Littérature scientifique sur le sujet « Tre libri celesti »

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Articles de revues sur le sujet "Tre libri celesti"

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Serís, Homero. « Clara Louisa Penney, The book called "Celestina" in the Library of The Hispanic Society of America. New York, 1954 ; viii + 157 pp., ilustr. » Nueva Revista de Filología Hispánica (NRFH) 8, no 2 (1 mars 2007) : 196–200. http://dx.doi.org/10.24201/nrfh.v8i2.3337.

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SCIANNA, NICOLANGELO. « INDAGINE SUI GRANDI GLOBI A STAMPA DI VINCENZO CORONELLI ». Nuncius 15, no 1 (2000) : 235–57. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00498.

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Résumé :
Abstracttitle SUMMARY /title In the second part of this study of the 3 foot globes we analysed the celestial globes. We directly examined 31 globes, the answers to 9 questionnaires and the two editions of the Libro dei Globi. We found out that four cartouches, used as the means of comparison, present some variations according to the editions which proved to be five for the convex globe and two for the concave one. The research allowed us to discover a previously unknown type of celestial globe. We attributed it to the first Venetian edition. There are only two examples of this type: one at the Centro Studi Ricerche Ligabue in Venezia and the other at the Harry Humanities Research Center, University of Texas at Austin.
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González Echevarría, Roberto. « Sor Juana y la cosmología barroca : "Primero sueño" ». Anales de Literatura Hispanoamericana 45 (1 février 2017) : 287–300. http://dx.doi.org/10.5209/alhi.55126.

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Résumé :
El texto que sigue aprovecha el trabajo que he publicado sobre el barroco y, en especial, mi ensayo “Lírica colonial,” que aparece en la Historia de la literatura hispanoamericana, que Gredos publicó en el 2006, y que había aparecido en su versión original inglesa en la Cambridge History of Latin American Literature, de 1996. También retomo algunas de las ideas de Celestina´s Brood: Continuities of the Baroque in Spanish and Latin American Literature, que se publicó en España como La prole de Celestina. Pero aquí aspiro a ir más lejos al concentrarme en un solo poema de Sor Juana, “Primero sueño”, y utilizar ideas que he ido desarrollando en los últimos diez o quince años. Las más recientes forman parte de un libro en marcha sobre el infinito y la improvisación del que ya han aparecido algunos adelantos sobre Cervantes y Calderón. Hay otro sobre Lope en camino.
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Omodeo, Pietro. « Book Review : The Foundations of Copernicus's Book I : Niccolò Copernico e la Fondazione del Cosmo Eliocentrico, con testo, traduzione e commentario del Libro I de Le Rivoluzioni Celesti ». Journal for the History of Astronomy 42, no 4 (novembre 2011) : 527–29. http://dx.doi.org/10.1177/002182861104200408.

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De Cristofaro, Francesco. « Il vaso e i cocci Note in margine a La llegenda del llibreter assassí de Barcelona ». SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 2, no 2 (16 décembre 2013) : 178. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.2.3107.

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Résumé :
Riassunto: Il contributo discute alcune questioni legate, in modo più o meno tangenziale, a La llegenda del llibreter assassí de Barcelona: dopo aver sottoposto il libro di Ramon Miquel i Planas alle domande, di metodo e di merito, presenti in un affine e più recente “giallo filologico” (il saggio di Alberto Varvaro sulla vicenda della baronessa di Carini), e dopo essersi interrogato circa il filone paraletterario delle cosiddette “Cause celebri” e circa una declinazione naturalista e straniante della letteratura processuale (il dittico di Galdós Realidad-Incógnita), il discorso si sposta su di un aspetto più prettamente storico-culturale e tematico quale l’intreccio fra bibliomania e cleptomania (soprattutto in Flaubert). L’articolo si conclude con una rapida ricognizione dei plagi letterari realizzati da Nodier, il presunto colpevole del falso da cui si diparte tutta la genealogia indagata da Miquel i Planas: un colpevole che, proprio mentre si macchia di molteplici crimini letterari, dedica loro un sofisticato trattato giurisprudenziale, in cui sistematizza e stigmatizza quegli stessi crimini. Parole chiave: filologia; paraletteratura; processo; bibliomania; plagio Abstract: This essay seeks to investigate tangentially some questions regarding La llegenda del llibreter assassí de Barcelona: after having analyzed the approaches, methods and strategies –that Alberto Varvaro has thoroughly examined in the essay on Baroness di Carini’s story–, and the literary quality achieved by Ramon Miquel i Planas in his work; and after having probed the paraliterary line of the so-called “famous trials” –mostly focusing on the naturalistic estrangement effect produced by literature works related to legal cases (e.g. the conventional diptych in Galdós’s Realidad-Incógnita)–, the centre of attention shifts on the cultural, historical aspects of the bizarre relationship between kleptomania and bibliomania (especially in Flaubert). The article concludes with a swift overview of literary plagiarisms committed by Nodier, the presumed culprit of the forgery, from which the genealogy investigated by Miquel i Planas builds up: a culprit that, while committing several literary crimes, decides to write a jurisprudential treaty in order to systematize and sentence them. Keywords: philology; paraliterature; process; bibliomania; plagiarism
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Thèses sur le sujet "Tre libri celesti"

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AMERI, HAIDER HASAN OBAID. « Influenza ed influenzamento dei lessemi nella contrasti costruzione del contesto linguistico, archetipici, studi semitici circa i versetti trattanti il tema della creazione nei tre libri celesti ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1145970.

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Résumé :
Lo studio dei lessemi e la relativa semantica, specialmente dove di significato oppositivo all'interno del loro contesto linguistico è certamente un argomento di rilievo e questo è in particolar modo vero all’interno dei tre libri rivelati (la Torah, la Bibbia e il Corano) in cui è possibile operare una critica e un’analisi comparativa di questi in virtù e in vincolo delle loro rispettive lingue. Queste religioni infatti si presentano nel loro studio strettamente correlate alle loro lingue di appartenenza, nella misura in cui le lettere di queste stesse lingue sono esse stesse quelle che compongono le parole dei loro testi sacri: Sono la lingua ebraica, la lingua siriaca e la lingua araba, dotate ognuna di lettere e calligrafie contraddistintive, fatto che ha avuto, in virtù della sua natura scritta, un ruolo importante nella loro disposizione ad essere tradotte in molteplici lingue. E tramite lo studio di tali testi ci si presenta un gruppo di fenomeni linguistici e immagini retoriche che rappresentano il fondamento e la bilancia della corretta comprensione di questi stessi. Lo studio di tali fenomeni linguistici ha d’altra parte svolto il ruolo fondamentale di contrappeso nella formazione di un canone centrale presso gli scolari e gli esegeti dei testi sacri. Il contesto linguistico e lessicale aveva dunque una posizione privilegiata nell’analisi semantica dei lessemi e la comprensione delle singole parole, le frasi e infine i testi in modo più chiaro. E nonostante il mancato approfondimento degli arabi dello studio linguistico comparato e messa da parte la consapevolezza dei parlanti di ciò, nonostante la fioritura di questo ambito in occidente, è da trovarsi la piena giustificazione di questa lacuna nella quasi impossibilità di studiare le lingue semitiche ove solamente i pochissimi ne avevano perfezionato la conoscenza. Tuttavia permane nella lingua araba e le sue sorelle del ramo semitico il bisogno impellente di svolgere un antologia comparativa finalizzata alla differenziazione tra il modello arabo - specifico e condiviso con talune delle 460 lingue semitiche quali la lingua accadica ed ebraica e siriaca- in virtù dei benefici della comparazione linguistica negli ambiti della semiologia (“dalàla”) la quale chiarisce ed esplica la natura dei fenomeni linguistici, come ad esempio, nel caso della comparazione della lingua araba e le lingue semitiche, il fine della correzione o la chiarificazione di ciò che ne è stato in termini di deragliamento o eventuale cattiva comprensione del significato originario. Lo studio comparativo ha certamente offerto un importante rivoluzione nelle lingue del secolo diciannovesimo in ciò che concerne i casi di permanenza e di discrepanza del significato nelle diverse lingue. Viene inoltre utilizzato al fine di chiarire i nessi storici e linguistici intercorsi fra le lingue più disparate e in aggiunta a ciò fra più varianti e dialetti di una medesima lingua, ossia in ambito dialettologico poiché non può restringersi alla mera comparazione di due lingue distinte. Ci è possibile affermare che questa modesta esperienza ha analogamente posto la pietra miliare per molti ambiti di studio dall’andamento non dissimile per semplificazione e semplicità di usufrutto e nella ramificazione e la specializzazione della comprensione all’interno di questa enorme miniera del sapere e ciò che ne deriva di gigantesco apporto al bagaglio intellettuale, scientifico, morale e tradizionale. Poiché è evidente che l’approccio ai libri celesti nonostante ciò che vi è stato scritto ed esperito è una miniera tutt’ora vergine e necessita pertanto di ulteriori studi e ricerche e indagini. Questa casistica ha infatti l’effetto di suscitare il desiderio di irradiare una luce su una delle miniere del sapere intellettuale e linguistico di maggiore ricchezza con la sua generosità sul piano dei concetti e degli esempi pratici e delle perizie quantunque il suo studio tramite questa modalità ha un numero di contributi e di benefici nei confronti dell’individuo e della collettività tutta ed infine della società.
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Livres sur le sujet "Tre libri celesti"

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editor, Ancos-García Pablo, et Lida de Malkiel, María Rosa, honouree, dir. Two Spanish masterpieces : A celebration of the life and work of Maria Rosa Lida de Malkiel. New York : Hispanic Seminary of Medieval Studies, 2013.

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Bisbe, Martina. 5. Bilingue. Los Mundos Celestes II / the Galactic Worlds II : Libro Bilingue Castellano / Ingles. Independently Published, 2020.

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Bisbe, Martina. 4. Bilingue. Los Mundos Celestes I / the Galactic Worlds I : Libro Bilingue Castellano / Ingles. Independently Published, 2020.

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Genius, Kosmic. Libra Zodiac Sign : Top Libra Notebook, 120 Pages, 7. 5x9. 25 , Perfect Libra Journal for Men and Women, Celestial Journal with Cool Astral Theme on the Back Cover. Independently Published, 2022.

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Chapitres de livres sur le sujet "Tre libri celesti"

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Lewis, Anne-Marie. « Conflict, Alliance, and the Stella Comans ». Dans Celestial Inclinations, 190—C7T2. Oxford University PressNew York, 2023. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197599648.003.0008.

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Résumé :
Abstract Following the ludi of 44 b.c., Octavianus continued to observe the heavens and to notice the celestial display at events important in his life. In the months following, the rivalry between Octavianus and Antonius intensified, culminating in the Battle of Mutina in 43 b.c. Their uneasy truce led to the Second Triumvirate, brutal proscriptions of political rivals including Cicero, and the battles at Philippi in 42 b.c. against the murderers of Caesar. From this period, Octavianus would emerge, still confident of his destiny and of his ability to control the narrative when it came to the celestial sphere. The public appearance of the stella comans, another bright star that appeared on the day of Caesar’s deification in January 42 b.c., would come to represent the more prestigious location in the zodiacal constellation Chelae (Libra), where the soul of the deified Caesar was now to be permanently found.
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Rossi, Miguel Angel. « El concepto de paz terrena en el pensamiento agustiniano ». Dans The Paideia Archive : Twentieth World Congress of Philosophy, 55–58. Philosophy Documentation Center, 1998. http://dx.doi.org/10.5840/wcp20-paideia19989205.

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Résumé :
Agustín comienza a reflexionar en el libro XIX de la Ciudad de Dios, acerca de la importancia de la paz, como uno de los mayores bienes no sólo de la vida eterna, sino también de la vida terrenal: ‘Porque es tan singular el bien de la paz, que aún en las cosas terrenas y mortales no sabemos oír cosa de mayor gusto, ni desear objeto más agradable, ni finalmente podemos hallar cosa major.’ Al respecto, nos parece pertinente señalar que, como constante del pensamiento agustiniano, sólo puede haber paz definitiva en la vida eterna, mientras que en la Civitas Terrena la paz la experimentamos, parafraseando al hiponense, como un bien incierto y dudoso. Tal afirmación cobra sentido sobre todo en perspectiva ontológica, en la medida en que el orden de lo creado, en el estado temporal, reviste el sello de la corruptibilidad. Sin embargo, es esencial destacar que ambas paces (celestial-terrenal), si bien son cualitativamente diferentes, no existe una intención por parte de Agustín de divorciarlas o desvincularlas. Por el contrario, creemos que pueden establecerse múltiples relaciones dialógicas entre ambas paces, que ponen como eje teórico decisivo la propia actitud y disposición de los hombres. Actitud que se objetiviza en la articulación medio-fin, en la medida que para los ciudadanos de la Civitas Dei, por lo menos la parte que peregrina en la tierra, la paz terrenal es medio para alcanzar la paz eterna; en cambio, para los ciudadanos de la Civitas Terrena, la paz terrena es un fin absoluto.
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