Littérature scientifique sur le sujet « Utili »

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Articles de revues sur le sujet "Utili"

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Rothschild, Berthold. « Introduzione alla problematica degli idioti ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (février 2022) : 119–30. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001014.

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Résumé :
Viene discussa la possibilità che gli psicoanalisti, in quanto intellettuali, senza rendersene conto possano avere il ruolo di "utili idioti", nel senso di fare gli interessi di un determinato sistema di potere o di valori cui essi apparentemente si oppongono, rinunciando quindi a una concezione critica della psicoanalisi. Come è noto, l'espressione "utili idioti" viene attribuita a Stalin, che la usò per definire un certo tipo di intellettuali. Il possibile ruolo degli psicoanalisti come "utili idioti" è discusso in modo dettagliato nelle sue varie declinazioni e implicazioni, alla luce anche delle vi-cissitudini del movimento degli psicoanalisti di sinistra. Questo testo è stato letto al 3° Convegno del "Collegamento Psicoanalitico Internazionale" (Internationale Psychoanalytische Vernetzung) dal titolo "Sono ancora utili gli idioti?", Palazzo delle Stelline, Milano, 3-4 giugno 1988.
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Viggiani, G. « PREDATORIE PARASSITOIDI UTILI NELL'AGROECOSISTEMA NOCCIOLETO ». Acta Horticulturae, no 351 (janvier 1994) : 583–90. http://dx.doi.org/10.17660/actahortic.1994.351.64.

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Vallario, Luca. « La Diagnosi Tridimensionale della Famiglia : verso un modello diagnostico in chiave sistemico-relazionale ». TERAPIA FAMILIARE, no 125 (juin 2021) : 73–93. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125004.

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Résumé :
L'articolo propone un modello, la Diagnosi Tridimensionale della Famiglia (DTF), definito per sistematizzare uno strumento sistemico diagnostico. La DTF, pensata per fornire un riferimento utile per parlare della e sulla famiglia, inserisce in una mappatura unitaria, precisa e semplificata coordinate già consolidate in letteratura, utili alla descrizione della complessità del territorio familiare. Il modello, fondato sull'assemblaggio di concetti classici, delimitato con precisione ma aperto anche a interpretazioni soggettive, fornisce uno schema forte di una propria e originale rappresentazione. La DTF concentra la sua analisi sulle direttrici della struttura, del processo e della simbolicità, scomposte in quindici componenti.
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Flahault, François. « Anti-utili tarisme et anthropologie générale ». Revue du MAUSS 27, no 1 (2006) : 212. http://dx.doi.org/10.3917/rdm.027.0212.

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Dorizzi, Romolo M., et Paolo Maltoni. « Intervalli di riferimento comuni ? Utili ? Possibili ? Necessari ? » La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 7, no 1 (mars 2011) : 5–10. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-011-0002-3.

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Di Giorgio, Sara, et Claudio Prandoni. « Il progetto inDICEs : misurare l’impatto della cultura digitale ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 59–73. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00014.

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Résumé :
inDICEs è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e coordinato dall'ICCU. La ricerca condotta da inDICEs permetterà di sviluppare una metodologia scientifica per misurare e valutare l’impatto economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, analizzando le modalità di accesso ai beni e ai servizi culturali in Europa. A partire da questo, il progetto elaborerà delle raccomandazioni rivolte ai responsabili del settore dei beni culturali e delle industrie culturali e creative, per fornire loro strumenti utili ad affrontare le sfide poste dall'avvento del mercato unico digitale al fine di far prosperare e diffondere la cultura europea. Infine, il progetto svilupperà una piattaforma partecipativa e un sistema di autovalutazione, utile agli istituti culturali per migliorare il proprio posizionamento strategico nel mercato unico digitale, favorendone perciò la trasformazione digitale.
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7

Berti, Enrico. « Sono ancora utili oggi le categorie di Aristotele ? » Rivista di estetica, no 39 (1 décembre 2008) : 57–72. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.2024.

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8

Ventura, Alessandro. « La pagina gialla ». Medico e Bambino 41, no 1 (25 janvier 2022) : 11–12. http://dx.doi.org/10.53126/meb41011.

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9

Wang, H. N., S. Utili, M. J. Jiang et P. He. « Correction to : Analytical Solutions for Tunnels of Elliptical Cross-Section in Rheological Rock Accounting for Sequential Excavation ». Rock Mechanics and Rock Engineering 53, no 6 (18 février 2020) : 2685. http://dx.doi.org/10.1007/s00603-020-02055-w.

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The article Analytical Solutions for Tunnels of Elliptical Cross-Section in Rheological Rock Accounting for Sequential Excavation, written by H. N. Wang, S. Utili, M. J. Jiang, P. He, was originally published.
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Arena, Claudia. « Professione amministratori : interlocking directorship e qualità degli utili nelle imprese italiane quotate ». FINANCIAL REPORTING, no 2 (septembre 2012) : 81–109. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-002004.

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Résumé :
Al fine di aiutare a comprendere il ruolo rivestito dagli interlocking directorship nel contesto istituzionale italiano, il presente contributo ne analizza empiricamente l'influenza sulla qualità degli utili di bilancio. Adottando un campione di imprese italiane quotate tra il 2000 e il 2004, si rinviene che l'incidenza degli interlock nei CdA è negativamente correlata alla sostenibilità e alla value relevance dei valori di reddito. Tali risultati suggeriscono che la presenza di amministratori con incarichi multipli riduce il monitoraggio del CdA sul processo di redazione del bilancio, conducendo a valori contabili che non riflettono al meglio le performance economicofinanziarie dell'impresa. Questo studio contribuisce alla letteratura che annovera le caratteristiche di governance tra le determinanti del livello di trasparenza aziendale, al contempo fornendo evidenze utili per l'emanazione di future prescrizioni regolamentari.
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Thèses sur le sujet "Utili"

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PATRIARCA, CAMILLO. « La distribuzione degli utili in natura ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/208.

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Résumé :
La tesi analizza se e a quali condizioni le società possano distribuire ai propri azionisti dividendi con mezzi diversi dal denaro. La soluzione proposta è positiva e attribuisce alla società un margine di scelta sul valore dei beni.
The research analyzes if and according with which conditions corporations can distribute to their shareholders not through a sum of money but though different assets. The answer is positive and it grants to company a choose on assets' value.
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PATRIARCA, CAMILLO. « La distribuzione degli utili in natura ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/208.

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Résumé :
La tesi analizza se e a quali condizioni le società possano distribuire ai propri azionisti dividendi con mezzi diversi dal denaro. La soluzione proposta è positiva e attribuisce alla società un margine di scelta sul valore dei beni.
The research analyzes if and according with which conditions corporations can distribute to their shareholders not through a sum of money but though different assets. The answer is positive and it grants to company a choose on assets' value.
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Ducoli, Carlo <1993&gt. « Un'analisi del trattamento degli utili prodotti in Italia e un confronto dei benefici con gli utili prodotti in Serbia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16473.

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Résumé :
L’elaborato viene strutturato in 4 capitoli, a loro volta suddivisi in sottocapitoli per approfondimenti. Si propone, all’interno del primo capitolo, un’analisi di carattere economico e tributario per quanto riguarda il trattamento degli utili delle le società di capitali residenti nel territorio italiano, facendo cenni al Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Vengono analizzate le normative attuali aggiornate, valutando la loro evoluzione con riferimento a quelle che le hanno precedute. Nel secondo capitolo si può trovare una prima panoramica degli aspetti, economici e non, riguardanti la Serbia. Sarà quindi possibile farsi un’idea delle caratteristiche economiche, sociali e territoriali, collegandosi ai settori trainanti che contraddistinguono il territorio. Dopo una analisi separata dei due contesti, italiano e serbo, nel terzo capitolo è proposto un approfondimento comparativo che va ad evidenziare le opportunità che le imprese italiane possono trovare nel delocalizzare, totalmente o in parte, l’impresa, altre alle procedure di costituzione di un’impresa, valutandone gli aspetti critici. Oltre ad un focus sul presente, grazie all’analisi dei testi giuridici nazionali serbi, di report e di analisi della Bank of Serbia, viene presentata una visione complessiva dell'ultimo ventennio che ha portato la Serbia ad essere oggi un paese attrattivo per quanto riguarda gli investimenti esteri, analizzandone le motivazioni principali. Nel quarto e ultimo capitolo verranno infine proposti degli esempi di aziende italiane che hanno deciso di spostare il loro business in Serbia e attraverso brevi interviste verranno esposti aspetti positivi e negativi di questa scelta.
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Carlorosi, Cecilia. « Osmo.polis : infra-strutture socialmente utili ed ecologicamente compatibili ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242739.

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Résumé :
L’Impronta Ecologica denunciata dai cambiamenti climatici mostra che la società deve oggi a"rontare problemi che coinvolgono l’urbanizzazione globale, su cui incidono sia i progetti di interesse “planetario” che gli interventi alla scala minore. In base a tale consapevolezza la presente ricerca delinea percorsi operativi e interventi di dimensione regionale e urbana, proponendo indirizzi per la progettazione sostenibile di opere infrastrutturali capaci di incidere sulla qualità della vita urbana e di rappresentare componenti strategiche per la tutela del territorio. Data l’ampiezza della questione, l’ambito di interesse della ricerca viene delimitato tramite l’analisi degli aspetti che saldano il panorama culturale e l’universo della mobilità; si descrivono a questo scopo le esperienze che legano il tra$co e la storia della città moderna, i nuovi segni che gli assi di comunicazione creano nell’organizzazione delle maglie dell’urbanizzazione cui il paesaggio fa da sfondo e il peso delle infrastrutture sul territorio; vengono inoltre valutati i dati recenti circa il consumo del capitale naturale. La tesi di Dottorato assume come caso di studio il territorio marchigiano al %ne di sviluppare strumenti di ausilio alla ri-progettazione dello sviluppo armonioso delle potenzialità locali, attraverso pratiche progettuali che coniughino il funzionamento delle opere infrastrutturali alla valorizzazione del patrimonio dei centri minori, che rappresentano elementi di alta qualità ambientale e di competitività rispetto al predominio della civiltà metropolitana. Viene e"ettuata un’analisi del potenziale del sistema infrastrutturale delle Marche rispetto alle politiche nazionali, alla struttura della Macroregione Adriatico-Ionica e ai &ussi dettati dalla programmazione transfrontaliera per la creazione della European Mobility Network; l’analisi è condotta in riferimento ai piani regionali e nazionali per la logistica, agli studi della Commissione della Comunità Europee, all’ESDP- European Spatial Development Perspective (CEC 1999) e alle politiche espresse nel Libro Bianco 2011 (White Paper on Transport, Commissione Europea). All’interno dello scenario nazionale e internazionale vengono 10 The cases studied allow a variation in enlightened modes of crossing the territory and in adapting to the local resources, summarized in a series of categories: sharing, daily mobility, reuse, waterways, inspiring places, customization. The principles and strategies identi!ed serve as a theoretical support for the application of new measures for controlling the transformation of the Marche territory, investigated through a process of critical reading through ‘systems’ that represent the articulation of what is real in its environmental, infrastructural, constructed, and productive-commercial components. The assessment of the current state of the overall system is performed via a graphic schematization of the regional territory. That is functional to the identi!cation of noteworthy areas and points where the proposed intervention concentrates new structures within an overall strategy of sustainable regeneration and re-balance of the polycentrism that characterizes the Region. For this purpose, the territory is divided into three main macroareas (Apennine, historic town, Adriatic town) where new functional units are placed, in accordance with an in-depth strategic design through a Masterplan, and on the basis of a hierarchy of hubs of the !rst, second and third order, depending on the level of interconnections that the new magnets of attraction establish with the existing one. The logistic centers identi!ed are put to use in a dialogue between various interest generating terminals- the smaller urban centers- and the infrastructural frame, establishing new circuits of relations in the fragmented settlement system of the Marche region. These new cells set themselves in contrast to the anonymity of “non-lieux” (airports, train stations, shopping centers), because to the explication of the main role of the tra#c $ow axes, they add the further value of adjusting the system of accesses to the area, of intersecting the paths of alternative routes and of promoting the values of the places you go through. The cells structure is composed of a main organizing center the “multi_ structural epicentre”, and of “urban hubs”. The common theme in the gradual decrease in scale is the creation of integrated transport systems for a tra#c decompression action. Such a structure is simpli!ed through a planning exploration carried out in the central coast area of the regional territory, by the town of Loreto, destination of international tourist $ows, and the smaller towns nearby. The role of the infrastructural centers is veri!ed by “new images” that hypothesize the long-term e%ects of the impact of new structures on territorial bonds. The present research returned a proposal indication for alternative ways to use the territorial resources and a study of 11 scelti casi di interventi che coniugano l’architettura all’utilizzo delle infrastrutture secondo i principi della mobilità sostenibile. Gli esempi virtuosi analizzati permettono una declinazione delle modalità illuminate di attraversamento del territorio e di adeguamento alle risorse locali, sintetizzate in una serie di categorie: sharing, daily mobility, riuso, vie d’acqua, luoghi ispiratori, personalizzazione, smart living. I principi e le strategie individuate fungono da supporto teorico per l’applicazione di nuove misure di controllo alla trasformazione del territorio marchigiano, indagato tramite un procedimento di lettura critica attraverso sistemi che rappresentano l’articolazione del reale nelle sue componenti ambientali, infrastrutturali, costruite, e produttivo -commerciali. La valutazione dello stato attuale del sistema complessivo viene articolata mediante una schematizzazione gra"ca del territorio regionale, funzionale all’individuazione di aree e punti notevoli nei quali la proposta di intervento concentra nuove strutture nell’ambito di un piano complessivo di rigenerazione sostenibile del policentrismo che caratterizza la Regione. A questo scopo il territorio viene diviso in tre macroaree principali (macroarea appenninica, macroarea borghi storici, macroarea città adriatica), in cui vengono collocate le unità funzionali proposte, secondo un disegno strategico approfondito tramite un Masterplan e sulla base di una gerarchia di nodi di primo, secondo e terzo ordine, dipendente dal livello delle interconnessioni che stabiliscono con l’esistente. I poli osmotici individuati sono a servizio del dialogo tra i terminali generatori di interesse- i centri urbani minori- e il telaio infrastrutturale, istituendo circuiti di relazioni nelle reti del sistema insediativo frammentato delle Marche. Le nuove cellule si pongono in antitesi all’anonimato dei non-lieux (aeroporti, stazioni, centri commerciali), perché all’esplicitazione del ruolo principale degli assi di scorrimento aggiungono il valore ulteriore della regolazione del sistema degli accessi alla regione, dell’ intersezione con i percorsi della mobilità alternativa e della promozione delle valenze dei luoghi attraversati. La struttura dei poli si compone di un centro ordinatore principale l’epicentro multi-strutturale, e di hub urbani; il tema comune nella progressiva discesa di scala è la creazione di sistemi integrati di trasporto "nalizzata alla decompressione del tra%co. Sul piano metodologico tale struttura viene sempli"cata attraverso un’esplorazione progettuale, svolta nell’area costiera centrale del territorio regionale, in corrispondenza della città di Loreto- meta di ussi turistici internazionali- e dei vicini centri minori. Il ruolo dei poli infrastrutturali viene veri"cato tramite “nuove immagini” che ipotizzano gli e$etti di lungo termine e dell’incidenza delle strutture progettate sugli assetti territoriali. La ricerca ha prodotto l’indicazione propositiva di modi alternativi di utilizzo delle risorse del territorio e lo studio di strutture rispondenti alle necessità della società sostenibile e della stabilità degli ecosistemi, atte a creare un rapporto più evoluto con il territorio.
The present research addresses the issues of improving the existing architectural and environmental heritage, particularly in smaller towns, entrusting infrastructures with further roles besides that of primary use, in order to integrate the possibilities of the operation of economic and social networks within which the smaller towns have to !nd a functional reuse. The prolonged economic crisis, litmus test of the ecological and environmental crisis in progress, has highlighted the heavy di"culties of a model of unsustainable development. The present study juxtaposes to exaggerated urban consumerism and regime of competition among metropolitan areas that caused the congestion and the crisis of the development model, the energetic quality of individual “minor” places. To the latter one would like to give added value and better usability, by proposing potential structures to make the facilities inscribable in the term “infrastructure” permeable to their gravitational area, thus making the infrastructural works useful to the tourism, culture and logistics system. Signi!cant is the case of historic towns in the Marche region, a prototype of urban sprawl, investigated in the present research through the aspects connecting sustainable infrastructures and urban transport networks to the quality of city life. The concept of sustainability is declined in order to meet the contrasting demands of conservation and growth by addressing the issue of defending the balance of the smaller towns and their social matrix, yet including the necessary endowment of services and infrastructures for city welfare, socioeconomic growth and adaptation to the needs of contemporary life. The new paradigms of growth that the results of this research suggest are centered on the revolution of the mobility culture and on project planning logics able to transform infrastructures in opportunities to regenerate the area. The research work takes place within the context of scienti!c activity on regional architecture that the Dicea Department - Architecture Section of the Università Politecnica delle Marche has been performing for many years to protect the local cultural resources.
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MARZULLO, Paola. « 1,2,4-OSSADIAZOLI : UTILI SCAFFOLD NEL DESIGN DI NUOVI FARMACI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/499281.

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Baldassarri, Filippo. « Interventi tecnologici utili alla riduzione dell'uso di anidride solforosa in enologia ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
L'esigenza di prodotti salubri e genuini è oggigiorno di particolare interesse per il consumatore: questa preferenza di scelta ha fatto sì che in ambito enologico si siano affermati prodotti a basso contenuto di solfiti e ciò ha portato molti produttori alla ricerca di soluzioni che ne permettano la sostituzione o perlomeno la riduzione. Vengono pertanto presentati alcuni trattamenti fisici che potrebbero ridurre l'utilizzo di anidride solforosa nei vini. Le tecniche in questione sono i campi elettrici pulsati (PEF) e le alte pressioni, idrostatiche (HHP) e di omogeneizzazione (HPH). Questi processi agiscono sulla carica microbica dei mosti e dei vini, riducendola tramite elettroporazione nel caso di trattamento con PEF oppure grazie all'impatto delle cellule dei microrganismi contro superfici solide, nel caso delle alte pressioni di omogeneizzazione. Gli studi considerati hanno evidenziato la probabile validità dei processi, prevalentemente dal punto di vista della stabilità microbiologica, rendendo comunque necessaria la combinazione di tali tecniche con altri prodotti enologici. In relazione a questi ultimi, nel presente lavoro sono anche delineate le caratteristiche di alcuni coadiuvanti di origine naturale quali lisozima, tannini, chitosano e glutatione, le cui funzioni permettono un aiuto dal punto di vista microbiologico e al contempo una salvaguardia da possibili ossidazioni nei vini. Le conclusioni permettono di affermare che l'uso di queste tecnologie è promettente ed ha effetti positivi sul prodotto, non solo dal punto di vista microbiologico, ma anche per quanto riguarda l'estrazione polifenolica di uve rosse. Tuttavia, ulteriori conferme sperimentali sembrano necessarie prima di poter giungere alla completa eliminazione dell’anidride solforosa nei vini.
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CONTARDI, Laura Miriam. « Eventi utili ed ostacolanti nella psicoterapia : il ricordo di pazienti e terapeuti ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28810.

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NASSI, ALBERTO. « SINTESI E VALUTAZIONE BIOLOGICA DI NUOVI AGENTI POTENZIALMENTE UTILI NELLA TERAPIA DEL MELANOMA MALIGNO ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421529.

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Résumé :
Malignant melanoma is an extremely aggressive tumour, which originates from the neoplastic transformation of melanocytes. The therapy of metastatic melanoma, whose incidence is dramatically increasing, continues to be a challenge since, regardless of the treatment approach used (chemotherapy, immunotherapy or immuno-chemotherapy), a long-term survival is quite uncommon. In an attempt to improve the effectiveness of the anticancer drugs currently available and to decrease their systemic toxicity, in addition to exploit some biochemical characteristics rather specific of the melanoma cells, a useful approach might be also the use of prodrugs, targeted to the tumor cells, that would release the active drug directly into the tumor mass and/or their surrounding extracellular environment. Aim of my Ph.D. work was the synthesis and the biological evaluation of three types of new compounds, designed as possible agents useful in an anti-melanoma therapy. The first compound, which we synthesized and tested, was a peptide-paclitaxel conjugate containing three functional domains: a “targeting domain”, an “activation sequence” and the cytotoxic agent paclitaxel. The “targeting domain”, whose function was to direct the conjugate to the tumour mass, was represented by a cyclic peptide containing the RGD sequence that can bind selectively the αVβ3 integrin, a surface molecule overexpressed by both metastatic human melanoma cells and endothelial cells of tumour vessels. The “activation sequence”, which should allow a selective release of paclitaxel within the tumour mass, was represented by a short peptide, substrate of cathepsin B (a lysosomal and pericellular protease highly up-regulated in malignant tumours, including human melanomas). The third functional domain consisted of the anticancer drug paclitaxel. The second type of prodrug, which we designed and tested, was a 4-mercaptophenol derivative, containing a butenone moiety, the 4-[(4-hydroxyphenyl)sulfanyl]-3-buten-2-one, obtained in its E and Z geometric isomers. This compound has been designed considering that: a) the 4-mercaptophenol moiety would be a good substrate for tyrosinase, an enzyme expressed at high levels in melanoma cells, where it is involved in the biosynthesis of melanin, and able to oxidize a variety of natural and synthetic phenols, giving rise to alkylating and cytotoxic o-quinones; b) an α,β unsaturated side chain, reactive towards GSH (present in relatively high concentrations in melanoma cells) would decrease cellular antioxidant defense against the oxygen free radicals (ROS) generated as by-products during melanin synthesis, in normal as well in tumor cells. Therefore, our prodrug should act as a bifunctional agent, capable of generating cytotoxic o-quinone species (following its oxidation by tyrosinase) and reducing GSH levels. A third part of the present work has focused on the study of the naftoquinone alkannin and its two acetylated derivatives (1’-acetyl alkannin and 5,8,1’-triacetyl alkannin), as potential inhibitors of the human glutathione-S-transferase (GST) P1-1. This enzyme, which catalyzes the conjugation of GSH to a wide range of nucleophilic compounds, is expressed at high levels in many tumor cells, including melanoma cells, and is considered one of the factors responsible of tumor resistance towards anti-cancer agents. Therefore, a specific inhibitor of this enzyme could be useful in cancer therapy, making the tumor cells more sensitive to chemotherapeutic agents.
Il melanoma maligno è un tumore molto aggressivo, la cui incidenza è in costante aumento, che origina dalla trasformazione di cellule chiamate melanociti. La terapia del melanoma metastatico continua ad essere una difficile sfida, in quanto, indipendentemente dall’approccio terapeutico utilizzato (chemioterapia, immunoterapia o immuno-chemioterapia), i soggetti affetti raramente presentano una sopravvivenza a lungo termine. Per migliorare l'efficacia dei farmaci antitumorali attualmente disponibili e per diminuirne la tossicità sistemica, oltre a sfruttare alcune caratteristiche biochimiche relativamente specifiche delle cellule tumorali, e del melanoma in particolare, un approccio utile potrebbe anche essere quello di indirizzare verso le cellule tumorali dei profarmaci, che rilascino il farmaco attivo direttamente all’interno della massa tumorale e/o nel loro intorno extracellulare. I risultati riportati in questa tesi si riferiscono alla sintesi e alla valutazione biologica di tre nuovi tipi di composti progettati in questa ottica verso le cellule di melanoma. Il primo composto studiato è stato un coniugato peptidico del paclitaxel contenente tre domini funzionali: un dominio di "indirizzamento", una sequenza di "attivazione" e il paclitaxel, appunto, quale agente citotossico. Il dominio di “indirizzamento", la cui funzione era quella di dirigere il coniugato verso la massa tumorale, era rappresentato da un peptide ciclico contenente la sequenza RGD, in grado di legarsi selettivamente e con alta affinità all’integrina αVβ3, una molecola di superficie sovra-espressa sia dalle cellule di melanoma che dalle cellule endoteliali dei nuovi vasi tumorali. La sequenza di “attivazione ", che avrebbe dovuto consentire un rilascio selettivo del paclitaxel all’interno della massa tumorale, era rappresentata da una sequenza peptidica substrato della catepsina B, una proteasi a localizzazione lisosomiale e associata a membrana, altamente sovraespressa in molti tumori, compreso il melanoma. Il terzo dominio funzionale era costituito dal farmaco antitumorale vero e proprio, cioè dal paclitaxel, il cui legame con il peptide - nelle aspettative - avrebbe dovuto causarne la momentanea inattivazione fino al momento della sua effettiva liberazione in sede tumorale. Il secondo profarmaco testato è stato un derivato del 4-mercaptofenolo contenente una catena laterale butenonica, il 4-[(4-idrossifenil)sulfanil]-3-buten-2-one, ottenuto nei suoi due isomeri geometrici E e Z. Questo composto è stato progettato considerando che: a) la parte derivata dal 4-mercaptofenolo avrebbe dovuto essere un buon substrato per l’enzima tirosinasi (TYRase), un enzima espresso ad alti livelli nelle cellule di melanoma, perchè coinvolto nel processo di biosintesi della melanina, e in grado di ossidare una varietà di fenoli naturali e di sintesi, dando luogo a forme alchilanti e citotossiche come gli o-chinoni; b) la catena laterale butenonica (α,β insatura), essendo dotata di elevata reattività nei confronti del GSH, presente in concentrazioni relativamente elevate nelle cellule di melanoma, avrebbe dovuto sottrarre GSH alla cellula stessa, indebolendone di fatto le difese antiossidanti nei confronti dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) che si generano, come sottoprodotti, durante la sintesi di melanina sia in cellule normali che tumorali. Nelle aspettative, il profarmaco così progettato si sarebbe dovuto comportare come un agente bifunzionale in grado di formare o-chinoni citotossici in seguito alla sua ossidazione da parte della tirosinasi e in grado di ridurre al tempo stesso i livelli di GSH. Infine, un terzo approccio ha riguardato lo studio dell’alcannina (colorante naturale a struttura naftochinonica) e di due suoi derivati acetilati, quali possibili inibitori dell’enzima umano glutatione-S-transferasi (GST) di tipo P1-1, enzima espresso ad alti livelli in molti tumori tra cui appunto il melanoma. GSTP1-1 è un enzima coinvolto nel metabolismo di fase II degli xenobiotici, in quanto catalizza la coniugazione del GSH ad una vasta gamma di composti nucleofili, ma esso è anche ritenuto uno dei fattori promuoventi la farmaco-resistenza del tumore. Un inibitore specifico di questo enzima potrebbe essere quindi estremamente utile in una terapia antitumorale, rendendo le cellule tumorali più sensibili agli agenti chemioterapici.
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TSETEGHO, SOKENG AROLD JOREL. « Studio di alimenti tradizionali africani utili per lo sviluppo di alimenti funzionali e integratori alimentari ». Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1251390.

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TSETEGHO, SOKENG AROLD JOREL. « Studio di alimenti tradizionali africani utili per lo sviluppo di alimenti funzionali e integratori alimentari ». Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1263987.

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Livres sur le sujet "Utili"

1

Service, U. S. Customs, dir. Consigli utili ai visitatori. 3e éd. Washington, D.C. (P.O. Box 7407, Washington 20044) : U.S. Customs Service, 1993.

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2

Crespi, Alberto. L'illegale ripartizione di utili. Milano : Dott. A. Giuffrè Editore, 1986.

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3

Marchegiani, Laura. Opere utili e libertà della concorrenza. Milano : A. Giuffrè, 2006.

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4

Consiglio, Carlo. Dentro le gabbie : Sono ancora utili gli zoo ? Roma : Borla, 1988.

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5

Romano, Lalla. Poesie, forse, utili : Con autografi e disegni inediti. Novara : Interlinea, 2002.

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6

Piazzesi, Benedetta. Così perfetti e utili : Genealogia dello sfruttamento animale. Milano : Mimesis, 2015.

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7

Antonio, Ria, dir. Poesie (forse) utili : Con autografi e disegni inediti. Novara : Interlinea, 2002.

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8

Salvatore, Zingale, et Bonfantini Massimo A, dir. La semiotica e le arti utili in undici dialoghi. Bergamo : Moretti Honegger, 2005.

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9

Utili inutili : Materiali per una riconsiderazione della condizione anziana. Genova : Il melangolo, 2012.

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10

Ambrosini, Maurizio. Utili invasori : L'inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro italiano. Milano : FrancoAngeli, 1999.

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Chapitres de livres sur le sujet "Utili"

1

Frank, Uwe, et Evelina Tacconelli. « Siti Web utili ». Dans La guida Daschner alla Terapia antibiotica in ospedale, 287. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1735-1_23.

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2

Pallottino, Giovanni Vittorio. « Impieghi utili del rumore ». Dans UNITEXT, 113–21. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1986-7_13.

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3

Khare, C. P. « Pandanus utilis Bory. » Dans Indian Medicinal Plants, 1. New York, NY : Springer New York, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-387-70638-2_1120.

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4

Sánchez, David, Sergio Martínez et Josep Domingo-Ferrer. « Co-utile Ridesharing ». Dans Studies in Systems, Decision and Control, 117–38. Cham : Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60234-9_7.

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5

Bährle-Rapp, Marina. « Smilax Utilis Extract ». Dans Springer Lexikon Kosmetik und Körperpflege, 506. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-71095-0_9408.

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6

Khare, C. P. « Betula utilis D. Don. » Dans Indian Medicinal Plants, 1. New York, NY : Springer New York, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-387-70638-2_216.

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7

Baral, Sony, Kalyan Gauli, Ripu M. Kunwar, Maroof Ali Turi, Rainer W. Bussmann et Narel Y. Paniagua-Zambrana. « Prinsepia utilis Royle Rosaceae ». Dans Ethnobotany of the Himalayas, 1–9. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-45597-2_197-1.

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8

Baral, Sony, Kalyan Gauli, Ripu M. Kunwar, Maroof Ali Turi, Rainer W. Bussmann et Narel Y. Paniagua-Zambrana. « Prinsepia utilis Royle Rosaceae ». Dans Ethnobotany of the Himalayas, 1597–605. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-57408-6_197.

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9

Baral, Sony, Kalyan Gauli, Ripu M. Kunwar, Maroof Ali Turi, Rainer W. Bussmann et Narel Y. Paniagua-Zambrana. « Prinsepia utilis Royle Rosaceae ». Dans Ethnobotany of the Himalayas, 1–9. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-45597-2_197-2.

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10

Ghimire, Narayan, Ripu M. Kunwar, Wahid Hussain, Mehmood Arshad Abbasi, Rainer W. Bussmann et Narel Y. Paniagua-Zambrana. « Betula utilis D. Don Betulaceae ». Dans Ethnobotany of the Himalayas, 1–11. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-45597-2_37-1.

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Actes de conférences sur le sujet "Utili"

1

Moran, Maira B. H., Aura Conci, Salete De J. F. Rêgo, Cristina A. P. Fontes, Marcelo D. Brito Faria, Luciana Freitas Bastos et Gilson A. Giraldi. « On Using Image Processing Techniques for Evaluation of Mammography Acquisition Errors ». Dans Anais do Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2019. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas.2019.6271.

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Résumé :
A mamografia é um exame extremamente importante, considerando a alta incidência de doenças relacionadas à mama, uma vez que ajuda a detectar várias anormalidades. Erros na aquisição podem mascarar possı́veis proble- mas. O objetivo deste estudo é aplicar técnicas de processamento de imagens para detectar automaticamente alguns erros muito comuns. As visualizações dos mamogramas craniocaudais (CC) e oblı́quos mediolaterais (MLO) fo- ram avaliadas considerando aspectos como: (1) posicionamento simétrico da mama, (2) correto perfilamento e centralização dos mamilos e (3) localização adequada do músculo peitoral. As técnicas de processamento de imagem utili- zadas baseiam-se na esqueletização da Morfologia Matemática, transformação de Hough e limiarização após uma etapa de pré-processamento. Os resultados obtidos são muito bons, especialmente na determinação da posição do mamilo.
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2

Stringhini, Rômulo Marconato, et Daniel Welfer. « Método Baseado em Morfologia Matemática e BM3D para Redução de Ruı́do em Imagens Dentais de TC de Baixa Radiação ». Dans Anais do Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2019. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas.2019.6255.

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Résumé :
O impacto em reduzir a dose de radiação em exames de tomogra- fia computadorizada (TC) está diretamente relacionado à qualidade das ima- gens. Tais imagens são degradadas por artefatos indesejáveis, conhecidos como ruı́do. Diante disso, para melhorar a qualidade destas imagens e fornecer um diagnóstico médico preciso, é necessário aplicar técnicas que sejam capazes de reduzir ruı́do. Neste artigo, é proposto um método para filtrar ruı́do em imagens dentais de TC de baixa radiação, utilizando operadores da morfologia matemática e filtragem Block-Matching 3D (BM3D). Os resultados do método proposto foram comparados com diversos filtros existentes e validados utili- zando as métricas PSNR, SSIM e MSE. Através de diversos experimentos, o método proposto demonstrou performance superior aos filtros analisados, re- duzindo ruı́do e preservando detalhes de forma mais satisfatória.
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3

Paiva, Anderson Matheus Passos, João Otávio Bandeira Diniz, Aristófanes Corrêa Silva et Anselmo Cardoso Paiva. « Segmentação de Vértebras e Diagnóstico de Fraturas em Imagens de Ressonância Magnética Utilizando U-Net 3D e Deep Belief Network ». Dans Anais do Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2019. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas.2019.6246.

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Résumé :
A dor lombar é uma razão comum para visitas clı́nicas e o exame de ressonância magnética é frequentemente utilizado em sistemas de apoio a di- agnóstico de patologias na coluna. Visando aprimorar e automatizar esse pro- cesso, este estudo propõe o uso de técnicas computacionais para a segmentação de vértebras em imagens de ressonância magnética, com o objetivo de realizar posteriores análises acerca de patologias na coluna. Para este fim, são utili- zadas duas arquiteturas de Deep Learning: a U-Net para a segmentação em 3D e a Deep Belief Network para a classificação de vértebras que apresen- tam ruptura ou não. Os resultados obtidos mostram que a U-Net é promissora em localizar a região da vértebra, obtendo um valor de Coeficiente de Dice médio de 89,51%, superando assim vários trabalhos importantes focados no problema. A classificação também se mostrou eficiente, com valores de 94,38% para acurácia e 88,8% de sensibilidade.
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4

Pucci, Paola. « Pratiche di mobilitá e fonti digitali : opportunità e limiti dei dati di traffico telefonico ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7925.

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Résumé :
I cambiamenti nelle pratiche di mobilità nei territori della città contemporanea costituiscono un’utile chiave di lettura del processo di trasformazione dei tempi, dei luoghi e dei modi della vita sociale e dei programmi di attività che concorrono a strutturare il territorio. In questa prospettiva - che assume la mobilità come dispositivo di lettura delle trasformazioni urbane e sociali (Urry, 2005) - la sfida che si pone riguarda la disponibilità di fonti utili a restituire la variabilità spazio-temporale delle pratiche di mobilità con continuità temporale. In questo contesto, un valido supporto ai metodi tradizionali di rilevamento viene da fonti digitali, riconducibili alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, di cui il paper descrive potenzialità e limiti, con particolare riferimento ai dati di traffico telefonico. A partire dai risultati di una ricerca empirica condotta dal Dastu Politecnico di Milano sui dati di telefonia mobile della rete di Telecom Italia (Manfredini, Pucci, Tagliolato, 2012 e 2013), il paper evidenzia le possibili applicazioni di tali fonti per l’analisi, la visualizzazione e l’interpretazione delle pratiche di mobilità e dei ritmi d’uso degli spazi urbani, utili per costruire politiche per la mobilità più efficaci ed eque, poiché meno generaliste. Changes in mobility practices are a useful tool to describe urban transformations in times, places, social life and work programs, as well as a structural element of contemporary cities. This is because mobility is cause and consequence of changes in the organization of everyday life (Urry, 2000). With the aim to reading the density of urban spaces usages and urban mobility practices, a valid support of conventional urban analysis methods comes from digital data sources (mobile phone data, ICT, digital traces acquired by social media).This paper focuses on the potentialities and limits offered by mobile phone data to a reading of the site practices and rhythms of usage of the contemporary city by identifying the principal mobile practices of different urban populations in Milan Urban Region. Starting from the results of a research carried out at the Dastu, Politecnico di Milano, using mobile phone data provided by Telecom Italia (Manfredini, Pucci & Tagliolato, 2012 and 2013) we will demonstrate how new maps, based on the processing of mobile phone data can represent spatialized urban practices and how they can give new insights for analyze space-time patterns of mobility practices. In the paper, the identification of temporary urban populations through mobile phone data (density of the calls and origin - destination traces of the calls) has not only a knowing purpose, but it is the condition for recognize new claims referred to “communities of practice”, by which to build mobility policies incisive, also because not generalist.
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5

Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi et Elettra Santucci. « L’antico sistema portuale ostiense : riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Résumé :
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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6

Sieck, Florian, Sebastian Berndt, Jan Wichelmann et Thomas Eisenbarth. « Util ::Lookup ». Dans CCS '21 : 2021 ACM SIGSAC Conference on Computer and Communications Security. New York, NY, USA : ACM, 2021. http://dx.doi.org/10.1145/3460120.3484783.

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7

Monson, Christopher K., Kevin D. Seppi et James L. Carroll. « A Utile Function Optimizer ». Dans 2007 IEEE Congress on Evolutionary Computation. IEEE, 2007. http://dx.doi.org/10.1109/cec.2007.4424588.

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8

Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli et Valentina Talu. « Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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Résumé :
La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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9

Wierstra, Daan, et Marco Wiering. « Utile distinction hidden Markov models ». Dans Twenty-first international conference. New York, New York, USA : ACM Press, 2004. http://dx.doi.org/10.1145/1015330.1015346.

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10

Domingo-Ferrer, Josep, Alberto Blanco-Justicia, David Sanchez et Najeeb Jebreel. « Co-Utile Peer-to-Peer Decentralized Computing ». Dans 2020 20th IEEE/ACM International Symposium on Cluster, Cloud and Internet Computing (CCGRID). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/ccgrid49817.2020.00-90.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Utili"

1

DE MARCELLIS-WARIN, NATHALIE, et INGRID PEIGNIER. BAROMÈTRE DE LA CONFIANCE DES CONSOMMATEURS QUÉBÉCOIS À L’EGARD DES ALIMENTS -1 re édition-. CIRANO, novembre 2022. http://dx.doi.org/10.54932/iubd2838.

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Résumé :
La Politique bioalimentaire du gouvernement du Québec place les attentes des consommateurs et leur santé au cœur des priorités pour les prochaines années. Offrir des produits répondants aux besoins des consommateurs figure parmi les principales orientations définies pour atteindre les ambitions et les cibles de cette politique. Dans ce contexte, le Baromètre de la confiance des consommateurs québécois à l’égard des aliments du CIRANO est un outil important et très utile à la prise de décisions pour le gouvernement, mais aussi pour l’ensemble des parties prenantes du secteur bioalimentaire. Réalisé sur une base régulière, le Baromètre permet de bien cerner les tendances et de tenir compte de l’évolution du contexte dans lequel les Québécoises et Québécois font des choix en matière d’alimentation. Ce rapport constitue la première édition du Baromètre et fournit des informations riches, opportunes et inédites sur un ensemble d’enjeux reliés au niveau de confiance des consommateurs à l’égard des aliments. Cette première édition est fondée sur une enquête administrée du 9 au 15 mai 2019 auprès d’un échantillon représentatif de 1017 personnes et est surtout utile afin d’avoir une photo de la situation au Québec en 2019, ce qui servira de point de repère pour les autres éditions.
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2

de Marcellis-Warin, Nathalie, et Ingrid Peignier. BAROMÈTRE DE LA CONFIANCE DES CONSOMMATEURS QUÉBÉCOIS À L’EGARD DES ALIMENTS -1 re édition-. CIRANO, novembre 2022. http://dx.doi.org/10.54932/ozqj1044.

Texte intégral
Résumé :
La Politique bioalimentaire du gouvernement du Québec place les attentes des consommateurs et leur santé au cœur des priorités pour les prochaines années. Offrir des produits répondants aux besoins des consommateurs figure parmi les principales orientations définies pour atteindre les ambitions et les cibles de cette politique. Dans ce contexte, le Baromètre de la confiance des consommateurs québécois à l’égard des aliments du CIRANO est un outil important et très utile à la prise de décisions pour le gouvernement, mais aussi pour l’ensemble des parties prenantes du secteur bioalimentaire. Réalisé sur une base régulière, le Baromètre permet de bien cerner les tendances et de tenir compte de l’évolution du contexte dans lequel les Québécoises et Québécois font des choix en matière d’alimentation. Ce rapport constitue la première édition du Baromètre et fournit des informations riches, opportunes et inédites sur un ensemble d’enjeux reliés au niveau de confiance des consommateurs à l’égard des aliments. Cette première édition est fondée sur une enquête administrée du 9 au 15 mai 2019 auprès d’un échantillon représentatif de 1017 personnes et est surtout utile afin d’avoir une photo de la situation au Québec en 2019, ce qui servira de point de repère pour les autres éditions.
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3

Meunier, Valérie, et Eric Marsden. Analyse coût-bénéfices : guide méthodologique. Fondation pour une culture de sécurité industrielle, décembre 2009. http://dx.doi.org/10.57071/492acb.

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Résumé :
La gestion des risques industriels soulève de nombreuses questions auxquelles on ne peut pas répondre par un simple «oui» ou «non»: (1) quels critères la société devrait-elle utiliser pour décider que les risques d'une installation industrielle ont été réduits aussi bas que raisonnablement praticable? (2) comment arbitrer entre des considérations qui relèvent de «dimensions» différentes: morts et blessés potentiels en cas d'accident industriel, impacts potentiels sur l'environnement, enjeux financiers, développement de l'emploi, déménagements forcés en cas d'expropriation d'habitations, etc. et ayant des impacts sur de multiples parties prenantes (riverains des installations industrielles, exploitants et employés des sites, élus locaux et régionaux, etc.)? L'analyse coût-bénéfices (ACB) est un outil d'aide à la décision qui peut faciliter la discussion entre parties prenantes. Elle fournit un cadre structuré permettant de présenter l'ensemble des éléments de la décision et discuter de leur pondération respective, favorisant ainsi la transparence du processus décisionnel. Cet outil est largement utilisé dans les pays anglo-saxons en matière de réglementation environnementale et de décisions concernant la sécurité industrielle. Le présent document vise à aider des analystes qui souhaiteraient conduire une ACB d'un projet d'investissement en matière de sécurité ou une analyse d'impact d'une réglementation liée à la prévention. Il vise également à éclairer les lecteurs de telles études et les aider à évaluer la qualité de l'analyse. Le document présente les concepts économiques qui sous-tendent l'ACB, et décrit les principales étapes pratiques d'une étude. Il fournit des indications sur les sources de données permettant de monétiser différentes conséquences hors-marché de l'activité industrielle (impact sur la santé et la sécurité des personnes, pollutions environnementales et nuisances sonores). Le document propose également une check-list des questions qu'il peut être utile de se poser lors de la lecture critique d'une étude ACB.
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4

de Marcellis-Warin, Nathalie, et Ingrid Peignier. BAROMÈTRE DE LA CONFIANCE DES CONSOMMATEURS QUÉBÉCOIS À L’EGARD DES ALIMENTS -2e édition-. CIRANO, octobre 2022. http://dx.doi.org/10.54932/jgoa6889.

Texte intégral
Résumé :
La Politique bioalimentaire du gouvernement du Québec place les attentes des consommateurs et leur santé au cœur des priorités pour les prochaines années. Offrir des produits répondants aux besoins des consommateurs figure parmi les principales orientations définies pour atteindre les ambitions et les cibles de cette politique. Dans ce contexte, le Baromètre de la confiance des consommateurs québécois à l’égard des aliments du CIRANO est un outil important et très utile à la prise de décisions pour les différentes directions du ministère de l’Agriculture, des Pêcheries et de l’Alimentation du Québec (MAPAQ), mais aussi pour l’ensemble des parties prenantes du secteur bioalimentaire. Réalisé sur une base régulière, le Baromètre permet de bien cerner les tendances et de tenir compte de l’évolution du contexte dans lequel les Québécoises et Québécois font des choix en matière d’alimentation. Comme c’était le cas de la première édition en 2019, le Baromètre de 2021 fournit des informations riches, opportunes et inédites sur un ensemble d’enjeux reliés au niveau de confiance des consommateurs à l’égard des aliments. Il permet aussi d’identifier des actions à privilégier pour le gouvernement, incluant des leviers pour augmenter la consommation d’aliments biologiques ou d’aliments du Québec, s’attaquer au gaspillage alimentaire ou encore encourager les pratiques d’affaires responsables comme le bienêtre animal ou le respect de l’environnement. Cette deuxième édition du Baromètre est fondée sur une enquête administrée du 8 au 11 février 2021 auprès d’un échantillon représentatif de 1005 personnes. Le rapport présente des statistiques descriptives très détaillées, mais aussi les résultats d’analyses multivariées et tests statistiques afin de déterminer si les résultats varient significativement en fonction de certaines caractéristiques sociodémographiques des personnes interrogées comme le sexe, l’âge, la région de résidence, le revenu. Les analyses multivariées permettent aussi de déterminer si certains comportements, contextes, aptitudes ou attitudes ont un impact sur diverses variables d’intérêt, toutes choses égales par ailleurs. Quelques faits saillants
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