Gotowa bibliografia na temat „Atmospheric plasma applications”
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Artykuły w czasopismach na temat "Atmospheric plasma applications"
Borges, Aline C., Konstantin G. Kostov, Rodrigo S. Pessoa, Geraldo M. A. de Abreu, Gabriela de M. G. Lima, Leandro W. Figueira i Cristiane Y. Koga-Ito. "Applications of Cold Atmospheric Pressure Plasma in Dentistry". Applied Sciences 11, nr 5 (24.02.2021): 1975. http://dx.doi.org/10.3390/app11051975.
Pełny tekst źródłaMartines, Emilio. "Special Issue “Plasma Technology for Biomedical Applications”". Applied Sciences 10, nr 4 (24.02.2020): 1524. http://dx.doi.org/10.3390/app10041524.
Pełny tekst źródłaKobayashi, Jun. "The list of Atmospheric Plasma Applications". Seikei-Kakou 27, nr 8 (20.07.2015): 318–22. http://dx.doi.org/10.4325/seikeikakou.27.318.
Pełny tekst źródłaHuang, Xun, Sammie Chan i Xin Zhang. "Atmospheric Plasma Actuators for Aeroacoustic Applications". IEEE Transactions on Plasma Science 35, nr 3 (czerwiec 2007): 693–95. http://dx.doi.org/10.1109/tps.2007.896781.
Pełny tekst źródłaWeltmann, Klaus Dieter, Eckhard Kindel, Thomas von Woedtke, Marcel Hähnel, Manfred Stieber i Ronny Brandenburg. "Atmospheric-pressure plasma sources: Prospective tools for plasma medicine". Pure and Applied Chemistry 82, nr 6 (20.04.2010): 1223–37. http://dx.doi.org/10.1351/pac-con-09-10-35.
Pełny tekst źródłaBernhardt, Thoralf, Marie Luise Semmler, Mirijam Schäfer, Sander Bekeschus, Steffen Emmert i Lars Boeckmann. "Plasma Medicine: Applications of Cold Atmospheric Pressure Plasma in Dermatology". Oxidative Medicine and Cellular Longevity 2019 (3.09.2019): 1–10. http://dx.doi.org/10.1155/2019/3873928.
Pełny tekst źródłaZablotskii, Vitalii, O. Churpita, Z. Hubicka, L. Jastrabik i A. Dejneka. "Multijet atmospheric plasma device for biomedical applications". Plasma Medicine 1, nr 2 (2011): 135–41. http://dx.doi.org/10.1615/plasmamed.2011003215.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications". Synthesis Lectures on Mechanical Engineering 6, nr 2 (2.08.2021): i—191. http://dx.doi.org/10.2200/s01107ed1v01y202105mec035.
Pełny tekst źródłaPark, G. Y., S. J. Park, M. Y. Choi, I. G. Koo, J. H. Byun, J. W. Hong, J. Y. Sim, G. J. Collins i J. K. Lee. "Atmospheric-pressure plasma sources for biomedical applications". Plasma Sources Science and Technology 21, nr 4 (6.06.2012): 043001. http://dx.doi.org/10.1088/0963-0252/21/4/043001.
Pełny tekst źródłaBárdos, L., i H. Baránková. "Cold atmospheric plasma: Sources, processes, and applications". Thin Solid Films 518, nr 23 (wrzesień 2010): 6705–13. http://dx.doi.org/10.1016/j.tsf.2010.07.044.
Pełny tekst źródłaRozprawy doktorskie na temat "Atmospheric plasma applications"
Shapoval, Volodymyr. "Atmospheric plasma processes for environmental applications". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3423420.
Pełny tekst źródłaLa chimica dei plasmi è un settore in rapida espansione che conta un gran numero di applicazioni, dal trattamento di materiali, inclusi materiali biologici, alla decomposizione di inquinanti e produzione di energia. Il cosiddetto plasma atmosferico, prodotto da scariche elettriche corona o a barriera di dielettrico in un gas a pressione atmosferica, è particolarmente attraente grazie ai costi contenuti e alla facilità di impiego e manutenzione. L’elevata concentrazione di specie ad alta energia chimicamente attive (ad esempio elettroni, ioni, atomi, radicali, specie eccitate, fotoni) presenti in questi plasmi può promuovere reazioni chimiche che in condizioni più blande sarebbero difficilmente realizzabili. La Tesi riguarda l’impiego del plasma atmosferico per attivare due diversi processi: la purificazione dell’acqua da inquinanti organici e il reforming di metano con anidride carbonica per produrre gas di sintesi. Entrambi i processi mirano a dare un contributo nella risoluzione di un problema ambientale, la crescente domanda di acqua potabile in un caso, la necessità di limitare le emissioni di carbonio nell’atmosfera nell’altro. A causa della natura molto diversa dei due processi indagati, essi richiedono lo sviluppo e l’impiego di sorgenti di plasma, tipi di scarica, reattori, condizioni e procedure sperimentali diversi. Tuttavia, nonostante queste differenze, entrambe le linee di ricerca derivano da conoscenze comuni e condividono lo stesso obiettivo: comprendere e sfruttare l’enorme potenziale chimico dei plasmi atmosferici. Anche nella ricerca è stato quindi applicato un approccio comune, basato su uno studio approfondito delle caratteristiche della scarica elettrica e del plasma, in particolare per quanto riguarda le specie reattive, dell’efficienza del processo e dei prodotti e degli intermedi che si formano nel processo. Gli studi meccanicistici sono basati sull’analisi quantitativa dei prodotti, sulla cinetica del processo, su misure spettroscopiche e su simulazioni. Il reattore impiegato per il trattamento delle acque è un prototipo realizzato in precedenza, in cui vengono generate scariche a barriera di dielettrico (DBD) nell’aria sovrastante la soluzione. I potenti ossidanti formati nel plasma in aria umida (radicale OH, ossigeno atomico, ozono) interagiscono con la soluzione acquosa e inducono l’ossidazione anche dei più resistenti inquinanti organici. Il fenolo, usato come inquinante organico modello, viene decomposto efficacemente, soprattutto in soluzioni diluite. La sua velocità di scomparsa aumenta linearmente con il reciproco della sua concentrazione iniziale. Nonostante l’elevata reattività, il plasma in aria mostra una certa selettività. La velocità di ossidazione di fenoli monosostituiti m-((CH3)2N-, m-Cl-, p-NO2- and m-NO2-) dipende linearmente dalle costanti di Hammett. Il valore di rho ottenuto, pari a -0.48, è caratteristico dell’attacco elettrofilo da parte del radicale OH. I principali prodotti ed intermedi della decomposizione del fenolo sono stati determinati quantitativamente. Il comportamento di due di questi intermedi, l’acido maleico e l’acido fumarico, è stato analizzato in dettaglio poiché si tratta di comuni inquinanti secondari delle acque derivanti dalla degradazione ossidativa della maggior parte dei composti aromatici. Esperimenti in cui i due acidi sono stati trattati separatamente e in miscela a diversi pH hanno permesso di indagare i meccanismi di reazione e il ruolo delle principali specie ossidanti – radicale ossidrile e ozono - nella decomposizione dei due acidi. Molto interessante ed utile è stato anche il confronto con i risultati ottenuti in esperimenti di ozonizzazione realizzati nelle stesse condizioni sperimentali ma in cui l’ozono veniva prodotto ex situ. Questi esperimenti dimostrano che in tutte le condizioni sperimentali il trattamento al plasma è più efficiente del trattamento con solo ozono grazie al contributo aggiuntivo da parte di specie a vita breve altamente reattive. Per quanto riguarda il meccanismo di ossidazione dei due acidi nel plasma, è stato concluso che a causa dell’elevata reattività con ozono, il processo di decomposizione degli acidi maleico e fumarico è dovuto principalmente a questa specie. A seconda del pH della soluzione, l’ozono reagisce con le molecole organiche come tale oppure viene convertito in radicali OH. Nel sistema al plasma, radicali OH vengono prodotti anche direttamente dalla scarica elettrica e contribuiscono anch’essi all’ossidazione degli acidi maleico e fumarico, indipendentemente dal pH della soluzione. E’ quindi evidente che la formazione diretta di •OH in situ da parte della scarica costituisce un enorme vantaggio del trattamento al plasma rispetto al caso in cui l’ozono venga prodotto ex-situ, in particolare nel caso di composti che a pH acidi non siano in grado di reagire direttamente con l’ozono. Infatti, contrariamente all’ozono, il radicale OH reagisce in modo efficiente con qualsiasi composto organico, inoltre, quando viene prodotto direttamente dalla scarica la sua concentrazione è indipendente dal pH. I risultati ottenuti si sono rivelati molto utili anche per dimostrare l’importanza del trasferimento di massa dell’ozono dalla fase gas alla soluzione. Sia nel trattamento al plasma che nell’ozonizzazione l’ozono non si accumula nella soluzione ma reagisce non appena viene trasferito in acqua o direttamente sulla superficie dell’acqua. Comunque, confrontando il comportamento degli acidi maleico e fumarico nel trattamento al plasma e nell’ozonizzazione, è stato dimostrato che il vento ionico attivo nel reattore DBD e dovuto al trasferimento di specie cariche generate dalla scarica, svolge un ruolo importante nel mescolamento della soluzione. Infatti, quando l’ozono viene prodotto ex-situ è necessario agitare la soluzione con un’ancoretta magnetica perché la reazione abbia luogo nell’intera massa di acqua e non solo sulla sua superficie; al contrario, nel caso del trattamento al plasma il mescolamento magnetico aumenta la velocità della reazione ma non cambia significativamente la forma dell’andamento dell’ossidazione in funzione del tempo. Nel caso del processo di reforming di metano con CO2 attivato da plasma è stato necessario progettare e sviluppare il reattore e l’intero sistema sperimentale da zero poiché questa linea di ricerca è stata iniziata con questa Tesi. Per poter realizzare misure di spettroscopia di emissione e in vista di studi futuri sulla combinazione del plasma con la catalisi eterogenea, il reattore è stato realizzato in quarzo: due flange sono saldate alle estremità di un tubo lungo 570 mm e largo 37 mm (diametro interno), mentre un anello è saldato nel mezzo del tubo per supportare una punta di acciaio inossidabile che costituisce l’elettrodo ad alto voltaggio. Il controelettrodo, posto al potenziale di terra, ha la forma di un imbuto ed è ricoperto da una retina di acciaio. Il tubo è in buona parte riempito con cilindri di ceramica forati, mentre la zona del plasma occupa un volume di circa 40 cm3 nel mezzo del tubo, soluzione che ne permetterebbe il riscaldamento in una fornace verticale in eventuali studi futuri con catalizzatori eterogenei. La realizzazione dell’apparato sperimentale ha richiesto un grosso impegno. Il passo successivo è stato l’esecuzione di esperimenti di prova con diversi tipi di scarica per determinare il regime più efficiente per realizzare la trasformazione di metano e anidride carbonica in una miscela di idrogeno e monossido di carbonio. I risultati migliori in termini di efficienza e selettività dei prodotti sono stati ottenuti con una scarica di tipo spark, auto-innescante grazie ad un sistema di alimentazione elettrica semplice ed efficiente. La densità elettronica media del plasma, pari a 5.7 x 1014 cm-3, è stata misurata tramite tecniche di spettroscopia di emissione e la temperatura del gas, poco inferiore a 100°C, tramite una termocoppia. La caratteristica principale della scarica di tipo spark è lo sviluppo di canali filamentari di scarica, in cui la densità degli elettroni e la temperatura delle specie, vale a dire elettroni, radicali, ioni, ma anche atomi e molecole, sono significativamente maggiori di quelle della massa del gas. Nel reattore in questione questi canali filamentari di scarica occupano interamente la regione in cui si sviluppa il plasma. Di conseguenza, si può assumere che i processi elementari della reazione tra metano e anidride carbonica si verifichino all’interno di tali canali. I prodotti principali della reazione, idrogeno e monossido di carbonio, sono stati determinati quantitativamente tramite GC/FID/TCD. Alcuni sottoprodotti sono stati rivelati in basse percentuali e identificati tramite analisi GC/MS: si tratta di etano, etilene ed acetilene. Sulla base dei dati quantitativi relativi alla formazione dei prodotti e delle misure precise dei flussi di entrata ed uscita del gas nel e dal reattore, sono state calcolate le percentuali di conversione dei reagenti e di resa e selettività dei prodotti. I risultati di conversione di CH4 (74%) e CO2 (69%), di selettività per i prodotti desiderati (78% H2 and 86% CO) e di efficienza energetica sono risultati molto buoni e rendono il sistema competitivo con altri reattori e processi descritti nella letteratura. Non viene inoltre osservata deposizione di carbone e il rapporto CO2/CH4 può essere variato tra 0.5 e 1.5 senza variazioni significative delle caratteristiche del processo. La facilità di controllo della potenza e la caratteristica di auto-innesco del sistema fanno sì che non siano necessari costosi sistemi di controllo che lavorano ad alto voltaggio e rendono promettente il ridimensionamento dell’apparato sperimentale e interessante il suo impiego in ricerche future.
Liu, Bo. "Non-thermal atmospheric pressure plasma interacting with water for biological applications". Thesis, Université Paris-Saclay (ComUE), 2019. http://www.theses.fr/2019SACLX049/document.
Pełny tekst źródłaNon-Thermal-Plasmas (NTP) produced by electric discharges are weakly ionized gases, which keeps the gas temperature at near room temperature contrary to the electron temperature which can reach several electron-Volts. Applications of NTP to medicine and agriculture are new multidisciplinary research fields based on interactions of the Non-Thermal-Plasmas with living organisms. Electric field as well as Reactive Oxygen and Nitrogen Species produced by NTP may inactivate bacteria, stimulate skin regeneration (dermatology), tumor reduction (oncology) and seeds germination (agriculture). These new fields of research are based on the plasma-liquid chemistry. The objective of this work is to study the NTP interacting with water for biological applications including on one hand, the promotion of the germination of seeds using a Dielectric Barrier Discharge (DBD) and on the other hand, the effect of a plasma jet treatment ex vivo on skinThis manuscript is divided in five chapters: i) First a literature review is presented showing the state of the art of the plasma-liquid interaction, and the main advances of the application of non thermal plasmas to seed germination. Ii) Second, experimental set ups are described, in particular the manufacturing of plasma reactors using 3D printing. Iii) then , the production of gaseous and aqueous reactive species formed by DBD plasmas was measured quantitatively and plasma-liquid interaction was analyzed. Iv) Next, different varieties of seeds were selected to evaluate the effect of a DBD plasma treatment and the study of the mechanisms of plasma germination promotion was specifically investigated by treating mung bean seeds in different discharge conditions, in different mediums, in electric field alone and in different hydration levels of seeds.v) Finally, Muller parametric imaging (MPI) was applied to study the modification of ex vivo mice skin treated by a helium jet plasma
Alkawareek, Mahmoud Yousef. "Antimicrobial applications of atmospheric pressure non-thermal plasma". Thesis, Queen's University Belfast, 2013. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.602409.
Pełny tekst źródłaGiardina, Agata. "Atmospheric plasma chemistry for environmental and biological applications". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423160.
Pełny tekst źródłaLa Tesi riporta e discute i risultati ottenuti nell’applicazione di plasmi non termici per il trattamento ossidativo di inquinanti modello e ulteriori risultati relativi all’utilizzo del plasma in campo biomedico. L’apparato sperimentale impiegato è stato progettato e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e produce una scarica a barriera di dielettrico (reattore DBD). Il sistema era già in uso nel periodo antecedente l’inizio della mia attività di dottorato. Le specie reattive che si generano a causa della scarica elettrica nell’aria umida sovrastante la fase liquida entrano in contatto con essa e possono reagire con l’inquinante organico in soluzione. Le specie reattive possono essere distinte in primarie, cioè generate direttamente dalla scarica per reazione del gas con gli elettroni energetici formando radicali, ioni e specie eccitate altamente reattive ed instabili, e secondarie prodotte per reazione delle stesse specie con le molecole del gas oppure con l’umidità presente. Il primo passo è stato quello di applicare tali scariche elettriche per il trattamento di diverse categorie di inquinanti emergenti allo scopo di valutare le potenziali applicazioni di questa tecnologia in relazione alle proprietà chimico fisiche degli inquinanti trattati. Sono stati selezionati i seguenti contaminanti organici persistenti: il sulfametossazolo, un antibiotico veterinario, il triclosan, un antibatterico, l’acido perfluoroacetico e tre erbicidi, l’irgarol, il metolachlor ed il mesotrione. Per tutti i composti in esame ho ottenuto profili esponenziali di degradazione in funzione del tempo di trattamento, da cui sono state ricavate le costanti cinetiche di pseudo-primo ordine. L’analisi HPLC-MS ha consentito l’identificazione degli intermedi e prodotti di degradazione, compatibili con possibili reazioni dovute all’azione dell’ozono e dei radicali ∙OH. Sono stati proposti inoltre i meccanismi di degradazione dei composti organici trattati. Lo scopo finale nell’uso di processi di degradazione avanzata è la completa conversione della componente organica a CO2. In seguito al trattamento al plasma, sono state riscontrate percentuali di mineralizzazione pari o maggiori al 93% per tutti gli inquinanti considerati, usati in concentrazione pari a 5 μM, fatta eccezione per l’acido perfluoroottanoico per cui la percentuale di mineralizzazione è stata considerevolmente più bassa (42%). Lo studio dei processi di degradazione al plasma è inoltre servito in alcuni casi da punto di partenza per ulteriori approfondimenti. È questo il caso dell’irgarol, in cui si è cercato di implementare l’effetto del plasma aggiungendo un fotocatalizzatore ampiamente utilizzato, TiO2. Non sono stati riscontrati tuttavia miglioramenti nell’effetto della scarica su tale inquinante indicando un trascurabile effetto fotocatalitico nelle condizioni sperimentali adottate. Un ulteriore avanzamento nelle ricerche in questo ambito è consistito nell’applicazione della scarica DBD su una miscela di inquinanti, il metolachlor e il mesotrione, solitamente utilizzati in combinazione in diverse formulazioni agricole. Gli studi cinetici effettuati hanno evidenziato che i due composti non si influenzano reciprocamente quando subiscono il trattamento al plasma in soluzioni miste in cui sono presenti in rapporto molare 1:1. Un importante parametro nella valutazione di una tecnica di depurazione consiste nell’analisi ecotossicologica del campione acquoso dopo il trattamento. A tale scopo, in collaborazione con il Prof. Giovanni Libralato del Dipartimento di Biologia dell’Università di Napoli, sono stati effettuati test tossicologici su campioni contenenti sulfametossazolo (SMZ), prima e dopo il trattamento nel reattore DBD. Allo scopo è stata utilizzata una batteria di test acuti e cronici per Vibrio Fischeri, Daphnia magna e Raphidocaelis subcapitata. I dati ottenuti a partire da una soluzione di SMZ 5·10-4 M hanno mostrato un elevato livello di tossicità della soluzione iniziale e la riduzione (V.fischeri) o l’azzeramento di tali effetti (D.magna e R.subcapitata) a seguito del trattamento nel reattore al plasma. Un nuovo reattore è stato inoltre ideato e realizzato in collaborazione con il Dr. Franco Bosi, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. La sorgente di plasma utilizza una scarica di tipo streamer ed è stata realizzata allo scopo di favorire un migliore trasporto delle specie reattive prodotte dalla scarica e ottimizzare la loro interazione con la soluzione da trattare. Il reattore è stato quindi caratterizzato in collaborazione con il Dr. Gabriele Neretti (Università di Bologna) e la Dr.ssa Barbara Zaniol (Consorzio RFX, Padova) e collaudato nel trattamento di due inquinanti organici, il fenolo ed il metolachlor. Infine nel corso di un periodo di quattro mesi di attività di ricerca presso il laboratorio della Prof.ssa Bandow dell’Università di Bochum (Germania) ho avuto modo di approfondire alcuni aspetti legati alle applicazioni del plasma atmosferico in campo biomedico. In particolare ho partecipato a studi sugli effetti di due diverse sorgenti al plasma su un enzima, gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi, in vitro e sul batterio E. coli. Il sito di attacco principale è risultato essere il sito attivo cisteina con conseguente ossidazione del gruppo -SH. Lo stesso approccio è stato applicato, in collaborazione con il Prof. Benedikt per lo studio degli effetti del plasma, in assenza e in presenza delle specie ioniche. I risultati ottenuti hanno evidenziato un effetto sinergico dovuto alla copresenza di specie neutre e ioniche.
Kotecha, Rutvij. "Atmospheric Pressure Microwave Plasma for Materials Processing and Environmental Applications". University of Cincinnati / OhioLINK, 2012. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=ucin1342544640.
Pełny tekst źródłaBIGANZOLI, ILARIA. "Characterization of atmospheric pressure plasmas for aerodynamic applications". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/53249.
Pełny tekst źródłaSchmidt-Bleker, Ansgar [Verfasser]. "Investigations on Cold Atmospheric Plasma Jets for Medical Applications / Ansgar Schmidt-Bleker". Greifswald : Universitätsbibliothek Greifswald, 2016. http://d-nb.info/1111579261/34.
Pełny tekst źródłaGozzi, Giorgia <1987>. "Atmospheric plasma processes for microbial inactivation: food applications and stress response in Listeria monocytogenes". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7171/1/Gozzi_Giorgia_tesi.pdf.
Pełny tekst źródłaGozzi, Giorgia <1987>. "Atmospheric plasma processes for microbial inactivation: food applications and stress response in Listeria monocytogenes". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7171/.
Pełny tekst źródłaCapelli, Filippo <1990>. "Integrated design of atmospheric pressure non-equilibrium plasma sources for industrial and biomedical applications". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9446/1/tesi%20final.pdf.
Pełny tekst źródłaKsiążki na temat "Atmospheric plasma applications"
Chen, Zhitong, i Richard E. Wirz. Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9.
Pełny tekst źródłaKogoma, Masuhiro. Generation and application of atmospheric pressure plasmas. Hauppauge, N.Y: Nova Science Publishers, 2011.
Znajdź pełny tekst źródłaAnanth, Antony. Atmospheric Pressure Plasma: Methods and Industrial Applications. de Gruyter GmbH, Walter, 2022.
Znajdź pełny tekst źródłaNikiforov, Anton, i Zhiqiang Chen, red. Atmospheric Pressure Plasma - from Diagnostics to Applications. IntechOpen, 2019. http://dx.doi.org/10.5772/intechopen.75279.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications. Morgan & Claypool Publishers, 2021.
Znajdź pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. Cold Atmospheric Plasma (Cap) Technology and Applications. Morgan & Claypool Publishers, 2021.
Znajdź pełny tekst źródłaAnanth, Antony. Atmospheric Pressure Plasma: Methods and Industrial Applications. de Gruyter GmbH, Walter, 2022.
Znajdź pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications. Morgan & Claypool Publishers, 2021.
Znajdź pełny tekst źródłaWirz, Richard, i Zhitong Chen. Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications. Springer International Publishing AG, 2021.
Znajdź pełny tekst źródłaAnanth, Antony. Atmospheric Pressure Plasma: Methods and Industrial Applications. de Gruyter GmbH, Walter, 2022.
Znajdź pełny tekst źródłaCzęści książek na temat "Atmospheric plasma applications"
Chen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Cold Atmospheric Plasma (CAP)". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 7–22. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_2.
Pełny tekst źródłaLu, XinPei, Stephan Reuter, Mounir Laroussi i DaWei Liu. "N-APPJs for Cancer Applications". W Nonequilibrium Atmospheric Pressure Plasma Jets, 393–419. Boca Raton : CRC Press, Taylor & Francis Group, [2019]: CRC Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1201/9780429053665-9.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Plasma Catalysis". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 83–93. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_7.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Plasma Medicine". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 35–57. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_4.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Plasma Agriculture". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 23–33. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_3.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Plasma Materials". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 71–81. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_6.
Pełny tekst źródłaChen, Zhitong, i Richard E. Wirz. "Plasma Energy". W Cold Atmospheric Plasma (CAP) Technology and Applications, 95–101. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-79701-9_8.
Pełny tekst źródłaAlmeida, Neil D., Kenneth Sack i Jonathan H. Sherman. "Clinical Applications of Cold Atmospheric Plasma". W Springer Series on Atomic, Optical, and Plasma Physics, 289–99. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-49966-2_12.
Pełny tekst źródłaDinescu, Gheorghe, i Maximilian Teodorescu. "Cold Atmospheric Pressure Plasma Jets and Their Applications". W Plasma Applications for Material Modification, 259–84. New York: Jenny Stanford Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1201/9781003119203-7.
Pełny tekst źródłaGomathi, N., A. K. Chanda i S. Neogi. "Atmospheric Plasma Treatment of Polymers for Biomedical Applications". W Atmospheric Pressure Plasma Treatment of Polymers, 199–215. Hoboken, NJ, USA: John Wiley & Sons, Inc., 2013. http://dx.doi.org/10.1002/9781118747308.ch7.
Pełny tekst źródłaStreszczenia konferencji na temat "Atmospheric plasma applications"
Toor, Waqas A., M. Ashraf, Anis U. Baig, Nauman Shafqat i Raafia Irfan. "Atmospheric Pressure Microwave Plasma System and Applications". W 2018 IEEE International Conference on Plasma Science (ICOPS). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/icops35962.2018.9576019.
Pełny tekst źródłaWeltmann, K. D., R. Brandenburg, J. Ehlbeck, R. Foest, E. Kindel, M. Stieber, T. v. Woedtke i K. D. Weltmann. "Plasma decontamination at atmospheric pressure - basics and applications". W 2008 IEEE 35th International Conference on Plasma Science (ICOPS). IEEE, 2008. http://dx.doi.org/10.1109/plasma.2008.4590817.
Pełny tekst źródłaKolb, Juergen F., Robert O. Price, Robert Chiavarini i Karl H. Schoenbach. "Cold Atmospheric Pressure Air Plasma Microjet for Medical Applications". W 2007 IEEE Pulsed Power Plasma Science Conference. IEEE, 2007. http://dx.doi.org/10.1109/ppps.2007.4346137.
Pełny tekst źródłaBenford, J. "Applications of high power microwaves at atmospheric modification and measurement". W International Conference on Plasma Sciences (ICOPS). IEEE, 1993. http://dx.doi.org/10.1109/plasma.1993.595139.
Pełny tekst źródłaKanta, A. F., M. P. Planche, C. Coddet, G. Montavon, M. Vardelle i C. C. Berndt. "Atmospheric Plasma Spray Process Control". W ITSC2008, redaktorzy B. R. Marple, M. M. Hyland, Y. C. Lau, C. J. Li, R. S. Lima i G. Montavon. Verlag für Schweißen und verwandte Verfahren DVS-Verlag GmbH, 2008. http://dx.doi.org/10.31399/asm.cp.itsc2008p1417.
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Pełny tekst źródłaFridman, Gregory, Alexy Shereshevsky, Marie Peddinghaus, Alexander Gutsol, Victor Vasilets, Ari Brooks, Manjula Balasubramanian, Gary Friedman i Alexander Fridman. "Bio-Medical Applications of Non-Thermal Atmospheric Pressure Plasma". W 37th AIAA Plasmadynamics and Lasers Conference. Reston, Virigina: American Institute of Aeronautics and Astronautics, 2006. http://dx.doi.org/10.2514/6.2006-2902.
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