Artigos de revistas sobre o tema "Vie nuove"

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Bressan, Matteo. "Le Nuove Vie della Seta: opportunità e rischi". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (julho de 2020): 194–201. http://dx.doi.org/10.3280/siss2020-001015.

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2

Milandri, Flavio. "Iperluoghi di una biografia generazionale". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (setembro de 2011): 91–109. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003007.

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Una nuova generazione di ragazzi affascinante, definita da caratteri molto contraddittori tra loro. Accanto all'inquietudine e all'incertezza c'č il recupero della voglia di protagonismo, di "fare politica". Poliedrici, agili e prudenti, si muovono in un ambiente che ha tolto loro la speranza evidenziando una forte capacitŕ d'adattamento. Ecco spuntare: le nuove vie si scorgono in altri luoghi e in forme alternative di produzione e meno in piazza. Ogni demografia del resto ha i suoi luoghi di incontro e glicontemporanei non fanno eccezione. New media, social network ed Internet descrivono uno degli spazi di protagonismo della gioventů contemporanea. Per la prima volta tra gli adolescenti il Web batte infatti il piccolo schermo:.
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Baldo-Ceolin, Massimilla. "Particelle, Oscillazioni. Le Vie Nuove Aperte Da Oreste Piccioni E Da Bruno Pontecorvo". Rendiconti Lincei 15, n.º 4 (dezembro de 2004): 337–46. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904478.

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4

Grosso Marra, Walter, Margherita Cannillo e Enrica Lonni. "Terapia dell’ipertensione arteriosa polmonare: dubbi e certezze". Cardiologia Ambulatoriale 30, n.º 3 (9 de dezembro de 2022): 152–63. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-3.

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L’ipertensione arteriosa polmonare è una malattia rara, caratterizzata da incremento delle pressioni nel circolo arterioso polmonare. In passato tale patologia era considerata incurabile, ma grazie alla scoperta di nuove molecole farmacologiche, e soprattutto grazie a un approccio terapeutico basato su alcuni punti chiave (terapia precoce, che agisce su più vie, guidata dal raggiungimento dei target terapeutici) la morbilità e la mortalità si sono ridotte. Le ultime linee guida hanno introdotto alcune importanti novità.
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Ribezzo, Francesco. "Le nuove vie della giuridificazione del corpo. | The new ways of legalising the body." European Journal of Privacy Law & Technologies, n.º 2 (2022): 300–307. http://dx.doi.org/10.57230/ejplt222fr.

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This paper aims to analyse the relationship between the law and the body from a legal and philosophical perspective. The presupposition of the following remarks is that the technological development is the defining feature of the modern societies. This phenomenon has relevant implications on the languages describing the body and its disposability. The enigma of the body, which has always concerned the philosophical thought, is nowadays of great importance, since it is a privileged position from which to look at the modernity. The law, that has always taken the corporeity into account, is concerned with the emersion of the digital persona, which now more than ever calls for appropriate protection. The investigated matter recalls the distinction between personality rights and property rights. The existential situations can be subject of agreements that entail a non-contractual nature. Yet, market-alienability and non-patrimonial interest get to be strictly entangled in the case of contracts regulating aspects of one’s identity, in which case existential components remain.
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Longo, Flavia, e Giovanni Mansueto. "Nuove vie di trattamento del carcinoma del colon-retto: Dalla chemioterapia orale agli inibitori dell'angiogenesi". Tumori Journal 92, n.º 1 (janeiro de 2006): 1–15. http://dx.doi.org/10.1177/030089160609200119.

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Pasqualini, Mauro. "¿Alienados, rebeldes, o revolucionarios? El comunismo italiano y el desafío de las culturas juveniles, 1960-1966". Historia Contemporánea 50, n.º 1 (13 de março de 2015): 163–93. http://dx.doi.org/10.1387/hc.14147.

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El artículo estudia las reacciones y debates sobre la «cuestión juvenil» en el seno de <em>Vie Nuove</em>, un semanario ligado al Partido Comunista Italiano durante los años ‘60s. Considera que las reacciones de los editores cambiaron en el lapso de pocos años. Mientras que en un principio la continuidad generacional era sinónimo de virtud política, posteriormente se comenzó a discutir acerca del valor de actitudes rupturistas por parte de los jóvenes. El artículo enfatiza la heterogeneidad de las posiciones al interior de este grupo de comunistas italianos, y su interés pero también dificultad para entender las nuevas culturas juveniles.
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Pasqualini, Mauro. "Psychoanalysis to the People!: Alienation, Anguish, and the Unconscious in a Review of the Italian Left, 1961–9". Psychoanalysis and History 15, n.º 1 (janeiro de 2013): 45–67. http://dx.doi.org/10.3366/pah.2013.0121.

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This article explores how the Italian filmmaker and novelist Lorenza Mazzetti (1928–) has appropriated psychoanalysis. By looking at her novels and basically at her column of personal advice within the Communist weekly Vie Nuove during the 1960s, the article shows her increasing use of psychoanalytic insights as a form of defending a secular sexual morality and changes in gender relations as well as way of analysing the relationship between youth and politics. The article highlights Mazzetti's initial distrust towards psychoanalysis, and contrasts it with her increasing enthusiasm for psychoanalysis as a necessary companion of revolutionary activism. It takes Mazzetti's case as evidence of the receptivity towards psychoanalysis among Italian Communists.
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Vučetić, Zorica. "Il linguaggio della giurisprudenza dal punto di vista della formazione delle parole : orientamenti e problemi lessicologici". Linguistica 42, n.º 1 (1 de dezembro de 2002): 65–80. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.65-80.

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Con il presente lavoro si vuole contribuire alfe ricerche sul linguaggio della giurisprudenza in chiave lessicologica. La ricerca si propone di mettere in rilievo i meccanismi dellaformazione delle parole nel linguaggio giuridico. Laformazione delle parole è un procedimento vivo che rinnova il lessico e arricchisce la lingua con nuove unitii lessicali. 11 lessico si rigenera per vie interne mediante i meccanismi della composizione delle parole, della sujfissazione e della prefissazione; è un corpus malto interessante dal punto di vista della formazione delle parole, è ricco di parole formate e di neologismi. Nel lessico della giurisprudenza convivono parole formate tradizionali e neologismi. La formazione delle parole è intesa prima di tutto come studio lessicologico che mette in primo piano Jo studio della neologia e dei neologismi, ottenuti con elementi esistenti nella lingua, che rinnovano per vie interne il patrimonio lessicale di una lingua. In tal modo la formazione delle parole è un procedimento vivo e produttivo.
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Pegoraro, Marisa. "Puntura a Occhiello: cosa c'è di nuovo?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 2 (28 de maio de 2013): 92–93. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1015.

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La divulgazione della Puntura ad Occhiello - o Buttonhole (BH) - in Italia iniziò nel 2005 sostenuta da dati provenienti da alcuni centri esteri, confluenti nel circuito dell'EDTNA/ERCA. La corretta applicazione del BH esalta la necessità di figure di competenza clinica avanzata nel gruppo infermieristico come la figura dell'Infermiera degli Accessi Vascolari con competenze di formazione, monitoraggio e aggiornamento dei protocolli clinici. I dati internazionali mostrano una correlazione tra l'aderenza ai protocolli clinici, la competenza nella pratica professionale ed i risultati della puntura ad occhiello. Le vie brevi e veloci nell'applicazione del BH possono indurre ad avversi esiti clinici, i peggiori delle quali sono le infezioni dell'accesso. La motivazione professionale e la corretta formazione del gruppo infermieristico giocano ruoli chiave nell'attivazione di programmi di miglioramento qualitativo. Proporre e sostenere nuove pratiche cliniche e modelli organizzativi è parte del mandato di ogni organizzazione professionale.
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Spaltro, Enzo. "QUIEDORA. L'apprendimento in Italia: un'opportunitŕ nella crisi. Tre congressi per trovare nuove vie di produzione di ricchezza". FOR - Rivista per la formazione, n.º 92 (dezembro de 2012): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-092001.

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Paolo Aprile. "It Internazionalizzazione come valore fondante di una istituzione scolastica". IUL Research 3, n.º 5 (20 de junho de 2022): 298–311. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.275.

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Il lavoro analizza la case history di una istituzione scolastica che, al variare del contesto intorno a sé, reagisce evolvendosi rapidamente. Di esperienza in esperienza, di sperimentazione in sperimentazione, arriva, nel tempo, a internazionalizzare la propria dimensione operativa. Offre così, ad allievi e personale, una leva motivazionale di incomparabile potenza. Con la consapevolezza di concorrere allo sviluppo del proprio territorio, adeguando la propria struttura organizzativa, e con un middle management affidabile e consonante, sperimenta vie nuove e mai praticate prima. Il processo, condotto con impegno e serietà, porta all’acquisizione di una credibilità istituzionale e alla concreta prospettiva di una convenzione con i Ministeri dell’Istruzione e degli Esteri, che apre scenari promettenti dei quali tutti potranno beneficiare.
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Cuniberti, Paola, e Michele Liuzzi. "Psicologia di Cure Primarie. Un contributo alla salute di comunitŕ attraverso nuove vie della pratica psicologica nel SSN". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 2 (dezembro de 2010): 111–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002008.

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L'obiettivo dell'articolo č di presentare nuovi possibili sviluppi della pratica psicologica nel SSN nell'ambito delle Cure Primarie (CP). La finalitŕ della Psicologia di Cure Primarie (PCP) č quella di contribuire alla promozione del benessere psicologico nella comunitŕ, attraverso la costruzione di una rete di collaborazione con la Medicina Generale e con i servizi del territorio. In ambito clinico, il compito della PCP č quello di fornire un primo livello di cure psicologiche, accessibile, efficace, cost-effective, ed integrato con gli altri servizi sanitari, nella prospettiva di un'organizzazione di assistenza psicologica a livelli crescenti di intervento (stepped care), mutuata dall'esperienza inglese, per rispondere alla domanda di cura dei cosiddetti Disturbi Mentali Comuni, che non richiedono interventi integrati con i servizi specialistici, ma che, se non trattati, comportano conseguenze sul piano dei costi sociali, oltreché individuali.
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Savoiardo, M., L. D'Incerti e L. Strada. "La RM nella patologia infiammatoria e degenerativa encefalica". Rivista di Neuroradiologia 4, n.º 3_suppl (dezembro de 1991): 57–63. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s312.

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La RM fornisce informazioni più dettagliate e più precise della TC particolarmente nelle malattie infiammatorie, dismetaboliche e degenerative dell'encefalo. Nella sclerosi multipla dimostra un maggior numero di lesioni, anche in aree dove la TC è generalmente muta. Nelle leucodistrofie dimostra coinvolgimenti di vie lunghe o risparmio di fini strutture, come le fibre a U, non dimostrabili con la TC, indirizzando così a volte la diagnosi e permettendo comunque una miglior valutazione dell'estensione delle lesioni. Nelle malattie degenerative, particolarmente dei nuclei della base e cerebellari, la RM ha aperto nuove possibilità diagnostiche: dimostra infatti alterazioni di segnale da ferro o altre sostanze paramagnetiche e dimostra in modo preciso la distribuzione di atrofia delle strutture della fossa posteriore e alterazioni di segnale in sistemi di fibre, fornendo così elementi diagnostici non ottenibili con la TC.
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Franchi, Maura. "Le tecnologie delle relazioni Una via individuale alla socialitÀ". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 44 (setembro de 2012): 121–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044009.

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Soprattutto a seguito dell'esplosione del fenomeno dei social network, la socialitÀ č divenuta una sorta di nuovo paradigma che orienta i comportamenti individuali e la comunicazione pubblica. Dopo gli anni dell'enfasi sull'individuo, stiamo assistendo a un ritorno al passato? In realtÀ, il significato del termine č oggi assai lontano da quello affermatosi nel corso del Novecento, avendo perso ogni riferimento collettivo. I social network sono l'espressione emblematica delle nuove forme di socialitÀ: aggregazioni sociali non progettuali, ma quotidiane ed empatiche proiettate alla ricerca di nuovi punti di equilibrio tra relazioni e libertÀ individuale. Con quali implicazioni?
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Del Cid Mendoza, Ana. "Pasolini (1958), Viaggio per Roma e dintorni: suburbios, cine y cartografía". ZARCH, n.º 14 (3 de novembro de 2020): 144–59. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.2020144295.

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Pier Paolo Pasolini convirtió el hábitat del subproletariado romano de los años 50 y 60 en un argumento central de su obra. Su variada y amplia producción –no solo sus películas y guiones o sus novelas y poemas, sino también sus entrevistas y artículos– merece ser considerada parte de una historia de Roma interdisciplinar, abierta y articulada (como la propia dinámica pasoliniana). De acuerdo con ello, el presente trabajo aborda un análisis del Viaggio per Roma e dintorni (1958), un artículo que Pasolini escribió para la revista Vie Nuove, repetidamente relegado a segundo plano a pesar de ser uno de los escritos más claros y descriptivos del autor acerca de esa otra Roma marginal que conocía de primera mano. El trabajo concluye con una serie de composiciones cartográficas en las que texto, cine y forma urbana se imbrican para visualizar aquella ciudad “desconocida para el turista, ignorada por el biempensante, inexistente en los planos”.
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Ferrari, Jessica. "Architravi scolpiti del XII secolo a Piacenza". Fenestella. Dentro l'arte medievale 2 (28 de dezembro de 2021): 67–92. http://dx.doi.org/10.54103/fenestella/16463.

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Il saggio è dedicato all’analisi stilistica e iconografica di alcuni architravi scolpiti che ornano i portali delle chiese di Piacenza, una delle località più vivaci nel panorama artistico nord-italiano del XII secolo. L’eredità delle opere realizzate per la cattedrale cittadina dalla bottega di Nicholaus riecheggia nei rilievi delle chiese di San Matteo, Sant’Ilario e dell’inedito portale di Santo Stefano. Attraverso lo studio delle testimonianze storiche superstiti, il confronto con opere del medesimo periodo e contesto e una rinnovata attenzione per i contenuti iconografici, l’intento del saggio è quello di dimostrare la portata simbolica delle raffigurazioni ospitate sugli architravi. Un’attenzione particolare è riservata alla inusuale iconografia dell’Incredulità di san Tommaso presente sul portale della chiesa di Sant’Ilario. Il tentativo di rilettura delle iscrizioni e l’inquadramento di tale opera nel contesto socio-culturale della Piacenza di tardo XII secolo permette di formulare nuove ipotesi sulla connessione tra scelte iconografiche, istanze di rinnovamento spirituale della società e rituali liturgici, sottesa alla realizzazione di sculture che ornano significativamente le porte di accesso ai luoghi sacri, vie di salvezza per i fedeli penitenti.
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Ciglioni, Laura. "Le guerre italiane nei rotocalchi degli anni Settanta". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (abril de 2010): 121–64. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001005.

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Il saggio ricostruisce le immagini delle guerre combattute dall'Italia nel XX secolo, e in particolare quelle della prima e della seconda guerra mondiale, diffuse presso l'opinione pubblica italiana negli anni Sessanta, attraverso l'analisi di otto rotocalchi di ampia diffusione e di differente orientamento: Famiglia cristiana, L'Europeo, Oggi, Tempo, Epoca, Vie nuove, L'Espresso e Gente. Analizzando tanto la natura di prodotto dell'industria dell'intrattenimento che di giornale di opinione, propria del rotocalco, l'autrice ne ricostruisce i diversi livelli di fruizione e individua in particolare tre processi che operavano nella struttura dei settimanali illustrati: mitizzazione, ideologizzazione e affabulazione. Accanto ad un sentimento di estraneitŕ verso le guerre nazionali che emerge quale mito comune a tutti i rotocalchi, l'autrice individua come dato dominante l'esistenza di memorie contrapposte e polemiche del passato nazionale (in particolare della Resistenza) presso l'opinione pubblica italiana del tempo. Il saggio analizza, infine, gli elementi di continuitŕ e di frattura di alcune di queste memorie nel tempo e il loro rapporto con il discorso politico pubblico proposto dalle forze politiche protagoniste del centrosinistra.
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Tambone, Vittoradolfo, e Giampaolo Ghilardi. "Metafisica dello zigote / Embryo’s metaphysics". Medicina e Morale 67, n.º 6 (25 de janeiro de 2019): 653–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.561.

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Il lavoro prende in considerazione gli aspetti teologici e filosofici dello statuto metafisico dell’embrione umano. Dapprima si analizzano le fonti magisteriali e teologiche del tema, cercando di dare risposta alla domanda sull’origine morale della questione. Si delinea quindi il profilo epistemologico del problema, analizzando l’aspetto ontologico del tema e volendo dare risposta alla domanda cosa/chi sia l’embrione. Per fare questo si sviluppano due vie investigative parallele: si valutano gli impliciti filosofico-teoretici che hanno determinato la storia del dibattito; si analizzano le caratteristiche biologiche dell’embrione inerenti alla sua trasformazione seguendo tre direttrici. I “Lo zigote si trasforma”; II “segue indicazioni interne (che dà a se stesso); III “l’appartenenza alla specie parentale”. Si studiano dunque i principi metafisici del mutamento di cui lo zigote è protagonista; l’entelechia che viene oggi riscontrata a mezzo delle nuove conoscenze biologiche disponibili in letteratura; il profilo genetico che ci permette di sviluppare nuove considerazioni sull’appartenenza di specie oltre a quelle sull’individualità. ---------- This work takes into account the theological and philosophical perspectives related to the Embryo’s Metaphysics. Therefore, we firstly outline the magisterial sources of the theme, aiming to give an answer to the issue on the moral origin of the question. We outline then the epistemological side of the problem, analyzing the ontology of embryo and therefore trying to answer the question: what/who is the embryo. In order to achieve this goal, we follow two pathways: we look at the theoretical and philosophical roots of the debate on the embryo’s status; we study embryo’s biology inherent her transformation along three main directions. I) Embryo transforms herself; II) Embryo follows internal directions she gives herself; III) Embryo performs this task according to her species. In the end, we study the metaphysical principles of movement according to the kinematic nature of the embryo together with her entelechy and the genetic profile, which allow us to shed new light on embryo’s species and individuality.
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Spagnolo, A. G., e R. Minacori. "Farmacogenetica e Farmacogenomica: aspettative e questioni etiche". Medicina e Morale 51, n.º 5 (31 de outubro de 2002): 819–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.683.

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La farmacogenetica è stata inizialmente definita come lo studio della variabilità di risposta individuale al farmaco legata all’ereditarietà e alle caratteristiche genetiche personali e familiari. Durante l’ultima decade il termine farmacogenomica ha ulteriormente affinato tale definizione delineando con più precisione gli ambiti e le finalità di questo nuovo ambito scientifico. L’obiettivo è ancora più affascinante e importante: sviluppare e utilizzare nuove terapie farmacologiche personalizzate, più efficaci e meno dannose, utilizzando le scoperte sul genoma umano. Dallo sviluppo di questa nuova applicazione della genetica probabilmente dipenderà anche un mutamento nella prassi medica, con nuovi criteri diagnostici e soprattutto nella possibilità di somministrare delle terapie personalizzate. La genomica applicata alla ricerca farmacologica, oltre alle diverse problematiche tecnico-scientifiche che ancora sono in via di risoluzione, impone anche, per l’ambito di applicazione - il genoma umano, quindi anche la persona umana, e le finalità che si prefigge cioè pervenire a nuove e ottimali soluzioni terapeutiche attraverso la ricerca clinica - un’ampia riflessione etica rispetto ad una pluralità di elementi in gioco. D’altra parte occorre anche considerare che ai vantaggi di una quota di popolazione potrebbero correlarsi svantaggi terapeutici per altre fasce di popolazione minoritarie, perciò è fondamentale che un’ampia e articolata riflessione e adeguate soluzioni vengano intraprese prima che la commercializzazione dei tests farmacogenetici possa causare discriminazioni tra i pazienti. Nell’articolo, gli Autori evidenziano le questioni etiche relative alla ricerca farmacogenetica di base, all’identificazione, alla collezione e alla brevettabilità dei dati, alla ricerca farmacogenetica applicata, con lo sviluppo di dispositivi diagnostici e il loro uso nelle sperimentazioni cliniche, alle procedure per la conservazione e dei campioni biologici e dei dati e per la tutela della riservatezza, al ruolo dei Comitati di Etica nella valutazione dei protocolli sperimentali di farmacogenetica, al consenso informato per i soggetti di sperimentazione.
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Di Dio, Tommaso. "lavoro per un'antologia". Polisemie 3 (22 de maio de 2022): 23–40. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v3.822.

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It is almost expected for an anthology of contemporary poetry to adapt to certain assumptions, which editors seem to repeat almost inadvertently, such as the distinction of poets by generations or the creation of individual sections opened by the authors’ biographies. Yet, several considerations on the contemporary historical setting and on how this influences the landscape of contemporary poetry (e.g., the pervasiveness of web connections that leads to a sort of widespread and multimedial textuality, while the printed book surprisingly maintains a certain specific relevance, as well as the development of the genre of scientific studies towards fiction, opening new ways for authors to explore) invite us to look for a different approach. The essay analyses the formal principles of some of the most important Italian poetic anthologies published during the last fifty years in order to propose a new form of anthology, which spans from a theatrical dimension (a few selected authors on the poetic scene) to the idea of the anthology as landscape (an ecosystem of a variety of authors, constantly remoulded by the interaction with new poetic writing). The essay will highlight both the advantages and the risks inherent to this approach. Un'antologia della poesia contemporanea sembra doversi adeguare ad alcuni assunti, ripetuti quasi inavvertitamente, come per esempio la distinzione dei poeti per generazioni oppure la loro scansione per biografie. Eppure, una molteplicità di considerazioni sulla situazione storica contemporanea e su come essa influenzi il panorama della poesia (per esempio la pervasività delle connessioni informatiche che conduce ad una sorta di testualità diffusa e multimediale, la contemporanea sorprendente permanenza del formato libro, ma anche lo sviluppo finzionale del genere saggistico che suggerisce nuove vie autoriali agli studi) invita ad immaginare un diverso approccio. Discutendo i principi formali di alcune delle principali antologie degli ultimi cinquant'anni, si arriva a ipotizzare una nuova forma: da un'idea teatrale dell'antologia (pochi selezionati autori sulla scena poetica), ad un'idea paesaggistica (una varietà di autori nel divenire degli scritti di poesia). Il saggio ne sottolineerà vantaggi e rischi.
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Pelliccioli, G. P., P. Chiarini, P. Floridi, F. Leone, M. Franceschini, E. Todeschini e M. Zampolini. "Riorganizzazione plastica cerebrale post-ictus". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (fevereiro de 2000): 99–104. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300118.

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Lo sviluppo delle moderne tecniche di immagini non invasive ha determinato un notevole progresso nelle conoscenze del recupero funzionale dopo ictus, potenzialmente di grande utilità per la messa a punto di programmi terapeutici e riabilitativi. Diversi meccanismi sono stati proposti, quali l'attivazione di vie derivanti dalle aree corticali motorie omolaterali al lato paretico, il reclutamento di aree corticali adiacenti alla lesione, il rinforzo di circuiti neuronali preesistenti, lo stabilirsi di nuove connessioni a livello sinaptico. Considerati i dati contraddittori della letteratura, abbiamo effettuato un studio mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) con lo scopo di definire meglio il ruolo delle proiezioni omolaterali e i fenomeni di riorganizzazione plastica post-ictale delle aree corticali motoria primaria (M1), premotoria laterale (PML) e supplementare motoria (SMA). Sono stati studiati 14 pazienti con pregresso ictus ischemico sottocorticale in buon recupero funzionale, 7 con emiparesi destra e 7 con emiparesi sinistra, ad una distanza mediana di 61 giorni dall'evento ischemico. I risultati hanno evidenziato durante il movimento della mano paretica un'attivazione bilaterale della M1 ed in misura minore delle PML e SMA, mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. I dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus non solo nella fase postacuta ma anche nella fase di stabilizzazione.
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Rodriguez, Sandra. "Inform, engage, click forward: citizen engagement among a Web 2.0 driven generation". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 40 (junho de 2010): 67–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040006.

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Questo intervento esplora la relazione complessa fra ICT e impegno civile dei giovani. Sulla base dell'analisi empirica condotta nel 2008-2009 sui giovani della fascia 20-35 anni, il lavoro va oltre la classica caratterizzazione di una generazione immersa nella tecnologia, cercando di comprendere come il Web stia modificando il suo grado di partecipazione sociale e politica. Mentre una larga parte del dibattito relativo alla partecipazione dei giovani sottolinea il loro rifiuto di strumenti tradizionali, la tecnologia Web sembra in grado di fornire alle generazioni piů giovani strumenti che li aiutano a creare nuove vie, per modificare la vita sociale, culturale e politica a livello globale. Tuttavia, se una gran quantitŕ di studi sottolinea ora l'importanza di comprendere l'impegno giovanile nell'era dell'informazione, č difficile capire come e se il web stia modificando per i giovani il significato dell'impegno civile. Ben poca attenzione č data alla valutazione delle alternative, dei valori e dei significati che spingono i giovani a dar luogo ad azioni specifiche mirate al cambiamento sociale, o che al contrario glielo impediscono. Richiedendo un approccio multidisciplinare di natura flessibile, il lavoro suggerisce la necessitŕ di ripensare concetti come impegno, partecipazione, azioni rivolte al cambiamento sociale. Invece che cinici, apatici o tecnofili disimpegnati, il disegno che emerge dalla nostra ricerca rivela l'esistenza di giovani responsabili, caratterizzati dalla partecipazione ai networking del web e dalla mobilitŕ sociale, che dimostrano grande abilitŕ nell'uso dell'ICT per promuovere valori di giustizia e solidarietŕ.
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Johnson, Paul, Simon Keay e Martin Millett. "Lesser urban sites in the Tiber valley: Baccanae, Forum Cassii and Castellum Amerinum". Papers of the British School at Rome 72 (novembro de 2004): 69–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002671.

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ABITATI MINORI NELLA VALLE DEL TEVERE: BACCANAE, FORUM CASSII E CASTELLUM AMERINUML'articolo presenta i risultati delle indagini geofisiche e topografiche condotte a Baccano, Forum Cassii e Castellum Amerinum, come parte del progetto ‘Città romane nella Media e Bassa Valle del Tevere’. I risultati forniscono nuove informazioni sulla struttura e sull'estensione di questi centri, integrando le evidenze raccolte in occasione degli scavi precedenti. A Baccano sono stati individuati nuovi elementi della planimetria del sito. A Forum Cassii è stato chiarito l'andamento della via Cassia in questo punto e sono state individuate nuove strutture, tra cui tombe e un possibile anfiteatro. Infine a Castellum Amerinum sono stati rintracciati il percorso della via Amerina e nuove strutture lungo la riva del Tevere. Si discute inoltre il rinvenimento da quest'ultimo sito di tre tegole con bollo.
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Floridia, Antonio. "Le elezioni comunali in Toscana dal 1993 al 2004. Gli effetti delle nuove regole, i partiti, le coalizioni, i "nuovi" sindaci". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 54, n.º 2 (31 de dezembro de 2005): 5–91. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12718.

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L’obiettivo di questo lavoro quello di fornire un bilancio critico e una valutazione degli effetti che l’applicazione della legge 81 del 25 marzo 1993 ha prodotto sui sistemi politici locali della Toscana: una legge che è stata più volte, e da più parti, definita come il frutto migliore della convulsa fase di crisi e di transizione che hanno vissuto le istituzioni politiche del nostro paese nel corso degli anni Novanta, – «un esempio di ingegneria istituzionale sostanzialmente andato a buon fine», come è stato detto –, ma di cui oggi, a distanza di anni, e dopo tre cicli elettorali, si possono cominciare a cogliere meglio le complesse implicazioni, individuando i processi di mutamento che le nuove regole hanno indotto, o con i quali esse si sono intrecciate, nel comportamento degli elettori e nelle strategie degli attori politici. Ad oltre dodici anni dall’approvazione di questa legge, tutti i Comuni hanno già sperimentato per almeno tre volte il nuovo sistema elettorale. È possibile quindi disporre oggi di una mole rilevante di dati che permettono di valutare le modalità di funzionamento del nuovo sistema elettorale. Concentrare poi l’attenzione su una sola regione, la Toscana nel nostro caso, corrisponde ad un esigenza conoscitiva di particolare rilievo, proprio perché, come rilevava Giacomo Sani nella Prefazione ad uno degli studi più completi sull’argomento, apparso dopo la tornata elettorale del 1999, ciò che emerge sono appunto «le forti differenze a base regionale» che hanno caratterizzato l’impatto della nuova legge elettorale. In questa ricerca, dunque, siamo partiti dalle specificità del sistema politico toscano, cominciando ad analizzare alcuni aspetti del voto amministrativo nel corso degli anni Ottanta e cercando di misurare, per quanto possibile, i mutamenti che il nuovo sistema elettorale ha prodotto. I comuni considerati dalla ricerca sono quelli che, sulla base dei dati del Censimento 1991, e poi di quello del 2001, hanno superato i 15 mila abitanti e per i quali, dunque, la nuova legge prevede un sistema elettorale a doppio turno: per la Toscana, si tratta di 51 comuni. Per questi comuni è stato predisposto un data base completo, oggi anche consultabile via internet, comprendente tutti i dati relativi alla partecipazione elettorale, i voti riportati dai candidati e dalle liste collegate, i seggi attribuiti a ciascuna lista. Generalmente, i dati sono stati analizzati anche sulla base delle diverse classi demografiche dei comuni e della diversa ampiezza dei consigli comunali5, e sulla base dei diversi cicli elettorali, in modo da consentire confronti omogenei
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Antoncecchi, Ettore, e Enrico Orsini. "Cardiologia 2019. Cosa c’è di nuovo". Cardiologia Ambulatoriale, n.º 12020 (30 de janeiro de 2020): 1–10. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-1.

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Si può ben dire che il panorama scientifico 2019 è stato ricco di novità per la cardiologia. Sono stati presentati nei principali congressi internazionali e pubblicati sulle riviste più prestigiose i risultati di numerosi ed importanti trials, attesi da anni su tematiche differenti. La Società Europea di Cardiologia è stata attivissima, emanando ben cinque nuove linee guida, su diabete e malattie cardiovascolari, dislipidemie, embolia polmonare, tachicardie parossistiche sopraventricolari e sindromi coronariche croniche. Le società americane sono state più prudenti, per certi aspetti opportunamente, limitandosi ad emanare due nuovi documenti sulla prevenzione primaria e sulla fibrillazione atriale. Non sempre tuttavia novità è sinonimo di progresso reale. Numerosi trials su farmaci già sviluppati o in via di sviluppo hanno dato risultati negativi o solo modestamente positivi, tanto da non consentire di supportarne nuove indicazioni. Uno dei nuovi documenti di indirizzo della Società Europea di Cardiologia si è rivelato, come sarà discusso, sostanzialmente privo di reali innovazioni. Uno dei trials maggiormente attesi, ISCHEMIA, presentato all’American Heart Association ma non ancora pubblicato, ha dato un risultato che possiamo definire “nullo”. Soltanto una classe di nuovi farmaci antidiabetici, gli inibitori SGLT-2, hanno ricevuto conferme molteplici nel 2019, tanto da permetterne la collocazione fra gli agenti più attivi per la prevenzione cardiovascolare. Questo editoriale, non potendo passare in rassegna tutte le novità cardiologiche 2019, tratterà soltanto alcuni temi che gli autori reputano maggiormente significativi. Sperando di incontrare l’approvazione dei lettori di Cardiologia Ambulatoriale.
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Tessari, Alessia, Alessio Toraldo, Alberta Lunardelli, Antonietta Zadini e Raffaella Ida Rumiati. "Prova standardizzata per la diagnosi del disturbo aprassico ideomotorio selettivo per tipo di gesto e tipo di effettore". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (fevereiro de 2013): 311–39. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003001.

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Questo lavoro propone un nuovo strumento psicometrico per diagnosticare l'aprassia ideomotoria. A partire da modelli cognitivi che assumono l'esistenza di due processi cognitivi per l'imitazione di gesti, distinti funzionalmente e anatomicamente (una via semantica per l'imitazione dei gesti conosciuti e una via diretta per la riproduzione di gesti nuovi), il test mira a identificare deficit selettivi in base al contenuto (gesti conosciuti vs gesti nuovi) e al segmento dell'arto superiore che esegue il movimento (distale vs prossimale). Diagnosticare in modo adeguato il disturbo aprassico ideomotorio e infatti una condizione necessaria per programmare l'iter riabilitativo dei pazienti con lesioni cerebrovascolari.
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Vaccari, Olimpia. "Acque navigate: da Pisa a Livorno, secoli XII-XVIII". STORIA URBANA, n.º 125 (abril de 2010): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125005.

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Nel Medioevo la linea di costa fra Bocca d'Arno di Pisa e Livorno era assai piů arretrata rispetto alla riva attuale. La pianura era caratterizzata dalla presenza di vaste aree umide e paludose e i collegamenti fra il porto (Porto Pisano) e la cittŕ erano assicurati da un sistema di fiumi navigabili e canali, che avevano il loro centro nel corso dell'Arno. All'indomani della conquista fiorentina di Pisa (1406) e l'acquisto di Livorno (1421) fu avviata una serie di provvedimenti per il potenziamento e la riorganizzazione delle opere portuali e del sistema idrografico della pianura pisana, tra cui particolarmente importan- te fu la costruzione di un canale navigabile (1560-1575) da Livorno a Pisa. Ai primi anni del '600 il progetto cinquecentesco del Buontalenti dette nuovo impulso ai traffici del porto. La cittŕ si popolň rapidamente tanto che sul finire degli anni venti del XVII secolo si dispose di costruire un nuovo quartiere col nome di Venezia Nuova nelle aree costiere, che utilizzarono i fossi militari trasformati in vie commerciali dimostrando la grande valenza del trasporto via acqua.
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Graditi, Roberto. "Salinas e lo Steri: un nuovo museo per una nuova città". ACME 75, n.º 2 (5 de outubro de 2023): 147–90. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/21304.

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Attraverso lo studio di due singolari planimetrie inedite e non datate viene fatta luce su una pagina sconosciuta della museologia palermitana: la proposta, mai attuata, di Antonino Salinas, appoggiata anche da Giuseppe Fiorelli e da Paolo Boselli, di trasferire tra il 1887 ed il 1910 tutte le raccolte archeologiche, di arte medievale e moderna dai locali dell’ex convento dei padri Filippini all’Olivella nel complesso medievale di Palazzo Chiaramonte o Steri. L’infelice scelta post-unitaria di destinare l’ex convento a sede del Museo di Palermo, l’Esposizione Nazionale del 1891/1892 ed il “taglio” della via Roma, praticato nei primi anni del ‘900 per la realizzazione della nuova grande arteria cittadina, sono i moventi, che sollecitano gli attori della vicenda a sollevare la questione. La ricerca documentale, che descrive gli eventi sino al 1932, svela molte delle dinamiche e delle problematiche inerenti ai fatti come la possibile costituzione di un nuovo polo museale, una suggestiva area urbana riqualificata, che risulta quasi un intero quartiere dedicato ai musei. Il nuovo progetto espositivo del Salinas è in linea di continuità con la ben nota idea dell’archeologo palermitano di celebrare la “storia delle arti di tutta la Sicilia” ed allo stesso tempo anticipa alcune delle scelte espositive, che saranno adottate in seguito dal Marconi e dall’Accascina: un unicum tra i coevi musei nazionali della penisola.
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Nykiel, Krzysztof. "Przyczyny i procedury wydalania duchownych według norm i praktyki Kongregacji Nauki Wiary". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de dezembro de 2011): 31–52. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.01.

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La conferenza intende illustrare le cause e la procedura per le quali un chierico possa essere colpito con la pena di dimissione dallo stato clericale. Le cause sono la commissione da parte dello stesso di delitti gravi, descritti nel motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela di Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, in cui sono state, a distanza di nove anni, apportate delle modifiche sia per quanto riguarda le norme sostanziali, che procedurali. Tali modifiche vengono descritte nella prima parte della Conferenza. Queste nuove Norme sui “Delitti Riservati”, approvate da Papa Benedetto XVI il 21 maggio 2010, sono state pubblicate il 15 luglio 2010. Il testo in parola, che tratta dei delitti riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede, contiene le Norme Sostanziali (artt. 1-7) e quelle Processuali (artt. 8-31) ed è stato il punto di riferimento per presentare le cause e la procedura che il predetto Dicastero osserva nel giudicare i casi di delicta reservata. A queste Norme si aggiunge anche una lunga prassi del Dicastero nel trattare simili casi. Per la commissione di questi gravi delitti (ad esempio: contro la fede, i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché contro la morale, specialmente l’abuso sessuale di minori), i chierici colpevoli, secondo la gravità del crimine da loro commesso, possono essere puniti anche con il massimo della pena, ovvero con la dimissione dallo stato clericale o la deposizione. Nella seconda parte della Conferenza viene esposta la procedura seguita dalla Congregazione nei casi di delicta reservata e le relative possibili soluzioni, esaminando i singoli casi. Il chierico accusato di aver commesso un grave delitto come, ad esempio, l’abusosessuale di minore, può, una volta accertatane la colpevolezza e ricorrendo gli estremidi cui all’art. 21 delle Normae, essere dimesso dallo stato clericale sia tramite la viagiudiziale sia anche percorrendo le vie alternative del processo amministrativo o dellapresentazione diretta delcaso al Romano Pontefice. In quest’ultima ipotesi il casoviene presentato al Santo Padre con il previo voto favorevole della Congregazione,motivando la richiesta dell’inflizione della succitata pena con la dicitura “pro bono Ecclesiae“ oppure, per i casi particolarmente gravi, “in poenam”. In via graziosa è contemplata anche la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro, inclusoil celibato, a seguito di supplice istanza dell’oratore-reo. La Conferenza si conclude con il richiamo ai due canoni 292-293 CIC che determinano la situazione canonica dei chierici che hanno perso lo stato clericale.
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Deo, Federica. "Disegnare la città staliniana. Opere e progetti della Masterskaja di Il'ja Golosov". TERRITORIO, n.º 98 (março de 2022): 7–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098001.

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Nei primi anni '30 del Novecento l'architettura sovietica cambiò drasticamente. Il periodo che vide il passaggio dalla scena di avanguardia al Realismo Socialista è un interessante momento per comprendere la strategia politica sottesa alla costruzione della nuova capitale sovietica: la Mosca monumentale e imponente di Stalin. Attraverso l'analisi di documenti di archivio relativi ai progetti e alle opere dell'Atelier guidato da Il'ja Golosov al Mossovet e al dibattito architettonico del periodo considerato, questo scritto si propone di individuare le nuove strategie politiche per il controllo delle masse e la centralizzazione del potere attraverso la forma della città.
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Lisi, P., R. Corciulo e R. Russo. "Nuove linee guida ISPD per il trattamento della peritonite in dialisi peritoneale: cosa c'è di nuovo?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, n.º 1 (24 de janeiro de 2018): 20–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1455.

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La peritonite rappresenta la principale complicanza legata alla dialisi peritoneale. Sin dal 1983, l'International Society of Peirtoneal Dialysis (ISPD) ha elaborato delle linee guida, revisionate e aggiornate più volte sino al 2010, su prevenzione, diagnosi e trattamento delle infezioni correlate alla dialisi peritoneale. Tutti i pazienti in trattamento peritoneo-dialitico, che presentano un liquido di drenaggio torbido, devono iniziare una terapia antibiotica empirica, ad ampio spettro, per via intraperitoneale ed eseguire esami colturali. La prima scelta resta la vancomicina associata a cefalosporine di terza generazione o aminoglicosidi. In seguito la terapia deve essere modificata sulla base dell'anfibiogramma. La rimozione del catetere peritoneale è indicata in caso di peritoniti refrattarie e recidivanti, micotiche, infezioni croniche del tunnel e dell'exit-site. La terapia deve avere una durata non inferiore alle due settimane. I pazienti che rispondono lentamente, devono proseguire la terapia per almeno tre settimane. Le nuove linee guida, come quelle del 2005, non forniscono indicazioni precise sugli antibiotici da usare. Gli studi effettuati negli ultimi cinque anni hanno ampliato le possibilità terapeutiche nei casi di resistenza o intolleranza, pur non supportando con forte evidenza le opinioni presenti nelle precedenti linee guida.
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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, n.º 3 (dezembro de 1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Formiconi, Andreas Robert, e Maria Grazia Fiore. "Portar via per condurre altrove: suggestioni e annotazioni metodologiche sull’orizzonte di senso di una blogoclasse". Interaction Design and Architecture(s), n.º 7_8 (20 de setembro de 2009): 63–67. http://dx.doi.org/10.55612/s-5002-007_8-011.

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Un articolo scritto in stile ibrido, fra il paper scientifico e il saggio, per descrivere le necessità€ e le suggestioni che hanno dato vita ad un nuovo tipo di corso su temi attinenti alla “digital literacy” insieme ai risultati ottenuti su una vasta e variegata popolazione studentesca nel corso degli ultimi quattro semestri. Si descrivono le caratteristiche di una nuova “classe a pareti sottili”, che abbiamo definito blogoclasse e si discutono le affinità fra una blogoclasse ed una comunità di pratica.
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Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci e M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 2_suppl (outubro de 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.

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Negli ultimi anni lo studio dei meccanismi di recupero funzionale dopo ictus è progredito grazie all'utilizzo di nuove tecniche di indagine sia con immagini che con registrazione elettrofisiologiche. L'interesse è accentuato dal potenziale utilizzo di queste conoscenze per mettere a punto opportuni programmi terapeutici e riabilitativi. Scopo di questo lavoro è stato quello di indagare mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMR) quali aree motorie fossero coinvolte nel recupero dopo ictus cerebrale. Sono stati studiati 10 pazienti con ictus sottocorticale ischemico (5 con emiparesi destra e 5 con emiparesi sinistra) in buon recupero funzionale. L'età media era 59,1 anni (min 37, max 84). Tutti i pazienti sono stati indagati effettuando uno studio per immagini e funzionale. La fMR è stata realizzata con apparecchiatura General Electric 1,5 T mediante sequenze SPGR (TR/TE 64/48 ms, Flip Angle 17°, FOV 22×6 cm2, matrice 256times128, spessore di strato 6 mm) costituite da 3 sezioni assiali oblique contigue, parallele alla linea inter-commissurale, condotte a livello della corteccia motoria. L'esame funzionale è stato preceduto da uno studio convenzionale utilizzato per dimostrare le lesioni, per programmare le sequenze funzionali e per fornire una correlazione anatomica ai pixel attivati. La fMR è stata effettuata alternando acquisizioni ottenute durante un movimento delle dita con sequenze eseguite in condizioni di riposo sia per la mano paretica che per quella sana. Per l'elaborazione è stata usata la tecnica “cross correlation” con soglia usando la “box-car” come forma d'onda di riferimento. Sono stati considerati “attivati” i pixel con coefficiente di correlazione (CC) ≥ 70% del CC massimo. I pixel selezionati, codificati mediante colorazione e sovrapposti alle immagini anatomiche, sono stati quantificati con apposito programma, suddivisi per aree motorie corticali. I risultati hanno evidenziato un'attivazione bilaterale durante il movimento della mano paretica mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. Nell'emisfero omolaterale alla paresi si è inoltre rilevato un incremento dell'attivazione nelle aree premotoria e supplementare motoria. Questi dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus. Tale attivazione può avere un duplice significato: un rinforzo delle vie discendenti cortico-spinali già presenti nel soggetto sano e un ausilio funzionale da parte delle aree premotoria e supplementare motoria verso il lato lesionato.
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Belloni, Eleonora. "Questione ambientale e paesaggio: i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 295 (maio de 2021): 165–85. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295008.

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Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell'Italia postunitaria, e si delinea poi con l'ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all'approccio dominato dall'idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l'idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra
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De Luca, Roberto. "Nuove liste e vecchi candidati: le elezioni politiche e comunali del 2006 in Calabria". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, n.º 1 (30 de junho de 2007): 53–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10224.

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Nelle elezioni politiche del 2006, in uno scenario abbastanza scontato per quanto riguarda l’elezione dei rappresentanti in parlamento e, in parte, l’esito dei partiti e delle coalizioni in lizza, fa scalpore in Calabria l’eccezionale risultato della lista dei Consumatori (Codacons) che ottiene un seggio al Senato e percentuali di voto sia alla Camera che al Senato superiori al 5%. D’altra parte anche l’ottimo risultato del Codacons era possibile preventivarlo da coloro i quali conoscono il sistema politico di questa regione ed i suoi attori, la cultura politica e le dinamiche comportamentali dell’elettore e, non ultimo, i possibili effetti del nuovo sistema elettorale. In questo articolo ci si chiede, in via principale, come può nascere un nuovo partito ad estensione territoriale regionale a pochi giorni dalla competizione elettorale nazionale più importante ed avere successo e quali possono essere le precondizioni sia per la nascita di una nuova formazione politica, sia, soprattutto, perché questa riesca a consolidarsi e ad affermarsi. Per fare ciò è necessario ricostruire le vicende che hanno portato alla spaccatura nella Margherita in Calabria, del dissenso maturato da una porzione del partito con i vertici nazionali, con la conseguente costituzione di una nuova formazione. Cercheremo, inoltre, di valutare quanto ha inciso sulla nascita del partito la presenza di un nuovo sistema elettorale di tipo proporzionale con liste bloccate che, se da una parte riconsegna maggiori poteri ai singoli partiti, dall’altra – attraverso il contrasto fra centro e periferia nelle scelte delle candidature - accentua lo stato di profonda crisi del sistema dei partiti messa a nudo dalla ormai lontana epoca di «Mani pulite». Nella cronistoria della nascita di un nuovo partito, non tralasceremo di verificare quali sono gli elementi, o meglio, le variabili di successo a partire proprio dal peso esercitato dagli attori coinvolti. E sul filo della personalizzazione della politica, infatti, che tutta l’operazione della nascita del partito viene portata a termine confidando che l’influenza personale sugli elettori avrebbe prevalso su ogni altra variabile in gioco nella scelta elettorale ed avrebbe, perciò, portato i suoi buoni frutti. Considerato che i principali protagonisti della nascita della nuova formazione sono elementi di spicco dell’establishment regionale (il presidente e un assessore della Regione) andremo ad analizzare quali ripercussioni si sono avute nella conduzione della direzione del governo regionale e, soprattutto, nel rapporto fra i diversi partiti che compongono la maggioranza. Infine, anche per mezzo delle dichiarazioni più o meno ufficiali dei protagonisti, cercheremo di individuare alcuni dei possibili scenari futuri e le prospettive entro cui cerca di collocarsi il nuovo partito.
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Cavalli, Andrea, e Giuseppe Pontoriero. "Quali sono le ultime novità in tema di terapia marziale?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 3 (10 de fevereiro de 2014): 296–300. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.924.

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L'anemia è una frequente complicanza dell'insufficienza renale cronica (IRC), per il cui trattamento gli strumenti principali sono gli agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA) e la supplementazione marziale. La terapia marziale per via endovenosa è stata ultimamente oggetto di regolamentazione (e limitazione) da parte delle agenzie del farmaco europea e italiana, in quanto associata a gravi (anche se rari) eventi avversi. Una recente analisi di dati provenienti dallo studio Dialysis Outcomes and Practice Patterns Study (DOPPS) ha mostrato un'associazione tra elevata supplementazione marziale per via endovenosa (superiore a 300 mg/mese) e aumentata mortalità, nei pazienti con valori di emoglobina superiori a 10 g/dL. Le nuove molecole disponibili in commercio dovrebbero presentare un migliore profilo di sicurezza e vantaggi legati alla possibilità di somministrare elevate dosi di ferro in un'unica occasione. La possibilità di fornire supplementazione marziale attraverso il dialisato e con l'assunzione di nuovi chelanti del fosforo dimostra il grande fervore scientifico che oggi caratterizza questo importante ambito clinico, anche per i nostri pazienti con IRC.
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Ichino, Giovanni. "Obiettivo 2: Perché una scuola della magistratura". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (maio de 2009): 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-002010.

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- Dopo l'entrata in vigore, nel 2007, della riforma dell'ordinamento giudiziario il sistema dell'autogoverno č riuscito a dare rapida ed efficace attuazione alle nuove disposizioni in tema di temporaneitŕ degli incarichi direttivi, nomina dei nuovi dirigenti e valutazioni di professionalitŕ. Sul fronte dell'istituzione della Scuola della magistratura, invece, la situazione č ferma per il concorso di due posizioni pur tra loro diverse: quella di chi č critico nei confronti dell'impianto delineato dal decreto legislativo n. 26/2006 e quella di chi non vuole istituire una Scuola della magistratura unitaria, mirando invece a una separazione delle carriere e della formazione di giudici e pubblici ministeri. Scartata senza mezzi termini la seconda via, bisogna evitare che la Scuola abortisca prima di nascere e premere per una sua veloce istituzione, salvo poi impegnarsi a affrontarne gli aspetti problematici nel corso dei primi anni di vita.
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Serlorenzi, Mirella, Fulvio Coletti, Lino Traini e Stefano Camporeale. "Il Progetto Domus Tiberiana (Roma). Gli approvvigionamenti di laterizi per i cantieri adrianei lungo la Nova Via". Arqueología de la Arquitectura, n.º 13 (17 de janeiro de 2017): 045. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2016.163.

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[it] Il progetto Domus Tiberiana, iniziato nel 2013 e coordinato dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, ha come scopo il nuovo e complessivo studio del primo palazzo imperiale sul Palatino. Diversi aspetti vengono considerati, integrando fra loro i risultati delle ricerche precedenti e delle nuove indagini, archiviati nel GIS SITAR della Soprintendenza: studio della stratigrafia muraria, delle tecniche edilizie, delle decorazioni, dei reperti archeologici e dei restauri architettonici. In questo articolo sono esposti i primi risultati dell’indagine condotta sulle tecniche e i materiali da costruzione dell’isolato adrianeo nel tratto occidentale della Nova Via, costruito insieme all’ampliamento dell’angolo NordOvest della Domus. In particolare, l’analisi metrologica dei laterizi ha chiarito come gli approvvigionamenti di bipedali, sesquipedali, bessali, tegole fratte e laterizi di reimpiego venissero redistribuiti all’interno dell’edificio. La ripartizione delle tecniche edilizie nelle diverse porzioni murarie obbediva, infatti, a una razionale logica economica e strutturale.
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Sani, Giacomo, e Paolo Segatti. "PROGRAMMI, MEDIA E OPINIONE PUBBLICA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, n.º 3 (dezembro de 1996): 459–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024485.

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Dall'inaugurazione del governo Berlusconi (maggio 1994) al giuramento della compagine guidata da Prodi intercorrono solo ventiquattro mesi. Ma sono due anni caratterizzati da una densa e convulsa vicenda politica nel corso della quale si verificano tutta una serie di episodi di rilievo. Tra i più salienti spiccano: la rottura dell'alleanza di centro-destra nata alla vigilia del 27 marzo 1994 (il cosiddetto «ribaltone»); il ricorso ad un governo «tecnico» che doveva costituire una soluzione provvisoria ma finisce col durare più del previsto; la nuova spaccatura che si produce nella maggior formazione di centro (il Ppi) nella primavera del 1995 e che porta alla nascita del Cdu e fa quindi salire a tre gli eredi della vecchia Dc; una ulteriore modifica delle regole del gioco con l'adozione di un nuovo sistema per le elezioni dei consigli regionali; e, infine, lo svolgimento di ben tre consultazioni elettorali a carattere nazionale (le elezioni per il Parlamento europeo 1994, le elezioni regionali ed amministrative dell'aprile 1995, la tornata referendaria del giugno dello stesso anno).Gli avvenimenti del biennio segnalano le evidenti difficoltà di un processo di transizione per il quale non si riesce a trovare una via di uscita. Dopo la fase di destrutturazione del periodo 1992-1993, con le elezioni del 1994 il sistema dei partiti pareva avviato ad assumere una configurazione di tipo (quasi) bipolare, accompagnata da una significativa riduzione del grado di frammentazione. Ma la dinamica della vita politica nei mesi successivi alla formazione del governo Berlusconi smentiva entrambe le ipotesi. Essa dimostrava, in primo luogo, che la doppia e anomala alleanza risultata vincente il 27 marzo era solo un precario cartello elettorale destinato a dissolversi nel breve periodo. In secondo luogo, risultava evidente che nonostante la prevalenza della quota maggioritaria e la clausola di sbarramento, il nuovo meccanismo elettorale non era riuscito ad incidere in maniera significativa sul numero delle formazioni politiche presenti nell'arena parlamentare e nel paese. Infine, che si trattasse di un bi-polarismo assai imperfetto risultava chiaro dal fatto che, caduto il governo di centro-destra per la defezione della Lega, risultava impraticabile la formazione di una maggioranza alternativa. In sostanza, le nuove regole e gli assetti usciti dalla consultazione e dai successivi rimescolamenti degli schieramenti e dell'offerta elettorale non avevano prodotto né un governo destinato a durare, né una opposizione pienamente in grado di sostituirlo.
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Ferri, Letizia. "Le discipline umanistiche e la riflessivit&agrave;: un connubio felice dalla scuola alla sanit&agrave;". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 2 (julho de 2023): 22–36. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2023oa15894.

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Il contributo, partendo dal bisogno della societ&agrave; attuale di formare persone competenti per resilienza e autoregolazione (Pellerey, 2023), dopo aver brevemente tentato di esplicitare il significato di alcuni vocaboli inerenti alla riflessivit&agrave; e circoscritto quali aspetti di essa si &egrave; interessati a mettere in luce, introduce l'importanza dell'utilizzo di tutte le discipline umanistiche, portando alcuni esempi del loro impiego in contesti formativi all'apparenza molto distanti tra loro: quello medico e quello scolastico. Le tecniche utilizzate negli ultimi anni nell'ambito della formazione dei professionisti riflessivi sono molteplici e hanno ampiamente dimostrato la loro validit&agrave; e utilit&agrave;; nella formazione in itinere degli adulti, dove l'apprendimento trasformativo (Mezirow, 2016) si evidenzia sempre pi&ugrave; come una via preferenziale per lo sviluppo di nuove competenze, gli educatori e i formatori sono alla ricerca di nuovi dispositivi didattici che possano favorire una pratica riflessiva nei discenti, aiutandoli a decifrare la gamma di significati che porta con s&eacute; la loro esperienza; in questo contesto si sta affermando una nuova attenzione alle discipline umanistiche e alla ricchezza dei loro contenuti e linguaggi. In ambito sanitario si &egrave; affermato fin dagli anni ‘60 il concetto delle Medical Humanities (Zannini, 2008), mentre in altri ambiti si utilizzano aspetti delle discipline umanistiche pi&ugrave; o meno noti; l'intento del contributo &egrave; quello di realizzare una panoramica che evidenzi l'utilizzo di tutti i costrutti delle discipline umanistiche nell'ambito dei pi&ugrave; diversi tipi di formazione riflessiva degli adulti, oltre ogni prospettiva settoriale. Muovendo da tali intenti, si analizzano diversi dispositivi didattici "umanistici" e pratiche progettate e realizzate per promuovere la riflessivit&agrave;. All'interno di una molteplicit&agrave; di proposte sia nell'area didattica che in quella sanitaria si &egrave; scelto di citare due percorsi formativi in particolare, per la ricchezza e variet&agrave; di dispositivi "umanistici" utilizzati.
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Fellini, Ivana. "L'articolazione del lavoro indipendente nell'assetto post-industriale". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 118 (julho de 2010): 169–82. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118012.

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L'articolazione del lavoro indipendente nell'assetto post-industriale Ivana Fellini Il saggio esplora l'articolazione del lavoro autonomo in Italia, a partire dai principali cambiamenti che lo hanno attraversato nei primi anni '90: nel quadro di una sostanziale stabilitŕ dell'occupazione indipendente, si ridimensionano le forme di lavoro autonomo a carattere imprenditoriale a favore di quelle di autoimpiego. La tendenza č caratterizzata tanto dall'affermazione di nuove forme di occupazione a cavallo tra lavoro subordinato e indipendente (il lavoro in collaborazione), quanto dall'indebolimento, anche nel lavoro in proprio tradizionale (autonomi e lavoro libero- professionale) degli spazi di autonomia piů caratteristici, cioč indipendenza economica, autonomia operativo-gestionale e/o organizzativa. L'affermazione di una vasta area di parasubordinazione e l'arretramento della base autonoma del modello di imprenditorialitŕ diffusa, legata alla transizione postindustriale e ai nuovi caratteri del capitalismo, č probabile indicatore, in Italia, di una fase di sviluppo che non riesce a cogliere le sfide della via "alta" alla flessibilitŕ.
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Ferrario, Giovanni. "L’equivalenza di una nuvola. Sulla forma forografica". ACME 75, n.º 1 (16 de março de 2023): 221–34. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/19890.

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Inizialmente, il saggio tratteggia una breve storia estetico-artistica della nuvola, dagli archè della filosofia naturalistica presocratica, in cui si mostrano le nuvole come un compendio perfetto della vita e della sua immagine mutevole, alla tesi kantiana sull’origine nuvolosa del cosmo. Le nuvole sono immagini attraverso le quali si evoca la struttura di cui è fatta ogni forma che ha in sé le leggi dell’apparire e della materia. Esse rappresentano, dunque, un’origine senza origine e il complesso rapporto analogico e linguistico con la realtà. A partire da tali considerazioni lo scritto analizza per via analogica Equivalents (1993) dell’artista brasiliano Vik Muniz. Queste opere intensificano la riflessione sul vedere e sull’esistenza, mettono in discussione i principi della fotografia e aprono a nuove pratiche non più fotografiche ma forografiche. Le nuvole dimostrano come l’arte non sia il tentativo di cercare la bellezza ma di avere il coraggio di riceverla, sollecitando costantemente nuovi e mutevoli linguaggi.
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Pasetti, Carlo, e Giovanna Zanini. "La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica: questioni etiche nelle varie fasi della malattia". Medicina e Morale 53, n.º 5 (31 de outubro de 2004): 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

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Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
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Verde, Paola Carla. "Domenico Fontana a Napoli 1592-1607: le opere per la committenza vicereale spagnola". Anuario del Departamento de Historia y Teoría del Arte 18 (30 de novembro de 2006): 49–78. http://dx.doi.org/10.15366/anuario2006.18.003.

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Domenico Fontana nel 1592, dopo la morte di papa Sisto V, accetta l 'incarico del viceré di Napoli conte di Miranda per occuparsi della bonifica della campagna a nord di Napoli en el 1593 gli viene conferito l'ufficio di regio ingegnere. Il Fontana viene interpellato anche per la realizzazione del canale per convogliare le acque del fiume Sarno fino alla città di Torre Annunziata. Il successivo viceré conte d'Olivares gli affida la realizzazione di nuovi assi viari e larghi quali la via Olivares - dal molo grande al piccolo - la via Gusmana - dal baluardo dell'Alcala all'Arsenale - il largo di Castello e il largo delle Pigne nonché la realizzazione del nuovo porto (progetto mai portato a termine). Il Fontana realizzò anche due apparati effimeri: i catafalchi per le esequie di Filippo II ( 1599) e del viceré Lemos (1601). Proprio per il viceré Lemos realizza l' opera piu significativa della sua carriera di architetto maggiore del Regno: il nuovo Palazzo Reale. Il Fontana muore a Napoli il 28 giugno 1607, nella sua casa di via Nardones nei pressi del largo di Palazzo Reale, lasciando ai suoi eredi (alla moglie lsabella e ai figli Sebastiano, Giulio Cesare, Costanzo, Filippo, Olimpia, Felice e Flavia) un cospicuo patrimonio di beni mobili e immobili come si è desunto dal testamento olografo rinvenuto nell' Archivio di Stato di Napoli di cuisi riporta la trascrizione nell' appendice documentaria.
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Longo, Antonio. "Progettare in regime di risorse scarse". TERRITORIO, n.º 57 (junho de 2011): 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Bordese, Goffredo, e Franco Merlini. "Internet: nuove domande di cura?" RUOLO TERAPEUTICO (IL), n.º 117 (junho de 2011): 46–58. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-117005.

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L'articolo nasce da un momento di supervisione di gruppo, in seguito alla discussione su un paziente arrivato in cura tramite un contatto via internet. Questo caso ha generato in tutti i partecipanti alcune riflessioni circa le caratteristiche dei pazienti che contattano uno psicologo con strumenti telematici, il ruolo degli psicologi nella relazione terapeutica, la deontologia nel processo terapeutico, i rischi da contemplare. La riflessione proposta dall'articolo pone principalmente due temi centrali: uno legato al mondo dei giovani psicologi, alla loro necessitŕ di farsi conoscere e trovare pazienti mantenendo un equilibrio nel proporsi, un ruolo chiaro, nitido, senza rischiare di svalutare la propria immagine e quella della categoria, conservando un approccio etico e deontologicamente corretto; l'altro, al mondo del paziente e alla formulazione di una domanda d'aiuto fatta con uno strumento "atipico" secondo l'ortodossia del mondo psicologico.
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Thein, A. G. "The Via Latina, the Via Labicana and the location of Ad Pictas". Papers of the British School at Rome 73 (novembro de 2005): 131–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003007.

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LA VIA LATINA, LA VIA LABICANA E LA LOCALIZZAZIONE DIAD PICTASLa localizzazione del toponimoad Pictasè stata oggetto di una controversia tra topografi della Campagna Romana negli ultimi tre secoli. In genere viene collocata alcune miglia ad ovest di Artena, a Fontanile delle Macere. Questo articolo collocaad Pictasa Colle Tre Are di Valmontone, vicino Labico, e propone una soluzione ad un problema ad esso strettamente connesso — l'incrocio tra la Via Latina e la Via Labicana, che le fonti collocano alternativamente pressoad Pictas, ad Biviume presso ilCompitum Anagninum. Originariamente le strade si incontravano aad Pictas, come ricorda Strabone e come è confermato dall'Itinerario Antonino, a dispetto dell'esplicita asserzione che le strade si incontravano presso ilCompitum. La Via Latina fu in un secondo momenta deviata verso sud, via Fontanile delle Macere, e emergevaad Biviumcome nuovo incrocio, secondo quanto mostrato dalla Tabula Peutingeriana. Il tracciato meridionale della Via Latina emerse nel III secolo d.C. e seguiva una serie di strade realizzate nella media Repubblica nell'area centuriata situata a nord della Civita di Artena. Il cambio è meglio attribuibile alla preferenza di coloro che usavano le strade — la nuova strada fu favorita dai viaggiatori che usufruivano dei punti di sosta concentrati intornoad Biviume il vicino Colle Maiorana.
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Bruni, Lorenzo. "Emozioni e sessualità. Intervista a Franco Crespi". SocietàMutamentoPolitica 12, n.º 24 (16 de novembro de 2021): 153–58. http://dx.doi.org/10.36253/smp-13232.

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Franco Crespi è professore emerito di sociologia nell’Università degli studi di Perugia. È direttore della rivista Quaderni di Teoria Sociale. Ha insegnato e svolto attività di studio in numerose università e centri di ricerca internazionali, tra cui la Maison des Sciences de l’Homme di Parigi e la Columbia University di New York. Tra le sue numerose pubblicazioni, si ricordano: L’uomo senza dimora (Sapere 1974); Esistenza e simbolico. Prospettive per una cultura alternativa (Feltrinelli 1978); Le vie della sociologia (il Mulino 1985); Social action and power (Blackwell 1992); Imparare ad esistere. Nuovi fondamenti della solidarietà sociale (Donzelli 1994); Manuale di sociologia della cultura (Laterza 1996); Teoria dell’agire sociale (il Mulino 1999); Identità e riconoscimento nella sociologia contemporanea (Laterza 2004); Contro l’aldilà. Per una nuova cultura laica (il Mulino 2008); Emozioni e ragione nelle pratiche sociali (con M. Cerulo, Orthotes 2013); La maladie de l’absolu (Mimesis France,2014); Pourquoi la religion? (Mimesis France 2019).
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