Thèses sur le sujet « Unione per il Mediterraneo" »

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1

Anceschi, Stefano. « Progettazione della nuova banchina per attracco di navi Ro-Ro del porto di Valona (Albania) e inquadramento all'interno dei piani di sviluppo TEN-T ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
All’inizio del mese di luglio del 2015 prendono avvio a Valona i lavori previsti nell’ambito del progetto “Riabilitazione del porto di Valona”, finanziato dalla Cooperazione italiana con un contributo di oltre 15 milioni di euro a credito d’aiuto. Nella seguente Tesi di Laurea si analizza l’iniziativa che mira a modernizzare il complesso portuale della città in un’ottica di sviluppo integrato della regione, per supportare i crescenti flussi turistici e commerciali in entrata ed in transito. Il potenziamento del porto permetterà all’Albania di dotarsi di un porto moderno ed efficiente in linea con le normative UE, permettendo l’attracco di ben quattro navi contemporaneamente, con notevoli vantaggi sia a livello turistico che economico, principalmente nell’area Sud del Paese, ma in generale in tutta l’Albania. Si propone, progetta e dimensiona poi un ulteriore ampliamento futuro consistente nell’inserimento di un frangiflutti a massicciata con banchina interna atta ad accogliere navi Ro-Ro di dimensioni maggiori a quelle che attualmente possono attraccare nel porto. Se ne analizzano i vantaggi sia dal punto di vista materiale, ovvero in termini di protezione dal moto ondoso, che dal punto di vista economico, ossia come opera utile allo sviluppo commerciale e turistico del Sud dell’Albania. Il programma di riabilitazione e il progetto riguardante il frangiflutti mirano infatti a contribuire al piano nazionale dell’Albania di potenziamento delle infrastrutture e dei Trasporti marittimi e si inquadrano nelle previsioni di potenziamento di connessione degli Stati Balcanici alla rete TEN-T europea, rappresentandone, il porto di Valona, una delle possibili parti terminali sull’Adriatico. Si descrive inoltre come sviluppo del settore dei trasporti è considerato un catalizzatore per lo sviluppo economico, in quanto crea un potenziale di crescita stabilendo connessioni che non esistevano prima o migliorando la qualità delle connessioni esistenti.
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2

GUAGLIANO, CLAUDIA. « Accordi di integrazione regionale e investimenti diretti esteri : Unione Europea, Est Europa e Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università Bocconi, 2004. http://hdl.handle.net/11565/4050828.

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3

STEFAN, Marco. « Profili di integrazione giuridica negli sviluppi del processo di regionalizzazione euro-mediterraneo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389125.

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Résumé :
The dissertation takes into account the normative and institutional evolution of the Euro-Mediterranean regionalization process, and analyses its unfolding from a EU external action law perspective. The first part of the work focuses on new regionalism, and assess it as a form of institutionalized multilateral cooperation capable of addressing the multi-level complementarity factors that connect the two shores of the Mediterranean basin. In particular, the case for regionalism in the Euro-Mediterranean area is made on the basis of both the absence of regional integration amongst the third countries of the Southern Mediterranean, and the progresive developments of the EU as an external normative power that promotes multilateral cooperation across its proximity area. The second part of the research takes into account the Euro-Mediterranean relations’ importance for the progressive establishment of the EU’s as a trade block, as an Area of Freedom, Security and Justice, and as a foreign policy actor within the wider international arena. The thesis proceeds with examination of the different layers of governance progressively set up for the management of the Euro-Mediterranean relations. An in-depth analysis is conducted on the constitutional principles, policy objectives, institutional actors and normative tools upholding the EU cooperation with the Southern Neighborhood Countries. In as such, the work develops an impact-assessment of the level of regional integration reached within the Euro-Mediterranean space, and ultimately add the roots causes of the EU policies’ structural shortcomings in the area.
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4

Cocco, Matteo <1990&gt. « Le ragioni per un’armonizzazione della tassazione societaria in Unione Europea ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10426.

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Résumé :
Il tema della tassazione societaria è recentemente tornato alla ribalta nel dibattito pubblico europeo, grazie a studi che rilevano come una parte consistente dei profitti delle imprese riesca ad eludere ogni forma di imposizione. In questo elaborato, si sostiene che la globalizzazione dell’economia e lo sviluppo dell’economia digitale all’interno di un mercato dei capitali sempre più interconnesso, richieda un’armonizzazione della tassazione sul reddito d’impresa. L’elaborato analizza il dibattito sull’argomento, considerando i vantaggi che deriverebbero dall’adozione di strumenti co-ordinati a livello Europeo e transnazionale. Si studiano le attuali differenze sul trattamento del reddito d’impresa e come queste stiano condizionando i comportamenti delle imprese, in particolare le multinazionali, che sfruttano strategie di erosione della base imponibile e traslazione dei profitti (BEPS). Si analizza come queste attività alterino l’efficienza dei mercati, distorcendo l’allocazione del capitale e la localizzazione della produzione, danneggiando la concorrenza e penalizzando le imprese operanti nei mercati nazionali. Emerge che l’introduzione di meccanismi di co-ordinamento della tassazione può diminuire le differenze tra i Paesi Membri e permettere uno spostamento della tassazione dal lavoro al capitale, obiettivi individuati come prioritari per lo sviluppo dell’UE Si discutono le differenti soluzioni disponibili, utilizzando l’ampia discussione a livello internazionale ed europeo, comprendendo anche la proposta per una base imponibile societaria consolidata a livello europeo (CCCTB).
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5

Albertini, Elisa. « Citizen science e biodiversità : un’app per il monitoraggio del Mediterraneo ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24709/.

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Résumé :
Lo sfruttamento e l’inquinamento dovuti alla mano dell’uomo, unito ai cambiamenti climatici, come il surriscaldamento globale, hanno portato il Mar Mediterraneo a mutare il suo ricchissimo ma delicato ecosistema. Si è dunque reso necessario studiare con cura la situazione in cui si trova questo mare, in modo da raccogliere dati di vario genere (come il livello di inquinamento delle acque, la temperatura e le condizioni della fauna) per cercare di porre rimedio ai danni che lo stanno già modificando. Allo stesso tempo si è cercato anche di insegnare ai cittadini quanto sia importante rispettare il mare e averne cura, per questo si è ricorsi alla Citizen Science (CS), una tecnica, molto utilizzata nei progetti per la salvaguardia dell’ambiente, che ha appunto lo scopo di mettere in prima linea la cittadinanza in ambito scientifico. “Sentinelle del mare”, il punto di partenza di questo progetto di tesi, è appunto un progetto di CS che consiste nel far raccogliere dati sulla fauna marina, tramite un questionario, a dei sub amatoriali dopo le loro immersioni. È stata dunque sviluppata un’app mobile nativa, tramite React Native (tecnologia che permette di sviluppare un’unica applicazione per tutti i sistemi operativi), che informatizzasse il processo di raccolta dati, tramite un DataBase (realizzato mediante PostgreSQL) e delle API RESTful (collegate al DB tramite TypeORM e realizzate mediante NestJS), e che, allo stesso tempo, rendesse l’esperienza più interessante per gli utenti tramite alcune funzionalità di “gamification”.
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6

Berritta, Sofia. « Principi e orientamenti per la progettazione di edilizia residenziale ecocompatibile. Riflessioni per le aree del Mediterraneo ». Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/383.

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Résumé :
La ricerca di efficienza energetica nel settore delle costruzioni, progressivamente accelerata dalle condizioni di crisi legate alla scarsita' di combustibili fossili e all'elevato livello di inquinamento ambientale, e la ricerca di materiali e tecniche per la realizzazione di edifici progettati secondo i principi della sostenibilita' e della bioedilizia, sono diventati nel corso dell'ultimo trentennio un obiettivo strategico di grandi e piccoli operatori del settore edile in sinergia con le parti politiche e amministrative attraverso leggi e normative. Il modo migliore per affrontare il progetto architettonico e' quindi quello di porsi dalla parte della natura, tornando in un certo senso all'uso di un linguaggio semplice, tradizionale, sostenibile a quel(...) linguaggio dell'architettura sostenibile, in passato poco considerato, anzi criticato che sta diventando uno dei linguaggi perseguibili nell' architettura contemporanea, anche in virtu' della maturazione di nuove e sofisticate tecnologie: la trasparenza, l'energia e i materiali innovativi. Questa tendenza si dovrebbe esplicare poi, in modo particolare, nella preferenza di utilizzare materiali spesso ripresi dalla cultura costruttiva locale, semiartigianali, e comunque caratterizzati da processi trasformativi semplici, a partire da materie prime naturali rinnovabili e/o di disponibilita' non limitata. La ricerca, traendo spunto da queste problematiche, affronta cosi' il tema della progettazione di edifici per la residenza secondo i principi della bioedilizia e della sostenibilita' ambientale, ponendosi come obiettivo finale quello della stesura di un elenco di principi che orientino, attraverso un insieme di criteri e parametri, l'intero processo progettuale ecocompatibile, per rientrare in una progettazione accorta rispetto alle caratteristiche del clima e del territorio, legata all' esigenza di costruire edifici a basso impatto e a basso consumo energetico, dove la struttura stessa si inserisce riuscendo a diventare quel rifugio confortevole che l'uomo da sempre ricerca. Orientare una progettazione ecocompatibile significa anche indirizzare nella scelta di prodotti e tecniche costruttive che siano in grado di garantire la "durabilita' " del costruito, riuscendo a garantire un aumento dell'efficienza energetica degli edifici con ridotti consumi energetici.
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7

Motta, Gianluca. « Unione Europea, Enti locali : I cardini territoriali per la sostenibilità dello sviluppo ». Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/275.

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Résumé :
Il ruolo assunto dall'Unione Europea e dagli Enti locali, nell'era della globalizzazione, ai fini della sostenibilita' dello sviluppo socio-economico territoriale, nell'ottica di debellare la fame, le disuguaglianze e gli squilibri tra stati e di assicurare la tutela della biodiversita' e degli ecosistemi.
The role assumed by the European Union and Local Authorities, in the era of globalization, for the purpose of sustainable socio-economic development planning, with a view to eradicating hunger, inequalities and imbalances between states and ensure the protection of biodiversity and ecosystems.
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8

Delrosso, Damiano. « Studio degli effetti dell'apporto fluviale sulla circolazione del Mare Mediterraneo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1265/.

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9

Chittano, Congedo Chiara Maria Elena <1991&gt. « GLI ACCORDI EUROPEI PER L’EMIGRAZIONE NEL MEDITERRANEO - LA COOPERAZIONE TRA ITALIA E MAROCCO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10439.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare lo sviluppo dei progetti dell'Unione europea per l'area del Mediterraneo e più in particolare la cooperazione tra Italia e Marocco. L'interesse per questo tema nasce dallo studio delle relazioni e la storia dei paesi del Mediterraneo durante il primo anno presso l'Università di Ca’Foscari di Venezia. Nel primo capitolo ho approfondito le politiche attuali sull'immigrazione. Questa politica è costruito sulle risoluzioni di Londra del 1992: di fronte a un numero crescente di richiedenti asilo, all'inizio degli anni 1990, gli Stati membri dell'Unione europea hanno ritenuto necessario stabilire alcuni principi comuni per facilitare le procedure di determinazione e di ridurre la onere per le autorità nazionali rappresentate dal numero considerevole di domande manifestamente infondate, che ha ritardato il riconoscimento dei rifugiati in vero bisogno di protezione. Per quanto riguarda l'immigrazione clandestina, l'Associazione Euro-Mediterraneo ha avuto i seguenti obiettivi: la cooperazione in materia di politica e di sicurezza al fine di creare uno spazio comune di pace e stabilità; la cooperazione economica e finanziaria che mira a creare uno spazio comune di prosperità; la partecipazione congiunta in campo sociale e culturale per lo sviluppo delle risorse umane e la promozione della comprensione tra le culture e gli scambi tra società civili. Nel 1999, in occasione del Consiglio europeo di Tampere, la strategia di lotta con l'immigrazione clandestina ha migliorato i controlli ai confini e una più stretta collaborazione con le autorità dei paesi di origine aggiungendo il tema in ogni futuro accordo di associazione o di cooperazione. Uno dei progetti principali è il programma MEDA, che fornisce sostegno finanziario alla politica mediterranea dell'Unione definita nella dichiarazione di Barcellona del 1995. Gli obiettivi principali sono quelli di sostenere la crescita economica, di sviluppare un migliore equilibrio socio-economico, per favorire l'integrazione regionale e di gradualmente creare una zona di libero scambio euro-mediterranea.   Nel 1985 Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi hanno deciso di creare un territorio senza confini, il “spazio Schengen”, dal nome della città di Lussemburgo, dove sono stati firmati i primi accordi. Questo accordo descrive gli obiettivi da raggiungere. Nel secondo capitolo ho descritto le origini della politica europea per il Mediterraneo. Questa politica è il risultato di un insieme di sicurezza e di accordi economici, ma anche il risultato di una serie di misure volte a promuovere la democrazia e i diritti umani. Poi sono stati creati la politica mediterranea globale e la politica europea rinnovata. Al fine di raggiungere la pace, la stabilità e la prosperità della regione mediterranea l'Europa deve orientare le loro azioni nella regione verso questi obiettivi. L'obiettivo della Conferenza di Barcellona è quello di instaurare un dialogo politico e globale. A tal fine essi tendono a creare un dialogo politico più forte al fine di definire alcuni obiettivi comuni in materia di stabilità interno ed esterno. Dopo cinque anni dalla rilancio del partenariato euromediterraneo La Commissione ha dichiarato che la dichiarazione di Barcellona aveva tre difetti: la PEM non ha portato i benefici per l'instabilità del Medio Oriente; il principio del partenariato non ha portato ai risultati sperati nel campo dei diritti umani; nel campo della riforma economica e degli gli investimenti.L'Unione europea ha compiuto negli ultimi anni uno sforzo per istituire partenariati con gli attori della società civile nei paesi limitrofi e per facilitare i processi di transizioni sociali e politici.
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10

Zanni, Beatrice. « L'intercomprensione in Europa : una via per il plurilinguismo ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10704/.

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Résumé :
Analisi del fenomeno dell'intercomprensione e dei suoi usi in ambito europeo. L'elaborato, strutturato in quattro parti, tratterà dell'Unione Europea e delle sue iniziative a sostegno del plurilinguismo, degli obiettivi dell'intercomprensione e dei suoi possibili usi, e infine dei progetti europei per favorire la diffusione di questo nuovo metodo didattico.
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AMODIO, TERESA. « VERSO UNA "NUOVA" GEOPOLITICA DEL MEDITERRANEO. ITALIA E UNIONE EUROPEA DI FRONTE A GLOBALIZZAZIONE E REGIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI GEOPOLITICI E GEOECONOMICI DELLA REGIONE MEDITERRANEA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1999. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12462.

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Alberio, Giuseppina Rosaria Antonella. « Indagini analitiche ed enzimatiche per la valutazione di qualità del pesce locale giornaliero del Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1401.

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Résumé :
Questo lavoro ha come oggetto la valutazione della qualità e freschezza di una particolare specie di pesci ampiamente diffusa nel Mediteraneo: quella delle alici e sardine. La valutazione si estende anche a un tipo di crostaceo molto frequente nelle acque di questo mare: il gambero rosa. I parametri analitici studiati hanno lo scopo di individuare il livello di alterazione subito dal prodotto , le cause che lo hanno provocato nonché alcune possibili soluzioni al problema in alternativa a quelli consolidati in alternativa a quelli consolidati da anni di ricerca e consacrati dalla letteratura scientifica sull argomento.
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Migani, Francesca. « Caratterizzazione geochimica dei sedimenti di alcuni siti di alimentazione e di riproduzione del Fenicottero (Phoenicopterus roseus) nel Mediterraneo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5139/.

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Résumé :
Il presente lavoro è stato avviato per caratterizzare dal punto di vista geochimico i siti di alimentazione e di riproduzione del Fenicottero ed ottenere così un dataset relativo alle concentrazioni di metalli nei sedimenti di alcune zone umide, utilizzate da questa specie per alimentarsi e riprodursi e scarsamente studiate in passato. Il lavoro di tesi qui presentato si è articolato in due differenti studi: • Un’indagine dettagliata sulla presenza e distribuzione di metalli ed elementi potenzialmente tossici nei sedimenti provenenti da alcune delle principali aree di alimentazione del Fenicottero nell’Alto Adriatico; • Un’indagine preliminare relativa ai metalli contenuti nei sedimenti provenienti da alcuni siti riproduttivi del Fenicottero nel Mediterraneo occidentale. Per quanto riguarda i siti di alimentazione sono state campionate tre zone umide dell’area deltizia del fiume Po: le Valli di Rosolina, Valle Bertuzzi e le Valli di Comacchio. Riguardo i siti riproduttivi sono state campionate cinque aree umide nel Mediterraneo occidentale: le Paludi dell’Odiel nel sud-ovest della Spagna, la Camargue in Francia, lo Stagno di Cagliari in Sardegna, le Valli di Comacchio in Emilia-Romagna e Valle Dogà in Laguna di Venezia. I 57 campioni raccolti sono stati analizzati mediante analisi XRF ed analisi termiche, presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, dell’Università di Bologna, e mediante analisi ICP-MS, presso l’AcmeLabs di Vancouver (Canada). Il complesso deltizio del fiume Po ha registrato concentrazioni anomale di Cd, Pb, Sb e Sn mostrando un generale arricchimento nei sedimenti delle aree umide investigate rispetto al valore di riferimento. Analizzando le correlazioni di questo elemento con le frazioni dei sedimenti, si è evidenziata una buona correlazione con la componente organica del sedimento. Ciò potrebbe indicare la presenza di fenomeni di adsorbimento di questo elemento ad opera della matrice organica. L’area di studio non è apparentemente interessata da importanti attività industriali, che potrebbero in parte spiegare le elevate concentrazioni di Cd, Pb, Sb e Sn. Due potenziali sorgenti antropogeniche di contaminazione sono rappresentate da un’estensiva attività agricola nelle zone limitrofe alle valli considerate e da un elevata pressione venatoria esercitata proprio all’interno di queste zone umide. In particolare, quest’ultima attività umana, potrebbe rappresentare una spiegazione più che plausibile per l’elevata presenza di Pb, messa in evidenza dallo studio, dato che fino ad pochissimi anni venivano utilizzate munizioni al Pb con conseguente rilascio in ambiente di ingenti quantitativi di questo metallo. Il Cu e lo Zn si distribuiscono invece in modo relativamente omogeneo nelle tre zone umide investigate, con un debole arricchimento di questi due elementi nei sedimenti delle Valli di Rosolina. Per quanto riguarda l’As, la sua distribuzione nell’area di studio, confrontata con i valori di background, non sembra sollevare particolare preoccupazione, cosi come la presenza di Hg in tutti e tre i siti investigati. Le Valli di Comacchio e Valle Bertuzzi sono inoltre caratterizzate da concentrazioni elevate di Cr e Ni, dati che confermano il naturale arricchimento di questi due elementi nell’area di studio evidenziato da un ampia letteratura e riconducibile ad apporti litologici provenienti dai depositi ofiolitici delle Alpi occidentali trasportati dal fiume Po verso l’Adriatico. Tuttavia, in alcuni campioni la concentrazione di Cr è molto superiore a quella caratteristica delle ofioliti di origine alpina, soprattutto per Valle Bertuzzi. Per spiegare queste anomalie sono necessarie indagini più approfondite sulla presenza e distribuzione di Cr nell’area di Comacchio e Bertuzzi. Riguardo ai 5 siti riproduttivi del Fenicottero, la colonia di Odiel (Spagna) si distingue per essere il sito maggiormente contaminato tra quelli investigati. Si sono infatti riscontrate elevate concentrazioni di As, Cu, Hg, Pb, Sb, Sn e Zn, se confrontate con quelle degli altri siti campionati. Questo risultato non sorprende. Il sito è infatti riconosciuto in letteratura come uno dei sistemi estuarini più inquinati dell’Europa occidentale, in quanto interessato dall’attività mineraria della IPB (Iberian Pyrite Belt), uno dei più importanti siti minerari mondiali, e dall’attività del polo industriale di Huelva. La colonia francese della Camargue si distingue invece per essere il sito meno impattato dall’attività antropica, non mostrando concentrazioni anomale per nessuno degli elementi in traccia analizzati. I sito riproduttivo situato nei pressi di Cagliari, in Sardegna, ha riportato elevate concentrazioni di Cd, Hg e Pb. La contaminazione di questo sito a seguito di ingenti scarichi di rifiuti industriali contenenti Hg e Pb a partire dagli anni ’60 è ben documentata in letteratura. Sebbene negli anni ’90 siano stati realizzati progetti di bonifica del sito, le concentrazioni ottenute nel presente studio sono ancora elevate suggerendo la possibilità che il processo di rimozione di Hg e Pb messo in atto in passato possa aver avuto scarsa efficacia. La colonia riproduttiva di Comacchio ha registrato concentrazioni elevate di Cr, Ni e Pb. Come già detto riguardo ai siti di alimentazione l’abbondanza di Cr e Ni nell’area è da ricondurre a fattori naturali, mentre le elevate concentrazioni di Pb non trovano riscontri in precedenti studi. La presenza di alcuni campioni con concentrazioni anomale di Cr e il generale arricchimento di Pb nel sito suggeriscono la necessità di studi più approfonditi e specifici sulla presenza di questi elementi nell’area di Comacchio. Infine, la colonia situata in Laguna di Venezia si caratterizza per avere concentrazioni relativamente elevate di Cd e Hg riconducibili all’attività del polo industriale di Porto Marghera, come già evidenziato da numerosi studi. Tuttavia, i dati del presente studio non confermano le concentrazioni anomale di Zn messe in evidenza da molti studi effettuati nell’intera laguna veneta. Ciò può trovare una spiegazione nel fatto che il sito indagato in questo studio corrisponde ad un piccola porzione dell’intera laguna, molto raramente investigato negli studi passati. Mediante il presente studio è stato quindi possibile implementare le scarse conoscenze geochimiche relative ai sedimenti di alcune zone umide frequentate dai fenicotteri nell’Alto Adriatico e, al contempo, mettere in luce alcune importanti criticità, in particolar modo riguardo Cd, Cr, Pb, Sb e Sn, la cui presenza e distribuzione nell’area dovrebbero essere ulteriormente investigate da studi futuri.
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Attardo, Ezio Ciro <1956&gt. « Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/1/Attardo_EzioCiro_Tesi.pdf.

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Résumé :
La Tesi Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. si propone di illustrare i complessi rapporti instauratisi tra i vari popoli che si affacciarono sulle rive del Mediterraneo e nelle sue vicinanze, tra il 1200 e il 500 a.C. circa, quali emergono dalle iscrizioni disponibili, principalmente greche e semitiche (soprattutto fenicie, ebraiche, aramaiche e assire), prendendo tuttavia in esame anche iscrizioni ittite, egiziane, frigie, etrusche e celtiche. Le date suddette riguardano due eventi cruciali, che sconvolsero il Mediterraneo: gli attacchi dei Popoli del Mare, che distrussero l'Impero Ittita e indebolirono l'Egitto, e le guerre Persiane. Le iscrizioni riportate sono 1546, quasi sempre traslitterate, tradotte, e accompagnate da un'immagine, da riferimenti bibliografici essenziali e da una breve motivazione del collegamento proposto. Il quadro che si delinea ben testimonia la complessità dei rapporti che si intrecciarono in quel periodo: si pensi alle centinaia di graffiti greci trovati a Naucrati, in Egitto, o alle decine di iscrizioni greche trovate a Gravisca. Anche le iscrizioni aramaiche e assire attestano gli stretti rapporti che si formarono tra Siria e Mesopotamia; ugualmente Iran e Arabia sono, direttamente o indirettamente, collegati a Etruria e Grecia; così troviamo un'iscrizione greca nel cuore dell'Impero Persiano, e un cratere laconico nel centro della Gallia. In realtà lo scopo di questo lavoro è anche quello di mettere in contatto due mondi sostanzialmente separati, ossia quello dei Semitisti e quello dei Grecisti, che solo apparentemente si conoscono e collaborano. Inoltre vorrei soavemente insinuare l'idea che la tesi di Joseph Naveh, che ipotizzò che gli alfabeti greci abbiano tratto origine in prima istanza dalle iscrizioni protocananaiche, nel XII sec. a.C., è valida, e che solo in un secondo tempo i Fenici abbiano dato il loro apporto.
My Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
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Attardo, Ezio Ciro <1956&gt. « Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/.

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Résumé :
La Tesi Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. si propone di illustrare i complessi rapporti instauratisi tra i vari popoli che si affacciarono sulle rive del Mediterraneo e nelle sue vicinanze, tra il 1200 e il 500 a.C. circa, quali emergono dalle iscrizioni disponibili, principalmente greche e semitiche (soprattutto fenicie, ebraiche, aramaiche e assire), prendendo tuttavia in esame anche iscrizioni ittite, egiziane, frigie, etrusche e celtiche. Le date suddette riguardano due eventi cruciali, che sconvolsero il Mediterraneo: gli attacchi dei Popoli del Mare, che distrussero l'Impero Ittita e indebolirono l'Egitto, e le guerre Persiane. Le iscrizioni riportate sono 1546, quasi sempre traslitterate, tradotte, e accompagnate da un'immagine, da riferimenti bibliografici essenziali e da una breve motivazione del collegamento proposto. Il quadro che si delinea ben testimonia la complessità dei rapporti che si intrecciarono in quel periodo: si pensi alle centinaia di graffiti greci trovati a Naucrati, in Egitto, o alle decine di iscrizioni greche trovate a Gravisca. Anche le iscrizioni aramaiche e assire attestano gli stretti rapporti che si formarono tra Siria e Mesopotamia; ugualmente Iran e Arabia sono, direttamente o indirettamente, collegati a Etruria e Grecia; così troviamo un'iscrizione greca nel cuore dell'Impero Persiano, e un cratere laconico nel centro della Gallia. In realtà lo scopo di questo lavoro è anche quello di mettere in contatto due mondi sostanzialmente separati, ossia quello dei Semitisti e quello dei Grecisti, che solo apparentemente si conoscono e collaborano. Inoltre vorrei soavemente insinuare l'idea che la tesi di Joseph Naveh, che ipotizzò che gli alfabeti greci abbiano tratto origine in prima istanza dalle iscrizioni protocananaiche, nel XII sec. a.C., è valida, e che solo in un secondo tempo i Fenici abbiano dato il loro apporto.
My Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
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MARONGIU, MARTINA FRANCESCA. « La riproduzione dei condroitti come elemento chiave per la loro conservazione e gestione nel Mediterraneo centro-occidentale ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266562.

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Résumé :
Chondrichthyes make up one of the oldest and most ecologically diverse vertebrate lineages: they arose at least 420 million years ago and rapidly radiated out to occupy the upper tiers of aquatic food webs (Compagno, 1990; Kriwet et al., 2008; Dulvy et al., 2013). Today, this group of predators plays important functional roles in the control of coastal and oceanic ecosystems (Stevens et al., 2000; Ferretti et al., 2010; Heithaus et al., 2012). They are an important resource, and constitute a significant fraction of the by-catch, which for decades has been undergoing an increase in mortality that has altered the relative abundance and structure of the their worldwide population. This is mainly due to their K-selected life-history strategy that makes them extremely vulnerable and not very resilient to the high rates of mortality due to fishing (Musick, 1999; Cortés, 2002; Dulvy and Forrest, 2010). The knowledge of the biological parameters related to the reproductive biology (life-history traits) and the state of the populations of these marine organisms are essential to plan proper management of fisheries. Sardinian seas represent a small biodiversity hotspot in the central western Mediterranean, as well as being an important junction of the two basin sides (West and East). The high richness of chondrichthyan species which inhabit these waters combined with the absence of protection measures, has provided an opportunity to undertake a study on the status of these marine predators, in order to establish a starting point for a correct management, studying biological parameters. This aim was achieved conducting specific analysis on sexual maturity going to deepen aspects on their reproductive strategies. The results on the abundance trends of demersal cartilaginous fish inhabiting the Sardinian waters, were at first useful to identify the most abundant species for which the information on the reproductive cycle and parameters are scarce or fragmented in the literature (Dipturus oxyrinchus, Etmopterus spinax, Galeus melastomus, Raja brachyura, R. miraletus and Squalus blainville). All these species are included in the IUCN red lists. The adoption of standardized maturity scales for oviparous and viviparous species, through the observation of macroscopic reproductive systems, supported by histological analysis, were crucial for the correct attribution of maturity stages that allowed to discern the different phases of their life cycle and to identify the main reproductive parameters. The latter revealed a generalized vulnerability to fish mortality in all studied species. Specifically, skates and sharks shown a very late achievement of sexual maturity, in both sexes, with L50 generally higher than 80% of their maximum size. This feature, compared with those reported in the Atlantic (~ 75% of the maximum total length, Cortés 2000) suggests that the fishing pressure in our seas is worrying. The reproductive potential of the species seems to depend closely to the hepatic activity that supports the development of ovaries and testes, and in the two viviparous sharks analyzed (E. spinax and S. blainville), guarantees also the embryos' growth, thanks to the production of specific lipids, during the pregnant phases. The determination of the breeding season is the key for a proper management. Among the oviparous species studied, D. oxyrinchus and G. melastomus showed an extended reproductive period with one and two peaks respectively during the year. A reproductive cycle limited to well-defined period, however, has characterized the two coastal skates (R. brachyura and R. miraletus). E. spinax and S. blainville displayed a reproductive cycle that consists of two different periods (vitellogenesis and gestation) with a quite extensive gestation ranging from 1.5 to about three years. It is evident that the capture of these species, in particular females, especially during the breeding period, would lead to a slow decline of these populations. A quite extensive reproductive cycle in the two viviparous sharks was further confirmed by the analysis of the oviducal gland micro-architecture, with a 'long-term storage' of sperms (about two years) in special compartments called Sperm Storage Tubules (SST). This observation would lead to hypothesize a reproductive strategy that would benefit them in survival in deep environments, where the chances of mating are rather scarce, thus increasing the reproductive fitness. The limited reproductive period encountered in R. miraletus has been validated by a 'short-term storage' of sperm cells in the oviducal gland, with a rather rapid preservation of the same. Instead, D. oxyrinchus, that showed an annual reproductive cycle, appeared to preserve the sperm for a longer period of time (in terms of months). The over-exploitation of a species can lead to changes density-dependent (Fahy, 1989) and, in some populations, the answer to the excessive fishing effort could be offset by the reduction of the medium maturity sizes (Ellis and Keable , 2008). Considering these aspects, the identification of specific spawning areas and the analysis of time trends on the medium sizes of spawners, highlighted that the west coast of Sardinia is the one with a higher concentration of them. In particular, R. miraletus and G. melastomus sizes seems to be temporally undergoing a decline often beyond the L50. For this reason we proposed specific areas that need protection measures and we indicated the minimum size of capture for each species. Finally, the analysis conducted on the morphology and morphometry of the most common Rajid species egg capsules, led to the creation of a dichotomous table useful for the specific identification of those found stranded or during fishing operations. This table could allow to obtain information on the spatial and temporal distribution and identify any nursery areas in the Mediterranean. In conclusion, the overall picture of the reproductive status of the six species investigated in Sardinian waters represents a first step in order to impress management measures in the island and later in the Mediterranean. It is hoped that this information can be used for the creation of appropriate management policies by the competent authorities. Moreover, in the near future, there is a commitment to improve the monitoring, including the development of targeted sampling protracted. Finally, we propose to extend the research to the other chondrichthyan species present in the Sardinian seas to have a more complete picture, so we can safeguard these important predators, because without them, marine ecosystems would be destined to collapse.
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Stefani, Maria Luisa. « Il Libro del cibo gustoso e salutare : una bibbia culinaria per l'Unione Sovietica ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11387/.

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Résumé :
L'obbiettivo del presente elaborato è quello di delineare la genesi del Libro del cibo gustoso e salutare (Kniga o vkusnoj i zdorovoj pišče), dai più considerato la "bibbia culinaria" dell'Unione Sovietica. Il lavoro è diviso in tre capitoli. Nel primo viene delineato il contesto politico-culturale degli anni antecedenti l’uscita del libro. Il secondo capitolo costituisce il cuore dell’elaborato ed è incentrato sulla descrizione del progetto del Commissario del popolo per l’industria alimentare Anastas Mikojan e della sua importanza, seguita dall’analisi delle due più importanti edizioni del Libro del cibo gustoso e salutare, la prima, del 1939, e quella del 1952. Infine, il terzo capitolo tratta della lettura in chiave social realista del Libro e delle reazioni che suscitò nei cittadini sovietici dell’epoca.
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Guerra, Davide <1991&gt. « Uso di parametri chimico-fisici come traccianti per caratterizzare masse d'acqua in Mediterraneo occidentale. Misure di ossigeno disciolto e salinità per la calibrazione dei sensori ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11881.

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Résumé :
Nel Mar Mediterraneo si genera una circolazione termoalina che coinvolge diverse masse d’acqua identificabili in base alle loro proprietà chimico – fisiche: pressione, temperatura, salinità, densità e quantità di ossigeno disciolto... L’ossigeno disciolto, che viene trasferito dall’aria all’acqua, ma che viene anche prodotto per fotosintesi negli strati superficiali, in una massa d’acqua non più in contatto con la superficie, viene consumato nel tempo dalla respirazione degli organismi aerobi. Differentemente temperatura e salinità sono proprietà conservative e permettono di risalire al luogo di formazione della massa d’acqua. Questi parametri sono misurati con sonde, dotate di più sensori, in grado di compiere misure lungo il profilo verticale della colonna d’acqua, quando operate da una nave oceanografica. L’obiettivo della tesi è la calibrazione dei sensori della sonda che misurano salinità e ossigeno disciolto, per poi caratterizzare le masse d’acqua presenti. Nella tesi è descritto il lavoro svolto nel corso di una campagna oceanografica nel Mediterraneo occidentale. Per la calibrazione è stato necessario misurare gli stessi parametri in laboratorio a bordo della nave in una serie di campioni raccolti a diverse profondità, nello stesso punto in cui è stata calata la sonda. Nei campioni è stato misurato l’ossigeno disciolto con il metodo di Winkler, mentre la conducibilità è stata ricavata da misure di salinità ottenute da un salinometro. Dopo la calibrazione i nuovi valori si avvicinano maggiormente ai valori ottenuti in laboratorio. Basandosi sulle misure effettuate, è stato possibile identificare le caratteristiche masse d’acqua della regione Mediterranea.
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Fiorello, Gloria. « Una lingua per l'Europa : possibili alternative al multilinguismo ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8818/.

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Résumé :
Parlando della questione linguistica in Europa, viene svolta un'analisi in tre parti. La prima parte tratta storicamente del multilinguismo europeo e del concetto di lingua franca; la seconda presenta quindi le possibili soluzioni finora emerse, concentrandosi sull'utilizzo della lingua Inglese in ambito internazionale. Infine, sono illustrate altre possibilità, suddividendo il discorso in ulteriori tre parti: la prima riguarda l'utilizzo di una lingua naturale come lingua franca; la seconda espone alcuni progetti per semplificare lingue già esistenti; per ultimo, si offre una panoramica sulle lingue artificiali.
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Minardo, Michele. « Valutazione Agronomica di Specie Oleaginose Annuali ai fini Produttivi e Qualitativi per la Produzione di Biodiesel in Ambiente Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1318.

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Résumé :
Le colture da olio per biodiesel costituiscono una possibile risposta ai problemi ambientali, all esaurimento delle fonti tradizionali di energia (fonti fossili) ed alla dipendenza energetica nei confronti dei Paesi esportatori di petrolio. La presente ricerca è stata mirata a incrementare la conoscenza delle potenzialità delle specie attualmente considerate tra le più promettenti colture energetiche annuali per l ambiente Mediterraneo. Le colture oggetto di studio, sulle quali sono state valutate sia le potenzialità produttive che la qualità dell olio per la produzione di biodiesel al fine di valutarne l adattamento al clima locale e in vista di una possibile introduzione negli ordinamenti colturali siciliani, sono risultate le seguenti: (Brassica napus var. oleifera, Brassica carinata, Camelina sativa, lino e cartamo). Lo studio durante il corso di dottorato, è stato articolato in 2 linee di ricerca; la linea 1 ha riguardato una prova comparativa di cultivar diverse nell ambito delle seguenti specie: Brassica napus var. oleifera, Brassica carinata, Camelina sativa, Linum usitatissimum. La linea 2 ha riguardato una prova comparativa delle seguenti specie: Brassica napus var. oleifera, Brassica carinata, Camelina sativa, Linum usitatissimum e Carthamus tinctorius, con lo scopo di valutare le potenzialità produttive e qualitative e la qualità dell olio ai fine della trasformazione e produzione in biodiesel. Le prove sperimentali sono state condotte nel biennio 2010-2011 (Linea 1) in una località costiera della Sicilia Orientale, sita nella provincia di Ragusa (Ispica, 46 m s.l.m, 36°46' Lat N, 14°54' Long E) e nel biennio 2011-2012 (Linea 2) in una località sita nella provincia di Siracusa (Noto, 15 m s.l.m., Lat 36°49 Lat N, 15°05 Long E). I risultati, con riferimento alla prima linea di ricerca, hanno mostrato per le Brassicaceae dei risultati positivi in termini di produzione in media 4,64 t ha-1 per il colza, e in media 2,83 t ha-1 per la Brassica carinata. La Camelina sativa ha prodotto 1,51 t ha-1 . Il lino ha prodotto risposto bene, producendo in media 2,45 t ha-1 . Per quanto riguarda la seconda linea di ricerca, il lavoro ha dimostrato che tra le Brassicaceae, il colza rappresenti una valida coltura energetica per l ottenimento del biodiesel sia per gli alti livelli produttivi (in medie 3,65 t ha-1), per la qualità dell olio, che per l assenza della deiscenza delle silique alla raccolta. La Brassica carinata ha mostrato un buon adattamento e ottime caratteristiche produttive. Il lino e la camelina hanno confermato le produzioni del primo anno di ricerca, che incoraggiano un proseguimento della ricerca. Il cartamo ha prodotto in media 1,42 t ha-1 e ha dimostrato un ottimo adattamento alle condizioni pedo-climatiche locali. Dall analisi della composizione dell olio, è emerso che il colza e il cartamo hanno il maggior contenuto in acido oleico (rispettivamente 59% e 79,16%) rispetto le altre specie; inoltre, esaminando il rapporto acido oleico/acido linoleico, è emerso un valore alto, rispettivamente 2,95 e 6,96. Tale rapporto (oleico/linoleico), e un alta presenza di acidi grassi monoinsaturi sono indici di qualità, in quanto aumentano la stabilità ossidativa dell olio A tale riguardo, gli oli estratti dal colza e dal cartamo, risultano essere i migliori per trasformazioni in biodiesel. Per quanto riguarda le altre specie, Brassica carinata, lino e Camelina sativa, l olio non risulta ottimale per la trasformazione in biodisel poiché non soddisfa i requisiti previsti dalla norma UNI-EN 14214. Per tali specie deve essere studiata la possibilità di miscelare gli oli per la trasformazione in biodiesel. In conclusione, le specie studiate si adattano in maniera ottimale alle condizioni pedo-climatiche dell ambiente mediterraneo.
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Tridello, Chiara <1997&gt. « Analisi e confronto delle politiche per la riduzione delle plastiche monouso e l'implementazione dell'economia circolare tra Giappone e Unione Europea ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21610.

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Dopo la sua introduzione sul mercato negli anni Cinquanta, la plastica ha conosciuto una rapida espansione sino a diventare parte indissolubile del nostro vivere quotidiano. Tale espansione ha causato gravi problemi di inquinamento ambientale e danni ingenti all'economia. Il Giappone è il secondo Paese per produzione di rifiuti di imballaggio pro capite e, con il Nord America e l'Unione Europea, è tra i Paesi con la più alta produzione di rifiuti plastici monouso. Al fine di affrontare il problema della sovrapproduzione di tali materiali e del loro impatto ambientale, il Giappone e la comunità internazionale hanno sottolineato l'impegno nel muoversi verso la transizione a un'economia circolare. Questo studio analizzerà le politiche introdotte dal Giappone in materia, al fine di valutare se possano dimostrarsi un modello da perseguire o se la buona retorica presentata in tali politiche non si traduca altrettanto positivamente nella pratica. A supporto dell'analisi le politiche giapponesi verranno comparate con le misure introdotte dall'Unione Europea e dall'Italia.
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Doz, Marco. « Valutazione Agronomica di Ricino (Ricinus communis L.) e Cardo (Cynara cardunculus L.) per la Produzione di Biodiesel in Ambiente Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1019.

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Résumé :
Cynara cardunculus L. e Ricinus communis L. sono due colture perenni erbacee con un grande potenziale per la produzione di biodiesel. Allo scopo di incrementare le conoscenze sulla gestione agronomica di queste specie, coltivate a ciclo poliennale, come oleaginose per biodiesel in ambiente Mediterraneo, sono state condotte quattro prove sperimentali nella Sicilia Sud-Orientale. Sono stati studiati l effetto della riduzione degli input agronomici, la risposta alla raccolta meccanica previa taglio della parte aerea a 50 cm dal suolo e il confronto fra tre genotipi nel ricino; il confronto fra 18 genotipi e l effetto sulla produttività della differente densità di impianto nel cardo. I risultati ottenuti hanno evidenziato nel ricino la capacità di produrre 1500 kg ha-1 in regime di bassi input agronomici e la compatibilità a tecniche di raccolta meccanica con taglio della parte aerea, senza venire influenzato significativamente nella capacità produttiva degli anni successivi. Di rilievo il comportamento produttivo del genotipo Brasile che ha superato i 2000 kg ha-1 di biodiesel prodotto. Nel cardo si è osservata una maggiore produttività associata ai più alti livelli di densità di impianto iniziale (300 kg ha-1 con 8 piante m-2); due genotipi, S16 ed S14 hanno fornito i maggiori livelli produttivi in biodiesel ed in biomassa secca. Questi studi confermano l alto potenziale di queste due colture perenni per la produzione di biodiesel e suggeriscono l esigenza di nuove ricerche volte a ottimizzarne ulteriormente la gestione agronomica.
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CAMMILLERI, Gaetano. « ANISAKIS SPP. COME POSSIBILE RISCHIO PER I CONSUMATORI DI PESCE DEL MEDITERRANEO : OTTIMIZZAZIONE DI PROCEDURE ISPETTIVE E BIOMOLECOLARI DI PREVENZIONE ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1238969.

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Résumé :
La mia tesi di dottorato ha avuto lo scopo di indagare sul possibile rischio per i consumatori del Mediterraneo relativo alla presenza di larve di Anisakis spp. in prodotti della pesca della zona FAO 37, ed adottare procedure di prevenzione basate tecniche ispettive e lo sviluppo di metodiche molecolari. L’attività di dottorato è stata suddivisa in 3 work packages. Durante il primo work package ho analizzato 1104 campioni di pesce appartenenti a 5 specie provenienti da mercati ittici della Sicilia per la rilevazione, mediante esami ispettivi (ispezione visiva e digestione cloro-peptica modificata) di nematodi appartenenti al genere Anisakis e la loro successiva identificazione mediante metodi molecolari. Le analisi ispettive preliminari hanno rivelato la presenza di 2459 larve di Anisakis spp. I campioni di pesce esaminati hanno mostrato differenti valori di prevalenza di infestazione, con un massimo del 100% nei campioni di Lepidopus caudatus ed un minimo del 4,5% nei campioni di Sardina pilchardus. Circa l’80% delle larve esaminate attraverso metodo PCR-RFLP (Restriction Fragment Length Polymorphism) appartenevano alla specie Anisakis pegreffii. Successivamente, è stato analizzato il trend stagionale di infestazione di Anisakis nei campioni esaminati. I risultati hanno mostrato una marcata relazione con gli aspetti ecologici delle specie di pesce esaminati. I dati ottenuti in questo work package si rivelano utili per una possibile pianificazione stagionale dell’attività di pesca al fine di ridurre possibili rischi ai consumatori legati alla presenza di Anisakis spp. Nel secondo work package, ho valutato la possibile presenza di larve di Anisakis spp. i campioni di pesci d’acquacoltura. In particolare ho analizzato 151 campioni di spigola (Dicentrarchus labrax L.), provenienti da mercati ittici della Sicilia, per la ricerca di larve di Anisakis spp. I campioni sono stati analizzati attraverso ispezione visiva e digestione cloro-peptica modificata. Le indagini hanno rilevato la presenza di due larve di Anisakis spp. nei visceri di un solo campione di spigola proveniente da acquacoltura greca (FAO 37.3), determinando una prevalenza di infestazione totale del 0,7%. Le due larve sono state identificate molecolarmente come Anisakis pegreffii. I risultati ottenuti rivelano in primo report sulla presenza di parassiti Anisakis spp. in pesci di allevamento del Mediterraneo, confermando comunque un basso rischio d’esposizione ad Anisakis per questi prodotti. Nel work package finale ho ottimizzato e validato un sistema commerciale basato sul metodo LAMP (Loop-Mediated Isothermal Amplification) per la determinazione rapida e sensibile della presenza di DNA di Anisakis spp. in prodotti della pesca trasformati. Sono stati utilizzati campioni infestati sperimentalmente da DNA e larve di Anisakidae e Raphidascarididae per testare la specificità e sensibilità del metodo. Il processo di validazione ha determinato una positività per tutti i campioni infestati con Anisakis spp., mostrando valori di sensibilità pari al 100%. Il test di specificità non ha determinato alcun segnale di amplificazione per altri parassiti Anisakidi e Raphidascarididi e per campioni non infestati artificialmente. Il limite di rivelabilità del metodo (LOD) ottenuto si è rivelato 100 volte inferiore del metodo di Real-Time PCR usato come confronto. I risultati ottenuti si riferiscono al primo studio sull’applicazione del metodo LAMP per la ricerca di Anisakis spp. nei prodotti della pesca trasformati. Il metodo ottimizzato e validato si rivela un economico ed affidabile strumento di autocontrollo nel prevenire la possibile presenza di allergeni Anisakis-correlati nei prodotti della pesca trasformati, utile alla salvaguardia dei consumatori sensibili.
My PhD thesis aimed to investigate the possible risks to Mediterranean consumers related to the presence of Anisakis spp. in fish and fish products of the FAO Zone 37 and adopt prevention procedures based on inspection and molecular techniques. The PhD activity was divided into 3 work packages. In the first work package, I analysed 1104 fish samples belonging to 5 species from markets of Sicily (Southern Italy) for the detection of Anisakis spp. nematodes by visual inspection and a modified chloro-peptic digestion, and their identification by molecular methods. The preliminary analysis of the fish samples showed the presence of 2459 larvae. All the fish species examined showed different prevalence of infestation, with a maximum of 100% in Lepidopus caudatus and a minimum of 4.5% in Sardina pilchardus. About 80% of the larvae examined by PCR-RFLP (Restriction Fragment Length Polymorphism) analysis belonged to Anisakis pegreffii species. The seasonal infestation trend of Anisakis was evaluated in all the fish samples examined. The results of the seasonal infestation trend showed a marked connection with the ecological aspects of the fish species examined. The results of this work package could be useful to plan a seasonal fishing strategy aimed at reducing the health risks of consumers related to Anisakis. In the second work package, I assessed the possible presence of Anisakis spp. larvae in aquaculture fish samples. In particular, I examined 151 Dicentrarchus labrax L. samples from farms and fish markets of Sicily (Southern Italy) for Anisakis larvae detection. All the samples were examined by visual inspection and modified chloro-peptic digestion. Two nematode larvae were found in the viscera of only one Dicentrarchus labrax L. sample from a farm located in Greece (FAO 37.3), giving a total prevalence of infestation of 0.7%. The larvae were molecularly identified as Anisakis pegreffii. This is the first report on the presence of Anisakis parasites in farmed Dicentrarchus labrax of Mediterranean Sea, suggesting that the risk of exposure to Anisakis spp. in farmed fish remains very low. In the third work package, I optimized and validated a commercial system based on Loop-Mediated Isothermal Amplification (LAMP) technique for the sensitive and rapid detection of Anisakis spp. DNA in processed fish products. Processed fish samples experimentally infected with Anisakis spp. larvae and DNA were used for specificity and sensitivity tests. The validation of the LAMP assay gave positive amplification for all the processed fish samples artificially contaminated with Anisakis spp., giving sensitivity values equal to 100%. The specificity tests provided no amplification for other Anisakidae and Raphidascarididae genera and uninfected samples. The limit of detection (LOD) of the LAMP assay proposed was 102 times lower than the real-time PCR method used for comparison purposes. To the best of my knowledge, this is the first report regarding the application of the LAMP assay for the detection of Anisakis spp. in processed fish products. The LAMP assay optimized and validated could be a reliable and convenient tool for the rapid detection of Anisakis DNA in processed fish products, useful in preventing the possible presence of Anisakis-related allergens and safeguarding the health of sensitive consumers.
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Manuele, Doriana. « Oltre i confini nuovi muri. Quale ruolo per l'Europa ? » Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/352.

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Negli ultimi vent'anni, l'avvento della globalizzazione ha prodotto una serie di dinamiche che, comprimendo (e percio' alterando) profondamente la percezione delle coordinate spazio-temporali, hanno indotto una serie mutamenti radicali sia a livello dell'esperienza soggettiva degli individui, che nelle relazioni interstatali. Nell'epoca dei flussi globali e delle reti a-spaziali dilutrici dei confini, in un periodo storico di crollo dei sistemi tradizionali di produzione e di affermazione di altri nel segno della parcellizzazione, la territorialita' perde quella potestas fondativa su cui un tempo si declinava la grammatica dell'appartenenza o dell'esclusione, che oggi non costituisce piu' il paradigma centrale del concetto di nazionalita'. Il carattere fluido che sarebbe proprio dello spazio contemporaneo si dissolve, pero', ad uno sguardo piu' ravvicinato. Uno dei risultati piu' immediati dei movimenti e delle interconnessioni globali consiste, infatti, in una proliferazione di confini, sistemi di sicurezza, frontiere fisiche e virtuali, e nel loro prismatico scomporsi e ricomporsi. Alla negazione dei confini, in quanto riferimenti geo-politici, corrisponde, pertanto, una loro concomitante reificazione, che fa di essi il luogo materiale e simbolico delle tensioni politiche, sociali ed economiche che, a cavallo tra spinte contrapposte, percorrono la società à à  'contemporanea. In un momento storico in cui le complicate dinamiche dell'eta' globale collocano l'Europa dinnanzi alla necessita'di portare a compimento il proprio processo di istituzionalizzazione, la questione dei confini pone in essere un'incognita sulla cui problematicita' deve necessariamente confrontarsi anche il potere costituente dell'Unione Europea, in vista di una loro consapevole riorganizzazione materiale e/o culturale. Mentre, in effetti, le frontiere materiali dell'Europa sembrano cadere progressivamente sulla spinta dell'incalzante erosione dello Stato-nazione, poderose differenziazioni mentali e fisiche in termini di Noi e Loro vanno, invece, ambiguamente affermandosi, alimentate da nuove esclusioni, marginalita' e diseguaglianze. Questo lavoro intende, pertanto, porre in evidenza la storia ed il ruolo dei confini europei, analizzando i processi e le dinamiche che hanno condotto alla loro attuale ridefinizione, e valutando, altresi', la portata e le implicazioni dei cambiamenti in atto nella nuova architettura spaziale europea.
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Monaco, Clara. « Co-costruzione di un sistema d informazione di indicatori di sostenibilità e qualità ibridi, per la valorizzazione della piccola pesca artigianale del Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3969.

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Résumé :
La piccola pesca artigianale rappresenta un ampia porzione del settore della pesca nel Mar Mediterraneo. Da circa un decennio, questa categoria di pesca attraversa su più fronti una crisi che, senza opportuni interventi di gestione, minaccia la sopravvivenza delle comunità costiere dipendenti dall attività di pesca. Lo sviluppo della piccola pesca artigianale, attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti, sembra poter donare un apporto positivo all intero settore della pesca, giocando un ruolo fondamentale nella rivalutazione delle zone costiere e per lo sviluppo dei mercati regionali. Al fine d intraprendere un percorso orientato alla qualità, questo studio punta allo sviluppo di un sistema d informazione adattato alla piccola pesca artigianale, composto da indicatori che giovino da supporto per la valutazione della sostenibilità delle sue flotte dai punti di vista economico, sociale, ambientale e della governance. A questo scopo, è stata avviata un indagine nell area costiera della Sicilia orientale, dove, attraverso un Approccio sistema (Lavaud, 2013) di tipo partecipativo che ha visto coinvolti i vari stakeholder della filiera ittica locale, e l adattamento del metodo Principi-Criteri-Indicatori (PCI) (Rey Valette et al., 2008), sono stati selezionati i principi, i criteri e gli indicatori utili per la stima della sostenibilità e della qualità di vari fattori caratterizzanti la piccola pesca artigianale. Il sistema d informazione così sviluppato, è capace di guidare l eventuale processo di labeling di un prodotto ittico, proveniente dalla pratica di un mestiere convenuto come piccola pesca artigianale, da riconoscere come di qualità e sostenibile. La ricerca ha richiesto un attenta indagine preliminare sulle marinerie presenti nel territorio oggetto di studio e ha sollevato molteplici problematiche che accomunano le differenti flotte artigianali del Mediterraneo, tra cui, in primo luogo, la mancanza di una definizione comune ufficiale per la categoria della piccola pesca artigianale.
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MONTALTO, Valeria. « Modelli meccanicistici biofisici e bioenergetici DEB per la predizione della nicchia ecologica dei sospensivori bentonici in Mediterraneo in un contesto di climate change ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90648.

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I modelli meccanicistici basati sull’analisi dei tratti funzionali comportamentali (e.g. preferenze alimentari), fisiologici (e.g. vulnerabilità alla temperatura) e morfologici (e.g. forma e colore) che concorrono nell’ottimizzazione dell’incoming energetico del singolo organismo sono una soluzione pratica per fornire previsioni accurate sull’abbondanza degli organismi di una specie in un mondo in continuo cambiamento (Araujo & Rahbek 2006). Tale approccio è definito come ecomeccanica e ha rappresentato la base sulla quale costruire questo progetto di tesi. L’integrazione dei più recenti modelli biofisici e bioenergetici ha permesso di evidenziare tanto le strategie di gestione ed allocazione energetica quanto i limiti di tolleranza termica di alcune tra le specie di mitili di maggiore rilevanza ecologica a livello globale, ovvero la specie asiatica Septifer virgatus, l’invasivo in Mediterraneo Brachidontes pharaonis, l’autoctono Mytilaster minimus ed i congenerici Mytilus galloprovincialis e M. californianus. Tale approccio ha permesso di quantificare i potenziali effetti associati alla variazione termica, così come predetta dallo scenario di emissione A1B (IPCC 2007), sulle performance di accrescimento e sulla fitness delle tre specie di bivalvi presenti nel bacino del Mediterraneo (B. pharaonis, M. minimus e M. galloprovincialis). Dall’analisi dei risultati ottenuti, è emerso che ciascuna specie mostra strategie di gestione energetica e curve di tolleranza termica che sembrano coincidere con i loro attuali range di distribuzione geografica. Le simulazioni A1B suggeriscono che la sola variazione dovuta all’incremento della temperatura può non essere sufficiente a generare impatti significativi sulle risposte funzionali ecologiche di questi organismi tali da fare ipotizzare alterazioni nelle dinamiche di popolazione entro la porzione fondamentale della nicchia ecologica ossia quella che è potenzialmente occupabile anche in un contesto di cambiamenti climatici. L’approccio meccanicistico utilizzato in questa tesi, si è rivelato uno degli strumenti attualmente più adeguati nel catturare le differenze a grana fine nei processi metabolici attraverso l’intero ciclo vitale delle specie come funzione esplicita della temperatura corporea e della disponibilità di cibo. Tale approccio può facilitare la promozione di nuove prospettive sull’uso dei modelli di distribuzione delle specie finalizzate all’individuazione della nicchia fondamentale in un ambito non solo ecologico ma anche nel campo della gestione, della conservazione e negli studi degli effetti economici del global climate change. Essi permettono infatti di integrare tutte le informazioni in modo altamente razionale ed ordinato in modo da facilitare il processo ecologico predittivo; in assenza di un approccio meccanicistico infatti ‘... as an alternative, without them, all we can do is guess...’ (ad litteram Donald De Angelis in Pennisi 2012).
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Ferraro, Francesca. « "Lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia fondamento per una democrazia europea oltre lo Stato?" Sicurezza Diritti umani e Sovranità "condivisa" nell'Unione europea ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/597.

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Résumé :
2010 - 2011
Questa ricerca è strutturata in tre parti distinte: - La Prima Parte affronta la questione chiave dei: “Mutamenti nel rapporto fra territorio e spazio nell’Europa moderna”. Un nodo teorico senza il quale non si riuscirebbe a comprendere il tentativo di costruzione di uno "spazio giuridico comune" dell’ Unione europa attuale che si deve misurare con la presenza di territori nazionali con una loro specificità geografica, storica, politica e giuridica, che ancora forniscono senso di appartenenza. Da qui' la dialettica fra territorio e spazio che mantiene e, anzi, acuisce la sua centralità come emerge dal processo costituente dell'Unione europea e in parallelo dall'esperienza derivante da sessant'anni di giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo. Anche da questo punto di vista, il processo di costruzione dell’Europa è intimamente dialettico, muovendo essenzialmente dalle realtà statali per intravedere la via travagliata che conduce oltre di esse: il rapporto fra Stato e territorio ha segnato la storia dello Stato e della dottrina ad esso relativa. Lo spazio comune europeo si inserisce come elemento necessario e critico di analisi. -La Seconda Parte è dedicata a: “Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia alla luce dei trattati dell'Unione europea”. E’ una parte necessariamente più "specialistica", che entra in un campo storico-giuridico, provando a descrivere il funzionamento dello spazio comune dell'Unione europea posto in relazione con l’insieme delle innovazioni istituzionali in cui è inserito e, quindi, cercando anche di analizzare i mutamenti morfologici in termini di sovranità e legittimazione che ne derivano. Diviene, dunque, centrale, la legittimazione attraverso i diritti, attraverso la novità del carattere vincolante della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” e il principio di cittadinanza. -La Terza Parte si concentra su: “La legittimazione dello spazio multilaterale dell'Unione europea” e prova ad aprire lo sguardo sul rapporto fra l’Europa dello "spazio comune" e gli spazi globali, su cui tutte le entità, statali e non-statali, oggi si relazionano. In questo spazio comune, il tema della democrazia e della sovranità si trovano intimamente interconnessi. La questione centrale per sviluppare questa analisi è: quale contributo può dare l’Europa (l'Unione europea) della “sovranità condivisa” in uno spazio oltre gli Stati nazionali per la legittimazione di una visione multilaterale della governance globale. [a cura dell'autore]
X n.s.
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Borinato, Eleonora. « Nemici per la pelle : l'Unione Europea e la Russia di Putin tra collaborazione e conflitto ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23997/.

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Résumé :
L’elaborato descrive l’evolversi della convivenza tra Russia e Unione Europea durante il ventennio di Putin. Si tratta di un periodo particolarmente interessante dal punto di vista delle relazioni fra Mosca e Bruxelles, in quanto si è assistito alla nascita di una collaborazione più solida rispetto al passato, grazie alla firma di numerosi accordi di collaborazione, ma anche all’emergere di una costante tensione, che ha compromesso tale convivenza, creando una nuova cortina di ferro che porta a chiedersi quale sia il futuro delle relazioni tra Russia e UE.
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Parmeggiani, Laura. « La censura sovietica e la letteratura per l’infanzia in traduzione : il caso Tolkien ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
In questa tesi si vuole analizzare il rifiuto da parte della censura sovietica del romanzo "Lo Hobbit" di J. R. R. Tolkien, delineando il particolare cursus attraverso il sistema totalitario a cui l'opera sarebbe dovuta essere sottiposta in quanto testo straniero dedicato a una fascia di pubblico delicata quale quella dell'infanzia. Nel fare ciò, delineo i processi di funzionamento del sistema censorio sovietico, spiego le particolarità del trattamento della letteratura straniera in traduzione e la letteratura per l'infanzia e avanzo ipotesi sulle tematiche sensibili che possano aver attirato l'attenzione della censura su questo testo. In ultima istanza analizzo l'impatto che il romanzo ha avuto sul lettore sovietico nel periodo storico in cui passò finalmente il controllo censoriale.
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KAISER, ELENA. « LIMITAZIONI E DEROGHE ALLA TUTELA DEI DATI PERSONALI PER RAGIONIDI SICUREZZA NAZIONALE ED ESIGENZE DI LAW ENFORCEMENT NELDIRITTO INTERNAZIONALE E NEL DIRITTO DELL¿UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/612883.

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Résumé :
The Ph.D. project aimed to analyze the right to privacy in light of the recent restrictions and derogations put in place in international and European law, particularly in response to the terrorist attacks that occurred on 11th September, 2001. In this context, tensions peaked in 2013 when former NSA employee, Edward Snowden, denounced mass surveillance programs put in place by the American government. These programs, made also possible by the collaboration of the most important American internet service providers, aimed to monitor American citizens and not. Undeniably, in 2013 the international community gained greater awareness of the potential risks connected to the indiscriminate collection of personal information by the National Security and law enforcement authorities. In fact, there are still many States that consider mass surveillance an effective tool in protecting national security and preventing terrorist attacks. However, these measures simultaneously contain considerable risks for citizens' rights, due to either the frequent lack of adequate jurisdictional control at a national level or the indiscriminate nature of the data collected. Despite the importance of the right to privacy, there is still a lack of adequate legislation in this matter. This is especially evident at the international level. Notably, Article 12 of the Universal Declaration of Human Rights and Article 17 of the International Covenant on Civil and Political Rights both fail to explicitly provide for the protection of personal data. Furthermore, there is no mention of this right in article 8 ECHR. The legal deficiencies, mainly caused by the lack of adequate technical knowledge on the matter during the period that these conventions were drafted and ratified, have been partially compensated for by the development in case-law put in place by the European Court of Human Rights, beginning with the Klass and others v. Germany sentence until the more recent Big Brother Watch and others v. United Kingdom. In particular, according to the judges of Strasbourg, any limitation must be provided for by law, pursuing a legitimate aim, is necessary in a democratic society and respectful of the principle of proportionality. From a legislative point of view, the situation seems to be consistently more favorable in the European context where the right to privacy has become a fundamental right, according to Article 8 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and Article 16 TFEU. In the final part of the project have been also identified and analyzed other significant unresolved issues in the context of the right to privacy, regarding in particular corporate responsibility for illegitimate transmission of personal data to National Security and law enforcement authorities, which violates international standards protecting human rights, and possible extraterritorial exercise of jurisdiction by monitoring bodies.
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De, Capitani Elisa. « Dalla linea al cerchio : traduzione dall'inglese all'italiano della guida all'economia circolare della Banca europea per gli investimenti ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19562/.

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Résumé :
Oggetto di questa tesi è la traduzione dall'inglese all'italiano della guida all'economia circolare pubblicata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) a gennaio 2019. Lo scopo della guida è promuovere la conoscenza dell’economia circolare e illustrare come la BEI intende sostenere la transizione verso questo nuovo modello economico. Dopo una sezione dedicata all'economia circolare e ai relativi progetti già finanziati dalla BEI, nel documento vengono infatti presentati gli strumenti di finanziamento mirati e le condizioni necessarie per poterne usufruire. Inoltre, il documento si inserisce nel quadro delle politiche UE sull'economia circolare. L'elaborato si compone di sei capitoli. Il primo contiene una presentazione dell'istituzione autrice e una panoramica sull'economia circolare. Il secondo capitolo fornisce un inquadramento teorico dei linguaggi specialistici e della traduzione specializzata in ambito economico-finanziario, nelle istituzioni europee e nella BEI in particolare. Il terzo capitolo presenta un'analisi del testo di partenza focalizzata sulle caratteristiche testuali, sintattiche e lessicali. Nel quarto capitolo vengono descritte le risorse create e individuate come supporto alla traduzione, tra cui i corpora ad hoc e le risorse utilizzate durante il tirocinio svolto presso la DG Traduzione della Commissione europea. Il quinto capitolo ospita il testo di partenza e la traduzione in italiano, mentre l'ultimo capitolo contiene il commento alla traduzione, in cui vengono discusse le problematiche incontrate nel processo traduttivo e le strategie adottate per risolverle.
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MARISALDI, LUCA. « La biologia riproduttiva del pesce spada xiphias gladius e del tonno rosso atlantico thunnus thynnus nel mar mediterraneo : basi per una gestione sostenibile della pesca ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/290113.

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Résumé :
Indagare la biologia riproduttiva e l'evoluzione contribuisce a definire un modello concettuale in grado di spiegare i processi che hanno permesso il successo di qualsiasi specie. L'emergere di caratteristiche anatomiche, di sviluppo e fisiologiche innovative che comportano un vantaggio selettivo è infatti strettamente legato al successo della strategia riproduttiva perché questo favorisce la sopravvivenza della specie. Inoltre, al giorno d'oggi, la comprensione delle strategie riproduttive è una chiave per un uso sostenibile delle risorse biologiche e per rispettare il principio di equità intergenerazionale, che consiste nel preservare le risorse naturali e l'ambiente a beneficio delle generazioni future. Gli obiettivi generali della presente tesi di dottorato erano 1) indagare la biologia riproduttiva del pesce spada Xiphias gladius e del tonno rosso atlantico Thunnus thynnus nel Mar Mediterraneo nel contesto della gestione della pesca e 2) far luce sull'evoluzione di alcune caratteristiche anatomiche, comportamentali e fisiologiche peculiari delle due specie. Gli obiettivi dettagliati sono forniti per ogni capitolo come segue 1) Assegnazione della maturità basata su criteri macroscopici validati dall'istologia: affrontare il declino dello stock di pesce spada del Mediterraneo (Xiphias gladius) - Obiettivi: i) migliorare la conoscenza della riproduzione del pesce spada nel Mediterraneo centrale e occidentale in termini di descrizione istologica degli stadi ovarici, tempi di riproduzione e dimensioni alla prima maturità (L50) ii) evidenziare l'importanza dell'indice gonadico (GI) come utile indicatore macroscopico attraverso la sua calibrazione con l'approccio istologico e la definizione di una soglia GI per discriminare le femmine sessualmente immature da quelle mature 2) Un approccio di assemblaggio de novo del trascrittoma chiarisce la dinamica della maturazione ovarica nel pesce spada (Xiphias gladius) - Obiettivi: i) elucidare i processi molecolari che guidano la maturazione ovarica ii) identificare i principali geni del pathway molecolare della steroidogenesi e disegnare una via ad-hoc per la sintesi e l'endocitosi della vitellogenina integrata con i risultati di espressione genica iii) caratterizzare un candidato recettore della vitellogenina iv) rendere i risultati liberamente disponibili attraverso un portale online dedicato 3) Quando il calore fa la differenza: il trascrittoma del tessuto termogenico del pesce spada Xiphias gladius - Obiettivi: i) fornire un toolbox molecolare per comprendere l'evoluzione dell'endotermia regionale nel pesce spada ii) espandere i risultati specie-specifici verso una più ampia esplorazione dell'evoluzione dell'endotermia nei vertebrati iii) contribuire alla conoscenza del tessuto termogenico a livello istologico 4) Assemblaggio de novo del trascrittoma, annotazione funzionale e caratterizzazione dello stadio larvale del tonno rosso atlantico (Thunnus thynnus) - Obiettivi: i) fornire alla comunità scientifica che attualmente lavora sull'allevamento larvale un trascrittoma pronto all'uso e annotato rappresentativo dello stadio larvale ii) identificare i pathways molecolari alla base degli alti tassi di crescita larvale attraverso un approccio comparativo con altre specie di pesci iii) individuare le famiglie di proteine in espansione iv) esplorare le funzioni biologiche associate ai trascritti che hanno un bias di utilizzo dei codoni più elevato 5) Un confronto del potenziale riproduttivo in femmine giovani e vecchie: un caso di studio sul tonno rosso atlantico nel Mar Mediterraneo - Obiettivi: i) chiarire il potenziale riproduttivo di vecchie e giovani femmine nel Mar Mediterraneo ii) caratterizzare l'espressione di mir-202 in giovani e vecchie femmine e tra periodi riproduttivi e non riproduttivi iii) identificare la localizzazione ovarica di mir-202 in ovari vitellogenici
Investigating the reproductive biology and the evolution contributes to define a conceptual model able to explain the processes that allowed any species to succeed. The emergence of innovative anatomical, developmental and physiological features which entail a selective advantage is indeed tightly linked to the success of the reproductive strategy because this favours the species to survive. Furthermore, nowadays, understanding the reproductive strategies is a key for a sustainable use of the biological resources and to respect the principle of intergenerational equity, which consists in the preservation of natural resources and the environment for the benefit of future generations. The overall objectives of the present doctoral dissertation were 1) to investigate the reproductive biology of the swordfish Xiphias gladius and the Atlantic bluefin tuna Thunnus thynnus in the Mediterranean Sea in the context of the fishery management and 2) to shed light onto the evolution of some peculiar anatomical, behavioral and physiological features of the two species. The detailed objectives are provided for each chapter as follows 1) Maturity assignment based on histology-validated macroscopic criteria: tackling the stock decline of the Mediterranean swordfish (Xiphias gladius) • Aims: i) improving the knowledge of the swordfish reproduction in the central and western Mediterranean in terms of histological description of the ovarian stages, reproductive timing and size at first maturity (L50) ii) highlight the importance of the gonadic index (GI) as useful macroscopic indicator through its calibration with the histological approach and the definition of a GI threshold to discriminate sexually immature from mature females 2) A de novo transcriptome assembly approach elucidates the dynamics of ovarian maturation in the swordfish (Xiphias gladius) • Aims: i) elucidating the molecular processes driving the ovarian maturation ii) identifying the main genes of the molecular pathway of steroidogenesis and draw an ad-hoc pathway for the vitellogenin synthesis and uptake integrated with gene expression results iii) characterizing a candidate vitellogenin receptor iv) making the results freely available through a dedicated online portal 3) Some like it hot: the heater tissue transcriptome of the swordfish Xiphias gladius • Aims: i) providing a molecular toolbox to understand the evolution of the regional endothermy in the swordfish ii) expanding the species-specific findings towards the broader exploration of the evolution of endothermy in vertebrates iii) contributing to the knowledge on the heater tissue at a histological level 4) De novo transcriptome assembly, functional annotation and characterization of the Atlantic bluefin tuna (Thunnus thynnus) larval stage • Aims: i) providing the scientific community currently working on the larval rearing with a ready-to-use and annotated transcriptome representative of the larval stage ii) identifying the molecular pathways underlying the high larval growth rates through a comparative approach with other fish species iii) detecting the expanding protein families iv) exploring the biological functions associated with transcripts having higher codon usage bias 5) A comparison of reproductive potential in young and old females: a case study on the Atlantic bluefin tuna in the Mediterranean Sea • Aims: i) Elucidating the reproductive potential of old and young females in the Mediterranean Sea ii) characterizing the expression of mir-202 in young and old females and between reproductive and non-reproductive periods iii) identifying the mir-202 ovarian localization in vitellogenic ovaries
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LA, MALFA RIBOLLA Gabriele. « La responsabilità dello Stato per violazione del diritto dell'Unione europea ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91038.

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Résumé :
La tesi, inerente gli sviluppi della giurisprudenza Francovich in Europa e nei singoli Stati membri dell'Unione europea, illustra, sullo sfondo del rapporto fra sovranità e responsabilità civile dello Stato, alcune specifiche questioni: se e quanto vadano ridefiniti i limiti dell’autonomia procedurale tradizionalmente riconosciuta a ciascuno degli Stati membri dell’Unione europea; se la responsabilità abbia natura contrattuale o extra-contrattuale, soggettiva o oggettiva, e se di alternativa all’illecito, in punto di fonte dell’obbligazione, possa parlarsi, ad esempio con riferimento all’ingiustificato arricchimento; quali indicazioni operative provengano da alcuni casi nazionali dei singoli Paesi membri; se sia necessario rideterminare il fondamento teorico dell’istituto e se, correlativamente, vadano coltivate le prospettive di un parallelismo con un illecito civile interno, per violazione della Costituzione.
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Giardino, Daniele. « Studio geochimico ed isotopico di bioindicatori marini in siti archeologici : un nuovo strumento per la ricostruzione della variabilità climatica naturale e dell'effetto antropico nel bacino del Mar Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426870.

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Résumé :
The purpose of this research was to identify and calibrate new palaeoclimate and palaeoenvironmental proxies based on edible molluscs (Mytilus galloprovincialis, Spondylus sp., Venus verrucosa) collected in sites where detailed historical series of environmental parameters (temperature, salinity and pH) are available (Marine reserve of Miramare, Columbretes Islands). Several analyses (OM, SEM, XRD, LA-ICP-MS, Stable Isotopes) were performed on the bivalve samples for microstructural, mineralogical and geochemical characterization. Analytical results were interpreted and correlated with time series of environmental parameters for the calibration of the geochemical signals and compared with published data of the same species.
Lo scopo di questa ricerca è stato identificare e calibrare nuovi proxies paleoclimatici e paleoambientali basati su molluschi commestibili (Mytilus galloprovincialis, Spondylus sp., Venus verrucosa) campionati in siti dove sono presenti serie storiche di dettaglio di parametri ambientali (temperatura, salinità e pH) come le Riserve Marine di Miramare e delle Isole Columbretes. Sono state effettuate diverse serie di analisi (OM, SEM, XRD, LA-ICP-MS, Isotopi stabili) sui gusci di questi bivalvi per averene una caratterizzazione microstrutturale, mineralogica e geochimica. I risultati ottenuti sono stati interpretati e correati con le serie storiche dei parametri ambientali a nostra disposizione e comparati con quelli ottenuti sulle stesse specie presenti in letteratura
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Rava, Andrea. « Analisi di Sensitività Globale (GSA) del modello di erosione del suolo RUSLE per il territorio dell’U.E ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Il Joint Research Center (JRC) utilizza il modello Revised Universal Soil Loss Equation (RUSLE) per stimare il potenziale di erosione idrica nell’UE, utilizzando i dati spaziali raccolti dallo European Soil Data Center (ESDAC). L’analisi di sensitività è uno strumento utilizzato per valutare la robustezza del modello e per definire le priorità dei fattori. Dipende dall’estensione dello spazio dei parametri analizzato e, in particolare per modelli non lineari e non additivi come RUSLE è preferibile utilizzare il metodo della varianza. Infatti, l’obiettivo dello studio era: (a) verificare la robustezza di RUSLE nello spazio dei parametri dell'UE, (b) definire i fattori più rilevanti su cui focalizzare l'attenzione (valutazione delle politiche), (c) valutare l'interazione tra questi fattori e (d) aggiornare le mappe dei fattori RUSLE sul territorio dell’UE. I dati spaziali forniti da ESDAC per ciascun fattore RUSLE sono stati analizzati per definire la loro distribuzione di probabilità. Successivamente, lo spazio dei parametri è stato campionato nella sua interezza ed eseguito sull'intero dataset del modello. Infine, è stato utilizzato l'output del modello per: (a) tracciare il comportamento del modello in base ai cambiamenti nei singoli fattori, (b) calcolare l'indice di sensibilità della varianza al primo ordine, (c) calcolare l'ordine di sensibilità della varianza totale e (d) analizzare le interazioni rilevanti tra fattori. I risultati mostrano che il fattore di gestione della copertura C ha la maggiore influenza sulle stime dell'erosione, seguite dal fattore di erosività delle precipitazioni R e il fattore aggiornato di erodibilità del suolo Kst, che rappresentano rispettivamente ~ 0,60, ~ 0,17 e ~ 0,04 della varianza delle stime di erosione. L'analisi degli effetti totali mostra che R, Kst, fattore topografico LS e C interagiscono tutti tra loro. Il fattore delle pratiche antierosive P sembra poco rilevante sulla scala dell’UE.
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GIANNOTTE, ROBERTA PATRIZIA. « Giurisprudenza della Corte di Giustizia e Amministrazione nazionale : poteri, doveri e spunti per un’analisi comparata ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266830.

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Résumé :
Nowadays, a huge judicial phenomenon involves European Countries: the crisis of law. In particular, written law, as acts and regulaments, are losing importance, while case law and jugdements are enhancing their influence. Most of times, the domestic law of European countries is influnced by E.U. Court of Justice’s judgements. The European Court of Justice is very different from other courts, both domestic and international. Her original main role focused on uniform intepretation of European law. This function may be related just to intepretation of rules. But, sometimes, the Court also create rules and principles, that became self-executive in Member States. The Court of Justice, also, organised a “nomofilachia network” (as some Authors used to say), in which national courts and Public Administration provide to guarantee the uniform intepretation and application of E.U. case law. Referring to Public Administrations, three types of competences can be clearly seen: the administrative re-examination of an anti-comunitarian decision, the positive execution of European judgements (that, many times, provide to extend citizens’ rights), the competence that involve the principle of precaution. The question is: has the European Court of Justice an administrative role? Is her function internal or only international? The thesis is completed by a brief comparate analysis about Court of Justice’s role in a common law Country and a civil law Country: United Kingdom and Spain.
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Capuano, Angelo. « Eurocomunismo e fattore k ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1371.

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Résumé :
Questo lavoro ha come oggetto la ricostruzione delle dinamiche del processo che portò i maggiori partiti comunisti dell'Europa occidentale, durante gli anni Settanta, ad assumere un ruolo di rilievo nel dibattito politico internazionale. Attraverso un'ampia ricerca documentale e archivistica, ho tentato di ricostruire il processo che mutò la prospettiva della compatibilità delle istituzioni democratiche con l'apparato ideologico marxista-leninista. Gli aspetti problematici che l'avanzata delle forze politiche comuniste in Europa occidentale aveva fatto emergere, portarono all'elaborazione di due neologismi, che pur non essendo stati coniati da parte marxista, entrarono a far parte del lessico politico. Il termine eurocomunismo, in particolare, si riferisce alla revisione politico-ideologica che i maggiori partiti comunisti intrapresero per risolvere il dilemma della loro presenza all'interno del blocco politico-militare atlantico. Il termine fattore K, invece, riflette questo dilemma nella sua dimensione interna: l'impossibilità di una democrazia dell'alternanza. Infatti,dovunque nell'Europa occidentale un potente partito comunista prevaleva su ogni altra opposizione, il ricambio di governo risultava impossibile. Le ricerche sono state svolte in parte presso il National Archives and Records Administration di College Park (MD, USA) e in parte attingendo on line a documenti desecretati di recente per mezzo del Freedom of Information Act, contenuti nei database del National Security Archive della George Washington University. Sono stati consultati più di cinquecento cablogrammi riferiti alla corrispondenza diplomatica sull'argomento, appartenenti alla serie archivistica Central Foreign Policy Files, che documentano il periodo che va dal 1973 al 1976. La selezione accurata dei documenti utilizzati ha permesso di analizzare la tematica oggetto di studio dalla prospettiva della maggiore potenza mondiale: il Governo degli Stati Uniti. Integrata da una bibliografia critica sull'argomento, la documentazione consultata restituisce un quadro coerente del socialismo in transizione.
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Mallol, i. Martínez Sandra. « Anàlisi dels descartaments efectuats per la flota d'arrossegament en el Golf de Lleó ». Doctoral thesis, Universitat de Girona, 2005. http://hdl.handle.net/10803/7654.

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Résumé :
La pesca d'arrossegament practicada al mar Mediterrani incideix sobre un rang batimètric molt ampli i afecta a nombrosos tipus de fons que presenten comunitats molt diversificades, on les espècies de peixos, crustacis, cefalòpodes, altres mol·luscs, equinoderms i d'altres macroorganismes epibentònics interaccionen entre si. D'aquí la importància de caracteritzar amb una aproximació multiespecífica els fons explotats, com la que aquí hem dut a terme, prenent en consideració no tan sols les espècies d'interès comercial sinó totes les espècies que conformen la comunitat.
Els objectius concrets d'aquesta tesi estan centrats en l'estudi qualitatiu i quantitatiu dels descartaments produïts per la pesca d'arrossegament que efectua la flota espanyola en la zona del Golf de Lleó, i en aspectes relacionats a millorar la selectivitat de les xarxes emprades canviant el disseny de la malla tradicional per malla quadrada.
El mostreig s'ha dut a terme a bord d'una embarcació d'arrossegament comercial, amb una freqüència setmanal, dins el període comprès entre març del 1998 i març del 2000. En total s'han analitzat 68 pesques. Totes les mostres estudiades provenen del primer vol del dia i s'han capturat a fondàries entre 50 i 500 metres.
De tot el volum capturat durant l'estudi s'han identificat un total de 307 espècies pertanyent a diversos grups taxonòmics. El grup taxonòmic majoritari és el dels peixos amb 133 espècies, seguit dels crustacis, els cefalòpodes, els equinoderms i finalment el grup d'altres invertebrats. L'espècie més capturada en nombre a la pesquera del Golf de Lleó ha estat la cervellina (Leptometra phalangium) i les més capturades en biomassa han estat la sardina (Sardina pilchardus) i el lluç mediterrani (Merluccius merluccius smiridus).
Pel total de la captura la fracció descartada en nombre d'individus representa el 71% mentre que la biomassa descartada és de l'ordre del 36%. La causa més important en quant a quantitat de rebuig produït és la que respon al compliment de la normativa vigent, ja sigui per les talles mínimes legals o per les captures acompanyants permeses. Els majors descartaments estacionals en termes d'abundància es donen a la primavera i l'estiu, coincidint amb l'època de reclutament de la majoria de les espècies explotades. En canvi, els descartaments estacionals en termes de biomassa són excepcionalment elevats a l'estiu i estan provocats per la captura massiva de sardina (S. pilchardus) durant aquesta època de l'any. El rebuig expressat tant en nombre com en pes disminueix en funció de l'estrat de fondària, essent la quantitat descartada major en l'estrat A (50-200 m) i menor en l'estrat C (>400 m).
S'ha comprovat que el disseny de malla quadrada aplicat al cóp de les xarxes d'arrossegament fa augmentar dràsticament, tant en nombre com en pes, el percentatge d'individus escapats, disminuint a la vegada la quantitat de descartament. També s'aconsegueix un augment de la mida de primera captura (L50) de totes les espècies excepte en la bruixa de quatre taques (Lepidorhombus boscii). A més es redueix l'impacte de la pesca sobre els estocs d'individus juvenils, sobretot d'espècies que presenten una secció de cos rodona com el lluç mediterrani (M. merluccius smiridus) i el verat (Scomber scombrus), disminuint així la sobrepesca de creixement i de reclutament al mateix temps que s'assegura i es millora la venda d'exemplars de mida legal.
Multispecies Mediterranean trawl fisheries are carried out in a wide range of depths and affect different bottoms and communities. The demersal resources distributed in the trawl fishing grounds off the south-western Gulf of Lions were studied.
The aim of this study is to evaluate qualitatively and quantitatively the amount of discards associated to demersal trawl fisheries in this area and to improve the selectivity of bottom trawl nets introducing square mesh codends.
A weekly sampling was conducted with a chartered commercial trawler (length 23 m; 600 HP) between march 1998 to march 2000. All the samples took place during daylight at depths ranging between 50 and 500 m.
A total of 68 hauls were analyzed and 307 species were identified. The main taxonomic group are fishes with 133 species followed by crustaceans, cephalopods, echinoderm and other invertebrates. Leptometra phalangium is the most abundant species in number of individuals and Sardina pilchardus and Merluccius merluccius smiridus are the most abundant in biomass.
From the total catch discards represented 71% in number of individuals and 36% in biomass. The main reason to discard is the compliance with current legislation in relation to minimum landing size and TAC's.
Seasonal discards were important in number of individuals during spring due to recruitment of some commercial species. In summer, large amounts of Sardina pilchardus were discarded due to legal regulations that established TAC's to small pelagic species.
Discards decreased with depth. We obtain majors discards in the continental shelf and less in the slope.
We realized that square mesh design in codends is better than diamond mesh design. The percentage of individuals and biomass escaped increase in square mesh codends and the fraction discarded decrease. The estimated fifty percent retention length (L50) and selection factors were higher for square mesh codends than diamond mesh codends in the most cases except for Lepidorhombus boscii. Also the L50 obtained with square mesh codends are very close to or coincide with the legal size for the majority of the species studied. This results may be explained by the different body shapes and behaviour of the individuals species. We have observed that square mesh codends contribute to reduce the impact of fisheries in immature and undersized individuals from the stock, especially in species with a round shape body like Merluccius merluccius smiridus and Scomber scombrus. Moreover, the square mesh codends assured that landings are made up of marketable lengths.
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DI, FELICE LORENA. « Qualità della sicurezza in Europa : la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione : studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.

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Résumé :
La ricerca approfondisce il rapporto tra qualità della sicurezza e qualità della formazione ai fini di realizzare uno spazio di sicurezza libertà e giustizia in Europa. Lo studio rivolge particolare attenzione alla formazione di polizia erogata in Europa dai differenti sistemi organizzativi che determinano l’accesso alla professione sviluppando un’analisi trasversale dei diversi Paesi da cui trarre gli elementi comuni attinenti al profilo di poliziotto. L’organizzazione delle forze di polizia negli Stati dell’Unione è risultata complessa e diversificata si è quindi impostato lo sviluppo della ricerca secondo la metodologia dello studio di caso, riferendosi a Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Quattro Paesi significativi e rappresentativi . Obiettivo specifico dell’ analisi è pervenire a un profilo professionale formativo comune che permetta l’elaborazione di un’azione finalizzata alla definizione e alla successiva sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità della formazione erogata nelle Scuole di polizia europee.
This Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
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DI, FELICE LORENA. « Qualità della sicurezza in Europa : la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione : studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.

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Résumé :
La ricerca approfondisce il rapporto tra qualità della sicurezza e qualità della formazione ai fini di realizzare uno spazio di sicurezza libertà e giustizia in Europa. Lo studio rivolge particolare attenzione alla formazione di polizia erogata in Europa dai differenti sistemi organizzativi che determinano l’accesso alla professione sviluppando un’analisi trasversale dei diversi Paesi da cui trarre gli elementi comuni attinenti al profilo di poliziotto. L’organizzazione delle forze di polizia negli Stati dell’Unione è risultata complessa e diversificata si è quindi impostato lo sviluppo della ricerca secondo la metodologia dello studio di caso, riferendosi a Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Quattro Paesi significativi e rappresentativi . Obiettivo specifico dell’ analisi è pervenire a un profilo professionale formativo comune che permetta l’elaborazione di un’azione finalizzata alla definizione e alla successiva sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità della formazione erogata nelle Scuole di polizia europee.
This Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
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Gallino, Luca. « Misura comparativa delle performance nazionali e regionali di sostenibilità verso la strategia Europa 2020 ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3230/.

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Résumé :
Il lavoro valuta le prestazioni di 14 stati membri dell'Unione Europea, la quale attraverso la strategia Europa 2020 propone il raggiungimento di 8 target fondamentali per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva entro il 2020. I target riguardano l'occupazione, il tasso d'istruzione superiore, la percentuale di energia rinnovabile, il consumo energetico, le emissioni di gas serra, la spesa in ricerca e sviluppo, la povertà , il prematuro abbandono scolastico. A tali target corrispondono indicatori che sono annualmente censiti attraverso le autorità statistiche nazionali ed Eurostat. La misura della performance degli Stati è stata effettuata mediante il calcolo della distanza dal target di ciascun paese negli anni compresi tra il 2000 e il 2009. In particolare si è effettuato, adattandolo alle esigenze del lavoro, il calcolo della distanza euclidea e della distanza di Mahalanobis. Con le limitazioni dovute alla qualità dei dati disponibili e ad una difficoltà oggettiva di stabilire una linea di base, il lavoro ha permesso di dare un giudizio alla qualità dello sforzo compiuto da ciascun paese per raggiungere i target, fornendo un quadro analitico e articolato dei rapporti che intercorrono tra i diversi indicatori. In particolare è stato realizzato un modello relazionale basato su quattro indicatori che sono risultati essere correlati e legati da relazioni di tipo causale. I risultati possono essere sintetizzati come segue. La strategia Europa 2020 sembra partire da buone basi in quanto si è potuto osservare che in generale tutti gli stati membri osservati, Europa a 15, mostrano avere un miglioramento verso i loro rispettivi target dal 2005. Durante gli anni osservati si è notato che il range temporale 2005 e 2008 sembra essere stato il periodo dove gli stati hanno rallentato maggiormente la loro crescita di performance, con poi un buon miglioramento nell'anno finale. Questo miglioramento è stato indagato ed è risultato essere coincidente con l'anno di inizio della crisi economica. Inoltre si sono osservate buone relazioni tra il GDP e gli indicatori che hanno contribuito alla diminuzione delle performance, ma il range di riferimento non molto ampio, non ha permesso di definire la reale correlazione tra il GDP e il consumo energetico ed il GDP e l'investimento in ricerca e sviluppo.
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Veisllari, Nalton. « L'Unione Europea e l'Euroregione Adriatica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8630.

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Résumé :
2011/2012
La tesi percorre la nascita dell'unione europea e il suo sviluppo fino al giorno d'oggi. Le sue istituzioni, norme, trattati e infine la nascita del nuovo soggetto di politica transfrontaliera, l'euroregione.
XXV Ciclo
1980
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CHIESI, GIAN MARCO. « Il costo del capitale proprio nella banche : rassegna dei modelli di analisi e verifica empirica per il sistema bancario italiano ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/131.

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Résumé :
Il lavoro stima il costo del capitale delle banche italiane alla luce di due antitetici comportamenti di investimento: diversificazione internazionale di portafoglio e concentrazione proprietaria volta alla detenzione di pacchetti azionari rilevanti. L'integrazione dei mercati finanziari e l'adozione della moneta unica determinano la necessità di allargare all'area valutaria il correlato empirico al portafoglio di mercato indicato dal CAPM. La verifica condotta su un campione di banche italiane evidenzia la riduzione dei Beta e del costo del capitale proprio a causa del limitato contributo fornito al rischio sistematico del portafoglio riferito all'area valutaria da parte del mercato azionario nazionale e delle banche italiane. La detenzione del potere decisionale consente agli azionisti rilevanti di ottenere, in termini di private benefits, un sovra-rendimento che giustifica strategie volte alla concentrazione di ricchezza. Questo genera per le banche italiane un incremento del costo del capitale.
This work analyses the techniques to assess the cost of equity of Italian banks in the light of two antithetical investment policies: international portfolio diversification and ownership concentration directed to hold large blocks of shares. Financial market integration and European Monetary Union involve using a broader index, referred to the Euro area, as the proxy for the market portfolio pointed out by CAPM. The analysis carried out on a sample of Italian banks shows this change brings about a reduction of both the estimated Beta and the cost of equity. This is due to the limited contribution that domestic market index makes to the systematic risk of the Euro portfolio. The control of the decision-making process enables the holders of large blocks of shares to extract private benefits and to obtain extra returns compared with other investors. This can explain an investment policy directed to wealth concentration. That causes a higher equity cost of equity.
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CHIESI, GIAN MARCO. « Il costo del capitale proprio nella banche : rassegna dei modelli di analisi e verifica empirica per il sistema bancario italiano ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/131.

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Résumé :
Il lavoro stima il costo del capitale delle banche italiane alla luce di due antitetici comportamenti di investimento: diversificazione internazionale di portafoglio e concentrazione proprietaria volta alla detenzione di pacchetti azionari rilevanti. L'integrazione dei mercati finanziari e l'adozione della moneta unica determinano la necessità di allargare all'area valutaria il correlato empirico al portafoglio di mercato indicato dal CAPM. La verifica condotta su un campione di banche italiane evidenzia la riduzione dei Beta e del costo del capitale proprio a causa del limitato contributo fornito al rischio sistematico del portafoglio riferito all'area valutaria da parte del mercato azionario nazionale e delle banche italiane. La detenzione del potere decisionale consente agli azionisti rilevanti di ottenere, in termini di private benefits, un sovra-rendimento che giustifica strategie volte alla concentrazione di ricchezza. Questo genera per le banche italiane un incremento del costo del capitale.
This work analyses the techniques to assess the cost of equity of Italian banks in the light of two antithetical investment policies: international portfolio diversification and ownership concentration directed to hold large blocks of shares. Financial market integration and European Monetary Union involve using a broader index, referred to the Euro area, as the proxy for the market portfolio pointed out by CAPM. The analysis carried out on a sample of Italian banks shows this change brings about a reduction of both the estimated Beta and the cost of equity. This is due to the limited contribution that domestic market index makes to the systematic risk of the Euro portfolio. The control of the decision-making process enables the holders of large blocks of shares to extract private benefits and to obtain extra returns compared with other investors. This can explain an investment policy directed to wealth concentration. That causes a higher equity cost of equity.
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BIANCHESSI, ANDREA. « COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO : IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.

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Résumé :
La presente tesi di dottorato valuta i rapporti tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni internazionali nel sistema della cooperazione per lo sviluppo, attraverso l'analisi delle politiche della Banca Mondiale e dell'Unione Europea, che risultano gli attori multilaterali più rilevanti nell'allocazione e gestione dei finanziamenti dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Nel quadro di relazioni cooperative-dialettiche, si verificano le funzioni degli interlocutori della società civile nel rapporto con le due organizzazioni internazionali e i livelli di partnership. Si analizzano alcuni nodi problematici come la valutazione della performance dei progetti delle organizzazioni della società civile (OSC), per verificarne il valore aggiunto; la dicotomia tra un approccio top-down e bottom-up nella pianificazione di processi di sviluppo locale; la rappresentatività e l'efficacia del contributo delle OSC alla global governance per lo sviluppo. Si presentano anche due casi empirici di progetti realizzati da una stessa OSC, finanziati dalle due istituzioni considerate, al fine di favorire, attraverso l'analisi “micro”, la comprensione di eventuali diversità rispetto al quadro teorico, alle procedure sul “ciclo di progetto” e ai rilevamenti quantitativi presentati. Complessivamente, emerge che la cooperazione tra OSC e le istituzioni internazionali ha maggiori benefici che costi e conduce ad una partnership win-win per entrambi.
The present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
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BIANCHESSI, ANDREA. « COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO : IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.

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Résumé :
La presente tesi di dottorato valuta i rapporti tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni internazionali nel sistema della cooperazione per lo sviluppo, attraverso l'analisi delle politiche della Banca Mondiale e dell'Unione Europea, che risultano gli attori multilaterali più rilevanti nell'allocazione e gestione dei finanziamenti dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Nel quadro di relazioni cooperative-dialettiche, si verificano le funzioni degli interlocutori della società civile nel rapporto con le due organizzazioni internazionali e i livelli di partnership. Si analizzano alcuni nodi problematici come la valutazione della performance dei progetti delle organizzazioni della società civile (OSC), per verificarne il valore aggiunto; la dicotomia tra un approccio top-down e bottom-up nella pianificazione di processi di sviluppo locale; la rappresentatività e l'efficacia del contributo delle OSC alla global governance per lo sviluppo. Si presentano anche due casi empirici di progetti realizzati da una stessa OSC, finanziati dalle due istituzioni considerate, al fine di favorire, attraverso l'analisi “micro”, la comprensione di eventuali diversità rispetto al quadro teorico, alle procedure sul “ciclo di progetto” e ai rilevamenti quantitativi presentati. Complessivamente, emerge che la cooperazione tra OSC e le istituzioni internazionali ha maggiori benefici che costi e conduce ad una partnership win-win per entrambi.
The present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
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VASCONCELOS, PORTO LORENA. « La disciplina dei licenziamenti in Italia e nel diritto comparato : una proposta per il diritto del lavoro in Brasile ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1034.

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Résumé :
Lo scopo della presente tesi è lo studio della tutela del rapporto di lavoro contro il licenziamento ingiustificato, nel Diritto brasiliano, nel Diritto internazionale (Organizzazione Internazionale del Lavoro - OIL), nel Diritto dell’Unione Europea e nel Diritto comparato. Innanzitutto, studio l’evoluzione storica del lavoro umano, dal comunismo primitivo al capitalismo, per mostrare come si è formato ed è cambiato il rapporto tra il lavoratore ed il suo padrone, proprietario dei mezzi di produzione, soprattutto riguardo la possibilità del lavoratore di svincolarsi dal rapporto, garantita soltanto nel capitalismo. Nell’ambito di questo, esamino l’evoluzione dal modello liberale – che garantisce al datore di lavoro un’ampia libertà di licenziare – al modello sociale, nel quale il lavoratore viene tutelato contro il licenziamento ingiustificato. Analizzo dunque l’evoluzione storico-giuridica di questa tutela nel Diritto brasiliano, fino ad arrivare al modello previsto dalla Costituzione Federale del 1988, che cerca di conciliare i diritti del lavoratore e gli interessi aziendali. Prendo allora in esame la Convenzione n. 158 dell’OIL, incorporata al Diritto brasiliano nel 1992 e che garantisce una tutela similare a quella costituzionale. Evidenzio la sua gerarchia costituzionale, poiché tutela diritti umani, e la incostituzionalità della sua denuncia nel 1996, la quale sta ora in esame dalla Suprema Corte brasiliana. In seguito studio la tutela in questione nel Diritto comunitario e nel Diritto di undici Paesi: Italia (soprattutto), Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Danimarca, Finlandia, Inghilterra, Stati Uniti e Giappone. La loro scelta si basa sul fatto che questi Paesi garantiscono, soprattutto tramite la legge, ma anche attraverso la contrattazione collettiva e la giurisprudenza, un efficiente sistema protettivo contro il licenziamento ingiustificato. In seguito, propongo un modello di tutela contro i licenziamenti individuali e collettivi in Brasile, a partire dalle norme della Costituzione del 1988, della Convenzione n. 158 dell’OIL e delle leggi brasiliane, tenendo in conto le norme del Diritto comunitario e dei Diritti stranieri, specialmente quello italiano, e della Raccomandazione n. 166 dell’OIL. Finalmente, discuto eventuali problemi che possono avvenire a partire dell’istituzione di questo modello, riguardanti la sua efficacia ed i suoi possibili effetti sullo sviluppo dell’economia brasiliana. Discuto anche alcuni mezzi utili per garantire l’effettività dei diritti dei lavoratori, come le clausole sociali, la responsabilità sociale dell’imprenditore, la formazione di blocchi regionali, il sindacalismo internazionale e l’organizzazione della società civile. Lo studio della tutela contro il licenziamento ingiustificato viene basato sulla prospettiva della sua fondamentale importanza per garantire il diritto al lavoro e l’efficacia di tutti gli altri diritti dei lavoratori.
This thesis aims to study the protection against unjustified termination of employment contract, in Brazilian, international (International Labour Organization - ILO), European Union’s and comparative law. Firstly, we discuss the human labor’s historical evolution from the primitive communism until the capitalism, to show how the relationship between the worker and the service recipient (means of production’s owner) was created and has changed, mainly when it comes to the worker’s freedom to rid himself of this relationship, affirmed only in the capitalism. In the capitalist system, we analyze the evolution from the liberal model – that ensures the employer’s wide freedom to dismiss the worker – to the social model, in which the worker is protected against unjustified dismissal. Then we study this protection’s historical evolution in Brazilian law until the Federal Constitution of 1988’s protection model, which aims to balance the worker’s rights with the enterprise’s interests. So we analyze the ILO Convention n. 158, that was incorporated into Brazilian law in 1992 and ensures a protection similar to the Constitution’s one. We demonstrate its constitutional level, since it protects human rights, and the unconstitutionality of its denunciation in 1996, which is being judged by Brazilian Supreme Court nowadays. After that, we study this protection in European Union’s and eleven countries’ laws: Italy (mainly), Germany, France, Spain, Portugal, Sweden, Denmark, Finland, England, United States and Japan. Their choice was based on the fact that they ensure, mostly by law, but also by collective agreements and Court decisions, an efficient protection system against unjustified dismissal. Then we propose a protection model against individual and collective dismissals in Brazil, based on the rules of Federal Constitution of 1988, ILO Convention n. 158 and Brazilian laws, and taking into account the European Union’s and the eleven countries’ laws, mainly the Italian one, and ILO Recommendation n. 166. Finally, we discuss some problems that might happen due to this model’s institution, related to its effectiveness and its possible effects on Brazil’s economic development. We also analyze some useful means to make labor standards effective, such as social clauses, corporate responsibility, regional organizations, global trade unionism and civil society’s organizations. This study is based on the understanding that protection against unjustified dismissal is fundamentally important to guarantee the right to work and the effectiveness of all other labor rights.
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Cappelletti, Claudia. « Valutazione del rischio di contaminazione del mare da rilasci accidentali di idrocarburi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5429/.

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Résumé :
L’esigenza di affrontare la questione della tutela del mare dalle diverse fonti di inquinamento si è posta con forza soprattutto a partire al 1970, in parallelo con l’affinamento della sensibilità ambientale a fronte del crescente processo di industrializzazione in atto in tutto il mondo. Tuttavia, a fronte di questa attenzione al bersaglio “ambiente” citata dalle convenzioni e dalle norme, si constata la mancanza di indici quantitativi per la stima del rischio di contaminazione per tutti i comparti ambientali ed anche per il mare e, conseguentemente, anche l’assenza di metodologie per il loro calcolo. Misure di rischio quantitative consolidate e modelli condivisi per la loro stima riguardano esclusivamente l’uomo, con la conseguenza che la valutazione di rischio per il bersaglio “ambiente” rimane ad un livello qualitativo o, al più, semi-quantitativo. La ricerca presentata in questo lavoro vuole rappresentare un contributo per colmare questa lacuna. L’attenzione è rivolta al comparto delle acque marine ed agli sversamenti di liquidi oleosi, ovvero di idrocarburi insolubili in acqua e più leggeri dell’acqua stessa.
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CAlaon. « Prima di Venezia. Terre, acque e insediamenti. Strumenti GIS per la comprensione delle trasformazioni territoriali tra tarda antichità e altomedioevo. Tesi di Dottorato in "'Archeologia e Storia dei paesi del mediterraneo"', XVIII ciclo, AA 2002/3 - 2004/5 ». Doctoral thesis, Ca' Foscari, 2006. http://hdl.handle.net/10278/3715409.

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Lalli, Francesco. « Elaborazione di un indicatore multi criteria di virtuosita nella gestione dei rifiuti, destinato agli enti locali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6059/.

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Résumé :
Essendo la percentuale di raccolta differenziata un indicatore che preso singolarmente risulta insufficiente a misurare la virtuosità di un Comune nella gestione dei rifiuti, si è elaborato un indicatore multi criteria che amplia l'orizzonte dell'analisi agli altri aspetti inerenti la gestione dei rifiuti. I criteri individuati sono otto: -Percentuale di raccolta differenziata -Produzione pro capite di rifiuti indifferenziati -Produzione pro capite di rifiuti totali -Impatto ambientale del sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti -Costi del servizio -Tracciabilità dei rifiuti domestici -Coinvolgimento della popolazione -Comodità per il cittadino. Ad ogni Comune analizzato (il caso di studio è l'Unione Terre di Castelli) viene attribuito un punteggio per ogni criterio, in seguito moltiplicato per il peso attribuito al criterio stesso. I punteggi dati da ciascun criterio sono stati poi normalizzati in una scala da 0 a 1 con l'intervento di figure di esperti di ciascun ambito; i pesi sono stati determinati con la metodologia della Pairwise Comparison (T.Saaty, 1980) dai Sindaci e dagli Amministratori di tutti i Comuni del caso di studio. L'indicatore così costruito è stato poi applicato ai Comuni del caso di studio mostrando risultati, in termini di virtuosità, differenti da quelli prodotti dal solo indicatore di raccolta differenziata, evidenziando così l'importanza di un approccio multi disciplinare al tema dei rifiuti. L'indicatore, mostrando i punteggi ed il margine di miglioramento relativo a ciascun criterio, si è poi rivelato un efficace strumento di supporto alle decisioni per i Comuni nell'indirizzo degli investimenti in materia di gestione dei rifiuti.
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