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RICCIONI, Stefano. « Scrittura e immagine nella Roma gregoriana : dottorato di ricerca in storia dell'arte, 14. ciclo, Università di Roma “La Sapienza”, A.A. 2002-2003 ». Doctoral thesis, Università degli Studi La Sapienza - Dipartimento di Storia dell'arte, 2004. http://hdl.handle.net/10278/36264.

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Résumé :
La tesi di dottorato propone una ricerca interdisciplinare su documenti figurativi ed epigrafici prodotti a Roma (e nel territorio adiacente), durante il periodo della cosiddetta “Riforma Gregoriana” (metà secolo XI - metà del secolo XII). Si tratta di un lavoro che è insieme di storia dell’arte figurativa, di storia delle ideologie e delle culture (e perciò di autori e testi), nonché di paleografia epigrafica. La ricerca è stata organizzata in tre parti. La prima è un’introduzione alla storia e al contesto sociale di Roma nonché all’organizzazione ecclesiastica durante la Riforma gregoriana. L’esigenza di un rinnovamento interno alla Chiesa, volto all’emancipazione dal potere imperiale, comportò un diverso atteggiamento nei confronti delle immagini rispetto alla tradizione. In questa sede sono stati esaminati gli scritti di Bruno di Segni (Sententiae). Essi hanno svelato la presenza di una “teoria artistica riformata”, nonché elementi fondamentali per la comprensione della simbologia connessa all’edificio ecclesiastico, alle immagini e alle scritture. Lo status del testo scritto si è rivelato, infatti, significante anche dal punto di vista “iconico” poiché la scrittura aveva un valore autenticante, oltre ad essere uno strumento mnemonico e liturgico. Nella seconda parte della ricerca è stato proposto un inedito esame delle “scritture esposte” di Roma (secc. XI-XII). In questa sezione sono state esaminate le iscrizioni d’apparato librarie (nelle Bibbie Atlantiche e nei rotoli di Exultet), le epigrafi su supporto lapideo (lastre di dedica, di consacrazione, etc.) e le iscrizioni presenti nei manufatti artistici monumentali (cicli pittorici e mosaici). Il lavoro ha messo in luce le diverse tipologie scrittorie presenti nella Roma gregoriana, in gran parte improntate alla capitale d’imitazione classica e influenzate da modelli librari. Il confronto tra la capitale tipizzata delle Bibbie Atlantiche e le epigrafi lapidee dell’età di Gregorio VII ha dimostrato l’intervento della committenza pontificia nella formazione di un modello grafico da esporre al pubblico, quale “manifesto” della Riforma. Inoltre, le stringenti relazioni formali tra le scritture librarie e le iscrizioni degli apparati figurativi hanno evidenziato gli scambi “culturali” tra gli esecutori e i committenti dei cicli dipinti (o a mosaico) e gli scriptoria monastici, in particolare quello di Montecassino. Ad esempio, sono emerse le connessioni tra le scritture dei cicli pittorici della chiesa inferiore di S. Clemente, di S. Anastasio a Castel S. Elia e dell’Immacolata di Ceri, consentendo di precisarne la cronologia. Tali scambi hanno inoltre rivelato che la concezione e l’organizzazione del registro visivo erano improntate sui principi della composizione “retorica”, che guidava le pratiche di lettura, la scrittura dei codici e dei rotoli liturgici. La terza parte propone due casi esemplari del metodo interdisciplinare adottato: i mosaici absidali di S. Clemente e di S. Maria in Trastevere. Dal mosaico di S. Clemente è emersa la particolare costruzione “retorica” dell’iconografia, frutto di una stretta connessione tra il testo delle iscrizioni, la loro realizzazione grafica, e le immagini. La complessità del programma figurativo ha rivelato due diversi orientamenti di lettura, uno rivolto ai canonici riformati, l’altro alla congregazione dei fedeli. Il rapporto tra testi e immagini, improntato sulle pratiche liturgiche e cultuali, fu, infatti, funzionale alla selezione del pubblico. L’esame del mosaico di S. Maria in Trastevere ha, d’altro canto, evidenziato il mutamento della strategia propagandistica della Chiesa. Il messaggio trionfale del mosaico, espresso dal tema simbolico dello sposalizio di Maria desunto dal Cantico dei Cantici, mira alla celebrazione del trionfo ecclesiastico e di Innocenzo II nella qualità di Vicarius Christi. L’analisi del mosaico ha fatto emergere numerosi elementi di novità connessi, ad esempio, all’uso simbolico del colore e delle tipologie grafiche, nonché alla loro interazione in chiave iconologica. La ricerca è stata completata da un censimento delle epigrafi romane prodotte tra i secoli XI e XII, dove sono state raccolte le inedite informazioni che hanno costituito la base del lavoro.
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AIELLO, AZZURRA. « Gli archivi acquisiti e aggregati de 'La Sapienza-Università di Roma'. Contributo ad una Guida generale degli archivi de "La Sapienza" ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/917807.

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Résumé :
Nel corso degli anni gli istituti, i dipartimenti, i musei e le biblioteche dell’Università hanno ottenuto fondi archivistici di persone fisiche, di persone giuridiche, enti ed istituti, sia attraverso donazioni che attraverso piani di acquisizione; della maggior parte di questa mole di documentazione non si conosce né la natura né la consistenza, non essendo stata oggetto di studio. Con questo lavoro ci si propone di effettuare un censimento del patrimonio archivistico conservato presso l’Università, allo scopo di creare uno strumento che possa essere una base per ulteriori sviluppi di studio e di ricerca.
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MARINI, MARCO. « Diritti di proprietà e mercato del prodotto : l'interazione strategica Tesi di Dottorato in Economia Politica V CICLO, Università di Roma La Sapienza ». Doctoral thesis, 1993. http://hdl.handle.net/11573/473163.

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PAPA, DONATELLA. « Il tirocinio universitario e post-universitario alla Sapienza-Università di Roma : valutazione degli esiti mediante il giudizio degli utenti ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/918814.

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Résumé :
Il lavoro è articolato in tre parti, ha lo scopo di valutare la formazione al lavoro definita come: la formazione orientata a completare, integrare e avviare processi di acquisizione di competenze e di conoscenze professionalizzanti all’interno e alla fine del percorso universitario. Questo è il tema della presente trattazione. Nella prima parte, costituita dal primo e dal secondo capitolo, si è preso in considerazione la convergenza tra due sistemi formativi, quello universitario e quello professionale, alla luce della normativa vigente. Nella seconda parte, costituita dal terzo capitolo, si è messo a punto il disegno della ricerca che ha esplorato gli elementi necessari per la costruzione dello strumento di rilevazione, le relazioni tra le diverse aree d’indagine e una prima descrizione del campione. Nella terza e ultima parte, composta dal quarto capitolo, si è tracciato, quindi, l’identikit dei tirocinanti per facoltà, per tipologia di tirocinio aziendale e per tipologia di lavoratore in entrata nel mondo del lavoro. Successivamente, sfruttando gli strumenti dell’analisi multivariata, si è elaborato un modello di regressione in grado di evidenziare i principali fattori che favoriscono il raggiungimento dei risultati, tentando in ultimo l’elaborazione di alcune proposte e strumenti utili al fine di implementare la discussione legata alle dinamiche proprie della formazione.
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CASCIALLI, Gian Luca. « Valutazione delle lesioni mammarie benigne con rischio evolutivo : dottorato di ricerca in scienze oncologiche in ginecologia / Gianluca Cascialli ; coordinatore : Vittorio Marinozzi ; Università degli studi di Roma La Sapienza ; Università degli studi di Catania ; Università degli studi di Torino ». Doctoral thesis, 1992. http://hdl.handle.net/11573/398604.

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POLETTINI, SILVIA. « Inferenza su una misura di associazione tra tempi di sopravvivenza bivariati. Tesi di Dottorato, Tesi di dottorato ; Pubblicazioni del Dipartimento di Statistica, Probabilità e Statistiche Applicate, Università di Roma “La Sapienza” ». Doctoral thesis, 1998. http://hdl.handle.net/11573/470563.

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CONTI, Marcelo Enrique. « Dottore di Ricerca in Merceologia dei prodotti alimentari (13.05.1991), Università di Roma “La Sapienza”. Tesi di dottorato : "Impatto ambientale delle industrie alimentari : la industria della conservazione della carne" ». Doctoral thesis, 1991. http://hdl.handle.net/11573/394799.

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PALLADINO, Danilo Mauro. « Dinamica dei processi di trasporto e deposizione delle colate piroclastiche con applicazioni alle sequenze eruttive del Complesso Vulcanico di Latera (Monti Vulsini). Tesi di Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra, Università degli Studi di Roma "La Sapienza" : pp. 341 ». Doctoral thesis, 1992. http://hdl.handle.net/11573/468308.

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PORRETTA, Pasqualina. « Il VaR in opzioni esotiche : modelli standard e modelli interni a confronto (tesi di dottorato, “Gestione Bancaria e Finanziaria”, XVI ciclo, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) ». Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11573/388306.

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Résumé :
Il lavoro realizza una approfondita analisi delle peculiarità delle opzioni esotiche e del loro profilo di rischio e confronta gli accantonamenti patrimoniali obbligatori per questi prodotti, derivanti dall'applicazione delle disposizioni di vigilanza prudenziale in materia di rischio di mercato con quelli prodotti dai modelli di misurazione interna di Value at Risk (Var).
The thesis realize an analysis of the features of esotic options and of their risk profile. It compares the risk market capital requirement for esotic options with the Value at Risk measures.
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ZATTI, FILIPPO. « Il controllo del mercato mobiliare : dottorato di ricerca in diritto pubblico dell'economia, Università degli studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di economia, Dipartimento di diritto dell'economia, 2003, 13. ciclo. - A. A. 2000-2001 ». Doctoral thesis, 2002. http://hdl.handle.net/2158/327845.

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Résumé :
La tesi si propone di verificare l'inquadramento istituzionale della Consob nel progressivo mutamento del quadro comunitario di riferimento in vista di una proposta di riforma dell'assetto di regolazione del mercato finanziario e, in particolare, di quello mobiliare.
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ROMANO, ANTONELLA. « Un contributo alla restituzione di San Lorenzo fuori le mura in Roma nelle sue due basiliche : Pelagiana e Onoriana, tesi di dottorato di ricerca in Storia dell’architettura - X ciclo - Dipartimento di Storia dell'Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici, Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Deposito legale presso Biblioteca Nazionale Centrale, Roma-Firenze, IT\ICCU\CFI\0751524, p. 1-389 ». Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11573/183325.

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IPPOLITI, ELENA. « Il rilievo dei centri storici per la conoscenza e la conservazione. Tesi del dottorato di ricerca in “Rilievo e Rappresentazione del Costruito”, VI ciclo, sede amministrativa Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, 1995. Tutor prof. Mario Docci ». Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/218823.

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Résumé :
Il principale tema della tesi riguarda la definizione di un quadro di riferimento (culturale, metodologico, di esperienza scientifica e operativa) nel rilievo urbano e, nello specifico, nel settore dei centri storici, che stabilisca non solo in cosa debbano consistere e quali debbano essere gli elaborati, quali precisioni debbano essere rispettate, quali tecniche e strumentazioni debbano essere utilizzate, ma, soprattutto, quali temi debbano essere indagati, quali attenzioni debbano essere rivolte e a che cosa, quali approfondimenti siano necessari. Per la definizione di questa metodologia critico-operativa e’ stato necessario costruire un “quadro di riconoscimento” della realta’ indagata (del centro storico nella sua totalita’, nelle relazioni con il contesto territoriale e nelle sue componenti elementari) attraverso il quale pervenire all'individuazione dei “temi” di indagine rispetto ai quali progettare e organizzare le operazioni di rilievo. Successivamente sono state poi definite le “categorie” di analisi attraverso cui condurre l'indagine, ed infine i “modi” e le “forme” in cui si attua la conoscenza stessa attraverso il rilievo, inteso come costituito delle due fasi complementari, quella del momento dell'acquisizione del dato e quella della costruzione dell'informazione attraverso la rappresentazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo il primo passo e’ consistito nell'approfondimento della letteratura e delle esperienze connesse e riferibili al tema della ricerca, il rilievo di un centro storico, realizzato attraverso una ricerca bibliografica e la valutazione ed elaborazione critica degli studi e delle posizioni culturali, legislative ed operative inerenti e connesse. In questo senso gli argomenti trattati hanno avuto principalmente l'obiettivo di chiarire e approfondire, e nello stesso tempo di definire e delimitare, il senso, il significato e il valore dei due termini di riferimento fondamentali per la presente ricerca: rilievo e centro storico. Presupposto del presente studio e’ che l'azione della conoscenza, e quindi la comprensione, e’ pregiudiziale all'azione di tutela, salvaguardia e conservazione. Il rilievo - nelle sue accezioni di comprensione, evidenziazione, ricostruzione - si propone come processualita’ di atti che si realizza nella concretezza dello svolgersi delle operazioni: e’ nel procedere stesso, nell'operare, che si attua la conoscenza. Il rilievo non e’ semplice riproduzione meccanica del reale, ma ha soprattutto un carattere interpretativo: del fenomeno che ci si appresta a studiare e’ necessario preventivamente formulare dei modelli interpretativi, che riducano la complessita’ dell'oggetto in modo che questo diventi a noi conoscibile. Nell'ambito di questa ricerca il rilievo e il rilevare sono strumenti di lettura e di analisi irrinunciabili per la conoscenza del reale, conoscenza che si attua attraverso una pratica intellettuale con la quale il fenomeno indagato viene dapprima riconosciuto, quindi interpretato - discretizzato ed infine classificato. Questo vuol dire che per conoscere e’ necessario innanzitutto riconoscere, e che la stessa conoscenza non puo’ essere comunicata, trasmessa se non viene classificata, tipizzata. Il significato che qui si vuole attribuire al rilievo e’ quello della documentazione, sincronica e diacronica (per la conoscenza e la conservazione) che sappia cogliere dell'oggetto di studio sinteticamente l'individualita’ e comprenderne analiticamente gli elementi che lo compongono. Una concezione che e’ ben conscia dell'impossibilita’ del raggiungimento dell'esaustivita’ e della completezza, ma che d'altra parte nega valore alla conoscenza settoriale condizionata da un uso limitato e specifico che perde i contatti con la globale comprensione della realta’ indagata. Questo porta alla proposta della definizione di rilievo “tematizzato” (tipizzato), che significa invece impostare la processualita’ delle operazioni di un rilievo intorno a dei temi che ne costituiranno la struttura e il progetto. Un rilievo, dunque, indipendente dal fine, ma che per contro ammette molte utilizzazioni. Le successive argomentazioni hanno riguardato la definizione del quadro di riferimento, ovvero la "tipizzazione delle sue caratteristiche", il che ha necessitato l'approfondimento dell'oggetto della presente ricerca, il centro storico, un manufatto complesso, risultato di successive modificazioni, trasformazioni e stratificazioni, ma anche espressione, immagine di un'idea, di una determinata cultura e di una determinata organizzazione sociale. Un fenomeno dunque molto articolato, in cui una determinata organizzazione dello spazio (sia nelle sue connotazioni fisico-spaziali sia in quelle simboliche) esprime l'appartenenza degli uomini ad un particolare luogo in un determinato tempo, e quindi le relazioni tra questi la storia e gli eventi naturali. La comprensione di un fenomeno cosi’ complesso puo’ attuarsi solo a patto di considerare tanto il sistema di relazioni che il centro storico intrattiene con il territorio, quanto il sistema di relazioni che lega gli elementi che lo costituiscono. Per la definizione della una metodologia per la lettura e l'analisi dei centri storici e’ stata cosi’ proposta una articolazione, una gradualita’ del processo conoscitivo, relazionata ad una corrispondente articolazione riscontrabile nel fenomeno che ci apprestiamo ad indagare, facendo cosi’ corrispondere ai modelli interpretativi della realta’ indagata dei modelli operativi strumentali alla messa in atto del processo conoscitivo del rilievo. Il punto di partenza e’ consistito nella scomposizione del fenomeno da analizzare e nella classificazione degli elementi che lo compongono. Il metodo proposto individua all'interno del fenomeno urbano una qualificazione scalare dei fatti costruiti in funzione della loro “ampiezza” (la scala territoriale, la scala urbana, la scala edilizia, la scala architettonica) a cui corrisponde una gradualita’ della conoscenza, che si attua con modalita’ e procedure differenziate. Il percorso conoscitivo proposto procede dal generale al particolare, ma affrontando iterativamente il fenomeno prima nella sua totalita’ e poi nei suoi elementi costitutivi. Pertanto i fenomeni individuati ed analizzati dapprima in funzione delle “classi d'ampiezza” sono poi analizzati in quanto individuo, organismo, struttura, elemento. Ad esempio, il centro storico nella sua complessita’ e totalita’ e’ stato considerato in quanto manufatto unico, individuale, irripetibile, ma e’ stato anche analizzato come particolare attuazione concreta di una tipologia insediativa, ed e’ anche stato studiato come composto di parti, di elementi considerati come tasselli di un mosaico, dotati ognuno di determinate qualita’ organizzative dello spazio. Infine sono poi definite le categorie con cui condurre l'analisi di un centro storico, sia nei rapporti con il territorio, sia nelle relazioni con i singoli elementi costituenti. Si e’ ritenuto basilare verificare via via le ipotesi teoriche che si andavano delineando, attraverso la sperimentazione condotta su un campione di studio, un centro storco di limitate dimensioni, individuato in Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia a dieci chilometri da Todi. Dal confronto tra ipotesi metodologiche e risultati sperimentali ottenuti sono state tratte le conclusioni della ricerca. I risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume e organizzati in due parti. Nella prima, dal titolo “Il quadro teorico”, vengono sviluppati, indagati e sistematizzati i temi e gli argomenti di tipo teorico, considerati irrinunciabili e indispensabili per lo sviluppo della ricerca. Nella seconda parte, dal titolo “La sperimentazione. Il rilievo di un centro storico tipo: Monte Castello di Vibio”, sono stati applicati e verificati alcuni dei temi teorici sviluppati precedentemente, in riferimento al centro storico tipo prescelto per la sperimentazione.
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LOPEZ, GARCIA ANTONIO. « Las estructuras de la Piazza della Madonna di Loreto (Roma) : ¿El Athenaeum de Adriano ? » Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/856101.

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Résumé :
Italiano: A partire dal 2007, nell’area di Piazza Venezia a Roma, sono stati realizzati alcuni sondaggi archeologici per la costruzione di una stazione per la Linea C della metropolitana. Nel sondaggio S14, quello realizzato nella Piazza della Madonna di Loreto, sono state trovate una serie di strutture appartenenti a diversi periodi storici:dal periodo tardo-repubblicano all’età moderna. Le strutture, appartenenti all’età adrianea, hanno aperto un intenso dibattito tra gli studiosi poiché i tecnici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma hanno proposto l’identificazione di queste strutture con quelle dell’Athenaeum dell’imperatore Adriano, un’istituzione accademica a noi nota grazie alle fonti letterarie. Purtroppo le scarse fonti a nostra disposizione, relative a questa istituzione, non hanno permesso fino ad ora di proporre un’ubicazione per l’Athenaeum di Adriano. Español: A partir del 2007, en el área de la Piazza Venezia en Roma, se realizaron una serie de sondeos arqueológicos para la construcción de una estación para la Línea C del metro. En el sondeo S14, realizado en la Piazza della Madonna di Loreto, se han encontrado una serie de estructuras pertenecientes a diversos periodos de la historia: desde el periodo tardo-republicano a la Edad Moderna. Las estructuras pertenecientes a la época adrianea han abierto un intenso debate entre los estudiosos, pues los técnicos de la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma han propuesto la identificación de estas estructuras con las del Athenaeum del emperador Adriano, una institución académica conocida gracias a las fuentes literarias. Por desgracia, la ausencia de fuentes a nuestra disposición relativas a esta institución, no han permitido hasta ahora proponer una ubicación para el Athenaeum de Adriano. English: Since 2007, in the area of ​​the Piazza Venezia in Rome, a series of archaeological surveys for the construction of a station for Metro Line C were performed. In the survey S14, conducted in the Piazza della Madonna di Loreto, found a number of structures belonging to different periods of history from the late-Republican period to the Modern Age. The structures belonging to the Hadrian era have opened an intense debate among scholars, because technicians from the Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma have proposed the identification of these structures with the Athenaeum of Emperor Hadrian, an academic institution known through literary sources. Unfortunately, the absence of sources at our disposal concerning this institution have not allowed yet to propose a location for Hadrian's Athenaeum.
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Di, Nezza Maria. « Struttura e Dinamica del Distretto Vulcanico dei Colli Albani da misure gravimetriche:implicazioni geodinamiche e vulcanologiche ». Thesis, 2007. http://hdl.handle.net/2122/11864.

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Résumé :
In 2005-2006 in the framework of an INGV-DPC projects, in co-operation with the University of Rome “La Sapienza”, a gravity research started in the Colli Albani Volcanic District aimed: i) to realize a new gravity network to detect gravity changes due to mass redistribution in the underground inferred by the local volcanic activity; ii) to upgrade the already available Bouguer gravity map by means of new stations and to carry out new analyses and interpretations to outline a more detailed structural setting of the area. The gravity network has been designed so as to incorporate an old net of 7 stations, settled in 1981 by the same University group and periodically reoccupied until 2004. The new network is presently formed by 30 stations covering the whole volcanic area and all close to levelling benchmarks to remove the effect of the vertical ground movements. Taking into account the logistic situation of the area, three absolute gravity stations have been settled. Two of them have been located out of the volcanic area to be adopted as references (Sant'Angelo Romano and Palestrina). The third ones has been realized inside the most active part of the volcanic district to calibrate in future (Castel Gandolfo), through its repetition, the gravity changes detected by relative measurements. In the absolute sites the measurements of the vertical gravity gradient have been carried out because g is not directly measured on the ground. Each absolute station is completed with an external satellite ones, then included in the relative network, where the absolute value of g has been also transported through relative measurements. Moreover, 13 selected stations are also sites of vertical gravity gradient measurements. Those measurements helpful to reduce the effect of height changes on gravity variations and their space distribution is useful to reduce the prospecting gravity data. Four surveys of both relative and gradiometric measurements has been carried out (March and June 2006 - January and June 2007). In order to outline a more structural setting of the investigated area, a new set of about 900 new prospecting gravity stations have been settled inside an old survey made by 1500 stations measured partly by the Servizio Geologico d’Italia (SGI) in 1969 and partly by the University of Rome in 1995. Up today, the new stations have been partly measured and all the available data have been reprocessed and uniformed. The results from both the dynamics and the static gravimetry will be presented and discussed. 3-D density model of the Colli Albani Volcanic District was obtained. Based on its volcano-tectonic evolution, we interpret volcanic structures that have never been imaged before.
Dipartimento di Scienze della Terra Università Sapienza di Roma
Unpublished
1V. Storia eruttiva
2V. Struttura e sistema di alimentazione dei vulcani
4V. Dinamica dei processi pre-eruttivi
5V. Dinamica dei processi eruttivi e post-eruttivi
6V. Pericolosità vulcanica e contributi alla stima del rischio
2SR. VULCANI - Servizi e ricerca per la Società
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MARIANO, Carmela. « La filosofia del partenariato come alternativa alla privatizzazione dello spazio pubblico. La separazione tra pubblico e privato rende più complessa, in Italia, la produzione e la gestione dello spazio pubblico rispetto all’esperienza della città moderna. Condizioni e innovazioni nelle pratiche italiane per l’affermazione di tale filosofia. Tesi di Dottorato di ricerca in Riqualificazione e Recupero insediativo XVIII ciclo, Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma, in padis@uniroma1.it ». Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/427882.

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Ripercorrendo la dinamica della trasformazione dello spazio pubblico, dalla città storica alla città contemporanea, la ricerca analizza i motivi della “crisi” dello spazio pubblico della città contemporanea e propone una lettura critica delle recenti esperienze di pianificazione in tema di spazi pubblici che si caratterizzano per il ricorso, da parte delle amministrazioni locali, a forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati (partenariato). L’obiettivo è quello di individuare una possibile procedura di realizzazione di spazio pubblico che garantisca, il raggiungimento della qualità del progetto e la sua efficacia nel tempo.
Going through the dynamics of transformation of public space, from the historical to the contemporany city, this study evaluates the reasons of the crisis of the public space in the contemporany city and suggests a critical interpretation of recent experiences in public space planning that consisted by a kind of collaboration between public Administration and private subject. The aim of this study is to individuate a new kind of public space and a possible procedure of development able to garantee quality and efficiency of the project during a long period of time
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NORTON, LAURA SOLEDAD. « Essere studente internazionale a Sapienza : uno studio qualitativo sui percorsi navigati e sulle identità attivate nel contesto di accoglienza ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1070789.

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Résumé :
La ricerca punta a fare luce su un particolare e ancora poco studiato gruppo di studenti universitari in mobilità, gli studenti "internazionali", che lasciano il proprio Paese di origine per seguire un intero corso di studio presso un ateneo all'estero. Lo studio qualitativo prende come caso di studio gli studenti aventi cittadinanza estera e titolo di studio ottenuto all’estero, iscritti a Sapienza Università di Roma. Partendo da una visione binaria che si focalizza sia sulle rappresentazioni dello studente internazionale da parte dell’Istituzione, sia sul punto di vista degli studenti circa la propria esperienza di vita e di studio, la ricerca si pone come obiettivi identificare i vari percorsi “navigati” e le diverse identità “attivate” nel contesto di accoglienza dalla prospettiva della ricerca situata. Attraverso l’utilizzo di diversi strumenti di rilevazione quali l’etnografia, questionari e interviste approfondite, lo studio presenta ed esplora i principali “luoghi-cerniera” definiti come punti d’incontro tra studente internazionale e ateneo, identifica e si focalizza sulla fase iniziale dell’esperienza (quella dello sbarco a Roma) come quella critica, momento in cui le aspettative incontrano la realtà. Dalle osservazioni effettuate sul campo e dalle conseguenti interpretazioni, è emerso un panorama ricco e sfaccettato, sia relativo alla prospettiva dell’Istituzione verso questa categoria di studenti, sia della condizione dei percorsi intrapresi dagli studenti internazionali, delineando criticità e risorse attivate nei diversi momenti del ciclo di vita dello studente. Infine, l’analisi delle appartenenze e delle identità attivate dal contesto ospite ha permesso di identificare in che modo i partecipanti si pongano (e si auto-definiscano) in relazione a diverse comunità, gruppi e appartenenze, tramite categorizzazioni diverse dello studente/straniero/immigrato/clandestino, invisibile e, allo stesso tempo, appartenente a due mondi (quello di origine e quello di accoglienza), dove la lingua e il concetto di “casa” giocano un ruolo di primaria importanza.
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ASQUINI, GIORGIO. « Accedere all'università. Indagine empirica sul trattamento dei dati della prova di ingresso al corso di laurea triennale di Scienze dell'Educazione e della Formazione di Roma "La Sapienza" ». Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/763451.

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SINOPOLI, Franca. « Dal gusto della comparazione alla comparazione come metodo (Tesi di Dottorato di ricerca in Scienze letterarie-Letterature comparate, Università Roma Tre, VI ciclo) ». Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/422978.

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La ricerca svolta in questa tesi tratta il ruolo della comparazione all'origine della storiografia letteraria in Europa, con particolare riguardo al "Discorso sopra le vicende della letteratura" (1784-85, Berlino), di Carlo Denina.
This PhD Thesis deals with the origins of the comparative method in European literary historiography during the XVIIIth Century.
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Brunetti, Umberto. « LO SPLENDIDO VIOLINO VERDE DI A. M. RIPELLINO Saggio di commento ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251617.

Texte intégral
Résumé :
Il lavoro di tesi consiste nel primo commento scientifico a 44 liriche scelte dello Splendido violino verde, la quinta raccolta poetica di Angelo Maria Ripellino (1923-1978), pubblicata nel 1976. L’apparato esegetico di ciascuna poesia è suddiviso in un cappello introduttivo, in cui, accanto all’analisi tematica, sono sciolti i riferimenti eruditi, storici e biografici ed è fornito il prospetto metrico, e nelle note esplicative in calce al testo, riservate all’analisi puntale degli aspetti retorici e linguistici e alla creazione di un tessuto di rimandi intertestuali ed extratestuali. Di particolare interesse ai fini del lavoro è stata l’analisi, mai effettuata prima, della agende manoscritte dell’autore, conservate nel fondo ripelliniano dell’Archivio del Novecento dell’Università La Sapienza di Roma. Queste hanno permesso di indirizzare lo studio sul versante della critica genetica, poiché contengono appunti di liriche e stralci di versi che costituiscono gli unici avantesti superstiti della raccolta. La loro consultazione ha, inoltre, svelato in molti casi l’origine e la natura di alcuni riferimenti culti celati nelle poesie, confermando il profondo legame tra la scrittura poetica e quella saggistica e critica dell’autore. Ampio spazio è stato quindi dedicato all’intertestualità e alla ricerca delle numerose e variegate fonti, che spaziano dalla letteratura italiana medievale, moderna e contemporanea alle letterature straniere. Spicca inoltre la presenza di fonti relative ad altre arti (teatro, cinema, pittura e musica) che rendono particolarmente densa la scrittura lirica ripelliniana. Nel saggio introduttivo si è tentato di raccogliere i risultati dell’analisi puntuale dei testi, facendo emergere le costanti tematiche e stilistiche, con particolare riguardo per la facies linguistica della raccolta, caratterizzata da molteplici prestiti lessicali dalla tradizione letteraria, fusi insieme a lessico tecnico, termini quotidiani e numerosi vocaboli stranieri col raggiungimento di uno stridente espressionismo.
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