Letteratura scientifica selezionata sul tema "Biblioteca circolante"

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Articoli di riviste sul tema "Biblioteca circolante"

1

Conte, Alberto. "Novelle italiane antiche nella tradizione manoscritta: contenuto, struttura e genealogia del cod. Firenze, BNCF II III 343". Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 11, n. 2 (28 dicembre 2023): 277–312. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/21076.

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Abstract (sommario):
Un significativo corpo di novelle due-trecentesche ha circolato per iscritto nei primi secoli della letteratura in volgare in forme diverse, prima di essere recuperato e sistemato nel Cinquecento su iniziativa di Pietro Bembo e Carlo Gualteruzzi, a cui si deve l’edizione antologica intitolata per l’occasione Le cento novelle antiche, ormai nota come Novellino. L’articolo verte su uno dei testimoni delle novelle, il quattrocentesco codice II III 343 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: una compilazione contenente una serie di Vite di filosafi, una cinquantina di novelle del Novellino e infine dieci novellette non attestate altrove. Si dimostra qui l’importanza del ms. sia sul piano ecdotico, tra i testimoni del Novellino, sia in sé come antologia di copista. Anche se è un codice relativamente tardo e ha solo alcune delle novelle antiche, alla luce dello stemma codicum si rivela prezioso per ricostruire la complessa storia della loro circolazione nelle raccolte: esso conserva significative tracce della prima redazione di un’antologia trecentesca perduta – a sua volta cavata da un antico Libro di novelle d’autore, o Ur-Novellino – e nello stesso tempo mostra l’intraprendenza di un copista che ha assemblato una sua personale silloge sulla base di altre compilazioni. Si ha un’ul- teriore conferma sia del ruolo attivo avuto dai copisti-compilatori nel tramandare l’antico patrimonio novellistico in volgare, sia del fatto che la novella si sia andata codificando come genere letterario nelle antologie, fino alla monumentale collezione «bembiana-gualteruzziana».
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2

Potestà, Gian Luca. "L’Aurora del sebastianismo: le fonti profetiche dell’encuberto". Revista de Filosofia Aurora 36 (2024). http://dx.doi.org/10.1590/2965-1557.036.e202430161.

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Abstract (sommario):
Astratto La genesi dottrinale del sebastianismo è spesso riportata completamente all’interno della cultura popolare portoghese: si ritiene che D. João de Castro, inventore della leggenda del re redivivo, avrebbe rimodellato la figura dell’Encuberto assumendola dalle Trovas di Bandarra, calzolaio di Trancoso. In verità, la retorica dell’Encuberto risulta diffusa nella penisola iberica ben prima delle Trovas. D. João stesso ne segnala altri due “preannunci”, nel Vespertilio profetizzato da Arnaldo da Villanova e nel Sol obscuratus dell’Oracolo di Cirillo. Più in generale, l’articolo intende contribuire alla conoscenza della vasta biblioteca profetica e messianica di D. João, e mostrare così che la leggenda di D. Sebastião nasce e si sviluppa alla confluenza di molteplici tradizioni circolanti nell’Occidente europeo a partire dall’Alto Medioevo.
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Tesi sul tema "Biblioteca circolante"

1

Codolo, Valentina <1988&gt. "Libri a Portogruaro nel XX e nel XXI secolo: dalla biblioteca circolante e dal fondo USIS all'idea di Centro Culturale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6268.

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Abstract (sommario):
La tesi si concentra sulla storia della biblioteca di Portogruaro e sul suo sviluppo dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Attraverso un dettagliato excursus storico e politico, vengono ripercorse le fasi che hanno portato all'istituzione della biblioteca comunale, fino all'inaugurazione del nuovo centro culturale, prevista per la primavera del 2015. In particolare, la tesi si sofferma sulle origini della biblioteca di Portogruaro, nata da un nucleo di libri arrivati dallo United States Information Service di Trieste nel dopoguerra e conservati all'interno di uno dei due mulini di Portogruaro, che al tempo ospitava una biblioteca circolante. L'esame dei documenti inediti, il catalogo dei libri consegnati e il confronto con altre biblioteche USIS esistenti all'epoca rivela le le pratiche di amministratori locali e di privati cittadini nell'erogazione di servizi culturali.
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2

Simionato, Elisa <1981&gt. "Le biblioteche popolari circolanti di Castelfranco Veneto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10493.

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Abstract (sommario):
Storia delle biblioteche popolari circolanti della Società d’Incoraggiamento all’educazione popolare di Castelfranco Veneto, della Società d’Incoraggiamento all’istruzione e di lettura pegli operai e della Società Operaia di Mutuo Soccorso: prime esperienze di diffusione della “cultura del libro” e punto di inizio nella storia delle biblioteche “pubbliche” castellane.
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3

Galassi, Lorenzo. "La biblioteca come componente sociale e ambientale per L'Economia Circolare". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11625/.

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Abstract (sommario):
Col passare dei secoli le biblioteche sono evolute da semplice ritrovo di intellettuali e letterati a luoghi di ostentazione del potere. Nella biblioteca attuale, non vi si trovano solo libri o giornali, vi si possono trovare grandi opportunità per chi le sa cogliere. Le biblioteche possono essere anche utilizzate come luogo di ritrovo e integrazione. Se si considera l'edificio adibito a tale scopo, quest'ultimo deve rispettare esigenze di risorse (richiesta energetiche, materiali aggiornati, etc.), ed esigenze legate alla pianificazione urbana. La Teoria Circolare rispecchia molto i concetti e le esigenze della biblioteca, con una visione più ampia e più dinamica la cui base poggia su quattro concetti: Conoscenza Condivisione Solidarietà Rispetto Questi quattro concetti non vanno visti come colonne di pari importanza, ma bensì come tasselli da mosaico, un mosaico composto sia da concetti (di sostegno all'ambiente e alle persone), sia da strategie utilizzabili per le diverse esigenze. Le strategie dell'Economia Circolare devono sempre avere un ottica sul lungo periodo, così come le biblioteche vengono progettate per essere usufruibili anche per le generazioni future. L'importanza di applicare un sistema circolare non è solo nell'interesse dell'utente che si applica attivamente, ma è anche di interesse per l'intera società in quanto ne subisce passivamente e positivamente i benefici.
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4

SERPETTA, MARIA GIULIA. "La Regola per ben confessarsi di Giacomo della Marca: edizione e commento linguistico". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251618.

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Abstract (sommario):
Tutta le ricerche riguardanti la confessione prendono avvio – e non potrebbe che essere così – dal Concilio Lateranense IV del 1215 e in particolare dalla disposizione 21, meglio nota con il suo incipit Omnis utriusque sexus. È per far fronte all’adempimento di tale disposizione (che prescrive l’obbligatorietà annuale alla confessione per tutti i fedeli di entrambi i sessi, come il testo ci dice) che si sviluppa una letteratura finalizzata a istruire sia i sacerdoti (al tempo impreparati a svolgere il ruolo di confessori), sia i penitenti. Questi manuali si moltiplicano con l’avvento della stampa a caratteri mobili; in particolare si sviluppa il genere delle confessioni generali: opuscoli di poche pagine in cui si fornisce al penitente una guida all’esame di coscienza attraverso un particolareggiato elenco di peccati. A questo filone appartiene la Regola per ben confessarsi di Giacomo della Marca, sicuramente uno dei predicatori più noti dell’Osservanza francescana. Il confessionale, scritto sia in latino (con il titolo di De confessione) che in volgare, è un’opera molto nota e diffusa. Viene presentato un elenco di tutti i peccati possibili, organizzati secondo un’ampia varietà di griglie concettuali: i dodici articoli della fede; i sette vizi capitali; i dieci comandamenti; i cinque sensi corporali; i sette sacramenti; le sette opere della misericordia corporale e spirituale; le tre virtù teologali e i doni dello Spirito Santo, ecc. L’importanza e la diffusione del testo sono testimoniate dalle otto edizioni a stampa segnalate tra il 1465 e il 1550 (cfr. Jacobson Schutte 1983: 208-209). Sono censiti anche tre manoscritti: il codice 33, posseduto dalla Biblioteca francescana e picena di Falconara Marittima; il Ricc. 341, presente presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze e il manoscritto 2806, conservato presso la Biblioteca Augusta di Perugia. Nonostante ciò il testo non è stato oggetto di uno studio critico approfondito. Per tale motivo, il mio lavoro si è posto l’obiettivo di approntare l’edizione del testo di uno dei maggiori rappresentanti del francescanesimo marchigiano, fornendo un ulteriore tassello per lo studio di quel settore della letteratura penitenziale costituito dai confessionali. La collazione dei manoscritti e delle stampe ha rivelato la complessa situazione testuale: gli esemplari non derivano tutti dallo stesso originale ma sono copie di testi diversi. Nell’impossibilità, quindi, di ricostruire validamente la volontà d’autore, ho scelto di riportare in edizione il testo della Biblioteca di Falconara, ritenendo che questo codice rappresenti il bon manuscrit perché lo considero portatore del testo ‘reale’, circolato al suo tempo; questo esemplare, infatti, ha un nucleo comune a tutti, presente in una forma né troppo stringata né troppo estesa. Nella seconda parte del mio lavoro, il testo è stato oggetto di un commento linguistico basato sulla veste fonetica, morfologica e sintattica, in primo luogo; successivamente mi sono concentrata su un’analisi di tipo pragmatico-testuale, fondata sulla teoria delle tradizioni discorsive, così come è stata elaborata in ambito tedesco. Lo scopo della mia ricerca è stato quindi quello di rendere nota una delle opere che maggiormente si inscrive nel clima religioso Quattrocentesco e di evidenziare se i suoi caratteri linguistici, confrontati con opere appartenenti allo stesso genere, possano codificare una vera e propria tradizione discorsiva.
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Capitoli di libri sul tema "Biblioteca circolante"

1

Ponzani, Vittorio. "La biblioteca circolante di Angelo Fortunato Formiggini a Roma". In 1. Seminario Nazionale di Biblioteconomia, 259–63. Ledizioni, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.1535.

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2

Sonzini, Valentina. "Le biblioteche circolanti liguri". In Memorie di carta, 37–57. Ledizioni, 2019. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.12591.

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