Littérature scientifique sur le sujet « Trascrizione della domanda »

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Articles de revues sur le sujet "Trascrizione della domanda"

1

Capone, Vincenza, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti et Giovanna Petrillo. « La promozione del benessere in ospedale : il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul "momento nascita" ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2012) : 133–40. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002008.

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Résumé :
L'obiettivo di questo lavoro č stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualitŕ della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste č stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l'ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.
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2

Antonielli, Livio. « Per una storia delle polizie in Italia in età contemporanea ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 521–22. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173004.

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Résumé :
La formula adottata per discutere i volumi è stata in qualche misura inusuale: si è chiesto a quattro relatori (Andrea Azzarelli, Vittorio Coco, Roberto Cornelli, Simona Mori) di intervenire liberamente su tutti o solo su alcuni dei libri; nel contempo si è domandato ad autori e curatori (Raffaele Camposano, Laura Di Fabio, Michele Di Giorgio, Nicola Labanca) di delineare ragioni e domande alla base dei rispettivi lavori. Un ristretto pubblico di invitati ha infine partecipato al vivace dibattito conclusivo. Si riportano qui i testi di sette degli otto interventi, essendosi trovato Nicola Labanca nell'impossibilità di fornire il proprio. Nello stesso tempo non si è proceduto alla trascrizione e inserimento della pur interessantissima discussione conclusiva.
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3

Aramini, Donatello. « George L. Mosse e la "nazionalizzazione delle masse" in Italia : un dibattito televisivo del 1976 ». MONDO CONTEMPORANEO, no 1 (avril 2010) : 79–95. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001003.

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Sin dalla sua pubblicazione nel marzo 1975, il volume di Mosse La nazionalizzazione delle masse suscitň un intenso dibattito tra gli storici italiani, al punto da spingere la Rai a dedicare ad esso un'intera puntata della trasmissione Settimo Giorno, condotta da Enzo Siciliano. Il testo qui pubblicato rappresenta la trascrizione della trasmissione andata in onda il 18 gennaio 1976, nella quale Mosse rispose ad alcune domande e giudizi rivoltigli dal conduttore e da quattro importanti studiosi italiani (Franco Valsecchi, Aldo Garosci, Augusto Del Noce e Paolo Chiarini). Mosse spiegava i principali e piů innovativi punti presenti nella sua ricerca, come il ruolo della Rivoluzione francese, in quanto fenomeno da cui aveva preso avvio la politica di massa, e le profonde differenze ideologiche tra fascismo e nazismo. L'interesse del testo presentato sta nel fatto che si tratta di un documento capace di individuare alcuni frammenti di un intenso dibattito storiografico che proprio in quegli anni si stava sviluppando attorno alle tematiche inerenti il fascismo, il nazismo e, piů in generale, la metodologia da applicare allo studio e alla comprensione della storia del Novecento, e il ruolo al suo interno da attribuire all'irrazionalismo.
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4

Volpi, Irene. « Il Corpus Rhythmorum Musicum Opportunità e prospettive di una edizione critica digitale ». Revista de Poética Medieval 33 (31 décembre 2019) : 99–120. http://dx.doi.org/10.37536/rpm.2019.33.0.69092.

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Résumé :
Il Corpus Rhythmorm Musicum (CRM) è un progetto ideato da Francesco Stella, che dà edizione critica dei rhytmhi – poesie latine medievali basate su un principio sillabico e accentuativo – che siano prodotti dal quarto al nono secolo e provvisti di almeno una melodia attestata nella tradizione manoscritta. A seguito della pubblicazione del primo volume e del CD-ROM (Firenze, SISMEL, Edizioni Del Galluzzo, 2007), contenenti canti di tradizione non liturgica, Luigi Tessarolo ha riprogrammato il database per il web nel 2011. Nel database, liberamente accessibile online (<http://www.corimu.unisi.it/>), per ogni rhythmus, oltre all’edizione digitale di poesie e musiche (curate da S. Barrett), è possibile visualizzare: tutti i manoscritti collazionati e le loro descrizioni; le trascrizioni di poesie e melodie nei diversi testimoni (insieme a quelle alfanumeriche e alle esecuzioni musicali dirette da G. Baroffio, curatore del reperimento delle trascrizioni moderne); le schede con il profilo storico, letterario ed ecdotico, quelle su versi e lingua. Da esse derivano le tavole linguistiche di C. Cenni, F. Sivo, P. Stoppacci e le statistiche lessicali, un repertorio delle forme ritmiche curato da E. D’Angelo e C. Pérez González e un menù di ricerca che permette di porre domande complesse al database. Si presentano in questa sede le possibilità d’analisi offerte dal CRM e si indaga sul ruolo svolto dall’elemento melodico nella formazione di questi componimenti. S’indicano, infine, alcuni studi sorti grazie al database, nonché i progetti in corso: l’edizione dei rhythmi computistici – su calendario, astronomia e metodo per calcolare la data della Pasqua – e gli inni ritmici.
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Zapata, Gabriela, María Irene Moyna et Michael Miller. « Interprofessional learning to enhance Spanish communication skills in Latinx pharmacy students ». EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no 1 (10 avril 2022) : 122–39. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.1.263.

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Résumé :
EN This case study focuses on an interdisciplinary educational experience in which university Pharmacy and Humanities early and late Spanish-English bilinguals were paired to translate questions related to sociobehavioral aspects of medication use. This work describes the personal and professional benefits reported by the translators and the prevailing themes from verbal negotiations. The participants were an undergraduate in Spanish, seven pharmacy professional doctorate students, and five Hispanic studies graduate students. After completing individual translations, students were paired and met virtually to create a final, collaborative version of their translation. Participants were subsequently invited to answer open-ended questions about their experience. Translators’ transcribed interactions and questionnaire responses became the basis for this article. Results show that the main reported perceived benefit was the participants’ improved language skills. The findings also suggest that length, quality, and richness of interactions depended on whether the members of the pairings exhibited mutual respect, curiosity, and empathy. Key words: INTERDISCIPLINARY INSTRUCTION, L2 SPANISH FOR PHARMACY STUDENTS, COMMUNITY-ORIENTED LEARNING, COLLABORATIVE TRANSLATION ES Este estudio de caso investiga una experiencia educativa interdisciplinaria en la que participaron 13 estudiantes universitarios, bilingües tempranos y tardíos en inglés y español, pertenecientes a las áreas de farmacia y humanidades. La investigación se centra en el proceso que siguieron los participantes, en parejas interdisciplinarias, para traducir un cuestionario sobre aspectos sociales y comportamentales concernientes al uso de medicamentos. Los participantes incluían una estudiante de licenciatura con especialización en español, siete estudiantes en un programa doctoral de farmacia y cinco estudiantes de posgrado en estudios hispánicos. Luego de realizar sus traducciones individuales, cada pareja de estudiantes se reunió virtualmente para crear una versión colaborativa final de la traducción. Al finalizar la tarea, se invitó a los participantes a responder una encuesta sobre su experiencia. Este artículo utilizó como datos las respuestas a la encuesta y las transcripciones de las interacciones de cada pareja. Los resultados indican que el beneficio principal fue la mejora de sus habilidades lingüísticas, y que la extensión, calidad y riqueza de las interacciones colaborativas dependía de si las parejas mostraban respeto mutuo, curiosidad y empatía. Palabras clave: INSTRUCCIÓN INTERDISCIPLINARIA, ESPAÑOL COMO SEGUNDA LENGUA PARA ESTUDIANTES DE FARMACIA, APRENDIZAJE ORIENTADO A LA COMUNIDAD, TRADUCCIÓN COLABORATIVA IT Questo studio si basa su un’esperienza formativa interdisciplinare in cui 13 studenti universitari bilingui precoci e tardivi di spagnolo-inglese sono stati accoppiati per tradurre domande relative ad aspetti socio-comportamentali sull’uso dei farmaci. Questo lavoro descrive i vantaggi personali e professionali riportati dai traduttori e i temi prevalenti delle loro negoziazioni verbali. I partecipanti erano uno studente universitario di spagnolo, sette dottorandi in farmacia e cinque studenti laureati in studi ispanici. Dopo aver completato le traduzioni individuali, i discenti si sono incontrati a coppie online per creare una versione finale e collaborativa delle loro traduzioni. In seguito gli stessi hanno risposto a domande a risposta aperta riguardo alla loro esperienza. Le trascrizioni delle interazioni e le loro risposte al questionario costituiscono i dati di questo articolo. I risultati mostrano che il beneficio principale riconosciuto dai partecipanti è stato il miglioramento delle competenze linguistiche; inoltre la lunghezza, la qualità e la ricchezza delle interazioni è dipesa anche dal fatto che i partecipanti abbiano mostrato rispetto, curiosità ed empatia reciproci. Parole chiave: ISTRUZIONE INTERDISCIPLINARE, SPAGNOLO COME LINGUA SECONDA PER STUDENTI DI FARMACIA, APPRENDIMENTO ORIENTATO ALLA COMUNITÀ, TRADUZIONE COLLABORATIVA
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Thèses sur le sujet "Trascrizione della domanda"

1

Silvestri, Kevin. « La simulazione negoziale nel processo civile ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. http://hdl.handle.net/11572/345843.

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Résumé :
The thesis aims to reconstruct the procedural rules that apply whenever the simulation of contract becomes an issue within a civil proceeding.To this end, a different method is followed from that commonly used by the courts and in the scholarly literature, which have mostly deduced the content of these rules assuming, as a starting point, a certain solution to the problem of the nature of simulated contracts. The courts, that still adhere to the traditional doctrine of nullity of the simulated contract, state that the rules of the civil code dedicated to the action and the objection of nullity shall also apply to the action and objection of simulation. Part of the scholars, rejecting such premises, uphold interpretative solutions that are at odds with those supported by the courts. On the contrary, in this thesis, the legal notion of simulation is assumed as a starting point. Such a legal notion describes the set of facts that lead to a simulation of a contract and to the legal consequences set forth in articles 1414 and ff of the civil code; these facts are thus material to the process in which the simulation is an issue. Hence, the first part of the thesis (chapters 1 to 4) aims at framing the legal notion of simulation within the main categories of civil procedure, and starts from the definition of the legal notion of simulation by critically assessing the two main conceptions of the simulation phenomenon that emerge from the conspicuous literature on the subject: a “negative” conception, which sees the simulation as the lack of an essential element of the contract, and a “positive” conception, which sees the simulation as an agreement between the parties with the aim of excluding the legal effects of a contract between them (simulation agreement). The arguments in support of this last conception are set forth; after that, the question of the structure of the so-called “concealed contract” and the role of the simulation agreement on its formation and effectiveness is examined. The framing of the simulation in the fundamental categories of the process is then carried out through the observation of the legal effects that the simulation activity produces with regard to third parties, and the procedural classification of the substantial categories referred to in Articles 1415 and 1416 of the Italian Civil Code (in particular, unopposability). Finally, the objective scope of the process in which the ascertainment of the simulation of a contract is requested (action of simulation) is defined by critically examining the prevailing doctrine, according to which the said action aims at ascertaining the lack of a “contractual relationship”. Another doctrine is then examined, according to which simulation and nullity may be described as authonomous legal effects capable of being ascertained within a judgment having the force of res judicata. The second part (chapters 5 and 6) is dedicated to the discussion of selected issues of “procedural dynamics”, namely: a) the objection of absolute simulation, and the problem wether the judge may decide upon it ex officio in both the processes aimed at enforcing a simulated contract, and in those that aim, on the contrary, at the declaration of nullity, or at the annulment, rescission or termination of the same contract; b) the multiple facets that the issue of absolute simulation presents in the course of a forced expropriation proceeding undertaken against an “apparent owner”; c) the form of the concealed contract and the extent to which the simulants may prove a relative simulation by witnesses, particularly in the event that the relative simulation of the price of a sale contract is alleged as an objection to an avoidance action promoted by the bankruptcy trustee; d) the stading to an action of simulation; e) the objective scope of the res judicata in the same action.
La tesi mira a ricostruire la disciplina processuale della simulazione negoziale, ossia le regole concernenti l'attività compiuta nel processo dalle parti e dal giudice, ogniqualvolta la simulazione di un negozio giuridico sia oggetto di allegazione, prova e decisione (nella forma della mera cognizione o dell'accertamento). Si segue, a tal fine, un metodo diverso da quello comunemente impiegato dalla giurisprudenza e dalla dottrina, le quali hanno perlopiù dedotto il contenuto di tali regole a partire dalla soluzione di volta in volta prescelta al problema della qualificazione del contratto simulato. La giurisprudenza, muovendo dalla tesi della nullità del contratto simulato, conclude per la diretta applicabilità delle norme del codice civile dedicate all'azione e all'eccezione di nullità. Parte della dottrina, discostandosi da quella premessa, propone soluzioni applicative di segno opposto. Al contrario, nel presente lavoro, la centralità solitamente assegnata al contratto simulato, è occupata dalla simulazione, ossia dalla fattispecie degli effetti che gli artt. 1414 e seguenti designano quali “effetti della simulazione”. Detta fattispecie è infatti quanto forma oggetto dell'attività dei soggetti del processo (l'allegazione, la prova, la cognizione e l'accertamento). La ricostruzione della disciplina processuale della simulazione muove pertanto dalla collocazione della fattispecie simulatoria entro le categorie che informano il contenuto di quella disciplina, e cioè la qualificazione della simulazione come tema di prova, come questione di merito oggetto di mera cognizione, nonché, infine, come oggetto del processo e dell'accertamento munito di autorità di cosa giudicata. La prima parte della tesi (capitoli da 1 a 4) si occupa esattamente di tale inquadramento, prendendo le mosse dalla definizione della fattispecie simulatoria e dalla discussione critica delle due opposte concezioni del fenomeno simulatorio che emergono dalla cospicua letteratura sul tema: una concezione “negativa”, che vede nella simulazione una forma qualificata di difetto della fattispecie negoziale, e una concezione “positiva”, che ravvisa la fattispecie simulatoria in un negozio distinto da quello simulato (il c.d. accordo simulatorio). Enunciate le ragioni a sostegno di quest'ultima concezione, si prende in esame la questione della struttura del contratto dissimulato e del ruolo dell'accordo simulatorio sulla formazione e l'efficacia del medesimo. L'inquadramento della simulazione nelle categorie fondamentali del processo prosegue mediante l'osservazione degli effetti giuridici che l'attività simulatoria produce riguardo ai terzi, e l'inquadramento processuale delle categorie sostanziali richiamate negli artt. 1415 e 1416 c.c. (segnatamente, l'inopponibilità). Infine, si definisce l'oggetto dell'azione di simulazione, mettendo di fronte la prevalente tesi che detto oggetto fa coincidere con il rapporto fondamentale contrattuale, e quella minoritaria che addita le azioni di simulazione e nullità quali esempi di processi di accertamento di situazioni giuridiche preliminari. Si sottopone quindi a critica la tesi del rapporto fondamentale. La seconda parte (capitoli 5 e 6) è dedicata alla discussione di profili scelti di dinamica processuale, segnatamente: l'eccezione di simulazione assoluta, e il problema della sua rilevabilità d'ufficio nei processi diretti all'esecuzione del contratto simulato, nonché in quelli che mirano, al contrario, alla dichiarazione della nullità, ovvero all'annullamento, alla rescissione o alla risoluzione dello stesso contratto; le molteplici sfaccettature che presenta la cognizione della simulazione assoluta nel corso (o a lato) dell'espropriazione forzata intrapresa contro il titolare apparente; la forma del contratto dissimulato e l'ampiezza dei poteri istruttori dei simulanti che intendano dar prova della simulazione relativa, e per suo tramite del contratto dissimulato, particolarmente nel caso in cui la simulazione relativa del prezzo venga addotta per contrastare l'azione revocatoria promossa dal curatore fallimentare contro una compravendita immobiliare “a prezzo vile”; la legittimazione ad agire nell'azione di simulazione; i limiti oggettivi del giudicato di accertamento della simulazione.
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