Littérature scientifique sur le sujet « Tratti »

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Articles de revues sur le sujet "Tratti"

1

Cafagna, Dario, Roberta Cherubini et Barbara Chirico. « Il lato oscuro del revenge porn ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juin 2021) : 92–107. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002006.

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Résumé :
In questo articolo viene presentato un lavoro di ricerca focalizzato sui fattori che favoriscono la diffusione non consensuale d'immagini intime: questo fenomeno è conosciuto con il nome di revenge porn. Le ricerche hanno messo in evidenza il ruolo giocato in questo contesto dalla Dark Triad, tuttavia, vista la compatibilità dei tratti psicopatici, machiavellici e narcisistici con gli atteggiamenti di deumanizzazione nelle relazioni romantiche abbiamo ritenuto che tali tratti giochino un ruolo importante nella propensione al revenge porn. Obiettivo: abbiamo ipotizzato che la deumanizzazione nelle relazioni romantiche possa essere correlata con i tratti della Dark Triad e con la propensione al revenge porn, e che la deumanizzazione possa essere un fattore di mediazione tra i tratti di personalità della Triade Oscura e la propensione al revenge porn. Metodo: è stato reclutato un campione sessualmente attivo di 213 soggetti, dai 18 ai 66 anni di età (M = 33.08, SD = 9.87). Risultati: I risultati evidenziano una correlazione tra il fattore deumanizzazione con i tratti di personalità della Dark Triad e con la scala del revenge porn proclivity. Il revenge porn proclivity mostra correlazioni con tutte le variabili precedenti tranne che con il tratto di personalità narcisistico. La deumanizzazione si conferma come mediatore tra i tratti della Dark Triad e la propensione al revenge porn.
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2

Ferrari, Giacomo. « Digital Humanities : alcuni tratti caratteristici ». Italica Wratislaviensia 11, no 1 (30 juin 2020) : 11–29. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.1.11.1.

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Ferrari, Giacomo. « Digital Humanities : alcuni tratti caratteristici ». Italica Wratislaviensia 11, no 1 (30 juin 2020) : 11–29. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.01.

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Ferrari, Giacomo. « Digital Humanities : alcuni tratti caratteristici ». Italica Wratislaviensia 11, no 1 (30 juin 2020) : 11–29. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.1.

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Zvonareva, Alina. « Le rubriche in volgare del códice 7-1-52 della biblioteca Colombina di Siviglia ». Revista Galega de Filoloxía 13 (17 mai 2012) : 151–77. http://dx.doi.org/10.17979/rgf.2012.13.0.3830.

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Résumé :
Il presente contributo propone uno studio storico-linguistico delle rubriche in volgare del ms. 7-1-52 della biblioteca Colombina di Siviglia. Si tratta di un codice francescano trecentesco trascritto in Italia settentrionale, contenente testi di carattere didattico-religioso e contraddistinto da uno spiccato ibridismo linguistico: nel corpus di riferimento si riscontrano tratti veronesi, veneziani o venezianeggianti, padovani ed emiliani. Il quadro dei fenomeni linguistici che emerge dalle rubriche viene confrontato nell’articolo con le peculiarità linguistiche che presenta il testo principale dei componimenti tràditi dal manoscritto; sulla base dello studio svolto si formulano delle ipotesi riguardo la datazione e la localizzazione delle rubriche. Inoltre, tale confronto permette di mettere il materiale linguistico in relazione con il problema della trasmissione e ricezione dei testi copiati. In particolare, viene postulato che i titoli del nostro codice rappresentino un volgarizzamento delle rubriche latine dell’archetipo perduto, e a tale proposito vengono esaminati anche gli altri testimoni manoscritti dei testi del corpus. Ci si interroga anche sul valore stilistico di tratti latineggianti, toscaneggianti e marcatamente locali, nonché su cosa significhi il fatto stesso di volgere le rubriche in un volgare settentrionale.
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6

Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. « Tajemnica wcielenia w najstarszej ikonografii chrześcijańskiej ». Vox Patrum 38 (31 décembre 2000) : 393–404. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7264.

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Résumé :
Il tema dell’Incarnazione appare nell’iconografia cristiana all’inizio del IV secolo rappresentato soprattutto nei bassorilievi sui sarcofagi. Cristo, raffigurato precedentemente come Buon Pastore o taumaturgo senza i tratti fisionomici individuali, vi appare come un personaggio storico delle scene descritte dagli evangelisti essendo, nel contempo, una figura particolare, da distinguersi dagli altri partecipanti degli eventi grazie ai tratti del viso particolarmente belli e ai capelii lunghi, caratteristiche affini al tipo iconografico degli antichi dei e degli eroi.
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Francisca de Souza, Marinete Luzia. « Rapporti tra lettere e pastorali di Giovanni Franzoni e di Pedro Casaldaliga ». Texto Poético 18, no 36 (29 mai 2022) : 95–113. http://dx.doi.org/10.25094/rtp.2022n36a862.

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Résumé :
Questo articolo tratta due lettere pastorali, Uma Igreja na Amazônia em conflito com o latifúndio e a marginalização social (1971), di Pedro Casaldaliga e La terra è di Dio (1973), di Giovanni Franzoni nel loro rapporto con il modo in cui teorizzano la Teologia della Liberazione e, nel caso specifico di Casaldaliga, con la reiterazione di immagini poetiche nella loro prosa. Sono stati utilizzati Borges (2000), Pace (2007), Luckmann (2002) e Berger (2004) come fondamento teorico. Il metodo di studio e stato l’analisi testuale e discorsiva con alcuni tratti di stile letterario. Si conclude che loro presentano forme di scrittura simili per quanto riguarda l’insieme di metafore, vale a dire, relative alla terra e al sacro.
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8

Giuffrida, C. M., V. Paternò et M. Passanisi. « Le ernie discali ». Rivista di Neuroradiologia 15, no 4 (août 2002) : 409–14. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500409.

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Résumé :
La degenerazione dell'anulus fibroso con l'avanzare dell'età, il carico a cui sono sottoposti i dischi intervertebrali in presenza di dischi ad alto contenuto d'acqua favoriscono la formazione delle protrusioni e delle ernie discali. L'eccesso ponderale, i traumi acuti ed i microtraumi ripetuti, i vizi posturali sono altri fattori alla base della patologia discale. Il tratto vertebrale più comunemente interessato è quello lombare assieme al tratto di passaggio lombo-sacrale (L4-L5 ed L5-S1); seguono i tratti C5-C6 e C6-C7; il tratto toracico è più raramente interessato (1–6% di tutte le ernie discali). (Più frequenti le ernie nel tratto toracico medio-basso e nel passaggio dorso-lombare). Gli autori descrivono l'anatomia, la fisiopatologia ed il meccanismo eziopatogenetico delle ernie discali, la classificazione anatomo-clinica alla luce dei dati della letteratura. Gli autori, inoltre, sottolineano il ruolo della unità funzionale spinale (FSU) e le sue implicanze sul piano terapeutico. Il trattamento chirurgico tradizionale viene discusso alla luce delle nuove prospettive terapeutiche delle protesi discali, progettate al fine di impiantare dei sistemi elasto-dinamici, ammortizzanti per il ripristino della motilità fisiologica e della dinamica della colonna vertebrale.
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9

De Bartolo, Samuele G., Antonio D'Ippolito et Massimo Veltri. « Interpretazione multifrattale dei tratti vallivi dei corsid'acqua Calabresi ». Ingeniería del agua 13, no 3 (30 septembre 2006) : 231. http://dx.doi.org/10.4995/ia.2006.3534.

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Résumé :
<p>Se realiza una Investigación sobre el comportamiento multifractal en la parte final de algunos cursos fluviales de Calabria (sur de Italia). Esta investigación se ha llevado a cabo mediante la utilización del Método de la Integral de Correlación Generalizada. </p>
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Mocci, Maria Lucia. « Cinema, PTSD e trauma in etŕ evolutiva ». IPNOSI, no 1 (août 2011) : 69–74. http://dx.doi.org/10.3280/ipn-2011-001009.

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Résumé :
Si propongono due film che offrono al clinico la possibilitŕ di confrontarsi col concetto di trauma in etŕ evolutiva, poiché affrontano da angolature di differente complessitŕ il PTSD (Post Traumatic Stress Disorder)., film del 2008 di Michael Winterbottom, ci presenta, attraverso la storia di una famiglia, il manifestarsi e l'evolversi nella figlia minore del PTSD come da manuale diagnostico., film del 2004 di Gregg Araki, tratto dall'omonimo romanzo di Scott Heim, ci porta in modo molto intenso, a tratti crudo, attraverso le vicende parallele e contemporaneamente perpendicolari di due adolescenti, a riflettere sui limiti dei manuali nel considerare l'essenza della parola trauma, dal greco,indicante una, unae sui possibili esiti che il trauma vissuto in etŕ infantile puň avere nel tempo.
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Thèses sur le sujet "Tratti"

1

Fabris, Clarissa. « Tratti Arcaici nei dialetti calabro lucani : l’area Lausberg ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7183/.

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Résumé :
In questo elaborato ho tentato di dare un quadro generale dei dialetti arcaici calabro-lucani: l'area Lausberg. Nella prima parte del mio elaborato ho tentato di ricostruire la storia dialettale della Calabria, dai Bruzi ai Romani, individuando le quattro aree dialettali che si sono venute a formare. In seguito, nella seconda parte mi propongo di enumerare i fenomeni fonolinguistici che si verificano nell’area Lausberg. Per ultimo mi sono occupata di analizzare un'opera di teatro in dialetto cassanese mettendo in evidenza le componenti lessicali, i fenomeni fonetici e le tradizioni salienti.
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Beghelli, Valentina <1982&gt. « Studio di alcuni tratti del temperamento nel cane ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6239/1/beghelli_valentina_tesi.pdf.

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Résumé :
Il temperamento può essere definito come l’attitudine che un cane esprime verso le persone e verso altri animali, la combinazione di tratti fisici e mentali, acquisiti e non, che determinano il comportamento del cane. Tale parametro delinea perciò il carattere di un individuo, inclinazioni e tendenze, eccitabilità, tristezza, rabbia e il modo caratteristico di comportarsi di un individuo, con particolare riferimento alle interazioni sociali. La presente tesi di Dottorato rappresenta uno studio su alcuni tratti del temperamento nel cane domestico elaborato in 3 progetti sperimentali. Nei primi due progetti sono state analizzate le differenze attitudinali tra alcune razze canine attraverso l’applicazione di un test di temperamento in cuccioli di 60 giorni e in cani adulti, per valutare e confrontarne il temperamento, la socialità ed identificare profili tipici di razza. Nel terzo progetto un campione di cani morsicatori di canile e di proprietà è stato confrontato con due rispettivi gruppi di controllo. Analizzando i risultati è stato possibile mettere in evidenza caratteristiche di razza omogenee nell’interazione con stimoli inanimati, nelle interazioni sociali e in relazione alla possessività e sono stati delineati profili di razza sia nei cuccioli sia negli adulti. Si sono tuttavia, osservate variabilità individuali, intra-razza e intra-cucciolata, a testimonianza dell’influenza complessa e multifattoriale delle componenti genetica e ambientale sul comportamento dei cani. Il confronto tra cani morsicatori di canile e di proprietà ha messo in luce interessanti differenze tra i soggetti in termini di reattività, socievolezza, propensione all’interazione con il proprietario o con un estraneo, comportamenti di evitamento e velocità di reazione agli stimoli presentati. Il test applicato è risultato un valido strumento per valutare il temperamento di cani dichiarati aggressivi che sono stati sottoposti a situazioni nuove e a stimoli sconosciuti per poter ottenere una migliore visione d’insieme del temperamento del soggetto.
Temperament has been defined as the attitude expressed by the dog toward people or other animals, the combination of physical and mental traits, acquired or not, which determine the behavior of the dog and therefore delineates the character of an individual, his inclinations, trends and the characteristic way of behaving, with particular reference to social interactions. This work represents a study of temperamental traits in the Domestic Dog, developed in 3 experimental projects. In the first two projects the attitudinal differences between some dog breeds are analyzed, through the application of a temperament test in puppies 60 days old and adult, in order to evaluate and compare their temperament and sociability and to identify specific breed profiles. In the third project, a sample of biters dogs coming from different kennel of and pet biters dogs were tested and compared with two respective control groups. Analyzing the results, it was possible to highlight consistent breed characteristics in the interaction with inanimate stimuli, in social interactions and in relation to possessivness and a first breed profile has been outlined for both puppies and adults. However, individual variabilities were observed, relative to breed and litter, reflecting the complex and multifactorial influence of genetic and environmental components on the behavior of the dog. Furthermore, the study allowed us to evaluate dogs biters and compare them with the control groups, on the base of temperament traits. The comparison between biters coming from kennels and pet ones underlined differences in terms of reactivity, sociability, attitude to interact with the owner or with a stranger, in avoiding trends and velocity of reaction to the stimuli presented . The temperament test can be considered a valid tool to assess the temperament of aggressive dogs, in order to get a better overview of the temperament of the subjects.
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3

Beghelli, Valentina <1982&gt. « Studio di alcuni tratti del temperamento nel cane ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6239/.

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Résumé :
Il temperamento può essere definito come l’attitudine che un cane esprime verso le persone e verso altri animali, la combinazione di tratti fisici e mentali, acquisiti e non, che determinano il comportamento del cane. Tale parametro delinea perciò il carattere di un individuo, inclinazioni e tendenze, eccitabilità, tristezza, rabbia e il modo caratteristico di comportarsi di un individuo, con particolare riferimento alle interazioni sociali. La presente tesi di Dottorato rappresenta uno studio su alcuni tratti del temperamento nel cane domestico elaborato in 3 progetti sperimentali. Nei primi due progetti sono state analizzate le differenze attitudinali tra alcune razze canine attraverso l’applicazione di un test di temperamento in cuccioli di 60 giorni e in cani adulti, per valutare e confrontarne il temperamento, la socialità ed identificare profili tipici di razza. Nel terzo progetto un campione di cani morsicatori di canile e di proprietà è stato confrontato con due rispettivi gruppi di controllo. Analizzando i risultati è stato possibile mettere in evidenza caratteristiche di razza omogenee nell’interazione con stimoli inanimati, nelle interazioni sociali e in relazione alla possessività e sono stati delineati profili di razza sia nei cuccioli sia negli adulti. Si sono tuttavia, osservate variabilità individuali, intra-razza e intra-cucciolata, a testimonianza dell’influenza complessa e multifattoriale delle componenti genetica e ambientale sul comportamento dei cani. Il confronto tra cani morsicatori di canile e di proprietà ha messo in luce interessanti differenze tra i soggetti in termini di reattività, socievolezza, propensione all’interazione con il proprietario o con un estraneo, comportamenti di evitamento e velocità di reazione agli stimoli presentati. Il test applicato è risultato un valido strumento per valutare il temperamento di cani dichiarati aggressivi che sono stati sottoposti a situazioni nuove e a stimoli sconosciuti per poter ottenere una migliore visione d’insieme del temperamento del soggetto.
Temperament has been defined as the attitude expressed by the dog toward people or other animals, the combination of physical and mental traits, acquired or not, which determine the behavior of the dog and therefore delineates the character of an individual, his inclinations, trends and the characteristic way of behaving, with particular reference to social interactions. This work represents a study of temperamental traits in the Domestic Dog, developed in 3 experimental projects. In the first two projects the attitudinal differences between some dog breeds are analyzed, through the application of a temperament test in puppies 60 days old and adult, in order to evaluate and compare their temperament and sociability and to identify specific breed profiles. In the third project, a sample of biters dogs coming from different kennel of and pet biters dogs were tested and compared with two respective control groups. Analyzing the results, it was possible to highlight consistent breed characteristics in the interaction with inanimate stimuli, in social interactions and in relation to possessivness and a first breed profile has been outlined for both puppies and adults. However, individual variabilities were observed, relative to breed and litter, reflecting the complex and multifactorial influence of genetic and environmental components on the behavior of the dog. Furthermore, the study allowed us to evaluate dogs biters and compare them with the control groups, on the base of temperament traits. The comparison between biters coming from kennels and pet ones underlined differences in terms of reactivity, sociability, attitude to interact with the owner or with a stranger, in avoiding trends and velocity of reaction to the stimuli presented . The temperament test can be considered a valid tool to assess the temperament of aggressive dogs, in order to get a better overview of the temperament of the subjects.
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Ragusa, Lucia. « Attività per l'innovazione dei prodotti orticoli per tratti funzionali ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1032.

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Résumé :
L'ampia diversità che contraddistingue le produzioni ortive potrebbe consentire la rapida innovazione di prodotto in orticoltura soprattutto se l'attenzione venisse posta sulle colture minori ancora occasionalemnete diffuse negli orti familiari e suburbani del nostro Paese. Tale innovazione può essere più efficace adottando un approccio di filiera che tenga conto delle moderne tecnologie di trasformazione alimentare. Sulla base di tali premesse è stato preso in considerazione il cavolo da foglia, coltura ortiva sottoutilizzata diffusa in Europa, e la tecnologia di IV gamma sia per la produzione di germogli di cavolo da foglia sia per la produzione di germinelli. In tale ambito sono state valutate una core collection di tipi europei di cavolo da foglia, proveniente da diverse banche di germoplasma europee, e la collezione di cavolo da foglia conservata presso la sezione di Ortofloricoltura del DISPA, per i principali tratti bio-morfologici e nutraceuitci. Ambedue le collezioni sono state coltivate a Catania e sono stati utilizzati diversi descrittori bio-morfologici (IBPGR, UPOV, etc.) e nutraceutci (Vitamina C, ¦Â-carotene, polifenoli totali, antocianine e glucosinolati). Due tipi siciliani di cavolo da foglia (BH10 e BH14), differenti per caratteristiche bio-morfologiche e nutraceutiche, sono stati coltivati per valutare le principali caratteristiche produttive in rapporto alla densit¨¤ colturale (2,1, 4,2 e 8,3 piante m-2). Il prodotto ottenuto è stato utilizzato per le attività di valutazione delle principali caratteristiche del cavolo da foglia in IV gamma in rapporto alla temperatura (0°C, 4°C, e 8°C), all'atmosfera (atmosfera ambiente, 70%N2-30%CO2, 50%N2- 50%CO2, 100% N2 e 100% CO2 ) ed ai giorni (0, 3 e 7) di conservazione, prendendo in considerazione le variazioni di O2 e CO2 nella confezione e dei parametri cromatici (L*a*b*) della foglia. La produzione di germinelli ha preso in considerazione 18 specie, afferenti a sei famiglie botaniche, e diverse cultivar per le quali sono stati monitorati il processo di germinazione ed il contenuto in composti antiossidanti, dal seme al germoglio prodotto ed a quello conservato per una settimana. Per le specie più interessanti (cavolo broccolo, carota, cipolla e rucola) sono state valutate le variazioni dei caratteri precedentemente presi in considerazione in raporto alla temperatura di germinazione (10°C, 20°C e 30°C). I risultati acqusiti hanno permesso di classificare le accessioni della core collection europea e della collezione del DISPA dell'Università di Catania in gruppi omogeni che spesso fanno riferimento al Paese di provenienze e/o di coltivazione, e di individuare i tipi che presentano tratti agronomici e/o tecnologici di pregio da utilizzare nel miglioramento genetico. I due tipi siciliani di cavolo da foglia hanno presentato caratteristiche tali da sostenere sia cicli produttivi annuali sia poliennali, evidenziando i migliori risultati produttivi per il tipo BH14 alla densità di 8,3 piante m-2 che ha permesso la raccolta di 10 kg m-2 di germogli nel corso di diciotto mesi. Il tipo BH10 è apparso contrassegnato dal ciclo biologico annuale e da una modesta produttività che suggerisce un ulteriore incremento della densità colturale. I dati acquisiti per la produzione di cavolo da foglia in IV gamma hanno permesso di individuare le varianti più interessanti di temperatura (0°C-4°C) e di atmosfera modificata (70%N2-30%CO2) le quali hanno consentito di attenuare i processi di respirazione per una settimana. I germinelli di specie afferenti alla famiglia delle Brassicaceae hanno fatto accertare una germinabilità più elevata ed una minore durata del processo, otre che un maggiore contenuto in composti antiossidanti. Nel complesso i dati consentono di sostenere la costituzione della filiera del cavolo fa foglia e quella dei germinelli, contribuendo alla innovazione dei prodotti orticoli per tratti nutraceutici.
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Simeoni, Renato <1950&gt. « Tratti fonomorfologici e lessicali dell'area asolana, montebellunese e castellana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2433.

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Résumé :
Si tratta di una ricerca linguistica sui tratti distintivi nell’area a ovest della provincia di Treviso ( tra Castelfranco, Asolo e Montebelluna) in cui si intersecano influssi dialettali di varia provenienza, dal veneto centro settentrionale (Treviso e Belluno) al veneto centrale (Vicenza e Padova). Tra gli obiettivi vi è quello di ridefinire i confini dell’influsso del bellunese, feltrino, stabilito in studi di Mafera e Zamboni a nord di Montebelluna, ricollocandolo correttamente più a sud, almeno di sei chilometri. Poi di individuare con precisione delle isoglosse, allo scopo di definire le caratteristiche e i confini fonomorfologici e lessicali dell’area, in un insieme di continuum, distinzione e interferenze. La ricerca si svolge su tre piani: quello onomastico, trattando come fossili guida i soprannomi dell’area, quello dei testi dialettali scritti, in cui sono presenti i tratti distintivi stessi, infine una ‘intervista traduzione’orale, da usare come verifica di quanto già emerso nei primi due strati. Si vuole verificare direttamente ‘sul campo’ la ricchezza e varietà delle forme del dialetto veneto dell’alta trevigiana nello sforzo di meglio conoscerle per meglio definirle.
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TOSI, LORENZO. « Antibiotico resistenza in S. thermophilus, tratti fenotipici, coniugazione e aggregazione ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/77.

Texte intégral
Résumé :
Negli ultimi decenni l'utilizzo degli antibiotici a scopo terapeutico o come promotori della crescita nell'allevamento animale ha portato alla comparsa e alla diffusione di microrganismi resistenti. In questo contesto, la presenza di Lattobacilli (LAB) antibiotico resistenti non rappresentano di per sé un rischio clinico. Tuttavia la possibilità che essi ma possono essere veicolo di geni codificanti l'antibiotico-resistenza verso batteri patogeni presenti negli alimenti o nel tratto gastro-intestinale umano (inclusi enterococchi, streptococchi e listeria), costituisce un possibile rischio per la salute umana che deve essere attentamente valutato. Obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare attraverso metodi di indagine fenotipica con le tecniche delle microdiluizioni in brodo, Etest e disc-diffusion, i livelli di antibiotico resistenza per le specie S. thermophilus e L. plantarum verso gli antibiotici tetraciclina, eritromicina, clindamicina, streptomicina, gentamicina, ampicillina. Ceppi atipici appartenenti alla specie S. thermophilus sono stati sottoposti ad analisi genetiche con lo scopo di caratterizzare e localizzare i geni responsabili della resistenza. E' stato inoltre testato il possibile trasferimento orizzontale dei geni di antibiotico resistenza nativi da S. thermophilus verso i batteri Gram-positivi E. faecalis e Listeria monocytogenes. In alcuni ceppi di S. thermophilus resistenti si sono infine osservati e studiati particolari caratteri fenotipici ( fitness ) correlati alla presenza delle determinanti genetiche di antibiotico resistenza nell'ospite batterico.
In the last decades, the use of antibiotics in human therapy or in animal husbandry as growth promoters has induced the development and the diffusion in antibiotic resistant micro-organisms. In this context antibiotic resistant Lactic Acid Bacteria (LAB) do not represent a clinical risk in themselves. However, the possibility that S. thermophilus cultures might transfer antibiotic resistance genes to pathogenic species either present in food or in the gastrointestinal tract (including enterococci, streptococci and listeria) represents a potential clinical risk that needs to be carefully evaluated. The aim of this study was to evaluate by means of phenotypic methods (microdilution, E-test, disc-diffusion) the levels of antibiotic resistance for S. thermophilus and L. plantarum species against the antibiotic tetracycline, erythromycin, clyndamicin, streptomycin, gentamycin and ampicillin. The atypical resistant S. thermophilus strains were subjected to genetic analyses in order to characterise and to localise the antibiotic resistance determinants. Furthermore the ability of the resistant S. thermophilus strains in transferring the antibiotic resistant determinant was assessed in mating experiments using as recipients the Gram-positive bacteria E. faecalis and Listeria monocytogenes. In same resistant S. thermophilus strains, special bacterial fitness related with the presence of the antibiotic resistance determinants in the bacterial hosts were observed and studied.
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Veschetti, Adele. « La base di Bernstein in spazi polinomiali generalizzati a tratti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8570/.

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Résumé :
Le funzioni polinomiali possono essere utilizzate per approssimare le funzioni continue. Il vantaggio è che i polinomi, le loro derivate e primitive, possono essere rappresentati in maniera semplice attraverso i loro coefficienti ed esistono algoritmi stabili e veloci per valutarli. Inoltre gli spazi polinomiali godono di numerose proprietà importanti. In questo lavoro ci occuperemo di altri spazi funzionali, noti in letteratura come spazi di Chebyshev o polinomi generalizzati, per ragioni di riproducibilità. Infatti ciò che si ottiene attraverso i polinomi è soltanto una approssimazione che spesso risulta essere insufficiente. E' importante, quindi, considerare degli spazi in cui sia possibile avere una rappresentazione esatta di curve. Lo studio di questi spazi è possibile grazie alla potenza di elaborazione degli attuali calcolatori e al buon condizionamento di opportune basi di rappresentazione di questi spazi. Negli spazi polinomiali è la base di Bernstein a garantire quanto detto. Negli spazi di Chebyshev si definisce una nuova base equivalente. In questo lavoro andremo oltre gli spazi di Chebyshev ed approfondiremo gli spazi di Chebyshev a tratti, ovvero gli spazi formati dall'unione di più spazi del tipo precedente. Si dimostrerà inoltre l'esistenza di una base a tratti con le stesse proprietà della base di Bernstein per gli spazi polinomiali.
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Cantoni, Elena. « Valutazione "along-tract" della microstruttura dei tratti di sostanza bianca cerebrale in RM a 3T ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19399/.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi riguarda l'imaging di risonanza magnetica pesato in diffusione (DW-MRI) e in particolare lo sviluppo di un metodo di analisi di dati di DW-MRI cerebrale attraverso un algoritmo di trattografia di tipo probabilistico applicato su un campione di 20 individui sani esaminati presso l'IRCCS, Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. In particolare, sono stati studiati due fasci della sostanza bianca cerebrale: il tratto cortico-spinale, coinvolto nella motricità volontaria, e la radiazione ottica, riguardante l'ambito visivo. In generale il processo diffusivo delle molecole d'acqua nei tessuti è anisotropo e nella sostanza bianca le direzioni privilegiate di diffusione corrono lungo i fasci di assoni. Con la trattografia, vengono utilizzate le informazioni raccolte dal DWI per fornire una misura della connettività e una descrizione più accurata dell'architettura cerebrale. Il progetto è stato organizzato con lo scopo di ottenere una ricostruzione dei tratti di interesse, una parametrizzazione di questi fasci con una suddivisione in 19 segmenti per stimare lungo il tratto ("along-tract") i parametri di diffusione. Lo sviluppo di un'analisi "along-tract" ha permesso di delineare la geometria e il percorso dei fasci considerati, andando ad approfondirne il profilo caratteristico al variare dei parametri lungo il tratto. Con questo progetto di tesi è stato condotto un lavoro di analisi di tipo quantitativo automatizzato tramite degli script e per questo applicabile anche nella clinica.
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Morlin, Paola <1972&gt. « ALBO ILLUSTRATO E SVILUPPO DEL BAMBINO. Cinque articoli tratti dalla ricerca cinese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2337.

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Résumé :
Corpo centrale del presente lavoro e punto di partenza per le riflessioni che contiene, è la traduzione dal cinese all'italiano di cinqe articoli pubblicati in cinque diverse riviste accademiche e professionali cinesi. L'argomento centrale di tali articoli è l'albo illustrato. Ad eccezione del primo articolo che consiste in una panoramica delle ricerche cinesi su tale tipologia di testo, gli articoli indagano dal punto di vista pedagogico-didattico l'importanza che la lettura di albi illustrati ha per lo sviluppo sia intellettivo che emozionale del bambino e ne sostengono l'uso in ambienti educativi e formativi prescolari. Il lavoro è corredato da un commento traduttologico e introdotto da una parte generale il cui intento è quello di chiarire I concetti principali e gli studi maggiori inerenti la lettura di albi illustrati emersi sia dalla ricerca occidentale che cinese.
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10

Rossato, Giulia <1993&gt. « VARIAZIONE DEI TRATTI FENOTIPICI IN APHANIUS FASCIATUS IN RELAZIONE ALLA STRUTTURA DELL’HABITAT ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13949.

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Livres sur le sujet "Tratti"

1

Macrì, Teresa. Sandro Scalia : Tratti. Roma : Peliti associati, 1999.

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2

Angkor : Tratti, pastelli, acquarelli. Milano : Nuages, 2003.

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3

Crispini, Franco. Recuperi : Brevi tratti di storia intellettuale. Cosenza : Brenner, 1992.

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4

Corà, Bruno, writer of supplementary textual content et Patrizi, Giorgio, 1949- writer of supplementary textual content, dir. Bruno Conte : Retrostanze : tratti emersi, 1959-2019. Cinisello Balsamo, Milano : Silvana editoriale, 2020.

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5

editor, Gabucci Marco 1978, dir. Gli ultimi tratti d'una penna che muore. Firenze : Le Cáriti editore, 2011.

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6

Pattarin, Ennio. Tratti di gioventù : Le politiche sociali giovanili. Roma : Carocci, 2002.

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7

Meeting per l'amicizia fra i popoli (34th : 2013 : Rimini, Italy), dir. Il volto ritrovato : I tratti inconfondibili di Cristo. Bari : Edizioni di Pagina, 2013.

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8

Ricci, Rino. La banca moderna : Aspetti gestionali e tratti evolutivi. Torino : UTET, 1988.

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9

Sandri, Ivana. Tratti ladini nella parlata della Val di Non. Mori (Trento) : La grafica, 2003.

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10

Leopardi, Giacomo. Questa benedetta Bologna : Impressioni e annotazioni su Bologna tratte dall'Epistolario con alcuni appunti tratti dallo Zibaldone. Bologna : M. Boni, 2002.

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Chapitres de livres sur le sujet "Tratti"

1

Petrocchi, Alice. « Vita e paesaggi montani nella produzione di Giuseppe Giacosa ». Dans Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 97–119. Firenze : Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.07.

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Résumé :
Il presente saggio indaga la produzione letteraria di Giacosa con l’intento di ricostruire le molteplici forme di rappresentazione del paesaggio alpino. Si cercherà di mostrare come, nelle pagine dell’autore, l’ambiente montano non assuma meramente tratti idilliaci, come talora si è sostenuto, ma venga rappresentato in modo più personale e articolato, adattandosi a differenti generi letterari.
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2

Tomassini, Luigi, et Raffaella Biscioni. « Antecedenti, origini e tratti caratterizzanti della Public History in Italia ». Dans Studi e saggi, 3–23. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-009-2.05.

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Résumé :
The essay outlines an excursus on the historical origins and precedents of Public History (PH) practices in Italy, around three main themes: Cultural Heritage; School and University; Territory. National conferences are analysed. There is a rapid and widespread development of PH, but characterized by its roots in a pre-existing reality.
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3

Sugeta, Shigeaki. « Cento tratti distintivi del sardo tra le lingue romanze : una proposta ». Dans XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, sous la direction de Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier et Paul Danler, 7–217. Berlin, New York : De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.7-217.

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4

Checchi, Davide. « Mirabilia volgari. Alcuni esempi tratti dal Libro della natura degli animali ». Dans Aspetti del meraviglioso nelle letterature medievali. Aspects du merveilleux dans les littératures médiévales, 241–54. Turnhout : Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.csm-eb.5.110963.

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5

Olsson, Mikael. « Traits ». Dans PHP 7 Quick Scripting Reference, 69–70. Berkeley, CA : Apress, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4842-1922-5_16.

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6

Mascolo, Michael. « Traits ». Dans Encyclopedia of Critical Psychology, 1980–85. New York, NY : Springer New York, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-5583-7_475.

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7

Davis, Adam L. « Traits ». Dans Learning Groovy 3, 73–75. Berkeley, CA : Apress, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4842-5058-7_8.

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8

Hunt, John. « Traits ». Dans A Beginner's Guide to Scala, Object Orientation and Functional Programming, 187–98. Cham : Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-75771-1_18.

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9

Heller, Lois Jane, Celette Sugg Skinner, A. Janet Tomiyama, Elissa S. Epel, Peter A. Hall, Julia Allan, Lara LaCaille et al. « Traits ». Dans Encyclopedia of Behavioral Medicine, 1990. New York, NY : Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4419-1005-9_101807.

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10

Layka, Vishal, et David Pollak. « Traits ». Dans Beginning Scala, 121–32. Berkeley, CA : Apress, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4842-0232-6_7.

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Actes de conférences sur le sujet "Tratti"

1

« Marker-trait associations for agronomic traits in soybean harvested in Kazakhstan ». Dans Plant Genetics, Genomics, Bioinformatics, and Biotechnology. Institute of Cytology and Genetics, Siberian Branch of the Russian Academy of Sciences, 2019. http://dx.doi.org/10.18699/plantgen2019-213.

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2

Будак, Александр, et Олег Харчук. « Изучение влияния условий года и генотипа на вариабельность и наследуемость количественного признака высота растения и связанных с ним признаков у сои ». Dans International Scientific Symposium "Plant Protection – Achievements and Prospects". Institute of Genetics, Physiology and Plant Protection, Republic of Moldova, 2020. http://dx.doi.org/10.53040/9789975347204.76.

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Résumé :
The variability of traits is the height of the plant and the average length of the internode to a greater extent influenced by the genotype. The good heritability of these traits is evidenced by the high heritability rates for these traits. The variability of the attachment height of the lower pod is more influenced by the conditions of the year, the heritability coefficient is lower than that of the previous traits. Genetic progress is the highest (40.33%) among the studied traits in the trait with an average internode length, which indicates that selection for this trait may be the most successful.
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3

Huh, Ik-Soo, Sohee Oh, Eunjin Lee et Taesung Park. « Compairing quantitative trait analysis to qualitative trait analysis for complex traits disease : A genome wide association study for hyperlipidemia ». Dans 2010 IEEE International Conference on Bioinformatics and Biomedicine Workshops (BIBMW). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/bibmw.2010.5703825.

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4

« Towards a Reference Plant Trait Ontology for Modeling Knowledge of Plant Traits and Phenotypes ». Dans International Conference on Knowledge Engineering and Ontology Development. SciTePress - Science and and Technology Publications, 2012. http://dx.doi.org/10.5220/0004138302200225.

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5

Alhajyaseen, Wael, Chantal Timmermans, Abdrabo Soliman, Tom Brijs, Khaled Bedair, Veerle Ross et Wondwesen Girma Mamo. « Impact of Attention Deficit Hyperactivity Disorder on Driving among Drivers in Qatar ». Dans Qatar University Annual Research Forum & Exhibition. Qatar University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.29117/quarfe.2021.0090.

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Résumé :
This study aims to investigate the impact of ADHD traits on young drivers’ deviant driving behaviors that may contribute to their involvement in traffic crashes. Methods: A sample of 450 young drivers from the State of Qatar were asked to fill the Adult ADHD Self-Report Scale and the Driver Behaviour Questionnaire, in order to examine the impact of self-reported ADHD traits on ordinary violations, driving errors, lapses and aggressive violations. A path analysis model was developed to test the predictability of these ADHD traits on deviant driving behaviours. Results: Male drivers with hyperactivity-impulsivity traits are significantly more likely to report deviant driving behaviors. In contrast, female drivers with inattention traits are more likely to report deviant driving behaviors. The inattention trait has a minor predictive role for young male drivers and is not significantly related to aggressive violations. Female drivers’ aggressive violations are not predicted by the hyperactivity-impulsivity trait, but the inattention traits among those drivers are the strongest predictor of aggressive violations. Conclusion: Theses results have practical implication regarding creating inclusion environment to trainee drivers with ADHD in driving school. This can be achieved by developing special driving training and education programs.
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6

Jin, Yan, Yonggang Shi, Liang Zhan, Greig I. de Zubicaray, Katie L. McMahon, Nicholas G. Martin, Margaret J. Wright et Paul M. Thompson. « Labeling white matter tracts in hardi by fusing multiple tract atlases with applications to genetics ». Dans 2013 IEEE 10th International Symposium on Biomedical Imaging (ISBI 2013). IEEE, 2013. http://dx.doi.org/10.1109/isbi.2013.6556524.

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7

Frolichs, Koen, Benjamin Kuper-Smith, Jan Gläscher, Gabriela Rosenblau et Christoph Korn. « Learning about Other Persons’ Character Traits Relies on Combining Reinforcement Learning with Representations of Trait Similarities ». Dans 2019 Conference on Cognitive Computational Neuroscience. Brentwood, Tennessee, USA : Cognitive Computational Neuroscience, 2019. http://dx.doi.org/10.32470/ccn.2019.1236-0.

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8

« Marker-trait associations for barley grain quality traits identified in Karaganda and Kostanay regions using GWAS ». Dans Plant Genetics, Genomics, Bioinformatics, and Biotechnology. Novosibirsk ICG SB RAS 2021, 2021. http://dx.doi.org/10.18699/plantgen2021-063.

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9

Akanno, E. C., D. M. Thekkoot, C. Zhang, C. Bierman, G. Plastow et R. A. Kemp. « 300. Multi-trait genomic estimation of genetic parameters for growth and carcass traits of Duroc pigs ». Dans World Congress on Genetics Applied to Livestock Production. The Netherlands : Wageningen Academic Publishers, 2022. http://dx.doi.org/10.3920/978-90-8686-940-4_300.

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10

Murphy-Hill, Emerson R., et Andrew P. Black. « Traits ». Dans Companion to the 19th annual ACM SIGPLAN conference. New York, New York, USA : ACM Press, 2004. http://dx.doi.org/10.1145/1028664.1028771.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Tratti"

1

Díaz, Julia A. Calderón, Jeffrey L. Vallet, Clay Lents, Danny Nonneman, Jeremy Miles, Elaine Wright, Lea Rempel et al. Optimal Dietary Energy and Protein for Gilt Development : Age at Puberty, Ovulation Rate, and Reproductive Tract Traits. Ames (Iowa) : Iowa State University, janvier 2015. http://dx.doi.org/10.31274/ans_air-180814-1338.

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2

Hulata, Gideon, et Graham A. E. Gall. Breed Improvement of Tilapia : Selective Breeding for Cold Tolerance and for Growth Rate in Fresh and Saline Water. United States Department of Agriculture, novembre 2003. http://dx.doi.org/10.32747/2003.7586478.bard.

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Résumé :
The main objective of this project was to initiate a breeding program to produce cold-tolerant and salinity-tolerant synthetic breeds of tilapia, from a base population consisting of a four-species hybrid population created under an earlier BARD project. A secondary objective was to estimate genetic parameters for the traits growth rate under fresh- and salt-water and for cold tolerance. A third objective was to place quantitative trait loci that affect these traits of interest (e.g., growth rate in fresh-water, salt-water and cold tolerance) on the growing linkage map of primarily microsatellite loci. We have encountered fertility problems that were apparently the result of the complex genetic structure of this base population. The failure in producing the first generation of the breeding program has forced us to stop the intended breeding program. Thus, upon approval of BARD office, this objective was dropped and during the last year we have focused on the secondary objective of the original project during the third year of the project, but failed to perform the intended analysis to estimate genetic parameters for the traits of interest. We have succeeded, however, to strengthen the earlier identification of a QTL for cold tolerance by analyzing further segregating families. The results support the existence of a QTL for cold tolerance on linkage group 15, corresponding to UNH linkage group 23. The results also indicate a QTL for the same trait on linkage group 12, corresponding to UNH linkage group 4.
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3

Merrill, Claude E. Peculiar Traits of Coarse AP. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, janvier 2014. http://dx.doi.org/10.21236/ada617861.

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4

Berns, Kent R., et Mark A. Licht. Corn Trait Evaluations. Ames : Iowa State University, Digital Repository, 2011. http://dx.doi.org/10.31274/farmprogressreports-180814-1818.

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5

Engblom, Linda, Kenneth J. Stalder, John W. Mabry, Justin Holl, William Herring et Matt Culbertson. Sow Reproductive Stayability and Lifetime Traits. Ames (Iowa) : Iowa State University, janvier 2010. http://dx.doi.org/10.31274/ans_air-180814-996.

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6

Galor, Oded, Ömer Özak et Assaf Sarid. Linguistic Traits and Human Capital Formation. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, janvier 2020. http://dx.doi.org/10.3386/w26699.

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7

Weller, Joel I., Derek M. Bickhart, Micha Ron, Eyal Seroussi, George Liu et George R. Wiggans. Determination of actual polymorphisms responsible for economic trait variation in dairy cattle. United States Department of Agriculture, janvier 2015. http://dx.doi.org/10.32747/2015.7600017.bard.

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Résumé :
The project’s general objectives were to determine specific polymorphisms at the DNA level responsible for observed quantitative trait loci (QTLs) and to estimate their effects, frequencies, and selection potential in the Holstein dairy cattle breed. The specific objectives were to (1) localize the causative polymorphisms to small chromosomal segments based on analysis of 52 U.S. Holstein bulls each with at least 100 sons with high-reliability genetic evaluations using the a posteriori granddaughter design; (2) sequence the complete genomes of at least 40 of those bulls to 20 coverage; (3) determine causative polymorphisms based on concordance between the bulls’ genotypes for specific polymorphisms and their status for a QTL; (4) validate putative quantitative trait variants by genotyping a sample of Israeli Holstein cows; and (5) perform gene expression analysis using statistical methodologies, including determination of signatures of selection, based on somatic cells of cows that are homozygous for contrasting quantitative trait variants; and (6) analyze genes with putative quantitative trait variants using data mining techniques. Current methods for genomic evaluation are based on population-wide linkage disequilibrium between markers and actual alleles that affect traits of interest. Those methods have approximately doubled the rate of genetic gain for most traits in the U.S. Holstein population. With determination of causative polymorphisms, increasing the accuracy of genomic evaluations should be possible by including those genotypes as fixed effects in the analysis models. Determination of causative polymorphisms should also yield useful information on gene function and genetic architecture of complex traits. Concordance between QTL genotype as determined by the a posteriori granddaughter design and marker genotype was determined for 30 trait-by-chromosomal segment effects that are segregating in the U.S. Holstein population; a probability of <10²⁰ was used to accept the null hypothesis that no segregating gene within the chromosomal segment was affecting the trait. Genotypes for 83 grandsires and 17,217 sons were determined by either complete sequence or imputation for 3,148,506 polymorphisms across the entire genome. Variant sites were identified from previous studies (such as the 1000 Bull Genomes Project) and from DNA sequencing of bulls unique to this project, which is one of the largest marker variant surveys conducted for the Holstein breed of cattle. Effects for stature on chromosome 11, daughter pregnancy rate on chromosome 18, and protein percentage on chromosome 20 met 3 criteria: (1) complete or nearly complete concordance, (2) nominal significance of the polymorphism effect after correction for all other polymorphisms, and (3) marker coefficient of determination >40% of total multiple-regression coefficient of determination for the 30 polymorphisms with highest concordance. The missense polymorphism Phe279Tyr in GHR at 31,909,478 base pairs on chromosome 20 was confirmed as the causative mutation for fat and protein concentration. For effect on fat percentage, 12 additional missensepolymorphisms on chromosome 14 were found that had nearly complete concordance with the suggested causative polymorphism (missense mutation Ala232Glu in DGAT1). The markers used in routine U.S. genomic evaluations were increased from 60,000 to 80,000 by adding markers for known QTLs and markers detected in BARD and other research projects. Objectives 1 and 2 were completely accomplished, and objective 3 was partially accomplished. Because no new clear-cut causative polymorphisms were discovered, objectives 4 through 6 were not completed.
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8

Seroussi, Eyal, et George Liu. Genome-Wide Association Study of Copy Number Variation and QTL for Economic Traits in Holstein Cattle. United States Department of Agriculture, septembre 2010. http://dx.doi.org/10.32747/2010.7593397.bard.

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Résumé :
Copy number variation (CNV) has been recently identified in human and other mammalian genomes and increasing awareness that CNV might be a major source for heritable variation in complex traits has emerged. Despite this, little has been published on CNVs in Holsteins. In order to fill this knowledge-gap, we proposed a genome-wide association study between quantitative trait loci (QTL) for economic traits and CNV in the Holstein cattle. The approved feasibility study was aimed at the genome-wide characterization of CNVs in Holstein cattle and at the demonstrating of their possible association with economic traits by performing the activities of preparation of DNA samples, Comparative Genomic Hybridization (CGH), initial association study between CNVs and production traits and characterization of CNVSNP associations. For both countries, 40 genomic DNA samples of bulls representing the extreme sub-populations for economically important traits were CGH analyzed using the same reference genome on a NimbleGen tiling array. We designed this array based on the latest build of the bovine genome (UMD3) with average probe spacing of 1150 bases (total number of probes was 2,166,672). Two CNV gene clusters, PLA2G2D on BTA2 and KIAA1683 on BTA7 revealed significant association with milk percentage and cow fertility, respectively, and were chosen for further characterization and verification in a larger sample using other methodologies including sequencing, tag SNPs and real time PCR (qPCR). Comparison between these four methods indicated that there is under estimation of the number of CNV loci in Holstein cattle and their complexity. The variation in sequence between different copies seemed to affect their functionality and thus the hybridization based methods were less informative than the methods that are based on sequencing. We thus conclude that large scale sequencing effort complemented by array CGH should be considered to better detect and characterize CNVs in order to effectively employ them in marker-assisted selection.
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9

Glazer, Itamar, Randy Gaugler, Daniel Segal, Parwinder Grewal, Yitzhak Spiegel et Senthamizh Selvan. Genetic Enhancement of Environmental Stability and Efficacy of Entomopathogenic Nematodes for Biological Control. United States Department of Agriculture, août 1995. http://dx.doi.org/10.32747/1995.7695833.bard.

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Résumé :
The overall obejctive of the research project was to enhance the intrinsic biological control potential of entomopathogenic nematodes through genetic manipulation. We have chosen heat and desiccation tolerance as prime traits to be enhanced in order to increase the overall efficacy of these nematodes against insect pests under harsh conditions. Initially, we used mutagenesis and selection approaches to enhance these traits. In the mutagenesis experiments several morphological mutants of Heterorhabditis bacteriophora HP88 were isolated and characterized phenotypically and genetically. Infective juveniles of H. bacteriophora HP88 were subjected to heat and desiccation selection regimes for several generations. Small increase was recorded, after 4 and 6 rearing cycles for both traits. However, in both selection regimes a significant deterioration in the reproductive capability of the nematodes was observed. In a screen of new nematode populations, from arid regions in Israel, a heat tolerant (IS5 strain) and desiccation tolerant (IS6 strain) were isolated. Both strains were taxonomically identified and their beneficial characteristics (environmental tolerance, insecticidal virulence and reproduction) were determined. We further investigated the stability of the enhanced heat tolerance trait in, and the storage capacity of, the newly discovered IS5 strain. Genetic studies demonstrated that the heat tolerance of the IS5 strain is genetically based and is dominant. The trait for heat tolerance was transferred from the IS5 strain to the HP88 strain of H. bacteriophora. The transfer was accomplished by allowing the heat tolerant strain (IS5) to mate with the commercial strain (HP88). The hybrid nature of the progeny was confirmed using a recessive marker mutant of the HP88 strain (H-dpy-2). We have used (RAPD-PCR) to compare genetic variation in the IS5 and the HP88 strains of H. baceriophora. The results indicated that genetic variation in the HP88 was significantly less than in the IS5 strain which was recently isolated from the field. The new IS5 strain may be used as an effective biological control agent in warm environments. In addition, IS5 can be used as a genetic source for cross-hybridization with other H. bacteriophora strains.
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10

Ribeiro, Flavio, Richard G. Tait, Gene H. Rouse, Doyle E. Wilson et W. Darrell Busby. The Accuracy of Real-Time Ultrasound Measurements for Body Composition Traits with Carcass Traits in Feedlot Heifers. Ames (Iowa) : Iowa State University, janvier 2006. http://dx.doi.org/10.31274/ans_air-180814-573.

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