Letteratura scientifica selezionata sul tema "Studio di funzione"

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Articoli di riviste sul tema "Studio di funzione"

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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi e P. F. Nichelli. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale". Rivista di Neuroradiologia 13, n. 1 (febbraio 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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Abstract (sommario):
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
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Ganucci Cancellieri, Uberta, Maria Muscolo, Maurizio Cafari, Giovanna Castaldo, Gabriella Calabrň, Stefano De Dominicis, Manuela Gallo et al. "Metacognizione e stili di attaccamento: uno studio correlazionale". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n. 31 (dicembre 2012): 41–46. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031004.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro ha come obiettivo di fornire un ulteriore contributo all'approfondimento dei temi relativi a metacognizione ed attaccamento, verificando l'ipotesi che determinati aspetti sintomatici siano correlabili a specifiche funzioni metacognitive e particolari stili d'attaccamento, analizzando inoltre la correlazione tra queste ultime due variabili. Il campione della ricerca e costituito da 30 soggetti italiani di entrambi i sessi, di eta compresa tra i 25 e i 60 anni. Ad ogni soggetto sono stati somministrati i seguenti strumenti di indagine: SCL-90R; ASQ, un questionario utilizzato per valutare le differenze individuali nell'attaccamento adulto; SVaM (V 4.0), una scala di valutazione della metacognizione e l'AAI, un'intervista utilizzata nello specifico della nostra ricerca esclusivamente come trascritto su cui valutare le funzioni metacognitive. In generale i risultati evidenziano una tendenza ad una maggiore insicurezza nelle relazioni di attaccamento nei soggetti che ottengono punteggi elevati nelle singole dimensioni sintomatologiche considerate. Non risultano invece correlazioni significative tra funzioni metacognitive e sintomatologia, ad eccezione dei soggetti con sintomi di tipo ansioso e depressivo nei quali la funzione "autoriflessivita-monitoraggio" risulta maggiormente utilizzata.
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Esposito, Giorgia. "Il Modello di Basilea per l’analisi di también: uno studio contrastivo con l’italiano". Cuadernos de Filología Italiana 27 (7 luglio 2020): 77–107. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63494.

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Abstract (sommario):
L’obiettivo di questo studio consiste in un’analisi contrastiva della particella additiva dello spagnolo también e dei suoi possibili traducenti in italiano, con lo scopo di individuare i livelli di analisi più rilevanti in un’ottica contrastiva fra le due lingue. Lo studio è realizzato adottando una prospettiva funzionale e un approccio semasiologico. Inoltre, l’analisi si avvale di un modello di segmentazione pragmatica del testo: il Modello di Basilea (Ferrari et al. 2008), del quale studi precedenti (p. es., Borreguero 2014 e De Cesare / Borreguero 2014) hanno dimostrato la produttività in quanto strumento euristico capace di spiegare il comportamento testuale delle particelle polifunzionali, anche in un’ottica interlinguistica. Ad esempio, la saturazione del Quadro Informativo da parte di también attiva la funzione di connettivo testuale (vs. avverbio focalizzante) che, in un’ottica contrastiva con l’italiano, si traduce nella selezione di equivalenti diversi da anche. Infine, si focalizzerà l’attenzione su alcuni casi in cui l’ambiguità referenziale innescata dall’ampia mobilità distribuzionale di también deve essere necessariamente risolta per veicolare, nella traduzione, il medesimo insieme di elementi in gioco.
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Triuzi, F. "Anatomia funzionale RM dell'encefalo neonatale". Rivista di Neuroradiologia 5, n. 1_suppl (aprile 1992): 9–18. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s103.

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Abstract (sommario):
Diversi autori hanno già ampiamente dimostrato i vantaggi della RM nella valutazione morfologica dell'encefalo neonatale, tuttavia non è tanto nello studio della morfologia, ma in quello della struttura che la RM evidenzia le caratteristiche di maggior interesse. Essa è difatti l'unica tecnica in grado di seguire in vivo il processo di mielinizzazione. Le fibre mielinizzate presentano un segnale diverso da quelle non mielinizzate e possono di conseguenza essere riconosciute, separando fra loro sistemi funzionali diversi. Si realizza di conseguenza una anatomia che non è più semplice forma, ma che definisce nel contempo il percorso di una funzione. Tecnica di esecuzione dell'Esame RM Lo studio dell'encefalo neonatale con RM presenta alcune problematiche tecniche peculiari riguardanti la sedazione, le bobine, le sequenze. Da un punto di vista biochimico l'assenza di mielina comporta due fattori principali: un aumento del contenuto in acqua e una diminuzione del contenuto in grasso della sostanza bianca. In particolare il contenuto in acqua della sostanza bianca è maggiore di quello della sostanza grigia e quello in grasso è minore. In linea generale il processo di mielinizzazione va di pari passo con lo sviluppo di una funzione; lo sviluppo delle funzioni del sistema nervoso centrale nel feto e nel neonato segue un criterio filogenetico e un cristerio di priorità nei confronti degli «pacchetto» sensitivi. In conclusione utilizzando tecniche di studio idonee la valutazione dell'anatomia normale dell'encefalo mediante RM si arricchisce nel neonato di informazioni funzionali non ottenibili nei soggetti adulti.
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Tarantino, Ciro. "La funzione spettro della disabilità. Studio di catottrica politica". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n. 2 (febbraio 2022): 80–97. http://dx.doi.org/10.3280/sd2021-002004.

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Margola, Davide, Michela De Micheli e Christian Orlandelli. "Minori stranieri non accompagnati: una ricerca sugli operatori di giustizia e di comunitŕ". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n. 1 (maggio 2011): 37–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001005.

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Abstract (sommario):
La presa in carico dei minori stranieri non accompagnati vede coinvolte diverse figure professionali con funzioni sia di tutela, sia di controllo. Lo studio presenta l'analisi delle interviste a 18 professionisti (operatori di giustizia, educatori di pronto intervento, educatori di comunitŕ alloggio) considerati "testimoni chiave" nelle diverse fasi del sistema di accoglienza dei minori migranti. In particolare, le modalitŕ con le quali i diversi operatori descrivono il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, insieme agli scopi e agli strumenti del lavoro sul campo, costituiscono gli obiettivi conoscitivi della ricerca. Le procedure di analisi testuale, implementate attraverso il software T-LAB, hanno evidenziato cinque nuclei tematici relativi ai legami familiari, al tema della tutela e della devianza, nonché alla questione formativa e culturale. Differenze significative sono emerse in funzione di variabili specifiche sulla base dell'area professionale di appartenenza e del genere degli operatori. In chiusura, i risultati dell'indagine vengono discussi nell'ottica dei processi d'integrazione e dei servizi di presa in carico.
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Vitali, P., N. Mavilio, D. Capello, M. Rosa, A. Ferrari, F. Levrero, A. Pilot, F. Nobili e G. Rodriguez. "Studio RMf della dominanza emisferica in destrimani e non destrimani". Rivista di Neuroradiologia 13, n. 1 (febbraio 2000): 131–38. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300124.

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Abstract (sommario):
La valutazione non invasiva della dominanza emisferica per il linguaggio è una delle più promettenti applicazioni cliniche della risonanza magnetica funzionale, specie nei pazienti destinati alla neurochirurgia. In questo studio sono state eseguite due prove linguistiche in un gruppo di giovani volontari sani (8 destrimani, 12 non destrimani): una di fluenza fonemica ed una di associazione semantica. Tra i voxels statisticamente attivati nei due emisferi sono stati calcolati tre indici di asimmetria (emisferico, frontale e temporoparietale) in ogni soggetto e per ogni prova. Nel complesso, la prova di fluenza fonemica attivava fortemente il lobo frontale, mentre la prova di associazione semantica determinava un pattern di attivazione piu distribuito, che comprendeva anche il giro temporale medio ed il giro angolare. Per quanto riguarda gli indici di asimmetria, nei destrimani quello emisferico e quello frontale indicavano sempre l'attivazione prevalente dell'emisfero sinistro. Un solo soggetto ambidestro ha presentato nella prova di fluenza fonemica indici di asimmetria emisferico e frontale espressivi di lateralizzazione destra. D'altra parte, l'indice di asimmetria temporoparietale deponeva per una lieve revalenza dell'emisfero destro in un destrimane ed per una chiara lateralizzazione destra in un non destrimane. La risonanza magnetica funzionale appare dunque metodica sensibile ed appropriata nella valutazione della dominanza emisferica per il linguaggio. L'impiego di indici di asimmetria lobari può meglio evidenziare il differente contributo alla dominanza emisferica delle aree frontali rispetto a quelle temporoparietali. Infine, l'individuazione delle aree corticali correlate con la funzione linguistica è uno strumento potenzialmente utile per il neurochirurgo nel programmare resezioni di aree limitrofe.
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Borek, Dariusz. "Wykonywanie władzy karania w instytutach zakonnych w świetle aktualnego Kodeksu Prawa Kanonicznego". Prawo Kanoniczne 48, n. 3-4 (10 dicembre 2005): 175–200. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.09.

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Abstract (sommario):
Nell’articolo è stata presentata la normativa riguardante l’esistenza e l’applicazione del potere coercitivo nella Chiesa con particolare riferimento agli Istituti Religiosi. Il primo punto del lavoro è stato dedicato alla presentazione degli argomenti che spiegano l’esistenza del potere coercitivo nella Chiesa. Nel secondo punto dello studio è stato analizzato il potere che esiste negli Istituti Religiosi. Nel terzo punto si analizza il potere coercitivo che viene esercitato negli Istituti Religiosi secondo attuale Codice di Diritto Canonico nella triplice funzione della potestà di governo. Lesercizio del potere coercitivo nella funzione legislativa consiste nella possibilità di emanare le leggi penali. La potestà coercitiva nella funzione amministrativa comprende sia la possibilità di emanare i precetti penali sia la possibilità di fare la dichiarazione oppure la inflizione delle pene tramite la procedura penale stragiudiziale. La scelta tra la via amministrativa e giudiziale spetta all’Ordinario. Il potere coercitivo esercitato nella funzione giudiziale significa la possibilità di fare la dichiarazione o l’inflizione delle pene tramite il processo penale giudiziale. L’ultima parte dello studio è stata dedicata alla problematica della dimissione dall’Istituto Religioso. Avendo in considerazione il carattere forzoso della dimissione si potrebbe pensare che la dimissione è una delle sanzioni penali, non mancano pero gli argomenti che fanno pensare che la dimissione non puo essere inserita tra le sanzioni penali in senso stretto. Nel caso della dimissione dal Istituto si tratta piuttosto della procedura sui generis amministrativa, avente come scopo la protezione sia L’Istituto intero che i singoli religiosi incluso anche quello che viene dimesso.
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Langella, Cecilia, Ilaria Elisa Vannini, Milena Marciacano e Niccolò Persiani. "L'Internal Auditing nel Servizio Sanitario Nazionale: l'esperienza della Regione Veneto e della Regione Emilia-Romagna". MECOSAN, n. 123 (maggio 2023): 7–27. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15580.

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Abstract (sommario):
Negli ultimi anni, in particolare a seguito del percorso attuativo della certificabilità, gli enti e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale hanno prestato crescente attenzione al disegno, all'implementazione e all'affinamento del proprio Sistema di Controllo Interno. La diffusione di una cultura del controllo sia esterno sia interno ha portato in diversi casi all'istituzione di un servizio di Internal Auditing (di seguito IA) come garante di tale sistema di controlli. Il presente contributo approfondisce le modalità attuative della funzione di IA negli enti e nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un'analisi di casi studio delle esperienze regionali che per prime si sono mosse in questa direzione e che risultano più significative, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.Di ciascuna sono esaminate e poi raffrontate le principali variabili della funzione di IA approfondite dalla dottrina e precisamente: i ruoli, le tipologie e i processi di audit, le variabili organizzative e le caratteristiche delle risorse umane impiegate nella funzione. Ne emergono due modalità attuative tra loro distinte che, seppur condizionate dai rispettivi contesti di riferimento, contengono anche interessanti punti di contatto e significativi spunti di riflessione per le altre Regioni che si stanno avviando nel percorso di implementazione della funzione di IA.
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Gaspari, Francesco. "Terzo Settore ed Amministrazione condivisa: profili sostanziali e processuali". Società e diritti 8, n. 15 (11 gennaio 2023): 71–104. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19679.

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Abstract (sommario):
Il lavoro esamina la nozione di amministrazione condivisa, intesa come coesercizio della funzione amministrativa tra Pubblica amministrazione e privato. In particolare, lo scritto analizza la disciplina contenuta nell’articolo 55 del Codice del Terzo settore del 2017, dedicato ai rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e il Terzo settore. Tale rapporto ha costituito oggetto di notevoli studi in letteratura e di importanti pronunce (anche della Corte costituzionale), ma gli argomenti posti a fondamento delle tesi sostenute non sempre appaiono convincenti. Lo studio analizza, infine, le conseguenze dell’amministrazione condivisa sul piano processuale.
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Tesi sul tema "Studio di funzione"

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IACOVELLI, DANILA. "STUDIO SULLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/563.

Testo completo
Abstract (sommario):
"Funzione" è un termine di per sé neutro che si carica di significati diversi a seconda dei sistemi in cui è immerso. Nel diritto è un termine ricco di insidie perchè porta alle matrici stesse dell'ordinamento giuridico. Nel testo si analizza il concetto di funzione da un punto di vista storico-ricostruttivo per giungere alla definizione della funzione in senso obiettivo. Sulla base di tali premesse si spiegano gli istituti del diritto pubblico e le loro trasformazioni con particolare riguardo al mondo dell'amministrazione e alla diversità dei soggetti che oggi lo compongono.
This thesis analyzes the concept of public function with particular regard to administrative world. It starts by an historical point of view and arrives to a definition of function in an objective sense. This concept is used to explain the transformation of contemporary administration.
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IACOVELLI, DANILA. "STUDIO SULLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/563.

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Abstract (sommario):
"Funzione" è un termine di per sé neutro che si carica di significati diversi a seconda dei sistemi in cui è immerso. Nel diritto è un termine ricco di insidie perchè porta alle matrici stesse dell'ordinamento giuridico. Nel testo si analizza il concetto di funzione da un punto di vista storico-ricostruttivo per giungere alla definizione della funzione in senso obiettivo. Sulla base di tali premesse si spiegano gli istituti del diritto pubblico e le loro trasformazioni con particolare riguardo al mondo dell'amministrazione e alla diversità dei soggetti che oggi lo compongono.
This thesis analyzes the concept of public function with particular regard to administrative world. It starts by an historical point of view and arrives to a definition of function in an objective sense. This concept is used to explain the transformation of contemporary administration.
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Spatola, Agata. "Studio della funzione del VEGF in modelli sperimentali di cellule". Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/234.

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Abstract (sommario):
Il danno epatico e' causato da diversi fattori che agiscono in vari modi. Il fegato ha pero' un'ottima capacita' rigenerativa dovuta a diverse molecole che agiscono sulla neovascolarizzazione e/o sulla proliferazione epatocitaria. Una di esse e' il VEGF per cui noi abbiamo voluto studiarne alcuni aspetti. Abbiamo allestito modelli sperimentali di HepG2 trattate con etanolo e VEGF. In un secondo esperimento le abbiam trattate con etanolo e con surnatante di cellule HUVEC( trattate con VEGF). Quindi abbiamo studiato in microarray l'espressione di diverse famiglie geniche nelle HUVEC e nelle HepG2 rispettivamente trattate con VEGF e con sostanze epatotossiche. Infine, abbiamo studiato una proteina a funzione anti apoptotica, la smp30, come possibile fattore che potrebbe giocare un ruolo importante nella rigenerazione del fegato.
The hepatic damage is caused by different factors that operate in several ways. Liver,however,has a good capacity of regeneration, thanks to many molecules which act on neovascularization and/or on epatocytes proliferation.One of these molecules is VEGF so we decided to analise some aspects of its function.We worked on experimental models of HepG2 cells, treated with EtOH and VEGF and, in a second experiment, we treated them with EtOH and HUVEC cells surnatant (Previously, HUVEC were treated with VEGF). Than we used microarray to evaluate the genic espression of several gene families, after HUVEC and HepG2 treatment with, respectively, VEGF and several hepatotoxic substances. Finally, we have studied an anti-apoptotic protein,smp30, as a possible factor which can play an important role in hepatic regeneration.
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Daminato, Margherita. "Studio funzionale di due geni MADS-box (FaSHP e TM8) coinvolti nello sviluppo di strutture carnose con funzione "frutto"". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422656.

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Abstract (sommario):
The fruit is an ovary derived structure, typical of Angiosperms, that is fundamental for the dispersal of seeds in the environment. Fleshy fruits are particularly efficient because they attract frugivorous animals that disperse the seeds in the environment by means of endozoochory. However the production of fleshy structures for seed dispersal is not limited to flowering plants and can be also found in the Gymnosperms. In fact, some Gymnosperm species surround their seeds with fleshy structures which can be considered fruits from a functional point of view, even if they are not ovary derived. The study of the molecular mechanisms regulating fleshy structure development is therefore interesting from an evolutionary point of view. It was recently discovered that some MADS-box genes, already known to be involved in the development of Angiosperm fruits, are also expressed in Gymnosperm fruits (Lovisetto et al., 2012). This suggests a possible conservation of the molecular mechanisms involved in the development of seed dispersing structures. Since the study of Gymnosperm genes is difficult because these plants are recalcitrant to both transformation and regeneration, we decided to study two Angiosperm genes for this thesis work. In particular the strawberry FaSHP and the tomato TM8 genes, whose homologous ones are also expressed in the Gymnosperm fruits, were studied in strawberry and tomato, respectively. FaSHP is a strawberry AGAMOUS-like MADS-box gene, belonging to the PLENA clade, which was isolated following the screening of a red fruit cDNA library and which is particularly expressed during the ripening phase. Considering the already demonstrated important role of other genes of this group during the development of climacteric fleshy fruits, we decided to investigate FaSHP function by means of transient gene silencing and over-expression experiments in strawberry fruits, which are non-climacteric. FaSHP down- and over-expressing fruits showed respectively a delay and an acceleration of the ripening phase, which were confirmed at the molecular level by means of the altered expression of some ripening related genes. These data led to hypothesize a possible role for FaSHP as general regulator of many aspects of the "ripening syndrome" in strawberry. Moreover FaSHP gene expression analysis following fruit treatments with auxin and ABA (key hormonal regulators of strawberry ripening), and the identification of hormone response sequences in the gene promoter, suggested that FaSHP could at least partially mediate these two hormone role on fruit ripening. Therefore the results of this part of the work suggest that FaSHP could be a "master gene" in strawberry fruit ripening. Considering that AGAMOUS-like genes are also expressed during the development of Gymnosperm fruits, which like strawberries are false fruits, it can be supposed that the Gymnosperm genes could have a similar function during the development of the seed surrounding fleshy structures of these plants. TM8 was the first discovered gene of a poorly studied MADS-box gene group. As well as Gymnosperm TM8-like genes the tomato TM8 gene has an ubiquitary gene expression profile, even if it reaches a maximum in the flower. In order to test the gene role we produced transgenic plants over-expressing TM8 and transgenic plants over-expressing the gene as a chimeric repressor. Since transgenic plants over-expressing TM8 produce flowers having dialytic stamens, we hypothesized that this gene could have a role in the development of male reproductive organs. This idea was supported by the gene expression analysis of other floral organ MADS-box identity genes. Besides TM8 possible function during flower development, the phenotypic and molecular analysis of the plants over-expressing TM8 as a chimeric repressor led to hypothesize a possible function also during the development of other plant organs, both vegetative (leaf) and reproductive (fruit). These roles in several steps of the plant life cycle support the idea that TM8-like genes are very ancient and that they originated early during MADS-box gene evolution. Moreover, TM8 possible function during fruit development suggests that also in Gymnosperms, where TM8-like genes are expressed in seed dispersing structures, they could participate in the development of "fruits"
Il frutto, definito in termini botanici come struttura che si sviluppa da un ovario fiorale in seguito ad un evento di fecondazione, è una struttura peculiare delle Angiosperme. Esso ha contribuito in modo rilevante al successo riproduttivo di queste piante essendo principalmente deputato al processo di dispersione dei semi che si sviluppano al suo interno. Tuttavia, la necessità di disperdere i semi nell'ambiente non è unica delle Angiosperme, anche le Gimnosperme producendo semi devono affrontare questa problematica. Sebbene esse non presentino fiori, e pertanto non siano in grado di produrre veri frutti, vi sono molte specie che circondano i propri semi con delle strutture carnose che hanno lo scopo di facilitarne la dispersione, e sono quindi simili ai veri frutti da un punto di vista funzionale. Alla luce di queste considerazioni risulta chiaro che studiare i meccanismi che regolano lo sviluppo e la maturazione dei frutti è importante anche sotto il profilo evolutivo. Recentemente è stato scoperto che gli omologhi di alcuni geni MADS-box che controllano lo sviluppo e maturazione dei veri frutti, sono espressi anche nelle strutture carnose associate ai semi di alcune Gimnosperme (Lovisetto et al., 2012), suggerendo una possibile conservazione di parte dei meccanismi molecolari di base che regolano la formazione delle strutture coinvolte nella dispersione dei semi. Poiché la caratterizzazione funzionale di tali geni risulta difficile nelle Gimnosperme, per il presente lavoro si è deciso di focalizzare l'attenzione su due geni di Angiosperme, omologhi dei geni identificati nelle Gimnosperme. In particolare è stata condotta la caratterizzazione funzionale del gene FaSHP di fragola e del gene TM8 di pomodoro. FaSHP è un gene MADS-box, appartenente al clade PLENA della sottofamiglia AGAMOUS, che è stato isolato mediante lo screening di una libreria di cDNA di frutto rosso e che è risultato essere espresso nel frutto con un profilo di espressione maturazione-specifico. Per alcuni geni appartenenti a questa classe è già stato definito un ruolo di regolazione durante la maturazione dei frutti climaterici. Quindi, si è deciso di caratterizzare funzionalmente il gene FaSHP conducendo degli esperimenti di silenziamento e sovra-espressione transiente in frutti di fragola che sono invece non-climaterici. Il rallentamento e l’accelerazione della maturazione riscontrati nei frutti rispettivamente sotto- e sovra-esprimenti il gene, insieme alla modificata espressione di vari geni marcatori del processo di maturazione, suggeriscono che FaSHP possa essere uno dei protagonisti del network molecolare che regola la maturazione del frutto di fragola. Inoltre, l'analisi di espressione del gene in seguito ai trattamenti ormonali con auxina ed ABA (regolatori chiave per la maturazione di fragola) e l'identificazione nel promotore del gene di segnali di risposta ai due ormoni, hanno indotto ad ipotizzare che FaSHP possa fungere, almeno in parte, da mediatore nella regolazione della maturazione da parte di questi fitormoni. I dati ottenuti in questa prima parte del lavoro indicano dunque che FaSHP possa essere un master gene nella maturazione del frutto di fragola. Considerando che geni AGAMOUS-like sono espressi anche durante lo sviluppo delle strutture carnose delle Gimnosperme, e che queste ultime, come il frutto di fragola, sono dei falsi frutti, si può ipotizzare che anche nelle Gimnosperme i geni di tipo AGAMOUS abbiano un ruolo simile a quello definito per FaSHP. TM8 è invece il primo gene ad essere stato isolato nell’ambito di un gruppo di geni MADS-box ad oggi poco studiati. Andando ad analizzare la sua espressione si è osservato come i trascritti siano presenti in modo pressoché ubiquitario nella pianta, in maniera del tutto simile a quanto già definito per i geni TM8-like delle Gimnosperme. In pomodoro, tuttavia, i trascritti raggiungono un massimo nel fiore. Per far luce sul ruolo di TM8 sono state prodotte piante transgeniche che sovra-esprimono il gene e piante che invece lo sovra-esprimono nella forma di repressore trascrizionale. La presenza di stami dialitici nelle piante sovra-esprimenti TM8 ha indotto a supporre un possibile ruolo del gene nel terzo verticillo fiorale, ipotesi supportata anche dall'analisi di espressione di altri geni MADS-box di identità fiorale. Oltre alla possibile funzione durante lo sviluppo del fiore, l'analisi fenotipica e molecolare delle piante sovra-esprimenti il gene nella forma di repressore trascrizionale ha portato ad ipotizzare un possibile coinvolgimento di TM8 anche nello sviluppo di altri organi della pianta, sia vegetativi (foglia) che riproduttivi (frutto). Questa funzione del gene in varie fasi del ciclo vitale della pianta supporta l'idea che i geni di tipo TM8 siano geni antichi, originatisi precocemente durante l'evoluzione dei geni MADS-box. Inoltre, il coinvolgimento del gene TM8 di pomodoro nello sviluppo del frutto suggerisce che anche nelle Gimnosperme, dove tali geni sono espressi in modo simile nelle strutture carnose deputate alla disseminazione, essi possano intervenire durante lo sviluppo dei "frutti"
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Prontera, Alessia <1991&gt. "La funzione degli oggetti nelle Metamorfosi di Apuleio: uno studio narratologico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7074.

Testo completo
Abstract (sommario):
Lo studio si prefigge lo scopo di fornire una sistematica analisi narratologica della funzione che la realtà materiale ricopre all’interno delle Metamorfosi di Apuleio, sia nel tronco diegetico principale che nei numerosi excursus narrativi. Pur non arrivando a costituire una vera e propria “poetica degli oggetti”, la presenza della realtà concreta non detiene solo la finalità di creare l’ambientazione circostante alle vicende narrate, ma è spesso investita di una funzione di diversa natura, narrativa o anche filosofica. Nella fattispecie, particolare influenza a livello narrativo sembra riscontrabile nella ricorsività di precisi oggetti in occasione degli incontri (amorosi e non) tra Lucio e le figure femminili (olio, lucerna, vesti, capelli...) nel corso dei primi dieci libri e nella conseguente rilettura in chiave religiosa che i medesimi ricevono dall’incontro finale con Iside. Nel corso dell’analisi si intende inoltre sottolineare l’influenza che la Fortuna, protagonista super partes, esercita nella storia proprio a livello materiale, evidenziando come la presenza della sua forza superiore sia segnalata tramite la riproposizione di determinati elementi. Nella sezione finale si intende poi presentare una proposta di analisi comparativa tra la materialità delle Metamorfosi e quella dell’Onos pseudo-lucianeo, mettendo in luce sia le cospicue somiglianze che le significative differenze che anche sotto questo aspetto intercorrono tra le due opere.
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Licata, Mauro. "Studio del flusso di neutroni e della funzione di risoluzione nell'esperimento n_TOF al CERN". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7603/.

Testo completo
Abstract (sommario):
La tesi è incentrata sullo studio del flusso di neutroni e della funzione di risoluzione del progetto n_TOF al CERN di Ginevra. Dopo aver ricordato le motivazioni scientifiche e tecnologiche che stanno alla base di questo progetto di collaborazione internazionale, si trattano sommariamente alcune delle più importanti applicazioni della fisica neutronica e si descrive la facility di Ginevra. Nella parte finale del lavoro si presenta una misura di precisione ottenuta dal flusso di neutroni utilizzato nell'esperimento n_TOF nel 2012, la cui conoscenza è di fondamentale importanza per la misura di sezioni d'urto di reazioni indotte da neutroni. L'esperimento n_TOF ha proprio lo scopo di misurare sezioni d'urto di reazioni indotte da neutroni, in particolare reazioni di fissione e cattura neutronica. Ad n_TOF si utilizza un fascio di protoni, accelerato a 20 GeV dal ProtoSincrotrone del CERN, per crearne due di neutroni, uno verticale e uno orizzontale, tramite spallazione nucleare indotta su un bersaglio di Piombo. Dalle analisi dei dati si deduce come questo studio possa essere maggiormente ottimizzato migliorando la funzione di risoluzione energetica dei neutroni, attraverso simulazioni Monte Carlo.
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Ronchi, Riccardo. "''Le operazioni distributive'' di Salvatore Pincherle: studio e commento di alcuni capitoli". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11103/.

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Abstract (sommario):
Sono studiati nel dettaglio, sia dal punto di vista matematico che con un certo inquadramento storico, i capitoli quinto e sesto del volume ''Le operazioni distributive e le loro applicazioni all'analisi'' di Salvatore Pincherle. La tesi si inserisce in un progetto più ampio di studio ed è già stata preceduta da un'altra tesi magistrale dedicata ai primi capitoli del libro.
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Comandini, Devis. "Studio della funzione di risoluzione dell'esperimento n_TOF e conversione del tempo di volo in energia". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11481/.

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Abstract (sommario):
La tesi ha come scopo principale quello di studiare la funzione di risoluzione e le distribuzioni della distanza equivalente attraverso i risultati ottenuti dal lavoro del gruppo n_TOF al CERN di Ginevra. n_TOF utilizza un fascio di protoni accelerato dal ProtoSincrotrone (PS) del CERN per crearne due di neutroni (uno verticale e uno orizzontale) tramite spallazione. Dopo aver spiegato la tecnica del tempo di volo (TOF) e descritto il set up sperimentale presente al CERN, si esporranno le simulazioni Monte Carlo utilizzate per simulare la produzione dei fasci di neutroni, analizzando nel dettaglio quello diretto verso la prima sala sperimentale. Nella parte finale del lavoro verranno riportati i risultati ottenuti dalle simulazioni; verrà prestata particolare attenzione al confronto tra le conclusioni ottenute da tre gruppi di lavoro differenti nonchè ad una trattazione statistica delle misure effettuate. Si mostrerà inoltre in che modo lo studio effettuato sia importante nella determinazione delle sezioni d'urto nelle reazioni indotte da neutroni.
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Neri, Jacopo. "Studio della funzione di massa degli aloni di materia oscura utilizzando la libreria C++ CosmoBolognaLib". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14063/.

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Abstract (sommario):
In questo lavoro di tesi è stata ricavata e contestualizzata la funzione di massa degli aloni di materia oscura all'interno di un modello cosmologico LCDM. La funzione di massa è stata calcolata sfruttando la libreria C++ CosmoBolognaLib. I risultati sono stati poi confrontati con la funzione di massa calcolata dalla libreria python hmf (o mediante la web-application HMFcalc) per associare un errore alla funzione di massa teorica. Infine sono stati stimati, mediante un'analisi statistica che sfrutta la funzione di massa e le catene di Markov, i parametri cosmologici di una simulazione N-body. Attraverso questa stima è stato possibile stabilire quale autore della funzione di massa teorica ha definito la funzione analitica che meglio riproduce i parametri cosmologici noti della simulazione.
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Ancarani, Valentina <1978&gt. "Marcatura di molecole biologiche a funzione antigenica per lo studio e la caratterizzazione di protocolli di vaccinoterapia in oncologia medica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/692/1/Tesi_Ancarani_Valentina.pdf.

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Abstract (sommario):
Dendritic Cells (DCs) derived from human blood monocytes that have been nurtured in GM-CSF and IL-4, followed by maturation in a monocyte-conditioned medium, are the most potent APCs known. These DCs have many features of primary DCs, including the expression of molecules that enhance antigen capture and selective receptors that guide DCs to and from several sites in the body, where they elicit the T cell mediated immune response. For these features, immature DCs (iDC) loaded with tumor antigen and matured (mDC) with a standard cytokine cocktail, are used for therapeutic vaccination in clinical trials of different cancers. However, the efficacy of DCs in the development of immunocompetence is critically influenced by the type (whole lysate, proteins, peptides, mRNA), the amount and the time of exposure of the tumor antigens used for loading in the presentation phase. The aim of the present study was to create instruments to acquire more information about DC antigen uptake and presentation mechanisms to improve the clinical efficacy of DCbased vaccine. In particular, two different tumor antigen were studied: the monoclonal immunoglobulin (IgG or IgA) produced in Myeloma Multiple, and the whole lysate obtained from melanoma tissues. These proteins were conjugated with fluorescent probe (FITC) to evaluate the kinetic of tumor antigen capturing process and its localization into DCs, by cytofluorimetric and fluorescence microscopy analysis, respectively. iDC pulsed with 100μg of IgG-FITC/106 cells were monitored from 2 to 22 hours after loading. By the cytofluorimetric analysis it was observed that the monoclonal antibody was completely captured after 2 hours from pulsing, and was decreased into mDC in 5 hours after maturation stimulus. To monitor the lysate uptake, iDC were pulsed with 80μg of tumor lysate/106 cells, then were monitored in the 2h to 22 hours interval time after loading. Then, to reveal difference between increasing lysate concentration, iDC were loaded with 20-40-80-100-200-400μg of tumor lysate/106 cells and monitored at 2-4-8-13h from pulsing. By the cytofluorimetric analysis, it was observed that, the 20-40-80-100μg uptake, after 8 hours loading was completed reaching a plateau phase. For 200 and 400μg the mean fluorescence of cells increased until 13h from pulsing. The lysate localization into iDC was evaluated with conventional and confocal fluorescence microscopy analysis. In the 2h to 8h time interval from loading an intensive and diffuse fluorescence was observed within the cytoplasmic compartment. Moreover, after 8h, the lysate fluorescence appeared to be organized in a restricted cloudy-shaded area with a typical polarized aspect. In addition, small fluorescent spots clearly appeared with an increment in the number and fluorescence intensity. The nature of these spot-like formations and cloudy area is now being investigated detecting the colocalization of the fluorescence lysate and specific markers for lysosomes, autophagosomes, endoplasmic reticulum and MHCII positive vesicles.
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Libri sul tema "Studio di funzione"

1

Oliva, Luca. La validità come funzione dell'oggetto: Uno studio sul neokantismo di Heinrich Rickert. Milano: FrancoAngeli, 2006.

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Perchinunno, Remigio. Funzione creditizia e fine convenzionale: Contributo allo studio del mutuo di scopo. Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 1988.

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3

Convegno internazionale Gli oggetti sulla scena teatrale ateniese, funzione, rappresentazione, comunicazione (2015 Università degli studi di Padova). Gli oggetti sulla scena teatrale ateniese: Funzione, rappresentazione, comunicazione : Giornate internazionali di studio, Università degli studi di Padova, 1-2 dicembre 2015. Padova: CLEUP, 2016.

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4

Gruppo italiano docenti di diritto canonico. Incontro di studio. La funzione di insegnare della Chiesa: XIX Incontro di studio, Passo della Mendola-Trento, 29 giugno-3 luglio 1992. Milano: Glossa, 1994.

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5

Gruppo italiano docenti di diritto canonico. Incontro di studio. La funzione di santificare della Chiesa: XX incontro di studio, Passo della Mendola-Trento, 5 luglio-9 luglio 1993. Milano: Glossa, 1995.

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6

Teresa, Pàroli, a cura di. La Funzione dell'eroe germanico: Storicitè, metafora, paradigma : atti del Convegno internationale di studio, Roma, 6-8 maggio 1993. Roma: Il Calamo, 1995.

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7

Fracchia, Fabrizio. L'accordo sostitutivo: Studio sul consenso disciplinato dal diritto amministrativo in funzione sostitutiva rispetto agli strumenti unilaterali di esercizio del potere. Padova: CEDAM, 1998.

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Marco, Benedetti, Federazione nazionale dei lavoratori della funzione pubblica Cgil. e Istituto di studi sull'amministrazione (Rome, Italy), a cura di. Tempi e orari nella pubblica amministrazione: Confronto in Europa : seminario di studio della Federazione nazionale dei lavoratori della funzione pubblica Cgil, Cnel, Roma, 12 aprile 1991. Milano, Italy: F. Angeli, 1992.

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Giornata di archeometria della ceramica (1st 1997 Bologna, Italy). Il contributo delle analisi archeometriche allo studio delle ceramiche grezze e comuni: Il rapporto forma-funzione-impasto : atti della 1. Giornata di archeometria della ceramica, Bologna, 28 febbraio 1997. Imola: University press Bologna, 1997.

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Bobbio, Norberto. Dalla struttura alla funzione: Nuovi studi di teoria del diritto. Roma: GLF editori Laterza, 2007.

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Capitoli di libri sul tema "Studio di funzione"

1

Villani, Vinicio, Claudio Bernardi, Sergio Zoccante e Roberto Porcaro. "Quali ruoli giocano ai fini dello studio di una funzione le nozioni di continuità e di derivabilità?" In Non solo calcoli, 131–38. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2610-0_17.

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2

Bencini, Camilla. "La fenomenologia della violenza nelle opere di Igino Ugo Tarchetti". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 151–68. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-727-7.09.

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Abstract (sommario):
Attraverso alcuni carotaggi nelle opere, l’articolo si propone di indagare la presenza e le modalità di rappresentazione della violenza nella produzione di Igino Ugo Tarchetti. Seguendo il fil rouge violento, vario e multiforme che si snoda nei romanzi e nei racconti tarchettiani, analizzando le diverse funzioni degli episodi all’interno dei testi, è possibile riconoscere una vera e propria fenomenologia della violenza.
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3

Martinelli, E. "Punti di Vista Geometrici nello Studio delle Varietá a Struttura Complessa". In Teoria delle funzioni di più variabili complesse e delle funzioni automorfe, 127–67. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-10922-5_3.

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4

Trovato, Giovanni. "Fracto ponetur syllaba versu: genesi, funzioni ed effetti di alcune mutazioni metrico-prosodiche in età tardoantica". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 235–54. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2024. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-734-5.15.

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Abstract (sommario):
Il grado di fluidità raggiunto dalla lingua poetica latina nella tarda antichità è un dato già posto in evidenza in numerosi studi. La prospettiva di indagine è in molti casi quella di un confronto teso al riconoscimento di una deviazione dal canone compositivo classico; tuttavia, il fenomeno risulta anche interpretabile come una progressiva ridefinizione e semplificazione della norma tecnica. È possibile identificare alcune tendenze “anomale” nella versificazione dattilica fra il III e il VI secolo d.C.? Come si ridefinisce la norma metrico-prosodica e come vengono recepite queste novità dai poeti e dagli eruditi dell’epoca? Si tenta con questo contributo di chiarire questi punti, ragionando su un periodo che non è solo un’epoca di transizione fra l’antichità e il Medioevo, ma anche il momento in cui la lingua poetica latina riflette con più consapevolezza su sé stessa e porta alla luce molte delle sue potenzialità tecnico-espressive.
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5

Pomini, Mario. "Bruno de Finetti economista corporativo: dall’economia programmata alla costruzione della funzione di preferenza sociale". In Studi e saggi, 197–212. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-455-7.08.

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Abstract (sommario):
Bruno de Finetti (1906-1985) is well known as the founder of the subjective theory of probability. Less known, with a few exceptions, is his contribution to economic theory during the early stage of his scientific career. In the second half of the 1930s, de Finetti was passionately involved in the field of welfare economics. To provide a theoretical framework for evaluating social welfare and to help in designing public policies, he developed a new mathematical tool: the theory of simultaneous maxima. Using this analytical approach, he also advanced the idea of a social welfare function, albeit quite different from the one introduced in 1938 by Abram Bergson, reflecting the debate on the economic planning among Italian economists.
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Pitocchelli, Bernardino. "2 • L’Iter de Londinio in Terram Sanctam". In Matthew Paris, i Plantageneti, la crociata Studio ed edizione dell’Iter de Londinio in Terram Sanctam. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2024. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-761-6/002.

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Abstract (sommario):
Questo capitolo prende in esame l’Iter nella sua totalità: dalla tradizione manoscritta alla struttura delle mappe, dall’architettura interna dell’itinerario ai rapporti con la precedente produzione cartografica di Matthew Paris. Ci si interroga puoi sul ‘peso’ che l’autorialità del monaco ha avuto nella stesura dell’opera e nell’assemblaggio dei manoscritti che la tramandano. Si propone una nuova cronologia per la realizzazione delle differenti versioni dell’itinerario, e si ricercano dei possibili modelli (testuali e figurativi) utilizzati nel corso della composizione. Infine, chiude il capitolo un’analisi sulla funzione che assume l’Iter all’interno dei codici che lo trasmettono, sui suoi potenziali fruitori e sulla sua destinazione (concreta o ideale), strettamente connessa alla corte plantageneta gravitante attorno alla figura di re Enrico III.
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Solimano, Stefano. "L’età dei codici. “Pour établir le droit de propriété et le repos des familles”. Notaio e codice civile: un caso di studio nel Regno d’Italia napoleonico." In Tabellio, Notarius, Notaio: quale funzione? Una vicenda bimillenaria, 113–26. Milano University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.54103/milanoup.97.78.

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Abstract (sommario):
This study deals with the application of Napoleonic notarial law in the Kingdom of Italy during the period of french domination. Specifically, it investigates the adaptation of the Napoleonic law of 25 Ventoso year XI to the italian context, realised through the native law of 1806, which is intended to fill many gaps in transalpine legislation. The investigation then concerns the central role assumed by notaries in the legal framework of divorce by mutual consent, which was applied in a very strict manner in both France and Italy, as well as the importance assumed by notarial forms in the court cases examined.
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8

PICONE, MAURO. "Sul calcolo delle funzioni olomorfe di una variabile complessa". In Studies in Mathematics and Mechanics, 118–26. Elsevier, 2013. http://dx.doi.org/10.1016/b978-1-4832-3272-0.50021-1.

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Miotti, Mariangela. "«Au lieu d’une robe d’apparat, un pagne de grosse toile» (IS 3: 24): descrizione e funzione dei costumi nella tragedia biblica del xvi secolo". In « La grâce de montrer son âme dans le vêtement » Scrivere di tessuti, abiti, accessori. Studi in onore di Liana Nissim, 265–76. Ledizioni, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.6022.

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Atti di convegni sul tema "Studio di funzione"

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Taddei, Domenico, Caterina Calvani, Antonio Taddei e Andrea Martini. "La rocca di Staggia Senese: una metodologia applicata nell’ambito del recupero architettonico e funzionale". In FORTMED2024 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2024. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2024.2024.17965.

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Abstract (sommario):
At the gates of Chianti, on the Via Francigena, on the border between Florence and Siena, the fortress rises alongside the walled land of Staggia Senese. In documents it is named palàtium or rocca di staja. The term palàtium indicates large stately buildings within a fortified structure. The word rocca refers to a fortification with a garrison, in fact Staggia takes its name from the military stronghold wanted by the Florentine Republic. The name staja recovers the toponym of the market present in the small village, as a center for the production of cereals, products that were weighed with the unit of measurement called stajo. The interventions to create the “museum of itself” concern architectural, structural and functional recovery, with the aim of preserving the identity of the fortification. The studies carried out during and after the works, such as the analyzes of the walls of the village and the verification of a probable intervention by Brunelleschi, will constitute the basis for further research, a methodology applied in the field of restoration, where knowledge becomes synonymous with safeguard.
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2

Frroku, Norbert, Massimo Rovai e Caterina Calvani. "Project Financing per il recupero funzionale ad uso ricettivo del “Forte dei Pianelloni” di Lerici". In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11478.

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Abstract (sommario):
Project Financing for functional recovery of the “Forte dei Pianelloni” in LericiThe central theme is the Project Financing, a complex financial instrument that can potentially be used to give a new life to a state property with a strong historical and architectural value and in a state of neglect, through the use of public-private partnerships. This evaluation technique makes it possible to understand the economic and financial feasibility of an intervention both for the owner of the asset (the public) and for the private entity that puts the resources for the requalification / restructuring and will own the profits from the management of the asset. Therefore, assuming the role of a Private Financial Promoter, I developed the Preliminary Project and the Feasibility Study with reference to two possible uses. The work was divided in two parts: in the first part the Preliminary Project was a reworking of an architectural relief kindly lent by the municipality of Lerici to expose the current state of the structure adding also hints of history. Then I made two proposals: one hypothesis is a fancy project with Resorts &amp; Suites and the other is a more affordable one with Hostel &amp; Camping; I considered also the differences between the two proposals. To develop the work, the use of a drone for inspections and a 3D printing to create the plastics were also experimented. In the second part that consists in the Feasibility Study was developed through an analysis of the possible positioning on the market with respect to the project hypotheses, the definition of the restructuring, management and maintenance costs. There were also analyzed other fortifications in the Gulf of Spezia, that were already reconverted in other uses. This study highlights the economic and financial feasibility of both design assumptions.
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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world". In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract (sommario):
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Terenzi, Benedetta, Valeria Menchetelli, Giacomo Pagnotta e Ludovica Avallone. "Connection between AI and product design - Potentials and critical issues in the text-to-image software-assisted design experience". In Intelligent Human Systems Integration (IHSI 2024) Integrating People and Intelligent Systems. AHFE International, 2024. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe1004511.

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Abstract (sommario):
Driven by the demand for innovation, design is constantly evolving and is increasingly focused on integrating new technologies into design processes. Technological innovations have proven to be of fundamental importance, both in speeding up and improving production processes and managing and enriching the ideational process.We are now surrounded by software in which the participation of artificial intelligence is constant, but although it has become pervasive, we often do not even notice its presence. In the field of product design, several software exploiting artificial intelligence have been diffused to provide us with virtual products at the two-dimensional level. These software are capable of transforming the ideational stages of a project, as they generate original idea proposals in a matter of minutes. One of the most popular software is Midjourney, which is based on the key text-to-image concept, and can create images from prompts, and descriptive keywords provided by the designer. There are also interesting examples in this regard. Think of the work done by Filippo Nassetti, a British architect and designer, who came up with a series of sunglasses and eyeglasses by going through Midjourney, to obtain zoomorphic-inspired products that recall the textures of biological and mineral microstructures. The surreal collection of biomorphically shaped glasses is an example of the exploration of the creative potential of Midjourney software.Another interesting project is the one tackled by the Oio company for the Spawns spoon collection, in collaboration with Giosanpietro Jewelry. According to Simone Rebaudengo, director and co-founder together with Matteo Loglio of the Oio company, the products in the Spawns collection derive from an ongoing dialogue between different skills that has led to the collaboration between man and algorithm, resulting in an expansion of the handmade, merging the ancient world of craftsmanship with that of advanced technology, defining what they call 'craft intelligence.The paper aims to explore the relationships, potentials and limitations of integrating artificial intelligence into the design process through a design experience that tests the innovative potential of text-to-image software in product ideation and reflects on the redefinition of the designer's role in this rapidly and continuous changing scenario.The case study presented therefore experiments with a design process in which the ideation phase is supported by AI, particularly by text-to-image software, which allows textual descriptions to be translated into visual representations, generating highly detailed images and offering new creative possibilities. The work addressed outlines perspectives and critical issues, which deserve further investigation. On the one hand, one potential that is being outlined is the possibility of visualizing even complex ideas by entrusting the imaginative component to the software, having a multiplicity of alternatives and expanding the ideational range with novel solutions from which to make more informed design choices. Text-to-image software also simulates effective virtual prototyping, allowing a concept to be prefigured and visualized in a three-dimensional context before committing to physical production.On the other hand, text-to-image software has some significant limitations, for example in the poor correspondence of generated images with design intentions and the designer's need to acquire technical skills to effectively use text-to-image software, going on to delineate the possibility of a figure such as that of the prompt designer.Therefore, the presented project aims to contribute to the contemporary debate on the integration of AI into design processes with the collaboration of text-to-image software as another avenue for innovation in product design. The scenario sketched out defines an area in which the role of the designer and human creativities proves irreplaceable, leaving one to understand how more and more a process of understanding and collaboration with AI technologies is needed, and how the skills required of future designers are going to vary and expand.Nozaki, N., Konno, E., Sato, M., Sakairi, M., Shibuya, T., Kanazawa, Y., & Georgescu, S., 2017, Application of artificial intelligence technology in product design. Fujitsu Sci. Tech. J, 53(4), 43-51.F. Morace, Design più umano. Quello che l’intelligenza artificiale non potrà mai darci. Egea, 2018S. Quintarelli, Intelligenza artificiale: cos'è davvero, come funziona, che effetti avrà. Bollati Boringhieri, Torino, 2020G. E. Valori, Intelligenza artificiale tra mito e realtà. Motore di sviluppo o pericolo imminente? Rubbettino, 2021L. Keeheon, A Systematic Review on Social Sustainability of Artificial Intelligence in Product Design. Sustainability 2021, 13(5), 2668; https://doi.org/10.3390/su13052668M. Mitchell, L'intelligenza artificiale: una guida per esseri umani pensanti. Einaudi, 2022
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