Teses / dissertações sobre o tema "Repubblicano"

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Scocchi, Raffaella. "Il partito fascista repubblicano a Trieste". Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 1996. http://hdl.handle.net/10077/21664.

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SAVOIA, GIOVANNI. "UNA ISTITUZIONE DELLA DEMOCRAZIA. IL PARTITO POLITICO NELL'ORDINAMENTO REPUBBLICANO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6087.

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Resumo:
Il lavoro indaga il tema della posizione costituzionale dei partiti politici ai sensi dell’art. 49 della Costituzione. L’interesse per tali soggetti, antico ma sempre attuale, è motivato dalla violenza delle critiche da cui sono investiti e, al contempo, dal loro ruolo tuttora centrale. In una prospettiva che si potrebbe definire neo-liberale, la tesi difende la centralità, nel sistema repubblicano, di queste istituzioni, ritenute indispensabili in una matura democrazia rappresentativa; al contempo, è affermata la necessità – e certamente la possibilità – costituzionale di una legislazione che garantisca la democraticità dell’attività dei partiti, anche nella loro vita interna, senza limitarsi alla questione del finanziamento e ai controlli sulla provenienza e sulla destinazione delle risorse economiche di queste organizzazioni. Ciò al duplice scopo di tutelare effettivamente i diritti del singolo all’interno dei partiti e di valorizzare il ruolo che la Costituzione assegna loro.
The aim of this study is to examine the constitutional position of political parties in accordance with art. 49 of the Italian Constitution. The interest for these groups, an ancient but living matter, is motivated by both the violent criticism against them and by their role, which remains fundamental. This study defends, from a “neo-liberal” point of view, the importance, in the republican system, of these institutions, which are considered to be necessary in a solid and mature representative democracy. At the same time, it asserts the constitutional need – and the possibility, of course – for a regulation that is able to guarantee the democratic nature of the parties’ work, even inside their internal activities, without focusing only on issues such as funding or inspections on the source and destination of the assets of these organizations. This regulation aims to protect the rights of the individual inside the parties and to value their role in accordance with the Constitution.
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SAVOIA, GIOVANNI. "UNA ISTITUZIONE DELLA DEMOCRAZIA. IL PARTITO POLITICO NELL'ORDINAMENTO REPUBBLICANO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6087.

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Il lavoro indaga il tema della posizione costituzionale dei partiti politici ai sensi dell’art. 49 della Costituzione. L’interesse per tali soggetti, antico ma sempre attuale, è motivato dalla violenza delle critiche da cui sono investiti e, al contempo, dal loro ruolo tuttora centrale. In una prospettiva che si potrebbe definire neo-liberale, la tesi difende la centralità, nel sistema repubblicano, di queste istituzioni, ritenute indispensabili in una matura democrazia rappresentativa; al contempo, è affermata la necessità – e certamente la possibilità – costituzionale di una legislazione che garantisca la democraticità dell’attività dei partiti, anche nella loro vita interna, senza limitarsi alla questione del finanziamento e ai controlli sulla provenienza e sulla destinazione delle risorse economiche di queste organizzazioni. Ciò al duplice scopo di tutelare effettivamente i diritti del singolo all’interno dei partiti e di valorizzare il ruolo che la Costituzione assegna loro.
The aim of this study is to examine the constitutional position of political parties in accordance with art. 49 of the Italian Constitution. The interest for these groups, an ancient but living matter, is motivated by both the violent criticism against them and by their role, which remains fundamental. This study defends, from a “neo-liberal” point of view, the importance, in the republican system, of these institutions, which are considered to be necessary in a solid and mature representative democracy. At the same time, it asserts the constitutional need – and the possibility, of course – for a regulation that is able to guarantee the democratic nature of the parties’ work, even inside their internal activities, without focusing only on issues such as funding or inspections on the source and destination of the assets of these organizations. This regulation aims to protect the rights of the individual inside the parties and to value their role in accordance with the Constitution.
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Todisco, Flavia. "Propaganda politica e lotta anticlericale in un almanacco repubblicano francese ai tempi della Seconda repubblica : l'almanach des opprimés, 1849-1851 /". Milano : Università degli studi, Facoltà di lettere e filosofia, 1999. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb372074772.

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Bruzzesi, Marco <1977&gt. "La ricostruzione dell'assetto topografico della VI regio augustea di Roma dal periodo repubblicano all'età tardoantica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6070/1/Bruzzesi_Marco_tesi.pdf.

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La VI regio augustea di Roma rappresenta uno dei settori urbani maggiormente investiti dalle modifiche radicali compiute dall’uomo nel processo di urbanizzazione della città che ne hanno modificato profondamente la situazione altimetrica e la conformazione originaria. Questi notevoli cambiamenti ebbero origine sin dall’età antica, ma si intensificarono profondamente soprattutto nel periodo rinascimentale quando a partire da Pio IV e soprattutto con Sisto V, attivo in tante altre zone della città, si svilupparono numerose opere di rinnovamento urbanistico che incisero notevolmente sul volto e sulle caratteristiche della zona in esame. A partire dal Rinascimento fino ad arrivare ai grandi scavi della fine del 1800 tutto il quartiere incominciò a “popolarsi” di numerosi edifici di grande mole che andarono ad intaccare completamente le vestigia del periodo antico: la costruzione del Palazzo del Quirinale e dei vari palazzi nobiliari ma soprattutto la costruzione dei numerosi ministeri e della prima stazione Termini alla fine dell’800 comportarono numerosi sventramenti senza la produzione di una adeguata documentazione delle indagini di scavo. Questa ricerca intende ricostruire, in un’ottica diacronica, la topografia di uno dei quartieri centrali della Roma antica attraverso l’analisi dei principali fenomeni che contraddistinguono l’evoluzione del tessuto urbano sia per quanto riguarda le strutture pubbliche che in particolar modo quelle private. Infatti, il dato principale che emerge da questa ricerca è che questa regio si configura, a partire già dal periodo tardo-repubblicano, come un quartiere a vocazione prevalentemente residenziale, abitato soprattutto dall’alta aristocrazia appartenente alle più alte cariche dello Stato romano; oltre a domus ed insulae, sul Quirinale, vennero costruiti lungo il corso di tutta l’età repubblicana alcuni tra i più antichi templi della città che con la loro mole occuparono parte dello spazio collinare fino all’età tardoantica, rappresentando così una macroscopica e costante presenza nell’ingombro dello spazio edificato.
The Augustan VI Regio of Rome is one of the most urban areas hit by man-made radical changes in the process of urbanization of the city that have fundamentally altered the situation altitude and the original conformation. These remarkable changes originated from the age old but deeply intensified especially during the Renaissance when starting Pius IV and above with Sixtus V, active in many other areas of the city, developed numerous works of urban renewal that they recorded significantly on face and on the characteristics of the area. Since the Renaissance up to the large-scale excavations in the late 1800s around the neighborhood began to "populate" to many buildings of great size that went to undermine completely the vestiges of the ancient period: the construction of the Palazzo del Quirinale and the various palaces but especially the construction of numerous ministries and the first station Termini to the 800 behaved numerous eventrations without the production of a proper documentation of investigations of excavation. This research aims to reconstruct, in a diachronic way, the topography of one of the central districts of ancient Rome through the analysis of the main phenomena that characterize the evolution of the urban fabric both in terms of public buildings especially private ones. In fact, the main result that emerges from this research is that regional configuring, starting as early as the late Republican period, as a vocation mainly residential district, inhabited mainly by the high aristocracy belonging to the highest offices of the Roman state; as well domus and insulae, on the Quirinal, were built along the course of the republican age some of the oldest temples of the city with their size of the space occupied hill until Late Antiquity, representing a macroscopic and constant presence overall size of the space center.
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VIDALI, ANDREW. "I rituali della giustizia e del conflitto in un sistema repubblicano: il patriziato veneziano nel Cinquecento". Doctoral thesis, Università degli Studi di Trieste, 2020. http://hdl.handle.net/11368/2961238.

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Resumo:
Attraverso lo studio di fonti processuale, legislative, familiari e notarili, diari e suppliche, la presente tesi di ricerca intende, in primo luogo, restituire la storicità di un fenomeno negato dalla storiografia: l’esistenza della pratica della vendetta all’interno del ceto dirigente veneziano. L’ambito cronologico preso in esame è il Cinquecento, dai primi anni fino alla ‘Correzione’ del Consiglio dei Dieci. Ciò rappresenta il punto di partenza per una più complessiva ricerca che punta ad evidenziare le strette interrelazioni tra il campo della giustizia e quello della violenza nobiliare. In particolare, la tesi di ricerca si propone di dimostrare come le trasformazioni avvenute in seno al panorama della giustizia criminale veneziana, innescate da crisi politiche e maturate all’interno di un regime costituzionale non scritto, abbiano influenzato le modalità di gestione delle inimicizie tra famiglie patrizie. Analogamente, si ricondurranno alcune scelte politiche-giudiziarie messe in atto dalla Repubblica ad alcune specifiche manifestazioni – inedite fino a quel momento – della conflittualità nobiliare nella laguna. I rapporti tra le ritualità adottate dai diversi tribunali e quelle che caratterizzarono le rivalità, anche violente, tra famiglie e gruppi nobiliari sono al centro di questa tesi. L’obbiettivo è ricostruire un percorso che evidenzi come le procedure processuali, gli indirizzi politici-giudiziari, l’attribuzione di prerogative giurisdizionali e la decisione di favorire o inasprire le condizioni per ottenere l’annullamento della sentenza condannatoria siano intimamente connesse con le modalità di conduzione del conflitto, le forme, i tempi ed i luoghi della violenza, la gravità delle discordie, soprattutto se dividevano membri dello stesso gruppo familiare e l’avere conseguito o no la pace con gli offesi. I momenti di crisi politica e militare ebbero una chiara incidenza nel modificare i rapporti tra queste due sfere, come si è evidenzierà soprattutto in merito alla via supplicationis. Un altro fondamentale aspetto di raccordo è la pena del bando, finalizzata a permettere la ricomposizione degli equilibri rotti dalla violenza, ma che nel corso del Cinquecento verrà sostituita da forme più repressive, come la relegazione, ed usata con scopi diversi. La tesi si compone di cinque capitoli. Il primo presenta l’impalcatura costituzionale, giuridica e giudiziaria veneziana, tracciando le trasformazioni avvenute nei secoli precedenti e nel corso del Cinquecento. Il secondo capitolo si focalizza sulla pena del bando, delineando gli orientamenti politici e giudiziari adottati dal ceto dirigente veneziano tra fine Duecento e fine Cinquecento e sottolineando i rapporti tra confini, assetti giurisdizionali e banditismo. Il terzo capitolo entra in profondità nelle dinamiche processuali dei principali tribunali veneziani e, al tempo stesso, pone enfasi sull’incontro tra le pratiche giudiziarie e quelle extra-giudiziarie attraverso le suppliche e la legislazione premiale, attivata dal ceto dirigente nel corso del Cinquecento per contrastare il banditismo, che si pose come alternativa alla via supplicationis. Il quarto capitolo esamina da vicino gli episodi di conflitto tra famiglie e gruppi patrizi nei primi quarant’anni del XVI secolo, mentre il quinto capitolo indaga i quarant’anni successivi. Le conclusioni, oltre a riassumere i principali risultati raggiunti, offrono delle ulteriori riflessioni, possibili solo dopo aver acquisito un quadro generale della violenza nobiliare. In particolare, si avanzeranno delle considerazioni sul rapporto tra esplosione del conflitto e ambiente, sui linguaggi politici impiegati per descrivere i partecipanti del conflitto, sull'identificazione dei gruppi che si contrapposero come fazioni e, infine, si stabilirà l'aderenza delle dinamiche veneziane a quelle italiane.
Through the study of trial, legislative, family and notarial sources, diaries, and pardon requests, this thesis aims at restoring the truthfulness of a problem so far neglected by historical research, i.e. the use of vengeance by the Venetian ruling class. The period investigated is the sixteenth century, from the beginning until the years of the Council of Ten ‘reform’. This is the starting point for a research whose purpose is highlighting the close interrelationships between the realm of justice and noble violence. In particular, it wishes to prove how the changes that took place in the Venetian criminal justice’s framework influenced the management of enmities between patrician families. These transformations were triggered by a political crisis and they developed in the setting of an unwritten constitution, which was more open to fluctuations of power. Likewise, some political and judicial decisions put in place by the Republic will be reconnected to some unprecedented displays of noble feud in the lagoon. The thesis puts at its centre the relations between the rituality adopted by the courts and those shaping violent rivalries between noble families and groups. The object is tracing the complex path resulting from the overlap of justice and conflict. We will show how trial procedures; the political and judicial guidelines; the assignment of particular jurisdiction; and the resolve to ease or complicate the requirements for being pardoned, are intimately connected to how enmities were managed by the families; the shape, timing, and place of violence; the seriousness of quarrels, in particular those inside the family; and whether peace was achieved or not. The moments of political and military crisis had a clear role in modifying the interactions between these two spheres, as it will be explained in relation to the pardon system. Another fundamental element of connection is banishment, which was a penalty meant to promote the re-establishment of peace, shattered by the violence, between families. But during the sixteenth century, banishment is slowly replaced by more repressive sentences, as confinement, which had a punitive purpose. The thesis is made of five chapters. The first summarizes the constitutional, juridical and judicial framework, and outlines the changes that took place in late medieval and renaissance Venice. The second chapter focuses on banishment, by examining the politics adopted by the Venetian ruling class between the late 13th and late 16th century. It also emphasizes the relationships between boundaries, jurisdictional aspects, and banditry. The third chapter explores the trial procedures of the most important Venetian courts and it concentrates on the overlap of judicial and extrajudicial practices by investigating pardon requests and the reward system established in the sixteenth century to reduce banditry. The fourth chapter examines the several instances of conflicts between patrician families and groups in the first forty years of the 16th century, whereas the fifth chapter focuses on the following forty years. The conclusions outlines a summary of the main results achieved and, besides, they offer further reflections by reconsidering the data collected. They investigate the relationships between violence and environment; the political languages employed to describe the protagonists of enmities; the possible identification of the quarrelling groups as factions; and to what measure the Venetian case adhered to the Italian context.
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Lescure, Jean-Claude. "Le Parti républicain italien : 1943-1948". Paris, Institut d'études politiques, 1994. http://www.theses.fr/1994IEPP0005.

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Resumo:
La première partie s'intéresse au PRI dans une période de transition démocratique : force ancienne mais anéantie, le PRI n'est qu'un parti républicain parmi d'autres, groupuscule qui réussit grâce à son travail de propagande, à son discours d'hostilité à la monarchie et à ses propositions, peu actualisées, puisées dans l'héritage d'avant-guerre. Reconstruction et préalable institutionnel conditionnent ses réactions face aux pouvoirs politiques. La seconde partie traite de la culture politique républicaine fondée sur des choix philosophiques et l'action de ses hommes. Usant d'une symbolique et de rites politiques, le PRI propose ses valeurs comme solutions aux problèmes du temps. Il précise ses structures et tente de les rationaliser tout en s'entourant d'organisations actives dans toutes les sphères du politique. La sociologie du parti permet d'aborder les militants et les élites qui se reconnaissent dans cette culture. La troisième partie met en évidence le passage de la contestation au pouvoir. Dès le 2 juin 1946, le préalable institutionnel s'efface et la mutation gouvernementale commence. Entrainant un renouvellement des hommes, des programmes et des idées. Choisie par les militants, ou imposées de l'extérieur par les relations internationales, les modifications contribuent à la défaite
The first part deals with the IRP in a period of democratic transition: an old but died out force, the IRP is but a republican party among others, a faction whose success is due to its active propaganda its declared hostility towards monarchy whose propositions come from a pre-war heritage and lack actualization. Reconstrution and institutional prerequisite determine its position towards the political powers. The second part deals with the republican political culture based on philosophical options and its militants'action. Through symbolic and political rites, the IRP presents its values as a solution to the problems of the time. It sharpens its structures and strives to rationalize them even as it tries to win itself the support of active organizations from the whole political spectrum. The party's sociology allows to reach the militants and the elites who identify with this culture. The third part focuses on the transition from protest to power. From June 2, 1946 onwards, the institutional prerequisite vanishes and the governmental mutation begins, entailling a renewing of men, programs and ideas. Chosen by the militants, or imposed from outside by international relations, the modifications contribute to the defeat of 1948
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Karrer, Livio. "I Funerali della Repubblica. Riti funebri e identità nazionale nell'Italia repubblicana". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423813.

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Resumo:
The Phd thesis reconstruct the most significant political funerals held in republican era since the first years of the 50's till the late 80's: through the principals State funerals of Italian politicians come out the strategic role of this kind of rites in national life. In my work I focused on non just the logistic aspects that preside in a funeral (organization, ritual moments, speeches) but even on the analysis of the public discourse as condensed by the time of dead of some of the most important "father of the nation", in the period coming along nationalistic and fascist stress on patriotic narrative. The funerary rite is here related both to the process of nationalization of new republican citizen and to the culture of ruling élite of post war years. On these themes some of the historical questions were: which forms did the political funeral took in the second half of XX century Italy and which images and representations of the power did the mortuary rituals gives back observing them today or did want to teach at that times? In public commemoration, the memory and the national identity are cultural construction made by a subject (or a group which stages and celebrate them, of course) and so they are subjected to frequent transformations e changes regarding sense according to necessity and historical context. Thus they are historical phenomenon to study carefully in order to clarify how changes the relation among national identity and collective memory in every moment of the past. This research is referred to the national building projects - and historiography on this subject as well - developed by Italian ruling class in the last 150 years of national unity. Thanks to point of view granted by a funeral, I tried to explain which cultural codes - political pedagogies, identity narratives, iconic and symbolic representations - were elaborated by the élites in the afterwards of double transition 1943-48, between monarchy and republic and between fascism and democracy. On rituals aspects, by the way, but this is obvious, the outlook must be of long period as is not possible to not referring to the heritage model coming from monarchy and survive in republican era.
La tesi di dottorato ricostruisce i più significativi funerali politici celebrati in regime repubblicano trai primi anni Cinquanta del Novecento e la fine degli Ottanta: dalle principali esequie di Stato ai funerali più celebri dei segretari di partito, si delinea la funzione strategica di questi riti nella vita nazionale. Nel lavoro mi sono concentrato non solo sulle modalità di svolgimento dei funerali (organizzazione logistica, momenti rituali, orazioni funebri etc) ma anche sull'analisi del discorso pubblico nazionale così come si condensa alla morte di alcuni trai più importanti uomini della Repubblica, dopo un ventennio di retoriche politiche autoritarie e nazionaliste. Il rito funebre, dunque, viene qui posto in rapporto sia ai processi di nazionalizzazione del nuovo cittadino repubblicano sia alla cultura delle classi dirigenti dell'epoca. Su questi aspetti gli interrogativi all'origine della mia indagine sono stati: quali forme ha assunto il funerale politico nella seconda metà del Novecento italiano e quali immagini e quali rappresentazioni del potere restituiva e intendeva perseguire la ritualità funebre della neonata Repubblica, all'indomani della guerra e della dittatura fascista? Nelle commemorazioni pubbliche, la memoria e l’identità collettiva sono produzioni culturali soggettive (di un gruppo che le porta in scena e le celebra, ovviamente) e, dunque, soggette a continue trasformazioni e cambiamenti di senso ma non per questo meno rilevanti, anzi, sottolineerei proprio per questo, fenomeno storico da studiare e raccontare dettagliatamente, al fine di rendere più chiaro come muti l’interrelazione tra identità e memoria collettiva nelle diverse fasi storiche. La mia indagine sui riti funebri nell'Italia repubblicana si ricollega dunque problematicamente alle relazioni che intercorrono tra funerali nazionali e identità italiana all'interno del processo di nation-building messo in atto nel nostro paese negli ultimi 150 anni. Grazie al punto di vista che offre un funerale si è tentato di ricostruire quali codici culturali - le pedagogie politiche, le narrazioni identitarie, le rappresentazioni simboliche ed iconografiche - sono stati prodotti dalle classi dirigenti italiane all'indomani della doppia transizione del 1943-48 tra monarchia e repubblica e tra fascismo e democrazia. In materia di rituali, però, ma ciò è poco più che ovvio, la prospettiva non può che essere di lungo periodo e quindi non è possibile prescindere dai modelli che la Repubblica eredita dal sistema politico precedente, vale a dire l'Italia monarchica compresa tra l'unificazione e il regime fascista.
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Nasso, Ilario <1986&gt. "Il potere estero e militare del Presidente della Repubblica: gli antecedenti storici, il modello costituzionale e la recente prassi repubblicana". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8684/1/Tesi%20di%20dottorato%20integrale%20e%20definitiva.pdf.

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La presente tesi afferma come il Capo dello Stato – pur formalmente estraneo al circuito dell’indirizzo politico coinvolgente Parlamento e Governo – non sia un mero osservatore esterno della dialettica politica, chiamato a scongiurare il rischio del travalicamento di competenze e procedure, ma eserciti attribuzioni idonee ad influire – dall'interno – sulle decisioni politiche assunte dai poteri Esecutivo e Legislativo: quanto sopra, anche nella materia degli esteri e della difesa, soprattutto rammentando alcuni accadimenti occorsi nell'esperienza istituzionale più recente. Essa si fonda tanto sull’argomentum a contrario dell’esistenza, in Costituzione, di un solo potere considerabile autenticamente neutro – la magistratura – quanto sulla disamina delle disposizioni positive che delineano un Capo dello Stato eletto, rappresentativo, e interlocutore necessario di ciascuno dei restanti e tradizionali poteri dello Stato, avente un ruolo non di rado cruciale, anche in corrispondenza dei momenti nevralgici per la vita istituzionale della Repubblica.
The present thesis argues that the Head of State - although formally extraneous to the circuit of the political implications involving Parliament and Government - is not a mere external observer of political dialectics, called to avert the risk of overcoming competences and procedures. As a matter of e influences - from inside - the political decisions taken by the Executive and Legislative powers: the above, also in the matter of foreign affairs and defense, especially considering some events that occurred in the most recent experience. In the Author's opinion, there's only one genuinely neutral constitutional power: the Judiciary. The Italian Constitution outlines an elected and representative Head of State, to be considered as a necessary interlocutor of the remaining traditional powers of the State. The President plays an often decisive role, particularly at the crucial institutional moments of the Republic.
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Piana, Anna <1987&gt. "Il MOvimento Anarchico nella Cina Pre-Repubblicana e Repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3288.

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SALVI, GRETA. "CULTURA TEATRALE E SCENARI URBANI NELLA MILANO DEL TRIENNIO CISALPINO (1796 - 1799): TRA IMPIANTI TRADIZIONALI E INFLUENZE FRANCESI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2030.

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Nel Triennio 1796-1799, si svolge la breve parabola della Repubblica Cisalpina, una delle unità politiche fondate da Napoleone Bonaparte nel corso della Campagna d’Italia. Il presente lavoro studia la cultura teatrale e gli aspetti performativi che caratterizzano la Cisalpina e soprattutto la sua capitale, Milano, in questa congiuntura storica. La tesi che si vuole sostenere riguarda l’uso delle pratiche performative come strumento di educazione popolare e di diffusione dei principi della Rivoluzione del 1789. Un intento perseguito, con differenti finalità, tanto dalle autorità francesi quanto dai patrioti italiani filo-rivoluzionari. La trattazione si articola intorno a tre nuclei fondamentali: i mutamenti urbanistici e architettonici intervenuti a Milano durante il Triennio, la teoria e la pratica teatrale, la forma para-performativa delle feste pubbliche. Le relazioni culturali tra Italia e Francia sono state oggetto di particolare attenzione. La documentazione su cui lo studio si basa è costituita da edizioni a stampa di testi teatrali, descrizioni di feste, editti, corrispondenza e periodici dell’epoca conservati presso biblioteche e archivi milanesi e parigini.
In the Triennium 1796-1799 took place the short life of the Cisalpine Republic, one of the political units founded by Napoleon Bonaparte during the Italian Campaign. This work studies the theatrical culture and the performing aspects which characterized the Cisalpine Republic and particularly its capital, Milan, in that historical juncture. The thesis asserted here is about the use of performing practices as an instrument of popular education and spreading of the principles of the 1789 Revolution. This aim was pursued by both French authorities and Italian pro-Revolution patriots. This work tackles three main points: the architectural and urban changes which affected Milan during the Triennium, the theory and practice of theatre, the public celebrations. The cultural relations between Italy and France have been investigated with special attention. This study is based on some documents kept in archives and libraries of Milan and Paris, such as printed editions of theatrical plays, records of celebrations, correspondence and periodicals from the age of the Cisalpine Republic.
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SALVI, GRETA. "CULTURA TEATRALE E SCENARI URBANI NELLA MILANO DEL TRIENNIO CISALPINO (1796 - 1799): TRA IMPIANTI TRADIZIONALI E INFLUENZE FRANCESI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2030.

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Nel Triennio 1796-1799, si svolge la breve parabola della Repubblica Cisalpina, una delle unità politiche fondate da Napoleone Bonaparte nel corso della Campagna d’Italia. Il presente lavoro studia la cultura teatrale e gli aspetti performativi che caratterizzano la Cisalpina e soprattutto la sua capitale, Milano, in questa congiuntura storica. La tesi che si vuole sostenere riguarda l’uso delle pratiche performative come strumento di educazione popolare e di diffusione dei principi della Rivoluzione del 1789. Un intento perseguito, con differenti finalità, tanto dalle autorità francesi quanto dai patrioti italiani filo-rivoluzionari. La trattazione si articola intorno a tre nuclei fondamentali: i mutamenti urbanistici e architettonici intervenuti a Milano durante il Triennio, la teoria e la pratica teatrale, la forma para-performativa delle feste pubbliche. Le relazioni culturali tra Italia e Francia sono state oggetto di particolare attenzione. La documentazione su cui lo studio si basa è costituita da edizioni a stampa di testi teatrali, descrizioni di feste, editti, corrispondenza e periodici dell’epoca conservati presso biblioteche e archivi milanesi e parigini.
In the Triennium 1796-1799 took place the short life of the Cisalpine Republic, one of the political units founded by Napoleon Bonaparte during the Italian Campaign. This work studies the theatrical culture and the performing aspects which characterized the Cisalpine Republic and particularly its capital, Milan, in that historical juncture. The thesis asserted here is about the use of performing practices as an instrument of popular education and spreading of the principles of the 1789 Revolution. This aim was pursued by both French authorities and Italian pro-Revolution patriots. This work tackles three main points: the architectural and urban changes which affected Milan during the Triennium, the theory and practice of theatre, the public celebrations. The cultural relations between Italy and France have been investigated with special attention. This study is based on some documents kept in archives and libraries of Milan and Paris, such as printed editions of theatrical plays, records of celebrations, correspondence and periodicals from the age of the Cisalpine Republic.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Resumo:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Resumo:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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BAZZANI, CARLO. "Tra dissenso e rivoluzione: Brescia dalla Repubblica di Venezia alla Repubblica italiana (1791-1802)". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1055911.

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Resumo:
In recent decades, historians interested in the revolutionary period in the Italian peninsula have often focused their attention on specific experiences ("municipalist perspective"). In part following this tendency, this research aims at valuing the context of Brescia - the city and its territory - during the last years of the Venetian domination and in concomitance with the revolutionary period. However, it is not a study limited to the borders of Brescia. On the contrary, an important part of the research will focus on the reconstruction of the conspiratorial ramifications that linked the revolutionaries of Brescia with those of other cities in the Peninsula. The relationship with the Italian Army will also be studied. The work is therefore based on two main topics: dissidence and revolution, considered as two distinct moments from the temporal point of view, but indissoluble from the point of view of the theorisations and political statements of the Brescian revolutionaries. The conspiracy that led to the fall of the power of the Venetian Republic and the dynamics of the Republic of Brescia (1797) will be analysed. Furthermore, the meaning of the terms "democracy" and "revolution" applied to the small Republic will be questioned, offering the characteristics and a new interpretation of this political experience. The world of political associationism and the question of consensus and propaganda will also be explored. An important part of the book is dedicated to the period when Brescia was united with the Cisalpine Republic, understanding the consequences and questioning the real meaning of "political modernity". Another aim of the research will be to move away from the centrality of the year 1797 and the experience of the Republic of Brescia, although it is important. Indeed, the studies published so far have focused almost exclusively on the months of the small Republic, almost entirely neglecting the Cisalpine period. The experience of the autonomous and independent Republic of Brescia may have had a significant influence on the actions of the revolutionaries after 1798, to the extent that one might wonder whether the revolutionaries themselves wanted to embark on the path of unification or whether they merely wanted to put an end to the domination of the Serenissima. It is necessary to re-evaluate and reconstruct the years in which the city of Brescia was united with the Cisalpine Republic and to understand how the revolutionaries behaved in the face of Bonaparte's choice and France. Therefore, it is necessary to rediscover the years from 1798 to 1802 (with particular attention to the period of exile), which have been forgotten by those who dealt with Brescia. In fact, it was during this period that the revolutionaries and the population of Brescia were forced to face political instability, French interference and war. In addition to analysing the aspects of social, cultural, religious and military life that specifically concern the revolutionary front, we must not forget the counter-revolution and the urban resistance to the spread of revolutionary ideals. There were many counter-revolutionary centres in Brescia and its territory, especially in the valleys and also in the city itself.
Au cours de dernières décennies, les historiens qui se sont intéressés à la période révolutionnaire dans la péninsule italienne ont souvent concentré leur attention sur des expériences spécifiques (“perspective municipaliste”). En suivant en partie cette tendance, la recherche vise à valoriser le contexte de Brescia – la ville et son territoire – pendant les dernières années de la domination vénitienne et en concomitance avec l’époque révolutionnaire. Cependant, il ne s’agit pas d’une étude limitée aux frontières de Brescia. Au contraire, une partie importante du travail de recherche portera sur la reconstruction des ramifications conspiratives qui unissaient les révolutionnaires de Brescia à ceux d’autres villes de la Péninsule. De même, les relations avec l'Armée d’Italie seront étudiées. Le travail se fonde donc sur deux grands sujets : la dissidence et la révolution, considérées comme deux moments distincts du point de vue temporel, mais indissolubles du point de vue des théorisations et des propos politiques des révolutionnaires de Brescia. La conspiration qui a conduit à la chute du pouvoir de la République vénitienne et la dynamique de la République de Brescia (1797) seront analysées. En outre, la signification des termes "démocratie" et "révolution" appliqués à la petite République sera remise en question, offrant les caractéristiques et une nouvelle interprétation de cette expérience politique. Le monde de l'associationnisme politique et la question du consensus et de la propagande seront également explorés. Une partie importante de l'ouvrage est consacrée à la période où Brescia a été unie à la République cisalpine, en comprenant les conséquences et en s'interrogeant sur le sens réel de la "modernité politique". Un autre objectif de la recherche sera de s’éloigner de la centralité de l’an 1797 et de l’expérience de la République de Brescia, bien qu’elle soit importante. En effet, les études publiées jusqu’à présent ont porté presque exclusivement sur les mois de la petite République, en négligeant presque entièrement la période cisalpine. L’expérience de la République de Brescia, autonome et indépendante, influe peut-être de manière non indifférente sur les actions des révolutionnaires après 1798, au point qu’on pourrait se demander si ces mêmes révolutionnaires désiraient entreprendre le parcours de l’unification ou s’ils voulaient seulement mettre fin à la domination de la Sérénissime. Il est nécessaire de réévaluer et reconstruire les années où la ville de Brescia est unie à la République cisalpine et de comprendre de quelle façon se comportent les révolutionnaires face au choix de Bonaparte et la France. Par conséquent, il faut redécouvrir les années de 1798 à 1802 (avec une attention particulière à la période d'exil), qui ont été oubliées par ceux qui se sont occupé de Brescia. En effet, c’est au cours de cette période que les révolutionnaires et la population de Brescia sont obligés d’affronter l’instabilité politique, l’ingérence de la France et la guerre. A côté de l’analyse des aspects de la vie sociale, culturelle, religieuse et militaire qui concernent plus spécifiquement le front révolutionnaire, il ne faut pas oublier la contre-révolution et les résistances urbaines à la propagation des idéaux révolutionnaires. Il y a bien des foyers contre-révolutionnaires à Brescia et dans son territoire, surtout dans les vallées et aussi à l'intérieur de la ville. Il s’agira d’offrir une vue d’ensemble de la vie politique et socio-culturelle de Brescia – de façon organique et sans coupures, en dépassant ainsi la vision fragmentaire des études publiées jusqu’à présent – puisqu’on est convaincu que cette ville représente, dans certaines de ces spécificités, un exemple d’importance fondamentale dans les dynamiques politiques qui se créent à la fin du XVIIIe siècle au sein de groupes animés par les idées de démocratie et de révolution.
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Dacu, Veronica <1987&gt. "Il Turismo in Repubblica Moldova". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18565.

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La mia tesi riguarderà “Il turismo, e il suo flusso, nella Repubblica della Moldavia”. La Moldova è una terra di periferia in cerca di un equilibrio strategico-politico ma anche economico-produttivo. La firma dell'Accordo con l’U.E. e la liberalizzazione dei visti hanno rappresentato una dimostrazione dei rapporti sempre più stretti tra Moldova ed Europa. Ma la storia, la posizione geografica, la irrisolta questione della Transnistria, nonché gli stretti legami economici con la Russia, inducono il Paese a mantenere forti rapporti anche con lo spazio politico ed economico ex sovietico. La Moldova è un paese prevalentemente agricolo. L’attività industriale ruota sulla lavorazione della materia prima agricola oltre che sull'industria leggera.Tra i settori più dinamici spicca quello inerente la tecnologia delle comunicazioni informatiche: la Moldova ha una delle più elevate velocità di connessione a Internet nel mondo. Il settore turistico è nell’ottica di sviluppo del Ministero dell'Economia e delle Infrastrutture che dichiara che una delle priorità è lo sviluppo e la promozione dell'industria del turismo. "Continueremo a intensificare gli sforzi per capitalizzare il potenziale turistico nazionale e promuovere l'immagine della Repubblica di Moldavia come destinazione turistica. È molto importante migliorare il quadro normativo nel settore del turismo, sviluppare il turismo rurale, ma anche aumentare il livello di formazione del personale specializzato, la qualità dei servizi e dei prodotti turistici ”, ha dichiarato il Segretario Generale di Stato del MEI, Iulia Costin, nel quadro riunione del gruppo di lavoro sull'elaborazione del programma di sviluppo del turismo strategico per gli anni 2020-2030. La ricerca riguarderà il sistemo turistico del territorio ed evidenzierà gli argomenti trattati nel percorso di studio come ad esempio: la storia e la geografia del turismo in Moldavia; il peso del turismo in economia; le presenze dei turisti stranieri e non nelle strutture ricettive e l’analisi dei flussi turistici incoming-outgoing; la struttura ed evoluzione dell’offerta ricettiva; i tipi di viaggi e le caratteristiche dei prodotti turistici ed enucleazione delle relative motivazioni di viaggio; il profilo del turista; la DMO in Moldavia e gli attori; individuazione delle tendenze di sviluppo a medio e lungo termine; il quadro normativo; le politiche per il turismo; il posizionamento strategico della Moldavia nel confronto internazionale; le problematiche esistente che risalgono dall’opinione dello stato moldavo nei confronti dell’opinione internazionale e le raccomandazioni da parte di questi ultimi ect. Le molteplici realtà di questa nazione mi vedono coinvolta in quanto cittadina della Repubblica Moldova e ciò ne suscita il mio interesse.
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Tronca, Elisa <1992&gt. "Le relazioni bilaterali fra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica di Corea (1992-2018)". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14807.

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Resumo:
La tesi offre una lettura comprensiva delle relazioni bilaterali fra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica di Corea dal 1991 al 2018. La prima parte della tesi delinea la narrativa delle relazioni diplomatiche che intercorrono fra questi due Paesi dipartendo dalla fondazione della Repubblica del Kazakistan indipendente nel dicembre del 1991 e dall’inaugurazione dei suoi rapporti ufficiali con la Corea del Sud all’inizio del 1992; dapprima l’autore discuterà i protagonisti, gli antefatti, i motivi e le ragioni retrostanti l’instaurazione del rapporto diplomatico fra il Governo di Astana ed il Governo di Seul; a seguire cercherà di definire le linee di condotta generale che contraddistinguono le relazioni coreano-kazakistane andando alla ricerca di elementi di continuità, crisi, collaborazione, conflitto, partenariato e rottura all’interno del rapporto diplomatico bilaterale preso in esame. La seconda parte della tesi analizza lo sviluppo delle relazioni bilaterali fra il Kazakistan e la Corea del Sud secondo un ordine cronologico suddiviso in tre decenni (1992-2000, 2001-2010 e 2011-2018) ed esaminando sistematicamente questioni di politica interna, politica estera, riconoscimento e protezione delle minoranze etniche, immigrazione, rapporti economici e di sviluppo condivisi fra la Repubblica kazaka e quella coreana. L’obbiettivo finale della tesi è quello di ricostruire in maniera omnicomprensiva il legame bilaterale esistente oggi (2018) fra il Kazakistan e la Corea del Sud.
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Farronato, Omar <1974&gt. "Architettura templare nella X Regio in età tardo-repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5486.

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Le ricerche archeologiche nel territorio della X Regio hanno portato al rinvenimento di numerosi resti di templi di età romana repubblicana, oggetto di questo lavoro. Questi consistono in evidenze strutturali monumentali in situ di vere e proprie aedes, di edifici di incerta interpretazione, presumibilmente templari e di resti architettonici e decorativi fittili e lapidei. Il territorio considerato è quello della X Regio in età repubblicana, corrispondente alla Venetia. Dopo una breve introduzione al lavoro è stato dedicato un capitolo al tempio romano propriamente detto e alla relativa storia degli studi per la Gallia Cisalpina. Un capitolo è dedicato alla diffusione di tale categoria architettonica nella Cisalpina. La parte centrale del lavoro ha previsto la realizzazione di un Catalogo dei resti templari, suddiviso in Schede e tripartito a seconda del materiale esaminato: 1) resti di templi archeologicamente documentati; 2) resti di edifici di interpretazione dubbia o non ancora verificata, probabilmente templari; 3) resti architettonici vari presumibilmente pertinenti a templi. Il lavoro è stato svolto su materiale edito. Si considerano i siti di Adria (Ro), Altino (Ve), Aquileia (Ud), Bagnaria Arsa-Sevegliano (Ud), Brescia, Cervignano del Fruli-Strassoldo/Cisis (Ud), Cremona, Este (Pd), Lova di Campagna Lupia (Ve), Marano di Valpolicella (Vr), Montegrotto Terme (Pd), Oderzo (Tv), Piazzola sul Brenta-Vaccarino (Pd), Trieste, Verona, Vicenza, Zuglio (Ud). Un capitolo è stato dedicato all'analisi e alla comparazione degli edifici considerati, per giungere infine alle conclusioni. Sono inoltre stati realizzati due Appendici, uno formulato come un elenco dei principali templi edificati grossomodo in età augustea nella X Regio, uno dedicato alle iscrizioni di età repubblicana che possano fornire informazioni circa la presenza di templi nel territorio considerato.
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Costantini, Massimiliano <1988&gt. "Il duello nella Repubblica di Venezia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15200.

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Resumo:
La tesi discute il fenomeno del duello nella società europea di antico regime, intersecando nozioni ricavate dalla letteratura storiografica internazionale dedicata, con l’analisi di fonti archivistiche veneziane allo scopo di mettere in luce l’effettivo impatto sociale che ebbe tale istituto giuridico-militare nella società veneta, il quale trova da subito diretta testimonianza in ben tre leggi espressamente dedicate. La discussione di questo fenomeno, pone inoltre in luce l’aspetto culturale e letterario dell’istituto, che viene ben espresso dalla separazione che intercorre fra giureconsulti del Quattrocento e ‘dottori d’onore’ per i secoli successivi, in ciò dimostrano quell’universalità concettuale che evidenziò Francçois Billacois nella sua opera sul duello di prima età moderna, ma che era già presente nella coscienza dei trattatisti. Verranno quindi discusse le principali opere e autori della trattatistica dedicata al duello, cercando di connettere i diversi aspetti concettuali emergenti con la situazione culturale e politica della società veneta di antico regime. La tesi si propone di contestualizzare il fenomeno del duello nel campo del ‘sistema del codice d’onore cavalleresco’, cercando di palesarne l’interesse da parte della classe dirigente veneziana e dei nobili di Terraferma, cosa che inevitabilmente condurrà all’interpretazione dell’idea di nobiltà e della concezione di onore a cui questa si legava, nonché l’interazione con la prassi giudiziaria.
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Bendoni, Benedetta <1992&gt. "Le relazioni diplomatiche fra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare cinese negli anni della Guerra fredda". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10125.

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Il presente elaborato intende analizzare le relazioni diplomatiche fra l'Italia e la Cina e,in particolare, il percorso che ha portato al riconoscimento reciproco nel 1970. Inoltre, la tesi intende approfondire il mutamento delle relazioni bilaterali in seguito al sopraccitato evento storico. L'analisi è suddivisa in tre capitoli. Il primo capitolo si focalizza sul contesto internazionale caratterizzato dalla Guerra fredda, sulle opportunità di normalizzazione perdute negli anni cinquanta e sugli interessi economici dell'Italia nei confronti della nuova Cina. Nel secondo capitolo si esaminano i principali avvenimenti storico-politici dell'Italia e della Cina popolare negli anni sessanta, con particolare attenzione ai mutamenti della politica interne ed estera cinese, che hanno influenzato l'evoluzione della Guerra fredda e favorito il riavvicinamento tra i due paesi. Inoltre, si mette in luce il successo del compromesso diplomatico che, attraverso un lungo e tortuoso negoziato, ha portato alla normalizzazione delle relazioni tra la Repubblica Italiana e la Rpc nel 1970. Infine, nell'ultimo capitolo, si focalizza l'attenzione sull'evoluzione delle relazioni sino-italiane nel decennio successivo alla normalizzazione diplomatica (1970-80), periodo caratterizzato dal tramonto del maoismo, dall'inizio dell'età delle riforme denghiste e dal riconoscimento della Rpc da parte degli Stati Uniti.
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DI, CARPEGNA BRIVIO ELENA. "Il concetto di Repubblica nella Costituzione italiana". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1231.

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Resumo:
La tesi di dottorato mira ad indagare la formazione e lo sviluppo del concetto di Repubblica nell’ordinamento costituzionale italiano. A tal fine viene presa in considerazione l’innovazione apportata dalla Costituzione repubblicana rispetto all’esperienza dello Stato moderno e si riscontra una forte connessione tra il concetto di Repubblica e la volontà politica di creare, nel secondo dopoguerra, un ordinamento che superi la tradizionale separazione tra Stato e società. Nella vigente Costituzione italiana ciò si traduce nel riconoscimento di un rilievo giuspubblicistico ad un ampio pluralismo sociale e nella creazione di uno Stato-ordinamento comprensivo tanto dello Stato-apparato quanto dello Stato-comunità. Il lavoro prosegue analizzando l’attualità del concetto di Repubblica in un contesto di rapporti sociali profondamente mutati rispetto al secondo dopoguerra ed in cui è il medesimo concetto di Stato ad essere oggetto di tensione. In questa prospettiva la forma repubblicana diviene la principale manifestazione di un principio unitario interno alla Costituzione, principio che viene declinato tanto a livello di ordinamento normativo quanto in relazione ai rapporti tra Stato e società.
The PhD thesis aims to inquire birth and growth of the Republic notion in the Italian constitutional system. The author assesses the innovation of the Italian republican Constitution compared to the whole experience of modern State and points out connections between the notion of Republic and the political will to create, after Second World War, a system which can overcome any distinction between State and society. The Italian Constitution implements this pattern giving a public position to a social pluralism and creating system including the state apparatus and the entire social community. Then, the thesis inquires the nowadays operation of the Republic notion with respect to social changes and state evolution. In this regard, the republican system is the main consequence of a principle of unity provided by the Constitution; this principle acts both in the normative order and in the relations between state and society.
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DI, CARPEGNA BRIVIO ELENA. "Il concetto di Repubblica nella Costituzione italiana". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1231.

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Resumo:
La tesi di dottorato mira ad indagare la formazione e lo sviluppo del concetto di Repubblica nell’ordinamento costituzionale italiano. A tal fine viene presa in considerazione l’innovazione apportata dalla Costituzione repubblicana rispetto all’esperienza dello Stato moderno e si riscontra una forte connessione tra il concetto di Repubblica e la volontà politica di creare, nel secondo dopoguerra, un ordinamento che superi la tradizionale separazione tra Stato e società. Nella vigente Costituzione italiana ciò si traduce nel riconoscimento di un rilievo giuspubblicistico ad un ampio pluralismo sociale e nella creazione di uno Stato-ordinamento comprensivo tanto dello Stato-apparato quanto dello Stato-comunità. Il lavoro prosegue analizzando l’attualità del concetto di Repubblica in un contesto di rapporti sociali profondamente mutati rispetto al secondo dopoguerra ed in cui è il medesimo concetto di Stato ad essere oggetto di tensione. In questa prospettiva la forma repubblicana diviene la principale manifestazione di un principio unitario interno alla Costituzione, principio che viene declinato tanto a livello di ordinamento normativo quanto in relazione ai rapporti tra Stato e società.
The PhD thesis aims to inquire birth and growth of the Republic notion in the Italian constitutional system. The author assesses the innovation of the Italian republican Constitution compared to the whole experience of modern State and points out connections between the notion of Republic and the political will to create, after Second World War, a system which can overcome any distinction between State and society. The Italian Constitution implements this pattern giving a public position to a social pluralism and creating system including the state apparatus and the entire social community. Then, the thesis inquires the nowadays operation of the Republic notion with respect to social changes and state evolution. In this regard, the republican system is the main consequence of a principle of unity provided by the Constitution; this principle acts both in the normative order and in the relations between state and society.
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Buono, Davide <1991&gt. "Sviluppo urbano sostenibile nella Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7304.

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Resumo:
Il punto di partenza della tesi, è costituito da un'esperienza personale del candidato, il quale, durante un periodo di studio della durata di cinque mesi presso la città di Tianjin, ha avuto l'opportunità di svolgere un'attività di ricerca sul campo, inerente ad un progetto locale di costruzione di una città ecologica. Questo progetto (Tianjin Eco-City), è uno degli indicatori dello sforzo cinese di allinearsi agli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, in particolare in un settore, quello dello sviluppo urbano, che da molto tempo costituisce uno dei grandi problemi del paese. L'attività di ricerca ha avuto luogo nel territorio dell'Eco-city, e si è svolta attraverso la somministrazione di questionari ai cittadini che vi risiedono. La redazione dei questionari ha preso spunto da alcuni set di indicatori reperiti in rete, volti a valutare la sostenibilità di una comunità. Procedendo con ordine, la tesi si compone di tre capitoli. Nel primo capitolo viene introdotto il concetto generale di sviluppo sostenibile, il quale si fonda sull'interazione delle tre dimensioni della sostenibilità, che sono le dimensioni ambientale, economica e sociale. Maggior spazio verrà attribuito alla dimensione sociale, in virtù delle competenze dell'autore. La tematica principale del secondo capitolo, è invece l'applicazione del concetto di sviluppo sostenibile al contesto degli insediamenti urbani. Tale passaggio è ritenuto di fondamentale importanza per comprendere meglio quali siano i pregi e i difetti delle città, quando si parla di sviluppo sostenibile. Di seguito, verrà analizzato il processo di sviluppo urbano della Repubblica Popolare Cinese; ciò consentirà al lettore di avere un'idea più chiara del perché, in questo paese, l'urgenza di volgersi ad un modello di sviluppo urbano sostenibile sia sempre più pressante. Il terzo capitolo infine, si concentrerà sulla presentazione del progetto Tianjin Eco-City e dell'attività di ricerca, e offrirà una mappatura di alcuni degli altri progetti di eco-city, sperimentati all'interno del territorio cinese.
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Podlešáková, Eliška. "Le relazioni tra l´Italia e la Repubblica Ceca sul modello dell´esportazione della gastronomia italiana nella Repubblica Ceca". Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2013. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-193695.

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The thesis deals with relations between Italy and the Czech republic on the example of exportanion of Italian gastronomy to the Czech republic. The theoretical part tries to describe the principal aspects of Italian gastronomy in general terms and the relations between Italy and the Czech republic. It's concentrated on all the relations that have something in commom with gastronomy. The analytical part is based on questionnaires and quite a detailed analysis of Italian gastronomy in the Czech republic. The principal goal of the thesis is to find out whether the Italian gastronomy in the Czech republic is really Italian. Another aim is to reveal to which extent the eating habits of Czech people visiting Italian restaurants are influenced by Italian ones.
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Bruni, Alessandra <1986&gt. "ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI NON GOVERNATIVE NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2368.

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Le Organizzazioni internazionali non governative (ONG) sono un aspetto della Società Civile che sin dalla creazione del Diritto Internazionale va sempre più acquisendo importanza soprattutto nella difesa dei diritti umani e ambientali. Nella Repubblica Popolare Cinese, le ONG sono un fenomeno relativamente nuovo. Da una situazione di forte controllo e limiti rigidissimi per le ONG da parte del Partito si procede ogni giorno di più verso un’accettazione delle organizzazioni con un sempre più ampio riconoscimento di queste e del loro operato. Esempi positivi come l’operato dei gruppi di volontariato in seguito al terremoto del Sichuan e l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2008 fanno dimenticare la politica repressiva degli anni precedenti contro le ONG che trattavano i temi più sensibili, come successe con la chiusura dello studio legale Gongmen per la tutela dei diritti. Un simbolo ed uno strumento di questa nuova “era delle ONG” è sicuramente internet che gioca un ruolo fondamentale nella diffusione delle informazioni, nel coordinamento e nella mobilitazione delle masse. In questo modo, non solo sono sempre di più le ONG che riescono, attraverso la rete, a sensibilizzare sempre più gente ed a ricevere sempre più fondi per il raggiungimento dei propri obiettivi, ma cresce anche la coscienza civile e la consapevolezza per il Partito che la Società Civile sia una risorsa invece che un “problema” da mettere a tacere. Tuttavia, le ONG cinesi non sono escluse dagli scandali ed è così che si viene a creare una certa sfiducia nei loro confronti, la stessa sfiducia che si era provata nei confronti del governo quando impedì e falsificò la divulgazione di informazioni riguardante l’allarme SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Severa) nei primi anni del 2000. Casi come lo scandalo della Croce Rossa cinese creano dibattiti sempre nuovi riguardo a questo tipo di associazionismo e ci si chiede ancora se sia davvero pensabile che delle organizzazioni di stampo così democratico funzionino realmente in un paese che muove i primi passi verso una democrazia di stampo prettamente cinese.
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Braghiroli, Reema <1986&gt. "La Legge sulle adozioni della Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4210.

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L'istituto adottivo in Cina presenta ancora tracce delle idee e dei principi che hanno regolato le forme di adozioni passate, manifestandosi nella legge attuale. Nonostante la Legge sull’adozione abbia aderito ai principi moderni occidentali di uguaglianza e non discriminazione sono presenti ancora i valori delle leggi antiche sviluppando un connubio di modelli normativi del passato e del presente.Nel presentare i diversi tipi di adozione del passato il filo conduttore è l’importanza sociale del perpetuare la discendenza, il quale non rappresenta solo il primo strumento atto a regolare le adozioni, ma rappresentava l’ideale della consanguineità, ideale molto sentito nella famiglia cinese.Il secondo capitolo identifica l’attuale Legge sull'adozione nella Repubblica Popolare Cinese prendendo in esame alcuni articoli della legge legati alla normativa del Diritto di famiglia e alla Legge sul matrimonio. L’adozione verrà collegata alla Politica del figlio unico, che nella sua limitazione ha influenzato il numero delle adozioni locali e alla Legge sul matrimonio dove per la prima volta vengono spezzate le discriminazioni tra figli naturali, adottivi e legittimi. Il riferimento alle leggi diviene quindi utile per dimostrare l’adesione a nuovi principi di stampo occidentale, ma anche per sottolineare il carattere privatistico e funzionale dell’adozione, eredità questa delle tipologie di adozioni passate. Il terzo capitolo si focalizzerà sulla tematica del controllo e sull’iter procedurale che le coppie straniere devono rispettare nel momento di intraprendere l’adozione. L’adesione della Cina ad accordi bilaterali con norme internazionali ha portato ad una maggiore attenzione verso il minore, ritenuto parte più debole giuridicamente.
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Seu, Maria Vittoria <1991&gt. "La legge anti-monopolio della Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7269.

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Un'economia di mercato, per poter funzionare correttamente, ha bisogno di un'adeguata legislazione anti-monopolio. Fu così che il 30 agosto 2007 fu promulgata la legge anti-monopolio della Repubblica Popolare Cinese con lo scopo di impedire i comportamenti monopolistici delle imprese e proteggere la concorrenza nel mercato. Essa prende spunto soprattutto dalla normativa antitrust europea e comprende 8 capitoli suddivisi in 57 articoli: disposizioni generali, accordi monopolistici, abuso di posizione dominante, concentrazioni tra operatori economici, abuso di potere amministrativo volto a eliminare o restringere la concorrenza, indagine sui presunti comportamenti monopolistici, responsabilità legali e disposizioni supplementari. La legge istituisce la Commisione anti-monopolio incaricata di organizzare, coordinare e guidare il lavoro contro i monopoli. Mentre le autorità antitrust che hanno assunto l'incarico di applicare la legge includono il MOFCOM, la NDRC e la SAIC. La presenza di tre autorità antitrust genera non pochi problemi di sovrapposizione quando si tratta di scegliere quale fra esse dovrà farsi carico di un determinato caso. La legge, poi, stabilisce quali sono le modalità di indagine di un'azienda sospettata di avere comportamenti che danneggiano la concorrenza nel mercato e quali sono le conseguenze nel caso in cui un'azienda violi la legge. Per rappresentare nella pratica come viene applicata la legge, ho scelto di esaminare il caso Qualcomm Inc. (si tratta di un'impresa americana che progetta e commercializza prodotti e servizi di telecomunicazione wireless). A febbraio dell'anno corrente è stata multata dall'autorità antitrust cinese per una cifra di 975 milioni di dollari, la cifra più alta mai imposta in ambito antitrust.
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Lukyanchuk, Anastasiya <1991&gt. "Analisi socioculturale sulla situazione linguistica nella Repubblica Belarus". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13728.

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Nell’elaborato si analizzano i problemi dello sviluppo e della formazione della lingua bielorussa secondo le condizioni contemporanee del paese. La tesi ha carattere socioculturale in quanto riflette sia la situazione linguistica all’interno della società che l’atteggiamento di essa verso la propria madre lingua. L’analisi proposta presenta inoltre carattere tipologico in quanto propone un confronto delle diverse situazione linguistiche presenti all’interno del Paese con lo scopo di scoprire caratteristiche nuove, uniche o comuni ai diversi fenomeni linguistici.
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VITRANO, Stefano. "La tutela della concorrenza nella Repubblica Popolare Cinese". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91239.

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La tesi dal titolo “La tutela della concorrenza nella Repubblica Popolare Cinese” si propone di affrontare l’intricato problema dell’armonizzazione dei principi della concorrenza in un sistema economico in via di transizione quale quello cinese. L’attenzione sulla questione è stata stimolata dall’emanazione della legge antimonopoli, entrata in vigore nell’agosto del 2008, che ha conosciuto le sue prime applicazioni concrete nel corso di questi primi cinque anni . Cercando di non lasciarsi sviare dalla tentazione di giudicare la normativa antitrust paese asiatico sul presupposto di una presunta superiorità degli ordinamenti dei paesi occidentali, che in materia posseggono una tradizioni di origini ben più antiche, il lavoro tenta di fornire una visione oggettiva e nel complesso positiva delle nuove disposizioni. La tesi mira a disegnare un quadro quanto più completo possibile delle norme in materia di concorrenza presenti nell’ordinamento cinese, anche al di fuori della legge antimonopoli, sul cui esame di solito unicamente si soffermano gli studiosi occidentali. Inoltre, nell’esame dei singoli istituti disciplinati dalla legge in questione sarà continuo il riferimento ai due principali sistemi normativi antitrust oggi vigenti, quello europeo e quello statunitense, per misurare le distanze rispetto alla prassi oggi dominante a livello internazionale e cogliere, dietro le scelte di politica del diritto effettuate dal legislatore, degli indizi circa i futuri sviluppi del diritto della concorrenza cinese, che si candida a diventare il terzo polo del sistema globale del diritto della concorrenza.
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Fresta, Leonardo. "La sindrome del sopravvissuto. Traumi, associazionismo, memorie dei lager nazisti nell’Italia repubblicana". Doctoral thesis, Urbino, 2022. http://hdl.handle.net/11576/2699819.

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Forlano, G. "LUCERNE ITALICHE REPUBBLICANE. LE FORME BICONICA E CILINDRICA: PROPOSTE PER UNA TIPOLOGIA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/359499.

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La ricerca si è focalizzata sullo studio delle lucerne italiche di epoca repubblicana di forma biconica e cilindrica, al fine di sistematizzare, in due tipologie ad albero, tipi e varianti regionali e fornire una seriazione che prenda in considerazione sia gli aspetti morfologici che i centri di produzione, la cronologia, l'area e le dinamiche di diffusione di ogni singolo tipo o variante identificati. Lo studio ha coperto tutto il territorio italiano ed ha portato alla redazione di schede dei contesti di rinvenimento, suddivise in tre sezioni geografiche (Centro, Sud e Nord Italia), nelle quali sono stati riportati sia i dati ricavati dall'analisi del materiale edito che quelli provenienti dallo studio di alcuni reperti inediti.
The research focused on biconical and cylindrical roman republican lamps, in order to systematize types and regional variations, by the creation of two different tree diagrams. This typology considers the morphological aspects as well as the production centers, chronology, the area and the dynamics of distribution of each type or variant identified. The analysis of published lamps and the study of some unpublished findings allowed to catalogue the archaeological contexts in which these types of lamps were common.
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Omes, Marco Emanuele. "La festa di Napoleone : Sovranità, legittimità e sacralità nell’Europa francese (Repubblica/Impero francese, Repubblica/Regno d’Italia, Regno di Spagna, 1799-1814)". Thesis, Sorbonne université, 2019. http://www.theses.fr/2019SORUL040.

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En mélangeant une approche d’histoire culturelle du politique et une perspective comparative, ma recherche étudie les fêtes napoléoniennes qui eurent lieu entre 1799 et 1814 dans la République / Empire français, la République / Royaume d’Italie et le Royaume d’Espagne. Par le biais de cette méthode je dévoilerai l’existence d’un modèle de fête napoléonienne qui était plutôt uniforme dans les trois contextes géographiques considérées, surtout en matière de principes de base, de mots-clés et de valeurs transmises. Mon étude se focalise sur les concepts de souveraineté, de légitimité et de sacralité, visant à mettre en lumière leurs interconnections réciproques et leur signification en rapport avec l’époque napoléonienne par le prisme des fêtes civiques, et notamment par les représentations symboliques, visuelles et discursives qui les ponctuaient. L’analyse de ces représentations permet de mieux comprendre non seulement les manifestations, mais aussi les fondements, les caractéristiques et l’évolution du pouvoir napoléonien
By combining research methods from the cultural history of the politic with a comparative perspective, my dissertation covers the celebrations of the Napoleonic era that took place between 1799 and 1814 in the Republic (later, Empire) of France, in the Republic (later, Kingdom) of Italy, and in the Kingdom of Spain. My comparative perspective aims to show the existence of a model of Napoleonic celebration that was fairly uniform across the three geographical contexts I studied, especially in its basic principles, fundamental concepts and values conveyed. My study centres on the concepts of sovereignty, legitimacy and sacrality, and aims to shed light on their interplay and their significance in the context of Napoleonic-era civic festivities, especially in terms of the forms of symbolic, visual and discursive representation that were used. My analysis of these forms of representation will allow the reader to better understand not only the manifestations of Napoleonic power, but also its ideological underpinnings, characteristics, and evolution over time
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Omes, Marco Emanuele. "La festa di Napoleone : sovranità, legittimità e sacralità nell'Europa francese (repubblica/impero francese, Repubblica/Regno d'Italia, Regno di Spagna, 1799-1814)". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86067.

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By combining research methods from the cultural history of the politic with a comparative perspective, my dissertation covers the celebrations of the Napoleonic era that took place between 1799 and 1814 in the Republic (later, Empire) of France, in the Republic (later, Kingdom) of Italy, and in the Kingdom of Spain. My comparative perspective aims to show the existence of a model of Napoleonic celebration that was fairly uniform across the three geographical contexts I studied, especially in its basic principles, fundamental concepts and values conveyed. My study centres on the concepts of sovereignty, legitimacy and sacrality, and aims to shed light on their interplay and their significance in the context of Napoleonic-era civic festivities, especially in terms of the forms of symbolic, visual and discursive representation that were used. My analysis of these forms of representation will allow the reader to better understand not only the manifestations of Napoleonic power, but also its ideological underpinnings, characteristics, and evolution over time.
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Omes, Marco Emanuele. "La festa di Napoleone : Sovranità, legittimità e sacralità nell’Europa francese (Repubblica/Impero francese, Repubblica/Regno d’Italia, Regno di Spagna, 1799-1814)". Electronic Thesis or Diss., Sorbonne université, 2019. http://www.theses.fr/2019SORUL040.

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Resumo:
En mélangeant une approche d’histoire culturelle du politique et une perspective comparative, ma recherche étudie les fêtes napoléoniennes qui eurent lieu entre 1799 et 1814 dans la République / Empire français, la République / Royaume d’Italie et le Royaume d’Espagne. Par le biais de cette méthode je dévoilerai l’existence d’un modèle de fête napoléonienne qui était plutôt uniforme dans les trois contextes géographiques considérées, surtout en matière de principes de base, de mots-clés et de valeurs transmises. Mon étude se focalise sur les concepts de souveraineté, de légitimité et de sacralité, visant à mettre en lumière leurs interconnections réciproques et leur signification en rapport avec l’époque napoléonienne par le prisme des fêtes civiques, et notamment par les représentations symboliques, visuelles et discursives qui les ponctuaient. L’analyse de ces représentations permet de mieux comprendre non seulement les manifestations, mais aussi les fondements, les caractéristiques et l’évolution du pouvoir napoléonien
By combining research methods from the cultural history of the politic with a comparative perspective, my dissertation covers the celebrations of the Napoleonic era that took place between 1799 and 1814 in the Republic (later, Empire) of France, in the Republic (later, Kingdom) of Italy, and in the Kingdom of Spain. My comparative perspective aims to show the existence of a model of Napoleonic celebration that was fairly uniform across the three geographical contexts I studied, especially in its basic principles, fundamental concepts and values conveyed. My study centres on the concepts of sovereignty, legitimacy and sacrality, and aims to shed light on their interplay and their significance in the context of Napoleonic-era civic festivities, especially in terms of the forms of symbolic, visual and discursive representation that were used. My analysis of these forms of representation will allow the reader to better understand not only the manifestations of Napoleonic power, but also its ideological underpinnings, characteristics, and evolution over time
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Belfiori, Francesco <1989&gt. "Sacra dell'Italia medio adriatica in età repubblicana. Aspetti materiali, profili ideali, interazioni culturali". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9710/1/Belfiori_Francesco_tesi.pdf.

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La ricerca tenta di descrivere le fisionomie storico-archeologiche della colonizzazione romano-latina dell’Italia medio adriatica dalla prospettiva dei fenomeni religiosi e delle dinamiche attinenti al culto. Ci si interroga, in particolare, sui rapporti tra romanizzazione e sfera del “sacro” e su quali siano stati gli esiti e i riflessi sul piano religioso della dialettica culturale tra Tirreno e Adriatico in età repubblicana. Ovvero, su come le dinamiche proprie del culto e del rito fossero coinvolte, riflettendoli, nei più ampi processi di scambio e di interazione culturale correlati alla colonizzazione romano-latina del comparto medio adriatico della Penisola tra III e I secolo a.C. Partendo dalla sistematizzazione razionale di una base documentaria significativa e attraverso il riesame critico di un dossier storico-archeologico eterogeneo, la ricerca procede con taglio tematico verso la ricostruzione dei cd. “sacra coloniali” e dei principali aspetti che concorrono alla definizione di una fenomenologia del sacro della colonizzazione romano-latina dell’Italia medio adriatica.
The study focuses on religious dynamics and cultic processes in the broader context of Roman-Latin Republican Colonization of Middle Adriatic Italy (current southern Romagna, Marche, northern Abruzzo regions; Regiones V and VI of the administrative partition of Augustan Italy). Relationships between either ‘Romanization’ and Religion are discussed, within the wider panorama of historical changes and cultural interactions enacted by Roman and Latin Republican Colonization of this part of Italian peninsula. The work moves from the rational systematization of a significant and heterogeneous data set and, through the critical and thematic re-examination of the whole dossier, attempts to define archaeological and historical features of Roman Religion within colonial milieu, with particular attention reserved to dynamics and processes of cultural interaction between Rome, Latium, and local frameworks in Republican period (3rd – 1st centuries BC).
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MIGLIUCCI, DEBORA. "LE FAMIGLIE ITALIANE E LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. STORIA CONTROVERSA DI UNA ¿SOCIETÀ NATURALE¿". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/230553.

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The research focuses on the evolution of the family in constitutional law. The basic thesis of this research is based on the belief that the legal debate about equality between men and women, and the most recent one, on same-sex unions has several connection points, often referred in the text, and adherence to a single paradigm that can be defined as "masculine" and "heterosexual". The methodology used in this research thesis intends to take up the challenge of interdisciplinarity predominant feature of Gender Studies.
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Giunto, Monica. "La Repubblica diffusa il 1799 nel Vallo di Lauro /". Napoli : Luciano, 1999. http://books.google.com/books?id=sz1FAAAAMAAJ.

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Pritoni, Andrea <1982&gt. "Governi e gruppi di pressione nell'Italia della Seconda Repubblica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2583/1/pritoni_andrea_tesi.pdf.

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Pritoni, Andrea <1982&gt. "Governi e gruppi di pressione nell'Italia della Seconda Repubblica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2583/.

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Velo, Angela <1987&gt. "La nozione di sovranità territoriale nella Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3165.

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Nel settembre del 2012 sono scoppiati nuovi scontri nelle isole Diaoyu, infatti Cina e Giappone si contendono la sovranità di queste isole. In questi mesi si è così sentito spesso parlare di “inviolabilità delle sovranità territoriale cinese”. Ma cosa si intende con “sovranità”? E soprattutto cosa intende la leadership cinese con “inviolabilità della propria sovranità”? Questo lavoro cercherà di rispondere a queste domane: la prima parte della tesi sarà dedicata al concetto di sovranità territoriale nel diritto internazionale, mentre la seconda parte si focalizzerà sulla ricezione di questo principio in Cina. Verranno così innanzitutto analizzate le fonti normative della RPC attraverso le quali la Cina salvaguardia la propria sovranità, si cercherà poi di capire se l'approccio cinese verso questo principio sia diventato più flessibile dopo la cosiddetta “politica della porta aperta” e il conseguente ingresso della RPC in un numero sempre maggiore di organizzazioni internazionali, e si vedrà poi come il principio di sovranità influenzi anche il ruolo della RPC all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Infine l'ultimo capitolo sarà dedicato alle dispute territoriali che hanno minato la sovranità territoriale cinese a partire dal 1949, in particolare quelle con l'India, l'Unione Sovietica, il Vietnam e quelle sulle isole offshore.
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Trombetta, Fabio Raoni <1990&gt. "Marciare su Roma: Nuove strategie politiche della tarda Repubblica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6065.

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Caratteristica evidente dell'età tardo Repubblicana è l'uso degli eserciti da parte dei leader politici non solo come forza militare sui campi di battaglia, ma anche come strumento di pressione nelle contrapposizioni politiche. Silla, Ottaviano e Lucio Antonio muovono i loro eserciti personali nelle strade dell'Urbe violando il tradizionale divieto di far oltrepassare il pomerio a uomini in armi. L'obiettivo è trasferire in sedi nuove e promuovere secondo modalità innovative la lotta politica. La soluzione armata si dimostra un'azione vincente nelle lotte per la supremazia. Questo lavoro di ricerca si propone di ricostruire le dinamiche evemenenziali della marcia su Roma nella tarda Repubblica ma anche di indagare la memoria storiografica verificando l'applicazione di stereotipi e l'incidenza della posizione politica del testimone o delle sue fonti nella ricostruzione dei fatti.
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Dragutan, Viorica <1983&gt. "ASPETTI DELL'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE IN ITALIA E REPUBBLICA MOLDOVA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6423.

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Il lavoro si pone l’obiettivo di analizzare gli aspetti e le conseguenze derivanti dal fenomeno dell’invecchiamento della popolazione con particolare riferimento alle dinamiche in corso in Italia e nella Repubblica Moldova. Nel porre a raffronto gli eventuali punti di convergenza e quelli divergenza riscontrabili dall’osservazione di quello che può essere definito come uno degli eventi demografici più rilevanti non solo in Italia ma anche in Moldova, si tenterà anche di mettere in luce – sotto il profilo sociale- le novità nelle relazioni, nei bisogni ma anche delle potenzialità che una società che invecchia è in grado di esprimere. Dopo aver indagato sulle dimensioni del fenomeno dal punto di vista prettamente demografico, si analizzeranno i differenti modelli di welfare delle famiglie e le differenti dinamiche e trasformazioni degli stessi nei due paesi considerati. Si sottolineerà il ruolo particolare che, nell’ambito delle reti familiari, ha assunto la figura femminile, in particolare in Moldova: importante, a tal riguardo, sarà l’evidenza del caso rappresentato dalle madri transnazionali moldave e del conseguente contributo delle donne alla produzione del reddito familiare quale conseguenza delle attività di assistenza agli anziani non autosufficienti e dei relativi impatti sull’economia italiana. Infine si tenterà di definire ed illustrare le strategie sull’invecchiamento in Italia (e nei suoi particolari contesti regionali) ed in Moldova comparando le stesse ed individuando gli esempi ed i casi di interventi innovativi nei servizi di supporto ed assistenza agli anziani.
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De, Santi Martina <1992&gt. "Le scelte riproduttive della popolazione nella Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10039.

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A seguito dell’esponenziale aumento della popolazione cinese, causato dal declino della mortalità, il governo cinese decise di abbandonare l’iniziale politica pronatalista sostenuta da Mao Zedong e di avviare delle politiche di pianificazione familiare, la “Wan Xi Shao policy” prima, e successivamente la draconiana “politica del figlio unico”. Da quest’ultima ne derivarono però serie conseguenze sociali ed economiche in particolare l’elevato tasso di mascolinità alla nascita e l’invecchiamento della popolazione. A fronte di questi problemi il governo cinese ha introdotto una serie di misure allo scopo di ristabilire lo sviluppo socioeconomico e di bilanciare gli effetti di un invecchiamento della popolazione. Nel 2013 venne introdotta una politica che permetteva alle coppie in cui anche solo uno dei due genitori era figlio unico di avere un secondo figlio, ma con risultati inferiori alle aspettative del governo. Come conseguenza, il primo gennaio 2016 è entrata in vigore la politica universale del secondo figlio che permette a tutte le coppie, indipendentemente dal luogo di residenza e dall’etnia, di avere un secondo figlio. Lo scopo della mia tesi è ripercorrere la storia della pianificazione familiare nella Repubblica Popolare Cinese a partire dagli anni Cinquanta fino all’introduzione della politica universale del secondo figlio, analizzare le conseguenze della politica del figlio unico, e i fattori che hanno influenzato in passato e che influenzano oggigiorno le scelte riproduttive della popolazione cinese, in particolare a seguito dell’allentamento, prima, e dell’eliminazione, successivamente, della politica del figlio unico. Per quanto riguarda la storia della pianificazione familiare, saranno prese in esame le leggi sulla pianificazione familiare e la Costituzione. Le informazioni concernenti gli effetti derivanti dalla politica del figlio pervengono in particolare dalla letteratura disponibile a riguardo e dai dati provenienti dai sei censimenti della Repubblica Popolare Cinese condotti dal 1953 al 2010. Attraverso lo studio di indagini rivolte alla popolazione in merito all’allentamento e all’eliminazione della politica del figlio unico, sono emersi diversi fattori—la politica, lo sviluppo socioeconomico e la società—che hanno inciso e che incidono sulle scelte riproduttive della popolazione cinese. La politica e lo sviluppo socioeconomico in particolare sono elementi che hanno portato a una riduzione della fecondità.
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Garbarino, Sara <1984&gt. "La Repubblica Sociale Italiana e la presecuzione degli ebrei". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/11991.

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Resumo:
Il tema della politica della razza e della persecuzione contro gli ebrei operata dal fascismo italiano è oggetto di una ricchissima messe di studi e ricerche. Meno approfondita risulta l’attenzione rivolta dalla storiografia internazionale verso questo stesso tema nel contesto della Repubblica Sociale Italiana, nonostante proprio il fascismo repubblicano avesse operato un inasprimento dei provvedimenti antiebraici. Il Congresso di Verona (1943) dichiarò gli ebrei nemici di guerra: non protetti dalle norme del diritto internazionale e requisiti i loro beni, in molti vennero arrestati e deportati nei campi di concentramento. Nella convinzione di un necessario ripensamento critico da un lato dell’esperienza della repubblica sociale, troppo spesso ridotta a regime privo di autonomia decisionale e totalmente sottomesso all’alleato-invasore tedesco, e dall’altro delle rimozioni (non solo) storiografiche sulle responsabilità italiane nella persecuzione antiebraica, questa tesi si propone di studiare la politica della razza a Salò. Dopo un inquadramento del razzismo nel regime fascista e della sua evoluzione (della nascita delle leggi antiebraiche e della persecuzione dei diritti degli ebrei), l’attenzione si focalizza sugli eventi compresi tra il 1943 e la Liberazione, attraverso lo studio degli atti normativi della RSI e dell'istituzione di uno specifico ente, l'Ispettorato per la Razza di Desenzano, per poi analizzare l'antiebraismo attraverso gli strumenti della propaganda visiva e testuale.
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Usai, Martina <1993&gt. "Politiche di pianificazione familiare sotto la Repubblica Popolare Cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16135.

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La Repubblica popolare cinese, sin dai suoi albori, si è dovuta costantemente confrontare con un tema che ancora oggi riscuote grande interesse, e allo stesso tempo grande preoccupazione: la questione demografica. Al fine di contenere la propria popolazione e realizzare le proprie politiche di sviluppo, la Repubblica popolare ha messo in atto una serie di politiche demografiche, le quali nel corso del tempo sono cresciute d’intensità fino a diventare delle vere e proprie politiche di pianificazione familiare. L’obiettivo di tale elaborato di tesi è quello di fornire un excursus storico di quelle che furono le principali politiche demografiche realizzate dai dirigenti della Repubblica popolare cinese, contestualmente al periodo storico in cui esse furono inserite e all’ideologia dominante dello stesso periodo, al fine di poterne limitatamente valutare i risultati e le implicazioni. Benché rispondere alla domanda: “Le politiche di pianificazione familiare della repubblica popolare cinese hanno funzionato?” sia estremamente complesso, se non potenzialmente impossibile, tale elaborato mira a fornire un quadro completo della situazione in esame, al fine di permettere al lettore di poter sviluppare un parere critico circa le tematiche esposte, tenendo anche conto dei fenomeni sociali coinvolti. Si è tentato in questo elaborato di fornire il suddetto quadro tramite fonti di diversa natura, tra le quali spiccano articoli accademici aggiornati e trattanti differenti settori. In particolar modo, si è cercato di selezionare delle fonti che rappresentassero diversi punti di vista critici, o il più possibile “neutri”, al fine di presentare le tematiche oggetto di studio nella maniera più obbiettiva possibile. Tuttavia, specialmente per quanto riguarda la sfera “sociale” della trattazione, è stato dato grande spazio a opere di attivisti per i diritti umani, quali Harry Wu, che si mostrano critici soprattutto verso i metodi di realizzazione delle politiche di pianificazione familiare in questione. Specialmente per quest’ultima ragione, l’elaborato si presenta in certi punti forse poco neutrale circa le tematiche esposte, ma proprio il grado di violenza registrato nella trattazione permette di giungere a delle conclusioni che, se da un lato forse possono risultare limitate in termini prettamente demografici (tenendo conto, però, anche degli strumenti altrettanto limitati di cui si dispone), dall’altro forniscono un’opinione netta circa le politiche oggetto di studio, condivisibile o meno. Le politiche di pianificazione familiare messe in atto dalla Repubblica popolare cinese non possono essere considerate accettabili in un contesto di rispetto dei diritti fondamentali dell’essere umano.
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Equestri, Melissa <1991&gt. "Le terme romane della X Regio (Venetia et Histria). Dall'età repubblicana al tardo impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6901.

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Resumo:
La tesi prende in esame gli impianti termali (pubblici e privati) della Venetia et Histria. Dopo un'introduzione sulla genesi e lo sviluppo di tale tipologia architettonica nel mondo romano (capitolo 1), viene fatto un inquadramento storico-geografico della X Regio a partire dall’epoca di romanizzazione della Gallia Cisalpina e una panoramica sullo studio delle terme della zona considerata (capitolo 2). Vengono poi prese in esame le terme pubbliche tramite l’analisi delle evidenze archeologiche e, in mancanza o carenza di esse, attraverso lo studio delle fonti epigrafiche e letterarie (capitolo 3); allo stesso modo, infine, tramite l’esame dei resti archeologici vengono presi in considerazione i balnea pertinenti ad abitazioni private (capitolo 4)
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Naccari, Sara <1990&gt. "Le mogli di Cesare come strumento politico.Il ruolo della donna nella Roma tardo repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10408.

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Resumo:
Il presente lavoro prevede la ricerca e l'analisi di fonti antiche, prevalentemente storiografiche, che ci testimoniano il rapporto e l'importanza dei legami matrimoniali di Giulio Cesare. Il matrimonio utilizzato come strumento politico per la scalata al potere mettendo in rilievo anche quello che era il ruolo sociale delle matrone nella roma tardo-repubblicana. Saranno prese in considerazione quattro figure femminili, rispettivamente, Cossuzia, Cornelia, Pompea e Calpurnia facendo intrecciare la loro origine famigliare con la vita del dittatore. Si concluderà con una raccolta di schede dove saranno riportate tutte le fonti che ci parlano di queste figure.
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Ventresca, Roberto. "Prove tecniche d'integrazione. L'Italia e l'OECE negli anni della prima legislatura repubblicana (1947-1953)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424226.

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This thesis analyses the political and cultural profile of the Italian technocrats that, during the first Italy's republican legislature (1948-1953), took part in the Marshall Plan's bodies, such as the Organisation for European Economic Cooperation (OEEC), which concurred to the distribution of Marshall Plan's funds in Europe. In addition, it deals with the reconstruction of the global role played by Italy within the OEEC. Rooted in the framework of the post-war Italian economic reconstruction and of the Cold War, the Marshall Plan (ERP) represented for the centrist government a fundamental turning point for reintroducing Italy in the Western political horizon after the fall of Fascism. Far from assuming that the ERP embodied a unilateral American mechanism of political control over the Italian society, many scholars have outlined that Italy's participation in the ERP was original and to some extent autonomous. Moreover, Italian technocrats (i.e. Campilli, Tremelloni, Malagodi, Saraceno, Menichella) which worked in the OEEC and other ERP's organisations had politically grown up during the Fascism and had shared the cultural pattern of corporatist and State-led economy, which did not always align with the liberal-capitalist pattern promoted by the US in Western Europe after 1945. In this light and according to the most recent historiography on the Cold War, I aim to conceptualise the contradiction existing between the political, economic and cultural background of the Italian technocrats – which were neither merely post-fascists, nor completely adherent of the American model of capitalism - and the free-market oriented framework with which they had to face. Then, paying attention to institutional as well as personal archival sources belonged to some of those personalities, I will investigate whether or not did they build in the ERP institutions a specific “technocratic project” for post-war Italy, exploring the relationships and the degree of political autonomy enjoyed by these technocrats with respect to the main Italian political parties (especially Democrazia Cristiana) between 1947-1953.
Si tratta di uno studio riguardante l'adesione italiana all'OECE negli anni della prima legislatura repubblicana. La ricerca ha preso in esame non soltanto le principali dinamiche del processo di ricostruzione economica italiana nel secondo dopoguerra, ma ha anche analizzato i rapporti internazionali che il Governo De Gasperi attivò con i maggiori Paesi del blocco euro-atlantico: USA, Francia, Gran Bretagna, collocando in tal modo l'esperienza post-bellica italiana all'interno del contesto più ampio dell'avvio della Guerra fredda. Questo lavoro si è soffermato sulla ricostruzione dell'azione politica ed economica promossa dalla delegazione italiana all'OECE negli anni '47-'53, nel tentativo di capire quali fossero i maggiori temi d'interesse coltivati dalla coalizione degasperiana. Ci si è soffermati soprattutto sui temi dell'emigrazione, della liberalizzazione degli scambi e dei pagamenti 3 della realizzazione di progetti di integrazione economica (Unione doganale, Piano Pella, etc.). Si è inoltre analizzato il modo in cui i maggiori Paesi dell'OECE, Francia e Gran Bretagna, guardarono al ruolo giocato dall'Italia all'interno di quella organizzazione. Si è infine riflettuto sulla composizione della delegazione italiana e sull'esperienza politica incarnata dai funzionari e dagli esperti che vi presero parte: si è infatti riflettuto sui rapporti che la delegazione sviluppò con il Governo centrale italiano e, parallelamente, con le altre delegazioni internazionali presenti nell'OECE. Si è infine riflettuto sullo' statuto politico' dei membri della delegazione: funzionari, esperti, tecnici, tecnocrati? Dall'analisi dei documenti archivistici e della bibliografia esistente, si è insomma tentato di ricostruire da un punto di vista globale il ruolo svolto dall'Italia all'interno di questa Organizzazione, analizzandone sia le strategie di fondo, sia le intrinseche contraddizioni, con l'obiettivo di comprendere in quale misura la partecipazione italiana all'interno dell'OECE abbia influito sul più generale processo di ricostruzione economica del Paese e sulla sua collocazione all'interno del processo di integrazione economica europea e della ridefinizione degli equilibri capitalistici occidentali nel secondo dopoguerra.
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Cifani, Gabriele. "Architettura romana arcaica : edilizia e società tra Monarchia e Repubblica". Roma L' Erma di Bretschneider, 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&docl̲ibrary=BVB01&docn̲umber=016392094&linen̲umber=0002&funcc̲ode=DBR̲ECORDS&servicet̲ype=MEDIA.

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50

Campiglio, Lia <1986&gt. "I rapporti politico-economici tra Repubblica Popolare Cinese e Spagna". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1564.

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Resumo:
Lo scopo di questa tesi è quello di fornire un approfondimento sullo sviluppo delle relazioni sino-spagnole in ambito socio-politico ed economico. All’interno del primo capitolo si vuole fornire al lettore un quadro generale del ruolo della Spagna all’interno delle relazioni tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese. Verranno discussi temi riguardanti le linee politiche ed economiche adottate da questi due grandi attori mondiali; verrà posta particolare enfasi sul conflitto tra la diplomazia dell’intera Unione Europea e dei singoli stati membri nei confronti della Cina; si approfondirà il ruolo della Spagna nel contesto degli scambi bilaterali e l’adozione di politiche preferenziali con la RPC. Nel secondo capitolo dell’elaborato si approfondiranno nello specifico le relazioni sino-spagnole. In primis verrà presentato un excursus sulle relazioni diplomatiche e politiche tra le parti; in seguito saranno esaminate le relazioni economiche tra questi due stati. Si partirà parlando della nascita dei rapporti economici tra Spagna e RPC per poi discutere dell’evoluzione delle politiche commerciali, delle esportazioni e degli investimenti spagnoli in Cina e, infine, degli aiuti che la Cina ha offerto alla Spagna durante la recente crisi economica.Sempre all’interno del secondo capitolo si analizzano alcuni casi di imprese spagnole che operano in territorio cinese o che sono state acquisite da società cinesi. Citiamo, come esempio, le compagnie catalane Chupa Chups e Nutrexpa, la società asturiana di trasporti Alsa, le aziende Telefónica e Indra di Madrid.La conclusione dell’elaborato prevede un approfondimento dei rapporti politici ed economici nell’ambito delle relazioni tra RPC, Spagna e America Latina. Verranno in seguito analizzati i principali Paesi di lingua e cultura spgnola; l’influenza che la Cina esercita sui questi ultimi e il conflitto di interessi nato dalla rivalità spagnola e cinese in campo economico.
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