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Benozzo, Matteo. « La valutazione di incidenza come ulteriore possibile fattore di sviluppo ed occupazione nella tutela della biodiversitĂ ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 3 (mars 2010) : 69–77. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003004.

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Résumé :
La valutazione di incidenza come ulteriore possibile fattore di sviluppo ed occupazione nella tutela della biodiversità , Matteo Benozzo Nell'Unione Europea, la biodiversità ha acquistato dignità di occupazione lavorativa e fattore di sviluppo, così come la sua tutela implementa l'economia. Un potenziale ulteriore fattore di crescita si ritiene possa essere rappresentato dall'attuazione a livello locale della procedura di valutazione di incidenza per le aree "Natura 2000". Questo lavoro esaminerà la disciplina relativa a siffatta procedura, valutandone le possibili ricadute sul tessuto produttivo territoriale in termini di sviluppo ed occupazione.
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Finotto, Francesca, Roberto Monaco et Giorgia Servente. « Un modello per la valutazione di energia biologica in un sistema ambientale ». SCIENZE REGIONALI, no 3 (novembre 2010) : 61–84. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-003003.

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Résumé :
Nell'ambito di ricerche volte allo studio del mantenimento della stabilitŕ ecologica e della conservazione della biodiversitŕ di un sistema ambientale, uno strumento utile alla valutazione della frammentazione di un territorio č il cosiddetto grafo ecologico. La costruzione di quest'ultimo si propone un modello dinamico per la valutazione dell'evoluzione dell'energia biologica nel sistema stesso. Una volta determinato il modello, rappresentato da un sistema di due equazioni differenziali ordinarie, si determinano gli equilibri dello stesso e se ne discute la stabilitŕ. Infine, in sede applicativa, si considera il sistema ambientale relativo al comune di Monforte d'Alba (CN) ottenendo l'evoluzione delle variabili del modello ai fini della stabilitŕ del sistema stesso.
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Bina, Elisabetta, et Clara Pusceddu. « Stato di attuazione della Valutazione Ambientale Strategica : un'analisi interpretativa ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 43 (février 2010) : 78–103. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043007.

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Résumé :
Il presente contributo propone un'analisi interpretativa dello stato di attuazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) alla luce delle nuove evoluzioni a livello nazionale e internazionale. Quanto qui proposto rappresenta la prima fase di un lavoro che si pone come obiettivo l'elaborazione di un percorso metodologico per l'implementazione della Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi in ambito costiero. In particolare si vuole giungere alla definizione di una procedura che, partendo da una specifica visione interpretativa del concetto "ambiente", consenta di individuare indicatori ambientali di contesto e di performance idonei a leggere lo stato dell'ambiente e i trend evolutivi in atto. Il contributo č strutturato in tre parti di analisi aventi per oggetto: 1. la normativa vigente, quale elemento fondante per comprendere e individuare i limiti e i punti di forza nei casi applicativi; 2. i manuali e le linee guida per l'implementazione della VAS, disponibili in Italia e in Gran Bretagna; 3. 12 casi di studio, omogenei per tipologia e periodo di elaborazione, scelti fra quelli presentati in Italia e in Europa nell'arco di un anno (agosto 2006-giugno 2007). L'analisi della normativa vigente ha come obiettivo principale la schematizzazione della struttura e dei contenuti del Rapporto Ambientale, per poter evidenziare lo stato di recepimento di quanto previsto dal legislatore nei singoli casi di studio. L'analisi di dettaglio dei manuali, scelti fra quelli disponibili in italiano e in inglese, č diretta a comprendere come la disponibilitŕ e la qualitŕ di tali strumenti possa influire sulle caratteristiche dell'elaborato finale. Le informazioni desunte dall'analisi e dal confronto dei dodici casi di studio, strutturate in forma matriciale, sono dirette ad evidenziare le differenze fra gli elaborati in termini di contenuti ambientali, culturali e paesaggistici caratterizzanti la descrizione del contesto, in termini di criteri di scelta degli indicatori, e di tipologie di impatti. Tali differenze conducono alla classificazione degli elaborati in tre gruppi, ognuno rappresentativo di una spe- cifica categoria interpretativa. Ogni gruppo č descritto nelle sue peculiaritŕ e caratteristiche. Il contributo si conclude con alcune indicazioni sugli sviluppi futuri della ricerca.
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Montanini, Lucia, et Anna Maria Morganti. « Valutazione economica e sostenibilitŕ ambientale : il riutilizzo degli scarti della lavorazione delle olive ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 59–77. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001005.

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Résumé :
Il presente lavoro prende avvio dalle evidenze di un progetto di ricerca sul settore oleario delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si propone di affrontare le problematiche di natura economica ed ambientale relative alle decisioni da parte degli operatori del settore, sull'utilizzo della sansa vergine per produrre energia elettrica (combustione con cogenerazione) e il suo impatto sullo sviluppo sostenibile. Le analisi di convenienza economica e gli indicatori di natura ambientale hanno sottolineato i vantaggi in termini economici, ambientali, tecnici, organizzativi di progetti tecnologici innovativi per l'utilizzo della biomassa a fini energetici.
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Magro, Giuseppe, Giovanni Urbani et Stefania Pellegrini. « Esperienza innovativa di Valutazione Ambientale Strategica. Il caso di un piano forestale provinciale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 49 (mai 2012) : 77–91. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049006.

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Résumé :
Il tema della valutazione ambientale strategica (VAS) č di grande attualitŕ nell'ambito del dibattito politico e tra gli specialisti del settore, sia a livello nazionale sia a livello europeo e internazionale: siamo di fronte a un concetto multidimensionale, che spesso viene considerato erroneamente un adempimento amministrativo. L'articolo presenta gli esiti ottenuti dall'applicazione di un sistema innovativo nell'ambito della procedura di VAS per la stima dei potenziali impatti di un Piano di Indirizzo Forestale di una provincia del nord. Il sistema proposto prevede la caratterizzazione delle componenti emissive associate agli elementi di stressor e l'analisi previsionale degli impatti specifici e cumulativi derivanti dall'azione simultanea degli elementi di pressione antropica, associati alla specificitŕ degli interventi costitutivi del Piano, sul territorio e sulle componenti di vulnerabilitŕ ambientale. In tale modo la procedura di VAS diventa processo, per l'attuazione di politiche razionali del territorio.
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Murano, Chiara. « La valutazione ambientale nelle scienze regionali Contenitore di discipline ». SCIENZE REGIONALI, no 2 (juin 2013) : 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/scre2013-002006.

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Clementi, Matteo, et Gianni Scudo. « ELaR. Strumento di valutazione della sostenibilitŕ forte nella progettazione ambientale ». TERRITORIO, no 52 (avril 2010) : 64–67. http://dx.doi.org/10.3280/tr2010-052010.

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Arcidiacono, C., R. M. S. Costa, I. Grasso, M. A. Ragusa, R. V. Rapicavoli, M. Seminara et V. Veneziano. « Naturalità e Vulnerabilità Ambientale nei Siti Natura 2000 che insistono sui corridoi ecologici del versante jonico calabrese. Caso studio SIC Foce Neto ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 51, no 381 (29 juin 2018) : FP7—FP145. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v51i381.2.

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Résumé :
La regione Calabria vanta 179 SIC (Siti di Interesse Comunitario) e 6 ZPS (Zone di Protezione Speciale). La carenza di studi sullo stato di conservazione e qualità ambientale dei suddetti siti (naturalità, artificialità, sensibilità, vulnerabilità e rischio) ha indotto gli AA. a caratterizzare i 10 SIC che insistono sui corridoi ecologici del versante jonico calabrese. Attraverso l'ILC (Index of Landscape Conservation) e l'ESAi (Environmentally Sensitive Areas Index), è stata condotta un‟analisi ambientale finalizzata alla definizione, individuazione e valutazione dei valori e delle criticità. Muovendo dalla Carta d'Uso del Suolo (CLC) sono state realizzate, quali carte derivate, la Carta della Naturalità-Artificialità e la Carta della Sensibilità Ambientale dei suddetti siti. Lo studio chiude con un approfondimento metodologico sulle opportune modalità da adottare per caratterizzare un SIC; modalità suggerite dalle analisi ambientali eseguite soprattutto sul SIC Foce Neto adottando una capillare indagine geobotanica condotta con metodo fitosociologico.
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Zoppi, Corrado. « Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 43 (février 2010) : 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Résumé :
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Cazzari, Chiara, Federico Martellozzo et Filippo Randelli. « Evoluzione del costruito nelle aree costiere della Sardegna. Fra sviluppo economico e vulnerabilità ecologica ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 134 (août 2022) : 31–51. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-134002.

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Résumé :
Dagli anni '60, i litorali sardi hanno ospitato sempre più turisti, che hanno cau- sato la perdita di habitat costieri. Grazie all'uso del GIS e di database statistici regionali e nazionali, questo lavoro mostra i risultati dell'analisi sulle strutture ricettive a fini turistici lungo la fascia costiera sarda. La polarizzazione nord-sud dei flussi turistici e dell'attività edilizia intensiva sottolineano l'importanza di con- siderare il costruito nel processo di valutazione ambientale.
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Camuffo, Monica, Silvia Lombardo et Gabriele Zanetto. « Valutazione ambientale strategica : l'approccio del sistema di supporto alle decisioni DIVAS ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 5 (octobre 2009) : 146–59. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-005009.

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Résumé :
- Strategic Environmental Assessment has become a wide use instrument to integrate sustainability issues in policies, plans and programmes. Currently it is oriented towards a wider integration in the process of decisionmaking but practitioners still seem to approach it as an Environmental Impact Assessment applied to the PPPs level. The analysis of the literature, of the experiences of Veneto Region (Italy) and the integration with the experiences and knowledge of administrators, researchers and private firms in the Adriatic area have lead to thedevelopment of a Decision Support System (DIVAS) with the financial support of the EU-INTERREG Adriatic cross border- Adriatic new neighbourhood programme. In DIVAS some instruments were suggested, but overall it was proposed a procedure, DIVAS doesn't mean to substitute the evaluators and the planners but to support them in reflecting on the process to evaluate the plan from ex-ante to expost.
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Lai, Sabrina, et Corrado Zoppi. « Un'ontologia dei processi di valutazione ambientale strategica per i piani urbanistici ». SCIENZE REGIONALI, no 1 (mars 2012) : 131–38. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-001007.

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Di Pietro, Maria Luisa. « L’educazione alla salute in adolescenza : strategie di intervento e risposte individuali ». Medicina e Morale 46, no 5 (31 octobre 1997) : 861–84. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.865.

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Résumé :
Si sta verificando negli ultimi anni un incremento dei cosiddetti “comportamenti a rischio”(taking-risk behaviors) tra gli adolescenti. Si tratta di comportamenti che sono, in modo diretto o indiretto, responsabili di danno per la salute e/o per la vita di chi li agisce e dell’aumentata incidenza di morbilità e di mortalità in un’età della vita, che è meno esposta alla malattia e alla morte. Questa aumentata incidenza di patologie secondarie a comportamenti a rischio ha interpellato ed interpella, in senso preventivo, sia gli educatori sia quanti sono responsabili della salute pubblica che hanno proposto diverse modalità di intervento: dalla cosiddetta “riduzione del rischio” alla “strategia della paura” all’educazione alla salute. Questo articolo cerca di valutare le ricadute delle diverse strategie di intervento sul comportamento degli adolescenti, al fine di individuare se gli eventuali fallimenti o successi dipendano dai contenuti dei programmi di prevenzione o dalla personalità degli educandi. Tale valutazione è preceduta dall’analisi del perchè gli adolescenti agiscono, con elevata frequenza, comportamenti a rischio: infatti, la conoscenza del “perch锂 è elemento fondamentale per stabilire il “come” (intervenire).
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Andreula, C. F. « Il mezzo di contrasto per via venosa nello studio TC dell'encefalo ». Rivista di Neuroradiologia 1, no 2 (août 1988) : 169–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100208.

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Résumé :
L'uso del mezzo di contrasto per via venosa nella TC dell'encefalo svolge un ruolo chiave nell'incremento di sensibilità della metodica, ma vieppiù immette altri dati nel raggiungimento di una diagnosi di specificità. L'autore riporta e discute le concentrazioni, le dosi riguardanti il mezzo di contrasto, sottolineando la necessità di uso di mezzi di contrasto a bassa osmolarità per la minore incidenza di effetti indesiderati, con predilezione per i non ionici. Le tecniche di somministrazione più utilizzate sono la bifasica la metodica del bolo rapido e le tecniche speciali con doppia dose di contrasto e scansioni ritardate. I reperti TC sono stati distinti utilizzando come parametro di valutazione la barriera ematoencefalica, importante struttura anatomo funzionale, la cui integrità, assenza, danneggiamento o malfunzionamento determinano rilievi tomodensitometrici di contrast-enhancement (CE) importanti per una diagnosi di specificità. L'autore inoltre sottolinea l'importanza della valutazione della dinamica del CE e delle curve densità/tempo, utilizzando la tecnica speciale di doppia dose e scansioni ritardate, discutendone i rapporti con le sequenze di impulsi in Risonanza Magnetica.
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La Notte, Alessandra, et Margherita Turvani. « I conti ambientali del territorio e delle risorse : due casi studio a supporto delle future linee guida a livello locale ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (avril 2010) : 141–64. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003007.

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Résumé :
I conti patrimoniali (asset accounts) sono fra i principali moduli di contabilitŕ ambientale e fanno riferimento alle risorse e agli ecosistemi. Lo sviluppo dei conti patrimoniali delle risorse, grazie a diversi decenni di esperienze e applicazioni, sta giungendo alla standardizzazione delle procedure. Inoltre, l'EEA (Agenzia Europea dell'Ambiente) sta provvedendo a sviluppare i conti ambientali relativi agli ecosistemi. In entrambi i casi si pone la questione di come applicare tali complesse strutture a scale diverse, da quella globale a quella nazionale a quella locale. Al variare delle scale territoriali, variano i livelli istituzionali e con essi gli obiettivi e i fruitori dell'informazione derivabile dagli schemi di contabilitŕ ambientale. Quale sia l'approccio piů adatto per focalizzare il livello locale č tema tuttora in discussione. Inoltre una delle argomentazioni attualmente piů dibattute consiste nella definizione di una terminologia e classificazione univoca per le funzioni e servizi ecosistemici che sia attuabile anche agli schemi di contabilitŕ ambientale. Questo lavoro, prendendo come punto di riferimento la nozione di Valore Economico Totale e la struttura del bilancio forestale (IEEAF) , e presentando due casi studio in cui si sperimenta una procedura generica per valutare funzioni economiche ed ecologiche, si pone l'obiettivo di contribuire a questo dibattito. Le applicazioni differiscono per oggetto di valutazione (i boschi nel caso del Cansiglio e l'isola di S.Erasmo nel caso della Laguna di Venezia) e metodi usati (sia in termini fisici che monetari) e tuttavia individuano una procedura fattibile.
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Grasseni, Cristina. « La reinvenzione del cibo. I prodotti locali nell'era "glocale" ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006001.

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Résumé :
All'agricoltura oggi non si chiede piů di garantire solo un sufficiente approvvigionamento di cibo, ma anche qualcosa di piů. Questo "qualcosa" comprende aspetti etici, sociali, perfino estetici. Diversi attori sociali e istituzionali stanno riscoprendo il cibo come patrimonio per lo sviluppo del territorio e come oggetto topico, per ripensare i temi della sostenibilitŕ e della responsabilitŕ. Alcuni fenomeni contemporanei sono particolarmente interessanti da questo punto di vista, in quanto sembrano coniugare innovazione sociale e responsabilitŕ ambientale mettendo a fuoco la possibilitŕ di sviluppare nuovi stili di vita. La ricerca del rapporto diretto tra produttore e consumatore da parte dei consumatori "urbani" e il neo-ruralismo sono alcuni tra i molti aspetti di una galassia relativa alla co-produzione (e non solo al "consumo" critico) che dimostrano un eccezionale potenziale di incidenza non solo culturale e sociale ma anche economica rispetto alla vitalitŕ delle cittŕ e delle campagne, e propongono nuovi modelli culturali legati al produrre e pensare il cibo.
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Asteggiano, Riccardo. « Aritmie cardiache e cancro ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (31 juillet 2022) : 60–66. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-8.

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Résumé :
La reale incidenza delle aritmie e della morte improvvisa è di difficile valutazione per la peculiare condizione dei pazienti oncologici, a causa di sintomi e segni concomitanti e confondenti. Tuttavia ogni tipo di aritmia può presentarsi in questi soggetti, sia spontaneamente che a causa di condizioni favorenti, che per effetto tossico del trattamento del cancro. È comunque essenziale, perché spesso modificabile e riducibile, valutare il rischio aritmico nei pazienti con cancro. Modesti interventi, come la correzione di una dis-ionia o evitare il concomitante trattamento con farmaci con potenziale effetto prolungante il QTc, possono evitare aritmie pericolose e letali. Ciò è di particolare importanza oggi, essendo di molto migliorata con le nuove terapie sia la qualità della vita che la sopravvivenza dei pazienti oncologici.
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Fregonara, Elena, et Alice Barreca. « Economics for sustainability : impacts on the real estate appraisal and economic evaluation of projects ». Valori e Valutazioni 29 (janvier 2022) : 5–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212903.

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Résumé :
The aim of this piece of work is to present the recent developments of the discipline of Real Estate Appraisal and Economic Evaluation of Projects in relation to Sustainable Architecture and its design. The focus is on the principles borrowed from economics and, in particular, on the transition from a linear to a circular thinking and the related impacts on estimative theories and practices. Starting from the urgency of the underlying problems, Life Cycle Thinking is recalled within which the theories of the Green Economy, the Circular Economy and, recently, the Helical Economy are developed. The reasoning then recalls some passages of disciplinary evolution to include the public, environmental and social dimension. A methodological survey follows with attention to the recent – and now almost consolidated – approaches for projects evaluation and market analysis, attributable to international energy-environmental policies. In terms of the evaluation of new construction projects or retrofitting existing assets, the transition from the financial perspective, in terms of Linear Economy, to the perspective of economic-energy-environmental sustainability, from a Circular Economy perspective, is a central point. From the point of view of market analysis, the importance of exploring the impact of sustainable architecture on the values and dynamics of supply and demand is underlined. The results of the work show that the use of life cycle valuation is essential for the reuse of resources, but also for the containment of their consumption in the production phase. The use of tools capable of jointly analyzing energy and costs could guide decision-making processes between different design options, encouraging conversion and efficiency strategies, even in contexts of weak sustainability. Obiettivo del lavoro è presentare i recenti sviluppi espressi dalla disciplina dell’Estimo e Valutazione Economica dei Progetti in relazione all’Architettura sostenibile e alla sua progettazione. L’attenzione è posta sui principi mutuati dall’Economia e, in particolare, sul passaggio dalla visione lineare alla visione circolare e i relativi impatti sulle teorie e pratiche estimative. A partire dall’urgenza dei problemi sottostanti, viene richiamato il Life Cycle Thinking in seno al quale si sviluppano le teorie dell’Economia Verde, dell’Economia Circolare e, recentemente, dell’Economia Elicoidale. Il ragionamento richiama poi alcuni passaggi dell’evoluzione disciplinare per includere la dimensione pubblica, ambientale e sociale. Segue una ricognizione metodologica con attenzione agli approcci recenti - ma ormai consolidati - per la valutazione dei progetti e per le analisi di mercato, riconducibili alle politiche internazionali in materia energetico-ambientale. Sul versante della valutazione dei progetti di nuova costruzione o di retrofit del patrimonio esistente, centralità è posta sul passaggio dalla prospettiva finanziaria, in ottica di Economia Lineare, alla prospettiva della sostenibilità economico-energetico-ambientale, in ottica di Economia Circolare. Sul versante delle analisi di mercato, è rimarcata l’importanza di esplorare l’impatto dell’architettura sostenibile sui valori e sulle dinamiche della domanda e dell’offerta. I risultati del lavoro evidenziano come l'impiego della valutazione nel ciclo di vita sia fondamentale per il riuso delle risorse, ma anche per il contenimento del loro consumo in fase produttiva. L’uso di strumenti capaci di analizzare congiuntamente l’energia e i costi potrebbe orientare i processi di decisione fra opzioni progettuali diverse, incentivando strategie di conversione e efficienza, sia pure in contesti di sostenibilità debole.
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Maria Caruso, Giovanni. « Il principio "do no significant harm" : ambiguità, caratteri e implicazioni di un criterio positivizzato di sostenibilità ambientale ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (décembre 2022) : 151–98. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002007.

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Il principio "do no significant harm" si è rapidamente affermato nel contesto europeo fino a diventare uno dei parametri condizionanti l'accesso ai finanziamenti del Next Generation EU. Il contributo, partendo dall'analisi della disciplina di riferimento, ne ricostruisce le caratteristiche essenziali e, mettendo in risalto assonanze e differenze rispetto ad altri strumenti posti a tutela dell'ambiente, offre un primo inquadramento giuridico della valutazione che sottende. Anche in ragione dell'ambiguità della disciplina di riferimento, l'applicazione del principio, benché contribuisca alla definizione del ruolo economico delle istituzioni europee, presenta significative problematiche che vengono declinate anche in funzione di possibili interventi di razionalizzazione.
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Arcari, Silvia, Giuliana Gemini et Valerio Paruscio. « I servizi ecosistemici a supporto del processo di Vas ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 86–94. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093014.

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Il contributo descrive un approccio metodologico basato sull'integrazione dei servizi ecosistemici a supporto del processo di pianificazione territoriale del Piano di governo del territorio (pgt) del Comune di Romano di Lombardia. Tale approccio si fonda sulla considerazione del ruolo di questi servizi in ogni fase del percorso di piano/valutazione ambientale strategica (vas), dallo scoping alla stima degli effetti, alla definizione di criteri attuativi. I servizi ecosistemici sono stati caratterizzati elaborando dati spaziali provenienti da banche dati pubbliche o costruendo mappe originali con la collaborazione dei cittadini. L'analisi dello stato dei servizi ecosistemici e la stima della variazione del grado di erogazione degli stessi a seguito dell'attuazione delle previsioni di piano hanno costituito il contributo della vas alla sostenibilità delle scelte di piano.
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Iadarola, Gian Maria, Mario Salomone, Stefano Maffei et Loris Neri. « Dialisi peritoneale e strategie per la diffusione : le strade del Piemonte ; analisi critica dei risultati e apertura di nuovi fronti di intervento ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (14 février 2014) : S53—S57. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.974.

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Résumé :
Si ritiene che il ben noto fenomeno della progressiva diminuzione dei pazienti (pz) sottoposti a emodialisi (HDD) o a dialisi peritoneale (DP) domiciliare sia determinato da età avanzata dei pz incidenti, comorbidità, solitudine e presenza di ostacoli culturali e organizzativi. Un provvedimento approvato dalla Regione Piemonte (DGR 8–12316, del 12 Ottobre del 2009) stabilisce un contributo finanziario a sostegno della dialisi domiciliare (HD-Dom), la cui entità deriva da un sistema di valutazione a punti (Piano Assistenziale Individuale Dialisi Domiciliare, P.A.I.D.D.), che valuta la ridotta autonomia del pz nel gestire il trattamento. Il punteggio finale definisce l'intensità della necessità assistenziale e, quindi, il sostegno finanziario calcolato anche in base al tipo di trattamento e alla tipologia del caregiver. Al termine del primo triennio, il numero dei pz della popolazione totale in trattamento dialitico in Regione era stabile; incidenza e prevalenza dei pz HDDom sono aumentate nel 2010 e risultano stabili nel 2011–2012. È verosimile che il provvedimento si sia dimostrato efficace nell'invertire la tendenza di incidenza e prevalenza dei pz HDDom: lo stesso si rivela essere uno strumento potente, ma non sufficiente di per sé. In Piemonte, attualmente, sono allo studio altre soluzioni per integrare il provvedimento, al fine di agevolare la soluzione di altri problemi, tra cui la scarsa motivazione dei nefrologi, i pregiudizi e la mancanza di conoscenza e di preparazione culturale in merito alla dialisi domiciliare.
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Boero, Pino. « Per un Rodari “ecologico” ». Italica Wratislaviensia 13, no 1 (30 juin 2022) : 29–51. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2022.13.1.02.

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Nelle sue opere Gianni Rodari ha avuto sempre uno sguardo attento all’ambiente e alle parole che lo caratterizzano e in anni in cui ancora dominava una visione sempre bella e positiva della natura ha saputo creare testi capaci di divertire ma anche far riflettere il lettore. Scopo di questo lavoro è dimostrare quanto lo scrittore abbia anticipato temi che oggi appartengono all’emergenza ambientale. Rodari dedica all’ambiente e alla natura poesie, favole e articoli; a livello di metodo la ricerca parte dalla schedatura completa di tutti i testi rodariani presenti su volumi e riviste e si sviluppa sia attraverso la valutazione dei temi più ricorrenti (la scarsa attenzione degli adulti alle esigenze dei bambini, la speculazione edilizia, le stagioni che cambiano, gli animali che non riescono più ad orientarsi nelle città soffocate dall’inquinamento), sia attraverso la valutazione dello stile di Rodari, mai didascalico e sempre teso alla leggerezza del sorriso. I risultati confermano che lo scrittore attraverso la dimensione fantastica riesce a far emergere l’importanza del rispetto dell’ambiente e il ruolo che l’infanzia può avere nello sviluppo di idee positive verso l’ambiente. Le conclusioni ribadiscono l’attualità dei testi di Rodari in ambito ecologico e la loro validità in campo educativo.
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Bianchini, C., M. Malagò, L. Crema, C. Aimoni, T. Matarazzo, S. Bortolazzi, A. Ciorba, S. Pelucchi et A. Pastore. « Dolore post-operatorio nei pazienti affetti da neoplasia testa-collo : fattori predittivi ed efficacia della terapia ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 2 (avril 2016) : 91–96. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-499.

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Résumé :
Negli anni è aumentata l’attenzione verso i molteplici aspetti associati alla “sfera” dolore, anche nei pazienti oncologici sottoposti a chirurgia testa-collo. Il dolore, definito infatti da diverse caratteristiche, quali l’esperienza personale, gli aspetti qualitativi della percezione, l’intensità, l’impatto emotivo, riconosce un’eziologia “multifattoriale”. Scopo del presente lavoro è stato: (i) valutare l’efficacia della terapia analgesica in pazienti affetti da tumore testa-collo e sottoposti a trattamento chirurgico; (ii) studiare le possibili variabili ed i fattori predittivi che possano influenzare l’insorgenza di dolore. Sono stati studiati 164 pazienti, affetti da neoplasia maligna del distretto testa-collo, trattati chirurgicamente tra il dicembre 2009 ed il dicembre 2013. I dati raccolti comprendono l’età, il sesso, la valutazione del rischio anestesiologico, la sede del tumore, la stadiazione TNM, il tipo di intervento effettuato, la complessità e la durata dell’intervento, le eventuali complicanze post-operatorie, i giorni di degenza post-intervento, la valutazione del dolore nei giorni 0, 1, 3 e 5 post-chirurgia. L’adeguatezza della terapia analgesica è stata espressa in termini di incidenza e prevalenza del dolore post-operatorio, le variabili legate al paziente, alla malattia, al trattamento chirurgico e farmacologico, sono state poi associate all’insorgenza del dolore così da poter descrivere eventuali fattori predittivi. Dai dati ottenuti emerge che la popolazione studiata ha ricevuto un’adeguata terapia antalgica, sia nell’immediato post-operatorio che nei giorni successivi. Non sono risultate associazioni statisticamente significative tra sesso, età ed incidenza del dolore post-chirurgico, mentre lo stadio del tumore, la complessità dell’intervento chirurgico e la sede della neoplasia hanno presentano correlazione significativa con il rischio di insorgenza di dolore post-operatorio. L’elevata prevalenza del dolore in ambito oncologico testa-collo, fa sì che un’appropriata ed attenta gestione del dolore risulti fondamentale. Nel futuro pertanto si auspica una sempre migliore comprensione dei fattori biologici, sociali e psicologici che caratterizzano la percezione del dolore ai fini di migliorarne il controllo.
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Bozzao, A., M. Gallucci, I. Aprile et M. Mastantuono. « Evoluzione spontanea dell'ernia discale lombare nei pazienti trattati con terapia non-chirurgica ». Rivista di Neuroradiologia 6, no 3 (août 1993) : 267–73. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600303.

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Résumé :
Scopo dello studio è stata la valutazione della storia naturale delle ernie discali lombari nei pazienti sottoposti a terapia non chirurgica. Lo studio si è sviluppato in due fasi successive. In una prima sono stati valutati con RM 69 pazienti cui era stata precedentemente diagnosticata (sempre con RM) un'ernia del disco lombo-sacrale è che non erano stati sottoposti ad intervento chirurgico. In una seconda fase, piü propriamente prospettica è stato eseguito il medesimo studio su 10 pazienti integrando la valutazione RM con il mezzo di contrasto. Le modificazioni volumetriche dell'ernia discale rilevate nei corso dello studio sono state suddivise in 4 classi. Analogamente sono state valutate le modificazioni del potenzialento peridiscale (ove presente) nei pazienti inclusi alla seconda fase dello studio. Nei 65% dei pazienti e stata evidenziata una riduzione del materiale erniato superiore al 30%; solo 1'8% mostrava viceversa un incremento. Nei casi in cui fosse stato dimostrato al primo esame RM un potenziamento peridiscale significativo è stata dimostrata una phi elevata incidenza di riduzione del volume del frammento erniato.
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Bompiani, A. « Riflessioni etiche sulla produzione e commercializzazione di organismi animali e vegetali geneticamente modificati ». Medicina e Morale 49, no 3 (30 juin 2000) : 449–504. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.781.

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L’Autore esamina sotto l’aspetto etico il vasto dibattito in corso sulle biotecnologie, riferendosi in particolare agli organismi geneticamente modificati. L’Autore approfondisce l’attuale concorso delle biotecnologie allo sviluppo umano, soffermandosi sull’eticità della “manipolazione” della natura vivente secondo una visione antropocentrica moderata, nella adeguata tutela della biodiversità ambientale e di un sufficiente grado di benessere animale. L’articolo si sofferma poi sui “rischi”, che costituisce una delle principali domande etiche maggiormente avvertite dall’opinione pubblica. Riconoscendo la difficoltà attuale di una valutazione epidemiologica precisa del “rischio” derivante dall’uso di alimenti geneticamente modificati attualmente commercializzati per la salute umana, lo studio si conclude affermando che è necessario: 1. Promuovere una maggiore informazione pubblica sui temi complessi delle biotecnologie e degli organismi geneticamente modificati; 2. Sostenere il criterio della valutazione scientifica del rischio, adottando peraltro il “principio di precauzione” (che tuttavia va meglio specificato in senso giuridico nelle applicazioni biotecnologiche); 3. Prevedere uno sviluppo di armonici rapporti fra i diversi settori interessati dalle biotecnologie (produttori, università per le attività di ricerche e formazione, consumatori, etc.), anche mediante l’assunzione dei criteri di massima “trasparenza” e di facoltà di scelta; 4. Assicurare a tutti i popoli della terra i benefici che possono derivare dalle applicazioni biotecnologiche.
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Castro de la Mata, Gonzalo, Zeinab El-Bakri, Jan Mattsson, Dilek Barlas et Jordan Burns. « THE WORLD BANK INSPECTION PANEL : ACCOUNTABILITY AND LEARNING ». Il Politico 84, no 1 (25 juin 2019) : 70–82. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.53.

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Résumé :
L’Inspection Panel della Banca Mondiale è stato il primo meccanismo indipendente (IAM) finalizzato a ricevere denunce da parte di persone che lamentavano un danno derivante dalla potenziale mancanza di sostegno alle politiche e alle procedure delle istituzioni finanziarie internazionali. Dal 1993 il Panel ha trattato denunce riguardanti i progetti della Banca Mondiale su richiesta delle comunità interessate e ha contribuito a porre rimedio ai relativi danni. L’articolo descrive dettagliatamente questi risultati, con particolare riguardo all’ “apprendimento istituzionale”, soffermandosi inoltre sulla collana Emerging Lessons Series del Panel stesso, una serie di pubblicazioni recenti che riassumono le esperienze derivanti da casi relativi a: reinsediamento involontario, popolazioni indigene, valutazione ambientale, consultazione e divulgazione. L’articolo si conclude con una discussione dei recenti miglioramenti apportati all’attività del Panel, sottolineando il suo ruolo nel promuovere comportamenti responsabili attraverso le procedure operative adottate e il successivo “apprendimento istituzionale”.
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Zainni, Marina. « I modelli di trattamento del DGA nel SerD di Frosinone e nel percorso formativo della Regione Lazio ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 1 (avril 2022) : 118–34. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001010.

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Il disturbo da gioco d'azzardo è un fenomeno i cui fattori di rischio sono mol-teplici e fra essi ricordiamo i fattori di tipo genetico, familiare, psicologico, motivazionale e ambientale. La provincia di Frosinone risulta essere un territorio molto interessato dal fenomeno del gioco d'azzardo a causa delle sue caratteristiche socioeconomiche e della crisi del tessuto produttivo con conseguente aumento della povertà e della fragilità sociale a fronte di un considerevole aumento della disponibilità e accessibilità di luoghi adibiti a gioco. La ASL di Frosinone, recependo le sollecitazioni della Regione Lazio, ha definito un Piano Locale di contrasto al gioco d'azzardo che prevede tre ambiti di intervento: una azione costante di informazione e sensibilizzazione rivolto alla popolazione generale della provincia, con il coinvolgimento degli stakeholder del territorio; una riorganizzazione dei servizi per le dipendenze con la costituzione di equipe multidisciplinari e la definizione di strumenti specialistici di valutazione diagnostica per una presa in carico globale del paziente con disturbo da gioco d'azzardo; la formazione specialistica degli opera-tori dei servizi per le dipendenze.
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Furnari, Giovanni. « In ricordo del Prof. Giuseppe Giaccone ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no 382 (22 décembre 2019) : O1—O6. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.84.

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L’11 giugno 2018 è morto a Baucina (PA), all’età di 82 anni il Prof. Giuseppe Giaccone, già Ordinario di Botanica sistematica presso l’Università degli studi di Catania e socio emerito dell’Accademia Gioenia. Dopo gli studi liceali presso il Liceo Don Bosco di Palermo e completato nel 1960 il corso quadriennale di Teologia presso il Seminario Maggiore di Palermo, Giuseppe Giaccone si è laureato nel 1964 presso l’Università di Palermo. Nel 1973 è stato nominato assistente ordinario presso l’Università di Trieste e nel 1977 è stato trasferito all’Università di Palermo. Nel 1984 è diventato Professore associato presso l’Università di Palermo e nel 1986 Professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Catania. La sua attività di ricerca ha coperto praticamente tutti gli aspetti dell’Algologia: dalla tassonomia alla fitosociologia, dall’ecologia alla valutazione di impatto ambientale e ai biodeteriogeni. I risultati delle sue ricerche sono stati divulgati attraverso conferenze, comunicazioni a convegni e congressi nazionali ed esteri e in più di 250 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
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Digilio, M. C., A. Giannotti, B. Marino et B. Dallapiccola. « Le Cardiopatie Congenite nei Gemelli ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (1994) : 123. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003111.

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AbstractLe cardiopatie congenite (CC) isolate sono patologie malformative a prevalente eziologia multifattoriale. Studi epidemiologici su coppie di gemelli mono e dizigoti hanno contribuito a chiarire l'importanza relativa delle componenti genetica e ambientale nella patogenesi delle CC. Nel periodo gennaio 1992-dicembre 1993, sono state valutate presso il nostro centro 24 coppie di gemelli con almeno un componente affetto da CC. In 15 casi si trattava di gemelli dizigoti, in 9 di monozigoti. Sono stati esclusi pazienti con CC inclusa in sindrome cromosomica o mendeliana. Entrambi i componenti delle coppie sono stati sottoposti ad accertamenti cardiologici (valutazione clinica, elettrocardiogramma, ecocardiografia). Le CC osservate sono rappresentate da Tetralogia di Fallot, stenosi polmonare con difetto interatriale, difetto interventricolare, canale atrioventricolare, stenosi aortica, coartazione aortica, trasposizione delle grandi arterie, ritorno venoso anomalo polmonare. L'analisi dei risultati ha mostrato presenza di CC in entrambi i componenti della coppia in 1/15 (7%) dei gemelli dizigoti e in 3/9 (33%) dei gemelli monozigoti. Nel caso della coppia dizigote un gemello è affetto da Tetralogia di Fallot, l'altro da ventricolo unico con atresia della polmonare. Nelle coppie monozigoti con entrambi i componenti affetti da CC, la lesione è concordante in tutti i casi (Tetralogia di Fallot in due casi e stenosi polmonare con difetto interatriale in un caso). La maggiore percentuale di concordanza per presenza di CC nelle coppie di gemelli monozigoti rispetto a quelli dizigoti dimostra l'importanza dei fattori genetici nell'eziologia delle CC. La componente genetica non è però esclusiva ed una signrficativa interazione genetico-ambientale giustifica il riscontro di concordanza per CC solo nel 30% dei gemelli monozigoti.
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Maffettone, Ada. « Perioperative management of diabetic patients undergoing elective and emergency surgery ». Journal of AMD 25, no 1 (mai 2022) : 64. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.10.

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Frequentemente pazienti con diabete noto o non ancora diagnosticato debbono essere sottoposti ad un intervento chirurgico per complicanze correlate al diabete o per altre patologie. Il diabete e, ancor più, l’iperglicemia in assenza di una diagnosi nota di diabete, rappresentano condizioni che complicano il percorso, le procedure e gli esiti del trattamento chirurgico comportando un allungamento della degenza media del 45% e un aumento della mortalità del 50% rispetto alla media, oltre ad una frequente aumentata incidenza di complicanze infettive, infarto del miocardio, insufficienza respiratoria, stroke, insufficienza renale acuta. L’iperglicemia spesso non è adeguatamente corretta a causa di una scarsa sensibilità rispetto ai vantaggi che un adeguato controllo delle glicemie comporta sull’esito del trattamento chirurgico, della presenza di numerose priorità assistenziali e del timore dell’ipoglicemia, che costituisce una delle barriere principali al raggiungimento del target glicemico appropriato. È indispensabile, pertanto, al fine di ridurre il rischio di esiti sfavorevoli, strutturare un percorso pre, intra e postoperatorio che permetta di effettuare un’attenta valutazione del compenso glicemico, delle complicanze e delle comorbilità del diabete e un’appropriata gestione terapeutica peri e postoperatoria. Il Gruppo Diabete e Inpatient di AMD, prendendo spunto da quanto già prodotto nel 2014 in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia, ha elaborato, sulla base delle più recenti linee guida, raccomandazioni per la valutazione del paziente con diabete che deve essere sottoposto a un intervento chirurgico in elezione al fine di individuare lo specifico rischio anestesiologico, definire il piano di cura diabetologico ottimale, ridurre i rischi correlati all’intervento chirurgico e garantire la continuità assistenziale alla dimissione. PAROLE CHIAVE diabete in ospedale; chirurgia elettiva; chirurgia in urgenza; percorso perioperatorio.
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Cammaroto, G., F. Montevecchi, G. D’Agostino, E. Zeccardo, C. Bellini, G. Meccariello et C. Vicini. « Palatal surgery in a transoral robotic setting (TORS) : preliminary results of a retrospective comparison between uvulopalatopharyngoplasty (UPPP), expansion sphincter pharyngoplasty (ESP) and barbed repositioning pharyngoplasty (BRP) ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 05 (octobre 2017) : 406–9. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1321.

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Résumé :
Negli ultimi anni si è diffusa l’opinione che la chirurgia multilivello nel trattamento della sindrome delle apnee ostruttive garantisca risultati pià soddisfacenti. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di confrontare tre tecniche palatali associate alla TORS: l’uvulopalatofaringoplastica (UPPP), l’expansion sphincter pharyngoplasy (ESP) e la barbed repositioning pharingoplasty (BRP). Trenta pazienti, trattati con TORS, tonsillectomia e settoturbinoplastica e chirurgia palatale sono stati retrospettivamente studiati. I seguenti valori pre e post-operatori sono stati presi in considerazione: AHI, ESS, VAS per la valutazione del dolore, tempi operatori palatali, data di dimissione e complicanze (tipi ed incidenza). Sia la BRP che l’ESP hanno garantito dei valori postoperatorio di AHI inferiori rispetto all’UPPP con un maggior tasso di successo chirurgico. Dall’altra parte non è stato possibile dimostrare una superiorità della BRP sull’ESP. I tempi operatori più lunghi sono stati registrati nel gruppo ESP mentre i più brevi sono stati riscontrati nel gruppo BRP. Riassumendo, ESP e BRP sono risultate più efficaci dell’UPPP in un setting robotico multilivello. Inoltre, essendo una tecnica rapida, di facile apprendimento e dal basso tasso di complicanze, la BRP si presenta come una valida opzione chirurgica nel trattamento dell’OSAS.
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Troiano, Stefania, et Francesco Marangon. « I Payments for Ecosystem Services : opportunitŕ di sviluppo nella tutela delle risorse paesaggistico-ambientali ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (novembre 2011) : 87–113. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003006.

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Résumé :
La protezione del paesaggio č stata per lungo tempo affidata alla Pubblica Amministrazione, che per lo svolgimento di questo compito si č avvalsa degli strumenti vincolistici. Questi ultimi, perň, si sono dimostrati incapaci di far fronte alle conseguenze negative derivanti dall'abbandono dei terreni. Questa constatazione ed il declino delle risorse finanziarie stanziate a favore della protezione delle risorse paesaggistico-ambientali hanno favorito l'affermarsi di strumenti alternativi, quali gli strumenti economici per la tutela delle risorse paesaggistico-ambientali, che prevedono un ruolo preponderante degli attori privati. In base agli studi sulla valutazione monetaria e non monetaria dei beni paesaggistico- ambientali condotti negli ultimi anni, che hanno consentito, da un lato, di individuare le caratteristiche che rendono attraente un paesaggio, e, dall'altro lato, di identificare la disponibilitŕ a pagare per fruire di un servizio paesaggistico-ambientale, l'articolo descrive le possibilitŕ di creazione di un mercato per i servizi derivanti dalla protezione del paesaggio. Viene approfondito, in particolare, il caso dei Payments for Ecosystem Services (PES), strumenti economici utilizzati a favore della conservazione/ valorizzazione dei servizi forniti dalle risorse paesaggistico-ambientali. Dopo una sintetica analisi di questa strumentazione, l'articolo si sofferma sulle prospettive di sviluppo in Italia di specifiche categorie di PES, che hanno per oggetto alcune risorse paesaggistico- ambientali preferite dagli utenti.
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Cardillo, Eleonora, et Silvia Molina. « IAS-IFRS e rendicontazione socio-ambientale : una verifica della estendibilità dei principi generali del Framework alla valutazione della qualità dei documenti volontari ». FINANCIAL REPORTING, no 1 (février 2011) : 37–72. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001003.

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Résumé :
Obiettivo del presente lavoro è investigare sull'osservanza delle caratteristiche qualitative individuate dal Framework IASB nella predisposizione dei bilanci sociali e di sostenibilità, evidenziando al contempo la necessità di introdurre l'obbligatorietà del rispetto dei medesimi, in quanto elementi ritenuti imprescindibili per la produzione di documenti socio-ambientali attendibili. Nello specifico, lo studio empirico è fondato sull'analisi dei report pubblicati da un campione di imprese quotate nel periodo 2004-2008, con l'intento di verificare, attraverso un'indagine quali-quantitativa l'"utilità" dei bilanci socio-ambientali, la quale dipende dalla comprensibilità, significatività, attendibilità e comparabilità delle informazioni in essi contenute. I dati rilevati, statisticamente elaborati, rappresentano l'atteggiamento qualitativo di risposta delle società alle caratteristiche individuate dal Framework, quale scelta consapevole o inconsapevole di allineamento ad esse.
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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Benessere soggettivo, stili di coping, salute fisica e mentale percepite nella terza e nella quarta etŕ ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (avril 2010) : 135–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002007.

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Résumé :
In ambito gerontologico, le principali teorie sull'invecchiamento positivo evidenziano come tra i fattori che concorrono a determinarlo il benessere soggettivo rivesta un ruolo centrale (Rowe, Khan, 1987; Freund, Baltes, 2002; Gerstorf, Smith, Baltes, 2006). Secondo Ryff (1995), il benessere psicologico si definisce come un costrutto multidimensionale comprendente sei dimensioni: Autonomia, Controllo ambientale, Crescita personale, Relazioni positive con gli altri, Scopo di vita, Accettazione di sé. La ricerca ha investigato le caratteristiche ed il livello di benessere psicologico nell'anziano, l'influenza delle seguenti variabili sociodemografiche sul benessere psicologico: etŕ, sesso, titolo di studio, composizione del nucleo familiare, residenza in centro o area rurale, il rapporto tra il benessere psicologico e le seguenti variabili: stili di coping; valutazione soggettiva della salute fisica e mentale. Hanno partecipato 142 soggetti (etŕ media 73 anni, 55 maschi, 80 femmine, suddivisi poi in Terza Etŕ (65-79 anni, n° 107) e Quarta Etŕ (80 anni8 e oltre, n° 28). I fattori predittivi del benessere psicologico nell'anziano risultano essere il coping di controllo, la salute mentale percepita, la composizione del nucleo familiare, l'etŕ. Questi risultati pongono in evidenza la necessitŕ di considerare, nelle ricerche future, anche le dimensioni attive individuali e le loro interazioni con quelle sociali nella determinazione del benessere nella persona che invecchia.
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Leone, C. A., P. Capasso, D. Topazio et G. Russo. « Supracricoid laryngectomy for recurrent laryngeal cancer after chemoradiotherapy : a systematic review and meta-analysis ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 6 (décembre 2016) : 439–49. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1063.

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Résumé :
La recidiva e la persistenza del cancro della laringe dopo radioterapia rappresentano eventi insidiosi, i cui tassi di incidenza variano dal 13% al 36%. L’intervento di laringectomia sopracricoidea (LSC), con cricoioidopessia (CIP) o cricoioidoepiglottopessia (CIEP), è in grado di garantire risultati oncologici e funzionali affidabili per i pazienti selezionati affetti da carcinoma glottico o sopraglottico, sia in caso di neoplasia primitiva che di recidiva. La presente metanalisi ha lo scopo di valutare i parametri oncologici e funzionali nei pazienti trattati con LSC per recidiva di carcinoma squamocellulare della laringe dopo fallimento di radioterapia. La ricerca è stata effettuata sui databases MEDLINE, PubMed ed EMBASE (da gennaio 1990 a dicembre 2015, solo in lingua inglese). Per la metanalisi è stato impiegato il metodo DerSimonian e Laird con effetto “midex random”; l’eterogeneicità è stata misurata mediante I. Sono stati inclusi nella ricerca 276 articoli, tra i quali ne sono stati selezionati 14 per la metanalisi, per un totale di 291 pazienti. L’analisi statistica ha mostrato una sopravvivenza globale (OS) a 5 anni del 80,2% (IC 0,719-0,885; I= 62%; p = 0,003) e una sopravvivenza libera da malattia (DFS) a 5 anni del 89,5% (IC 0,838-0,952; I= 52%; p = 0,022). Le indicazioni chirurgiche per una LSC dopo fallimento di radioterapia non cambiano rispetto a quelle adottate per pazienti con tumore primitivo. Pertanto, è stato ipotizzato che l’attenta valutazione dell’estensione del tumore, in caso di recidiva, potrebbe essere responsabile dell’alto tasso di OS e DFS a 5 anni. Per quanto riguarda i parametri di valutazione funzionale precoce postoperatoria, il tempo medio di decannulazione è stato di 35,6 giorni (IC 24,3-46,9; I= 95%; p < 0,001), mentre il tempo medio di rimozione del sondino naso-gastrico (SNG) o della gastrostrostomia percutanea endoscopica (PEG) è stato di 28,3 giorni (IC 22,7-33,8; I= 86%; p <= 0.001). Questi dati sono in accordo con gli Autori che preferiscono la rimozione precoce del sondino nasogastrico. In tal modo si può riprendere l’alimentazione orale quando è ancora presente il tubo endotracheale a protezione delle vie aree e permettere l’aspirazione degli eventuali residui alimentari.
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Delponte, Ilaria, et Paolo Rosasco. « Sustainable mobility and economic sustainability : the case of the new trolleybus line in Genoa ». Valori e Valutazioni 29 (janvier 2022) : 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

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Résumé :
With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
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Balsamo, E. J. « La Valutazione di Impatto Ambientale : Disciplina Attuale e Prospettive by Alberta Milone and Carmela Bilanzone, Casa Editrice La Tribuna (Piacenza 2003), 329pp ». Yearbook of European Law 23, no 1 (1 janvier 2004) : 432–37. http://dx.doi.org/10.1093/yel/23.1.432.

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Marangella, Martino, Cristiana Bagnis, Francesca Bermond, Silvia Berutti, Laura Fabbrini, Paolo Gabella, Cristina Marcuccio, Giorgio Soragna, Alberto Tricerri et Corrado Vitale. « Update sulla calcolosi renale ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4 (1 septembre 2014) : 299–303. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1061.

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Résumé :
Molti lavori recenti analizzano l'associazione fra calcolosi renale e altre patologie non trasmissibili tipiche dei paesi industrializzati. I dati epidemiologici, su casistiche ampie, indicano un aumento di incidenza della calcolosi in pazienti con sindrome metabolica, obesità e ipertensione. Viene anche descritto un aumento del rischio di infarto miocardico e di ictus nei litiasici. Si ipotizza che il denominatore comune in queste patologie sia l'aumento della resistenza all'insulina. Questo causa alterazioni della biochimica urinaria, pH più acido e riduzione della citraturia, tali da aumentare il rischio litogeno. Nel ratto diabetico è stata descritta una steatosi renale che riduce l'ammoniogenesi e che è reversibile con una terapia con PPARγ. Il pioglitazone è stato efficace nel ridurre il danno renale indotto nel ratto da etilen glicole. Altra associazione nota è quella fra calcolosi renale e gotta. Due recenti studi documentano un'incidenza della calcolosi calcica e non solo urica nella gotta, con anomalie metaboliche in parte simili a quelle dei pazienti non gottosi. L'indagine TC mostra che l'incidenza di calcolosi è sottostimata nella gotta e, inoltre, la calcolosi, in alcuni pazienti, precede anche di molti anni l'attacco gottoso. Un altro argomento analizza il potenziale effetto che favorisce la calcolosi nelle donne trattate con calcio e vitamina D. Emergono un modesto ma significativo aumento del rischio litogeno indipendente da altre covariabili e un conseguente invito all'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La chirurgia bariatrica per la correzione della grave obesità era, in passato, gravata da un elevato rischio di calcolosi renale iperossalurica con quadri anche di ossalosi severa. Negli ultimi anni si sono diffuse tecniche meno litogene come il bendaggio gastrico e il bypass gastrico alla Roux. Iperossaluria e ipocitraturia conseguono a questi interventi e il rischio di calcolosi è di gran lunga inferiore, ma restano segnalazioni in letteratura di casi di ossalosi renale specialmente dopo bypass gastrico alla Roux.
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Minutoli, Fabio. « Innovative technologies, certification and assessment tools for a sustainable building heritage ». VITRUVIO - International Journal of Architectural Technology and Sustainability 6, no 2 (31 décembre 2021) : 102–15. http://dx.doi.org/10.4995/vitruvio-ijats.2021.16530.

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Résumé :
E' evidente che buoni risultati nel campo della sostenibilità ambientale si possono ottenere da politiche di efficienza energetica per gli edifici - per lo più realizzati o in itinere - costruiti per oltre il 50% prima della disattesa legge 373/76 che prevedeva, nel periodo del petrolio europeo crisi, vincoli per la progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici e requisiti per l'isolamento termico degli edifici per il contenimento dei consumi.Meno chiara è invece la parte di fabbricato oggetto di conservazione (ai sensi del D.Lgs. 42/2004 o previgenti normative in materia) o di immobili vincolati ope legis (art. 12 D.Lgs. 42/2004, asset appartenenti allo Stato, alle regioni, agli enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e soggetti giuridici privati senza scopo di lucro e che siano opera di autore non più in vita e la cui esecuzione risalga a più di settant'anni ), per i quali non sarebbe possibile applicare le limitazioni dei decreti 192/2005 e 311/2006, che esonerano gli edifici "il cui rispetto dei requisiti comporterebbe un'alterazione inaccettabile della loro natura o aspetto, con particolare riferimento ai o caratteristiche artistiche"degli obblighi di efficienza energetica.In questo lavoro si vogliono giustificare e illustrare alcune scelte fatte da istituti di ricerca internazionali in merito alla difficoltà di conciliare le nuove richieste di sostenibilità legate alla necessità di ridurre i consumi (soprattutto da combustibili fossili) con quelle del valore storico degli edifici oggetto di intervento , presentando criteri di valutazione che possano fornire un metodo oggettivo per quantificare la compatibilità tra nuovo ed esistente, criteri che – per avere capacità predittiva e quindi poter guidare le scelte ex ante e non misurarle ex post – utilizzino strumenti di progettazione digitale (BIM , GIS, ecc.).
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Bottero, Marta, Caterina Caprioli, Giulia Datola, Alessandra Oppio et Francesca Torrieri. « Regeneration of Rogoredo railway : a combined approach using multi-criteria and financial analysis [Un approccio integrato per la rigenerazione dello scalo ferroviario di Rogoredo] ». Valori e Valutazioni 31 (février 2023) : 89–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223107.

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Résumé :
Abandoned areas such as neglected railways and urban voids represent a suitable opportunity for the regeneration and requalification of cities, according to the paradigms of sustainability and resilience. Urban transformation and urban regeneration processes are characterized by a high level of complexity, a dynamic behavior over time and interactions between the various actors involved in the process. Within this context, the present paper proposes the application of a combined evaluation framework, based on the integration of Multi-Criteria Decision Analysis (MCDA) with a Financial Analysis (FA) to assess different strategic scenarios for the regeneration of the Rogoredo railways area (Milan, Italy). The purpose of this framework is to take into account the complexity of the decision- making process, considering both the qualitative (social and environmental) and quantitative (economic- financial) aspects. In detail, the railway yards in the Rogoredo area in Milan (Italy) represent an emblematic case. The city of Milan, within the Territory Governance Plan (PGT), has already proposed interventions in this site aimed at reconnecting the infrastructural node and making it an attractive and inclusive pole. The present paper demonstrates the usefulness of evaluation procedures in supporting the entire decision-making process and defining the most suitable scenario considering the initial objective and the stakeholders’ interests. The innovative value provided by this application is represented precisely by the possibility of considering both the developer point of view through FA and the broader public perspective through the support of MCDA. This approach allowed to build and evaluate transformation scenarios capable of both attracting potential investors and promoting sustainable mobility models, social inclusion, eco-sustainable development, improvement of environmental quality through the design of new public areas, green spaces, and services for citizens. I vuoti urbani, quali ex aree industriali ed ex scali ferro- viari, rappresentano oggi un’importante occasione di riconversione delle città, nell’ottica di uno sviluppo in chiave sostenibile, resiliente e circolare. Tuttavia, gli interventi di trasformazione e rigenerazione urbana sono caratterizzati da un elevato grado di complessità e dinamicità, così come da un’elevata interazione tra le diverse componenti urbane, quali gli aspetti economici, ambientali, sociali e tra i diversi attori coinvolti nel processo. In questo contesto, l’approccio metodologico proposto nel presente contributo combina le Analisi- Multicriteri (AMC) con l’analisi Analisi Finanziaria (AF). Questo modello permette di analizzare e supportare il processo decisionale nella sua complessità, considerando sia gli aspetti qualitativi (sociali e ambientali) sia quelli quantitativi (economico- finanziari). Il caso degli scali ferroviari dell’area di Rogoredo a Milano (Italia) rap- presenta un caso emblematico. La stessa città di Milano, già all’interno del Piano di Governo del Territorio (PGT), propone interventi volti alla riconnessione di questo nodo infrastrutturale per renderlo un polo attrattivo e inclusivo. L’obiettivo di questo contributo è quello di applicare le AMC con l’AF per la valutazione di scenari alternativi, volti alla riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Rogoredo. La valutazione diventa, quindi, parte integrante dell’intero processo decisionale, supportandone tutte le fasi, da quella iniziale fino alla definizione dello scenario più idoneo agli obiettivi prefissati e agli interessi degli stakeholder coinvolti. Il valore aggiunto fornito dalla presente applicazione è rappresentato proprio dalla possibilità di considerare sia il punto di vista degli investitori, attraverso l’AF, sia la più ampia prospettiva pubblica, attraverso il supporto delle AMC. In questo modo è stato possibile costruire e valutare scenari di trasformazione in grado di attrarre possibili investitori e al tempo stesso capaci di promuovere modelli di mobilita sostenibile, forme di inclusione sociale, sviluppo eco-sostenibile, miglioramento della qualità ambientale, attraverso la progettazione di nuove aree pubbliche, spazi verdi e servizi per i cittadini. In questo processo, la valutazione assume un ruolo essenziale in quanto consente di mettere in luce i diversi obiettivi perseguiti dall’intervento di rigenerazione e le loro eventuali conflittualità. Inoltre, la loro identificazione può supportare la definizione di scenari alternativi di sviluppo, rendendo partecipati sia il processo progettuale sia quello decisionale.
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Comite, Ubaldo. « Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana ». E-Theologos. Theological revue of Greek Catholic Theological Faculty 1, no 1 (1 avril 2010) : 21–36. http://dx.doi.org/10.2478/v10154-010-0003-9.

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Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana Negli ultimi anni si è andato affermando in maniera crescente il concetto di responsabilità in ambito pubblico e privato. In tal senso, sia le imprese che le amministrazioni pubbliche hanno avviato in diversi contesti programmi di responsabilità sociale. Il punto di riferimento di imprenditori e manager non sono più, semplicemente, gli azionisti e gli investitori ma, accanto a questi stanno progressivamente subentrando altre categorie di soggetti ai quali, nel terzo millennio, l'impresa deve rendere conto, ovvero: lavoratori, fornitori, risparmiatori, cittadini, istituzioni sociali. L'attenzione sta dunque passando dagli shareholder agli stakeholder e da qui la necessità di munirsi di adeguati strumenti. La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata esplicitata dall'Unione Europea che l'ha definita come "Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate", integrazione da intendersi come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di governo dell'impresa e del territorio. Attraverso la Responsabilità Sociale di Impresa si intende fare riferimento ad un modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder. Si tratta, dunque, di un concetto che si sta diffondendo rapidamente come approccio innovativo alla gestione aziendale, la cui valutazione globale non si limita più ad analizzare aspetti di carattere economico, ma tiene conto di valori quali la tutela ambientale, la salvaguardia della salute, il rispetto dei diritti umani, in altri termini dell'apporto sociale dell'attività posta in essere. Ancora, nella gestione d'impresa occorre coniugare due valori fondamentali: la creazione del profitto e il primato della persona umana, con particolare attenzione al suo sviluppo. Nell'impresa che viene gestita "eticamente" il perseguimento del profitto tende a collocarsi in un quadro più ampio di "creazione di valore" per tutti i soggetti che, direttamente o indirettamente, sono associati all'azienda. Guidare l'impresa con responsabilità significa farla crescere e conseguentemente far progredire la società nel suo insieme. In tal senso, il contributo intende proporre una riflessione sul concetto di Responsabilità Sociale di Impresa complessivamente inteso, in rapporto all'etica degli affari.
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Vannoni, Alberto, Daria Belotti, Alessandro Sorce et Aristide Fausto Massardo. « Analysis of the impact of Combined Cycle in the energy transition ». E3S Web of Conferences 312 (2021) : 01001. http://dx.doi.org/10.1051/e3sconf/202131201001.

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The energy transition of the Italian electrical sector is balancing the objective of renewable energy sources generation increase and the need of maintaining a proper electrical system stability. In the next years, the phase-out of the coal will be covered by an increase of the renewable energy source exploitation supported by natural gas and biogas backup production. In this context, the production of electricity from natural gas, mainly produced by Combined Cycles Gas Turbines (CCGT) plants, that in 2019 covered 48.2% of the Italian electricity generation, will maintain its relevance at national level, even if a more flexible operating profile is envisaged. The use of Combined Cycles as backup power plants will further increase the frequency of transient operating conditions (i.e. start and stop), reducing their load factor and increasing the weight of the emissions related to transient operation with respect to those related to normal operation. In this paper, the operating profile of 45 Italian power-oriented CCGTs are analyzed showing the similarities of management in the different market zones and identifying the main operating patterns. Then a statistical analysis of the emission during normal and transient operation is performed basing on the public available yearly emission statement and highlighting the effect of the CO catalyzer during the transient. Finally, the yearly environmental impact of the flexible operation was assessed and compared to the yearly emission considered during the Environmental Impact Assessment, the Italian VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
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Gustin, Marco, Mattia Brambilla et Claudio Celada. « Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia ». Rivista Italiana di Ornitologia 86, no 2 (21 décembre 2016) : 3. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2016.332.

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Résumé :
<p>Le linee guida comunitarie per monitorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat richiedono che gli Stati membri forniscano un’indicazione del “<em>Favourable</em> <em>Reference</em> <em>Value</em>” (FRV), o “Valore di Riferimento Favorevole”. Il FRV rappresenta un obiettivo di conservazione a lungo termine, tale da rappresentare una situazione indubbiamente favorevole per una data specie, in grado di garantirle ottime possibilità di persistenza nel lungo periodo. La disponibilità di FRV consente una valutazione più oggettiva e trasparente dello stato di conservazione di una specie. Il presente lavoro ha valutato lo stato di conservazione delle specie ornitiche nidificanti in Italia, sviluppando un metodo basato sui requisiti delle direttive comunitarie che integra al suo interno la definizione dei valori di riferimento. Attualmente, è stato proposto un metodo per la definizione dei FRV per popolazione, range e habitat per ciascuna specie, ma è stato possibile procedere ad una identificazione su base quantitativa del solo FRV relativo alla popolazione per le specie di uccelli regolarmente nidificanti in Italia e non attualmente in fase di espansione demografica in seguito a recente colonizzazione (ultimi 30 anni). L’approccio sviluppato per definire il FRV di popolazione ha previsto l’utilizzo di tecniche di <em>Population Viability Analysis</em> o, in alternativa, valutazioni basate sulla densità riproduttiva, secondo le caratteristiche di abbondanza e distribuzione delle specie nidificanti (popolazioni maggiori o minori di 2500 coppie, coloniali o non). Sono state prese in considerazione 250 specie nidificanti in Italia, di cui 88 (che comprendono due sottospecie) incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (147/2009CE). Complessivamente, per 46 popolazioni appartenenti a 20 specie inserite nell’Allegato I e per 10 popolazioni di 6 specie non incluse, è stato possibile calcolare un valore di FRV attraverso tecniche di PVA. Per 15 specie inserite nell’Allegato e per 92 specie non inserite è stato formulato un FRV in termini di densità riproduttiva a una o due scale spaziali; per le specie con popolazioni superiori a 2500 coppie esigenze spaziali elevate (territori o <em>home ranges</em> di decine di ettari o più) non è stato formulato il FRV a scala locale. Per valutare lo stato di conservazione è stato utilizzato un adattamento della classificazione a “semaforo” proposta dalla Commissione Europea per la Direttiva Habitat, attribuendo a ciascuna delle tre voci considerate (popolazione, range e habitat), un giudizio sintetico: <br />- favorevole: semaforo VERDE. Tutti favorevoli oppure due favorevoli ed uno sconosciuto;<br />- inadeguato: semaforo GIALLO. Uno o più inadeguato/i ma nessuno cattivo; <br />- cattivo: semaforo ROSSO. Uno o più cattivo/i; <br />- sconosciuto semaforo BIANCO. Tre sconosciuti oppure due sconosciuti ed un favorevole.</p><p>Prima di poter attribuire il giudizio a ciascuna voce, è necessario verificare se vi sono fattori che possono portare almeno uno dei tre valori di riferimento favorevole a non essere raggiunto, mantenuto o raggiungibile nel futuro prossimo (<em>warning</em> <em>lights</em>). Complessivamente, 42 specie incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli hanno stato di conservazione cattivo, 39 inadeguato, 6 favorevole e 1 sconosciuto; tra le specie non inserite, 35 hanno stato di conservazione cattivo, 44 inadeguato, 67 favorevole e 16 sconosciuto Per alcune specie è stato possibile valutare lo stato di conservazione per singole bioregioni e sono state prodotte classificazioni “a semaforo” per ciascuna bioregione ospitante la specie in oggetto. Per essere in stato di conservazione favorevole, una specie non deve essere semplicemente al riparo dal rischio di estinzione, ma deve avere un ruolo “significativo” nel proprio habitat di riferimento, rinvenendosi con frequenze e densità soddisfacenti e ricoprendo le funzioni ecologiche che le sono proprie. Le forti pressioni cui molte specie e popolazioni sono sottoposte (cambiamenti climatici, continuo degrado ambientale, variazioni ad ampia scala nella dinamica di popolazione), rendono necessario valutare accuratamente le minacce e pressioni cui la specie/popolazione sono soggette o potranno esserlo nel prossimo futuro, anche in caso di popolazioni superiori al FRV. Risulta, infine, evidente come i FRV dovranno essere sottoposti a periodica rivalutazione e aggiornamento, sulla base soprattutto dei nuovi dati che ogni sei anni vengono forniti dal Reporting sull’applicazione della Direttiva Uccelli.</p>
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Di Pietro, Maria Luisa, et Pietro Refolo. « Valutazione etica in un processo di HTA di un trattamento per l’infertilità ». Medicina e Morale 61, no 6 (30 décembre 2012). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.115.

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Come modalità di ricerca multidisciplinare, i programmi di Health Technology Assessment (HTA) hanno da sempre previsto, almeno in via teorica, la realizzazione anche delle valutazioni etiche sull’impiego di tecnologie sanitarie alla stregua di quelle sulla sicurezza, l’efficacia, l’impatto economico, l’impatto organizzativo, ecc. Nella pratica, tutto ciò è stato, però, per lo più disatteso e le valutazioni etiche hanno trovato posto nei report di HTA solo in tempi più recenti e con una frequenza comunque limitata. Con l’obiettivo di presentare il modus operandi e gli esiti di questo tipo di analisi ed eventualmente innescare un dibattito sull’argomento, il contributo riporta la valutazione delle conseguenze di tipo etico sull’uso di un trattamento per la cura della infertilità, il Fostimon. Più in particolare, tale valutazione ha fatto parte di un programma di HTA, organizzato dal Centro di Ricerca in Ingegneria sanitaria ambientale e valutazione delle tecnologie sanitarie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con lo scopo di stabilirne la preferibilità rispetto ad altri trattamenti. ---------- As multidisciplinary research, from a theoretical point of view, HTA programs should include the ethical assessment on the use of health technologies and also the assessment of safety, efficacy, economic impact, organizational impact, etc.. Nevertheless, in practice, the integration of the ethical dimension into HTA reports has been often limited. The paper includes the evaluation on the ethical consequences of the use of Fostimon, a treatment for infertility, with the aim of presenting modus operandi and results of this type of analysis and possibly opening the debate. Particularly, this assessment is part of an HTA program, organized by the Centro di Ricerca in Ingegneria sanitaria ambientale e valutazione delle tecnologie sanitarie of the Università Cattolica del Sacro Cuore of Rome with the purpose of determining the convenience of the treatment.
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Randi, L., R. Libener, A. Croce, C. Rinaudo, M. Bertolotti et F. Grosso. « Fasi minerali fibrose e non in campioni biologici : determinazione mediante microscopia ottica ed elettronica ». Working Paper of Public Health 3, no 1 (15 juin 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6732.

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La provincia di Alessandria e soprattutto l’area di Casale Monferrato sono note per l’elevata incidenza di tumori correlati all’amianto, in particolare il mesotelioma. Vi è l’impressione clinica, però, che anche l’incidenza dei tumori del tratto gastroenterico, tra cui i tumori della colecisti, sia più elevata della media nazionale in questa zona, ma non esiste un registro dedicato da cui si possano trarre dati conclusivi. La presenza delle fibre di amianto in campioni tissutali di soggetti con possibile esposizione ambientale e/o domestica ad amianto potrebbe suggerire un loro ruolo nella patogenesi delle malattie tumorali e fornire una valida motivazione per approfondire meglio in quest’area anche l’epidemiologia di altri tumori rari potenzialmente amianto correlati, mediante studi giustificati solo se effettivamente si dimostra la presenza di fibre di amianto negli organi di insorgenza.
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Bazzoffi, Paolo. « Indicatori per la valutazione a scala geografica regionale dell’efficacia dello Standard 1.1 di condizionalità (solchi acquai temporanei) ». Italian Journal of Agronomy 10, no 1s (13 janvier 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.718.

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Résumé :
<p>Il Reg. di esecuzione (CE) N. 808/2014 (All. V - Questionario valutativo comune per lo sviluppo rurale) impone che nelle relazioni annuali sull’attuazione (RAE) presentate nel 2017 e nel 2019, nonché nella relazione di valutazione ex post, debba essere fornita risposta all’Aspetto specifico 4C: “in che misura i PSR hanno contribuito alla prevenzione dell’erosione dei suoli e a una migliore gestione degli stessi?”. Il “Valutatore Indipendente”, chiamato ad effettuare la valutazione del PSR sotto la responsabilità dell’Autorità di Gestione (art. 84, paragrafo 4, del Reg. (CE) n. 1698/2005), per quantificare correttamente l’efficacia ambientale delle misure di Sviluppo Rurale aventi valenza nel diminuire l’erosione del suolo (in modo particolare le azioni della Misura 10 dei PSR 2014-2020), dovrà valutare preventivamente l’effetto della baseline, ovvero l’efficacia dello Standard 1.1 (impegno a) di condizionalità. Una volta effettuata questa valutazione, sarà possibile determinare l’efficacia <strong>aggiuntiva</strong> delle diverse misure dell’agroambiente finalizzate alla Priorità 4.c – Prevenire l'erosione del suolo e migliorarne la gestione. Per la valutazione dell’efficacia dei solchi acquai temporanei nella diminuzione del rischio di erosione è consigliabile che il Valutatore Indipendente utilizzi una modellistica di facile applicazione, in modo da limitare al massimo la soggettività e conseguentemente l’interpretazione e la comprensione dei risultati ottenuti.</p>
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Baldini, Sanzio, Enrico Marchi et Stefano Quartulli. « Tecniche di ripristino dei boschi percorsi da incendio, possibile uso del materiale legnoso e valutazione di impatto ambientale ». L'Italia Forestale e Montana, 2007, 39–48. http://dx.doi.org/10.4129/ifm.2007.1.04.

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Pansini, Rosaria Vega. « Counting the Uncountable and Knowing the Unknows ? (Una Rassegna della Letteratura sui Metodi di Valutazione Ambientale) ». SSRN Electronic Journal, 2011. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.1905986.

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Dante, Franco, et Piero Gargano. « La fiscalit&agrave del collezionista d'arte ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (août 2017). http://dx.doi.org/10.3280/edt1-2017oa5143.

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Résumé :
Il crescente volume di scambi di opere d'arte, soprattutto moderna e contemporanea, e la globalizzazione del mercato hanno portato ad una pi&ugrave; diffusa conoscenza dei fondamenti della fiscalit&agrave; dell'arte non solo tra i tecnici della materia ma anche tra i collezionisti.Nel presente articolo, partendo dal presupposto che ogni collezione d'arte nasce, cresce e inevitabilmente si trasmette a terzi, si analizzano le imposte che gravano su ogni fase del collezionismo.In particolare, si evidenzia la diversa incidenza dell'IVA sugli acquisti in base alla provenienza delle opere d'arte (italiana ed estera), ci si sofferma su quando la cessione di opere &egrave; soggetta ad imposte e il cedente da collezionista diventa mercante e si analizzano le imposte dovute in caso di trasferimento gratuito mortis causa o inter vivos, evidenziando le possibili forme di pianificazione successoria.Oltre alla fiscalit&agrave; del collezionista privato si esamina il trattamento contabile e fiscale delle corporate art collection, detenute da societ&agrave; commerciali e professionisti.Si evidenzia, infine, il ruolo dell'art advisor, che assiste il collezionista anche nella valutazione della variabile fiscale nell'investimento in arte.
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