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1

Marchesini, Matteo. "Sistema di controllo PID di temperatura con LabVIEW e scheda Arduino". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10298/.

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Lo scopo del lavoro svolto e quello di realizzare un sistema di controllo Proporzionale-Integrativo-Derivativo (PID) della temperatura all'interno di un fornetto in una camera a vuoto. Il sistema deve essere in grado di eseguire rampe di temperatura con differenti rapidita di variazione, in vista di un suo futuro impiego nello studio del Desorbimento Termico di diversi materiali. Nella prima parte della tesi, si esaminano le premesse teoriche ai controlli Proporzionali-Integrativi-Derivativi, e sono esposti i metodi di Ziegler-Nichols e di Tyreus-Luyben per ricavare le costanti del PID. Nella seconda parte si descrivono il sistema fisico in esame e l'hardware messo a punto per il sistema di controllo, gestito interfacciandolo con una scheda Arduino. Nella terza parte viene invece trattato il software realizzato con LabVIEW per gestire e controllare l'apparato. Nella quarta parte sono infine mostrati i risultati sperimentali ottenuti, e le conclusioni tratte al termine del lavoro.
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Zannoni, Luca. "Progetto di scheda a microcontrollore per la telemetria di veicoli elettrici". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3560/.

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Streszczenie:
In un'epoca in cui l'informatizzazione si diffonde a macchia d'olio in ogni aspetto della vita quotidiana e la possibilità di essere connessi ad internet risulta vitale per aggiornarsi o anche semplicemente per mantenere contatti è possibile e allo stesso tempo necessario cercare di sfruttare la rete nel migliore dei modi in ambito lavorativo, per migliorare i propri prodotti e cercando di offrire all'utente beni e servizi sempre migliori, al passo coi tempi e col pensiero moderno. É in questo ambiente che la connettività si rende necessaria anche nel settore dell'automobile in modo da gestire in maniera efficiente l'enorme quantità di dati scambiati dalle varie sottoparti del sistema il cui compito è quello di supervisionare i componenti elettronici e meccanici. L'obiettivo è quello quindi di centralizzare ed elaborare le informazioni in modo da semplificare ed ottimizzare la gestione del veicoli per ottenere importanti vantaggi dalla fase di test fino a quella di utilizzo, passando per quella di manutenzione. Per questo risulta fondamentale, nell'epoca in cui viviamo, concedere la possibilità al veicolo di interagire con la rete internet in modo da poter sfruttare tutti i vantaggi comunicativi, siano essi con l'ambiente circostante o con persone, che essa prevede. Una volta quindi trovato il modo di interfacciarsi con la rete e sviluppato un software adeguato è fondamentale implementare fisicamente il dispositivo in modo da ottenere un dispositivo altamente integrabile nel sistema veicolo in modo da non alterare in maniera significativa la disposizione dei componenti di base (meccanici, elettrici ed elettronici) dell'automobile elettrica. È in quest'ottica che s'inserisce il progetto di una scheda per una vera e propria telemetria del veicolo elettrico con l'obiettivo di ottenere un sistema ad hoc, ma che mantenga una molteplicità di interfacce che permettano al dispositivo di rimanere aggiornato con l'evoluzione in atto relativa alle tecniche e ai protocolli (standard) di comunicazione permettendo quindi comunicazioni tramite rete ethernet, Wi-Fi o GPRS, cercando anche di sfruttare sistemi di posizionamento come il GPS. Per questo motivo si è cercato di realizzare la scheda seguendo la filosofia dei sistemi embedded, architetture il cui compito è quello di eseguire operazioni molto specifiche spesso con vincoli sull'esecuzione in tempo reale. Questo permette di ridurre al minimo l'hardware in termini di spazio, consumo e costo di realizzazione. Queste dispositivi si sono evoluti recentemente virando sulla creazione di architetture modulari che permettono il riutilizzo delle risorse disponibili; in questo modo si ottengono comunque dispositivi ottimizzati ma in grado di mantenere un certo tipo di flessibilità nello sviluppo delle applicazioni e allargando quindi lo spettro dei possibili impieghi. Secondo questi principi si è cercato quindi di realizzare la scheda in modo che implementasse e realizzasse il software dedicato alla comunicazione del veicolo con internet ma che, grazie all'hardware a disposizione, potesse essere programmata da mani esperte anche per numerosi utilizzi alternativi e resa quindi disponibile all'utente finale in possibili forme. In questo è risultato fondamentale l'utilizzo della piattaforma Arduino, basata sul microcontrollore ATmega328, che permette appunto una rapida espansione fisica del sistema.
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3

Pari, Federico. "Progetto di una scheda PCB per applicazioni di Energy Harvesting a bassissime tensioni". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9284/.

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4

Righi, Stefano. "Scheda di controllo JTAG per l'elettronica di readout del pixel detector dell'esperimento ATLAS". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8924/.

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Il sistema di acquisizione dati del nuovo layer IBL di ATLAS conta attualmente 15 schede ROD attive sull’esperimento. In ognuna di queste schede sono presenti due catene JTAG per la programmazione e il test. La prima catena è facilmente accessibile da remoto tramite uno standard VME o Ethernet, mentre la seconda è accessibile solo tramite un programmatore JTAG. Accedere alla catena secondaria di tutte 15 le ROD è in primo luogo sconveniente poiché sarebbero necessari 15 programmatori diversi; in secondo luogo potrebbe risultare difficoltoso doverli gestire tutti da un unico computer. Nasce così l’esigenza di sviluppare un’elettronica aggiuntiva con funzione di controllo che riesca, tramite un unico programmatore, a distribuire un segnale JTAG in ingresso a 15 uscite selezionabili in maniera esclusiva. In questa tesi vengono illustrati i vari passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto ponendo attenzione alla scelta, al funzionamento e all’eventuale programmazione dei componenti elettronici che lo costituiscono. Per ogni parte è stato realizzato un ambiente hardware di prototipazione che ne ha garantito il test delle funzionalità. La scheda, basata su un microcontrollore ATmega 328-P, è attualmente in fase di completamento nel laboratorio di progettazione elettronica dell’INFN di Bologna. Il prototipo studiato e realizzato tramite il lavoro di questa tesi verrà anche utilizzato in ambiente CERN una volta che ne sarà convalidata l’affidabilità e potrà anche essere facilmente adattato a tutti gli esperimenti che usano un protocollo JTAG per la programmazione di dispositivi remoti.
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5

Maletta, Concenzio. "Traduzione nel settore illuminotecnico: company profile e scheda tecnica in tedesco per GMR Enlights". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22819/.

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Il presente lavoro di tesi è il risultato dell’adesione al progetto “Language Toolkit”, promosso dalla Camera di Commercio della Romagna e dal Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT) di Forlì con lo scopo di garantire un maggiore grado di internazionalizzazione alle imprese romagnole nonché un primo approccio al mondo del lavoro agli studenti laureandi. Nello specifico, l’elaborato è stato redatto in seguito a un tirocinio di 300 ore svolto con l’azienda forlivese GMR Enlights, che ha riguardato la traduzione in tedesco di documentazione promozionale e tecnica (il company profile e la scheda tecnica di un proiettore). La tesi è composta da cinque capitoli che ripercorrono l’intero processo traduttivo. Il primo capitolo fornisce una descrizione generale del progetto, dell’internazionalizzazione delle PMI, dell’azienda GMR Enlights e della traduzione verso la lingua straniera. Nel secondo capitolo si procede a discutere l’importanza storica della traduzione tecnica, le teorie di traduzione più importanti in tale ambito, la comunicazione tecnica e le caratteristiche dei linguaggi specialistici. Nel terzo capitolo viene affrontato il concetto di “tipo testuale” e viene svolta un’analisi approfondita dei testi di partenza. Il quarto capitolo è dedicato alle risorse e alle tecnologie traduttive utilizzate prima e durante il processo di traduzione, ossia i corpora monolingui specialistici e comparabili per lo studio di testi paralleli e per l’estrazione terminologica; SDL MultiTerm per la creazione di un termbase; SDL Trados Studio per la traduzione assistita. Infine, nel quinto e ultimo capitolo vengono riportate le procedure ascrivibili alla macrostrategia generale di traduzione e le microstrategie adoperate per risolvere i problemi traduttivi ai vari livelli testuali.
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6

Zaccone, Alice. "Studio e sperimentazione di una scheda per l'acquisizione di concentrazioni di sostanze presenti in atmosfera". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6358/.

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Soldi, M. "COMPOSIZIONE, IMPIEGO E VALIDAZIONE DI UNA SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI ASSISTENTI DI TIROCINIO IN OSTETRICIA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/331177.

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BACKGROUND: L’apprendimento clinico ricopre in ore più del 50% dell’esperienza educativa degli studenti dei Corsi di Laurea in Ostetricia in Italia. È risaputo come l’insegnamento pratico sia vitale per lo sviluppo del “saper fare” delle future/i professioniste/i ostetriche/i. La responsabilità di integrare e facilitare l’apprendimento degli studenti nello sfaccettato mondo della pratica clinica, spetta agli assistenti di tirocinio. Tuttavia poco si sa circa l’impatto che gli assistenti di tirocinio hanno sulle esperienze di apprendimento degli studenti di Ostetricia e criteri di comportamento sono stati definiti solo in piccola parte e teoricamente, pertanto restano spesso acritici. OBIETTIVI: Costruire e validare una scheda di valutazione del professionista, in qualità di assistente di tirocinio, ad uso degli studenti del Corso di Laurea in Ostetricia. METODI: Ricerca multicentrica, svolta presso i Corsi di Laurea in Ostetricia lombardi. Sono stati effettuati focus group coinvolgendo un totale di 88 studenti di secondo e terzo anno di corso. Viene costruita la scheda di valutazione dell’assistente di tirocinio sulla base di quanto emerso dai focus group ed è stata testata l’affidabilità attraverso l’alfa di Cronbach valutato sui valori di risposta ai diversi item della scheda, compilati da studenti e valutatori esperti (gold standard). RISULTATI: I focus group esplicitano il ruolo centrale dell’assistente di tirocinio nell'apprendimento degli studenti e le attitudini che dovrebbe avere. In particolare viene sottolineata la necessità di integrare l’insegnamento clinico a quello teorico svolto in aula, implementare un apprendimento basato sulle evidenze scientifiche, fornire feedback e correggere gli errori senza umiliare lo studente. A partire dagli item suggeriti dai focus group è stata costruita una scheda composta da 33 item. La scheda risulta avere coerenza interna. Questa è stata testata grazie a 3 item valutati come “variabili spia” in quanto il contenuto semantico è stato ritenuto affine e il punteggio atteso di Scala Likert è stato rilevato privo di contraddizioni. I punteggi per i tre item sono sovrapponibili nel gruppo dei gold standard e in quello degli studenti. Per l’affidabilità della scheda, è stato calcolato l’Alpha di Cronbach: questo è risultato 0,97 per i valutatori gold standard; 0,94 per gli studenti; 0,97 per le tre variabili spia nei valutatori gold standard e 0,85 per le tre variabili spia per gli studenti. CONCLUSIONI E IMPLICAZIONI PER LA PRATICA: Sono state identificate alcune caratteristiche fondamentali di un assistente di tirocinio efficace e, in base a queste, si è costruita e validata una scheda di valutazione dell’assistente di tirocinio in Ostetricia, di cui è possibile la compilazione da parte dello studente. L’utilizzo dello strumento consente di avere un metro di valutazione dell’operato degli assistenti di tirocinio utilizzabile nei singoli Corsi di Laurea in Ostetricia e uniformemente sul territorio nazionale. Ciò rende oggettivabile da parte delle direzioni didattiche la competenza richiesta agli assistenti di tirocinio e indirizza la formazione specifica.
BACKGROUND: In Italy, practice experience provides up to 50% of the educational Midwifery student’s curricula. It is recognised as an important part of clinical practice for preregistration students and is accepted as the preceptor’s responsibility, once in practice, to provide opportunities for effective learning. However, little is known about the impact that preceptors have on Midwifery students and their effectiveness on students’ perceptions of learning. OBJECTIVES: This study is aimed at creating and validating a tool to explore the perceptions of Midwifery students on their clinical preceptors and to gather opinions on how to improve the effectiveness of clinical preceptors. METHODS: A multicentric research has been conducted at Northern Italy Bachelors in Midwifery. Focus groups consisted of 88 second and third year students. A survey tool has been created, validity and reliability have been tested through gold standards and students assessors. RESULTS: From the focus groups, it emerged that midwifery clinical preceptors should bridge the gap between theory and practice, improve evidence based learning, give useful feedback and correct students mistakes without belittling them. A 33 items survey tool has been created. It has internal consistency. Reliability has been tested through Cronbach’s Alpha: 0,97 for gold standards assessors and 0,94 for students assessors. CONCLUSIONS AND IMPLICATIONS FOR PRACTICE: These results imply that, from a student perspective, the ideal clinical teaching experience is heavily influenced by the preceptors’ behaviours. A survey tool specific for Midwifery students has been created and validated. The use of this tool allows for a uniform and country wide method of assessment of preceptors’ behaviours. Therefore, this gives headmasters the required tool to objectively measure a preceptor’s level of competence.
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Innocente, Federica. "Progetto, sviluppo e test di una scheda di controllo per articolazione protesica di spalla in architettura distribuita". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15676/.

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The amputation of a limb leads limitations in daily tasks that technology aims to overcome in developing specific prosthetic devices. The control system for proximal prosthesis (e.g. shoulder disarticulation) is more complex than the control for distal prosthesis beyond the elbow. Indeed, to date, only passive solutions are available for proximal prosthesis. In this thesis, an embedded control unit for a prosthetic shoulder joint was developed and realised at the Centro Protesi INAIL in Vigorso. This device aims to control the shoulder joint and it plays the role of “Slave” unit in a distributed electronic system developed during a collaboration between the Centro Protesi and the Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). An high performance microcontroller has been interfaced with the Master unit through high-speed CAN bus communication protocol and a customisable firmware handles the operations to be performed by analysing the received informations allowing the speed control of intra/extra-rotation and the flexion/extension of the shoulder joint. The joint speed can be achieved driving two motors by means of PWM signals and a double motor-driver. Moreover, two incremental encoders allow the monitoring of the joint position and even the embedded implementation of position controls. The developed device meets the requirement of the project: low costs, reduced dimensions (30x60mm), easily and highly programmable and customisable.
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9

Marasco, Rita. "Progettazione e sviluppo di una scheda elettronica per il controllo evoluto di protesi di arto superiore mioelettriche". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17542/.

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L’assenza congenita o la perdita traumatica dell’arto superiore implicano l’incapacità di compiere una vasta gamma di movimenti essenziali per lo svolgimento di attività quotidiane, lavorative e sportive e, per questa ragione, costituiscono le principali cause per cui si ricorre alla protesizzazione. Tra quelle attualmente disponibili, le protesi mioelettriche permettono un controllo più naturale e immediato: servendosi di sensori superficiali attivi per rilevare i segnali elettromiografici e sfruttando come strategia di controllo la Pattern Recognition, è possibile riprodurre un maggior numero di movimenti rispetto alle altre protesi. L’utilizzo di questa tecnologia nelle protesi allestite per pazienti amputati a livello prossimale di braccio, che si sono sottoposti all’intervento di Targeted Muscle Reinnervation (TMR), mostra un ulteriore miglioramento nel controllo del dispositivo, dal momento che vengono utilizzati i segnali provenienti da muscoli reinnervati con nervi che in origine controllavano i movimenti del braccio amputato. In questo contesto, il presente lavoro di tesi, svolto presso il Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio, si pone l’obiettivo di realizzare una scheda elettronica, chiamata EMG Master, che costituisce l’unità di controllo di un’architettura elettronica distribuita, composta da 5 unità slave (mano, polso, gomito, spalla e gestione dell’alimentazione), e di sviluppare il firmware con cui programmare il microcontrollore dell’EMG Master, che gestisce i segnali provenienti dai sensori sEMG e comunica con le schede per l’azionamento delle articolazioni protesiche.
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Wu, Taodi, i Shuyang Ding. "Analysing Real-Time Traffic in Wormhole-Switched On-ChipNetworks". Thesis, Mälardalens högskola, Inbyggda system, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:mdh:diva-32057.

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Streszczenie:
With the increasing demand of computation capabilities, many-core processors are gain-ing more and more attention. As a communication subsystem many-core processors, Network-on-Chip (NoC) draws a lot of attention in the related research fields. A NoC is used to deliver messages among different cores. For many applications, timeliness is of great importance, especially when the application has hard real-time requirements. Thus, the worst-case end-to-end delays of all the messages passing through a NoC should be concerned. Unfortunately, there is no existing analysis tool that can support multiple NoC architectures as well as provide a user-friendly interface.This thesis focuses on a wormhole switched NoC using different arbitration policies which are Fixed Priority (FP) and Round Robin (RR) respectively. FP based arbitration policy includes distinct and shared priority based arbitration policies. We have developed a timing analysis tool targeting the above NoC designs. The Graphical User Interface (GUI) in the tool can simplify the operation of users. The tool takes characteristics of flow sets as input, and returns results regarding the worst-case end-to-end delay of each flow. These results can be used to assist the design of real-time applications on the corre-sponding platform.A number of experiments have been generated to compare different arbitration mecha-nisms using the developed tool. The evaluation focuses on the effect of different param-eters including the number of flows and the number of virtual-channels in a NoC, and the number of hops of each flow. In the first set of experiment, we focus on the schedulabil-ity ratio achieved by different arbitration policies regarding the number of flows. The sec-ond set of experiments focus on the comparison between NoCs with different number of virtual-channels. In the last set of experiments, we compare different arbitration mecha-nisms with respect to the worst-case end-to-end latencies.
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Sgueglia, Umberto. "Sistemi integrati per la domotica e per il risparmio energetico tramite micro elaboratori su singola scheda e basso costo". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8365/.

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Nella tesi viene presentata una introduzione generale all'Internet of Things, gli utilizzi che ne vengono fatti attualmente e le eventuali modifiche che verranno apportate in futuro, inoltre vengono presentati i problemi che ne derivano e le soluzioni che attualmente risolvono questi problemi. E' presente una introduzione al protocollo presentato da IBM MQTT che attualmente rappresenta uno standard in questo campo. In seguito vengono mostrati i requisiti e le fasi di progettazione di un sistema domotico, quali sono i suoi principali utilizzi quali i vantaggi e i suoi svantaggi. E' presente una introduzione ai dispositivi maggiormente usati per la realizzazione di sistemi del genere, con le loro caratteristiche, in particolare di dispositivi Arduino e Raspberry Pi. Viene mostrato l'uso del protocollo mqtt per la comunicazione tra dispositivi Raspberry Pi e client Android. In fine viene mostrata una realizzazione di un sistema di domotica attraverso l'uso di questo protocollo.
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Fiore, Simone. "Progetto di una scheda a circuito stampato per il collaudo di un circuito integrato per Energy Harvesting da sorgenti eterogenee". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10119/.

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Questo elaborato tratta la realizzazione di una scheda a circuito stampato. Essa è stata pensata con il compito di testare un circuito integrato per l'Energy Harvesting, progettato dall'Univesità di Bologna. La scheda implementerà numerose sorgenti alternative eterogenee Low-Power, cosicché il circuito integrato riuscirà ad estrapolarne una carica elettrica fino ad un massimo di alcuni milliwatt. Questa potenza sarà sufficiente ad alimentare qualsiasi dispositivo Low-Power.
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Collesei, Marco. "Progettazione e costruzione di una scheda di espansione per un prototipo del sistema di acquisizione dati dell'esperimento ATLAS in HL-LHC". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16928/.

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Questa tesi illustra lo sviluppo di una scheda di espansione di memoria per il sistema di acquisizione dati PiLUP e le problematiche riscontrate durante la sua creazione. La scheda PiLUP, che è stata progettata e realizzata nei Laboratori di elettronica di Bologna dell'INFN e pressoil Dipartimento di Fisica e Astronomia l'Università di Bologna, è in grado di gestire con rapidità ed efficienza i dati che saranno prodotti dal nuovo detector (Inner Traker) di ATLAS; questo sarà installato al termine del Run 3 di LHC, quando saranno avviate le operazioni di potenziamento dell'acceleratore e di aumento della sua luminosità. La scheda PiLUP, che include due FPGA in configurazione master-slave, è dotata di grande flessibilità ma è carente di memoria necessaria a supportare i software richiesti. Per risolvere questo problema è stata progettata, disegnata tramite un software CAD e realizzata, sempre presso i Laboratori di Bologna, una PCB dotata della componentistica necessaria per leggere memorie FLASH con protocollo microSD, in modo da espandere considerevolmente le capacità della scheda PiLUP.
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Michelini, Andrea. "Studio di un architettura hardware per il controllo di inverter per motori multifase". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Streszczenie:
Lo scopo del lavoro è stato progettare una scheda di controllo in grado di concedere una buona flessibilità per il controllo di azionamenti elettrici, capace di interfacciarsi con configurazioni multi-livello, multifase e dual-motor. La progettazione è stata sviluppata con supporto di CAD elettronici commerciali. La scheda presenta tre parti fondamentali. Due unità di controllo identiche per permettere l’interfacciamento con più configurazioni, nelle quali sono realizzate tutte le funzioni di controllo, ed un’unità chiamata PL2 per la rielaborazione dati di tipologia unicamente automobilistica. E’ stato inoltre realizzato l’interfacciamento e l’assemblaggio con altre due schede elettroniche dedite all’attuazione dei segnali di controllo e alla gestione e rielaborazione dei segnali di veicolo.
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Gonano, Ciro Mattia. "Un'esperienza di rappresentazione di dati di cataloghi digitali in Linked Open Data: il caso della Fondazione Zeri". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7257/.

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Il documento presenta il caso dell'archivio fotografico della Fondazione Zeri come caso reale di conversione di un catalogo ricco di informazioni ma povero di interconnessioni nel dominio dei Linked Open Data, basandosi sull'ontologia CIDOC-CRM per il cultural heritage.
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Tudico, Paolo. "Dimensionamento e standardizzazione logistica di una linea di assemblaggio: il caso Ravaglioli S.p.A". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il presente elaborato di tesi è stato sviluppato in un’area di produzione di Ravaglioli S.p.A. ed ha l’obiettivo di fornire degli strumenti per analizzare uno stato AS-IS di un’isola di assemblaggio, per poi arrivare alla progettazione ed il dimensionamento di una linea di montaggio passando per il numero di risorse necessarie in termini di persone, postazioni e tempi. Il lavoro è stato svolto con l’intento di voler creare una procedura replicabile per analizzare un’isola di montaggio e fare un dimensionamento di massima per il passaggio ad una linea di montaggio, per fare questo è stato necessario utilizzare una serie di strumenti e procedure come: l’analisi corretta dei video di montaggio, Valore Aggiunto Semi-Valore Aggiunto Non Valore Aggiunto, Quadro di Montaggio, YAMAZUMI chart, Scheda Analisi, pre-montaggi e pre-lavorazioni. Infine, verrà trattata la parte di standardizzazione logistica che è stata integrata all’interno del reparto produttivo: la creazione di un KIT di assemblaggio, le figure logistiche, aree di sequenziamento, aree di travaso e picking list; anche qui dimensionata in termini di risorse necessarie sfruttando strumenti come il PFEP per il database di dati e il Mitzumashi per il calcolo delle risorse necessarie sfruttando i tempi MTM.
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Carnevali, Davide. "Spergola: vitigno a bacca bianca delle terre matildiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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La varietà Spergola, che deve il suo nome attuale alla morfologia poco compatta dei suoi grappoli, nel corso degli anni era conosciuta con molti altri nomi, alcuni dei quali sono: Spergolina, Alata, Pomoria e Pellegrina.Pur essendo coltivata in tutta l’ Emilia Romagna,la Spergola ha trovato il suo ambiente ideale sulle colline reggiane. Le prime testimonianze scritte riguardanti la coltivazione di un’uva a bacca bianca in queste zone, risalgono al 1580, con la citazione del vino bianco di Scandiano da parte di Bianca Cappello, granduchessa di Toscana. La bibliografia riporta successivamente diverse citazioni fino a che nel 1961, Polsinelli e Cosmo, nel corso di uno studio ampelografico sul Sauvignon blanc, inserirono il nome Spergolina tra i sinonimi del Sauvignon, affermando che il vitigno notonel Reggiano con tale nomein realtà fosse il Sauvignon blanc. Tale affermazione fu smentita nel 2001 grazie ad una analisi molecolare che chiarì definitivamente la sua unicità e differenza genetica dal Sauvignon blanc. Grazie alle informazioni fornite dalla provincia di Reggio Emilia, è stato possibile rilevare che la maggior parte dei vigneti di Spergola sono presenti nei comuni di Scandiano, Albinea, Casalgrande e Quattro Castella, mentre la forma di allevamento più utilizzata è risultata il Sylvoz, che negli ultimi anni è stata sostituita con sistemi a Guyot ed a cordone speronato che, essendo più equilibrati da un punto di vista vegeto produttivo, sono in grado di fornire uve di maggior qualità. Dalle uve di Spergola si possono ottenere tre diversi prodotti enologici: un vino fermo, un frizzante ed uno spumante, ma quello che suscita maggior interesse nel consumatore è sicuramente lo spumante.
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DEL, DOTTORE MARINA. "Viaggio, esplorazione, guerra nella fotografia e nei documenti di una casata borghese tra Ottocento e Novecento: catalogazione e studio del fondo fotografico Camperio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1433.

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Questo lavoro desidera presentare la catalogazione e lo studio del Fondo Fotografico Camperio, oggi conservato presso la Biblioteca Civica di Villasanta (MI) e parte del fondo archivistico familiare denominato Fondo Camperio. In particolare, la collezione fotografica della famiglia Camperio è analizzata evidenziando la specifica rilevanza della fotografia di viaggio in essa contenuta, in quanto chiave interpretativa della raccolta, ma anche manifesta espressione del gusto, dell’etica della visione, e della immediata continuità della trasmissione di valori ed idee da una generazione all’altra di questa famiglia dell’alta borghesia italo-francese, in un periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento alle soglie della Seconda Guerra Mondiale. Negli album fotografici dedicati al viaggio, che costituiscono il nucleo più consistente e rilevante del Fondo Fotografico Camperio, si riverbera l’andamento di un processo di trasmissione di valori culturali e princìpi ideologici che si riversano con formidabile coerenza, e senza soluzione di continuità, da una generazione all’altra, costruendo una solida tradizione familiare che trova proprio nella pratica del viaggio, e nella sua condivisione diretta o traslata grazie alla raccolta di documentazione fotografica e produzione diaristica, uno dei suoi elementi portanti. L’analisi degli atti dell’Archivio familiare coadiuva l’individuazione di questo percorso, arricchendo e confermando le ipotesi formulate con lo studio diretto dei fototipi. I materiali fotografici sono analizzati dai punti di vista formale, storico e stilistico, tenendo conto dell’insieme dei rapporti che accompagnano l’oggetto; dell’influenza della tradizione occidentale delle arti figurative sulle scelte degli autori; delle istanze del pubblico, di quelle della committenza, e dei condizionamenti imposti dalle aspettative di questi fruitori; del significato ideologico e simbolico, alla fine del XIX secolo, dell’uso di un medium moderno quale la fotografia, e del suo accoglimento da parte del pubblico; delle specifiche circostanze che condussero alla produzione e raccolta delle fotografie da parte dei Camperio. Sono infine illustrati metodo e strategie adottati per la catalogazione (realizzata per la Regione Lombardia ed il Comune di Villasanta) e la valorizzazione del Fondo Fotografico Camperio, con particolare riguardo alla pubblicazione online delle Schede F ed ai percorsi di navigazione da queste ultime alle schede descrittive dei documenti d’archivio ad esse correlati. Il catalogo completo del Fondo Fotografico Camperio è consultabile online, in quanto pubblicato nel portale internet della Regione Lombardia dedicato ai Beni Culturali www.lombardiabeniculturali.it .
This study is intended to present the Camperio Family Photographic Collection and to highlight the specific relevance of the travel photography it contains as a key both to the interpretation of the whole Collection and to the ethics of vision of the members of this 19-20th century upper middle class French-Italian family. To the members of this family, travel and travel photography had been primary tools both to frame the world and to relate themselves to their own time. The photographic eye, focusing on natural resources as well as on natural, technological and artistic wonders and on wartime, unveils the ethics of vision of the collectors, and paradigmately reflects the cultural climate of their age. The ideological transmission from parents to sons that emerges from the analysis of both photographic and related archival materials is also a fil rouge that goes through the collection, and gives it a coherence seldom met in other family funds.The Camperio Photographic Collection is housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta (MI), Italy). It has been catalogued by the author for the Cultural Heritage Information System of Cultural Department of Lombardy, and can be found online (Beta version): http://www.lombardiabeniculturali.it/percorsi/camperio/1/ _________________________ The Camperio Family Photographic Collection (Fondo Fotografico Camperio) is part of the Camperio Family Fund (Fondo Camperio), a 19-20th century family fund housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta Civic Library) that holds together the Family Archive, the Family Library, and the Photographic Collection itself. The Photographic Collection was gathered over one century by the members of the family who took, bought and ordered photographs to document their enterprises. The collection contains pictures made by renowned photographers, scholars, explorers and by the Camperios themselves. It hosts several photographic genres, but it is expecially devoted to travel photography as the greatest part of the pictures was made or acquired during the many journeys undertaken by the family members in Africa, Egypt, Far East, Australia, Russia. This relevant historical photographic collection came to us in exceptionally good conditions, as it is integrated in the undivided, original archival context which is in almost intact state and provides useful material to determine the collection’s stratigraphy. The family Archive holds a wide range of documents (travel diaries, letters, essays…) that give account of the interests and activities in which the Camperios were involved, among which travel held a front-rank position. Also, it often provides straightforward reference to picture taking and collecting. The family Library is mainly composed by geographical and military literature, thus reflecting the great interest of the family members in geographical exploration and travel, and giving further evidence (in the many illustrated magazines and books) to the importance of photographic image as a tool to classificate, reduce and take possession of the world. During the second half of the 19th century and until World war 2, travelling had been a fundamental activity for to the members of this family. They interpreted journey in all its nuances, from exploration to tourism to war campaigning, and travelled extensively all around the world with a sense of essential necessity and an effortless attitude, in times when such an activity was no ordinary matter. The relevance of travel as an experience by means of which the Camperios related themselves to the world and to their own time is highlighted not only by the prominence that this activity had in the education of all the family members, but also in the importance that it had in the pursuing of their goals and in the developement of their professional careers. Italian Unification patriots, explorers, colonial entrepreneurs, philanthropists, professional soldiers, amateur photographers, the Camperios, both men and women, were extremely active personalities permeated with positivist tought and committed to international promotion, modernization and progress of Italy. Following their father’s steps, the young Camperios travelled extensively, collected slices of world through photography, and pursued the accomplishment of projects in line with their parent’s ideals. Taken as a whole, the Camperio Fund goes beyond the boundaries of the local or strictly personal experience, providing visions of the social, economical and political international history of the times. It also shows how ideological transmission from generation to generation worked as a leitmotiv declined in various ways in the personal choiches and cultural orientation of the members of the family. This ideolgical continuum is mirrored in the Photographic Collection and represents its strongest unifying element, its coherence being not merely provided by the thematic element (the travel) or by the collectors family membership.
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Klyuka, Iryna. "Tecnologie digitali per la catalogazione dei Beni Culturali: Villa Adriana. L'architettura contro il tempo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Villa Adriana presenta un ampio spettro di possibili casi studio finalizzati ad approfondire il tema della documentazione e della catalogazione dei Beni Culturali. La diffusione della rete Internet ha oggi determinato la necessità di gestire le informazioni in forma distribuita. Nel settore dei B.C., per anni le informazioni relative agli stessi venivano riassunte in schede, “beni schedati” per l’appunto, in modo da facilitarne la consultabilità e l’organizzazione manuale. Nel primo periodo della informatizzazione il processo è stato perfettamente uguale: schede, unità di misura e campi rimasero gli stessi, ma digitalizzati. È chiaro che oggi un sistema del genere appare poco appropriato rispetto alle proprietà dei sistemi digitali, per consentirne lo studio e/o la fruizione. Quindi è nata l’esigenza di migliorare la gestione dei dati raccolti e aggiornare la scheda tenendo conto dell’esperienza sia di coloro che lavorano nel campo della catalogazione dei beni culturali sia di coloro che operano nelle Soprintendenze e nelle Università. Tutto ciò ha spinto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a pensare una soluzione al fine di creare un processo evolutivo dei cittadini. L’“innovazione tecnologica”, oltre ad essere un’implementazione di una nuova regola organizzativa, miglio9ra il supporto alla salvaguardia dei beni artistici e archeologici, mettendo a disposizione dei tecnici delle soprintendenze e delle forze dell’ordine strumenti che semplificano l’attività nella tutela del patrimonio culturale. È innegabile il fatto che oggi i nuovi “media” siano il fulcro di un “movimento” verso i modelli rinnovati di comunicazione della conoscenza che offrono le forme più rapide e immediate dell’offerta culturale. Il sistema informativo permette di incrociare le informazioni di carattere tecnico con i dati relativi alla conoscenza del bene e alla sua storia, mettendoli in relazione alla specifica area a cui si riferiscono.
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DI, PAOLO DANIELE. "Studio pilota prospettico per testare l’efficacia dell’immunoprofilassi attiva mediante schedula di vaccinazione rinforzata e a lungo termine con vaccino ricombinante S in combinazione con lamivudina ed immunoglobuline anti-HBs (HBIg) come strategia di prevenzione della ricorrenza di infezione da virus dell’epatite B in pazienti sottoposti a trapianto di fegato per malattia HBV correlata". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/451.

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L’immunoprofilassi attiva dopo trapianto di fegato con il vaccino ricombinante HBsAg è una potenziale strategia di prevenzione della ricorrenza di infezione da HBV dopo trapianto di fegato per malattia HBV-correlata. Studi precedenti sull’impiego della vaccinazione standard hanno mostrato risultati controversi, mentre l’utilizzo del nuovo adiuvante 3-deacilatomonosforil- lipide-A (MPL) ha incrementato in modo molto significativo la percentuale di risposta in termini di produzione anticorpale anti-HBs. Obiettivo: lo scopo principale è stato quello di testare l’efficacia di una schedula di vaccinazione rinforzata, a lungo termine (12 mesi) ed accelerata (dosi mensili) utilizzando il vaccino ricombinante S con e senza la concomitante somministrazione di Immunoglobuline anti-HBs (HBIg). Metodi: sono stati arruolati 18 pazienti (M/F:13/5) trapiantati di fegato per cirrosi HBV-correlata e follow-up dal trapianto di 73±38 mesi. Tutti i pazienti erano HBsAg e HBV DNA negativi nel sangue e cccDNA negativi nel fegato; 5 (27,7%) erano co-infetti con HCV e 6 (27,7%) con HDV. Il protocollo di studio prevede 12 dosi di vaccino somministrate mensilmente e per via intramuscolare (HBsAg 20μg e MPL 50μg) insieme alla Lamivudina (100 mg/die). Ciascuna delle prime 6 dosi di vaccino (primo ciclo) è stata somministrata entro i 7 giorni successivi alla somministrazione per via endovenosa di 2000 UI di HBIg, mentre le successive 6 dosi di vaccino sono state somministrate dopo la completa sospensione delle HBIg (secondo ciclo). Il titolo di anti-HBs è stato misurato prima di ciascuna dose di vaccino e durante il follow-up. Tutti i pazienti erano mantenuti con terapia immunosoppressiva a basse dosi. Risultati: tutti i pazienti hanno completato l’intero programma di vaccinazione (primo e secondo ciclo/fase), ed hanno ricevuto 12 dosi di vaccino adiuvato da MPL e sono stati monitorati durante i primi 3 mesi di follow-up. Non è stato riportato alcun evento avverso, ne alcun caso di ricorrenza di infezione da HBV. Alla fine del primo ciclo di vaccinazione 17/18 (94,4%) pazienti avevano un titolo di anti-HBs superiore a 100 IU/L (389±445 UI/L) e 2 (11,1%) un titolo superiore a 500 UI/L. Alla fine del follow-up 9/18 (50%) and 3/18 (16,6%) avevano un titolo di anti-HBs superiore a 100 IU/L (510±427 UI/L) e 500 UI/L, rispettivamente. Conclusioni: 9 mesi dopo la sospensione delle HBIg la metà dei pazienti ha raggiunto e mantenuto un titolo anticorpale protettivo di anti-HBs (>100 UI/L). Questa schedula di vaccinazione con il vaccino ricombinante S adiuvato da MPL e rinforzata, somministrata in combinazione con HBIg e Lamivudina, sembra essere più efficace delle precedenti schedule vaccinali anti-HBV standard fino ad ora testate, e si attende la conferma di tale efficacia al termine di un follow-up più lungo.
Post-transplant active immunization with HBsAg vaccine is a potential prophylaxis strategy against HBV-recurrence after liver tranplantation due to HBV-related disease. Previous studies showed conflicting results using standard vaccines, whereas the use of the new adjuvant 3- deacylated monophosphoryl-lipid-A (MPL) significantly increased patient’s immunization rate through an high anti-HBs titre increase. Aim: We investigated the efficacy of a long-term (12 months) accelerated (monthly doses) reinferced vaccination schedule using the MPL-adjuvanted recombinant S vaccine administered with and without concomitant HBIg. Methods: 18 patients (M/F:13/5) transplanted for HBV-related cirrhosis 73±38 months earlier were recruited. All were HBsAg and HBV DNA negative in serum and cccDNA negative in liver tissue; 5 (27.7%) were coinfected with HCV and 5 (27.7%) with HDV. Study protocol consisted of 12 consecutive monthly intramuscular vaccine doses (HBsAg 20μg plus MPL 50μg) given together with lamivudine (100 mg/daily). Each of the initial 6 doses (first cycle) was administered within 7 days after 2000 IU HBIg i.v. infusion, while the last 6 doses were given after complete HBIg withdrawal (second cycle). HBsAb titre was determined before each vaccine dose and during the follow-up. All patients were maintaiened on low-level immunosuppression. Results: all patients completed the whole vaccination program, receiving 12 adjuvanted vaccine doses (first and second cycles) and were monitored during 3 months follow-up after vaccination end. No side effects occurred, nor evidence of HBV recurrence. At the end of first cycle 17/18 (94.4%) patients achieved an anti-HBs titre greater than 100 IU/L (mean 389±445 IU/L) and 2 (11.1%) a titre greater than 500 IU/L. At the end of follow-up 9/18 (50%) and 3/18 (16,6%) had an anti-HBs titre greater than 100 (mean 510±427 UI/L) and 500 IU/L, respectively. Conclusions: nine months after HBIg withdrawal half of the patients reached and maintained a protective anti-HBs titre (>100 IU/L). This intensive schedule using the MPL-adjuvanted recombinant S vaccine, given in combination with HBIg and lamivudine, seems to be more effective than previous HBV vaccination protocols, although a longer follow-up is needed to assess its final effectiveness.
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Bedeschi, Luca. "Ricerca, elaborazione e mapping su standard ontologici moderni". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12841/.

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Questa Tesi, nell’ambito del Semantic Web applicato al campo dei Beni Culturali (BC), si propone lo scopo di definire in un nuovo formato ontologico l’attuale sistema di registrazione e salvataggio delle informazioni che riguardano un Bene Culturale, ad esempio i dati identificativi, bibliografici, di scavo, ecc., attualmente registrati e salvati senza alcuna tecnologia Semantic Web. Nello specifico, questo progetto di Tesi si svilupperà considerando tra le tante schede che descrivono i termini per la catalogazione di un qualsiasi Bene Culturale, la scheda dei Reperti Archeologici (RA). Per fare questo verrà definito un mapping tra l’attuale sistema di registrazione delle informazioni di un Reperto Archeologico, e di conseguenza un nuovo dominio ontologico, in formato standardizzato RDF e OWL, seguendo le direttive sulle informazioni necessarie alla catalogazione dettate dagli organi del settore. Il risultato è una nuova ontologia, Central Institute for Cataloguing and Documentation Ontology CICDO, che a sua volta importa diverse ontologie e vocabolari tra cui: FOAF (Vocabolario Friend of a Friend), CITO (Citation Typing Ontology), Erlangen CRM (CIDOC Conceptual Reference Model), PROV-O, FaBiO (FRBR-aligned Bibliographic Ontology), HiCO (Historical Context Ontology), FRBR (Functional Requirements for Bibliographic Records), ed altre importate indirettamente. Nello specifico, CICDO definisce nuove entità e specializza quelle importate per un totale di: quarantasei classi e quarantasette object properties che descrivono le sezioni e le relazioni dei documenti da compilare di un reperto archeologico, e due datatype properties. Il mapping qui presentato è in forma tabellare, gli elementi sono raggruppati, quando serve, in sotto-tabelle, riproducendo parzialmente i paragrafi, campi e sotto-campi dei documenti ICCD di riferimento.
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Saranya, N. "Efficient Schemes for Partitioning Based Scheduling of Real-Time Tasks in Multicore Architecture". Thesis, 2015. https://etd.iisc.ac.in/handle/2005/4495.

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The correctness of hard real-time systems depends not only on its logical correctness but also, on its ability to meet all its deadline. Existing real-time systems use either a pure real-time scheduler or a real-time scheduler embedded as a real-time scheduling class in the scheduler of an operating system. Existing schedulers in multicore systems that support both real-time and non-real-time tasks, permit the execution of non-real-time tasks in all the cores with priorities lower than those of real-time tasks, but interrupts and softirqs associated with these non-real-time tasks can execute in any core with priorities higher than those of real-time tasks. In such systems, there is a need to develop a scheduler which minimizes the execution overhead of real-time tasks and ensures that the tasks runtime is not affected. To this end, we develop an integrated scheduler architecture on Linux kernel, called SchedISA, which executes hard real-time tasks with minimal interference from the Linux tasks while ensuring a fair share of CPU resources for the Linux tasks. We compared the execution overhead of real-time tasks in SchedISA implementing partitioned earliest deadline first (P-EDF) scheduling algorithm with SCHED_DEADLINEs P-EDF implementation. The experimental results show that the execution overhead of real-time tasks in SchedISA is considerably less than that in SCHED_DEADLINE. Having developed a multicore scheduling architecture for scheduling hard real-time tasks, we explore existing multicore scheduling techniques and propose a new scheduling technique that is better in terms of efficiency and suitability than the existing multicore scheduling techniques. Existing real-time multicore schedulers use either global or partitioned scheduling technique to schedule real-time tasks. Partitioned scheduling is a static approach in which, a task is mapped to a per-processor ready queue prior to scheduling it and it cannot migrate. Partitioned scheduling makes ineffective use of the available processing power and incurs high overhead when real-time tasks are dynamic in nature. Global scheduling is a dynamic scheduling approach, where the processors share a single ready queue to execute the highest priority tasks. Global scheduling allows task migration which results in high scheduling overhead. In our work, we present a dynamic partitioning-based scheduling of real-time tasks, called DP scheduling. In DP scheduling, jobs of tasks are assigned to cores when they are released and remain in the same core till they finish execution. The partitioning in DP scheduling is done based on the slack time and priority of the existing jobs. If a job cannot be allocated to any core, then it is split, and executed on more than one core. DP scheduling technique attempts to retain good features of both global and partitioned scheduling without compromising on resource utilization, and at the same time, also tries to minimize the scheduling overhead. We have tested DP scheduling technique with EDF scheduling policy at each core, called DP-EDF scheduling algorithm, and implemented it using the concept of SchedISA. We compared the performance of DP-EDF with P-EDF and global EDF scheduling algorithms. Both simulation and experimental results show that DP-EDF scheduling algorithm has better performance in terms of resource utilization, and comparable or better performance in terms of scheduling overhead in comparison to these scheduling algorithms.
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Scheding, Andreas [Verfasser]. "Variabilität im CD36-Gen in West-Afrika / vorgelegt von Andreas Scheding". 2003. http://d-nb.info/969477759/34.

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Scheding, Christoph [Verfasser]. "Hemmung von Leukozytenrollen durch Selektin-Peptide in vivo / vorgelegt von Christoph Scheding". 2004. http://d-nb.info/972587047/34.

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莊淑華. "The Mechanism of Amphetamine-Induced Behavioral Sensitization of Schedula-Induced Polydipsia in Rats". Thesis, 1997. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/55429971022533808674.

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Streszczenie:
碩士
國防醫學院
生理學研究所
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Previous studies have reported that repeated administration of psychomotor stimulants such as amphetamine (AMPH), cocaine, and morphine results in an augmentation of related behaviors and neurotransmission in the central nervous system (CNS).This phenomenon is termed behavioral sensitization. This sensitization has been the subject of considerable investigation due to its proposed relevance to drug addiction and psychosis, but at the present time its mechanisms are unknown. When food - deprived rats are exposed to schedules of intermittent presentations of small amounts of food many of them exhibit excessive drinking, which is called schedule - induced polydipsia (SIP). Evidence suggests that excessive drinking behavior is a kind of displacement which belongs to defense mechanisms. Thus. SIP serves as a coping of stress and arousal reducing function. SIP is recently concerned with schizophrenia, and is used as a model of drug abuse, Hence, we investigate the SIP sensitization phenomenon induced by AMPH in this animal model with a series of experiments. We firstly studied the interaction of AMPH and arecoline, and its effect on SIP behavior. Secondly, We examined whether the SIP rats develop behavioral sensitization. The rats were treated with AMPH (1 mg/kg bp) for 1-5 days before abstinence of 3 and 14 days, and then challenged with low dose AMPH (1mg/kg )in SIP rats. Thirdly, the effects of pretreatment with SCH23390 (D1 dopamine receptor antagonist ) haloperidol (D2 dopamine receptor antagonist) or MK-801 (a non- competitive NMDA receptor antagonist) on the AMPH-induced SIP sensitization were explored. In addition, we used in vivo microdialysis to measure extracellular glutamate concentrations in the nucleus accumbens(NAc).   The results indicated.   1.AMPH(0-2 mg/kg i.p.) decreased lick numbers and water intake in SIP rats dose-dependentaly without affecting number of nose pokes and pellets.   2.Arecoline (0-0.8 mg/kg) did not significantly affect SIP. The effects of AMPH on the reduction of the SIP were not altered by co-administration of arecoline and AMPH.   3.Repeated administration of low doses of AMPH(1 mg/kg)signififcantly induced SIP sensitization, which was evident with a withdrawal period of 3 or 14 days.   4.Pretreatment with MK-801 (0.1mg/kg i.p.) significantly blocked SIP sensitization after either withdrawal period.   5.Pretreatment with SCH23390 (0.04 mg/kg i.p.) can not block SIP sensitization on either 3 or 14 days withdrawal.   6.Pretreatment with haloperidol (0.05 mg/kg i.p.) blocked SIP sensitization at long-term withdrawal period.   7.The initial results revealed that extracellular glutamate concentrations in the NAc did not increase significantly on either 3 or 14 days withdrawal as detected by microdialysis.   The results suggest that there was no direct interaction between arecoline and AMPH on the modulation of SIP. SIP sonsitization occurs in rats following chronic administration of low doses of AMPH, and these effects at least in part are mediated via the activation of NMDA receptors. In addition, these effects may involve the D2 receptor of long withdrawal periods.
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