Articoli di riviste sul tema "Consiglio regionale della Toscana"

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Absalom, Roger. "I deputati toscani all'assemblea costituente. Profili biografici, edited by Pier Luigi Ballini, Florence, Edizioni dell'Assemblea, Regione Toscana Consiglio Regionale, 2008, 610 pp." Modern Italy 15, n. 4 (novembre 2010): 509–10. http://dx.doi.org/10.1080/13532944.2010.507368.

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Floridia, Antonio. "Le elezioni comunali in Toscana dal 1993 al 2004. Gli effetti delle nuove regole, i partiti, le coalizioni, i "nuovi" sindaci". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 54, n. 2 (31 dicembre 2005): 5–91. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12718.

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Abstract (sommario):
L’obiettivo di questo lavoro quello di fornire un bilancio critico e una valutazione degli effetti che l’applicazione della legge 81 del 25 marzo 1993 ha prodotto sui sistemi politici locali della Toscana: una legge che è stata più volte, e da più parti, definita come il frutto migliore della convulsa fase di crisi e di transizione che hanno vissuto le istituzioni politiche del nostro paese nel corso degli anni Novanta, – «un esempio di ingegneria istituzionale sostanzialmente andato a buon fine», come è stato detto –, ma di cui oggi, a distanza di anni, e dopo tre cicli elettorali, si possono cominciare a cogliere meglio le complesse implicazioni, individuando i processi di mutamento che le nuove regole hanno indotto, o con i quali esse si sono intrecciate, nel comportamento degli elettori e nelle strategie degli attori politici. Ad oltre dodici anni dall’approvazione di questa legge, tutti i Comuni hanno già sperimentato per almeno tre volte il nuovo sistema elettorale. È possibile quindi disporre oggi di una mole rilevante di dati che permettono di valutare le modalità di funzionamento del nuovo sistema elettorale. Concentrare poi l’attenzione su una sola regione, la Toscana nel nostro caso, corrisponde ad un esigenza conoscitiva di particolare rilievo, proprio perché, come rilevava Giacomo Sani nella Prefazione ad uno degli studi più completi sull’argomento, apparso dopo la tornata elettorale del 1999, ciò che emerge sono appunto «le forti differenze a base regionale» che hanno caratterizzato l’impatto della nuova legge elettorale. In questa ricerca, dunque, siamo partiti dalle specificità del sistema politico toscano, cominciando ad analizzare alcuni aspetti del voto amministrativo nel corso degli anni Ottanta e cercando di misurare, per quanto possibile, i mutamenti che il nuovo sistema elettorale ha prodotto. I comuni considerati dalla ricerca sono quelli che, sulla base dei dati del Censimento 1991, e poi di quello del 2001, hanno superato i 15 mila abitanti e per i quali, dunque, la nuova legge prevede un sistema elettorale a doppio turno: per la Toscana, si tratta di 51 comuni. Per questi comuni è stato predisposto un data base completo, oggi anche consultabile via internet, comprendente tutti i dati relativi alla partecipazione elettorale, i voti riportati dai candidati e dalle liste collegate, i seggi attribuiti a ciascuna lista. Generalmente, i dati sono stati analizzati anche sulla base delle diverse classi demografiche dei comuni e della diversa ampiezza dei consigli comunali5, e sulla base dei diversi cicli elettorali, in modo da consentire confronti omogenei
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Grava, Massimiliano, e Giancarlo Macchi Janica. "Gli idronimi della Toscana". História, histórias 11, n. 21 (21 marzo 2024): 134–61. http://dx.doi.org/10.26512/rhh.v11i21.51750.

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Abstract (sommario):
In questo contributo si esamineranno i risultati di un progetto di ricerca dedicato alla georeferenziazione degli idronimi della Toscana tra il XIX secolo e oggi. Uno studio, effettuato per mezzo di una collazione di informazioni provenienti dalle banche dati geografiche attuali e dalla cartografia storica, grazie al quale sono stati ricostruiti, in ambiente GIS e per l’odierno territorio regionale, i nomi e le specifiche geometriche dei fiumi presenti nelle diverse soglie informative. In questa ricerca, cofinanziata dal SITA della Regione Toscana e dal CIST, sono stati pertanto, in forma diacronica, ricostruiti in formato vettoriale persistenza, trasformazione e scomparsa dei toponimi idrografici dal 1835 ad oggi. La modellazione della banca dati, ancorata all’archivio topografico toponomastico delle geometrie lineari e puntuali della Carta Tecnica Regionale, trae origine dal database geografico prodotto per la raccolta delle informazioni toponomastiche puntuali e areali di questo stesso territorio confluite del progetto RE.TO.RE.
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Nappini, Stefania, e Leonardo Dapporto. "I Macrolepidotteri del Parco Regionale della Maremma (Toscana) (Lepidoptera)". Memorie della Società Entomologica Italiana 88, n. 1 (30 giugno 2009): 177. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2009.177.

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Abstract (sommario):
Nel presente lavoro sono riportate le attuali conoscenze faunistiche sui macrolepidotteri del Parco Regionale della Maremma. I dati provengono da materiale bibliografico e da quattro anni di ricerche effettuate con svariate tecniche di raccolta. Sono state censite 448 specie. Infine la fauna viene delineata in base alle principali caratteristiche ecologiche delle specie censite.
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Frignani, F., C. Angiolini, F. Selvi e V. De Dominicis. "La Flora vascolare della Riserva Naturale Regionale “Cornate-Fosini” (Toscana Meridionale)". Webbia 59, n. 2 (gennaio 2004): 395–455. http://dx.doi.org/10.1080/00837792.2004.10670777.

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Neri, Serneri Simone. "Guerra, guerra civile, liberazione La Toscana nella crisi del fascismo e dello Stato nazionale 1943-1944". ITALIA CONTEMPORANEA, n. 265 (giugno 2012): 535–51. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265001.

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Abstract (sommario):
Cosa significň per la Toscana l'esperienza della guerra, della guerra civile e della Resistenza? Quale fu l'apporto della Toscana alla ricostruzione dello Stato nazionale dopo la crisi innescata dal crollo del fascismo? L'articolo risponde a questi interrogativi ripercorrendo sinteticamente l'impatto della guerra sul consenso al regime in Toscana, l'occupazione tedesca e il ricorso della Rsi alla guerra civile, intesa come violenza sistematica contro avversari e popolazione civile per fondare un nuovo ordine politico. Si evidenziano le peculiaritŕ della regione nel contesto della guerra nella penisola, perché essa fu retroterra del fronte e ciň accelerň notevolmente le dinamiche dell'occupazione e della Resistenza. Si sottolineano il radicamento del partigianato nelle specifiche condizioni del rapporto cittŕ-campagna e il parallelo affermarsi del Comitato toscano di liberazione nazionale, anche grazie alla scelta decisiva dell'autogoverno e dell'insurrezione, una scelta di grande rilievo nella ancora breve storia del movimento di Resistenza. Quelle esperienze aprirono una prospettiva di liberazione sociale e culturale e furono determinanti, al di lŕ del consenso piů o meno esteso, per infrangere i tradizionali assetti moderati e fondare una nuova identitŕ regionale.
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Profeti, Stefania. "LE ELEZIONI REGIONALI 2010 IN TOSCANA: UNA SINISTRA IN DIFFICOLTÀ MA SENZA ALTERNATIVE". Quaderni dell Osservatorio elettorale QOE - IJES 64, n. 2 (30 dicembre 2010): 5–42. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9719.

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Abstract (sommario):
In Toscana le elezioni del 28 e 29 marzo 2010 si sono svolte dopo una seconda riforma sia dello Statuto regionale che della legge elettorale, che erano stati rinnovati nel 2004 e sperimentati in occasione della precedente tornata del 2005. Nel panorama italiano post riforma del Titolo V della Costituzione, la Toscana era stata infatti una delle prime regioni a dotarsi di un nuovo Statuto. Era stata anche la prima in assoluto ad approvare una nuova legge elettorale accompagnata da disposizioni che operavano una vera e propria «regionalizzazione» delle modalità di selezione dei consiglieri e del Presidente, pur nell’alveo dei meccanismi di fondo introdotti dalla disciplina transitoria di rango nazionale: l’elezione diretta del capo dell’esecutivo; il suo potere di nomina e di revoca dei componenti della giunta; la clausola simul stabunt simul cadent.
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Betti, Gianni, Maria Luisa Maitino e Nicola Sciclone. "A che cosa servono i modelli di microsimulazione? Tre applicazioni usando microReg". SCIENZE REGIONALI, n. 2 (luglio 2012): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002006.

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Abstract (sommario):
MicroReg č un classico modello di microsimulazione, tax-benefit, costruito per la Regione Toscana dall'Irpet. L'obiettivo č quello di garantire al policy maker regionale un adeguato strumento di valutazione e programmazione delle politiche fiscali e di welfare, siano esse attuate a livello nazionale e/o regionale. Diversamente da tutti gli altri modelli di microsimulazione sviluppati nel nostro paese, microReg ha un campo di applicazione multiregionale. Esso fornisce una adeguata base di calcolo, a seguito di un qualche intervento di natura pubblica, dei seguenti aspetti: i) distribuzione dei guadagni e delle perdite fra individui e famiglie; ii) impatto sulle misure di povertŕ e disuguaglianza; iii) differenze nei costi e nei benefici tra le regioni; variazioni di gettito nazionali e regionali. Il lavoro presenta la struttura del modello e tre applicazioni empiriche.
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Borri, Michelangelo. "Il Movimento sociale italiano in Toscana, dalla nascita al congresso di Viareggio. Appunti per una ricerca". SOCIETÀ E STORIA, n. 179 (marzo 2023): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2023-179004.

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Abstract (sommario):
Il presente saggio affronta le vicende genetiche e l'evoluzione del Movimento sociale italiano con una prospettiva dal basso, presentando il caso di studio della regione Toscana dagli anni del secondo dopoguerra fino al congresso nazionale di Viareggio del 1954. Attraverso l'analisi di fonti rintracciate negli archivi locali e nazionali, l'autore tratteggia la storia del partito nel contesto di una regione cosiddetta «rossa», ricostruendone la nascita e l'articolazione periferica, fornendo una prima profilazione dei quadri intermedi e della base militante, delineandone i rapporti con le proprie associazioni fiancheggiatrici. Prendendo le mosse dalla dimensione regionale, il contributo mira a ricollegarsi a tendenze e problematiche di carattere nazionale, mettendo in risalto la capacità del partito e dei suoi militanti di adattarsi alle specificità regionali proprie della realtà toscana, come pure gli elementi di comunanza rispetto a tendenze riscontrabili nel resto d'Italia.
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Ferrucci, Nicoletta. "Il bosco tra norma e piano paesaggistico: uno sguardo all'esperienza regionale toscana". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n. 2 (febbraio 2019): 123–35. http://dx.doi.org/10.3280/aim2016-002008.

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Parente, Ferdinando. "Il procedimento disciplinare notarile e la sua evoluzione storica". Zeszyty Naukowe KUL 60, n. 3 (26 ottobre 2020): 169–78. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.169-178.

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Abstract (sommario):
Nel testo della legge 16 febbraio 1913, n. 89, il procedimento disciplinare notarile era modulato sulla diversificazione delle competenze secondo la gravità delle sanzioni. Per le sanzioni disciplinari più gravi – l’ammenda, la sospensione e la destituzione – la competenza per i tre gradi di giudizio era affidata al giudice ordinario, ossia al Tribunale, alla Corte d’Appello e alla Corte di Cassazione. Per le sanzioni meno gravi – l’avvertimento e la censura – la competenza, nel primo grado, era conferita al Consiglio notarile distrettuale, che decideva con provvedimento impugnabile dinanzi al giudice ordinario. Il d.lgs. 1 agosto 2006, n. 249 ha modificato radicalmente il regime del procedimento disciplinare notarile e ha istituito la Commissione amministrativa regionale di disciplina (Co.Re.Di.), avente natura amministrativa, per l’applicazione delle sanzioni disciplinari e delle misure cautelari notarili e per la valutazione dei presupposti di cessazione temporanea o definitiva dalle funzioni notarili. Nel quadro della riforma, invece, al Consiglio notarile distrettuale il legislatore ha assegnato il mero ruolo d’indagine e di controllo sul regolare svolgimento dell’attività notarile ed il potere di attivare il procedimento disciplinare tramite il diritto di azione accreditato al suo presidente
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Floridia, Antonio. "La Toscana è ancora una regione rossa? Note e riflessioni sulle elezioni regionali del 16 aprile 2000". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 43, n. 1 (30 giugno 2000): 5–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12783.

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Abstract (sommario):
In questo lavoro presenteremo alcune elaborazioni e riflessioni sulle elezioni regionali toscane del 16 aprile 2000, muovendo da un duplice punto di vista: da una parte, cercheremo di mettere a fuoco alcuni aspetti legati alle trasformazioni del sistema politico regionale, ai mutamenti istituzionali, agli effetti indotti dalle nuove regole elettorali. Dall’altra parte, guarderemo ai risultati elettorali e ne analizzeremo in particolare la dimensione territoriale, prospettando infine alcune ipotesi sulle possibili connessioni tra la geografia del voto e le caratteristiche sociali ed economiche dei diversi sistemi locali della Toscana.
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Rossi, Mario G. "Dalla Resistenza alla Costituzione. La formazione della nuova classe dirigente nella Toscana postfascista". ITALIA CONTEMPORANEA, n. 265 (giugno 2012): 552–66. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265002.

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Abstract (sommario):
L'antifascismo e l'ereditŕ della Resistenza, oltre che fattore costitutivo dell'aggregazione del nuovo blocco di forze politiche e sociali alternativo a quello dominante nella Toscana liberale e fascista, rappresentano un vero carattere originale profondamente radicato nelle masse popolari e nelle élite dirigenti della Toscana contemporanea. A questo risultato ha contribuito in modo determinante il Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) che, ponendosi come organo unitario di autogoverno, al di sopra delle contrapposizioni ideologiche e politiche, ha diretto la battaglia per le autonomie locali e il governo regionale e ha promosso un ampio processo di rinnovamento in tutti i settori delle classi dirigenti, operanti non solo nella politica e nell'amministrazione, ma anche nell'economia e nella societŕ civile. L'ampiezza e il radicamento della scelta antifascista si sarebbero consolidati nel tempo, impedendo, anche dopo la rottura provocata dalla guerra fredda, il recupero delle posizioni e degli interessi dei gruppi piů retrivi e consentendo lo sviluppo in termini articolati e non rigidi della dialettica tra le forze politiche della regione.
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D'Alimonte, Roberto. "LA TRANSIZIONE ITALIANA: IL VOTO REGIONALE DEL 23 APRILE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, n. 3 (dicembre 1995): 515–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023820.

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Abstract (sommario):
IntroduzioneIl nuovo sistema elettorale per l'elezione dei consiglieri delle quindici regioni a statuto ordinario rappresenta l'ultimo tassello del processo di riforma delle regole elettorali. Come i sistemi elettorali per le elezioni parlamentari, comunali e provinciali, è anche esso un sistema misto. Più precisamente è un sistema a turno unico con un doppio voto: uno per l'attribuzione dell'80% dei seggi con formula proporzionale in circoscrizioni coincidenti con il territorio delle province; l'altro per la assegnazione del restante 20%, con scrutinio maggioritario di lista, in una unica circoscrizione coincidente con il territorio della regione. Questa quota rappresenta il premio destinato alla lista regionale che ottenga il maggiore numero di voti. Come vedremo successivamente, il premio non sempre corrisponde al 20% dei seggi, ma è in realtà variabile. In ogni caso però – ed è questa la caratteristica più importante del nuovo sistema elettorale – esso è tale da garantire al partito o alla coalizione di partiti vincenti la maggioranza assoluta dei seggi in consiglio. Complessivamente, dunque, si tratta di un sistema di difficile classificazione: prevalentemente proporzionale quanto a rappresentatività delle forze politiche, tendenzialmente maggioritario quanto alla dinamica della competizione elettorale e all'impatto sulla formazione del governo regionale. Tutto sommato, la dizione «sistema proporzionale a premio di maggioranza variabile» mi sembra la più adatta a riassumerne le caratteristiche principali. In questa sezione le vedremo una per una cominciando dalla struttura della scheda elettorale.
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Bisaglia, Stefania. "Gli aspetti peculiari della tutela ex art. 136 del D.lgs. n. 42 del 2004 delle aree boscate". L'Italia forestale e montana 77, n. 6 (30 gennaio 2023): 217–23. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1086.

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Abstract (sommario):
Nel codice dei beni culturali ci sono alcuni articoli relativi alla tutela dei beni paesaggistici (n. 134, 136, 142, 143, 149) in cui sono presenti riferimenti inerenti la tutela delle aree boscate. Nel nostro Paese la stretta interconnessione che esiste tra le competenze legislative riguardanti più aspetti (culturale, ambientale, forestale, paesaggistico) e quelle amministrative su differenti scale (locale, regionale, nazionale) ha generato molti dibattiti e discussioni che in questi anni hanno coinvolto sia le Regioni, sia l’Ufficio legislativo del Ministero della cultura sino ad arrivare al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale. E’ necessario ed auspicabile che tutte le autorità coinvolte collaborino insieme per giungere ad una disciplina condivisa di utilizzo dei boschi volta a preservare il patrimonio boschivo nazionale.
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Bisaglia, Stefania. "Gli aspetti peculiari della tutela ex art. 136 del D.lgs. n. 42 del 2004 delle aree boscate". L'Italia forestale e montana 77, n. 6 (30 gennaio 2023): 217–23. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1086.

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Abstract (sommario):
Nel codice dei beni culturali ci sono alcuni articoli relativi alla tutela dei beni paesaggistici (n. 134, 136, 142, 143, 149) in cui sono presenti riferimenti inerenti la tutela delle aree boscate. Nel nostro Paese la stretta interconnessione che esiste tra le competenze legislative riguardanti più aspetti (culturale, ambientale, forestale, paesaggistico) e quelle amministrative su differenti scale (locale, regionale, nazionale) ha generato molti dibattiti e discussioni che in questi anni hanno coinvolto sia le Regioni, sia l’Ufficio legislativo del Ministero della cultura sino ad arrivare al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale. E’ necessario ed auspicabile che tutte le autorità coinvolte collaborino insieme per giungere ad una disciplina condivisa di utilizzo dei boschi volta a preservare il patrimonio boschivo nazionale.
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Del Gobbo, Giovanna, Daniela Frison, Luca Salvini, Rossella Bonistalli, Pietro Di Martino, Donatella Fantozzi, Emilio Mariotti, Vera Montalbano e Giovanni Roberi. "Guide the professional development of a newly hired secondary school teacher. A collaborative research in Tuscany." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, n. 1 (4 febbraio 2023): 170–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-13842.

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Abstract (sommario):
The article presents the key dimensions of an intervention research carried out in the framework of a collaboration agreement between the Regional School Office for Tuscany (MI USR) and the universities of Florence, Pisa, and Siena, aimed at the development of tools to support the induction phase, an essential stage for the development of professionalism, of first and second-grade secondary school teachers. The results show the functionality and usefulness of the device from the tutors’ point of view. Orientare lo sviluppo professionale dell’insegnante di scuola secondaria neoassunto. Una ricerca collaborativa in Toscana. Il contributo presenta gli elementi caratterizzanti di una ricerca-intervento realizzata nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (MI USR) e gli Atenei di Firenze, Pisa e di Siena, finalizzata alla messa a punto di strumenti a supporto della fase di induction, essenziale per lo sviluppo della professionalità, dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. I risultati riguardano la funzionalità e utilità del dispositivo dal punto di vista dei docenti tutor.
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Floridia, Antonio. "Le primarie in Toscana: la nuova legge, la prima sperimentazione". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, n. 1 (30 giugno 2006): 91–132. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12711.

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Abstract (sommario):
Il 2005 sarà senza dubbio ricordato, negli annali della politica italiana, come l’anno delle “primarie”: ma, in particolare, il 20 febbraio di quest’anno potrà essere segnato come la data che ha visto, per la prima volta in Italia, lo svolgimento di elezioni primarie regolate da una legge, la legge della Regione Toscana che porta il n. 70, approvata il 15 dicembre del 2004. In questa relazione ci proponiamo dapprima di illustrare i contenuti e le caratteristiche di questa legge, la logica e le motivazioni che hanno ispirato le diverse soluzioni adottate, le alternative e le ipotesi che sono state discusse nel corso del processo di elaborazione delle nuove norme. Nella seconda parte, guarderemo ai risultati delle primarie toscane, valutando soprattutto le forme e i livelli della partecipazione elettorale; la varietà dei modelli competitivi da cui queste elezioni primarie sono state caratterizzate nelle diverse province della regione; il significato che esse hanno assunto nel contesto peculiare del sistema politico regionale, proprio a partire dal tema, e dall’alternativa, che abbiamo posto al centro del nostro incontro di studio: ossia, le primarie come selezione delle candidature e le primarie come fonte di legittimazione della leadership.
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Giaffreda, Marco. "Analisi di un risultato inatteso: le elezioni regionali del 2005 in Puglia". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, n. 2 (31 dicembre 2006): 5–37. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12703.

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Abstract (sommario):
Le elezioni regionali del 3-4 aprile 2005 in Puglia possono essere annoverate di diritto tra quelle di maggior interesse politologico sia per gli aspetti innovativi presenti, sia per il sorprendente esito. In una complessa tornata elettorale, per la prima volta in Puglia, un candidato alla carica di presidente della Regione è stato scelto attraverso elezioni primarie che hanno coinvolto la base dei partiti del centrosinistra, fornendo, come vedremo, una delle chiavi per il successo finale. Inoltre, dopo le elezioni del 2000, come del resto prevedeva il lungo processo di decentramento delle funzioni amministrative e di maggiore autonomia degli organi periferici dello Stato, si era aperta nella Regione una fase riformatrice che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto regionale e di una nuova legge elettorale per l’elezione del presidente e del consiglio. Sul fronte strettamente elettorale i due principali candidati, Nichi Vendola per la Grande alleanza democratica (GAD), formata dall’Ulivo più Rifondazione comunista, e Raffaele Fitto, per la Casa delle Libertà (CDL), hanno dato vita ad una campagna fortemente personalizzata e speculare in cui sono emerse le profonde differenze tra i due e tra due modi (e concezioni) diversi di fare politica. La vittoria di Vendola, tutt’altro che scontata ma in qualche modo prevedibile, ha rappresentato, inoltre, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato e alla tradizione politico-elettorale della Puglia. Per tutti questi motivi, quindi, sulle elezioni pugliesi si sono accesi i riflettori dei mass media nazionali. Questo contributo ha l’obiettivo di descrivere e fornire una prima e parziale analisi del “terremoto pugliese”, dapprima attraverso una breve carrellata sulla storia del voto regionale in Puglia e sul contesto in cui si sono svolte le elezioni del 2005, per poi passare all’esame della nuova legge elettorale regionale, delle elezioni primarie nel centrosinistra e della loro influenza sull’esito finale della competizione, della campagna elettorale ed infine del risultato e delle possibili cause che l’hanno determinato.
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Tomei, Gabriele. "Liberare il ‘cosviluppo' dalla gabbia multiculturalista. Evidenze dall'analisi delle iniziative di Regione Toscana per il coinvolgimento delle comunità di migranti in progetti di cooperazione e". MONDI MIGRANTI, n. 3 (novembre 2023): 187–209. http://dx.doi.org/10.3280/mm2023-003011.

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Abstract (sommario):
Il saggio muove le mosse dalla constatazione di questa costitutiva polisemia del concetto di cosviluppo e, più specificamente, intende mettere a fuoco co-me il riferimento ideologico alla nozione di comunità etnica impedisca di leg-gere il potenziale emancipativo e soggettivizzante di questa prospettiva. In questa direzione risulta di grande ausilio la recente riflessione critica sul mul-ticulturalismo e, più specificatamente, la proposta di un suo superamento che è stata offerta attraverso i concetti di super-diversità e di iper-diversità. Alla lu-ce di queste premesse, la seconda parte prova ad utilizzare queste nuove lenti per leggere le esperienze di cosviluppo promosse e realizzate nel quadro di una politica pubblica regionale (Regione Toscana). Si vedrà come l'uso di queste nuove categorie consente la disambiguazione delle strategie progettuali che diverse reti di soggetti con background migratorio hanno mobilitate sulla base del riferimento all'originario contenitore concettuale del cosviluppo.
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Grimaldi, Angelo. "La Rivoluzione Siciliana del 1860. La Dittatura garibaldina e le proposte sull'ordinamento regionale del Consiglio straordinario di Stato siciliano. Aspetti costituzionali." Revista de la Facultad de Derecho de México 70, n. 277-I (30 giugno 2020): 495. http://dx.doi.org/10.22201/fder.24488933e.2020.277-i.72583.

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Abstract (sommario):
<p class="xmsonormal">Desde el año 1812 hasta el año 1860, cuatro grandes experiencias constitucionales se desarrollan en Sicilia y todas ellas tienen en común la tendencia general a alcanzar una forma de descentralización institucional y el reconocimiento de una autonomía administrativa. Lo que los Sicilianos pedían siempre se quedaba en el ámbito de la «autonomía» y nunca del «separatismo». En todo documento, se puede vislumbrar la disponibilidad de los Sicilianos a negociar. Incluso en el año 1860, los Sicilianos muestran esta actitud: a pesar del fracaso de las anteriores peticiones, buscan y afirman la autonomía, el reconocimiento de más poderes de decisión (y su propia asamblea) en relación con la única soberanía estatal, ejercida en este último caso por Vittorio Emanuele, a lo cual Sicilia habría seguido estando sujeta. Por última vez en esta larga década del siglo XIX, los Sicilianos dieron prueba de madurez y sentido del Estado. </p>
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Barker, Graeme. "M. Torelli (ed.), Atlante dei siti Archeologici della Toscana. Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider and Florence: Giunta Regionale Toscana, 1992. Pp. xxvii + 590, 27 maps, ISBN 88-7062-785-3. L. 380,000." Journal of Roman Studies 86 (novembre 1996): 194–95. http://dx.doi.org/10.2307/300435.

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Barker, Graeme. "M. Torelli (ED.), Atlante dei siti Archeologici della Toscana. Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider and Florence: Giunta Regionale Toscana, 1992. Pp. xxvii + 590, 27 maps, ISBN 88-7062-785-3. L. 380,000." Journal of Roman Studies 86 (novembre 1996): 194–95. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435800057555.

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Casadidio, I. "Screening e prevenzione primaria del Piede diabetico: ruolo del podologo nelle Case di Comunità. Progetto pilota per la Regione Toscana". Journal of AMD 26, S3 (ottobre 2023): S97. http://dx.doi.org/10.36171/jamd23.26.s3.15.

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Abstract (sommario):
La Sindrome del Piede Diabetico (SDP) è una patologia multisistemica a elevato impatto socio-sanitario, associata ad alto rischio di amputazione e mortalità e che assorbe il 15% delle risorse economiche destinate al diabete. Il Podologo è la figura primariamente coinvolta sia nella prevenzione primaria sia secondaria, tuttavia il suo ruolo nell’ambito del nostro Servizio Sanitario Regionale (SSR) è spesso confinato all’interno di strutture ospedaliere. Obiettivo del progetto è la definizione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) che preveda l’inserimento della figura professionale del Podologo nelle Case di Comunità per garantire lo screening e la prevenzione del PD e attuare interventi terapeutici tempestivi attraverso l’integrazione con le strutture ospedaliere. Tutti i cittadini residenti esenti per Diabete Mellito, al compimento del 50°anno di età e successivamente ogni 5 anni, verranno reclutati per screening podologico, con lo scopo di identificare la classe di rischio ulcerativo del paziente e il percorso diagnostico-terapeutico più appropriato, come suggerito dalle linee guida internazionali (IWGDF). L’analisi dei costi ha evidenziato come la realizzazione di tale progetto possa determinare una netta riduzione dei costi diretti legati alla gestione dei pazienti con complicanze dagli arti inferiori. PAROLE CHIAVE Piede Diabetico (PD); podologo; Case di Comunità (CdC); Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA); analisi economica.
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Viciani, Daniele, e Antonio Gabellini. "Contributo alla conoscenza della vegetazione del Pratomagno (Toscana orientale): le praterie di crinale ed il complesso forestale regionale del versante casentinese". Webbia 55, n. 2 (gennaio 2000): 297–316. http://dx.doi.org/10.1080/00837792.2000.10670697.

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Runschke, Florian. "Das Generalkommissariat in Italien von 1624 bis 1632". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, n. 1 (1 novembre 2019): 201–42. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0010.

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Abstract (sommario):
Riassunto Nella storia moderna il Regno d’Italia fu, dopo la morte di Carlo V, una seria fonte di preoccupazione per gli imperatori tedeschi. Mentre la Spagna con i suoi possedimenti (Napoli, Sicilia e Milano) svolgeva un ruolo predominante sulla penisola, e Stati come Genova, Toscana e Savoia estendevano la loro area di dominio, l’Impero non disponeva di una base attraverso cui esercitare la sua influenza sulla politica italiana. Vi erano tuttavia, in Italia, tra i 250 e 300 vassalli imperiali minori residenti, in gran parte, in Lunigiana, nelle Langhe e nella pianura padana. Essi si mostravano fedeli alla causa imperiale, ma temevano quasi sempre di essere conquistati dagli Stati più grandi. Per ovviare a questo rischio, Ferdinando II nominò, nel 1624, Ferrante II Gonzaga a commissario generale in Italia. I suoi compiti consistevano, tra gli altri, nel rafforzare l’autorità dell’imperatore, nell’esigere i contributi economici dai vassalli e nell’informare Vienna su quanto avveniva nel territorio imperiale. In pratica, però, la riscossione dei tributi fallì completamente, mentre l’autorità imperiale fu rafforzata solo in parte. I rapporti per Vienna, invece, venivano stilati con un ritmo soddisfacente, sebbene fosse in realtà il subdelegato di Ferrante, lʼauditore Octavio Villani, a svolgere la maggior parte dei sondaggi tra i vasalli. Anche se i vassalli imperiali minori approvarono questo nuovo ufficio, non si comprende bene fino a che punto Ferrante Gonzaga abbia potuto aiutarli nella loro lotta contro gli Stati italiani maggiori. Dopo la morte del secondo commissario, Cesare II Guastalla, figlio di Ferrante, avvenuta nel 1632, il Consiglio Aulico di Vienna sconsigliò all’imperatore di riassegnare quell’incarico. Ciò non di meno Ferdinando II nominò Giovanni Andrea Doria Landi a capo del Commissariato generale.
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Sgueo, Gianluca. "Democrazia di prossimità e legislazione regionale. Le leggi n. 69 del 2007 della regione toscana e n. 3 del 2010 della regione emilia romagna". Scientia Iuris 14 (15 dicembre 2010): 193. http://dx.doi.org/10.5433/2178-8189.2010v14n0p193.

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Grandi, Silvia. "Cooperazione decentrata tra la Regione Emilia-Romagna e Stato Del Paranà per lo sviluppo del cooperativismo e delle filiere agroalimentari di qualità: Il caso del Programma Brasil Próximo". Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, n. 2 (27 novembre 2017): 73. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.231109.

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Abstract (sommario):
La cooperazione tra aree subnazionali, comunemente chiamata cooperazione decentrata o più recentemente “partenariato territoriale” nella nuova legge italiana per la cooperazione allo sviluppo (L. 125/14), assume di solito un ruolo marginale in termini finanziari ma può risultare molto rilevante in termini di efficacia ed influenza nelle policy per lo sviluppo locale. È quanto emerge del programma Brasil Próximo in cui cinque Regioni italiane (Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria) hanno creato, tra il 2004 e il 2015, un articolato sistema di relazione e di progettualità in un’ottica di cooperazione di transizione post-aid. L’obiettivo si è concretizzato con l’attivazione di un vasto network, di rafforzamento e sviluppo di politiche e strumenti, di creazione di reciproche opportunità - anche commerciali - e di interventi tesi ad accompagnare processi endogeni di sviluppo locale sostenibili capaci di intervenire sui problemi socio-economici derivanti da una squilibrata distribuzione della ricchezza. In particolare questo paper pone l’attenzione sul rapporto della Regione Emilia-Romagna con lo Stato del Paranà analizzando le attività svolte per il rafforzamento di politiche e di progetti pilota volti a sostenere i piccoli produttori nelle filiere agroalimentari attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI, del sistema fieristico locale specialistico e del cooperativismo. Un approccio sostanzialmente basato sulle persone, sulla condivisione delle buone prassi maturate nel territorio regionale e sulla mise en reseau. I dilemmi sempre aperti dopo la conclusione anche dei progetti di cooperazione considerati di successo sono: è stato veramente sostenibile? Cosa significa sostenibile per le parti in gioco? Quanto la politica influisce nella sostenibilità di questi processi?
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TOSI, ALESSANDRO. "I GiardinideiSemplici e gli OrtiBotanici dellaToscana.Inappendice saggi suPietroAndreaMattioli, a cura di Sara Ferri e Francesca Vannozzi, Perugia, Giunta regionale toscana & Quattroemme, 1993, 214 pp., ill." Nuncius 9, n. 2 (1994): 912–14. http://dx.doi.org/10.1163/182539184x01512.

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Cutini, Valerio, e Simone Rusci. "Urban Regeneration by Law - Towards the Definition of an Uncertain Term". Advanced Engineering Forum 11 (giugno 2014): 297–302. http://dx.doi.org/10.4028/www.scientific.net/aef.11.297.

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Abstract (sommario):
On September 30, 2013, the Giunta Regionale Toscana has approved a bill that is presumably destined to substitute the current regional law on the Governo del Territorio (L.R. 01/2005). The new law is going to prevent the new soil occupation for housing, thus radically and definitely closing the long lasting historic phase of the urban growth planning, hegemonic for over 80 years. The renovation and reuse of interstitial areas and the urban regeneration are therefore going to become the only possible intervention for supplying the housing needs of cities and local communities. The proposal has excited a strong debate among opposite sides of politicians, administrations, economic operators, professional and town planners; the law and the debate it is exciting) is likely to strongly influence both the legislation of other Italian regions and, at a national scale, the bills on territorial and environmental issues to be discussed by the Italian Parliament commissions. The transition of urban regeneration from the project sphere, often limited within local and punctiform operations, towards a process-oriented and diffused approach involves the urgent needs to pinpoint new shared tools, suitable for managing and controlling complex and codified procedures, multiplicity of involved subjects and the transparent participation of local communities. The definition of such tool as planning support is certainly essential for the political intentions and law regulations to concretely determine new operational method. The purpose of this paper is to briefly sketch the state of the art of the present methods and procedures at urban and territorial scale as well as to outline new approaches and developments so as to meet the new normative needs concerning the regeneration.
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Graham, Neil Samuel Nyholm, Karl A. Zimmerman, Guido Bertolini, Sandra Magnoni, Mauro Oddo, Henrik Zetterberg, Federico Moro et al. "Multicentre longitudinal study of fluid and neuroimaging BIOmarkers of AXonal injury after traumatic brain injury: the BIO-AX-TBI study protocol". BMJ Open 10, n. 11 (novembre 2020): e042093. http://dx.doi.org/10.1136/bmjopen-2020-042093.

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Abstract (sommario):
Introduction and aimsTraumatic brain injury (TBI) often results in persistent disability, due particularly to cognitive impairments. Outcomes remain difficult to predict but appear to relate to axonal injury. Several new approaches involving fluid and neuroimaging biomarkers show promise to sensitively quantify axonal injury. By assessing these longitudinally in a large cohort, we aim both to improve our understanding of the pathophysiology of TBI, and provide better tools to predict clinical outcome.Methods and analysisBIOmarkers of AXonal injury after TBI is a prospective longitudinal study of fluid and neuroimaging biomarkers of axonal injury after moderate-to-severe TBI, currently being conducted across multiple European centres. We will provide a detailed characterisation of axonal injury after TBI, using fluid (such as plasma/microdialysate neurofilament light) and neuroimaging biomarkers (including diffusion tensor MRI), which will then be related to detailed clinical, cognitive and functional outcome measures. We aim to recruit at least 250 patients, including 40 with cerebral microdialysis performed, with serial assessments performed twice in the first 10 days after injury, subacutely at 10 days to 6 weeks, at 6 and 12 months after injury.Ethics and disseminationThe relevant ethical approvals have been granted by the following ethics committees: in London, by the Camberwell St Giles Research Ethics Committee; in Policlinico (Milan), by the Comitato Etico Milano Area 2; in Niguarda (Milan), by the Comitato Etico Milano Area 3; in Careggi (Florence), by the Comitato Etico Regionale per la Sperimentazione Clinica della Regione Toscana, Sezione area vasta centro; in Trento, by the Trento Comitato Etico per le Sperimentazioni Cliniche, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia autonoma di Trento; in Lausanne, by the Commission cantonale d’éthique de la recherche sur l’être humain; in Ljubljana, by the National Medical Ethics Committee at the Ministry of Health of the Republic of Slovenia. The study findings will be disseminated to patients, healthcare professionals, academics and policy-makers including through presentation at conferences and peer-reviewed publications. Data will be shared with approved researchers to provide further insights for patient benefit.Trial registration numberNCT03534154.
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TOSI, ALESSANDRO. "Imanoscritti di PierAntonioMicheliconservatinella Biblioteca Botanica dell'Università di Firenze, catalogo a cura di Stefania Ragazzini, presentazioni di Paolo Galluzzi, Elena Maugini e Guido Moggi, Milano, Giunta regionale toscana & Editrice Bibliografica, 1993, 99 pp., ill." Nuncius 9, n. 2 (1994): 895–96. http://dx.doi.org/10.1163/182539184x01369.

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Tanfulli (book author), Maurizio, e Giovanna Casagrande (review author). "La Fraternita del Buon Gesù nella Terra di Cantiano. Libro “B” (1576–1617) (storie e testimonianze). Special issue of <i>Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche</i> vol. 23, n. 245 (March 2018)". Confraternitas 29, n. 2 (13 febbraio 2019): 73–74. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v29i2.32304.

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TOSI, ALESSANDRO. "Imago etdescriptioTusciae.LaToscananellageocartografia dal XV al XIX secolo,a cura di Leonardo Rombai, scritti di M. Azzari, P. Crini, L. Rombai, G. C. Romby, D. Toccafondi, R. Valentini, C. Vivoli, Venezia, Giunta regionale Toscana-Marsilio, 1993, 399 pp., Ill." Nuncius 10, n. 1 (1 gennaio 1995): 377–79. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x00327.

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Dondarini, Rolando. "L’edizione de Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini". Italian Review of Legal History, n. 9 (18 dicembre 2023): 417–38. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/21924.

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Abstract (sommario):
Con un’elegante confezione in tre volumi, Leo S. Olschki Editore di Firenze ha pubblicato nel 2023 Gli Statuti della Repubblica Fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini, colmando una prolungata lacuna, già denunciata da molti storici. L'edizione è stata promossa dalla Deputazione di storia patria per la Toscana presieduta da Giuliano Pinto, che nella premessa rileva come si prospetti come un prezioso strumento di ricerca per medievisti e storici del diritto, linguisti, paleografi, diplomatisti e storici dell’arte. Gli statuti del 1355 si presentano con una doppia stesura: quella dello “Statuto del Podestà” e quella dello “Statuto del Capitano del Popolo”. Furono redatti su disposizione della Signoria, cioè del Priorato delle Arti e Gonfaloniere di Giustizia, vale a dire del vertice dell’ordinamento pubblico cittadino.A causa della loro gran mole e delle difficoltà di trascrizione dal volgare in cui fu scritto l’esemplare superstite, occorreva un lavoro di lunga lena iniziato nel 1999 da Francesco Salvestrini, al quale in anni successivi si sono affiancati Lorenzo Tanzini, e Federigo Bambi. Dal lavoro meticoloso dei tre curatori sono derivati i loro saggi introduttivi che con diversi approcci, offrono prospettive indispensabili a comprendere i tanti significati della promulgazione. Salvestrini si è occupato di inserirla nel contesto storico e politico di cui era conseguente e di sondarne motivazioni ed esiti.Tanzini ha prestato particolare attenzione all’analisi delle dinamiche interne alla normativa fiorentina, rintracciandone premesse e scindendo le effettive novità dai lasciti delle normative precedenti. A Federigo Bambi si deve uno studio puntuale e raffinato sul linguaggio giuridico in volgare e la distinzione tra il volgarizzatore dello Statuto del Podestà e quello del Capitano, corredato dalla compilazione nel terzo volume di un ricco e utile glossario.A dare ulteriore rilievo al testo degli statuti fiorentini concorre la data del 1355 che si colloca a pochi anni dalla peste, a metà del secolo, quando il comune fiorentino incrementa l’espansione territoriale (Prato, Pistoia) compiendo ulteriori passi verso uno stato regionale e conferendo alla promulgazione una valenza più ampia dell’ambito cittadino.Gli Statuti del 1355 furono il riflesso di evoluzioni interne ed esterne che conducevano al consolidamento di una burocrazia comunale e continuarono ad essere consultati grazie ad un repertorio tematico ordinato alfabeticamente tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV.Tutto ciò era sostenuto da una rinnovata consapevolezza civica che si basava sulla fierezza della propria storia e sull’identità politica cittadina che attingeva dal guelfismo e dagli ideali repubblicani contro ogni tentazione signorile. La volgarizzazione andava nella stessa direzione accrescendo il valore dello Statuto come riflesso di un’identità locale e condivisa. Le indagini storiografiche su questo corpo statutario sono state a lungo incentrate sull’analisi archivistica, codicologica e paleografica mantenendo una connotazione eminentemente formale. I recenti contributi di Andrea Zorzi e Lorenzo Tanzini hanno portato ad un’analisi organica dei codici e della loro evoluzione nel quadro politico e negli studi della storia di Firenze, inserendo l’applicazione delle norme nella trasformazione del sistema di governo. La scelta di pubblicare i codici del 1355 in volgare è stata dettata dall’intento di rendere fruibile la più ampia redazione statutaria trecentesca fiorentina, mettendo a disposizione degli studiosi testi di particolare rilievo dal punto di vista storico-giuridico, linguistico e filologico.Ne scaturisce una migliore conoscenza della Firenze del Trecento con riferimenti molteplici all’assetto istituzionale, alla partecipazione alla vita pubblica, e a tutti gli aspetti della quotidianità. Questa edizione acquista un grande valore culturale offrendo l’accesso a testimoni cospicui dell’affermazione del volgare anche nei documenti pubblici.
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de La Roncière, Charles M. "Firenze e Pisa dopo il 1406. La creazione di un nuovo spazio regionale. Atti del convegno di studi (Firenze, 27–28 settembre 2008) , éd. Sergio TOGNETTI, Florence, Olschki, 2010 ; 1 vol. in-8 o , VI–189 p. ( Biblioteca Storica Toscana , 1 re sér., 63). ISBN : 978-88-222-5998-1. Prix : € 22,00." Le Moyen Age Tome CXVIII, n. 1 (6 luglio 2012): XLVIII. http://dx.doi.org/10.3917/rma.181.0177zv.

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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА". Археология Евразийских степей, n. 6 (20 dicembre 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Abstract (sommario):
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. Безуглов С.И., Ильюков Л.С. Памятник позднегуннской эпохи в устье Дона // Средневековые древности Дона / Ред. Ю.К. Гугуев. М.–Иерусалим: Мосты и культуры, 2007. C. 25–48. Бешевлиев В. Пръвобългарите. История, бит и култура. Пловдив: Фондация «Българско историческо наследство», 2008. 505 с. Гавритухин И.О., Иванов А.Г. Погребение 552 Варнинского могильника и некоторые вопросы изучения раннесредневековых культур Поволжья // Пермский мир в раннем средневековье / Отв. ред. А.Г. Иванов. Ижевск: УИИЯЛ УрО РАН, 1999. С. 99–159. Добиаш–Рождественская О.А. Ранний фриульский минускул и одна из проблем жизни и творчества лангобардского историка VIII в. // Вспомогательные исторические дисциплины / Под ред. А. С. Орлова. М.; Л.: Изд–во АН СССР, 1937. С. 109–140. Засецкая И.П. Культура кочевников южнорусских степей в гуннскую эпоху (конец IV–V вв.). СПб.: АО "Эллипс", 1994. 221 с. Казанский М.М. Оногуры в постгуннское время на Дону // Дивногорский сборник / Труды музея-заповедника «Дивногорье». Вып. 6. / под ред. А. З. Винникова. Воронеж: Изд.– полигр. центр «Научная книга», 2016. С. 96–111. Казанский М.М. Хронологические индикаторы степных древностей постгуннского времени в Восточной Европе // НАВ. 2019. Т. 18 (2). С. 109–124. Кардини Ф. Истоки средневекового рыцарства // Пер. с ит. В.П. Гайдук / Общ. ред. В.И. Уколова, Л.А. Котельникова. М.: Прогресс, 1987. 384 с. Комар А.В., Кубышев А.И., Орлов Р.С. Погребения кочевников VI–VII вв. из Северо–Западного Приазовья // Степи Европы в эпоху средневековья. Т. 5. Хазарское время / Гл.ред. А.В.Евглевский Донецк: ДонНУ, 2006. С. 245–376. Кондукторова Т.С. Антропологическая характеристика черепов из Верхнего Чир–Юртовского могильника в Дагестане // ВА. 1967. Вып. 25. С. 117–129. Красильников К.И. Могильник древних болгар у с. Желтое на Северском Донце // Проблеми на прабългарската история и култура. София: БАН, Нац. Археол. институт с музей филиал Шумен, Аргес, 1991. Т. 2. С. 62–81. Красильников К.И., Красильникова Л.И. Могильник у с. Лысогоровка – новый источник по этноистории степей Подонцовья раннего средневековья // Степи Европы в эпоху средневековья. Т 4. Хазарское время / Гл.ред. А.В. Евглевский. Донецк: ДонНУ, 2005. С. 187–244. Красильников К.И., Руженко А.А. Погребение хирурга на древнеболгарском могильнике у с. Желтое // СА. 1981. № 2. С. 282–289. Кузнецова Т.И. Павел Диакон. Из «Истории лангобардов» // Памятники средневековой латинской литературы IV–IX веков / Отв. ред. М. Е. Грабарь-Пассек и М. Л. Гаспаров. М.: Наука, 1970. С. 243–257. Медникова М.Б. Трепанации у древних народов Евразии. М.: Научный мир, 2001. 304 с. Мингазов Ш.Р. Болгары Алзеко в Баварии, Карантании и Италии как пример автономной части этнокультурной общности // Восточная Европа в древности и средневековье. Античные и средневековые общности: XXIX Чтения памяти члена-корреспондента АН СССР В.Т. Пашуто. Москва, 19–21 апреля 2017 / Отв. Ред. Е. А. Мельникова. М: Институт всеобщей истории РАН, 2017. С. 160–164. Мингазов Ш.Р. Следы взаимовлияния европейской и азиатской социокультурных моделей: булгары в Италии (VI–VIII вв.) // Восточная Европа в древности и средневековье. Сравнительные исследования социокультурных практик: XXXII Чтения памяти члена корреспондента АН СССР В.Т. Пашуто. Москва, 15–17 апреля 2020 / Отв. Ред. Е. А. Мельникова. М.: Институт всеобщей истории РАН, 2020. С. 162–166. Нестеров С.П. Конь в культах тюркоязычных племен Центральной Азии в эпоху средневековья. Новосибирск: Наука. Сиб. отд–ие АН СССР, 1990. 143 с. Павел Диакон. История лангобардов / Пер. с лат., ст. Ю.Б. Циркина. СПб.: Азбука–классика, 2008. 318 с. Решетова И.К. Население донецко–донского междуречья в раннем средневековье: Палеоантропологическое исследование. СПб.: Нестор–История, 2015. 132 с. Решетова И.К. Описание индивидов с трепанированными черепами среди носителей Салтово–маяцкой культуры: медицинская практика или культ? // Этнографическое обозрение. 2012. № 5. С. 151–157. 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"Diritto italiano: Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 1 (aprile 2010): 286–300. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001018.

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Abstract (sommario):
1. Consiglio di Stato 8.10.2009 n. 6194condanna penale per rapinadiniego di rinnovo di permesso di soggiornopresunzione ex lege di pericolositŕ sociale derogabile eccezionalmente in virtů di circostanze sopravvenute dedotte dalla parteobbligo di rendere noti alla PA eventuali fatti nuovi prima dell'adozione dell'attoSCHEDA di Guido Savio2. Consiglio di Stato 19.10.2009 n. 6383rinnovo del permesso di soggiornonon automaticitŕ della sentenza di patteggiamento per violazione della legge sugli stupefacenti anteriore alla legge 189/02necessitŕ di una valutazione dell'attualitŕ della pericolositŕ sociale3. Tribunale amministrativo regionale Toscana 30.6.2009 n. 1167istanza di permesso di soggiorno per motivi di protezione socialec.d. "percorso sociale"diniego con motivazione tautologica e stereotipataomessa considerazione delle osservazioni formulate a seguito di comunicazione dei motivi ostativiimpossibilitŕ di ricostruire l'iter logico giuridico del provvedimentodifetto di motivazione4. Tribunale amministrativo regionale Umbria 23.7.2009 n. 443rilascio permesso di soggiorno per cure medichestraniero giŕ soggiornante ad altro titoloevento morboso insorto durante la regolare permanenzainesigibilitŕ del previo ingresso con visto per cure mediche5. Tribunale amministrativo regionale Toscana 22.10.2009 n. 1554permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periododiniego per condanna per reato ex art. 381 c.p.passenza di automatismoillegittimitŕ del diniegonecessitŕ di valutare durata del soggiorno, inserimento sociale, familiare e lavorativo
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"Diritto italiano. Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 3 (novembre 2010): 238–48. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003018.

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Abstract (sommario):
1. Consiglio di Stato 3.3.2010 n. 1238 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per insufficienza reddituale - attivitŕ lavorativa autonoma - reddito minimo annuo parametrato all'importo per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria - legittimitŕ; riduzione dall'importo minimo annuo dei mesi trascorsi all'estero - esclusione; irrilevanza degli elementi nuovi sopravvenuti.2. Consiglio di Stato 27.7.2010 n. 4904 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per pregressa condanna ostativa - mancata valutazione dei vincoli familiari - entrata in vigore del d.lgs. 5/2007 - esclusione di ogni automatismo; applicazione della disciplina di derivazione comunitaria sia per i nuovi ingressi (dei familiari) sia per coloro che hanno esercitato giŕ il diritto al ricongiungimento.3. Consiglio di Stato 18.8.2010 n. 5890 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - legittimitŕ.4. Consiglio di Stato 2.9.2010 n. 4066 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ - deroghe.5. Tribunale amministrativo regionale Toscana 21.4.2010 n. 300 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ.6. Tribunale amministrativo regionale Sardegna 9.9.2010 n. 411 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ.7. Tribunale amministrativo regionale Piemonte - 8.7.2010 n. 539 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diniego di rilascio - ritenuta inidoneitŕ di contatto di lavoro a tempo determinato - illegittimitŕ per difetto di specifica previsione normativa.
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"Diritto italiano. Cittadinanza". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 3 (novembre 2010): 150–55. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003011.

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Abstract (sommario):
1. Consiglio di Stato 3.5.2010 n. 2499 - richiesta di cittadinanza italiana - decorso del termine biennale per la definizione del procedimento - limite temporale insuperabile solo per la richiesta di status civitatis di cittadini stranieri coniugati con cittadini italiani - esclusione di applicazione analogica.2. Consiglio di Stato 10.5.2010 n. 2815 - richiesta di cittadinanza italiana - silenzio protrattosi nel tempo - ricorso davanti al Tar regionale di residenza del ricorrente - regolamento di competenza - provvedimento che esplica efficacia sul territorio nazionale - foro della PA - declaratoria di competenza territoriale del Tar Lazio.3. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 16.6.2010 n. 2321 - richiesta di cittadinanza per coniugio - presentazione prima dell'entrata in vigore della legge 94/2009 - rigetto per dichiarata inammissibilitŕ della domanda stante l'intervenuta nuova disciplina - mancata applicazione del principio tempus regit actum - illegittimitŕ del rigetto SCHEDA di Nazzarena Zorzella.
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Ducci, Daniela, Marco Petitta, Viviana Re, Sergio Rusi e Giancarlo Ceccanti. "A Firenze messe le basi per una Piattaforma internazionale per una corretta gestione delle risorse idriche sotterranee". Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, 20 dicembre 2018. http://dx.doi.org/10.7343/as-2018-367.

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Abstract (sommario):
II 10 dicembre, in occasione della Giornata dei Diritti umani si è tenuto a Firenze, nella monumentale Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il 1° Workshop su: “Uso delle risorse idriche sotterranee in periodi siccitosi. Esperienze dalla Toscana al resto del mondo”, organizzato dalla Sezione Italiana dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH) con Aquifera onlus e patrocinato, oltre che dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze (che ha gentilmente concesso l’uso della sala), dalla Società Geologica Italiana (SGI), dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dal’IAH-Burdon Groundwater Network for International Development [...].
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"Diritto italiano; Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 2 (giugno 2009): 255–75. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002020.

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Abstract (sommario):
Soggiorno1. Consiglio di Stato 8.8.2008 n. 3902 - sentenza di patteggiamento - revoca permesso di soggiorno - decorrenza del quinquennio - estinzione del reato - illegittimitŕ della revoca2. Consiglio di Stato 1.10.2008 n. 4743 - condanna per stupefacenti - fatto ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno - soggiornante di lungo periodo - plurime pendenze - criteri di riscontro della pericolositŕ - rilevanza della condanna sia a fini interni che comunitari SCHEDA di Nazzarena Zorzella3. Consiglio di Stato 14.12.2008 n. 1846 - ingresso - mancata costituzione del rapporto di lavoro per cui era stato consentito l'ingresso - successivi plurimi rinnovi - revoca permesso di soggiorno - incertezza sulle cause della mancata assunzione originaria - sussistenza nuovi elementi sopravvenuti - illegittimitŕ della revoca4. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 22.4.2008 n. 1524 - ingresso per lavoro (flussi 2006) - diniego di rilascio del permesso di soggiorno per pregressa espulsione del 2000 con accompagnamento coattivo alla frontiera (giŕ ritenuta ostativa per la regolarizzazione del 2002) - mancato bilanciamento delle esigenze dello Stato di tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza con la finalitŕ di garantire la massima integrazione dello straniero - illegittimitŕ del diniego; espulsione - effetto preclusivo all'ingresso non immodificabile - rilevanza del decorso oggettivo del termine di preclusione e della sopravvenienza di nuovi elementi5. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 14.5.2008 n. 1256 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per pregresse condanne penali - straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare - omessa valutazione dei criteri introdotti dal d.lgs. 5/2007 - illegittimitŕ6. Tribunale amministrativo regionale Sicilia 10.7.2008 n. 908 - permesso di soggiorno per lavoro autonomo - diniego di rinnovo per intervenuto fallimento della ditta - sentenza dichiarativa della chiusura della procedura fallimentare - ritorno in bonis del fallito - illegittimitŕ del diniego7. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 23.12.2008 n. 6136 - permesso di soggiorno - plurimi rinnovi - successiva revoca del permesso originario per mancanza di requisiti (paventata falsitŕ della documentazione prodotta in sede di regolarizzazione) - omessa valutazione della sussistenza attuale dei requisiti - illegittimitŕ
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"Diritto italiano. Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 3 (dicembre 2011): 209–19. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003016.

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Abstract (sommario):
1. Tribunale amministrativo regionale Toscana 4.1.2011 n. 462 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per condanna ostativa- bilanciamento tra astratta ostativitŕ e rilevanza dei legami familiari - equiparazione tra la condizione di colui che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare e colui che vanta il diritto all'unitŕ familiare - necessitŕ 2. Tribunale amministrativo regionale Campania 19.1.2011 n. 355 - regolarizzazione - diniego per prospettata ostativitŕ di pregressa condanna - mancata valutazione della intervenuta estinzione del reato ex art. 167 c.p. - natura dichiarata della causa estintiva - illegittimitŕ del diniego 3. Tribunale regionale giustizia amministrativa Trento ord. 13.5.2011 n. 28 - regolarizzazione - diniego per condanna successiva alla domanda di emersione - comparazione tra lo scarso allarme sociale del reato e la rilevanza sociale del lavoro - prevalenza del lavoro e dunque del diritto al soggiorno - accoglimento della sospensiva 4. Tribunale amministrativo regionale Lazio 21.6.2011 n. 5530 - permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - durata quinquennale del soggiorno - esclusione per coniuge e figli conviventi 5. Tribunale amministrativo regionale Toscana 6.7.2011 n. 1143 - permesso di soggiorno - procedimento di rinnovo - natura vincolata del diniego: esclusione; elementi sopravvenuti alla presentazione della domanda ma anteriormente alla notifica del diniego: obbligo di valutazione; provvedimento di diniego - efficacia a partire dalla notifica e non dalla sua emanazione (art. 21 bis l. 241/90) 6. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 27.10.2011 n. 1129 - permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - presupposto della durata quinquennale del soggiorno - esclusione per coniuge e figli conviventi.
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"Il sistema regionale degli standard professionali in Toscana". QT Quaderni di Tecnostruttura, n. 38 (agosto 2010): 29–31. http://dx.doi.org/10.3280/qt2010-038009.

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"Diritto italiano. Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 1 (maggio 2011): 228–43. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001018.

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Abstract (sommario):
1. Consiglio di Stato - 15.6.2010 n. 3760 - regolarizzazione ex art. 33 legge 189/2002 - rilascio del permesso di soggiorno - successiva verifica di pregressa espulsione, ostativa alla regolarizzazione - diniego di rinnovo del titolo di soggiorno - mancata valutazione degli elementi nuovi sopravvenuti ed in particolare dei vincoli familiari - violazione dell'art. 8 CEDU - violazione dell'art. 5, co. 5 TU n. 286/98 - illegittimitŕ del diniego; requisiti dell'esercizio dell'autotutela in materia di soggiorno.NOTA di Nazzarena Zorzella, L'autotutela e la rilevanza dei vincoli familiari: oltre il ricongiungimento famigliare.2. Consiglio di Stato 13.9.2010 n. 6566 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per condanne penali ostative - mancata valutazione dei vincoli familiari - rilevanza anche al di fuori dei presupposti del ricongiungimento familiare - violazione dell'art. 8 CEDU - illegittimitŕ.3. Consiglio di Stato 22.11.2010 n. 8120 - regolarizzazione ex lege 222/2002 - temporaneo allontanamento dall'Italia nelle more del procedimento di regolarizzazione - ammissibilitŕ in via eccezionale.4. Consiglio di Stato Adunanza plenaria 25.2.2011 n. 912 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - asserita ostativitŕ delle condanne ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 (pregressa espulsione non eseguita) - ricostruzione dei due diversi orientamenti - presa d'atto delle difficoltŕ interpretative - sopravvenuta rilevanza anche della direttiva 2008/115/CE (cd. direttiva rimpatri) - rinvio al Tar per la valutazione del merito.5. Tribunale amministrativo regionale Liguria 21.1.2011 n. 86 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 (pregressa espulsione non eseguita) - ostativitŕ non rientrante esattamente nei reati ex art. 380 e 381 c.p.p. - incompatibilitŕ della asserita ostativitŕ anche alla luce delle disposizioni self executing della direttiva 2008/115/CE (cd. direttiva rimpatri).RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA6. Consiglio di Stato ord. 10.112010 n. 5134 - regolarizzazione - diniego per pregressa condanna - impugnazione - intervenuta riabilitazione nelle more - decorso, comunque, del quinquennio dalla condanna patteggiata - illegittimitŕ del diniego - accoglimento della sospensiva.7. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 23.11.2009 n. 2046 - permesso di soggiorno per famiglia - diniego di rinnovo per asserita insussistenza dei requisiti reddituali in capo al coniuge - mancata verifica delle circostanze sopravvenute (separazione coniugale e inizio di attivitŕ lavorativa) - illegittimitŕ; procedimento di rinnovo del permesso di soggiorno - comunicazione di avviso di rigetto ex art. 10-bis legge 241/90 - mutamento del domicilio rispetto all'istanza - onere di comunicazione in capo allo straniero.8. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 15.2.2010 n. 1081 - permesso di soggiorno per lavoro - diniego di rinnovo per paventata insufficienza reddituale - omessa valutazione di elementi reddituali diversi dal lavoro (convivenza con parente, acquisizione di titolo di studio, ecc.) - illegittimitŕ; capacitŕ reddituale rivolta anche al futuro e non alla sola disponibilitŕ attuale; verifica di parametri diversi dall'assegno sociale - elementi nuovi sopravvenuti (nuovo rapporto di lavoro.9. Tribunale amministrativo regionale Campania 27.7.2010 n. 16994 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per cessazione del rapporto di lavoro dopo un mese dall'inizio - mancata applicazione del diritto all'iscrizione nelle liste di collocamento, ex art. 22, co. 11, TU 286/98 - illegittimitŕ.
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"Diritto italiano: Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 3 (settembre 2009): 223–32. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003017.

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Abstract (sommario):
Soggiorno1. Consiglio di Stato 8.8.2008 n. 3902 - estinzione del reato a seguito di sentenza di patteggiamento per decorso del quinquennio - equivalenza alla riabilitazione - estinzione della condanna ostativa alla regolarizzazione2. Consiglio di Stato 17.2.2009 n. 896 - presupposti legittimanti il diniego del permesso di soggiorno e il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - irrilevanza della condanna per commercio di prodotti con segni contraffatti per il rilascio della ex carta di soggiorno3. Consiglio di Stato 6.3.2009 n. 1340 - sentenza di patteggiamento per stupefacenti anteriore alla Bossi-Fini e al rilascio del primo permesso di soggiorno - illegittimitŕ del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno in assenza di altre valutazioni di pericolositŕ sociale4. Consiglio di Stato 29.4.2009 n. 2683 - condanne per violazione dei diritti d'autore - risalenza nel tempo delle condanne - mancata motivazione circa l'attualitŕ della provenienza illecita dei mezzi di sostentamento - illegittimitŕ del rifiuto del permesso di soggiorno per lavoro autonomo5. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 7.2.2009 n. 370 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diniego di rilascio per mancata produzione di documentazione fiscale relativa all'anno in corso (2008) - omessa valutazione delle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti - illegittimitŕ - esclusione del potere discrezionale di operare prognosi reddituali
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Barbini, Tito. "Ripensando da Cortona". Contesti. Città, territori, progetti, 1 febbraio 2024, 168–71. http://dx.doi.org/10.36253/contest-15178.

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Abstract (sommario):
Ho conosciuto Gian Franco Di Pietro durante la mia lunga esperienza di assessore regionale all’Urbanistica in Toscana. Sono passati molti anni da quella stagione della mia vita e vent’anni da quando ho lasciato la politica e scelto di dedicarmi alla scrittura. Quindi, ricordare Gian Franco Di Pietro, dopo cosi tanto tempo, è un compito diffi cile ma anche una bella emozione.
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"Diritto italiano. Minori". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 4 (febbraio 2011): 194–210. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004015.

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Abstract (sommario):
1. Corte di cassazione S.U. 25.10.2010 n. 21799 - autorizzazione ex art. 31 co. 3 - presupposto della eccezionalitŕ - esclusione - esistenza di danno effettivo e obiettivamente grave allo sviluppo psicofisico del minore - valutazione prognostica - ammissibilitŕ.2. Consiglio di Stato 15.9.2010 n. 4234 - minore affidato a parenti - raggiungimento della maggiore etŕ - rilascio di permesso di soggiorno - irretroattivitŕ della legge n. 94/2009.3. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 25.11.2010 n. 88 - minore affidato o sottoposto a tutela - conversione del permesso di soggiorno - applicazione del nuovo art. 32 TU n. 286/98 - questione di legittimitŕ costituzionale SCHEDA di Lorenzo Miazzi.
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"Diritto italiano: Diritti civili". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 1 (aprile 2010): 168–89. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001012.

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Abstract (sommario):
1. Tribunale di Brescia 27.5.2009azione civile contro la discriminazionecompetenza collegiale su reclamo avverso2. Tribunale amministrativo regionale Lazio 1.7.2009 n. 6352d.p.c.m. 21.5.2008 "Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio delle Regioni Campania, Lazio e Lombardia"conformitŕ alla legge 225/1992; ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3676, 3677, 3678 del 30.5.2008previsione generalizzata dell'identificazione a mezzo rilievi segnaleticiviolazione diritti di libertŕannullamento parziale delle ordinanze; regolamenti adottati dai Commissari della Regione Lazio e del Comune di Milano delegati per l'emergenza nomadidisposizioni che prevedono assegnazione di tesserini di riconoscimento, obbligatorietŕ dei corsi di formazione e inserimenti lavorativi, tassativitŕ orari di visita, ecc.violazione diritti di libertŕ annullamento in parte qua dei regolamenti
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Giovacchini, Pietro. "Gli uccelli del Parco Regionale della Maremma e aree limitrofe (Grosseto, Toscana, Italia)". Rivista Italiana di Ornitologia, 4 novembre 2019, 7–99. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2019.431.

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Abstract (sommario):
Il Parco Regionale della Maremma è una area protetta di 8902 ha nel settore costiero centrale della provincia di Grosseto, Toscana meridionale. Gli habitat che rappresentano l’area protetta possono essere così brevemente descritti: foce del fiume Ombrone e zone umide della Palude della Trappola; Monti dell’Uccellina (cima più elevata: Poggio Lecci, 417 m s.l.m.); un ampio comprensorio interno e pianeggiante dove coesistono attività zootecniche e coltivazioni agricole. Lo sviluppo costiero raggiunge i 25 km circa. Sono presenti 6 Siti della Rete Natura 2000 classificati come ZSC − Zona Speciale di Conservazione − secondo la Direttiva “Habitat” 92/43/ CE e/o come ZPS − Zona di Protezione Speciale − secondo la Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE. La maggior parte dell’area presenta una scarsa rete viaria e limitati insediamenti umani con copertura boschiva in larga parte dovuta a formazioni vegetali sclerofilliche mediterranee. In questo lavoro viene presentato un elenco commentato degli uccelli noti per l’area protetta a partire dalla sua istituzione avvenuta il 05/06/1975 sino al 31/12/2018. In totale, le specie di Uccelli rilevate sono 295 (62,1% delle specie della Toscana ed il 52,5% delle specie note in Italia), mentre le specie nidificanti certe o probabili in tempi recenti (2008-2018) sono 84. Le specie di interesse comunitario presenti nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE sono 88, mentre quelle classificate come SPEC 1-3 “Species of European Conservation Concern” sono 33. L’area, con le zone umide “Bocca d’Ombrone” e “La Trappola” comprese nella Macrozona “Maremma Grossetana”, ricade all’interno della qualifica di sito di importanza internazionale per lo svernamento di Anser anser e Mareca penelope; inoltre è sito di importanza nazionale per Mareca strepera, Anas crecca, Anas acuta, Spatula clypeata, Ardea alba, Platalea leucorodia, Phoenicopterus roseus, Recurvirostra avosetta, Pluvialis apricaria, Calidris alpina, Vanellus vanellus, Gallinago gallinago, Numenius arquata, Tringa erythropus e Tringa totanus. L’area protetta è di importanza per specie nidificanti in Direttiva 2009/147/CE legate agli specchi lacustri costieri e agli spazi marini, ad incolti, pascoli, così come a zone con vegetazione arborea e arbustiva sparsa su affioramenti rocciosi, margini di boschi, ambienti parzialmente allagati ed ai litorali sabbiosi, quali ad esempio, con dati minimi, Pandion haliaetus (1 coppia), Burhinus oedicnemus (7-8 coppie), Charadrius alexandrinus (1 coppia), Caprimulgus europaeus (25 coppie), Coracias garrulus (13-15 coppie), Lanius collurio (1-5 coppie), Lullula arborea (10 coppie) e Anthus campestris (6-7 coppie). Dal 2015 si segnala il consolidamento della nidificazione di Ardea cinerea, rilevandone per la prima volta la riproduzione come garzaia.
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