Thèses sur le sujet « Tossina »
Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres
Consultez les 50 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Tossina ».
À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.
Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.
Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.
Calore, Federica. « Caratterizzazione dei meccanismi molecolari coinvolti nell'apoptosi indotta da VacA, tossina prodotta da Helicobacter pylori ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426393.
Texte intégralForino, Daniele. « Approccio riabilitativo nel paziente adulto con anamnesi di ictus dopo trattamento con tossina botulinica : Scoping Review ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24606/.
Texte intégralCretì, Federico. « Il trattamento riabilitativo dei bambini con diplegia spastica in seguito all'inoculo di tossina botulinica di tipo A : revisione della letteratura ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21949/.
Texte intégralFogar, Paola. « Modulazione termica dell'espressione della subunità catalitica della tossina difterica e delle sue varianti CRM176 e CRM197 nella terapia genica del carcinoma del pancreas ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425098.
Texte intégralCORBETTA, CRISTINA. « Refining strategies for dendritic cell (DC) –immunotherapy in glioblastoma patients ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241211.
Texte intégralIn the DENDR1 clinical study, active at Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, 24 patients with first diagnosis of glioblastoma (GBM) were treated with seven vaccinations with dendritic cell (DC) combined to temozolomide (TMZ) as an adjuvant. 9 patients took advantage of this approach and the gain in survival was associated with a specific and long-lasting NK cell, and not CD8+ T cell, response. Specifically, TMZ administration limited the T cell response impairing on CD8+ T cell activation and memory formation, that is a critical requirement for a long-lasting anti-tumor immune-response. Resistance to TMZ was associated with the expression of the multidrug resistance protein ABCC3 in NK but not CD8+ T cells. In the DENDR2 clinical study, 12 patients with recurrent GBM were treated with five DC vaccinations combined with a dose-dense TMZ. These patients did not experience any significant immune response activation and survival advantage. Recent data suggested that pre-conditioning the vaccine site with the recall antigen tetanus/diphtheria toxoid induces a local inflammation with the involvement of CCL3, which improves lymph nodes homing of DC and consequently, the efficacy of DC vaccination. In a pilot study named variant (V)-DENDR2, including 8 patients with recurrent GBM, the vaccine site was pre-conditioned with tetanus toxoid (TT) 24 hours before each DC vaccination. TMZ was avoided. 5 patients, who reached OS9 and were indicated as long-term survivors, showed a strong CD8+ T cell activation and effector to memory transition. Moreover, a vaccine-specific CD4+ T cell activation was detected, accompanied by a TT- specific CD4+ memory T cell response. Moreover, the injection site was strongly infiltrated by CD4+ T cells expressing the chemokine CCL3, supporting a potential increase of DC - homing. Taken together these results suggest that the schedule of TMZ administration should be carefully reconsidered in order to improve and complete the immune response with the contribution of CD8+ T cells. Furthermore, pre-conditioning of the vaccine site and TMZ absence allowed CD8+ T cell activation and memory formation, supported by an increased frequency of CD4+ T helper cells sustaining the persistence of the anti-tumor response during the treatment.
Leka, Oneda. « Structural and functional characterization of A-B toxins : diphtheria toxin and clostridial neurotoxins ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3421803.
Texte intégralHo effettuato la mia attività di ricerca studiando tre importanti patogeni umani, che sono tossine di tipo A-B: la tossina difterica (DT), la neurotossina tetanica (TeNT) e le neurotossine botuliniche (BoNTs), gli agenti eziologici di difterite, tetano e botulismo, rispettivamente. In termini di organizzazione strutturale queste tossine sono costituite da tre domini: il dominio catalitico (LH), il dominio di translocazione (HN) e il dominio di legame (HC). Questa organizzazione dei domini è strettamente correlata al loro comune meccanismo d’azione che comprende: il legame alla membrane cellulare mediato dal HC, la traslocazione del dominio catalitico nel citoplasma mediata dal canale di permeazione formato dal HN. Ho studiato il cambiamento conformazionale della tossina difterica a pH acido. DT include un dominio di translocazione (dominio T), che forma il canale attraverso il quale il dominio catalitico attraversa la membrana della vescicola endosomica. Fino ad oggi non ci sono dati strutturali che riguardano il canale formato dal dominio T, non si sa neanche se è un monomero o oligomero. Ho eseguito studi biochimici e strutturali per caratterizzare il dominio T di DT. Il dominio T è anche considerato un agente anti-cancro nelle terapie mirate contro le cellule tumorali. Ho ottenuto la struttura tridimensionale della tossina difterica in presenza di doppi strati lipidici (che simulano la membrana della vescicola endosomica) ed in condizioni di pH 5,5 (pH corrispondente all'ambiente acido in cui avviene la il processo di traslocazione). La struttura riportata getta luci sull'evento iniziale di questo processo, la destabilizzazione di tre alfa-eliche presenti nella parte inferiore della tossina (Leka et al., 2014). Ho poi lavorato su un progetto che mirava a caratterizzare la struttura tridimensionale della tosssina tetanica. Poiché la cristallizzazione di questa tossina risulta d’essere molto difficile, mi sono concentrata sull'utilizzo di frammenti di anticorpi (Fab) come tools per aiutare la determinazione strutturale. Analisi da gel nativo e da cromatografia ad esclusione mostrano la formazione di un complesso stabile in vitro tra la tossina ed i relativi Fab. Diversi esperimenti di cristallizzazione sono stati eseguiti, e per il momento non abbiamo ancora informazioni strutturali sulla tossina. Inoltre, ho studiato anche la localizzazione ed il processo di internalizzazione delle tossine botuliniche a livello della giunzione neuromuscolare (NMJ). Ho espresso i domini di legame di diversi sierotipi di tossine botuliniche, domini che sono necessari e sufficienti per il legame alla superficie dei neuroni. I domini di legame sono stati purificati utilizzando cromatografia di affinità e per esclusione, ottendo alla fine una purezza > 90% . Utilizzando i neuroni granulari di cervelletto (CGN), ho testato la loro funzionalità e specificità. Questi domini sono stati iniettati in vivo al fine di analizzare la loro localizzazione a livello della giunzione neuromuscolare. I dati ottenuti con analisi di microscopia confocale ed a fluorescenza mostrano che questi domini si localizzano proprio a livello della giunzione muscolare. Nelle marcature si osserva anche una colorazione diversa tra i diversi sierotipi BoNT, e questo risultato riflette il diverso tempo di intossicazione tra i vari serotipi di tossine botuliniche, e forse anche una diversa localizzazione in diverse vescicole endosomiche.
URA, Blendi. « Basic and clinical applications of proteomic research. Our experience ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388867.
Texte intégralRonzitti, Giuseppe <1979>. « Le tossine algali alterano proteine dell'adesione cellulare ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/644/1/Tesi_Ronzitti_Giuseppe.pdf.
Texte intégralRonzitti, Giuseppe <1979>. « Le tossine algali alterano proteine dell'adesione cellulare ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/644/.
Texte intégralParri, Francesca. « Membrane a matrice mista per la rimozione di tossine uremiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Trouver le texte intégralBell, Lindsey Catherine. « Trial by ordeal : a particularly nasty form of coin tossing ? » Thesis, University of Bristol, 2014. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.682721.
Texte intégralCarli, Luca. « Studio degli effetti indotti dalle tossine botuliniche a livello di muscolo scheletrico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426408.
Texte intégralLa prima parte di questo lavoro riguarda lo studio degli effetti indotti dalle tossine botuliniche nel muscolo scheletrico. In base a diverse caratteristiche, le fibre costituenti il muscolo scheletrico vengono distinte in fibre lente e fibre veloci. Le fibre muscolari lente (tipo I) presentano bassa velocità di contrazione ed elevata resistenza all’affaticamento. Le fibre veloci (tipo II) presentano elevata velocità di contrazione ma bassa resistenza all’affaticamento. E’ stato dimostrato da diversi studi che stati di inattività muscolare portano a una maggiore espressione di fibre veloci. Al contrario, l’aumento dell’attività muscolare induce un incremento in fibre lente. Le nostre osservazioni riportano, contrariamente a quanto atteso, che in seguito alla paralisi indotta da tossina botulinica una parte delle fibre del muscolo tibiale anteriore (che fisiologicamente presenta fibre veloci) cambiano il loro fenotipo diventando lente. Per correlare il cambiamento fenotipico delle fibre con la paralisi indotta dalle BoNTs è stata analizzata l’espressione di N-CAM (neural cell adhesion molecule). N-CAM è una glicoproteina di adesione che viene espressa sulle fibre muscolari in seguito a denervazione o paralisi mentre non è espressa in condizioni fisiologiche. I risultati ottenuti dimostrano che le fibre diventate lente non esprimono mai N-CAM mentre le altre fibre dello stesso muscolo sono positive per tale marcatura. Queste osservazioni suggeriscono che tali fibre siano andate incontro ad un sovraccarico compensatorio che le ha portate al cambiamento da fibre veloci a fibre lente. Gli esperimenti attualmente in corso sono rivolti a comprendere tale fenomeno e capire se le tossine botuliniche possano essere selettive per certe unità motorie rispetto ad altre. La seconda parte del progetto sfrutta la proprietà di N-CAM di essere espressa solo nelle fibre muscolari paralizzate di topo adulto per lo studio comparativo della diffusione di diverse preparazioni commerciali di tossina botulinica di sierotipo A. Molti disturbi dovuti ad iperattività colinergica del sistema nervoso periferico vengono comunemente trattati nella pratica clinica mediante l’uso di preparazioni farmaceutiche di tossina botulinica. In questo progetto, tre preparazioni commercialmente disponibili di tossina botulinica di sierotipo A (Botox?-Allergan, Inc., Dysport?-Ipsen, Ltd. e Xeomin?-Merz Pharmaceuticals), sono state studiate e comparate in termini di diffusione dal sito di iniezione intramuscolare nel topo. I dati ottenuti dimostrano che le tre preparazioni di tossina botulinica presentano una diffusione limitata ai muscoli adiacenti al sito di iniezione e che le tre formulazioni hanno un profilo di diffusione molto simile tra loro.
Dal, Molin Federica. « Studi sul meccanismo di azione cellulare delle tossine prodotte da Bacillus anthracis ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2006. http://hdl.handle.net/11577/3424997.
Texte intégralLe tossine di antrace hanno un ruolo centrale nella patogenesi dell’infezione. Sono composte da tre proteine, PA, LF e EF. PA si lega a specifici recettori cellulari e il complesso PA+LF+EF è endocitato. Le tossine dentro la cellula iniziano a percorrere la via endocitica fino a che LF e EF traslocano nel citosol con un meccanismo pH-dipendente. LF è una metalloproteasi che taglia le MEKs e EF è un’adenilato ciclasi calmodulina-dipendente. Ci sono poche informazioni riguardo il sito di rilascio di EF nel citoplasma. La misura dei livelli di ciclico AMP intracellulare rivela che l’attività di EF inizia dopo 30 minuti dall’intossicazione e dopo 4 ore i livelli sono ancora alti. Queste osservazioni portano due diverse considerazioni. La prima è che la tossina debba compiere un lungo precorso lungo la via di endocitosi prima di raggiungere il citosol. Infatti, i tempi di inizio dell’attività sono compatibili con una traslocazione dai late endosomes. La seconda considerazione è che per diverse ore dall’intossicazione la cellula non riesce a fronteggiare il massiccio aumento di cAMP indotto da ETx e resta a lungo sotto l’effetto di una condizione di disregolazione. Per indagare il percorso intracellulare e il sito di traslocazione della tossina è stata usata la tecnica della FRET, che permette di analizzare le dinamiche dell’aumento di cAMP indotto da EF. La mappatura di piccole zone all’interno della cellula ha rivelato che il cAMP aumenta prima nelle regioni perinucleari. Questo è in accordo con l’ipotesi della traslocazione dai late endosomes. Un altro approccio è stato quello di fondere LF e EF a green e red fluorescent proteins. Queste chimere sono uno strumento per tracciare il cammino delle tossine dentro la cellula. Inoltre, la visualizzazione simultanea di ETx e LTx può chiarire le basi della loro azione sinergica. In futuro si potranno fare delle colocalizzazioni con markers cellulari per chiarire i siti di interazione con i componenti dell’ospite.
Barbaro, Elena <1985>. « Tossine in matrici ambientali : quantificazione mediante metodi accoppiati HPLC/MS ad elevata sensibilità ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2998.
Texte intégralThe aim of this PhD thesis was to develop analytical methods using liquid chromatography coupled with a triple quadrupole (HPLC/MS/MS) to determine algal toxins in some environmental matrices. Cianotoxins, freshwater toxins, and domoic acid, a marine toxin, have been investigated in three different environmental compartments: water, atmospheric aerosol and mussel tissues. Another method to determine ochratoxin A, a potent food toxin, was studied using HPLC-ICP-MS.
Tang, Yi. « SUNSHINE : Integrate TOSSIM and P-Sim ». Thesis, Virginia Tech, 2011. http://hdl.handle.net/10919/40721.
Texte intégralMaster of Science
Raccagni, Monica. « Crescita e produzione di tossine nella diatomea Pseudo-nitzschia multistriata isolata nel Nord Adriatico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5530/.
Texte intégralAdesso, Simona. « Neurodegeneration in Chronic Kidney Disease : role of neuroinflammation and uremic toxins ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2456.
Texte intégralNeuroinflammation and oxidative stress have been recognized as common aspects in neurodegenerative diseases. Although the inflammatory process may induce beneficial effects, such as the elimination of the pathogen, uncontrolled inflammation can lead to adverse outcomes through the production of neurotoxic factors that exacerbate neurodegenerative disease. Living cells continually generate reactive oxygen species (ROS) during energetic metabolism. ROS play an important physiological role, however, imbalanced defence mechanism of antioxidants, overproduction or incorporation of free radicals from environment to living system could be extremely deleterious, especially for the central nervous system (CNS). CNS is particularly vulnerable to oxidative stress and ROS production has been associated with different neurodegenerative diseases. Microglia and astrocytes, as the immune cells in the brain, are primary involved in different forms of neurodegeneration. These cells in response to a variety of stimuli and pathological events become activated and promote the release of inflammatory mediators and ROS. Neurodegenerative complications often occur in chronic kidney disease (CKD), a condition characterized by a progressive loss of renal metabolic activities and glomerular filtration, resulting in retention of solutes, normally excreted by healthy kidneys. These compounds, called uremic toxins, accumulate in patients with CKD and may have deleterious effects in various physiological functions in these patients, such as neurological complications associated to uremic syndrome. Indoxyl sulphate (IS) is a protein-bound uremic toxin, poorly eliminated by dialytic process, recognized as an uremic nephrovascular-toxin. IS has been reported to have effects on different type of cells such as renal tubular cells, vascular smooth muscle cells, vascular endothelial cells and osteoblasts, but no data regards CNS cells. Because of the mechanism/s involved in uremic-toxins induced neurological complications are not understood, in this project it has been examined the effects of IS on neuroinflammation and oxidative stress in CNS cells. IS (15-60μM) treatment in C6 astrocyte cells increased inducible nitric oxide synthase (iNOS) and cyclooxygenase-2 (COX-2) expression, tumor necrosis factor (TNF-α). Moreover IS increased Aryl hydrocarbon Receptor (AhR), Nuclear Factor-kB (NF-kB) and inflammasome activation in these cells. In the same experimental condition, IS enhanced ROS release and decreased nuclear factor (erythroid-derived 2)-like 2 (Nrf2) activation, and heme oxigenase-1 (HO-1) and NAD(P)H dehydrogenase quinone 1 (NQO1) expression. Similiar observations are made in primary mouse astrocytes and mixed glial cells. It has been also observed that IS can also affected cell viability and cycle distribution, increasing the G0/G1 and S phases and decreasing G2 phase in C6 cells and in astrocytes and in mixed glial cells. Moreover neurons incubation with IS (15-60μM) induced cell death in a dose dependent fashion. In vivo data indicate that IS (800 mg/kg, i.p) induced histological changes and an increase in COX-2 expression and in nitrotyrosine formation in mice brain. Furthermore preliminary experiments on the effect of the human serum on ROS release in C6 cells, indicate that IS significantly contributes to oxidative stress in astrocytes. This study will be a step towards elucidating if this toxin could be not only a biomarker of disease progression in CKD patients, but also a potential pharmacological therapeutic target. [edited by author]
XV n.s.(XXIX ciclo)
Sisti, Federica. « Dinamiche di produzione di Dimetilsolfoniopropionato (DMSP) nella dinoflagellata tossica Ostreopsis cf. ovata in colture batch ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9632/.
Texte intégralDECONTARDI, SIMONE. « Penicilli e Aspergilli associati al formaggio grana Approccio multifasico all'identificazione, fabbisogni ecologici e produzione di tossine ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19077.
Texte intégralOchratoxin A (OTA) was detected a few years ago in Italian packed grated cheese, and supposed to be produced by fungal growth during cheese ripening. The works managed and presented in this thesis aimed to improve knowledge about mycotoxigenic Aspergilli and Penicillia associated to Italian grana cheese. A multiphasic approach was applied for their identification and ecological trials were organised to define fungal needs of the expected dominant species. The objective was to predict the risk of mycotoxin contamination during the ripening condition of grana cheese. Aspergillus puulaauensis and some Penicillium spp (P.crustosum and P. solitum) were the prevalent species associated to grana cheese, while neither P. nordicum, nor P. verrucosum were detected in cheese rind. However, the environmental conditions of the ripening rooms (15-22°C; 72-88% RH) are favourable to P. nordicum and P. verrucosum, reinforcing concern about possible OTA contamination, but other mycotoxigenic species such as P. crustosum must not be neglected. Actions against those mycotoxigenic fungi should mainly reduce total inoculum in the environmental air: ozone is reported to be effective in this sense; moreover, blue light may significantly reduce fungal growth on cheese and shelves surfaces. Information provided therein will be useful for producers and stakeholders to perform a better risk management and guarantee a safe, high-quality product to consumers.
DECONTARDI, SIMONE. « Penicilli e Aspergilli associati al formaggio grana Approccio multifasico all'identificazione, fabbisogni ecologici e produzione di tossine ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19077.
Texte intégralOchratoxin A (OTA) was detected a few years ago in Italian packed grated cheese, and supposed to be produced by fungal growth during cheese ripening. The works managed and presented in this thesis aimed to improve knowledge about mycotoxigenic Aspergilli and Penicillia associated to Italian grana cheese. A multiphasic approach was applied for their identification and ecological trials were organised to define fungal needs of the expected dominant species. The objective was to predict the risk of mycotoxin contamination during the ripening condition of grana cheese. Aspergillus puulaauensis and some Penicillium spp (P.crustosum and P. solitum) were the prevalent species associated to grana cheese, while neither P. nordicum, nor P. verrucosum were detected in cheese rind. However, the environmental conditions of the ripening rooms (15-22°C; 72-88% RH) are favourable to P. nordicum and P. verrucosum, reinforcing concern about possible OTA contamination, but other mycotoxigenic species such as P. crustosum must not be neglected. Actions against those mycotoxigenic fungi should mainly reduce total inoculum in the environmental air: ozone is reported to be effective in this sense; moreover, blue light may significantly reduce fungal growth on cheese and shelves surfaces. Information provided therein will be useful for producers and stakeholders to perform a better risk management and guarantee a safe, high-quality product to consumers.
Fratangeli, Francesca. « Relazione tra crescita, produzione di tossine e variazione dei principali componenti cellulari nella dinoflagellata Ostreopsis cf. ovata ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4572/.
Texte intégralCardano, Carla <1952>. « Le ricerche sulle tossine svolte nella Patologia generale di Bologna dalla fine del XIX secolo a oggi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/260/1/TESI_IMPAGINATA.pdf.
Texte intégralCardano, Carla <1952>. « Le ricerche sulle tossine svolte nella Patologia generale di Bologna dalla fine del XIX secolo a oggi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/260/.
Texte intégralAbeyratne, Sumana. « QUANTUM STRATEGIES AND QUANTUM GAMBLING ». Bowling Green State University / OhioLINK, 2006. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=bgsu1150470447.
Texte intégralManente, Sabrina <1965>. « Trasferimento di inquinanti tossici da sedimenti a molluschi in ambiente di transizione ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/116.
Texte intégralArizzi, Novelli Alessandra. « Sviluppo di indicatori di rischio tossico per ambienti marini costieri e lagunari ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2001. http://hdl.handle.net/10579/493.
Texte intégralGuidi, Flavio. « Individuazione dei valori ottimali di crescita di dinoflagellate bentoniche, valutazione della tossicità e di interazioni allopatiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2115/.
Texte intégralMelega, Simone <1983>. « Studio degli effetti funzionali e tossici di derivati di Brassicaceae in modelli sperimentali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5506/1/Melega_Simone_tesi.pdf.
Texte intégralBrassica vegetables are rich in bioactive phytochemicals known for their healthy properties. The chemopreventive potential of sprout extract from Tuscan black cabbage (TBCSE), through modulation of hepatic xenobiotic-metabolizing apparatus and antioxidant defenses, was investigated in rats administered with the extract. A complex, mild modulation pattern, mainly inhibition, of the P450-related monooxygenases as well as significant inductions of phase II (glutathione S-transferase and UDPglucuronosyl-transferase glutathione) and antioxidant enzymes (catalase, NAD(P)H:quinone reductase, glutathione reductase and peroxidase), were recorded. Afterward, the role of TBCSE intake was studied against the alterations from a high fat diet. The extract was able to counteract the hyperlipidaemia, the body and liver weight gains, and the antioxidant as well as the phase II enzymes deregulation, induced by the diet rich in fat. Overall, these results are in support of the potential health-promoting application of TBCSE, as a nutraceutical, to counteract the perturbations associated with a hyperlipidaemic diet, and with chemopreventive properties. A high intake of dietary supplements based on Brassica derived phytochemicals, as alimentary strategy for boosting health, might, nevertheless, be harmful. The potential toxicity of sulforaphane, glucoraphanin, indole-3-carbinol and 3,3’-diindolylmethane, was evaluated in primary rat heapatocytes. The cytotoxicity and the oxidative stress, observed at concentrations, not far from the ones reached in in vivo experiments, along with the strong modulation of gene expression, mainly concerning xenobiotic metabolism, response to cellular redox status alterations, DNA and proteins repair, apoptosis induction, and (co)carcinogenic mechanisms, underline the potential risk deriving from a regular intake of high doses of molecules from Brassicaceae.
Melega, Simone <1983>. « Studio degli effetti funzionali e tossici di derivati di Brassicaceae in modelli sperimentali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5506/.
Texte intégralBrassica vegetables are rich in bioactive phytochemicals known for their healthy properties. The chemopreventive potential of sprout extract from Tuscan black cabbage (TBCSE), through modulation of hepatic xenobiotic-metabolizing apparatus and antioxidant defenses, was investigated in rats administered with the extract. A complex, mild modulation pattern, mainly inhibition, of the P450-related monooxygenases as well as significant inductions of phase II (glutathione S-transferase and UDPglucuronosyl-transferase glutathione) and antioxidant enzymes (catalase, NAD(P)H:quinone reductase, glutathione reductase and peroxidase), were recorded. Afterward, the role of TBCSE intake was studied against the alterations from a high fat diet. The extract was able to counteract the hyperlipidaemia, the body and liver weight gains, and the antioxidant as well as the phase II enzymes deregulation, induced by the diet rich in fat. Overall, these results are in support of the potential health-promoting application of TBCSE, as a nutraceutical, to counteract the perturbations associated with a hyperlipidaemic diet, and with chemopreventive properties. A high intake of dietary supplements based on Brassica derived phytochemicals, as alimentary strategy for boosting health, might, nevertheless, be harmful. The potential toxicity of sulforaphane, glucoraphanin, indole-3-carbinol and 3,3’-diindolylmethane, was evaluated in primary rat heapatocytes. The cytotoxicity and the oxidative stress, observed at concentrations, not far from the ones reached in in vivo experiments, along with the strong modulation of gene expression, mainly concerning xenobiotic metabolism, response to cellular redox status alterations, DNA and proteins repair, apoptosis induction, and (co)carcinogenic mechanisms, underline the potential risk deriving from a regular intake of high doses of molecules from Brassicaceae.
Antoni, Loretta. « Competizione e interazioni allelopatiche tra Ostreopsis ovata e altre microalghe ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3206/.
Texte intégralMancuso, Rossella <1982>. « Immunoconiugati contenenti tossine vegetali o siRNA per la deplezione selettiva di cellule leucemiche. Preparazione, citotossicità e studi di mutagenesi sito-specifica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4507/1/Mancuso_Rossella_Tesi.pdf.
Texte intégralMancuso, Rossella <1982>. « Immunoconiugati contenenti tossine vegetali o siRNA per la deplezione selettiva di cellule leucemiche. Preparazione, citotossicità e studi di mutagenesi sito-specifica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4507/.
Texte intégralTrinchieri, Marco <1987>. « I DERIVATI TOSSICI NELLA PANCIA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI : I SINTOMI, LA PROGNOSI E LA CURA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3576.
Texte intégralZornetta, Irene. « Imaging the cell entry and activity of anthrax toxins ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426993.
Texte intégralL’antrace è una zoonosi causata da Bacillus anthracis, un batterio Gram-positivo in grado di formare spore. Il batterio è in grado di secernere tre proteine, chiamate antigene protettivo (PA), fattore letale (LF) e fattore edematoso (EF), che si assemblano in maniera binaria per formare due complessi tossici chiamati tossina letale (LeTx: PA+LF) e tossina edematosa (EdTx: PA+EF) . LF è una zinco-metalloproteasi che taglia la maggior parte delle isoforme delle mitogen-activated protein kinase kinases (MEKs), interferendo con questa importante via di segnale intracellulare; EF, invece, è una adenilato ciclasi calmodulina dipendente che catalizza un forte aumento di cAMP, importante secondo messaggero, portando ad una alterazione dell’equilibrio osmotico della cellula. PA, dopo essersi legato a specifici recettori cellulari, viene tagliato da proteasi cellulari, ciò ne promuove l’attivazione e porta all’assemblamento di omo-oligomeri in grado di legare LF ed EF. Il complesso viene quindi internalizzato attraverso il processo di endocitosi e raggiunge i compartimenti tardivi, il cui pH acido favorisce un riarrangiamento conformazionale che porta alla traslocazione delle subunità catalitiche nel citoplasma cellulare. In questa tesi, l’attività delle tossine, in particolare di EF, è monitorata con diverse tecniche di microscopia e particolare attenzione è rivolta al processo di entrata e trafficking nella cellula facendo uso di chimere di LF ed EF fuse al C-terminale con proteine fluorescenti.
Calisi, Domiziana. « "Escherichia coli produttori di Shiga-tossine (STEC) : risultati rilevanti per la valutazione del rischio nei prodotti lattiero-caseari commercializzati nella regione Puglia" ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20989/.
Texte intégralCecoro, Annalisa. « Monitoraggio del fitoplancton tossico e accumulo di biotossine marine in molluschi bivalvi della costa emiliano-romagnola ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4591/.
Texte intégralZuin, Alessandra <1984>. « Studio sulle potenzialità di bioaccumulo di metalli tossici da parte di molluschi bivalvi in ambiente lagunare ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5634.
Texte intégralCahoon, Michael. « Finte pelli in PVC : utilizzo e proprietà in mescola di plastificanti e ritardanti di fiamma ecosostenibili e non tossici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9321/.
Texte intégralIndiveri, Paolo <1977>. « Sviluppo di tecniche di analisi ifenate per la quantificazione di biomarcatori di esposizione a tossici ambientali : gli acidi mercapturici ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1393/1/indiveri_paolo_tesi.pdf.
Texte intégralIndiveri, Paolo <1977>. « Sviluppo di tecniche di analisi ifenate per la quantificazione di biomarcatori di esposizione a tossici ambientali : gli acidi mercapturici ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1393/.
Texte intégralMessineo, Giulia <1994>. « La motivazione dei professionisti che lavorano nei Servizi per la alcol/tossico dipendenza. Un confronto tra Nairobi e Milano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13370.
Texte intégralDelle, Donne Giuseppe <1982>. « Sviluppo di metodi per la ricerca di vtec non-o157 ed indagini sulla prevalenza di escherichia coli produttori di shiga-tossine in allevamenti bovini, carni e latte ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4023/1/DelleDonne_Giuseppe_Tesi.pdf.
Texte intégralDelle, Donne Giuseppe <1982>. « Sviluppo di metodi per la ricerca di vtec non-o157 ed indagini sulla prevalenza di escherichia coli produttori di shiga-tossine in allevamenti bovini, carni e latte ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4023/.
Texte intégralDiodato, Marco. « Fattori di controllo della mobilità e biodisponiblità di elementi potenzialmente tossici (PTE's) nei suoli della Pineta di San Vitale (RA) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1960/.
Texte intégralSABATINI, ANDREA. « STUDIO DEGLI EFFETTI TOSSICI INDOTTI DALL'ESPOSIZIONE CRONICA A MICOTOSSINE IN RUMINANTI, MEDIANTE METODI DI ACCERTAMENTO IN VIVO ED EX VIVO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/321.
Texte intégralThe thesis describes the state of knowledge about toxic effects of mycotoxins on farm animals, and some experiments conducted to assess effects induced by chronic exposure to mycotoxins on ruminants. A field study for was carried out on 15 farms specialised for intensive beef production system, located in Northern Italy (provinces of Verona and Mantova), with the aim to identify risks of exposure to mycotoxins contamination. Some laboratory methods were performed: a method for the detection of ochratoxin A (OTA) concentration in tissues and organs; a method for evaluating the effects of fumonisin on biosynthesis of the two sphingoid bases sfingosine (So) and sphinganine (Sa); a method to detect the AFB1-albumin adduct. Total mixed rations (TMR) resulted positive for AF and FB contamination. Among single feedstuffs, corn and corn gluten feed were the main responsible for TMR contamination. Level of contamination was positively related to corn moisture content. The method for the determination of OTA in tissue and organ showed a good mean recovery. The analysis of ration Sa/So in blood did not show any negative effect by fumonisin on the lipidic biosynthesis. The AFB1-albumin adduct was positive on 18% of total blood samples.
SABATINI, ANDREA. « STUDIO DEGLI EFFETTI TOSSICI INDOTTI DALL'ESPOSIZIONE CRONICA A MICOTOSSINE IN RUMINANTI, MEDIANTE METODI DI ACCERTAMENTO IN VIVO ED EX VIVO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/321.
Texte intégralThe thesis describes the state of knowledge about toxic effects of mycotoxins on farm animals, and some experiments conducted to assess effects induced by chronic exposure to mycotoxins on ruminants. A field study for was carried out on 15 farms specialised for intensive beef production system, located in Northern Italy (provinces of Verona and Mantova), with the aim to identify risks of exposure to mycotoxins contamination. Some laboratory methods were performed: a method for the detection of ochratoxin A (OTA) concentration in tissues and organs; a method for evaluating the effects of fumonisin on biosynthesis of the two sphingoid bases sfingosine (So) and sphinganine (Sa); a method to detect the AFB1-albumin adduct. Total mixed rations (TMR) resulted positive for AF and FB contamination. Among single feedstuffs, corn and corn gluten feed were the main responsible for TMR contamination. Level of contamination was positively related to corn moisture content. The method for the determination of OTA in tissue and organ showed a good mean recovery. The analysis of ration Sa/So in blood did not show any negative effect by fumonisin on the lipidic biosynthesis. The AFB1-albumin adduct was positive on 18% of total blood samples.
Stilla, Lara Marzia. « La valutazione del rischio di incidente rilevante per i depositi di fitosanitari ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7903/.
Texte intégralBertocco, Andrea <1992>. « Valutazione degli effetti tossici dei pesticidi methiocarb ed imidacloprid nei confronti dei crostacei di elevata rilevanza ecologica per gli ambienti estuarini ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16499.
Texte intégralCARNI', ANDREA. « SHIPS OF DEATH. IL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI RIFIUTI TOSSICO-NOCIVI E RADIOATTIVI ITALIANI DIRETTO IN LIBANO, NIGERIA E SOMALIA (1987-1992) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/831713.
Texte intégralThis research focuses on the international trafficking of Italian hazardous and radioactive waste shipped to Lebanon, Nigeria, and Somalia between 1987 and 1992. These maritime trades have been studied inside the diplomatic relations maintained by Italy with the recipient countries, between the end of the eighties and the early nineties. These trades have therefore been inserted in a broader scenario to better understand and analyse what were the diplomatic repercussions caused by the discovery of Italian barrels which were introduced illegally in those countries. One question above all has been placed at the centre of this research: who were the actors who took part in the illegal trafficking? In particular, an attempt has been made to understand whether interactions with organized crime on both sides involved in the trade can be documented. A variety of unpublished primary sources - judicial and diplomatic – “have fed” this research, making it possible identify the actors who organized and carried out the trades being researched.
Martinato, Matteo. « Uno studio prospettico sull'infezione da Clostridium difficile nelle malattie infiammatorie croniche intestinali : fattori di rischio, tossino-tipi, sensibilità agli antibiotici, capacità di adesione e impatto sul successivo decorso della malattia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423091.
Texte intégralIl Clostridium difficile è un batterio Gram positivo raramente presente nella normale flora intestinale umana che in particolari condizioni di disbiosi intestinale, in pazienti trattati con antibiotici ad ampio spettro, in pazienti ospedalizzati, in soggetti immunocompromessi e in persone anziane, può causare patologie di variabile gravità indicate complessivamente come Clostridium difficile Associated Diarrohea (CDAD). Sebbene in passato il Clostridium difficile sia stato indicato come possibile concausa dello sviluppo delle malattie infiammatorie croniche intestinali (note anche come inflammatory bowel disease, IBD), oggi si è più propensi a ritenere che le IBD possano essere un fattore di rischio per l’infezione da Clostridium difficile (CDI). La CDI nei pazienti affetti da IBD riveste una sempre maggiore importanza, sia perché la frequenza con cui si presenta stà crescendo nel tempo, sià perché sembra determinare un impatto negativo sugli outcome di salute, ma anche perché la sintomatologia indotta dalla CDI è indistinguibile da quella di una riacutizzazione della IBD: è quindi fondamentale una diagnosi tempestiva per instaurare le terapie più idonee al trattamento del caso. Lo scopo dello studio è descrivere la frequenza della CDI in soggetti sani, soggetti non affetti da IBD ospedalizzati con sospetto di CDAD e soggetti affetti da IBD, caratterizzare i ceppi di Clostridium difficile isolati da pazienti IBD (sensibilità agli antibiotici, tipologie di tossine prodotte, capacità di adesione all’epitelio intestinale), identificare i fattori di rischio per la CDI nei pazienti IBD (caratteristiche del soggetto, della malattia, della terapia concomitante) e valutare l'impatto della CDI sul decorso della IBD, sia nei portatori sintomatici che in quelli asintomatici. Da gennaio 2010 sono stati raccolti ed analizzati campioni da pazienti IBD ambulatoriali o degenti presso l’unità operativa complessa di gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova (sia in fase acuta di malattia che in remissione), da pazienti ricoverati presso la medesima unità operativa non affetti da IBD con sintomi e terapia medica suggestivi di CDAD e da un gruppo di controllo di soggetti sani appaiati per età e sesso. Dalla prima valutazione (e della raccolta del primo campione) i pazienti con IBD sono stati valutati almeno ogni sei mesi o in caso di recidiva o di ricovero ospedaliero per due anni. Su ogni campione è stata eseguita una coltura anaerobica seguita da PCR specifica per identificare eventuali colonie di C. difficile. Ogni ceppo è stato poi caratterizzato in base a: - tossine prodotte - sensibilità agli antibiotici - adesione alle cellule Caco-2 - presenza o assenza del gene tcdC nel DNA batterico Dati clinici sono stati raccolti dai pazienti con IBD per identificare eventuali fattori di rischio per la CDI. I pazienti con IBD sembrano presentare una maggiore frequenza di colonizzazione da parte del Clostridium difficile rispetto al gruppo di controllo dei soggetti sani: nei controlli la CDI è stata rilevata in 0/55 soggetti. Nei pazienti ricoverati con IBD è stata trovata in 5/55 soggetti (9%). Nei pazienti ambulatoriali è stata rilevata in 9/195 soggetti (4,6%). Il profilo di produzione delle tossine sembra essere differente nei pazienti IBD e nei pazienti non-IBD con diarrea da antibiotici, confermando l'ipotesi di ceppi acquisiti in comunità e non in ambiente ospedaliero. L’antibiogramma eseguito su ceppi isolati da pazienti con CDAD e pazienti con IBD attive o in remissione ha mostrato che tutti i ceppi sono sensibili a metronidazolo e vancomicina e marcatamente resistenti alla ciprofloxacina. Ceppi di Clostridium difficile isolati da pazienti con IBD attive, in fase di remissione e da pazienti con CDAD hanno dimostrato una diversa, seppur piccola, capacità di aderire a monostrati di cellule epiteliali intestinali umane (CACO-2), indicando che i ceppi associati ai pazienti con IBD attive hanno maggiore abilità a colonizzare di quelli in remissione. Il gene tcdC è stato identificato nell’8% dei ceppi tossigenici isolati da pazienti IBD (attivi ed in remissione) e nel 25% di quelli isolati da pazienti con CDAD, ma il genoma presentava delezioni di varia entità, indicando una potenziale aumentata virulenza dei ceppi identificati. L'analisi statistica non ha individuato fattori di rischio associati con la CDI. Nella parte prospettica dello studio la CDI non è stata identificata come fattore di rischio per la recidiva clinica o endoscopica o per la necessità di trattamento chirurgico, dimostrando invece, inaspettatamente, di avere un ruolo protettivo nei confronti della riacutizzazione della malattia.