Littérature scientifique sur le sujet « Trattatisti »

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Articles de revues sur le sujet "Trattatisti"

1

Merida, Raphael. « Aspetti del parlato nell'oratoria sacra secentesca : tra retorica e pragmatica ». Rhetorica 38, no 2 (1 mai 2020) : 180–99. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2020.38.2.180.

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Résumé :
Il saggio esamina alcuni trattati di retorica pubblicati tra la fine del Cinque e l'inizio del Seicento. Partendo dall'analisi di alcune retoriche cinquecentesche, passando dal confronto tra due dei maggiori esponenti teorici dell'oratoria sacra, Francesco Panigarola e Paolo Aresi, e arrivando ad alcuni trattatisti del primo Seicento, il contributo si concentrerà prevalentemente sulle informazioni retoriche relative alla pragmatica, ossia tutto ciò che nella predicazione riguarda l'uso della voce e dei gesti. L’actio infatti si configura come un'importante chiave di lettura per l'interpretazione della predica cinque e secentesca e permette di individuare come e quanto il parlato intervenga sullo scritto.
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2

D’Ascia, Luca. « L’impero machiavellico L’immagine della Turchia nei trattatisti italiani del Cinquecento e del primo Seicento ». Quaderns d’Italià 15 (2 novembre 2010) : 99. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.278.

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3

Coronella, Stefano. « Spigolature : I primi trattatisti della partita doppia al di fuori dell'Italia / La nascita del termine "azienda" : Giovanni Domenico Peri (1638) ». CONTABILITÀ E CULTURA AZIENDALE, no 2 (décembre 2015) : 83–86. http://dx.doi.org/10.3280/cca2015-002005.

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4

Borello, Benedetta. « I trattatisti, le zie fate e le rivalita tra fratelli e sorelle : adulti e bambini si raccontano storie sul loro posto in famiglia ». Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, no 123-2 (15 décembre 2011) : 409–20. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.621.

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5

Cura Curà, Giulio. « Lessicologia provenzale. II. «Cazual» nella trattatistica ». Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 10, no 2 (23 décembre 2022) : 365–73. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/18702.

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Résumé :
Questa breve nota studia impiego e accezioni dell’aggettivo cazual, ‘provvisto di casi, declinabile’, quale tecnicismo della trattatistica grammaticale provenzale, dove è usato in relazione alla declinazione bicasuale. Esso compare nel Trecento ed è usato soprattutto nelle Leys d’Amors, da cui lo riprendono i loro epigoni (anche in area catalana).
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6

Catanorchi, Olivia. « La trattatistica de miseria hominis nel primo Rinascimento ». Viator (English and Multilingual Edition) 41 (janvier 2010) : 377–91. http://dx.doi.org/10.1484/j.viator.1.100739.

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7

Ricci, Maria Teresa. « L'ideale dell’otium e la modernità : ». EXILIUM Revista de Estudos da Contemporaneidade 2, no 2 (22 juin 2021) : 125–40. http://dx.doi.org/10.34024/exilium.v1i2.12221.

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Résumé :
L’articolo propone una breve storia della nozione di “otium” dall’antichità ai nostri giorni. Mostra come nella Greciaantica la vita oziosa viene considerata onorevole e come invece vengono condannati il “lavoro”, inteso nel senso di assenza dilibertà, e la ricerca della ricchezza come fine a se stessa. Queste idee riappaiono nel corso della storia, ad esempio, nella trattatistica del comportamento che fiorisce nel Rinascimento, negli ideali cortigiani, cosi’ come tra le classi marginali della società.
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8

Bernardoni, Virgilio. « La teoria della melodia vocale nella trattatistica italiana (1790-1870) ». Acta Musicologica 62, no 1 (janvier 1990) : 29. http://dx.doi.org/10.2307/932826.

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9

Crivella, Giuseppe. « L’oeil-araignée. Sistemi descrittivi come scatole ottiche nei "Salons" di Diderot. Una lettura a partire dalle tesi di Hamon ». e-Scripta Romanica 8 (3 novembre 2020) : 36–53. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.08.03.

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Résumé :
Il testo si propone di analizzare le modalità di funzionamento dei sistemi descrittivi nei Salons di Diderot. Recuperando il fitto reticolo di definizioni operative messe a punto da Philippe Hamon nel noto testo Du descriptif, il nostro studio sviluppa una serie di analisi finalizzate a mettere in luce la distanza della prassi descrittiva di Diderot rispetto alle enunciazioni teoriche della trattatistica retorica a lui anteriore o coeva, puntando l’attenzione soprattutto su un uso assolutamente originale del pantonimo all’interno dei Salons.
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10

Monorchio (book author), Giuseppe, et Antonio Franceschetti (review author). « Lo specchio del cavaliere : il duello nella trattatistica e nell'epica rinascimentale ». Quaderni d'italianistica 19, no 1 (1 avril 1998) : 166–67. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v19i1.9630.

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Thèses sur le sujet "Trattatisti"

1

BONACCORSO, ANDREA MARIA. « RICERCHE SULLA COMPARTECIPAZIONE CRIMINOSA. I TRATTATISTI DEL XVI SECOLO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168388.

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Résumé :
The aim of this project is directed to the study of mechanisms and rules of the auxilium in delictum according to the principles and the criminal law institutions of the 16th Century. During the 16th century, a new method finalized to the systematic analysis of the law has been put in place. In the meantime, will start the process of reorganization of the law system that will lead to the formation of the generalia delictorum. By using of expression, jurists of the late jus commune refer to the principles, the rules and the institutions of criminal law. This work will try to reconstruct, from this background and with these coordinates, the issue of the criminal liability coming from auxilium in delictum according to the theories of the 16th Century’s jurists. The 16th Century’s criminal liability features will be the subject of this work’s first part. In this context will be analyzed the issue related to the imputatio facti alieni in delictis. To investigate this matter will be first taken in consideration the objective structure of the crime and, then, the subjective one. To better understand the crime phenomenon, so, will be necessary to analyze the mechanisms which leaded to the co-responsible charge. For these reasons the first chapter will be dedicated to the to the general concept of “guilt”. The purpose of the chapter is to clarify the principles with which the 16th century’s jurists dealt with the issue of the auxilium in delictum. The second chapter will approach the concept of mandatum. Analyzing this legal principle will lead to important reflections on the objective and subjective structure of the auxilium in delictum. The third chapter will tackle the ratihabitio discipline and the fourth the consilium discipline.
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2

Selmi, Elisabetta. « Battista Guarini : "Il pastor fido" : le polemiche retoriche e la trattatistica minore ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1994. http://hdl.handle.net/10579/262.

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VILLA, VIVIANA FRANCESCA. « SULLE ORME DEL 'CORTEGIANO'. IL 'SAVIO IN CORTE' NELLA TRATTATISTICA DEI SECOLI XVI-XVII ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39110.

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Résumé :
"Il Libro del Cortegiano" di Baldassarre Castiglione, a stampa nel 1528, costituisce l’archetipo di una florida tradizione: numerosi i trattati e i dialoghi che, dopo il 1528, mettono a fuoco qualità e prerogative richieste a corte, confutando oppure corroborando il modello delineato nel classico cinquecentesco. La dissertazione intende vagliare l’eredità dell’opera di Castiglione isolando alcuni temi rintracciabili in contributi pubblicati in volgare dopo il 1528 e sino al 1640; fra gli autori considerati spiccano Pelegro de Grimaldi, Lucio Paolo Rosello, Giovanni Francesco Commendone, Agostino Nifo e Francesco Baldelli (volgarizzatore dell’opera latina di Nifo), Giovanni Andrea Gilio, Giovan Battista Giraldi, Lorenzo Ducci, Sigismondo Sigismondi, Pietro Andrea Canonieri, Giovanni Capponi, Bernardino Castori, Camillo Baldi, Matteo Peregrini, Giovanni Battista Manzini ed Agostino Mascardi, senza dimenticare i più celebri Stefano Guazzo, Giovanni Della Casa, Torquato Tasso. Le proposte di questi autori sono state accostate ed intrecciate alla voce di Castiglione nei primi tre capitoli della tesi, suggellata da una appendice che presenta e riproduce l’inedito "Dialogo di quello che deve fare un servitore di corte per acquistare la grazia del suo signore e farsi amare da tutto il resto della corte" di Camillo Baldi, custodito presso la Biblioteca Classense di Ravenna.
Baldassarre Castiglione’s "Libro del Cortegiano", printed in 1528, represents the archetype of a flourishing written tradition: refuting or corroborating the model drafted in the sixteenth-century masterpiece, many essays and dialogues published after 1528 have focused on qualities and prerogatives required at court. The present thesis aims at sifting through Castiglione’s heritage, selecting themes and topics from some works printed in Italian between 1528 and 1640; the authors of the books examined are Pelegro de Grimaldi, Lucio Paolo Rosello, Giovanni Francesco Commendone, Agostino Nifo (his essay, first published in Latin, was translated by Francesco Baldelli), Giovanni Andrea Gilio, Giovan Battista Giraldi, Lorenzo Ducci, Sigismondo Sigismondi, Pietro Andrea Canonieri, Giovanni Capponi, Bernardino Castori, Camillo Baldi, Matteo Peregrini, Giovanni Battista Manzini and Agostino Mascardi, not forgetting the more famous Stefano Guazzo, Giovanni Della Casa, Torquato Tasso. These authors’ proposals have been compared with Castiglione’s ideas in the first three chapters of the thesis, which is completed by an appendix that reproduces and analyzes Camillo Baldi’s "Dialogo di quello che deve fare un servitore di corte per acquistare la grazia del suo signore e farsi amare da tutto il resto della corte", an unpublished work located at the Biblioteca Classense of Ravenna.
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4

VILLA, VIVIANA FRANCESCA. « SULLE ORME DEL 'CORTEGIANO'. IL 'SAVIO IN CORTE' NELLA TRATTATISTICA DEI SECOLI XVI-XVII ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39110.

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Résumé :
"Il Libro del Cortegiano" di Baldassarre Castiglione, a stampa nel 1528, costituisce l’archetipo di una florida tradizione: numerosi i trattati e i dialoghi che, dopo il 1528, mettono a fuoco qualità e prerogative richieste a corte, confutando oppure corroborando il modello delineato nel classico cinquecentesco. La dissertazione intende vagliare l’eredità dell’opera di Castiglione isolando alcuni temi rintracciabili in contributi pubblicati in volgare dopo il 1528 e sino al 1640; fra gli autori considerati spiccano Pelegro de Grimaldi, Lucio Paolo Rosello, Giovanni Francesco Commendone, Agostino Nifo e Francesco Baldelli (volgarizzatore dell’opera latina di Nifo), Giovanni Andrea Gilio, Giovan Battista Giraldi, Lorenzo Ducci, Sigismondo Sigismondi, Pietro Andrea Canonieri, Giovanni Capponi, Bernardino Castori, Camillo Baldi, Matteo Peregrini, Giovanni Battista Manzini ed Agostino Mascardi, senza dimenticare i più celebri Stefano Guazzo, Giovanni Della Casa, Torquato Tasso. Le proposte di questi autori sono state accostate ed intrecciate alla voce di Castiglione nei primi tre capitoli della tesi, suggellata da una appendice che presenta e riproduce l’inedito "Dialogo di quello che deve fare un servitore di corte per acquistare la grazia del suo signore e farsi amare da tutto il resto della corte" di Camillo Baldi, custodito presso la Biblioteca Classense di Ravenna.
Baldassarre Castiglione’s "Libro del Cortegiano", printed in 1528, represents the archetype of a flourishing written tradition: refuting or corroborating the model drafted in the sixteenth-century masterpiece, many essays and dialogues published after 1528 have focused on qualities and prerogatives required at court. The present thesis aims at sifting through Castiglione’s heritage, selecting themes and topics from some works printed in Italian between 1528 and 1640; the authors of the books examined are Pelegro de Grimaldi, Lucio Paolo Rosello, Giovanni Francesco Commendone, Agostino Nifo (his essay, first published in Latin, was translated by Francesco Baldelli), Giovanni Andrea Gilio, Giovan Battista Giraldi, Lorenzo Ducci, Sigismondo Sigismondi, Pietro Andrea Canonieri, Giovanni Capponi, Bernardino Castori, Camillo Baldi, Matteo Peregrini, Giovanni Battista Manzini and Agostino Mascardi, not forgetting the more famous Stefano Guazzo, Giovanni Della Casa, Torquato Tasso. These authors’ proposals have been compared with Castiglione’s ideas in the first three chapters of the thesis, which is completed by an appendix that reproduces and analyzes Camillo Baldi’s "Dialogo di quello che deve fare un servitore di corte per acquistare la grazia del suo signore e farsi amare da tutto il resto della corte", an unpublished work located at the Biblioteca Classense of Ravenna.
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5

Gramaticopolo, Andrea <1989&gt. « L'evoluzione della cavalleria nella scienza militare romana, dal modello tardo-antico a quello bizantino : la trattatistica e l’uso concreto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/3996.

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Résumé :
Nella tesi verrà analizzata l'evoluzione progressiva della cavalleria romana, prendendo in particolare considerazione il modello tardo antico e quello bizantino. La ricerca verrà effettuata attraverso l'uso di opere storiografiche da un lato e di manuali tecnici militari dall'altra.
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BASTIANELLO, ELISA. « Architettura e musica tra Rinascimento e Barocco : percorsi alla ricerca del "loco risonante" nella trattatistica dalla seconda meta del Quattrocento alla fine del Seicento ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/11578/278467.

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Petiot, Damien. « "Templum [...] maximum et primarium est urbis ornamentum". Architecture et cadre urbain des églises dans les traités, les villes neuves et les aménagements urbains de l'Italie de la Renaissance (1450-1615) ». Thesis, Tours, 2018. http://www.theses.fr/2018TOUR2028.

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Résumé :
Édifice emblématique de la Renaissance, l’église fut au coeur des réflexions théoriques des architectes italiens. Leur pensée, émanant directement du De architectura de Vitruve et de ses nombreuses éditions renaissantes, accorde également à la ville un rôle majeur dans l’élaboration d’une communauté humaine idéale. Il n’est donc guère étonnant que les deux thèmes, architecture religieuse et art urbain, se rencontrent dans la théorie comme dans la pratique pour magnifier la demeure divine. Toutefois, loin d’être mis à l’écart, le lieu de culte s’insère au sein d’un réseau viaire dense et complexe qu’il faut analyser soigneusement pour juger au mieux de la place accordée à ce type de monuments. Située à proximité d’autres symboles du pouvoir, tels que les palais seigneuriaux et communaux, l’église instaure un dialogue ambivalent avec ces derniers. De même, la place et/ou l’avenue qui la précèdent peuvent aussi bien contribuer à son isolement qu’à son intégration urbaine. Au fil des lectures, les concepts même d’architecture religieuse et de cadre urbain apparaissent donc polysémiques. Et l’analyse des constructions de la Renaissance ne clarifie en rien la situation. S’appuyant sur des sources variées (traités d’architecture, ouvrages d’humaniste, dessins, plans, etc.) le présent travail tend à interroger les valeurs multiples des lieux de culte de la Renaissance. Leur cadre urbain contribue-t-il nécessairement, comme l’affirme Alberti, à en faire les principaux embellissements de la cité ?
Symbolic edifice of the Renaissance, the church was fundamental in Italian architects’ theoretical reflexions. Their thought, based on Vitruvius’ De architectura and its numerous Renaissance editions, attributes also a great importance to the town in the development of an ideal human community. There’s nothing surprising about that both topics, religious architecture and town planning, meet each other in the theory as in the pratice to glorify the God’s house. However, not at all isolated, the place of worship is inserted in a concentrated urban network. Located close to other symbols of power, like seigneurial castle and local council, the church establishes an ambivalent dialogue with them. Similarly, the town square and the avenue can contribute to its isolated location or its urban integration. Therefore, the notions of religious architecture and town planning appear polysemous. Relying on varied sources (treatises, humanists’ writings, drawings, plans, etc.) the present thesis strives to examine the numerous values of Renaissance’s churches. Does their urban setting participate to make the church the city’s greatest and noblest ornament, as claimed by Alberti ?
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8

PIAZZESI, SANDRO. « Didascalia cioè dottrina comica di Girolamo Bartolommei (1658-1661). Saggio e edizione ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/2158/828890.

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Résumé :
Saggio ed edizione critica del trattato di Girolamo Bartolommei, Didascalia cioè dottrina comica libri tre: opera stampata a Firenze la prima volta nel 1658 e successivamente ripubblicata nella stessa città nel 1661 con ampliamenti e correzioni. L’intento dichiarato di Bartolommei (Firenze1584 - ivi 1662) è quello di offrire ai giovani accademici un vademecum di precetti poetici necessari a ridefinire le caratteristiche della ‘ben ordinata commedia’, che viene da lui idealmente identificata con la «commedia di mezzo» dei greci. Di questo modello mediano, lontano dagli eccessi comici e caratterizzato dal valore etico e sociale della fabula allegorica, il letterato fiorentino propone, nel terzo libro, diciannove «abbozzi di commedie di mezzo» (un repertorio di favole nelle quali si colpiscono i vizi e si premiano gli atteggiamenti virtuosi) che traducono sul piano della finzione letteraria i principi poetici enunciati nei primi due libri. Il senso didascalico del trattato trova così il suo compimento, procedendo, secondo il metodo deduttivo, da questioni di ordine generale –definite sulla scorta delle molte auctoritaes antiche e moderne citate- alla particolarità degli esempi. Lo scritto di Bartolommei, che rientra a pieno nel genere dei trattati didascalici, offre una dissertazione sulla commedia colta, quale elogio della virtù e satira dei vizi, una tipologia drammaturgica da contrapporre alle licenziosità amorose delle commedie moderne. La Didascalia si colloca nell’ambito di una speculazione poetica controriformista che interessa il teatro d’accademia e delle confraternite, dal circolo romano degli Umoristi ai consensi fiorentini dei Cruscanti, degli Svogliati, degli Apatisti, degli Immobili, dell’Arcangelo Raffaello. Cenacoli dei quali Bartolommei fece parte attivamente e nei quali il diletto poetico era interpretato in funzione della sua utilità etica e sociale, secondo l’assimilata rilettura cristiana dell’Etica Nicomachea di Aristotele. La tesi propone nella prima parte i risultati della ricerca sul letterato Bartolommei e la sua opera che, a buon diritto, può essere considerata rappresentativa della cultura letteraria del pieno Seicento, fra visioni etico moraleggianti dell’arte e istanze di fruibilità del prodotto artistico nella sua resa drammaturgica. Nella seconda parte si presenta la prima edizione critica moderna della Didascalia corredata da apparati critici, indici delle fonti e dei nomi e da un’introduzione nella quale si avanza una lettura commentata del trattato. A testo si è messa l’ultima versione, ampliata e corretta dall’autore per la stampa del 1661 ed in apparato si registrano le varianti con la precedente edizione del 1658.
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9

Monorchio, Giuseppe Carlo. « Il duello nella trattatistica e nell'epica Rinascimentale ». 1985. http://catalog.hathitrust.org/api/volumes/oclc/13405718.html.

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Livres sur le sujet "Trattatisti"

1

Fusco, Renato De. Il codice dell'architettura : Antologia di trattatisti. Napoli : Liguori, 2003.

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2

I trattatisti spagnoli del diritto delle genti. Bologna : Il mulino, 2010.

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3

Benedetto, Arnaldo Di. Prose di Giovanni della Casa e altri trattatisti cinquecenteschi del comportamento. Torino : Unione tipografico-editrice torinese, 1991.

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4

Manica, Raffaele. Il critico e il furore : Un mito platonico per i trattatisti del Cinquecento. Urbino : QuattroVenti, 1988.

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5

Dall'Ara, Franco. Angelo Berardi : Trattatista e compositore del seicento. [Vicchio, Firenze] : LoGisma, 2019.

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6

1684-1754, Amico Giovanni Biagio, dir. Giovanni Biagio Amico : Architetto e trattatista del Settecento. Palermo : Flaccovio, 2003.

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7

1506-1554, Belluzzi Giovan Battista, dir. Il Sanmarino : Giovan Battista Belluzzi : architetto militare e trattatista del Cinquecento. Firenze : L.S. Olschki, 2007.

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8

Sacramentum amoris : Trattatistica e innografia sull'Eucaristia nella Chiesa latina medievale. Roma : Studium edizioni, 2021.

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9

Pogliani, Paola. Il mosaico parietale : Trattatistica e ricette dall'Alto Medioevo al Settecento. Firenze : Nardini, 2010.

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10

1949-, Patrizi Giorgio, et Quondam Amedeo 1943-, dir. Educare il corpo, educare la parola : Nella trattatistica del Rinascimento. Roma : Bulzoni, 1998.

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Chapitres de livres sur le sujet "Trattatisti"

1

Simonetta, Stefano. « «Che il Re viva del suo». Il tema della «royal purveyance» nella trattatistica politica dell'Inghilterra tardomedievale ». Dans Textes et Etudes du Moyen Âge, 253–79. Turnhout : Brepols Publishers, 2010. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00869.

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2

Ponti, Paola. « “La Terra promessa della fiaccona”. Stereotipi e rappresentazioni dell’italianità in „Occhi e nasi” di Carlo Collodi ». Dans Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.09.

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Résumé :
L’onorevole Cenè Tanti è il capitolo conclusivo della terza edizione di Occhi e nasi (Ricordi dal vero), pubblicata per i tipi di Paggi nel 1884. La descrizione del deputato “che non va alla Camera” ricorre nell’opera giornalistica di Collodi e riflette alcuni stereotipi propri dell’italianità, quali l’ozio e l’attitudine a mancare alla parola data. Collodi ricorre a una scrittura fortemente umoristica, contrae debiti con la moda francese delle physiologies e crea un gioco di rimandi intertestuali alla trattatistica del Risorgimento, alla cronaca a lui coeva e, infine, alle sue opere per ragazzi, soprattutto Giannettino (1877) e Le avventure di Pinocchio (1883). Attraverso questo complesso insieme di rimandi, lo scrittore mette a fuoco un’immagine critica e disincantata dell’Italia postunitaria che mostra ancora oggi tratti di attualità.
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3

Nicola Pisacane. « Il disegno delle gemme sfaccettate. Fonti iconografiche e trattatistica, analisi geometrica, rilevamento, modellazione parametrica ». Dans DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c130.

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4

Cavallo, Paolo. « ORGANI «SPIRITOSI» NEL SECONDO SETTECENTO SABAUDO, TRA SCRITTURA CEMBALO-ORGANISTICA, MUSICA SACRA E TRATTATISTICA MUSICALE ». Dans "Padron mio colendissimo…", 635–54. Hollitzer Verlag, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1sr6h5x.24.

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