Rozprawy doktorskie na temat „GEC parameters”
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Rohmer, Jérémy. "Importance ranking of parameter uncertainties in geo-hazard assessments". Thesis, Université de Lorraine, 2015. http://www.theses.fr/2015LORR0237/document.
Pełny tekst źródłaImportance ranking of parameter uncertainties in geo-hazard assessments Epistemic uncertainty can be reduced via additional lab or in site measurements or additional numerical simulations. We focused here on parameter uncertainty: this corresponds to the incomplete knowledge of the correct setting of the input parameters (like values of soil properties) of the model supporting the geo-hazard assessment. A possible option tomanage it is via sensitivity analysis, which aims at identifying the contribution (i.e. the importance) of the different input parameters in the uncertainty on the final hazard outcome. For this purpose, advanced techniques exist, namely variance-basedglobal sensitivity analysis. Yet, their practical implementation faces three major limitations related to the specificities of the geo-hazard domain: 1. the large computation time cost (several hours if not days) of numerical models; 2. the parameters are complex functions of time and space; 3. data are often scarce, limited if not vague. In the present PhD thesis, statistical approaches were developed, tested and adapted to overcome those limits. A special attention was paid to test the feasibility of those statistical tools by confronting them to real cases (natural hazards related to earthquakes, cavities and landslides)
Orefice, Antonella <1983>. "Refined Estimation of Earthquake Source Parameters: Methods, Applications and Scaling Relationships". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4286/1/orefice_antonella_tesi.pdf.
Pełny tekst źródłaOrefice, Antonella <1983>. "Refined Estimation of Earthquake Source Parameters: Methods, Applications and Scaling Relationships". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4286/.
Pełny tekst źródłaFerrara, Carlotta <1983>. "Ground penetrating radar early-time technique for soil electromagnetic parameters estimation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6311/1/Ferrara_Carlotta_Tesi.pdf.
Pełny tekst źródłaFerrara, Carlotta <1983>. "Ground penetrating radar early-time technique for soil electromagnetic parameters estimation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6311/.
Pełny tekst źródłaWoodin, Craig Thomas. "Effects of dressing parameters on grinding wheel surface topography". Thesis, Georgia Institute of Technology, 2014. http://hdl.handle.net/1853/53104.
Pełny tekst źródłaTERWILLIGER, AMI RENEE. "ESTABLISHING IMMUNIZATION PARAMETERS IN THE AMERICAN COCKROACH, PERIPLANETA AMERICANA". University of Cincinnati / OhioLINK, 2006. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=ucin1148267879.
Pełny tekst źródłaZhang, Rui. "Transformer modelling and influential parameters identification for geomagnetic disturbances events". Thesis, University of Manchester, 2012. https://www.research.manchester.ac.uk/portal/en/theses/transformer-modelling-and-influential-parameters-identification-for-geomagnetic-disturbances-events(e7c8df5c-8fa9-491f-bc06-9cb90cbbf543).html.
Pełny tekst źródłaMiller, Miriam Susanne. "Akute Phase Proteine als diagnostische Parameter der perioperativen Phase beim Pferd". Giessen VVB Laufersweiler, 2006. http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2006/2959/index.html.
Pełny tekst źródłaKilian, Michael. "Bestimmung und Messung physikalischer und technischer Parameter zur Beschreibung von Laufflächen in Milchviehställen". Freising-Weihenstephan : LfL, 2007. http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2007/4724/index.html.
Pełny tekst źródłaMunafo', Irene <1982>. "Seismic sequences analysis for estimation of earthquake source parameters: corner frequency, stress drop, and seismic moment observations". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6291/1/Thesi_Irene_Munafo.pdf.
Pełny tekst źródłaMunafo', Irene <1982>. "Seismic sequences analysis for estimation of earthquake source parameters: corner frequency, stress drop, and seismic moment observations". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6291/.
Pełny tekst źródłaBALASUBRAMANIAN, GANESH. "EVALUATING THE EFFECT OF SELECTED PROCESS PARAMETERS ON THE PHOTOCATALYTIC DEGRADATION OF ORGANIC POLLUTANTS". University of Cincinnati / OhioLINK, 2002. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=ucin1012410668.
Pełny tekst źródłaGei, Davide. "Investigation and derivation of anisotropic parameters from microseismic reservoir monitoring". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8612.
Pełny tekst źródłaUn materiale si definisce isotropico quando le sue proprietà non cambiano in funzione della direzione secondo cui vengono misurate. Al contrario, se il mezzo è caratterizzato da una dipendenza direzionale delle sue proprietà, è chiamato anisotropico. Tradizionalmente, l’esplorazione sismica è basata sul processamento e interpretazione di dati acustici relativi a mezzi considerati sismicamente isotropici. Tuttavia, l’isotropia è sempre un modello approssimato per descrivere le formazioni geologiche, specialmente nel caso di bacini sedimentari. L’imaging sismico e la stima delle velocità sismiche nel sottosuolo risultano essere inaccurati quando dati relativi a mezzi anisotropici vengono processati con l’assunzione di isotropia. Conseguentemente è importante definire il modello e l’intensità dell’anisotropia che contraddistinguono l’area in esame e utilizzare queste informazioni per il processamento dei dati sismici. Lo scopo principale di questo studio consiste nella caratterizzazione dell’anisotropia degli scisti bituminosi del giacimento di Abbott, presenti nel Bacino di Arkoma, Oklahoma, USA. I dati consistono in registrazioni sismiche ottenute da due stendimenti di superficie composti da geofoni a sola componente verticale e da accelerometri a tre componenti, acquisite durante la fratturazione idraulica del giacimento. Il monitoraggio sismico di superficie è generalmente meno costoso se comparato al monitoraggio da pozzo, specialmente quando i pozzi di osservazione non sono disponibili e devono essere perforati. La tecnica da superficie è basata sull’acquisizione di dati sismici da centinaia di ricevitori opportunamente distribuiti al suolo ed offre una visione del campo d’onda molto più ampia rispetto al monitoraggio da pozzo, generalmente limitato a qualche decina di ricevitori vicini tra loro. Inoltre, l’analisi dei tempi di arrivo di dati acquisiti da reti di ricevitori di superficie costituisce un metodo più robusto rispetto agli studi di polarizzazione di cui sono oggetto i dati di monitoraggio sismico da pozzo. L’inconveniente è un rapporto segnale rumore sensibilmente più basso a causa delle eterogeneità geologiche presenti in prossimità della superficie. Durante il trattamento degli scisti bituminosi di Abbott, è stato registrato qualche centinaio di eventi microsismici e di questi sono stati analizzati i dieci eventi più forti, oltre che i dati derivanti da scoppi di perforazione. La Vertical Transverse Isotropy (VTI) è, senza dubbio, il modello anisotropico più comune in bacini sedimentari, specialmente in presenza di scisti. La velocità sismica in mezzi VTI varia quando la direzione di propagazione si discosta dalla verticale ma non al variare dell’azimut. L’analisi dei dati sismici relativi alle onde P ha confermato che il modello VTI è quello che meglio si adatta agli scisti di Abbott e/o alle rocce sovrastanti. In mezzi omogenei ed anisotropici di tipo VTI i tempi di arrivo delle onde P ed S si discostano dal moveout iperbolico, che invece caratterizza la propagazione in mezzi omogenei ed isotropici. La non-iperbolicità dei tempi di percorso delle onde sismiche può essere utilizzata per la stima dei parametri di anisotropia. I tempi di arrivo ottenuti dai dati sperimentali possono essere approssimati attraverso l’utilizzo di equazioni analitiche che esprimono i tempi di percorso in funzione dei suddetti parametri di anisotropia. Questa tecnica di inversione è stata testata con dati sintetici e successivamente applicata ai dati del giacimento di Abbott. Dai tempi di arrivo delle onde P ed SH di dieci eventi microsismici sono stati stimati i tre parametri di anisotropia di Thomsen, mentre per quattro scoppi di perforazione è stata applicata l’inversione delle sole onde compressionali. Inoltre è stata accuratamente analizzata la sensibilità del metodo alla presenza di rumore e di eventuale inaccuratezza dei parametri di input. Le inversioni dei tempi di arrivo delle onde P prodotte dagli scoppi di perforazione forniscono parametri di anisotropia tra loro consistenti, mentre i risultati dai tempi di arrivo delle onde compressionali e di taglio relativi agli eventi microsismici sono caratterizzati da una moderata dispersione. Questo risultato può essere spiegato dalla minore accuratezza e più ampia distribuzione spaziale delle sorgenti microsismiche, se paragonate agli scoppi di perforazione. Inoltre, le proprietà elastiche del volume di roccia nell’intorno di ciascuna sorgente microsismica, così come le sue proprietà anisotropiche, variano durante il processo di fratturazione costituendo una possibile causa della dispersione dei parametri di anisotropia stimati. Le inversioni dei tempi di arrivo delle onde SH forniscono elevati valori del parametro di anisotropia associato a questi segnali sismici. Tuttavia è importante sottolineare che si tratta di un’espressione della anisotropia effettiva del mezzo e non di quella intrinseca. Lo shear-wave splitting è considerato un robusto indicatore di anisotropia sismica. Nell’ambito di questo studio, questo fenomeno viene trattato in modo esaustivo, con particolare riguardo ai mezzi VTI. Il tempo di ritardo tra le due onde di taglio soggette a splitting può essere stimato dai dati sismici e quindi invertito per ottenere i parametri di anisotropia. La stima dei tempi di ritardo attraverso il metodo della cross-correlazione fornisce risultati consistenti per ricevitori vicini. L’inversione dei tempi di ritardo è basata sulle approssimazioni dei tempi di percorso delle onde SH ed SV in mezzi debolmente anisotropici e conferma l’anisotropia piuttosto pronunciata già messa in evidenza dalle analisi dei tempi di arrivo delle onde P ed SH. Sono state anche implementate tecniche di analisi dello shear-wave splitting più sofisticate, adatte a modelli di anisotropia più generali. Tuttavia, questi metodi già ampiamente utilizzati per l’analisi di eventi telesismici hanno fornito risultati poco affidabili, principalmente a causa del basso rapporto segnale-rumore caratterizzante i dati del giacimento di Abbott.
A material whose properties do not change with the direction along which they are measured is called isotropic. On the contrary, if the properties of the medium show directional dependency it is called anisotropic. Traditional seismic exploration is based on processing and interpretation of acoustic data and considers seismically isotropic subsoil. However, isotropy is always an approximate model to describe the geological formations, especially in sedimentary basins. Seismic imaging and estimation of subsurface velocities become inaccurate when anisotropic data are treated under the general assumption of isotropy. Consequently it is important to define the model and strength of anisotropy for the study area and use this information in data processing. The main goal of this study is the anisotropy characterization of the Abbott gas shale play located in the Arkoma basin, Oklahoma, USA. The data consist in seismic records obtained from two surface arrays of 1C geophones and 3C accelerometers, respectively, and acquired during the hydraulic fracturing of the reservoir. Surface (or near-surface) monitoring can be less expensive if compared to borehole monitoring when the observation wells must be drilled. The former technique is based on data acquisition from hundreds of receivers widely distributed over the Earth surface and gives a larger field view than borehole monitoring, generally limited to tenth of 3C receivers. Moreover, arrival time analyses of data recorded from surface widely-distributed receiver-networks are generally more robust than polarization studies carried out on borehole microseismic data. The drawback is a significant lower signal-to-noise ratio due to near surface heterogeneities. During the treatment of the Abbott gas shale, a few hundred microseismic events were recorded and the ten strongest events have been analyzed, together with the data from perforation shots. Vertical transverse isotropy (VTI) is, unarguably, the most common anisotropic model for sedimentary basins and particularly for shales. Seismic velocity in VTI media varies with direction of propagation away from the vertical, but not with azimuth. The analysis of the P-waves seismic dataset confirms VTI to be the best-suited model for the Abbott reservoir and/or overburden. P- and S-waves arrival times in homogeneous VTI media deviate from the hyperbolic moveout, which characterize seismic propagation in homogeneous isotropic media. The nonhyperbolicity of the traveltime can be used to estimate anisotropy parameters. The actual arrival times, picked from the experimental data, can be approximated considering analytic traveltime equations, which depend on such parameters. This inversion technique is tested with full wave synthetic data and applied to the Abbott dataset. The three Thomsen anisotropy parameters are estimated from P- and SH-arrival times of ten microseismic events, while only compressional waves are used for the inversion of four perforation shots. Moreover, the sensitivity of the P-wave arrival time inversion to picking noise and inaccuracies of input parameters is thoroughly analyzed. The inversions of the P-wave arrival times of the perforation shots give quite consistent anisotropy parameters, while the results from the compressional and shear waves arrival time inversions of the microseismic events are characterized by moderate scattering. This can be explained by the lower location accuracy and widespread distribution of the microseismic events, compared with the perforation shots. Moreover, the elastic properties of the sismogenic volume, as well as the local anisotropic properties, vary due to the process of fracturing and possibly cause the moderate scattering of the parameters inverted from the microseismic events. The inversions of the SH-wave arrival times result in consistently high values of the anisotropy parameter related to this wave mode. However, it is important to remark that this is the expression of effective and not intrinsic anisotropy. Shear-wave splitting is considered a robust indicator of seismic anisotropy. Such phenomenon is exhaustively addressed and described for VTI media, specifically. The time-delay between the two split waves can be estimated from the seismic records and inverted for anisotropy parameters. The estimation of the splitting times of a seismic event through the cross- correlation method gives consistent results for adjacent receivers. The inversion of the estimated time delays is based on SH- and SV-traveltimes approximations in weakly anisotropic media, and confirms the relatively high degree of anisotropy already highlighted by the P- and SH-wave arrival time analyses. More complex techniques of shear-wave splitting analysis, suitable for more general anisotropic models are also implemented. However, these methods, widely used for teleseismic shear-waves data, give unreliable results mainly because of the low signal-to-noise ratio characterizing the seismic data.
XXV Ciclo
1970
Anderlini, Letizia <1985>. "Kinematic models of interseismic deformation from inversion of GPS and InSAR measurements to estimate fault parameters and coupling degree". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6554/1/anderlini_letizia_tesi.pdf.
Pełny tekst źródłaAnderlini, Letizia <1985>. "Kinematic models of interseismic deformation from inversion of GPS and InSAR measurements to estimate fault parameters and coupling degree". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6554/.
Pełny tekst źródłaPittarello, Lidia. "Study of exhumed paleo-seismic fault as a gauge to estimate earthquake source parameters". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425677.
Pełny tekst źródłaFaglie esumate sigillate da pseuotachiliti, fusi di frizione solidificati che registrano una rottura sismica (Sibson, 1975), possono fornire informazioni sulla sorgente del terremoto. Sono stati studiati due casi rappresentativi di ambienti simogenetici differenti: l’associazione pseudotachiliti-miloniti nella corsta inferiore, nei metagabbri della Zona d’Ivrea e le pseudotachiliti della “crosta superiore” nel batolite granitoide terziario dell’Adamello. Nei metagabbri è stata documentata la produzione ciclica e contemporanea di fusi di frizione e ultramiloniti localizzate di alta temperatura, entrambe prodotte in facies anfibolitica. Studiando una pseudotachilite prescelta dal batolite dell’Adamello, si è stimato il bilancio energetico di un terremoto, concludendo che la maggior parte dell’energia si è dissipata sotto forma di calore di frizione. Infine si è modellizzata l’evoluzione termica di un fuso di frizione, dimostrando che l’originaria struttura cataclastica usata per stimare il contributo dell’energia di superficie può potenzialmente essersi localmente preservata.
Kauer, Christian. "Auswirkungen suboptimaler Manganversorgung auf biochemische Parameter, Mangan-Versorgungsstatus und Chondropoese beim Ferkel Untersuchungen zur optimalen Manganversorgung". Marburg Görich & Weiershäuser, 2006. http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2006/2885/index.html.
Pełny tekst źródłaMARTINELLI, MATTIA. "From outcrop to fracture model. A multidisciplinary approach to characterize fracture networks from outcrop analogues in carbonates affected by extensional tectonics". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/271026.
Pełny tekst źródłaFracture networks exert a primary role in the control of permeability and flow of geo-fluids (e.g hydrocarbons, ground water, hydrothermals fluid, etc.). Fracture parameters in the subsurface are usually characterised using borehole and seismic data, but these are affected by a scale gap. Well data are only sparse and partial and even the best seismic data cannot detect fractures shorter than ca 200 m. Km-scale outcrop analogues can help to fill this gap, allowing to collect huge amounts of of data at different scales. This PhD thesis investigates the fracture networks in carbonates of the Maltese Islands, located in the Pelagian Platform in the foreland of the Sicilian-Appenine-Maghrebian fold and thrust belt, that are world-class analogues of extensional fractured and faulted hydrocarbon reservoirs. Here a Late-Oligocene – Late Miocene carbonatic sequence composed by different types of carbonates is exposed. It is cross-cut by normal faults with a vertical displacement up to 210 meters, arranged in two main sets striking ENE-WSW and WNW-ESE. Moreover, Neptunian dykes associated with small normal faults (less than 5 meters of displacement) are present in the lower units. We applied a multidisciplinary approach that allowed us to carry out the following studies that are presented in the four chapters of these thesis. i) In the first chapter, we characterize the tectonic and geodynamic evolution of the Maltese Islands and Pelagian Platform from the Late Oligocene to the Pliocene and to understand the timing, kinematics and stress regime of the different fault and joint sets. ii) In the second chapter, we Investigate the fracture parameters and their impact on hydraulic connectivity and the architecture of the damage of the Qala fault (Gozo). The study was performed applying a new workflow that combines linear scanlines and scanareas collected on a large Digital Outcrop Model also using automatic methods for the extraction of fracture parameters. iii) In the third chapter, we investigate the control of the mechanical stratigraphy and in particular of the elastic properties of the rocks on the damage zone thickness combining petrographical, petrophysical, geomechanical and numerical modeling analyses. iv) In the fourth chapter, we characterize the Representative Elementary Volume of fracture network parameters extracted from the DOM study to drive Discrete Fracture Network modeling. This allows building DFN models on in order to build DFN model on a smaller scale with respect to the reservoir scale solving many numerical models.
Dunkelberg, Sandra. "Haptoglobin in Milch und Blut von Sauen und ihren Ferkeln Zusammenhänge mit weiteren immunologischen Parametern und der Entwicklung der Ferkel". Giessen VVB Laufersweiler, 2006. http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2006/2972/index.html.
Pełny tekst źródłaGoldman, Joshua. "The Effect of Processing Parameters and Methylcellulose on Texture and Consumer Acceptability of a Non-Melting Dairy Protein Gel". DigitalCommons@CalPoly, 2011. https://digitalcommons.calpoly.edu/theses/590.
Pełny tekst źródłaChoi, Young Ho. "Polyacrylonitrile / carbon nanotube composite fibers: effect of various processing parameters on fiber structure and properties". Diss., Georgia Institute of Technology, 2010. http://hdl.handle.net/1853/42902.
Pełny tekst źródłaSchwalm, Anja. "Einfluss von Hitzestress auf Parameter der Reproduktion, Thermoregulation und das Verhalten männlicher Lamas (Lama glama) unter Berücksichtigung der Bewollung der Tiere". Giessen VVB Laufersweiler, 2006. http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2006/3596/index.html.
Pełny tekst źródłaInnocente, Elena <1982>. "Caratterizzazione della componente batterica nel particolato atmosferico e studio delle relazioni con i parametri ambientali". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/4661.
Pełny tekst źródłaRecently studies about atmospheric pollution are increased, due to the awareness about many adverse effects of particulate matter in air. In spite of chemical composition and the biogenic portion of atmospheric aerosol are the focus of many studies, the relationship between chemical composition and biological fraction has been poorly investigated and at today appear not clear. The aim of this study is: improve a sampling method to collect a valid PM sample both for chemical and biological analysis, identify the composition of bacterial population in air Particulate Matter, determinate the chemical composition of air Particulate Matter; describe the relationship between bacterial population and PM chemical composition and find a connection between those different approach of aerosols study.
Tang, Zhongwen. "LOF of logistic GEE models and cost efficient Bayesian optimal designs for nonlinear combinations of parameters in nonlinear regression models". Diss., Manhattan, Kan. : Kansas State University, 2008. http://hdl.handle.net/2097/1011.
Pełny tekst źródłaGlatz, Teresa Sophie [Verfasser]. "Assoziation des sCD14-Serumspiegels mit klinischen Parametern bei Patienten mit Chronisch obstruktiver Lungenerkrankung / Teresa Sophie Glatz ( geb. Stegmaier)". Saarbrücken : Saarländische Universitäts- und Landesbibliothek, 2020. http://d-nb.info/1219904430/34.
Pełny tekst źródłaGlatz, Teresa [Verfasser]. "Assoziation des sCD14-Serumspiegels mit klinischen Parametern bei Patienten mit Chronisch obstruktiver Lungenerkrankung / Teresa Sophie Glatz ( geb. Stegmaier)". Saarbrücken : Saarländische Universitäts- und Landesbibliothek, 2020. http://d-nb.info/1219904430/34.
Pełny tekst źródłaGrosse, Kreymborg Nicole [Verfasser]. "Untersuchung der Stressreagibilität verschiedener psychoimmunologischer Parameter bei Patienten mit chronischer Urtikaria / vorgelegt von Nicole grosse Kreymborg geb. Kielbas". Giessen : VVB Laufersweiler, 2007. http://d-nb.info/988755955/34.
Pełny tekst źródłaIngram, Ian Lionel Henry 1977. "Necessary conditions for geo-acoustic parameter inversions to become asymptotically unbiased and attain the Cramer-Rao Lower Bound". Thesis, Massachusetts Institute of Technology, 2002. http://hdl.handle.net/1721.1/91357.
Pełny tekst źródłaRIBEIRO, Nath?lia Virg?nia da Silva. "Comportamento de prog?nies de pinh?o-manso (Jatropha curcas L.) em casa de vegeta??o e no campo quanto ? vari?veis morfoagron?micas". Universidade Federal Rural do Rio de Janeiro, 2013. https://tede.ufrrj.br/jspui/handle/jspui/2469.
Pełny tekst źródłaMade available in DSpace on 2018-09-25T18:06:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2013 - Nath?lia Virg?nia da Silva Ribeiro.pdf: 1961349 bytes, checksum: 43e989102153b88ad17a4eefb1e37f9e (MD5) Previous issue date: 2013-07-24
CAPES
The species Jatropha curcas, popularly known as physic nut, belonging to the family Euphorbiaceae, is currently regarded as one of the greatest potential of oil seeds for biodiesel production in the world. However, the knowledge of available genetic variability and productive behavior of the species are still scarce. This work is part of the Breeding Program of Jatropha curcas developed in UFRRJ, and its objective was know some morphological and productive aspects of 10 progenies of physic nut (Jatropha curcas), grown in greenhouse and camp up to 17 months old, selected from female parents belonging to the Germplasm Collection of physic nut (Jatropha curcas) of the Department of Plant Science at the Institute of Agronomy of UFRRJ. It is expected this study provide important information for the continued Breeding Program of the species in UFRRJ. The experiment was installed in October 2011 in greenhouse, and consisted of 10 progenies of physic nut arranged in experimental design randomized blocks with 3 repetitions, and 15 plants by experimental parcel. After 4 evaluation in greenhouse, the plants were transferred to the camp, here were done 6 evaluation, the last being in April 2013. In the greenhouse it was evaluated aspects related to the germination of the progeny and the behavior of young plants. In the first case, it was estimated germination itself progenies and the index of germination speed (IGS), and at the second, the size of the petiole (SMP), number, width and length of fully developed leaves, respectively, discriminated as NDL, WDL and LDL, insertion angle of the leaf (IALs), length relationship and width of leaf (LWL), height of young plants (HYP), stem diameter (SDI) and branches number (BNU). The obtained data were submitted to analysis of variance, mean test via DMS-t and correlation analysis. The coefficient of genotypic determination (H2), of genotypic variation (CVg) and experimental variation (CVe) were also estimated, and variation index (VIg). The mean germination percentage for Jatropha curcas species was 68,23%, and the mean index germination speed was of 8,60 seeds germinated per day. The progeny that reached higher percentage of gemination and higher germination speed were UFRRJ/PM05 (83,33 and 3,12) and UFRRJ/PM01 (83,33 and 3,38). Whereas the progenies UFRRJ/PM10 and UFRRJ/PM04 were the ones with the lowest percentage of germination and germinated more slowly. In the greenhouse was no statistically significant difference between treatments for the variables SMP, NDL, SDI, HYP, BNU, LDL, WDL. Only for LWL and IALs not statistical difference was detected signficativa. In the camp, it was evaluated variables related to morphological and productive. The morphological variables were: insertion angle of the leaf (IALs), height of young plants (HYP), stem diameter (SDI), of branches number (BNU) and the size of the petiole (SMP). Variables related to aspects of production were: fruit number (FNU), average fruit weight (AFW), fruit length (FRL), fruit width (FRW), weight of fruit of the crop (WFC), weight of dries seeds (WDS), seeds number per fruit (SNF=SNU/FNU), seeds number (SNU), seed length (SEL), seed width (SEW), average seed weight (ASW=GPR/SNU) and grain production (GPR= SNUxASW). All data obtained for each stage of treatment in this study were submitted to analysis of variance, mean test way DMS-t and correlation analyzes. Only for the variables related to morphological aspects considered the effect of season in the ANOVA. Were also estimated the coefficient of genotypic determination (H2), genotypic variation (CVg) and experimental variation (CVe), and the variation index (IVg). All variables (morphological and production) were subjected to regression analysis over the 6 collection periods. Was also estimated genetic the following parameters: genetic variance (?2g), additive variance (?2a), heritability of family means, within family, stratified mass and mass in the experiment. The estimation of genetic parameters was based on the last review performed in the experiment, not considering, therefore, the season effect. From previously mentioned analysis it was observed that all the variables related to morphological aspects showed statistically significant differences between treatments. As for variables related to production only FRW, AFW, SEL and ASW no statistically significant difference. Characters related to leaf morphology showed low coefficients of determination and variation index, while the latter parameters were higher for the variables HYP (83,24 e 0,64) e BNU (80,92 e 0,59), respectively, evaluated in plants in a greenhouse. Progenies with the highest mean branches number were UFRRJ/PM07 (0,49) and UFRRJ/PM08 (0,47). In the camp, the BNU variable had the highest coefficient of genotypic determination (84,16) and variation index (0,54) again. Variables SDI, HYP, IALs and BNU showed a linear behavior over the following months, only exception to IALs variable studied in the progeny UFRRJ/PM 10. Variable SMP proved oscillating in all progenies during the months evaluated. Regarding the variables related to production, the progeny had a different behavior between them. Therefore, the selection of these variables are not indicated when you want to increase grain production in physic nut. Only when considering the quantitative variables is that selection for increased production becomes more effective, for example, the selection of the seeds number. The variable branches number (BNU) was positively correlated with almost all variables in the greenhouse and all related to the production characteristics analyzed in the camp, therefore, this variable can be used in precocious selection for increased production in physic nut. The progenies UFRRJ/PM08 and UFRRJ/PM01 were the most promising in respect of seed production, but, evaluation over the years are still needed, as the plants of the experiment were evaluated in still too early to age, and then, physiological and experimental aspects may be being even more important than genetic factors.
A esp?cie Jatropha curcas, popularmente conhecida como pinh?o manso, pertencente ? fam?lia Euphorbiaceae, ? considerada atualmente como uma das oleaginosas de maior potencial para a produ??o de biodiesel no mundo. No entanto, o conhecimento da variabilidade gen?tica dispon?vel e o comportamento produtivo da esp?cie ainda s?o escassos. O presente trabalho ? parte do Programa de Melhoramento Gen?tico de Jatropha curcas desenvolvido na UFRRJ, e teve como objetivo conhecer alguns aspectos morfol?gicos e produtivos de 10 prog?nies de pinh?o-manso (Jatropha curcas), cultivadas em casa de vegeta??o e campo at? aos 17 meses de idade, selecionadas a partir de genitores femininos pertencentes ? Cole??o de Germoplasma de pinh?o-manso (Jatropha curcas) do Departamento de Fitotecnia do Instituto de Agronomia da UFRRJ. Espera-se com este trabalho fornecer informa??es importantes para a continuidade do Programa de Melhoramento da esp?cie na UFRRJ. O experimento foi instalado em outubro de 2011 em casa de vegeta??o, e foi composto por 10 prog?nies de pinh?o-manso dispostas em delineamento em blocos ao acaso com 3 repeti??es, e 15 plantas por parcela experimental. Ap?s 4 avalia??es em casa de vegeta??o, as plantas foram transferidas para o campo, onde foram realizadas 6 avalia??es, sendo a ultima no m?s de abril de 2013. Em casa de vegeta??o avaliou-se aspectos relacionados ? germina??o das prog?nies e o comportamento das plantas jovens. No primeiro caso, estimou-se a germina??o propriamente dito das prog?nies e o ?ndice de velocidade de germina??o (IVG), e no segundo, o tamanho do pec?olo (TMP), n?mero, largura e comprimento de folhas completamente desenvolvidas, respectivamente, discriminados como NFD, LAF e COF, ?ngulo de inser??o da folha (AIFc), rela??o comprimento e largura de folha (CLF), altura de plantas (APJ), di?metro de caule (DIC) e n?mero de ramos (NDR). Os dados obtidos foram submetidos a an?lises de vari?ncia, teste de m?dia via DMS-t e an?lise de correla??o. Tamb?m foram estimados os coeficientes de determina??o genot?pico (H2), de varia??o genot?pico (CVg) e de varia??o experimental (CVe), e o ?ndice de varia??o (IVg). A porcentagem m?dia de germina??o para a esp?cie Jatropha curcas foi de 68,23%, e o ?ndice m?dio de velocidade de germina??o foi de 8,60 sementes germinadas por dia. As prog?nies que atingiram maiores percentuais de gemina??o e maior velocidade de germina??o foram a UFRRJ/PM05 (83,33 e 3,12) e UFRRJ/PM01 (83,33 e 3,38). Enquanto que as prog?nies UFRRJ/PM10 e UFRRJ/PM04 foram as que apresentaram os percentuais de germina??o mais baixos e germinaram mais lentamente. Em casa de vegeta??o houve diferen?a estat?stica significativa entre os tratamentos para as vari?veis TMP, NFD, DIC, APJ, NDR, COF, LAF. Apenas para CLF e AIFc n?o se detectou diferen?a estat?stica signficativa. No campo, avaliou-se vari?veis ligadas aos aspectos morfol?gicos e produtivos. As vari?veis morfol?gicas analisadas foram: ?ngulo de inser??o da folha (AIFc), altura de plantas (APJ), di?metro de caule (DIC), n?mero de ramos (NDR), tamanho m?dio de entren? (MECc). As vari?veis relacionadas aos aspectos de produ??o foram: n?mero de frutos (NFR), peso m?dio do fruto (PFR), comprimento do fruto (CFR), largura do fruto (LFR), peso de frutos da colheita (PFC), peso de sementes secas (PMSs), n?mero de sementes por fruto (NSF = NSE/NFR), n?mero de sementes (NSE), comprimento da semente (CMS), largura da semente (LSE), peso m?dio de sementes (PMS=PSP/NSE) e produ??o de gr?os (PGP=NSExPMS). Todos os dados obtidos para cada tratamento nesta etapa do trabalho foram submetidos ?s an?lises de vari?ncia, teste de m?dia via DMS-t e an?lises de correla??o. Apenas para as vari?veis ligadas aos aspectos morfol?gicos considerou-se o efeito de ?poca na anova. Foram estimados tamb?m os coeficientes de determina??o genot?pico (H2), de varia??o genot?pico (CVg) e de varia??o experimental (CVe), e o ?ndice de varia??o (IVg). Todas as vari?veis (morfol?gicas e de produ??o) foram submetidas a an?lises de regress?o ao longo das 6 ?pocas de coleta. Estimou-se tamb?m os seguintes par?metros gen?ticos: vari?ncia gen?tica (?2g), vari?ncia aditiva (?2a), herdabilidades entre m?dias de fam?lias, dentro de fam?lia, massal estratificada e massal no experimento. A estimativa dos par?metros gen?ticos foi com base na ?ltima avalia??o realizada no experimento, n?o considerando, portanto, o efeito de ?poca. A partir das an?lises anteriormente citadas observou-se que todas as vari?veis ligadas aos aspectos morfol?gicos apresentaram diferen?a estat?stica significativa entre os tratamentos. Quanto as vari?veis relacionadas ? produ??o apenas LFR, PFR, CMS, e PMS n?o apresentaram diferen?a estat?stica significativa. Caracteres relacionados ? morfologia da folha apresentaram baixos coeficientes de determina??o e ?ndice de varia??o, enquanto que estes mesmos par?metros foram altos para as vari?veis APJ (83,24 e 0,64) e NDR (80,92 e 0,59), respectivamente, avaliados em plantas em casa de vegeta??o. As prog?nies que apresentaram as maiores m?dias do n?mero de ramos foram as UFRRJ/PM07 (0,49) e UFRRJ/PM08 (0,47). No campo, a vari?vel NDR apresentou novamente o maior coeficiente de determina??o genot?pico (84,16) e ?ndice de varia??o (0,54). As vari?veis DIC, APJ, AIFc e NDR apresentaram um comportamento linear ao passar dos meses, exce??o apenas para a vari?vel AIFc estudada na prog?nie UFRRJ/PM 10. A vari?vel MECc mostrou-se oscilante em todas as prog?nies durante os meses avaliados. Em rela??o ?s vari?veis ligadas ? produ??o, as prog?nies tiveram um comportamento diferenciado entre si. Todas as vari?veis ligadas aos aspectos morfol?gicos da semente (largura, comprimento e peso m?dio) apresentaram baix?ssima ou nenhuma variabilidade gen?tica entre as prog?nies estudadas. Portanto, a sele??o sobre estas vari?veis n?o s?o indicadas quando se deseja o aumento da produ??o de gr?os em pinh?o-manso. Apenas quando se considera vari?veis de natureza quantitativa ? que a sele??o para o aumento de produ??o torna-se mais efetiva, como por exemplo, a sele??o sobre o n?mero de sementes. A vari?vel n?mero de ramos (NDR) se correlacionou positivamente com quase todas as vari?veis analisadas em casa de vegeta??o e com todos os caracteres relacionados ? produ??o analisados no campo, assim sendo, essa vari?vel pode ser utilizada em sele??o precoce visando o aumento da produ??o em pinh?o-manso. As prog?nies UFRRJ/PM08 e UFRRJ/PM01 foram as mais promissoras no que se refere a produ??o de sementes, por?m, avalia??es ao longo dos anos ainda s?o necess?rias, visto que as plantas do experimento foram avaliadas em idade ainda muito precoce, e portanto, aspectos fisiol?gicos e experimentais podem estar sendo at? mais importantes do que aspectos gen?ticos.
Gallo, Antonella. "Inversion for slip on a finite fault and fast estimation of seismic parameters in the point source case". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7391.
Pełny tekst źródłaABSTRACT One of the principal goals of seismology is to infer the nature of an earthquake source from observations of seismic ground motion. This work shall discuss the seismic source both in the 2D finite-fault and in the point-source approximation. By inverting 3-component accelerograms the rupture history and the slip distribution for the Mw 6.3 earthquake occurred in central Italy on April 6, 2009 are determined. The method of linear programming is used for the inversion and the simplex method is applied to solve the linear programming problem (Das and Kostrov, 1994). All known parameters, such as crustal structure and station distribution are kept fixed and a large-enough fault area is considered. Physical constraints such as the positivity of the slip rates on the fault and a pre-assigned seismic moment are used to stabilize the solution. Using synthetic data with a checkerboard slip distribution shows that the obtainable spatial resolution is around 2 km. Observed records acquired from local stations of the national strong-motion network are inverted. Only data from rock stations distributed uniformly around the fault at epicentral distances less than 80 km are used. The accelerograms are filtered at 1 Hz and about 15 seconds of the signals are modelled. The obtained slip distribution shows a single major asperity and is in agreement with other similar studies of the L’Aquila earthquake. The main event of L’Aquila is used to validate a stable and automatic procedure implemented by SeiSRaM group (Dep. of Mathematics and Geosciences, University of Trieste) for the SE Alps transfrontier network to estimate in real time the seismic moment, moment magnitude and corner frequency of events recorded by broad-band velocimeters and accelerometers. The procedure has two steps: the first one consists in an interface with the Antelope system (a software that manages the network) from which pre-processed waveforms are retrieved. The second step consists in estimating the seismic moment and the corner frequency by spectral analysis. The S-wave train is identified through an automatic picking procedure of Antelope software or, if that procedure fails, through the estimates arrival times based on the travel-time. The transversal component of motion is used to minimize conversion effects. The analyzed frequency window is selected on the basis of the signal-to-noise ratio (SNR). The source spectrum is obtained by correcting the signals for geometrical spreading and intrinsic attenuation. For the latter, different relationships are tested for frequency-dependent Q value in order to characterize the anelastic proprieties of the seismic region. Source spectra for both velocity and displacement are computed and, following Andrews (1986), the seismic moment and the corner frequency are estimated. The procedure is successfully validated using the recordings of some recent strong earthquakes like Carnia 2002 (Mw=4.9), Bovec 2004 (Mw =5.1), Parma 2008 (Mw =5.4) and Aquila 2009 (Mw =6.3) and the recording of some minor events in the SE Alps area for which independent seismic moment and Mw estimates are available. Since one year the procedure is applied to events recorded by the National Accelerometric Network (RAN). The agreement between moment magnitudes estimated by the SeiSRaM procedure and the INGV local magnitudes is very good.
RIASSUNTO I terremoti sono fenomeni fisici molto complessi a partire dai processi di sorgente alla determinazione della magnitudo, argomenti fondamentali nelle indagini sismologiche. Questa tesi si propone di indagare i processi fisici degli eventi sismici. L’approccio è studiare la sorgente sismica del terremoto a partire dai dati delle registrazioni, 'decifrando' le informazioni contenute in esse con l’uso sia delle teorie fisiche che con modelli matematici. In questo lavoro si discute la sorgente sismica sia nel suo modello più semplice, il caso della sorgente puntiforme, sia nella sua descrizione realistica con dimensioni finite. Una descrizione teorica delle caratteristiche e delle rappresentazioni della sorgente estesa sono rappresentate nel Cap. 1. Sono descritti i fondamenti teorici che, sulla base di numerosi studi sperimentali, sembrano meglio descrivere gli eventi sismici, gli strumenti matematici che governano i processi di rottura, i modelli che rappresentano meglio la situazione fisica che sta alla base dei terremoti, quali il modello di Haskel ed il modello di Brune (1970) e l’approssimazione della sorgente estesa come somma di sorgenti puntiformi. Il tema centrale di questo studio riguarda la comprensione e la modellazione cinematica del processo di rottura di un terremoto su una faglia finita, attraverso l'inversione dei dati accelerometrici. L’inversione di dati simici permette di ottenere gran parte delle informazioni sul comportamento spazio-temporale del processo di rottura. L'approccio cinematico consente di interpretare le forme d’onda che si irradiano dalla sorgente in termini di spostamento relativo lungo il piano di faglia in funzione dello spazio e del tempo (la storia dello scorrimento). Usando il teorema di rappresentazione, lo spostamento registrato da una stazione durante un terremoto può essere espresso in termini della distribuzione di scorrimento sulla superficie di faglia. Assumendo che la faglia sia piana e la direzione di scorrimento costante, il problema può essere discretizzato, vincolato e ricondotto ad un sistema di equazioni lineare Ax=b (Cap. 2). La soluzione a questo problema è tutt’altro che banale. E’ ben noto che il problema è instabile e dal punto di vista computazionale questa instabilità è equivalente alla non unicità della soluzione. Quindi, per ottenere una soluzione definita vi è la necessità di inserire alcuni vincoli fisici nel processo di sorgente in aggiunta alla semplice richiesta di riprodurre i dati osservati (Das e Kostrov, 1990, Das e Suhadolc, 1996). Strumento fondamentale nella procedura di calcolo e cuore della procedura di inversione adottata in questa tesi, il metodo del simplesso viene introdotto nell’ambito dello studio della programmazione lineare e applicato ad un piccolo esempio esplicativo (Cap. 3). Seguendo la formulazione sviluppata da Das e Kostrov (1990,1994) si è applicata la procedura di inversione all’evento principale dell’Aquila avvenuto il 6 aprile 2009. Dopo una breve descrizione geologica dell’Aquila, della struttura utilizzata e del modello di sorgente adottato (Cap. 4) vengono presentati i risultati sia in termini di distribuzione del momento sismico sulla faglia sia in termini di confronto tra le forma d’onda reali e sintetiche (Cap. 5). E’ la prima volta che si utilizzano dati reali con il tempo assoluto. Questo ha portato non pochi problemi principalmente nella scelta del modello di velocità e nella scelta delle stazioni. Sono state considerate solo stazioni della Rete Accelerometrica Nazionale (RAN) su roccia con distanze epicentrali tra 20 km ed 80 km. Attraverso test sintetici e confrontando con quanto riportato in letteratura, è stato scelto il modello di sorgente che meglio si adatta ai dati disponibili. Tutte le inversioni sono state fatte imponendo vincoli fisici quali la casualità, la positività e il momento prefissato totale. Questi vincoli sono stati necessari per avere una soluzione più stabile. Sono stati investigati differenti modelli di faglia, differenti distribuzioni di stazioni e due modelli di velocità. I risultati migliori sono stati ottenuti considerando una faglia lunga 28 km a larga 12 km discretizzata in celle 2km per 2 km, e considerando solo le quattro stazioni situate sul tetto di faglia (Saraò et al.,1996). Il modello di velocità è quello proposto da Costa et al. (1992). La distribuzione del momento mostra somiglianze con i risultati ottenuti dell’inversione di dati sismici proposta da altri autori, confermando che la massima energia è nella parte SE della faglia. Nella seconda parte della tesi l’attenzione si è focalizzata sulla determinazione dei parametri di sorgente. Si è utilizzata la procedura implementata dal gruppo SeisRaM del Dipartimento di Matematica e Geoscienze, che stima in real-time il momento sismico, la magnitude da momento e la frequenza d’angolo. La determinazione della grandezza di un terremoto è un problema aperto. Esistono differenti scale di magnitudo e differenti metodi di calcolo, tanto da ottenere diversi valori per lo stesso evento, da parte dei diversi enti che li determinano. Nel Cap. 6 sono trattate le scale di magnitudo in uso ed in particolare la magnitudo da momento. Infine, sono descritti due metodi utilizzati per il calcolo in real-time della magnitudo da momento, tra cui il metodo di Andrews (1986) utilizzato nella procedura. Nel Cap. 7 dopo una descrizione della procedura automatica, si riportano la validazione ed i risultati. Questo metodo automatico stima in real-time i parametri di sorgente degli eventi delle Alpi sud orientali registrati dalla rete Transfrontaliera e da circa un anno anche degli eventi registrati dalla RAN. La procedura è stata validata sugli eventi recenti avvenuti in Italia e Slovenia: L’Aquila 2009, Parma 2008, Bovec 2004 e Carnia 2002. Il confronto della magnitudo da momento stimata della procedura in studio e quella calcolata con metodi di inversione da altri istituzioni è molto buono, dimostrando l’affidabilità e la robustezza di questo metodo. Questo è stato confermato dalla stima della magnitudo degli ultimi eventi avvenuti in Italia durante la scrittura finale di questa tesi: Verona, 24 gennaio 2012 e Reggio Emilia, 25 gennaio 2012. La magnitudo stimata in real-time dalla procedura è in ottimo accordo con quella stimata dall’INGV. Inoltre sia l’Agenzia sismologica della Slovenia, l’ARSO, che quella romena hanno richiesto di poter utilizzare questa procedura real-time. Questo lavoro spera di essere una fonte di utili suggerimenti nello studio dei processi di sorgente.
XXIV Ciclo
1979
Berger, Iris. "Assoziation des QTc-Intervalls und anderer EKG-Parameter mit Polymorphismen im Ankyrin-B-Gen in der MONICA-Augsburg-Population verglichen mit Polymorphismen im Ankyrin-B-Gen in einem Hochrisikokollektiv". kostenfrei, 2008. http://www.opus-bayern.de/uni-regensburg/volltexte/2008/1048/.
Pełny tekst źródłaRodenstock, Maria Verfasser], Martin [Akademischer Betreuer] Scherer i Christoph [Akademischer Betreuer] [Herrmann-Lingen. "Veränderungen von Parametern der Sprechstimme im Medizinstudium / Maria Rodenstock geb. Strauß. Gutachter: Martin Scherer ; Christoph Herrmann-Lingen. Betreuer: Martin Scherer". Göttingen : Niedersächsische Staats- und Universitätsbibliothek Göttingen, 2012. http://d-nb.info/104417224X/34.
Pełny tekst źródłaCoggins, M. Denise. "Bi-layered viscoelastic model for a step change in velocity and a constant acceleration stimulus for the human otolith organs". Thesis, This resource online, 1996. http://scholar.lib.vt.edu/theses/available/etd-02132009-172020/.
Pełny tekst źródłaSchohe, Anna Lena [Verfasser]. "Evaluation der Cyclophosphamidtherapie bei Patienten mit systemischer Sklerose : welche Parameter sind prädiktiv für ein Ansprechen? / Anna Lena Schohe, geb. Rüger". Berlin : Medizinische Fakultät Charité - Universitätsmedizin Berlin, 2012. http://d-nb.info/1026788609/34.
Pełny tekst źródłaHan, Zhongxian. "Actuarial modelling of extremal events using transformed generalized extreme value distributions and generalized pareto distributions". Columbus, Ohio : Ohio State University, 2003. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1061227080.
Pełny tekst źródłaTitle from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains x, 81 p.; also includes graphics (some col.). Includes abstract and vita. Advisor: Bostwick Wyman, Dept. of Mathematics. Includes bibliographical references (p. 80-81).
BIANCHIN, LUCA. "Metodi di ricostruzione delle basse frequenze per la stima dei parametri elastici". Doctoral thesis, Università degli Studi di Trieste, 2019. http://hdl.handle.net/11368/2950455.
Pełny tekst źródłaThe thesis aims at discussing new methods for the estimation of the absolute value of subsurface mechanical properties from geophysical data collected at the earth surface. The research was prompted by the problem of estimating the acoustic impedance at depth from post-stack seismic reflection data. The problem is manifold, here the discussion is focused on the reconstruction of the low-frequency components of the acoustic impedance. The proposed solution is the harmonic reconstruction by means of autoregressive and sparsity-based models, with the integration of ancillary information that are typically available as a result of seismic imaging. The extension of the method to estimate the electromagnetic propagation velocity of low-dispersion Ground Penetrating Radar data is also discussed. The thesis analyses the problem of the elastic parameter inversion from multichannel seismic data: the focus is both on the recovery of the missing information at low-frequency, and on solving the indeterminacy of the Amplitude Versus Angle problem when a limited range of incident ray-paths are available. Analogously to the post-stack case, the reconstruction of the low frequency information leads to a recursive estimation of the elastic impedance at the incidence angle the data refer to. The poorer Signal to Noise ratio that characterises pre-stack with respect to post-stack data, together with the challenge to properly set geologic constraints at depth on elastic impedance, makes this second inversion process more speculative. To solve the pre-stack inversion problem for a set of three mechanical parameters, a priori information on their mutual correlations is required. Regularisation methods from Rock Physics relationships have been investigated to stabilise the Amplitude versus Angle inversion problem, and to evaluate the robustness of the results to the presence of noise in the data. In particular, I have analysed effects of the maximum incidence angle, the background Poisson ratio, the degree of correlation between the elastic parameters. The novel methods for acoustic and elastic parameter estimation are theoretically discussed, controlled on synthetic scenarios, and validated, where possible, on real marine and land seismic data. An extension of the post-stack inversion approach is attempted on a Ground Penetrating Radar profile recorded over a glacier.
Parcelas, Rafael. "Development of additional sensor capabilities for use in unmanned aerial vehicles under CIDIFA". Master's thesis, Academia da Força Aérea, 2018. http://hdl.handle.net/10400.26/40269.
Pełny tekst źródłaVeículos aéreos não tripulados (VANTs) originalmente foram desenvolvidos para aplicações militares que, pela sua natureza não transportam operadores humanos a bordo. Esta dissertação foi realizada no seguimento do projeto Seagull. Este originou da necessidade da geração de um conhecimento situacional marítimo rigoroso e representa um dos esforços da Força Aérea Portuguesa para o cumprimento da sua missão, de acordo com os objetivos definidos pelo Conceito Estratégico de Defesa Nacional. Esta tese tem por objectivo expandir as capacidades já desenvolvidas no projeto Seagull. O trabalho apresentado foi realizado sobre a premissa que o ambiento marítimo é o principal cenário de operação. Assim sendo, um objetivo importante é a capacidade de localizar embarcações a partir dos dados visuais provenientes da aeronave. Cameras equipadas com lentes de parâmetros variáveis revelam-se mais úteis do que as com lentes de parâmetros fixos. As lentes de parâmetros variáveis permitem a um operador obter imagens com melhor qualidade através de ajustes na configuração das lentes, contudo estas não são usualmente usadas em visão computacional devido a dificuldade inerente em modelar variaçães continuas das configurações da camera. Esta tese apresenta uma metodologia para calibração de cameras com zoom variável e a sua utilização numa metodologia de localização geográfica. A metodologia de calibração de cameras apresentada é baseada na técnica de Zhang. Os modelos obtidos dos parâmetros intrínsecos da camera foram testados num equipamento com lentes de zoom numa experiência à escala reduzida do problema da localização geográfica. Utilizando a hipótese da terra-plana, o objetivo desta experiência foi validar tanto os modelos obtidos da calibração como a performance da metodologia para localização de alvos. Identificando a localização em pixeis de um alvo junto com a posição e orientação da camera, as coordenadas de um alvo são determinadas no ”referencial do mundo”. Uma experiência a escala real do problema de localização geográfica foi conduzida na Academia da Força Aérea Portuguesa, onde um conjunto de locais foram selecionados para testar a metodologia desenvolvida. O objetivo desta experiência foi avaliar o trabalho desenvolvido através da determinação das coordenadas geográficas de um alvo nâo cooperativo no solo sob condições reais. Através da comparação de resultados entre as estimativas providenciadas pela metodologia de localização geográfica proposta e as coordenadas GPS dos alvos foi possível identificar fatores e causas de erro possíveis de serem mitigadas. Os resultados obtidos das experiências realizadas revelam uma interdependência entre os parâmetros intrínsecos da camera utilizada e o seu zoom. A metodologia de localização geográfica apresenta resultados promissores para ser utilizada em ambiente marítimo. Contudo, os erros experimentais observados foram categorizados em três fatores. O primeiro fator verificado foi as limitações dos modelos obtidos da calibração da camera. O segundo fator foi a diferença de alturas entre a altitude acima do solo da camera e a altitude acima do alvo. O terceiro e último fator é a influência dos fatores ambientais no ruído da imagem e a sua sensibilidade à prespectiva da imagem para a captura do alvo.
Unmanned aerial vehicles (UAVs) were originally designed for military applications, which by nature, did not necessarily required human operators on-board. This thesis was developed following the Seagull Project, which represents one of the Portuguese Air Force attempts to fulfill its mission requirements in compliance with the guidelines of the Strategic National Defense Concept. Developed by the Portuguese Air Force Academy, it originated from a need to generate a more accurate maritime situation awareness of the Portuguese maritime territory. This thesis aims to extend the capabilities previously developed in the Seagull project, which one of the main interests was the ability to geo-locate identified target vessels from the visual data of the aircraft, where the use of camera devices with variable-parameter lenses is more useful than those with fixed-parameter lenses. The variable-parameter lenses enable an operator to obtain better images by adjusting the camera’s lenses to the present conditions of a scene. However, variable parameter lenses are not commonly used in computer vision because they are difficult to model for continuous variations of the lenses configuration. This thesis presents a camera calibration methodology for devices with variable zoom and its employment in a vision-based target geo-location method. The camera calibration method presented in this work is based on Zhang’s technique for camera calibration, were a model of the camera intrinsic parameters is obtained by exploring the interdependence between the camera zoom and its parameters. A small-scale experiment of the geo-location problem was conducted in order to validate both the camera intrinsic parameters models and the proposed geo-location methodology. In this experiment by identifying the pixel location of a target in an image and the measurements of the camera position and pose, the world coordinates of the target are determined. Using the same methodology a full-scale experiment of the geo-location problem was devised. In this a set of location across the Portuguese Air Force Academy Campus were selected to employ the methodology devised. The objective of this experiment was to assess the accuracy of the work presented in this thesis under real-world conditions and the ability to localize an uncooperative ground target using the UAV vision sensor. By comparing the results of the target estimated position obtained from the geo-location methodology with the actual GPS coordinates of the selected locations to identify factors and/or error sources where identified, which can be mitigated. The geo-location methodology developed is a proof of concept that empirically as shown encouraging promises to be employed in a maritime environment. The errors verified in the experimental procedures were mainly caused by three factors. First the precision of the camera variable-parameters models obtained, these are estimates of the real behavior of the lenses and as such are considered empirical approximations. Second the height difference between the camera altitude above ground and altitude above target, which is linked to the flat-earth hypothesis, as such errors can occur from the relative height difference. Third the environmental factors which induce image noise, which with the increasing obliquity of the captured image this errors can be exacerbated as demonstrated in this work.
N/A
Li, Cheng. "Synthesis of ionically crosslinked polyelectrolytes by homopolymerization of an ion-pair comonomer". University of Akron / OhioLINK, 2018. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=akron1532382224656914.
Pełny tekst źródłaPetitpas, Benoit. "Extraction de paramètres bio-geo-physiques de surfaces 3D reconstruites par multi-stéréo-restitution d'images prises sans contraintes". Phd thesis, Université Paris-Est, 2011. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00693326.
Pełny tekst źródłaXHELAJ, ANDI. "Downburst Wind Field Reconstruction by means of a 2D Analytical Model and Investigation of the Parameter’s Variability through an Ensemble Approach". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. https://hdl.handle.net/11567/1097493.
Pełny tekst źródłaSchmidt, Katharina [Verfasser], i Jürgen F. [Akademischer Betreuer] Schäfer. "Entwicklung eines standardisierten MRT-Scores bei Patienten mit zystischer Fibrose - Korrelation mit klinischen Parametern / Katharina Schmidt geb. Hufschmidt ; Betreuer: Jürgen F. Schäfer". Tübingen : Universitätsbibliothek Tübingen, 2016. http://d-nb.info/1165308525/34.
Pełny tekst źródłaGiovani, Concettina. "Uso dei sistemi informativi territoriali per lo studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati in Friuli Venezia Giulia". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4512.
Pełny tekst źródłaScopo del lavoro Scopo principale di questo lavoro è quello di dimostrare l’importanza dell’uso dei sistemi informativi territoriali nello studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati. Il lavoro procede attraverso l’analisi della distribuzione della concentrazione di radon indoor, nel suolo e nelle acque, sul territorio del Friuli Venezia Giulia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla geomatica e dai sistemi informativi territoriali, con lo scopo ultimo di mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche dati di facile interpretazione e fruizione per la valutazione del rischio da radon per la popolazione della regione. Effettuare uno studio di questo genere sul territorio del Friuli Venezia Giulia risulta particolarmente significativo a causa delle caratteristiche che il territorio presenta sia dal punto di vista della concentrazione di radon indoor, che risulta tra le più alte in Italia, che dal punto di vista delle caratteristiche geologiche che risultano estremamente variabili nell’ambito del territorio regionale e peculiari in ambito nazionale ed europeo. Anche le caratteristiche del parco edilizio della regione risultano essere tali da influenzare notevolmente la concentrazione di radon indoor. Ai fini della definizione della mappa di rischio è necessario analizzare le eventuali correlazioni del contenuto di radon, con particolare riferimento a quello indoor, con i principali parametri geologici, geomorfologici ed idrogeologici senza trascurare l’influenza dei parametri edilizi. Riassunto dell’attività La prima parte della ricerca si è svolta nell’ambito della campagna di campionamento e misura della concentrazione di radon indoor condotta da ARPA Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di determinare le radon prone areas in regione ai sensi del D.Lgs.241/00. Tale campagna è stata materialmente avviata nel 2005 e le misure sono state completate alla fine del 2007. Dopo una fase iniziale di acquisizione dei suddetti dati e di ricerca bibliografica, l’attività è consistita essenzialmente in cinque momenti: a. creazione e popolamento della banca dati del sistema informativo territoriale per quanto riguarda le misure di radon indoor ed i relativi dati sugli edifici ed elaborazione dei dati stessi mediante l’utilizzo della Carta Tecnica Regionale e della Carta Geologica Regionale; b. analisi della distribuzione della concentrazione del radon indoor e delle sue possibili modalità di rappresentazione spaziale; c. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri relativi agli edifici ed ai locali di misura con la concentrazione radon indoor allo scopo di costruire un sottoinsieme di edifici omogenei dal punto di vista delle caratteristiche costruttive che influenzano la concentrazione di radon indoor; d. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri geologici con la distribuzione della concentrazione di radon indoor; e. costruzione di sottoinsiemi di abitazioni, omogenei tra loro, in cui i parametri edilizi rendessero, rispettivamente, massime e minime le concentrazioni di radon indoor ed analisi della distribuzione della concentrazione di radon per i diversi sottoinsiemi in funzione dei diversi parametri geologici. Inoltre vengono riportati i dati relativi alla distribuzione del radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia. Sono anche stati analizzati i dati relativi ad un progetto complementare alla campagna radon prone areas e relativi ad una campagna di misura di radon nel suolo: sono stati georeferenziati i dati relativi alle concentrazioni di radon nel suolo per la provincia di Udine e sono state elaborate le prime mappe di distribuzione. I dati relativi alla campagna radon prone areas in Friuli Venezia Giulia sono stati pubblicati sul sito web di ARPA FVG. Risultati Sulla base dell’analisi dei risultati di oltre 10000 misure di radon indoor effettuate in circa 2500 abitazioni e del confronto di tali risultati con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche del territorio del Friuli Venezia Giulia, è stato possibile costruire una mappa della distribuzione della concentrazione di radon negli edifici del Friuli Venezia Giulia e correlarla con i principali parametri analizzati. Sono state altresì riportate le mappe di distribuzione della concentrazione di radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia ed è stata costruita ed analizzata la mappa di distribuzione della concentrazione di radon nel suolo per la provincia di Udine. Dal punto di vista geologico i principali parametri analizzati sono stati la consistenza del substrato (sciolto o roccioso), la sua tessitura, l’età delle unità litostratigrafiche e le unità litostratigrafiche stesse, i lineamenti tettonici e la sismicità. Dal punto di vista geomorfologico la regione è stata divisa in 9 aree geomorfologicamente omogenee ed è stato considerato il fenomeno del carsismo con riferimento sia al carso classico che alle restanti aree carsificate della regione. Da ultimo sono stati indagati gli aspetti idrogeologici: la permeabilità, le risorgive e la profondità della falda acquifera. Ogni aspetto è stato analizzato e sono state indagate le eventuali correlazioni con le concentrazioni di radon indoor. E’ stato possibile valutare bene l’importanza di alcuni parametri soltanto dopo aver disaggregato i dati analizzando separatamente zone geomorfologicamente diverse fra di loro. I principali risultati ottenuti possono essere così riassunti: a. il parametro più importante è risultato essere la permeabilità del suolo con riferimento sia alla granulometria del substrato sciolto che alla eventuale carsificazione del substrato roccioso; b. altri parametri come le differenze nelle unità litostratigrafiche e la loro età, la presenza di lineamenti tettonici e la sismicità, la presenza della linea delle risorgive e la profondità di falda, non sono risultate significative ai fini della correlazione con il radon indoor in Friuli Venezia Giulia; c. è stato possibile effettuare alcune differenziazioni all’interno della fascia alpina e prealpina: concentrazioni più elevate sono state misurate nelle Prealpi Carniche e più basse nelle Prealpi Giulie. I valori più elevati misurati all’interno di abitazioni costruite su substrato sciolto sono stati misurati nella fascia alpina e prealpina e quelli più bassi nella Bassa pianura friulana e nella provincia di Trieste. Per quanto riguarda i parametri edilizi è stata analizzata l’eventuale correlazione dei parametri stessi con la concentrazione di radon indoor. Sono risultati significativi i seguenti parametri: posizione del locale in cui era posto il dosimetro rispetto al suolo, tipo di contatto suolo-edificio, anno di costruzione (pre o post terremoto del 1976), presenza di pietra nei muri. Sono stati infine creati due diversi data set con parametri edilizi omogenei ed è stata effettuata l’analisi della distribuzione del radon indoor nei due casi mettendo in luce le diversità di distribuzione, oltre che di concentrazione di radon, per le diverse tipologie costruttive. Considerazioni conclusive e prospettive future Dal punto di vista dell’utilizzo dei sistemi informativi, essi sono stati usati in tutte le fasi dello studio, in particolare: Ø nella strategia di campionamento, nella definizione delle maglie e nell’estrazione del campione, nel posizionamento dei dosimetri e nella georeferenziazione dei siti, nella restituzione e nella pubblicazione dei dati; Ø nei controlli preliminari sui set di dati da analizzare; Ø nella creazione di nuovi set standard di dati; Ø nella ricerca di correlazione della concentrazione di radon con parametri edilizi e geologici; Ø nell’analisi della distribuzione della concentrazione del radon e nelle elaborazioni geostatistiche. Sarebbe stato molto più oneroso, ed in molti casi impossibile, eseguire lo stesso studio senza l’ausilio del SIT. Le potenzialità del SIT creato sono molteplici, ad esempio: utilizzo a fini amministrativi (definizione sul Bollettino Ufficiale Regionale delle radon prone areas, creazione di mappe di rischio, ecc.) ed epidemiologici; creazione di mappe nazionali ed europee, analisi geostatistiche ecc. Il SIT costruito risulta essere un sistema ricco di potenzialità, una piccola parte delle quali è stata sfruttata per le analisi che sono state riportate in questo lavoro. Le prospettive future possono comprendere sia l’ampliamento ed il completamento degli studi intrapresi, che lo svolgimento di molteplici nuove attività di ricerca che la struttura dei dati permette. A titolo di esempio si tenga presente, per quanto riguarda il completamento delle attività svolte, che sono state analizzate solo una parte delle eventuali correlazioni dei dati di concentrazione di radon indoor con i parametri geologici ed edilizi. Va inoltre sottolineata la possibilità di utilizzare, oltre alla Carta Geologica Regionale in scala 1:150000, la cartografia CARG 1:5000. L’uso di tale cartografia potrebbe permettere l’esecuzione di studi di dettaglio allo scopo di evidenziare correlazioni con eventuali altri parametri geologici non ancora considerati. Particolarmente promettente appare la possibilità, dimostrata dall’analisi dei diversi set di dati creati, di normalizzare il parco edilizio regionale in funzione delle caratteristiche costruttive, al fine di disporre di un numeroso set di dati per le analisi, eventualmente multivariate, per la valutazione dell’influenza dei diversi parametri geologici. Sono inoltre sicuramente possibili ulteriori analisi geostatistiche sui risultati delle misure, utili per la definizione delle radon prone areas, ma anche per la redazione di una mappa del “rischio radon” in Friuli Venezia Giulia, analogamente a quanto fatto in altri Paesi. I dati contenuti all’interno del SIT possono inoltre essere utilizzati, insieme a quelli prodotti da altre realtà territoriali ed analogamente a quanto già fatto per la parte relativa alle concentrazioni di radon indoor nelle strutture scolastiche regionali, per la redazione di mappe interregionali, nazionali od europee.
XXIII Ciclo
1960
Geck, Christoph [Verfasser], i Eva-Maria [Akademischer Betreuer] Pfeiffer. "Temporal and spatial variability of soil gas transport parameters, soil gas composition and gas fluxes in methane oxidation systems / Christoph Geck ; Betreuer: Eva-Maria Pfeiffer". Hamburg : Staats- und Universitätsbibliothek Hamburg, 2017. http://d-nb.info/1137323728/34.
Pełny tekst źródłaHirschvogel, Marc [Verfasser], Michael W. [Akademischer Betreuer] Gee, David A. [Gutachter] Nordsletten i Michael W. [Gutachter] Gee. "Computational modeling of patient-specific cardiac mechanics with model reduction-based parameter estimation and applications to novel heart assist technologies / Marc Hirschvogel ; Gutachter: David A. Nordsletten, Michael W. Gee ; Betreuer: Michael W. Gee". München : Universitätsbibliothek der TU München, 2018. http://d-nb.info/1176107054/34.
Pełny tekst źródłaRudloff, Ester [Verfasser]. "Darstellung des Verlaufs biochemischer Parameter des Knochenstoffwechsels im Serum von Jährlingen während der Einreitphase und des beginnenden Trainings / vorgelegt von Ester Rudloff geb. Adrian". Berlin : Mensch-und-Buch-Verl, 2006. http://d-nb.info/981787185/34.
Pełny tekst źródłaPetchevist, Paulo Cesar Dias. "Comissionamento dos parâmetros físicos dosimétricos em aceleradores lineares clínicos usando o dosímetro FXG". Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/59/59135/tde-21072015-101409/.
Pełny tekst źródłaThe International Commission on Radiation Units and Measurements (ICRU) recommends that the total radiotherapy treatment uncertainty should not exceeds 5%, in other words, considering that each step involved in the absorbed dose delivery process should not surpass the cited value (ICRU 50, 1993; ICRU 62, 1999). The uncertainties considered are those involved with, the machine installation (in this work, a Clinical Linear Accelerator), its acceptance, commissioning, followed by those related to subsequent quality controls and even new commissioning, if necessary. The minimum required physical dosimetric parameters to be commissioned for electron or photon beams are: the Percentage Depth Dose (PDD), the filtered and open Field Profiles, Total Scatter Factors (Scp), Cone Factor (Fcone), Transmission Factors: Wedge Filter (FF), Tray (FB), intra Leaf (FMLC,intra) and inter Leaf Leakage (FMLC,inter), besides the Virtual Source Position Determination (SSDeff). For this purpose, the American Association of Physicists in Medicine (AAPM), through its last protocol, provides guidelines on phantom and detector selections, setting up of phantom for data acquisition (for scanning and no-scanning data), procedures for acquiring the cited beam parameters with ionizing chambers (CI) and methods to reduce the total measurement error lower than 1% (AAPM TG 106, 2008). However, this protocol does not present any information or details about the physical dosimetric parameters for clinical linear accelerators (PFDALC), through gel dosimeters once they present several useful advantages for Radiotherapy, such as: soft tissue equivalence (Z and ), wide energy independence range for photons or electrons beams and high spatial resolution. The scope of this work is to present an innovative way for physical dosimetric parameters commissioning, specifically using the Fricke Xylenol Gel (FXG) dosimeter, like an alternative and/or complementary method to that employed internationally. Devices and procedures have been developed for this work in order to infer the cited parameters, in a practical, efficient and low cost way, compared to that used with CI (standard method). All the FXG results obtained were validated with the CI, considering the uncertainty recommended for the last one. The results suggest that the FXG effectively can be used for physical dosimetric parameters commissioning for clinical linear accelerators and a new specific protocol can be generated.
Cruz, Neto Al?rio Jos? da. "Par?metros gen?ticos e estudo de adaptabilidade, estabilidade em h?bridos de maracujazeiro-amarelo". Universidade Estadual de Feira de Santana, 2016. http://localhost:8080/tede/handle/tede/330.
Pełny tekst źródłaMade available in DSpace on 2016-04-06T23:39:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Disserta??o Alirio- RGV.pdf: 1134374 bytes, checksum: c5cada877e2f1b7066d7296503b7a9a8 (MD5) Previous issue date: 2016-02-22
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior - CAPES
The aims of this study were to evaluate the adaptability and stability of 14 yellow passion fruit plant hybrids and to estimate the genetic components of variance and average via mixed models (REML/BLUP), estimate the phenotypic, genotypic and environmental correlations between passion fruit characteristics in three environments. The selection of genotypes was based on methods of adaptability, as produced by the harmonic mean of genetic values (MHVG); of stability, as produced by the relative performance of genetic values (PRVG); and on a joint selection for both adaptability and stability, as produced by the harmonic mean of the relative performance of the genetic values (MHPRVG). The genetic correlations were estimated (rG), phenotypic (rF) and environment (rE) for each environment. The following traits were evaluated: fruit number (FN); total cumulative productivity (TCP); fruit mass (FM); fruit length (FL); fruit diameter (FD); peel mass (PM); peel thickness (PT); pulp mass (PUM); juice yield (JY); soluble solids (SS); titratable acidity (TA); and SS/TA (RATIO). The estimates for heritability and the genetic gains in the evaluated environments were found to have good perspectives for the selection of superior genotypes, except for traits TCP, SS, and JY. There was a marked effect from the genotype x environment interaction (GxE) for most traits, except for FL, JY, SS, TA, and SS/TA. The most stable and adaptable hybrids in the evaluated environments were BRS Gigante Amarelo (BRS Yellow Giant), HFOP-09, H09-09, GP09-02, GP09-03, and BRS Sol do Cerrado (BRS Sun of Cerrado). In 88.88% of cases the estimates of genotypic correlations were higher than phenotypic in the three environments. In Len??is genotypic correlations between FN x FM, FD, PT, PM, PUM, SS and TA, differed from the other environments. In Dom Basil?o and Rio de Contas to TCP correlated positively with FM, FL, FD and PM. In all environments the selection of fruits with higher FM facilitating higher LF, FD, PM and PUM and the selection of the oval thinner peel fruit shape. In general, for correlations between traits of agronomic importance, such as FN x TCP, SS; FM x FD, PM, PUM, RATIO; FD x FM, PUM, RATIO; FL/FD x PT e FM x RATIO showed the same behavior in the three evaluation environments, except for characteristics FN x FM, FD, PT, PM, PUM e TA in Lenc?is.
Os objetivos deste trabalho foram avaliar a adaptabilidade e estabilidade de 14 h?bridos de maracujazeiro-amarelo, estimar os componentes gen?ticos de vari?ncia e de m?dia via modelos mistos (REML/BLUP), estabelecer as correla??es fenot?picas, genot?picas e ambientais entre caracter?sticas do fruto de maracujazeiro em tr?s ambientes. Foram avaliados 14 gen?tipos de maracujazeiro nos ambientes de Dom Bas?lio-BA, Rio de Contas-BA e Len??is-BA, utilizando o delineamento experimental em blocos casualizados completos, com tr?s repeti??es e nove plantas por parcela. A sele??o gen?tipos baseou-se nos m?todos da adaptabilidade dada pela m?dia harm?nica dos valores gen?ticos (MHVG), estabilidade pela performance relativa dos valores gen?ticos (PRVG) e sele??o conjunta para adaptabilidade e estabilidade dada pela m?dia harm?nica da performance relativa dos valores gen?ticos (MHPRVG). Foram estimadas as correla??o genot?pica (rG), fenot?pica (rF) e de ambiente (rE) para cada ambiente. Foram avaliados os caracteres, n?mero de frutos (NF); produtividade total acumulada (PR); massa do fruto (MF); comprimento de frutos (CF); di?metro do fruto (DF); rela??o CF/DF; massa da casca (MC); espessura de casca (EC); massa da polpa (MP); rendimento de suco (RE); s?lidos sol?veis (SS); acidez titul?vel (AT) e RATIO (SS/AT). As estimativas de herdabilidade e os ganhos gen?ticos nos ambientes avaliados apresentaram boas perspectivas para sele??o de gen?tipos superiores. Houve efeito pronunciado da intera??o GxE para a maioria dos caracteres, exceto CF, RE, SS, AT e SS/AT. De acordo com o crit?rio MHPRVG os h?bridos mais est?veis e adapt?veis nos ambientes de avalia??o foram o BRS Gigante Amarelo, HFOP-09, H09-09, GP09-02, GP09-03 e BRS Sol do Cerrado. Em 88,88% dos casos as estimativas das correla??es genot?picas foram maiores do que as fenot?picas nos tr?s ambientes. Em len??is as correla??es genot?picas foram negativas entre NF x MF, DF, EC, MC, MP, SS e AT, divergindo dos demais ambientes. Nos ambientes de Dom Bas?lio e Rio de Contas a PR correlacionou se positivamente com MF, CF, DF e MC. Em todos os ambientes a sele??o de frutos com maiores MF proporcionar? maiores CF, DF, PC e PP e pela sele??o do formato de frutos ovais menor espessura de casca. De modo geral, para as correla??es entre caracter?sticas de import?ncia agron?mica, como NF x PR, SS; MF x DF, MC, MP, RATIO; DF x MC, MP, RATIO; CF/DF x EC e MC x RATIO apresentaram o mesmo comportamento nos tr?s ambientes de avalia??o, exceto para caracter?sticas NF x MF, DF, EC, MC, MP e AT em Len??is.
PIERUCCIONI, DIEGO. "Analysis of geological parameters for optimization of geothermal probes applied to heat pumps: individuation of a technical and procedural iter". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266761.
Pełny tekst źródłaCattaneo, L. "CHARACTERIZATION OF THE SUBSURFACE THROUGH JOINT HYDROGEOLOGICAL AND GEOPHYSICAL INVERSION". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/239175.
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