Articles de revues sur le sujet « Ventennio »

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Rogari, Sandro. « Le campagne toscane nel ventennio postunitario ». a. XLIX, n. 2. dicembre 2009, no 2 (20 avril 2010) : 99–108. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2010.633.

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Sassano, Roberta. « Camicette Nere : le donne nel Ventennio fascista ». El Futuro del Pasado 6 (8 octobre 2015) : 253–80. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2015.006.001.011.

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Résumé :
Nell’articolo si è realizzata una disamina della condizione delle donne in Italia nel Ventennio fascista, un periodo di profonda regressione per quanto riguarda i loro diritti. In primo luogo ci si è soffermati sulle discriminazioni subite dalle donne in ambito giuridico, lavorativo, sociale e soprattutto politico, con l’ennesima negazione del tanto agognato diritto di voto. Poi si è cercato di narrare la condizione delle donne nel regime fascista attraverso l’analisi delle modalità con le quali veniva descritta la donna nella stampa dell’epoca, specie nei periodici femminili, i quali dovevano contribuire a diffondere l’ideale muliebre che il fascismo voleva realizzare. Diversi furono i giornali fondati in questo periodo, tutti molto utili per comprendere l’immagine della donna nella stampa del Ventennio e quindi, di riflesso, nella società stessa. Infine si è messo in evidenza come il Fascismo avesse finito per relegare le donne ad un unico ruolo: quello di mogli e madri esemplari, ritenendole inferiori rispetto agli uomini e collocandole così in una posizione di profonda subordinazione. Inoltre, per poter meglio inculcare in loro i principi del regime, queste furono inquadrate in diverse organizzazioni di massa, come i Fasci femminili, attraverso i quali attuare una rigida funzione di controllo di ogni dissenso.
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Radenković Šošić, Bojana. « I miti fascisti nella pubblicità italiana del ventennio ». Italica Belgradensia 2022, no 1 (2022) : 149–65. http://dx.doi.org/10.18485/italbg.2022.1.8.

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Basilone, Linetto. « Through East Asia to the sound of ‘Giovinezza’ : Italian travel literature on China, Korea and Japan during the Fascist ventennio ». Modern Italy 24, no 4 (30 septembre 2019) : 457–68. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2019.52.

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Résumé :
During the Fascist ventennio, prominent Italian writers and journalists, such as Mario Appelius, Raffaele Calzini, Arnaldo Cipolla, Arnaldo Fraccaroli, Roberto Suster and Cesco Tommaselli, reported from China, Japan and Korea for Il Popolo d'Italia, Corriere della Sera and La Stampa. Their travel narratives were crucial for the creation and diffusion in Italy of the dominant representation of China and Korea as remote, decadent and exotic societies; and of Japan as a progressive society resonant with Fascist Italy. The narrativisation of these countries in Italian travelogues from the Fascist ventennio was part of a widespread discursive practice by Italian intellectuals willing to subscribe to, and actively disseminate, the guiding principles of Fascism. When emphasising China's and Korea's irreconcilable difference from, and Japan's affinity with, Fascist Italy, these intellectuals extolled the Italian race and culture, justified Italy's position in geopolitical dynamics, and propagandised the exceptionality of the Fascist ideology.
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Notarbartolo, Antonio. « Per la realizzazione di un dizionario interdisciplinare ragionato delle patologie da dipendenza ». S & ; P SALUTE E PREVENZIONE, no 54 (avril 2010) : 63–70. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-054005.

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Résumé :
L'orientamento "evidence medicine based" di quest'ultimo ventennio spinge gli operatori delle dipendenze ed i loro partners ad un confronto sull'utilizzo corretto dei termini usati nel lavoro quotidiano. Questo atteggiamento diffuso dovrebbe promuovere una corretta informazione e la riduzione dei pregiudizi che riguardano le tossicodipendenze.
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Fournier-Finocchiaro, Laura. « Les études italiennes en France pendant le Ventennio fasciste ». Transalpina, no 13 (9 avril 2010) : 161–78. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.2739.

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Addante, Luca. « TRA SARTORI E LIJPHART : UNA TIPOLOGIA DELLE FORME DI GOVERNO DEMOCRATICHE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 2 (août 2003) : 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027167.

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Résumé :
IntroduzioneUno dei fenomeni più evidenti nell'evoluzione della scienza politica dell'ultimo ventennio è il ritorno alle tematiche istituzionali. Le forme di governo, i tipi di Stato, in breve — con tasso d'astrazione più elevato — le istituzioni politiche nel senso più classico del temine, hanno riacquistato status privilegiato nell'orizzonte dell'analisi politologica dopo un disinteresse durato diversi decenni (Linz e Valenzuela 1994; Pasquino 2001).
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Pezzotti, Barbara. « “I am Just a Policeman” : The Case of Carlo Lucarelli’s and Maurizio de Giovanni’s Historical Crime Novels Set during Fascism ». Quaderni d'italianistica 37, no 1 (9 juin 2017) : 89–106. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i1.28280.

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Résumé :
This article analyzes two successful Italian novels set during the Ventennio and the Second World War, namely Carlo Lucarelli’s Carta bianca (1990) and Maurizio De Giovanni’s Per mano mia (2011). It shows how Lucarelli confronts the troubling adherence to Fascism through a novel in which investigations are continually hampered by overpowering political forces. By contrast, in spite of expressing an anti-Fascist view, De Giovanni’s novel ends up providing a sanitized version of the Ventennio that allows the protagonist to fulfil his role as a policeman without outward contradictions. By mixing crime fiction and history, Lucarelli intervenes in the revisionist debate of the 1980s and 1990s by attacking the new mythology of the innocent Fascist. Twenty years later, following years of Berlusconi’s propaganda, De Giovanni waters down the hybridization of crime fiction and history with the insertion of romance and the supernatural in order to provide entertaining stories and attract a large audience. In the final analysis, from being functional to political and social criticism in Lucarelli’s series, the fruitful hybridization of crime fiction and history has turned into a mirror of the political and historical de-awareness of Italian society of the 2000s in De Giovanni’s series.
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Mineo, Nicolò. « Letteratura italiana del Ventennio tra le due guerre e Fontamara ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (24 mars 2020) : 391–427. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910922.

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Résumé :
Il romanzo di Silone del 1933, Fontamara, va letto, per la tematica, in stretto riferimento al Ventennio, gli anni Venti e Trenta del Novecento, età del regime fascista in Italia. Un tempo che vede, sul piano della produttività culturale e letteraria, la compresenza variamente attiva delle generazioni che latamente e con varia approssimazione si possono riferire al 1860–1880, 1880–1900, 1900–1910. Il romanzo è lo smascheramento della politica oppressiva esercitata dal regime fascista nei confronti dei contadini poveri attraverso i proprietari sfruttatori.
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Capristo, A., et R. Jungano. « Italian Urology during the “ventennio fascista” : Light, shadow and tragedy ». European Urology Supplements 18, no 9 (octobre 2019) : e3360. http://dx.doi.org/10.1016/s1569-9056(19)33823-0.

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Desideri, Paola. « Principali studi morfosintattici sulla lingua politica nel ventennio 1960-1980 ». Linguistica 61, no 2 (30 décembre 2021) : 49–59. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.49-59.

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Résumé :
Con il presente lavoro si intende dimostrare la rilevanza dell’analisi morfosintattica nell’ambito della lingua politica. Nel ventennio 1960-1980 su questo terreno di ricerca sono stati effettuati importanti studi soprattutto da parte di italiani, francesi e tedeschi, di essi vengono citati qui i più significativi. Infatti, specialmente in periodi di crisi sociali e di congiunture politiche, i processi morfologici e sintattici esibiscono quanto sia efficace la creatività linguistica per coniare mirate parole d’ordine e lessemi ad effetto propagandistico. L’analisi distribuzionale di corpora politici, condotta negli anni Settanta sulla base della “discourse analysis” di Z. S. Harris, apporta, con diversi lavori, un ulteriore interessante contributo all’esame sintattico del linguaggio politico.
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Fiorio, Carlo. « Il diritto penitenziario tra sicurezza e garanzie (bilancio di un ventennio) ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 3 (janvier 2015) : 84–108. http://dx.doi.org/10.3280/ded2014-003006.

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Forno, Mauro. « Il "Servizio informazioni" della Presidenza del consiglio nel primo ventennio repubblicano ». PASSATO E PRESENTE, no 90 (octobre 2013) : 97–114. http://dx.doi.org/10.3280/pass2013-090006.

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Ponzio, Alessio. « Queer Ventennio. Italian fascism, homoerotic art the nonmodern in the modern ». Journal of Modern Italian Studies 25, no 5 (19 octobre 2020) : 671–73. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2020.1840164.

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Cerchiari, Luca. « Poesia, musica, società : I’inedita fisionomia del rapporto Quasimodo-Gaslini ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 3 (5 avril 2019) : 656–78. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819833669.

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Résumé :
Il poeta Salvatore Quasimodo, premio Nobel 1959, e il pianista e compositore Giorgio Gaslini, attivo nel jazz e nella musica contemporanea, hanno condiviso un ventennio che li ha visti prima uno insegnante dell’altro (al Conservatorio di Milano), quindi collaboratori di esperienze professionali sia nella ricerca nell’ambito delle avanguardie sia nelle relazioni tra arti, ideologie e società. L’articolo fa luce su un rapporto sinora inedito, attingendo a fonti e testimonianze primarie, tra cui quella del figlio di Quasimodo, Alessandro.
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Schirò, Pietro. « Da Pietro Ellero a Enrico Ferri : la genesi della penalistica sociale ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 257–94. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16890.

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L’articolo tratta la genesi della penalistica sociale che si afferma nell’ultimo ventennio del XIX secolo, ovvero un movimento di giuristi che mostra grande sensibilità per la dimensione sociale del diritto e attribuisce un ruolo decisivo ai fattori sociali nella generazione dei crimini. Una prima parte dell’articolo si concentrerà sulla definizione della penalistica sociale e sul superamento dell’etichetta socialismo giuridico; successivamente verranno considerati i diversi contributi apportati alla penalistica sociale da Pietro Ellero e da Enrico Ferri. I due autori possono essere considerati i precursori della penalistica sociale.
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Sarti, Roland, et Mariuccia Salvati. « Il Regime e gli Impiegati : La Nazionalizzazione Piccolo-Borghese Nel Ventennio Fascita. » American Historical Review 99, no 4 (octobre 1994) : 1355. http://dx.doi.org/10.2307/2168882.

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Favretto, Ilaria. « Reviews of Books:Fenicotteri in Volo : Donne comuniste nel ventennio fascista Patrizia Gabrielli ». American Historical Review 107, no 4 (octobre 2002) : 1321–22. http://dx.doi.org/10.1086/532829.

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Bueno, Giovanni Pando, et Julia Nogueira Zon. « Heróis da travessia ». Ideias 13 (4 août 2022) : e022012. http://dx.doi.org/10.20396/ideias.v13i00.8668579.

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Résumé :
O presente artigo tem por objeto o monumento dedicado aos aviadores De Pinedo e Ribeiro de Barros que cruzaram o Atlântico em 1927. Analisamos a composição do projeto fascista do Heróis da Travessia, buscando compreender o papel do mito de Roma na construção de laços entre a comunidade ítalo-paulista e a Itália durante o Ventennio. Por meio do exame da política externa italiana, que promoveu as crociere aeree como propaganda, e da análise iconográfica de sua materialidade, que mobiliza signos associados ao culto da romanidade, demonstramos que o monumento é estruturado antes de tudo como um elogio à Itália de Mussolini.
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Pennisi, Giuseppe. « Cost-Benefit Analysis : Credibility and Feasibility - A Comment ». Journal of Public Finance and Public Choice 6, no 2 (1 octobre 1988) : 135–39. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917586.

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Résumé :
Abstract L’Organizzazione Economica per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato nel 1968 un manuale per l’analisi dei progetti industriali nei paesi in via di sviluppo. Dopo il processo di analisi e verifiche che ha avuto luogo nell’ultimo ventennio, l’OCSE ha preso l’iniziativa di rivedere questa metodologia e le sue procedure applicative.L’articolo di Boeri s’inserisce in questo processo di revisione e suggerisce modifiche che, per quanto utili, rimangono legate agli schemi tradizionali. É questa la principale debolezza del suo lavoro, che trascura la principale alternativa agli schemi basati sulla funzione del benessere sociale: il neo-contrattualismo.
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Domínguez Méndez, Rubén. « Apuntes sobre la exportación del libro italiano en España durante el ventennio fascista ». Ogigia. Revista Electrónica de Estudios Hispánicos, no 14 (29 décembre 2020) : 37–49. http://dx.doi.org/10.24197/ogigia.14.2013.37-49.

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El presente artículo analiza la introducción de libros italianos en España como parte de la estrategia de propaganda cultural en el extranjero establecida por el fascismo. Como se comprueba en el texto, aunque no fue uno de los objetivos prioritarios en la difusión de una imagen benévola del régimen en el país, si hubo un interés visible en usar este instrumento, aunque fuera de forma remota, como elemento de proselitismo entre la población local.
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Sarzotti, Claudio. « Il ventennio berlusconiano e il potere post-disciplinare : dall'homo sapiens all'homo videns/consumens ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 3 (janvier 2015) : 33–48. http://dx.doi.org/10.3280/ded2014-003003.

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Conca, Messina Silvia A. « Dal cooperativismo alla difesa degli interessi. Forme dell'associazionismo imprenditoriale italiano nel ventennio postunitario1 ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2013) : 25–48. http://dx.doi.org/10.3280/sil2012-001002.

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Nani, Michele. « La metà perduta. Appunti su studi storici e metodi quantitativi a partire da pubblicazioni recenti ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 293 (août 2020) : 177–89. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293007.

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A partire da tre pubblicazioni recenti (un manuale, gli atti di un convegno e un volume collettaneo),si propone una riflessione sull'uso dei metodi quantitativi da parte degli storici, "metàperduta" nel bagaglio metodologico della disciplina, in particolare nel contesto italiano, nonostantei dibattiti sulla storia digitale e sui "big data" storici. Dopo le grandi promesse deglianni Sessanta-Ottanta e dopo il rifiuto del ventennio successivo, la diffusione dei personalcomputer e la grande diversificazione e l'affinamento dei metodi pongono le basi per un usodiretto e sperimentale delle analisi quantitative, anche su piccoli corpus o in prospettiva microstorica.Una diffusa formazione al quantitativo fornirebbe un potenziamento delle capacitàriflessive e interpretative della storiografia.
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Casales, Francesco. « Purezza e meticciato : the Italian colonial novel and the (re)production of Italian whiteness ». Modern Italy 25, no 4 (23 septembre 2020) : 439–54. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2020.50.

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This essay focuses on the racialising devices that characterise some Italian colonial novels. Specifically, it looks at two novels of the late 1920s – Enrico Cappellina's Un canto nella notte. Romanzo coloniale and Guido Milanesi's La sperduta di Allah – with the aim of highlighting the continuities and discontinuities between the racist models they endorse. A critical close reading of the texts reveals the degree of interconnection between segregationist and inclusivist interpretations of the cross-racial colonial encounter in the first half of the ventennio. With this perspective, the 1936 imperial turning point, even though critical on the institutional level, appears less so in the cultural field of racist production.
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Colin, Mariella. « Piccoli eroi. Libri e scrittori per ragazzi durante il ventennio fascista, Massimo Castoldi (dir.) ». Transalpina, no 20 (1 septembre 2017) : 283–85. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.423.

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Morris, Jonathan. « Il regime e gli impiegati : La nazionalizzazione piccolo-borghese nel ventennio fascista. Mariuccia Salvati ». Journal of Modern History 67, no 2 (juin 1995) : 465–67. http://dx.doi.org/10.1086/245142.

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Codebò, Marco. « Angelo Castagnino. Investigating Fascism : Crime, Mistery, and the Fascist Ventennio in the Historical Novel ». Symposium : A Quarterly Journal in Modern Literatures 74, no 3 (2 juillet 2020) : 187–88. http://dx.doi.org/10.1080/00397709.2020.1777740.

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Bettegazzi, Nicolò, Han Lamers et Bettina Reitz-Joosse. « Viewing Rome in the Latin Literature of the Ventennio Fascista : Francesco Giammaria’s Capitolium Novum ». Fascism 8, no 2 (17 décembre 2019) : 153–78. http://dx.doi.org/10.1163/22116257-00802002.

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Abstract This article analyses Francesco Giammaria’s Capitolium Novum, a Latin poem describing a tour of the historic center of Rome in 1933, in its historical, architectural, and intellectual contexts. It offers a detailed analysis of three key sections of the poem, which deal with the Colosseum, the Arch of Constantine, and the Ara dei caduti fascisti respectively. The authors show how Giammaria’s poem responds to urbanistic interventions in the city center during the ventennio, and specifically to the Fascist ‘recoding’ of the city as the ‘Third Rome’, with a narrative emphasizing the historically layered nature of Rome. Giammaria offers his own interpretation of the respective importance and interrelation of the city’s historic layers: the rhetoric of his poem is aimed at superimposing Catholic Rome over pagan Rome, and at framing all historical layers of the city, including the Fascist one, as part of its Christian mission and destiny. Thus, Capitolium novum resonates with efforts of intellectuals gathered around Carlo Galassi Paluzzi’s Istituto di Studi Romani, who aimed to promote a cultural reconciliation between Fascism and Catholicism.
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Romano, Alessandra, et Rubina Petruccioli. « Gender diversity management, culture inclusive e sfide dell'attualità. Una review sistematica della letteratura ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 213–40. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9477.

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L'articolo esplora i dispositivi di gender equity e le azioni per il sostegno alle carriere femminili a partire dalla review sistematica degli studi empirici sul tema dell'ultimo ventennio (2000-2020). Sono stati analizzati centodieci contributi nazionali e internazionali. Le finalità della review sono contribuire a ricostruire lo stato dell'arte degli studi nazionali e internazionali su gender equity nei workplace, segregazioni di genere e work-life balance e offrire un quadro di sintesi rispetto alle proposte di intervento e ai dispositivi di supporto alle carriere femminili. L'obiettivo è individuare traiettorie di intervento utili a sviluppare modelli culturali ed educativi validi per coltivare processi di inclusione di genere nelle organizzazioni e nei contesti di lavoro
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Montanari, Elena. « Museo diffuso : propagazioni, applicazioni e articolazioni nei territori contemporanei ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 116–21. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099016.

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Il museo diffuso è un'istituzione integrata e policentrica, che sviluppa la propria missione combinando una funzione intra moenia e una extra moenia per garantire la conservazione, la comunicazione e la promozione di sistemi culturali e paesaggistici complessi. La pandemia da Covid-19 sembra aver ulteriormente nutrito l'interesse attorno a questo modello museale, che mostra una grande flessibilità e la capacità di rispondere a molte delle sfide che le istituzioni culturali stanno affrontando. L'articolo intende mettere in evidenza la corrente proliferazione del museo diffuso, che si sta sviluppando non solo in conseguenza agli eventi in corso ma anche come prosecuzione di un processo che nell'ultimo ventennio ha portato alla sua applicazione a diversi temi, contesti e territori, e alla conseguente definizione di nuovi paradigmi.
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Bartalesi-Graf, Daniela. « La politica dei colori : Emozioni e passioni nella storia d’Italia dal Risorgimento al ventennio fascista ». Journal of Modern Italian Studies 21, no 3 (26 mai 2016) : 519–21. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2016.1169897.

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Fergonzi, Flavio. « Visitare gli studi d'artista, in parola e in immagine ». L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità 19, no 19-20 (13 décembre 2022) : 62–83. http://dx.doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp62-83.

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Si infittiscono, nel ventennio tra le due guerre e specialmente negli anni Trenta, i resoconti giornalistici di visite ad artisti nel loro studio. Lettori di quotidiani o di riviste di cultura né militante né specialistica sembravano gradire queste incursioni di occhi fintamente ingenui in spazi altri: piaceva che lo scrivente assumesse la posizione incuriosita e vagamente scettica del lettore, cui era riservato il privilegio di penetrare nelle officine di lavoro degli artisti più fortunati, e discussi, e premiati alle grandi mostre, Casorati o Martini o De Pisis.Il saggio passa in rassegna una serie di studi di artisti attraverso i resoconti reportagistici e fotografici, evidenziando diverse situazioni possibili all’interno dello studio: dall’artista al lavoro o in posa alle opere disposte o accatastate nello studio, fino alla modella in posa o a riposo.
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Verginella, Marta. « Specchi di confine. Contributo alla discussione sulle pratiche della memoria di confine nell'area nord-adriatica ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 256–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298019.

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Per capire meglio l'essenza delle pratiche di memoria lungo il confine italo sloveno e l'uso pubblico della storia dell'area alto adriatica nell'ultimo ventennio bisogna analizzare la cultura storica e in particolare il pensiero storiografico. In un territorio multietnico far combaciare i limiti della nazione con i confini statali è diventato l'obiettivo principale di una parte preponderante della storiografia sin dagli ultimi decenni dell'Ottocento e anche nel corso del Novecento. I pochi tentativi storiografici di adottare una prospettiva comparativa e transnazionale sono rimasti marginali rispetto al bisogno di etnicizzare la storia del confine e produrre l'omologazione nazionale di un'area multinazionale. Come ha messo bene in luce lo storico tedesco Rolf Wörsdörfer, l'elaborazione storiografica del conflitto tra italiani e slavi (sloveni e croati) è a sua volta una parte significativa del conflitto di nazionalità che si ripercuote anche sulle pratiche museali e le scelte didattiche.
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D’Alessio, Michela D’Alessio. « Manuali e libri di testo per i maestri italiani dell’emigrazione nel primo Novecento ». Cadernos de História da Educação 21 (4 août 2022) : e121. http://dx.doi.org/10.14393/che-v21-2022-121.

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Sulla scia dei primi risultati di studio circa la relazione tra alfabeto, emigrazione e maestri, nella circolazione transnazionale dei saperi e dei libri di letture, un solco molto promettente per la ricerca storico-educativa riguarda le politiche migratorie dello Stato italiano specie nel primo ventennio del Novecento. Il contributo dedica un supplemento di attenzione al segmento di testi pubblicati per la preparazione “tutta speciale” - politica, culturale e didattica -, dei maestri dell’emigrazione, nei corsi aperti per la loro formazione (D’ALESSIO, 2019). L’articolo intende occuparsi della specifica manualistica loro indirizzata - di cui il vero modello è Il maestro degli emigranti di Cabrini (1912). I testi e libri destinati a preparare, con le cognizioni e gli orientamenti indispensabili, chi doveva fornire l’adeguata istruzione a chi si accingesse a partire intendevano favorire la maturazione di una cultura specifica in materia di emigrazione, fra tutti i maestri d’Italia.
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Silva, Glaydson José da. « Historicidade, memória e escrita da História : Augusto e o 'culto della romanità' durante o 'ventennio' fascista ». Romanitas - Revista de Estudos Grecolatinos, no 12 (4 février 2019) : 142–63. http://dx.doi.org/10.17648/rom.v0i12.21428.

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Apenas recentemente diferentes frentes de estudo sobre o culto della romanità durante o fascismo começaram a ser mais bem exploradas, como a ideia de que a própria romanidade serviria a um projeto de modernidade da Itália fascista. O lugar ocupado pelo mito de Roma no imaginário coletivo e o papel das instituições, e de historiadores e arqueólogos, particularmente, também têm conhecido especial atenção. Pensado inicialmente como um instrumento a ser utilizado em sala de aula (junto à disciplina Introdução aos Estudos de História Antiga e Medieval, da Universidade Federal de São Paulo), este texto toma alguns exemplos em torno do culto della romanità que mobilizaram, sobretudo, a imagem do imperador Augusto durante o fascismo. Essa mobilização se deu, especialmente, por ocasião das comemorações do bimilenário do nascimento do princeps, e orbitou a Mostra Augustea della Romanità e toda trama histórica e arqueológica acerca da liberação do entorno do Mausoléu de Augusto e da restauração e deslocamento do Ara Pacis. Como instrumento, a ideia é que esse texto propicie uma reflexão acerca da historicidade, da memória e da escrita da história relacionada à Roma antiga.
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Mittica, M. Paola. « Cosa accade di là dall’oceano ? Diritto e letteratura in Europa ». ANAMORPHOSIS - Revista Internacional de Direito e Literatura 1, no 1 (20 mai 2015) : 3. http://dx.doi.org/10.21119/anamps.11.3-36.

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Résumé :
Obiettivo di questo contributo è delineare il quadro attuale degli studi di “Diritto e letteratura” da intendersi come una metodologia che riflette sull’interdisciplinarietà come via necessaria per elaborare un’osservazione complessa dei fatti dell’uomo e delle sue relazioni. Ma può divenire anche un movimento nell’orizzonte dell’impegno civico e politico, qualora alla cultura dell’interdisciplinarietà si coniughi quella dell’alterità e della responsabilità. Nel riassumerne le linee essenziali, l’esperienza europea sarà messa a confronto con quella statunitense per evidenziare la necessità di un recupero critico dell’identità culturale europea, da cui muovere in modo più costruttivo e originale all’evoluzione della prospettiva. Con particolare riferimento alla “rinascita” italiana degli studi di Diritto e letteratura dell’ultimo ventennio, saranno poi delineate alcune distinzioni di campo, utili a individuare tra i diversi versanti di Law and Humanities quelli che segnano l’ambito specifico di Diritto e letteratura, per tracciare, infine, all’interno di quest’ultimo, alcune direttrici di ricerca condivisibili interdisciplinariamente.
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Mittica, M. Paola. « Cosa accade di là dall’oceano ? Diritto e letteratura in Europa ». ANAMORPHOSIS - Revista Internacional de Direito e Literatura 1, no 1 (20 mai 2015) : 3. http://dx.doi.org/10.21119/anamps.11.3-36/original_language.

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Résumé :
Obiettivo di questo contributo è delineare il quadro attuale degli studi di “Diritto e letteratura” da intendersi come una metodologia che riflette sull’interdisciplinarietà come via necessaria per elaborare un’osservazione complessa dei fatti dell’uomo e delle sue relazioni. Ma può divenire anche un movimento nell’orizzonte dell’impegno civico e politico, qualora alla cultura dell’interdisciplinarietà si coniughi quella dell’alterità e della responsabilità. Nel riassumerne le linee essenziali, l’esperienza europea sarà messa a confronto con quella statunitense per evidenziare la necessità di un recupero critico dell’identità culturale europea, da cui muovere in modo più costruttivo e originale all’evoluzione della prospettiva. Con particolare riferimento alla “rinascita” italiana degli studi di Diritto e letteratura dell’ultimo ventennio, saranno poi delineate alcune distinzioni di campo, utili a individuare tra i diversi versanti di Law and Humanities quelli che segnano l’ambito specifico di Diritto e letteratura, per tracciare, infine, all’interno di quest’ultimo, alcune direttrici di ricerca condivisibili interdisciplinariamente.
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Pajer, Flavio. « L’istruzione religiosa nelle scuole dell’unione europea : un’ identità plurale e in evoluzione ». Revista Pistis Praxis 2, no 2 (29 septembre 2010) : 449. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v2i2.15338.

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Résumé :
L’insegnamento scolastico della religione nell’Unione Europea obbedisce a una vastíssima gamma di contesti diversi: diversità di sistemi educativi, di rapporti tra Stato e Chiese, di storie religiose nazionali. La legittimazione dei corsi dipende a volte dalla Costituzione, a volte da concordati, a volte dalle Chiese in collaborazione con lo Stato. Nell’ultimo ventennio è stato rilevante anche il “magistero laico” degli organismi europei, che insistono sul ruolo civico, etico dell’istruzione religiosa, ai fini di una educazione alla convivenza pacifica nella diversità crescente delle fedi religiose e delle convinzioni non religiose. Al di là delle differenze confessionali, coesistono diversi modelli didattici di istruzione religiosa: istruzione nella fede, a partire dalla religione, sulla religione, al di fuori della religione. La Pedagogia e la Didattica delle religioni sono oggetto di continua ricerca e sperimentazione nella facoltà teologiche e negli Istituti superiori di Scienze della religione e della formazione.
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Manfren, Priscilla. « Colonies on the cover : Italo Balbo's Libia ». Modern Italy 27, no 4 (novembre 2022) : 397–416. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2022.35.

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AbstractThis essay will consider some key aspects of the imagery of the ventennio regarding the Italian overseas territories through the analysis of the covers of the illustrated magazine Libia, launched in 1937 in the context of the so-called ‘Fourth Shore’ of Italy, ruled between 1934 and 1940 by governor Italo Balbo. Firstly, this essay will address the existing bibliography on the relations between the press and Italian colonialism. Then, it will examine the figure of Balbo over two sections – one relating to his activities for the development of Libya, the other dedicated to his relationship with the arts – unpacking the close links between the work of the governor in the colony and the periodical. The final part of the article will focus on Libia, examining the themes and subjects chosen to illustrate its covers and the several artists who collaborated with the magazine as illustrators.
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Petri, Rolf, et Tommaso Baris. « Sentimenti per il duce. Un approccio diverso al Ventennio / Il partito e l'organizzazione del consenso nell'Italia fascista ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 280 (mai 2016) : 164–87. http://dx.doi.org/10.3280/ic2016-280010.

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Bosworth, R. J. B. « Ciano : Vita pubblica e privata del ‘genero di regime’ nell’Italia del Ventennio nero, by Eugenio Di Rienzo ». English Historical Review 135, no 573 (avril 2020) : 522–24. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/ceaa037.

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Frison, Daniela. « Fuori aula : contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020 ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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Résumé :
La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Cresti, Federico. « L'Africa delle capitali ». STORIA URBANA, no 126 (septembre 2010) : 5–15. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126001.

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Résumé :
Nell'ultimo mezzo secolo, a partire dall'‘Anno dell'Africa' (1960, quando 17 stati africani divennero indipendenti), la popolazione del continente ha avuto una crescita molto rapida, toccando recentemente il miliardo di abitanti. In particolare la crescita ha riguardato la popolazione delle grandi cittŕ: se solamente due cittŕ, Ibadan e Johannesburg, intorno alla metŕ del Novecento avevano piů di un milione di abitanti, circa un ventennio piů tardi se ne contavano, sotto questa categoria ‘milionaria', venticinque. Piů di un terzo della popolazione totale (il 38%, circa 350 milioni di abitanti) giŕ viveva in una situazione urbana nel 2005, e secondo alcune proiezioni i ‘cittadini' africani alla metŕ di questo secolo saranno molto piů della metŕ della popolazione totale, toccando il 65%. L'analisi di alcuni casi di capitali africane (Mogadiscio, Lomé, Dakar, Nairobi) nel loro sviluppo recente mostra i problemi specifici di queste grandi cittŕ africane e analizza la loro vicenda nel legame con le vicende politiche del loro paese.
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Bianchini, Paolo. « La funzione pedagogica dell’estetica totalitaria. La scuola fascista e la celebrazione della Prima Guerra Mondiale in Italia. Il caso di Torino ». Educar em Revista 35, no 73 (février 2019) : 135–60. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.62734.

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Résumé :
SOMMARIO La scuola, anche dal punto di vista architettonico e dell’arredo scolastico, è senza dubbio un prodotto culturale tipico di ogni epoca storica. Durante il fascismo, essa ha svolto il compito di formare il cittadino-soldato, amante della patria e obbediente ai voleri del duce. Servendosi in maniera massiccia dell’arte e della bellezza, la scuola ha assunto un compito centrale nello Stato fascista, venendo incaricata della trasmissione di un’identità nazionale basata sul culto di coloro che erano morti per la costruzione dell’Italia unita. L’arte, in tutte le sue forme, ma specialmente quelle architettoniche e plastiche, è stata per questo abilmente utilizzata nel ventennio fascista come strumento di trasmissione di una pedagogia della morte e della guerra, considerata come imprescindibile per l’“italiano nuovo”. Il saggio indaga i meccanismi con cui l’estetica totalitaria fascista è stata applicata nelle scuole di Torino negli anni del primo dopoguerra, ricoprendo una parte imprescindibile - seppur insospettabile per molti - nella costruzione del consenso.
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Houcke, Anne-Violaine. « Pasolini, années 1940-1942 : généalogie d’une poétique antifasciste ». Cinémas 27, no 1 (25 septembre 2017) : 21–39. http://dx.doi.org/10.7202/1041106ar.

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Résumé :
Pier Paolo Pasolini a vécu sa jeunesse sous le ventennio nero : vingt années de mises en scène grandiloquentes de la romanità, sur fond de décors de marbre qu’une archéologie très sélective manipule. L’étude de ses premiers textes permet de retracer la genèse d’une résistance à ce que l’historien Eric Hobsbawm a appelé « l’invention [fasciste] des traditions ». En analysant les trois écoles fondamentales dont se réclame Pasolini dans sa correspondance — Longhi, la réflexion sur la langue (hermétisme et dialecte) et Freud —, ainsi que les concepts (l’histoire, la tradition) qu’il dispute au fascisme dans ses premiers textes publiés, cet article met en évidence l’élaboration d’une pensée de l’invention artistique, entendue au sens étymologique et archéologique de la mise au jour de données invisibles, car exclues de l’idéologie officielle, reléguées « hors champ », interdites de représentation. L’article se termine par une analyse succincte de la traduction qu’a faite Pasolini de fragments de la poétesse grecque archaïque Sappho, l’un des premiers exemples d’une matrice grecque qui informera toute son oeuvre à venir.
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Di Pasquale, Fabrizio. « Approcci interdisciplinari : letteratura e cartografia. Tra immagini e parole ». e-Scripta Romanica 4 (27 décembre 2017) : 43–53. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.04.04.

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Nell’ultimo ventennio, un numero importante di lavori sono stati consacrati allo studio della rappresentazione dello spazio nei testi letterari. Tale interesse sembra inscriversi sia nell’evoluzione dei generi, caratterizzati da una spazializzazione crescente delle forme narrative, sia nello sviluppo di pratiche artistiche legate alla creazione di carte letterarie. In seguito all’affermarsi dello spatial turn negli studi letterari e culturali, parte della critica ha focalizzato la sua attenzione sulla relazione che intercorre tra spazio immaginario, spazio referenziale e pratica cartografica. Quest’ultimo aspetto costituisce uno dei temi più interessanti della metodologia geocritica. Il presente articolo mira a studiare questa “convergenza” tra la letteratura e la cartografia, con l’intento di esaminare la testualità delle carte letterarie e, in particolare, la loro dimensione retorica. Le carte letterarie sono in grado di rappresentare i luoghi in cui si svolge l’azione di un romanzo, o di più romanzi, permettendo allo scrittore di costruire un mondo immaginario che i lettori esplorano assieme ai personaggi.
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VanWagenen, Julianne. « Masters vs. Lee Masters : The legacy of the Spoon River author between Illinois and Italy ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 3 (30 mai 2019) : 679–98. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819854046.

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Résumé :
Edgar Lee Masters’ 1915 Spoon River Anthology has been one of the most popular books of foreign poetry in Italy since it was first translated and published there by Fernanda Pivano and Cesare Pavese in 1943. Yet, in the US, Masters is virtually unknown to the public; American scholars find him a problematic figure and his Spoon River only viable in piecemeal form. This article considers the translation and reception history of Spoon River in Italy as well as Masters’ publication and reception history in the US until his death in 1950, to bring to light the reasons for the poet’s differing legacies. It goes on to examine recent scholarly translations of Spoon River, as they at once engage with and neutralize critical American scholarship in order to secure Masters’ status in Italy. Finally, the article suggests a way forward for Italian scholarly work on Masters, which does not attempt to engage American criticism, but, rather, roots itself in the fraught Italian relationship with “agrarian” literature after the ventennio fascista and Mussolini’s rural rhetoric.
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Борисова, Елена. « РОЛЬ РАДИО В ФОРМИРОВАНИИ ITALIANO STANDARD В ПЕРИОД ФАШИСТСКОГО ДВАДЦАТИЛЕТИЯ ». Verbum 8, no 8 (19 janvier 2018) : 83. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2017.8.11338.

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Résumé :
Из-за позднего политического объединения Италии письменно-литературным итальянским языком, сложившимся на основе литературной формы флорентийского наречия тосканского диалекта, вплоть до 50-х гг. XX в. владели только образованные тосканцы и узкая прослойка образованных людей в других регионах. Неграмотные люди знали только свой ди­алект. Распространение радиовещания в Италии в начале 20-х гг. XXв. совпало с периодом фашистской пропаганды, нацеленной на формирование единого итальянского языка, из ко­торого следовало исключить диалектную вариативность и иностранные заимствования. В статье освещаются основные этапы языковой политики фашистского двадцатилетия – Il Ventennio (1925-1945 гг.) – от толерантного отношения к языковым различиям на тер­ритории Италии к полному их неприятию, а также к регламентированному исключению иностранных слов из итальянского языка. Политические цели – стабилизация внутренних отношений между ведущими политическими группами и народной массой, создание единого сплочённого государства, настроенного против общего врага – способствовали созданию итальянских организаций радиовещания, диктовавших нормы устной речи, которые были закреплены в Справочнике по произношению и орфографии, изданном в 1939 г.. Интересны­ми оказываются причины толерантного отношения к диалектам, проблемы закрепления заимствований в языке и связанные с этим образовательные радиопрограммы периода фа­шизма.
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Violle, Nicolas. « Admirer l’Italie fasciste, stigmatiser son immigration. Le cas des enquêtes en Italie de la presse française pendant le Ventennio ». Italies, no 14 (1 décembre 2010) : 471–84. http://dx.doi.org/10.4000/italies.3371.

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