Letteratura scientifica selezionata sul tema "Pylori"
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Articoli di riviste sul tema "Pylori"
Sakaguchi, Takuki, Takaaki Sugihara, Ken Ohnita, Daisuke Fukuda, Tetsuro Honda, Ryohei Ogihara, Hiroki Kurumi, Kazuo Yashima e Hajime Isomoto. "Pyloric Incompetence Associated with Helicobactor pylori Infection and Correlated to the Severity of Atrophic Gastritis". Diagnostics 12, n. 3 (23 febbraio 2022): 572. http://dx.doi.org/10.3390/diagnostics12030572.
Testo completoChiba, N., A. Matisko, P. Sinclair e ABR Thomson. "Helicobacter pylori: From Bench to Bedside". Canadian Journal of Gastroenterology 11, n. 7 (1997): 589–96. http://dx.doi.org/10.1155/1997/975469.
Testo completoGarcés-Duran, R., S. Kindt, K. Kotilea, S. François, G. Rasschaert, A. Smet, B. Hauser et al. "Belgian consensus for Helicobacter pylori management 2023". Acta Gastro Enterologica Belgica 86, n. 1 (marzo 2023): 74–91. http://dx.doi.org/10.51821/86.1.11327.
Testo completoAsonuma, Sho, Akira Imatani, Naoki Asano, Tomoyuki Oikawa, Hidetomo Konishi, Katsunori Iijima, Tomoyuki Koike, Shuichi Ohara e Tooru Shimosegawa. "Helicobacter pylori induces gastric mucosal intestinal metaplasia through the inhibition of interleukin-4-mediated HMG box protein Sox2 expression". American Journal of Physiology-Gastrointestinal and Liver Physiology 297, n. 2 (agosto 2009): G312—G322. http://dx.doi.org/10.1152/ajpgi.00518.2007.
Testo completoHou, Yi-Ping, Yong-Ping Zhang, Yan-Feng Song, Chun-Min Zhu, Yin-Chun Wang e Gui-Lin Xie. "Botulinum toxin type A inhibits rat pyloric myoelectrical activity and substance P release in vivo". Canadian Journal of Physiology and Pharmacology 85, n. 2 (febbraio 2007): 209–14. http://dx.doi.org/10.1139/y07-018.
Testo completoSaler, Tayyibe, Şakir Özgür Keşkek, Sibel Kırk, Süleyman Ahbab e Gülay Ortoğlu. "H. pyloriMay Not Be Associated with Iron Deficiency Anemia in Patients with Normal Gastrointestinal Tract Endoscopy Results". Advances in Hematology 2014 (2014): 1–4. http://dx.doi.org/10.1155/2014/375915.
Testo completoTakatsuna, Masafumi, Rie Azumi, Takeshi Mizusawa, Hiroki Sato, Ken-Ichi Mizuno, Takashi Kato, Junji Yokoyama, Yoichi Ajioka e Shuji Terai. "A case of Helicobacter pylori-negative early gastric adenocarcinoma with gastrointestinal phenotype". Endoscopy International Open 09, n. 06 (27 maggio 2021): E863—E866. http://dx.doi.org/10.1055/a-1396-3854.
Testo completoKosai, Nik Ritza, Hardip Singh Gendeh, Abdul Rashid Norfaezan, Jamin Razman, Paul Anthony Sutton e Srijit Das. "Prolapsing Gastric Polyp Causing Intermittent Gastric Outlet Obstruction". International Surgery 100, n. 6 (1 giugno 2015): 1148–52. http://dx.doi.org/10.9738/intsurg-d-14-00205.1.
Testo completoÖztekin, Merve, Birsen Yılmaz, Duygu Ağagündüz e Raffaele Capasso. "Overview of Helicobacter pylori Infection: Clinical Features, Treatment, and Nutritional Aspects". Diseases 9, n. 4 (23 settembre 2021): 66. http://dx.doi.org/10.3390/diseases9040066.
Testo completoOmata, Fumio, Takuro Shimbo, Sachiko Ohde, Gautam A. Deshpande e Tsuguya Fukui. "Cost-Effectiveness Analysis ofHelicobacter pyloriDiagnostic Methods in Patients with Atrophic Gastritis". Gastroenterology Research and Practice 2017 (2017): 1–10. http://dx.doi.org/10.1155/2017/2453254.
Testo completoTesi sul tema "Pylori"
Ferreira, Pedro Manuel Negreiro de Moura. "Helicobacter pylori". Master's thesis, Universidade da Beira Interior, 2008. http://hdl.handle.net/10400.6/801.
Testo completoIllingworth, David Simon. "Studies on Helicobacter pylori". Thesis, University of Reading, 1992. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.333335.
Testo completoSalamina, M. "Helicobacter pylori Pathogenic Factors". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423803.
Testo completoDal 1994 il batterio Helicobacter pylori è stato classificato come organismo cancerogeneno di prima classe e la sua infezione è associata a patologie gastroduodenali. Più di metà della popolazione mondiale ne è infettata con una maggiore prevalenza nei paesi sviluppati. Nonostante la maggior parte dei casi le infezioni sono asintomatiche, il 20% sviluppa gravi patologie come ulcere peptiche e nell’1% dei casi genera linfomi e gastro carcinomi. L’incidenza e le caratteristiche di questo batterio hanno ispirato batteriologi, gastroenterologi, oncologi e farmacologi per indagare gli aspetti fisiopatologici legati all’infezione, così come microbiologi, ecologi, biologi molecolari hanno cercato i fattori di virulenza coinvolti in nell’infezione. H. pylori è un batterio microaerofilico Gram negativo che colonizza la mucosa gastrica. Non è un batterio acidofilo, anche se è in grado di sopravvivere nel lume dello stomaco per un breve periodo necessario per raggiungere le cellule epiteliali spostandosi attraverso la mucosa gastrica. La colonizzazione è mediata da fattori di virulenza predominanti come la motilità flagellare associata alla chemiotassi. Per evitare che sia espulso dal tratto intestinale dalla peristalsi, il batterio H. pylori stabilisce un’infezione cronica. L’ureasi, che è un enzima nickel dipendente, che idrolizza l’urea presente in ammoniaca e CO2 tamponando il pH acido dello stomaco. I casi più gravi sono associati ai ceppi che esprimono l’isola di patogenicità cag-PAI, che consiste in un cromosoma delimitato da elementi trasponibili. Un altro importante fattore di virulenza è la tossina vacuolizzante VacA, che induce la formazione di vacuoli citoplasmatici. Anche il meccanismo di acquisizione di ferro e nickel è fondamentale per la colonizzazione batterica e dunque finemente regolata da un gran numero di geni. Lo sviluppo di un vaccino e nuovi antibiotici nutrono una costante ricerca di nuovi possibili bersagli farmacologici, necessari per completa ed efficiente eradicazione del batterio H. pylori. In questa tesi sono stati analizzati il ruolo e la struttura di alcune proteine patogenetiche del H. pylori. Questi potenziali target farmacologici sono stati clonati, otto su undici sono stati espressi in un sistema eterologo, due proteine di quelle purificate hanno generato cristalli e di una sola ne è stata definita la struttura molecolare. In particolare è stato definito un possibile ruolo della proteina CeuE (HP1561), appartenete alla famiglia delle proteine che legano un substrato, cristallizzata in presenza del complesso Ni(His)2 e definita l’affinità con lo stesso in vitro. Del flagello, che svolge un ruolo chiave durante l’infezione, ne è stata studiata la proteina coinvolta nella formazione dell’uncino FlgD che è stata clonata, espressa, purificata e cristallizzata. Inoltre è stato riportato anche uno studio di altri fattori del flagello e di alcune proteine coinvolte nella risposta allo stress cellulare. Per ottenere tali risultati sono stati utilizzati approcci differenti. Per individuare le migliori proteine candidate per uno studio cristallografico e progettare costrutti funzionali sono state effettuate predizioni bioinformatiche. Gli amplificati di PCR sono stati clonati in vettori plasmidici. Le condizioni di espressione sono state ottimizzate e fatte in E. coli, un sistema di espressione eterologo. La solubilità delle proteine ricombinanti è stata analizzata e ottenuta anche mediante refolding. Sono stati usati diversi sistemi di purificazione per ottenere un buon grado di purezza. Per la caratterizzazione proteica sono state usate come tecniche la gel filtrazione analitica, spettroscopia UV, DLS (Dynamic Light Scattering) e dicroismo circolare. Le proteine sono state concentrate e sottoposte a esperimenti di cristallizzazione. I cristalli sono stati analizzati al sincrotrone ESRF (Grenoble, France). Spettroscopia di fluorescenza, SPR (surface plasmon resonance) e spettroscopia di massa sono le tecniche utilizzate per la caratterizzazione In Vitro. Nel secondo capitolo viene decritta la struttura tridimensionale di una proteina patogenetica di H. pylori, cristallizzata in presenza del suo possibile substrato fisiologico. HP1561 (CeuE) è una proteina di H. pylori annotata come componente periplasmatico di un trasportatore ABC che lega e trasporta il ferro. Recentemente è stato pubblicato chele ceuE e fecDE di H. mustelae codificano per proteine coinvolte nel acquisizione del nickel e cobalto. Nei Gram negativi, l’acquisizione del nickel è garantita da sistemi di proteine che operano a livello di membrana e periplasmatico. Per l’acquisizione del nickel, l’ H. pylori integra diversi sistemi non ancora caratterizzati, necessari per la maturazione di enzimi chiave come l’ureasi e l’idrogenasi. Per chiarire tale contraddizione nel sistema di acquisizione del nickel nell’H. pylori, CeuE è stata clonata, espressa, purificata, cristallizzata e la sua struttura è stata risolta. L’identità di sequenza tra i due Helicobacter (pylori e mustelae) è del 44%. Le due Istidine (H103 e H197), potenzialmente coinvolte nel legame di coordinazione del sistema sideroforo/Ni2+ nel H. pylori CeuE, risultano essere parzialmente conservate. L’His corrispondente alla His103 di H. pylori è conservata, mentre His197 è sostituita da una Leucina. Al fine d’identificare se tale mutazione possa influenzare il legame sideroforo/Ni2+, è stato prodotto e purificato il mutante H. pylori CeuE H197L. La struttura molecolare di H. pylori CeuE è stata determinata con una risoluzione di 1.65 Å mediante metodo SAD, sia nella forma apo, che in complesso col Ni(His)2. Essa è costituita da due domini globulari simili, ognuno costituito da cinque foglietti-β circondati da α-eliche, comunemente classificato come Rossman fold. Strutturalmente H. pylori CeuE appartiene alla Classe III della famiglia di proteine che legano un substrato specifico (SBPs). Dati cristallografici, saggi di fluorescenza e analisi all’SPR ci permettono di escludere il coinvolgimento della proteina nel trasporto della VitB12, eme, entrobactina, e ioni Ni2+ isolati. Al contrario la struttura della proteina/complesso Ni(His)2 e le costanti di dissociazione ottenute mediante SPR suggeriscono che H. pylori CeuE lega e trasporta il nickel in vivo mediante il complesso Ni2+/His o altro ligando che lo mima. Nel terzo capitolo viene presentato lo studio su FlgD, una proteina flagellare fondamentale nella formazione di un complesso extracellulare, l’uncino del flagello. La motilità dell’H. pylori è considerata un fattore di colonizzazione, attraverso il quale ceppi meno motili hanno minori possibilità di colonizzare e sopravvivere nell’ospite di ceppi più motili. Per la formazione del flagello sono coinvolti più di 50 geni per la regolazione e l’assemblaggio delle varie componenti. Le tre componenti principali sono il filamento, l’uncino e il corpo basale. FlgD non è presente quando il flagello è maturo, ma ha un ruolo chiave durante l’assemblaggio. Perciò, è stato classificato come proteina necessaria per l’impalcatura dell’uncino (hook scaffolding protein), considerata anche proteina di testa dell’uncino (capping protein) in quanto interagisce con FlgL, FlgK e le proteine del corpo basale. Nel ceppo H. pylori G27, FlgD corrisponde al gene hp0858 che è stato amplificato dal DNA genomico purificato e clonato in un vettore plasmidico. La proteina è stata prodotta in E. coli BL21 e la proteina è risultata essere solubile. Gel filtrazione analitica e misure al DLS confermano il suo stato di oligomerizzazione, che risulta essere un tetramero in soluzione. La proteina è stata concentrata fino a 30 g/l e cristallizzata dopo un paio di mesi d’incubazione. I cristalli hanno diffratto a una risoluzione massima di 2.7 Å. Per la sostituzione molecolare è stata usata la tecnica del homology modelling. Sono stati costruiti diversi modelli molecolari per fittare i dati sperimentali. La struttura secondaria dei modelli generati è stata comparata con gli spettri di dicroismo circolare, dove FlgD è risultata essere composta da un 12% di eliche e complessivamente da un 45% di foglietti beta (190-260nm). Le statistiche cristallografiche non hanno dato convergenza positiva negli esperimenti di sostituzione molecolare con i modelli testati. Per risolvere la struttura di FlgD sono necessari cristalli di FlgD derivatizzata con Selenometionine, che è stata espressa, purificata e cristallizzata. Nel quarto capitolo sono riportate le proteine patogenetiche di H. pylori che sono state caratterizzate in questa tesi. Queste proteine possono essere divise in due gruppi, il primo delle proteine flagellarli ed il secondo delle proteine coinvolte nella risposta allo stress cellulare in collaborazione con il Prof. V. Scarlato del dipartimento di Biologia dell’università di Bologna. FliN è una proteina citosolica localizzata nell’anello C del corpo basale del flagello ed interagisce con altri due componenti FliM e FliG. Mutazioni missenso di fliN sono state associate a ceppi non-motili ed è stato riportato che regola la rotazione oraria/antioraria del flagello. H. pylori FliN è stata clonata, espresso e purificata dai corpi d’inclusione dopo refolding. Lo grado di oligomerizzazione è stato analizzato mediante DLS e gel filtrazione analitica. La proteina è risultata essere polidispersa i soluzione e non sono stati ottenuti cristalli di proteina. FliD è la proteina “capping” del filamento cellulare ed è stato osservato che interagisce con FliT, che non è solo un chaperon substrato specifico del sistema III di esporto flagellare, ma inibisce anche l’espressione di fliD attraverso l’interazione con il complesso FlhD4C2. Al fine di analizzare la struttura del complesso FliD-FliT, è stata pianificata la co-espressione di queste proteine. Entrambe sono state clonate con un sistema di purificazione differente, ma solo la purificazione di FliT è stata possibile dai corpi d’inclusione. Lo spettro di dicroismo circolare ha rivelato una forte componente di foglietti-β nella struttura secondaria. Secondo le misure di DLS e gel filtrazione analitica FliT è polidispersa in soluzione e perciò non stati ottenuti cristalli della stessa. FlgN è una proteina del sistema secrezione tipo III ed è stato osservato che interagisce in maniera specifica con le proteine di giunzione dell’uncino con il filamento FlgK ed FlgL, prevenendone la proteolizzazione prima della maturazione del flagello. Queste proteine sono state clonate in differenti tipi di vettori plasmidici, ma solo FlgN è stata efficacemente espressa in E. coli. FlgN ricombinante è stata purificata mediante Ni-IMAC è risultata essere solubile. La proteina è stata caratterizzata con gel filtrazione analitica, DLS e CD. La proteina è un monomero in soluzione con un 30% di struttura secondaria non definita (190-260 nm). FlgN è stata concentrata e sottoposta a test di cristallizzazione. Nell’ultimo gruppo ci sono tre proteine HSPs (Heat Shock Response), prodotte dal batterio quando incontra stress come elevate temperature, etanolo, H2O2 e acidi. E’ stato accurato che le HSPs di H. pylori svolgono un ruolo importante durante l’infezione dell’ospite. HrcA e HspR reprimono la trascrizione di groESL e dnaK. L’attività di HrcA è influenzata dalla presenza di HspR, in quanto è stato dimostrato che HrcA non è in grado di legare il DNA in assenza di HspR. Queste due proteine sono state espresse in E. coli e purificate con Ni-IMAC. Durante le fasi di concentrazione hanno mostrato un limite di solubilità. Mutagenesi mirata sul costrutto di HspR e screening di detergenti su HrcA sono hanno migliorato il sistema, senza però riuscire ad ottenere una condizione ottimale per la formazione di cristalli di proteina. HP1026 (ORF) è un gene presente nello stesso operone di HspR (hp1025), ma con funzione non nota. Dall’analisi della sequenza è stato identificato un dominio con attività elicasica ed un dominio legante l’ATP. La proteina è stata espressa in E. coli e purificata con Ni-IMAC. Per la caratterizzazione sono state effettuate gel filtrazione analitica e dicroismo circolare. La proteina risulta essere un dimero in soluzione con un 35% di α-elica. I test di cristallizzazione son stati effettuati scrinando diverse concentrazioni e anche in presenza del possibile cofattore, ATPγS in forma non idrolizzabile. Nessun cristallo è stato ottenuto dalle condizioni testate. Appendice: Studio strutturale e funzionale della proteasi umana S1P/SKI1 Lo studio di questa proteasi umana è stato effettuato in collaborazione con il Prof. S. Kunz dell’Istituto di Microbiologia, del Centro Universitario Ospedaliero e dall’ Univ. Di Lausanne, Svizzera. S1P/SKI1 è una serina proteasi della famiglia delle Proprotein Convertasi (PCs). Lo scopo di membri di questa famiglia è quello di mediare l’attivazione di diversi importanti substrati per la vita cellulare. Tra queste proteasi, S1P presenta una specificità di substrato, con un sito di taglio dopo un residuo non basico. Tra i target cellulari di S1P sono stati identificati SREBP-2, coinvolto nella biosintesi dei lipidi e del colesterolo, BDNF, ATF-6 e glicoproteine superficiali di virus appartenenti alla famiglia delle Arenaviridae. S1P pesa 118kDa ed è una proteina multidominio; quindi 2 regioni di S1P sono state studiate, il “Prodomain” (ProD) che regola l’attività catalitica, ed il “cathalytic domain” (cS1P) che include i residui responsabili per la reazione proteasica. Inoltre è stato analizzato un mutante inattivo (cS1P_H249A) e due costrutti per il dominio di regolazione (ProD_AB e ProD_AC). Le sequenze nucleotidiche dei corrispettivi costrutti sono state sintetizzate come geni ottimizzati per l’espressione in E. coli e subclonati in vettori plasmidici per l’espressione ottenendo proteine in fusione con una coda di 6-His. Questi costrutti sono stati espressi in E. coli, purificati con Ni-IMAC e le frazioni positive sono state raccolte e concentrate per test di cristallizzazione. Sfortunatamente non sono stati ottenuti cristalli di proteina nelle condizioni testate. Per chiarire il ruolo di una variante mutata nel sito di taglio “C” del dominio di regolazione è stata effettuata una analisi di spettrometria di massa. La proteina secreta S1P mut C (sS1P_MutC, 116kDa) è stata purificata dal medium di coltura di una linea di HEK293 trasfettate e isolata con Co-IMAC. Il campione è stato denaturato in Guanidinio 6M e caricato in HPLC. Le frazioni corrispondenti ai picchi predominanti sono stati essiccati ed iniettati in spettrometro di massa (ESI-TOF). L’analisi delle masse, confrontate con la forma nativa (sS1P_WT) ha permesso di generare un profilo preliminare del pattern di processamento del dominio di regolazione (ProD) with a quadrupole-TOF spectrometer. Analysis of mass spectra, compared with wild-type form of S1P, allows generating a Pro Domain auto-processing profile.
Coelho, Filipa Maria Meireles da Cunha. "Helicobacter pylori : eficácia da terapêutica". Master's thesis, Universidade da Beira Interior, 2013. http://hdl.handle.net/10400.6/1412.
Testo completoLoos, Chantal. ""Campylobacter pylori" : apport du laboratoire de bactériologie dans une étude multidisciplinaire". Paris 5, 1989. http://www.theses.fr/1989PA05P015.
Testo completoGarrett, June Kazumi. "Inhibition of Helicobacter pylori by Wild Blueberry Phenolics". Fogler Library, University of Maine, 2009. http://www.library.umaine.edu/theses/pdf/GarrettJK2009.pdf.
Testo completoQueralt, i. Díaz Núria. "Detecció d'Helicobacter pylori en aigua". Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2013. http://hdl.handle.net/10803/104263.
Testo completoThis thesis has as main objectives the study of Helicobacter pylori in water samples from Catalonia, saliva and human feces using the PCR method. Also studied survival, morpholgy, viability and culturability of Helicobacter pylori in water. We first chose skim milk at 40% v / v as cryoprotectant and Columbia agar supplemented with 5% horse blood desfibrinada as a medium. We used a seminested PCR for ureA gene with HPU1 and HPU2 primers for the first PCR and HPUI1 and HPU2 for the second PCR. By gene 16S rRNA, we used the 1F and 1R primers for the first PCR and 1F and 2R for the second PCR. Using a silica and guanidine extraction method and optimization of the seminested PCR reaction mixtures for urea and 16S rRNA genes were detected 50 UPF / mL and 2-20UFC/mL respectively. H.pylori was detected in 12 human fecal samples. DNA of H.pylori was amplified in 30% of samples of wastewater, a 8.34% of the samples of river water in Catalonia and was not detected in spring water. The bacterial count and the number of H.pylori genomes remains constant throughout the study period, 21 days water in the dark at 7 ° C. The detection by PCR was also positive and constant during this period. The cells remained culturable only until the sixth day of storage. We observed morphological conversion of bacterial cells through the spiral to cocal over time. The study of cell morphology in a vertical section of a colony of H.pylori showed the coexistence of cells with bacillary and coccal morphology. The analysis of saliva from 31 healthy individuals showed the presence of this bacterium in the mouth of 6% of the analyzed population but we urea only confirmed the presence of H.pylori in three samples by sequencing.
Goto, Hidemi. "Helicobacter pylori and gastric diseases". Nagoya University School of Medicine, 2003. http://hdl.handle.net/2237/5386.
Testo completoPhillips, Rosemary Helen. "Metal ions and Helicobacter pylori". Thesis, King's College London (University of London), 2003. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.408125.
Testo completoKivi, Mårten. "Aspects of Helicobacter pylori transmission /". Stockholm, 2005. http://diss.kib.ki.se/2005/91-7140-422-8/.
Testo completoLibri sul tema "Pylori"
Mobley, Harry L. T., George L. Mendz e Stuart L. Hazell, a cura di. Helicobacter pylori. Washington, DC, USA: ASM Press, 2001. http://dx.doi.org/10.1128/9781555818005.
Testo completoSmith, Sinead M., a cura di. Helicobacter Pylori. New York, NY: Springer US, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-0716-1302-3.
Testo completoKim, Nayoung, a cura di. Helicobacter pylori. Singapore: Springer Singapore, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-287-706-2.
Testo completoHunt, Richard H., e Guido N. J. Tytgat, a cura di. Helicobacter pylori. Dordrecht: Springer Netherlands, 1994. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-1418-9.
Testo completoSuzuki, Hidekazu, Robin Warren e Barry Marshall, a cura di. Helicobacter pylori. Tokyo: Springer Japan, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-55705-0.
Testo completoMenge, H., M. Gregor, G. N. J. Tytgat e B. J. Marshall, a cura di. Campylobacter pylori. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1988. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-83322-9.
Testo completoHunt, Richard H., e Guido N. J. Tytgat, a cura di. Helicobactor pylori. Dordrecht: Springer Netherlands, 2003. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-017-1763-2.
Testo completoHunt, Richard H., e Guido N. J. Tytgat, a cura di. Helicobacter pylori. Dordrecht: Springer Netherlands, 1996. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-1792-7.
Testo completoHunt, Richard H., e Guido N. J. Tytgat, a cura di. Helicobacter pylori. Dordrecht: Springer Netherlands, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-4882-5.
Testo completoHunt, Richard H., e Guido N. J. Tytgat, a cura di. Helicobacter pylori. Dordrecht: Springer Netherlands, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-3927-4.
Testo completoCapitoli di libri sul tema "Pylori"
Takafuta, Toshiro, e Kingo Fujimura. "Helicobacter pylori (H. pylori) Eradication". In Autoimmune Thrombocytopenia, 135–43. Singapore: Springer Singapore, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-10-4142-6_12.
Testo completoMarshall, Barry J., Helen M. Windsor e Kazufumi Kimura. "Helicobacter pylori". In Practical Gastroenterology and Hepatology: Esophagus and Stomach, 336–44. Oxford, UK: Wiley-Blackwell, 2010. http://dx.doi.org/10.1002/9781444327311.ch44.
Testo completoSmith, Karen L., e Julie Parsonnet. "Helicobacter pylori". In Bacterial Infections of Humans, 337–53. Boston, MA: Springer US, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-5327-4_18.
Testo completoCoia, John, e Heather Cubie. "Helicobacter pylori". In The Immunoassay Kit Directory, 772–94. Dordrecht: Springer Netherlands, 1995. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-0359-3_19.
Testo completoBateson, Malcolm C., e Ian A. D. Bouchier. "Helicobacter pylori". In Clinical Investigations in Gastroenterology, 1–6. Dordrecht: Springer Netherlands, 1997. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-5630-1_1.
Testo completoWelcome, Menizibeya Osain. "Helicobacter Pylori". In Gastrointestinal Physiology, 991–1007. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-91056-7_14.
Testo completoCrowell, Trevor A. "Helicobacter pylori". In Encyclopedia of Immigrant Health, 813–15. New York, NY: Springer New York, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4419-5659-0_356.
Testo completoKawakubo, Masatomo, Yuki Ito, Minoru Fukuda e Jun Nakayama. "Helicobacter pylori". In Glycoscience: Biology and Medicine, 1–7. Tokyo: Springer Japan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-54836-2_145-1.
Testo completoKawakubo, Masatomo, Yuki Ito, Minoru Fukuda e Jun Nakayama. "Helicobacter pylori". In Glycoscience: Biology and Medicine, 723–29. Tokyo: Springer Japan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-54841-6_145.
Testo completoBateson, Malcolm C., e Ian A. D. Bouchier. "Helicobacter pylori". In Clinical Investigations in Gastroenterology, 1–6. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-53786-3_1.
Testo completoAtti di convegni sul tema "Pylori"
Coelho, Luiz, e Maria Coelho. "Helicobacter pylori no idoso". In XVIII Semana Brasileira do Aparelho Digestivo. Editora Manole, 2019. http://dx.doi.org/10.22288/978857868372600005.
Testo completoBoraeva, T. T., O. V. Remizov, A. A. Revazova, F. S. Dzebisova, F. V. Bazrova e A. M. Grigorian. "Helicobacter Pylori Infection in Children". In Proceedings of the International Conference on Health and Well-Being in Modern Society (ICHW 2019). Paris, France: Atlantis Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2991/ichw-19.2019.8.
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Testo completoAtikov, A. S. "THE ASSOCIATION OF LIVER PATHOLOGIES WITH THE CONTAMINATION OF THE GASTROINTESTINAL TRACT WITH H.PYLORI". In SPbVetScience. FSBEI HE St. Petersburg SUVM, 2023. http://dx.doi.org/10.52419/3006-2023-11-9-16.
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