Literatura científica selecionada sobre o tema "Vittorio monti"

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Artigos de revistas sobre o assunto "Vittorio monti"

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Ellena Lorenza, Natasha. "Analisis Bentuk dan Interpretasi Permainan Piano Pada Komposisi Czardas Karya Vittorio Monti". Repertoar Journal 2, n.º 2 (11 de julho de 2022): 323–39. http://dx.doi.org/10.26740/rj.v2n2.p323-339.

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Czardas merupakan komposisi yang ditulis oleh Vittorio Monti di Era Romantik akhir yang memiliki ciri khas gaya musik tarian orang Romawi atau Gypsy Dance. Penelitian ini fokus membahas mengenai bentuk musik dan interpretasi komposisi Czardas dalam instrumen piano. Adapun teori penelitian yang digunakan yakni teori bentuk musik oleh Karl-Edmund Prier dan teori interpretasi milik Hermeren. Metode penelitian yang digunakan yaitu metode penelitian kualitatif. Data penelitian diperoleh melalui observasi, wawancara, dan dokumentasi; serta uji keabsahan data menggunakan triangulasi. Hasil analisis menunjukkan, komposisi Czardas memiliki empat bagian yaitu A–B–C–B’ dengan pola ritmik biner. Komposisi ini menggunakan sukat 2/4 dan 4/4 yang dimulai dari tempo largo dan berakhir pada tempo allegro vivace dengan modulasi dari D minor kemudian berakhir di akor D mayor. Adapun interpretasi dalam komposisi Czardas menunjukkan sisi folklore, dimana detail-detail ritmis dan movement tarian Gypsy dimunculkan melalui pergerakan dinamika, perubahan tempo, teknik, serta ornament dalam upaya perwujudan imajinasi akan tarian Gypsy yang lincah dan indah.
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Gacia, Tadeusz. ""Przyodziej ciała trofeum..." Soteriologia Hymnów św. Ambrożego". Verbum Vitae 1 (15 de junho de 2002): 227–51. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1316.

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Il tema del'articolo è la soteriologia degli inni di san'Ambrogio. I numerosi inni, specialmente nelle espressive formule della professione di fede nella Santissima Trinità, per respingere le eresie ariane, sottolineano l'ugualianza del Padre e del Figlio. Il Figlio di Dio assume la nostra carne mortale e la fa il segno della vittoria. Molti motivi cristologici e soteriologici sono presenti anche negli inni dei grandi misteri cristiani. Ci sono anche inni, in cui possiamo trovare il tema della relazione fra Cristo e cristiano; cioè si tratta degli inni dedicati ai martiri romani e milanesi e alle vergini.
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Repaci, Giorgia, Stefano Ventura, Tonino Cantelmi e Maria Beatrice Toro. "Post-Razionalismo, relazione ed emozione: temi di ricerca e contesti di intervento". MODELLI DELLA MENTE, n.º 1 (setembro de 2023): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2022oa16496.

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Il post-razionalismo ha fondato la sua teoria e la sua pratica clinica su due punti fondamentali: la priorità delle emozioni, e la comprensione del mondo dei significati dell'individuo nel suo contesto relazionale. Entrambi questi assunti affondano le loro radici nella Teoria dell'Attaccamento di Bowlby (1969, 1973, 1979, 1980, 1988), attraverso la rielaborazione di P. Crittenden (1999, 2008, 2011), e hanno trovato nel modello della terapia cognitivo-interpersonale l'integrazione con la descrizione dei cicli interpersonali di Lorna S. Benjamin (1974, 1996, 2003). Riflettendo sugli aspetti fondamentali del modello cognitivo-interpersonale (Cantelmi, 2009; Cantelmi, Toro, Lambiase, 2009; Cantelmi, Lambiase, 2010; Cantelmi, Toro, Lambiase, 2010), quest'articolo propone di individuare nella disregolazione emotiva, maturata nei contesti relazionali di sviluppo, il costrutto trans-diagnostico che a distanza di molti anni dalle prime teorizzazioni di Vittorio Guidano (1987, 1991), sta riscuotendo in modelli molto diversi una sempre maggiore validazione empirica, divenendo parte integrante di moderni approcci alla psicoterapia.
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Falsaperla, Raffaele, Laura Mauceri, Piero Pavone, Massimo Barbagallo, Giovanna Vitaliti, Martino Ruggieri, Francesco Pisani e Giovanni Corsello. "Short-Term Neurodevelopmental Outcome in Term Neonates Treated with Phenobarbital versus Levetiracetam: A Single-Center Experience". Behavioural Neurology 2019 (2 de junho de 2019): 1–8. http://dx.doi.org/10.1155/2019/3683548.

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Background. Phenobarbital (PB) has been traditionally used as the first-line treatment for neonatal seizures. More recently, levetiracetam (LEV) has been increasingly used as a promising newer antiepileptic medication for treatment of seizures in neonates. Objectives. The aim of our study was to compare the effect of PB vs. LEV on short-term neurodevelopmental outcome in infants treated for neonatal seizures. Method. This randomized, one-blind prospective study was conducted on term neonates admitted to the Neonatal Intensive Care Unit of S. Bambino Hospital, University Hospital “Policlinico-Vittorio Emanuele,” Catania, Italy, from February 2016 to February 2018. Thirty term neonates with seizures were randomized to receive PB or LEV; the Hammersmith Neonatal Neurological Examination (HNNE) was used at baseline (T0) and again one month after the initial treatment (T1). Results. We found a significantly positive HNNE score for the developmental outcomes, specifically tone and posture, in neonates treated with LEV. There was no significant improvement in the HNNE score at T1 in the neonates treated with PB. Conclusion. This study suggests a positive effect of levetiracetam on tone and posture in term newborns treated for neonatal seizures. If future randomized-controlled studies also show better efficacy of LEV in the treatment of neonatal seizures, LEV might potentially be considered as the first-line anticonvulsant in this age group.
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Marconcini, Samuela. "Caccia ai beni degli ebrei in una cittadina di provincia: il caso di Empoli (Firenze)". STORIA URBANA, n.º 172 (novembro de 2023): 135–52. http://dx.doi.org/10.3280/su2022-172007.

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«n° 1316 cappotti e n° 323 impermeabili confezionati con stoffa fornita dalla Ditta Ebraica G. Spizzichino & C. di Roma, ora Magazzini S. Carlo» giacciono in attesa di sequestro nei magazzini della ditta Scardigli di Empoli, segnala con puntigliosità la prefettura di Firenze il 24 gennaio del 1944. Il 7 febbraio dello stesso anno furono se questrati i beni di un'altra ditta empolese, di cui risulta socio un ebreo di Roma. Il 16 dicembre 1943 si erano invece racchiusi in una cassa di legno tutti i beni di Vittorio Misul, uno dei pochissimi ebrei presenti a Empoli durante la seconda guerra mondiale. Una comunità ebraica a Empoli non esisteva più da molti secoli, da quando cioè, nel 1570, si era istituito il ghetto a Firenze e al momento dell'entrata in vigore delle leggi antiebraiche del 1938 vi erano soltanto due famiglie ebree: quella di Umberto Foà, operaio, e quella di Leonardo Lusena, generale dell'esercito in pensione e membro del direttorio del locale Fascio. Eppure la presenza a Firenze di un unicum nel panorama italiano, ovvero l'Ufficio Affari Ebraici guidato fin dal 21 dicembre 1943 dalle rapaci mani del commissario prefettizio Martelloni, fece sì che ogni angolo della provincia fiorentina venisse indagato alla ricerca di beni ebraici, in collaborazione e talvolta in contrasto con le varie realtà preposte alla persecuzione antiebraica: le forze di occupazione, i carabinieri, la polizia, la GNR, il reparto di Mario Carità, il Sicherheitsdienst tedesco.
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Tatasciore, Carlo. "Le "due culture": echi di un dibattito mai interrotto". PARADIGMI, n.º 3 (dezembro de 2010): 173–89. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003013.

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Cinquant'anni dopo la pubblicazione del noto saggio di C.P. Snow (1959), l'autore delinea un breve schizzo dello spazio che esso ebbe nel dibattito culturale italiano degli anni Sessanta, prima analizzando alcune pagine di E. Vittorini e I. Calvino e poi soffermandosi sul piů ampio esame fattone dal filosofo G. Preti. Il giudizio di quest'ultimo sul libro di Snow era molto critico, ma egli pensava che il suo successo confermasse la serietŕ di un problema antico: quello della polemica tra cultura scientifica e cultura umanistica, la cui dialettica riteneva per molti versi vitale. La conclusione č dedicata all'ultima opera di G. Steiner, il quale č tornato a parlare di crisi della civiltŕ occidentale, collegandola in particolare al "cataclisma" che si č abbattuto sulle strutture educative, e si č nuovamente riferito alla problematica snowiana, avanzando l'ipotesi che con la rivoluzione elettronica si sia di fronte ormai a una vera e propria "terza cultura".
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Ferrari, Paolo. "Il duce.. Vero o presunto Intervista a Mimmo Franzinelli". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 265 (junho de 2012): 611–19. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265005.

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La sezione si compone di tre contributi. Dal primo, Il duce.. vero o presunto, intervista di Paolo Ferrari a Mimmo Franzinelli (autore di Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia), emergono sia i molti elementi che dimostrano la falsitŕ dei diari di Mussolini editi da Bompiani, sia le ragioni e le modalitŕ del tentativo, da parte di chi ne ha promosso la pubblicazione, di accreditare un'immagine pubblica ‘emendata' del dittatore, puntando a una sua ‘riabilitazione', alla costruzione di un fascismo "immaginato", privato dei suoi aspetti liberticidi, guerrafondai e razzisti: una vicenda culturale di lungo periodo che ha avuto inizio subito dopo la fine della dittatura. Il secondo, Il Discorso della Corona e i falsi diari di Lucio Ceva, illustra e commenta una nuova prova della loro non autenticitŕ. Infatti, mentre in essi, alla data 23 marzo 1939, il preteso Mussolini critica e dileggia i contenuti del Discorso della Corona, pronunciato nel 1939 da Vittorio Emanuele III, questo discorso, secondo gli usi e come confermato dal documento autografo pubblicato in appendice e conservato presso l'Archivio centrale dello Stato (ACS), era stato scritto proprio dal duce. Conclude la sezione la Perizia grafico-grafologica di Nicole Ciccolo, che compara i testi pubblicati da Bompiani sia con gli autografi di Mussolini conservati presso l'ACS sia con gli autografi di Amalia Panvini, giŕ condannata nel 1960 per falso e truffa in quanto creatrice e venditrice di falsi diari di Mussolini, giungendo alla conclusione di attribuire a quest'ultima anche la stesura dei Diari pubblicati da Bompiani, e confermando cosě, da una diversa angolazione di analisi, la tesi formulata da Franzinelli.
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D'Alimonte, Roberto, e Stefano Bartolini. "COME PERDERE UNA MAGGIORANZA. LA COMPETIZIONE NEI COLLEGI UNINOMINALI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, n.º 3 (dezembro de 1996): 655–701. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024539.

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IntroduzioneA dispetto delle attese e dei pronostici di molti, non c'è stato pareggio. Il voto ha prodotto un vincente: la coalizione di centro-sinistra formata dai partiti dell'Ulivo e da Rifondazione Comunista. Nelle elezioni del '94 il risultato non era stato così chiaro. Allora, emerse un «Parlamento diviso»: i Poli di Berlusconi vinsero nettamente alla Camera, ma sfiorarono solo la maggioranza assoluta dei seggi al Senato. Anche questa volta si rileva una differenza significativa tra Camera e Senato: al Senato i partiti dell'Ulivo da soli hanno quasi la maggioranza assoluta dei seggi mentre alla Camera non possono in ogni caso prescindere dal sostegno di Rc. Si può dire però che il sistema elettorale ha funzionato. Nonostante le sue imperfezioni la componente maggioritaria è riuscita a trasformare una maggioranza relativa di voti in una maggioranza assoluta di seggi consentendo così la formazione di un governo come diretta emanazione del verdetto elettorale. Si è inoltre realizzata l'attesa alternanza. Una alternanza atipica, visto che il governo entrante non sostituisce il governo installato dopo le elezioni del '94, ma un governo (quasi) tecnico già sostenuto in Parlamento dalla maggior parte dei partiti che hanno vinto le elezioni e che ora sostengono il governo Prodi. Questo articolo tratta delle cause della vittoria del centro-sinistra. Prima di mettere mano alla spiegazione, facciamo il punto sui risultati delle ultime elezioni mettendoli a confronto con quelli delle precedenti.
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Cámara, F., F. Nestola, L. Bindi, A. Guastoni, F. Zorzi, L. Peruzzo e D. Pedron. "Tazzoliite: a new mineral with a pyrochlore-related structure from the Euganei Hills, Padova, Italy". Mineralogical Magazine 76, n.º 4 (agosto de 2012): 827–38. http://dx.doi.org/10.1180/minmag.2012.076.4.01.

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AbstractTazzoliite, ideally Ba2CaSr0.5Na0.5Ti2Nb3SiO17[PO2(OH)2]0.5, is a new mineral (IMA 2011-018) from Monte delle Basse, Euganei Hills, Galzignano Terme, Padova, Italy. It occurs as lamellar pale orange crystals, which are typically a few m m thick and up to 0.4 mm long, closely associated with a diopsidic pyroxene and titanite. Tazzoliite is transparent. It has a white streak, a pearly lustre, is not fluorescent and has a hardness of 6 (Mohs' scale). The tenacity is brittle and the crystals have a perfect cleavage along {010}. The calculated density is 4.517 g cm–3. Tazzoliite is biaxial (–) with 2Vmeas of ~50º, it is not pleochroic and the average refractive index is 2.04. No twinning was observed. Electronmicroprobe analyses gave the following chemical formula: (Ba1.93Ca1.20Sr0.52Na0.25Fe0.102+)Σ4 (Nb2.88Ti2.05Ta0.07Zr0.01V0.015+)Σ5.02SiO17[(P0.13Si0.12S0.07)Σ0.32O0.66(OH)0.66][F0.09(OH)0.23]Σ0.32.Tazzoliite is orthorhombic, space group Fmmm, with unit-cell parameters a = 7.4116(3), b = 20.0632(8), c = 21.4402(8) Å, V = 3188.2(2) Å3 and Z = 8. The crystal structure, obtained from single-crystal X-ray diffraction data, was refined to R1(F2) = 0.063. It consists of a framework of Nb(Ti) octahedra and BaO7 polyhedra sharing apexes or edges, and Si tetrahedra sharing apexes with Nb(Ti) octahedra and BaO7 polyhedra. The structure, which is related to the pyrochlore structure, contains three Nb(Ti) octahedra: two are Nb dominant and one is Ti dominant. Chains of A2O8 polyhedra [A2 being occupied by Sr(Ca, Fe)] extend along [100] and are surrounded by Nb octahedra. Channels formed by six Nb(Ti) octahedra and two tetrahedra, or four A1O8(OH) polyhedra (A1 being occupied by Ba), alternate along [100]. The channels are partially occupied by [PO2(OH)2] in two possible mutually exclusive positions, alternating with fully occupied A3O7 polyhedral pairs [A3 being occupied by Ca(Na)]. The seven strongest X-ray powder diffraction lines [d in Å (I/I0) (hkl)] are: 3.66 (60) (044), 3.16 (30) (153), 3.05 (100) (204), 2.98 (25) (240), 2.84 (50) (064), 1.85 (25) (400) and 1.82 (25) (268). Raman spectra of tazzoliite were collected in the range 150–3700 cm–1 and confirm the presence of OH groups. Tazzoliite is named in honour of Vittorio Tazzoli in recognition of his contributions to the fields of mineralogy and crystallography.
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Ciccarese, Francesco, Vittoria Raimondi, Alberto Corradin, Natascia Tiso, Giovanni Risato, Micol Silic-Benussi, Ilaria Cavallari, Donna Mia D'Agostino e Vincenzo Ciminale. "Abstract PO-032: A novel strategy to overcome resistance of diffuse large B-cell lymphoma to venetoclax". Blood Cancer Discovery 5, n.º 3_Supplement (19 de junho de 2024): PO—032—PO—032. http://dx.doi.org/10.1158/2643-3249.lymphoma24-po-032.

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Abstract Approximatively 40% of diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL) patients exhibit primary resistance to standard therapy. Moreover, relapse is a common event in first-line responders. Overexpression of BCL-2 is a major determinant of resistance to chemotherapy in several B-cell neoplasms, including DLBCL. While venetoclax, a specific BCL-2 inhibitor, has dramatically changed the therapeutic landscape of other B-cell malignancies, only 12% of DLBCL patients exhibit a complete response to venetoclax, with a mean progression-free survival of 1 month. In this scenario, new therapeutic strategies are urgently needed. We tested the possibility to overcome the resistance of DLBCL cells to venetoclax by rewiring their reactive oxygen species (ROS) set point, which is higher in cancer cells compared to their healthy counterparts. We employed a panel of 14 DLBCL cell lines of both germinal center B-cell (GCB) and activated B-cell (ABC) derivation. Cell death, ROS accumulation, and NADPH levels were evaluated upon treatment of DLBCL cells with three inhibitors of NADPH production, the central electron donor required to maintain ROS scavengers in their reduced form. The synergism between venetoclax and inhibitors of NADPH production was assessed through isobologram analysis. RNA-Seq, quantitative real-time PCR (qRT-PCR), and western blot techniques were used to dissect the mechanism of cooperation between venetoclax and inhibition of NADPH production. The Zebrafish model was used for in vivo validation of the therapeutic approach. We observed that inhibiting NADPH production dramatically improves the response to venetoclax by more than 500-fold, while no toxic effects were observed in normal B-cells. By generating isogenic cell lines with differing sensitivity to venetoclax, we demonstrated that the resistance to this drug positively correlates with the expression of the anti-apoptotic protein BCL-xL. Moreover, RNA-seq and protein analyses indicated that the increase of ROS levels engages the integrated stress response (ISR). Pharmacological inhibition and gene silencing of key effectors of the ISR rescued DLBCL cells from cell death induced by our therapeutic strategy. We also confirmed the ROS-dependency of BCL-xL downregulation using both ROS scavengers and by pulsing cells with exogenous hydrogen peroxide. Finally, in vivo studies confirmed the sensitization of DLBCL cells to venetoclax upon the inhibition of NADPH production. Taken together, these results provide the first proof-of-principle evidence for a ROS-based strategy to increase the therapeutic window of venetoclax in DLBCL, suggesting a viable therapeutic avenue to treat refractory patients. Citation Format: Francesco Ciccarese, Vittoria Raimondi, Alberto Corradin, Natascia Tiso, Giovanni Risato, Micol Silic-Benussi, Ilaria Cavallari, Donna Mia D'Agostino, Vincenzo Ciminale. A novel strategy to overcome resistance of diffuse large B-cell lymphoma to venetoclax [abstract]. In: Proceedings of the Fourth AACR International Meeting on Advances in Malignant Lymphoma: Maximizing the Basic-Translational Interface for Clinical Application; 2024 Jun 19-22; Philadelphia, PA. Philadelphia (PA): AACR; Blood Cancer Discov 2024;5(3_Suppl):Abstract nr PO-032.
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Teses / dissertações sobre o assunto "Vittorio monti"

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Bellina, Fabiano. "Ossian in Italia. Studio sull'influenza della traduzione cesarottiana nelle opere di Diodata Saluzzo, Vittorio Alfieri, Vincenzo Monti, Ippolito Pindemonte, Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi". Doctoral thesis, Università di Siena, 2023. https://hdl.handle.net/11365/1224794.

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The aim of the paper is to continue the study already carried out during the Master’s degree. While on that occasion a comparative analysis was pursued between Ossian-Macpherson and Ossian-Cesarotti, in order to ascertain the transformation that the Ossian poems had undergone in the translation process, now the priority is the exploration of the influence of Ossian-Cesarotti in the works of the most important Italian writers who were active between the end of the Eighteenth and the beginning of the Nineteenth century. The structure and methods of the study are, however, the same as those used for the Master’s degree: a multidisciplinary approach to the literary phenomenon as far as possible, integrating philological analysis with the historical context, aesthetic issues and philosophical questions that affect the delicate period of transition from the Eighteenth to the Nineteenth century, or the birth of modern literature. First, the focus is on an examination of the explosive phenomenon of Romanticism, especially German Romanticism and on his implications with Italian Romanticism. Romanticism, that is, as a reservoir of ideas diametrically opposed to those of Winckelmannian-style Neoclassicism based on the idea of the mimesis of the ancients. The most obvious contrast can be seen in the conception of poetry: poetry as becoming or progressive poetry, according to the Romantics and poetry as decadence according to the Classicists. Ossian, considered by the Romantics as an “alternative” to Homer, stands as the main example of an innovative, and possible, way of making poetry, bringing with him images, themes and language that are completely new compared to the canons of classical literature. Later this opposition becomes a national-anthropological contrast: the poetry of Northern Europe against the poetry of Southern Europe. Subsequently the analysis focuses on Italy, where, at the beginning of 1816, contrasts arose between the main exponents of the two factions and the istitutions through which the controversies were conducted, namely the newspapers, particularly Milanese newspapers: «Il Conciliatore» and «Biblioteca italiana». Madame De Staël’s article translated with the title Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni, which opened the first issue of «Biblioteca italiana», thanks to Giordani’s less than perfect translation, triggered a series of polemics and accusations, often in vulgar tones on the part of classicist publicists, which continued for over a decade. The main Italian writers take side, often more ideologically than factually. Once again Ossian finds himself at the centre of the controversy: loved by the Italian Romantics as a clear demonstration of a non-Classical poetic style, but not inferior, and hated by the Classicists as being responsible for the degeneration of taste in Italy. Ossianism is the object of the accusation, not Ossian himself, whose poetry is often appreciated even by the most intransigent classicists. Di Breme, Pellico, Borsieri and Berchet, although the historical context had changed radically and the political need for the Risorgimento was more pressing, accepted Cesarotti’s legacy of openness to foreign poetic influences, accepted his Ossian and continued the battle that the abbot had waged years earlier, again through Ossian, against pedants, language purists and Classicists. After the brief exploration of the literary and aesthetic context of the period, the analysis proceeds towards the actual focus of the study: the relationship of influence between Ossian-Cesarotti and each writer, trying to respect as much as possible a basic tripartite structure. Initially an exploration of the ideas of poetics and aesthetics of the author, trying to highlight his pronouncements, whether in favour of Romanticism or Neoclassicism. Secondly, a paragraph specifically dedicated to the relationship between the author and Cesarotti, obviously, where possible, making the most of the epistolary information. Finally, the last paragraph, which has a strictly philological nature, sets itself the ambitious objective of examining, in their respective poetic collections, the borrowings, in syntagmatic, atmospheric, thematic and typological terms, that are most directly attributable to the Ossian poems, obviously also taking into account the weight of the Italian tradition. In the totality of cases Ossian is statistically more present in the contexts of night poetry, contemplative of Nature captured in its stormy, sublime and Nordic essence as opposed to the beautiful and graceful more typical of the Arcadian experience, but also in the contexts of apostrophes to celestial bodies. An overall examination of this legacy reveals a different use of Ossian’s poetry in each case. Alfieri, for example, by the operation of postylation of the Ossianic poems, privileged Ossian’s style, crushed and harsh, before the images; Foscolo, especially in his youthful productions and in Ortis, exploited Ossianic strong sentimentality and stormy nature; Saluzzo, especially in her famous ode Le rovine, uses the nostalgic and elegiac language of many ruinous passages contained in Ossian; Leopardi, in addition to the apostropic echoes, is particularly sensitive, in the unpublished poems of his youth, to the heroic-sentimental epic typical of Ossian, as opposed to the fierce and objective epic of Homer. In short, an inheritance with multiple possibilities for re-adaptation. The study, following a circular perspective, closes with some overall reflections that in addition to briefly summarising the results achieved, return to the great season of Ossianism during the European Romanticism. Although Ossian had already exhausted his appeal by around the 1830s, his rise served to demonstrate that a non-classical poetics was possible, and that modern poetry was not definable as decadence, but as infinite becoming.
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Redi, Fiorenza <1978&gt. "Un approccio interdisciplinare all'opera di Vittore Carpaccio: il caso dei Martiri del monte Ararat delle Gallerie dell'Accademia di Venezia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6305.

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Lo studio di tesi intende analizzare due dipinti di Vittore Carpaccio riferibili all'episodio leggendario dei diecimila Martiri del monte Ararat (entrambi conservati alle Gallerie dell'Accademia), applicando una modalità di lettura interdisciplinare: muovendo da un approfondimento sulla vicenda critica che ha interessato il pittore, e da una contestualizzazione storico-artistica delle opere, si proporranno alcuni spunti di analisi stilistica ed iconografica, per toccare poi il tema della modalità esecutive della bottega dell'artista, anche in riferimento alla sua ampia produzione grafica superstite. Tali premesse condurranno, infine, alle osservazioni sulle riflettografie ottenute nel corso della campagna di indagini scientifiche realizzata per il restauro dei dipinti ultimato nel 2007 (messe a disposizione della Soprintendenza speciale per il Polo museale di Venezia ai fini di questo studio), e ad alcune considerazioni sulla tecnica progettuale adottata del pittore in rapporto ai metodi di altri artisti suoi contemporanei, maggiormente indagati in letteratura.
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Ingers, Ellen. "Gribshunden (1495) : En jämförande studie av samtida skeppsavbildningar". Thesis, Södertörns högskola, Institutionen för historia och samtidsstudier, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:sh:diva-33828.

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The aim of the MA thesis is to discuss and analyse different illustrations, paintings, carvings in wood and stone and woodcuts of ships of the new kind (Carrack, carvels), from the 15th century to the middle of the 16th century, and compare them to the Griffon-hound ship, and to understand how they have evolved. The ships of the time had large stern and end castles, three to four masts, and where built for the war tactic of boarding. The oldest ship of the new kind that have been found, is the Griffon-hound, a ship that belonged to the Danish king Hans, and sunk due to a fire 1495 outside of Ronneby in southern Sweden. Besides being the oldest of its kind, the ship also has a very specific figurehead that resembles a monster with a screaming human head in its gap. By discussing and analysing the artworks it is possible to learn more about the ships. After analysing them, the result is that the artworks do show how the ships have evolved. Some of the different attributes that the artworks display have also been found when investigating the wreck of the Griffon-hound. More attributes might still be on the wreck site, hidden under the sediment. An example is the remains of the anti-boarding nets that a lot of the artworks show, and that have been found on the wreck of the Mary Rose, the English ship that belonged to king Henry VIII. The Mary Rose is younger than the Griffon-hound, but artworks of older ships also show the anti-boarding nets, or the beams on top of the castles. The purpose behind having a large variety of different artwork is to increase the knowledge about the ships of the time, and to make sure that the attributes that is being analysed doesn’t only occur in one or two artworks.
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Livros sobre o assunto "Vittorio monti"

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Bartolini, Francesca, ed. Lettere a Ruggero Jacobbi. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-164-9.

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Lettere a Ruggero Jacobbi offre un ampio regesto di oltre mille pezzi epistolari inviati all'autore nell'arco di quarant'anni (dal 1938 al 1981) e di circa settanta lettere da lui scritte a vari corrispondenti, dando conto di tutto il materiale epistolare conservato nel Fondo Jacobbi dell'"Archivio contemporaneo Bonsanti" del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze.Dai documenti inediti, attentamente schedati da Francesca Bartolini, emerge con forza la figura di un intellettuale tra i più significativi del nostro Novecento, sempre presente nei dibattiti culturali del tempo e appassionato e reattivo nei confronti del mondo letterario e teatrale. Grazie alle molte voci, che intrecciano diversi paesi ed età, possiamo ricostruirnela vita a partire dagli anni dell'ermetismo, al quale fu vicino nella prima giovinezza, trovare traccia dei sedici anni trascorsi in Brasile, ripercorrere gli ultimi decenni italiani, nei quali avrebbe contemporaneamente esercitato le attività di recensore, regista e autore teatrale, saggista, critico letterario, storico della letteratura, docente universitario, poeta e direttore dell'Accademia d'Arte drammatica "Silvio D'Amico".Molti e autorevoli sono i nomi che ricorrono, anche di mittenti di cultura lusitana e ispanica, a testimoniare la presenza autorevole di Jacobbi sulla scena europea. Basti ricordare Murilo Mendes, Jorge Amado, Ricardo Cassiano e, tra gli italiani, Italo Calvino, Alessandro Parronchi, Vasco Pratolini, Salvatore Quasimodo, Vittorio Sereni e Elio Vittorini. Nell'appendice che chiude il volume è proposta la trascrizione di alcunelettere che trattano di scrittura, di critica, di amicizia ed impegno.
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Dolfi, Anna, ed. L’ermetismo e Firenze. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-979-5.

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Resumo:
Il secondo di due volumi dedicati all'ermetismo e Firenze editi da Firenze University Press (il primo dal titolo Critici, traduttori, maestri, modelli è acquistabile separatamente). Tra il 1930 e il 1945 un gruppo di giovani dette vita a Firenze a una delle più felici stagioni letterarie del nostro Novecento. Molti di loro si riconobbero in una dizione comune, marcata da un immaginario condiviso, e nel silenzioso dissenso dalla retorica del regime, alla quale venivano contrapposti la radicalità dell’istanza etica e il legame profondo con le radici giudaicocristiane, romanze, romantico-simboliste della civiltà europea. A cento anni dalla nascita dei suoi protagonisti (Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Vittorio Bodini) ancora ci si chiede cosa sia stato l’ermetismo, come sia nato, cosa l’abbia contraddistinto. Cercare come si sia modificato, perché sia stato circondato da pregiudizi e avversione (come fanno i due imprescindibili volumi che raccolgono gli atti di un memorabile convegno nel quale Anna Dolfi ha coinvolto studiosi provenienti da ogni parte del mondo), porta a tracciare un quadro/ritratto degli autori dell’ermetismo, dei suoi critici (Bo, Macrí), amici (il compagno di generazione Vittorio Sereni), estimatori e/o detrattori, e a delimitare i confini di un complesso capitolo della storia italiana iniziata con il Fascismo e conclusa, di recente, con la caduta delle ideologie. Assieme ai suoi ‘attori’, in posizione di rilievo è Firenze, la città che fu risvegliata per qualche decennio alla grandezza del passato da una nuova passione, fatta di cultura, creatività ed intelligenza.
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Valmarana, Andrea Di. Con gli autocannoni sui fronti della grande guerra: Isonzo, Carso, Pasubio, Carzano, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Piave, Montello, Vittorio Veneto. Novale-Valdagno (Vicenza): G. Rossato, 2003.

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Gandini, Luca. Rivoli e il suo duca: André Masséna : dalle pendici del Monte Baldo a Mantova l'ascesa del figlio prediletto della vittoria. Mantova: Editoriale Sometti, 2022.

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Fanti, Mario. Il necrologio della Canonica di San Vittore e San Giovanni in Monte di Bologna : (secoli 12-15): Note su un testo ricuperato. Bologna: Deputazione di storia patria, 1996.

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Monti: Czardas for violin and guitar: Transcription by Marco Misciagna. Italia: Salatino Edizioni Musicali, 2008.

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Aiello, foto di Roberto. ultima Vittoria Di Nuvolari Monte Pellegrino Historics 2015. Blurb, 2015.

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Aiello, foto di Roberto. ultima Vittoria Di Nuvolari Monte Pellegrino Historics 2015. Blurb, 2015.

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Aiello, foto di Roberto. ultima Vittoria Di Nuvolari Monte Pellegrino Historics 2015. Blurb, 2015.

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Roberto, foto di. ultima Vittoria Di Nuvolari Monte Pellegrino Historic 2016. Blurb, 2016.

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Capítulos de livros sobre o assunto "Vittorio monti"

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Pivetta, Chantal. "La morte come portatrice di senso in Uomini e no di Elio Vittorini". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 219–37. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-727-7.13.

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Resumo:
ll seguente articolo si focalizza sull’opera Uomini e no di Elio Vittorini (Bompiani, 1945), ambientata nella città di Milano negli anni della Resistenza. Il motivo indagato è il ruolo della morte violenta e la conseguente ricerca del suo significato in un contesto caotico in cui è difficile decifrare un ordine, un senso. Attorno alle morti violente, che nel romanzo raggiungono l’apice con l’ultimo estremo suicidio-omicidio del protagonista, si installano ampi scenari interpretativi lasciati alle parole dei personaggi, ma anche dubbi e domande sul senso della vita, sul valore della felicità, sulla resistenza e sul suo dopo. La parola chiave che scaturisce dalla morte è liberazione, non solo sul piano della Storia, ma anche nel suo aspetto esistenziale e intimo, non solo per una città libera, ma per un mondo intero libero per sempre.
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Kostoris, Fiorella Padoa Schioppa, e John E. Powell. "Subsidies for Enterprises and Dirigistic Regulation". In Italy The Sheltered Economy, 91–114. Oxford University PressOxford, 1993. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198287483.003.0009.

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Resumo:
Abstract We shall now analyse in greater detail the other types of public support of some significance granted to the Mezzogiorno, as shown in Table 7.1, in particular subsidies for enterprises, concentrating especially on tax concessions. The first column of Table 8.1 shows the data collected for us by Del Monte and Vittoria (1988) on capital grants and interest subsidies to firms in the South and relief from social-security contributions granted over the twenty-five years from 1959 to 1984 (at 1988 prices).
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Watkins, Glenn, e Igor Stravinsky. "The Madrigals: Books III &IV". In Gesualdo, 149–64. Oxford University PressOxford, 1991. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198162162.003.0007.

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Abstract THE third and fourth books of madrigals were largely written during Don Carlo’s relatively continuous sojourn in the city of Ferrara from 1594 to 1596, but partly also during his six-month return to Gesualdo in the second half of 1594. Book III appeared on 19 March 1595 (reprints: Venice, 1603, 16II, 1619), Book IV in 1596 (reprints: Venice, 16o4, 16II, 1616). The initial publications of 1595 and 1596 included an editorial preface by Hettore Gesualdo and appeared under the auspices of the ducal printer Vittorio Baldini. The later Venetian printings were all under the imprint of Gardano, and this long-standing association presumably stemmed from Gesualdo’s visit to that city as early as 1594.
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Klinger, William, e Denis Kuljiš. "Rome’s Stalinists Versus Milan’s Titoists". In Tito's Secret Empire, 195–98. Oxford University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197572429.003.0030.

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Resumo:
This chapter cites January 1944, which marked the beginning of the bitter fight for the hilltop abbey of Monte Cassino in the Apennines, a crucial German stronghold on the Gustav Line that held off the Allied advance for almost half a year. It details the formation of combative Partisan when Marshal Tito's delegate Vratuša arrived in Milan. It also refers to the team of Italians from Moscow, consisting of Teresa “Marushka” Mondini, Vincenzo “Bianco” Vittorio, and Andrea “Nicio Eritreo” Marabini, which established contact with the PCI headquarters led by the “insurgents' triumvirate.” The chapter discusses Georgi Dimitrov's personal archive containing documents indicating that Mondini was sent as a radio operator responsible for radio contacts with the main Soviet communication headquarters. It talks about how the leadership of the Italian party was confined to the Ventotene island in the Tyrrhenian Sea until the surrender of Italy in the summer of 1943.
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