Littérature scientifique sur le sujet « Tutela reale »

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Articles de revues sur le sujet "Tutela reale"

1

Ribeiro, Luiz Gustavo Gonçalves, et Romeu Thomé. « LA PROTEZIONE PENALE DELL’AMBIENTE COME DIRITTO UMANO COSTITUZIONALE ». Veredas do Direito : Direito Ambiental e Desenvolvimento Sustentável 14, no 28 (7 juin 2017) : 33–71. http://dx.doi.org/10.18623/rvd.v14i28.1014.

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Résumé :
L’ambiente, oggi consacrato dottrinalmente come diritto umano di terza generazione e contemplato con disposizioni costituzionali che lo innalzano alla condizione di diritto fondamentale nell’ambito di diversi Paesi, è bene giuridico atto a essere effettivamente tutelato dal diritto penale che, tuttavia, richiede modificazioni nella sua dogmatica individualista secolare per la difesa di un diritto che è, allo stesso tempo, individuale e diffuso. Il testo contempla, sotto il ragionamento logico-deduttivo e con ricerca bibliografica, la garanzia dell’ambiente dal diritto penale e presenta proposte per la migliore tutela ambientale, esse corrispondendo, oltre alla predisposizione di norme penali più adeguate, alla creazione di un Tribunale Internazionale competente per le richieste penali legate all’ambiente e all’ammissione della responsabilità penale delle persone giuridiche. Si riconosce, nell’ambiente, una reale garanzia di tipo costituzionale, non soltanto diffusa, ma anche individuale, giacché direttamente legata alla qualità di vita dei singoli esseri e che ha avviato, negli ultimi decenni, la consacrazione di documenti internazionali e costituzionali di effettiva tutela.
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2

Macri, Francesco. « VIOLENZA DOMESTICA E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA : l’art. 572 del codice penale ». Revista Direitos Sociais e Políticas Públicas (UNIFAFIBE) 9, no 1 (2 avril 2021) : 888. http://dx.doi.org/10.25245/rdspp.v9i1.884.

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Résumé :
In questa sede, si analizzerà la fattispecie dell'art. 572 c.p. da una prospettiva “integrata”, inquadrandola come parte di un apparato di tutela penale nei confronti della violenza sessuale, fisica e psicologica nei confronti delle donne. Si conclude che la figura criminosa summenzionata è reato abituale proprio ed ha il dolo generico come elemento soggettivo. Vi sono problemi di concorso (reale o apparente) di reati con quelli di lesioni personali (art. 582 e – per quelle gravi e gravissime – 583 c.p.), e di atti persecutori (art. 612-bis), con il quale si individuano controversie di rilievo. I livelli sanzionatori prevedibili indicano la possibilità, per gli autori, di beneficiare frequentemente della sospensione condizionale della pena, o dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Ciò si traduce in un apparato di tutela penale non sempre perfettamente coerente e, soprattutto, efficace.
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3

Viglianisi Ferraro, Angelo. « L’art. 1 del Primo Protocollo alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e la sua “turbolenta” applicazione in Italia ». Revista Justiça do Direito 34, no 1 (30 avril 2020) : 106–30. http://dx.doi.org/10.5335/rjd.v34i1.11067.

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Résumé :
L’articolo si concentra sulla tutela in Italia del diritto di proprietà, sancito nell’art. 1 del Primo Protocollo Addizionale alla Convenzione europea per la protezione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e reso effettivo dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (che ha il potere di ritenere gli Stati responsabili di un mancato rispetto dei diritti contenuti nella Convenzione). L’Italia è stata più volte condannata dalla Corte di Strasburgo per le continue violazioni dell’art. 1 del Primo Protocollo Addizionale alla Convenzione europea. Al fine di garantire una reale efficacia del sistema CEDU, è necessario rafforzare e rendere effettiva a livello nazionale l’applicazione dei diritti proclamati nella Convenzione.
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4

Seveso, Laura. « L'affido familiare come strumento di buon trattamento ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2010) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-003004.

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Résumé :
Premessa una breve analisi della normativa vigente in materia di affido e di alcuni dati statistici, nell'articolo si vuole evidenziare la necessitŕ, affinché detto intervento possa avere un'efficacia effettiva anche dal punto di vista riparativo sul bambino vittima di maltrattamento, che l'affido sia preceduto dalla formulazione di un progetto che, tenuto conto della valutazione effettuata su minore e famiglia di origine, possa rappresentare la "sceneggiatura" sulla base della quale si potranno muovere in modo organico e integrato i diversi soggetti dell'affido. Si sottolinea, anche, l'importanza per l'effettivo funzionamento del progetto di una reale interazione tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nel progetto di affido, alla base della quale non puň che esservi una cultura comune in materia di tutela dell'infanzia, frutto di percorsi di formazione condivisi.
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5

Ansel, Dario. « Nazionalismo politico e nazionalismo sindacale nei Paesi Baschi, 1911-1936 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 264 (mars 2012) : 466–79. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264008.

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Résumé :
Il saggio prende in esame il complesso rapporto fra il Partido nacionalista vasco (Pnv) e l'organizzazione sindacale di riferimento del movimento nazionalista in Euskadi, Solidaridad de obreros vascos (Sov), dal 1933 Solidaridad de trabajadores vascos (Stv). Sulla base dell'esame di fonti a stampa e fonti archivistiche, l'autore pone una serie di interrogativi volti a indagare la reale natura delle relazioni fra nazionalismo politico e nazionalismo sindacale dal 1911, anno della fondazione di Sov, sino allo scoppio della guerra civile, nel 1936. La tesi di fondo č che, nonostante la stretta dipendenza che caratterizzň la relazione partito-sindacato durante gli anni dieci, a partire dai primi anni venti e in particolare durante la Seconda Repubblica (1931- 1936), l'organizzazione operaia nazionalista si affrancň progressivamente dalla tradizionale tutela esercitata dal Pnv. Nel corso degli anni trenta, Sov-Stv si trasformň in un moderno sindacato di massa e fu interessata da un intenso processo di radicalizzazione classista che contribuě alla definizione di un'identitŕ sindacale e politica autonoma.
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6

Fravolini, G., A. Mencarelli et E. Mazzeo. « L'eutanasia in Olanda : risposta legislativa ad una prassi iniqua ». Medicina e Morale 43, no 6 (31 décembre 1994) : 1093–106. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.999.

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Résumé :
L'articolo prende in esame la situazione normativa sull'eutanasia in Olanda, cercando di sottolineare il significato e la reale portata della innovazione legislativa al fine di contenere le errate interpretazioni secondo le quali sarebbe stata legalizzata l'eutanasia in tale Paese. Considerando, infatti, che in Olanda a partire dal gennaio 1994, l'eutanasia è stata inclusa fra le cause di morte che debbono essere espressamente specificate dal medico al momento del decesso del paziente, sono stati analizzati i tempi e i modi in cui la pratica dell'eutanasia può essere messa in atto. Si sono quindi osservate le modalità secondo le quali la suddetta prassi diventerebbe ex-lege atto non perseguibile per il medico, presentando i requisiti di legittimità e parimenti le ipotesi in cui comunque il sanitario curante potrebbe incorrere in un procedimento penale dal momento che il reato di omicidio resta immodificato nel codice penale, essendone tal une evenienze scriminanti di punibilità. Gli Autori concludono, infine, che ad ogni modo una codificazione normativa in tale ambito ed in tal senso non può garantire la tutela dell'assistito né essere immune da rischi per chi la realizza e, pertanto, ne risulterebbe inopportuna l'ipotesi di attuazione nel nostro Paese.
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7

Carrieri, Mimmo, Giovanni Pino, Caterina Valeria Sgrò, Fabio Paolucci et Silvia Mancini. « Lo sciopero generale dopo la delibera n. 3/134 del 2003 ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 174 (septembre 2022) : 275–93. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-174005.

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Résumé :
L'articolo si propone di ricostruire il percorso attraverso il quale la Commissione di garanzia ha analizzato il fenomeno del cosiddetto sciopero "general", partendo dagli interrogativi ini-ziali che hanno condotto l'Autorità ad adottare la delibera n. 3/134, in un'ottica di contempe-ramento tra l'esigenza delle organizzazioni sindacali di proclamare una manifestazione di pro-testa che potesse coinvolgere tutti i settori pubblici e privati, come individuati dall'art. 1 della l. 146 del 1990 e s.m.i., con la necessità di salvaguardare le prestazioni indispensabili a tutela dei diritti dei cittadini utenti, di cui la legge stessa si fa analogamente garante. Tuttavia, il mutare del panorama sindacale e della natura stessa dello sciopero "generale", sempre meno utilizzato dalle Confederazioni, è divenuto strumento di pressione che, soprattutto nel corso degli ultimi anni, ha consentito a sigle sindacali di insediamento limitato di produrre un "effetto annuncio" il più delle volte inversamente proporzionale all'effettivo dato percentuale di adesione. L'intensificarsi di tale fenomeno ha indotto, dunque, la Commissione di garanzia ad un riesa-me delle regole esistenti all'esito del quale, pur nell'ambito nella disciplina di riferimento, è stato possibile individuare nuovi strumenti atti a consentire all'Autorità una "percezio-ne/misurazione" quanto più possibile corrispondente alla reale partecipazione dei lavoratori allo sciopero "generale".
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8

Di Pietro, Maria Luisa, et Maria Beatrice Fisso. « Donna e lavoro : considerazioni etico-giuridiche sulla prevenzione del rischio riproduttivo ». Medicina e Morale 44, no 3 (30 juin 1995) : 447–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.980.

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Résumé :
E' oramai noto che le attività lavorative possono influenzare, in modo diretto o indiretto, la salute: da questa consapevolezza ha avuto origine, nel tempo, una sempre maggiore attenzione nei confronti degli effetti nocivi di sostanze "sospette" in ambiente di lavoro. In questo articolo viene affrontato un aspetto particolare del rischio lavorativo, cioè il rischio a seguito dell'esposizione della donna a sostanze chimiche o ad agenti fisici o biologici che possono alterare la sua capacità riproduttiva o essere causa di gravi danni alla prole che è stata o verrà concepita. Dopo aver fatto distinzione tra rischio riproduttivo (la possibilità che una sostanza possa interferire con o impedire il concepimento) e rischio di sviluppo (la possibilità di produrre nel nascituro o successivamente nel nato fino alla pubertà anomalie strutturali, deficit funzionali o la morte), e aver analizzato il meccanismo di azione delle sostanze chimiche e degli agenti fisici e biologici più di frequente presenti in ambiente di lavoro, e precisato il momento di interferenza (la oogenesi, la gravidanza, l'allattamento), le Autrici individuano ed esaminano criticamente le possibili modalità di prevenzione del rischio riproduttivo e di sviluppo. Dall'individuazione delle situazioni a rischio alla messa a punto delle misure di controllo necessarie per ridurre o eliminare l'esposizione dei lavoratori, all'informazione dello stesso sull'esistenza e sull'entità del rischio: un'analisi che, in un'ottica personalistica, vorrebbe indicare - anche alla luce delle normative vigenti - nuove strade perché si possa attuare una reale tutela della lavoratrice e una vera politica di protezione fetale.
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9

Spagnolo, Spagnolo, N. Magnavita, A. R. Morgani, F. Tortoreto et E. Sgreccia. « Responsabilità etico-deontologiche del medico del lavoro di fronte all’infezione da HIV ». Medicina e Morale 46, no 4 (31 août 1997) : 665–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.870.

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Résumé :
Fra i problemi etico-sociali che l’infezione da HIV ha sollevato, quello delle ripercussioni in ambito lavorativo è certamente rilevante, sia per l’aumento della sieropositività fra la popolazione lavorativa sia per il possibile verificarsi di condotte discriminanti come l’ingiustificato rifiuto di un posto di lavoro o l’allontanamento da esso. Fra le molte responsabilità coinvolte e correlate fra loro, la riflessione e lo studio degli autori si incentrano su quella del medico del lavoro che, infatti, è chiamato a valutare situazioni delicate come la reale entità del rischio di infezione connesso con lo specifico lavorativo e con la presenza di lavoratori infetti, l’influenza negativa dell’ambiente lavorativo su tali lavoratori, la loro idoneità ai compiti lavorativi specifici. La funzione valutativa del medico del lavoro, dunque, esige competenza scientifico-professionale ma implica anche una dimensione di responsabilità etico-deontologica, strettamente connessa a particolari aspetti della infezione da HIV come quello della riservatezza, della discriminazione, della imposizione di procedure non scientificamente fondate, dell’attività di prevenzione e di formazione. Dopo un’analisi della normativa italiana ed auropea a riguardo, gli autori descrivono un’indagine conoscitiva svolta fra i medici del lavoro della regione Lazio, invitati a fornire le proprie opinioni circa alcuni aspetti cruciali dell’infezione da HIV, tramite un questionario di quindici domande. Dalla calutazione e dalla discussione dei dati emersi da tale indagine scaturiscono necessarie considerazioni che in conclusione portano gli autori a delineare gli obiettivi prioritari da perseguire in materia di infezione da HIVnell’ambiente di lavoro: 1) tutela dei diritti dei soggetti colpiti dall’infezione; 2) informazione e formazione dei lavoratori; 3) salubrità dell’ambiente di lavoro.
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Giacobello, Maria Laura. « Il paradigma dell’ecologia integrale e i fondamenti epistemologici della bioetica globale di Van Potter ». Medicina e Morale 70, no 4 (21 décembre 2021) : 433–45. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.950.

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Résumé :
L’ambiente è oggi gravemente ferito dalla crisi epocale in atto: tra le voci che si levano a tutela della Casa Comune emerge quella della Chiesa, attraverso lo sguardo di Papa Francesco che, con l’espressione ‘ecologia integrale’, fa esplicito riferimento alla consapevolezza che nella realtà tutto è connesso. A partire dall’urlo di ribellione della natura, l’ecologia integrale si assume, dunque, l’onere di promuovere un’istanza di rinnovamento radicale, che possa investire le categorie etiche ordinarie, fino a estendersi a quelle antropologiche e gnoseologiche poste alla base della prevalente cultura occidentale, fondata sul paradigma meccanicistico. Nell’ampia cornice di un ripensamento dei tradizionali confini dell’etica, l’ecologia integrale può rappresentare un paradigma culturale alternativo, reale espressione dello spirito del tempo. A tal proposito, si rivela particolarmente interessante e proficuo avviare una riflessione sulla straordinaria convergenza fra la prospettiva dell’ecologia integrale e quella della bioetica globale di Van Potter: già negli anni Settanta del Novecento, infatti, lo scienziato americano gettava i fondamenti epistemologici per una diversa visione etica. L’idea di un approccio sistemico volto a valorizzare la relazione delle singole parti tra di loro e col tutto, sia pure generata da presupposti evidentemente diversi, accomuna inequivocabilmente le due prospettive. E, in verità, la riflessione di Potter prende le mosse dalla stessa consapevolezza situata alla base dell’ecologia integrale, quella del profondo radicamento dell’uomo nell’ecosistema: mediante l’assunzione di una visione sistemica, che passa attraverso l’articolazione del concetto di biocibernetica, lo scienziato offre una valida rappresentazione del carattere interattivo dell’organizzazione strutturale che presiede al funzionamento dell’ambiente naturale.
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Thèses sur le sujet "Tutela reale"

1

Bedeschi, Veronica. « Rapporto di cambio e conflitto di interessi nella delibera di fusione tra tutela reale e tutela obbligatoria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425171.

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Résumé :
«exchange ratio and conflict of interests in the merger general meeting between property rule and liability rule». One of the most significant problems regarding the merger of joint stock companies (società per azioni) is represented by the conflict of interests that may arise during the companies' resolution to merge. The conflict of interests can arise at the vote concerning the exchange ratio set by the directors in the merger plan and then voted by the shareholders, when the merger occurs between two companies, one shareholder of which is the owner of a shareholding in both companies and also when the merger occurs between a parent company and a subsidiary. In the Italian Civil Code there is a so-called «barring» rule, Art. 2504 quater, that prohibits ruling the merger as invalid once the deed of merger has been published, and grants the shareholder, who considers himself damaged by the merger, the possibility of obtaining compensation for damages arising from the operation concluded under a conflict of interest. With this regulation there is the danger that the shareholder, who considers himself injured by an inappropriate exchange ratio due to the conflict of interests, is denied property rule. This work will attempt to highlight the advantages and disadvantages of the two forms of protection, also from the economic analysis of the law perspective. This research will attempt to retain a fundamental significance for the invalidity protection in the merger, taking advantage of those means made available in this sense by the regulations. To this end, attention will be paid to the precautionary suspension action of both the Board of Directors resolution, with which the merger plan is approved, as well as the companies' resolution approving the merger.
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2

BIAMONTE, MARIA GIOVANNA. « La reintegrazione nel posto di lavoro nel quadro delle tecniche di tutela ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/14091.

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Résumé :
L’analisi è orientata a indagare il funzionamento del meccanismo di tutela reale del posto di lavoro rispetto a un esercizio del potere di recesso datoriale non conforme ai parametri legali. La ricerca si focalizza sul sistema di rimedi di carattere sanzionatorio predisposti dall’ordinamento al fine di rendere effettiva la tutela del soggetto rimasto vittima di un’ingiusta estromissione dall’ambito dell’organizzazione aziendale. Il metodo d’analisi impiegato sfrutta un’operazione di scomposizione ideale della formula normativa di riferimento per il tema considerato, ossia l’art. 18 della L. 20 maggio 1970, n. 300.
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3

Princivalle, Silvia <1977&gt. « Real Estate. Circolazione, garanzie, tutele ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1901/1/TESI_di_DOTTORATO_di_PRINCIVALLE_SILVIA.pdf.

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Résumé :
Nonostante la riforma societaria ed i tentativi di rilanciare l’economia nazionale, ancora oggi la principale fonte di ricchezza e di capitalizzazione resta l’investimento immobiliare. Ed ecco perchè si sente sempre più parlare di “Real Estate”, ovvero dei diritti reali sui beni immobili, della loro circolazione, e delle garanzie e tutele ad essa correlate. Dalla vendita immobiliare tipizzata nel codice civile del ’42 ad oggi molto è cambiato. E il mio lavoro parte proprio da un’analisi delle nuove forme e dei nuovi limiti alla circolazione degli immobili. In primis ho affrontato il tema del riconoscimento giurisprudenziale della cessione di cubatura: un esempio tipico del passaggio dal fatto al diritto attraverso la costruzione giurisprudenziale di nuove fattispecie giuridiche già in uso fra gli operatori del mercato. Tecnicamente la stessa espressione “cessione di cubatura” non risulta corretta: non si ha una vera e propria cessione, quanto la costituzione di una servitù ius non edificandi a favore di un terreno e a carico di un altro. La giurisprudenza è ormai concorde nello stabilire che l’accordo delle parti rimane comunque privo di efficacia se ad esso non segue un permesso di costruire della Pubblica Amministrazione che riconosca la maggiore capacità edificatoria al terreno a cui vantaggio è stabilità la servitù. Un’altra nuova forma di circolazione della proprietà, così come degli altri diritti reali minori, è la multiproprietà. La multiproprietà viene disciplinata nel nostro ordinamento, a seguito di una risoluzione del Parlamento Europeo del 13 ottobre 1988, dapprima con il D.lgs. 9 novembre 1998 e da ultimo con il Codice del Consumo, che con gli artt. 69 ss. stabilisce una più puntuale tutela degli acquirenti. Si riconosce qui l’esistenza di uno squilibrio fra le posizioni contrattuali fra venditore ed acquirente/consumatore: vi è una profonda asimmetria informativa fra le parti, che viene colmata prevedendo la consegna al futuro acquirente di un dettagliato prospetto informativo predisposto dal venditore. La mia attenzione si è concentrata proprio sul tema delle tutele che il nostro ordinamento riconosce al consumatore multiproprietario: un prospetto informativo dal contenuto minimo legislativamente predeterminato, recesso, fideiussione. Ho dedicato un particolare approfondimento alla normativa sull’acquisto immobiliare sulla carta. Il D.lgs. 122/2005 si inserisce nel contesto di una legislazione, che spesso trova la sua origine nel diritto privato europeo, finalizzata alla regolamentazione di un fenomeno sempre più frequente nella realtà economica contemporanea, rappresentato dalla contrattazione fra soggetti che si trovano in una posizione di squilibrio contrattuale: un “contraente forte” da una parte, ed un “contraente debole” dall’altra. La legislazione nazionale interviene sempre più frequentemente per porre un rimedio a queste situazioni di squilibrio, con interventi di tipo conformativo intesi a rendere effettiva l’autonoma contrattuale delle parti e, conseguentemente, agevolare il corretto funzionamento del mercato. Si parla in tal senso di una ius espansiva del modello europeo di legislazione a tutela del contraente debole, e quindi di una espansione del diritto privato europeo anche in settori dove manca una puntuale normativa comunitaria. Vi è una generale tendenza ad un “neoformalismo”, che consiste nella richiesta espressa della forma scritta e nella conformazione del contenuto del contratto, che solo apparentemente limitano l’autonomia contrattuale delle parti ma che tende ad eliminare le situazioni di squilibrio dando una tutela effettiva al contraente debole. Contraente debole e non “consumatore”. L’art. 1 del decreto parla, infatti, espressamente di “persona fisica”. Secondo gli orientamenti dottrinali maggioritari dalla nuova disciplina resterebbero esclusi, e quindi non rientrerebbero nella definizione di “acquirenti”, le società, le persone giuridiche e gli enti collettivi in generale. Si riconosce la figura del “professionista debole”, giacché si riconosce che l’acquisto di un immobile da costruire sia un’operazione che, in virtù della sua importanza economica, viene gestita con maggiore avvedutezza: l’acquisto di un immobile non è propriamente “atto di consumo”in senso tecnico. L’esigenza di tutela è diversa: si vuole tutelare l’acquirente in considerazione dell’intrinseca rischiosità dell’operazione, stabilendo alcuni profili fondamentali del contenuto del contratto non solo e non tanto a fini informativi, quanto piuttosto per una “tutela sostanziale” dell’acquirente. Il legislatore si preoccupa di predisporre garanzie obbligatorie per il caso di dissesto dell’impresa costruttrice. Le garanzie, quindi, come forma di tutela del contraente debole. Il mio lavoro si concentra, a questo punto, sulle garanzie personali e reali. Poche le novità sulle garanzie, ma alcune significative. Nel campo delle garanzie personali, acquista maggiore rilevanza la fideiussione prestata dal contraente forte a favore del contraente debole, affinché quest’ultimo possa recuperare tutte le somme investite per l’acquisto dell’immobile: sia esso un immobile in multiproprietà, sia esso un immobile ancora da costruire. E ancora le garanzie reali: pegno e ipoteca. Ho posto particolare attenzione al tema della "portabilità" dei mutui e surrogazione ex art. 1202 c.c. ed al tema delle formalità ipotecarie così come previsti dagli artt. 6, 7 e 8 della l. 2 aprile 2007, n. 40 sulla concorrenza. Ma la mia attenzione si è soffermata soprattutto sul tema della nullità ed in particolare sulla nullità relativa. La più recente legislazione speciale, specie quella di derivazione europea, ha dato un grosso scossone alla dogmatica tradizionale della nullità negoziale. Le fattispecie di nullità relativa sono sempre più frequenti, tanto da far parlare di una nuova categoria di nullità c.d. “nullità di protezione”. Quest’ultima risponde ad esigenze profondamente differenti dalla nullità assoluta di stampo codicistico. In luogo della nullità, sembra oggi più corretto parlare delle nullità: diverse categorie di invalidità, ciascuna delle quali soddisfa interessi diversificati, e come tale riceve anche una disciplina differenziata in termini di legittimazione all’azione, rilevabilità d’ufficio, prescrittibilità, sanabilità, opponibilità ai terzi. Ancora una volta partendo da un’analisi critica del D.lgs. 122/2005, ho avuto modo di approfondire il fondamentale tema della nullità nel nostro ordinamento. L’art. 2 del decreto stabilisce espressamente la nullità relativa, e cioè azionabile dal solo acquirente parte debole del contratto, nel caso in cui non sia rilasciata dal venditore la fideiussione. L’art. 6 stabilisce, invece, un contenuto minimo del contratto poste a tutela della parte debole e del corretto funzionamento del mercato immobiliare. Se ad alcune di esse può attribuirsi un valore meramente ordinatorio, altre al contrario rivestono una natura di norme imperative di ordine pubblico attinenti più precisamente al c.d. ordine pubblico di protezione ed al c.d. ordine pubblico di direzione. Nel sistema del nostro codice, la violazione di norma imperative dà luogo, ex art. 1418, alla nullità del contatto salvo che la legge stabilisca diversamente. E’quindi configurabile una nullità virtuale del contratto, ovvero non espressamente e letteralmente stabilita, ma che può essere desunta dal tenore imperativo delle norme. La dottrina prevalente è ormai orientata nel senso di ammettere che anche la nullità relativa possa essere virtuale, nel quadro di un orientamento, ormai dominante, volto al superamento dell’approccio tendente a far rientrare nell’eccezionalità qualsiasi difformità dal modello classico della nullità. Il problema, quindi, si sposta all’individuazione della natura imperativa della norma violata. In linea generale si afferma che perché una norma possa essere definita imperativa debba porre un comando o un divieto espresso, debba essere inderogabile ed indisponibile. Oggetto di dibattiti dottrinali è, poi, il tema della rilevabilità d’ufficio delle nullità relative. A fronte di una prima posizione dottrinale tendente ad escludere tale rilevabilità d’ufficio sul presupposto di una sua inconciliabilità con il regime di legittimazione relativa all’azione di nullità, dottrina e giurisprudenza più recenti appaiono concordi nel ritenere assolutamente conciliabili tali due profili. Si concorda, inoltre, sull’esistenza di limitazioni alla rilevabilità d’ufficio della nullità: la nullità può essere rilevata d’ufficio dal giudice, ma tale rilievo deve operare nell’esclusivo interesse del contraente debole, dovendo il giudice bloccarsi davanti ad un concreto interesse della parte a mantenere in vita il contratto. Discorso a sé stante deve poi esser fatto sul rapporto fra nullità relativa e nullità virtuale e responsabilità del notaio rogante. Secondo l’orientamento dominante della giurisprudenza, nella misura in cui vi sia una violazione di norme imperative, e l’imperatività sia evidente, manifesta, dal tenore delle disposizioni, deve ritenersi che la nullità, sia testuale che virtuale, comporti la responsabilità del notaio ai sensi dell’art. 28 l. not. Ogni qualvolta, viceversa, tale nullità non si configuri, la responsabilità disciplinare sarà esclusa. Si avverte, comunque, una prima apertura verso la sanzionabilità delle nullità relative che siano manifeste. In chiusura del mio lavoro non ho potuto non tenere conto della recente crisi dei mercati internazionali. Crisi che ha avuto inizio proprio con il crollo negli Stati Uniti dei settori immobiliare e finanziario, improntati verso una eccessiva deregolamentazione e valorizzazione dell’autonomia contrattuale delle parti. L’assenza di garanzie sicure e la carenza di controllo di un professionista corrispondente al nostro notaio pubblico ufficiale, ha portato ad investimenti e finanziamenti azzardati da parte delle banche e degli istituti di credito che stanno vivendo un momento di profonda crisi aprendo la strada ad una recessione economica di portata mondiale.
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4

Princivalle, Silvia <1977&gt. « Real Estate. Circolazione, garanzie, tutele ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1901/.

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Résumé :
Nonostante la riforma societaria ed i tentativi di rilanciare l’economia nazionale, ancora oggi la principale fonte di ricchezza e di capitalizzazione resta l’investimento immobiliare. Ed ecco perchè si sente sempre più parlare di “Real Estate”, ovvero dei diritti reali sui beni immobili, della loro circolazione, e delle garanzie e tutele ad essa correlate. Dalla vendita immobiliare tipizzata nel codice civile del ’42 ad oggi molto è cambiato. E il mio lavoro parte proprio da un’analisi delle nuove forme e dei nuovi limiti alla circolazione degli immobili. In primis ho affrontato il tema del riconoscimento giurisprudenziale della cessione di cubatura: un esempio tipico del passaggio dal fatto al diritto attraverso la costruzione giurisprudenziale di nuove fattispecie giuridiche già in uso fra gli operatori del mercato. Tecnicamente la stessa espressione “cessione di cubatura” non risulta corretta: non si ha una vera e propria cessione, quanto la costituzione di una servitù ius non edificandi a favore di un terreno e a carico di un altro. La giurisprudenza è ormai concorde nello stabilire che l’accordo delle parti rimane comunque privo di efficacia se ad esso non segue un permesso di costruire della Pubblica Amministrazione che riconosca la maggiore capacità edificatoria al terreno a cui vantaggio è stabilità la servitù. Un’altra nuova forma di circolazione della proprietà, così come degli altri diritti reali minori, è la multiproprietà. La multiproprietà viene disciplinata nel nostro ordinamento, a seguito di una risoluzione del Parlamento Europeo del 13 ottobre 1988, dapprima con il D.lgs. 9 novembre 1998 e da ultimo con il Codice del Consumo, che con gli artt. 69 ss. stabilisce una più puntuale tutela degli acquirenti. Si riconosce qui l’esistenza di uno squilibrio fra le posizioni contrattuali fra venditore ed acquirente/consumatore: vi è una profonda asimmetria informativa fra le parti, che viene colmata prevedendo la consegna al futuro acquirente di un dettagliato prospetto informativo predisposto dal venditore. La mia attenzione si è concentrata proprio sul tema delle tutele che il nostro ordinamento riconosce al consumatore multiproprietario: un prospetto informativo dal contenuto minimo legislativamente predeterminato, recesso, fideiussione. Ho dedicato un particolare approfondimento alla normativa sull’acquisto immobiliare sulla carta. Il D.lgs. 122/2005 si inserisce nel contesto di una legislazione, che spesso trova la sua origine nel diritto privato europeo, finalizzata alla regolamentazione di un fenomeno sempre più frequente nella realtà economica contemporanea, rappresentato dalla contrattazione fra soggetti che si trovano in una posizione di squilibrio contrattuale: un “contraente forte” da una parte, ed un “contraente debole” dall’altra. La legislazione nazionale interviene sempre più frequentemente per porre un rimedio a queste situazioni di squilibrio, con interventi di tipo conformativo intesi a rendere effettiva l’autonoma contrattuale delle parti e, conseguentemente, agevolare il corretto funzionamento del mercato. Si parla in tal senso di una ius espansiva del modello europeo di legislazione a tutela del contraente debole, e quindi di una espansione del diritto privato europeo anche in settori dove manca una puntuale normativa comunitaria. Vi è una generale tendenza ad un “neoformalismo”, che consiste nella richiesta espressa della forma scritta e nella conformazione del contenuto del contratto, che solo apparentemente limitano l’autonomia contrattuale delle parti ma che tende ad eliminare le situazioni di squilibrio dando una tutela effettiva al contraente debole. Contraente debole e non “consumatore”. L’art. 1 del decreto parla, infatti, espressamente di “persona fisica”. Secondo gli orientamenti dottrinali maggioritari dalla nuova disciplina resterebbero esclusi, e quindi non rientrerebbero nella definizione di “acquirenti”, le società, le persone giuridiche e gli enti collettivi in generale. Si riconosce la figura del “professionista debole”, giacché si riconosce che l’acquisto di un immobile da costruire sia un’operazione che, in virtù della sua importanza economica, viene gestita con maggiore avvedutezza: l’acquisto di un immobile non è propriamente “atto di consumo”in senso tecnico. L’esigenza di tutela è diversa: si vuole tutelare l’acquirente in considerazione dell’intrinseca rischiosità dell’operazione, stabilendo alcuni profili fondamentali del contenuto del contratto non solo e non tanto a fini informativi, quanto piuttosto per una “tutela sostanziale” dell’acquirente. Il legislatore si preoccupa di predisporre garanzie obbligatorie per il caso di dissesto dell’impresa costruttrice. Le garanzie, quindi, come forma di tutela del contraente debole. Il mio lavoro si concentra, a questo punto, sulle garanzie personali e reali. Poche le novità sulle garanzie, ma alcune significative. Nel campo delle garanzie personali, acquista maggiore rilevanza la fideiussione prestata dal contraente forte a favore del contraente debole, affinché quest’ultimo possa recuperare tutte le somme investite per l’acquisto dell’immobile: sia esso un immobile in multiproprietà, sia esso un immobile ancora da costruire. E ancora le garanzie reali: pegno e ipoteca. Ho posto particolare attenzione al tema della "portabilità" dei mutui e surrogazione ex art. 1202 c.c. ed al tema delle formalità ipotecarie così come previsti dagli artt. 6, 7 e 8 della l. 2 aprile 2007, n. 40 sulla concorrenza. Ma la mia attenzione si è soffermata soprattutto sul tema della nullità ed in particolare sulla nullità relativa. La più recente legislazione speciale, specie quella di derivazione europea, ha dato un grosso scossone alla dogmatica tradizionale della nullità negoziale. Le fattispecie di nullità relativa sono sempre più frequenti, tanto da far parlare di una nuova categoria di nullità c.d. “nullità di protezione”. Quest’ultima risponde ad esigenze profondamente differenti dalla nullità assoluta di stampo codicistico. In luogo della nullità, sembra oggi più corretto parlare delle nullità: diverse categorie di invalidità, ciascuna delle quali soddisfa interessi diversificati, e come tale riceve anche una disciplina differenziata in termini di legittimazione all’azione, rilevabilità d’ufficio, prescrittibilità, sanabilità, opponibilità ai terzi. Ancora una volta partendo da un’analisi critica del D.lgs. 122/2005, ho avuto modo di approfondire il fondamentale tema della nullità nel nostro ordinamento. L’art. 2 del decreto stabilisce espressamente la nullità relativa, e cioè azionabile dal solo acquirente parte debole del contratto, nel caso in cui non sia rilasciata dal venditore la fideiussione. L’art. 6 stabilisce, invece, un contenuto minimo del contratto poste a tutela della parte debole e del corretto funzionamento del mercato immobiliare. Se ad alcune di esse può attribuirsi un valore meramente ordinatorio, altre al contrario rivestono una natura di norme imperative di ordine pubblico attinenti più precisamente al c.d. ordine pubblico di protezione ed al c.d. ordine pubblico di direzione. Nel sistema del nostro codice, la violazione di norma imperative dà luogo, ex art. 1418, alla nullità del contatto salvo che la legge stabilisca diversamente. E’quindi configurabile una nullità virtuale del contratto, ovvero non espressamente e letteralmente stabilita, ma che può essere desunta dal tenore imperativo delle norme. La dottrina prevalente è ormai orientata nel senso di ammettere che anche la nullità relativa possa essere virtuale, nel quadro di un orientamento, ormai dominante, volto al superamento dell’approccio tendente a far rientrare nell’eccezionalità qualsiasi difformità dal modello classico della nullità. Il problema, quindi, si sposta all’individuazione della natura imperativa della norma violata. In linea generale si afferma che perché una norma possa essere definita imperativa debba porre un comando o un divieto espresso, debba essere inderogabile ed indisponibile. Oggetto di dibattiti dottrinali è, poi, il tema della rilevabilità d’ufficio delle nullità relative. A fronte di una prima posizione dottrinale tendente ad escludere tale rilevabilità d’ufficio sul presupposto di una sua inconciliabilità con il regime di legittimazione relativa all’azione di nullità, dottrina e giurisprudenza più recenti appaiono concordi nel ritenere assolutamente conciliabili tali due profili. Si concorda, inoltre, sull’esistenza di limitazioni alla rilevabilità d’ufficio della nullità: la nullità può essere rilevata d’ufficio dal giudice, ma tale rilievo deve operare nell’esclusivo interesse del contraente debole, dovendo il giudice bloccarsi davanti ad un concreto interesse della parte a mantenere in vita il contratto. Discorso a sé stante deve poi esser fatto sul rapporto fra nullità relativa e nullità virtuale e responsabilità del notaio rogante. Secondo l’orientamento dominante della giurisprudenza, nella misura in cui vi sia una violazione di norme imperative, e l’imperatività sia evidente, manifesta, dal tenore delle disposizioni, deve ritenersi che la nullità, sia testuale che virtuale, comporti la responsabilità del notaio ai sensi dell’art. 28 l. not. Ogni qualvolta, viceversa, tale nullità non si configuri, la responsabilità disciplinare sarà esclusa. Si avverte, comunque, una prima apertura verso la sanzionabilità delle nullità relative che siano manifeste. In chiusura del mio lavoro non ho potuto non tenere conto della recente crisi dei mercati internazionali. Crisi che ha avuto inizio proprio con il crollo negli Stati Uniti dei settori immobiliare e finanziario, improntati verso una eccessiva deregolamentazione e valorizzazione dell’autonomia contrattuale delle parti. L’assenza di garanzie sicure e la carenza di controllo di un professionista corrispondente al nostro notaio pubblico ufficiale, ha portato ad investimenti e finanziamenti azzardati da parte delle banche e degli istituti di credito che stanno vivendo un momento di profonda crisi aprendo la strada ad una recessione economica di portata mondiale.
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Santos, Rodrigo Ferreira. « A tutela da posse dos imóveis públicos ». Universidade Católica de Pernambuco, 2013. http://www.unicap.br/tede//tde_busca/arquivo.php?codArquivo=960.

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Résumé :
A posse dos bens públicos é tema que, embora de grande relevância, não tem sido analisado com o necessário cuidado pela doutrina e pelos tribunais do país. No presente estudo, parte-se de uma distinção essencial entre as diversas espécies de bens públicos, o que norteia a análise da posse e de suas consequências. A posse existirá sempre que houver poder fático sobre o bem e desde que não exista cláusula de pré-exclusão de jurisdicidade. Configurada a posse, avalia-se a eficácia da posse sobre aquele bem público, tendo em conta as características da posse e os sujeitos envolvidos. Existindo posse, suas consequências (efeitos jurídicos) variarão conforme a classe a que aquele bem público se enquadre, e essa circunstância afetará a tutela jurisdicional da posse. Não se pode conceber uma tutela possessória desgarrada do direito material que rege a situação a ser tutelada. No caso dos bens dominicas, é possível uma tutela completa da posse do particular, o que inexistirá no caso dos bens de uso especial.
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Colucci, Stefania <1988&gt. « Le organizzazioni non-governative per la tutela dei diritti reali delle donne nella Cina contadina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4134.

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Résumé :
Il seguente elaborato si propone di analizzare, attraverso il lavoro svolto dalle organizzazioni non governative cinesi, la situazione delle donne nella Cina contadina. In particolare, sono state prese in considerazione tre NGOs, il Beijing Cultural Development Center, il Migrant Women's Club ed il Beida Women's Legal Aid Center le quali, oltre ad offrire servizi di assistenza legale e non, contribuiscono all'implementazione del sistema legislativo cinese e cercano di garantire una maggiore tutela dei diritti delle donne, riconosciuti solo formalmente e spesso ignorati dagli organi amministrativi e giurisdizionali cinesi. Si è fatto, inoltre, riferimento al ruolo svolto dalle donne nella lotta per la tutela dei propri diritti reali e successori. Infine, è stato analizzato il ruolo ambivalente giocato dall' All-China Women's Federation, la madre di tutte le NGOs cinesi ma da alcuni non considerata una vera e propria organizzazione non-governativa ed il rapporto tra quest'ultima e le altre NGOs cinesi.
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Felix, Eline Cinara de Moraes. « CUMPRIMENTO DE SENTENÇA NOS PROCESSOS COLETIVOS : UMA ANÁLISE PARA A REAL EFETIVIDADE DA TUTELA EXECUTIVA COLETIVA ». Pontifícia Universidade Católica de Goiás, 2015. http://localhost:8080/tede/handle/tede/2754.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2016-08-10T10:47:43Z (GMT). No. of bitstreams: 1 ELINE CINARA DE MORAES FELIX.pdf: 1303465 bytes, checksum: aaabdd3e157b1115a08f7173217498bd (MD5) Previous issue date: 2015-12-16
This dissertation focuses on the fulfillment of collective processes sentence and on the analysis of collective Executive, from the perspective of the real effectiveness of the diffuse, collective and individual rights homogeneous. The study of the theme permeates various procedural and practical questions, from the significant differences that exist between the execution of judgments in individual actions and collective actions. To investigate how the fulfillment of collective judgments and that way you can ensure the effectiveness of the supervision of collective interests, the work discusses the historical part of the collective processes and the influences received from foreign law. Also make a study on the species of collective rights, legislative developments, the principles applicable to the collective process, active legitimacy issues, jurisdiction, effects of the sentence and payment of sentence. When dealing with the particular topic, the sentence for each species of collective rights, explaining the differences found in the bonds can t do, deliver thing and pay amount. Presents the specific legislation of the applicable collective enforcement procedural Microsystem and the provisions of the code of Civil procedure, used alternative. With the edition of the law n. 13.105, March 16, 2015 (the new code of Civil Procedure), which will enter into force on March 17, 2016, the work matches the current items and the new code. From the perspective of postpositivism and legal method of hypothetical-deductive research, the thesis shows that the collective process has its own characteristics and quite different from the traditional civil process, condition that requires the application of concepts, principles and procedures specific to the utmost coincidence between the collective right recognized by the sentence and the full compliance with the obligation. In addition to procedural system, the effectiveness of compliance with collective judgments goes through a real change of mentality of Jurists, that need to adapt to the characteristics of a mass society.
A presente dissertação versa sobre o cumprimento de sentença nos processos coletivos e sobre a análise da tutela executiva coletiva, sob a perspectiva da real efetividade dos direitos difusos, coletivos e individuais homogêneos. O estudo do tema permeia várias indagações de ordem processual e prática, a partir das diferenças significativas que existem entre a execução de sentenças proferidas em ações individuais e em ações coletivas. Para investigar como se realiza o cumprimento de sentenças coletivas e de que forma é possível assegurar a efetividade da tutela de interesses coletivos, o trabalho aborda a parte histórica dos processos coletivos e as influências recebidas do direito estrangeiro. Também faz um estudo sobre as espécies de direitos coletivos, a evolução legislativa brasileira, os princípios aplicáveis ao processo coletivo, as questões de legitimidade ativa, foro competente, efeitos decorrentes da sentença e liquidação de sentença. Ao tratar do tema específico, expõe o cumprimento de sentença para cada uma das espécies de direitos coletivos, explicando as diferenças encontradas nas obrigações de fazer, não fazer, entregar coisa e pagar quantia. Apresenta a legislação específica do microssistema processual coletivo aplicável à execução e as disposições do Código de Processo Civil, utilizadas de modo subsidiário. Com a edição da Lei n. 13.105, de 16 de março de 2015 (o Novo Código de Processo Civil), que entrará em vigor no dia 17 de março de 2016, o trabalho faz a correspondência entre os artigos do atual e do novo Código. A partir da perspectiva do pós-positivismo jurídico e do método de pesquisa hipotético-dedutivo, a dissertação mostra que o processo coletivo possui características próprias e bastante diversas do processo civil tradicional, circunstância que exige a aplicação de conceitos, princípios e procedimentos específicos para a máxima coincidência entre o direito coletivo reconhecido pela sentença e o completo cumprimento da obrigação. Além de sistema processual distinto, a efetividade do cumprimento de sentenças coletivas passa por uma verdadeira mudança de mentalidade dos operadores do Direito, que precisam se adequar às características de uma sociedade de massa.
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Torres, Maldonado Marco Andrei. « La tutela resarcitoria derivada de los daños por inmisiones en las relaciones de vecindad ». Master's thesis, Pontificia Universidad Católica del Perú, 2019. http://hdl.handle.net/20.500.12404/16122.

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Résumé :
La presente investigación busca realizar un análisis, desde una óptica sustantiva y procesal, de los elementos que integran la responsabilidad civil derivada de los daños por inmisiones en el ámbito de las relaciones de vecindad. Las relaciones de vecindad, tema que no ha sido abordado en nuestro formante doctrinal, otorga a toda persona la facultad de excluir inmisiones que excedan la normal tolerancia. Pese a su relevancia práctica, lastimosamente, en nuestro medio, las inmisiones no ha sido objeto de un estudio especial y contemporáneo, situación distinta a lo que ha ocurrido en otras experiencias extranjeras. Una inmisión (por ruidos, humos, olores, vibraciones, etc.), en sí misma, no resulta ilegítima, dado que la coexistencia social nos impone una obligación de tolerarlas. Sin embargo, el artículo 961 del Código Civil peruano ha previsto que aquellas están prohibidas cuando excedan la tolerancia, que mutuamente se deben los vecinos. Precisamente, surgen ahí las siguientes cuestiones: ¿Cuáles son los criterios que se deben tener en cuenta, a fin de determinar si ciertas inmisiones exceden la tolerancia que normalmente se deben los vecinos? ¿Debe analizarse la antijuridicidad respecto a la conducta inmisiva o del daño? ¿Qué ocurre si el vecino inmitente no sobrepasa los límites administrativos, pero aun así genera un daño inmisivo? ¿Cuáles son los criterios para valorar y cuantificar el daño inmisivo material y moral? ¿Cómo se prueba la relación de causalidad en dichos casos? ¿Es posible la coexistencia de un régimen de imputación sustentado en los artículos 1969 y 1970 del Código Civil, que resulte aplicable a los daños derivados de las inmisiones vecinales? La importancia de la presente tesis, entonces, radica en brindar una contribución para el Derecho Peruano, realizando un análisis, de manera integral, del juicio de resarcibilidad derivado de inmisiones en el contexto de las relaciones vecinales.
Tesis
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Gonzáles, Laca Carlos Miguel, et Faustor Carmen Jahaira Denise Villanueva. « Analysis of Article 159 of the Tax Code : An Appointment on the Denaturalization of the Counterclaim ». Derecho & ; Sociedad, 2015. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/118818.

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Résumé :
In the first part of the article, a development for the concepts of provisional remedies and real or personal property bond and covering loss and damage, is proposed, under the Constitutional Court and our national doctrine view; as well as the scope of the first as a fundamental right, and second as a condition of execution. On the following part of the paper, the inclusion and the subsequent amendments to the article 159° of Tax Code is exposed, also its scopes and reasons. Finally, a possible modification of the article, that respect state´s raising goals and due process citizens’ right, is proposed.
El presente artículo desarrolla los conceptos de medida cautelar y contracautela, a la luz de lo resuelto por el Tribunal Constitucional y lo establecido por nuestra doctrina, así como los alcances del primero como derecho fundamental y del segundo como requisito de ejecución. De la misma forma, se analiza los alcances de la incorporación del artículo 159° del Código Tributario, mediante Decreto Legislativo N° 1121, y su modificatoria a través de la Ley N° 30230. Finalmente, se propone una posible modificación al mencionado artículo, de conformidad con los fines recaudatorios del Estado y el derecho a la tutela jurisdiccional efectiva de los administrados.
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PANTINI, SARA. « Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Résumé :
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Livres sur le sujet "Tutela reale"

1

Maccarone, Matteo. Le immissioni : Tutela reale e tutela della persona : danno esistenziale. Milano : Giuffrè, 2002.

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2

Riccardo, Lorenzi, Semprini Mario Paolo, Italy. Ministero per i beni e le attività culturali. et Associazione per il restauro del paesaggio ambiente e territorio., dir. La tutela del paesaggio tra economia e storia : Dal restauro dei monumenti al governo del territorio : atti del Convegno di studi, ex Palazzo Reale, Pisa 25-26 febbraio 2005. Roma : Ministero per i beni e le attività culturali, 2006.

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3

Roberto, Conti, dir. La proprietà e i diritti reali minori : Beni, limiti, tutela nazionale sovranazionale. Milano : Giuffrè, 2009.

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4

Roberto, Conti, dir. La proprietà e i diritti reali minori : Beni, limiti, tutela nazionale sovranazionale. Milano : Giuffrè, 2009.

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5

Colognesi, Luigi Capogrossi. Proprietà e diritti reali : Usi e tutela della proprietà fondiaria nel diritto romano. Roma : Il cigno Galileo Galilei, 1999.

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6

Distanze e confini : Tutela giurisdizionale e risarcimento : profili civili, penali, processuali e amministrativi. [Padova] : CEDAM, 2009.

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7

Medici, Stefania De. Nuovi usi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio costruito : La privatizzazione dei beni immobili pubblici. Milano, Italy : F. Angeli, 2010.

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8

Dunn, Thomas. En appel : L'Hon. Thomas Dunn, appellant [sic] & Ann Ellice & autres, intimés : cas de l'appellant [sic]. [S.l : s.n., 1986.

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9

Bélanger, Jean. En appel : Jean Bélanger, appellant [sic] & J. Bte. Normand, tuteur, intimé : cas de l'appellant [sic]. [S.l : s.n., 1986.

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10

Sepúlveda, Jovanny. Luces y sombras de la constitucionalizacion en la justicia. CUA - Medellin, 2018. http://dx.doi.org/10.52441/der201806.

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Résumé :
Atendiendo al trabajo colaborativo de la Red Interinstitucional -Derecho Procesal y Justicia- y al esfuerzo mancomunado de diferentes maestros que presentan los productos resultados de sus investigaciones, Instituciones de Educación Superior, y al Colegio de Jueces y Fiscales, se presenta para la discusión de la comunidad académica y científica, el libro resultado de investigación titulado Luces y sombras de la constitucionalización en la justicia, socializado en el V Seminario Internacional sobre el Proceso y la Justicia, realizado en Medellín, Colombia, en Plaza Mayor. Se propuso el tema de la constitucionalización, por considerarlo de suma importancia en el derecho procesal y en el mundo jurídico en general, entendiendo que produce efectos directos, desde la juridización con el precedente constitucional, la producción de normas y las transformaciones de las sociedades. Se encontrarán temas de discusión necesarios para la actualidad en la formación jurídica e interdisciplinar de los futuros abogados del país, y para el debate en el mundo operativo del derecho. Entre otros asuntos, se analizan y se presentan reflexiones sobre el reconocimiento de los límites sociológicos, se cuestiona sobre quiénes son los verdaderos formalistas en la teoría de la decisión judicial, quién debe defender 10 la Constitución desde el punto de vista de Schmitt y Kelsen, se habla sobre la tutela colectiva de derechos en las nuevas tendencias procesales, se presentan reflexiones sobre el acceso a la información ambiental y el secreto empresarial, pasando por la promoción del derecho a la convivencia pacífica, la minería en Colombia, el sacrificio de la tutela judicial efectiva, el derecho privado y la sanción penal, la seguridad social y su fundamentalidad, la violación de los derechos humanos en Argentina en las décadas de los 70 y 80 y el abordaje jurídico en la salida democrática, la decisión judicial desde los derechos fundamentales, el análisis sobre la propiedad privada como derecho sin límite, para terminar con las reflexiones frente a la conciliación en la propiedad intelectual desde la constitucionalización en Colombia. Es posiblemente temprano todavía en Colombia para presentar en su totalidad los efectos de la constitucionalización del derecho, ya que se requiere promover su difusión e investigación, por lo tanto, desde la Red, se pretende abrir camino para que progresivamente se continúen los estudios sistemáticos y sistémicos frente a la importancia del tema planteado. Asimismo, se hace una resignificación de la Constitución como la norma de normas y la importancia de los principios y las reglas constitucionales, desde los productos resultados de investigación de cada uno de los autores, en donde se observa que queda atrás la doctrina de Montesquieu, referente a la constitución programática, en donde la norma constitucional debía contar con la ley, desconociendo que la Constitución tiene carácter normativo y más que ley, es considerada como la ley suprema. Se debe comprender que el proceso judicial actualmente, necesita estar humanizado, tal como lo plantea el profesor Devis Echandía, de forma tal que se procure la inmediación del juez con los justiciables, comprendiendo que se trata de actuaciones de personas que juzgan a otras personas, por lo que es tan importante tener en cuenta los derechos fundamentales, de acuerdo a los estudios de gran impacto en Latinoamérica y en el mundo de los profesores Michelle Taruffo y Domingo 11 García Belaúnde se tendría una real constitucionalización de la justicia. Por ello la academia, la investigación y los versados en el conocimiento disciplinar del derecho en Colombia, proponen difundir entre los fines esenciales del Estado–como lo establece la Constitución Política – el predominio de la convivencia pacífica, sin maltratos emocionales, jurídicos, legales o constitucionales, promoviendo la vigencia de un orden justo para todos. En manos de los diferentes operadores jurídicos, abogados defensores, jueces de la República, abogados de los consultorios jurídicos y centros de conciliación, entre otros, se encuentra el entender que las personas no solo entregan sus problemas jurídicos, legales o contractuales, sino que también entregan su confianza, su ser, una vida, un sentir, una vivencia y, por ende, una realidad o un conflicto social; y los operadores jurídicos no podemos ser inferiores a esa expectativa, porque ante todo se debe tener en cuenta lo humano, el ser holístico. La sociedad suplica jueces y operadores jurídicos que obren con sensibilidad y, en este sentido, se plantea la idea de promover, difundir, posicionar e investigar sobre la humanización con la constitucionalización de la justicia. Teniendo en cuenta todo lo anterior, se plantean los nuevos modelos procesales, precisamente en la constitucionalización del derecho procesal, humanizando el proceso judicial para cumplir la función social de interés público, entre otros, el lograr la armonía social, reconociendo ante todo al ser humano.
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Chapitres de livres sur le sujet "Tutela reale"

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Valente, Debora Moreira, Helen Silva Carvaline et Beatriz Moniz de Castilho. « SERVIÇO SOCIAL E CONSELHO TUTELAR : UMA INTERFACE POSSÍVEL E CONTRIBUTIVA ». Dans Políticas Públicas, Educação e Diversidade : uma compreensão científica do real - Volume 3, 304–18. Editora Científica Digital, 2021. http://dx.doi.org/10.37885/211106802.

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Werner, Greice Kely Rech, Ana Claudia Delfini C. de Oliveira et Camila da Cunha Nunes. « PERCEPÇÕES DE COORDENADORES/AS PEDAGÓGICOS SOB OS SENTIDOS DA RELAÇÃO ESCOLA E CONSELHO TUTELAR ». Dans Políticas Públicas, Educação e Diversidade : Uma Compreensão Científica do Real, 800–814. Editora Científica Digital, 2020. http://dx.doi.org/10.37885/200801073.

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da Rocha, Diego Moreno. « COMPETÊNCIAS CONSTITUCIONAIS DAS CORTES DE CONTAS E A LIMITAÇÃO DA TUTELA JURISDICIONAL ». Dans A corte de Contas e Competência para Apreciação Incidental de Normas, 28–45. Bookerfield Editora, 2022. http://dx.doi.org/10.53268/bkf22040802.

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Résumé :
Em que pese existir diversas fases de desenvolvimento do Estado, algumas delas acabam por assumir maior destaque, como a modificação do Estado Liberal ao Estado Social, também denominado de Estado do Bem-Estar Social ou Welfare State. Salienta-se que a partir do Estado do Bem-Estar Social foram desenvolvidas as ideias neoliberais, que regulam a conduta de alguns países, cita-se como exemplo o Brasil, sendo também denominado de Estado Democrático de Direito. Apesar de não se poder precisar ao certo quais as primeiras instituições associadas ao conceito de controle na antiguidade, é certo que, com a organização da sociedade em Cidades-Estados, nasceu a necessidade de arrecadação, gerenciamento e estocagem de materiais e, posteriormente, de dinheiro em espécie. Surgiu a necessidade de controle, na medida em que tais montantes, de materiais e de numerários, tornaram-se expressivos. Na verdade, a função de controlar é inerente à administração e ao poder. Contudo, somente com a Revolução Francesa, na qual se consagrou o princípio da tripartição dos poderes em: Executivo, Legislativo e Judiciário, pode-se suscitar a existência real e efetiva de um controle externo, realizado, de forma independente e autônoma, por outro poder, distinto daquele responsável pela execução das atividades controladas. Nessa esteira, é importante frisar que o pressuposto da divisão de poderes é princípio geral do Direito Constitucional. Tal divisão tripartida foi definida por Montesquieu como sistema de freios e contrapesos (checks and balances system).
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da Rocha, Diego Moreno. « O EXERCÍCIO DA FUNÇÃO CONSULTIVA PELAS CORTES DE CONTAS ». Dans A corte de Contas e Competência para Apreciação Incidental de Normas, 84–111. Bookerfield Editora, 2022. http://dx.doi.org/10.53268/bkf22040805.

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Résumé :
Inicialmente, diante do objeto em estudo, é necessário entender qual o real sentido e significado do conceito de Administração Pública. O verbo administrar significa gerir negócios públicos ou particulares, seguindo a lei e utilizando de forma adequada, bens pertencentes a outras pessoas, ou a coletividade. Administração Pública é a gestão de bens e interesses pertencentes à coletividade, que devem ser conservados e utilizados sempre seguindo os preceitos do Direito e da Moral, visando ao bem comum. Uma das principais finalidades da Administração Pública seria tutelar e proteger o bem comum, pertencente à população. O agente público que se desviar desse objetivo, estará contrariando a função para qual foi incumbido, devendo os atos viciados por ele praticados serem considerados nulos e desfeitos desde a origem.
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Daher, Aurélie. « “New Middle East”, “Cedar Revolution” ». Dans Hezbollah, 175–200. Oxford University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190495893.003.0008.

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Résumé :
This chapter looks into the years that follow the Liberation of 2000, and the political redistribution of power after the Syrian withdrawal of 2005. The abductions of Israeli soldiers by the IRL and the prisoner exchanges with Tel-Aviv, the conservative Christian comeback on the domestic scene, the bittersweet relations with Prime Minister Rafic Hariri, the attacks of September 11 and the American "War on Terror" as well as the end of the Syrian tutelage on Lebanon, were all factors that were perceived as real threats for Hezbollah and the IRL. In reality, a certain Lebanese context, and regional and international considerations would turn these threats into opportunities for Hezbollah to strengthen its mobilization.
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Hawkins, Michael C. « Measuring Moros ». Dans Semi-Civilized, 65–87. Cornell University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.7591/cornell/9781501748219.003.0004.

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Résumé :
This chapter examines the role of Moro bodies in the quantification of humanity at the St. Louis World's Fair. Although Moro bodies were routinely quantified in a variety of contexts, the real measure of the Moros' physical prowess was to be established in a grand athletic spectacle known as “Anthropology Days.” With the 1904 Olympics as a backdrop, anthropologist William J. McGee hoped the Anthropology Days would provide an undeniable comparison between “savage” and “civilized” athletes, thus diminishing emphasis on biological development and endorsing culture and technology as the primary measure of human difference. Ultimately, the Moros' role in the quantification of humanity served an important double function. The “semi-civilized” Moros allowed for notions of Caucasian superiority while simultaneously offering an analogy of physical and cultural improvement for all people, thus affirming the efficacy of colonial tutelage and universal human potential. In this way, the Moros were embedded firmly within the central arch of human evolution rather than on its extremes. Unlike “savage” live exhibits or indeed the exceptional Olympic athletes, Moros were more akin to average American patrons.
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Goldberg, Ann. « The Duchy of Nassau and the Eberbach Asylum ». Dans Sex, Religion, and the Making of Modern Madness. Oxford University Press, 1999. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780195125818.003.0005.

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Résumé :
Eberbach’s founding in 1815 coincided with the lunacy reform movement that swept Europe and North America in the first half of the century. That movement in Germany took peculiar shape in the central role played from the start by the state. Unlike England and France, the primary initiative for the lunacy reforms in Germany came from above, by enlightened state bureaucrats under the tutelage of the German neoabsolutist states. If the (apocryphal) founding image of French psychiatry is the alienist Phillip Pinel famously striking the chains off the inmates of the Bicêtre during the French Revolution, its (real) German counterpart is that of the Prussian Minister Karl August von Hardenburg charging J. G. Langermann (medical officer, later privy councillor and head of Prussian medical affairs) in 1803 with the responsibility of turning the Bayreuth madhouse into Germany’s first mental hospital. Other states and areas of Germany followed suit in the decades after the Napoleonic wars. Eberbach was no exception to the German pattern, where new, enlightened ideas about insanity, concerns of state security with respect to the deviant poor, and the desire to keep abreast of the most progressive trends united to lead even the small and impoverished state of Nassau to embark on costly lunacy reforms. Further, in Nassau both the founding and functioning of the asylum were closely tied to state-building, that is, to the consolidation of state power, the political integration of the population, and the extensive administrative reforms that this entailed—in the penal system, medicine, local government, education, religion, and so forth. State reforms in the area of culture (religion and education) will be discussed in chapter 3. The following section focuses on the penal, medical, and (local) governmental reforms, which formed the broader institutional context of the asylum. The duchy of Nassau, which achieved its final form in 1816 (bounded by the Rhine, Main, Sieg, and Lahn rivers), was one of the new Mittelstaaten (medium sized states) to emerge out of the Napoleonic wars and the Congress of Vienna.
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Shedyakov, Vladimir. « ORGANIZATION OF SCIENTIFIC CREATIVITY IN THE STRATEGY OF HYPERINDUSTRIALIZATION ». Dans Development of scientific, technological and innovation space in Ukraine and EU countries. Publishing House “Baltija Publishing”, 2021. http://dx.doi.org/10.30525/978-9934-26-151-0-21.

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Résumé :
The subject of the research is the organization of scientific creativity as a factor in the realizing of hyperindustrialization The purpose of the text is to summarize the analysis of the organization of scientific creativity from the point of view of the tasks of carrying out hyperindustrialization. For this, the research tasks of characterizing the corresponding features of the clusters and the characteristics of scientific creativity are solved. The methods of studying and presenting the material are based on the unity of analysis and synthesis, general and special concrete and abstract, historical and logical principles. The successful realizing of the overdue transformations raises the question of consolidating the efforts of society anew, bringing development issues to the level of security and the concrete cultural and civilizational world, and humanity as a whole. An attempt to appeal to the “self-regulating forces of the market” looks completely inadequate. The measure of opportunities and threats does not allow dwelling on sporadic instruments of public-private partnership. At the same time, as history has repeatedly shown, the concentration of power can be used for unkind, inhuman purposes – both in the final analysis and initially and purposefully. Thus, an objectively request for the development and theoretical comprehension of effective mechanisms of social consolidation for reaching a higher level of humanity in social relations, which determines the relevance and importance of the topic. To ensure the complexity of positive changes, subordination is required to the task of building a productive vector of social dynamics through the entire organizational and managerial palette (Super-project and small projects, cultivating breakthrough points and an environment favourable for changes, etc.). In particular, without the revival of science, education and industry in the process of hyperindustrialization, there is no independence and real independence, no development, no numerical and qualitative demographic growth. At the same time, the requirements for the industry have already been transformed, and a large concentration of capital allows it to be carried out in relatively small organizational forms. Thus, the allocation of scientific, educational and production complexes are an essential step in the implementation of the entire strategy of social transformations. Of course, changing conditions do not at all destroy organizational and managerial tasks and relations as such; however, they significantly transform and complicate them. The interest in the essence of creative search makes the forms of petty tutelage and total control redundant and ineffective, gradually motivating them to resist. On the contrary, they stimulate creative activity and reasonable initiative of the masses, ridding the state and society of a person from the performing routine, household chores, etc., ensuring a high living standard of the population, providing interesting work, forming a sense of belonging to the achievements of the era and conformity of conditions to popular ideas about fairness and due. The opportunities are increasing with using traditions and customs, collective relations and interactions, informal communications and social networks, when synthesizing elements of controllability, self-control and uncontrollability, the development of labour relations in industrial democracy, the introduction of flexible working regimes, enrichment of activities, group organization, corporate culture and project-matrix management, and so on.
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Actes de conférences sur le sujet "Tutela reale"

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Basso, Marzia. « Paesaggi in movimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Résumé :
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Torres Mas, Miguel. « La localidad de Daimiel (Ciudad Real) : una apuesta por el patrimonio a través de la investigación, conservación y difusión ». Dans I Simposio anual de Patrimonio Natural y Cultural ICOMOS España. Valencia : Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/icomos2019.2020.11596.

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Résumé :
La localidad de Daimiel (Castilla-La Mancha/España) cuenta con un patrimonio excepcional representado en espacios naturales como Las Tablas de Daimiel o Navaseca, o desde una perspectiva cultural contando con enclaves como la Motilla del Azuer, Venta de Borondo, las Caleras o Puente Viejo. Los trabajos en torno al estudio, conservación y difusión de estos bienes proporciona amplias posibilidades desde el punto de vista económico, social y cultural. Por esta razón, el Ayuntamiento de Daimiel, dentro de la misión de tutela que debe implicar a una institución pública, ha impulsado una línea estratégica para la gestión de estos recursos. Asimismo, debido a las características y particularidades de estos vestigios, la experiencia generada necesita del planteamiento de una experiencia que sea sostenible, viable y eficaz. A través de estas páginas presentamos los proyectos que se han efectuado en los últimos años en una serie de conjuntos arqueológicos de esta localidad. Las labores emprendidas están significando un activo provechoso para la dinamización y el desarrollo de este territorio, así como para el aprovechamiento y promoción de este patrimonio.
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Hugony, Cecilia, et Juan Carlos Espada Suárez. « Proyecto PATUR : herramientas innovadoras para la gestión participativa de la ciudad histórica ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7562.

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Résumé :
En los últimos 30 años el debate sobre la gestión de los centros históricos ha ido apuntando a la necesidad de experimentar e incorporar los procesos participativos, un reto de primordial importancia para la planificación urbana en la agenda del desarrollo local sostenible. Si bien existe un interés general hacía los procesos de toma de decisión de forma participativa en la planificación urbana y territorial, se aprecia una falta de métodos y protocolos para su aplicación a la gestión del patrimonio histórico. Asimismo, se reclama la necesidad de reformular los objetivos de la intervención en las ciudades históricas, acompañando la tutela del patrimonio arquitectónico y urbano con políticas de regeneración socioeconómica que garanticen la vitalidad de los centros históricos además de su conservación. El proyecto de investigación PATUR, desarrollado por Labein Tecnalia en los años 2007-2009 con financiación del gobierno Vasco, se propone desarrollar herramientas específicas de apoyo a la gestión y planificación de las ciudades históricas que permitan por una parte racionalizar y “objetivar” los procesos de toma de decisiones, facilitando la participación ciudadana e interinstitucional, y, por otra, garantizar el seguimiento de la implementación de los planes y proyectos evaluando de forma continuada el estado de “salud” de la ciudad. La definición de las herramientas a desarrollar se realizó a partir de la propuesta de un modelo de gobernanza de la ciudad histórica que se desarrolla como un proceso dialéctico y continuo entre la definición de la estrategia de intervención –la implementación en planes y programas – el seguimiento de la los mismos. Dicho modelo se construyó sobre la base del estudio de buenas prácticas y se validó mediante reuniones con expertos y agentes activos en la gestión de los centros históricos. A partir de dicho modelo, se ha profundizado en 5 instrumentos de especial interés para la gestión participativa de los centros históricos: 1. Herramientas de diagnóstico expeditivo integral del casco histórico (con especial atención a la accesibilidad); 2. Herramienta de edición colaborativa para la gestión y acceso compartido de la información basado en tecnologías Web 2.0 y GIS; 3. Sistema de indicadores específico para la evaluación de la calidad urbana de los centros históricos; 4. Herramienta participativa de selección de alternativas apoyada en tecnologías de realidad virtual y aumentada; 5. Guía de gestión de la ciudad histórica. La guía de gestión desarrolla la fase de implementación de las políticas definidas en la elaboración de la estrategia. Su estructura se adapta a la normativa europea de control de calidad, siguiendo una metodología desarrollada por el centro de investigación LEMA de la Universidad de Lieja, que colaboró activamente en el proyecto. Para ello, la guía se construyó a partir del análisis de un caso real, la ciudad de Segovia. Durante un año, los investigadores analizaron los mecanismos de gestión y seguimiento de la ciudad histórica trabajando conjuntamente con los técnicos destinados a su aplicación. A partir del desarrollo de un Diagnóstico Compartido de la situación de la ciudad y a través de dinámicas participativas de análisis inter-sectoriales e inter-institucionales, se identificaron las oportunidades de mejora y se definieron los procesos a desarrollar para facilitar su implementación. Como resultado del trabajo se redactó un prototipo de guía de gestión para la ciudad histórica.
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