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Дисертації з теми "Analisi tecnica dei monumenti"

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Mazzotti, Edoardo. "Analisi tecnica e verifica dei requisiti di omologazione per un veicolo solare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24355/.

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Cimino, Gianluigi <1984&gt. "La vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio dell'Università di Bologna: metodologia adottata e analisi dei risultati." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7322/4/CIMINO_GIANLUIGI_LA_VULNERABILITA%27_SISMICA_DEL_PATRIMONIO_EDILIZIO_DELL%27UNIVERSITA%27_DI_BOLOGNA.pdf.

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Анотація:
Alla luce degli sviluppi normativi e della crescente attenzione alla sicurezza sismica delle strutture, soprattutto dopo gli ultimi terremoti italiani, l'analisi e la verifica del patrimonio edilizio esistente è diventato uno strumento fondamentale per valutare la vulnerabilità sismica, per salvaguardare le vite umane e pianificare interventi strutturali. Il patrimonio edilizio italiano è caratterizzato da elevata complessità ed eterogeneità, sia dal punto di vista architettonico che strutturale, e consiste in strutture costruite in epoche diverse, collocate sia nel centro della città che in periferia, realizzate con diverse tecniche costruttive e caratterizzate da diversi usi. Lo scopo di questa ricerca è quello di individuare una metodologia di verifica facilmente gestibile e adattabile a molti edifici diversi, ma allo stesso tempo in grado di determinare lo stato effettivo della struttura in termini di criticità e carenze strutturali. Per fare ciò si è preso come riferimento il patrimonio dell'Università di Bologna, in particolare 59 plessi universitari quantificabili in circa 470.000 m2 di superficie utile da analizzare. Nel capitolo 1 è presentato lo "stato dell'arte" dei metodi per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti. Nel capitolo 2 viene descritto il patrimonio edilizio dell'Ateneo, si analizzano le condizioni ei vincoli operativi che hanno determinato l'individuazione della metodologia utilizzata. Nel capitolo 3 è illustrata nel dettaglio la metodologia e la campagna sperimentale effettuata sui materiali nel processo di acquisizione delle informazioni. Il capitolo 4 descrive un caso studio al fine di comprendere meglio la metodologia sviluppata e le sue potenzialità. Il capitolo 5 presenta i risultati ottenuti sul patrimonio attraverso diversi indicatori di vulnerabilità e, mediante analisi probabilistica e deterministica, definisce una valutazione della vulnerabilità affidabile delle strutture analizzate.
In the light of the recent code developments and of the growing attention given to the seismic safety of structures, especially after the last Italian earthquakes, the analysis and the verification of the existing building heritage has become a fundamental tool to assess the seismic vulnerability, to safeguard human lives and to plan structural interventions. The Italian building heritage is characterized by high complexity and heterogeneity, both from architectural and structural points of view, and consists in structures built in various ages, placed both in the city center and in the outskirt, realized with different structural techniques, characterized by several intended uses. The purpose of this research is to identify a methodology of verification easily manageable and adaptable to many different buildings, but at the same time able to determine the actual state of structure in terms of critical steps and structural deficiencies. In order to develop this methodology, the building heritage of the University of Bologna has taken as a reference. In particolar this building heritage has a overall floor area of approximately 470,000 m2 and consist in 59 buildings. Chapter 1 presents the "state of the art" of the methods for seismic vulnerability assessment of existing buildings. Chapter 2 describes the building heritage of the Athenaeum, analyzes its conditions and the operational constraints that determined the selection and identification of the methodology used. Chapter 3 illustrates in detail the methodology and the experimental campaign performed on the materials in the process of acquiring information on the constructions. Chapter 4 describes a case study in order to better under stand the methodology developed and its potentiality. Chapter 5 presents the results obtained from the overall building heritage through different indicators of vulnerability and, by means of probabilistic and deterministic analysis, defines a reliable vulnerability assessment of the structures analyzed.
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Cimino, Gianluigi <1984&gt. "La vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio dell'Università di Bologna: metodologia adottata e analisi dei risultati." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7322/.

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Анотація:
Alla luce degli sviluppi normativi e della crescente attenzione alla sicurezza sismica delle strutture, soprattutto dopo gli ultimi terremoti italiani, l'analisi e la verifica del patrimonio edilizio esistente è diventato uno strumento fondamentale per valutare la vulnerabilità sismica, per salvaguardare le vite umane e pianificare interventi strutturali. Il patrimonio edilizio italiano è caratterizzato da elevata complessità ed eterogeneità, sia dal punto di vista architettonico che strutturale, e consiste in strutture costruite in epoche diverse, collocate sia nel centro della città che in periferia, realizzate con diverse tecniche costruttive e caratterizzate da diversi usi. Lo scopo di questa ricerca è quello di individuare una metodologia di verifica facilmente gestibile e adattabile a molti edifici diversi, ma allo stesso tempo in grado di determinare lo stato effettivo della struttura in termini di criticità e carenze strutturali. Per fare ciò si è preso come riferimento il patrimonio dell'Università di Bologna, in particolare 59 plessi universitari quantificabili in circa 470.000 m2 di superficie utile da analizzare. Nel capitolo 1 è presentato lo "stato dell'arte" dei metodi per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti. Nel capitolo 2 viene descritto il patrimonio edilizio dell'Ateneo, si analizzano le condizioni ei vincoli operativi che hanno determinato l'individuazione della metodologia utilizzata. Nel capitolo 3 è illustrata nel dettaglio la metodologia e la campagna sperimentale effettuata sui materiali nel processo di acquisizione delle informazioni. Il capitolo 4 descrive un caso studio al fine di comprendere meglio la metodologia sviluppata e le sue potenzialità. Il capitolo 5 presenta i risultati ottenuti sul patrimonio attraverso diversi indicatori di vulnerabilità e, mediante analisi probabilistica e deterministica, definisce una valutazione della vulnerabilità affidabile delle strutture analizzate.
In the light of the recent code developments and of the growing attention given to the seismic safety of structures, especially after the last Italian earthquakes, the analysis and the verification of the existing building heritage has become a fundamental tool to assess the seismic vulnerability, to safeguard human lives and to plan structural interventions. The Italian building heritage is characterized by high complexity and heterogeneity, both from architectural and structural points of view, and consists in structures built in various ages, placed both in the city center and in the outskirt, realized with different structural techniques, characterized by several intended uses. The purpose of this research is to identify a methodology of verification easily manageable and adaptable to many different buildings, but at the same time able to determine the actual state of structure in terms of critical steps and structural deficiencies. In order to develop this methodology, the building heritage of the University of Bologna has taken as a reference. In particolar this building heritage has a overall floor area of approximately 470,000 m2 and consist in 59 buildings. Chapter 1 presents the "state of the art" of the methods for seismic vulnerability assessment of existing buildings. Chapter 2 describes the building heritage of the Athenaeum, analyzes its conditions and the operational constraints that determined the selection and identification of the methodology used. Chapter 3 illustrates in detail the methodology and the experimental campaign performed on the materials in the process of acquiring information on the constructions. Chapter 4 describes a case study in order to better under stand the methodology developed and its potentiality. Chapter 5 presents the results obtained from the overall building heritage through different indicators of vulnerability and, by means of probabilistic and deterministic analysis, defines a reliable vulnerability assessment of the structures analyzed.
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Nenci, Marco. "Analisi Geologico-Tecnica e modellazione numerica della colata di detrito di Serraglio (Castiglione dei Pepoli)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10155/.

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Le colate detritiche sono manifestazioni parossistiche con trasporto impulsivo di sedimenti lungo la rete idrografica minore che presentano un elevato potere distruttivo. In questo lavoro di tesi si è cercato di descrivere inizialmente le caratteristiche tipiche delle colate di detrito, e le condizioni climatiche e geomorfologiche che tendono a favorirne l’innesco. Verranno poi analizzati, i casi relativi all’Appennino bolognese, prendendo come riferimento le colate rapide di detrito avvenute in località Serraglio (Baragazza) nei pressi del comune di Castiglione dei Pepoli. Nello specifico verrà indagato il fenomeno avvenuto il 31/01/2014, per il quale sono stati effettuati numerosi rilievi morfometrici che hanno portato ad individuare una geometria di dettaglio del canale di flusso e della nicchia di frana, per poter ricostruire i volumi di materiale mobilizzato. In contemporanea alle misure morfometriche si sono effettuate delle indagini sismiche volte a stimare lo spessore della coltre di alterazione presente all’interno del canale prima dell’evento, e a monte della nicchia di frana. Successivamente si è cercato di correlare le misure H/V con le prove MASW effettuate ,senza successo, ciò è probabilmente dovuto dalla difficoltà di indagare spessori così sottili con le MASW. Perciò utilizzando le indagini H/V si è tentato di ricostruire il modello geologico – tecnico alla scala del versante. Infine si è cercato di modellizzare il fenomeno utilizzando il software Dan-W con il quale si sono testati vari modelli reologici fra i quali si sono dimostrati più realistici, in riferimento al caso in esame, il modello frizionale ed il modello di Voellmy. Per questi due modelli è stata quindi effettuata la calibrazione dei parametri, in riferimento dei quali si è visto che, con il modello di Voellmy si è ottenuto un buon valore della distanza percorsa dalla colata, ma una stima delle velocità abbastanza elevate. Il modello frizionale invece ha portato ad una buona stima degli spessori dei depositi, ma sottostimando la distanza che avrebbe potuto percorrere la colata se non avesse incontrato ostacoli.
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5

Cavarra, Rosario. "Valutazione della sicurezza degli attraversamenti pedonali con la tecnica dei conflitti di traffico." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/156.

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Анотація:
La presente tesi dottorale si pone come obiettivo quello di fornire uno mezzo di analisi quantitativo della sicurezza stradale in genere, e pedonale in particolare,ponendosi, come strumento di supporto alle decisioni in mano al gestore dell'infrastruttura. Ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza dei pedoni, le tradizionali strategie di intervento basate sull'individuazione dei siti ad elevata incidentalita' e sull'implementazione di misure di messa in sicurezza non sempre sono efficaci, sia perche' intervengono solo a posteriori dopo il verificarsi di incidenti, sia perche' l'incidentalita' pedonale e'in genere diffusa sul territorio, rendendo non sempre affidabile l'analisi statistica degli incidenti. Per tale ragione, la ricerca nel campo della sicurezza stradale affianca all'analisi dell'incidentalita', basata su rigorose metodologie statistiche, altri processi di valutazione (surrogate safety measure), che non implichino la necessita' di registrare un numero significativo di incidenti. Le "Surrogate Safety Measures"(Misure di Surrogati della Sicurezza) considerate spesso come strumenti complementari alle analisi di incidentalita' classiche, possono invece risultare essenziali grazie al loro potenziale nell'identificazione e nella misura del rischio incidentale e dunque nella valutazione del livello di sicurezza di una infrastruttura stradale. La Tecnica dei Conflitti di Traffico sembra essere un esempio riuscito di come una "Surrugate Measure" puo' dare informazioni sulla probabilita' di incidente. Si definisce conflitto una situazione osservabile in cui due o i piu' utenti della strada si avvicinano nello spazio e nel tempo a tal punto che vi e' il rischio di scontro se i loro movimenti rimangono invariati. La tecnica dei conflitti di traffico (TCT) e' infatti collegata alla capacita' di registrare, direttamente sul traffico in tempo reale, situazioni vicine all'incidente ma che non si trasformino necessariamente in collisioni tra veicoli. Tale approccio consente di ampliare notevolmente il campione di analisi su un sito specifico poiche' non necessita direttamente dell'osservazione dell'incidente. In tal modo e' possibile disporre dalla maggiore frequenza dei conflitti rispetto agli incidenti, La tecnica dei conflitti di traffico si basa sulla misura di variabili oggettive spaziali e/o temporali, dette indicatori prossimali di sicurezza, che descrivono le interazioni tra due utenti della strada coinvolti in un evento critico per la sicurezza. E' stata proposta quindi una metodologia efficace e affidabile per l'analisi delle condizioni di rischio legate ad attraversamenti pedonali. La ricerca si e' concentrata in particolare su attraversamenti non semaforizzati, la cui pericolosita' legata, in gran parte, all'approccio al percorso pedonale da parte del conducente del veicolo piuttosto che a manovre illegali intraprese dai pedoni (come invece avviene nel caso di attraversamenti con regolazione semaforica). E' stato, cosi', definito il Pedestrian Risk Index (PRI) un indice del tipo "se...allora" per valutare la gravita' potenziale di un conflitto tra pedone e veicolo, ponendolo in relazione con il tempo di durata del conflitto potenziale, ovvero il range di tempo durante il quale vi e la possibilita' di una collisione, e la sua serieta', legata velocita' presunta di impatto (o meglio al quadrato della stessa). A sostegno della validita' di applicazione di tale strumento, sono stati fatti diversi studi in situ, valutando la possibilita' di analizzare le cause di potenziali scontri con i pedoni attraverso la tecnica sopra menzionata e adottare determinati strumenti per assicurare una maggiore condizione di sicurezza. Attraverso tali applicazioni sperimentali, si vuole giungere alla consapevolezza di quanto il PRI possa risultare affidabile e sensibile all'individuazione dei problemi connessi alla sicurezza stradale e allo stesso tempo porsi come strumento decisionale per le implementazioni di soluzioni strutturali o gestionali. La validazione e la determinazione di una adeguata formulazione del PRI, oltre a permettere di ottenere un metodo sempre piu' oggettivo e affidabile di analisi delle condizioni di sicurezza dei percorsi pedonali, puo' essere visto come elemento di giudizio per uno screening di una rete piu' o meno ampia, individuando i siti piu' a rischio e procedendo alla realizzazione di interventi sulla rete stradale.
Traffic safety is commonly measured in terms of the number of traffic collisions. This historical data approach is regarded as a "reactive" approach to identify road safety problems, implying that a significant number of accidents must be recorded before a decision will be made. A further drawback with this approach concerns the quality and availability of accident data. This has led to increasing interest in obtaining an alternative approach that overcomes this problem and reflect the safety of a road facility. The "Surrogate Safety Measures" are often considered as complementary tools to accident analysis, but may be adopted in the evaluation of the safety level of a road infrastructure, because of their potential in identifying and measuring risk. The most prevalent literature in surrogate measures is related to the Traffic Conflicts Technique(TCT). Traffic Conflict Technique (TCT) was developed as à "surrogate measure of road safety" by using near-accident indicators based on measures of spatial and temporal proximity of road users. TCT is a methodology for field observers based on measures of spatial and temporal proximity of road users, proximal safety indicators, describing the interaction between road users involved in a critical event for safety and identifying the severity of the conflict. A conflict is so defined: A traffic conflict is an observable situation in which two or more road users approach each other in space and time to such an extent that there is risk of collision if their movements remain unchanged. The primary advantage of TCT is that conflicts occurred much more frequently than crashes. The conflict method provided a clearer picture of the initial causes of the accidents, often lacking from accident reports. Furthermore TCT may provide information on relative risks to diagnose the types of problems at a particular location, and it represents an easy and efficient tool to check location safety issues when there is limited or no crash data. The few applications of TCT on the pedestrian-vehicle conflict, presented in literature, led to develop an indicator able to resume the risk in different scenarios of interaction between both actors. A new TCT index was proposed to analyze conflicts between vehicle and pedestrian. Pedestrian Risk Index (PRI) is defined to evaluate the potential severity of a pedestrian-vehicle conflict, relating it both to severity and dangerousness of the traffic situation. An effective and reliable methodology is developed for the analysis of the risk related to pedestrian crossings. The research will focus in particular on unsignalized crossing, the danger of which is linked to the driver approach to the pedestrian crossing rather than pedestrians illegal maneuvers. To validate safety index, several site applications are carried out in order to evaluate the causes of potential conflicts with pedestrians using above mentioned technique and take specific tools to improve safety condition of pedestrian. These experimental applications have shown as the PRI can be reliable and sensitive in detection of problems related to road safety and can be proposed as a decision-making tool for the implementation of structural or management solutions of the road network.
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Orsini, Cristiana. "Analisi dei regimi di miscelazione in sistemi gas-liquido agitati meccanicamente, mediante tecnica sperimentale della ERT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25797/.

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Анотація:
Nell’industria chimica i processi di miscelazione hanno un impatto considerevole sulla maggior parte delle operazioni unitarie ed è, pertanto, di fondamentale importanza studiarne i meccanismi. Per tale motivo, durante questo lavoro di tesi sono stati investigati i regimi di miscelazione all’interno di reattori agitati meccanicamente, che contengono miscele bifase gas-liquido. In particolare, l’analisi è stata condotta su un fermentatore realizzato in scala di laboratorio in cui è stata installata una girante a pale concave che prende il nome di BT-6, con la tecnica sperimentale della tomografia a resistenza elettrica (ERT). L’obiettivo del presente elaborato consiste nell’esaminare la distribuzione della fase gassosa con l’utilizzo di suddetta tecnica all’interno del liquido, in quanto parametro chiave per la progettazione e la valutazione delle prestazioni di questo tipo di apparecchiature. Attraverso l’utilizzo della tomografia, si misura la distribuzione di conducibilità della sostanza da cui, mediante l’implementazione di un algoritmo, si risale alla frazione di gas dispersa in fase liquida. Infine, i vari regimi di miscelazione analizzati durante questo lavoro di tesi, sono stati confrontati con prove analoghe condotte in una precedente sperimentazione su una girante di tipo Rushton.
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Tagliapietra, Serena <1979&gt. "PER UN CATALOGO DEI MONUMENTI FUNEBRI CON EFFIGIE NELLE CHIESE DELLA VENEZIA BAROCCA: ANALISI DELLA COMMITTENZA TRA IL 1630 E IL 1718." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4581.

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Анотація:
La presente ricerca si propone quale studio dei monumenti con effigie, costruiti nelle chiese di Venezia tra il 1630 e il 1718. Un novantennio in cui la società lagunare fu profondamente scossa dalla peste del 1630-1631 e dalla decennale guerra contro il Turco, conclusasi definitivamente con la pace di Passarowitz del 1718. Attraverso il censimento delle opere ancora esistenti e di quelle andate distrutte, è stato possibile compilare un catalogo, composto dalle schede di ottantatre depositi. Lo studio della loro committenza ha consentito d’individuare le particolari strategie di autopromozione personale e famigliare, che l'edificazione dei monumenti sottintendeva. Si è potuto inoltre verificare, come nel periodo considerato, il fenomeno della commemorazione e celebrazione della memoria assunse un’importanza maggiore rispetto alle epoche precedenti, interessando più diffusamente anche gli strati inferiori della popolazione.
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8

D'Angelo, Alberto. "Analisi di principio di funzionamento, componenti e impiego dei sollevatori a ventosa." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Анотація:
L’attività descritta in questa tesi, svolta presso Elephant Srl, azienda riminese che si occupa di produzione di impianti di sollevamento e movimentazione, documenta lo studio svolto sui sistemi di sollevamento a ventosa. L’obbiettivo è presentare la tecnica del vuoto, e quindi il principio grazie al quale avviene la presa del materiale che è alla base del funzionamento di tali macchine, e gli aspetti tecnici e tecnologici che caratterizzano i sollevatori realizzati dall’azienda. Nella tesi vengono perciò dettagliati le diverse modalità di produzione del vuoto e delle relative fonti di alimentazione, i componenti necessari alla realizzazione dei sollevatori, dalla struttura di base al circuito del vuoto e i campi di impiego e le varie specificità delle diverse applicazioni. Infine viene eseguito lo studio per la scelta dei motoriduttori nel caso di applicazioni che prevedono alimentazione elettrica e movimentazioni di rotazione e basculamento.
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9

Morsiani, Riccardo <1983&gt. "Analisi sperimentale dell'influenza dei parametri di processo sulla resistenza di contatto tra polimero e stampo durante la formatura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4890/1/Morsiani_Riccardo_Tesi.pdf.

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Анотація:
Con gli strumenti informatici disponibili oggi per le industrie, in particolar modo coi software CAE, le possibile simulare in maniera più che soddisfacente i fenomeni fisici presenti in natura. Anche il raffreddamento di un manufatto in polimero può venire simulato, a patto che si conoscano tutti i dati dei materiali e delle condizioni al contorno. Per quanto riguarda i dati dei materiali, i produttori di polimeri sono molto spesso in grado di fornirli, mentre le condizioni al contorno devono essere padroneggiate dal detentore della tecnologia. Nella pratica, tale conoscenza è al più incompleta, quindi si fanno ipotesi per colmare le lacune. Una tra le ipotesi più forti fatte è quella di una perfetta conduzione all'interfaccia tra due corpi. Questo è un vincolo troppo forte, se paragonato alla precisione di tutti gli altri dati necessari alla simulazione, e quindi si è deciso di eseguire una campagna sperimentale per stimare la resistenza al passaggio flusso termico all'interfaccia polimero-stampo ovvero determinare la conduttanza termica di contatto. L'attività svolta in questa tesi di dottorato ha come scopo quello di fornire un contributo significativo allo sviluppo e al miglioramento dell'efficienza termica degli stampi di formatura dei polimeri termoplastici con tecnologia a compressione.
Today's computational resources allow a more than satisfactory simulation of most industrial processes, including closure manufacturing. The cooling and cristalization step of the manufacturing process may be simulated, provided all polymer data, process parameters and boundary conditions are known. As to the latter two issues, it is the manufacturer's task to gain the necessary information, but this knowledge is in practice lacking at best, which makes assumptions compulsory. One of the strongest assumptions is that of perfect thermal contact at the interface between mold and polymer, too limiting a hypothesis if compared to the precision with which other conditions and parameters are known. To fill this gap an experimental campaign was devised, starting from scratch, to determine by means of inverse thermal analysis the value of the thermal contact conductance in the case of two families of polymeric materials and its dependence on the main process parameters at play in compression molding. The results, both qualitative and quantitative highlighted which aspects may be discarded and which play a fundamental role in the cooling process.
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Morsiani, Riccardo <1983&gt. "Analisi sperimentale dell'influenza dei parametri di processo sulla resistenza di contatto tra polimero e stampo durante la formatura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4890/.

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Con gli strumenti informatici disponibili oggi per le industrie, in particolar modo coi software CAE, le possibile simulare in maniera più che soddisfacente i fenomeni fisici presenti in natura. Anche il raffreddamento di un manufatto in polimero può venire simulato, a patto che si conoscano tutti i dati dei materiali e delle condizioni al contorno. Per quanto riguarda i dati dei materiali, i produttori di polimeri sono molto spesso in grado di fornirli, mentre le condizioni al contorno devono essere padroneggiate dal detentore della tecnologia. Nella pratica, tale conoscenza è al più incompleta, quindi si fanno ipotesi per colmare le lacune. Una tra le ipotesi più forti fatte è quella di una perfetta conduzione all'interfaccia tra due corpi. Questo è un vincolo troppo forte, se paragonato alla precisione di tutti gli altri dati necessari alla simulazione, e quindi si è deciso di eseguire una campagna sperimentale per stimare la resistenza al passaggio flusso termico all'interfaccia polimero-stampo ovvero determinare la conduttanza termica di contatto. L'attività svolta in questa tesi di dottorato ha come scopo quello di fornire un contributo significativo allo sviluppo e al miglioramento dell'efficienza termica degli stampi di formatura dei polimeri termoplastici con tecnologia a compressione.
Today's computational resources allow a more than satisfactory simulation of most industrial processes, including closure manufacturing. The cooling and cristalization step of the manufacturing process may be simulated, provided all polymer data, process parameters and boundary conditions are known. As to the latter two issues, it is the manufacturer's task to gain the necessary information, but this knowledge is in practice lacking at best, which makes assumptions compulsory. One of the strongest assumptions is that of perfect thermal contact at the interface between mold and polymer, too limiting a hypothesis if compared to the precision with which other conditions and parameters are known. To fill this gap an experimental campaign was devised, starting from scratch, to determine by means of inverse thermal analysis the value of the thermal contact conductance in the case of two families of polymeric materials and its dependence on the main process parameters at play in compression molding. The results, both qualitative and quantitative highlighted which aspects may be discarded and which play a fundamental role in the cooling process.
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Giustozzi, Samuela <1974&gt. "Riqualificazione e riuso dell'ambiente costruito. Analisi dei contesti costruiti e delle strutture del paesaggio per la definizione di criteri di intervento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2115/1/Samuela_Giustozzi_TESI.pdf.

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Giustozzi, Samuela <1974&gt. "Riqualificazione e riuso dell'ambiente costruito. Analisi dei contesti costruiti e delle strutture del paesaggio per la definizione di criteri di intervento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2115/.

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Metallo, Antonio. "Analisi sperimentale delle prestazioni energetiche dei fluidi frigoriferi tipo “HFO” candidati alla sostituzione dell’R134a." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2218.

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2014 - 2015
The present experimental work was born from the need to expand the knowledge on the new type of refrigerant fluids, the HFO, representing the fourth generation of fluorinated refrigerants, born in response to the directives before the Kyoto Protocol and subsequently with the entry into force of the new Regulation in the European field (F-gas Regulation) requiring the reduction of greenhouse gases, including HFCs are also included. The on HFO-based technology offers interesting promises as regards energy efficiency and environmental impact. The primary characteristic of the HFO is the global warming potential (GWP) extremely low. In spite of other fluids, comparable yields of 'R134a are obtainable without significant modifications of' hardware plant, as some of the main thermodynamic properties (boiling point, critical point, the vapor density of the liquid and density) of HFO are very similar to those of R134a. In fact, the knowledge of the chemical-physical properties of a fluid refrigerant is of fundamental importance to be able to properly size the mechanical components used in the reverse cycle of the vapor compression. This allows you to assess whether or not to introduce new fluids on existing plants, and how they might be amended if necessary to make the drop-in. For both fluids and even after the two mixtures were made tests according to UNI ISO 15502 using an experimental system a refrigerating machine samsung RT 59QBPN, energy class A + two compartments, one from 342 liters for fresh food, and that for frozen from 131 l. Three types of tests are identified: pull-down, the endurance tests twenty-four hours at -18 ° C and -26 ° C. At first we have to check the performance of the 'system with R134a .All data were acquired using LabView and analyzed using a MatLab program. Once extracted the main thermodynamic properties of the cycle and performances relating to 'R134a, it was made the drop-in with the then R1234ze with R1234yf, and finally were tested mixtures. Though . performance of 'R1234yf are very similar to those of R134a performance parameters of' HFO1234ze slightly exceed those the traditional R134a, also diminish both the TEWI that 'LCCP, which is why you might think as a valid candidate for a next use in domestic refrigeration systems. Even better the performance following the drop-in first goes to a R134a HFOyf-mixture and subsequently with the R134a-HFOze. In summary, they have obtained for the first mixture a decrease in consumption (≈16%) of TEWI (≈16.5%) and LCCP (≈16%). It remains to evaluate the performance in other types of applications. [edited by author]
XIV n.s.
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Cinti, Filippo <1984&gt. "Analisi clinica ed ex-vivo dei punti isometrici durante tecnica tightrope nella ricostruzione del legamento crociato craniale del cane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6271/1/Cinti_Filippo_tesi.pdf.

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La rottura del Legamento Crociato Craniale (LCCr) rappresenta una delle patologie ortopediche di maggiore riscontro clinico nella specie canina. In seguito a rottura del LCCr si presenta un continuo slittamento craniale della tibia il quale esita in un processo osteoartrosico. La risoluzione chirurgica rappresenta la migliore soluzione terapeutica. Le tecniche chirurgiche extra-articolari con sfruttamento dei punti isometrici del ginocchio si presentano come delle procedure molto diffuse e utilizzate. Questa tesi propone di validare l’uso di un nuovo sistema di navigazione computerizzato-assistito per la valutazione cinematica durante la ricostruzione del LCCr nel cane, ma soprattutto di studiare e confrontare il comportamento e l’efficacia dopo ricostruzione TightRope (TR) in due diverse coppie di punti isometrici. Abbiamo effettuato due analisi in parallelo. La prima eseguendo interventi chirurgici con tecnica TR su 18 casi clinici e sfruttando il punto isometrico del femore (F2) e due diversi punti isometrici della tibia (T2 o T3). L’analisi prevedeva dei controlli postoperatori a 1, 3 e 6 mesi. Ad ogni controllo veniva effettuata una visita ortopedica, esami radiografici, un questionario di valutazione clinico e di soddisfazione del proprietario. Mentre nella ricerca Ex-Vivo abbiamo eseguito dei test su 14 preparati anatomici con l’utilizzo di un sistema di navigazione computerizzato per la rilevazione dei dati. L’analisi prevedeva la valutazione dell’articolazione in diversi stadi: LCCr intatto; LCCr rotto; dopo ricostruzione con TR in F2-T2 e tensionato a 22N, 44N e 99N; dopo ricostruzione con TR in F2-T3 e tensionato a 22N, 44N e 99N. Ad ogni stadio si eseguivano cinque test di valutazione, tra cui: Test del Cassetto, Test di compressione tibiale (TCT), Rotazione Interna/Esterna, Flesso/Estensione e Varo/Valgo. Lo scopo di tale studio è quello di confrontare tra loro i punti isometrici del ginocchio e di analizzare l’efficacia della tecnica TR nelle due differenti condizioni di isometria (F2-T2 e F2-T3).
Rupture of the Cranial Cruciate Ligament (CCL) is one of the major orthopedic clinical response in dogs. Following rupture of the CCL presents a continuous tibial cranial slip which results in an osteoarthritic process. Extra-articular stabilization techniques is one of the most popular treatment that has been used for CCL stabilization. The aims of this thesis want to validate new computer navigation system for kinematic assessment during canine CCL Surgery, analyze the validity and effectiveness of this TightRope (TR) extracapsular reconstruction, but above all to study and compare the behavior after TR extracapsular reconstruction in two different pairs of isometric points. We performed two different analyzes. The first consist in evaluation of 18 surgical technique with TR, exploiting the isometric points of the femur (F2) and two different points of the tibia (T2 and T3). The assessment included postoperative controls at 1,3 and 6 months. At each controls were performed a clinical assessment test, test of owner satisfaction, radiographic examination and orthopedic examination. While, in the second case, we have carried ex-vivo tests on 14 limbs analyzed with computerized navigation system. The analysis included the evaluation of the joint at different stages: CCL intact; CCL demage, after reconstruction with TR in F2-T2 and tensioned to 22N, 44N and 99N; after reconstruction with TR in F2-T3 and tensioned to 22N, 44N and 99N. At each stage were performed five tests assessment, including: Cranial drawer test, Cranial tibial thrust (TCT), Internal / External rotation, Flexion / Extension (ROM= Range on Motion), and Varus/Valgus. The purpose of this study is to compare the isometric points of the knee and to analyze the effectiveness of the technique in two different TR isometric conditions (F2-T2 and F2-T3).
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Cinti, Filippo <1984&gt. "Analisi clinica ed ex-vivo dei punti isometrici durante tecnica tightrope nella ricostruzione del legamento crociato craniale del cane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6271/.

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La rottura del Legamento Crociato Craniale (LCCr) rappresenta una delle patologie ortopediche di maggiore riscontro clinico nella specie canina. In seguito a rottura del LCCr si presenta un continuo slittamento craniale della tibia il quale esita in un processo osteoartrosico. La risoluzione chirurgica rappresenta la migliore soluzione terapeutica. Le tecniche chirurgiche extra-articolari con sfruttamento dei punti isometrici del ginocchio si presentano come delle procedure molto diffuse e utilizzate. Questa tesi propone di validare l’uso di un nuovo sistema di navigazione computerizzato-assistito per la valutazione cinematica durante la ricostruzione del LCCr nel cane, ma soprattutto di studiare e confrontare il comportamento e l’efficacia dopo ricostruzione TightRope (TR) in due diverse coppie di punti isometrici. Abbiamo effettuato due analisi in parallelo. La prima eseguendo interventi chirurgici con tecnica TR su 18 casi clinici e sfruttando il punto isometrico del femore (F2) e due diversi punti isometrici della tibia (T2 o T3). L’analisi prevedeva dei controlli postoperatori a 1, 3 e 6 mesi. Ad ogni controllo veniva effettuata una visita ortopedica, esami radiografici, un questionario di valutazione clinico e di soddisfazione del proprietario. Mentre nella ricerca Ex-Vivo abbiamo eseguito dei test su 14 preparati anatomici con l’utilizzo di un sistema di navigazione computerizzato per la rilevazione dei dati. L’analisi prevedeva la valutazione dell’articolazione in diversi stadi: LCCr intatto; LCCr rotto; dopo ricostruzione con TR in F2-T2 e tensionato a 22N, 44N e 99N; dopo ricostruzione con TR in F2-T3 e tensionato a 22N, 44N e 99N. Ad ogni stadio si eseguivano cinque test di valutazione, tra cui: Test del Cassetto, Test di compressione tibiale (TCT), Rotazione Interna/Esterna, Flesso/Estensione e Varo/Valgo. Lo scopo di tale studio è quello di confrontare tra loro i punti isometrici del ginocchio e di analizzare l’efficacia della tecnica TR nelle due differenti condizioni di isometria (F2-T2 e F2-T3).
Rupture of the Cranial Cruciate Ligament (CCL) is one of the major orthopedic clinical response in dogs. Following rupture of the CCL presents a continuous tibial cranial slip which results in an osteoarthritic process. Extra-articular stabilization techniques is one of the most popular treatment that has been used for CCL stabilization. The aims of this thesis want to validate new computer navigation system for kinematic assessment during canine CCL Surgery, analyze the validity and effectiveness of this TightRope (TR) extracapsular reconstruction, but above all to study and compare the behavior after TR extracapsular reconstruction in two different pairs of isometric points. We performed two different analyzes. The first consist in evaluation of 18 surgical technique with TR, exploiting the isometric points of the femur (F2) and two different points of the tibia (T2 and T3). The assessment included postoperative controls at 1,3 and 6 months. At each controls were performed a clinical assessment test, test of owner satisfaction, radiographic examination and orthopedic examination. While, in the second case, we have carried ex-vivo tests on 14 limbs analyzed with computerized navigation system. The analysis included the evaluation of the joint at different stages: CCL intact; CCL demage, after reconstruction with TR in F2-T2 and tensioned to 22N, 44N and 99N; after reconstruction with TR in F2-T3 and tensioned to 22N, 44N and 99N. At each stage were performed five tests assessment, including: Cranial drawer test, Cranial tibial thrust (TCT), Internal / External rotation, Flexion / Extension (ROM= Range on Motion), and Varus/Valgus. The purpose of this study is to compare the isometric points of the knee and to analyze the effectiveness of the technique in two different TR isometric conditions (F2-T2 and F2-T3).
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Fogato, Anna <1997&gt. "Analisi del ciclo di vita (LCA) di una tecnica di bioremediation applicata ad un suolo contaminato in laguna di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20522.

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Nell’ultimo decennio, l’attenzione verso prodotti e processi più sostenibili si è notevolmente diffusa ed ha coinvolto tutte le attività umane, tra cui anche l’attività di bonifica dei siti contaminati. I criteri di valutazione della sostenibilità nell’attività di bonifica di siti contaminati mirano ad identificare la tecnologia che sia, al tempo stesso, economicamente fattibile, che crei un valore aggiunto per la società, ma che minimizzi il più possibile il consumo di risorse naturali e l’impatto sull’ambiente. Dalla letteratura scientifica è emerso che l’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA) è lo strumento più adeguato ad una valutazione completa e dettagliata degli impatti ambientali legati alle tecnologie di bonifica. Nella presente tesi, gli impatti ambientali di due tecnologie di bonifica per il suolo, quali bioremediation e Dig&Dump, sono stati confrontati utilizzando l’LCA. Il fine è quello di determinare la soluzione tecnologica ambientalmente più sostenibile attraverso uno studio LCA ante operam relativo ad una bonifica da attuare in un’isola della laguna di Venezia. Per prima cosa, sono state studiate dettagliatamente entrambe le tecnologie di bonifica da confrontare (bioremediation e Dig&Dump) e raccolti i dati relativi alla loro applicazione al caso studio. Questi dati sono stati poi inseriti nel software SimaPro ed infine, una volta modellizzati all’interno del sistema, si è proceduto con la valutazione degli impatti tramite il metodo di valutazione ReCiPe. Per concludere sono stati analizzati e confrontati i risultati dei due profili ambientali.
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RIVOLTA, LAURA. "Il ruolo dei processi emotivi e di sintonizzazione affettiva nello sviluppo dell'alleanza diagnostica: analisi empirica della bidirezionalità e ricorsività." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/10333.

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Si vuole studiare in un’ottica dinamica – in vivo – la fluttuazione delle comunicazioni emotive clinico-paziente, analizzare cioè la dimensione regolazione degli affetti a partire dai momenti interattivi della coppia che hanno a che fare con temi emotivi. Questo meccanismo di regolazione interattiva è esaminato in relazione agli effetti prodotti dagli interventi del clinico sulla capacità del paziente di creare una connessione tra i propri stati di arousal fisiologici e viscerali da una parte, e i loro significati simbolici dall’altra parte (Bucci, 2002). Si vuole valutare, all’interno di un setting diagnostico, il livello di sintonizzazione-regolazione affettiva clinico-paziente: studiare, cioè, i cambiamenti emotivi del paziente in relazione agli interventi del clinico e viceverssa, cioè le variazioni tra il primo stato emotivo e il successivo in seguito alla modificazione introdotta dall'intervento di riconoscimento – positivo versus negativo – del clinico. Gli obiettivi della ricerca sono due: - individuare le modalità di comunicazione emotiva (specificità) che caratterizzano i micro-cambiamenti processuali - valutare come il paziente esprime i contenuti emotivi attraverso il linguaggio in relazione alla tecnica (regolatoria) del clinico (co-costruzione di significati e riparazione di quelli dissociati). Le ipotesi da verificare possono essere così schematizzate: - esiste un pattern specifico – diverso ma forse in parte sovrapponibile all’andamento prototipico dei ‘buoni’ colloqui di terapia – di andamento emotivo/affettivo nei colloqui del processo diagnostico (RICORSIVITA’) - esiste una relazione specifica in grado di descrivere l’interazione tra tecnica del clinico e capacità del paziente di regolare le emozioni (esistono degli aspetti ridondanti che fungono da organizzatori della relazione? È possibile identificare pattern ricorrenti di interventi del clinico che facilitano versus ostacolano la regolazione emotiva del paziente?) (BI-DIREZIONALITA’). Verificate queste premesse ci si può poi interrogare sul tema cruciale: l’emergere degli schemi emotivi e la loro comprensione/integrazione – riconoscimento e accettazione – è determinata in misura maggiore, minore o simile dalle due variabili rilevate – componente emotiva/affettiva e componente tecnica?
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ZANINI, ALESSANDRO. "Analisi dei dati da emissione acustica per la valutazione del danneggiamento strutturale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/686.

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Viene studiata una nuova metodologia di diagnostica, basata sull’analisi di dati derivanti dall’Emissione Acustica (EA), per lo studio della nucleazione e della propagazione di difetti durante prove di laboratorio su provino sotto carico e serbatoi in pressione. L’applicazione dell’analisi frattale al segnale di EA risulta particolarmente efficace e permette di identificare la distribuzione spaziale delle sorgenti stesse, esplicitandone la correlazione tra gli eventi. E’ così possibile ottenere molte informazioni associate al danneggiamento dei differenti casi studiati. L’intensità della sollecitazione, il danneggiamento del pezzo, o lo stato di fatica del materiale, sono parametri strettamente correlati con l’EA. La dimensione frattale (Dt) evolve con il carico (sigma) o la pressione (p) o con il numero di cicli (N). Le curve Dt-sigma, Dt-p o Dt-N risultano utili per l’individuazione della nucleazione e propagazione del difetto e per l’identificazione di una condizione di incipiente collasso della struttura. I risultati ottenuti mediante questa tecnica suggeriscono la possibilità d’individuare con anticipo la formazione della cricca, rispetto a tecniche sperimentali e/o teoriche.
A new experimental methodology was investigated for the evaluation of material damage by analyzing the behavior of several specimens under stress. The application of fractal analysis to Acoustic Emission (AE) signal resulted particularly effective it is possible to characterize the spatial distribution of the prime AE sources, and the relationship between different event of AE. In fact, it is possible to obtain several information, associated with the damage of the different tested materials. The intensity of the prime stress, or the state of fatigue, of the material, i.e. of the flaws that damaged the rheology of the material during its previous stress history, is closely related to AE. The fractal dimension (D) evolves altogether with the stress (sigma) or the pressure (p) or the number of fatigue cycles (N). D-sigma, D-p and D-N curves resulted useful for identifying the condition of incipient collapse or nucleation and propagation of the fatigue cracks. The results of such experimental technique suggest that it is possible anticipating the detection of the crack onset, relating to other theoretical and/or experimental techniques.
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Marini, Laura. "I sistemi di raccolta dei rifiuti nella provincia di Bologna: analisi tecnica e di impatto ambientale mediante uno strumento life cycle assessment." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1330/.

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Catalino, Silvia. "Analisi degli scenari di impatto sul territorio derivanti dall'uso dei sistemi di certificazione energetico ambientale nel settore edilizio." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/243036.

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Obiettivo della ricerca è valutare la efficacia dei sistemi di valutazione della sostenibilità degli edifici nella riduzione degli impatti ambientali. La verifica si articola in due parti. La prima è rivolta alla misura e confronto interno del “Protocollo ITACA nazionale versione 2011”, attraverso l’analisi di congruenza fra le migliori prestazioni e il punteggio raggiunto. I criteri pertinenti sono stati applicati ad un edificio di riferimento tale da raggiungere le prestazioni energetiche limite previste dalla legge e a 4 edifici della stessa forma e localizzazione, ma con diversi tipi di involucro e impianti, aventi prestazioni energetiche migliori. Il sistema di rating appare ben equilibrato e ben pesato in quanto vi è una diretta corrispondenza tra prestazioni e punteggi. E’ stata fatta una analisi LCA sugli stessi edifici, da cui è emerso il peso degli impatti ambientali dei materiali, dei consumi idrici e della dismissione negli edifici con elevate prestazioni energetiche in fase di esercizio. Il Protocollo ITACA, contiene criteri volti al contenimento di tali impatti. La seconda parte riguarda la applicazione del Protocollo ITACA a 20 casi studio: 16 interventi di nuova costruzione e 4 di recupero. Le prestazioni risultanti sono state confrontate con la media dei consumi italiani per valutarne il contributo potenziale all’adattamento ai cambiamenti climatici. Proiettando i risultati medi dei casi studio su una ipotesi di retrofit del patrimonio residenziale esistente si ottiene un risparmio complessivo del 20,66% rispetto ai consumi energetici e del 16% rispetto alle emissioni di CO2. I consumi energetici ed emissioni nel Protocollo ITACA sono affrontati da punti di vista molteplici, anche negli impatti con i materiali utilizzati e con i trasporti derivanti dalla localizzazione decentrata degli edifici rispetto ai servizi urbani. I minori impatti in termini energetici possono trovare applicazione diffusa, poiché i casi analizzati non presentano particolari soluzioni architettoniche e impiantistiche. Le risorse economiche investite non trovano tuttavia un immediato compenso dati i tempi di ritorno troppo lunghi.
The research target is the assessment of energy and environmental rating systems effectiveness in reducing buildings environmental impacts. The present work consist of two sections. In the first part the national version 2011 of the ITACA Protocol has been evaluated by an inner check between building better performances and reached rating scores. The relevant criteria has been implemented to a residential building with energy performances within the limit of the law and others 4 buildings with the same form and location, but with better energy performances by different envelopes and power systems. The rating system results well harmonized and weighted, because performances and scores are directly corresponding. In the same buildings a LCA analysis has been carried out, that has highlighted the environmental impacts relevance of utilized materials, water consumptions, and end-life scenarios in the high energy performances buildings during their management phase. ITACA Protocol criteria has been chosen to control these impacts. The second section deals the ITACA Protocol implementation to 20 houses study cases: 16 new constructions interventions and 4 refurbishment. These results have been compared with the average energy performance of an Italian residential estate, to evaluate the contribution to climate change adaption. Intervening on 25% of the current Italian housing estates built between 1952 and 2001 and on 15% of the built estates before 1952, with ITACA Protocol results in a reduction of the energy load in the housing sector of 20,66%, and of 16% in CO2 emissions. At the same time the materials and transport criteria show that it could be possible to save energy if the retrofit interventions were to be located in the city centers, near the public transport stops and near the main public and commercial services. Whilst from the technical point of view the application could be easily adopted, the high costs of these interventions still have a long payback time.
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ROMAGNOLI, ALESSANDRA. "Efficientamento energetico degli edifici: metodologie ed analisi dei componenti edilizi Energy retrofit: methodologies and analyses of building components." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2018. http://hdl.handle.net/11566/252560.

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L’oggetto iniziale del progetto di ricerca era la valutazione del comportamento energetico di un quartiere composto da due edifici a stecca per un totale di 219 alloggi. Il complesso, di proprietà del Comune di Ancona, si trova in forte stato di degrado con notevoli problematiche inerenti i consumi energetici, il comfort interno e la salubrità degli ambienti. La ricerca si prefiggeva lo scopo di analizzare nuove strategie per l’ottimizzazione dell’involucro edilizio e del sistema edificio-impianto con lo scopo di ridurre la domanda di energia per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici, sulla base della direttiva sull'efficienza energetica (EED-2012/27/UE) che ha istituito un quadro comune di misure per la promozione dell'efficienza energetica nell'Unione, al fine di garantire gli obiettivi del "pacchetto climaenergia 20/20/20". Durante i tre anni di ricerca gli studi hanno mostrato come la valutazione e le analisi di edifici così complessi non porti a risultati totalmente soddisfacenti, perché le variabili in gioco sono elevate e, nonostante i monitoraggi in situ delle condizioni climatiche sia interne che esterne, è difficile valutare le interconnessioni di causa – effetto tra i dati monitorati e il comportamento dell’edificio stesso. Per cui, mentre si sono proseguite con le simulazioni, per cercare di risolvere i problemi tangibili di efficientamento energetico e riqualificazione, si è cercato di dare soluzione a vari aspetti puntuali inerenti le simulazioni, il risparmio energetico e possibili strategie di retrofit. Le problematiche affrontate sono principalmente tre:  l’inerzia termica e la sua relazione con il comfort interno;  la simulazione dei ponti termici in regime semi-stazionario e dinamico;  l’influenza delle serre solari come sistemi di riscaldamento passivo.
The object of this research project is the energy characterization of an urban district composed by two buildings for a total of 219 apartments. The complex, owned by the Ancona municipality, faces acute degradation and significant issues in terms of energy consumption, indoor comfort and healthiness. The main purpose is to analyze new strategies for the optimization of the building envelope and the technical systems to reduce the heating and cooling demand, based on the relevant energy directive (EED-2012/27 / UE) which provides a common framework of measures to promote the energy efficiency throughout the Union and progress towards the European 20-20-20 Targets. Over the three years of research, it has been ascertained that the assessment and the analysis of such buildings, even supported by monitoring campaigns, do not lead to any satisfactory results, given the number of variables at stake and the difficulty to strike causal links between on-site collected data and the building response. Consequently, along with simulation-based activities, specific solutions have been developed in the frame of potential retrofit strategies, energy efficient measures and modelling issues. Overall, three main topics have been addressed:  thermal inertia and the way it impinges on indoor comfort;  simulation of thermal bridges in semi steady state and dynamic regime;  role of sunspaces as passive heating systems.
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Pontarollo, Chiara Martina. "ANALISI DEI METODI DI MISURA PER I PARAMETRI DI ACUSTICA EDILIZIA E CLASSIFICAZIONE ACUSTICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421638.

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Different aspects of acoustic measurements in building have been analyzed in this work. By the performing of a large number of field measurements, many experimental studies have been carried out. Contemporary to these field measurements, the new Italian Classification scheme, described in standard UNI 11367, has been published so the classification of the two buildings under analysis has been performed. In the Italian classification standard two procedure are described: the final classes of the different acoustic parameters can be find both by measurements on every single building structures and facilities and by using a sampling procedure applied to the building elements. Both these methods have been used. In particular, when using the sampling methods, the coverage factor, used for the determination of sampling uncertainty, has been investigated. Another experimentation was about the comparison between different methods for acoustic field measurements. Each measurement has been repeated with different methods: the standard interpretation of ISO 140, with fixed microphone positions; the manually moving technique, also allowed according to ISO 140; and finally the survey method described in ISO 10052, with the sound level meter hold on hand by the operator and moved. In order to improve this comparison, a Interlaboratory Test has been performed: airborne sound insulation of a wall and impact sound insulation of a bare floor in hollow brick and concrete have been measured by eleven teams, using both ISO 140 standards, with fixed point of measurement, and ISO 10052, modified by using 1/3 octave bands measurements. Determining repeatability and reproducibility of the two standard analysed, a better comparison was possible.
Nel presente lavoro sono stati analizzati diversi aspetti relativi alle misure di acustica edilizia in opera. Ciò è stato possibile grazie ad un ampia campagna di misure, che ha permesso l’esecuzione di diverse sperimentazioni. La contemporaneità temporale con l’uscita della norma sulla classificazione acustica UNI 11367 ha permesso di provare il metodo proposto su due edifici. Oltre alla classificazione derivata da misure su tutti gli elementi edilizi, è stata sperimentata anche la tecnica del campionamento che permette la riduzione del numero di collaudi da effettuare, valutando, tra l’altro, gli effetti dell’utilizzo di differenti fattori di copertura sul risultato finale. Un’ulteriore indagine ha riguardato il confronto tra diversi metodi di misura; in particolare sono stati comparati i risultati ottenuti da misure eseguite per punti fissi, secondo l’interpretazione usuale delle norme UNI EN ISO 140, e con movimentazione manuale del microfono e del fonometro, rispettivamente utilizzando le norme UNI EN ISO 140 e la norma di controllo UNI EN ISO 10052 . Tale confronto è stato perfezionato con l’esecuzione di un Test Interlaboratorio, a cui hanno partecipato 11 squadre, che ha riguardato misure di potere fonoisolante su una parete in laterizio rivestita e misure di calpestio su un solaio nudo in laterocemento. Le misure sono state ripetute utilizzando sia il metodo per punti fissi, secondo le norme UNI EN ISO 140, che il metodo con movimentazione manuale del fonometro, secondo la norma di controllo UNI EN ISO 10052, applicato però per bande di terzo d’ottava. Ciò ha permesso di determinare i valori di ripetibilità e riproducibilità di questi due metodi e di effettuare un confronto più accurato.
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Ceccomarini, Nicolò. "Applicazione della metodologia Montecarlo per l’analisi stocastica della fattibilità tecnica ed economica per il trattamento biologico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17523/.

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L'elaborato di tesi svolto in collaborazione con la Prof.ssa Bonoli ed in seguito ad un'esperienza semestrale con i docenti dell'Università di Granada, UGR, presso il dipartimento di Ingegneria Civile, è inerente ad uno studio di fattibilità tecnico-economica rivolto agli impianti di trattamento biologico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU). Lo studio in prima analisi si serve degli strumenti offerti dalla letteratura finanziaria, ossia attraverso l'analisi del Valore Attuale Netto. A partire da un'analisi costi / benefici effettuata attraverso lo studio delle fonti letterarie in merito alla tematica in questione, è risultato possibile valutare, in ottica multi-scenario, la fattibilità economica di differenti impianti di trattamento biologico della FORSU. L'approccio implementato per lo studio di fattibilità si serve della metodologia stocastica offerta tramite la simulazione Montecarlo. A seguito di un numero di iterazioni sufficientemente elevato di permutazioni degli input, nella forma di costi e benefici, è stato possibile, processando questi mediante la formula tradizionale del Valore Attuale Netto, ottenere una moltitudine di output, indici per lo studio della fattibilità tecnico - economica delle diverse tipologie di impianti di trattamento biologico. Tre sono gli scenari oggetto d'analisi, inerenti, rispettivamente, al compostaggio via digestione aerobica, alla produzione di energia elettrica rinnovabile, via digestione anaerobica ed infine la produzione di biometano mediante impianti di trattamento anaerobici. Applicando la metodologia definita per l'analisi stocastica tecnico - economica ad ogni scenario definito, si è potuto in ultima analisi definire quale sia la soluzione impiantistica maggiormente redditizia ed economicamente perseguibile rispetto le restanti.
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Piccinno, Marco. "Potenzialità della tecnica Variety Reduction Program in produzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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In questo lavoro di tesi è stato analizzato il problema dei costi di varietà dovuti alla strategia della diversificazione dei prodotti in produzione aziendale. Quest’ultima viene studiata e confrontata con la differenziazione del prodotto, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi. Vengono così trattati il CIM (Computer Integrated Manufacturing) ed il FMS (Flexible Manufacturing System), che hanno lo scopo di ridurre sprechi e inefficienze causate dall’eccesso di parti circolanti in azienda, per poi passare all’approfondimento di un metodo più specifico, il Variety Reduction Program (VRP), teoria tratta dal testo omonimo di Akira Koudate e Toshio Suzue, che rappresenta il fulcro della trattazione. Fondamentale nell’elaborato l’analisi dei concetti di standardizzazione e riduzione dei costi attraverso lo studio del valore e il tentativo di farli coesistere tramite un unico metodo che ci fornisce gli strumenti e le tecniche adatti a ridurre la varietà e i costi correlati. Sono inoltre esplicitati gli obiettivi del VRP e descritte le cinque tecniche per attuare il metodo; da ciò si introducono concetti come classificazione delle parti, modularità e multifunzionalità. Inoltre si espongono le fasi di implementazione e i requisiti necessari affinché questa metodologia possa essere efficace ed adatta ad ottimizzare la produzione in termini di riduzione dei costi, ripartiti in costi di varietà, di funzione e di controllo. Si stabilisce l’importanza degli indici VRP riguardo le parti, processi e punti di controllo, essenziali per valutare la complessità aziendale. Infine, vengono citati alcuni casi di studio ed evidenziati alcuni sviluppi nei vari settori della produzione industriale, utili per comprendere la potenzialità che il VRP può avere in termini di riduzione dei costi e affidabilità del prodotto nella produzione, specie se affiancato da concetti innovativi come Lean Thinking, Poka Yoke e Group Technology.
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Rosi, Letizia. "Il concetto di culturema nella mediazione linguistica: analisi della traduzione dei culturemi in "Crímenes que no olvidaré" nella versione italiana "Sei casi per Petra Delicado"." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14186/.

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Nella mia tesi ho analizzato la traduzione dei culturemi presenti nel libro "Crímenes que no olvidaré" dell'autrice spagnola Alicia Giménez Bartlett nella versione italiana "Sei casi per Petra Delicado" di Maria Nicola. Gli elementi specifici di una cultura, i culturemi, non sempre sono sufficientemente conosciuti o non sempre esistono nelle culture diverse da quella di appartenenza e questo, nella pratica della traduzione, rappresenta uno dei maggiori problemi che deve affrontare il traduttore. Prima di svolgere la mia analisi mi sono soffermata su alcuni concetti chiave, basilari e fondamentali per poter lavorare sui riferimenti culturali. Ho approfondito il concetto di cultura ponendo particolare attenzione alla relazione che intercorre tra la cultura e il linguaggio, agli approcci traduttologici e alla nozione di equivalenza. Sono arrivata così a esaminare la definizione di culturema: mi sono documentata su varie definizioni che alcuni autori hanno cercato di dare ai riferimenti culturali e su quella proposta da Lucía Molina che ho preso come punto di riferimento nel mio elaborato. Importante è stato anche studiare le interferenze culturali, quali falsi amici culturali e ingerenze culturali. Mi sono poi concentrata sulle tecniche di traduzione dei culturemi, utili a risolvere il problema di traduzione riscontrato che è scaturito dalla presenza del culturema stesso. Dopo una panoramica delle classificazioni di tali tecniche che sono state fatte nel corso della traduttologia, mi sono soffermata più in dettaglio sulla classificazione proposta da Molina e Hurtado Albir. Avendo acquisito tutti questi concetti ho svolto la mia analsi: ho identificato i culturemi nella versione spagnola, li ho classificati secondo l’ambito culturale di appartenenza, ho trovato la corrispondente traduzione italiana, ho individuato la tecnica di traduzione che è stata applicata e ho preso in esame le scelte traduttive più discutibili commentandole.
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Maltoni, Elia. "“Elaborazione ed implementazione di una metodologia innovativa per il miglioramento dei metodi di assemblaggio e di collaudo: il caso SCM Group S.p.A.”." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14396/.

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L'elaborato espone il contributo del candidato nel processo di elaborazione di una tecnica innovativa per il miglioramento dei metodi di assemblaggio e collaudo di MU-CN. Il modello sarà di riferimento per l’analisi delle attività a valore e spreco per tutto il gruppo aziendale. Facendo riferimento alle legioni romane: la tecnica vuole prima di tutto strutturare la strategia di attacco ovvero dichiarare come dovrebbero muoversi le legioni, poi enunciare ai singoli soldati (industrializzatori/ progettisti) come deve essere usata la spada (strumenti) ed infine quali delle spade a disposizione servono per l’attacco in questione. Il progetto parte da uno studio di benchmarking delle best practice nel settore machinery, per poi convergere nell’approfondimento di un sistema di analisi adattato al background aziendale. Si utilizzeranno strumenti quali il Design for Assembly e l’Approccio Scientifico. Questi saranno i 2 approcci fondamentali con cui si procederà alla generazione di un nuovo metodo per le attività esecutive. Inoltre, in termini di completezza di analisi si investirà anche il processo di sviluppo nuovo prodotto, cercando di anticipare il più possibile (front-loading&concurrent engineering) la rilevazione delle inefficienze. Infine, vi sarà il supporto del candidato nell’istituzionalizzazione del nuovo metodo, nella conduzione di attività d’implementazione pilota e nell’elaborazione dei piani di roll-out che lo vedranno in veste di trainer insieme al Team di Progetto. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, perciò la tecnica proposta avrà riscontro reale e verrà implementata nel Gruppo entro fine 2018. In particolare, si sono incrementati i rendimenti medi delle linee osservate e ridotti i costi di assemblaggio e struttura dei pezzi analizzati, dati stimati grossolanamente grazie all’applicazione pilota della nuova tecnica.
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ANTONELLI, GIACOMO. "La carta archeologica di Ocriculum." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1610194.

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Il presente lavoro è finalizzato allo studio dell’area archeologica di Ocriculum. Partendo dall’analisi degli edifici e delle sopravvivenze sparse nell’area della città, si è proceduto ad un’attenta analisi dell’edito e ad una capillare ricognizione delle fonti archivistiche per la ricostruzione dell’insediamento antico e delle sue fasi evolutive. Lo studio dei resti è stato condotto parallelamente alla loro documentazione grafica, realizzata avvalendosi della strumentazione tecnologica oggi disponibile. Il fine stesso della ricerca, la redazione della carta archeologica della città di Ocriculum, non poteva prevedere il ricorso a denominatori di scala utili a rappresentazioni di dettaglio di ogni singola struttura presente nel sito. Ciononostante è stato possibile effettuare degli approfondimenti su alcuni edifici e si è comunque mantenuto un approccio metodologico scientifico che tenesse conto dell’importanza di ogni singola informazione contenuta nell’oggetto di studio e non solo della sua rappresentazione grafica finale. In questo il confronto con quanto già edito o studiato è stato molto prezioso. Di fondamentale importanza è stata la lettura della situazione geomorfologica dell’area. Al fine di fondare ogni nuova ipotesi sulla costruzione degli edifici e sulla genesi della città in generale, non si poteva prescindere da una esatta interpretazione della stratigrafia geologica e delle condizioni morfogenetiche qui presenti. L’analisi della dislocazione generale di ogni emergenza archeologica e la lettura particolareggiata degli edifici maggiormente visibili ha permesso poi di poter riscrivere in alcuni punti la storia del sito, la cui frequentazione deve riconoscersi senza soluzione di continuità almeno dall’VIII sec. a.C., periodo a cui risalgono le prime testimonianze provenienti dal promontorio nei pressi del porto fluviale. Proprio quest’ultimo può essere identificato come elemento discriminante per la nascita e lo sviluppo dell’insediamento. La minuziosa disamina dell’edito, come accennato, ha permesso di raggiungere i risultati presentati per ciascun nucleo edilizio della città con livelli di approfondimento differenziati. Una più aggiornata lettura ha infine permesso di fissare alcuni punti fermi sull’orientamento e l’organizzazione del contesto urbano già a partire dalla sua pianificazione. I risultati raggiunti su questa tematica costituiscono un passo in avanti significativo rispetto alle acquisizioni pregresse, ma non c’è dubbio che ulteriori informazioni legate all’estensione degli scavi e delle geospezioni condotte dalla British School at Rome potranno implementare ulteriormente il quadro conoscitivo.
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Soriano, Fiammetta. "Compsa Romana. Sviluppo storico e architettonico." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/576550.

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Il presente studio ha come oggetto l’analisi storico-architettonica dell’antica città di Compsa (Conza della Campania, AV), e in particolar riguardo il complesso del Foro. L’intero contesto preso in esame è stato sottoposto nei secoli ad azioni di distruzione come i terremoti, tra questi si ricorda quello del 1980 che ha completamente raso al suolo l’abitato moderno mettendo in luce le strutture di età romana. L’assenza di uno studio organico ha suggerito una nuova analisi comparata delle fonti storico-letterarie con le evidenze archeologiche utili alla comprensione dell’evoluzione storica, delle fasi architettoniche e delle relazioni spaziali che intercorrono tra i vari complessi monumentali con l’urbanistica della città. La nuova rilettura delle fonti, che coprono un arco cronologico che va dal III secolo a.C. alla metà del IV secolo d.C., ha permesso di ricostruire i principali avvenimenti storici, di comprendere il significato sociale e politico della costruzione di opere pubbliche ma anche di individuare le linee di continuità e di frattura tra le varie età. Allo stato attuale delle conoscenze appariva opportuno eseguire una nuova lettura stratigrafica, per riconoscere le diverse azioni compiute dall’uomo, e un riesame generale e approfondito delle tecniche di costruzione, utili per determinare l’evoluzione diacronica e il riconoscimento degli edifici. La ricerca storica e l’analisi stratigrafica hanno permesso di individuare cinque periodi di vita dell’abitato di Compsa, ulteriormente divisi in Fasi, Gruppi di Attività e Attività. Nel Periodo I (VII-V sec. a.C.) l’insediamento è organizzato da piccoli nuclei familiari che vivevano in capanne. Nel Periodo II (IV-III sec. a.C.) si passerà gradatamente a un insediamento stabile a opera, probabilmente, dei Sanniti\Irpini. Nel periodo III (II-seconda metà I sec. a.C.) si registra un consistente sviluppo architettonico della collina avvenuto in seguito al processo di romanizzazione e urbanizzazione dell’Italia meridionale che modificò l’organizzazione del territorio ma ancor più la vita politica e lo sviluppo sociale di Compsa. Con la nascita del municipio la città verrà dotata di nuovi edifici pubblici e di rappresentanza. Sarà, quindi, costruito il complesso del Foro caratterizzato dalla presenza del Capitolium, della Basilica, di un piccolo sacello e da un portico che delineava la vera e propria piazza alla quale si accedeva da un ingresso monumentale. Nel periodo IV (fine I sec. a.C.-II sec. d.C.) si attesta un nuovo progetto urbanistico e architettonico caratterizzato dalla monumentalizzazione di alcuni edifici del Foro, dalla nuova pavimentazione in lastre della piazza, ad opera di due magistrati locali, e presumibilmente da un nuovo tempio dedicato al culto imperiale. Il resto della città sarà munito di altri edifici pubblici: l’anfiteatro e le terme, probabilmente promossi da importanti personaggi locali. Nel Periodo V (III-IV sec. d.C.) si attestano solo dei piccoli restauri che, seppur minimi, dimostrano che il Foro continuò a rivestire un ruolo importante nella vita sociale della città almeno fino alla metà del IV secolo d.C. epoca in cui la città iniziò a cambiare il suo aspetto. Ciò nonostante Compsa continuò a rivestire un’importanza territoriale e a dimostrarlo sono le successive occupazioni di età Tardo Antica e Medievale. La descrizione dei Periodi e delle relative Fasi di vita del Foro è accompagnata dagli elaborati grafici: piante di fase, piante interpretative, piante ricostruttive, prospetti ricostruiti del Foro e piante ricostruttive dell’impianto urbano.
The present study has as object the historical-architectural analysis of the old city of Compsa (AV), and in particular on buildings belonging to the Forum. The examined context has been victim of agents of destruction like earthquakes, we remember the one of the 1980’s that has completely destroyed the modern town bringing to light the Roman structures. The absence of an organic study, suggested a new comparative analysis of historical and literary sources with the archaeological evidence useful for the comprehension of the historical evolution, of the architectonical phases and of the spatial relationships that exist between the different monumental buildings with the plan urban's city. The new reading of the sources, which cover a chronological space between the 3rd century b.C. up to the middle of the 4th century a.D., allows us to rebuild the most important historical events, to understand the social and political meaning of the building of public buildings but also to highlight the continuity lines and fracture between the different ages. At the current knowledge it was necessary to make a new stratigraphic reading, to recognize the different actions made by humans and a new exam, more detailed, of the building technics, useful to determinate the diachronic evolution and the recognizing of buildings. The historic research and the stratigraphic analysis allow to identify 5 different periods of Compsa, divided in phases, activity groups and activity. In the 1st period (VII-V century b.C.) the settlement is organized in little families who lived in huts. In the 2nd period (IV-III century b.C.), the settlement gradually becomes a permanent habitation thanks probably to the Samnites / Irpini. In the 3rd period (II – second half I century b.C.) there had been a significant architectural development of the hill after the Romanization and urbanization process of south of Italy which modified the territory organization and, even more, the politic life and the social development of Compsa. With the birth of municipium, the city was provided with new public buildings and representation. Later also the whole of the Forum complex was built, characterized by the presence of the Capitolium, of the Basilica, of a little Sacellum and porticus which delineated the royal square to which was accessed through a monumental entrance. In the 4th period (end I century b.C. – II century a.D.) is certified a new urbanistic and architectural project featured by the monumentalization of some buildings of the Forum, by the square’s flooring with plates, thanks to two local magistrates, and probably a new Temple dedicated to the imperial cult. The rest of the town was equipped with other public building like the Amphitheatre and therms, probably built by important local persons. In the 5th period (III-IV century a.D.) were done just little restorations that, though few, showed that the Forum continued to be an important place in the social life of the city until the middle of the 4th century a.D., time when the town started changing its appearance. Nevertheless Compsa continued to cover a territorial relevance and it was proved by the several occupation of Late Antique age and Medieval. The periods description and of the life phases of the Forum was followed from graphical documentation: phase plants, interpretative plants, plants reconstructed, elevations reconstructed of the Forum and plants reconstructed of the city.
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CIAMPOLI, Marcello. "Analisi dell'affidabilità dei sistemi soggetti ad azioni stocastiche. Applicazione ai sistemi strutturali in caso di evento sismico." Doctoral thesis, 1987. http://hdl.handle.net/11573/398637.

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TRIPODI, Margherita. "Bilancio delle emissioni di gas serra nel Comune di Reggio Calabria. Analisi dei contributi dei diversi settori e possibili strategie di abbattimento." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94814.

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GRAUSO, Sergio. "Analisi teorico-sperimentale dell’influenza dei parametri operativi sullo scambio termico durante l’evaporazione in convezione forzata di CO2 e miscele di CO2 e propano." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94706.

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MONARCA, CRISTIANO. "Keystone Perforator Flap in Chirurgia Ricostruttiva: Evoluzione dei Lembi Fascio-Cutanei ad Isola. Studio Anatomo-fisiologico, Analisi Statistica ed Evoluzione della Tecnica Chirurgica." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917796.

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ALBO, ANGELO. "Potenzialità e sviluppi dei sistemi di generazione distribuita nel settore civile. Analisi di producibilità su scala di laboratorio e su scala urbana." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/1167172.

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Nel seguente elaborato, viene presentato il lavoro di ricerca svolto all’interno del corso di dottorato in Energetica e Fisica Tecnica. Le attività condotte hanno preso in esame le potenzialità dei sistemi di generazione distribuita di energia in campo civile, con particolare dettaglio per il settore residenziale. In una prima fase del lavoro si è condotta un’analisi della diffusione dei diversi sistemi di generazione distribuita sul territorio nazionale, evidenziando l’andamento nel tempo della numerosità di tali installazioni e sottolineando quali tecnologie hanno avuto maggiore sviluppo. Si è investigato sia sui sistemi non programmabili, sia sui sistemi di tipo programmabile. Successivamente, si è scelto di analizzare approfonditamente i sistemi di micro-cogenerazione. Nello specifico si è condotta una sperimentazione in scala di laboratorio su un prototipo di micro-cogeneratore a combustione interna. Il prototipo è stato testato in diverse condizioni di carico termico e con combustibili diversi. Relativamente alle diverse fonti energetiche, si è operata una sperimentazione sia a Gas Naturale (combustibile di progetto) sia mediante una miscela di Idrometano. Allo scopo di valutare le potenzialità dei sistemi micro-cogenerativi, rispetto alle tecnologie a equivalenti (come caldaia a condensazione e impianti fotovoltaici), sono state realizzate due analisi tecnico-economiche di cui una parametrica e una di tipo dinamico. In coerenza con i dati statistici analizzati, si può affermare che gli impianti fotovoltaici in particolare e in generale i sistemi alimentati da energie rinnovabili, hanno subito un incremento consistente a partire dal 2007. La tecnologia fotovoltaica è quella che allo stato attuale ha avuto una maggiore diffusione nel settore civile ed in particolare in quello residenziale. In linea teorica, una razionale gestione delle coperture dei singoli edifici di piccole comunità urbane, può produrre un risparmio di energia primaria annuo non trascurabile. La non programmabilità della produzione e lo sfasamento temporale con i carichi elettrici di utenza, risulta essere uno dei limiti di tale tecnologia. Questo aspetto è ancora più rilevane per le piccole applicazioni di eolico, in questo caso inoltre la variabilità territoriale della risorsa eolica è un ulteriore limite alla sua diffusione nel settore residenziale. Le soluzioni di micro-cogenerazione distribuita, rappresentano una valida alternativa alle tradizionali generazione di energia separata nel settore civile. Il mercato della micro-cogenerazione offre soluzioni ideali per applicazioni in piccola scala. In particolare i motori a combustione interna sono la soluzione che garantisce un adeguato compromesso tra maturità tecnologica e contenimento dei costi di investimento iniziale, rispetto alle restanti soluzioni cogenerative. La possibilità di alimentazione a Gas Naturale ne favorisce una potenziale diffusione in tutto il tessuto urbano. Le soluzioni con recupero di calore latente, rendono tali sistemi coerenti con le potenze e rendimenti termici per utenze residenziali. L’utilizzo di miscele innovative come l’Idrometano permette, un incremento dell’efficienza elettrica non trascurabile ai fini della promozioni di sistemi cogenerativi ad alto rendimento, in coerenza con gli attuali orientamenti normativi ed incentivanti. Dal punto di vista termico, l’utilizzo di miscele di Idrometano produce, in assenza di modifiche sul sistema di alimentazione, un inevitabile decadimento della potenza termica. Dal punto di vista del costo di gestione annuo, dalle simulazioni condotte, si evince che rispetto a soluzioni separate di energia, in cui non sono previsti sistemi di generazione elettrica localizzati, i sistemi CHP conducono a risparmi non trascurabili a partire dal 65 % di autoconsumo elettrico (7 % di risparmio per un auto consumo del 65 %). Le utenze più indicate per tali applicazioni sono quelle caratterizzate da un costo del kWh elettrico maggiore di 0.20 €/kWh, in particolare i maggiori benefici si ottengono nelle Zone climatiche E, dove il numero di ore di accensione del sistema di riscaldamento è maggiore. La possibilità di accedere ad accise ridotte permette un considerevole incremento del risparmio economico (10% di risparmio per un auto consumo del 65 %). Rispetto ad un sistema di generazione fotovoltaica di potenza simile, integrato all’interno di un utenza residenziale delle medesime caratteristiche, le simulazioni condotte hanno evidenziato come la soluzione cogenerativa risulta fortemente svantaggiata. Soltanto per le Zone E poste in Italia settentrionale, si ha una convenienza in termini di costo annuo di gestione dei sistemi di micro-cogenerazione se è garantito un autoconsumo non inferiore al 85 %. In conclusione, la scelta tra le diverse soluzioni di generazione distribuita di tipo elettrico, richiede un analisi approfondita delle caratteristiche dell’utenza finale, in termini di fabbisogni richiesti e di andamento dei carichi. Soltanto mediante una simile analisi, si possono ottenere i migliori benefici dalla soluzione tecnologica scelta.
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