Letteratura scientifica selezionata sul tema "Natură (filosofie)"

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Articoli di riviste sul tema "Natură (filosofie)"

1

Casini, Paolo. "Darwin e la filosofia vittoriana". PARADIGMI, n. 2 (luglio 2011): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002002.

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Abstract (sommario):
All'inizio ditre citazioni di Whewell, Butler e Bacone introducono il lettore ai dilemmi "filosofici" di Darwin: l'alternativa tra la creazione iniziale secondo leggi o per singoli eventi; il rifiuto della finalitŕ; l'antitesi caso/necessitŕ; la guerra della natura e la legge di natura; il problema del male. Erano echi dalla cultura teologica che Darwin discusse piů volte, mentre le sue rare citazioni di Hume e Comte, la confutazione di McCulloch, i suoi rapporti con filosofi contemporanei come Whewell, Herschel, Spencer, Huxley, Mill confermano il suo rifiuto della finalitŕ in natura, il suo atteggiamento di scepsi e di prudenza sui massimi problemi, e la piena consapevolezza di aver radicalmente ribaltato, con l'ipotesi dell'evoluzione, l'antico orgoglio antropocentrico della specie, e di aver aperto la strada a una nuova ricerca filosofica sull'uomo.
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Carrasco de Paula, Ignacio, e Maddalena Pennacchini. "Scienza medica e filosofia nella riflessione dei filosofi dell’esistenza". Medicina e Morale 53, n. 6 (31 dicembre 2004): 1189–201. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.623.

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Abstract (sommario):
Nella concezione dei pensatori di epoca positivista la scienza è la sola forma di conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido. I positivisti non ammettono, pertanto, il ricorso a cause o principi che non siano riconducibili al metodo della scienza poiché ritengono che questi non fanno progredire il cammino della conoscenza e li considerano una pericolosa ricaduta nella metafisica. Alla filosofia spetta sostanzialmente un unico compito, quello di enunciare dei principi comuni alle varie scienze. Essa detiene la funzione di riunire e coordinare i risultati delle singole scienze, in modo da realizzare una conoscenza unificata e generale. Per contro Jaspers e Weizsäcker considerano la scienza e la filosofia come due distinte strade che conducono alla conoscenza. Essi volendo salvare i rapporti tra le due discipline si sono trovati nella necessità di collocarle su due piani distinti. Si tratta, tuttavia, di una distinzione di tipo contenutistico e metodologico che implica una conciliazione necessaria. E questo perché il limite fondamentale del sapere scientifico risiede proprio nella natura del suo procedimento metodologico. La scienza - vincolata dal suo metodo che le impone di attenersi alle oggettività ipoteticamente costruite - non giunge alla verità delle cose, bensì esclusivamente alla loro esattezza, ossia alla corrispondenza della loro oggettivazione con le ipotesi che l’hanno consentita. Pertanto, le scienze non conoscono il mondo, ma l’ordinamento del mondo da loro ipotizzato. Contro questa tendenza, Jaspers reagì affermando che gli scienziati devono imparare a pensare, e tale obiettivo pedagogico deve essere perseguito dalla filosofia.
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Fiamma, Andrea. "FIAT LUX. ANIMA DEL MONDO, NATURA E CREAZIONE NELL’OPERA DI NICOLA CUSANO". Trilhas Filosóficas 13, n. 1 (7 settembre 2020): 129–46. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v13i1.2401.

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Abstract (sommario):
Nicola Cusano (1401-†1464) nelle sue opere rielabora i lineamenti fondamentali delle dottrine filosofiche di Platone e di Aristotele. Il presente saggio mostra come Cusano ridefinisca il concetto platonico di anima del mondo e quello aristotelico di natura allo scopo di presentare una metafisica della creazione che non rifiuti la filosofia antica, ma che la porti a perfezione in una nuova sintesi cristiana.
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FERRAGUTO, Federico. "NATURA E RIVELAZIONE IL CONCETTO DI FINE NEL SAGGIO DI UNA CRITICA DI OGNI RIVELAZIONE DI J.G. FICHTE. UNA RILETTURA FICHTEANA DI KANT". Estudos Kantianos [EK] 4, n. 1 (15 luglio 2016): 15–30. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501.2016.v4n1.03.p15.

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Abstract (sommario):
Apparentemente scritto più per ragioni di opportunità economica che non per motivi sistematici, il Versuch einer Critik aller Offenbarung occupa una posizione importante nel percorso filosofico di Fichte. In questo suo primo scritto, infatti, il filosofo di Rammenau tenta di colmare un’importante lacuna nel dibattito teologico dell’epoca1, offre una sintesi complessiva della sua formazione filosofica e sviluppa una prima e impegnativa rielaborazione della filosofia di Kant. Non a caso diversi interpreti del Versuch si sono concentrati sulla valutazione del contributo dato da Fichte ai possibili sviluppi della filosofia pratica kantiana e al suo rapporto con la Religion innerhalb der Grenzen der blossen Vernunft2. In questo contesto, l’indagine fichtiana sulle condizioni di possibilità del concetto di rivelazione viene considerata come una tappa indubbiamente decisiva nel passaggio dalla teologia alla filosofia della religione, che coincide con quello da un´indagine che mira alla definizione scientifica dell’essenza di Dio a una descrizione delle condizioni di possibilità del “senso religioso” come espressione della natura dell’essere umano3.
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5

Gallo, Francesco Luigi. "Tommaso contro se stesso? Pietro Pomponazzi e Tommaso d’Aquino sul problema de anima". Studium. Filosofía y Teología 23, n. 46 (23 dicembre 2020): 191–220. http://dx.doi.org/10.53439/stdfyt46.23.2020.191-220.

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Abstract (sommario):
Questo studio si pone due obiettivi. Innanzi tutto vuole essere un invito alla riconsiderazione del confronto tra Pomponazzi e Tommaso d’Aquino sul problema della natura e dell’immortalità dell’anima umana ingaggiato nelle pagine del De immortalitate animae del 1516. Su questo versante, inoltre, l’auspicio è quello di un ritorno sulla figura del Mantovano che troppo spesso viene confinata nell’ingiusta categoria dei cosiddetti filosofi minori. In secondo luogo questa ricerca intende mostrare l’attualità del confronto tra i suddetti filosofi al fine di farne emergere la rilevanza filosofica anche per la ricerca antropologica contemporanea. Sarà messa in evidenza, infine, la strategia filosofico-argomentativa attuata da Pomponazzi: mettere Tommaso in contraddizione con se stesso.
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6

Duarte, Bruno C. "Filosofia da Física – Física da Filosofia". Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 26, n. 51 (2018): 39–54. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica201826514.

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Abstract (sommario):
The oldest systematic program of German Idealism predicted the emergence of a “large‑scale Physics” that would be given “wings” to rise in the days to come. Similarly, Friedrich Schlegel’s experiments on the paradoxical representation of modern Physics as a “practical science of substance” forced him to radically confront the autonomy of the Philosophy of Nature, one of the dominant issues at the end of the 18th century. Schlegel tried to achieve a “higher Physics” by equating what he called the “Physics of the universe” with a “divine Logic”. This hybrid made him consider “natural Physics” in terms of a “Philosophy of Physics” subsuming within itself a “natural history of nature”. Founded upon an idea of Physics as the quintessence of a science yet to come, unified as a living whole, a Philosophy of Physics necessarily implies a Physics of Philosophy – and urges one to rethink the nature of all philosophy.
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Ferrari, Franco. "Natura e costrizione nel paragone della caverna". ΠΗΓΗ/FONS 2, n. 1 (14 dicembre 2017): 123. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3464.

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Abstract (sommario):
Riassunto: Con il mito della caverna, Platone riprende uno dei motivi centrali del VI libro della Repubblica, ossia i pericoli ai quali si espongono le nature filosofiche se alle loro qualità naturali non viene affiancato un corretto percorso educativo. Con la liberazione dei prigionieri dalla caverna Platone rappresenta la volontà di preservare il “filosofo naturale” dai rischi ai quali lo espone il contatto con le dinamiche sociali e politiche della città malata; soltanto la costrizione educativa permette che il processo di liberazione sia interamente positivo.Parole chiave: mito della caverna, natura filosofica, liberazione, educazioneAbstract: With the myth of the cave, Plato resumes one of the central motives of the Book 6 of the Republic, the dangers to which the philosophical nature is exposed, if its qualities are not accompanied by a proper educational pathway. With the liberation of the prisoners from the cave Plato represents the will to preserve the “natural philosopher” from the risks to which he is exposed by contact with the social and political dynamics of the sick city; only the educational constraint allows the liberation process to be entirely positive.Keywords: myth of the cave, philosophical nature, liberation, education
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Santos, Bento Silva. "A “ideia de filosofia como ciência originária” na preleção friburguense do KNS (= Kriegsnotsemester) de 1919 (GA 56/57) de Martin Heidegger". Veritas (Porto Alegre) 67, n. 1 (30 giugno 2022): e41533. http://dx.doi.org/10.15448/1984-6746.2022.1.41533.

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Abstract (sommario):
Em busca de uma compreensão originária da filosofia entre 1919-1923, que incorpore a experienciação da vida em si e para si, e sem que essa ideia de realização de nossas vivências cotidianas dependa de representações abstratas, Martin Heidegger se confrontará criticamente com o cenário filosófico de sua época: a filosofia neokantiana (especificamente Heinrich Rickert, Paul Natorp, Wilhelm Windelband, e Emil Lask), a fenomenologia (Edmund Husserl e Max Scheler), a hermenêutica e as filosofias da vida (Wilhelm Dilthey, Georg Simmel), entre outros. Para captar essa nova compreensão do pensamento filosófico no quadro de uma concepção hermenêutica da fenomenologia em gestação, o presente artigo abordará os primeiros cinco parágrafos do KNS de 1919 (GA 56/57) à luz tanto do próprio curso como das preleções ministradas na primeira docência na Universidade em Freiburg. Nesses parágrafos a ideia da filosofia, compreendida como “ciência originária da vida” terá seu ponto de partida e seu âmbito problemático na “vida fática”, interpretada como verdadeiro e autêntico Faktum do pensamento.
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Oliveira, Manfredo Araújo de. "“É NECESSÁRIO FILOSOFAR NA TEOLOGIA”: UNIDADE E DIFERENÇA ENTRE FILOSOFIA E TEOLOGIA EM KARL RAHNER". Perspectiva Teológica 36, n. 98 (2 giugno 2010): 15. http://dx.doi.org/10.20911/21768757v36n98p15/2004.

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Abstract (sommario):
Partindo da concepção usual entre os católicos da diferença radical entre filosofia e teologia, K. Rahner vai desenvolver uma tese provocativa: a filosofia é um momento interno que ela mesma pressupõe como sua condição de possibilidade. Ele legitima sua tese tanto teologicamente: a partir da relação entre natureza e graça, revelação e teologia, história universal e história especial da salvação e da revelação; quanto filosoficamente: o ser humano é compreensão de si e da totalidade do ser. A teologia, enquanto atividade humana, está subordinada como qualquer conhecimento, às condições necessárias de todo conhecimento humano. Assim, a filosofia enquanto explicitação transcendental das condições de possibilidade do conhecimento teológico constitui um momento interno de seu próprio trabalho.ABSTRACT: Parting from the usual conception among Catholics about the difference between philosophy and theology, K. Rahner develops a provocative thesis: philosophy is an interior moment which theology itself presupposes as its condition of possibility. He legitimizes his thesis first theologically: the relation between nature and grace, revelation and theology, universal history and the special history of salvation and revelation; and then, philosophically: the human being is self-comprehension and comprehension of the totality of being. Theology, insofar as a human activity, is subordinated as any knowledge to the necessary conditions of all human knowledge. Thus, philosophy, as transcendental expression of the conditions of possibility of theological knowledge, establishes an interior moment of theological activity itself.
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Glombíček, Petr. "The nature of Karl Kraus’ influence on Wittgenstein’s philosophy". Filosofický časopis 71, n. 2 (2023): 229–50. http://dx.doi.org/10.46854/fc.2023.2r.229.

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Tesi sul tema "Natură (filosofie)"

1

CORVINO, PIER FRANCESCO. "Filosofia della natura umana: Henrich Steffens (1773-1845)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Trieste, 2022. http://hdl.handle.net/11368/3010846.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro è una biografia filosofica del filosofo e naturalista Henrich Steffens (1773-1845). Lo scopo dello studio è una ricostruzione storiografica del pensiero dell’autore, calato nei contesti in cui si mosse. Viene accordata particolare attenzione alla sua riflessione antropologico-filosofica e alle implicazioni ecologiche ed interculturali della stessa.
The present work is a philosophical biography of the philosopher and naturalist Henrich Steffens (1773-1845). The aim of the study is a historiographical reconstruction of the author's thought within its cultural contexts. Particular attention is paid to Steffens' anthropological-philosophical reflection and to its ecological and intercultural implications.
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Cugini, Eleonora. "La libertà che si realizza. Normatività immanente e seconda natura nella filosofia di Hegel". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424974.

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Abstract (sommario):
L'oggetto di questa ricerca è il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel. L'obiettivo è quello di dimostrare come tale rapporto metta in luce una 'de- essenzializzazione' dell'essenza della 'vecchia metafisica' senza che ciò significhi allo stesso tempo un mero costruttivismo e dunque una sospensione del giudizio etico su cosa è 'buono’ e ‘libero'. La mia tesi è che il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel permette di indagare il processo di realizzazione dello spirito come un processo di liberazione, determinato da una normatività immanente essenzialmente critica. Prendendo le mosse dal dibattito contemporaneo sul rapporto tra normatività e libertà, con particolare riferimento alle nozioni di 'seconda natura' e di 'vita', affronterò un’indagine degli ultimi paragrafi dell’Antropologia nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche e della figura dell'Autocoscienza nella Fenomenologia dello Spirito (Cap. I). Mettendo in luce il sorgere pre- riflessivo dell’identità speculativa dalla vita nella natura come una 'seconda natura' (Antropologia) e la dimensione essenzialmente relazionale di tale identità individuale (Autocoscienza), delineerò la normatività immanente di tale identità come essenzialmente relazionale, mettendo in luce l'irriducibilità dell’essere umano a una 'prima natura' o a una dimensione pre-sociale. Questa configurazione mi permetterà di passare alla considerazione della sfera socio-politica, in particolare come si articola nel passaggio dalla Psicologia allo Spirito oggettivo nell’Enciclopedia e nel passaggio dalla Moralität alla Sittlichkeit nei Lineamenti di filosofia del diritto (Cap. II). Metterò soprattutto in rilievo come la volontà, in quanto ultima determinazione sistematica dello Spirito soggettivo, esibisca il massimo di esteriorizzazione dell’identità speculativa facendo dell’oggettività una determinazione essenziale dello spirito. La determinazione immanente all’esteriorizzazione, la necessaria determinazione della libertà a realizzare se stessa, non ricade però né in una forma di determinismo né nell’accettazione che tutta la realtà sia la necessaria realizzazione della libertà. Affrontando le posizioni più significative del dibattito tra costruttivisti sociali e realisti etici riguardo la filosofia pratica di Hegel, mostrerò come la strategia hegeliana sembri offrire piuttosto prospettive critiche. Ovvero, come la realizzazione della libertà consista in una critica immanente a una normatività estrinseca, che escluda finitezza e differenza. Tale risultato verrà confrontato con la Dottrina dell’essenza nella Scienza della Logica e in particolare con la sezione finale dedicata alla Wirklichkeit. Attraverso un confronto con la terza critica di Kant, tenterò di mettere in luce come Hegel esibisca la Wirklichkeit come risultato del processo dialettico innescato dalla contraddizione, come categoria della vita e che in quanto tale essa esibisce la necessaria determinazione a manifestarsi dell’essenza. La libertà, come spiega Hegel, consiste proprio nel manifestarsi nella necessità (e non nel suo sparire). La Wirklichkeit, la realtà adeguata al pensiero speculativo, è pertanto una realtà che si configura come manifestazione della contraddizione, ovvero come necessità della contingenza. Le prospettive che si aprono a partire da questa indagine sul rapporto tra l'idea di libertà e la sua realizzazione sono molteplici. Ne rileverò in particolare quelle relative alla nozione di 'biopolitca', di 'identità' e di 'realizzazione della libertà'.
The main subject of my research is the relationship between the practical dimension and the logical dimension within Hegel’s philosophy. The general aim is to show that this relationship consists in a ‘de-essentialisation’ of the notion of essence as conceived in the ‘old metaphysic’. Such de- essentialisation, however, does not result into a mere constructivism and therefore a suspension of ethical judgment on what is ‘good’ and ‘free’. My claim is that the relationship between the practical dimension and the logical dimension of Hegel’s philosophy enables to investigate the process of realisation of the Spirit as a process of ‘becoming free’, determined by an essentially critical immanent normativity. Starting from the contemporary debate on the relationship between normativity and freedom (with particular reference to the notions of ‘second nature’ and ‘life’), I will first investigate the last paragraphs of Hegel’s Anthropology in the Encyclopedia of Philosophical Sciences and the figure of Selfconsciousness in the Phenomenology of the Spirit (Chapter I). I will highlight Hegel’s idea of a pre-reflexive emergence of the speculative identity in nature – in particular as a ‘second nature’ (Anthropology) – and the inherently relational dimension of this individual identity (Selfconsciousness): by so doing, I will I shed light onto the immanent normativity of speculative identity as something essentially relational, emphasizing the irreducibility of the human being to a ‘first nature’ or to some ‘pre-social’ dimension. This premise will lay the ground for my analysis of the socio-political sphere, as is it elaborated in particular in the shift from Psychology to the Objective Spirit in the Encyclopaedia, as well as in the passage from Moralität to Sittlichkeit in the Elements of the Philosophy of Right (Chapter II). 5 I will highlight above all how the will, as the last systematic determination of the Subjective Spirit, exhibits the maximum exteriorization of speculative identity, making objectivity an essential determination of Spirit. The determination immanent in exteriorization (i. e. the necessary determination of freedom to realize itself), however, is not to be conceived either as a form of determinism or as the acceptance that all reality is the necessary realization of freedom. Addressing the most significant positions of the debate between ‘social constructivists’ and ‘ethical realists’ regarding Hegel’s practical philosophy, I will show that Hegel’s offers a rather critical perspective. According to a correct Hegelian insight, the realization of freedom consists in an immanent critique of an extrinsic normativity that excludes finiteness and difference. Third, this results will be read in light of another Hegelian text, namely the Doctrine of Essence in Hegel’s Science of Logic and in particular the final section devoted to Wirklichkeit. Through a comparison with Kant’s third critique, I will highlight how Hegel exhibits the Wirklichkeit as a result of the dialectical process triggered by contradiction, as a category of life. Wirklichkeit exhibits therefore the necessary determination to manifest itself that is typical of ‘essence’. Freedom, as Hegel explains, consists precisely in manifesting itself within necessity (and not in its disappearance). The Wirklichkeit, the reality adequate to speculative thought, is therefore a reality that is charachterized as a manifestation of contradiction, that is, as a necessity of contingency. My investigation into the relationship between the idea of freedom and its realization opens up many new philosophical perspectives. I will particularly highlight the ones relating to the notion of ‘biopolitics’, ‘identity’ and ‘realization of freedom’.
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Martins, Patrícia Carla de Melo [UNESP]. "Filosofia da história no direito natural do Brasil império". Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2014. http://hdl.handle.net/11449/126334.

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Abstract (sommario):
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Le Droit Naturel est le domaine de la connaissance qui a donné lieu à des théories du Droit Moderne et Contemporain. Il a ensuite été développé par les philosophes des Lumières au XVIIIe siècle, du point de vue de l'État Moderne Absolutiste, contrairement à la formation de la société civile. Au XIXe siècle, son approche s'accompagne de la formation de gouvernements constitutionnels en dialogue avec les processus de positivisation de lois dans les constitutions de chaque État. Au XXe siècle, le Droit Naturel est tombé en désuétude, étant remplacé par la Philosophie du Droit, les Droits de l'Homme, Le Droit International et les Droits Fondamentaux. Il y a plusieurs volets coopérant avec le Droit Naturel, ne restant pas limité à un seul brin d'explication. Par conséquent, les supports théoriques du Droit Naturel ont favorisé la construction des catégories conceptuelles de l'État et de la Nation, le pouvoir, le gouvernement, la souveraineté, la société, le contrat social, la violation et la pénalité, la famille, et d'autres; le point le plus élevé de son approche se trouve dans la définition de l'être humain universel. Par l‟idée des universels on a appliqué les axiomes considérés en mesure de construire la réalité sociale et matérielle dans un point de vue moral et éthique supérieur au passé et au présent, composant ainsi une Philosophie de l'Histoire. Cette présentation a pour but de tracer un bref historique du Droit Naturel dans son interface avec l'Histoire des Idées au Brésil Empire
O Direito Natural é a área do saber que deu origem às teorias do Direito Moderno e Contemporâneo. A matriz dessa discussão emergiu no século XVII junto ao Direito Internacional Marítimo. Posteriormente, foi desenvolvida pelos filósofos do Iluminismo, no século XVIII, sob a perspectiva do Estado Moderno Absolutista, em contraste com a formação da sociedade civil. No século XIX, sua abordagem acompanhou a formação dos governos constitucionais, dialogando com os processos de positivação das leis nas cartas constitucionais de cada Estado. No século XX, o Direito Natural caiu em desuso, sendo substituído pela Filosofia do Direito, pelos Direitos Humanos, pelo Direito Internacional e pelos Direitos Fundamentais. São várias as vertentes que colaboraram com o Direito Natural, não permanecendo restrito a uma única vertente explicativa. Sendo assim, os suportes teóricos do Direito Natural favoreceram a construção das categorias conceituais do Estado e da Nação, definindo poder, governo, soberania, sociedade, contrato social, infração e penalidade, família, entre outros; o ponto mais alto da sua abordagem se alojava na definição do ser humano universal. Pela ideia dos universais se aplicavam os axiomas considerados capazes de construir a realidade social e material em uma perspectiva ética e moral superior ao passado e ao presente, compondo assim uma Filosofia da História. Esta apresentação visa a traçar um breve histórico do Direito Natural na sua interface com a História das Ideias do Brasil Império
Natural Law is the area of knowledge that gave rise to the theories of Modern and Contemporary Law. This discussion has emerged in the seventeenth century by the International Maritime Law. It was later developed by the philosophers of the Enlightenment in the eighteenth century, from the perspective of Modern Absolutist State, contrary to the formation of civil society. In the nineteenth century, his approach followed the formation of constitutional governments, dialoguing with the processes of positivization of laws in each State constitutions. In the twentieth century, Natural Law fell into disuse and was replaced by the Philosophy of Law, Human Rights, International Law and the Fundamental Rights. There are several lines cooperating with Natural Law, so it did not remain restricted to a single explanatory line. Thus, the theoretical supports of Natural Law favored the construction of the conceptual categories of the State and the Nation, defining power, government, sovereignty, society, social contract, violation and penalty, family and others; the highest point of his approach was in the definition of universal human being. By the idea of the universals it was applied the axioms considered able to build social and material reality in an ethical and moral perspective superior to past and present, composing a Philosophy of History. This presentation aims to trace a brief history of Natural Law in its interface with the History of Ideas in Brazil Empire
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Martins, Patrícia Carla de Melo. "Filosofia da história no direito natural do Brasil Império /". Franca, 2014. http://hdl.handle.net/11449/126334.

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Abstract (sommario):
Orientador: Ivan Aparecido Manoel
Coorientador: Teresa Maria Malatian
Coorientador: Fernando Catroga
Banca: Ricardo Alexandre Ferreira
Banca: Edgard Leite Ferreira Neto
Banca: José Carlos Garcia de Freitas
Banca: Júlio César Bentivoglio
Resumo: O Direito Natural é a área do saber que deu origem às teorias do Direito Moderno e Contemporâneo. A matriz dessa discussão emergiu no século XVII junto ao Direito Internacional Marítimo. Posteriormente, foi desenvolvida pelos filósofos do Iluminismo, no século XVIII, sob a perspectiva do Estado Moderno Absolutista, em contraste com a formação da sociedade civil. No século XIX, sua abordagem acompanhou a formação dos governos constitucionais, dialogando com os processos de positivação das leis nas cartas constitucionais de cada Estado. No século XX, o Direito Natural caiu em desuso, sendo substituído pela Filosofia do Direito, pelos Direitos Humanos, pelo Direito Internacional e pelos Direitos Fundamentais. São várias as vertentes que colaboraram com o Direito Natural, não permanecendo restrito a uma única vertente explicativa. Sendo assim, os suportes teóricos do Direito Natural favoreceram a construção das categorias conceituais do Estado e da Nação, definindo poder, governo, soberania, sociedade, contrato social, infração e penalidade, família, entre outros; o ponto mais alto da sua abordagem se alojava na definição do ser humano universal. Pela ideia dos universais se aplicavam os axiomas considerados capazes de construir a realidade social e material em uma perspectiva ética e moral superior ao passado e ao presente, compondo assim uma Filosofia da História. Esta apresentação visa a traçar um breve histórico do Direito Natural na sua interface com a História das Ideias do Brasil Império
Abstract: Natural Law is the area of knowledge that gave rise to the theories of Modern and Contemporary Law. This discussion has emerged in the seventeenth century by the International Maritime Law. It was later developed by the philosophers of the Enlightenment in the eighteenth century, from the perspective of Modern Absolutist State, contrary to the formation of civil society. In the nineteenth century, his approach followed the formation of constitutional governments, dialoguing with the processes of positivization of laws in each State constitutions. In the twentieth century, Natural Law fell into disuse and was replaced by the Philosophy of Law, Human Rights, International Law and the Fundamental Rights. There are several lines cooperating with Natural Law, so it did not remain restricted to a single explanatory line. Thus, the theoretical supports of Natural Law favored the construction of the conceptual categories of the State and the Nation, defining power, government, sovereignty, society, social contract, violation and penalty, family and others; the highest point of his approach was in the definition of universal human being. By the idea of the universals it was applied the axioms considered able to build social and material reality in an ethical and moral perspective superior to past and present, composing a Philosophy of History. This presentation aims to trace a brief history of Natural Law in its interface with the History of Ideas in Brazil Empire
Resume: Le Droit Naturel est le domaine de la connaissance qui a donné lieu à des théories du Droit Moderne et Contemporain. Il a ensuite été développé par les philosophes des Lumières au XVIIIe siècle, du point de vue de l'État Moderne Absolutiste, contrairement à la formation de la société civile. Au XIXe siècle, son approche s'accompagne de la formation de gouvernements constitutionnels en dialogue avec les processus de positivisation de lois dans les constitutions de chaque État. Au XXe siècle, le Droit Naturel est tombé en désuétude, étant remplacé par la Philosophie du Droit, les Droits de l'Homme, Le Droit International et les Droits Fondamentaux. Il y a plusieurs volets coopérant avec le Droit Naturel, ne restant pas limité à un seul brin d'explication. Par conséquent, les supports théoriques du Droit Naturel ont favorisé la construction des catégories conceptuelles de l'État et de la Nation, le pouvoir, le gouvernement, la souveraineté, la société, le contrat social, la violation et la pénalité, la famille, et d'autres; le point le plus élevé de son approche se trouve dans la définition de l'être humain universel. Par l‟idée des universels on a appliqué les axiomes considérés en mesure de construire la réalité sociale et matérielle dans un point de vue moral et éthique supérieur au passé et au présent, composant ainsi une Philosophie de l'Histoire. Cette présentation a pour but de tracer un bref historique du Droit Naturel dans son interface avec l'Histoire des Idées au Brésil Empire
Doutor
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Samuelsson, Lars. "The moral status of nature : reasons to care for the natural world". Doctoral thesis, Umeå : Institutionen för idé- och samhällsstudier, Umeå universitet, 2008. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-1612.

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Villanova, Marcelo Gross. "Lei natural e lei civil na filosofia política de Thomas Hobbes". reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2004. http://hdl.handle.net/10183/165433.

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Abstract (sommario):
Hobbes opera um arranjo argumentativo de forma a estruturar um novo esqueleto conceitual dos termos principais do seu original projeto politico-filosófico. O presente trabalho pretende dar conta de percorrer o labirinto argumentativo, que envolve a inclusao e a exclusao dos ambitos de validade entre lei natural e lei positiva. A trajetória intelectual hobbesiana é permeada por definições contrastantes entre termos e atua na direção de fazer com que uma possvel contenda sobre a extensao ou preeminencia entre os termos se dissipe, afrouxando a contraposição entre eles. Imagina-se ter um ganho de compreensao desse n6 com que amarra a lei natural e a lei civil, atendo-se a s suas articulaC6es. A exposição visa apontar alguns elementos-chaves da tessitura fina da relação entre lei natural e lei positiva, como, por exemplo, razão natural, razão soberana, ação e intenção, direito de resistência,"silencio da lei". Utiliza-se de partes da peça Antígona de Sófocles para ilustrar alguns dos seus pontos, somando a ela interpretações modernas que podem ser sugestivas do movimento teórico hobbesiano. Identifica-se, ao final, na literatura crtica, várias afirmações dos interpretes quanto a s reconciliações conceituais com que Hobbes opera e sugere-se que esse pode tambem ser o caso na relação entre lei natural e lei civil. Alem disso, propõe-se que esses elementos-chaves podem ser as pistas para percorrer esse labirinto argumentativo.
Hobbes makes a theoretical arrangement in order to structure a new skeleton of conception from main terms of his political and philosophical original project. The present text intends to search his theoretical labyrinth, which involves the spheres of inclusion and the exclusion between law of nature and civil law. The Hobbes~ way of argue is building with contrast definitions, but he pleads they are no antagonism. The author seeks understand how the links between right of nature and civil right are articulated. For this, he exposes key elements as natural right, reason of commonwealth, action and intention, right of self-defence, "silence of law". He lays hold of Antigone by Sofocles and modern interpretations hereof illustrate points of this presentation. In the end, it is showed opinions of specialists, who mention conceptual reconciliations in his system. It is suggested that conceptual reconciliation meet the case to describe the relationship between law of nature and civil law and also, the key elements are the traces to roam about his theoretical labyrinth.
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Gisondi, Giulio. "La nozione di vinculum tra filosofia naturale e filosofia politica. Magia e modernità nel pensiero di Giordano Bruno". Thesis, Paris 4, 2017. http://www.theses.fr/2017PA040014.

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Abstract (sommario):
Cette recherche se constitue comme un parcours généalogique dans la pensée naturelle et politique de Giordano Bruno autour de la notion de « vinculum » ‘lien’ ou ‘relation’, à travers la reconstruction de son origine et de son élaboration à partir des écrits magiques jusqu’aux dialogues italiens et aux premiers ouvrages latins. L’exigence est de retracer dans l’œuvre ainsi que dans l’expérience intellectuelle et biographique du Nolain, quelle est la relation entre philosophie naturelle et politique et comment elle se constitue. En d’autres termes, il s’agit de comprendre si l’analyse du politique pourrait être déliée ou réellement distinguée de l’étude de la nature ou si elle prendrait plutôt son point d’origine et se développerait au cœur de la connaissance de la physis : isoler et analyser quel que soit le rôle et la fonction que la notion de « vinculum » assume entre la réflexion métaphysique et anthropologique de Bruno. Ces questions constituent le problème de fond qui anime ce travail et auquel j’ai essayé de répondre dans ces pages, bien que conscient du caractère jamais définitif et ouvert de cette réponse comme pour chaque recherche
This research is a genealogic study of the natural and political thought of Giordano Bruno, about the notion of «vinculum», ‘bond’ or ‘relation’, by the reconstruction of its origin and development from the magic writing to the Italians dialogues and the firsts Latins works The necessity of this work is to track down the Bruno’s opera and in his intellectual and biographic experience which is the relation between natural and political philosophy. In others words, the work lies in understanding if is possible to separate and distinguish the analysis of the politic from the nature; or the political thought is originate and it is inseparable from the reflection about the physis: isolating and analyzing which is the role and the function of the notion of «vinculum» between the metaphysical and anthropological reflection of Giordano Bruno. Those questions constitute the problem of this research and to which I try to respond in theses pages, even if conscious of the character never complete of this answer, as well as every research
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FOLLESA, LAURA. "L’economia della natura e il respiro del mondo. La filosofia della natura di Swedenborg tra Herder e Schelling (1770-1810)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266499.

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Abstract (sommario):
The central role of the notion of ‘life’ mainly characterises the dialogue between Naturphilosophie and the sciences between the end of the Eighteenth and the first decades of the Nineteenth Century in Germany. Many problems and topics, from the relation Infinite-finite to that between inorganic matter and living beings, rely on this concept. Especially in the period between 1770 and 1810, authors such as Herder, Goethe and Schelling tried to provide a philosophical explanation of the genesis of the cosmos and that of the single organisms. In so doing, they pursued an understanding of how the coexistence of unity and variety in every part of the universe, and the concurrence of the ‘economy’ of the whole and the individual development, are possible. This led them to a dynamic idea of nature: a continual transformation or metamorphosis of forms takes place according to the repetition, in different ways, of a unique model or ‘typus’ and suggests the view of the world as an organism, according to the old formula that ‘the great’ corresponds to the ‘small’. For a better understanding of these problems, it is useful to consider them also from a historical point of view, taking into account some of the sources of the German thought of these decades about life and nature. In this perspective, Emanuel Swedenborgʼs philosophy of nature can be considered as a paradigm for many concepts, all related to the problem of life, which are very important for the German philosophers such as Herder and Schelling. For this reason, I will consider the reception of his ideas and works in Germany during the years from 1760 to 1810, taking advantage, in particular, of the reviews of his scientific and philosophical writings, and of the survey of the presence of his works and translations in the catalogues of the private libraries of philosophers. A big part of this thesis is devoted to the analysis of Swedenborg’s, Herder’s and Schelling’s writings (some of which are not available in Italian language yet), in order to make a comparison and show the connections among their ideas, which still partially need a thorough consideration.
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Silva, Vinicius Carvalho da. "A interpretação filosófica da mecânica quântica de Werner Heisenberg: ontologia matemática e a crise nos fundamentos da lógica clássica". Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2012. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=5056.

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Abstract (sommario):
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
Qual a Filosofia da Natureza que podemos inferir da Física Contemporânea? Para Werner Karl Heisenberg, prêmio Nobel de Física de 1932, a ontologia da Ciência Moderna, estruturada no materialismo, no mecanicismo e no determinismo já não pode servir de fundamento para a nova Física. Esta requer uma nova base ontológica, onde o antirrealismo, seguido de um formalismo puro, aparece como o princípio basilar de uma nova Filosofia Natural. Este trabalho visa investigar o pensamento filosófico, a ontologia antirrealista, formalista, a abordagem da tradição filosófica e da história da ciência de Werner Heisenberg e sua contribuição para a interpretação da mecânica quântica.
What is the Philosophy of Nature that we can infer from the Contemporary Physics? For Werner Karl Heisenberg, Nobel Prize in Physics in 1932, the ontology of modern science, based on materialism, mechanism and determinism may no longer be the basis for the new physics. This requires a new ontology_based, where anti-realism, followed by a pure formalism, appears as the basic principle of a new Philosophy of Nature. This study aims to investigate the philosophical thought, the anti-realist ontology, formalistic approach to the philosophical tradition and the history of science of Werner Heisenberg and his contribution to the interpretation of quantum mechanics.
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Larruscahim, Márcio. "Os elementos da filosofia de Hume". reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2008. http://hdl.handle.net/10183/13821.

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Abstract (sommario):
O presente trabalho procura mostrar que para Hume poder fazer as distinções que ele pretende fazer no início do Tratado da Natureza Humana, entre impressões e idéias e entre idéias da imaginação e idéias da memória, Hume precisa ter recurso a elementos que não são dados empiricamente, como a crença em um mundo externo, atitudes em relação a percepções (crença) e propensões da mente. No entanto, argumentamos que estes não são nem pressupostos irrefletidos de Hume, nem medidas de contenção usadas quando problemas começam a aparecer, mas que constituem elementos imprescindíveis de sua filosofia, amplamente trabalhados por ele, e sem os quais a compreensão de sua filosofia ficaria severamente prejudicada.
The present work tries to show that, for Hume to be able to make the distinctions he intends to make at the beginning of A Treatise of Human Nature, between impressions and ideas, and between ideas of imagination and ideas of memory, Hume needs to make use of elements which are not given empirically, such as belief in an external world, attitudes towards perceptions (belief), and propensities of the mind. However, we argue that they are neither unexamined presuppositions made by Hume, nor accessory measures used to solve problems as they begin to show up in his philosophy; rather, they are necessary elements of his philosophy, thoroughly worked by him, and without which the understanding of Hume’s philosophy would become very limited.
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Libri sul tema "Natură (filosofie)"

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Zdeněk, Kratochvíl. Filosofie živé přírody. Praha: Herrmann a synové, 1994.

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Kratochvíl, Zdeněk. Filosofie živé přírody. Praha: Herrmann a synové, 1994.

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3

Iovino, Serenella. Filosofie dell'ambiente: Natura, etica, società. Roma: Carocci, 2004.

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4

Hegel, Georg Wilhelm Friedrich. La filosofia della natura. Milano: Guerini e associati, 1994.

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5

Elders, Leo. La filosofia della natura di San Tommaso d'Aquino: Filosofia della natura in generale, cosmologia, filosofia della natura organica, antropologia filosofica. Città del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana, 1996.

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6

Golubev, A. N. Osnovy naturalʹnoĭ filosofii. Moskva: RĖFIA, 1997.

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Campanella, Tommaso. Compendio di filosofia della natura. Santarcangelo di Romagna (Rimini): Rusconi libri, 1999.

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Tomatis, Francesco. Filosofia della montagna. Milano: Tascabili Bompiani, 2005.

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Natoli, Salvatore. Dialogo su Leopardi: Natura, poesia, filosofia. Milano: B. Mondadori, 1998.

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10

Ciaravolo, Pietro. Homo-Natura: Per una filosofia dell'ambiente. Cosenza, Italy: Edizioni Brenner, 1989.

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Capitoli di libri sul tema "Natură (filosofie)"

1

Alliney, Guido. "Rivoluzioni scientifiche nella filosofia della natura medievale?" In Textes et Etudes du Moyen Âge, 1–18. Turnhout: Brepols Publishers, 2008. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00713.

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2

Pavlincová, Helena. "Dopisy Jana Patočky Robertu Konečnému". In Filosofie jako životní cesta, 88–107. Brno: Masaryk University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.5817/cz.muni.p210-9458-2019-5.

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Abstract (sommario):
The contribution contains 11 unpublished letters of Jan Patočka from 1935–1967 supplemented with the author’s comments and explanations. The addressee of the letters, the nature of which is friendly and rather private, was the Brno philosopher, poet and psychologist Robert Konečný. The author devotes the introduction to the illumination of the origins of the letters and the description of the lives of both friends, whose actions, thought and unquestionable moral authority make them integral figures of the humanist tradition of Czech philosophy.
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3

Chiurco, Carlo. "Anselmo filosofo dell’infinito: la natura elenctica dell’unum argumentum". In Anselmo d’Aosta e il pensiero monastico medievale, 237–48. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.nutrix-eb.5.112919.

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4

Linguiti, Alessandro. "Prospettiva pitagorica e prospettiva platonica nella filosofia della natura di Proclo". In Monothéismes et Philosophie, 195–213. Turnhout: Brepols Publishers, 2007. http://dx.doi.org/10.1484/m.mon-eb.4.00043.

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5

Palmeri, Pietro. "Elementi di filosofia della natura nelle «Questiones naturales» di Adelardo di Bath". In Textes et Etudes du Moyen Âge, 309–24. Turnhout: Brepols Publishers, 2008. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00727.

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6

Leone, Giuliana. "L’errore nella scuola di Epicuro". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 55–83. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2024. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-734-5.06.

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Abstract (sommario):
L’esame di testi epicurei trasmessi nei papiri ercolanesi o attraverso la tradizione manoscritta medievale consente di studiare l’ampiezza e la profondità di applicazione della nozione di errore nella scuola di Epicuro in più ambiti, dall’epistemologia all’etica, dalla filologia alla pedagogia. Si comprende come Epicuro e i suoi, nella consapevolezza che la possibilità di errare è insita nella natura atomica dell’individuo, si siano impegnati, da un lato, nella ricerca di precise indicazioni di metodo da fornire agli allievi per evitare di incorrere nell’errore o per correggerlo, e, dall’altro, nella spietata messa a nudo degli errori più o meno in malafede degli avversari e degli ignoranti.
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Talarico, Andrea. "Strategia polemica e modalità dell’invettiva nell’Apologia di Annibal Caro". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 69–92. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-727-7.05.

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Abstract (sommario):
Il contributo mira a ricostruire gli aspetti principali della strategia polemica impiegata da Annibal Caro nell’Apologia degli academici di Banchi di Roma contro messer Lodovico Castelvetro (princeps: Parma, Viotti, 1558). Si è tentato di mostrare alcuni dei modelli impiegati da Caro nella sua invettiva contro Castelvetro e, attraverso l’analisi delle sezioni che compongono l’opera e delle “maschere” fittizie che le hanno composte nella finzione letteraria (Buratto, Predella, Fedocco, Pasquino), di mostrare gli aspetti salienti del programma polemico cariano. Programma che coinvolgeva aspetti di varia natura (modelli letterari, lingua, paratesto e struttura), mediante il riconoscimento dei quali si cerca di mostrare le modalità di funzionamento dell’Apologia a livello macrotestuale.
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Giusti, Elena. "La Didone virgiliana e la poetica dell’errare". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 85–107. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2024. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-734-5.07.

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Abstract (sommario):
La tematica dell’errare accompagna la storia della letteratura latina con una semantica che abbraccia tanto le peregrinazioni dell’epica quanto la perdita del sé e il vagare proprio dell’invasamento bacchico tragico. Questo contributo ricapitola alcune tappe dell’uso metapoetico dell’error nella letteratura di età repubblicana, per poi soffermarsi sulla loro rievocazione nell’Eneide, e in particolar modo nell’episodio di Didone. Eroina “errante” par excellence (come proposto da un’antica etimologia del suo nome tramandataci da Timeo), Didone nell’Eneide diventa vero e proprio simbolo della “deviazione” dalle logiche storiche e morali che governano il poema. Allo stesso tempo, la regina è anche capace di rievocare e commentare gli “errori” del poeta, mettendo luce su un’inconsistenza temporale del poema per esporre l’intera natura fittizia e anacronistica del suo incontro con Enea.
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Di Daniele, Elisa. "Un aberrante virtuosismo: originalità e anomalia nello Scutum pseudo-esiodeo". In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 3–18. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2024. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-734-5.03.

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Abstract (sommario):
Appesantito da uno stile che non lascia quasi nulla all’immaginazione, L’Ἀσπίς, breve poema di incerta attribuzione, reca uno dei primi esempi di ekphrasis, la descrizione dello scudo di Eracle che sembra intrattenere un dialogo costante con quello di Achille (Hom. Il. XVIII 478-608). Benché nell’opera abbondino le espressioni e formule omeriche e sia innegabile la dipendenza dallo stesso patrimonio tradizionale, è tuttavia evidente quanto l’autore ami giocare con gli strumenti espressivi di matrice omerica per ottenere un effetto straniante. Il bisogno di stupire attraverso l’eccesso, l’ossessione per la minuzia e l’inusuale accostamento di parole sono le sue più evidenti peculiarità: il duplice obiettivo di questo contributo è quello di offrire una sintetica rassegna delle più significative interpretazioni critiche del poemetto e insieme di esaminare gli elementi di difformità rispetto alla tradizione, la deviazione dalla norma e l’eccesso espressivo che lo caratterizzano per tentare di comprenderne l’intima natura.
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Løvoll, Helga Synnevåg. "Naturen som rom: Filosofisk samtale gjennom erfaring i natur". In Rom og sted: Religionsfaglige og interdisiplinære bidrag, 189–206. Cappelen Damm Akademisk/NOASP, 2020. http://dx.doi.org/10.23865/noasp.110.ch10.

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Abstract (sommario):
In this text, nature is explored as a space for recognition, seen from an outdoor pedagogical perspective. Through guidance in outdoor living (friluftsliv) in small groups, a working form is presented that aims to inspire nature-friendly value orientation. This method of work is primarily known as an experience-based practice and is only partially articulated as a philosophical project. Inspired by Arne Johan Vetlesen’s demand for a paradigm shift in environmental ethics (Vetlesen, 2015), outdoor recreation pedagogical practice may be an answer to an interpretation of how “experiential ecocentric ethics” may be an alternative to exceeding the recognition of nature’s inherent value. Special qualities in the perception of place and space are central to understanding the uniqueness of outdoor living for the philosophical conversation. By analysing various characteristics of outdoor pedagogical practice, the value of this practice is discussed to develop a philosophical conversation. Finally, a proposal for virtues is presented to bridge the gap between philosophy, psychology and know-how.
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Atti di convegni sul tema "Natură (filosofie)"

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Aranguren Urroz, Gaizka. "Arras Baztan (Absolutamente Baztan) o cuando la gestión del PCI es también desarrollo local". In I Simposio anual de Patrimonio Natural y Cultural ICOMOS España. Valencia: Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/icomos2019.2020.11770.

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Abstract (sommario):
En este artículo se presenta el proceso de elaboración de la Marca Identitaria Arras Baztan (Absolutamente Baztan), elaborada con el objetivo de dotar de identidad de marca a un espacio territorial previamente definido, en este caso el valle de Baztan, ubicado en las estribaciones más occidentales del Pirineo. Es el municipio más extenso de Vasconia y está compuesto por 15 localidades. A través de un proceso participativo que analizó el imaginario colectivo baztanés, se creó la marca Arras Baztan, que protegerá y promoverá los modelos productivos que respeten y mantengan el paisaje natural y cultural referido. Además, de cara a la proyección exterior, la marca Arras Baztan se promoverá sobre la base de los elementos y referentes del imaginario colectivo de sus habitantes; siguiendo la filosofía del auzolan y facilitando la colaboración entre agentes socioeconómicos y las vecinas y vecinos del valle.
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Araújo Nacimento, Rafael, Icaro Celio Carvalho, Cecilia Mitie Ifuki Mendes e Luiz Carlos Demattê Filho. "IMPACTO NA SUSTENTABILIDADE DA PRODUÇÃO DE FRANGOS DE CORTE A PARTIR DA TRANSIÇÃO DE UM SISTEMA CONVENCIONAL PARA UM SISTEMA BASEADO NA FILOSOFIA DA AGRICULTURA NATURAL". In 59º Congresso da SOBER e 6º EBPC 2021. ,: Even3, 2021. http://dx.doi.org/10.29327/soberebpc2021.341469.

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RODRIGUES, DENISE APARECIDA, WINTER ÉRIK DE OLIVEIRA, ANA CLAUDIA ROCHA BRAGA e ROBERTA MENDES DE JESUA. "BIOMIMÉTICA COMO ESTRATÉGIA PARA SUSTENTABILIDADE: UM OLHAR SOBRE A PRODUÇÃO ACADÊMICA NO BRASIL". In II Brazilian Congress of Development. DEV2021, 2021. http://dx.doi.org/10.51162/brc.dev2021-0060.

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Abstract (sommario):
Está claro que as diversas crises enfrentadas atualmente pela humanidade estão relacionadas impreterivelmente ao mau uso de capital, seja natural, humano, financeiro ou social. Dentre as questões ambientais, o mundo se debate na busca pela sustentabilidade no uso dos recursos naturais. Uma das linhas apontadas de ação para o enfrentamento das mudanças climáticas e seus efeitos negativos, e busca pela sustentabilidade é o investimento em novas tecnologias. A biomimética se apresenta como uma das estratégias para solucionar a problemática ambiental, como ciência que integra biologia, tecnologia e filosofia, e as vantagens do estudo da biomimética podem ser observadas em muitas finalidades. Assim, o presente estudo teve o objetivo de fazer um levantamento bibliográfico da produção brasileira sobre biomimetismo e sua intersecção com a sustentabilidade nos últimos 30 anos. Foram compilados 33 trabalhos, dentre artigos de revistas científicas, teses e dissertações, e trabalhos em anais de eventos científicos. A maioria das pesquisas nessa área foi realizada no estado de São Paulo e em instituições públicas, especialmente Universidades Federais. Em sua maioria, os trabalhos se concentraram nas áreas de engenharia ou mecânica, e em estudos teóricos da gestão e reflexões de empresas. Sendo assim, demonstra-se a necessidade de fortalecer tais instituições se quisermos fazer um bom uso dos recursos naturais, e atingir um dos maiores desafios da atualidade que é a sustentabilidade.,
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Sandoval Vásquez, Juan Carlos. "El Ecuador, original, volviendo a los origenes: en busca de los principios del ordenamiento territorial ancestral". In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6125.

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Abstract (sommario):
El Ecuador está experimentado importantes cambios, entre ellos, la adopción de un nuevo paradigma de Desarrollo, el Sumak Kawsay, que emerge de la filosofía de los pueblos originarios y es incorporado en la Constitución Política del Ecuador como el Régimen y Derechos del Buen Vivir y Derechos de la Naturaleza. Otro cambio significativo es la importancia conferida al Ordenamiento Territorial al amparo de un nuevo marco normativo y una masiva experiencia de planificación en todos los niveles de gobierno. En este contexto están emergiendo también los Planes de Vida de los Territorios de las Comunidades Indígenas. Este trabajo inicial no busca dar respuesta a una pregunta previamente planteada, al contrario pretende presentar el tema y concluir con varias preguntas, cuyas futuras respuestas podrían iluminar el camino de esta investigación en busca de religar la relación del mundo occidental con la naturaleza a través de mirar a quienes jamás se han separado de ella. Ecuador is experiencing important changes, in them, the adoption of a new Developmental paradigm, the Sumak Kawsay, that arises from the philosophy of indigenous settlements and has been incorporated in the political Constitution of Ecuador as the Regime and Rights of Good Living and the Rights of Nature. Another significant change conferred importance to Land Planning under a new regulatory framework and a massive experience of planning at all levels of government. In this context, there are also emerging the Life Plans of the Territories of the Indigenous Communities. This work does not intend to answer a previously posed question, but on the contrary, it seeks to present the theme and conclude with various questions, whose future answers could potentially pave the way of linking the relationship of the Western world with nature by looking at those who never separated from it.
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Severi, Ivan. "Oltre la marginalitá: etnografia di una struttura di reinserimento per ex tossicodipendenti". In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8024.

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Abstract (sommario):
Attraverso il caso di studio specifico di Cà dell’Arcoveggio tratterò la questione della tossicodipendenza come costitutiva di marginalizzazione sociale, e di quali strategie sono state messe in atto per consentire ai soggetti che abitavano la struttura di uscire da questo tipo di categorizzazione. Nella prima parte dell’articolo esporrò brevemente alcune delle caratteristiche dei soggetti trattati che contribuiscono a rinchiuderli nella categoria della marginalità. Successivamente descriverò la filosofia alla base di Cà dell’Arcoveggio e la metodologia educativa messa in atto. Nella terza parte mi occuperò delle pratiche adottate al fine di istituire un rapporto tra la struttura ed il quartiere circostante, tra i soggetti che ospitava e i cittadini provenienti dall’esterno. Infine mostrerò come alcuni importanti cambiamenti abbiano radicalmente ridimensionato la portata sperimentale del progetto. Through the specific case study of Cà dell'Arcoveggio I will treat the issue of drug addiction as a cause of social marginalization, and will discuss which strategies have been put into place to remove the inhabitants from this categorization. In the first section of the article I will briefly explain some of the characteristics of the subjects treated that contribute to their placement in the category of marginality. Then I will describe the underlying philosophy and methodology of the Cà dell'Arcoveggio educational intervention. In the third section I will deal with the practices put in place in order to establish a relationship between the physical structure and the surrounding district and between the subjects and residents of the neighborhood. In the final section I will present how some crucial changes have radically decreased the experimental nature of the project.
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Silva, Katrine Silva da, Wanderley Vitorino da Silva Filho e RITA DE CASSIA MOTA TEIXEIRA DE OLIVEIRA. "Uma Proposta Didática Sobre a Natureza das Ciências a partir da Obra "Newtonianos no Mercado: Dos Primeiros Professores Universitários aos Professores Independentes e/ou Itinerantes de Filosofia Natural e Experimental na Inglaterra do Século XVIII"." In XXXII Congresso de Iniciação Científica. Manaus, Amazonas: Even3, 2024. http://dx.doi.org/10.29327/xxxii-congresso-de-iniciacao-cientifica-380957.767796.

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Alemán, Laura. "BAJO EL SOL. Nnotas sobre los Parques Escolares de Vaz Ferreira". In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Universitat Politècnica de Catalunya, Grup de Recerca en Urbanisme, 2024. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.12707.

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Abstract (sommario):
This paper is part of a line of research exploring the link between architecture and philosophy during the period framed in Uruguay by the 1875 military uprising and the 1933 coup d’état. Within this framework, it approaches Carlos Vaz Ferreira´s project School Parks proposed in 1900 to subject it to a double analysis: the author´s socio-pedagogical ideology and its adopted versions after being taken by the architects of that time. It then bridges the Uruguayan philosopher’s intense crusade and the architectural culture of the time, focusing on a controversial challenge that affects the Carlos Real de Azua’s so-called «buffer society» of the time. In short, it tries to catch the mentioned project's theoretical clues and put them into action with the plural voice of architects. Keywords: urban space, nature, public education, Carlos Vaz Ferreira Este trabajo integra una línea de investigación que explora el vínculo entre arquitectura y filosofía durante el lapso delimitado en Uruguay por el motín militar de 1875 y el golpe de estado de 1933. En este marco, aborda el proyecto de Parques Escolares propuesto en 1900 por Carlos Vaz Ferreira y procura someterlo a una doble lupa: el ideario socio-pedagógico del autor y las versiones que adopta cuando es recogido por los arquitectos de la época. Tiende entonces un puente entre la intensa cruzada del filósofo uruguayo y la cultura arquitectónica del momento, con foco en una polémica apuesta que conmueve a la “sociedad amortiguadora” -como diría Carlos Real de Azúa- de esos tiempos. Intenta, en suma, apresar las claves teóricas del citado proyecto y ponerlo en juego con la voz plural de los arquitectos. Palabras clave: espacio urbano, naturaleza, educación pública, Carlos Vaz Ferreira.
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