Gotowa bibliografia na temat „Bet Binyamini”

La mia tesi si concentra sullo sviluppo del movimento sabbatiano in Italia tra il XVII e il XVIII secolo, una fase tarda del Sabbatianesimo. Il tentativo è quello di descrivere questo post-sabbatianesimo e i suoi rappresentanti attraverso lo studio di figure come quelle di Binyamin ben El‘azar Coen Vitale da Reggio (1651-1730), un rabbino piemontese identificato da Gershom Scholem - il padre degli studi sabbatiani - come un modello nel panorama sabbatiano italiano. Dopo una contestualizzazione storica e culturale che compara il mondo cristiano e quello ebraico dell'epoca, e il misticismo ebraico italiano con quello originario di Safed in Galilea, ho analizzato la produzione letteraria di Binyamin Coen. Mi sono concentrata sui suoi testi a stampa, traducendo integralmente e analizzando la versione a stampa di‘Et ha-zamir, "Il tempo del canto", una raccolta di poesie cabalistiche (piyyutim), composta da poesie per i giorni della settimana e per le festività principali. la prim a edizione a stampa del "Tempo del canto" risale al 1707, e fu stampata a Venezia. Il testo era utilizzato nel contesto delle confraternite cabalistiche dei ghetti italiani, e spicca per l'uso molto particolare della metrica legata alla cabbala. ‘Et ha-zamir è infatti perfettamente inserito in un'epoca che vide una vasta diffusione della mistica ebraica.
My thesis focuses on the development of sabbatean movement in Italy between the XVII and XVIII century, so a late phase of Sabbateanism. I am trying to describe this post-sabbateanism and his representatives through the study of a figure such as Binyamin ben El‘azar Coen Vitale da Reggio (1651-1730), a Piedmontese rabbi identified by Gershom Scholem – the father of the sabbatean studies – as a paragon of Sabbateanism in the Italian landscape. After an historical and cultural contex- tualization carried out by a comparative approach that compares both the Jewish and Christian environment at the time, and the Jewish Italian mysticism with the one originated from Safed in Galilee, I analyze the literary production of Binyamin Coen. I focus on his printed texts, in particular I translate entirely and analyze the printed edition of ‘Et ha-zamir, The time of song a collection of cabalistic piyyutim (poems), composed of poems for each day of the week and for the main festivities. The first printed edition of "The time of the song" dates back to 1707, and was printed in Venice. The text was used in the context of the pietistic brotherhoods in the Jewish Italian ghettos, and stands out for his very particular mystic use of the metric. ‘Et ha-zamir is therefore perfectly inscribed in an era who saw a large spread of Kabbalah.