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Teses / dissertações sobre o tema "Claudius family"

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Whitacre, Amanda Joree. "Disability and Ability in the Accounts of the Emperor Claudius". Kent State University / OhioLINK, 2018. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=kent1532088905482623.

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2

Morita, Kazumasa. "Claudin multigene family encoding four-transmembrane domain protein components of tight junction strands". Kyoto University, 1999. http://hdl.handle.net/2433/181737.

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3

Kubota, Koji. "Ca^[++]-independent cell-adhesion activity of claudins, a family of integral membrane proteins localized at tight junctions". Kyoto University, 2000. http://hdl.handle.net/2433/180839.

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4

Alleva, Claudia [Verfasser]. "Role of extracellular gate in cation coupling in the glutamate transporter family / Claudia Alleva". Düsseldorf : Universitäts- und Landesbibliothek der Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf, 2021. http://d-nb.info/1241326916/34.

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5

MISSAGLIA, SARA. "Molecular genetics of familial tubulopathiens: claudin -16 and claudin-19 mutations in familal hypomagnesemia, hypercalciuria and nephrocalcinosis". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/18919.

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Resumo:
L’ipomagnesemia, ipercalciuria e nefrocalcinosi familiare (FHHNC; OMIM 248250) è una tubulopatia renale rara a trasmissione autosomica recessiva, caratterizzata da perdita della funzione di riassorbimento del magnesio, ipercalciuria, nefrocalcinosi, formazione di calcoli renali, ricorrenti infezioni renali e progressiva insufficienza renale (i pazienti sono candidati a trapianto renale). I pazienti sono anche soggetti a spasmi muscolari, convulsioni e anomalie oculari. Sono inoltre stati osservati alti livelli dell’ormone paratiroideo (PTH) nel corso della malattia. Fino ad oggi la FHHNC è stata diagnosticata in circa 200 individui sparsi in tutto il mondo. Nelle famiglie FHHNC finora indagate la sindrome cosegrega con mutazioni nei geni CLDN16 e CLDN19. Questi due geni codificano per due proteine appartenenti alla famiglia delle claudine, le claudine 16 e 19, espresse nelle tight junctions nel tratto ascendente spesso dell’ansa di Henle. Attualmente si hanno poche informazioni sulla struttura e funzione di queste due proteine. È stato però ipotizzato che, interagendo tra loro, formerebbero dei pori attraverso cui passerebbe il magnesio secondo gradiente elettrochiminco. Lo scopo principale di questo studio è stato quello di (1) espandere lo spettro delle mutazioni nei geni CLDN16 e CLDN19 nelle famiglie FHHNC e indagare la loro distribuzione all’interno di popolazioni differenti e diverse aree geografiche, (2) cercare di stabilire una correlazione genotipo-fenotipo nei pazienti affetti dalla patologia e contribuire all’analisi della relazione struttura-funzione delle claudine 16 e 19, (3) identificare altri eventuali geni coinvolti nell’insorgenza della FHHNC, (4) e, poiché recenti studi hanno associato la sovraespressione di CLDN16 con una diminuzione dell’aggressività del carcinoma al seno, indagare se le mutazioni in CLDN16 identificate come causa dell’insorgenza della FHHNC possano influire sulle eventuali capacità antitumorali della proteina. Lo studio presentato in questa tesi di dottorato è stato condotto su 27 famiglie FHHNC non consanguinee, per un totale di 33 pazienti sottoposti ad analisi genetica. Per ciascuno di questi pazienti e per alcuni parenti sani abbiamo raccolto campioni di sangue dai quali sono stati estratti DNA, RNA totale e proteine. Per ciascuno dei 33 pazienti FHHNC l’analisi genetica è iniziata con il sequenziamento diretto dell’intera regione codificante e dei siti di regolazione dello splicing del gene CLDN16. In 12 pazienti abbiamo identificato complessivamente tre nuove mutazioni non senso (R214X, W217X, Y213X), quattro nuove variazioni presumibilmente associabili all’insorgenza della malattia (L116F, C120Y, G239V, E294K) e cinque mutazioni già precedentemente descritte (S110R, N123fs, L145P, R149X, L151F). Per i 21 pazienti FHHNC, risultati negativi per mutazioni nel gene CLDN16, la caratterizzazione molecolare è proseguita con l’analisi della sequenza codificante e dei siti di regolazione dello splicing del gene CLDN19. In 12 pazienti abbiamo identificato complessivamente una mutazione già descritta in precedenza (G20D) e una delezione che interessa gli esoni 1-4 del gene (è il primo caso noto di delezione quasi totale del gene CLDN19). Risultano tuttora in corso la caratterizzazione molecolare di 9 pazienti per i quali non sono state identificate mutazioni associabili all’insorgenza della malattia nei geni CLDN16 e CLDN19 e le analisi per valutare se mutazioni che comportano una completa o parziale scomparsa della funzione di claudina-16 nel rene possano causare anche diminuzione o scomparsa della sua ipotetica capacità antitumorale nelle cellule di tumori del seno. I risultati di questo lavoro espandono lo spettro delle mutazioni patogenetiche di CLDN16 e CLDN19 nei pazienti FHHNC, contribuendo a fornire informazioni relative alla patogenesi della sindrome e allo studio della relazione struttura-funzione nelle claudine 16 e 19. Saranno tuttavia necessari ulteriori approfondimenti sperimentali per comprendere meglio l’effetto di ciascuna mutazione sulla funzionalità delle due proteine.
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6

Martina, Gabriele. "Nommer les femmes de la famille Julio-Claudienne : témoignages littéraires et épigraphiques". Thesis, Université Grenoble Alpes (ComUE), 2016. http://www.theses.fr/2016GREAL008.

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Resumo:
L’objet de cette thèse de doctorat est l’étude systématique des mentions, des appellations et des titres des femmes de la dynastie Julio-Claudienne, dans les sources littéraires et épigraphiques. L’étude des appellations des femmes impériales durant la première époque du Principat s’insère dans l’axe de la recherche contemporaine qui vise à définir les espaces et les modalités d’action des femmes pendant l’antiquité classique, et en particulier pendant la phase délicate de transition entre la République romaine et le Principat. En effet, le passage entre la République et la nouvelle forme de gouvernement a également marqué un changement important dans la situation des femmes, car les modalités d’action des femmes, jusqu’alors confinées dans une sphère domestique et privée, évoluèrent. Cette thèse est organisée en deux parties : une première partie dédiée à l’étude et à l’analyse des appellations des femmes impériales et une deuxième partie, intitulée annexe, qui recueille et organise systématiquement tous les témoignages littéraires et épigraphiques pour chaque femme de la famille Julio-Claudienne. Notre but a été, par notre recherche doctorale sur les appellations des femmes de la dynastie Julio-Claudienne, d’avancer dans la définition des espaces d’action de ces femmes au début de l’Empire ainsi que dans la connaissance du rôle des femmes au sein de la cour impériale ; cette étude permet d’analyser en détail les rapports de parenté complexes qui lient les figures féminines concernées aux personnages masculins de la domus impériale ou à des figures qui s’y rapportent
The aim of this thesis is to investigate the appellations, names and titles of the women of Julio-Claudian family in literary and epigraphic sources. The analysis and study of the appellations of these imperial women during the first period of the Roman Empire, is part of the contemporary research that seeks to define the spaces and action modalities of women during the time of classical antiquity and in particular, the period of transition from the Roman Republic to the Roman Empire. In fact, the passage of the Roman Republic to a new form of government marked a significant change in the situation of women, especially for the women of the imperial domus. Women, who until then were normally confined to a domestic and private sphere, acquired and exercised new action modalities within new spheres of action. This thesis is organized in two sections: the first part of the study analyses the names, appellations and titles of imperial women and the second part collates and organizes all the literary and epigraphic evidences of each woman of the Julio-Claudian family. The purpose of this research on the appellations and names of the women of Julio-Claudian dynasty has been to advance the study of feminine spaces at the beginning of the Roman Empire and to illuminate of the new actions modalities for the imperial women during this period. Furthermore, this doctoral research contributes to deepening our understanding of the changes of the role and status of imperial women and the complex relative relationships of these women to the men of imperial family, such as the emperors and other male figures in Julio-Claudian dynasty, or to eminent personages in the Roman imperial society
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7

Kohno, Yoshiki. "Expression of claudin7 is tightly associated with epithelial structures in synovial sarcomas and regulated by an Ets family transcription factor, ELF3". Kyoto University, 2008. http://hdl.handle.net/2433/135811.

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8

Roßig, Claudia [Verfasser], e Christiane [Akademischer Betreuer] Reinbothe. "Members of the Preprotein and Amino Acid Transporter Family Constitute Components of Novel Protein Import Pathways into Chloroplasts / Claudia Roßig. Betreuer: Christiane Reinbothe". Bayreuth : Universitätsbibliothek Bayreuth, 2011. http://d-nb.info/1016670494/34.

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Winter, Claudia [Verfasser], e Nicole [Akademischer Betreuer] Duenker. "Zur Regulation der Genexpression von Trefoil Factor Family (TFF) Peptiden in humanen Retinoblastomzelllinien und zur Bedeutung von TFF3 für das Zellverhalten / Claudia Winter ; Betreuer: Nicole Duenker". Duisburg, 2017. http://d-nb.info/1123495254/34.

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Bonnet, Renate [Verfasser], Thomas [Akademischer Betreuer] [Gutachter] Paulsen e Lorenz [Gutachter] Rumpf. "Kommunikationsprobleme des behinderten Kaisers Claudius mit Familie, "Urbs" und Kaiserhof im Spiegel der römischen Satire, Biographie und Historiographie / Renate Bonnet ; Gutachter: Thomas Paulsen, Lorenz Rumpf ; Betreuer: Thomas Paulsen". Frankfurt am Main : Universitätsbibliothek Johann Christian Senckenberg, 2017. http://d-nb.info/1147672628/34.

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Buj-Hardy, Claudine. "Personne agée - famille - soignant, la réussite d'un long séjour : étude réalisée au V 120 du Centre hospitalier de Perpignan/ par Claudine Buj-Hardy". Montpellier 1, 1992. http://www.theses.fr/1992MON11164.

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Paege, Norman [Verfasser], Vera [Akademischer Betreuer] Meyer, Sascha [Akademischer Betreuer] Jung, Vera [Gutachter] Meyer, Maria Andrea [Gutachter] Mroginski e Claudia [Gutachter] Steinem. "Herstellung und Charakterisierung von antimykotisch wirksamen Peptiden aus der AFP-Familie der Ascomycota / Norman Paege ; Gutachter: Vera Meyer, Maria Andrea Mroginski, Claudia Steinem ; Vera Meyer, Sascha Jung". Berlin : Technische Universität Berlin, 2020. http://d-nb.info/1205370161/34.

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Mukendi, Christian Kabasele. "The expansion and diversification of the claudin gene family: insight from the lamprey". Thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10539/18530.

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Resumo:
Dissertation submitted to the Faculty of Science, University of the Witswatersrand, Johannesburg, in fulfilment of the requirements for the degree of Master of Science. May 2015 in Johannesburg
Claudins are a large gene family found in all vertebrates. Claudins encode tetraspan membrane proteins, involved in the structure and function of the tight junctions. This association of cells leads to the formation of the epithelial sheet which is involved in many functions such as embryo morphogenesis. The NCBI database shows 27 claudins identified in humans; 23 in mice and 17 in Xenopus. This suggests that an increase in gene family size may correlate with the evolution of more complex vertebrates. In this study claudins from the most basal extant vertebrate, the sea lamprey, were investigated. RNA used to build up the lamprey genome by Jeramiah Smith (Smith et al., 2012), was used for lamprey claudin sequences. Additionally this study identified 2 more claudins (Cldn B & Cldn F). The phylogenetic tree constructed using claudins from higher vertebrate model organisms and the invertebrates Ciona intestinalis and Drosophila melanogaster; showed that lamprey claudins are evolutionarily more distantly related to their orthologs in higher vertebrates. Furthermore some claudins in lamprey did not show any homologs in higher vertebrates and vice versa, indicating the emergence of novel members in higher vertebrates. However lamprey Cldn A was found to be homologous to CLDN 3 in higher vertebrates. This is interesting since CLDN 3 is involved in the development of two vertebrate specific traits; one of which is the ear placode. Thus Cldn A (renamed Cldn 3B), was made a focus of this study. RNA in situ hybridization using probes designed from individual UTRs showed localised expression of Cldn 3B in the ear placode, pharyngeal pouch, pericardial cavity and the fin fold whereas Cldn B (renamed Cldn 8B) was mostly expressed in the pharyngeal pouch and ear placode much like its orthologs in higher vertebrates. Knockout experiments showed that Cldn 3B is involved in sealing and expansion of the ear placode and pharyngeal arches during development whereas Cldn 8B is involved in determining ear placode development. Thus claudins are seen to be heavily involved in the morphology of vertebrate specific traits therefore an expansion in this gene family would affect the complexity of vertebrates during evolution.
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Böttcher-Sehlmeyer, Claudia [Verfasser]. "Subcellular localization and molecular interactions of phosphoinositide 5'-phosphatases of the yeast synaptojanin-like protein family / vorgelegt von Claudia Böttcher-Sehlmeyer". 2007. http://d-nb.info/982840225/34.

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Henrichwark, Claudia [Verfasser]. "Der bildungsbezogene mediale Habitus von Grundschulkindern : eine empirische Studie zur Reproduktion sozialer Ungleichheit in Schule und Familie / vorgelegt von Claudia Henrichwark". 2009. http://d-nb.info/995782938/34.

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