Littérature scientifique sur le sujet « Teoria della generazione »

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Articles de revues sur le sujet "Teoria della generazione"

1

Russo, Vincenzo. « Filologie della speranza postcoloniale ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 44 (septembre 2012) : 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044006.

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Résumé :
Il saggio prova a leggere Il principio speranza di Bloch non solo come l'ultima grande difesa filosofica della speranza ma anche come vero e proprio lavoro di restituzione filologica di tutti quei luoghi situabili fra gli interstizi delle tradizioni teologiche, teologiche-naturali, mistiche e storico-filosofiche, e le spie delle manifestazioni letterarie e artistiche "in cui si insinua l'utopico". La teoria postcoloniale puň contribuire, almeno nella riconfigurazione politicamente piů radicale delle sue posizioni, a pensare ancora alla speranza come coscienza anticipatrice ed emancipatrice. Il romanzo postcoloniale africano, in particolare un romanzo come La generazione dell'utopia, diventa un luogo di osservazione privilegiato per rintracciare le immagini o i simulacri della speranza stessa in tutte le sue rifrazioni passionali e politiche, individuali e collettive.
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2

Gabriel, Sapisochin. « L'ascolto della regressione nel processo analitico ». PSICOANALISI, no 2 (janvier 2012) : 29–73. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002002.

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Résumé :
Partendo dalla supposizione secondo la quale la nozione di regressione libidica appartiene a un modello di psichismo statico, chiuso al legame con l'altro e organizzato in maniera invariante, l'Autore considera che la comparsa dell'arcaico nella seduta psicoanalitica implichi un modello di psichismo inteso come un'Organizzazione Funzionale con differenti livelli di funzionamento e di rappresentazione simbolica. Propone l'idea di uno psichismo arcaico, concepito come inconscio non rimosso, risultato delle attribuzioni proiettive trau- matiche dell'inconscio genitoriale, che cerca espressione e rappresentazione attraverso l'agire nei diversi contesti nei quali si elabora la realtŕ psichica. L'Autore ritiene che l'idea di uno psichismo che si esprime e rappresenta attraverso la ripetizione messa in atto č la conseguenza logica di un modello di soggetto psichico aperto alla generazione di senso nel rapporto con l'altro dello spazio intersoggettivo, che ha cessato di essere un oggetto contingente. Pensa che la nozione freudiana di agieren implichi un cambiamento nella teoria dell'ascolto psicoanalitico, dato che il transfert cessa di essere soltanto lo spostamento delle rappresentazioni intrapsichiche per costituirsi come un fenomeno inter-soggettivo indissolubilmente legato al controtransfert. Č per questo che egli ritiene che il transfert, ormai legato alla posizione controtransferale inconscia, superi il modello della prima teoria delle pulsioni e della prima topica freudiana. Riflette sull'uso strumentale della regressione nel processo analitico, sostenendo che essa, accogliendo la rappresentazione scenica di una particolare configurazione arcaica intrasoggettiva dell'analizzando, iscrittasi come gesto psichico non pensato verbalmente, crei le condizioni per una nuova forma di rappresentazione, conciliabile con il pensiero verbale dell'Io, distante dalla ripetizione messa in atto e suscettibile di risignificazione infinita.
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Quattrociocchi, Bernardino, Irene Fulco, Antonio La Sala, Francesca Iandolo et Mario Calabrese. « La teoria dei tipi psicologici e la consonanza nel processo di selezione delle risorse umane ». ESPERIENZE D'IMPRESA, no 1 (novembre 2020) : 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001005.

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Résumé :
Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare ed approfondire un diverso metodo di selezione delle Risorse Umane, basato sul principio di consonanza, che possa ridurre il conflitto ed avere un impatto positivo sulla performance. Metodologia. Dopo aver avviato una review della letteratura esistente sui pilastri già consolidati della gestione strategica delle Risorse Umane (motivazione e composizione di team di lavoro in particolare), l'indagine, tramite la lente interpretativa dell'Approccio Sistemico Vitale, si è indirizzata verso le categorie valoriali, caratterizzanti ogni sistema in modo distintivo e punto di partenza per la generazione di risonanza. Risultati. Il lavoro perviene all'esposizione di una diversa prospettiva d'indagine nell'analisi dei gruppi basata sulla consonanza e volta a realizzare un Person - Organization fit in grado di restituire maggior valore di quello assorbito. Limiti della ricerca. Il principale limite della ricerca risiede nella mancanza di una verifica empirica circa l'effettiva risonanza generata. Implicazioni pratiche. Lo studio fornisce al management una diversa chiave di lettura per la creazione di team composti da individui il cui legame, basato su compatibilità valoriali, risulta essere più profondo, conducendo, così, ad una maggiore creazione di valore. Originalità del lavoro. Il lavoro integra l'approccio manageriale con una prospettiva di indagine di tipo psicologico, consentendo di isolare dinamiche del processo di selezione delle Risorse Umane normalmente "sommerse".
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4

Stramaccioni, Alberto. « L'eredità di Raniero Panzieri. Una nuova cultura anticapitalistica ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 724–46. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174003.

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Résumé :
L'autore ricostruisce l'azione politica e l'elaborazione teorica compiuta da Raniero Panzieri (1921-1964) negli anni della modernizzazione economica e sociale del secondo dopoguerra al fine di individuare le principali tematiche che, sulla base di una consistente produzione memorialistica e di un altrettanto rilevante indagine storiografica, hanno costituito i riferimenti per una nuova cultura anticapitalistica alternativa a quella della sinistra storica. Il dirigente socialista-secondo l'autore- esprimendo forti critiche alle politiche del Pci e del Psi , considerate riformiste, propone di realizzare una nuova sinistra per una migliore efficacia nella difesa degli interessi dei lavoratori. In questa prospettiva ritiene che si debba superare il modello leninista nella gestione del partito per dar vita ad una struttura organizzativa realmente al servizio della classe operaia; intende poi affermare nuove forme di democrazia diretta contro la tradizionale mediazione sindacale e politico-parlamentare; sostiene inoltre di dover rileggere la teoria marxista oltre il dogmatismo storicista al fine di elaborare una nuova sociologia della classe operaia. Queste tematiche "secondo l'autore-non trovano consenso nell'area della sinistra storica ma alimentano l'azione politica di una nuova generazione di militanti attiva nel biennio ‘68-'69 e poi trovano spazio negli anni settanta e ottanta in molteplici riviste e gruppi politici e ancora oggi ,fuori da ogni anacronismo o analogia comparativa, possono comunque suscitare un qualche interesse difronte ai profondi mutamenti del sistema capitalistico indotti dal rapido progresso tecnologico.
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Nocenzi, Mariella. « Sostenibilitŕ e dimensione generazionale ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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6

Pellegrino, Gianfranco. « Cambiamento climatico e generazioni future ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 39 (janvier 2011) : 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039001.

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Il saggio introduce le tematiche di questo numero, soffermandosi in particolare sulla rilevanza etica e politica del cambiamento climatico. Dopo una rapida spiegazione dell'effetto serra naturale e artificiale, si ripercorrono le teorie che concepiscono il cambiamento climatico come un problema di giustizia distributiva. Secondo alcuni autori queste teorie non sono sufficienti per dare strumenti adeguati, perché il cambiamento climatico rappresenta un problema etico nuovo, che richiede una strumentazione etica inedita. Il saggio approfondisce alcune delle caratteristiche nuove dell'etica del cambiamento climatico, soprattutto in relazione all'impatto che le scelte presenti avranno sulla qualitÀ della vita delle generazioni future.
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7

Gasparini, Adalinda. « Metamorficamente. Miti e psicoanalisi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 35 (septembre 2021) : 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-035008.

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Seguendo l'ipotesi che la psicoanalisi sia una potente e preziosa mitologia contemporanea l'A. ripercorre le lotte fra generazioni dell'antica cosmogonia greca, che possono illuminare aspetti sottesi della vicenda edipica. I miti hanno una molteplicità di versioni, che sono tutte vere e tutte false, e la loro polisemia fa sì che, come nei sogni e nell'inconscio, allestiscano uno spazio nel quale può tran-sitare la follia. Nell'infanzia dell'A. il padre era sempre pronto ad ascoltarla e aveva una risposta per tutte le sue domande, tranne che sulla malattia del nonno, che periodicamente doveva essere ricoverato per crisi di psicosi maniaco depressiva. La psicoanalisi come il mito non esclude la follia, e riconosce per prima l'umanità profonda e perturbante di sofferenze che sono state sistematicamente rimosse dal senso comune e dalle istituzioni psichiatriche. Se mantiene come Freud lo sguardo sui sintomi nevrotici e sui deliri psicotici la psicoanalisi non può diventare un sistema compiuto e univoco, ma questo che sembra uno svan-taggio è invece la potenza della psicoanalisi, che è e resta una scienza delle do-mande, non delle risposte: sono le domande che aprono lo spazio metamorfico. Le analogie con la geometria non euclidea e la fisica quantistica sono importanti, ma è solo con le risorse originali della sua storia, della sua teoria e della sua clinica che la psicoanalisi potrà riconoscersi ed essere riconosciuta come scienza.
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8

Albanese, Antonietta, et Elena Bocci. « Nonni resilienti in tempo di pandemia : vivere in cordata ! » RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2023) : 1–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14721.

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Résumé :
Il problema in esame. Il presente contributo prende a riferimento gli studi condotti dal Laboratorio Incontri Generazionali prima e dall'Associazione A.R.I.P.T.Fo.R.P. più recentemente nelle prospettive della psicologia sociale e dell'invecchiamento per affrontare il problema della pandemia come generatasi nell'asse del tempo. Si analizzano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani in merito ad una società in divenire – tra passato, presente e futuro – leggendo i risultati alla luce delle teorie di riferimento (Mead, 1934; Moscovici, 1961/1976; Markus, 1977) e in un'ottica intergenerazionale.Partecipanti. In questa prima fase dell'indagine sono state raccolte 56 interviste semi-strutturate rivolte ai residenti in alcuni contesti del Nord Italia (38 nelle città di Milano, Bergamo, Brescia e Lecco) e del Centro (18 nelle città di Arezzo, Viterbo, Roma).Obiettivo. Obiettivo della ricerca esplorativa è ricostruire i vissuti, le emozioni, gli atteggiamenti – in sintesi le rappresentazioni sociali – (Moscovici, 1961/1976, 1984, 1988, 2000, 2001) e le pratiche degli over 65 prima, durante e dopo la pandemia in diversi contesti territoriali italiani.Metodo. L'intervista è lo strumento che è stato selezionato con lo scopo di ricostruire le rappresentazioni e le pratiche sociali dei partecipanti. La traccia dell'intervista semi-strutturata è stata costruita ad hoc per la ricerca ed è suddivisa in tre sezioni che riguardano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani prima, durante e dopo il Coronavirus. Le analisi sono state condotte mediante il software IRAMUTEQ per l'Analisi Gerarchica Discendente (Camargo e Justo, 2013).Principali risultati. Nonostante le numerose difficoltà derivanti dalla pandemia, i risultati della ricerca mettono in luce la presenza di rappresentazioni sociali positive che includono l'esempio dei genitori e nonni degli intervistati, responsabili e forti nell'affrontare le difficoltà e le fatiche che hanno caratterizzato la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale.Il ricordo degli anziani resilienti (Sé passato della società – Mead, 1934; Markus, 1977 –) arricchisce il bagaglio cognitivo ed emozionale di quei giovani lungimiranti (Sé presente) che accetteranno la sfida di "vivere in cordata"! È questa la metafora che, alla luce della Teoria delle rappresentazioni sociali, contribuisce ad ancorare e oggettivare il "patto tra le generazioni" – derivante dalla saggezza dei nonni – idoneo alla costruzione di un Sé futuro della società ricco e consolidato.Conclusioni e prospettive future. Studiare come gli anziani rappresentino cognitivamente e come affrontino emotivamente il particolare momento storico è stato rilevante in una prospettiva psico-sociale intergenerazionale. Il punto di forza della ricerca è proprio tale punto di vista. L'interesse per i risultati ottenuti suggerisce di ampliare la raccolta dei dati, migliorando inoltre la metodologia della ricerca per favorire la rappresentatività.Applicazioni. La ricerca potrebbe cogliere l'attenzione anche di un pubblico più ampio oltre a quello accademico, incentivando l'apertura di spazi di riflessione sull'importanza delle connessioni sociali intergenerazionali. La proposta che deriva direttamente dai risultati di ricerca è quella dell'attivazione di laboratori sociali intergenerazionali (sul modello di quello già presente a Viterbo) nei quali le diverse generazioni si possano confrontare, strutturando un dialogo in favore del patto tra le generazioni.
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MONTI, DALIDA. « CREATION AND DESTRUCTION OF CORPUSCLES ». Nuncius 14, no 1 (1999) : 169–200. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00805.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Il nucleo centrale di questo articolo costituito dall'analisi e dalla discussione dei dettagli di cui costituito un quadro storiografico definito: tale quadro nel suo complesso ritrae come strutturalmente simmetriche due descrizioni fisiche che si rintracciano, rispettivamente, in due teorie apparentemente scorrelate per quanto riguarda gli ambiti di ricerca, le problematiche da cui esse sono scaturite e le finalit che si proponeva il loro autore. Si tratta della descrizione dei fenomeni di emissione e assorbimento di luce (contenuta in un articolo di Dirac del 1927 cui comunemente ci si riferisce con il nome Dirac's QED) e di quella dei fenomeni di creazione e distruzione di coppie e+ - e- (contenuto nel cosiddetto modello delle holes dello stesso Dirac, del 1929). Di una tale simmetria si sono gi fatti cenni sparsi in letteratura e l'intento qui di studiarla e approfondirne i termini in modo da sostenere la seguente tesi: il rapporto tra le due teorie in esame non si configura soltanto nei termini di un parallelismo, ma soprattutto in quelli di un preciso percorso storico, che sostenibile su un piano logico. Il Dirac's holes model, cos, risulta come il frutto di una riflessione iniziata in seno alla Dirac's QED a proposito dei fondamenti matematici e degli schemi concettuali della nuova meccanica quantistica: nelle due strutture teoriche, infatti, possibile individuare alcune forme permanenti che, estratte da un contesto teorico e riproposte nell'altro, comportano un trasferimento e una generazione di conoscenza.
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D'Aprile, Patrizia, et Licia Versari. « Un gruppo di genitori tossicodipendenti in carcere. Ottica psicoanalitica e applicazioni dello psicodramma analitico ». GRUPPI, no 3 (mai 2010) : 77–90. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003004.

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Questo articolo descrive un'esperienza terapeutica di gruppo a breve termine, secondo l'ottica teorica della psicoanalisi e dello psicodramma analitico. L'esperienza č stata realizzata nella Sezione Attenuata per Tossicodipendenti della Casa Circondariale di Forlě. Il gruppo era composto da genitori detenuti con problematiche, presenti o passate, di tossicodipendenza. Nel carcere, dove di solito ci si riconosce attraverso vari stereotipi (il tossicodipendente, il delinquente, il capo), abbiamo voluto costruire uno spazio in cui le persone potessero s-coprirsi in immagini differenti. Il genitore: era questa l'identitŕ con cui presentarsi all'altro, e attraverso cui pensarsi, in questo modo č emersa la parte piů singolare di ognuno. L'articolo mette in evidenza la difficoltŕ di svolgere un'attivitŕ psicoterapeutica nell'ambiente carcerario, cosě intrusivo e profondamente segnato da un mandato punitivo e di controllo. Inoltre, si sottolinea come gran parte del lavoro in tale contesto sia stato quello di favorire nei partecipanti il passaggio dalla lamentazione alla riflessione, fondamentale per un lavoro su di sé. Si percorrono, attraverso frammenti di sedute, quelle che sono state le principali tematiche emerse: dalla necessitŕ di una comunicazione autentica alla trasmissione generazionale, dagli interrogativi sul ruolo paterno alla scoperta delle proprie fragilitŕ.
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Thèses sur le sujet "Teoria della generazione"

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LUCHI, Laura. « La Theorie von der Generation (1764) di Caspar Friedrich Wolff tra epigenesi e preformismo ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11562/344118.

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Dottorato in filosofia, ciclo XXII, afferente alla Scuola di Dottorato in Scienze umane e Filosofia, Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Filosofia. Tutor: Prof. Ferdinando Luigi Marcolungo Dottoranda: Laura Luchi Titolo della tesi: La Theorie von der Generation (1764) di Caspar Friedrich Wolff tra epigenesi e preformismo. Il presente lavoro di ricerca ha posto l’attenzione sulla questione della generazione e dell’origine della vita nell’opera embriologica di Caspar Friedrich Wolff (1734-1794). Egli era un medico berlinese che si occupò a fondo dell’argomento a partire dalla sua dissertazione dottorale intitolata Theoria Generationis apparsa ad Halle nel 1759, fino alle ultime ricerche sull’origine dei mostri svolte all’Accademia delle scienze di San Pietroburgo e rimaste incompiute a causa delle sua morte. La Theoria Generationis si inserisce in un dibattito sull’origine della vita molto ampio e molto antico che si sviluppò tra medici, scienziati e filosofi sin dai tempi di Aristotele. A questa prima edizione ne seguì un’altra in tedesco nel 1764 Theorie von der Generation, arricchita di altri elementi rispetto alla prima, in particolare dello dibattito con Haller, e una seconda edizione latina apparsa nel 1774. Questo dibattito presentava principalmente due visioni di fondo della questione relativa allo sviluppo della vita. L’approccio preformista considerava lo sviluppo embrionale a partire da un nucleo originario contenente gli abbozzi di tutte le parti e gli organi dell’individuo adulto. La visione epigenetica era, al contrario, di coloro che sostenevano che a partire da un nucleo originario sorgessero ex novo e in successione le diverse parti dell’embrione. A partire da queste due visioni assai diverse si sono originati molti modelli interpretativi che, parallelamente all’invenzione del microscopio, hanno dato vita ad una serie di osservazioni che smentivano o suffragavano ora l’una ora l’altra visione. In questa sede si è voluto indagare su quali siano state le peculiarità del modello epigenetico proposto da Wolff soprattutto in relazione al reazioni che la sua Theoria provocò nel mondo accademico di allora. Per questa ragione si è scelto di concentrare l’attenzione sulla Theorie von der Generation (1764); quest’opera non costituisce tanto o solamente una traduzione tedesca della Theoria del 1759, quanto invece una prima rielaborazione dei concetti esposti in precedenza, scaturita dalle critiche che la dissertazione dottorale ricevette. L’uscita di quest’opera decretò infatti l’inizio di un lunga disputa che Wolff intrattenne in particolare con Albrecht von Haller (1708-1777), un noto fisiologo convinto sostenitore della validità del preformismo. La base delle critiche e della disputa che si aprì principalmente tra Wolff e Haller era costituita dalle osservazioni su uova incubate di pollo. Al di là degli aspetti prettamente scientifici che riguardano questo tipo di osservazioni, è possibile percepire e progressivamente individuare diversi piani di tipo culturale, filosofico e religioso che si intrecciano indissolubilmente con le questioni scientifiche. E’ su questo intreccio tra filosofia e scienza che si incentra il presente lavoro e sull’importanza di riuscire a tenere presenti questi diversi piani per la comprensione effettiva della questione generativa. Il dibattito creatosi intorno a Wolff e alla sua Theoria risulta, a nostro avviso, emblematico di quanto sia importante l’utilizzo di categorie filosofiche adeguate per cogliere i fenomeni vitali al di là della parcellizzazione che si verifica assumendo un solo punto di vista su questo fenomeno.
In this writing I have put the attention on the matter of generation and the origin of life in the embryological writing Theorie von der Generation of Caspar Friedrich Wolff. In the title Theorie von der Generation in zwei Abhandlungen erklärt un bewiesen, printed in Berlin in 1764, is hidden the deep meaning of the work of Caspar Friedrich Wolff (1734-1794), who then was considered the father of modern embryology. The physician from Berlin had not only proposed a own theory of generation, but rather he wanted explain and demonstrate his theory. In this doctoral work I’ve tried to see the deeply philosophical way is written his Theorie and even the previous and more famous Theoria Generationis. The Wolff’s intention to give a rational explaination of the generative phenomenon’s functioning founds his origins in big rationalistic german tradition, particularly in the figures of Christian Wolff and Leibniz. In Caspar Friedrich Wolff this rationalistic approch is tied on all the possibilities coming from the microscope and the more advanced scientific experimentation.
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2

ALESSANDRA, Campanari. « “IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.

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Résumé :
Il mio lavoro di ricerca rappresenta un contributo allo studio dell'esperienza umana dello “spazio alimentare” come costruzione sociale che comprende sia i modelli del comportamento umano, e la loro relazione sensoriale con uno specifico luogo, sia l'imprenditoria etnica. Il nucleo di questo progetto di ricerca è rappresentato da un’indagine multi-generazionale del multiforme processo della migrazione italiana in America, laddove la cultura alimentare viene utilizzata come veicolo per esaminare come gli immigrati abbiano prima perso e poi negoziato una nuova identità in terra straniera. Lo scopo generale della tesi è quello di esaminare come il cibo rappresenti un collegamento nostalgico con la patria per la prima generazione, un compromesso culturale per la seconda e un modo per rinegoziare un'etnia ibrida per le generazioni successive. La lente del cibo è anche utilizzata per esplorare lo sviluppo dei ristoranti italiani durante il Proibizionismo e il loro ruolo nel processo di omogeneizzazione culinaria e di invenzione della tradizione nel mondo contemporaneo. Per spiegare come la cucina regionale in America sia diventata un simbolo collettivo di etnia e abbia potuto creare un'identità Italo-Americana nazionale distinta da quella italiana, ho adottato il modello creato da Werner Sollors e Kathleen Neils Cozen e sintetizzato con l'espressione di “invenzione dell'etnia”. Il capitolo di apertura esplora la migrazione su larga scala che ha colpito l'Italia e la storia economica italiana per oltre un secolo e prosegue con un’analisi storica sullo sviluppo dei prodotti alimentari nel tempo. La prima sezione evidenzia il significato culturale dell'alimento e il suo ruolo nella costruzione di un'identità nazionale oltre i confini italiani e prosegue con un’analisi sulla successiva variazione delle abitudini alimentari durante l'immigrazione di massa. Il capitolo conclude illustrando il quadro teorico utilizzato per teorizzare le diverse dimensioni dell'etnia. Partendo dall'ipotesi che l'identità sia un elemento socialmente costruito e in continua evoluzione, il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura mutevole del cibo, esplorata attraverso tre distinti ma spesso sovrapposti tipi di spazio: spazio della "memoria individuale"; spazio della "memoria collettiva"; spazio della "tradizione inventata". Lo spazio della “memoria individuale” esplora come i primi immigrati italiani tendevano a conservare le loro tradizioni regionali. Al contrario lo spazio della memoria collettiva osserva il conflitto ideologico emerso tra la prima e la seconda generazione di immigrati italiani, in risposta alle pressioni sociali del paese ospitante. L'analisi termina con la rappresentazione di generazioni successive impegnate a ricreare una cultura separata di cibo come simbolo dell'identità creolata. Il capitolo tre, il primo capitolo empirico della dissertazione, attraverso l'analisi della letteratura migrante mostra l'importanza del cibo italiano nella formazione dell'identità italo- americana. Questa letteratura ibrida esamina il ruolo degli alimenti nelle opere letterarie italo-americane di seconda, terza e della generazione contemporanea di scrittori. Il quarto capitolo completa la discussione seguendo la saga del cibo italiano dai primi ristoranti etnici a buon mercato, frutto della tradizione casalinga italiana, fino allo sviluppo di un riconoscibile stile di cucina italo-americano. A questo proposito, i ristoranti rappresentano una "narrazione" etnica significativa che riunisce aspetti economici, sociali e culturali della diaspora italiana in America e fa luce sull'invenzione del concetto di tradizione culinaria italiana dietro le cucine americane. La sezione termina con un'esplorazione del problema moderno relativo al fenomeno dell’Italian "Sounding" negli Stati Uniti, basato sulla creazione di immagini, colori e nomi di prodotti molto simili agli equivalenti italiani, ma senza collegamenti diretti con le tradizioni e la cultura italiana. Il capitolo finale fornisce una visione etnografica su ciò che significa essere italo-americani oggi e come i ristoranti italiani negli Stati Uniti soddisfano la tradizione culinaria Italiana nel mondo contemporaneo americano. Per concludere, considerando le teorie dell'invenzione della tradizione, due casi di studio esplorativi a Naples, in Florida, vengono presentati sia per analizzare come gli italo-americani contemporanei manifestano la loro etnia attraverso il cibo etnico sia per esaminare come il cibo italiano viene commercializzato nei ristoranti etnici degli Stati Uniti, alla luce della del processo di globalizzazione.
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Livres sur le sujet "Teoria della generazione"

1

Cadeddu, Antonio. Genesi di una teoria scientifica : Dalla generazione spontanea all'origine della vita. Cagliari : Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana, 1998.

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Amato, Eugenio. Un aspetto della polemica antiepicurea in età imperiale : Dione Crisostomo, Lucrezio e la teoria della generazione spontanea. Salerno : Helios, 1999.

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Amato, Eugenio. Un aspetto della polemica antiepicurea in età imperiale : Dione Crisostomo, Lucrezio e la teoria della generazione spontanea. Salerno : Helios, 1999.

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Brettoni, Augusta, Ernestina Pellegrini, Sandro Piazzesi et Diego Salvadori, dir. Per Enza Biagini. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-404-6.

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In Studi per Enza Biagini sono confluiti saggi di teoria o di comparatistica, affondi in una singola letteratura o in più letterature, traduzioni, poesie, racconti e fumetti che costruiscono un testo di piacevole e agile lettura. Si intersecano generazioni di studiosi, fuori da ogni gerarchia accademica, che hanno condiviso nei decenni la lunga storia e i tanti campi della ricerca di Enza Biagini, rivelando pure il rigore metodologico e l’apertura, quasi senza confini, che ha contraddistinto la sua scuola. Al centro del volume c’è la teoria della letteratura con i suoi concetti e utensili d’analisi appartenenti alla tradizione della retorica, da non intendere qui come tassonomia di tropi e figure, ma quale somma di istanze vive (linguistiche, letterarie, filosofiche, semiotiche, ideologiche) portatrici di interrogativi fondamentali.
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Chapitres de livres sur le sujet "Teoria della generazione"

1

Balboni, Paolo E. « 6 • La costruzione della competenza comunicativa ». Dans Thesaurus di Linguistica Educativa : guida, testi, video. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/006.

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Résumé :
Credo che il mio maggior contributo all’edulinguistica (italiana) sia stato, insieme alla definizione epistemologica, il lavoro di quarant’anni sulla costruzione della competenza comunicativa in lingue non native e il suo perfezionamento in L1 – volumi, saggi, ma anche una trentina di manuali tra il 1978 e oggi, in cui l’approccio e il metodo si concretizzano in percorsi da attuare in classi vere con studenti veri, guidati da insegnanti veri. Tra i volumi che attestano questo lungo lavoro ce ne sono tre che rappresentano compiutamente la mia visione dell’aspetto operativo della linguistica educativa: Didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera (1994), Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico (1998) e Le sfide di Babele (2002). Sono volumi su cui si sono formate generazioni di docenti, e di cui vado orgoglioso, anche per la sintesi tra dimensione teorica e divulgazione.
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