Tesi sul tema "Buenos Aires Di Presse"

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Gaudenti, Lorenzo <1994&gt. "“Yo Soy Maria” Storia e produzione dell’opera "Maria de Buenos Aires" presso il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20792.

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Abstract (sommario):
La tesi parla della produzione, presso il Teatro dell'Opera Giocosa di Savona, dell'opera "Maria de Buenos Aires" di Astor Piazzolla. Nel primo capitolo si esamina la vita dell'autore Astor Piazzolla, del librettista Horacio Ferrer, per poi passare alla storia del Tango e infine alla descrizione dell'opera in questione. Nei capitoli successivi viene raccontata la storia del Teatro dell'Opera Giocosa, vengono descritte le sedi presso le quali tiene i propri spettacoli e si analizzano le azioni che l'ente svolge per portare avanti la propria attività, ad esempio la ricerca di finanziamenti privati, le domande da presentare al ministero comprensive di bilanci, budget e programmi artistici e infine i progetti in cantiere. Proseguendo si passa a descrivere nel dettaglio ogni aspetto della produzione vera e propria dell'opera, sia dal lato economico, burocratico e organizzativo, parlando ad esempio del budget, del marketing, dei contratti, della coproduzione e del piano sicurezza, sia dal lato tecnico-artistico, analizzando ad esempio l'impianto luci, i costumi e le prove. L'elaborato è corredato da documenti e dati ufficiali forniti dal Teatro dell'Opera Giocosa oltre che da interviste e fotografie, entrambe eseguite sul posto dal tesista durante l'allestimento dello spettacolo.
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Mastronardi, Daniela. "Verso l'altro lato. La Villa 31 di Buenos Aires". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22353/.

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Abstract (sommario):
La città di Buenos Aires nasconde al suo interno numerose forze che si respingono e si amalgamano in un movimento continuo. L’area della Villa 31 rappresenta un nodo centrale in cui la città stocastica e la città deterministica si confrontano. In questo luogo, a lungo abbandonato, gli abitanti hanno dato vita ad un’altra città. Confrontarsi con questa realtà, significa analizzarne la storia e le vicissitudini politiche che la caratterizzano, ascoltare le voci di chi la vive e di ciò che la circonda. È necessario andare oltre ciò che è visibile e misurabile. Il progetto utilizza una metodologia in grado di astrarre la natura più intima del luogo, conservarla e restituirle nuovi spazi. Secondo il principio per cui, ogni essere umano ha diritto ad una casa degna in cui accrescere la propria persona e con la premessa che sia necessario uno stravolgimento del sistema economico-politico, il progetto offre una nuova visione della Villa 31. Grandi spazi verdi invadono il territorio e lo riconnettono al resto della città. Le abitazioni, dapprima ammucchiate le une alle altre, crescono in verticale attraverso un polmone che prolunga la vita pubblica dalla strada fino all’ultimo piano degli edifici. Le tradizioni della popolazione rimangono intatte e trovano nuovi e più grandi spazi in cui realizzarsi. Ogni abitante disporrà della libertà e dei mezzi per sostenere il suo focolare e mantenere lo spirito di unione e comunità che li contraddistingue.
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Bocchini, Alberto, e Francesca Drudi. "Palermo di Buenos Aires: Borges e il sobborgo riconquistato". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5340/.

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Abstract (sommario):
Abbiamo più volte ribadito all’interno di questa tesi che una delle più importanti azioni che Borges compie con la sua scrittura è quella di riportare in vita, attraverso le memorie passate, la città di Buenos Aires, e in particolare il sobborgo. Il poeta si riappropria della sua città d’infanzia con un processo di allontanamento da quei tratti che oggi contraddistinguono Buenos Aires (come ad esempio la rumorosità assordante della vita metropolitana) a favore di quei connotati che un tempo rendevano la città mitica. Questo è il tentativo di elevare e recuperare l’aspetto autoctono del “suo” quartiere, valorizzando gli elementi caratterizzanti il sobborgo, che portano alla scoperta delle bellezze dei “quartieri amici” come scritto nel prologo di Fervore di Buenos Aires. Un altro elemento fondamentale che ha guidato questo lavoro è il tango. Borges opera in un‘epoca in cui non esiste un’identità argentina chiara e definita. Il processo di immigrazione ha fatto sì che la mescolanza di culture provenienti dall’estero, soprattutto dall’Europa, frammentasse quelli che erano le abitudini e i costumi primordiali del paese. Dunque Borges affronta questo tema facendo del tango il mezzo per la riconquista di un’identità che con il tempo si è perduta; questo perché il tango è uno dei pochi elementi, forse l’unico, che permane nella cultura argentina, nonostante le diverse vicissitudini che il paese attraversa nel corso della sua storia. Sono numerose le questioni che Borges tratta all’interno delle sue opere, come ad esempio il tema del sobborgo, del recinto, del patio e del rapporto che le architetture domestiche hanno con la luce e con lo spazio esterno ad esse. Nella sua opera più matura intervengono temi quali il labirinto, lo specchio e il sogno, che avvicinano la sua dimensione letteraria più ad un immaginario idealizzato che alla realtà percepita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fare una trasposizione di tutti questi elementi attraverso un processo di trasfigurazione della letteratura in un progetto architettonico-compositivo. Un punto fermo e imprescindibile è la ricerca dell’identità, dunque, si è cercato di arrivare ad un progetto di architettura chiaro e riconoscibile per Buenos Aires; un edificio nel quale il cittadino possa identificare sé stesso e la città che egli abita. Il sistema con il quale si intende affrontare questo processo è quello di legare la cultura letteraria argentina e la cultura del tango in un complesso architettonico, affinché il sobborgo, tanto amato da Borges, possa essere “riconquistato”.
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FERLICCA, FRANCESCA. "Urbanizzazioni popolari e pratiche di pianificazione a Buenos Aires". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319926.

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Abstract (sommario):
Urban informality in the Global South is widely understood as an unofficial/illegal process exclusively driven by the urban poor, occurring beyond the State and solely enacted by the popular sector’s agency. On the other hand, it is considered a diametrically opposed alternative to conventional conceptions of planning, representing a form of urbanization that is independent of formal frameworks and in violation of planning rules and regulations. Yet, although a fact generally neglected by planning theory, the local dwellers of what have been called “informal settlements” comply with regulatory frameworks and the spatial outcomes of their settlement actions are frequently from the beginning in accordance with planning norms. This phenomenon is crucial for understanding how local dwellers’ rationality is often driven by their expectations in terms of accessing basic services and obtaining securing tenure. This thesis is aimed to theorize how and under what conditions various actors and their practices interact with the regulatory frameworks within the planning system to enable and sustain a mode of popular urbanisation in contemporary Buenos Aires. Therefore, this research centres the analysis on two spatial configurations of popular urbanisation in Buenos Aires – particularly Villa 20 and the toma de tierra of Guernica - and two corresponding positions assumed by policy makers and urban planners, starting from their relationships with local actors from a transversal perspective of governmentality on different focal points of encounter and disagreement. By adopting a relational and socio-material approach to the study of planning practices, the research provides a transversal reading across different actors and their rationalities at play observing their engagement with the regulatory frameworks. Through an ethnography of planning practices, the thesis provides a novel methodology for bringing into view the processes, practices, alliances, and agencies which are often invisible to policy makers. The thesis illustrates that popular urbanisation and planning need to be considered as urban assemblages that have numerous and unexpected ways of interlinking. Firstly, it recognizes the presence of conflicting, competing and conflating rationalities at play in popular urbanisation of Buenos Aires. Secondly, the thesis offers a novel insight into the strategies and tactics employed by planners in attempts to intervene in popular urbanization in Buenos Aires. Thirdly it proposes practices-centred recommendations for institutional change and social justice considering the technical as much as the political aspects of planning and interrogating the agency of materiality in urban processes. For policy makers and urban planners, a better understanding of the socio-technical configurations of popular urbanization can guide their actions to rearrange them toward coproducing urban governance.
Urban informality in the Global South is widely understood as an unofficial/illegal process exclusively driven by the urban poor, occurring beyond the State and solely enacted by the popular sector’s agency. On the other hand, it is considered a diametrically opposed alternative to conventional conceptions of planning, representing a form of urbanization that is independent of formal frameworks and in violation of planning rules and regulations. Yet, although a fact generally neglected by planning theory, the local dwellers of what have been called “informal settlements” comply with regulatory frameworks and the spatial outcomes of their settlement actions are frequently from the beginning in accordance with planning norms. This phenomenon is crucial for understanding how local dwellers’ rationality is often driven by their expectations in terms of accessing basic services and obtaining securing tenure. This thesis is aimed to theorize how and under what conditions various actors and their practices interact with the regulatory frameworks within the planning system to enable and sustain a mode of popular urbanisation in contemporary Buenos Aires. Therefore, this research centres the analysis on two spatial configurations of popular urbanisation in Buenos Aires – particularly Villa 20 and the toma de tierra of Guernica - and two corresponding positions assumed by policy makers and urban planners, starting from their relationships with local actors from a transversal perspective of governmentality on different focal points of encounter and disagreement. By adopting a relational and socio-material approach to the study of planning practices, the research provides a transversal reading across different actors and their rationalities at play observing their engagement with the regulatory frameworks. Through an ethnography of planning practices, the thesis provides a novel methodology for bringing into view the processes, practices, alliances, and agencies which are often invisible to policy makers. The thesis illustrates that popular urbanisation and planning need to be considered as urban assemblages that have numerous and unexpected ways of interlinking. Firstly, it recognizes the presence of conflicting, competing and conflating rationalities at play in popular urbanisation of Buenos Aires. Secondly, the thesis offers a novel insight into the strategies and tactics employed by planners in attempts to intervene in popular urbanization in Buenos Aires. Thirdly it proposes practices-centred recommendations for institutional change and social justice considering the technical as much as the political aspects of planning and interrogating the agency of materiality in urban processes. For policy makers and urban planners, a better understanding of the socio-technical configurations of popular urbanization can guide their actions to rearrange them toward coproducing urban governance.
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Giuliani, Chiara, e Elena Melegari. "Architettura ai margini. Strategie di miglioramento per i barrios informales di buenos aires". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6916/.

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Abstract (sommario):
La Tesi sviluppa alcune ipotesi di riqualificazione degli asentamientos informales di Buenos Aires, quartieri periferici della metropoli dove si insedia –abusivamente- la popolazione con minori risorse economiche. Adottando l’approccio delle “agopunture”, l’ipotesi progettuale investe diverse scale d’intervento che dialogano tra loro, cercando di valorizzarne gli effetti combinati e di favorirne la reciproca integrazione. Assunte le limitate risorse esistenti come condizioni date, l’approccio adottato identifica nel capitale sociale il fattore di rinnovamento: la cooperazione tra gli abitanti –uniti per la risoluzione di problematiche comuni- diventa lo strumento per la generazione di micro-comunità più efficienti e vivibili. La strategia di un’ibridazione tra tecnologie tradizionali con materiali poveri ed elementi industrializzati e standardizzati garantisce una soluzione low cost e di maggior consenso da parte dei vecinos. Pur rinunciando a conseguire gli standard normativi, il progetto punta a soddisfare alcune fondamentali esigenze degli abitanti, migliora le loro condizioni di vita ed innesca dinamiche relazionali positive tra i vecinos. Gli interventi proposti prevedono il miglioramento della tenuta all’acqua dell’alloggio, la realizzazione di servizi igienici domiciliari, un sistema di allontanamento e trattamento dei reflui che trasformato in biogas alimenta la rete di illuminazione stradale, una serie di punti di prelievo e distribuzione di acqua potabile, la raccolta e lo smistamento dei rifiuti, un nuovo luogo d’incontro per la comunità. La parte preliminare affronta lo studio del contesto storico, sociale, territoriale, economico e l’assetto del settore delle costruzioni dell’Argentina e di Buenos Aires. La seconda parte della ricerca si concentra sul conurbano bonoarense e sugli asentamientos informales, per i quali i numerosi Piani governativi e di ONG sono risultate inefficaci. Si evita così un’operazione ‘calata dall’alto’. Dopo aver identificato le sette principali criticità riscontrate negli insediamenti, la ricerca delinea per ognuna di esse una o più strategie di miglioramento, ipotizzando azioni e possibili alternative che, valutate secondo una metodica comparativa, consentono di definire la soluzione più adeguata. Tra le sette proposte, la comunità definirà le priorità di intervento, quindi le modalità di esecuzione e di gestione ritenute adeguate per la realizzazione delle singole azioni. La ricerca approfondisce la conoscenza e tenta di mitigare il disagio di vivere ai margini, un tema di estrema rilevanza sociale, a cui l’architettura può fornire qualche risposta.
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Fraixanet, Pierre. "Buenos aires 1900. Les caricatures de "caras y caretas" (vie politique et sociale 1898-1900)". Toulouse 2, 1990. http://www.theses.fr/1990TOU20053.

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Abstract (sommario):
Buenos aires 1900 retrace l'histoire de l'argentine et de sa capitale d'octobre 1898 a decembre 1900 a travers les caricatures politiques de la revue "caras y caretas". L'etude se limite exclusivement a ces dates. Elle comporte aussi une evocation de la naissance de "caras y caretas" et la presentation de ses fondateurs. Le corpus se decompose en deux parties: "scenes et portraits 1898-1900", qui regroupe toutes les couvertures comportant des caricatures, du 8 octobre 1898 au 29 decembre 1900: "le livre ,d'or de caras y caretas" qui regroupe lui-meme une serie de portraits commencee en janvier 1900. Le bur de ce travail est d'interpreter ces caricatures, de reconnaitre les personnages et de restituer l'evenement evoque a travers ces dessins
Buenos aires 1900 traces the history of argentina and its metropolis from october 1898 to december, through the political caricatures of the magazine "caras y caretas". The study is exclusively limited within these two dates. It also contains a picture of the birth of "caras y caretas", and an introduction to its creators. This corpus is made up of two parts: scenes and portraits 1898-1900, wich groups together all the covers with caricatures from october 8, 1898, down to december 29, 1900, "the golden book of caras y caretas" which contains a series of portraits begun in january 1900. The aim of this worth is to give an interpretation of these caricatures, to recognize characters and place the events evoked through these drawings
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Panelli, Francesca. "Soy Buenos Aires: analisi di un’esperienza di sottotitolazione realizzata per il Concorto Film Festival". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16055/.

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Abstract (sommario):
Questo elaborato presenta il risultato di un’esperienza di sottotitolazione svolta per il Concorto Film Festival e propone l’analisi dei sottotitoli interlinguistici prodotti per il cortometraggio argentino Soy Buenos Aires, del regista Tomás Gómez Bustillo. L’elaborato si divide in tre capitoli principali. Nel primo capitolo verranno introdotti il festival e il cortometraggio preso in esame. Il secondo capitolò includerà la trascrizione del testo di partenza e il prodotto finale del processo di sottotitolazione. Nel terzo ed ultimo capitolo si presenterà un’analisi dettagliata del lavoro svolto, delineando le principali caratteristiche extralinguistiche e linguistiche fondamentali per la comprensione del testo di partenza e per una buona resa dei sottotitoli. Verranno inoltre introdotti esempi concreti per descrivere l’approccio e le strategie utilizzate
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Bagnara, Beatrice, e Domenica Pagnozzi. "Ripensare il limite a Buenos Aires. Proposta di un nuovo spazio urbano lungo il Riachuelo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5376/.

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Abstract (sommario):
Nella progettazione degli edifici, si è posta molta attenzione al contesto urbano. Le varie proposte nascono dalla volontà di ricucire il tessuto urbano, trasformando quello che ora rappresenta un limite, nella vera soluzione al problema. Si propongono quindi isolati dalle più diverse forme, dimensioni e significati, andando ad attingere alle più svariate tipologie, che non intendono essere progetti in sé compiuti, ma possibili risposte.
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Gallo, Agnese <1991&gt. "Gli Istituti Culturali come punta della diplomazia dell’Unione Europea. Il Caso dell IIC di Buenos Aires". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9499.

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Abstract (sommario):
Questo lavoro si propone di analizzare i nuovi approcci alla diplomazia culturale e di fornire linee guida sugli istituti culturali all’estero, analizzando nello specifico i lavori dell' Istituto Italiano di Cultura a Buenos Aires. A tal fine si procederà fornendo una panoramica generale delle direttive che negli ultimi anni l’ Unione Europea ha attuato per favorire e incrementare la cultura nelle sue relazioni internazionali. Gli istituti di cultura europei- una rete di uffici del Ministero degli Affari Esteri che opera per promuovere la cultura- sono i protagonisti di questa nuova attenzione, veri e propri avamposti di diplomazia. Vengono illustrate la mission, le componenti, le attività e gli strumenti di comunicazione dei vari istituti per poi analizzare in dettaglio la situazione italiana, con un focus particolare sulla riforma che il MAE ha dovuto attuare per adeguarsi alle normative europee dopo il Trattato di Lisbona.
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Artusa, Marina Susana <1969&gt. "Pratiche e percorsi di auto-organizzazione di vicinato: il fenomeno della social street a Bologna e la rete di prossimità (o di vicinato) a Buenos Aires". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7349/1/MARINA_ARTUSA_TESI_DI_DOTTORATO.pdf.

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Abstract (sommario):
L’auto-organizzazione dei cittadini è una pratica sociale oramai diffusa in tutto il mondo, in quanto risposta alla crisi. In un contesto di contrazione economica e peggioramento della qualità della vita quotidiana, organizzarsi, al di là delle risorse economiche pubbliche, è un’alternativa che permette alla popolazione colpita dalla disoccupazione, dalla recessione e dalla mancanza di futuro di soddisfare i propri bisogni fisici, emozionali e sociali. Questa ricerca analizza dunque le pratiche d’auto-organizzazione, sviluppatesi nei rapporti di prossimità e tesi alla costruzione di una cultura della responsabilità, attraverso lo studio di due esperienze che si stanno svolgendo in contesti urbani e sociali diversi come possono essere la città di Bologna, in Italia, e Buenos Aires, la capitale dell’Argentina. La chiave di lettura teorica per analizzare tali forme d’auto-organizzazione è quella di ripensarle nell’ottica della creazione del capitale sociale orientato al bene comune.
In a context of social crisis, economic contraction and devaluation of the quality of life, interaction and social self-organized networks of citizens are emerging practices worldwide today. They represent a strategy of social innovation that allows people affected by unemployment, recession and the lack of a future to satisfy their physical, emotional and social needs. This research analyzes these social self-help forms as a challenge to build social capital in the framework of theCommons. Through the study of two experiences that are taking place in different urban and social contexts as can be the city of Bologna in Italy, and Buenos Aires, the capital of Argentina, this theoretical interpretation aims to analyze these forms of social self-organization and to rethink them as resources to build a shared social responsibility paradigm.
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Artusa, Marina Susana <1969&gt. "Pratiche e percorsi di auto-organizzazione di vicinato: il fenomeno della social street a Bologna e la rete di prossimità (o di vicinato) a Buenos Aires". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7349/.

Testo completo
Abstract (sommario):
L’auto-organizzazione dei cittadini è una pratica sociale oramai diffusa in tutto il mondo, in quanto risposta alla crisi. In un contesto di contrazione economica e peggioramento della qualità della vita quotidiana, organizzarsi, al di là delle risorse economiche pubbliche, è un’alternativa che permette alla popolazione colpita dalla disoccupazione, dalla recessione e dalla mancanza di futuro di soddisfare i propri bisogni fisici, emozionali e sociali. Questa ricerca analizza dunque le pratiche d’auto-organizzazione, sviluppatesi nei rapporti di prossimità e tesi alla costruzione di una cultura della responsabilità, attraverso lo studio di due esperienze che si stanno svolgendo in contesti urbani e sociali diversi come possono essere la città di Bologna, in Italia, e Buenos Aires, la capitale dell’Argentina. La chiave di lettura teorica per analizzare tali forme d’auto-organizzazione è quella di ripensarle nell’ottica della creazione del capitale sociale orientato al bene comune.
In a context of social crisis, economic contraction and devaluation of the quality of life, interaction and social self-organized networks of citizens are emerging practices worldwide today. They represent a strategy of social innovation that allows people affected by unemployment, recession and the lack of a future to satisfy their physical, emotional and social needs. This research analyzes these social self-help forms as a challenge to build social capital in the framework of theCommons. Through the study of two experiences that are taking place in different urban and social contexts as can be the city of Bologna in Italy, and Buenos Aires, the capital of Argentina, this theoretical interpretation aims to analyze these forms of social self-organization and to rethink them as resources to build a shared social responsibility paradigm.
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GONZALEZ, JUAN PASTOR. "Habitat popolare e organizzazioni comunitarie nella periferia sud di Buenos Aires. Per un modello sostenibile di sviluppo umano. La lottizzazione sociale di Villa Brown (2013-2020)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/331478.

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Abstract (sommario):
La ricerca analizza l'esperienza del Programma Lotti con Servizi a Villa Brown, Florencio Varela, Provincia di Buenos Aires tra gli anni 2013 e 2020, realizzata dal comune su proposta del Consiglio Comunitario per la Terra e l'Abitazione. Tale programma si svolge nell'ambito della Legge 14449 nota come “Legge sull'accesso equo all'habitat” sancita nel 2012, utilizza terreni di proprietà del comune, con l'obiettivo di consentire l'accesso al suolo urbano alla popolazione del partito, in continuità con le più generali politiche dello Stato in materia di urbanizzazioni sociali. In questo senso, le diverse logiche e articolazioni messe in gioco dai protagonisti vengono esaminate nell'ambito di questa esperienza, data in un dato territorio, con una popolazione eterogenea, basata su un modello di politica sull'habitat popolare e tenendo conto delle organizzazioni e istituzioni che operano sul territorio. Tra questi possiamo nominare lo stato ai suoi tre livelli: nazionale, provinciale e municipale, la Pastorale Sociale del Vescovado di Quilmes, Berazategui e Florencio Varela, la Central de Trabajadores de la Argentina (CTA), il Movimento Evita e la Corrente Classista e Combativa (CCC). Questa ricerca si propone di indagare le diverse articolazioni tra famiglie, istituzioni e organizzazioni sociali tra loro, nonché le logiche che influenzano le loro azioni, e il loro impatto sullo sviluppo dell'esperienza del Programma dei lotti con servizi a Florencio Varela tra il 2013 e il 2020. Con questo obiettivo in primo luogo contestualizziamo storicamente le traiettorie dello Stato, delle organizzazioni e delle istituzioni sociali coinvolte nella questione dell'habitat popolare, in particolare in Florencio Varela e l'impatto sui quartieri e gli insediamenti del territorio, fondamentalmente dall'emanazione della Legge 14449 Fiera accesso all'habitat. Successivamente, vengono descritti gli attori intervenienti, le loro metodologie di lavoro e le logiche settoriali messe in gioco sulla base del concetto di matrice sociale. In questo modo si cerca di problematizzare le controversie sull'accesso all'habitat nella periferia sud della provincia di Buenos Aires e l'impatto sulla traiettoria di una politica pubblica sul tema basata sull'esperienza di articolazione e collaborazione tra i diversi livelli di lo Stato, le istituzioni e le organizzazioni sociali e gli abitanti del lotto sociale, per concludere poi analizzando le diverse logiche e razionalità relazionali messe in gioco al loro interno.
La investigación analiza la experiencia del Programa de Lotes con Servicios en Villa Brown, Florencio Varela, Provincia de Buenos Aires entre los años 2013 y 2020, llevado a cabo por el municipio a propuesta del Consejo Comunitario para la Tierra y la Vivienda. Este programa se lleva a cabo en el marco de la ley 14449 conocida como “Ley de acceso justo al hábitat” sancionada en el año 2012, utiliza terrenos de propiedad del municipio, con el objetivo de permitir el acceso a suelo urbano a la población del partido, en continuidad con las políticas más generales del Estado en materia de urbanizaciones sociales. En ese sentido se examinan las distintas lógicas y articulaciones puestas en juego por los protagonistas en el marco de esta experiencia, dada en un territorio determinado, con una población heterogénea, a partir de un modelo de política sobre el hábitat popular y teniendo en cuenta a las organizaciones e instituciones que trabajan en el territorio. Entre ellas podemos nombrar al estado en sus tres niveles: nacional, provincial y municipal, a la Pastoral Social del Obispado de Quilmes, Berazategui y Florencio Varela, a la Central de Trabajadores de la Argentina (CTA), el Movimiento Evita y la Corriente Clasista y Combativa (CCC). Esta investigación tiene como objetivo indagar las distintas articulaciones entre las familias, las instituciones y las organizaciones sociales entre sí, como también las lógicas que influyen en sus acciones, y su incidencia en el despliegue de la experiencia del Programa de lotes con servicios en Florencio Varela entre el 2013 y el 2020. Con ese objetivo, primero contextualizamos históricamente las trayectorias del Estado, las organizaciones e instituciones sociales involucradas en el tema de hábitat popular, específicamente en Florencio Varela y el impacto en los barrios y asentamientos del territorio, fundamentalmente a partir de la sanción de la Ley 14449 de Acceso justo al hábitat. Seguidamente, describimos a los actores intervinientes, sus metodologías de trabajo, y lógicas sectoriales puestas en juego a partir del concepto de matriz social. De esta manera buscamos problematizar las disputas por el acceso al hábitat en el conurbano sur de la provincia de Buenos Aires y la incidencia sobre la trayectoria de una política pública sobre el tema a partir de la experiencia de articulación y colaboración entre los distintos niveles del Estado, las instituciones y organizaciones sociales y los habitantes del loteo social, para luego concluir analizando las distintas lógicas relacionales y racionalidades puestas en juego al interior de las mismas.
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IACUMIN, MARCO. "STUDIO PETROLOGICO, GEOCHIMICO ED ISOTOPICO DEI DICCHI PROTEROZOICI DELLE SERRE DI AZUL E TANDIL (PROVINCIA DI BUENOS AIRES, ARGENTINA): ASPETTI PETROGENETICI ED IMPLICAZIONI GEODINAMICHE". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1999. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12519.

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Cappucci, Grazia Maria. "Valutazione dell'efficienza ambientale dei tetti verdi a livello globale: Confronto tra casi di studio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9062/.

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Abstract (sommario):
Nel mio lavoro di tesi è stata valutata l'influenza climatica sulle prestazioni dei tetti verdi relativamente alla riduzione del runoff, il risparmio energetico e il miglioramento della qualità dell'aria.
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ZULETA, FERRARI MARIANA. "SOCIAL CAPITAL, TRUST AND LEGAL INSTITUTIONS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/215991.

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Abstract (sommario):
During the last decades there has been a growing perception that institutional frameworks, such as political regimes, the welfare state and economic systems, which had once been taken for granted, are now showing their flaws and inefficiencies. Nowadays, it is not surprising to read and feel that modern democracies are undergoing a crisis of trust in the institutions that once would have granted them stability. These circumstances have created a sense of uncertainty, discomfort and reaction from different societies. The implications of this situation on legal theory cannot be disguised. Some scholars have ventured in saying that such declining trust in institutions shows a failure of law, in the sense that the existent legal system has not been able to support or foster the legitimacy framework suitable for the efficient functioning of the public sector. In this sense, the present Ph.D. thesis proposes the social capital theory as an innovative approach to address the described circumstances, with particular focus on the issue of trust in legal institutions. To this end, the present thesis firstly analyzes the theory of social capital and its implications in modern sociology of law. Secondly, the social capital approach is applied to the study of the legal institutions in a concrete case: the Argentina case. In this sense, a specific quantitative survey on social capital, institutions, trust and law was carried out in the Autonomous City of Buenos Aires. The results obtained provide a better illustration of the main hypothesis proposed in the initial chapters of the present work.
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