Gotowa bibliografia na temat „Galactic Black Holes”
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Artykuły w czasopismach na temat "Galactic Black Holes"
Ziółkowski, Janusz. "News from Galactic Black Holes". Chinese Journal of Astronomy and Astrophysics 3, S1 (31.12.2003): 245–56. http://dx.doi.org/10.1088/1009-9271/3/s1/245.
Pełny tekst źródłaRees, Martin J. "Black Holes in Galactic Centers". Scientific American 263, nr 5 (listopad 1990): 56–66. http://dx.doi.org/10.1038/scientificamerican1190-56.
Pełny tekst źródłavan der Marel, Roeland P. "Black Holes in Galactic Nuclei". Highlights of Astronomy 10 (1995): 527–30. http://dx.doi.org/10.1017/s1539299600011953.
Pełny tekst źródłaLe Delliou, M., R. N. Henriksen i J. D. MacMillan. "Black holes and galactic density cusps". Astronomy & Astrophysics 522 (28.10.2010): A28. http://dx.doi.org/10.1051/0004-6361/200913648.
Pełny tekst źródłaLe Delliou, M., R. N. Henriksen i J. D. MacMillan. "Black holes and galactic density cusps". Astronomy & Astrophysics 526 (14.12.2010): A13. http://dx.doi.org/10.1051/0004-6361/200913649.
Pełny tekst źródłaLacey, C. G., i J. P. Ostriker. "Massive black holes in galactic halos?" Astrophysical Journal 299 (grudzień 1985): 633. http://dx.doi.org/10.1086/163729.
Pełny tekst źródłaHemsendorf, M., S. Sigurdsson i R. Spurzem. "Binary Black Holes in Galactic Centres". EAS Publications Series 1 (2001): 173. http://dx.doi.org/10.1051/eas:2001019.
Pełny tekst źródłaBegelman, Mitchell C., i Marta Volonteri. "Hyperaccreting black holes in galactic nuclei". Monthly Notices of the Royal Astronomical Society 464, nr 1 (26.09.2016): 1102–7. http://dx.doi.org/10.1093/mnras/stw2446.
Pełny tekst źródłaValtonen, M. J., S. Mikkola, D. Merritt, A. Gopakumar, H. J. Lehto, T. Hyvönen, H. Rampadarath, R. Saunders, M. Basta i R. Hudec. "Black holes in active galactic nuclei". Proceedings of the International Astronomical Union 5, S261 (kwiecień 2009): 260–68. http://dx.doi.org/10.1017/s1743921309990482.
Pełny tekst źródłaCavaliere, A., i V. Vittorini. "Supermassive Black Holes in Galactic Nuclei". Astrophysical Journal 570, nr 1 (maj 2002): 114–18. http://dx.doi.org/10.1086/339494.
Pełny tekst źródłaRozprawy doktorskie na temat "Galactic Black Holes"
Hemsendorf, Marc. "Dynamics of black holes in galactic centres /". Aachen : ShakerVerl, 2000. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37738880s.
Pełny tekst źródłaMatsumoto, Tatsuya. "X-ray detectability of Galactic isolated black holes". Kyoto University, 2018. http://hdl.handle.net/2433/232247.
Pełny tekst źródłaDenney, Kelly D. "Black Hole Masses in Active Galactic Nuclei". The Ohio State University, 2010. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1274716921.
Pełny tekst źródłaBortolas, Elisa. "Dynamics of Single and Binary Black Holes in Galactic Nuclei". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424973.
Pełny tekst źródłaUlubay, Siddiki Ayse. "Self Gravitating Warped Disks Around Supermassive Black Holes in Galactic Nuclei". Diss., lmu, 2009. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bvb:19-104401.
Pełny tekst źródłaPortaluri, Elisa. "Supermassive black holes, star clusters, and stellar discs in galactic nuclei". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423655.
Pełny tekst źródłaLa tesi è dedicata allo studio della struttura delle regioni centrali delle galassie. Attraverso metodi differenti si è proceduto a caratterizzare alcuni aspetti degli oggetti centrali massicci (CMO) che risiedono nei nuclei galattici investigando, ad esempio, i loro possibili scenari di formazione, le proprietà delle loro popolazioni stellari e le relazioni che li legano all’intera galassia. Nel primo capitolo si è evidenziata l’importanza di capire le proprietà fisiche dei CMO riassumendo i risultati degli studi precedenti in cui si discutono gli scenari di formazione, le relazioni di scala e le proprietà dei buchi neri supermassicci (SBH), degli ammassi stellari nucleari (NSC) e dei dischi stellari nucleari (NSD) che costituiscono gli oggetti massicci centrali conosciuti fino ad oggi. La massa dei SBH è compresa nell’intervallo tra 10^6 e 10^(10) masse solari e si può misurare in diversi modi. Si pensa che essi risiedano in tutte le galassie, alle quali sono legate mediante una serie di relazioni. Per questo motivo è plausibile che abbiano formazione ed evoluzione comuni. Tuttavia gli scenari proposti rimangono incerti. I NSC sono, invece, oggetti massicci (M_NSC∼ 10^5 −10^8 masse solari), molto compatti (r_e ∼ 5 pc) e molto brillanti (−14 < M_I < −10). Essi possono essere costituiti da popolazioni stellari multiple, ossia possono avere una componente vecchia di forma sferoidale ed una componente giovane a forma di disco o ad anello. La loro massa e la loro luminosità sono correlate a varie proprietà della galassia che li ospita. Lo scenario di formazione piu' plausibile sembra essere quello in cui il gas migra verso il centro della galassia, dove ha luogo la formazione stellare. Accanto a questi processi dissipativi, la loro massa può aumentare tramite eventi di fusione che coinvolgono ammassi globulari. I NSD, invece, sono dischi stellari piccoli (h ∼ 10 − 50 pc) e luminosi (μ_0,V ∼ 16 − 19 mag arcsec^(-2)). Essi contribuiscono al massimo alla metà della luminosità del nucleo e sono sistemi fragili che non sopravvivono ad eventi di fusione galattica. La popolazione stellare, di cui sono costituiti, è stata studiata in dettaglio solo per pochi oggetti e gli esiti hanno mostrato risultati non omogenei. La loro brillanza superficiale centrale è legata al raggio di scala, come mostrano anche i dischi galattici delle spirali o delle galassie lenticolari, o i dischi immersi nelle galassie ellittiche. I NSD sembrano essersi formati dal gas che si è accumulato nel nucleo dalla galassia e che ha cominciato a formare stelle. Tale gas può avere avuto origine interna alla galassia, provenendo da regioni periferiche, oppure può essere stato catturato dall’esterno a seguito di eventi di fusione. SBH, NSC e NSD possono risiedere nello stesso nucleo galattico, che porta a chiedersi se essi siano manifestazioni di uno stesso oggetto e condividano lo stesso scenario di formazione. Nel secondo capitolo della tesi si sono studiate la formazione e le proprietà dei NSD analizzando una serie di simulazioni che studia eventi di fusione non dissipativi di ammassi stellari nei nuclei galattici. Un ammasso stellare massiccio e un disco compatto nucleare vengono fatti accrescere dalla fusione con una decina di ammassi stellari, i quali hanno dimensioni e masse comparabili a quelle degli ammassi globulari osservati nella Via Lattea. In questo modo, le simulazioni riescono a riprodurre strutture che si osservano nei nuclei galattici. Sono, poi, state analizzate le immagini e le mappe cinematiche ricavate come se fossero realmente state osservate alla distanza dell’Ammasso della Vergine e come se avessero caratteristiche simili al nucleo di NGC 4244. Mediante il metodo di Scorza & Bender, si è proceduto alla decomposizione fotometrica delle immagini per ottenere i parametri strutturali degli eventuali NSD. Le simulazioni riguardanti l’accrescimento di ammassi globulari in un disco nucleare pre-esistente hanno mostrato la presenza di un NSD le cui proprietà cinematiche e fotometriche sono in accordo con quelle misurate per i NSD di galassie reali. Ciò è indice del fatto che i NSD possano essere frutto di eventi di fusione che coinvolgono ammassi stellari nei nuclei galattici. Le simulazioni realizzate a partire dalla struttura sferoidale, invece, mostrano un nucleo allungato che presenta caratteristiche dissimili da quelle dei NSD. Ciò evidenzia l’importanza di utilizzare il metodo di Scorza & Bender per verificare la presenza di NSD. Nel terzo capitolo della tesi si è proceduto ad analizzare la struttura e le proprietè della popolazione stellare del nucleo galattico di NGC 1023, una galassia interagente di tipo SB0. A tale scopo è stata condotta un’analisi fotometrica accurata delle immagini d’archivio ottenute con l’Hubble Space Telescope (HST) nonché uno studio spettroscopico dettagliato mediante spettri a campo integrale ottenuti con telescopi da terra. Le stelle del NSD sono significativamente piu' giovani e piu' metalliche rispetto a quelle dello sferoide. Ciò supporta uno scenario in cui il NSD è il risultato della formazione stellare avvenuta con il gas che è stato trasportato nel centro della galassia. Tale gas può avere avuto origine interna o esterna: può, infatti, provenire dal disco galattico di NGC 1023 o dalla galassia satellite NGC 1023A. Le caratteristiche del NSD di NGC 1023 escludono, dunque, un’origine non dissipativa, quale può essere la fusione di ammassi stellari nel nucleo. Il quarto capitolo della tesi è dedicato all’analisi dinamica della galassia di tipo lenticolare NGC 383, che dista 63.4 Mpc, allo scopo di misurare le masse dei CMO che sono presenti nel suo nucleo. La dispersione di velocità centrale di NGC 383 è consistente con una massa del SBH di 5.8 x10^8 masse solari. L’analisi è stata condotta utilizzando le immagini d’archivio ottenute con la camera Wide Field and Planetary Camera 2 e grazie agli spettri ottenuti con lo spettrografo Space Telescope Imaging Spectrograph di HST. Tali dati hanno fornito informazioni dettagliate sulla struttura, il profilo di massa della componente stellare, la profondità ottica delle regioni dominate dalla polvere e la distribuzione spaziale e cinematica del gas ionizzato presente nelle regioni centrali della galassia. Per riprodurre il profilo cinematico che è stato derivato dalla riga di emissione [N II]λ6583 lungo tre aperture parallele all’asse maggiore della galassia e di cui una passante per il centro, sono stati costruiti modelli dinamici che hanno incluso i profili di massa della componente stellare, del NSC e del SBH. Quando si è considerato un unico CMO, si è ottenuta una massa del SBH pari a 8.5 (+1.8 -1.3) x10^8 masse solari. Quando, invece, si è tenuto conto anche della presenza del NSC, si sono ricavate masse pari a 6.0 (+1.8 −1.2) x10^8 masse solari e 8.9 (+5.0 −3.9) x10^7 masse solari per il SBH e il NSC, rispettivamente. In entrambi i casi le masse dei CMO ottenute sono in accordo con le relazioni di scala che le legano ad alcune proprietà dell’intera galassia. Questi risultati costituiscono un importante passo in avanti nel contesto della caratterizzazione dei CMO e provano che i SBH possono coesistere con i NSC in alcune galassie. Le principali conclusioni della tesi possono, quindi, essere riassunte in tre punti: 1) I NSD possono formarsi anche attraverso eventi di fusione, ma una certa quantità di gas è comunque necessaria; 2) NGC 1023 ospita un NSD che ha una popolazione giovane e metallica, frutto di una formazione dovuta a processi dissipativi; 3) un SBH e un NSC coesistono nel nucleo di NGC 383 e seguono relazioni diverse se confrontate con le proprietà della galassia che li ospita. Per la prima volta le masse di questi oggetti sono state misurate in maniera simultanea mediante l’utilizzo di modelli dinamici.
WOJACZYNSKI, RAFAL PAWEL. "High Energy Radiation From Low-luminosity Accreting Black Holes". Doctoral thesis, Università degli Studi di Trieste, 2018. http://hdl.handle.net/11368/2948714.
Pełny tekst źródłaThis PhD thesis includes theoretical and observational studies of gamma-ray emission from radio-quiet accreting black holes. The theoretical motivation for the search of gamma-ray emission from such sources concerns the considerable hadronic production of gamma-rays predicted by models of hot flows, which most likely power these sources at low luminosities. I thoroughly investigated this model prediction and I found that the luminosity at either hundreds of MeV or in the GeV range, depending on proton distribution, can reach ~10-5 LEdd for the X-ray luminosities between ~10-4LEdd and 10-3LEdd. These levels of gamma-ray luminosities can be probed in some Seyfert galaxies. Comparing the model predictions with Fermi/LAT upper limits for NGC 4258, NGC 7213 and NGC 4151 I found interesting constraints on the acceleration efficiency of protons, plasma magnetization and black hole spins. I found an interesting hint for a gamma-ray signal in the LAT data from NGC 4151, which is only slightly below the formal detection threshold of 5 sigma. I also found hints for the correlation between the X-ray and gamma-ray emission in the nearby galaxy NGC 4945, which harbors both an active galactic nucleus and a nuclear starburst region. I have divided the Fermi/LAT observations of NGC 4945 into two datasets, comprising events detected during the low and high level of X-ray emission from the active nucleus of this galaxy, determined using the Swift/BAT light curve. I found a 5 sigma difference between spectral parameters fitted to these datasets, and a similar significance of the reversal of the gamma-ray signal in significance maps for low and high gamma-ray energies. This X/gamma-ray correlation indicates that the gamma-ray production is dominated by the active nucleus rather than by cosmic rays interacting with the interstellar medium. I compared NGC 4945 with other starburst galaxies detected by LAT and I note similarities between those with active nuclei, e.g. unlikely high efficiencies of gamma-ray production in starburst scenario, which argues for a significant contribution of their active nuclei to the gamma-ray emission. Finally, I took into account AGILE observations of Cyg X-1. I found that it has not reached yet a sensitivity level needed for a detection of this source.
Ghosh, Himel. "A Search for the Smallest Supermassive Black Holes". The Ohio State University, 2009. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1253492291.
Pełny tekst źródłaMejía, Restrepo Julián Esteban. "Super massive black holes and the Central Region in active galactic nuclei". Tesis, Universidad de Chile, 2017. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/147134.
Pełny tekst źródłaHere I present an in-depth study of the central region of active galactic nuclei oriented to improve current mass estimation methods of distant super massive black holes and to infer the physical properties of the gas in their vicinity. In the first chapter I briefly introduce the basic concepts and present the most relevant discoveries and problematics associated to the central topic of this thesis. Then, in the second chapter, I present new calibrations of the so called single epoch black hole mass estimation method. This method uses emission lines from the broad line region such as the Halpha, Hbeta and MgII low ionization lines, and the CIV high ionization line. The novelty of this work is the usage of simultaneous observations of these emission lines that prevents from possible variability effects. The latter was possible thanks to the observations of 39 quasars a $z\sim1.55$ using the X-Shooter spectrograph of the VLT telescope whose wide spectral coverage allows simultaneous mapping of the aforementioned emission lines. In addition to presenting new calibrations, the results of this study indicate that low ionization lines provide more accurate mass estimations than CIV as it was suggested by previous studies. In the third chapter, I examine the possibility of improving current \CIV -based mass estimates of super-massive black holes by testing the performance of some methods proposed in the literature, including a method proposed in this thesis. All these methods are based on correlations found using small samples of less than 100 objects. In order to quantify the statistical robustness of these methods, in this work I use the Sloan Digital Sky Survey quasar database out of which I extracted a sample of nearly 30000 objects. The results suggest that the methods studied here have a very limited effect on the improvement of \CIV-based mass estimations. Finally, in the fourth chapter, I study the effect of gas distribution of the broad line region on mass estimations. This is possible thanks to the comparison between masses obtained from the single epoch method and those obtained from the fitting the accretion disc spectral energy distribution to standard accretion disk models. The results indicate a strong dependence of the ratio between both mass estimates with the observed width of the broad emission lines.
Walton, Dominic James. "X-ray emission and reflection from accreting black holes". Thesis, University of Cambridge, 2012. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.610596.
Pełny tekst źródłaKsiążki na temat "Galactic Black Holes"
The galactic supermassive black hole. Princeton, NJ: Princeton University Press, 2008.
Znajdź pełny tekst źródłaHemsendorf, Marc. Dynamics of black holes in galactic centres. Aachen: Shaker, 2000.
Znajdź pełny tekst źródłaAlexander, Tal. Stellar processes near the massive black hole in the galactic center. Amsterdam: Elsevier B.V., 2005.
Znajdź pełny tekst źródłaR, Genzel, Harris A. I i NATO Advanced Research Workshop on the Nuclei of Normal Galaxies (1993 : Kreuth, Germany), red. The nuclei of normal galaxies: Lessons from the Galactic Center. Dordrecht: Kluwer Academic, 1994.
Znajdź pełny tekst źródła1966-, Falcke Heino, i Hehl F. W. 1937-, red. The Galactic black hole: Lectures on general relativity and astrophysics. Bristol: Institute of Physics Pub., 2003.
Znajdź pełny tekst źródłaKaper, Lex, Edward P. J. van den Heuvel i Patrick A. Woudt, red. Black Holes in Binaries and Galactic Nuclei: Diagnostics, Demography and Formation. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/b75143.
Pełny tekst źródłaeditor, Sjouwerman Loránt O., Lang Cornelia C. editor i Ott Jürgen A. editor, red. The galactic center: Feeding and feedback in a normal galactic nucleus : proceedings of the 303rd Symposium of the International Astronomical Union, held in Santa Fe, NM, USA, September 30-October 4, 2013. Cambridge, United Kingdom: Cambridge University Press, 2014.
Znajdź pełny tekst źródłaGabriele, Ghisellini, Della Ceca Roberto i Tavecchio Fabrizio, red. Accretion and ejection in AGN: A global view : proceedings of a workshop held at Como, Italy, 22-26 June 2009. San Francisco, Calif: Astronomical Society of the Pacific, 2010.
Znajdź pełny tekst źródła1947-, Morris Mark, Wang Q. Daniel i Yan Feng, red. The galactic center: A window to the nuclear environment of disk galaxies : proceedings of a workshop held at Shanghai, China, 19-23 October 2009. San Francisco, Calif: Astronomical Society of the Pacific, 2011.
Znajdź pełny tekst źródłaSymposium, International Astronomical Union. The interplay among black holes, stars and ISM in galactic nuclei: Proceedings of the 222th Symposium of the International Astronomical Union held in Gramado, Rio Grande do Sul, Brazil, March 1-5, 2004. Cambridge: Cambridge University Press, 2004.
Znajdź pełny tekst źródłaCzęści książek na temat "Galactic Black Holes"
Merritt, David. "Orbital Motion in Galactic Nuclei". W Astrophysical Black Holes, 145–203. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-19416-5_5.
Pełny tekst źródłaMapelli, Michela, i Alessia Gualandris. "Star Formation and Dynamics in the Galactic Centre". W Astrophysical Black Holes, 205–72. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-19416-5_6.
Pełny tekst źródłaDressler, Alan. "Observational Evidence for Supermassive Black Holes". W Active Galactic Nuclei, 217–32. Dordrecht: Springer Netherlands, 1989. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-0963-2_68.
Pełny tekst źródłavan der Marel, Roeland P. "Black Holes in Galactic Nuclei". W Highlights of Astronomy, 527–30. Dordrecht: Springer Netherlands, 1995. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-010-9374-3_97.
Pełny tekst źródłaRix, Hans-Walter. "Stellar Kinematic Evidence for Massive Black Holes Revisited". W Galactic Bulges, 423–24. Dordrecht: Springer Netherlands, 1993. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-0922-2_82.
Pełny tekst źródłaKembhavi, Ajit K. "Black Holes in Active Galactic Nuclei". W Black Holes, Gravitational Radiation and the Universe, 289–308. Dordrecht: Springer Netherlands, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-017-0934-7_18.
Pełny tekst źródłaTerlevich, R. "Active Galactic Nuclei Without Black Holes". W Dynamics and Interactions of Galaxies, 465–68. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1990. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-75273-5_117.
Pełny tekst źródłaHo, Luis C. "Supermassive Black Holes in Galactic Nuclei". W Observational Evidence for Black Holes in the Universe, 157–86. Dordrecht: Springer Netherlands, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-4750-7_11.
Pełny tekst źródłaLacey, C. G., i J. P. Ostriker. "Massive Black Holes in Galactic Halos?" W Dark Matter in the Universe, 412. Dordrecht: Springer Netherlands, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4772-6_84.
Pełny tekst źródłaDutta, Broja Gopal. "Variability Properties of Galactic Black Holes". W Astrophysics and Space Science Proceedings, 257–70. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-94607-8_20.
Pełny tekst źródłaStreszczenia konferencji na temat "Galactic Black Holes"
MARCONI, ALESSANDRO. "BLACK HOLES IN ACTIVE GALACTIC NUCLEI". W Proceedings of the XXI Symposium on Relativistic Astrophysics. WORLD SCIENTIFIC, 2003. http://dx.doi.org/10.1142/9789812704009_0021.
Pełny tekst źródłaREES, MARTIN. "BLACK HOLES IN ACTIVE GALACTIC NUCLEI". W Proceedings of the 17th International Conference. WORLD SCIENTIFIC, 2005. http://dx.doi.org/10.1142/9789812701688_0015.
Pełny tekst źródłaKormendy, John. "Supermassive black holes in galactic nuclei". W RELATIVISTIC ASTROPHYSICS: 20th Texas Symposium. AIP, 2001. http://dx.doi.org/10.1063/1.1419581.
Pełny tekst źródłaMAEDA, Keiichi, Ken'ichi NOMOTO, Hideyuki UMEDA, Takayoshi NAKAMURA i Paolo A. MAZZALI. "HYPERNOVAE, BLACK HOLES, AND GALACTIC CHEMICAL EVOLUTION". W Proceedings of the 2nd KIAS Astrophysics Workshop. WORLD SCIENTIFIC, 2002. http://dx.doi.org/10.1142/9789812777959_0021.
Pełny tekst źródłaWandel, Amri, Sandip K. Chakrabarti i Archan S. Majumdar. "Evidence for Black Holes in Active Galactic Nuclei". W OBSERVATIONAL EVIDENCE FOR BLACK HOLES IN THE UNIVERSE: Proceedings of the 2nd Kolkata Conference on Observational Evidence for Black Holes in the Universe held in Kolkata India, 10–15 February 2008 and the Satellite Meeting on Black Holes, Neutron Stars, and Gamma-Ray Bursts held 16–17 February 2008. AIP, 2008. http://dx.doi.org/10.1063/1.3009528.
Pełny tekst źródłaJalali, Behrang, Markus Kissler-Patig, Karl Gebhardt, Eva Noyola, Nadine Neumayer, Victor P. Debattista i C. C. Popescu. "Intermediate Mass Black Holes in Galactic Globular Clusters". W HUNTING FOR THE DARK: THE HIDDEN SIDE OF GALAXY FORMATION. AIP, 2010. http://dx.doi.org/10.1063/1.3458500.
Pełny tekst źródłaPeterson, Bradley, i Catherine Grier. "Masses of Black Holes in Active Galactic Nuclei". W Nuclei of Seyfert galaxies and QSOs - Central engine & conditions of star formation. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2013. http://dx.doi.org/10.22323/1.169.0030.
Pełny tekst źródłaGillessen, Stefan, Sandip K. Chakrabarti i Archan S. Majumdar. "The black hole at the Galactic Center". W OBSERVATIONAL EVIDENCE FOR BLACK HOLES IN THE UNIVERSE: Proceedings of the 2nd Kolkata Conference on Observational Evidence for Black Holes in the Universe held in Kolkata India, 10–15 February 2008 and the Satellite Meeting on Black Holes, Neutron Stars, and Gamma-Ray Bursts held 16–17 February 2008. AIP, 2008. http://dx.doi.org/10.1063/1.3009526.
Pełny tekst źródłaCase, Gary L., Michael L. Cherry, James C. Ling, William A. Wheaton, Sandip K. Chakrabarti i Archan S. Majumdar. "Low Energy Gamma-Ray Emission from Galactic Black Holes". W OBSERVATIONAL EVIDENCE FOR BLACK HOLES IN THE UNIVERSE: Proceedings of the 2nd Kolkata Conference on Observational Evidence for Black Holes in the Universe held in Kolkata India, 10–15 February 2008 and the Satellite Meeting on Black Holes, Neutron Stars, and Gamma-Ray Bursts held 16–17 February 2008. AIP, 2008. http://dx.doi.org/10.1063/1.3009473.
Pełny tekst źródłaHaubois, X., R. Genzel, G. Perrin, S. Gillessen, T. Paumard, K. Dodds-Eden, Y. Clénet, D. Rouan, Sandip K. Chakrabarti i Archan S. Majumdar. "The Galactic Center large program". W OBSERVATIONAL EVIDENCE FOR BLACK HOLES IN THE UNIVERSE: Proceedings of the 2nd Kolkata Conference on Observational Evidence for Black Holes in the Universe held in Kolkata India, 10–15 February 2008 and the Satellite Meeting on Black Holes, Neutron Stars, and Gamma-Ray Bursts held 16–17 February 2008. AIP, 2008. http://dx.doi.org/10.1063/1.3009530.
Pełny tekst źródłaRaporty organizacyjne na temat "Galactic Black Holes"
Madejski, Grzegorz. Black Holes in Active Galactic Nuclei. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), kwiecień 2003. http://dx.doi.org/10.2172/812998.
Pełny tekst źródłaReilly, Kaice T. X-Ray Timing and Spectral Observations of Galactic Black Hole Candidate XTE J1550--564 During Outburst. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), grudzień 2002. http://dx.doi.org/10.2172/808722.
Pełny tekst źródła