Letteratura scientifica selezionata sul tema "Potere temporale"

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Articoli di riviste sul tema "Potere temporale"

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Lohs, Jacopo. "Subiectio e Oboedientia: Lessico e fondamento del potere in Francesco di Meyronnes (XIV sec.)". Rivista Italiana di Filosofia Politica, n. 6 (5 ottobre 2024): 169–90. http://dx.doi.org/10.36253/rifp-2469.

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Abstract (sommario):
La riflessione politica di Francesco di Meyronnes (m. 1328) contiene un’elaborazione personale connessa ai concetti di sottomissione (subiectio) e obbedienza (oboedientia), e si inscrive all’interno del pensiero teologico-politico del suo tempo, dove il dibattito sul potere assume forme e direzioni molto diverse. Nei suoi scritti, la concezione politica di Meyronnes è espressa attraverso analogie cosmologiche, naturalistiche e metafisiche, in cui il dato filosofico e quello religioso si riverberano all’interno di un discorso circolare che da Dio va all’uomo e dall’uomo a Dio. L’interrogazione dell’uomo, rivolta al funzionamento di ciò che sta al di sopra, ricerca l’ordine migliore tra i vari tipi di potere. Tra potere spirituale e potere temporale esiste un nesso che muove il secondo termine al primo “sicut ad finem”, e grazie ad esso viene nobilitato. L’obbedienza (oboedientia) di uno all’altro, che implica sottomissione (subiectio) – pur trovando il proprio fondamento implicito nello ius naturale e nella lex divina – non avviene se non per mezzo di un atto volontario.
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Kotecki, Dariusz. "Władza świecka w świetle Apokalipsy św. Jana". Verbum Vitae 14 (14 dicembre 2008): 173–97. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1487.

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Abstract (sommario):
L'articolo affronta il tema della relazione dei cristiani al potere temporale civile alla luce dell'Apocalisse di san Giovanni. L'autore dell'Apocalisse presenta il potere civile come un sistema terrestre che vuole escludere dalla vita sociale Dio stesso. Giovanni lo fa tramite tre immagini: una bestia dal mare (13,1-10), un'altra bestia dalla terra (13,11-18) e la grande prostituta (17-18). Questi tre personaggi vengono descritti come i servi di satana. L'analisi delia simbologia di tutti i tre quadri ci ha portato alla conclusiane che il primo personaggio rappresenta lo stato che vuole essere adorato e cosi occuppare il posto appartenente a Dio stesso, il secondo si riferisce alla propaganda di tale stato, infine la figura della grande prostituta e una descrizione dell'aspetto consumistico della societa umana. L'emanazione storica di questi tre immagini fu sicuramante nei tempi dell'Apocalisse l'impero romano. Il cristiano vivendo in tale sistema deve essere consapevole della sua potenza e sapere che cosa bisogna fare con questo sistema che crea un contesto omogeno negativo e trova la sua ultima manifestziane nella consumistica citta di Babilonia. Il potere dello stato, della sua propaganda, del consumismo non possano occupare nella vita dei cristiani il posto di Gesu Cristo, l'unico salvatore de l mondo.
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Battista, Ludovico. "Mosè typus papae nel decreto Moyses vir Dei (1439). II parte: Le radici nella dottrina teocratica." De Medio Aevo 12, n. 2 (11 ottobre 2023): 243–76. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.91170.

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Abstract (sommario):
Il presente saggio si propone di prendere in esame la trattatistica filo-papale di Pietro del Monte e Juan de Torquemada, per evidenziare come l’applicazione tipologica al papa del modello di Mosè testimoni una lenta ma significativa trasformazione ideologica del suo potere, che lo ha portato a modificare la propria proiezione universalistica adattandola al nuovo contesto delle potenze europee, e a sdoppiarsi in due nature: una sempre spirituale e sacerdotale, l’altra apertamente temporale e principesca, con la nascita di un vero e proprio principato ecclesiastico. Per comprendere le specificità di questa evoluzione ideologica, il paper ne rileva tuttavia anche gli elementi di continuità con la trattatistica teocratica precedente, che la resero possibile e la fecero sviluppare a partire dalle tradizionali istanze universalistiche. In questo senso, dimostrando come i passi sull’interpretazione tipologica di Mosè come figura papale fossero in larga parte dipendenti da autori come Egidio Romano, Giacomo da Viterbo e Agostino d’Ancona, ci si propone di evidenziare su quali basi ideologiche si innestasse quest’evoluzione e su quali aspetti essa facesse perno. Ne emerge così una nuova immagine dei motivi teorici e delle condizioni di possibilità della trasformazione della sovranità papale sul modello di Mosè, ruotante in particolare attorno alla straordinaria elaborazione teologico-politica di Egidio Romano, che aveva tematizzato la supremazia assoluta del pontefice come riserva di potere d’eccezione rispetto alla legge e all’ordine che egli pone, quindi la legittimità dell’utilizzo straordinario della spada temporale al fine di difendere il bene spirituale.
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De Cristofaro, Ernesto. "La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France". Italian Review of Legal History, n. 8 (21 dicembre 2022): 313–40. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19256.

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Abstract (sommario):
Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizzante, capace di perseguire un incasellamento degli individui che si serve di molteplici tecniche di osservazione e descrizione operanti a vari livelli della struttura sociale; la storia della psichiatria, grazie alla quale la distinzione normale/anormale, e le conseguenti misure di monitoraggio e controllo della condotta deviante, hanno potuto avvalersi dell’uso di parametri “scientifici” e, pertanto, più cogenti; infine, la biopolitica, che ha ricollocato il tema della sottoposizione dei corpi a regole e vincoli, in vista della massimizzazione delle loro prestazioni, dalla scala degli individui a quella delle popolazioni, lasciando apparire dietro la figura tralatizia del sovrano che esprime la propria egemonia decidendo chi possa vivere e chi debba morire, l’immagine assai più concreta del potere anonimo delle regole di alimentazione, igiene e profilassi che stabiliscono come un’intera collettività debba essere curata e protetta.
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Fiorentino, Carlo M. "Lo stato della chiesa dal Congresso di Vienna alla fine del potere temporale". Römische Historische Mitteilungen 1 (2016): 213–22. http://dx.doi.org/10.1553/rhm58s213.

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De La Hera, Alberto. "RENATO MORI, Il tramonto del potere temporale, 1866-1870, 1 vol. de 618 págs., n.º 15 de la Colec. "Politica e Storia. Raccolta di studi e testi a cura di Gabriele De Rosa", Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1967". Ius Canonicum 9, n. 17 (13 aprile 2018): 293–94. http://dx.doi.org/10.15581/016.9.22616.

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Martinelli, Monica, e Mauro Magatti. "Autorità, potere e spirito del capitalismo. Stili di leadership in impresa". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n. 162 (marzo 2022): 98–120. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162005.

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Abstract (sommario):
Autorità, potere e spirito sono tre categorie che vengono diversamente comprese e articolate. Nello sviluppo dei modelli di capitalismo e nelle varie forme di leadership, la dimensione trascendente (evocata dall'autorità) arretra a favore di quella immanente (che contrassegna il potere), lasciando tuttavia irrisolte questioni cruciali per le organizzazioni e il modello di sviluppo socio-economico, nei loro (imprescindibili) nessi con la dimensione antropologica che il termine ‘spirito', in senso weberiano, manifesta. Il testo ripercorre l'evoluzione dei modelli gestionali nelle imprese dentro le diverse forme di capitalismo attorno a tre passaggi temporali: gli albori del capitalismo occidentale moderno, le trasformazioni avvenute nel ‘900 e soprattutto a inizio del XXI secolo con il capitalismo delle piattaforme, le possibili alternative verso un nuovo spirito del capitalismo. In questi passaggi, l'articolazione ‘autorità-potere', nonostante apparentemente irrilevante, in realtà sopravvive mettendo in luce la cruciale questione del riferimento a una dimensione ‘spirituale' che riguarda le forme organizzate.
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Okhrimenko, Valeriia. "LINGUOPRAGMATIC FEATURES OF THE MEANING FIELD OF DESCRIPTIVE TEXTS (ON THE MATERIAL OF DESCRIPTION OF THE CHARACTER OF UNKNOWN IN THE NOVEL OF A. MANZONI “BETROTHED”)". PROBLEMS OF SEMANTICS, PRAGMATICS AND COGNITIVE LINGUISTICS, n. 45 (2024): 79–93. http://dx.doi.org/10.17721/2663-6530.2024.45.08.

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Abstract (sommario):
The linguopragmatic features of descriptive texts devoted to the description of the negative character Nameless in A. Manzoni's novel "Betrothed" are analyzed. It has been established that the regularities of information quantization in the semantic field of descriptive texts can be schematically presented in the following way: referent-subject – quality of the referent (evaluation) – locative markers (peculiarities of perception) – temporal markers (sequence of referent-subject’s potential actions, repetition), unfolding of causal structures. It has been established that the organization of meaning-making of a descriptive text is determined by the modal meaning of intrinsic possibility that implies a connection between a subject and its immanent quality. Such connection determines subject’s typical behavior and is related to generalization and evaluability. Tha modal meaning of intrinsic possibility is based on the connection “generalized quality – potential ability”. The connection between subject and its immanent characteristics determines the quantization of information in a microtext and counteracts the openness of channels of information deployment. Temporal relations in descriptive texts are usually expressed through Imperfetto (repeatability, generalization), Modo Condizionale (evaluation), Periodo Ipotetico (unfolding of causal structures). In the semantic space of A. Manzoni’s novel “Betrothed” denotative lexical units (evaluatively neutral vocabulary, locative markers) can acquire an evaluative meaning under the influence of sense field of descriptive texts. Descriptive texts verbalize system-forming meanings “immanent property”, “potential ability”, “evaluation”, “conditionality”, “generalization”. The various linguistic means that verbalize the specified system-forming meanings include Imperfetto (repeatability, generalization), Modo Condizionale, lexical units of evaluative semantics (immanent property, evaluability), Periodo Ipotetico (potential ability, conditionality), existential predicate “essere”, verbs of semantics of movement being part of stylistic device of personification, verbs of causal semantics, modal units of intrinsic possibility “potere”, “ardire”. The dominance of statics over dynamics in descriptive text determines the peculiarities of the functioning of verbs of movement being part of stylistic device of personifications when describing natural phenomena (“saliva”, “si spiegava”, “scorreva”). Verbs to indicate actions of referent-subject as potentially possible in the unfolding of causal structures are introduced not directly but through the modal verbs of intrinsic possibility “potere”, “ardire”. Temporal markers are used to show the sequence of referent-subject’s typical actions. To describe the image of the Nameless in the novel “Betrothed”, A. Manzoni chooses stylistic devices that are organized according to the principle of relevant salience. Synonymous series of lexical units with evaluative connotation creates a negative evaluation in the semantic field of descriptive texts. Descriptive text models top-down perception that is determined by subject’s immanent quality. Personification performs the function of emphasis (“sporge in fuori”), metonymy – generalization (quantifiers of totality: “tutto”, “nessuno”), simile and epithet – evaluation. Perception is verbalized in the direction "from top to bottom" through antithesis and gradation. The main stylistic device is antithesis reflecting the opposition between the negative character and the environment. Metonymy and synecdoche form an antithesis that accentuates the contrast between the omnipotence of the Nameless and the powerlessness of his enemies.
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Bottalico, Francesca, Valentina Colonna, Simona Teresa Di Ruvo e Rossella Perillo. "I primi 1000 giorni delle famiglie: l'esperienza de La Casa della Genitorialità". MINORIGIUSTIZIA, n. 3 (aprile 2023): 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/mg2022-003007.

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Abstract (sommario):
La Casa della Genitorialità e un progetto innovativo di sostegno e accompagnamento per neogenitori. I primi 1000 giorni di vita costituiscono una finestra temporale decisiva per costruire le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico del bambino e attivare tempestivamente interventi di prevenzione e protezione in situazioni di fragilita e di pregiudizio, per tutelare e migliorare la qualita di vita del bambino con effetti duraturi anche in eta adulta. Una famiglia adottiva, al pari di una famiglia biologica, ha necessita di 1000 giorni (e oltre), indipendentemente dall'eta anagrafica del bambino, per settare e declinare uno spazio di vita funzionale alla crescita del figlio e, al pari di un bambino appena venuto al mondo, un bambino gia nato e rinato all'interno di una nuova famiglia, non biologica ma adottiva, ha bisogno di 1000 giorni (e oltre) per poter destrutturare e ristrutturare la sua vita e i suoi legami.
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Fantozzi, Donatella. "Insegnare e apprendere nella scuola secondaria: paradigmi teorici e declinazioni operative per una scuola inclusiva". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n. 1 (giugno 2021): 164–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11861.

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Abstract (sommario):
La necessità di pensare ad un percorso formativo che permetta al futuro insegnante di sperimentare il proprio apprendimento teorico attraverso modalità operative quali il tirocinio, le attività laboratoriali, l'affiancamento di colleghi esperti durante il primo periodo di servizio, la formazione continua per tutto l'arco temporale dello svolgimento della professione, emerge a chiare note sia dalla ricerca scientifica che dai monitoraggi internazionali OCSE sullo status della scuola e sulle competenze dei docenti; emerge del resto anche dalle risposte dagli aspiranti insegnanti che esprimono, nelle risposte all'indagine presentata, l'esigenza di acquisire competenze specifiche circa la didattica inclusiva, la collegialità e l'interdisciplinarità, dispositivi ritenuti irrinunciabili per poter e saper declinare l'insegnamento in apprendimento. Il contributo presenta i risultati di un'indagine esplorativa svolta tra gli iscritti presso l'Università di Pisa, negli aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020, al Percorso Formativo per l'acquisizione dei 24 Crediti Formativi Universitari necessari per accedere all'insegnamento, indagine volta a misurare la soddisfazione e i desiderata dei partecipanti.
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Tesi sul tema "Potere temporale"

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Arrouet, Tara. "Normes et exercice du pouvoir aux XIIIe et XIVe siècles : le cas du De potestate regia et papali de Jean de Paris". Electronic Thesis or Diss., Strasbourg, 2024. http://www.theses.fr/2024STRAC007.

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Abstract (sommario):
Notre thèse entend analyser les conditions d’exercice et de normalisation du pouvoir dans le contexte intellectuel français de la seconde moitié du XIIIe siècle et du début du XIVe à travers l’étude du De potestate regia et papali de Jean de Paris dont l’argument central repose sur une reconsidération de l’étendue du pouvoir papal, via celui du pouvoir royal, afin de fournir une définition précise des sphères institutionnelles de son époque. Le De potestate en tant que traité politique et polémique, se veut être constitutif d’un débat qui remonte aux sources du conflit médiéval entre regnum et sacerdotium et permet ainsi d’apprécier l’évolution de la pensée des maîtres de l’époque en la matière. Comment et pourquoi le pouvoir devient-il l’objet d’une réflexion philosophique permettant de repenser les relations entre l’Église et l’État à cette époque ? Pour répondre à cette question, nous avons choisi de montrer comment le discours de Jean de Paris s’articule et en quoi il s’inscrit dans une démarche philosophique claire et un univers doctrinal qui lui est particulier, permettant ainsi de penser les conditions d’existence d’un État législateur et autonome
Our thesis aims to analyze the conditions for the exercise and normalization of power in the French intellectual context of the second half of the 13th century and the beginning of the 14th century through the study of Jean de Paris' De potestate regia et papali, whose central argument is based on a reconsideration of the extent of papal power, via royal power, in order to provide a precise definition of the institutional spheres of his time. The De potestate, as a political and polemical treatise, seeks to be part of a debate that traces back to the sources of the medieval conflict between regnum and sacerdotium, thus allowing us to appreciate the evolution of the thought of the masters of that era on the subject. How and why does power become the subject of philosophical reflection, enabling a rethinking of the relations between the Church and the State during this period? To answer this question, we have chosen to show how Jean de Paris' discourse is structured and how it fits into a clear philosophical approach and a doctrinal universe unique to him, thus enabling the consideration of the conditions for the existence of a legislative and autonomous State
La nostra tesi intende analizzare le condizioni di esercizio e di normalizzazione del potere nel contesto intellettuale francese della seconda metà del XIII secolo e dell'inizio del XIV secolo attraverso lo studio del De potestate regia et papali di Giovanni di Parigi, il cui argomento centrale si basa su una riconsiderazione dell'estensione del potere papale, tramite quello del potere reale, al fine di fornire una definizione precisa delle sfere istituzionali della sua epoca. Il De potestate, in quanto trattato politico e polemico, vuole essere costitutivo di un dibattito che risale alle origini del conflitto medievale tra regnum e sacerdotium e permette così di apprezzare l'evoluzione del pensiero dei maestri dell'epoca su questo punto. Come e perché il potere diventa l'oggetto di una riflessione filosofica che consente di ripensare le relazioni tra Chiesa e Stato in quel periodo? Per rispondere a questa domanda, abbiamo scelto di mostrare come il discorso di Giovanni di Parigi si articoli e in cosa si inscriva in un approccio filosofico chiaro e in un universo dottrinale che gli è proprio, permettendo così di pensare le condizioni di esistenza di uno Stato legislatore e autonomo
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Militello, Flavia. "La stampa cattolica di lingua italiana a Trieste,Gorizia ed Udine dalla fine del potere temporale e la denuncia del concordato (1870) alle prime elezioni a suffragio universale maschile (1907 in Austria Ungheria;1913 in Italia)". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3494.

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Abstract (sommario):
2008/2009
Analisi comparata della stampa cattolica di lingua italiana a Trieste, Gorizia ed Udine, dal 1870 alle prime elezioni a suffragio universale maschile (1907 in Austria; 1913 in Italia)
XXII Ciclo
1981
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Gandon, Enora. "Influence des contraintes culturelles dans l'organisation de la motricité humaine : proposition d'un cadre théorique et mise en évidence expérimentale à travers l'exemple du tournage de poterie (France / Inde Prajapati / Inde Multani Khumar)". Thesis, Aix-Marseille 2, 2011. http://www.theses.fr/2011AIX22099/document.

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Abstract (sommario):
L’objectif principal de ce travail était de montrer empiriquement l’influence des contraintes culturelles sur la motricité humaine grâce à la mise en œuvre d’une expérience standardisée dans différents contextes culturels. L’exemple choisi est le tournage de poterie. Il s’agit d’une habileté artisanale ancienne qui est encore pratiquée dans différentes sociétés. En nous appuyant sur le cadre théorique de la psychologie écologique, nous avons étudié comment, à partir d’environnements culturels distincts —en France et dans deux communautés différentes en Inde— une même tâche (le tournage) est réalisée. La tâche expérimentale consistait à reproduire quatre formes dans deux masses. Deux expériences d’interversion ont également permis d’approfondir les résultats. En étudiant les stratégies d’action et le résultat final à partir des productions, on a pu mettre en évidence un ensemble de traits invariants dans les différents groupes. Ces invariants peuvent être interprétés comme une réponse aux contraintes de la tâche. Ainsi, quel que soit l’environnement culturel dans lequel le potier a appris le tournage, ce sont les principes du tournage qui ont été appris, indépendamment des conditions spécifiques d’exécution. En même temps, les résultats ont aussi montré des modulations culturelles dans la géométrie des productions et dans l’organisation temporelle de l’action. Il est possible d’interpréter ces variations comme des adaptations aux contraintes culturelles (matérielles et sociales) spécifiques à chaque groupe. En outre, nous avons observé que l’influence des contraintes sociales était aussi prégnante que celle des contraintes matérielles. Cette dernière observation nous a amené à proposer un projet de recherche postdoctorale ayant pour but d’analyser l’influence des modèles d’action (véhiculés par l’environnement social lors de l’apprentissage) sur les stratégies d’action du potier
The main goal of our study was to provide an empirical demonstration of the influence of cultural constraints on motor performance. We focused on wheel throwing, an ancient craft skill that is still practiced in many societies. Inspired by the theoretical framework of the ecological approach to perception and action, we studied how a same task (throwing ceramic vessels on a wheel) was realised in different cultural environments in France and in two distinct communities in India. This study was made possible by the application of a standardised experimental approach within the different cultural contexts. The task consisted in reproducing four forms in two masses. The results were further developed by crossing experimental conditions between the two Indian populations. By analysing the action strategies and the vessels produced we were able to highlight a set of invariant characteristics. These invariants are interpreted as potters’ responses to the task constraints related of throwing a vessel. We suggest that all potters studied have acquired the principles underlying wheel throwing, independent of the (cultural) specifics of the conditions in which they evolve. At the same time, our results also revealed cultural modulations in the geometry of the vessels thrown and in the temporal organisation of the throwing activity. Such variations are interpreted as adaptations to the operative (material and social) cultural constraints specific to each group. Interestingly, social constraints were found to be as influential as material constraints (such as the type of wheel used). This latter observation led us to propose a post-doctoral research programme designed to analyse the influence of social action models (promulgated by the social environment during learning) on potter’s action strategies
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Carson, Gary W. "Time Bending: Temporal Malleability and Organizational Response in Crisis Situations". [Tampa, Fla.] : University of South Florida, 2008. http://purl.fcla.edu/usf/dc/et/SFE0002334.

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Veit-Köhler, Gritta. "Zeitliche und räumliche Verteilung, Habitatspräferenzen und Populationsdynamik benthischer Copepoda Harpacticoida in der Potter Cove (King George Island, Antarktis) = Temporal and spatial distribution, habitat preferences and population dynamics of harpacticoid copepods in the Potter Cove (King George Island, Antarctica) /". Bremerhaven : Alfred-Wegener-Inst. für Polar- und Meeresforschung, 2001. http://www.gbv.de/dms/bs/toc/328231568.pdf.

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Omollo, Ann Ondera. "TOTAL SYNTHESES OF (3S, 18S, 4E, 16E)-EICOSA-1,19-DIYNE-3,18-DIOL, (+)-DURYNE, (+)-DIDEOXYPETROSYNOL A, CICUTOXIN AND ATTEMPTS TOWARD THE TOTAL SYNTHESIS OF PETROSYNOL: POLYACETYLENIC POTENT ANTICANCER NATURAL PRODUCTS". Oxford, Ohio : Miami University, 2008. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=miami1217877029.

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Massot, Méril. "Etude de la dynamique temporelle du microbiote digestif des bovins domestiques pour la compréhension du potage de clones d'Escherichia coli pathogènes et résistants aux antibiotiques". Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2018. http://www.theses.fr/2018USPCC328.

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Abstract (sommario):
CLes usages antibiotiques chez les bovins domestiques combinés à l’immense diversité et plasticité génomique de l’espèce Escherichia coli multiplient les contextes favorables à l’émergence au sein du microbiote digestif bovin de souches productrices de toxines de Shiga (STEC) et de souches résistantes aux antibiotiques. Cependant, la grande variété des systèmes d’élevage complique notre compréhension du risque sanitaire global que ces populations bactériennes représentent. Dans ce travail, nous avons eu recours à deux modèles bovins pour comprendre le contexte écologique et génomique de la dynamique de portage fécal des STEC et des souches d’E. coli résistantes aux antibiotiques au sein de leur réservoir. Dans un premier temps, nous nous sommes intéressés aux populations commensales d’E. coli de vaches adultes en l’absence d’exposition antibiotique, dans une zone rurale au Zimbabwe, où l’impact des activités humaines sur le microbiote intestinal des bovins était aussi faible que possible. Nous avons mis en évidence des populations commensales d’E. coli multiclonales et spécifiques de leur hôte, avec un taux de rotation des clones dominants similaire entre les vaches et une taille de population stable sur une courte période de temps. Des STEC et des clones résistants aux antibiotiques ont été détectés de manière transitoire. Dans un second temps, nous avons étudié le microbiote fécal de veaux de boucherie en élevage intensif dans des fermes d’engraissement en Bretagne. Dès leur plus jeune âge, ces veaux reçoivent par voie orale, et sur de longues périodes, des traitements antibiotiques polychimiques. Dans une première étude, nous avons mis en évidence une transformation de leur microbiote fécal, avec une augmentation de la diversité intra-veau au cours de l’engraissement et un phénomène de convergence accélérée lors du premier mois. Un effet des antibiotiques a été observé sur la diversité intra-veau mais était limité dans le temps, ce qui suggère une résilience forte du microbiote fécal aux antibiotiques. Chez ces veaux, la taille de la population d’E. coli était impactée par la dose de lactose et atteignait un maximum lors du deuxième mois de l’engraissement, avec une influence des antibiotiques sur sa dynamique temporelle. Dans une seconde étude, nous avons montré que les veaux étaient colonisés par divers clones d’E. coli producteurs de β-lactamases à spectre étendu (BLSE) et multi-résistants, dont la persistance du portage semblait liée à l’antibiothérapie au début de l’engraissement et à leur capacité de diffusion au sein d’une ferme.Les résultats de ces travaux montrent l’existence de plusieurs dynamiques des populations commensales bactériennes à différents niveaux de granularité. L’exposition prolongée aux antibiotiques des veaux de boucherie en début d’engraissement suivie d’une expansion de la niche écologique des E. coli commensaux a induit une colonisation massive et persistante de celle-ci par des clones producteurs de BLSE. Des clones STEC multi-résistants et producteurs de BLSE ont été retrouvés chez les veaux de boucherie. L’un de ces clones est un pathovar hybride émergeant, responsable de syndromes hémolytiques et urémiques associés à des septicémies chez l’homme
Antibiotic usages in cattle combined with the huge diversity and genomic plasticity of the Escherichia coli bacteria enhance the emergence of Shiga toxin producing E. coli (STEC) and antibiotic resistant E. coli within bovine gut microbiota. The diversity of cattle farming complicates our global understanding of these significant public health burdens. In the present work, we focused on two cattle models to study the ecological and genomic contexts of STEC and E. coli resistant strains carriage dynamics. First, we investigated the temporal pattern of commensal E. coli populations in cows reared without antibiotic exposure, in a rural zone in Zimbabwe, in a short timeframe. In this area, impacts of human activities on bovine gut microbiota were limited. We showed that the structure of these E. coli populations was multiclonal and specific to their host, with a clonal turnover similar between cows. Population sizes were stable over time. STEC and antibiotic resistant E. coli were detected transiently. Second, we studied the dynamics of fecal microbiota of veal calves in intensive farming in Britain, France. From an early age, they received antibiotics orally and over long periods. In a first study, we showed that fecal microbiota underwent shifts with an increase of intra-calf diversity and convergent temporal dynamics in the first month. Antibiotics effect was observed on the intra-calf diversity, but was limited in time, suggesting a high resilience of fecal microbiota to antibiotics. In these calves, E. coli population size was impacted by the variations of lactose doses they received, with a maximum reached in the second month of fattening. Antibiotics also had a likely effect on E. coli population dynamics. In a second study, we showed that most of these calves were colonized by different extended spectrum β lactamases producing E. coli (ESBL E. coli). Their persistence was impacted by the use of antibiotics at the start of fattening and their abilities to diffuse within a farm. Taken together, these results show the existence of several dynamics at different levels of granularity of the fecal microbiota of cattle. Extended exposition to antibiotics at the start of fattening followed by expansion of the ecological niche of E. coli in veal calves induced a massive and persistent colonization of E. coli populations by ESBL-producing clones. Multiresistant and ESBL-producing STEC were found in veal calves. One of these clones was an emergent hybrid pathotype associated with uremic and hemolytic syndrome and septicemia in humans
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SCOLARI, BALDASSARE. "State Martyr Representation and Performativity of Political Violence". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251176.

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Abstract (sommario):
L’indagine prende in esame l’uso e la funzione politica della figura del martire nello spazio pubblico contemporaneo. La ricerca, pur nel riferimento consapevole alla consolidata letteratura ormai classica sull'argomento, ha tra i propri riferimenti filosofici specificatamente la teoria del discorso di Michel Foucault, con la sua metodologia dell’analisi discorsiva, e segue un approccio transdiscipli¬nare fra scienze culturali e filosofia. Essa ha come punto di partenza, come caso di studio, la rappresentazione mediale del politico e statista democristiano Aldo Moro quale martire di stato durante e dopo il suo assassinio per opera delle Brigate Rosse nel 1978. La ricerca si sviluppa sulla scorta dell’ipotesi di una connessione fra procedure di legittimazione dell’autorità politica e delle strutture di potere e l’emergere della figura del martire di Stato. Le rappresentazioni martirologiche sono considerate pratiche discorsive performanti, attraverso le quali la morte di Moro viene ad assumere il significato di un martirio per lo Stato, la Repubblica Italiana e i valori democratici. L’ipotesi di lavoro è che, attraverso l’allocazione dello statuto di martire, la morte di Moro acquisisca il significato di un atto (volontario) di testimonianza della verità assoluta e trascendentale dei diritti umani, garantiti dalla costituzione (in particolare articolo 2 della Costituzione Italiana), così come della necessità dello Stato come garante di tali diritti. Attraverso questa significazione, la figura di Moro assurge inoltre a corpo simbolico dello Stato-nazione, legittimando lo stesso e fungendo da simbolo d’identificazione collettiva con la nazione. Si tratta qui di mettere in luce il rapporto intrinseco fra la figura del martire e una narrazione mitologica dello Stato, dove mito sta a indicare un «assolutismo del reale» (Absolutismus der Wirklichkeit). La ricerca vuole altresì mettere in luce la dimensione strumentale delle rappresentazioni martirologiche di Aldo Moro, le quali hanno mantenuto e tuttora mantengono un’efficacia performativa nonostante il chiaro ed evidente rifiuto, espresso da Moro stesso, di essere sacrificato «in nome di un astratto principio di legalità.» La ricerca si propone di dimostrare la valenza di tale ipotesi di lavoro attraverso l’analisi dell’apparizione e diffusione delle rappresentazioni martirologiche di Aldo Moro in forme mediali differenti nell’intervallo temporale di quattro decenni. Il corpus delle fonti preso in esame include: articoli di giornali e riviste, i documenti prodotti da Moro e della Brigate Rosse durante i 55 giorni di sequestro, trasmissioni televisive (documentari e reportage), opere letterarie e cinematografiche. La teoria discorsiva e l’analisi archeologico-genealogica sviluppate da Michel Foucault fungono da base teorico-metodologica del lavoro. Il taglio transdisciplinare dell’indagine rende necessaria la distinzione di due diversi piani di ricerca. In primo luogo, ci si pone come obiettivo di individuare e analizzare le diverse rappresentazioni come elementi di una formazione discorsiva il cui tema comune è la morte di Aldo Moro. Si tratta di operare una ricognizione, attraverso il lavoro empirico, dei modi di rappresentare l’uccisione di Aldo Moro e di individuare le regole che determinano ciò che può essere detto e mostrato a tale riguardo. In secondo luogo, a partire da qui, ci si propone di fare un’analisi critica dell’uso e della funzione del linguaggio e della simbologia di matrice religiosa all’interno della forma¬zione discorsiva presa in esame. L'obiettivo è di mettere così in luce non solo il dispositivo di legittimazione politica che presiede alla costruzione della figura del martire, ma anche la sua polivalenza.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract (sommario):
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Libri sul tema "Potere temporale"

1

Bettini, Romano. L'Islam come religione a potere temporale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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2

Innocenti, Ennio. Storia del potere temporale dei papi. 4a ed. Napoli: Grafite, 2001.

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3

Salvemini, Cosmo Giacomo Sallustio. Il potere temporale del papato: Dal Sillabo ad oggi. Roma: Il ventaglio, 1992.

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4

Belli, Giuseppe Gioachino. S.P.Q.R. solo preti qua regneno: Versi e versacci al potere temporale. Roma: Robin, 2013.

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5

Laura, Gaffuri, Miccoli Giovanni 1933- e Varanini Gian Maria, a cura di. La relazione fra i concetti di potere temporale e di potere spirituale nella tradizione cristiana fino al secolo XIV. Firenze: Firenze University Press, 2010.

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6

Tabacco, Giovanni. La relazione fra i concetti di potere temporale e di potere spirituale nella tradizione cristiana fino al secolo XIV. A cura di Laura Gaffuri. Florence: Firenze University Press, 2011. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-995-3.

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Abstract (sommario):
«Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio»: a partire dalla non facile interpretazione del celeberrimo passo del vangelo di Matteo (22,21), la monografia di Giovanni Tabacco qui riproposta percorre le tappe che definirono e plasmarono le relazioni tra potere civile e potere religioso in Occidente lungo tutto il millennio medievale. Pubblicato una prima volta nel 1950 dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino, lo studio del grande medievista torinese appartiene ai "classici" mai dimenticati della storiografia medievistica italiana. La monografia è preceduta da tre interventi introduttivi (Laura Gaffuri, Giovanni Miccoli, Gian Maria Varanini) dedicati al significato e all'attualità della riflessione di Giovanni Tabacco, e all'importante stagione di studi che, tra primo Novecento e immediato secondo dopoguerra, si interrogò sulle origini delle relazioni stato-chiesa.
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7

Ancona, Elvio. Reductio ad unum: Il modello gerarchico di ordinamento e le sue rappresentazioni nella controversia sulle relazioni tra potere spirituale e potere temporale all'inizio del XIV sec. Padova: CUSL nuova vita, 1999.

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Enrico, Menestò, a cura di. Dal patrimonio di San Pietro allo Stato pontificio: La Marca nel contesto del potere temporale : atti del Convegno di studio ... : Ascoli Piceno, 14-16 settembre 1990. Spoleto: Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 2000.

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Enrico, Menestò, a cura di. Dal patrimonio di San Pietro allo Stato pontificio: La Marca nel contesto del potere temporale : atti del convegno di studio svoltosi in occasione della quarta edizione del "Premio internazionale Ascoli Piceno", Ascoli Piceno, 14-16 settembre 1990. Spoleto: Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 2000.

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Enrico, Menesto, a cura di. Dal patrimonio di San Pietro allo Stato pontificio: La Marca nel contesto del potere temporale : atti del convegno di studio svoltosi in occasione della quarta edizione del "Premio internazionale Ascoli Piceno", Ascoli Piceno, 14-16 settembre 1990. Spoleto: Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 2000.

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Capitoli di libri sul tema "Potere temporale"

1

Glare, Paul, e Mellar Davis. "Opioid dosing strategies". In Opioids in Cancer Pain, 265–77. Oxford University PressOxford, 2005. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198529439.003.0019.

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Abstract (sommario):
Abstract The World Health Organization (WHO) three-step approach to managing cancer pain bases drug choice upon pain severity. Such an approach has been generally accepted as valid. The choice of opioids, whether ‘weak’ or ‘potent’, is usually determined by geographic availability, although morphine is preferred by most palliative specialists as the potent opioid of choice. Low doses of morphine are frequently substituted for weak opioids in countries where morphine is readily available without prescription barriers. One of the major drawbacks to the WHO recommendations is that the guidelines do not include dosing strategies for temporal changes in pain severity.
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2

Feinman, Gary M. "A Diachronic Perspective on the Prehispanic Ceramic Tradition of the Valley of Oaxaca". In Ceramics of Ancient America, 302–34. University Press of Florida, 2018. http://dx.doi.org/10.5744/florida/9780813056067.003.0011.

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Abstract (sommario):
For the prehispanic Valley of Oaxaca (Mexico), including Monte Albán and other sites, the 1967 volume by Alfonso Caso, Ignacio Bernal, and Jorge Acosta has long served as the key guide and reference for ceramic typology and chronology. Although this classic archaeological tome remains the essential source, nevertheless five decades of fieldwork and analysis has led to important temporal expansions in the pottery record as well as refinements, new observations on pottery production, and the extension of relevant research issues, which all enhance the original schema of Caso and his colleagues. This chapter synthesizes and cites many of these new ceramic developments as a basis to take stock of what we have learned during the intervening years and to establish a foundation to investigate shifts in the region’s ceramic complex over three prehispanic millennia.
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Funari, Pedro, e Aline de Carvalho. "Cultural Interaction at Palmares". In Archaeologies of Cultural Contact, 237–52. Oxford University PressOxford, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780199693948.003.0011.

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Abstract (sommario):
Abstract This chapter describes some of the long-term work undertaken by the Palmares Archaeological Project. The authors focus on the processes of syncretism and creolization at the seventeenth-century rebel polity of Palmares, where a unique identity was forged through resistance to colonial authority. Local wares depict poly-ethnic social interactions and the emergence of a new and cohesive ‘maroon identity’. Laden with the flux of past configurations enmeshed with fresh elements, cultures are shown here to be coiled with temporal fluidity, the present resonant with the past, and the past taking form from the present. Indeed, as a powerful symbol of resistance and subversion within modern Brazilian society, Palmares is a potent example of temporal fluidity. Study of the heritage of rebellious actions of maroons against colonial control was an expression of anti-regime sentiment under the rule of the military junta in Brazil (1964–85) and therefore duly supressed.
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Bernstein, Ilene L., Emily E. Wilkins e Sabiha K. Barot. "Mapping Conditioned Taste Aversion Associations through Patterns of c-Fos Expression". In Conditioned Taste Aversion Behavioral and Neural Processes, 328–40. Oxford University PressNew York, NY, 2008. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780195326581.003.0016.

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Abstract (sommario):
Abstract Conditioned taste aversions (CTAs) constitute a potent learning model that is associative, adaptive defensive, and amygdala dependent (Bermúdez-Rattoni & Yamamoto, 1998; Bernstein, 1991; Garcia, Hankins, & Rusiniak, 1974; Yasoshima, Yamamoto, & Kobayashi, 2005; see Reilly & Bornovalova, 2005). Moreover, this learning paradigm has a number of features that make it particularly amenable to neurobiological assessment (Bermúdez-Rattoni, 2004). One such feature is rapid acquisition, as CTAs are typically acquired after a single pairing of conditioned stimulus (CS) and unconditioned stimulus (US). One-trial learning provides researchers a clear time window during which the neuronal signaling and molecular mechanisms underlying the learning can be identified. Another distinctive feature of CTA learning is that it can occur despite lengthy delays between exposure to CS taste and US drug (Domjan, 1980; Garcia, Ervin, & Koelling, 1966; Revusky & Garcia, 1970). In other conditioning paradigms, close temporal proximity between presentation of CS and US are critical to effective conditioning. In fact the requirement for temporal contiguity, with an optimal range being 500 ms to 2 s, is so common a feature of associative learning paradigms that it has been used to build models of the cellular signaling processes that might underlie plasticity (Abrams & Kandel, 1988). CTAs, however, are routinely acquired after delays ranging from several minutes to hours between exposure to CS taste and US illness. Given this, CTAs are clearly anomalous in their temporal properties and may require the development of neural learning models that do not depend so strongly on tight temporal contiguity.
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5

Daniels, Gilda R. "Language Provisions and Assistance". In The Oxford Handbook of American Election Law, 795–814. Oxford University Press, 2024. http://dx.doi.org/10.1093/oxfordhb/9780197547922.013.37.

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Abstract (sommario):
Abstract The Voting Rights Act (VRA) includes provisions for language accessibility and assistance, but Sections 4(e), 203, and 208 of the Act are used sparingly. The most potent language assistance provision, Section 203, requires certain jurisdictions to provide election materials in a covered language. This prophylactic measure, however, is temporary. Shelby County v. Holder taught us that temporary measures do not necessarily lead to permanent changes. Additionally, another lesser-known but equally important provision of the VRA, Section 208, requires that assistance be provided to voters whose ability to cast a ballot is impeded by blindness, a disability, or the inability to read or write. The law allows these voters to receive assistance from a person of the voter’s choice, subject to narrow exceptions. Section 208 provides another mechanism for limited English proficient voters to secure the right to vote. This chapter examines the Language Provisions and Assistance sections of the VRA, provides a critique of these sections, and suggests ways the law can improve access for limited English proficient voters.
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Smith, Christopher J. "A Tale of Two Cities II". In Dancing Revolution, 58–67. University of Illinois Press, 2019. http://dx.doi.org/10.5622/illinois/9780252042393.003.0005.

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Abstract (sommario):
Conceived as a companion to Chapter 3, this chapter also examines movement in public spaces in two creole cities, but this time emphasizing an approach grounded in ethnography and focusing upon two relatively contemporary dance-based social communities: the rará performers of Port-au-Prince in Haiti, and the Mardi Gras Indians of New Orleans. It finds well-known historical and ethnographic parallels between these two social organizations within their respective urban-Caribbean contexts but also teases out more sophisticated and less familiar understandings of raráistes’ and Indians’ political intentionality--the parallel ways in which their costume, movement, and sound enables temporary, but potent, subaltern resistance to dominant culture’s control of public spaces.
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7

Liberato, Marco, Helena Santos e Nuno Santos. "O registo material de movimentações populacionais no Médio Tejo, durante os séculos XII-XIII. Dois casos de “sunken featured buildings”, nos concelhos de Cartaxo e Torres Novas." In Arqueologia em Portugal 2020 - Estado da Questão - Textos, 1571–83. Associação dos Arqueólogos Portugueses e CITCEM, 2020. http://dx.doi.org/10.21747/978-989-8970-25-1/arqa116.

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Abstract (sommario):
This paper presents and discusses two cases of sunken featured buildings in Tagus Valley region. The pottery recovered in association with the structures is similar to the productions of central e northern provinces of the Iberian Peninsula, where Islamic influences were tenuous or even non-existent. Both the typology of these contexts and the likely origin of their builders, allows us to equate their correspondence with temporary habitats of newcomers ready to settle after the Christian conquest of the area, in the XIIth century. In conclusion, we are probably dealing with the material record of the human element that supported the progressive implementation in this region of a different social formation, promoting new formulas of territorial control.
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Bjerre, Thomas Ærvold. "Military Masculinity and the Deserting Soldier in Stop-Loss (2008)". In Mediating War and Identity, 135–51. Edinburgh University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474446266.003.0008.

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Abstract (sommario):
The chapter outlines the deserter narrative in American war culture, with a focus on the inherent tensions between normative ideals of masculinity and transgressive notions of cowardice. The chapter then analyzes Kimberly Peirce’s 2008 Iraq War film Stop-Loss in this context. The U.S. war film genre is regulated by certain conventions regarding masculinity, heroism and national identity, but by presenting the transgressive act of desertion as one of moral courage, Peirce challenges established notions of military masculinity and national identity. This challenge remains temporary, though: the main character retains the culturally powerful trope of the ideal male soldier. Ultimately, he is unable to turn his back on his men and his country, and the film is unable to fully undermine the potent trope that links nation, military and masculinity.
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Taylor, Joan E., e Shimon Gibson. "Qumran in the Iron Age, with Cross-Temporal Reflections on the Hasmonean and Early Roman Periods". In The Woman in the Pith Helmet, 177–224. Lockwood Press, 2020. http://dx.doi.org/10.5913/2020334.ch11.

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Abstract (sommario):
While the site of Qumran has been of great interest in connection with the period relating to the depositing of the Dead Sea Scrolls in nearby caves, with the later periods of occupation at the site heavily prioritized, the earlier Iron Age II period of occupation (seventh–sixth centuries BCE) has been relatively neglected. In this paper, the existing evidence for the Iron Age II settlement of Qumran is dealt with thoroughly. The authors propose that in this period Qumran consisted of a rectangular enclosed settlement with a central courtyard, a separate domestic unit, a round cistern and water system, and an industrial area with two pottery kilns. It was clearly not an insignificant cluster of huts, as has recently been suggested. It is demonstrated that it belonged to a string of settlements along the western coast of the Dead Sea. Understanding the structural layout of the Iron Age site is vital because the template of the site was largely maintained in the subsequent Hasmonean resettlement.
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Supp-Montgomerie, Jenna. "The End of Distance and the End of War". In When the Medium Was the Mission, 126–65. NYU Press, 2021. http://dx.doi.org/10.18574/nyu/9781479801480.003.0004.

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Abstract (sommario):
This chapter addresses the potent US utopianism that greeted the Atlantic Telegraph Cable of 1858. US Americans tethered perfection to new telegraph technology with all the idealism utopia has come to connote but without the spatial or temporal inaccessibility that we traditionally associate with the “no-place” coined by Thomas More in his 1516 Utopia. In most formulations, utopia is set in a far-off land or distant future. Yet for many US Americans, the moment the Atlantic Telegraph Cable was strung across the ocean and Morse code was sent pulsing beneath the waves, this technologically empowered utopian world began to arrive. With an anchoring focus on the Oneida Community, a small religious community that became obsessed with the telegraph’s possibilities for unity among all people and with God, this chapter argues that in the mid-nineteenth-century United States, utopia was not understood as a distant land or future event. Rather, the utopianism of this network imaginary demands a redefinition of utopia as proximate.
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Atti di convegni sul tema "Potere temporale"

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Andreassi, Fabio, e Ottavia Aristone. "Geografia e storia nei territori sensibili: rischio, emergenza e memoria: prove di dialogo". In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7934.

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Abstract (sommario):
Si vuole esplorare il significato nella pratica di alcune parole chiave quali cambiamento, collasso, emergenza, memoria, rischio e la loro eventuale capacità di esplicitare i nessi tra geografia e storia nei territori sensibili. Per i sapere non esperti, la nozione di rischio diventa cangiante: declinata al passato in forma di mitografia o respinta e scomoda declinazione del futuro, al presente tende a perdere un significato proprio per scivolare nel campo semantico dell'emergenza. Questa coniugazione produce azioni, nell'unità di spazio-temporale del disastro, che appartengono all'emergenza: depotenziata di un passato irripetibile e di un futuro incerto, si configura quale potente veicolo del potere, avendo liberato le decisioni dalle procedure necessarie per la verifica della opportunità tecnica e del consenso consapevole. Nei "casi di emergenza" si riduce la relazione decisionale con gli abitanti coinvolti; il coordinamento e la gestione assumono forme autoritative e astratte, inconsapevoli della soglia di sopportabilità del rischio da parte delle popolazioni. L'efficienza dell'intervento di prima istanza non corrisponde alla efficacia nella media durata laddove l'azione pubblica non orienta le possibili scelte e non ne supporta i processi attuativi e adattivi. Our intention is to explore the practical meaning of certain key-words such as change, collapse, emergency, memory and risk, and how they may explain the links between the geography and history of sensitive areas. For non-experts, the notion of risk is many-faceted: when declined in a past sense as a myth, or a rejected, inconvenient declination of the future, in the present, it loses its intrinsic meaning and comes to refer to an emergency. This conjugation produces actions, within the space and time of the disaster, which are proper to the emergency: its unrepeatable past weakened and with an uncertain future, it emerges as a forceful vehicle of power, which takes all the decisions and enforces the procedures necessary for assessing technical necessities and conscious consensus. In "cases of emergency", the inhabitants involved are deprived of their part in decision-making, while the management of the emergency takes on an abstract and authoritarian form and seems unable to sense the threshold of tolerance of risk of the population. The immediate intervention is seen to be effective, but not in the mid-term, where public action does not take into account the possible alternatives or sustain the local people in their attempt to adapt.
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Shmeleva, L. A. "The specificity of paleocoenosis and a trophic structure of the Upper Ordovician Bol’shaya Kos’yu reef (Northern Urals)". In All-Russia Lithological Meeting «Geology of reefs». Institute of Geology FRC Komi SC UB RAS, 2020. http://dx.doi.org/10.19110/98491-013-136-140.

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Abstract (sommario):
The study of the spatial-temporal and paleoecological structures of the paleocenoses of the Bolshaya Kosyu reef showed that the sphinctozoic sponges Amblysiphonelloides reticulata Rigby & Potter, 1986 and Corymbospongia sp. starting from the late Ordovician could settle in sublittoral environments with active hydrodynamics in close connection with cyanobacteria, which played a leading role in the functioning of the trophic structure of this ecosystem. Fossilized biofilms and glycocalyx, tubular and worm-like bacteriomorphs found on the surface of sponges are evidence of active participation of microbial organisms in the life of sphinctozoal sponges.
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Mazzeo, Joseph M. "How Potrero Utililized Flush Patches to Manage Localized Under Deposit Corrosion Damage in Waterwall Tubes". In ASME 2014 Pressure Vessels and Piping Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2014. http://dx.doi.org/10.1115/pvp2014-28184.

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Abstract (sommario):
Flush Patch repair of boiler tubes, in which a circular section of tube is replaced to repair an isolated flaw, is typically considered to be a temporary repair. This paper reviews the successful flush patch repair program at the Potrero Power Plant in San Francisco. Over an 11-year period, a total of 294 flush patch repairs were utilized to repair isolated locations of under deposit corrosion in high flux areas of the water wall tubes. In this time period, three patches were replaced due to leaks found in hydro testing. Most of the repairs were performed in the early part of a decade when the unit was on line for an average of over 7,100 hours a year.
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Wang, Liuyi, Zongtao He, Jiagui Tang, Ronghao Dang, Naijia Wang, Chengju Liu e Qijun Chen. "A Dual Semantic-Aware Recurrent Global-Adaptive Network for Vision-and-Language Navigation". In Thirty-Second International Joint Conference on Artificial Intelligence {IJCAI-23}. California: International Joint Conferences on Artificial Intelligence Organization, 2023. http://dx.doi.org/10.24963/ijcai.2023/164.

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Abstract (sommario):
Vision-and-Language Navigation (VLN) is a realistic but challenging task that requires an agent to locate the target region using verbal and visual cues. While significant advancements have been achieved recently, there are still two broad limitations: (1) The explicit information mining for significant guiding semantics concealed in both vision and language is still under-explored; (2) The previously structured map method provides the average historical appearance of visited nodes, while it ignores distinctive contributions of various images and potent information retention in the reasoning process. This work proposes a dual semantic-aware recurrent global-adaptive network (DSRG) to address the above problems. First, DSRG proposes an instruction-guidance linguistic module (IGL) and an appearance-semantics visual module (ASV) for boosting vision and language semantic learning respectively. For the memory mechanism, a global adaptive aggregation module (GAA) is devised for explicit panoramic observation fusion, and a recurrent memory fusion module (RMF) is introduced to supply implicit temporal hidden states. Extensive experimental results on the R2R and REVERIE datasets demonstrate that our method achieves better performance than existing methods. Code is available at https://github.com/CrystalSixone/DSRG.
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López Jiménez, Petra Amparo, Ignacio Andrés-Doménech e Modesto Pérez_Sánchez. "Implementando metodologías de evaluación en proyectos de redes de saneamiento en el Máster Universitario en Ingeniería Hidráulica y Medio Ambiente. Caso de estudio." In IN-RED 2017: III Congreso Nacional de Innovación Educativa y Docencia en Red. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/inred2017.2017.6815.

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Abstract (sommario):
Resumen El desarrollo de proyectos como estrategia de aprendizaje resulta una herramienta muy potente para activar y potenciar el aprendizaje de los alumnos. Tradicionalmente, la evaluación de proyectos mediante ítems numéricos ha sido la técnica más habitual pero la introducción de las competencias transversales en la evaluación del alumno, obliga a actualizar los criterios y formas de evaluación. La presente comunicación presenta la planificación temporal de una asignatura punto de control de Nivel de Dominio III (Master) con un gran número de alumnos que no han trabajo previamente los anteriores dominios. Dentro de la planificación, se encuentra la evaluación para la cual una rúbrica ha sido desarrollada, en la cual los descriptores contienen los ítems que tradicionalmente han sido evaluados y con los que ahora, se evalúa el grado alcanzado por el alumno en cada indicador. Finalmente, se demuestra que la evaluación del grado de adquisición de los resultados de aprendizaje a través de competencias es posible. Se realiza una comparación de notas obtenidas por el sistema tradicional y por competencias, obteniendo resultados muy similares, cuyas diferencias no afectan a la nota final del expediente del alumno. Palabras clave: ingeniería hidráulica, redes de saneamiento, descriptor, indicador
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Matas Ochoa, Aurelia Maria, Sandra Rubio Corgo, Patricia Nava García, Alberto Rodríguez Quiroga, Cristina Banzo Arguis, Raquel Martínez de Velasco e Fernando Mora Mínguez. "“DESPRESCRIBIENDO BENZODIACEPINAS”". In 22° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2020. SEPD, 2020. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2020p066.

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Abstract (sommario):
OBJETIVOS Las benzodiacepinas son uno de los fármacos más usados en los países desarrollados. Posiblemente, la potente y variada eficacia que aportan sus propiedades ansiolíticas e hipnóticas han contribuido a su éxito en las diferentes patologías psiquiátricas, pero con ello al consumo problemático de estas sustancias. El objetivo es dar a conocer la magnitud del problema del mal uso de benzodiacepinas, concienciar de la necesidad de una prescripción racional y aprender a manejar la dependencia a estas sustancias. MATERIAL Y MÉTODOS Revisión sistemática de la literatura científica. RESULTADOS Y CONCLUSIONES Son bien conocidos los efectos de tolerancia y dependencia de estas sustancias, pero también otros como sedación, mareo, ataxia, enlentecimiento psicomotor, cuadros confusionales, alteraciones cognitivas, etc., más evidentes en pacientes de edad avanzada. Pese a ello, y a que las guías clínicas recomiendan no mantenerlas más allá de las 4-12 semanas, llegan a usarse durante años sin una supervisión médica. En casos de dependencia, se recomienda la desintoxicación y deshabituación progresiva, de forma individualizada y estableciendo un protocolo de retirada con el paciente. El objetivo del tratamiento tiene como finalidad aminorar el síndrome de abstinencia, reducir el craving y tratar los síntomas subyacentes si llegasen a aparecer. Entre los fármacos con más evidencia científica, disponibles en nuestro medio, encontramos: valproato, antidepresivos tricíclicos, pregabalina, carbamazepina, paroxetina y flumazenilo. Es responsabilidad de los profesionales limitar la prescripción de benzodiacepinas y ceñirnos a los criterios temporales de las guías clínicas. Su uso no está exento de riesgos para la salud, entre ellos el de desarrollar una dependencia. Existe evidencia de la utilidad de varios fármacos en estos casos, si bien su elección deberá ser individualizada en cada caso tras realizar un balance riesgo beneficio.
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Zavala-Araiza, Daniel, Stefan Schwietzke e Steven Hamburg. "Multiscale Oil and Gas Methane Emissions Data: From Measurements to Mitigation". In ADIPEC. SPE, 2022. http://dx.doi.org/10.2118/210947-ms.

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Abstract (sommario):
Abstract Methane (CH4) is a potent greenhouse gas, responsible for at least a quarter of Today's global warming. Thus, reducing CH4 emissions from global oil and gas infrastructure represents a key opportunity to significantly slow the rate of climate change—with several recent studies highlighting that readily available and cost-effective technologies can reduce a large fraction of current emissions from this industry. Operators have announced ambitious pledges to reduce CH4 emissions from the oil and gas supply chain. For these targets to be effective, it is critical to improve the understanding in terms of how much methane emitted, identify where it is being emitted, and to empirically track progress as mitigation strategies are implemented. Here, we have synthesized results from recent multi-scale scientific studies across geographies (i.e., North America, Europe, Australia), highlighting the role of empirical data in improving emission reporting, and guiding mitigation action. We illustrate how emissions data collected at different spatial and temporal scales can be integrated to provide a clear characterization across the different segments of the oil and gas supply chain. Measurement-based approaches are now being successfully implemented, and the integration and reconciliation of data at different scales can provide useful information to reduce the uncertainty in terms of magnitude and location of emissions. As more operators incorporate these approaches and compile improved emissions data, it will be plausible to improve equipment and system design, perform root cause analysis and reduce the frequency of large emission events. Measurement-based CH4 emissions data is essential to an efficient and effective implementation of CH4 mitigation strategies. This paper highlights how a diversity of robust measurement approaches can be deployed in concert—further identifying mitigation opportunities and tracking changes in emissions over time.
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Завойкин, А. А., e Н. А. Павличенко. "RE-PLANNING OF THE ACROPOLIS OF PHANAGORIA IN THE MIDDLE OF THE 4th CENTURY B.C." In Hypanis. Труды отдела классической археологии ИА РАН. Crossref, 2023. http://dx.doi.org/10.25681/iaras.2020.978-5-94375-324-4.141-168.

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Abstract (sommario):
Многолетние раскопки на «Верхнем городе» Фанагории, где располагался акрополь города, позволили установить важнейшие периоды в истории застройки и планировки этого общественного центра на протяжении 2‑й половины 6 – 1 вв. до н. э. Примерно два первые столетия основные принципы пространственной организации этого района сохранялись, а в середине 4 в. до н. э. происходят существенные изменения. В частности, новые здания получают ориентировку строго по сторонам света. Новому этапу застройки акрополя предшествует основательная нивелировка площади, в ходе которой происходит объемное перемещение культурного слоя предшествующего времени, засыпаются неровности. В результате этого в ямах, засыпанных подвалах и на склонах холма, на котором располагается акрополь, сформировались отложения, наиболее поздний материал в которых позволяет определять время перестройки. Для установления наиболее точной даты этого события в статье анализируются амфорные клейма Фасоса. Их количественное распределение в слое, ямах и засыпанных подвалах демонстрирует, что клейма подгрупп F1 и F2 (по Garlan 1999: ок. 360–350, 350–345 гг. до н. э.) существенно преобладают над остальными (63,36% и 12,87% со ответственно). Этот показатель не может быть объяснен только колебаниями уровня торговых связей Фанагории и Фасоса. Он отражает временное нарушение функционирования муниципального хозяйства в этом районе и связан с его перестройкой. Анализ распределения фасосских эпонимов на клеймах дает основание датировать ее концом 350‑х – началом 340‑х гг. до н. э. Many years of archaeological research at the ‘Upper City’ of Phanagoria, the site of the ancient acropolis, revealed the most important stages in the history of its development and re-planning throughout a long period of time, from the second half of the 6th century to the 1st century B. C. During the first two centuries, the main principles of the layout remained the same, but in the middle of the 4th century B. C. some radical changes took place. In particular, all new buildings became oriented strictly to the cardinal points. The period of reconstruction on the acropolis was preceded by the leveling of the whole territory, which included the replacement of the earlier cultural levels. As a result, deposits were formed in the pits, former basements and on the slopes of the hill of the acropolis, their latest materials indicating the time of the reconstruction. So as to establish the most precise date of this event, the stamped amphorae of Thasos have been investigated. Their distribution in the strata, filled basements and pits show that the majority of stamps belong to sub-groups F1 and F2 (after Garlan, 1999, c. 360–350, 350–345 B. C.) – 63,36% and 12,87%, respectively. This indicator can not be explained only by shifts in trade connections between Phanagoria and Thasos. It must reflect some temporary disorder in the functioning of the local economy in connection with the reconstruction of the area. The distribution of the Thasian eponyms on the stamped pottery allows dating the event to the late 350s – early 340s B. C.
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