Littérature scientifique sur le sujet « Vegetazione riparia »

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Articles de revues sur le sujet "Vegetazione riparia"

1

Zanotti, A. L., et P. Lanzarini. « Aspetti Della Vegetazione Ripariale Arbustiva e Arborea del Reno Bolognese ». Giornale botanico italiano 128, no 1 (janvier 1994) : 484. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437288.

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2

Grandoni, P., A. Dell'uomo et K. Hruska. « Benthos Algale e Vegetazione Ripariale Dell'Alto Corso del Fiume Potenza (Marche) ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 356. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439596.

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3

Manzini, M. L., et M. Po. « La Vegetazione Ripariale Dell'Alto Corso del Torrente Dragone : Caratterizzazione Ed Interventi Ricostitutivi di Ingegneria Naturalistica ». Giornale botanico italiano 128, no 1 (janvier 1994) : 479. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437283.

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4

Prosser, Filippo. « La vegetazione dei ripari sottoroccia frequentati da ungulati selvatici sul Monte Altissimo di Nago (Monte Baldo settentrionale) ». Giornale botanico italiano 126, no 3-4 (janvier 1992) : 505–19. http://dx.doi.org/10.1080/11263509209430302.

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5

Corti, Claudia, Fausto Barbagli, Lara Bassu, Anna Rita Di Cerbo, Pietro Lo Cascio, Neftalì Sillero, Valeria Nulchis et al. « Monitoraggio della biodiversità in relazione all’applicazione degli standard di condizionalità : 4.2c, 4.6, 4.3 (olivo) ». Italian Journal of Agronomy 10, no 1s (19 février 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.749.

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Résumé :
<p>Nel presente lavoro vengono riportati i risultati relativi ai monitoraggi della diversità faunistica per i seguenti standard: 4.2c, 4.3 (olivo), 4.6. I risultati ottenuti sono nel complesso interessanti sia dal punto di vista metodologico sia per quanto concerne gli aspetti conservazionistici e gestionali. Emerge l’importanza di utilizzare più indicatori o gruppi tassonomici che comprendano <em>taxa</em> ecologicamente e funzionalmente diversi per valutare la “biodiversità”. Relativamente allo sfalcio è stato osservato che una “blanda gestione” dei ritirati dalla produzione può favorire un certo incremento di biodiversità sia per quanto riguarda gli Artropodi, sia per quanto riguarda i Rettili. Risultati concordi sono stati osservati anche negli oliveti dove la gestione della vegetazione al suolo (sfalcio) sembrerebbe incrementare la diversità. Tuttavia è opportuno ricordare che l’effetto monitorato, almeno nei ritirati dalla produzione, non è quello immediatamente successivo all’azione meccanica che invece provoca danni diretti e immediati alla fauna (ferimento e uccisione). Emerge con evidenza dai dati raccolti anche l’importanza della presenza, all’interno degli agro-ecosistemi, di aree a minor disturbo antropico, naturali e semi-naturali: fasce ecotonali e ripariali, ma anche bordure dei campi. Viceversa l’uniformità del paesaggio e la presenza di grandi estensioni coltivate a monocoltura rappresentano elementi sfavorevoli alla biodiversità animale. Nel monitoraggio attraverso l’utilizzo della tecnica di fototrappolaggio è emersa l’importante funzione svolta dai muretti a secco, “presenze” tipiche e diffuse nel paesaggio agricolo tradizionale del nostro territorio italiano. Per molti <em>taxa</em> animali detti manufatti assolvono a funzioni ecologiche diverse, quali: rifugio, aree di foraggiamento, passaggio o sosta nonché punti ottimali per la termoregolazione.</p>
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Thèses sur le sujet "Vegetazione riparia"

1

ERRICO, ALESSANDRO. « "The effects of flexible vegetation on flow in drainage channels. Field surveys and modeling for roughness coefficients estimation" ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1091161.

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Actes de conférences sur le sujet "Vegetazione riparia"

1

Calamini, Gianfranco. « Il ruolo della selvicoltura nella gestione della vegetazione ripariale ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.066.

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