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Casini, Paolo. "Darwin e la filosofia vittoriana". PARADIGMI, n.º 2 (julho de 2011): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002002.

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All'inizio ditre citazioni di Whewell, Butler e Bacone introducono il lettore ai dilemmi "filosofici" di Darwin: l'alternativa tra la creazione iniziale secondo leggi o per singoli eventi; il rifiuto della finalitŕ; l'antitesi caso/necessitŕ; la guerra della natura e la legge di natura; il problema del male. Erano echi dalla cultura teologica che Darwin discusse piů volte, mentre le sue rare citazioni di Hume e Comte, la confutazione di McCulloch, i suoi rapporti con filosofi contemporanei come Whewell, Herschel, Spencer, Huxley, Mill confermano il suo rifiuto della finalitŕ in natura, il suo atteggiamento di scepsi e di prudenza sui massimi problemi, e la piena consapevolezza di aver radicalmente ribaltato, con l'ipotesi dell'evoluzione, l'antico orgoglio antropocentrico della specie, e di aver aperto la strada a una nuova ricerca filosofica sull'uomo.
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Carrasco de Paula, Ignacio, e Maddalena Pennacchini. "Scienza medica e filosofia nella riflessione dei filosofi dell’esistenza". Medicina e Morale 53, n.º 6 (31 de dezembro de 2004): 1189–201. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.623.

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Nella concezione dei pensatori di epoca positivista la scienza è la sola forma di conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido. I positivisti non ammettono, pertanto, il ricorso a cause o principi che non siano riconducibili al metodo della scienza poiché ritengono che questi non fanno progredire il cammino della conoscenza e li considerano una pericolosa ricaduta nella metafisica. Alla filosofia spetta sostanzialmente un unico compito, quello di enunciare dei principi comuni alle varie scienze. Essa detiene la funzione di riunire e coordinare i risultati delle singole scienze, in modo da realizzare una conoscenza unificata e generale. Per contro Jaspers e Weizsäcker considerano la scienza e la filosofia come due distinte strade che conducono alla conoscenza. Essi volendo salvare i rapporti tra le due discipline si sono trovati nella necessità di collocarle su due piani distinti. Si tratta, tuttavia, di una distinzione di tipo contenutistico e metodologico che implica una conciliazione necessaria. E questo perché il limite fondamentale del sapere scientifico risiede proprio nella natura del suo procedimento metodologico. La scienza - vincolata dal suo metodo che le impone di attenersi alle oggettività ipoteticamente costruite - non giunge alla verità delle cose, bensì esclusivamente alla loro esattezza, ossia alla corrispondenza della loro oggettivazione con le ipotesi che l’hanno consentita. Pertanto, le scienze non conoscono il mondo, ma l’ordinamento del mondo da loro ipotizzato. Contro questa tendenza, Jaspers reagì affermando che gli scienziati devono imparare a pensare, e tale obiettivo pedagogico deve essere perseguito dalla filosofia.
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Fiamma, Andrea. "FIAT LUX. ANIMA DEL MONDO, NATURA E CREAZIONE NELL’OPERA DI NICOLA CUSANO". Trilhas Filosóficas 13, n.º 1 (7 de setembro de 2020): 129–46. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v13i1.2401.

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Nicola Cusano (1401-†1464) nelle sue opere rielabora i lineamenti fondamentali delle dottrine filosofiche di Platone e di Aristotele. Il presente saggio mostra come Cusano ridefinisca il concetto platonico di anima del mondo e quello aristotelico di natura allo scopo di presentare una metafisica della creazione che non rifiuti la filosofia antica, ma che la porti a perfezione in una nuova sintesi cristiana.
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FERRAGUTO, Federico. "NATURA E RIVELAZIONE IL CONCETTO DI FINE NEL SAGGIO DI UNA CRITICA DI OGNI RIVELAZIONE DI J.G. FICHTE. UNA RILETTURA FICHTEANA DI KANT". Estudos Kantianos [EK] 4, n.º 1 (15 de julho de 2016): 15–30. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501.2016.v4n1.03.p15.

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Apparentemente scritto più per ragioni di opportunità economica che non per motivi sistematici, il Versuch einer Critik aller Offenbarung occupa una posizione importante nel percorso filosofico di Fichte. In questo suo primo scritto, infatti, il filosofo di Rammenau tenta di colmare un’importante lacuna nel dibattito teologico dell’epoca1, offre una sintesi complessiva della sua formazione filosofica e sviluppa una prima e impegnativa rielaborazione della filosofia di Kant. Non a caso diversi interpreti del Versuch si sono concentrati sulla valutazione del contributo dato da Fichte ai possibili sviluppi della filosofia pratica kantiana e al suo rapporto con la Religion innerhalb der Grenzen der blossen Vernunft2. In questo contesto, l’indagine fichtiana sulle condizioni di possibilità del concetto di rivelazione viene considerata come una tappa indubbiamente decisiva nel passaggio dalla teologia alla filosofia della religione, che coincide con quello da un´indagine che mira alla definizione scientifica dell’essenza di Dio a una descrizione delle condizioni di possibilità del “senso religioso” come espressione della natura dell’essere umano3.
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Gallo, Francesco Luigi. "Tommaso contro se stesso? Pietro Pomponazzi e Tommaso d’Aquino sul problema de anima". Studium. Filosofía y Teología 23, n.º 46 (23 de dezembro de 2020): 191–220. http://dx.doi.org/10.53439/stdfyt46.23.2020.191-220.

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Questo studio si pone due obiettivi. Innanzi tutto vuole essere un invito alla riconsiderazione del confronto tra Pomponazzi e Tommaso d’Aquino sul problema della natura e dell’immortalità dell’anima umana ingaggiato nelle pagine del De immortalitate animae del 1516. Su questo versante, inoltre, l’auspicio è quello di un ritorno sulla figura del Mantovano che troppo spesso viene confinata nell’ingiusta categoria dei cosiddetti filosofi minori. In secondo luogo questa ricerca intende mostrare l’attualità del confronto tra i suddetti filosofi al fine di farne emergere la rilevanza filosofica anche per la ricerca antropologica contemporanea. Sarà messa in evidenza, infine, la strategia filosofico-argomentativa attuata da Pomponazzi: mettere Tommaso in contraddizione con se stesso.
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Duarte, Bruno C. "Filosofia da Física – Física da Filosofia". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 26, n.º 51 (2018): 39–54. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica201826514.

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The oldest systematic program of German Idealism predicted the emergence of a “large‑scale Physics” that would be given “wings” to rise in the days to come. Similarly, Friedrich Schlegel’s experiments on the paradoxical representation of modern Physics as a “practical science of substance” forced him to radically confront the autonomy of the Philosophy of Nature, one of the dominant issues at the end of the 18th century. Schlegel tried to achieve a “higher Physics” by equating what he called the “Physics of the universe” with a “divine Logic”. This hybrid made him consider “natural Physics” in terms of a “Philosophy of Physics” subsuming within itself a “natural history of nature”. Founded upon an idea of Physics as the quintessence of a science yet to come, unified as a living whole, a Philosophy of Physics necessarily implies a Physics of Philosophy – and urges one to rethink the nature of all philosophy.
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Ferrari, Franco. "Natura e costrizione nel paragone della caverna". ΠΗΓΗ/FONS 2, n.º 1 (14 de dezembro de 2017): 123. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3464.

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Riassunto: Con il mito della caverna, Platone riprende uno dei motivi centrali del VI libro della Repubblica, ossia i pericoli ai quali si espongono le nature filosofiche se alle loro qualità naturali non viene affiancato un corretto percorso educativo. Con la liberazione dei prigionieri dalla caverna Platone rappresenta la volontà di preservare il “filosofo naturale” dai rischi ai quali lo espone il contatto con le dinamiche sociali e politiche della città malata; soltanto la costrizione educativa permette che il processo di liberazione sia interamente positivo.Parole chiave: mito della caverna, natura filosofica, liberazione, educazioneAbstract: With the myth of the cave, Plato resumes one of the central motives of the Book 6 of the Republic, the dangers to which the philosophical nature is exposed, if its qualities are not accompanied by a proper educational pathway. With the liberation of the prisoners from the cave Plato represents the will to preserve the “natural philosopher” from the risks to which he is exposed by contact with the social and political dynamics of the sick city; only the educational constraint allows the liberation process to be entirely positive.Keywords: myth of the cave, philosophical nature, liberation, education
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Santos, Bento Silva. "A “ideia de filosofia como ciência originária” na preleção friburguense do KNS (= Kriegsnotsemester) de 1919 (GA 56/57) de Martin Heidegger". Veritas (Porto Alegre) 67, n.º 1 (30 de junho de 2022): e41533. http://dx.doi.org/10.15448/1984-6746.2022.1.41533.

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Em busca de uma compreensão originária da filosofia entre 1919-1923, que incorpore a experienciação da vida em si e para si, e sem que essa ideia de realização de nossas vivências cotidianas dependa de representações abstratas, Martin Heidegger se confrontará criticamente com o cenário filosófico de sua época: a filosofia neokantiana (especificamente Heinrich Rickert, Paul Natorp, Wilhelm Windelband, e Emil Lask), a fenomenologia (Edmund Husserl e Max Scheler), a hermenêutica e as filosofias da vida (Wilhelm Dilthey, Georg Simmel), entre outros. Para captar essa nova compreensão do pensamento filosófico no quadro de uma concepção hermenêutica da fenomenologia em gestação, o presente artigo abordará os primeiros cinco parágrafos do KNS de 1919 (GA 56/57) à luz tanto do próprio curso como das preleções ministradas na primeira docência na Universidade em Freiburg. Nesses parágrafos a ideia da filosofia, compreendida como “ciência originária da vida” terá seu ponto de partida e seu âmbito problemático na “vida fática”, interpretada como verdadeiro e autêntico Faktum do pensamento.
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Oliveira, Manfredo Araújo de. "“É NECESSÁRIO FILOSOFAR NA TEOLOGIA”: UNIDADE E DIFERENÇA ENTRE FILOSOFIA E TEOLOGIA EM KARL RAHNER". Perspectiva Teológica 36, n.º 98 (2 de junho de 2010): 15. http://dx.doi.org/10.20911/21768757v36n98p15/2004.

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Partindo da concepção usual entre os católicos da diferença radical entre filosofia e teologia, K. Rahner vai desenvolver uma tese provocativa: a filosofia é um momento interno que ela mesma pressupõe como sua condição de possibilidade. Ele legitima sua tese tanto teologicamente: a partir da relação entre natureza e graça, revelação e teologia, história universal e história especial da salvação e da revelação; quanto filosoficamente: o ser humano é compreensão de si e da totalidade do ser. A teologia, enquanto atividade humana, está subordinada como qualquer conhecimento, às condições necessárias de todo conhecimento humano. Assim, a filosofia enquanto explicitação transcendental das condições de possibilidade do conhecimento teológico constitui um momento interno de seu próprio trabalho.ABSTRACT: Parting from the usual conception among Catholics about the difference between philosophy and theology, K. Rahner develops a provocative thesis: philosophy is an interior moment which theology itself presupposes as its condition of possibility. He legitimizes his thesis first theologically: the relation between nature and grace, revelation and theology, universal history and the special history of salvation and revelation; and then, philosophically: the human being is self-comprehension and comprehension of the totality of being. Theology, insofar as a human activity, is subordinated as any knowledge to the necessary conditions of all human knowledge. Thus, philosophy, as transcendental expression of the conditions of possibility of theological knowledge, establishes an interior moment of theological activity itself.
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Glombíček, Petr. "The nature of Karl Kraus’ influence on Wittgenstein’s philosophy". Filosofický časopis 71, n.º 2 (2023): 229–50. http://dx.doi.org/10.46854/fc.2023.2r.229.

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Hříbek, Tomáš. "Filip Tvrdý o naturalizaci filosofie". FILOSOFIE DNES 9, n.º 1 (28 de setembro de 2017): 71–79. http://dx.doi.org/10.26806/fd.v9i1.248.

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Článek rozlišuje několik verzí současného naturalismu: revizionistickou, konstruktivní a antireprezentacionalistickou. Revizionistický naturalismus doporučuje nahradit tradiční filosofické zkoumání povahy věcí genetickým zkoumáním původu našich, často mylných, přesvědčení o povaze věcí. Konstruktivní naturalismus akceptuje zadání tradiční filosofie, ale doufá, že dokáže její otázky zodpovědět pomocí více méně vědeckých metod. Antireprezentacionalistický naturalismus je extenzí metaetického expresivismu v tom smyslu, že popírá deskriptivní povahu všech filosofických tezí. Tyto distinkce mohou pomoci klasifikovat jeden z nejexplicitněji naturalistických projektů v novější české filosofii, Nesnáze introspekce (2015) Filipa Tvrdého. Tvrdý oficiálně sleduje genetický, revizionistický projekt, který však nespadá vjedno s antireprezentacionalismem. Avšak v jeho knize najdeme i stopy konstruktivního naturalismu. The paper distinguishes several versions of contemporary naturalism: revisionary, constructive, and non-representational. Revisionary naturalismus pleads substituting the traditional philosophical inquiry into the nature of things by a genetic inquiry into the origin of our – often faulty – beliefs about the nature of things. Constructive naturalism accepts the program of traditional philosophy, yet hoping that its questions could be answered by broadly scientific methods. Non-representational naturalism is an extension of metaethical expressivism, claiming that philosophical claims should not be understood as descriptive in nature. These distinctions can help us classify the most self-consciously naturalistic project in the recent Czech philosophy, Filip Tvrdý’s Troubles of Introspection (2015). Tvrdý is officially pursuing a genetic, revisionary project, which does not coincide with non-representational naturalism. However, there are also traces of constructive naturalism in Tvrdý’s book.
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Prado, Cezar. "LAÇOS DE VÊNUS, CORPOS DE NATURA". Revista Paranaense de Filosofia 2, n.º 1 (26 de julho de 2022): 133–51. http://dx.doi.org/10.33871/27639657.2022.2.1.4739.

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Este ensaio se inicia discutindo os desvios de perspectiva cosmológica de um moleiro no século XVII, similar àquilo que fazia Lucrécio no primeiro século a.C. Ainda neste primeiro momento, apresento os aspectos gerais da “filosofia venusiana” de Lucrécio, enfatizando o tema deste ensaio – o amor – e desdobrando a “filosofia-cosmologia” lucreciana na possibilidade de amores inumeráveis existindo através do universo cintilante. O segundo movimento do ensaio concerne o tema do amor em De rerum natura, entrelaçado com outros temas, nos quais percebemos (i) a formulação de hipóteses históricas ligadas à emergência da civilização, (ii) as proximidades e distâncias entre Lucrécio e a filosofia contemporânea, (iii) o papel dos mitos naquilo que expressam do presente, (iv) a ambiguidade da ética lucreciana para olhos modernos e (v) a impertinência da religião para explicar a natureza das coisas. Finalmente, no terceiro momento/movimento do texto, realizo quatro exposições de produções filosóficas, literárias e cinematográficas nos quais o tema do amor aparece nitidamente, relacionando-os externamente ao pensamento lucreciano.
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Lorenzo Scillitani. "Geopolitica filosofica della democrazia". Społeczeństwo 163, n.º 3 (lipiec–wrzesień) (27 de fevereiro de 2024): 123–33. http://dx.doi.org/10.58324/s.349.

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L’obiettivo del contributo è di richiamare l’attenzione sulla necessità di elaborare una filosofia della democrazia che funga da fondamento per una teoria della democrazia (e della libertà), in mancanza della quale la costruzione di un sistema democratico perde la sua ragion d’essere. Con l’eccezione di Jaspers, il pensiero filosofico contemporaneo non ha messo a tema una riflessione «essenziale» sulla democrazia, alla quale, invece, hanno contribuito politologi e storici – come Fukuyama, Huntington, Brzezinski, Mearsheimer – in una prospettiva che potrebbe definirsi geopolitico-filosofica, e che dovrebbe mostrarsi in grado di far emergere la natura democratica di alcune grandi potenze come fattore di incidenza essenziale nei processi di formazione del loro primato storico-politico, ed economico.
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Farnezi, Joana Angélica de Oliveira, e Luiz Carlos Sureki. "Deus sive Natura: Algumas considerações sobre a filosofia de Baruch Espinosa". Pensar-Revista Eletrônica da FAJE 14, n.º 1 (15 de agosto de 2023): 21. http://dx.doi.org/10.20911/21799024v14n1p21/2023.

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Este artigo apresenta algumas das principais ideias do filósofo Baruch Espinosa que giram em torno da sua concepção de “Deus”. Especialmente duas de suas obras nos orientam: a “Ética” e o “Tratado Teológico-Político”. Nelas Espinosa discorre sobre o imaginário humano, a religião e a política, e, assim, sobre as crenças, a teologia e o Estado. Partindo da concepção espinosiana de “Deus” procuraremos mostrar algumas faces do impacto que ela representa para a filosofia da religião, a filosofia da natureza, a filosofia política, a epistemologia, a teologia e a ética; sublinhando, assim, a grandeza e o vigor da filosofia de Espinosa. Palavras-chave: Deus; Natureza; Teologia; Religião; Política.
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Rosumek, Félix Baumgarten, e Rogério Parentoni Martins. "Ecologia, Filosofia e Conservação". Natureza & Conservação 08, n.º 01 (2010): 87–89. http://dx.doi.org/10.4322/natcon.00801015.

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Mesquita, António Pedro. "Entre Filosofia e Medicina". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 6, n.º 11 (1998): 63–85. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica19986115.

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Any analysis of the Hippocratic anthropology must begin by taking a stand on two quite different issues. On the one hand, it must ascertain a precise and definite meaning of the word ‘Hippocratic’ in such a context, considering the historical problems surrounding the 'real' Hippocrates and the doctrinal heterogeneity of the Hippocratic collection. On the other hand, it must justify the very possibility of an anthropology within the Hippocratic tradition, by accommodating it with the obvious animadversion that its most representative works show towards any philosophical or speculative inquiry. The first problem can be solved by purely historical means, viz. by restricting the object of analysis to the texts that admittedly represent the views of the Hippocratic school. Not so with the second one, which constitutes the truesignificant problem from a philosophical point of view and with which the present article is therefore concerned. After discussing the texts where the question on the nature of man is posed (Ancient Medicine XX, On the Nature of Man I-IV), a general survey of the Hippocratic conception of the theoretical and scientific foundations of clinical practice is given, in order to understand the Statement according to which it is to medicine, and not to philosophy, that an answer to such a question truly belongs. From such a survey a thesis arises: that, according to the Hippocratic perspective, the appropriate answer to the question on the nature of man is not the one that seeks to determine what man is, even by means of the empirical methods of medicine, but the one that reshapes the question itself, thereby replacing the philosophical focus on the knowing of man, for the sake of knowledge, by the clinical focus on the caring of man, for the sake of man himself.
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Mazid, Sukron, Dadang Sundawa e Danang Prasetyo. "Penguatan karakter kebangsaan civitas akademika melalui filosofi nama perguruan tinggi". Jurnal Pendidikan Karakter 14, n.º 1 (27 de abril de 2023): 1–10. http://dx.doi.org/10.21831/jpka.v14i1.53947.

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Tujuan penelitian ini untuk mengungkap filosofi makna nama Tidar sebagai nama perguruan tinggi. Kandungan makna ini dijadikan pedoman dalam membentuk karakter civitas akademika di kampus. Pendekatan penelitian ini deskriptif kualitatif yang dilaksanakan di Universitas Tidar Magelang dari bulan April sampai Oktober 2022. Subjek penelitian ditentukan dengan cara purposive, yakni sesepuh masyarakat sekitar, mantan Rektor Universitas Tidar, rektor yang menjabat saat penelitian ini dilaksanakan, dan akademisi yang mengetahui tentang filosofi dan makna kata Tidar. Nama ini bukan hanya merujuk pada nama daerah maupun bukit ikonik yang ada di tempat tersesbut, namun ada makna filosofi yang dapat dijadikan rujuakan penguatan karakter kebangsaan. Hasil penelitian ini menemukan adanya makna filosofis dari nama Tidar yang dijadikan sebagai pedoman nilai untuk membentuk karakter civitas akademika di Universitas Tidar. Makna filosofis tersebut adalah: (1) Tangguh, yang mempunyai filosofi makna sulit dikalahkan, kuat, handal, dan tekad; (2) Integratif, yakni jujur, objektif, berani, konsisten dan konsekuen, dan iktikad baik; (3) Dedikatif, yakni pengabdian, dedikasi, daya dukung, dan pengabdian kepada bangsa negara; (4) Aktif yang berarti giat, dinamis, bertenaga, akal yang selalu dikedepankan bukan kekuatan fisik yang mengarah emosional; dan (5) Responsif, yakni sifat cepat merespon, menanggapi, tergugah hati berempati, berusaha mengolah rasa dalam bertindak.This study seeks to reveal the philosophy of the meaning of the name Tidar as the name of a university. The content of this meaning is used as a guide in shaping the character of the academic community on campus. This research approach is descriptive qualitative which was carried out at Tidar University, Magelang from April to October 2022. The research subjects were determined in a purposive manner, namely the elders of the surrounding community, the former Chancellor of Tidar University, the chancellor who served when this research was carried out, and academics who knew about philosophy. and the meaning of the word Tidar, not only referring to the name of the area or the iconic hill in that place. The results of this study found the philosophical meaning of the name Tidar which was used as a value guide to shape the character of the academic community at Tidar University. The philosophical meanings are: (1) Tough, which has a philosophy meaning hard to beat, strong, reliable, and determined; (2) Integrative, namely honest, objective, courageous, consistent and consistent, and in good faith; (3) Dedicative, namely devotion, dedication, power, dedication to the nation and state; (4) Active, which means active, dynamic, powerful, always put forward the mind, not physical strength that leads to emotional; and (5) Responsiveness, namely the nature of being quick to respond, responding, being moved to empathize, trying to cultivate feelings in acting.
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Mesquita, António Pedro. "O Que é a Filosofia?" Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 4, n.º 8 (1996): 111–41. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica19964826.

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Dans un article précédent, nous avons essayé de réfuter la thèse selon laquelle la philosophie possède une nature essentiellement indéfinissable. En utilisant cette fois une voie positive, nous cherchons d’établir les conditions d’une définition de la philosophie qui contienne organiquement les éléments suivants: d’abord, la philosophie en tant qu’activité et en tant qu’ensemble de problèmes; deuxièmement, la philosophie et sa nature radicalement créatrice; en dernier lieu, l’identification de la philosophie avec un intérêt irréductiblement philosophique de la raison elle-même. Après la présentation philosophique de la définition proposée, il y a lieu a une discussion de ses virtualités pédagogiques.
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Valsecchi, Alessandro. "Uomo, analogia di Dio: dialettica universale e creazione in Giovanni Scoto Eriugena". Doctor Virtualis, n.º 18 (1 de junho de 2023): 133–57. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/19489.

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Resumo:
Nel pensiero di Giovanni Scoto Eriugena si può ritrovare un rapporto analogico sussistente tra Dio e la natura umana. Ultimo dei grandi neoplatonici, egli propone un sistema filosofico caratterizzato da un movimento universale distinto in tre momenti: la creazione, lo sviluppo e il ritorno. Essi sono identificati rispettivamente al pensiero, alla parola e alla comprensione; tutti e tre mostrano l’analogia tra il creatore e la sua creatura. Nel principio, le cause primordiali di tutte le cose consistono in definizioni, pensate da Dio tramite l’intelletto umano. Nell’operazione che le sviluppa nei loro effetti, queste cause sono pronunciate nel e dal Verbo secondo le regole della dialettica, per essere ricevute e intese dall’uomo. Infine, il ritorno all’unità originaria coincide con la comprensione dell’universo, attraverso uno studio della scrittura e della natura, strumenti necessari a ricostituire la natura umana infranta dal peccato originale e permetterne la deificazione. Lo studio dei rapporti analogici che si presentano costantemente in queste tre tappe universali permette di mostrare l’originalità della filosofia eriugeniana e la sua capacità di rielaborare in maniera inedita alcuni tra i maggiori concetti filosofici della tradizione tardoantica. In the thought of John Scottus Eriugena, an analogical relationship may be found between God and human nature. Last of the great Neo-Platonists, he proposes a philosophical system distinguished by a universal movement divided into three moments: creation, development and return. They are identified respectively with thought, speech and understanding; all three show the analogy between the creator and his creature. In the beginning, the primordial causes of all things consist in definitions, conceived by God through the human intellect. In the operation that develops them into their effects, these causes are pronounced in and by the Verb according to the rules of dialectics, to be received and understood by Man. Finally, the return to the original unity coincides with the understanding of the universe, through a study of scripture and nature, instruments necessary to reconstitute human nature shattered by the original sin and allow its deification. The study of the analogical relationships that constantly arise in these three universal stages allows us to show the originality of Eriugenian philosophy and its ability to rework philosophical concepts from the late antique tradition in a novel way.
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Hirata, Celi. "Francis Bacon e a imagem do livro da natureza". Trans/Form/Ação 46, n.º 4 (dezembro de 2023): 75–98. http://dx.doi.org/10.1590/0101-3173.2023.v46n4.p75.

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Resumo: No artigo, explora-se a concepção da natureza como livro, em Francis Bacon. Por um lado, utilizando essa imagem e confrontando a leitura do livro da natureza e a leitura dos livros dos autores consagrados, Bacon contrapõe duas vias completamente distintas da filosofia natural: a interpretação da natureza em contraste com a via da antecipação da mente. Por outro, ao se referir ao livro revelado e ao livro das criaturas como dois volumes distintos da mesma autoria, Bacon pleiteia a especificidade da investigação científica da natureza e sua relativa autonomia, em relação ao âmbito da religião, ao mesmo tempo que mostra o caráter de continuidade e complementação dos dois livros.
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Nedu, Ovidiu. "Vasubandhu, Trisvabhāvanirdeśa (Indicaţiile referitoare la cele trei naturi)/Vasubandhu, Trisvabhāvanirdeśa (The Indications regarding the Three Own-beings)". Hiperboreea 1, n.º 1 (1 de junho de 2014): 6–27. http://dx.doi.org/10.5325/hiperboreea.1.1.0006.

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Resumo:
Abstract Trisvabhāvanirdesa reprezintă, în opinia unor autori, ultima dintre scrierile lui Vasubandhu (sec. IV), unul dintre fondatorii Vijñānavādei, şcoala idealistă a budhismului Mahāyāna. Scrierea oferă o expunere succintă a ontologiei tripartite a Vijñānavādei. Doctrina şcolii are ca reper fundamental teoria celor trei naturi proprii (trisvabhāva), care ierarhizează întregul univers pe trei niveluri de realitate: cel al realităţii absolute (parinişpanna svabhāva – natura desăvârşită), cel al existenţei condiţionate, al fluxului cauzal amorf (paratantra svabhāva – natura dependentă) şi cel al experienţei subsumate categorial, al experienţei specifice fiinţei umane (parikalpita svabhāva – natura concepută). Dintre acestea, primele două au realitate, pe când cel de-al treilea este ireal şi constituie obiectul criticii filosofice.
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Forte, Bruno. "Considerazioni teologiche intorno all'ingegneria genetica". Medicina e Morale 41, n.º 6 (31 de dezembro de 1992): 1063–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1081.

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Lo studio, prendendo le mosse dalla considerazione che l'ingegneria genetica tocca la relazione tra uomo, natura e cosmo, nonché quella tra l'uomo ed i suoi simili, prende atto della diversità di ritmi che i tempi biologici hanno rispetto a quelli storici per via delle rilevanti possibilità che l'uomo ha di intervenire sulla realtà. L'ingegneria genetica è, così, inquadrata nella più generale "crisi ecologica", dalle profonde radici filosofiche che sono tratteggiate dall'Autore. Vengono poi valutate criticamente le accuse che la filosofia ha mosso alla tradizione ebraico-cristiana riguardo al rapporto uomo-natura. Lo studio evidenzia ed analizza, infine, come tale tradizione si fondi non sull'autonomia bensì sull'eteronomia dell'uomo, ovvero sulla relazione tra l'essere umano e il Creatore nella solidarietà con tutto il creato, visto nella sua "interiorità". Alla luce di tali premesse saranno eticamente accettabili quegli interventi di ingegneria genetica che riconoscono come premessa l'eteronomia fondatrice prima citata, cioè il rispetto della centralità ed il valore assoluto della persona umana, in una dinamica di etica della solidarietà e della responsabilità.
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Marciano, Bruno. "Il rapporto estetico con la natura nella filosofia di Berkeley". Rivista di estetica, n.º 55 (1 de março de 2014): 247–70. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1020.

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Balenci, Marco. "La filosofia della natura come fondamento del metodo analitico junghiano". STUDI JUNGHIANI, n.º 57 (julho de 2023): 46–62. http://dx.doi.org/10.3280/jun57-2023oa16029.

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Jung è stato particolarmente influenzato da Paracelso, Johann von Goethe, Friedrich Nietzsche e Carl Gustav Carus. Di quest'ultimo Jung ha seguito la teoria della psiche pubblicata nel 1846, dove per la prima volta l'inconscio svolge un ruolo centrale. Nel 1970 James Hillman aveva segnalato che non è possibile comprendere il pensiero di Jung senza lo sfondo costituito da Carus e dalla filosofia della natura, ma gli analisti e i biografi di Jung hanno per lo più trascurato questo fatto. Tale omissione ha contribuito a favorire una visione freudocentrica della teoria junghiana e un indebito avvicinamento alla tecnica psicoanalitica. La "regola fondamentale" adottata da Jung era infatti considerare ogni caso come nuovo e unico. Una recente ricerca ha evidenziato che questo approccio personalizzato era molto simile al metodo terapeutico di Georg Groddeck. Il fatto che sia Jung che Groddeck fossero seguaci della filosofia della natura dimostra che questo background culturale ha contrassegnato i loro concetti terapeutici. Infatti, condividevano l'idea della guarigione naturale e lo scopo della terapia. Jung e Groddeck conducevano soltanto analisi vis-à-vis e sono stati i primi a proporre una concezione dialettica della relazione analitica, per cui i loro metodi terapeutici erano profondamente diversi dalla tecnica freudiana. Semmai, l'approccio di Jung si rivela vicino a quello di Carl Rogers.
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Morani, Roberto. "L’eticità come seconda natura nella Filosofia del diritto di Hegel". Studia Hegeliana 8 (28 de junho de 2022): 155–72. http://dx.doi.org/10.24310/studiahegelianastheg.v8i.14538.

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Il saggio focalizza quattro significati fondamentali del concetto di seconda natura in Hegel e ne ricostruisce i legami, i nessi interni, le implicazioni per la comprensione dell’intera Geistesphilosophie. Attraverso il concetto di seconda natura, infatti, è possibile evidenziare la connessione tra spirito soggettivo e spirito oggettivo e mostrare che le sfere dello spirito non sono prive di unificazione e provengono da una radice comune. Al termine del saggio emerge che il concetto di seconda natura ha inoltre uno statuto ambivalente: da un lato, esso rende possibile l’idealizzazione della natura e l’innalzamento alla dimensione dello spirito, dall’altro implica una naturalizzazione dello spirito ossia la sua autonegazione.
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De Souza, Galileu Galilei Medeiros. "FILOSOFIA COMO TAREFA". Síntese: Revista de Filosofia 45, n.º 141 (30 de abril de 2018): 113. http://dx.doi.org/10.20911/21769389v45n141p113/2018.

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Resumo:
Resumo: O artigo tem como objetivo evidenciar o sentido da filosofia como tarefa e algumas consequências que disso advêm, como a superação de limitações epistemológicas relacionadas com a identificação entre conhecimento e reflexão, fundamento de teses sobre o fim da verdade. Toma-se como elemento norteador a filosofia da ação de Maurice Blondel, especialmente recorrendo aos dois escritos que compõem Le point de depart de la recherche philosophique (publicados em janeiro e junho de 1906). Adotando uma metodologia dialética, o presente texto parte do exame da questão da crise da razão e de sua ligação com a interpretação da reflexão como instrumento de conhecimento; são examinadas algumas hipóteses sobre o ponto de partida da filosofia, ligadas ao realismo, ao idealismo crítico e ao intuicionismo; atinge-se, enfim, a individuação do conhecimento em ato, que se mostra um processo de elucidação da prospecção pela reflexão, como o modo de conhecer próprio da pesquisa filosófica.Abstract: This paper aims to highlight the nature of philosophy as a task and show some resulting epistemological consequences, such as the overcoming of epistemological limitations related to the identification between knowledge and reflection, basis of theses on the end of truth. Maurice Blondel´s work, the philosophy of action, will be our guiding element, especially his two writings making up Le point de départ de la recherche philosophique (published in January and June 1906). Using a dialectical methodology, this paper starts by examining the question of the crisis of reason and its connection with the interpretation of reflection as a tool of knowledge. It then examines some assumptions concerning the starting point of philosophy that are related to realism, critical idealism and intuitionism. Finally, it discusses the issue of individuation of knowledge as act which is a process of elucidating prospection through reflection, as the proper way of acquiring knowledge in philosophical research.
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Guido, Humberto Aparecido de Oliveira. "problema da linguagem na transição da filosofia humanista para a filosofia moderna". Educação e Filosofia 11, n.º 21/22 (3 de outubro de 2008): 225–44. http://dx.doi.org/10.14393/revedfil.v11n21/22a1997-894.

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Resumo:
Resumo: Este artigo introduz a problemática da ruptura epistemológica ocorrida durante a passagem da Filosofia Humanista para a Filosofia Moderna, apresentando a linguagem como elemento de descontinuidade na transição entre um período e outro. A argumentação reforça os elementos comuns aos dois períodos para apresentar a linguagem como mudança de paradigma do estudo da natureza, sendo a matemática, além da sua correspondência com a estrutura da mente humana, essa nova forma de linguagem que instaura a representação como a possibilidade única para a expressão da verdade. Palavras-chave: Humanismo; Modernidade; Linguagem; Filosofia da Ciência. Abstract: This article introduces the problem of epistemological cut in the transition from Humanistic to Modem Philosophy with focus on language as discontinuity component in that transition. The argument stresses the common elements between two periods and discusses the language as change of paradigm in the study of nature. Matemathics is both: correspondence with the structure of human mind and a new form of language that makes representation the only possible expression of truth.
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Trevisani, Renato Cesar. "A INFLUÊNCIA DO DIREITO NATURAL E DA FILOSOFIA NAS DECISÕES JUDICIAIS". Nucleus 11, n.º 1 (30 de abril de 2014): 285–92. http://dx.doi.org/10.3738/1982.2278.1075.

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Kulsum, Umi. "Epistemologi Islam Dalam Tinjauan Filosofis". Urwatul Wutsqo: Jurnal Studi Kependidikan dan Keislaman 9, n.º 2 (17 de setembro de 2020): 229–41. http://dx.doi.org/10.54437/urwatulwutsqo.v9i2.185.

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Resumo:
Branch epistemology is from the scientific discipline of knowledge that discusses its nature, scope, and limitations. This study is a means of solving a fundamental question. In Islamic thought, there are three epistemological structures, namely Bayani, Irfani, dan Burhani. Bayani epistemology, is defined as athought that emphasizes the authority of the texs (nas), which means understanding the texs as knowledge without any interpretation. While the epistemology of Irfani is called presented knowledge (hudluri Science). This epistemology is developed and used in sufi society. While epistemology Burhani, can be defined as an activity to realize the truth of a proposition (qadhiyah ) through a deductive approach developed by many philosophical figures.
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Frigerio, Christian. "Bergson sulla spiaggia: rêverie marina e ontologia della memoria". ACME 75, n.º 1 (16 de março de 2023): 175–90. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/19888.

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Questo articolo si propone come contributo alla teoria della rêverie degli elementi naturali sviluppata da Gaston Bachelard. Si argomenterà che la contemplazione del mare sollecita una visione particolare del mondo che può affettare le nostre idee del tempo e della memoria. Sulla scia del famoso detto di Eraclito, quella del fiume è sempre stata l’immagine principale per descrivere la natura inafferrabile del tempo; ma il mare, il luogo dove finiscono tutti i fiumi, fornisce una perfetta analogia naturale per la conservazione del «passato in sé» attorno cui Henri Bergson ha costruito la sua teoria della durata e della memoria: niente scompare davvero, e così il passato viene dotato della consistenza e della vivida eternità che la filosofia tradizionale attribuiva all’essere. Intercessori dal panorama letterario, uniti alla considerazione filosofica di alcune immagini ricorrenti – specialmente quelle del relitto e della città sommersa – aiuteranno ad approssimare la rêverie marina al pensiero di Bergson, approssimazione che si compirà nella conclusione.
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Da Silveira Pinheiro, Juliana. "Natureza humana entre a filosofia e a medicina". Sofia 11, n.º 2 (3 de agosto de 2022): e11236534. http://dx.doi.org/10.47456/sofia.v11i2.36534.

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Resumo:
Neste artigo, pretendemos analisar textos significativos do Corpus Hippocraticum que tratam da natureza humana, a fim de responder a uma pergunta colocada por alguns médicos hipocráticos: quem estaria mais apto a definir a natureza humana, médicos ou filósofos? Analisamos os escritos Da natureza do homem, Medicina antiga, Sobre a arte médica, Sobre as carnes, Sobre as enfermidades IV e Sobre a dieta, e compreendemos a importância da filosofia, para a maioria de seus autores, para responder a esta questão, na medida em que ela fornece fundamentos sobre a natureza em geral e especificamente sobre a natureza humana, aos moldes da filosofia pré-socrática. A cosmogonia dos pré-socráticos, e em especial a de Empédocles referida por muitos desses autores, busca encontrar os elementos primários da constituição do universo, necessária também para compreender a constituição física do homem, imprescindível para o médico. A resposta à pergunta não seria, portanto, excludente. Ela mostra como, para a medicina hipocrática, de modo geral, a natureza humana é concebida entre a medicina e a filosofia. ABSTRACT In this article, we intend to analyze significant texts from the Corpus Hippocraticum dealing with human nature, in order to answer a question posed by some Hippocratic physicians: who would be better able to define human nature, physicians or philosophers? We analyzed the writings On the nature of man, Ancient medicine, The art, On fleshes, On diseases IV and On regimen, and we understood the importance of philosophy, for most of its authors, to answer this question, insofar as it provides foundations about nature in general and specifically about human nature, along the lines of Presocratic philosoph. The cosmogony of the Presocratics, and especially that of Empedocles referred to by many of these authors, seeks to find the primary elements of the constitution of the universe, which is also necessary to understand the physical constitution of man, which is essential for the physician. The answer to the question would not, therefore, be exclusive. It shows how, for Hippocratic medicine, in general, human nature is conceived between medicine and philosophy.
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Gonçalves, Márcia C. F. "A Fundamentação do Problema da Liberdade sobre os Princípios da Natureza de Schelling". Analytica - Revista de Filosofia 15, n.º 1 (1 de agosto de 2013): 91–108. http://dx.doi.org/10.35920/arf.v15i1.620.

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O tratado de Schelling publicado em 1809 com o título Philosophischen Untersuchungen über das Wesen der menschlichen Freiheit (Investigações filosóficas sobre a essência da liberdade humana) constitui apenas aparentemente um sistema de filosofia prática diferente de seus sistemas anteriores de filosofia da natureza e da identidade. Este artigo visa demonstrar a proximidade entre estes sistemas, a partir do reconhecimento de três teses de filosofia da natureza que fundamentam a filosofia da liberdade de Schelling: 1º) sobre a unidade originária de espírito e natureza; 2º) sobre a dualidade de princípios no interior da natureza; 3º) sobre a possibilidade da liberdade na natureza. Abstract:Schelling's treatise published in 1809 under the title of Philosophischen Untersuchungen über das Wesen der menschlichen Freiheit (Philosophical Investigations concerning the Essence of Human Freedom) is only apparently a system of practical philosophy that differs from his earlier systems of philosophy of nature and of identity. This article aims to demonstrate the proximity between these systems, based on the recognition of three theses of philosophy of nature that based Schelling's philosophy of freedom: 1) on the originally unity of mind and nature; 2) on the dual principles within nature; 3) on the possibility of freedom in nature.
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Ribeiro Ferreira, Maria Luísa. "As Mulheres Entram na Filosofia". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 9, n.º 17 (2001): 61–77. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica2001917/185.

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Quand Socrate, dans Phédon, ordonne aux femmes de sortir de sa chambre, pour qu’il puisse mourir entouré de ses disciples, il a marqué la place des femmes dans la philosophie - l ’absence. Cette situation commence à être contestée au XXème siècle. Après l’éclaircissement des concepts de “philosophie féministe” et de “philosophie au féminin”, ce texte se propose analyser les différentes orientations philosophiques contemporaines qui considèrent la femme et le féminin comme des philosophèmes légitimes. Il termine avec la discussion de quelques questions inévitables pour qui se penche sur la place des femmes en philosophie: la spécificité d’une philosophie au féminin, la validité d ’une nature féminine, la possibilité d’une éthique de la différence.
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Vickers, Brian. "L'ambigua natura della magia: Filosofi, streghe, riti nel Rinascimento. Paola Zambelli". Isis 85, n.º 2 (junho de 1994): 318–20. http://dx.doi.org/10.1086/356840.

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Cellucci, Carlo. "Filosofia della matematica top-down e bottom-up". PARADIGMI, n.º 3 (dezembro de 2011): 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-003008.

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La filosofia della matematica degli ultimi decenni viene comunemente distinta in filosofia della matematica mainstream e filosofia della matematica maverick. Nell'articolo si analizzano i limiti di entrambi questi tipi di filosofia della matematica e si propone in alternativa un approccio bottom-up, secondo cui vi č continuitŕ tra i procedimenti di soluzione di problemi che l'evoluzione ha incorporato negli organismi e i procedimenti con cui si risolvono problemi matematici nella matematica intesa come disciplina. Si sostiene che questioni tradizionali della filosofia della matematica, quale quella della natura degli oggetti matematici, possono essere trattate in termini di tali procedimenti.
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Rasmussen, Anders Moe. "Kant – filosofiens Luther?" Dansk Teologisk Tidsskrift 80, n.º 1 (16 de maio de 2017): 3–12. http://dx.doi.org/10.7146/dtt.v80i1.106344.

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This paper discusses Kant’s philosophy as a possible heir to Lutheran thought. Comparing Kant’s philosophy to that of Descartes reveals some interesting common presuppositions and convictions between Luther and Kant . Their shared conviction about the illegitimacy of reasoning about the ultimate nature of God and the world is especially stressed, which in Kant leads to the idea of the finitude of reason, an idea that runs through both his theoretical and his practical philosophy. It remains an open question, however, whether Kant, though he repeatedly stresses the finitude of reason, escapes the tendency, socharacteristic of the enlightenment, to absolutize human subjectivity.
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Figueiredo, Maria José. "Bases da Filosofia Política de Aristoteles". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 13, n.º 26 (2005): 129–51. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica2005132629.

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Aristotle’s practical philosophy should be seen as an organic whole, in which ethics and politics are intimately connected, in a relation of mutual dependency. This happens for several reasons, of which I shall mention two: first, because man is a political animal by nature, since it is inside a community that conflicts are created that lead to questions about right and wrong; second, because it is inside a community that these conflicts are solved, and character formation takes place, through the legal imposition of a certain conduct. These are the two topics discussed on this essay.
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Ridwan, Ridwan. "Konstruksi filosofis akad-akad ekonomi syariah". IJTIHAD Jurnal Wacana Hukum Islam dan Kemanusiaan 15, n.º 2 (22 de janeiro de 2016): 257. http://dx.doi.org/10.18326/ijtihad.v15i2.257-274.

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The problem that frequently appears in Islamic economic contract is the debate on its normative legaland philosophical basis. This article will explain that many contracts in Islamic economic law are basedon the philosophy of law. The philosophy of Islamic economic law is based on triangle concept, i.e.philosophy of God, human being, and nature. It is characterized by God-oriented (rabbani) and humanity-oriented (insani) economy. Its God-oriented character preceives Allah (God) as the center ofhuman awareness in performing economic activities and it reflects in economic behavior considering thenature of human being and promoting the values of goodness, justice, and mutual relationship.
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IMPERATO, Luigi. "La presenza di Kant nella psicologia ricostruttiva di Natorp". Estudos Kantianos [EK] 11, n.º 2 (17 de janeiro de 2024): 103. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501.2023.v11n2.p103.

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In questo articolo mi occupo della presenza di Kant nella psicologia di Paul Natorp. Dopo un’introduzione in cui analizzo la questione della psicologia nella filosofia postkantiana, mi concentro sul ruolo della psicologia nel sistema kantiano e mostro per quale motivo per Kant essa non possa essere una vera scienza della natura; in seguito, mi concentro sulla possibilità di una presunta “psicologia trascendentale”. Procedo, subito dopo, ad analizzare il rapporto tra psicologia e logica in Hermann Cohen e a mostrare i fondamenti della psicologia fenomenologica di Natorp; nell’ultimo paragrafo, discuto nel dettaglio i temi kantiani della psicologia di Natorp e anche i relativamente pochi motivi di disaccordo.
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CONRY, YVETTE. "LAMARCK, PENSEUR DE FRONTIÈRE1". Nuncius 9, n.º 2 (1994): 559–92. http://dx.doi.org/10.1163/182539184x00955.

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Resumo:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>È una presentazione generale dell'opera di Lamarck, opera sviluppatasi al confine fra campi e attività diversi: filosofia naturale, speculazione sulla natura e le leggi della vita, problemi tecnici della descrizione e classificazione dei materiali dei musei e delle collezioni, insegnamento al Muséum appena riformato, ambizioni ideologiche e patriottiche di un sapere unitario fondato scientificamente. Lamarck, pensatore di frontiera, era profondamente radicato nei suoi diversi ambienti. La struttura del Muséum, del resto, favoriva la reciproca fecondazione delle idee e discipline. Alla luce di un esame dei condizionamenti materiali e istituzionali di cui l'opera di Lamarck risentì, vengono considerati i suoi aspetti più importanti: la ricerca del sistema naturale di classificazione, il passaggio dalla botanica alla zoologia, l'idea di serie, il problema della diversità biologica, il trasformismo, il concetto di «organizzazione» (in tutte le sue implicazioni politiche, amministrative e pedagogiche, oltre che biologiche), la sistematizzazione del sapere, l'impostazione naturalistica delle questioni filosofiche e morali, il rapporto con i colleghi (in particolare con Cuvier).
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Simporè, Jacques. "Il personalismo nell’area culturale africana". Medicina e Morale 53, n.º 2 (30 de abril de 2004): 353–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.649.

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Resumo:
< Ai nostri tempi, più che mai, il tema dell’essere umano sta al centro dei dibattiti. Ogni cultura, ogni tendenza filosofica cerca di svelare il mistero dell’uomo e di dare senso e valore all’agire umano. Perciò, il personalismo ha ricoperto più volti nella storia della filosofia. La presente relazione descrive quello africano prendendo come esempio il personalismo sociale dei Bantu e dei Mossi. Per i Bantu, non c’è dicotomia tra essere e Forza Vitale che anima quello che esiste e che sussiste. Poiché, secondo loro, senza questa Forza Vitale non si può immaginare un concepimento dell’essere. Ogni cosa che esiste ha la sua Forza Vitale. Ogni tentativo volto a diminuire o distruggere la Forza Vitale di una persona è una colpa che va punita, non solo dalla società ma anche dagli antenati nell’al di là. Al contrario, contribuire a rafforzare la Forza Vitale dell’uomo e della natura è un atto lodevole. I Mossi, volendo esprimere allo stesso tempo la ricchezza e l’ambiguità della persona umana, hanno elaborato una antropologia fondata su quattro elementi: “sigré”, Forza Vitale ancestrale che si eredita dagli antenati; “kinkirga”, Forza Vitale celeste, personale, immortale; “siiga”, Forza Vitale terrestre, ponte gettato tra il sigré e il kinkira; E “yinga”, Corpo, struttura carnale ove si uniscono queste tre forze della vita per costituire la persona che si esprime con ambivalenza in società. Ponendo la vita come principio primo e mettendo l’enfasi sull’agire della persona nella società, la filosofia africana “vitalista” ha elaborato un personalismo di tipo sociale.
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Ternes, José. "MODERNIDADE, CIÊNCIA, FILOSOFIA". Revista Observatório 4, n.º 2 (1 de abril de 2018): 298. http://dx.doi.org/10.20873/uft.2447-4266.2018v4n2p298.

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Resumo:
O texto faz incursões por alguns textos de historiadores do pensamento ocidental objetivando apreender alguns aspectos decisivos da modernidade, como também mostrar que no tempo presente ocorre o desencantamento das promessas, demasiadamente otimistas, dos séculos XVII e XVIII. Do ponto de vista epistemológico, demonstra que a revolução da modernidade tem a ver com mudanças de objetos, argumentando que entender nossa época significa perguntar-se acerca da natureza dos novos objetos nascidos ou constituídos a partir dos começos do século XIX. Essa inversão epistemológica moderna requer outra relação com o saber, o que coloca para a Educação exigências maiores do que apenas a instrução. E questiona: se o saber moderno é tão frágil, tão efêmero, tão pouco seguro, por que com ele nos ocupar? Não poderia a escola, a universidade, estar a serviço de outras instâncias, mais urgentes talvez, do que o saber? O que se quer com a educação? PALAVRAS-CHAVE: Filosofia; Modernidade; Educação. ABSTRACT The text makes inroads into some texts of historians of Western thought in order to apprehend some decisive aspects of modernity, but also to show that at the present time there is the disenchantment of the overly optimistic promises of the seventeenth and eighteenth centuries. From the epistemological point of view, it demonstrates that the revolution of modernity has to do with changes of objects, arguing that understanding our age means asking about the nature of new objects born or constituted from the beginnings of the nineteenth century. This modern epistemological inversion requires another relation with knowledge, which places more demands on education than instruction alone. And he asks: if modern knowledge is so fragile, so ephemeral, so uncertain, why should it occupy us? Could not the school, the university, be at the service of other instances, perhaps more urgent, than knowledge? What do you want with education? KEYWORDS: Philosophy; Modernity; Education. RESUMEN El texto hace incursiones por algunos textos de historiadores del pensamiento occidental objetivando aprehender algunos aspectos decisivos de la modernidad, como también mostrar que en el tiempo presente ocurre el desencanto de las promesas, demasiado optimistas, de los siglos XVII y XVIII. Desde el punto de vista epistemológico, demuestra que la revolución de la modernidad tiene que ver con cambios de objetos, argumentando que entender nuestra época significa preguntarse acerca de la naturaleza de los nuevos objetos nacidos o constituidos a partir de los comienzos del siglo XIX. Esta inversión epistemológica moderna requiere otra relación con el saber, lo que coloca para la Educación exigencias mayores que sólo la instrucción. Y pregunta: si el saber moderno es tan frágil, tan efímero, tan poco seguro, por qué con él nos ocupar? ¿No podría la escuela, la universidad, estar al servicio de otras instancias, más urgentes tal vez, que el saber? ¿Qué se quiere con la educación? PALABRAS CLAVE: Filosofía; Modernidad; Educación.
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Gonçalves, Mateus Toledo. "A natureza intersubjetiva do significado em Bakhtin e Wittgenstein". Bakhtiniana: Revista de Estudos do Discurso 17, n.º 2 (abril de 2022): 142–56. http://dx.doi.org/10.1590/2176-4573p54242.

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RESUMO Esse artigo propõe fazer uma comparação entre as filosofias da linguagem de Bakhtin e de Wittgenstein. Em particular, nos interessará a pergunta sobre como esses dois filósofos pensaram a ideia de que o significado linguístico tem necessariamente uma natureza intersubjetiva. Para isso, serão abordados o argumento wittgensteiniano contra a linguagem privada, como discutido nasInvestigações filosóficas, em particular em §258, e a tese bakhtiniana da orientação dialógica do discurso, como discutida no início do capítulo 2 d’O discurso no romance.
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Mastrogiacomo, Elisabetta. "Scienza e filosofia della natura nel recueil di A.-F. Boureau-Deslandes". Archives Internationales d'Histoire des Sciences 57, n.º 158 (junho de 2007): 125–36. http://dx.doi.org/10.1484/j.arihs.5.101748.

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Jon Arrizabalaga. " Girolamo Fracastoro: Fra medicina, filosofia e scienze della natura (review)". Bulletin of the History of Medicine 82, n.º 2 (2008): 440–42. http://dx.doi.org/10.1353/bhm.0.0026.

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Araldi, Clademir Luís. "Organismo e Arte na Filosofia de Nietzsche". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 15, n.º 29 (2007): 35–47. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica200715294.

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Resumo:
This article aims at analyzing the relations between art and organism in Nietzsche’s thought, having as its guiding line the attempt to build a new interpretation of the nature, beyond the ancient and modern teleological models. Using Nietzsche’s critique to Kant’s and Espinosas’s models of organism, it is questioned if the creation of artistic matrix expresses the effective relations of power in the world, or if it is a manifestation of the will to power, while being human will for illusion.
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SEGALA, MARCO. "G. W. F. HEGEL, La filosofia della natura. Quaderno jenese 1805-1806, Milano, Guerini e Associati, 1994, xx + 153 pp. («Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Hegeliana», 7)." Nuncius 10, n.º 2 (1995): 909–10. http://dx.doi.org/10.1163/182539185x01638.

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SEGALA, MARCO. "G. W. F. HEGEL, La filosofia della natura. Quaderno jenese 1805-1806, Milano, Guerini e Associati, 1994, xx + 153 pp. («Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Hegeliana», 7)." Nuncius 10, n.º 2 (1 de janeiro de 1995): 909–10. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x01632.

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Turmuzi, Muhamad, e Fatia Inas. "Pendidikan Islam Ramah Budaya: Pendekatan Filosofis". Journal of Islamic Education Research 1, n.º 02 (25 de junho de 2020): 15–27. http://dx.doi.org/10.35719/jier.v1i02.21.

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Lately, the emergence of various problems in human life, especially in education. One of the issues or issues that are quite viral in this modern era is the fragility or in other words the shifting of Islamic values about tolerance towards all tribes and cultures. Therefore, the presence of this study aims to examine how the concept of Islamic education in overcoming various human problems or in the term "humanizing humanity" in the sense of Islamic education as a potential transaction process in culture related to specific Islamic values in dealing with ethnic, cultural differences, and various problems of human life, especially in education. By using a philosophical approach which is one branch of philosophy that discusses the nature of human knowledge. His philosophy is similar to Islamic education taught by the Prophet long before his preaching that did not look at ethnicity, religion, culture, and nation.
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Kurniasari, Ni Gusti Ayu Ketut, e Ahmad Toni. "Filosofi Hindu Narasi Banalisme Filosofi Hindu Dalam Konten Wonderland Indonesia 2 Karya Alffy Rev". Dharma Duta 20, n.º 2 (12 de dezembro de 2022): 49–62. http://dx.doi.org/10.33363/dd.v20i2.874.

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This study raises the topic of Hindu pghilosophy contained in the Wonderland Indonesia 2 video by Alffy Rev. The method is narrative analysis with secondary text data in the form of videos on the youtube channel. The results show the: the prologue narration describes the historical symbol constructs the were excavated in the garuda mythology, the Majapahit symbol and depict the under or dark culture of the dragon and the light culture of the garuda. The content narration describes the relationship between the historicity of the mythological wolrd of garuda, Majapahit and national values combined with traditionl art of folk songs and supporting costume elements between various dimensions of banality. The element of banality constructed by the text produser describes a narrative about the integration and unification of the dimensions of nature, creation manajement and idependence after destruction in the trisula philosophy wich is integrated in Hindu culture and teachings. In the final naarative, it is described how the relationship between history and the younger generation of Indonesia is as a form of reconstruction of the values struggle and multiculturalism as a reading of the history of mythology, the history of Majapahit, the history of the independence of the Indonesian nation.
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