Articles de revues sur le sujet « Vocazione sociale »

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1

Boccia Artieri, Giovanni, et Roberta Bartoletti. « La comunicazione come vocazione : tecnologie, promozione umana e valorizzazione sociale ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 57 (septembre 2019) : 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/sc2019-057002.

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2

D'Ambrosi, Lucia, et Laura Massoli. « Attivismo giovanile e media sociali : tra consumi civici e sviluppo di capitale sociale ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 43 (septembre 2012) : 105–19. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043007.

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Résumé :
L'articolo esamina le istanze motivazionali dei giovani che aderiscono ai movimenti partecipativi in Rete, in relazione alla capacitŕ di produrre capitale sociale. L'analisi, condotta attraverso la survey online, pone in rilievo interessanti linee interpretative circa la capacitŕ dei giovani di connettere il vissuto online con quello reale e di creare legami sociali di tipo bridging. Nello specifico, le autrici evidenziano tre profili di giovani attivi: i "connessi ludici", gli "impegnati sul territorio", gli "acculturati virtuali" la cui vocazione emozionale connessa alla partecipazione presenta molteplici riferimenti valoriali. L'adesione ai movimenti si gioca su un ampio set di motivazioni lungo una linea di polarizzazione che vede contrapposto il bisogno di un riconoscimento sociale all'identificazione con una propria filosofia di vita.
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3

Pavan, Stefania. « In fabbrica per vocazione. Le Suore operaie della Santa casa di Nazareth a Padova (1969-1992) ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 296 (août 2021) : 63–90. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296003.

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Résumé :
L'istituto delle Suore operaie della Santa casa di Nazareth fu fondato da don Arcangelo Tadini (1900), prendendo spunto dalla Rerum novarum. È ancora poco studiato nonostante il fine, insolito per una congregazione femminile: avvicinare le operaie condividendone il lavoro e supportandole con un apostolato specifico. L'approvazione diocesana e quella pontificia dell'ordine tardarono ad arrivare soprattutto per la discrepanza tra il suo scopo e la dottrina sociale cattolica, che vedeva nel lavoro extradomestico femminile uno dei principali motivi di destabilizzazione familiare. La ricerca, all'incrocio tra storia delle donne, storia del cristianesimo e storia del lavoro, si focalizza sull'esperienza di fabbrica delle suore a Padova tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Fondamentali sono state le testimonianze orali e scritte di sei religiose, che testimoniano la specificità dell'approccio femminile al lavoro rispetto ai cappellani del lavoro e ai preti operai. Hanno inoltre rivelato aspetti finora sconosciuti, specie sul rapporto tra Chiesa e lavoro, anche da una prospettiva di genere.
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4

Moccia, Luigi. « La comparaison « au-delà » des systèmes de droit : la protection de l'environnement ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (août 2021) : 5–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001001.

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Résumé :
Due tesi di fondo, distinte ma strettamente correlate tra loro, sono al centro di questo saggio. La prima è che la globalizzazione, non solo economica e tecnologica, ma anche sociale e culturale, incidendo sul piano giuridico chiama in causa il diritto comparato per ripensarne e riaffermarne la propria vocazione di studio critico di problematiche ed esperienze giuridiche e normative, che si pone, al livello teorico, come modo autoriflessivo di conoscenza del diritto. La seconda tesi è che vi sono temi, come è il caso emblematico della tutela ambientale, che assumono carattere di ‘fondamenti' di comparazione giuridica, nel senso di rappresentare un paradigma di un nuovo statuto metodologico ed epistemologico di questo campo di studi, che invece di conoscere il mondo attraverso il diritto, alla maniera di classificazioni (tassonomie) dei sistemi giuridici, cerca di conoscere il diritto attraverso il mondo, nella sua dimensione ‘globale', al tempo stesso territoriale e spaziale, particolare e comune, relativa e universale, come polarità tra loro non oppositive, ma complementari.
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5

Dyduch, Jan. « Wierni świeccy w nowym prawodawstwie Kościołów Wschodnich ». Prawo Kanoniczne 35, no 3-4 (10 décembre 1992) : 177–96. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.3-4.07.

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Résumé :
II Codice di canoni delle Chiese Orientali e stato promulgato il 18 ottobre 1990. Le norme ivi contenute, per quanto riguarda i laici, rispecchio l’insegnamento del Vaticano II sul laicato. II detto Codice definiendo i fedeli laici sottolinea la loro caratteristica che ii distingue dagli altri fedeli e cioè il loro carattere laico. Segnati dalla loro „laicità”, essi realizzano la loro vocazione alla vita di matrimonio e di famiglia. Operano anche un rinnovamento del ordine terrestre per mezzo dell’attività sociale, economica e politica svolto secondo i principi del Vangelo di Cristo. Essi sono chiamati alla santità e alla santificazione del mondo. Partecipano alla nuova evangelizzazione cosi nei paesi ancora non cristianizzati come pure in quelli tradizionalmente cristiani. I laici sono chiamati all’apostolato sia individuale, il che consiste nella testimonianza di vita e di parola, come anche a quello collettivo. I laici hanno diritto a creare ed a far parte delle diverse formazioni dell’apostolato, inserite peró nell‘apostolato della Chiesa. Partecipando al sacerdozio comune, essi hanno anche la loro parte, in un modo che loro è proprio, nella triplici missione: profetica, sacerdotale e regale di Cristo.
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6

Di Palma, Tiziana, Luigia Simona Sica, Laura Aleni Sestito et Giancarlo Ragozini. « Le esperienze lavorative precoci nella promozione dell'identità vocazionale e del benessere nei tardo adolescenti : il caso dell'esperienza di alternanza scuola-lavoro ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (janvier 2021) : 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001003.

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Résumé :
Nonostante il mondo del lavoro abbia subito sostanziali trasformazioni il dominio identita-rio legato alla definizione di sé come lavoratore resta fondamentale (Guichard et al., 2012) e, in tal senso, rimane strettamente legato al benessere personale dell'individuo. Per rispondere in maniera congruente alle nuove sfide del mondo del lavoro, anche la scuola è chiamata a svol-gere un ruolo attivo essendo uno scenario di esperienze primario per gli adolescenti. Tramite un approccio centrato sui soggetti, il presente studio, utilizzando una cluster analysis di tipo non gerarchico (k medie), si propone di individuare gli stati dell'identità vocazionale prevalenti in un gruppo di studenti italiani di scuola superiore, inseriti nei percorsi di alternanza scuola/lavoro e di valutarne la relazione con il benessere eudaimonico. Un booklet di questionari self report volti ad indagare l'identità vocazione ed il benessere eudaimonico è stato sommini-strato a 412 studenti campani di scuola superiore (Età media=18.79 anni, SD=1.19). L'analisi dei cluster ha individuato sei stati dell'identità vocazionale, sovrapponibili a quelli individuati in precedenza in contesto italiano. Gli stati dell'identità vocazionale sono risultati significati-vamente differenziati tra loro in riferimento al livello di benessere eudaimonico percepito.
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7

Braga, Caterina. « Participation and co-creative planning for urban sustainability. The Clic-Plan project educational case ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 151–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-11326.

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Résumé :
The environmental degradation and climate change are the contemporary contexts in which educational processes take place. New forms of knowledge are therefore necessary, which place individuals, groups, as well as those responsible for social life at all levels (economic-political, institutional, administrative, productive, cultural), in the condition of not ignoring the consequences of human actions, also on the environment. Educating to participation, in contrast to delegation, promotes a sense of belonging and makes citizens responsible actors within the decision-making processes for managing their own territory. This, in the epistemological relevance of the pedagogical discourse, takes shape in the dimension of engagement for the benefit of the person and the community and is realized in active participation to the so-called smart city. This discussion can occur within an on-going project, CLIC-PLAN: Changing Climate: Local Adaptation Plan for sub-alpine lake districts with a strong commitment to tourism led by the Catholic University, with activities on climate change. Partecipazione e progettazione condivisa per la sostenibilità urbana. Il caso formativo del progetto Clic-plan Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono il contesto in cui si svolgono oggi i processi educativi. Sono dunque necessarie nuove forme di conoscenza, che pongano gli individui, i gruppi, i responsabili della vita sociale a tutti i livelli (economico-politico, istituzionale, amministrativo, produttivo, culturale), nella condizione di non ignorare le conseguenze delle azioni umane, anche sull’ambiente. Educare alla partecipazione, in contrasto con la delega, promuove il senso di appartenenza e rende i cittadini attori responsabili dei processi decisionali di gestione del proprio territorio. Questo, nella rilevanza epistemologica del discorso pedagogico, trova forma nella dimensione di engagement a beneficio della persona e della comunità e si realizza nella partecipazione attiva all’interno della cosiddetta smart city. Può contribuire ad alimentare la riflessione il progetto CLIC-PLAN: CLIma in Cambiamento. Piano Locale di AdattameNto per comuni lacustri in territorio subalpino con forte vocazione turistica dell’Università Cattolica, inerente al cambiamento climatico.
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8

Trexler, Richard C., et Alessandro Barbero. « Un Santo in Famiglia : Vocazione Religiosa e Resistenze Sociali nell' Agiografia Latina Medievale. » American Historical Review 98, no 3 (juin 1993) : 850. http://dx.doi.org/10.2307/2167584.

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Corradi, Fiammetta. « Le vocazioni scientifiche tra crisi e ripresa : una riflessione sulla situazione italiana ». SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no 88 (décembre 2009) : 74–105. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-088004.

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Résumé :
- Starting from a review of existing literature , the essay examines the more common evaluations of the so-called «scientific vocation crisis» in Italy. It is aimed at presenting the results of a small empirical study and help increase the number of etiological factors already explored in the literature. The second part presents the most recent quantitative data, showing the first signs of recovery in the rate of student enrolment for the field of the exact sciences. and explores possible reasons for recovery. Last, on the basis of additional data, it is hoped that further projects such as «Scientific Degrees» are implemented to provide incentives for enrolment in Doctoral programs in mathematical research.
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Rudiero, Riccardo. « La centrale idroelettrica del cotonificio Widemann (San Germano Chisone, Torino) : prospettive di conoscenza, conservazione e valorizzazione. » Labor e Engenho 11, no 4 (26 décembre 2017) : 492. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651203.

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Résumé :
Le valli alpine del Pellice, Chisone e Germanasca, ai cui piedi sorge la città di Pinerolo (TO), furono tra le prime aree industrializzate dello stato sabaudo, vocazione che si riscontra ancora in un’ampia rete di testimonianze materiali: dai complessi produttivi alle opere sociali per la classe operaia; dalle infrastrutture di sfruttamento delle acque al sistema di elettrificazione. Riguardo quest’ultimo, sono ancora numerose le strutture atte alla generazione di energia elettrica, talune dismesse, altre in funzione, altre ancora in corso di trasformazione. Il presente contributo si soffermerà sul caso della centrale idroelettrica del Cotonificio Widemann di San Germano Chisone (TO), dove l’analisi dell’esistente e una lettura diacronica dei documenti d’archivio hanno permesso di ricostruirne la storia e hanno fornito la base per alcune suggestioni legate alla sua conservazione e valorizzazione.
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Carla, Ponterio, et Riverso Roberto. « L'articolo 8 della legge 14 settembre 2011 n. 148 e la morte annunciata del diritto del lavoro ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 6 (février 2011) : 63–75. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006006.

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Résumé :
A nemmeno due mesi dalla firma unitaria dell'accordo interconfederale del giugno 2011, le relazioni industriali trovano una nuova fonte esterna di regolamentazione con l'art. 8 della legge di manovra finanziaria (legge 14 settembre 2011 n. 148 di conversione del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138), con cui si introduce la generale e praticamente illimitata derogabilitŕ da parte della contrattazione aziendale e territoriale agli assetti disciplinati dal contratto collettivo nazionale e, ciň che rappresenta la vera rottura con il sistema previgente, alla legge. Il pericolo concreto č rappresentato - al di lŕ della volontŕ delle parti sociali - dalla morte del diritto del lavoro, che sin qui ha risposto a una naturale vocazione all'inderogabilitŕ del principio di legge, e all'eguaglianza del trattamento, su tutto il territorio nazionale, garantito nella sua effettivitŕ dall'uniforme applicazione in sede giurisdizionale.
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Bergamasco, Lucia. « Alessandro Barbero, Un santo in famiglia, vocazione religiosa e resistenze sociali nell'agiografia latina medievale, Turin, Rosenberg & ; Sellier, 1991. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 50, no 4 (août 1995) : 889–91. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900054524.

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Parisio, Enrico, et Fabio Mongelli. « Place identity design nel quartiere San Lorenzo a Roma ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (janvier 2022) : 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003008.

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Résumé :
L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha modificando la tessitura delle relazioni sociali e l'approccio allo studio e al lavoro. Il ruolo del designer e, più in generale dell'artista, in que-sto contesto storico così imprevedibile, coincide oggi con quello dell'esploratore che abban-dona i processi di ricerca e sperimentazione individuale, per inseguire una nuova vocazione collettiva che guarda al domani. Città, parchi, piazze, agorà culturali dovranno confrontarsi con stravolgimenti che andranno ad incidere sulle abitudini dei cittadini. Gli spazi pubblici saranno rimodellati con progetti che tengano conto delle esigenze culturali connesse alla socia-lità e all'ambiente. È possibile immaginare un processo di rigenerazione urbana che, coinvol-gendo giovani studenti e ricercatori nella valorizzazione di una determinata identità territoriale, possa trasformarsi in un modello operativo aperto da innestare in altre aree. Roma prova a dare una prima risposta, con uno dei suoi quartieri simbolo: San Lorenzo, dando forma ad un'azione di co-design partecipativo che declina storia e futuro.
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Romeo, Francesco Paolo. « Disponibilit&agrave ; emozionale dell'insegnante, didattica inclusiva e cultura dell'affettivit&ag ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 297–312. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14333.

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Résumé :
Siamo soliti pensare che emotiva e cognitiva siano dimensioni dell'esistere tra loro disgiunte. In realtà, gli studi di matrice evolutiva spiegano come la nostra affettività sia indissolubilmente legata alla cognitività, dal momento che la "forma" che le riposte fisiologiche e motorie della persona assumono all'interno di un contesto sociale - possiamo chiamarla emozioni -, altro non è che una valutazione cognitiva degli stimoli provenienti dal contesto dipendente, specie al principio della vita, dal caregiver di riferimento. In un tempo in cui in Occidente la crisi delle agenzie educative ha raggiunto una fase oramai emergenziale e assistiamo a un investimento spesso improduttivo sulla dimensione cognitiva dello studente, l'articolo offre una cornice teorico-metodologica per comprendere le ragioni per le quali la scuola dovrebbe più intenzionalmente cogliere la dimensione emozionale dell'insegnante e del curricolo e coltivare nello studente quella fiducia interiore fondamentale per ri-avviare le esplorazioni appassionate nelle aree del sapere che possono svelare le vocazioni personali di ognuno e al contempo prevenire condizioni di disagio giovanile o più gravi momenti di "vuoto" esistenziale dinanzi a traumi massivi come la pandemia e l'attuale emergenza bellica.
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Vischi, Alessandra. « Pedagogia dell’impresa ed economia civile, un dialogo epistemico per educare al lavoro ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00140.

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Résumé :
Lo scenario attuale, tra degrado dell’ambiente e dilagante ingiustizia sociale, tra innovazione tecnologica e fragilità lavorative, rappresenta una sfida per la pedagogia per ripensare e riprogettare un modello di sviluppo volto al pieno compimento umano e alla cura del creato. L’articolo, alla luce di una visione antropologica pedagogicamente connotata, accredita l’ipotesi che sia necessaria un’economia nella quale la produzione di beni e servizi sia funzionale alla fioritura umana e al bene comune. La pedagogia dell’impresa può contribuire, in dialogo con l’economia civile, a promuovere organizzazioni sostenibili e responsabili per un nuovo umanesimo, per risolvere i fallimenti professionali e far emergere la vocazione, tra processi formativi e politiche dell’educazione e del lavoro. Sollecita ad un patto educativo globale nel segno dell’ecologia integrale tra imprese, istituzioni e società civile per educarci nel lavoro (Vischi, 2020), tra relazioni e dono di sé.
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Cannavale, Chiara. « Il ruolo della competenza culturale nell'event marketing del turismo ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (décembre 2017). http://dx.doi.org/10.3280/edt2-2017oa5462.

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Résumé :
Gli eventi costituiscono segmento importante sia del turismo business sia del turismo leisure e rappresentano una voce di entrata crescente per le imprese dell'Hospitality, con un contributo crescente del settore al prodotto interno lordo dei paesi a maggiore vocazione turistica.  Gli eventi sono prodotti progettati ed organizzati per favorire l'interazione sociale tra gli individui diversi, provenienti, in misura crescente, da culture differenti. È un business nel quale in maniera diretta, e più evidente rispetto ad altri, la qualità dell'interazione personale e l'efficacia dei processi di comunicazione incidono sull'experience degli utenti e, conseguentemente, sulla profittabilità degli operatori coinvolti. La cultural competence, intesa come la capacità dei manager di usare in maniera efficace il sapere culturale, ossia come la capacità di riconoscere e acquisire e combinare nella maniera più profittevole possibile la cultural knowledge, è un elemento chiave per il successo delle relazioni internazionali (Calvelli, Cannavale, 2013) e diventa una fonte rilevante della competitivtà, e, quindi, della profittabilità delle imprese di un settore in cui l'interazione tra culture diverse e l'efficacia della comunicazione interculturale rappresentano elementi sostanziali del core business (Minnaert, 2007; Minneart et al., 2009).Nonostante la letteratura di marketing sia ricca di contributi che evidenziano l'impatto della cultura sulle decisioni di acquisto dei consumatori e sull'efficacia dei processi di comunicazione e promozione, meno esplorato è il ruolo della competenza culturale nell'event marketing e, soprattutto in Italia, ancora decisamente limitato è l'investimento delle imprese del settore nell'analisi culturale dei mercati target e nella formazione culturale dei dipendenti. Questo articola intende contribuire alla letteratura sul tema esplorando il ruolo che la competenza culturale può avere per il successo delle politiche di marketing degli eventi e per il successo degli stessi.
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Scodeller, Dario. « Victor Gruen e lo shopping mall come modello di social design ». Storia e Futuro Giugno 2022, no 55 (20 septembre 2022). http://dx.doi.org/10.30682/sef5522d.

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Résumé :
Il saggio ricostruisce la genesi dello shopping mall come modello spaziale per il commercio contemporaneo, illustrandone la sua concezione nel contesto dello sviluppo della città americana del secondo dopoguerra ed esaminando alcuni dei motivi che hanno reso tale modello uno dei luoghi privilegiati della socialità contemporanea. Formulato sul piano teorico e operativo dallo Studio Gruen, il concetto spaziale e sociale del mall si è progressivamente insinuato in molte altre tipologie architettoniche, commerciali e non commerciali, promuovendone principalmente la dimensione ludico-commerciale rispetto all’originale formulazione, che prevedeva una equilibrata integrazione tra retail e servizi in una fruizione pedonalizzata. Il saggio si interroga, infine, sul fenomeno del deadmalling (lo smantellamento e la chiusura dei centri commerciali), che porrà nei prossimi decenni problemi di riconversione di questi luoghi, rendendo forse di nuovo attuale una delle originali vocazioni del mall come centro civico di aggregazione sociale. This essay reconstructs the genesis of the shopping mall as a spatial model for contemporary retail trade, outlining its conception in the context of urban development in the United States after World War II. It also explores some of the reasons that have made this model one of the privileged spaces of contemporary socialization. Studio Gruen is credited with developing the spatial and social concept of the mall from a theoretical and practical point of view; the mall has progressively made its way into many other architectural typologies, both commercial and non-commercial, mainly promoting its recreational-commercial dimension as opposed to the original design, which envisaged a balanced integration of retail and facilities in a pedestrian-oriented context. Finally, the essay examines the phenomenon of “deadmalling” (the dismantling and closure of shopping centres), which will create the issue of having to decide how to reconvert these places in the coming decades, perhaps giving new relevance to one of the original functions of the mall as a social space for aggregation.
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« Alessandro Barbero. Un santo in famiglia : Vocazione religiosa e resistenze sociali nell'agiografia latina medievale. (Sacro/Santo, number 6.) Turin : Rosenberg and Sellier. 1991. Pp. 326. L. 48,000 ». American Historical Review, juin 1993. http://dx.doi.org/10.1086/ahr/98.3.850.

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