Littérature scientifique sur le sujet « Terza generazione »

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Articles de revues sur le sujet "Terza generazione"

1

Routhier, Gilles. « LA RICEZIONE DEL CONCILIO : MENTALITÀ, SOGGETTIE TEMPO DI UN PERCORSO LABORIOSO ». Revista Pistis Praxis 4, no 2 (6 octobre 2012) : 475. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v4i2.8798.

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Résumé :
Questo documento affronta la complessa problematica della ricezione selettiva delVaticano II Chiesa, focalizzando l’attenzione sul messaggio ricevuto e compreso ospitareuno stile nuova proposta della Chiesa in rapporto al mondo, valutando, quindi,l’incidenza del fattore nei processi di generazione. Solo la seconda e l’approfondimentodi tale interesse rivela poco esplorato per rintracciare i suggerimenti più fruttuosi, invitandoa considerare come difetti certamente positiva accoglienza della prima generazionepost-conciliari hanno determinato l’atteggiamento decisamente più sospetti dellaseconda generazione. Questo conflitto suggerisce un cambiamento generazionale di approccio di combinare corpus: terza ed ultima fase di ricostruzioni storiche, forse è ilmomento di promuovere un incontro fecondo tra l’opera e il lettore, esplorando i temidel rapporto con la cultura, con il mondo e con il altri, in particolare vivono nei testi conciliari,e anche con altre, sensibili, cruciale anche per le nuove generazioni di giovanicristiani, uomini e donne.
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Routhier, Gilles. « LA RICEZIONE DEL CONCILIO : MENTALITÀ, SOGGETTIE TEMPO DI UN PERCORSO LABORIOSO ». Revista Pistis Praxis 4, no 2 (6 octobre 2012) : 475. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.6110.

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Résumé :
Questo documento affronta la complessa problematica della ricezione selettiva delVaticano II Chiesa, focalizzando l’attenzione sul messaggio ricevuto e compreso ospitareuno stile nuova proposta della Chiesa in rapporto al mondo, valutando, quindi,l’incidenza del fattore nei processi di generazione. Solo la seconda e l’approfondimentodi tale interesse rivela poco esplorato per rintracciare i suggerimenti più fruttuosi, invitandoa considerare come difetti certamente positiva accoglienza della prima generazionepost-conciliari hanno determinato l’atteggiamento decisamente più sospetti dellaseconda generazione. Questo conflitto suggerisce un cambiamento generazionale di approccio di combinare corpus: terza ed ultima fase di ricostruzioni storiche, forse è ilmomento di promuovere un incontro fecondo tra l’opera e il lettore, esplorando i temidel rapporto con la cultura, con il mondo e con il altri, in particolare vivono nei testi conciliari,e anche con altre, sensibili, cruciale anche per le nuove generazioni di giovanicristiani, uomini e donne.
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Argentieri, Simona. « Nota storico-critica sulle nevrosi traumatiche di guerra nella psicoanalisi ». PSICOANALISI, no 2 (décembre 2021) : 55–67. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002004.

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Résumé :
Durante la Prima Guerra Mondiale, prende origine in modo drammatico il capitolo della giovane psicoanalisi dedicato alle nevrosi traumatiche di guerra, con il loro corteo di sinto-matologie paralitiche e amnesiache. In un primo momento i seguaci di Freud tenteranno di interpretarla sul modello dell'isteria, come risposta pulsionale al trauma, seguita da rimozione. Successivamente, verrà compresa la maggiore complessità di tale patologia, con la compromissione dei livelli precoci narcisistici, Nel corso dei successivi eventi bellici della storia, si aggiungeranno poi i contributi di altri psicoanalisti di seconda e terza generazione.
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Sireci, Maria Grazia. « Al di là ; di ciò ; che posso vedere con gli occhi ». GRUPPI, no 1 (octobre 2020) : 170–81. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10492.

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Résumé :
Un viaggio attraverso le opere della mostra itinerante e interattiva: Don't Ask Me Where I'm From, toccando alcuni temi comuni nel percorso di vita dei migranti di seconda e terza generazione. La mostra invita il visitatore/viaggiatore a fare un vero e proprio viaggio all'interno e fuori di sé, facendo risuonare delle corde personali che parlano di aspetti fondamentali nella vita di ciascun individuo; punti di riferimento, senza i quali difficilmente potremmo vivere una condizione di benessere.Temi dunque come la casa, la memoria e la lingua prendono forma attraverso il colore o il bianco e nero, le linee o gli spazi vuoti e tanto altro. L'arte rende giustizia a ciò che questi artisti hanno vissuto o stanno vivendo e permette un approdo simbolizzante, un ponte tra noi e loro.
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Niccoli, Gabriel. « Frammenti e digressioni sul nostos come ritualizzazione e culto della memoria ne Il sogno di Toloma di Nino Famà ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 251–68. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37232.

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Résumé :
Questo saggio prende in esame, tra gli intrecci delle sue divagazioni, il modo in cui viene dispiegata la struttura topologica del nostos nel romanzo Il sogno di Toloma dello scrittore italocanadese Nino Famà. Mettendo a fuoco la figura del giovane protagonista del romanzo, italocanadese di terza generazione, lo studio intende analizzare le atipiche movenze di un nostos velatamente sui generis, di contagio, come verrà definito, in quanto intacca un ragazzo le cui memorie del “paese-villaggio” mediterraneo sono filtrate attraverso la lente prismatica del nonno. Orbitando intorno ad un mondo post-moderno sempre più immemore dei valori umanistici che ci hanno plasmato si snoda così una suggestiva variante migratoria sulla nostalgia e sull'impossibile ritorno, nonché sugli imprevedibili effetti che tali sentimenti possono provocare sui lontani discendenti della emigrazione.
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Ribeiro, Luiz Gustavo Gonçalves, et Romeu Thomé. « LA PROTEZIONE PENALE DELL’AMBIENTE COME DIRITTO UMANO COSTITUZIONALE ». Veredas do Direito : Direito Ambiental e Desenvolvimento Sustentável 14, no 28 (7 juin 2017) : 33–71. http://dx.doi.org/10.18623/rvd.v14i28.1014.

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Résumé :
L’ambiente, oggi consacrato dottrinalmente come diritto umano di terza generazione e contemplato con disposizioni costituzionali che lo innalzano alla condizione di diritto fondamentale nell’ambito di diversi Paesi, è bene giuridico atto a essere effettivamente tutelato dal diritto penale che, tuttavia, richiede modificazioni nella sua dogmatica individualista secolare per la difesa di un diritto che è, allo stesso tempo, individuale e diffuso. Il testo contempla, sotto il ragionamento logico-deduttivo e con ricerca bibliografica, la garanzia dell’ambiente dal diritto penale e presenta proposte per la migliore tutela ambientale, esse corrispondendo, oltre alla predisposizione di norme penali più adeguate, alla creazione di un Tribunale Internazionale competente per le richieste penali legate all’ambiente e all’ammissione della responsabilità penale delle persone giuridiche. Si riconosce, nell’ambiente, una reale garanzia di tipo costituzionale, non soltanto diffusa, ma anche individuale, giacché direttamente legata alla qualità di vita dei singoli esseri e che ha avviato, negli ultimi decenni, la consacrazione di documenti internazionali e costituzionali di effettiva tutela.
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Özbek, Tülay. « La formazione dell'identità nell'interazione tra culture ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2021) : 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001004.

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Résumé :
La formazione dell'identità dei bambini che sono cresciuti entro due o più background cul-turali è caratterizzata da un ampio spettro di identificazioni divergenti. Questo ha un impatto specifico sulla loro struttura psichica, visto che ci sono identificazioni con almeno due back-ground etnicoreligiosi e due grandi gruppi, che possono interferire col sentimento di apparte-nenza. Con riferimento ai concetti di formazione dell'identità (Erikson), identificazione (Freud), identificazione col gruppo interno e col gruppo esterno e l'emergenza di un oggetto interno (Davids, Volkan), viene proposto lo svolgersi dello sviluppo di un'identità ibrida e diasporica con almeno tre introietti gruppali per i membri della terza generazione che sono sot-toposti a una socializzazione biculturale. La formazione di un'identità ibrida rende l'Io capace di legare assieme complesse affiliazioni culturali, in modo tale che il soggetto possa sentirsi identico a se stesso nello spazio, nel tempo e nei luoghi. Allo stesso tempo, tutto ciò richiede che il dolore e la destabilizzazione associati al fatto di non avere ciò che originariamente era visto come formazione identitaria, ovverosia il sentimento di appartenere a uno ed uno solo grande gruppo, possa essere tollerata e accettata.
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Lisi, P., R. Corciulo et R. Russo. « Nuove linee guida ISPD per il trattamento della peritonite in dialisi peritoneale : cosa c'è di nuovo ? » Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no 1 (24 janvier 2018) : 20–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1455.

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Résumé :
La peritonite rappresenta la principale complicanza legata alla dialisi peritoneale. Sin dal 1983, l'International Society of Peirtoneal Dialysis (ISPD) ha elaborato delle linee guida, revisionate e aggiornate più volte sino al 2010, su prevenzione, diagnosi e trattamento delle infezioni correlate alla dialisi peritoneale. Tutti i pazienti in trattamento peritoneo-dialitico, che presentano un liquido di drenaggio torbido, devono iniziare una terapia antibiotica empirica, ad ampio spettro, per via intraperitoneale ed eseguire esami colturali. La prima scelta resta la vancomicina associata a cefalosporine di terza generazione o aminoglicosidi. In seguito la terapia deve essere modificata sulla base dell'anfibiogramma. La rimozione del catetere peritoneale è indicata in caso di peritoniti refrattarie e recidivanti, micotiche, infezioni croniche del tunnel e dell'exit-site. La terapia deve avere una durata non inferiore alle due settimane. I pazienti che rispondono lentamente, devono proseguire la terapia per almeno tre settimane. Le nuove linee guida, come quelle del 2005, non forniscono indicazioni precise sugli antibiotici da usare. Gli studi effettuati negli ultimi cinque anni hanno ampliato le possibilità terapeutiche nei casi di resistenza o intolleranza, pur non supportando con forte evidenza le opinioni presenti nelle precedenti linee guida.
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Buonanno, Carlo, et Pietro Muratori. « Modelli di parent training ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 9–30. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10154.

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Résumé :
Il bambino sviluppa le proprie abilità e competenze cognitive, emotive e sociali all'interno della relazione con i propri caregiver. In questo contributo verrà preso in esame uno dei possibili modelli di intervento psicoterapeutici che mira a migliorare la relazione fra i caregiver e i propri figli: il parent training. Tale approccio è volto a migliorare l'insieme delle pratiche genitoriali, promuovendo quelle positive e riducendo il più possibile quelle disfunzionali, con l'obiettivo di promuovere il benessere dei figli e di conseguenza, dell'intero sistema familiare. Lo scop o in un programma di parent training è migliorare i livelli di competenza del genitore nel monitorare e gestire il comportamento dei figli e favorire la loro competenza sociale ed emotiva, oltre che allenare a riconoscere e rinforzare i comportamenti positivi del figlio. La letteratura suggerisce l'efficacia di questo tipo di intervento indiretto per numerosi disturbi in età evolutiva. In questo articolo verranno descritti alcuni modelli per i disturbi internalizzanti ed esternalizzanti, scegliendo quelli ritenuti più validi e con un maggior numero di studi di efficacia. Inoltre, anche la terza generazione della terapia cognitiva ha sviluppato nuovi modelli di parent training.
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Karlsson Minganti, Pia. « Matrimoni contestati. Giovani musulmani in contesti transnazionali ». MONDI MIGRANTI, no 2 (janvier 2011) : 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002006.

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Résumé :
Nella ricerca accademica si presta sempre piů attenzione al fenomeno del raggiungimento dell'etŕ adulta tra i musulmani di seconda e terza generazione presenti in Europa. Quest'articolo tratta in particolare dei membri delle associazioni islamiche giovanili esistenti in Svezia e in Italia. Presenterň qui un mio nuovo progetto di ricerca, finalizzato allo studio delle trattative sulla pianificazione dei loro matrimoni: con chi, quando, dove e come. Le trattative in questione riguardano l'idea che i giovani hanno del matrimonio islamico, idea che si č venuta formando nel quadro delle emergenti sfere pubbliche dell'Islam. Inoltre, nelle negoziazioni sono coinvolti membri appartenenti a famiglie transnazionali e a network etnici, che hanno orientamenti religiosi diversi e diverse motivazioni nella pianificazione matrimoniale. Poiché i giovani musulmani vivono in Europa, i loro matrimoni sono influenzati anche dagli atteggiamenti e dalle condizioni della societŕ che li circonda. Strutturato in forma di indagine comparata, questo progetto si basa su interviste di carattere qualitativo e osservazioni partecipative tra i giovani attivisti musulmani di due paesi europei: Svezia e Italia. La questione centrale delle trattative di matrimonio č qui presa in esame a partire da ideali, desideri, obblighi e condizioni dei singoli giovani. Tale questione č intesa come un punto di osservazione strategico per l'esame degli aspetti significativi del cambiamento in corso. Da questo punto di osservazione, si ha modo di vedere come le azioni delle persone nella quotidianitŕ si colleghino a processi societari di globalizzazione e alla riorganizzazione delle relazioni di genere. Parole chiave: Giovani musulmani, Svezia, Italia, Matrimonio, Genere, Migrazioni.
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Thèses sur le sujet "Terza generazione"

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Iaconianni, Sara. « Fotovoltaico di terza generazione : celle tandem ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7784/.

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Résumé :
Questa tesi ha come argomento lo studio dei dispositivi fotovoltaici, sistemi che trasformano la radiazione solare in energia elettrica. In particolare è stata approfondita l'analisi di una specifica categoria di celle solari, le tandem cells, dispositivi a giunzione multipla in cui la radiazione solare attraversa due o più giunzioni singole caratterizzate da gap energetici differenti, al fine di massimizzarne l'assorbimento. In primo luogo sono state analizzate le caratteristiche della radiazione solare, assimilabile a quella di un Corpo Nero. Successivamente, dopo una presentazione introduttiva dei parametri principali dei dispositivi fotovoltaici, sono state studiate in dettaglio le celle a giunzione singola, sia da un punto di vista elettrico che termodinamico. Infine è stato esposto il funzionamento delle celle tandem, dando particolare risalto alla risposta elettrica e ai limiti di efficienza di questi dispositivi.
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Maniero, Giada <1992&gt. « Retailtainment in un centro commerciale di terza generazione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8734.

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Résumé :
Il mio elaborato si pone l’obiettivo di illustrare il cambiamento in atto a livello di grande distribuzione organizzata in Italia: i centri commerciali di terza generazione hanno spostato l’attenzione dal consumo all’entertainment. Si inizia a parlare quindi di “shopping and leisure center, formula di confine tra centro commerciale e theme park, le cui principali ancore sono rappresentate dai servizi e dalle aree di intrattenimento piuttosto che dalle attività commerciali tradizionali”. (“Economia, management e disciplina del commercio in Italia e nelle Marche”, G.Gregori, T.Pencarelli, 2002) La tesi prende avvio dalla letteratura sul cambiamento in atto sopracitato. In seguito, grazie ad un lavoro di ricerca sul campo, presso il Box Informazioni di Nave de Vero di Venezia, essa vuole dimostrare l’effettivo successo riscosso dalle iniziative di entertainment tra la clientela del centro commerciale. La raccolta dei dati è stata eseguita con l’ausilio di uno strumento di ricerca di tipo quantitativo: un questionario a domande chiuse. I dati, raccolti personalmente all’interno di Nave de Vero, sono stati supportati da un questionario on-line creato attraverso l’applicazione Google Drive e lanciato su alcuni social network. In conclusione il lavoro di ricerca rivolge l’attenzione all’integrazione tra le iniziative di intrattenimento proposte dai centri commerciali e la comunicazione delle stesse attraverso le maggiori piattaforme social. Il focus sulla presenza on-line viene inserito in uno studio generale delle leve di marketing utilizzate da Nave de Vero posta a confronto con alcuni dei maggiori competitors del territorio.
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Albertazzi, Clarissa. « Studio di celle fotovoltaiche di terza generazione : celle tandem ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8942/.

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Résumé :
Il fotovoltaico (FV) costituisce il modo più diretto di conversione dell’energia solare in energia elettrica e si basa sull’effetto osservato da Becquerel nel 1839. Si può affermare che tale effetto è rimasto una curiosità di laboratorio dalla metà del XIX secolo fino al 1954, quando la prima cella solare in silicio con un’efficienza di conversione del 6% fu costruita ai Laboratori Bell. Da allora la ricerca in questo settore ha sperimentato una crescita costante ed oggi si può contare su tecnologie mature, in grado di sviluppare alte prestazioni in via di ulteriore miglioramento. Le celle tandem costituiscono ora il migliore esempio di dispositivi fotovoltaici in grado di convertire buona parte della potenza irraggiata dal sole. Aumentare l’efficienza con le celle tandem significa sfruttare le differenti lunghezze d’onda dello spettro solare. Questi dispositivi sono infatti costruiti impilando semiconduttori, disponendoli dal basso in modo crescente secondo i loro valori di energia di gap. A partire dall’analisi delle caratteristiche principali della radiazione solare e del principio di funzionamento delle celle fotovoltaiche, questo lavoro si propone di mettere in evidenza le potenzialità della tecnologia a multigiunzione, che ha già dimostrato rilevanti capacità di ottimizzazione delle prestazioni delle celle solari, facendo ben sperare per il futuro.
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Manigrasso, Leonardo. « Capitoli autobiografici. Poeti traduttori a confronto tra terza e quarta generazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422087.

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Résumé :
Leonardo Manigrasso has focused his thesis on the history of French poetry translations made by poets born between the second decade and the early twenties of the 20th century. The aim is to explore uppermost the typologies of the first hermetic translations between the thirties and forties, secondly the history of their decline until the middle of the next decade, and finally the subsequent rise of translating strategies no longer inscribed in a koinè, but rather substantially freed from formal codes more stringent. The scope of investigation in this case is limited to the category of third and fourth generation of poets-translators born between 1910 and 1922, safeguarding, however, the right, when appropriate, to derogate from these boundaries mobilizing representative voices of other generations, such as for example, Diego Valeri and Giovanni Raboni. For this paper it was developed a comparative critical method, based on the comparison of different translations of the same source text (the so-called “inter-authorial variants”, from a minimum of two to a maximum of four variants at a time) in order to emphasize the dissonance, the technical experiments and, possibly, the similarities between the options chosen by each poet. For this purpose, the candidate has investigated: a) a “border” figure like Beniamino Dal Fabbro, whose translations of Rimbaud and Baudelaire - in comparison to those produced by Luzi and Parronchi - allow us to place him just outside the narrow circle of the hermetic translators universe; b) the “intergenerational” translations of the Nerval’s Delfica made by Valeri, Parronchi and Risi, that are an ideal platform to investigate the options opened up by the hierarchy of levels that the practice of translation inevitably involves, in between the boundaries of choice from the rhythmic-metric criterion elected by Valeri to the literal-semantic one chosen by Parronchi: special care was then directed to the declinations, loans and withdrawals that the Nerval's mythopoiesis had with the translators poems; c) the different versions of Baudelaire's Le crépuscule du matin developed by Parronchi and Fortini, which allow us to see how different conceptions of the relationship between the new text and the tradition of formal codes are ending up in the same challenge of contemporary ideologies; d) the two versions of Éluard's Ta chevelure d’oranges before Bigongiari and Fortini, both mouthpieces, the former of a hermetic way of the translating experience, based on the absoluteness of memory, and the second, as opposed to the first becouse founded on the principle underlying the antagonism between imagination and reality, and then the translations of the same text developed by Traverso and Zanzotto, on which we can observe two different modes of using the Petrarchan lexicon; e) Bigongiari and Sereni’s versions of Septentrion by Char, where we can test the influence of the proximity or distance from their own poetry from the translated author over the strategies of translation; f) the five translations of Baudelaire's La vie antérieure arranged by Luzi, Parronchi, Pagano and Raboni (two versions), by which we can see the irreversible weakening - between the forties and nineties - of the formal institutions of the arrival code of in the interest of some increasingly complex tactics of remuneration distributed along the various levels of text; g) the translations of Henri Michaux’s La cordillera de los Andes made by Luzi and Erba almost in the same period, including two different poetics related to the psychological and metageographic determination of the "here" and the “elsewhere”, which must be inscribed (especially for Luzi) into the frame of the consumed dissolution of the hermetic koinè; h) the versions of Erba and Caproni of Les canaux de Milan by Frénaud, in order to establish the distance between a conception of the translation act as a research for the ideal compromise between the expectations of the semantic and the phonic level of the hypotext and, the other hand, the poet's claim to the right to restoration; i) the comparison between the Risi and Caproni’s versions of Frénaud’s J’ai bâti l’idéale maison and Espagne, on which it can be experienced how the different treatment of the of the iterative scores source text involving tangible consequences at the semantic level. These samplings are also accompanied by the work Appunti per una storia della traduzione dall’ermetismo in poi, a survey of the main translations of these poets - in journal and volume - within a general overview of the poetry translations history from the beginnings of the forties; on the other hand, they are enhanced by an index of the major volumes representing the translation interest of these authors, among personal translators’ anthologies, miscellanies anthologies of foreign poetry and anthologies of "monographic" translations, dedicated to specific French authors
Il dott. Leonardo Manigrasso ha focalizzato la sua tesi sulla storia della traduzione di poesia francese ad opera di poeti nati tra il secondo decennio e i primissimi anni Venti del secolo. L’obiettivo è quello di sondare in primo luogo le forme del tradurre ermetico tra gli anni Trenta e Quaranta, poi la storia del suo declino almeno fino alla metà del decennio seguente, e infine il successivo imporsi di strategie traduttive non più inscritte in una koiné, ma anzi in linea di massima liberate dai codici formali più stringenti. Il perimetro di indagine è nella fattispecie circoscritto alla categoria dei poeti-traduttori di terza e quarta generazione nati tra il 1910 e il 1922, salvaguardando nondimeno il diritto, quando è il caso, di derogare ai questi confini mobilitando voci rappresentative di altre generazioni, quali ad esempio Diego Valeri o Giovanni Raboni. Il metodo critico adottato è quello comparatistico, basato sul raffronto di diverse traduzioni di uno stesso testo-fonte (le cosiddette “varianti inter-autoriali”, da un minimo di due a un massimo di quattro per volta) al fine di mettere in maggior rilievo le dissonanze, gli espedienti tecnici e, eventualmente, le analogie tra le opzioni messe in pratica dai vari poeti. A questo scopo ho indagato: a) una figura “di frontiera” come Beniamino Dal Fabbro, le cui traduzioni da Rimbaud e Baudelaire – poste a confronto con quelle di Luzi e Parronchi – consentono di collocarlo subito al di fuori della più stretta cerchia di traduttori dell’universo ermetico; b) le traduzioni “intergenerazionali” di Delfica di Nerval da parte di Valeri, Parronchi e Risi, piattaforma ideale per indagare le opzioni aperte dalla gerarchizzazione dei livelli che l’atto traduttivo fatalmente comporta, tra gli estremi della scelta del criterio rimico-metrico di Valeri e quello letterale-semantico di Parronchi: particolare attenzione poi è stata rivolta alle declinazioni, i prestiti e i prelievi che la mitopoiesi nervaliana ha intrattenuto con le opere in versi dei traduttori; c) le versioni di Le crépuscule du matin di Baudelaire messe a punto da Parronchi e Fortini, che permettono di verificare come diversissime concezioni del rapporto tra il nuovo testo e i codici formali della tradizione approdino a una stessa contestazione della società contemporanea; d) le versioni di Ta chevelure d’oranges di Éluard prima di Bigongiari e Fortini, portavoci l’una di una via ermetica all’esperienza del tradurre, basata sul tema dell’assolutezza della memoria, e l’altra di senso opposto in quanto fondata sul principio dell’antagonismo soggiacente tra immaginazione e realtà, e poi le traduzioni dallo stesso testo di Traverso e Zanzotto, sulle quali accertare due modalità diverse di ricorso al lessico petrarchesco; e) le versioni di Bigongiari e Sereni di Septentrion di Char, dove è possibile testare l’influenza sulle strategie del tradurre della prossimità o distanza della propria poetica da quella dell’autore tradotto; f) le cinque traduzioni di La vie antérieure ancora di Baudelaire allestite da Luzi, Parronchi, Pagano e Raboni (due stesure), attraverso le quali mettere a referto l’irreversibile indebolimento tra gli anni Quaranta e Novanta delle istituzioni formali del codice d’arrivo in favore di sempre più complesse tattiche di remunerazione distribuite lungo i vari livelli del testo; g) le versioni di La cordillera de los Andes di Henri Michaux operate da Luzi e Erba in anni quasi concomitanti, in cui confluiscono due diverse poetiche relative alla determinazione metageografica e psicologica del “qui” e dell‘ “altrove”, da inscriversi (soprattutto per Luzi) nel quadro della consumata dissoluzione della koinè ermetica; h) le versioni di Erba e Caproni di Les canaux de Milan di Frénaud, volte a stabilire la distanza tra una concezione dell’atto traduttivo come ricerca del compromesso ideale tra le aspettative del piano semantico e quello fonico dell’ipotesto e, al contrario, la rivendicazione da parte del poeta del diritto al rifacimento; i) la comparazione tra le versioni, ancora di Frénaud, di J’ai bâti l’idéale maison e Espagne di Risi e Caproni, sulle quali sperimentare come il diverso trattamento delle partiture iterative del testo di partenza implichi decisive conseguenze sul piano semantico. Queste campionature esemplari sono poi corredate e inquadrate da un lato dagli Appunti per una storia della traduzione dall’ermetismo in poi, una rassegna delle principali traduzioni di questi poeti – in rivista e in volume – all’interno di un bilancio generale della storia del tradurre poesia a partire dagli anni Quaranta; dall’altra da una indicizzazione dei principali volumi di interesse traduttivo di questi autori, tra antologie personali dei traduttori, antologie miscellanee di poesia straniera e antologie di traduzioni “monografiche”, dedicate ai singoli autori francesi
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Guglielmelli, Antonio <1975&gt. « Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/1/guglielmelli_antonio_tesi.pdf.

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Résumé :
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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Guglielmelli, Antonio <1975&gt. « Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/.

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Résumé :
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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Legnani, Giacomo. « Evoluzione delle celle solari al silicio ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7795/.

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Résumé :
Negli ultimi anni si è assistito nel panorama mondiale ad un notevole ed importante cambiamento nell’asset della produzione dell’energia elettrica. L’aumentare del costo nell'estrazione dei combustibili fossili ed il conseguente impatto ambientale che questi hanno nell'atmosfera ha influito notevolmente sullo sviluppo e sulla diffusione della tecnologia fotovoltaica. L’evoluzione di questa tecnologia ha permesso di raggiungere la “grid parity”, ossia l’uguaglianza tra il costo di 1 kWh prodotto dal fotovoltaico con 1 kWh prodotto da fonti fossili, per molte aree del pianeta. Tale tecnologia non è recente, già negli anni ‘60 si svilupparono i primi studi a riguardo, ma negli ultimi anni ha subito notevoli migliorie che l’hanno portata ad essere competitiva nel settore dell’energia elettrica. Il presente lavoro di tesi riporta una rassegna delle celle solari a base di silicio, a partire dal silicio monocristallino, al silicio poli e multi cristallino, fino ad arrivare a celle a film sottile o celle costituite da materiali multi-fase contenenti strutture quantiche e nanocristalli di Si. Negli ultimi anni tutti gli studi si stanno concentrando su un nuovo tipo di fotovoltaico, quello di terza generazione, il cui scopo è quello di ottenere dispositivi che, ad un prezzo molto contenuto dovuto ad un utilizzo di materiali economici come i Si-NCs (nano cristalli di silicio), possano garantire elevate efficienze in modo tale che la tecnologia fotovoltaica sia in grado di affermarsi definitivamente nel settore dell’energia.
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Pedulli, Francesca, Giulia Bravaccini et Simone Baroncini. « Generazioni a confronto : nuovi servizi per gli abitanti del Pilastro. Interventi di integrazione/rigenerazione dell'area di Piazza Lipparini ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
La tesi riguarda il progetto di rigenerazione di Piazza Lipparini, estremità orientale della Spina centrale del quartiere Pilastro, mediante l’introduzione di nuovi servizi dedicati agli abitanti. Il Pilastro è un quartiere che ospita circa 7 000 abitanti nell’area nord-est della città di Bologna, oggetto di numerose iniziative da parte dell’amministrazione pubblica volte a un progressivo miglioramento delle condizioni abitative. Ciò nonostante, la prevalenza di una popolazione anziana e di nuclei familiari a basso reddito comoposti anche da rilevanti quote di immigrati fa emergere la necessità di introdurre nuovi servizi, spazi di accoglienza, aggregazione e socializzazione. Il comune di Bologna ha individuato nella Spina centrale la zona in cui intervenire per portare indirettamente miglioramenti a tutto il quartiere. Quest’area infatti ha da sempre svolto un ruolo centrale nella composizione del rione senza tuttavia mai riuscire a compiersi del tutto come spazio aggregativo. In linea con le intenzioni del comune l’intervento prevede l‘inserimento di un percorso centrale che attraversa la Spina da ovest ad est e che governa la collocazione dei servizi distribuiti lungo la sua estensione. In particolare il progetto di tesi si concentra su Piazza Lipparini, circondata dagli edifici in linea del primo nucleo insediativo; essa ospiterà servizi dedicati principalmente alla fascia anziana della popolazione e alla sua integrazione e inclusione. Il nuovo polo ospiterà una serie di servizi assistenziali, nonché alcuni spazi di tipo sociale. L’obiettivo del progetto è quello di restituire un ruolo preciso allo spazio pubblico oggi indifferenziato e poco vissuto, e di creare situazioni che contribuiscano a rimarginare il distacco intergenerazionale e interculturale radicato nel quartiere, incentivando l’integrazione e la socializzazione.
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BARTOLINI, FRANCESCA. « Antonio Rinaldi. Un intellettuale nella cultura del Novecento ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/811696.

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Résumé :
La tesi di dottorato Antonio Rinaldi. Un intellettuale nella cultura del Novecento analizza, a partire dall'opera e dai documenti conservati nell'archivio ancora completamente inedito di Antonio Rinaldi, il contesto intellettuale emiliano della Terza generazione importante nella storia letteraria del Novecento per le connessioni e i rapporti con la cultura europea e con alcune figure determinanti della successiva temperie culturale come Pier Paolo Pasolini.
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Marta, SCOCCO. « Famiglie, generazioni e percorsi (e)migratori. Una ricerca sulle seconde e terze generazioni di italiani emigrati in Belgio ». Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11393/269238.

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Résumé :
Il tema delle migrazioni è oggi di grande attualità e presente tanto nelle agende politiche quanto nel dibattito pubblico globale, in cui spesso sono protagonisti i paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo come luoghi di partenza, di transito e di destinazione dei flussi (Castles and Miller 2014; De Haas, 2010; Massey, et al. 1998; Scholten, et al. 2015; Zufferey, Steiner, Ruedin 2020; Baas, SA Yeoh 2019; Pisarevskaya et al. 2019). Per quanto riguarda la realtà italiana, le vicende sociali, culturali, identitarie legate alle passate emigrazioni costituiscono una lente indispensabile per comprendere le emigrazioni ed immigrazioni più attuali. Riferimenti storici rilevanti attraverso cui è possibile costruire una lettura diacronica del fenomeno (Colucci 2008a; 2008b; 2012; Colucci, Gallo 2015; Colucci, Sanfilippo 2009; 2010; Corti, Sanfilippo 2012; Gjergji 2015; Sanfilippo 2011). Studiare i fenomeni migratori in un’ottica di lungo respiro, aiuta a sottolinearne la natura profondamente processuale e sottoposta a continue evoluzioni (Ambrosini 2011). Ciò nonostante spesso il rapporto con la tradizione migratoria del nostro Paese e quindi con le comunità dei cittadini italiani oggi residenti all’estero, risulta essere ancora molto complesso (Corti 2003). In questa ricerca è sembrato quindi interessante proporre uno studio che si occupasse dell’emigrazione italiana del passato, analizzandone però i risvolti più recenti, per diversi ordini di ragioni. In primo luogo per sottolineare come le migrazioni sono fenomeni i cui effetti permangono nel tempo e attraversano i confini, collegando persone e generazioni in una logica ormai transnazionale, che travalica il nazionalismo metodologico che oggi rischia di essere un limite della “ricerca” stessa (Schiller, 2010; Sayad, 1999). Inoltre è sembrato rilevante far emergere un punto di vista diverso sul fenomeno in considerazione, quello degli italiani come stranieri, spesso accantonato nonostante le evidenze emerse non solo dalle statistiche riguardanti la più recente emigrazione italiana all’estero (Fondazione Caritas Migrantes 2019a) ma anche dalla lunga tradizione migratoria che è parte del patrimonio della Storia d’Italia. Infine, come emerso dalla letteratura presa in considerazione, negli anni l’interesse scientifico sull’emigrazione italiana si è principalmente concentrato sull’evoluzione storica del fenomeno o piuttosto sui recenti flussi che in contesti diversi sono tornati a emigrare verso l’estero e dunque, il vissuto delle seconde generazioni risulta ad oggi poco indagato per quanto è proprio attraverso la loro presenza che si assiste ad un sostanziale cambiamento nei rapporti classici tra immigrati e società ospite. La ricerca attraverso una metodologia qualitativa (Gobo 1998; Bichi 2002) analizza come i processi di socializzazione possono evolvere nel tempo all’interno della dimensione familiare, soprattutto tra chi non ha scelto di emigrare (Zanfrini 2012; Regalia, Scabini e Rossi 2008; Regalia 2012). Assumere una prospettiva familiare sul fenomeno migratorio significa in modo peculiare ampliare lo sguardo e considerare la rilevanza e la forza dei legami tra i diversi componenti lungo un asse temporale e relazionale plurigenerazionale (Baldassar, Merla, 2014; Bauer, Thompson 2006). Facendo particolare riferimento agli studi di Lewitt (2009), se le famiglie transnazionali inseriscono bambini e giovani in un campo sociale caratterizzato da legami che attraversano i confini tra società di origine e quella di arrivo, risulta interessante osservare quali pratiche vengono condivise nella dimensione familiare. Il paese scelto per lo studio del caso è stato anche per questo motivo il Belgio, dove la presenza italiana è tra le più numerose del paese ed è inoltre molto stratificata e radicata sul territorio (Martiniello, Mazzola, Rea 2017). Il focus della ricerca è incentrato sulle seconde e terze generazioni (Demarie, Molina 2004) degli italiani residenti in Belgio, figli e nipoti dei primo migranti arrivati nel paese tra il 1946 ed il 1976. Le 32 interviste biografiche realizzate, sono state anticipate da 6 interviste semi strutturate con testimoni privilegiati, cui hanno preso parte rappresentanti del mondo dell’associazionismo, delle missioni e della comunità locale. L’approccio scelto per lo studio e l’analisi dei dati è stato di tipo intergenerazionale (Schmoll, Dubucs, Pfirsch, 2017) al fine di indagare nello spazio del quotidiano la complessità delle dinamiche di socializzazione delle diverse generazioni coinvolte.
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Livres sur le sujet "Terza generazione"

1

Venuti, Giuseppe Campos. La terza generazione dell'urbanistica. 4e éd. Milano, Italy : F. Angeli, 1990.

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Venuti, Giuseppe Campos. La terza generazione dell'urbanistica. Milano, Italy : F. Angeli, 1987.

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3

Dolfi, Anna. Terza generazione : Ermetismo e oltre. Roma : Bulzoni Editore, 1997.

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4

Dolfi, Anna. Terza generazione : Ermetismo e oltre. Roma : Bulzoni, 1997.

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5

Castro, Raffaella Di. Testimoni del non-provato : Ricordare, pensare, immaginare la Shoah nella terza generazione. Roma : Carocci, 2008.

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6

Tassani, Giovanni. La terza generazione : Da Dossetti a De Gasperi, tra Stato e rivoluzione. Roma : Edizioni Lavoro, 1988.

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7

Testimoni del non-provato : Ricordare, pensare, immaginare la Shoah nella terza generazione. Roma : Carocci, 2008.

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8

Boccacin, Lucia. Il terzo settore tra le generazioni : Un'analisi delle relazioni tra i soggetti del "welfare" plurale. Milano : Vita e pensiero, 2003.

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Italy) Premio Terna (3rd 2010 Rome. Visione : Origine e potere : energia attraverso le generazioni : 2010 Premio Terna 03 per l'arte contemporanea = Terna Prize 03 for contemporary art : +150. Cinisello Balsamo, Milano : Silvana, 2010.

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10

Attino, Tonio. Generazione Ilva : Gli ulivi, le industrie, il boom, il declino, l'inquinamento : la tragica parabola di una terra illusa dall'acciaio, tradita dallo stato. Nardò (LE) [i.e. Lecce, Italy] : Besa, 2012.

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Chapitres de livres sur le sujet "Terza generazione"

1

Bartoli, Elisabetta. « Da Maestro Guido a Guido Faba : autobiografismo e lettera d’amore tra la seconda e la terza generazione di dettatori ». Dans Medieval Letters, 119–29. Turnhout : Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.usml-eb.5.105117.

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2

La Rana, Adele. « Una prospettiva storica sulla terza generazione di rivelatori di onde gravitazionali : i primi tentativi per una collaborazione Europea (1986-1989) ». Dans Atti del XXXIX Convegno annuale = Proceedings of the 39th Annual Conference ; Pisa, 9-12 Settembre 2019 ; Società Italiana degli Storici della Fisica e dell'Astronomia (SISFA) / edited by Adele La Rana, Paolo Rossi. Pisa University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.12871/978883339402227.

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Actes de conférences sur le sujet "Terza generazione"

1

D'Agosta, G. M., et A. Milazzo. « Soddisfacimento del fabbisogno energetico pubblico locale attraverso la generazione termoelettrica da biomassa legnosa forestale. Il caso di studio del Comune di Malvagna ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.214.

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