve ser baseada no compromisso ético e nos direitos humanos e, portanto, pode contribuir enfrentamento da violência e da intolerância não apenas na escola, mas em toda a sociedade. Este artigo tem o objetivo de descrever e discutir a experiência docente desenvolvida na disciplina “Direitos humanos, ética profissional e cidadania”, ministrada numa escola técnica no estado de Pernambuco, nos anos 2015 e 2016. Pode-se concluir que a experiência docente foi exitosa, contribuindo para a construção da proposta pedagógica da disciplina, bem como trouxe instrumentos de análise da realidade social para os/as alunos/as. Assim, o diálogo entre a Psicologia e os Direitos Humanos é fundamental para se construir uma sociedade mais justa e que tenha como princípio norteador o respeito à dignidade humana. Direitos humanos. Educação. Exercício profissional. Docência. Human rights, education and psychology: report of teaching experience ABSTRACT Education in human rights is understood as a process that guides the formation of the subject of rights, articulating several dimensions. Psychology, in any field, must be based on ethical commitment and human rights and, therefore, can contribute to confronting violence and intolerance not only in the school, but in the whole of society. This article aims to describe and discuss the teaching experience developed in the discipline "Human rights, professional ethics and citizenship", taught at a technical school in the state of Pernambuco, in the years 2015-2016. It can be concluded that the teaching experience was successful, contributing to the construction of the pedagogical proposal of the discipline, as well as brought instruments of analysis of the social reality for the students. Thus, the dialogue between psychology and human rights is fundamental for building a more just society and having as its guiding principle respect for human dignity.Education. Human rights. Professional exercise. Teaching. Derechos humanos, educación y psicología: informe de experiencia docente RESUMEN La educación en derechos humanos puede ser entendida como un proceso que guía la formación del sujeto de derechos, articulando varias dimensiones. La psicología, en cualquier campo de acción, debe basarse en el compromiso ético y los derechos humanos y, por lo tanto, puede contribuir a hacer frente a la violencia y la intolerancia no solo en la escuela, sino en toda la sociedad. Este artículo tiene como objetivo describir y discutir la experiencia docente desarrollada en la disciplina: "Derechos humanos, ética profesional y ciudadanía", impartida en una escuela técnica en el estado de Pernambuco, en los años 2015 y 2016. Se puede concluir que la experiencia docente fue exitosa, contribuyendo a la construcción de la propuesta pedagógica de la disciplina, así como aportando instrumentos de análisis de la realidad social para los estudiantes. Por lo tanto, el diálogo entre Psicología y Derechos Humanos es esencial para construir una sociedad más justa y que tenga como principio orientador el respeto a la dignidad humana. Derechos humanos. Educación. Practica profesional. Docencia. Diritti umani, educazione e psicologia: rapporto sull'esperienza di insegnamento SINTESE L'educazione ai diritti umani può essere intesa come un processo che guida la formazione della materia dei diritti, articolando diverse dimensioni. La psicologia, in qualsiasi campo d'azione, deve essere basata sull'impegno etico e sui diritti umani e, quindi, può contribuire ad affrontare la violenza e l'intolleranza non solo a scuola, ma nella società nel suo insieme. Questo articolo ha lo scopo di descrivere e discutere l'esperienza di insegnamento sviluppata nella disciplina: "Diritti umani, etica professionale e cittadinanza", insegnata in una scuola tecnica nello stato di Pernambuco, nel 2015 e nel 2016. Si può concludere che l'esperienza L'insegnante ha avuto successo, contribuendo alla costruzione della proposta pedagogica della disciplina, nonché fornendo strumenti di analisi della realtà sociale per gli studenti. Pertanto, il dialogo tra psicologia e diritti umani è essenziale per costruire una società più giusta che abbia come principio guida il rispetto della dignità umana. Diritti umani. Istruzione. Pratica professionale Insegnamento.
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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА". Археология Евразийских степей, № 6 (20 грудня 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. Безуглов С.И., Ильюков Л.С. Памятник позднегуннской эпохи в устье Дона // Средневековые древности Дона / Ред. Ю.К. Гугуев. М.–Иерусалим: Мосты и культуры, 2007. C. 25–48. Бешевлиев В. Пръвобългарите. История, бит и култура. Пловдив: Фондация «Българско историческо наследство», 2008. 505 с. Гавритухин И.О., Иванов А.Г. Погребение 552 Варнинского могильника и некоторые вопросы изучения раннесредневековых культур Поволжья // Пермский мир в раннем средневековье / Отв. ред. А.Г. Иванов. Ижевск: УИИЯЛ УрО РАН, 1999. С. 99–159. Добиаш–Рождественская О.А. Ранний фриульский минускул и одна из проблем жизни и творчества лангобардского историка VIII в. // Вспомогательные исторические дисциплины / Под ред. А. С. Орлова. М.; Л.: Изд–во АН СССР, 1937. С. 109–140. Засецкая И.П. Культура кочевников южнорусских степей в гуннскую эпоху (конец IV–V вв.). СПб.: АО "Эллипс", 1994. 221 с. Казанский М.М. Оногуры в постгуннское время на Дону // Дивногорский сборник / Труды музея-заповедника «Дивногорье». Вып. 6. / под ред. А. З. Винникова. Воронеж: Изд.– полигр. центр «Научная книга», 2016. С. 96–111. Казанский М.М. Хронологические индикаторы степных древностей постгуннского времени в Восточной Европе // НАВ. 2019. Т. 18 (2). С. 109–124. Кардини Ф. Истоки средневекового рыцарства // Пер. с ит. В.П. Гайдук / Общ. ред. В.И. Уколова, Л.А. Котельникова. М.: Прогресс, 1987. 384 с. Комар А.В., Кубышев А.И., Орлов Р.С. Погребения кочевников VI–VII вв. из Северо–Западного Приазовья // Степи Европы в эпоху средневековья. Т. 5. Хазарское время / Гл.ред. А.В.Евглевский Донецк: ДонНУ, 2006. С. 245–376. Кондукторова Т.С. Антропологическая характеристика черепов из Верхнего Чир–Юртовского могильника в Дагестане // ВА. 1967. Вып. 25. С. 117–129. Красильников К.И. Могильник древних болгар у с. Желтое на Северском Донце // Проблеми на прабългарската история и култура. София: БАН, Нац. Археол. институт с музей филиал Шумен, Аргес, 1991. Т. 2. С. 62–81. Красильников К.И., Красильникова Л.И. 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Следы взаимовлияния европейской и азиатской социокультурных моделей: булгары в Италии (VI–VIII вв.) // Восточная Европа в древности и средневековье. Сравнительные исследования социокультурных практик: XXXII Чтения памяти члена корреспондента АН СССР В.Т. Пашуто. Москва, 15–17 апреля 2020 / Отв. Ред. Е. А. Мельникова. М.: Институт всеобщей истории РАН, 2020. С. 162–166. Нестеров С.П. Конь в культах тюркоязычных племен Центральной Азии в эпоху средневековья. Новосибирск: Наука. Сиб. отд–ие АН СССР, 1990. 143 с. Павел Диакон. История лангобардов / Пер. с лат., ст. Ю.Б. Циркина. СПб.: Азбука–классика, 2008. 318 с. Решетова И.К. Население донецко–донского междуречья в раннем средневековье: Палеоантропологическое исследование. СПб.: Нестор–История, 2015. 132 с. Решетова И.К. Описание индивидов с трепанированными черепами среди носителей Салтово–маяцкой культуры: медицинская практика или культ? // Этнографическое обозрение. 2012. № 5. С. 151–157. 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Анотація:
In questo articolo scientifico presentiamo i tipi di marmora rinvenuti nel monumento del tempio di età adrianea che conosciamo con il nome di Traianeum de Italica (Andalusia, Spagna). È un santuario dedicato al culto imperiale che presenta una grande varietà di tipologie di marmora, provenienti dalle diverse regioni del territorio romano. L’identificazione tipologica è stata effettuata mediante analisi macroscopiche, per rocce ornamentali colorate, e l’applicazione di tecniche archeometriche per marmi bianchi e per varietà litiche che possono indurre confusione. In questa ricerca ci concentriamo su pezzi che presentano singolarità, l’enumerazione dei tipi di marmora trovati, la proporzione dei materiali in cui sono stati realizzati i pezzi conservati e catalogati, e le regioni di origine dei diversi materiali lapidei.
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