Littérature scientifique sur le sujet « Vulnerabilità finanziaria »

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Articles de revues sur le sujet "Vulnerabilità finanziaria"

1

Kunzmann, Klaus R. « Dopo la crisi economica globale : implicazioni sulle politiche per il futuro del territorio europeo ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058001.

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Résumé :
Il saggio si interroga sulle implicazioni territoriali di una crisi finanziaria non ancora conclusa che si ripercuote sulle economie locali europee. L'autore sottolinea la vulnerabilitŕ del ‘vecchio continente' e delle sue varietŕ regionali. A fronte della difficoltŕ a misurare analiticamente gli esiti spaziali della crisi, il saggio presenta cinque scenari di crescita europei che, in forma non necessariamente alternativa, alludono ad altrettante trame di possibili strategie di sviluppo spaziale nella dimensione continentale. Evocando i temi della societŕ della conoscenza, dell'economia creativa e della formazione permanente, della centralitŕ del paesaggio e dei contesti rurali, dei processi culturali e delle nuove produzioni, come quello dei molteplici legami con le economie emergenti a scala globale, il saggio ci conduce a considerare con realismo l'idea di un'Europa a due velocitŕ.
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2

Pede, Elena, et Luca Staricco. « L'adattamento locale al cambiamento climatico in aree alpine ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 116–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093018.

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Résumé :
Le Alpi sono tra le zone più vulnerabili ai cambiamenti climatici in Europa; tuttavia il dibattito sulle strategie e le azioni di adattamento continua a concentrarsi prevalentemente sulle aree urbane e costiere maggiormente popolate. L'articolo presenta i risultati di un'indagine sulle pratiche di adattamento locale ai cambiamenti climatici messe in campo in un'area alpina, costituita dai 45 comuni della Zona omogenea del Pinerolese (Torino). L'indagine fa emergere alcune barriere che possono ostacolare l'adattamento al cambiamento climatico nei contesti montani, o comportare una sua declinazione in termini di pratiche poco sistematiche e ambiziose: una percezione del cambiamento in termini quasi esclusivi di intensificazione degli eventi estremi, l'iperframmentazione comunale, la mancanza di un'efficace governance orizzontale e verticale, la carenza di risorse finanziarie e conoscitive.
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Coderoni, Silvia, et Alberto Manelli. « Agricoltura e sviluppo compatibile con il clima : prospettive globali di finanziamento ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (septembre 2011) : 35–58. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002004.

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Résumé :
Le complesse relazioni tra i fattori fisici, economici e sociali che riguardano il settore agricolo in un contesto di cambiamenti climatici, fanno sě che le strategie per affrontare tale problematica non possano prescindere da un approccio integrato delle politiche di sviluppo, mitigazione e adattamento. Tale approccio puň essere definito come "sviluppo compatibile con il clima", ovvero una strategia che minimizza i danni causati dagli impatti climatici, mentre massimizza le opportunitŕ di crescita che un futuro a basse emissioni e piů resiliente puň portare. I livelli di finanziamento per lo sviluppo compatibile con il clima, tuttavia, sono ad oggi decisamente insufficienti, nonostante i flussi finanziari verso i PVS possano rappresentare uno dei modi principali per riconciliare equitŕ ed efficienza nell'affrontare i problemi del cambiamento climatico. Le prospettive per la finanza per il clima comprendono sia la creazione di nuovi fondi di finanziamento, sia il miglioramento e potenziamento di quelli esistenti, ma si fondano sul riconoscimento del ruolo del settore nella mitigazione e della sua peculiare vulnerabilitŕ ai cambiamenti climatici.
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Vacca, Valerio Paolo, Daniele Coin, Antonio M. Conti, Luigi Leva, Danilo Liberati, Elisabetta Manzoli, Daniele Marangoni, Sauro Mocetti, Giuseppe Saporito et Lucia Sironi. « L’indebitamento e la vulnerabilità finanziaria delle famiglie nelle regioni italiane (Households’ Indebtedness and Financial Vulnerability in the Italian Regions) ». SSRN Electronic Journal, 2013. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2283095.

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Acciari, Paolo, Elisabetta Manzoli, Sauro Mocetti et Eliana Viviano. « La Vulnerabilitt Finanziaria : UnnAnalisi Per Classi Di Reddito (Analysing Financial Vulnerability by Income Group) ». SSRN Electronic Journal, 2014. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2510303.

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6

Acciari, Paolo, Elisabetta Manzoli, Sauro Mocetti et Eliana Viviano. « La Vulnerabilitt Finanziaria : UnnAnalisi Per Classi Di Reddito (Financial Vulnerability : An Analysis by Income Classes) ». SSRN Electronic Journal, 2014. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3146852.

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7

Dodaro, Maria, et Lavinia Bifulco. « Finanza, welfare e governo dell’incertezza : il caso dell’educazione finanziaria ». Cambio. Rivista sulle Trasformazioni Sociali 12, no 23 (6 décembre 2022). http://dx.doi.org/10.36253/cambio-12969.

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Résumé :
This article focuses on financial education with the aim to explore the relationship between finance, welfare policies and the governance of uncertainties and risks also in the light of the Covid-19 pandemic. The article discusses the normative substratum that lies at the intersection of daily life and changes in the institutional and regulatory structures of welfare policies. In doing so, it shows how financial education turns protection from critical events, including pandemics, into a financial skills issue that vulnerable individuals and families must address through individual and financialised coping strategies, without broader social factors and contexts of vulnerability being taken into account and addressed. Finally, it points out that the pandemic situation does not seem to be a factor of discontinuity in this respect. Rather, the pandemic emergency appears to be used to support the further development of long-term trends, particularly processes of depoliticization and individualisation.
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Thèses sur le sujet "Vulnerabilità finanziaria"

1

GRAZIOLI, RICCARDO. « VULNERABILITA' E ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA. EVIDENZE EMPIRICHE DALL'INDAGINE IACOFI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/138062.

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Résumé :
L’every day financialization in atto da oltre vent’anni ha accresciuto l’interesse da parte di istituzioni, organizzazioni internazionali e ricerche accademiche verso l’alfabetizzazione finanziaria e la conseguente implementazione di strategie che la promuovono – come le iniziative di educazione finanziaria – per lo sviluppo della financial capability e il perseguimento del financial well-being. Questa ricerca mira ad indagare la relazione esistente tra la vulnerabilità e l’alfabetizzazione finanziaria, cercando di testare, nello specifico, se maggiori livelli di conoscenza finanziaria aiutino a prevenire la vulnerabilità di una famiglia e quindi a ridurne il rischio di esclusione finanziaria e sociale. è stato utilizzato un modello logistico multivariato applicato a un campione inedito di famiglie residenti in Italia (N=4.412) ottenuto dall’unificazione armonizzata delle prime due wave (2017 e 2020) dell’indagine IACOFI della Banca d’Italia. Il risultato principale, ottenuto grazie a un nuovo indicatore costruito sulla base di due variabili del dataset, mostra che il 56,6% delle famiglie manifesta una condizione di vulnerabilità finanziaria e che generalmente all’aumentare del livello di conoscenza diminuisce la probabilità che una famiglia si trovi in una situazione di vulnerabilità. I giovani risultano essere i più vulnerabili, ma anche coloro su cui la conoscenza incide maggiormente, così come le famiglie che risiedono nel Centro Italia e nelle Isole che riescono a ridurre la probabilità di vulnerabilità a livelli simili di quelle nel Nord-Ovest. La conoscenza riduce la vulnerabilità anche delle famiglie che non riescono a risparmiare, ma non incide su quelle che risparmiano solo in modo informale. Emergono infine i fenomeni della cronicizzazione, da cui non ci si affranca tramite l’aumento della conoscenza, e dell’overconfidence che dovrebbe essere contrastato accrescendo la consapevolezza individuale.
The ‘every day financialization’ that has been taking place for over twenty years has increased the interest of institutions, international organisations and academics in financial literacy and the ensuing implementation of strategies that promote it – such as financial education initiatives – for the development of financial capability and the pursuit of financial well-being. This research aims at investigating the existing relationship between vulnerability and financial literacy, trying to test, specifically, whether higher levels of financial knowledge help preventing household vulnerability and thus reducing its risk of financial and social exclusion. A multivariate logistic model applied has been estimated on an original sample of households living in Italy (N=4,412) obtained from the harmonising of the first two waves (2017 and 2020) of the Bank of Italy's IACOFI survey was used. The main result, obtained thanks to a new indicator constructed on the basis of two variables in the dataset, shows that 56.6% of households experience financial vulnerability and that generally as the level of knowledge increases, the probability of a household to be in a vulnerable situation decreases. Young people are found to be the most vulnerable group, but also the one on which knowledge has the strongest impact, as well as households in the Centre of Italy and Islands that manage to reduce the probability of experiencing vulnerability to similar levels as those in the North-West. Knowledge also reduces the vulnerability of households that fail to save, but does not affect those that save only informally. Finally, there emerge the condition of chronicisation, which is difficult to escape by increasing knowledge, and of overconfidence, which should be countered by increasing individual awareness.
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Ballardin, Mauro <1985&gt. « Il greenwashing, l'institutional void e la vulnerabilità sulle performance aziendali : un'analisi empirica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18807.

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Résumé :
La continua pressione da parte di diversi stakeholder interni ed esterni ha richiesto alle imprese un miglioramento della propria responsabilità sociale verso un'ottica incentrata sulla sostenibilità. Le aziende devono combinare la crescita economica con il soddisfacimento degli interessi che gli viene richiesto dai diversi stakeholder, non dimenticando però la tutela ambientale e sociale. Attraverso la rendicontazione di sostenibilità CSR, le imprese dichiarano volontariamente le loro performance su questa tematica, dando modo ai diversi soggetti interessati di verificare gli sviluppi ottenuti. Nell’ambito ambientale alcune imprese abusano di questa libertà di divulgazione, rilasciando rapporti che non rispecchiano sempre la realtà, per il semplice fatto di voler acquisire una reputazione “verde” agli occhi del pubblico, ma alla fine andando a fuorviare ed ingannare gli stakeholder. Inoltre, la globalizzazione ha permesso ad alcune imprese di espandersi e di operare in economie in via di sviluppo caratterizzate però da vuoti istituzionali, ovvero le cui istituzioni presentano mancanze o minor regolamentazione di settore, che impediscono il buon funzionamento del mercato. Lo scopo di questa tesi è di verificare come il greenwashing e i vuoti istituzionali influenzano la performance aziendale, inoltre viene esaminato come la componente di vulnerabilità possa incidere sulla stessa prestazione aziendale.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Vulnerabilità finanziaria"

1

Vallerani, Sara, Elizabeth Storer et Costanza Torre. Considerazioni chiave : equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Résumé :
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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