Rozprawy doktorskie na temat „SILICO ANALYSIS”
Utwórz poprawne odniesienie w stylach APA, MLA, Chicago, Harvard i wielu innych
Sprawdź 50 najlepszych rozpraw doktorskich naukowych na temat „SILICO ANALYSIS”.
Przycisk „Dodaj do bibliografii” jest dostępny obok każdej pracy w bibliografii. Użyj go – a my automatycznie utworzymy odniesienie bibliograficzne do wybranej pracy w stylu cytowania, którego potrzebujesz: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver itp.
Możesz również pobrać pełny tekst publikacji naukowej w formacie „.pdf” i przeczytać adnotację do pracy online, jeśli odpowiednie parametry są dostępne w metadanych.
Przeglądaj rozprawy doktorskie z różnych dziedzin i twórz odpowiednie bibliografie.
Chen, Ming. "In silico systems analysis of biopathways". [S.l. : s.n.], 2004. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=972067272.
Pełny tekst źródłaValejev, Najl V. "In silico analysis of signal transduction proteins". Thesis, University of Oxford, 2006. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.432258.
Pełny tekst źródłaFerreira, Susana Duarte Barros Lopes. "In silico analysis of regenerating spinal cord transcriptomes". Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2016. http://hdl.handle.net/10773/19034.
Pełny tekst źródłaAs lesões na medula espinal são uma desordem neurológica comum com um impacto significativo na sociedade moderna do ponto de visto físico, psicosocial e socioeconómico. Apesar de vários vertebrados serem capazes de regenerar lesões do sistema nervoso central, nomeadamente da medula espinal (ex. Rã, Peixe-zebra, Salamandra), está bem estabelecido que os seres humanos, e outros mamíferos adultos, não o conseguem fazer. Como tal, em consequência de lesões traumáticas no cérebro ou medula espinal, há incapacidade dos axónios crescerem extensivamente no tecido lesado. No entanto, um estudo importante realizado no virar do século por Ramón y Cajal, comprovou que a incapacidade das fibras nervosas regenerarem “deriva de condições externas, da presença ou ausência de fatores auxiliares que são indispensáveis para o processo regenerativo”, trazendo assim esperança que a neuroregeneração possa ser alcançada por modulação de condições celulares e moleculares. Esta dissertação tem como objetivo adquirir uma melhor e mais extensa compreensão dos genes e processos fisiológicos que são cruciais durante a regeneração da medula espinal, usando estudos de expressão genómica de modelos regenerativos, tais como Xenopus laevis, Xenopus tropicalis e Danio rerio, estabelecendo-se simultaneamente um paralelismo com os respetivos ortólogos humanos com o objetivo de encontrar genes candidatos no genoma humano passíveis de serem modulados com vista a alterar o estatuto não-regenerativo dos mamíferos adultos.
Spinal cord injuries are a common neurologic disorder that have devastating impacts on modern society, be it from physical, psychosocial, or socioeconomic point of view. Although many small vertebrates are capable of regenerating lesions to the central nervous system, namely the spinal cord, (e.g. frog, zebrafish, salamander) it is well established that humans and other adult mammals cannot. As so, failure of axons to grow extensively through damaged central nervous system (CNS) tissues is a common consequence of injury to the brain and spinal cord on adult mammals. However, an important study made at the turn of the century by Ramón y Cajal, proved that the failure of central fibers to regrow “derives from external conditions, the presence or absence of auxiliary factors that are indispensable to the regenerative process”, thus bringing hope that neuroregeneration can be achieved by modulating cellular and molecular conditions. Through this dissertation, we aim to get a better understanding of the involvement of the genes and physiological processes that are crucial during regeneration of the spinal cord, using genome wide expression studies of regenerative models such as Xenopus laevis, Xenopus tropicalis, and Danio rerio, while drawing parallel to its human orthologues. Being our goal to find perfect gene candidates in the human genome that are predictably capable of being modulated so we can alter the non-regenerative status of the adult mammals.
Bassot, Claudio. "In silico analysis of membrane transport/permeability mechanisms". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3425730.
Pełny tekst źródłaLe membrane lipidiche sono una componente fondamentale delle cellule viventi, separano fisicamente le componenti intracellulari dall’ambiente esterno e i diversi organelli del citoplasma. Le proteine di trasporto conferiscono permeabilità alle membrane lipidiche, proprietà essenziale per la traslocazione di nutrienti e la conservazione dell’energia. La cristallografia di proteine transmembrana è problematica a causa della loro localizzazione e proprietà chimiche, e solo un numero piuttosto ridotto di strutture è disponibile. L’analisi in silico può essere applicata con successo per investigare le strutture e il funzionamento proporre modelli testabili di trasportatori e delle loro funzioni. Il lavoro del mio dottorato sì è focalizzato su due modelli: la pendrina (SLC26A4) e il poro di transizione di permeabilità (PTP). Questi due sistemi proteici mi hanno permesso di studiare due differenti tipi di membrana e meccanismi di permeabilità: la membrana plasmatica con scambio specifico di anioni (SLC26A4) e la membrana interna mitocondriale con la permeabilità non selettiva mitocondriale (PTP). Le mutazioni della pendrina sono stimate essere la seconda causa genetica più comune della sordità umana, ma la struttura della proteina non è stata ancora determinata. Scopo del mio lavoro è stato quello di sopperire all’assenza di informazioni strutturali per il dominio transmembrana della pendrina e di dare una spiegazione funzionale per le mutazioni raccolte nel MORL Deafness Variation Database. Il modello 3D della pendrina è basato sull’omologia con SLC26Dg (3) ed è stato validato analizzando la distribuzione sulla superfice dei residui idrofobici. L’alta qualità risultante dal modello è stata usata per mappare 147 mutazioni patologiche umane. Tre cluster di mutazioni sono stati trovati e la loro localizzazione suggerisce per pendrina un innovativa struttura a 14 domini transmembrana. Anche la natura del PTP è rimasta a lungo misteriosa. Nel 2013 Giorgio et al. hanno suggerito che i dimeri di F1FO (F)-ATP sintasi formino il poro, tuttavia l’esatta composizione e il modo in cui il poro di transizione si possa formare è ancora materia di dibattito. L’apertura del PTP è innescata da un aumento della concentrazione di Ca2+ nella matrice mitocondriale ed è favorita dallo stress ossidativo. Per fare luce sul funzionamento del PTP ho studiato l’effetto del legame del Ca2+ al sito per i cationi divalenti (Me2+) nel dominio F1 attraverso la dinamica molecolare (MD). Un approccio simile è stato anche applicato alla mutazione T163S, che fa variare l’affinità relativa per Mg2+ e Ca2+. I dati sperimentali mostrano come la mutazione induca resistenza all’apertura del PTP. La MD ha dimostrato come il legame del Ca2+ irrigidisca la struttura del complesso. Il riarrangiamento del sito catalitico indotto dai differenti ioni che lo occupano, così come la mutazione T163S, causa rilevanti variazioni delle interazioni tra il dominio F1 e la subunità OSCP. Suggerisco che un loop non strutturato tra i residui 82-131 della subunità β trasmetta il riarrangiamento strutturale originato nel sito catalitico a OSCP e quindi alla membrana interna attraverso il rigido stalk laterale. Il ruolo critico che emerge per OSCP nella regolazione del PTP apre due domande collegate: (i) come il segnale di apertura mediato da OSCP venga trasmesso alla regione trans-membrana e (ii) quali siano i componenti transmembrana del PTP. Le variazioni di conduttanza del poro osservate in specie diverse suggeriscono che le subunità che formano il canale debbano avere delle differenze significative. E’ stato prodotto un allineamento di sequenze per tutte le subunità della F-ATP sintasi. I risultati preliminari ci hanno spinto a focalizzarci sulle subunità e, g e b a causa della loro localizzazione e conservazione di sequenza. Basandomi sugli allineamenti multipli ho suggerito mutazioni puntiformi per testare l’importanza di specifici residui ai fini dell’apertura del poro. In parallelo la presenza delle subunità e e g tra gli eucarioti è stata indagata attraverso un analisi filogenetica. Proteine omologhe di queste specifiche subunità sono presenti in tutti gli eucarioti: dai lieviti alle piante, tuttavia gli Oomiceti sono risultati mancanti delle subunità e e g e le alghe verdi della subunità e. Questi risultati suggeriscono un’origine antica per le subunità di dimerizzazione della F-ATP sintasi e probabilmente anche del PTP. Per chiarire questo aspetto saranno necessarie ulteriori analisi e verifiche sperimentali.
Bellora, Pereyra Nicolás. "In silico analysis of regulatory motifs in gene promoters". Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2010. http://hdl.handle.net/10803/7202.
Pełny tekst źródłaLa regulació de la transcripció dels gens és un procés complex que implica moltes proteïnes diferents, algunes de les quals s'unexien a motius específics d'ADN localitzats a la regió promotora dels gens. S'espera que la necessitat de mantenir les interaccions específiques entre els factors de transcripció i les proteïnes implicades en el complex de la ARN polimerasa II imposi limitacions en la posició relativa i l'espaiat dels motius d'interacció amb l'ADN. La feina presentada en aquesta tesi inclou el desenvolupament d'un nou metode per l'identificació de motius que mostren una localització preferencial en seqüències d'ADN i l'implementació d'una aplicació web pública anomenada PEAKS. Hem investigat si la col·locació i la naturalesa de la majoria dels motius comuns depen del rang d'expresió del gen. Hem trobat diferències que serveixen per il·lustrar el fet que moltes senyals clau de regulació gènica poden estar presents en la regió proximal del promotor dels gens de mamífers. També hem aplicat altres mètodes per a l'identificació de factors de transcripció (TFs) específics involucrats en la co-regulació d'un grup de gens. Dades de llocs d'unio dels TFs (TFBSs) verificats experimentalment recolzen la rellevància biològica dels nostres resultats.
Behera, Jyoti, i Aruna Kilaru. "Comparative in Silico Analysis of WRINKLED1 Paralogs in Angiosperms". Digital Commons @ East Tennessee State University, 2019. https://dc.etsu.edu/etsu-works/7723.
Pełny tekst źródłaBehera, Jyoti, Shina Bhatia i Aruna Kilaru. "Comparative in Silico Analysis of WRINKLED1 Paralogs in Angiosperms". Digital Commons @ East Tennessee State University, 2019. https://dc.etsu.edu/etsu-works/7724.
Pełny tekst źródłaAzevedo, Ana do Carmo Ramalho Moreira. "Familial amyloid polyneuropathy: TTR sequencing and "in silico" analysis". Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2014. http://hdl.handle.net/10773/15608.
Pełny tekst źródłaFamilial amyloid polyneuropathy (FAP) or paramiloidosis is an autosomal dominant neurodegenerative disease with onset on adult age that is characterized by mutated protein deposition in the form of amyloid substance. FAP is due to a point alteration in the transthyretin (TTR) gene and until now more than 100 amyloidogenic mutations have been described in TTR gene. FAP shows a wide variation in age-at-onset (AO) (19-82 years, in Portuguese cases) and the V30M mutation often runs through several generation of asymptomatic carriers, before expressing in a proband, but the protective effect disappear in a single generation, with offspring of late-onset cases having early onset. V30M mutation does not explain alone the symptoms and AO variability of the disease observed in the same family. Our aim in this study was to identify genetic factors associated with AO variability and reduced penetrance which can have important clinical implications. To accomplish this we genotyped 230 individuals, using a directautomated sequencing approach in order to identify possible genetic modifiers within the TTR locus. After genotyping, we assessed a putative association of the SNPs found with AO and an intensive in silico analysis was performed in order to understand a possible regulation of gene expression. Although we did not find any significant association between SNPs and AO, we found very interesting and unreported results in the in silico analysis since we observed some alterations in the mechanism of splicing, transcription factors binding and miRNAs binding. All of these mechanisms when altered can lead to dysregulation of gene expression, which can have an impact in AO and phenotypic variability. These putative mechanisms of regulation of gene expression within the TTR gene could be used in the future as potential therapeutical targets, and could improve genetic counselling and follow-up of mutation carriers.
A Polineuropatia amiloidótica familiar (FAP) ou paramiloidose é uma doença neurodegenerativa autossómica dominante com início na vida adulta sendo caracterizada pela deposição da proteína mutada na forma de substância amilóide. A FAP é devida a uma mutação pontual no gene transtirretina (TTR) e até agora mais de 100 mutações amiloidogénicas foram descritas neste gene. A FAP apresenta uma grande variação na idade de início (AO) (19-82 anos, nos casos portugueses) e a mutação V30M pode segregar através de várias gerações de portadores assintomáticos, antes de se expressar num probando. No entanto, este efeito protetor pode desaparecer numa única geração, com os filhos de casos tardios a apresentarem um início precoce. A mutação V30M não explica por si só os sintomas e a variabilidade da AO observada dentro de uma mesma família. O nosso objetivo neste trabalho foi identificar fatores genéticos associados com a variabilidade da AO e a penetrância reduzida. De modo a cumprir este objetivo genotipámos 230 doentes, por sequenciação automática, para identificar possíveis modificadores genéticos dentro do locus da TTR. Após a genotipagem, investigamos uma possível associação dos SNPs encontrados com a AO e realizamos uma intensiva análise in silico de modo a perceber uma possível regulação da expressão génica. Apesar de não termos encontrado nenhuma associação entre os SNPs e a AO, encontrámos resultados não descritos e muito interessantes na análise in silico dado termos observado algumas alterações a nível do mecanismo de splicing, ligação de fatores de transcrição e ligação de miRNAs. Todos estes mecanismos quando alterados podem levar à desregulação da expressão do gene, o que pode ter um impacto na AO e variabilidade fenotípica. Estes mecanismos hipotéticos da regulação da expressão génica no gene da TTR podem ser úteis para no futuro serem aplicados como potenciais alvos terapêuticos, beneficiando o aconselhamento genético e o follow-up dos portadores da mutação.
Huang, Yi. "In silico analysis of a novel human coronavirus, coronavirus HKU1". Click to view the E-thesis via HKUTO, 2007. http://sunzi.lib.hku.hk/hkuto/record/B39793825.
Pełny tekst źródłaSaeed, Hanaa. "«In planta» and «in silico» analysis of soybean lectin promoters". Thesis, McGill University, 2008. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=18806.
Pełny tekst źródłaChez le soja (Glycine max), le promoteur du gene lectine Le1 dirige l'expression spécifique dans les graines. Des homologues de Le1 existent dans le genome du soja et sont exprimées ailleurs dans la plante. Nous avons isolé deux promoteurs de ces homologues de lectine, et décrivons le patron d'expression qu'ils dirigent. Un total de 1.3 kilobase des regions 5' des promoteurs, en amont du gène, a été isolé pour chacune des copies Le2 et Le3, et fusionné avec le gène rapporteur GUS. Le promoteur de Le1 étant déjà connu, il sert de controle. L'Arabidopsis transformée avec ces constructions, montre que le promoteur de Le3 dirige l'expression dans les tissues végétatifs, tandis que le promoteur de Le2 procure un niveau minimal d'expression dans tous les tissus examinés. De plus, des analyses bioinformatiques identifient des motifs spécifiques dans les sequences de promoteurs qui confirment les patrons d'expression que nous avons démontrés.
Huang, Yi, i 黃弋. "In silico analysis of a novel human coronavirus, coronavirus HKU1". Thesis, The University of Hong Kong (Pokfulam, Hong Kong), 2007. http://hub.hku.hk/bib/B39793825.
Pełny tekst źródłabehera, Jyoti Ranjan, Shina Bhatia i Aruna Kilaru. "Comparative in silico analysis of WRINKLED 1 paralogs in angiosperms". Digital Commons @ East Tennessee State University, 2019. https://dc.etsu.edu/asrf/2019/schedule/10.
Pełny tekst źródłaSafina, Melania. "DNA barcoding of Pleuronectiformes: in silico analysis and development of markers". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12259/.
Pełny tekst źródłaZelensky, Alex N., i Alex Zelensky@anu edu au. "In silico analysis of C-type lectin domains structure and properties". The Australian National University. The John Curtin School of Medical Research, 2005. http://thesis.anu.edu.au./public/adt-ANU20050318.185314.
Pełny tekst źródłaZelensky, Alex N. "In silico analysis of C-type lectin domains' structure and properties /". View thesis entry in Australian Digital Theses Program, 2004. http://thesis.anu.edu.au/public/adt-ANU20050318.185314/index.html.
Pełny tekst źródła"This CD contains the software (mostly written in Perl) used for comparative structure analysis reported in Chapter 4 (str_comp directory), and for the CTLD database system described in Chapter 2 (CTLD_DB directory)."
MACCESI, Martina. "In silico protein modelling applied to the identification of new therapeutic agents". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2019. http://hdl.handle.net/11392/2488106.
Pełny tekst źródłaQuesta tesi di dottorato raccoglie i risultati di tre diversi progetti di ricerca che ho svolto in collaborazione con l’Università di Parma. In particolare, il capitolo 2 descrive l’identificazione e la caratterizzazione di composti con attività antimicrobica che agiscono come inibitori dell’interazione proteina-proteina tra subunitá β' e fattore di trascrizione σ nell’RNA polimerasi batterica. Evidenze sperimentali hanno dimostrato che l’interfaccia tra le due proteine rappresenta un sito di legame per piccole molecole e composti che legano questa regione sono in grado di inibire l’interazione proteina-proteina arrestando la trascrizione e mostrando un’attività antibatterica. L’obiettivo di questo lavoro è stato identificare, tramite un protocollo di virtual-screening, all’interno di una libreria di composti, un sottoinsieme di molecole attive come inibitori dell’interazione β'-σ. Test sperimentali sono poi stati eseguiti sui composti più promettenti confermando l’attività per alcuni e provando la loro efficacia come composti antibatterici. Un modello farmacoforico è stato poi costruito per razionalizzare la relazione tra struttura e attività e si è inoltre ipotizzata una modalità di legame per i composti attivi con la subunità target β' che potrà essere utilizzata come punto di partenza per lo screening di nuove librerie o per la progettazione di nuovi composti. Nel capitolo 3 vengono invece descritti studi di modellistica molecolare effettuati sull’enzima NAPE-PLD. Questa lipasi di membrana è responsabile della produzione di lipidi bioattivi coinvolti in diversi processi fisiologici e patologici e la sua modulazione risulta essere particolarmente importante nel trattamento di diverse patologie. La disponibilità della struttura cristallografica dell’enzima umano ha reso possibile effettuare studi di docking per ipotizzare le modalità di legame della prima molecola capace di inibire NAPE-PLD, identificata mediante HTS. La posa di docking ottenuta risulta compatibile con i dati SAR in nostro possesso ed è inoltre confermata da studi di mutagenesi. Nonostante l’attività inibitoria limitata del composto esso può essere considerato il punto di partenza per sviluppare nuovi inibitori. Sono poi state effettuate simulazioni di dinamica molecolare per valutare i cambiamenti conformazionali dell’enzima in due ambienti differenti: in presenza di solvente acquoso oppure in presenza di membrana cellulare per testare l’ipotesi di “attivazione interfacciale”, un fenomeno caratteristico delle lipasi. Questo meccanismo è caratterizzato dall’equilibrio conformazionale tra uno stato definito “aperto”, compatibile con l’accesso del substrato e uno stato “chiuso” in cui l’accesso del substrato è bloccato. Durante il tempo di una simulazione di dinamica molecolare si sono potuti evidenziare cambiamenti conformazionali della proteina compatibili con questa teoria permettendoci di ipotizzare un meccanismo di “recruitment” del substrato quando l’enzima si trova in presenza della membrana cellulare. L’ultimo capitolo descrive il progetto di ricerca che ho seguito presso la University of California San Diego: qui ho svolto un lavoro di analisi di dati di attività biologica ottenuti testando 400 composti di una libreria chiamata Pathogen Box sul platelminta Schistosoma mansoni per identificare composti attivi contro la schistosomiasi, una parassitosi comune nei paesi sottosviluppati. Tre organizzazioni, la University of California San Diego (UCSD), il Swiss Tropical and Public Health Institute di Basilea (STPH) e la fondazione brasiliana Fiocruz (Fundação Oswaldo Cruz) hanno eseguito diversi saggi collezionando una grande quantità di dati di attività che ho successivamente analizzato per verificare diversi aspetti tra cui l’identificazione dei composti più potenti e la coerenza dei dati raccolti tra le diverse organizzazioni.
Liggi, Sonia. "Extending in silico mechanism-of-action analysis by annotating targets with pathways". Thesis, University of Cambridge, 2015. https://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.708512.
Pełny tekst źródłaHarding, Simon D. "Database analysis of protein-peptide interactions and in silico screening for peptidomimetics". Thesis, University of Edinburgh, 2008. http://hdl.handle.net/1842/10935.
Pełny tekst źródłaTiwari, Vijay, Derek Stuffle i Aruna Kilaru. "Identification and In-Silico Analysis of Fatty Acid Amide Hydrolases in Tomato". Digital Commons @ East Tennessee State University, 2015. https://dc.etsu.edu/etsu-works/4797.
Pełny tekst źródłaSompallae, Ramakrishna Rao. "In silico analysis of pathways targeted by EBV infection and malignant transformation". Stockholm : Karolinska institutet, 2009. http://diss.kib.ki.se/2009/978-91-7409-693-4/.
Pełny tekst źródłaBenediktsson, Elís Ingi. "Detection and analysis of megasatellites in the human genome using in silico methods". Thesis, University of Skövde, School of Humanities and Informatics, 2005. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:his:diva-961.
Pełny tekst źródłaMegasatellites are polymorphic tandem repetitive sequences with repeat-units longer than or equal to 1000 base pairs. The novel algorithm Megasatfinder predicts megasatellites in the human genome. A structured method of analysing the algorithm is developed and conducted. The analysis method consists of six test scenarios. Scripts are created, which execute the algorithm using various parameter settings. Three nucleotide sequences are applied; a real sequence extracted from the human genome and two random sequences, generated using different base probabilities. Usability and accuracy are investigated, providing the user with confidence in the algorithm and its output. The results indicate that Megasatfinder is an excellent tool for the detection of megasatellites and that the generated results are highly reliable. The results of the complete analysis suggest alterations in the default parameter settings, presented as user guidelines, and state that artificially generated sequences are not applicable as models for real DNA in computational simulations.
Von, Kirchbach Johann Carlo. "In silico analysis of RNA signals and evolutionary constraints in influenza A virus". Thesis, University of Cambridge, 2011. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.609825.
Pełny tekst źródłaSimila, Henry Allan. "Recombinant production and in silico analysis of the Androgen receptor ligand binding domain". Thesis, Queensland University of Technology, 2006. https://eprints.qut.edu.au/16349/1/Henry_Simila_Thesis.pdf.
Pełny tekst źródłaSimila, Henry Allan. "Recombinant production and in silico analysis of the Androgen receptor ligand binding domain". Queensland University of Technology, 2006. http://eprints.qut.edu.au/16349/.
Pełny tekst źródłaSörman, Paulsson Elsa. "Evaluation of In-Silico Labeling for Live Cell Imaging". Thesis, Umeå universitet, Institutionen för fysik, 2021. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-180590.
Pełny tekst źródłaLawton, Phillip. "In silico and functional analysis of genomic aberrations associated with pancreatic and ovarian cancers". Thesis, Imperial College London, 2016. http://hdl.handle.net/10044/1/49207.
Pełny tekst źródłaAbdel-Glil, Mostafa Youssef [Verfasser]. "In silico genome analysis and molecular typing of Clostridium perfringens / Mostafa Y. Abdel-Glil". Berlin : Freie Universität Berlin, 2020. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:kobv:188-refubium-26585-2.
Pełny tekst źródłaAmusengeri, Arnold. "In silico analysis of plasmodium falciparum Hsp70-x for potential binding sites and hits". Thesis, Rhodes University, 2017. http://hdl.handle.net/10962/59136.
Pełny tekst źródłaLenive, Oleg. "The role of extrinsic noise in biomolecular information processing systems : an in silico analysis". Thesis, Imperial College London, 2014. http://hdl.handle.net/10044/1/31575.
Pełny tekst źródłaAbdel-Glil, Mostafa Y. [Verfasser]. "In silico genome analysis and molecular typing of Clostridium perfringens / Mostafa Y. Abdel-Glil". Berlin : Freie Universität Berlin, 2020. http://d-nb.info/1204432899/34.
Pełny tekst źródłaSARTORI, ELISA. "Parametric connectivity analysis in time and frequency domain from in silico and EEG data". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426641.
Pełny tekst źródłaNegli ultimi decenni le varie tecniche e metodiche sviluppate per lo studio dell'attività cerebrale hanno dimostrato che le diverse regioni neuronali del cervello non operano in isolamento ma interagiscono tra loro formando una complessa rete di connessioni. Lo studio di queste relazioni/connessioni esistenti tra le diverse regioni corticali, tramite l'elaborazione sia di segnali elettrofisiologici, come l'EEG, sia di immagini, come l'fMRI, è generalmente denominato come studio della connettività. La definizione di connettività può essere classificata in tre principali categorie: anatomica, funzionale ed effettiva. La connettività anatomica e strettamente associata alla presenza di connessioni assoniche tra i vari neuroni; la connettività funzionale e definita come la correlazione temporale tra eventi neurofisiologici appartenenti a diverse regioni neuronali; la connettività effettiva è definita come l'influenza che una regione neuronale esercita attraverso una relazione causaeffetto su un'altra regione. In letteratura sono presenti due principali approcci per lo studio della connettività: l'uno di tipo esplorativo, basato esclusivamente sui dati da cui estrarre informazioni sia sulla topologia sia sulla forza; l'altro che prevede la conoscenza a priori di un modello di rete per ottenere informazioni circa l'intensità degli accoppiamenti. L'obiettivo di questa tesi si e focalizzato sulla validazione e implementazione di alcuni dei metodi pi u utilizzati: quelli basati sui modelli autoregressivi multivariati(MVAR), come la Directed Transfer Function (DTF), la Partial Directed Coherence (PDC), e sui principi della causalità di Granger e il metodo detto Structural Equation Modeling (SEM). Questi metodi sono ampiamente esaminati in letteratura per quantificare la loro capacità di rilevare le connessioni cerebrali, ma gli studi di simulazione proposti sono basati su modelli di generazione dei dati in silico che semplificano molto la reale complessità del cervello [15] e che si basano sui modelli autoregressivi stessi. Per superare questo problema e stata sviluppata una simulazione con un approccio innovativo basato sull'utilizzo di un Neural Mass Model[17]. L' obiettivo consiste nel generare dati simulati completamente indipendenti dalle equazioni lineari dei metodi che poi si vanno a testare e, al contempo, in grado di simulare la complessità delle reti neurali. Brevemente, la simulazione consiste delle seguenti fasi: - diversi set di dati in silico sono simulati utilizzando il modello neurale di massa con diversi modelli di topologia, livelli di non linearità e intensità di connessioni; - per ogni set dei suddetti parametri, 100 realizzazioni di segnali di 2 secondi vengono generati; - le reti stimate a partire dai parametri di connettività calcolati con i metodi considerati vengono confrontate con le reti vere. Per analizzare le prestazioni dell'indice di causalità di Granger e degli indici infrequenza Directed Transfer Function (DTF) e Partial Directed Coherence (PDC)sono state effettuate simulazioni Monte Carlo in modo da ottenere una statistica delle performance. Si è osservato che l'indice di Granger è il più affidabile con elevata percentuali di sensibilità e bassa frequenza di falsi positivi e negativi. Per analizzare la stima delle forze, sono stati confrontati i valori dei pesi imposti coni risultati degli indici dei metodi MVAR e le stime ottenute dal SEM mediante regressione lineare. Si e osservato che il SEM e il metodo meno affidabile, mentre i risultati ottenuti con gli indici MVAR presentano una buona correlazione lineare con i pesi veri. Anche in questo caso l'indice di Granger dà i migliori risultati correlando sempre con R > 0:99. I risultati hanno rivelato che l'indice di causalità di Granger è un accurato stimatore della topologia di rete in quanto si e dimostrato in accordo con le reti vere nella maggior parte degli esperimenti simulati, mentre DTF e PDC, oltre a presentare alcune imprecisioni, risultano più difficili da interpretare in termini di forze assolute. Questi risultati suggeriscono di utilizzare l'indice di causalità di Granger come strumento esplorativo per definire sia la topologia della rete sia l'intensità delle forze. Poi, le informazioni in frequenza provenienti dai diversi metodi (DTF, PDC) devono essere integrate per migliorare l'affidabilità dei risultati sulle intensità delle connessioni. L'obiettivo principale di questo studio di simulazione e quello di fornire una procedura robusta da usare per l'analisi della connettività del cervello umano, in grado di classificare i diversi stati del cervello in supporto sia della ricerca in ambito cognitivo e sia dell'attività clinica. L'analisi effettuata sui segnali EEG riportata e un esempio di applicazione a dati reali, in cui si esamina l'effetto dell'iperammonemia indotta da un carico amminoacidico su pazienti cirrotici e soggetti sani sulla riorganizzazione funzionale del segnale EEG (Dott. Amodio, Dipartimento di Medicina, Università degli Studidi Padova). Questa tesi si sviluppa in sei capitoli di seguito brevemente riassunti. Nel Capitolo 1 si definiscono sia i modelli multivariati autoregressivi e gli indici derivati per stimare la connettività in termini di causalità di Granger e nel dominio della frequenza, sia il metodo SEM. Nel Capitolo 2 si presenta il modello utilizzato perla generazione dei dati simulati analizzati in questa tesi e si descrivono le caratteristiche principali delle reti di simulazione considerate. Nel Capitolo 3 vengono descritti sia i metodi impiegati per la valutazione della significatività statistica dei vari stimatori sia la procedura per valutare l'accuratezza delle stime con il confronto sulle reti vere. Nel Capitolo 4 si presentano i principali risultati dello studio della connettività corticale ottenuti mostrando dapprima l'intera analisi su un sottoinsieme di simulazioni, poi sintetizzando i risultati su tutti i dataset. Nel Capitolo 5 viene presentata una possibile applicazione dei metodi prima esposti su un problema di tipo clinico, riguardante l'analisi di EEG su pazienti affetti da Encefalopatia epatica. Infine, nel Capitolo 6 si discutono i risultati presentati nel capitolo 5 evidenziando limiti e vantaggi dei vari metodi e il loro range di applicabilità in modo da visualizzare globalmente le loro prestazioni. L'Appendice riporta un lavoro parallelo eseguito per studiare il significato dei coefficienti di connettività stimati con il metodo SEM utilizzando le equazione del neural mass model descritto in precedenza.
Saturnino, Christine Facco. "Estudo in silico de derivados do G-CSF humano como antibacterianos". reponame:Repositório Institucional da UFES, 2013. http://repositorio.ufes.br/handle/10/1867.
Pełny tekst źródłaApproved for entry into archive by Patricia Barros (patricia.barros@ufes.br) on 2016-05-13T14:04:33Z (GMT) No. of bitstreams: 2 license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) tese_6676_Dissertao_Christine Facco_2013.pdf: 1315436 bytes, checksum: 39ff1bc59d15b9b7a17e711efee2949b (MD5)
Made available in DSpace on 2016-05-13T14:04:33Z (GMT). No. of bitstreams: 2 license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) tese_6676_Dissertao_Christine Facco_2013.pdf: 1315436 bytes, checksum: 39ff1bc59d15b9b7a17e711efee2949b (MD5)
Essa dissertação teve o apoio financeiro do Edital Universal 14/2011 CNPq (nº processo: 483036/2011-0) e do Edital PROEX nº 04/2011.
Na tentativa de obter novas substâncias com atividade antibacteriana, o objetivo desse trabalho foi avaliar o potencial antibacteriano de quatro peptídeos sintetizados, dos quais dois possuem sequência derivada da fragmentação in silico do G-CSF humano, enquanto os outros dois foram planejados teoricamente, verificando, assim, seu interesse como novos agentes terapêuticos na saúde humana. A avaliação foi realizada em duas etapas: análise in silico, que consistiu em predições de propriedades e parâmetros associados à ação antibacteriana, por meio de ferramentas computacionais; e o experimento in vitro para a determinação da concentração inibitória mínima (MIC) dos peptídeos contra bactérias Gram positivas e negativas. A maioria das predições foi favorável para os quatro peptídeos, pois os resultados determinados para hidrofobicidade, anfipaticidade, tamanho, estrutura secundária, carga líquida, potencial de ligação em membrana, meia-vida e índice de Boman encontram-se dentro de valores desejados para o potencial antibacteriano. Na análise in silico, apenas a predição algorítmica da atividade antimicrobiana gerou resultados desfavoráveis para os peptídeos com sequências derivadas do G-CSF (peptídeos 1 e 2), porém essa mesma predição foi positiva para os outros dois. O ensaio in vitro demonstrou que até a concentração mais alta utilizada dos quatro peptídeos (500 μg/mL) foi insuficiente para a determinação de sua concentração inibitória mínima, porém, observou-se considerável diminuição no crescimento de E. coli (58,7%) pelo peptídeo 4 e de E. fecalis (86,1%) e E. coli (54,9%) pelo peptídeo 3, em comparação com o controle de viabilidade. Esses valores indicam a presença de ação antibacteriana por parte dos peptídeos planejados teoricamente (peptídeos 3 e 4), corroborando com as predições computacionais. Dessa forma, é possível concluir que a análise in silico foi de suma importância para a seleção dos peptídeos a serem sintetizados, os quais apresentaram nos ensaios in vitro resultados em concordância com a predição computacional de atividade antimicrobiana.
In attempt to obtain new substances with antibacterial activity, the aim of this study was to evaluate the antibacterial potential of four synthesized peptides, where two of them have sequence derived from human G-CSF in silico fragmentation, while the other two were theoretically planned, allowing the verification of their interest as new therapeutic agents at human health. The evaluation was performed in two stages: in silico analysis, consisting of predictions of properties and parameters associated with antibacterial effect, through computational tools; and the in vitro experiment for determination of the minimum inhibitory concentration (MIC) of the peptides against Gram positive and negative bacteria. Most predictions was favorable for all four peptides, showed by determined results of hydrophobicity, amphipathicity, size, secondary structure, net charge, membrane binding potential, half-life and Boman Index, considered as desirable values for antibacterial potential. In the in silico analysis, only algorithmic prediction of antimicrobial activity revealed unfavorable results for peptides with sequences derived from G-CSF (peptides 1 and 2), nonetheless, the predictions were positive for the other two. The in vitro assay showed that up to the highest concentration used of the four peptides (500 μg/mL) was insufficient for determination of minimum inhibitory concentration, however it was possible to observe significant growing decrease of E. coli (58.7%) by peptide 4 and E. fecalis (86.1%) and E. coli (54.9%) by peptide 3, when compared with the viability control. These values indicate the presence of antibacterial activity in the theoretically planned peptides (peptides 3 and 4), confirming the computational predictions. Thus, it is possible to conclude that the in silico analysis was very important for the selection of the peptides to be synthesized, which showed results of in vitro assays in agreement with the computational prediction of antimicrobial activity.
Chan, Gerard. "Feature analysis and in silico prediction of lower solubility proteins in three eukaryotic model systems". Thesis, University of British Columbia, 2015. http://hdl.handle.net/2429/52711.
Pełny tekst źródłaScience, Faculty of
Graduate
Lee, Adam. "The in silico identification and analysis of ancient and recent endogenous retroviruses in mammalian genomes". Thesis, Imperial College London, 2014. http://hdl.handle.net/10044/1/39972.
Pełny tekst źródłaClitheroe, Crystal-Leigh. "In-silico analysis of Plasmodium falciparum Hop protein and its interactions with Hsp70 and Hsp90". Thesis, Rhodes University, 2013. http://hdl.handle.net/10962/d1003819.
Pełny tekst źródłaJean, Géraldine. "In silico methods for genome rearrangement analysis : from identification of common markers to ancestral reconstruction". Thesis, Bordeaux 1, 2008. http://www.theses.fr/2008BOR13704/document.
Pełny tekst źródłaAbstract
AMARA, FLAVIO. "BYPASS OF UV-INDUCED DNA LESIONS IN SACCHAROMYCES CEREVISIAE: EXPERIMENTAL ANALYSIS AND "IN SILICO" MODELING". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/214278.
Pełny tekst źródłaRoussel, Michaël. "Séquençage du génome du parasite intestinal Blastocystis sp. (ST7) : vers une meilleure compréhension des capacités métaboliques d'organites apparentés aux mitochondries chez ce microorganisme anaérobie". Thesis, Clermont-Ferrand 2, 2011. http://www.theses.fr/2011CLF22164/document.
Pełny tekst źródłaBlastocystis sp. is a highly prevalent anaerobic eukaryotic stramenopile parasite found in the intestinal tract of humans and various animals. This microorganism, sometimes associated with acute intestinal disorders, could be responsible for functional intestinal disorders such as the irritable bowel syndrom (IBS). As part of a collaborative sequencing project with the Genoscope (CEA Evry, France), we were able to caracterize the smallest stramenopile genome sequenced to date (18.8 Mbp) with a 6020 genes coding capacity. The gain of many genes through horizontal gene transfer is amajor characteristic of this genome, which shows extensive genomic rearrangements. Despite the anaerobic nature of Blastocytists sp., this eukaryote harbours nevertheless mitochondrion-like organelles (MLOs). We have shown that these organelles have a 29.27 kbp mitochondrial-type circular genome that lacks cytochrome coding genes. In silico analysis allowed us to predict the MLOs proteome (365 proteins), with the subsequent predictive model of the metabolic pathways associated with these organelles, including an electron transport chain (ETC) restricted to complex I and II. We have shown that MLOs shared common characteristics with anaerobic mitochondrion and hydrogenosomes (presence of a PFOR and an iron-hydrogenase), which could mean that Blastocystis sp. harbours modified anaerobic mitochondrion that resulted from the parasite adaptation to its anaerobic environment. In addition, Blastocytis sp. secretome prediction reveals the presence of potential virulence factors, which could be involved in the degradation of the intestinal epithelium as well as the host immune system bypass
Wang, Tingzhang. "Make inferences about bacterial gene functions with the concept of neighborhood in silico". Thesis, Evry-Val d'Essonne, 2010. http://www.theses.fr/2010EVRY0036/document.
Pełny tekst źródłaWith more and more genomes being sequenced, the organization of those raw data and the derived data, the extraction of information and knowledge from these data has become a challenge. A key concept in this field is that of the neighborhood, especially with respect to the organization of data in relational databases. To extract information from bulk data, different kinds of neighborhoods were studied and each show interesting results in current study. .Firstly, through the Correspondence Analysis (CA) and later Model Based Clustering (MBC), two kinds of neighbors i.e. the genes (proteins) and amino acids were analyzed respectively, and it was found that proteins from Psychromonas ingrahamii are clustered into six classes, and there is strong opposition between asparagine (N) and the oxygen-sensitive amino acids. Secondly, the relationship between genomic islands and core genome (i.e. two closely linked neighbors withlarge range on the chromosome) was studied by a new method combining composition, GI features and synteny break. On applying to E. coli and B. subtilis it was revealed that this new method can extract some meaningful regions not published before. Thirdly, the relationship between upstream and coding regions of thrS gene (i.e. a case for two closely linked neighbors with small range on the chromosome) was studied extensively. It was found that these two regions associated to one gene, behaved differently in the evolutionary history.. Some of the upstream regions bearing non-essential function (i.e. regulation of gene expression) evolved more slowly than the coding region
Oliveira, AntÃnio Edson Rocha. "Perfil de expressÃo e anÃlise filogenÃtica dos genes da proteÃna desacopladora mitocondrial durante o desenvolvimento e estresse em soja [Glycine max (L.) Merr.]". Universidade Federal do CearÃ, 2015. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=14737.
Pełny tekst źródłaDiversos estudos tÃm evidenciado que a principal funÃÃo da proteÃna desacopladora mitocondrial de plantas (pUCP) està relacionada a regulaÃÃo de espÃcies reativas de oxigÃnio (EROs). AnÃlises in silico sugerem a existÃncia de famÃlias multigÃnicas para a codificaÃÃo de pUCPs, porÃm novos estudos ainda sÃo necessÃrios para estabelecer o perfil de expressÃo gÃnica das pUCPs, assim como a quantidade de genes em cada espÃcie e suas relaÃÃes filogenÃticas. O presente trabalho teve como objetivo caracterizar, analisar filogeneticamente e avaliar o perfil de expressÃo da famÃlia multigÃnica da pUCP em diferentes tecidos durante o desenvolvimento da soja [Glycine max (L.) MERR.] e em condiÃÃes de estresse. Foi realizada uma anÃlise in silico no genoma da soja e de outras leguminosas disponÃveis no banco de dados WGS, revelando uma famÃlia multigÃnica codificadora da pUCP, UCP1 e 2 com nove Ãxons, UCP 3 com 2 Ãxons, e UCP 4 e 5 com apenas um Ãxon. Dentre as leguminosas analisadas a soja se destacou com o maior nÃmero de genes, 10 genes no total, sendo quatro genes GmUCP1, uma GmUCP2, uma GmUCP3, dois GmUCP4 e dois GmUCP5, alÃm da presenÃa de um splicing alternativo no gene GmUCP1b1. Primers especÃficos foram desenhados para cada membro da GmUCP a fim de analisar os perfis de expressÃo em diferentes tecidos (semente seca e embebida, flores, vagens, cotilÃdones, folhas unifolioladas e trifolioladas, raÃzes, hipocÃtilos e epicÃtilos) durante o desenvolvimento da soja. Para os ensaios em condiÃÃes de estresse foram utilizadas folhas e raÃzes de soja com treze dias apÃs a semeadura (DAS) que foram submetidas a estresse osmÃtico promovido pela aplicaÃÃo de polietileno glicol (PEG) e estresse biÃtico atravÃs de Ãcido salicÃlico (AS). O RNA total de cada amostra foi extraÃdo para a realizaÃÃo de RT-qPCR. Os valores de ct foram obtidos pelo programa realplex e analisados pelo programa GeNorm. O perfil de expressÃo gÃnica mostrou que todos os genes GmUCP foram expressos em todos os tecidos/ÃrgÃos analisados durante o desenvolvimento da soja, com exceÃÃo de alguns genes em semente seca e epicÃtilo. Os diferentes perfis de expressÃo de cada gene durante o desenvolvimento de cada tecido/ÃrgÃo sugerem que ocorra uma regulaÃÃo gÃnica espacial/temporal entre os membros da GmUCP. Os perfis de expressÃo dos genes GmUCP em soja durante as condiÃÃes de estresses foi diversificado, visto que 2 genes apresentaram expressÃo estÃvel em ambos tecidos/estresse, 7 genes apresentaram queda do perfil de expressÃo, enquanto apenas 4 genes apresentaram aumento dos nÃveis de transcritos.
Several studies have evidenced that the main function of the mitochondrial uncoupling protein in plants (pUCP) is related to reactive oxygen species (ROS) regulation. In silico analysis suggests the existence of multigenic families to pUCPs codification, however further studies are yet needed to establish the pUCPs genetic expression profile, just like the gene amount in each species and their phylogenetic relations. The current work had as objective to characterize, analyze phylogeneticly and evaluate the expression profile of the pUCP multigenic family in different tissues during the soybean development [Glycine max (L.) MERR.] and in stress conditions. It has been performed an in silico analysis on the soybean genome and on other legumes available in the database WGS, revealing a codifier multigenic family for pUCP, UCP1 and 2 with 9 exons, UCP3 with 2 exons, and UCP4 and 5 with only 1 exon. Amongst the legumes analyzed, the soybean stood out with the greater number of genes, 10 genes in total, giving four GmUCP1 genes, one GmUCP2, one GmUCP3, two GmUCP4 and two GmUCP5, along with the presence of an alternative splicing on GmUCP1b1 gene. Specific primers have been designed for each GmUCP member in order to analize the expression profiles in different tissues (dry and doused seed, flowers, pods, cotyledons, unifoliate and trifoliate leaves, roots, hypocotyl and epicotyl) during the soybean development. For the assays in stress conditions have been used soybean leaves and roots with thirteen days after sowing (DAS) which have been subjected to osmotic stress caused by the application of polyethylene glycol (PEG) and biotic stress caused by salicylic acid (SA). The total RNA from each sample has been extracted in order to perform the RT-qPCR. The ct values have been obtained through the realplex program and analyzed through the GeNorm program. The genetic expression profile has shown that all genes were expressed in every tissue/organ analyzed during the soybean development, with the exception on some genes in dry seeds and epicotyl. The different expression profiles of each gene during the development of each tissue/organ suggest that occurs a spatial/temporal gene regulation among the GmUCP members. The expression profiles of the GmUCP genes in soybean during the stress conditions have varied, once 2 genes have shown steady expression in both tissues/ stress, 7 genes have shown a drop in the expression profile, while only 4 genes have shown an increase of the transcript levels.
Souza, Valeska Daliane Souto de. "An?lise de cDNAs identificados em bibliotecas substrativas de cDNA para flora??o de variedades de cana-de-a??car cultivadas no Rio Grande do Norte(RN): fator de transi??o NAC, Calmodulina e Fosfatidiltransferase". Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2011. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/13077.
Pełny tekst źródłaCoordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior
The flowering is a physiological process that it is vital for plants. This physiological process has been well studied in the plant model Arabidopsis, but in sugarcane this process is not well known. The transition of the shoot apical meristem from vegetative to flowering is a critical factor for plant development. At Brazil northeastern region, the transition to flowering in sugarcane has an important effect as it may reduce up to 60% its production. This is a consequence of the sugar translocation from stalks to the shoot apical meristem which is necessary during the flowering process. Therefore, the aim of this work was to explore and analyze cDNAs previously identified using subtractive cDNA libraries. The results showed that these cDNAs showed differential expression profile in varieties of sugarcane (early x late flowering). The in silico analysis suggested that these cDNAs had homology to calmodulin, NAC transcription factor and phosphatidylinositol, a SEC14, which were described in the literature as having a role in the process of floral development. To better understand the role of the cDNA homologous to calmodulin, tobacco plants were transformed with overexpression cassettes in sense and antissense orientation. Plants overexpressing the cassette in sense orientation did not flowered, while plants overexpressing the cassette in the antissense orientation produced flowers. The data obtained in this study suggested the possible role from CAM sequence, SEC14 and NAC in the induction/floral development pathway in sugarcane, this is the first study in order to analyze these genes in the sugarcane flowering process.
A flora??o ? um processo fisiol?gico que demanda um alto gasto energ?tico, e ? vital para a planta, pois ? dela que depende sua propaga??o gen?tica. Este processo fisiol?gico tem sido bem estudado no modelo vegetal Arabidopsis, mas em cana-dea??car n?o ? muito conhecido. A transi??o do meristema apical no processo de flora??o ? um fator cr?tico no ciclo de desenvolvimento da planta. No nordeste brasileiro, a transi??o para a flora??o na cana-de-a??car tem um efeito dram?tico, pois pode reduzir em at? 60% a produ??o de a??car ou etanol. Isso porque, o florescimento da cana resulta na isoporiza??o do colmo que ? caracterizado pela transloca??o do a??car presente no colmo para os ?pices meristem?ticos com a finalidade de suprir a necessidade energ?tica durante o processo de flora??o. Portanto, o objetivo desse trabalho foi de prospectar e analisar cDNAs de cana-dea??car que possam estar associados ? flora??o utilizando ferramentas de bioinform?tica e de transgenia. Os resultados mostraram que os cDNAs em estudo apontaram um perfil de express?o diferencial em variedades de cana-de-a??car. As an?lises in silico sugeriram que os cDNAs estudados apresentam similaridade para calmodulina, fator de transcri??o NAC e fosfatidilinositol, uma SEC14, as quais foram descritas na literatura como tendo um papel no processo de desenvolvimento floral. Para entender melhor o papel do cDNA hom?logo ? calmodulina, plantas de tabaco foram transformadas com cassetes de superexpress?o nas orienta??es sense e antisense contendo o promotor 35S. Plantas superexpressando o cassete na orienta??o senso n?o floresceram, enquanto que plantas superexpressando o cassete na orienta??o antissense apresentaram o desenvolvimento reprodutivo. Os dados obtidos nesse trabalho apontam para o poss?vel papel de CAM, NAC e SEC14 na via de indu??o/desenvolvimento floral em cana-de-a??car, sendo um dos primeiros trabalhos a se estudar esses genes no processo de flora??o nesse organismo
Milica, Karadžić. "Хроматографска, микробиолошка и in silico анализа стероидних једињења од потенцијалног биомедицинског значаја". Phd thesis, Univerzitet u Novom Sadu, Tehnološki fakultet Novi Sad, 2017. http://www.cris.uns.ac.rs/record.jsf?recordId=104606&source=NDLTD&language=en.
Pełny tekst źródłaIspitivano je hromatografsko ponašanje (hromatografska lipofilnost) 29 steroidnih jedinjenja (triazola i tetrazola, toluensulfonilhidrazida, diona, nitrila i dinitrila) od potencijalnog biomedicinskog značaja, ispitivano je pomoću tečne hromatografije visokih performansi na obrnutim fazama, primenom dve stacionarne i dve mobilne faze. Lipofilnost, izražena preko retencionog parametra logk, modelovana je QSRR pristupom. Formirani linearni i nelinearni modeli omogućili su ispitivanje odnosa između retencionih parametara i in silico molekulskih deskriptora, koji su izračunati na osnovu strukture ispitivanih jedinjenja. Dobra prediktivna moć formiranih modela, dobijenih za kalibracioni set, potvrđena je i primenom eksternog test seta i validacionog seta. Prediktivna moć formiranih modela potvrđuje mogućnost njihovog korišćenja za predviđanje lipofilnosti novih, strukturno sličnih, jedinjenja. Primenjene su i klasifikacione hemometrijske metode (analiza glavnih komponenti i hijerarhijska klaster analiza) kako bi se uočile sličnosti i razlika između jedinjenja. Pored toga, predstavljena je in vitro analiza antimikrobnog potencijala ispitivanih steroidnih jedinjenja prema Staphylococcus aureus, Escherichia coli i Candida albicans. Dva jedinjenja, sa epoksidnom grupom u položaju 4,5, ispoljila su bakteriostatski efekat prema S. aureus. Takođe, prikazana je doking analiza odabranih ispitivanih jedinjenja sa antiproliferativnom aktivnošću prema ćelijama androgen-receptor negativnog kancera prostate (AR-neg. PC-3). Na osnovu vizuelizacije optimalnih položaja i analize postojećih interakcija, identifikovano je jedinjenje sa najvećim potencijalom kao inhibitor humanog citohroma P450 CYP17A1.
Chromatographic behavior (chromatographic lipophilicity) of 29 steroid compounds (triazole and tetrazole, toluenesulfonylhydrazide, dione, dinitrile and nitrile) with potential biomedical importance was investigated by reversed-phases high-performance liquid chromatography using two stationary and two mobile phases. The lipophilicity expressed through the retention parameter logk was modeled using QSRR approach. Formed linear and non-linear models enabled the study of the relationship between the retention parameters and in silico molecular descriptors calculated from the structure of the investigated compounds. Good predictive power of the established models obtained for the calibration set was confirmed by the application of an external test set and validation set. The predictive power of the established model confirms the possibility of their use for lipophilicity prediction of new, structurally similar compounds. The classification chemometric methods (principal components analysis and hierarchical cluster analysis) were applied in order to recognize the similarities and differences between the compounds. Тhis dissertation presents the in vitro analysis of the antimicrobial potentials of the investigated steroid compounds against Staphylococcus aureus, Escherichia coli and Candida albicans. Two compounds, with epoxy group in the position 4,5, exhibited bacteriostatic effect against S. aureus. The docking analysis of selected test compounds with antiproliferative activity toward cells of androgen receptor-negative prostate cancer (AR-neg. PC-3) is showed. Based on the optimal position visualization and analysis of existing interactions a compound with the most promising potential as human cytochrome P450 CYP17A1 inhibitor is idetified.
Jun, Min Medical Sciences Faculty of Medicine UNSW. "Analysis of human cytomegalovirus susceptibility to novel antiviral agents". Publisher:University of New South Wales. Medical Sciences, 2008. http://handle.unsw.edu.au/1959.4/41443.
Pełny tekst źródłaLI, YUCHEN. "MICROALGAE PEPTIDES IN CARDIOVASCULAR DISEASE PREVENTION: STRUCTURE ELUCIDATION,BIOACTIVITY INVESTIGATION,AND IN SILICO MOLECULAR MODELING ANALYSIS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/850789.
Pełny tekst źródłaMedeiros, Cássio Ilan Soares. "Atividades Antifúngica e Toxicológica In Silico dos Enantiômeros (R)-(+)- e (S)-(-)-citronelal". Universidade Federal da Paraíba, 2016. http://tede.biblioteca.ufpb.br:8080/handle/tede/8809.
Pełny tekst źródłaMade available in DSpace on 2017-02-01T13:46:41Z (GMT). No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 2056832 bytes, checksum: dd1f04e5a02bdef6bb3220514f057563 (MD5) Previous issue date: 2016-10-25
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
The incidence of vulvovaginal fungal infections has increased dramatically over the last decades, therefore being the second most common cause of vulvovaginal candidiasis (VVC) placed after bacterial vaginosis diagnosed in 40% of the women with vaginal discharge. The increasing resistance of micro-oganismos pathogens to existing antimicrobial market has driven the search for new therapeutic alternatives, such as natural herbal products belonging to various families of the plant kingdom, such as Poaceae and Myrtaceae, which are presented as a viable solution due to the low cost and easy access of the population. Highlighted, the genus Cymbopogon and the Eucalyptus plants is one of the main sources of biologically active molecules, among them the monoterpenes holds a huge biological potential of human interest. However, the research of plant-derived compounds with pharmacological properties must always be attached to toxicity studies in order to show the absence of these substances harm to the human body. Given this context, it has studied the biological activity of enantiomers (R)-(+)- and (S)-(-)-citronellal against C. albicans and C. tropicalis strains derived from in vitro vulvovaginal secretions, as well as the parameters toxicological to predict the theoretical oral toxicity in silico. To achieve the antimicrobial in vitro studies; determination of minimum inhibitory concentration (MIC) and minimum fungicidal concentration (MFC) was used microdilution test. Also it was applied to disk diffusion technique on solid medium for comparative study of antifungal resistance/sensitivity profile used in the treatment of vulvovaginal candidiasis isolated and associated with monoterpenes studieds. The MIC's and MFC's of the (R)-(+)- and (S)-(-)-citronellal to 90% of fungal strains were respectively (R)MIC90% 16μg/mL and (R)MFC90% 32μg/mL; (S)MIC90% 64μg/mL and (S)MFC90% 128μg/mL (Strong antifungal activity against C. albicans and C. tropicalis). Were observed high resistance of C. albicans to fluconazole and itraconazole 12 (92.30%) strains. However, this resistance was reversed in 9 (75%) and 7 (58.33%) respectively, when combined with (R)-(+)-citronellal and 6 (50%) in combination with (S)-(-)-citronellal. Furthermore, it was also observed C. tropicalis high resistance to amphotericin B, itraconazole and miconazole. However, the resistance was reversed to amphotericin B and itraconazole, as a result of the synergistic effect in 2 (66.65%) of yeast. For miconazole resistance was reversed in 3 (100%) of the strains for both enantiomers. In the in silico analysis, both enantiomers have good oral bioavailability theoretically, however, a potential irritant was observed as possible toxic effect on these monoterpenes. In conclusion, these results suggest that the (R)-(+)- and (S)-(-)-citronellal have antimicrobial effect, and which also exert effect modifier activity when antifungal agents in combination. However, although presenting good oral bioavailability theoretically, the varied toxicological profile suggests the need to assess the risk-benefit of this compound in the production of a new antifungal drug, by conducting in vivo trials.
A incidência de infecções fúngicas vulvovaginais aumentou dramaticamente ao longo das últimas décadas, constituindo assim a segunda causa mais comum de candidíase vulvovaginal (CVV) após a vaginose bacteriana diagnosticada em 40% das mulheres com corrimento vaginal. O aumento da resistência dos micro-organismos patógenos aos antimicrobianos existentes no mercado tem impulsionado a busca de novas alternativas terapêuticas, como os produtos naturais a base de plantas pertencentes a várias famílias do reino vegetal, como por exemplo a Poaceae e a Myrtaceae, que se apresentam como uma solução viável devido ao baixo custo e fácil acesso da população. Em destaque, as plantas do gênero Cymbopogon e Eucalyptus constitui uma das principais fontes de moléculas biologicamente ativas, dentre elas os monoterpenos são detentores de um enorme potencial biológico de interesse humano. No entanto, as pesquisas de compostos derivados de plantas com propriedades farmacológicas devem sempre ser unida aos estudos toxicológicos, afim de se comprovar a ausência de malefícios destas substâncias ao organismo humano. Diante deste contexto, foi estudado a atividade biológica dos enantiômeros (R)-(+)- e (S)-(-)-citronelal contra cepas de C. albicans e C. tropicalis oriundas de secreções vulvovaginais in vitro, bem como os parâmetros toxicológicos para a previsão da toxicidade oral teórica in silico. Para a realização dos estudos antimicrobianos in vitro; determinação da concentração inibitória mínima (CIM) bem como da concentração fungicida mínima (CFM), utilizou-se o teste de microdiluição. Também foi aplicada a técnica de disco-difusão em meio sólido para estudo comparativo do perfil de resistência/sensibilidade a antifúngicos utilizados na terapêutica da candidíase vulvovaginal isolados e associados aos monoterpenos em estudo. As CIM’s e as CFM’s dos enantiômeros (R)-(+)- e (S)-(-)-citronelal para 90% das cepas fúngicas foram respectivamente (R)CIM90% 16μg/mL e (R)CFM90% 32 μg/mL; (S)CIM90% 64μg/mL e (S)CFM90% 128 μg/mL (forte atividade antifúngica contra C. albicans e C. tropicalis). Foram constatados alta resistência de C. albicans ao fluconazol e ao itraconazol 12 (92.30%) das cepas testadas. Mas, essa resistência foi revertida em 9 (75%) e 7 (58.33%) respectivamente, quando em associação com o (R)-(+)-citronelal e em 6 (50%) em combinação com o (S)-(-)-citronelal. Além disso, também foi observado alta resistência de C. tropicalis a anfotericina B, itraconazol e miconazol. Porém a resistência foi revertida para a anfotericina B e para o itraconazol, resultado do efeito sinérgico em 2 (66.65%) das leveduras. Para o miconazol a resistência foi revertida em 3 (100%) das cepas para ambos os enantiômeros. Na análise in silico, ambos os enantiômeros apresentaram boa biodisponibilidade oral teórica, no entanto, um potencial irritante foi observado como possível efeito tóxico para estes monoterpenos. Em conclusão, estes resultados sugerem que os enantiômeros (R)-(+)- e (S)-(-)-citronelal apresentam efeito antimicrobiano, e que também exercem efeito modificador de atividade aos agentes antifúngicos quando em combinação. No entanto, embora tenha apresentado boa biodisponibilidade oral teórica, o perfil toxicológico variado sugere a necessidade em avaliar o risco-benefício desse composto na produção de um novo medicamento antifúngico, por realização de ensaios in vivo.
Russell, Steven Arthur. "Machine learning and in silico modeling for improved identification of peptides from shotgun proteomic Ms/Ms spectra /". Connect to full text via ProQuest. IP filtered, 2005.
Znajdź pełny tekst źródłaTypescript. Includes bibliographical references (leaves 116-124). Free to UCDHSC affiliates. Online version available via ProQuest Digital Dissertations;
Boeck, Anna Carolina, i Juliano Tomazzoni Boldo. "PA³P: uma nova ferramenta para determinação in silico da alergenicidade e antigenicidade de proteínas". Universidade Federal do Pampa, 2016. http://dspace.unipampa.edu.br:8080/xmlui/handle/riu/1616.
Pełny tekst źródłaMade available in DSpace on 2017-06-07T21:02:40Z (GMT). No. of bitstreams: 2 license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5) PA³P uma nova ferramenta para determinação in silico da alergenicidade e antigenicidade de proteínas.pdf: 4093415 bytes, checksum: 0bc76850b4fffd6e3c97f8f6a339dc0b (MD5) Previous issue date: 2016-05-05
Uma das preocupações envolvendo a expressão de diferentes proteínas heterólogas em alimentos é a possibilidade do desenvolvimento de reações alérgicas ou antigênicas nos consumidores finais. A Food and Agriculture Organization of the United Nations juntamente com a World Health Organization definiram que uma sequência de aminoácidos seria considerada alergênica/antigênica quando apresentasse ao menos 35 % de identidade em uma janela de 80 aminoácidos ou 6 – 8 aminoácidos contíguos e idênticos quando comparada com sequências de alergénos conhecidos. Para categorizar proteínas alergênicas ou antigênicas foi construída uma plataforma (chamada Plataforma de Análise da Alergenicidade e Antigenicidade de Proteínas – PA³P – e disponível em http://lpa.saogabriel.unipampa.edu.br:8080/pa3p/index.jsp ou http://pluriserver.com.br/pa3p/) que congrega um conjunto de ferramentas específicas para tais análises. A plataforma fora construída através da linguagem de programação Java e HTML. Desta forma, foram separados grupos de proteínas alergênicas/antigênicas de não alergênicas/não antigênicas com redução dos casos de falsos positivos ou falsos negativos. As análises complementares utilizadas neste trabalho são necessárias, pois a metodologia proposta pela Food and Agriculture Organization of the United Nations juntamente com a World Health Organization é insuficiente, gerando resultados duvidosos. A plataforma construída neste trabalho obteve valores de 98 % de sensibilidade e 96 % de especificidade, comparada com 89 % e 85 %, respectivamente, dos testes utilizados isoladamente. Esta plataforma pode ser utilizada para embasar a decisão de utilizar determinada proteína na construção de um Organismo Geneticamente Modificado com finalidade nutricional.
A major drawback involving heterologous protein expression in organisms used for human consumption is the possibility of allergenic or antigenic reactions. Both Food and Agriculture Organization of the United Nations and World Health Organization determined that a potentially allergenic protein world present at least 35 % identity in a 80 amino acid window or 6 – 8 contiguous and identical amino acids when compared with known allergens. In order to assess the allergenic or antigenic potential of a given protein, the Platform for Analysis of Allergenicity and Antigenicity of Proteins (PA³P – available at http://lpa.saogabriel.unipampa.edu.br:8080/pa3p/index.jsp or http://pluriserver.com.br/pa3p/) was developed. The platform was constructed using Java and HTML programming languages. It was p ssible to discriminate allergenic/antigenic from non-allergenic/non-antigenic proteins, with reduction of false positive and false negative samples. The additional analyses used in the platform are necessary, since the insufficient FAO and WHO proposed methods, rendering doubtable results. In our tests, PA³P presented 98% sensibility and 96% specificity when compared with the web tools used independently (89 and 85%, respectively). This tool has a potential to contribute to decision making regarding the of a given protein in GMO construction with nutritional intent.
MICOZZI, DANIELA. "Exploiting Structural Analysis, in Silico Screening and functional variants characterization to identify novel inhibitors of cytidine deaminase". Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2012. http://hdl.handle.net/11581/401792.
Pełny tekst źródłaSINGH, REETIKA. "COMPARATIVE ANALYSIS OF DIFFERENT CURCUMIN ANALOGUES TO INHIBIT TLR4 EXPRESSION IN BREAST CANCER- AN IN-SILICO STUDY". Thesis, DELHI TECHNOLOGICAL UNIVERSITY, 2021. http://dspace.dtu.ac.in:8080/jspui/handle/repository/18459.
Pełny tekst źródłaKarolski, Bruno. "Metagenômica comparativa e perfil metabólico in silico de solos no município de Cubatão, SP". Universidade de São Paulo, 2013. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/87/87131/tde-05112013-111556/.
Pełny tekst źródłaCubatão is the largest industrial site in Latin America and was in the past one of the most polluted cities in the world. 30 years of intense industrial activity has pushed environmental limits with toxic substances and has severely affected the inhabitants\' health. Among the contaminants found in the region, the petroleum derivatives benzene, toluene, ethylbenzene and xylenes are the most important. Known collectively as BTEX, they are produced and used at a large scale and contamination frequently occurs. Because it is highly soluble in water, when in soil BTEX can spread long distances from the original contamination site, thus affecting large areas. Some microorganisms are known to live in contaminated environments and use contaminants such as BTEX as a unique carbon source for energy production. They catabolize contaminants into less dangerous products or even eliminate them from environment, a feature which has great commercial and environmental interest. We therefore compared the microbial communities in soils which were affected and un-affected by BTEX contamination. To this end, we used a metagenomics approach and developed a comparison method to identify microorganisms and degradation potential of soils studied. We found qualitative and quantitative differences in microbial structures from three different sites in Cubatão County, one of which is contaminated with BTEX. We constructed a metabolic overview identifying important genes, degradation potential and microorganisms related to BTEX degradation. The results presented here could contribute to understanding the in situ dynamics of a BTEX affected microbial community as well as improving our knowledge of the microbial community of Cubatão, a highly environmentally impacted place.