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Littérature scientifique sur le sujet « Valutazione Psicometrica »
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Articles de revues sur le sujet "Valutazione Psicometrica"
Grazzani, Ilaria, Valeria Cavioni, Veronica Ornaghi et Alessandro Pepe. « Il Test of Emotion Comprehension (TEC) : per bambini dai 3 ai 10 anni proprietà psicometriche, punteggi di riferimento e utilizzo in ambito tipico e atipico ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (décembre 2020) : 907–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003006.
Texte intégralTesi, Alessio, et Antonio Aiello. « La valutazione del benessere organizzativo : lo "Strumento Integrato per la Valutazione del Benessere Organizzativo (SIVBO)" nel framework teorico del modello "Job Demands-Resources" ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juin 2021) : 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002009.
Texte intégralSisto, Alessandra, Maria Assunta Zanetti, Marco Bartolucci et Federico Batini. « La validazione della versione italiana delle GRS-S (Pfeiffer-Jarosewich, 2003) - Scale di Valutazione della Plusdotazione (modulo per l'età scolare) - Dati Umbria 2019 - Università di Perugia ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2022) : 1–49. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14577.
Texte intégralGiorgi, Gabriele, Edgar Breso et Shoss Mindy Krischer. « Testing a short version of the Bar-On Emotional Quotient Inventory : An Italian Study ». RISORSA UOMO, no 2 (février 2012) : 231–48. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002007.
Texte intégralBaker, Amy J. L. « La valutazione del maltrattamento psicologico : proprietà psicometriche della Psychological Maltreatment Measure - Versione italiana ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (mars 2014) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/mal2014-001004.
Texte intégralDi Nuovo, Santo. « Metodi di valutazione dell'abuso sessuale sui minori : č ammissibile, ed č utile, il testing psicometrico ? » MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (juin 2009) : 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/mal2009-002004.
Texte intégralLora, Antonio, Gabriella Baj, Emiliano Monzani, Barbara Panetta et Daniele Von Morghen. « Capitolo 2 : Strumenti della ricerca ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (décembre 2002) : 8–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000198.
Texte intégralFaraci, Palmira, et Giusy Danila Valenti. « Misurare le strategie di acculturazione in età adolescenziale : strumenti e metodi di indagine ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 501–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002004.
Texte intégralZizolfi, Salvatore, Giovanni Santone, Gabriele Borsetti et Giovanni de Girolamo. « 6. La valutazione del funzionamento sociale negli ospiti delle SR ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (septembre 2004) : 77–84. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000101.
Texte intégralManiscalco, Margherita, Caterina Martorana, Barbara Caci et Vicenza Muratore. « L’IMPORTANZA DEI PREREQUISITI E DELLO SCREENING PRECOCE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 2 (15 juillet 2016) : 219. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n2.v1.337.
Texte intégralThèses sur le sujet "Valutazione Psicometrica"
BORGNIS, FRANCESCA. « EXECUTIVE-FUNCTIONS INNOVATIVE TOOL - EXIT 360 : DEVELOPMENT AND VALIDATION OF A NEW 360-VIDEO INSTRUMENT FOR EXECUTIVE FUNCTIONS ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/134700.
Texte intégralThis thesis offers a broad overview of EXecutive-functions Innovative Tool 360° (EXIT 360°) development from its concept to validation as a sensitive instrument for evaluating executive functionality (EF). Identifying early strategies to detect executive impairments appears a priority since executive dysfunction represents a significant health problem due to its high negative impact on daily activities. Therefore, we conceptualized and developed EXIT 360°, a new 360°-based instrument for an ecologically valid assessment of EF. It consists of a new task delivered via smartphone and a comfortable head-mounted display, where participants must perform seven everyday subtasks in 360° domestic environments. The three main psychometric properties of EXIT 360°—usability, convergent and construct validity—have been the focus of the studies discussed in this thesis. Usability studies involving patients and healthy subjects showed EXIT 360° is a straightforward, usable, and easy-to-learn technological instrument. Convergent validity study displayed a correlation between EXIT 36o° scores and standardized paper-and-pencil tests for EF. Finally, the construct validity study showed the effectiveness of EXIT 360° in discriminating between pathological and control groups with high precision, displaying its higher diagnostic accuracy compared to traditional tests. Overall, findings offer clear evidence that EXIT 360° must be seen as a valuable and innovative instrument for an ecologically valid evaluation of EF, highly usable for prompt diagnosis and early patient enrolment in focused rehabilitation.
PRUNAS, ANTONIO. « La valutazione dei meccanismi di difesa in adolescenza mediante REM-71 : proprietà psicometriche e relazione con indici di disagio psichico ». Doctoral thesis, Università di Milano-Bicocca, 2006. http://hdl.handle.net/10281/18300.
Texte intégralTarozzi, Mariagiulia. « Il lattante a rischio di sviluppare una patologia neuromotoria : indagine qualitativa sugli strumenti di valutazione internazionali ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21918/.
Texte intégralLA, PAGLIA Filippo. « Valutazione delle funzioni esecutive in ambienti di Realtà Virtuale (RV) : uno studio sui pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91051.
Texte intégralThis study is aimed at evaluation the reliability and validity of the Virtual Reality as tool for the neuropsychological assessment in OCD patients. Was used neuropsychological battery and the virtual version of the Multiple Errand Test (V-MET)- developed using the NeuroVR software, in order to evaluate the executive functions, the ability to plan ahead on complex problem solving tasks in daily life in obsessive compulsive disorder (OCD) patients and healthy controls. The results showed the presence of difficulties of OCD patients: lower level of divided attention and higher levels of errors; higher mean rank of inefficiencies, interpretation failures and rule breaks and longer time of execution of the whole task. By contrast, controls have higher level of efficiency and better performance. In addition, significant correlation found between the V-MET and the neuropsychological battery confirm and support the ecological validity of neurocognitive assessment through NeuroVirtual Reality
De, Chiusole Debora. « Sviluppo e Applicazioni di Modelli Formali per la Valutazione Adattiva della Conoscenza e dell'Apprendimento nell'Ambito della Knowledge Space Theory ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424002.
Texte intégralLe cinque ricerche che si presentano in questa tesi si sviluppano entro la knowledge space theory, una teoria matematica recente che fornisce un importante quadro di riferimento formale per lo sviluppo di sistemi computerizzati web-based che abbiano l'obiettivo di valutare la conoscenza e l'apprendimento degli individui. La nozione al centro dell'intera teoria è quella di di conoscenza, cioè l'insieme dei problemi che uno studente è capace di risolvere, in un certo dominio di conoscenza. La collezione di tutti gli stati di conoscenza osservabili in una popolazione di studenti costituisce una struttura di conoscenza. Le strutture di conoscenza sono un modello deterministico teorico dell'organizzazione della conoscenza all'interno di un particolare dominio. La loro validazione empirica è resa possibile grazie alla verifica probabilistica della loro plausibilità. Il basic local independence model (BLIM) è un modello probabilistico che è stato sviluppato a questo scopo. Nonostante sia il modello più utilizzato nella KST, problemi relativi alla sua applicabilità rimanevano ancora aperti. L'obiettivo generale delle prime tre ricerche che si presentano in questa tesi, è stato quello di risolvere questi problemi per conferire una maggiore validità alle applicazioni empiriche del modello. Nella KST, la nozione di stato di conoscenza non fornisce alcun tipo di interpretazione cognitiva. Invece, nella competence-based KST (CbKST) l'obiettivo principale della valutazione diviene quello individuare lo stato di competenza dello studente, ovvero l'insieme delle abilità che possiede. Le altre due ricerche che si presentano nella tesi si collocano all'interno di questo quadro teorico. Esse hanno avuto l'obiettivo di colmare alcune mancanze relative della CbKST, una di tipo probabilistico e l'altra di tipo deterministico.
Serra, Francesca. « The assessment of mood disorders : new methodological perspectives for differential diagnosis ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426804.
Texte intégralIl presente lavoro di tesi si propone di offrire nuove prospettive metodologiche nell'assessment dei disturbi dell'umore, con l'obiettivo principale di suggerire alternative efficaci alla valutazione dell'episodio depressivo maggiore, nell'ottica di sostenere la diagnosi differenziale di diverse forme di depressione. I disturbi dell'umore sono il più frequente disturbo mentale e la loro incidenza è aumentata negli ultimi decenni, diventando uno dei più significativi problemi sociosanitari. Perdita del lavoro, divorzio, difficoltà nel crescere i figli e abuso di sostanze sono solo alcuni dei gravi rischi associati ai disturbi dell'umore. Il suicidio è la più tragica delle conseguenze. Il decorso di questi disturbi così come la loro prognosi sono strettamente legati alla corretta diagnosi e al tempestivo trattamento. Purtroppo, attualmente è molto alto il rischio di diagnosi non corretta, con gravi ripercussioni sul trattamento e quindi sul decorso della malattia. In particolare l'episodio depressivo maggiore viene troppo spesso classificato in un solo modo e senza specificazioni, nonostante le possibili diverse configurazioni di sintomi che lo caratterizzano. Come tale esso viene trattato con farmaci antidepressivi, che in alcuni casi (ad esempio la depressione agitata) possono non solo aumentare i sintomi di agitazione, ma anche aumentare il rischio di suicidio. La fase di assessment riveste un ruolo cruciale in vista di un trattamento adeguato del disturbo. I medici dopo aver raccolto il maggior numero possibile di informazioni sul paziente, devono formulare ipotesi diagnostiche in breve tempo per pianificare interventi clinici efficaci. La qualità della valutazione clinica è fondamentale sia per la diagnosi che per il trattamento. Il Formal Psychological Assessment (FPA; Spoto, 2011; Spoto, Bottesi, Sanavio & Vidotto, 2013) si configura come una metodologia che unisce i vantaggi delle interviste semi-strutturate e dei self-report, cercando di superare i loro limiti. Infatti l'approccio metodologico dell'FPA permette la costruzione di strumenti: - In grado di restituire delle informazioni qualitative, relative ai sintomi del paziente, che vanno oltre lo score numerico. - In grado di differenziare pazienti che ottengono lo stesso punteggio al test, ma che hanno risposto a item diversi, e che hanno quindi configurazioni diverse di sintomi. - Adattivi (come le interviste semi-strutturate) che permettono di indagare le aree sintomatologiche del paziente e di approfondirle. - Di rapida somministrazione come i questionari self-report. Nel progetto svolto in questi tre anni all'Università di Padova, sono stati utilizzati i concetti dell'FPA in diverse fasi. In una prima fase è stata svolta un'analisi metodologica dei questionari self-report più utilizzati nel campo della depressione per esplorare la loro capacità di indagare tutti i sintomi dell'episodio depressivo maggiore. La ricerca si è basata sulle relazioni tra gli item e i criteri diagnostici per la depressione, in linea con la metodologia dell'FPA. Nella seconda fase, è stato costruito un nuovo questionario di 41 item sulla base di 23 criteri clinici per l'episodio depressivo maggiore, ricavati dal DSM-5, e dalla diffusa letteratura sulla depressione. Nella terza fase il questionario è stato validato su una popolazione non clinica di 265 individui e su una popolazione clinica di 38 pazienti con episodio depressivo maggiore diagnosticati con depressione maggiore o disturbo bipolare. Il questionario ha mostrato buoni risultati sia per i diversi criteri di validità che per l'affidabilità. Tuttavia, la peculiarità di questo strumento sta nella sua capacità di andare oltre lo score numerico, permettendo di differenziare individui con lo stesso punteggio al test ma che presentano diverse sintomatologie. Questa proprietà è garantita dallo stato clinico del paziente (concetto fondamentale dell'FPA), come principale output del test, ossia dall'insieme di item a cui l'individuo ha risposto affermativamente con il sotto-insieme di sintomi indagati da quegli item. In questo modo la valutazione clinica non sarà solo legata al livello di depressione ottenuto dallo score, ma dalla configurazione specifica di sintomi manifestati da una precisa persona. Nella quarta fase della ricerca, è stato implementato l'algoritmo computerizzato per il nuovo questionario, in modo da ottenere la forma adattiva dello strumento. Per raggiungere quest'ultimo step, il questionario è stato suddiviso nelle sue tre sotto-scale (affettiva, somatica e cognitiva) corrispondenti ai tre sotto-fattori della struttura fattoriale. Per ogni sotto-scala, attraverso il Basic Local Independent Model (BLIM), modello probabilistico dell'FPA, sono stati stimati i parametri relativi alle probabilità di falso positivo, falso negativo per ogni item e di tutti gli stati clinici della struttura. E' stata utilizzata una procedura interattiva per massima verosimiglianza, che ha fornito una stima dei parametri e degli indici di fit. Una volta testato sui dati reali, la forma adattiva dello strumento permette una somministrazione più rapida ed efficiente. Infatti, gli item a cui l'individuo dovrà rispondere dipenderanno dalle risposte precedentemente date, in un processo che imita l'intervista semi-strutturata, evitando possibili inferenze logiche del clinico. Il nuovo strumento per l'assessment della depressione chiamato QuEDS (Quantitative and Qualitative Evaluation of Depressive Symptomatology) rappresenta quindi un supporto per lo psichiatra o lo psicoterapeuta, in quanto offre la possibilità di distinguere i sintomi depressivi di ogni individuo al di là dello score ottenuto al test, e permette di somministrare solo gli item legati alla sua sintomatologia seguendo il flusso logico di domanda-risposta. Dunque due pazienti che ottengono lo stesso punteggio al test, indice dello stesso potenziale livello di depressione, potranno essere trattati comunque in accordo con i loro sintomi; infatti aver risposto allo stesso numero di item non significa aver risposto agli stessi item. In particolare è noto che l'uso di farmaci antidepressivi non è sempre consigliato nella depressione. Esistono infatti le depressioni miste, così definite da moltissimi autori, perchè caratterizzate sia da sintomi depressivi che da sintomi maniacali (come agitazione, angoscia, irritabilità, insonnia, labilità emotiva). Due esempi di depressione mista sono la depressione agitata e la depressione con fuga delle idee, in cui i farmaci antidepressivi non solo aumentano la componente eccitatoria (quindi i sintomi maniacali) peggiorando il decorso della malattia ma, problema ancora più grave aumentano il rischio di suicidio. Per questo motivo capire tutta la sintomatologia depressiva risulta fondamentale nella pratica clinica. L'ultima parte del progetto di questi tre anni, è stata svolta in Inghilterra, in collaborazione con le Università di Cardiff e Worcester, in particolare con Il Bipolar Disorder Research Network (BDRN). I dati del BDRN utilizzati in questa ricerca comprendono 3750 pazienti con disturbi dell'umore divisi nei tre sotto-gruppi: Disturbo Depressivo Maggiore (MDD), Disturbo Bipolare di tipo I (BD-I) e Disturbo Bipolare di tipo II (BD-II); nel 29,3% dell'intero campione era presente un episodio di depressione agitata, in particolare la depressione agitata era più presente nel disturbo bipolare, soprattutto BD-II. Inoltre i pazienti con depressione agitata avevano più comorbidità con disturbo di panico e con abuso di sostanze, facevano maggior uso di psicofarmaci, e soffrivano di maggiori episodi misti durante l'arco di vita. La depressione agitata era correlata ai tentati suicidi durante l'arco di vita e all'ideazione suicidaria durante l'episodio affettivo. Questi risultati confermano e rafforzano le indicazioni di diversi altri studi svolti su campioni clinici meno ampi. Il riconoscimento e la diagnosi differenziale della depressione mista è essenziale per evitare una diagnosi scorretta e un successivo trattamento pericoloso. La costruzione di strumenti di supporto al medico, che siano in grado di restituire la configurazione di sintomi del paziente e di garantire maggiori informazioni cliniche può diventare un punto di forza nella pratica clinica. Lo strumento presentato in questo lavoro, rappresenta un passo avanti in questa direzione; tuttavia per permettere una diagnosi differenziale dell'episodio depressivo questo primo step ha bisogno di essere accompagnato dall'esperienza e la consapevolezza del clinico nel campo dei disturbi dell'umore, e soprattutto dallo sviluppo di ulteriori approfondimenti nel contesto metodologico. Infatti come i dati dimostrano, riuscire a catturare i sintomi di una depressione mista risulta un'impresa ardua sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista metodologico per quanto concerne la costruzione di strumenti adatti ed esaustivi. La questione fondamentale che resta aperta, riguarda la capacità di riuscire ad indagare quei sintomi di componente maniacale che vengono sottostimati dal paziente stesso (come il flusso rapido dei pensieri, la labilità emotiva ecc.) in fase depressiva. I primi tre capitoli di questo lavoro formano la cornice teorica, e il punto di partenza per la ricerca. Nel primo capitolo sono infatti descritti nel dettaglio i disturbi dell'umore: la prevalenza, la componente genetica, la classificazione dei vari disturbi (Depressione Maggiore, Distimia, Disturbo Bipolare I, Disturbo Bipolare II, Disturbo Ciclotimico, e disturbo a cicli rapidi); inoltre viene descritta la depressione, e in seguito la depressione mista con particolare attenzione alla diagnosi differenziale. Infine viene brevemente spiegato il trattamento farmacologico e le teorie eziopatogenetiche della depressione. Nel secondo capitolo viene descritto l'assessment, quindi gli strumenti maggiormente utilizzati con i loro punti di forza e di debolezza; vengono inoltre descritti la batteria CBA 2.0 (Cognitive Behavioural Assessment 2.0), e l'assessment adattivo. Il terzo capitolo è dedicato alla spiegazione dell'FPA a partire dalle teorie matematiche sulle quali si fonda fino alla realizzazione del metodo nel contesto clinico. I capitoli 4, 5, 6, 7 descrivono le quattro ricerche principali di questo progetto di dottorato. Infine nel capitolo 8 sarà presentata la discussione finale dell'intero percorso.
Anselmi, Pasquale. « The Gain-Loss Model : A formal model for assessing learning processes ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421632.
Texte intégralLa tesi presenta il Gain-Loss Model, un modello formale per la valutazione degli interventi educativi. Il contesto teorico è la teoria degli spazi di conoscenza, che costituisce un approccio innovativo alla valutazione delle conoscenze proposto da Doignon e Falmagne nel 1985. Il Gain-Loss Model valuta le conoscenze possedute dagli studenti nelle diverse fasi del processo educativo e l’efficacia degli interventi didattici nel promuovere l’acquisizione di specifiche abilità. L’elemento di base è rappresentato dalla definizione di una multimappa di abilità che associa ad ogni problema una collezione di sottoinsiemi di abilità necessarie e sufficienti per risolverlo. Il modello è caratterizzato da parametri che forniscono informazioni utili a diversi livelli della didattica. Il modello è stato oggetto di analisi a diversi livelli. È stato studiato il suo funzionamento in diverse condizioni e sono stati proposti sviluppi teorici in grado di aumentarne l’utilità nelle applicazioni pratiche. Le analisi sono state condotte mediante studi simulati ed applicazioni empiriche. La tesi presenta il lavoro condotto sul modello. Da una parte, viene descritto lo sviluppo teorico del modello e vengono proposte alcune estensioni dello stesso. Dall’altra, vengono presentati e discussi i risultati degli studi simulati e delle applicazioni empiriche.
DACQUINO, CLAUDIA. « VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE CLINICA, PSICOMETRICA, NEUROPSICOLOGICA E NEURORADIOLOGICA DELLA CAPACITÀ DI PRESTARE CONSENSO INFORMATO AL TRATTAMENTO IN PAZIENTI CON SCHIZOFRENIA ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/953187.
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