Articles de revues sur le sujet « Teoria critica della tecnologia »

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NETO CUNHA, Joaquim Ferreira da. « O smartphone na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Crítica ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 182. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247755.

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Résumé :
Este trabalho tem por objetivo principal refletir a utilização das tecnologias móveis na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Critica. A metodologia a ser utilizada é a revisão literária em textos consagrados da literatura da área pesquisada. O smartphone, enquanto tecnologia digital móvel alterou a forma de comunicação e informação, convergindo diversas funcionalidades com o fato de se fazer onipresente, e apresentando inúmeras possibilidades que podem ser utilizadas a favor do ensino-aprendizagem. Nesse sentido, a Teoria Histórico Critica vem contribuir com o processo ensino e aprendizagem, pois propicia ao educando uma aprendizagem significativa, promovendo suas capacidades psíquicas, a socialização do saber sistematizado, promovendo a promoção humana, alterando seus comportamentos para se colocarem conscientemente no âmbito social. Destarte, percebemos que a tecnologia móvel smartphone é uma auxiliar muito importante no processo de ensino, onde os educando buscam constantemente novos conhecimentos. Smartphone. Tecnologias da Informação e Comunicação (TIC). Teoria Histórico Crítica.ABSTRACT This work has as main objective to reflect the use of mobile technologies in learning in the light of the Critical Historical Theory. The methodology to be used is the literary revision of consecrated texts of the literature of the researched area. The smartphone, as a mobile digital technology, changed the form of communication and information, converging several functionalities with the fact of being ubiquitous, and presenting numerous possibilities that can be used in favor of teaching-learning. In this sense, the Critical Historical Theory contributes to the teaching and learning process, as it provides the student with meaningful learning, promoting their psychic abilities, the socialization of systematized knowledge, promoting human promotion, changing their behaviors to place themselves consciously in the social sphere. Thus, we realize that mobile smartphone technology is a very important aid in the teaching process, where the students constantly seek new knowledge.Smartphone. Information and Communication Technologies (TIC). Critical Historical Theory. RESUMEN Este trabajo tiene como objetivo principal reflejar acerca del uso de tecnologías móviles en el aprendizaje a la luz de la Teoría Histórica Crítica. La metodología a utilizar es la revisión literaria de textos consagrados de la literatura del área investigada. El smartphone, como tecnología digital móvil, ha cambiado la forma de comunicación e información, convergiendo varias características con el hecho de que es omnipresente y presenta numerosas posibilidades que pueden utilizarse a favor de la enseñanza-aprendizaje. En este sentido, la Teoría Histórica Crítica viene a contribuir al proceso de enseñanza y aprendizaje, ya que proporciona al estudiante un aprendizaje significativo, promueve sus habilidades psíquicas, socializa el conocimiento sistematizado, promueve la promoción humana, cambia sus comportamientos para ubicarse conscientemente en la esfera social. Por lo tanto, nos damos cuenta de que la tecnología móvil smartphone es una ayuda muy importante en el proceso de enseñanza, donde los estudiantes buscan constantemente nuevos conocimientos. Smartphone. Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC). Teoría Histórica Crítica.RIASSUNTO Questo lavoro ha come obiettivo principale quello di riflettere l'uso delle tecnologie mobili nell'apprendimento alla luce della teoria storica critica. La metodologia da utilizzare è la revisione letteraria in rinomati testi della letteratura dell'area ricercata. Lo smartphone, in quanto tecnologia digitale mobile, ha cambiato la forma di comunicazione e informazione, facendo convergere diverse funzionalità con il fatto che è onnipresente e presenta numerose possibilità che possono essere utilizzate a favore dell'insegnamento-apprendimento. In questo senso, la Teoria storica critica arriva a contribuire al processo di insegnamento e apprendimento, poiché fornisce allo studente un apprendimento significativo, promuovendo le sue capacità psichiche, la socializzazione della conoscenza sistematizzata, promuovendo la promozione umana, cambiando i loro comportamenti per posizionarsi consapevolmente nella sfera sociale . Pertanto, ci rendiamo conto che la tecnologia dello smartphone mobile è un aiuto molto importante nel processo di insegnamento, in cui gli studenti cercano costantemente nuove conoscenze.Smartphone. Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione (TIC). Teoria Storica Critica.
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Genovese, Rino, Corrado Piroddi et Timothy Tanbassy. « Relativismo e critica della teoria critica ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 49 (juin 2014) : 153–61. http://dx.doi.org/10.3280/las2014-049012.

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Brambilla, Rossana. « Critica della pedagogia e teoria critica dell'educazione ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 23 (mai 2012) : 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023008.

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Résumé :
Teoria critica e pedagogia non hanno mai dialogato profondamente. I pedagogisti affermano che il loro oggetto di studio sia l"educazione. Ma il loro punto di vista non gode di una dignitŕ scientifica, riconosciuta anche dalle altre discipline. Le teorie pedagogiche oscillano soprattutto tra definizioni di valori da perseguire nel lavoro educativo e proposte di tecniche per gestire l"educazione, spesso importate dalla psicologia e dalla psichiatria. Questo impedisce ai processi educativi di produrre effetti di emancipazione sociale e culturale. Ma nella Teoria critica, e in particolare nel pensiero di Adorno e Horkheimer, troviamo le coordinate capaci di portare una disciplina, e anche la pedagogia, verso la scoperta dei suoi compiti "critici".
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Gallino, Luciano. « Sociologia e teoria critica della società ». Quaderni di Sociologia, no 29 (1 août 2002) : 73–90. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1278.

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Gallino, Luciano. « Sociologia e teoria critica della società (2002) ». Quaderni di Sociologia, no 70-71 (1 novembre 2016) : 229–46. http://dx.doi.org/10.4000/qds.792.

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Fisette, Denis. « La teoria dei segni locali. Stumpf, critico di Lotze ». PARADIGMI, no 2 (août 2012) : 47–60. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-002004.

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Résumé :
L'articolo offre un'analisi della teoria dei segni locali sviluppata da H. Lotze e delle critiche avanzate da C. Stumpf. L'autore mostra inoltre come tale critica della nozione di segno locale sia strettamente legata a una messa in discussione da parte di Stumpf degli assunti metafisici di origine kantiana sullo spazio. Infine, l'autore rileva come questa critica del paradigma kantiano allora dominante sia decisiva per il perfezionamento da parte di Stumpf della distinzione brentaniana fra contenuti psichici indipendenti e dipendenti.
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Bottaccioli, Francesco. « La Teoria Polivagale. Una teorizzazione sbagliata su un circuito nervoso di grande rilievo ». PNEI REVIEW, no 1 (avril 2022) : 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001002.

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Renault, Emmanuel. « L'individualitÀ come categoria critica ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 35 (septembre 2009) : 159–74. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-035012.

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Résumé :
- L'articolo ricostruisce la tradizione della teoria critica nella quale il concetto di individualitÀ ricopre un ruolo centrale. Questo concetto č cruciale giÀ in Marx, sia per la sua antropologia, sia per la sua teoria sociale e il suo retroterra normativo. La posizione centrale dell'individualitÀ diviene piů esplicita in Adorno, che ne intreccia aspetti critici e utopici. Infine, č indubbia l'appartenenza di Honneth a questa tradizione, che egli si propone di attualizzare in prospettiva socio-psicologica, tenendo nel debito conto le trasformazioni del capitalismo contemporaneo.
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Mazzone, Leonard. « Per una critica interna dei paradossi del capitalismo. Capitalismo e riconoscimento di Axel Honneth ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 163–75. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021010.

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Résumé :
Analizzando alcuni saggi recenti di Axel Honneth - tradotti e raccolti nell'edizione italiana-, l'articolo focalizza l'attenzione sull'influenza reciproca tra le moderne sfere del riconoscimento sociale e gli ultimi sviluppi del capitalismo. Attraverso questo confronto, l'articolo sintetizza il tentativo di Honneth di articolare una teoria della giustizia incentrata sul concetto di riconoscimento. Questa opzione teorica consente di prospettare una diagnosi delle odierne patologie sociali e di affrontare gli effetti paradossali connessi alle tendenze di sviluppo del capitalismo: in effetti, la disamina dei processi sociali, culturali, economici e politici degli ultimi decenni testimonia l'inversione delle intenzioni normative originariamente connesse ai media istituzionali del riconoscimento sociale. Questa prospettiva teorica stimola un approccio critico verso lo stesso concetto di riconoscimento, le cui forme giustificate devono essere distinte da quelle illegittime. In questo modo, una teoria critica della societŕ puň nuovamente giovarsi del tema classico della critica all'ideologia, attraverso cui č possibile sviluppare una critica interna del capitalismo e ricondurre le istanze sociali di un lavoro qualitativamente soddisfacente alle forme della sua organizzazione sociale.
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Eagle, Morris N. « Teoria psicoanalitica contemporanea : un bilancio complessivo ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2012) : 167–86. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-002001.

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Résumé :
Vengono discusse criticamente le principali tendenze nella teoria psicoanalitica contemporanea, facendo riferimento anche al recente libro dell'autore del 2011 Da Freud alla psicoanalisi contemporanea. Critica e integrazione (Milano: Raffaello Cortina, 2012). In particolare, questi sono alcuni dei temi affrontati: passioni profonde versus superficie banale, i temi comuni nelle teorie psicoanalitiche contemporanee, la psicologia mono-personale versus bipersonale, la costruzione sociale della mente, la progressiva "cognitivizzazione" della psicoanalisi, l'origine della psicopatologia nella condizione umana oppure nel fallimento ambientale, il problema dell'esame di realtŕ nella psicoanalisi contemporanea, l'influenza dello Zeitgeist (cioč della cultura del tempo, ad esempio riguardo alle concezioni post-moderne o relativistiche) sulle formulazioni teoriche degli psicoanalisti, e cosě via.
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Pireddu, Mario. « Media literacy, coding e cittadinanza digitale : apprendere e costruire con le tecnologie ». Revista Espaço Pedagógico 26, no 2 (10 mai 2019) : 338–51. http://dx.doi.org/10.5335/rep.v26i2.8704.

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Résumé :
Il complesso rapporto tra educazione e tecnologia digitale può essere compreso se è chiaro il ruolo delletecnologie nell’ecosistema di rete che abitiamo. Le tecnologie non sono strumenti o aiuti esterni al corpo umano, ma agenti di trasformazione delle nostre strutture mentali e corporee. Il concetto di fluidità computazionale aiuta a superare i limiti delle teorie relative al pensiero computazionale: il coding può essere visto a tutti gli effetti come una forma di espressione e di padronanza di un linguaggio, secondo un approccio incentrato sulla progettazione, il pensiero critico e la creatività. Lo scopo delle attività di coding non è imparare abilità e concetti base dell’informatica, ma l’espressione di se stessi attraverso ambienti di sviluppo creativo. Padroneggiare il coding aiuta a sviluppare il proprio pensiero, a sviluppare la propria espressività e a sviluppare la propria identità. La fluidità computazionale ha a che fare non solo con la comprensione dei concetti computazionali e delle strategie di risoluzione dei problemi, ma anche con la capacità di saper creare e sapere come esprimersi con le tecnologie digitali per contribuire attivamente alla società verso una piena cittadinanza digitale.
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Palumbo, Antonella, et Attilio Trezzini. « Pierangelo Garegnani : le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (décembre 2011) : 143–56. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004005.

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Pierangelo Garegnani: le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica Nonostante il suo fondamentale contributo alla critica della nozione neoclassica di capitale, il cuore della ricerca di Pierangelo Garegnani č nell'individuazione di una impostazione teorica alternativa a quella dominante. Nel solco di Sraffa, essa consiste nella riproposizione della teoria classica del valore e della distribuzione e nella costruzione di un approccio classico-keynesiano alla determinazione dell'output. In esso i prezzi non sono indicatori di scarsitŕ, la mancanza di una tendenza spontanea al pieno impiego cancella l'ottimalitŕ delle economie di mercato, la distribuzione del reddito č il risultato di forze sociali e non naturali. Ne consideriamo le implicazioni di politica economica.
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Bugnone, Luca. « Le ali della Dea. Polissena e la Valle di Susa // Wings of the Goddess. Polyxena and the Susa Valley // Las alas de la diosa : Polissena y el Valle de Susa ». Ecozon@ : European Journal of Literature, Culture and Environment 9, no 2 (24 octobre 2018) : 122–41. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2018.9.2.2319.

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Formata dal movimento dei ghiacciai quaternari, la Valle di Susa è una valle alpina nel Nord Ovest italiano. Luminoso esempio di “materia narrante”, è anche terreno di scontro tra iniziative conservazionistiche e progetti infrastrutturali transnazionali. Il progetto dell’alta velocità-capacità ferroviaria, o TAV, è stato oggetto di dure critiche. Dagli anni Novanta, grandi mobilitazioni riunite sotto il vessillo No TAV dalla valle si sono estese all’intero territorio nazionale. Parallelamente, il TAV gode l’appoggio bipartisan delle forze politiche. Diversi progetti preliminari sono stati stracciati nel tentativo di sedare un conflitto quasi trentennale con le comunità locali, un conflitto che buona parte della popolazione descrive come “resistenza”, riallacciandosi all’epopea partigiana contro la piaga nazista. Il 28 luglio 2017, il Movimento No TAV ha annunciato il rinvenimento della sgargiante Zerynthia polyxena presso il torrente Clarea. Questa farfalla è inserita nella Direttiva Habitat, adottata dall’Unione europea nel 1992 per promuovere la tutela della biodiversità. Tuttavia, l’area è stata scelta come nuovo sito di cantiere da TELT, Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lyon. La notizia offre una lettura inedita del rapporto fra umano, tecnologia e ambiente in un contesto di altissima tensione economica e sociale quale è la Val di Susa. Nell'Ecuba, Euripide racconta che Polissena, principessa troiana, preferì farsi uccidere piuttosto che diventare schiava. La vicenda di Polissena è il cavallo di legno che introduce nel dibattito sul progetto del TAV l’assunto per cui “la liberazione della natura così ardentemente desiderata dagli ambientalisti non potrà mai essere pienamente ottenuta senza la liberazione della donna” (Gaard). Una nuova possibilità per il Movimento No TAV di far sentire la propria voce sarà illuminando la verità che il corpo della Terra e i corpi delle donne sono un unico corpo soggiogato e subordinato all’uomo, vittime dello stesso pregiudizio, quello di essere predisposti a uno scopo: compiacere, nutrire, servire. Ho ripercorso una china che va da La Dea Bianca di Robert Graves alla stregoneria al fascismo, guidato da alcune eroine letterarie. Coniugando idealmente l’ecofemminismo alla teoria designata da Edward Lorenz, battendo le ali Polissena può davvero scatenare un uragano. Abstract Formed by the movement of large ice sheets during the Quaternary glaciations, the Susa Valley is an alpine site in northwestern Italy. It is a luminous example of “storied matter,” but it is also a battlefield between visions of wild nature and the plans of “crossnational” infrastructures. The planned TAV (Treno Alta Velocità, or high-speed train) line has been the source of heavy criticism: since the 1990s, an intense mobilization has spread from the valley all across Italy under the banner of the “No TAV” movement. The TAV project has since enjoyed unwavering political support from the members of parliament, right-wing and left-wing alike. Several preliminary drafts have been overturned in the attempt to quell a three-decades–long clash with the communities, a clash that most of the local people depict as “resistance,” latching on to the partisans’ epic stories of endurance against the Nazi scourge that took place in the valley. On July 28, 2017, the No TAV movement announced the discovery of the rare and striking butterfly Zerynthia polyxena, among the rare, threatened, or endemic species in the European Union listed in the Habitat Directive adopted in 1992. Yet, the area has been chosen as the new construction site by the company entrusted with the management of the cross-border section of the high-speed railway line between Turin and Lyon (a.k.a. TELT). This piece of news provides an original point of view to address the relationship between human and non-human agencies in a context of economic and social tension such as the Susa Valley. In this paper, I compare contemporary circumstances in the valley to the ancient Greek myth of Polyxena. In the tragedy Hecuba, the dramatist Euripides describes Polyxena as the Trojan princess who prefers to kill herself rather than become a slave. Hence, the butterfly that carries her name might become a Trojan horse enshrining the idea that “the liberation of nature so ardently desired by environmentalists will not be fully effected without the liberation of women” (G. Gaard). Combining various critical strains within the Environmental Humanities–from ecofeminism and biosemiotics to environmental history and new materialism–I suggest that richer, more encompassing narratives will be generated only when the similar fate of subjugation experienced by non-human bodies and the bodies of women will be more widely recognized. I carve a meandering spatio-temporal narrative path that goes from Robert Graves’ The White Goddess to witch trials and fascism, attempting to follow an erratic fluttering pattern amongst the voices of literature. It is the very slanted figure eight pattern that Polyxena makes with its wings, and by which, according to the theory designated by Edward Lorenz, a hurricane could grow, bringing alternative world visions.Resumen Formado por el movimiento de grandes capas de hielo durante las glaciaciones cuaternarias, el valle de Susa es un enclave alpino en el noroeste de Italia. Es un ejemplo luminoso de “materia narrada”, pero también es un campo de batalla entre las visiones de la naturaleza salvaje y los planes de las infraestructuras “transnacionales”. La línea TAV (“Treno Alta Velocità” o tren de alta velocidad) ha sido objeto de fuertes críticas: desde la década de 1990 se ha extendido en toda Italia una intensa movilización bajo el lema del movimiento “No TAV”. Desde entonces, el proyecto TAV ha gozado de un apoyo político inquebrantable por parte de los miembros del parlamento, tanto de derecha como de izquierda. Varios proyectos preliminares han sido revocados en un intento de sofocar un enfrentamiento de tres décadas con las comunidades, un choque que la mayoría de la población local concibe como “resistencia”, con referencia a las épicas historias de resistencia de los partisanos contra el flagelo nazi que tuvo lugar en el valle. El 28 de julio de 2017, el movimiento No TAV anunció el descubrimiento de la sorprendente mariposa Zerynthia polyxena, entre las especies raras, amenazadas o endémicas de la Unión Europea, enumeradas en la Directiva Hábitat adoptada en 1992. Sin embargo, el lugar ha sido elegido como el nuevo sitio de construcción por la empresa encargada de la gestión del tramo transfronterizo de la línea ferroviaria de alta velocidad entre Turín y Lyon (también conocido como TELT). Esta noticia proporciona un punto de vista original para abordar la relación entre los seres humanos y el medio ambiente en un contexto de tensión económica y social como el Valle de Susa. En este artículo, comparo las circunstancias contemporáneas en el valle con el antiguo mito griego de Políxena. En la tragedia Hécuba, el dramaturgo Eurípides describe a Políxena como la princesa troyana que prefiere suicidarse antes que ser una esclava. Por lo tanto, la mariposa que lleva su nombre podría convertirse en un caballo de Troya que consagre la idea de que “la liberación de la naturaleza tan ardientemente deseada por los ecologistas no se realizará completamente sin la liberación de las mujeres” (G. Gaard). Combinando varias tendencias críticas dentro de las ciencias humanas ambientales—desde el ecofeminismo y la biosemiótica hasta la historia ambiental y los nuevos materialismos—sugiero que se generarán narrativas más ricas e incluyentes sólo cuando el destino similar de subyugación experimentado por cuerpos no humanos y cuerpos de mujeres sea más ampliamente reconocido. Trazo una ruta narrativa espacio-temporal serpenteante que va desde La Diosa Blanca de Robert Graves hasta los juicios de brujas y el fascismo, tratando de seguir un patrón de aleteo errático entre las voces de la literatura. Es el patrón inclinado de la figura de ocho que hace Políxena con sus alas, y por obra del cual, de acuerdo con la teoría designada por Edward Lorenz, un huracán podría crecer, trayendo visiones alternativas del mundo.
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Garriga, Concepciň. « Una biografia personale e terapeutica ». GROUNDING, no 2 (décembre 2011) : 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-002003.

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L'autrice ripercorre la propria biografia e le esperienze familiari che l'hanno resa sensibile ai temi di genere. Ci racconta dei suoi studi di psicologia e della scelta di diventare psicoterapeuta, per poi approfondire sia la critica a Freud che lo sviluppo di un pensiero critico nei confronti della psicoanalisi per valorizzare la cultura di genere nel campo della teoria e della prassi terapeutica.
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Petrucciani, Stefano. « Theodor W. Adorno e la crisi dell'individuo ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 39 (janvier 2011) : 99–107. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039007.

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La questione della decadenza dell'individuo, o addirittura della sua liquidazione nella societÀ di massa, č un teai centrale della teoria critica della societÀ di Adorno e Horkheimer, sviluppato non solo nella, ma anche in molti testi di Adorno e negli importanti scritti pubblicati ora in italiano. Il problema che emerge da tali testi č: mentre la teoria adorniana insiste fortemente sul tema della decadenza dell'individuo, la teoria sociale contemporanea sembra invece a prima vista andare in una direzione opposta. Oggi molti scienziati sociali, come per esempio Zygmunt Bauman, descrivono la societÀ contemporanea come caratterizzata da crescenti processi di individualizzazione. Nasce dunque la domanda: chi ha ragione? I teorici della obsolescenza dell'individuo o quelli della crescente individualizzazione? Il testo cerca, ripartendo da Adorno, di svolgere qualche considerazione su questo tema.
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Bacigalupo, Giuliano. « Semiotica e semantica in Martinak e Meinong ». PARADIGMI, no 2 (août 2012) : 77–91. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-002006.

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L'articolo analizza le ricerche semiotico-semantiche di A. Meinong e del suo allievo E. Martinak. La prima parte dell'articolo č dedicata alla teoria generale dei segni sviluppata da Martinak, mentre la seconda parte si concentra sul suo trattamento dei segni linguistici. La terza parte espone le modifiche apportate da Meinong alla teoria di Martinak. Queste modifiche conducono Meinong a confrontarsi con il paradosso semantico della non esistenza, tema questo che costituisce l'oggetto della quarta parte. Infine, nella quinta parte, l'autore critica la soluzione meinonghiana del paradosso della non esistenza.
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Maiso, Jordi. « Soggettivitŕ offesa e falsa coscienza. La psicodinamica del risentimento nella teoria critica della societŕ ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 23 (mai 2012) : 61–76. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023005.

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Il presente saggio affronta il rapporto tra teoria critica della societŕ e psicoanalisi. Nel loro studio delle forme di socializzazione della societŕ post-borghese, i teorici francofortesi scoprirono nella psicoanalisi freudiana una chiave fondamentale per decifrare l'interiorizzazione delle costrizioni sociali. Dal momento che per Freud la societŕ č in grado di garantire ai soggetti la loro autoconservazione soltanto al prezzo della rinuncia e della paura, il suo approccio al "lato notturno della civiltŕ" permette una comprensione privilegiata delle dinamiche della soggettivitŕ offesa. In questo senso, l'analisi della "sorte degli impulsi e dei desideri rimossi" si rivela cruciale per cogliere la genesi soggettiva della "falsa coscienza", intesa non come una descrizione tipologica della "personalitŕ autoritaria", bensě come una "cura distorta" delle cicatrici che il processo di socializzazione infligge ai soggetti.
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Grossi, Giorgio. « “Socioanalisi” : primi elementi per una riformulazione della teoria sociale come analisi critica della sociazione ». Quaderni di Sociologia, no 77 (1 août 2018) : 59–79. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2044.

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Ferrajoli, Luigi. « Diritti e democrazia. Risposta ad Anna Pintore ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2010) : 179–91. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001008.

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Diritti soggettivi - Diritti fondamentali - Lacune - Antinomie - Democrazia. Luigi Ferrajoli risponde in questo articolo alle critiche mosse da Anna Pintore, nel fascicolo n.2/2009 di questa Rivista, ai Principia iuris di Luigi Ferrajoli (2007), osservando che tali critiche sono assai penetranti, ma non convincenti. Seguendo l'ordine di Pintore, Ferrajoli affronta dapprima tre questioni di teoria del diritto - la nozione di ‘diritto soggettivo', il rapporto tra i ‘diritti primari' e i ‘diritti secondari' e il problema delle lacune - e successivamente tre questioni di teoria della democrazia: la critica alla concezione puramente formale di democrazia, l'accusa di aver teorizzato una "democrazia per il popolo" oltre che "del popolo" e il rapporto tra teoria del diritto e teoria della democrazia.
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Donaggio, Enrico. « Industria culturale oggi. Steve Jobs : un esercizio di teoria critica ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 23 (mai 2012) : 77–85. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023006.

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Résumé :
L'interpretazione di uno dei fenomeni piů significativi dell'industria culturale contemporanea - la vita, la morte e i miracoli del "grande" Steve Jobs - obbliga la teoria critica a rinnovarsi, prendendo distanza dalla diagnosi epocale del presente oggi piů in voga: il capitalismo come trionfo degli "ultimi uomini" e della loro piccola felicitŕ.
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Parin, Paul. « La dipendenza dal potere. Appunti per una politologia psicoanalitica ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (février 2012) : 35–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001002.

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Viene esaminato, da un punto di vista psicoanalitico, il problema della brama di potere (politico, economico, sociale, ecc.) e viene fatta la proposta che essa possa configurarsi come una vera e propria dipendenza, come nel caso della tossicodipendenza o del gioco d'azzardo patologico. L'Autore riflette su vari aspetti della "dipendenza dal potere", proponendo una scienza psicoanalitica del potere politico, ovvero una politologia psicoanalitica, che in questo settore utilizzi anche le conoscenze provenienti dalle ricerche sulle dipendenze patologiche. Viene fatta una critica alla teoria freudiana della libido, considerata riduttiva come chiave esplicativa del fenomeno della dipendenza dal potere, la cui origine è più radicata nella cultura e nei valori della società piuttosto che nella natura umana. Anche la teoria evoluzionistica è ritenuta insufficiente come chiave esplicativa della dipendenza dal potere. L'etnopsicoanalisi è considerata uno strumento imprescindibile per l'analisi di questo complesso fenomeno.
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Pievani, Telmo. « La teoria dell'evoluzione oggi. Un approccio neo-lakatosiano ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2012) : 27–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003003.

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La teoria dell'evoluzione nel suo secolo e mezzo di storia č passata attraverso continue revisioni ed estensioni, teoriche e sperimentali, senza alcun evidente cambiamento radicale di "paradigma". La transizione in corso fra la Sintesi Moderna e la cosiddetta "Sintesi Estesa" viene qui interpretata attraverso la Metodologia dei Programmi di Ricerca Scientifici, proposta da Imre Lakatos e successivamente ag- giornata. La situazione attuale in campo evoluzionistico viene cosě rappresentata come uno slittamento "progressivo" del programma di ricerca neodarwiniano, che abbandona il quadro teorico piuttosto rigido della Sintesi Moderna per approdare a un programma di ricerca piů inclusivo, dotato di un "nucleo teorico" allargato (il "darwinismo esteso" illustrato da Stephen J. Gould) e di una "cornice protettiva" di tipo pluralista. Questa analisi della dinamica continuativa e razionale di crescita della conoscenza biologica č della massima utilitŕ anche per una disamina critica dei piů diffusi fraintendimenti e delle controversie riguardanti l'evoluzione.
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Maiullari, Franco. « Un altro Edipo. Lettura anamorfica della tragedia di Sofocle e critica dell'interpretazione freudiana ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2011) : 199–226. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002004.

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Résumé :
Viene proposta una riflessione su alcune tematiche che hanno accompagnato la nascita del movimento psicoanalitico, ma che permangono di grande attualitŕ dato che si riferiscono ai fondamenti dei modelli psicodinamici dell'apparato psichico. Si tratta in particolare della differenza tra la teoria della mente pulsionale e quella relazionale, e tra il mondo della tenerezza e degli affetti e il mondo delle passioni. Un contributo originale dell'articolo si riferisce al destino che l'ha avuto nella storia della psicoanalisi; basandosi su un lavoro linguistico testuale, l'autore mette in evidenza come Freud si riferisca alla versione superficiale della tragedia sofoclea e di conseguenza ne manchi sia l'interpretazione filologica che quella psicologica.
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Mazzone, Marco. « Pragmatica, Razionalitŕ, Psicologia ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2010) : 143–61. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003011.

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Résumé :
Negli ultimi decenni, gli studi pragmatici hanno avuto un notevole sviluppo in direzione cognitiva. Questo ha posto la questione del rapporto con le tradizionali indagini di tipo filosofico, specialmente con il genere di "ricostruzione razionale" proposto da Paul Grice. Una posizione che ha ottenuto un certo consenso consiste nel tracciare una divisione del lavoro tra il livello razionale-normativo dell'indagine filosofica e quello empirico dell'indagine cognitiva. Tale posizione contiene qualche ambiguitŕ. Vi č un'importante continuitŕ tra le due imprese, come dopotutto la lettura di Grice suggerisce. Proprio in ragione di questa continuitŕ, č possibile avanzare una critica della piů affermata teoria cognitiva, la Teoria della Pertinenza, in base alla considerazione che essa trascura la dimensione razionale della comunicazione.
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Caputo, Giuseppe. « Stato costituzionale di diritto e carcere ». La Nuova Giuridica 2, no 2 (19 janvier 2023) : 37–59. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1974.

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Résumé :
A partire dall’analisi della giurisprudenza costituzionale in materia di detenzione, nell’articolo si propone una teoria costituzionale dei diritti irrinunciabili della persona privata della libertà personale. Questa viene elaborata a partire dalla critica alla tradizionale teoria liberale dell'insindacabilità del governo amministrativo del carcere e alla più recente teoria del primato della rieducazione. Entrambe risultano incompatibili con il principio del primato della persona sancito dallo stato costituzionale di diritto. A partire dall’articolato reasoning della Corte, viene proposta una teoria utilitaristica dei diritti dei detenuti basata sul principio della minima sofferenza necessaria e su quello della giurisdizionalizzazione del carcere. The article presents a constitutional theory of the inalienable rights of the person deprived of personal liberty, based on the constitutional jurisprudence on detention. The theory is elaborated from the critique of the traditional liberal theory of the unquestionability of the administrative government of the prison and of the more recent theory of the primacy of re-education. Both are considered incompatible with the principles of the constitutional rule of law based on the respect of fundamental human rights. Starting from the articulated reasoning of the Court, the article proposes a utilitarian theory of the rights of prisoners based on the principles of the minimum necessary suffering and of the jurisdictionalization of the prison.
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Maggi, Armando. « Poesia e preghiera, in Testo. Studi di teoria e storia della letteratura e della critica ». Italian Culture 35, no 1 (24 novembre 2016) : 56–57. http://dx.doi.org/10.1080/01614622.2016.1245496.

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Rossi, Stefania. « Currency Areas from the Traditional Theory to the Modern Game Theoretic Approach : a Note (*) ». Journal of Public Finance and Public Choice 10, no 1 (1 avril 1992) : 57–76. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539392.

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Résumé :
Abstract Il lavoro propone una rilettura in chiave critica del concetto di area valutaria alia luce dei contributi teorici fondamentali che hanno utilizzato approcci e strumenti di analisi diversi.L’evoluzione storico-istituzionale delle relazioni internazionali mostra come il tema delle aree valutarie sia ancora importante per la comprensione della crescente interdipendenza tra le politiche economiche dei paesi.L’area valutaria viene analizzata partendo dai contributi sviluppatisi negli anni sessanta e settanta aventi l’obiettivo della ricerca di un «criterio» economico unificante tra i paesi, fino al moderno approccio basato sulla teoria dei giochi. Questo percorso analitico si sviluppa considerando anche la desiderabilità di un’area valutaria, vista come «bene pubblico».La riflessione che emerge dall’articolo è che la moderna teoria delle aree valutarie pur nella sua specificità ed autonomia analitico-propositiva, può essere letta come una riproposizione in chiave strategica della teoria tradizionale.
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Furnari, Maria Gensabella. « Il paradosso della vulnerabilità ». Medicina e Morale 71, no 4 (22 décembre 2022) : 425–45. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1219.

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Résumé :
Il saggio propone un’analisi critica dell’idea di vulnerabilità in bioetica, che ruota intorno alla tensione insita nell’idea stessa: tra l’essere una condizione che accomuna, e il divenire, per la diversa gravità del suo manifestarsi, fattore di diseguaglianza e stigmatizzazione. La prima parte prende in esame il passaggio dall’attenzione ai vulnerabili, già presente agli esordi della bioetica negli Stati Uniti, e l’emergere dell’idea/principio di vulnerabilità nella Dichiarazione di Barcellona del 1998 e in successivi documenti dell’UNESCO. Le parti successive sono dedicate a discutere la possibilità di una teoria della vulnerabilità in bioetica, richiamando l’attenzione sull’ipotesi di una distinzione tra tipi di vulnerabilità e sulla complessità del rapporto con i concetti di dipendenza e cura.
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Sorrentino, Vincenzo. « Genealogia dei confini, costituzione del soggetto ed etica della cura ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 39 (janvier 2011) : 147–58. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039011.

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Résumé :
L'articolo propone alcune considerazioni sull'etica della cura di Joan Tronto, soprattutto a partire dal suo libro. Nella prima parte si cerca di evidenziare il contributo che gli studi di Foucault possono fornire al pensiero di Tronto; nella seconda si tenta, invece, di mettere a fuoco quelli che appaiono i punti di forza e i limiti dell'etica della cura di Tronto, soprattutto in riferimento alla sua valenza critica e al suo rapporto con la teoria democratica.
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Cacciatore, Giuseppe. « Contro le borie "ritornanti" : per un sano uso della critica ». Trans/Form/Ação 37, no 3 (décembre 2014) : 45–56. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300006.

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Résumé :
L'Autore ritiene che la critica vichiana delle borie non si riferisca solo a nazioni, culture e teorie filosofico-teologiche concentrate a discutere sull'origine oscura e favolosa dei tempi e sulla relazione tra storia sacra e storie profane. Ma è anche un dispositivo etico-filosofico che invita l'umanità, ormai al culmine del processo di incivilimento, a guardarsi da ogni forma di boria delle nazioni (in termini contemporanei: superbia etnocentrica), così come da ogni manifestazione boriosa da parte dei dotti (ovvero da ogni forma di filosofia e di teoria astrattamente antropocentrica).
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D'Angelo, Lorenzo. « Feticismo, violenza e Stato Passaggi benjaminiani nell'antropologia di Michael Taussig ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 23 (mai 2012) : 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023009.

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Résumé :
Michael Taussig č uno dei rappresentanti piů originali e provocatori della cosiddetta "etnografia postmoderna". I suoi scritti sono stati influenzati dalla teoria critica della Scuola di Francoforte ed, in particolar modo, dalla prospettiva "micrologica" di Walter Benjamin. In questo articolo prendo in esame alcune delle questioni che sono centrali nelle riflessioni sviluppate da questo antropologo tra gli anni Ottanta e la prima metŕ degli anni Novanta. Piů nello specifico, mi soffermo su tre questioni, tra di loro interrelate, che riassumo in tre parole chiave: feticismo, violenza e Stato. L"obiettivo č mostrare come Taussig ha elaborato una proposta teorica coerente con l"idea che l"antropologia debba abbandonare ogni pretesa di innocenza e di oggettivitŕ per farsi critica culturale radicale.
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Cingari, Salvatore. « Liberismo e rivoluzione. Note a margine di un recente volume su Antonio Gramsci ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 267 (novembre 2012) : 277–90. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267004.

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Résumé :
Lo studio tratta due temi importanti per l'interpretazione delle idee politiche di Gramsci: la componente "liberista" che caratterizza il suo pensiero fino alla conclusione della prima guerra mondiale e la compresenza della prospettiva rivoluzionaria leninista con i motivi universalistici della cultura umanistica. Innanzitutto viene ricostruita la posizione del "giovane Gramsci" sul liberismo, dal 1915 alla finale critica dell'"utopia" einaudiana, mostrando come quella posizione - eccedente rispetto alla critica di Marx del "socialismo di Stato", perché legata anche all'idealismo primonovecentesco e a istanze meridionalistiche " avesse come bersaglio non lo "Stato" in sé, ma lo "Stato" funzionale agli interessi del grande capitale monopolistico. In secondo luogo si cerca di chiarire come Gramsci ritenesse che la rottura con lo Stato borghese, favorendo l'emancipazione dei singoli soggetti attraverso una statualitŕ non piů condizionata dal particolarismo di classe, non facesse che inverare, rendendole universali e concrete, le istanze piů profonde della cultura europea. Questo passaggio, peraltro essenziale, del pensiero gramsciano č tuttavia, secondo l'autore, il piů problematico dal punto di vista della teoria politica.
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Reichlin, Massimo. « L'eutanasia nella bioetica di impostazione utilitaristica. Analisi critica dei testi di J. Rachels e H. Kuhse. » Medicina e Morale 42, no 2 (30 avril 1993) : 331–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1068.

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Résumé :
Vengono analizzate le critiche portate da Rachels e Kuhse, autorevoli esponenti dell'utilitarismo anglosassone, alla teoria della sacralità della vita in relazione al problema dell'eutanasia. In entrambi questi autori si mostra in maniera evidente un fraintendimento radicale della natura dell'etica, fondamentalmente dovuto al carattere rigidamente consequenzialista del loro approccio. L'utilitarismo mostra di non essere attrezzato per il discernimento dei caratteri moralmente rilevanti nelle situazioni complesse proposte dalle fasi terminali della vita. L'autore mostra poi come i tradizionali principi del duplice effetto e della proporzionalità delle cure si prestino ad una più adeguata interpretazione dell'esperienza concreta dell'agire morale.
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Monteiro, André Francisco Freire. « TÉCNICA E TECNOLOGIA EM MARCUSE : DOMINAÇÃO OU EMANCIPAÇÃO ? » Revista Ideação 1, no 36 (30 avril 2018) : 33. http://dx.doi.org/10.13102/ideac.v1i36.3137.

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O presente trabalho analisa o pensamento de Herbert Marcuse, focando-se na questão datécnica e da tecnologia, em especial quando podem produzir a dominação ou a emancipação do homem. Com base em uma revisão bibliográfica, observa-se que Marcuse desponta como um dos primeiros seguidores da Teoria Critica a estudar os mecanismos de dominação, partindo da racionalidade tecnológica que se transforma em racionalidade política. O autor denuncia os contornos ideológicos característicos das sociedades capitalistas. Com base no texto do filósofo (Algumas implicações sociais da tecnologia moderna, 1941), verifica-se que técnica e tecnologia passam a ser empregadas como mecanismo de dominação e de controle da natureza.
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Gloudemans, Rachelle. « Gramsci and the Graphic Novel : Gramsci’s literary criticism as a form of commemoration in 'Cena con Gramsci' by Elettra Stamboulis and Gianluca Costantini ». Incontri. Rivista europea di studi italiani 34, no 2 (31 janvier 2019) : 99–113. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.10318.

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Résumé :
Gramsci nel graphic novelLa critica letteraria gramsciana come forma di memoria in Cena con Gramsci di Elettra Stamboulis e Gianluca CostantiniIn seguito alla crisi del comunismo e al diffondersi del revisionismo storico dagli anni Novanta in poi, Gramsci è diventato in Italia una figura chiave nel dibattito sulla ‘memoria divisa’. L’avvio di tale dibattito in Italia, a sua volta, si è trovato a coincidere con quello sul New Italian Epic e con l’introduzione del graphic novel come forma letteraria che mette in discussione i limiti della letteratura tradizionalmente intesa. Nella presente ricerca si esplora la correlazione fra i tre fenomeni attraverso l’analisi della rappresentazione della critica letteraria gramsciana in Cena con Gramsci (2012). Nella prima parte si ipotizza che questo graphic novel scritto da Elettra Stamboulis e disegnato da Gianluca Costantini presenti un’allegoria metastorica in cui Gramsci stesso − prima oppresso dal fascismo e dopo dal revisionismo storico − è rappresentato come oggetto dell’egemonia culturale. Nella seconda parte si analizzano invece le strategie narrative attraverso cui Cena con Gramsci entra in dialogo con la critica letteraria gramsciana sull’interdipendenza fra contenuto e forma, proponendo il genere del graphic novel come forma in grado di rispondere alle dinamiche socio-politiche che interessano l’Italia contemporanea. Si conclude che, grazie alla riscrittura di questi concetti della teoria gramsciana, il graphic novel di Stamboulis e Costantini può essere considerato un atto di memoria metariflessiva che critica il revisionismo storico e, nello stesso tempo, crea uno spazio culturale per la commemorazione di una figura a lungo rimasta in ombra.
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Galli, Emma. « Methodological Individualism : a Comment on Professor Hodgson’s «Economics and Institutions» (*) ». Journal of Public Finance and Public Choice 10, no 1 (1 avril 1992) : 51–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539383.

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Résumé :
Abstract In «Economia e istituzioni» Hodgson fornisce uno stimolante riesame critico dei presupposti fondamentali della teoria economica dominante, in un’ottica istituzionalista.La presente nota intende discutere un solo punto del lavoro di Hodgson, ossia la critica di atomismo che egli rivolge all’individualismo metodologico, nella sua formulazione sia neo-classica che austriaca. Se l’interpretazione semplicistica che di questo principio è stata data dall’economia neoclassica può dare adito a questo tipo di critica, lo stesso non si può sostenere con riferimento alla formulazione dell’individualismo metodologico nei lavori degli economisti austriaci, ed in particolare in quelli di Mises, in cui la natura sociale dell’individuo viene opportunamente evidenziata.
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Whitebook, Joel. « Psicoanalisi, religione e progetto di autonomia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2010) : 439–60. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-004001.

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Résumé :
Gli scritti di Freud di psicoanalisi applicata - su modernitŕ, secolarizzazione, scienza e religione - sono spesso considerati speculazioni non scientifiche. Ma i problemi affrontati in quegli scritti meritano seria attenzione. Proprio come il fascismo ha fornito il contesto storico in cui negli anni 1930-40 la teoria critica della scuola di Francoforte ha sviluppato una teoria sociale psicoanalitica, cosě oggi la crescita del fondamentalismo richiede un simile sforzo. Puň essere utilizzato il "progetto di autonomia" concettualizzato da Cornelius Castoriadis per vedere la psicoanalisi come parte del movimento di emancipazione della modernitŕ, e il fondamentalismo come un tentativo di restaurare i lavori delle societŕ premoderne. Data la visione negativa di Freud sulla religione, č ora di riformulare, utilizzando il lavoro di Hans Loewald, una piů articolata concezione della religione. Questo perň non puň farci dimenticare che il progetto di autonomia deve avere sempre prioritŕ.
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Selvaggi, Caterina. « A proposito del film "Balzac" di J. Dayan. Roland Barthes, Honoré de Balzac e la Decostruzione ». PSICOBIETTIVO, no 1 (août 2010) : 161–72. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001011.

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Résumé :
La recente uscita in Italia di un film su Balzac, (regia di Josée Dayan) in coincidenza col trentennale della morte del critico-scrittore Roland Barthes, offre l'occasione di ripensare al notissimo saggio critico di Barthes dal titolo S/Z, che č un'analisi del racconto Sarrasine, dil Balzac. Si tratta di un saggio in cui Barthes espone la teoria critica che distrugge ogni pretesa alla interpretazione di un testo e alla ricerca in esso di "sigificati ultimi" e apre la strada a quella discussa corrente critica chiamata "decostruzione". Ma la visione del film su Balzac, accanto alla lettura del Journal de deuil, il diario scritto da Barthes per due anni dopo la morte della madre, pubblicato quest'anno in edizione italiana (per Einaudi), mostra analogie profonde tra il conflitto di Barthes con sua madre e il rapporto altrettanto drammatico di Balzac con la propria madre.
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Filippi, Luca. « Per una rilettura marxiana del paesaggio agrario italiano ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 18–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021003.

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Come recuperare la lettura marxista del paesaggio agrario italiano proposta da Emilio Sereni (1961) entro una teoria critica della società e del territorio in grado di confrontarsi con i nuovi potenti processi estrattivi ed espropriativi (Mezzadra, 2019; Harvey, 2019), messi in campo dal capitalismo contemporaneo? Una domanda che muove, da un lato, dalla sempre più diffusa - e problematica per l'autore - ricezione di Sereni entro la tradizione riformista della geografia umana, dall'altro lato, dalla necessità di individuare una continuità tra i risultati del suo lavoro e le prospettive del marxismo e della geografia critica contemporanea (Gough e Das, 2017). La rilettura proposta dal saggio individua l'attualità di quest'opera nell'uso che Sereni fa della nozione di paesaggio agrario come dispositivo per indagare e criticare, marxianamente, il singolare processo di transizione al capitalismo delle campagne italiane e il discorso economico politico - ma anche paesaggistico - che intorno ad esso e alle sue forme spaziali viene elaborato dal riformismo agrario italiano. Assumendo questa prospettiva, il saggio fa emergere nell'opera di Sereni una inedita tensione a sondare, attraverso questa categoria, dimensioni specifiche dei processi di assoggettamento e soggettivazione prodotti dall'emergere dei rapporti di produzione capitalistici.
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Kernberg, Otto F. « La formazione in psicoanalisi e psicoterapia dinamica oggi : conflitti e sfide ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2011) : 457–71. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004002.

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Résumé :
L'autore traccia un profilo biografico e culturale della sua vita, e descrive in maggiore dettaglio la sua esperienza in istituti psicanalitici del Sud America e degli Stati Uniti. Il clima dell'Istituto psicoanalitico cileno, ad esempio, era molto aperto e rilassato mentre quello degli Istituti di Topeka (Kansas) e di New York era rigido e autoritario. Viene descritta la grave crisi che attraversa il sistema del training psicoanalitico, che minaccia la sopravvivenza stessa della psicoanalisi, e vengono suggeriti alcuni modi per migliorarlo: abolizione dell'analisi didattica, introduzione della ricerca empirica negli istituti, controlli di qualitŕ sulla formazione, insegnamento della psicoterapia e non solo della psicoanalisi, ecc. L'autore specifica la sua posizione teorica, e critica gli approcci neo-bioniani e relazionali. La psicoanalisi e la neurobiologia possono arricchirsi reciprocamente, ad esempio nella ricerca sulla teoria degli affetti.
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Fontanelli, Sara. « Mario Mieli filosofo queer-freudiano ». Balthazar, no 4 (13 septembre 2022) : 113–29. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18490.

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In questo paper si intende inquadrare i rapporti dell’attivista italiano Mario Mieli con la psicoanalisi, per definirlo come “filosofo queer-freudiano”, nonché raffinato e innovativo interprete del testo di Freud: a questo fine, bisogna innanzitutto chiarire gli elementi di queerness contenuti nei Tre saggi sulla teoria sessuale, genialmente riletti negli Elementi di critica omosessuale di Mieli. Articolerò dunque la teoria dell’ermafroditismo psichico e della bisessualità costituzionale con quella dell’omoerotismo “educastrato”, filtrata dalla lente marcusiana del freudo-marxismo che media la ricezione del Freud di Mieli. La seconda via perseguita riguarda la de-patologizzazione della schizofrenia e l’indagine sulle sofferenze sintomatiche a partire dal nesso omosessualità-suicidio, visto dalla lente psicoanalitica, in un percorso che lega i tre “casi clinici” di Mario Mieli, dell’omosessuale freudiana Dora e dell’Herculine foucaultiana.
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Schimmenti, Adriano, et Michele S. Piccolo. « Il contesto relazionale : intervista a Lewis Aron ». INTERAZIONI, no 1 (juillet 2011) : 111–35. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001010.

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In questo contributo viene presentata un'intervista con Lewis Aron, autore considerato per i suoi contributi teorici e per il suo impegno istituzionale una delle figure piů significative della psicoanalisi relazionale. L'intervista č introdotta da una breve rassegna critica degli scritti di Aron e prende spunto dal concetto di "percorso psicoanalitico" per poi dipanarsi su tematiche proprie dell'autore intervistato. Nello specifico, si accenna alla questione della continuitŕ-discontinuitŕ dei recenti sviluppi psicoanalitici rispetto alla teoria classica; si collegano le trasformazioni teoriche e tecniche in psicoanalisi con i contesti culturali, storici e geografici di riferimento; si affronta la questione delle "chiavi terapeutiche" - quali insight, erlebnis, legame, relazione - presentate storicamente nelle diverse teorie psicoanalitiche. Attraverso un approccio tendenzialmente pragmatico e costruttivista, Aron affronta le domande poste riguardanti la storia, la teoria e i metodi della psicoanalisi evidenziando le contraddizioni a suo parere intrinseche nella cura psicoanalitica, fino a proporre il "contestualismo" quale fondamento del modello relazionale in psicoanalisi.
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Sessa, Marcello. « Nell’arena del quadro. Il performativo come soglia del modernismo secondo Harold Rosenberg e Clement Greenberg, passando per Allan Kaprow ». Eikon / Imago 11 (1 mars 2022) : 355–66. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.76765.

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Il presente contributo intende reinterpretare la nozione di performativo nell’ambito dei tentativi di ontologia dell’arte del modernismo americano di metà Novecento. Vorrebbe anzitutto sottolineare il ruolo anticipatore di certa critica d’arte – si pensa nella fattispecie a Clement Greenberg ma soprattutto a Harold Rosenberg – nel riconoscere il portato teorico del concetto e la sua incidenza nell’evoluzione del fatto artistico contemporaneo.Si analizzeranno nello specifico gli aspetti che coinvolgono il versante della performance nella concezione di opera d’arte modernista, ora secondo Rosenberg (per cui è conseguenza inevitabile della pittura d’azione cristallizzata in un ‘quadro-arena’), ora secondo Greenberg (che lo tratteggia in negativo come svalutazione dell’autodeterminazione del quadro che si fa ‘quadro-medium’).Si proseguirà poi verificando gli effetti del passaggio del performativo dal quadro all’ambiente e all’evento puro, prendendo a esempio la teoria dell’happening e della non-arte di Allan Kaprow, e la si confronterà con le precedenti.I risultati di tale ricognizione condurranno all’ipotesi che il performativo rappresenti, allo stesso tempo, una soglia della teoria dell’immagine modernista e una svolta verso il postmodernismo.
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Serpieri, Roberto. « Leadership educativa : prendere sul serio l'etica ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 160 (août 2021) : 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160004.

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Lo scopo di questo articolo è dimostrare come le politiche educative che hanno ristrutturato i sistemi educativi dagli anni '80 e che si sono diffuse in tutto il mondo occidentale, puntato sulla leadership come leva per il cambiamento. Discorsi, paradigmi e ‘nuovi' esperti hanno infatti rimodellato il ruolo dei dirigenti scolastici in senso managerialista, per implementare nelle scuole tecnologie, metodi, strumenti e perfino teorie e valori provenienti dai settori privati ed imprenditoriali. Qui sono presentate le teorie che hanno sostenuto tali cambiamenti, impattando perciò sulla leadership educativa come professione. Una mappa concettuale distingue i discorsi, welfarista, managerialista e ‘critici', così come le premesse ontologiche ed epistemologiche che sostengono le teorie della leadership. Con questa cornice, le ricerche empiriche sulla leadership educativa, condotte di recente sia a livello internazionale che italiano, sono criticamente discusse alla luce di questo scivolamento della dirigenza scolastica verso un ethos neoliberale.
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Drescher, Jack. « Metafore e metapsicologia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (mars 2021) : 51–54. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001005.

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Viene criticata la cornice teorica utilizzata da Griffin Hansbury (2017) nel trattamento del caso clinico da lui descritto. Nonostante la critica mossa al binarismo di genere, Hansbury di fatto amplia la teoria di Freud (1922, pp. 488-490) dell'«Io-corpo» introducendo un nuovo concetto binario, il «Vaginale con la V maiuscola» come «controparte simbolica del Fallico» [con la F maiuscola] (Hansbury, 2017 p. 20, p. 1010 ediz. orig.). Hansbury cerca di trascinare nel XXI secolo una teoria del XIX secolo radicata in presupposti antiquati riguardo alla identità di genere. Greenberg & Mitchell (1983, p. 61 trad. it.) chiamarono questo approccio teorico «strategia di accomodamento», per riferirsi ad autori che non mettono in discussione gli assunti di una determinata teoria ma la ampliano aggiungendo nuovi concetti. Viene discusso un esempio di strategia di accomodamento utilizzata nella riformulazione della teoria dell'omosessualità. A parte queste considerazioni, la capacità di Hansbury di accogliere le fantasie dei suoi pazienti su parti e funzioni sessuali del corpo crea uno spazio che permette di parlare anche di altri argomenti difficili. Facendo questo, mostra una mescolanza di tendenze sia conservatrici sia radicali nella teoria e nella clinica della psicoanalisi.
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Bellan, Alessandro. « La Scuola di Francoforte e il problema della reificazione ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 23 (mai 2012) : 87–103. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023007.

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Obiettivo del saggio č chiarire il significato delle trasformazioni che la Scuola di Francoforte ha impresso al concetto di reificazione (Verdinglichung), originariamente elaborato da G. Lukács. A partire dalla Dialettica dell'illuminismo la reificazione viene intesa infatti non solo come "alienazione" e "feticismo delle merci", ma come un "oblio", cioč come una rimozione delle radici piů profonde della razionalitŕ, della comunicazione e del riconoscimento. Tale fenomeno diventa cosě il punto di partenza per una critica immanente delle patologie sociali dell'intersoggettivitŕ. Il saggio esamina inoltre il nesso istituito da Horkheimer e Adorno fra genesi della razionalitŕ e la sua reificazione, e la svolta critico epistemologica che ha condotto a ripensare la reificazione in chiave linguisticocomunicativa (Habermas) e di teoria del riconoscimento (Honneth), valutando anche le conseguenze di tali assunzioni.
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Cubeddu, Raimondo. « Remarks on Hayek’s Critique of Social Justice* ». Journal of Public Finance and Public Choice 11, no 2 (1 octobre 1993) : 141–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539734.

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Abstract Scopo di questo saggio è colmare la lacuna che ha reso più complicata la comprensione defla critica di Hayek al concetto di giustizia sociale, considerata ingiustamente di natura essenzialmente ideologica.L’argomento centrale di Hayek, è che la teoria della giustizia sociale è fondata su una erronea concezione del processo della catallattica e sulla sua subordinazione a fini etici e politici.La tesi qui sostenuta è che la scarsa comprensione delle idee di Hayek (con la conseguente ostilità nei loro confronti) può essere attribuita al fatto che lo stesso Hayek abbia omesso esplicite chiarificazioni dei presupposti gnoseologici ed economici della sua critica.L’esame di questi presupposti, inoltre, può fornire la base per una obiettiva riflessione sulla validità delle argomentazioni di Hayek, dimostrando l’infondatezza dell’accusa di fondarsi su motivazioni puramente ideologiche.
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Poggi, Stefano. « Antonio Banfi e le filosofie della Germania del novecento ». Trans/Form/Ação 37, no 3 (décembre 2014) : 201–16. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300015.

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Tra le figure più importanti del dibattito filosofico italiano del Novecento, Antonio Banfi ha svolto nell'Italia del secondo dopoguerra anche un ruolo politico di rilievo come senatore del PCI. La sua interpretazione del marxismo ha presentato una forte accentuazione umanistica. Tra i suoi scolari filosofi e storici della filosofia come Giulio Preti, Enzo Paci, Remo Cantoni, Paolo Rossi. Il saggio prende in esame la prima fase della riflessione filosofica di Banfi, nella quale ha una importanza decisiva la conoscenza diretta del dibattito tedesco tra le due guerre mondiali, in primo luogo della fenomenologia di Husserl e della ontologia di N. Hartmann. I Principi di una teoria della ragione - libro apparso alla fine degli anni '20 - e poi una serie di incisivi saggi degli anni '30 documentano una conoscenza approfondita e critica di un dibattito di cui mostrerà di nutrirsi in misura decisiva l'interpretazione di Banfi non solo di Hegel, ma anche di Marx.
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Zumbo, Nino Sottile. « Testimonianze e chiose sul futurismo : Nino Pino Balotta e Umberto Boccioni ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (22 mars 2020) : 354–76. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910650.

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L’avanguardia futurista ha compiuto la rivoluzione copernicana delle arti; la sua grammatica, che ha innovato la lingua italiana, è stata un modello per la letteratura del tempo. Specchio della modernità, ha creato il mito dell’industrializzazione, della civiltà delle macchine, della tecnologia, del dinamismo universale, del vitalismo titanico, del bellicismo, del riscatto sociale, dell’italianismo, contro ogni nostalgia passatista. Come non si può staccare un fiore dalle radici, così nel movimento futurista non è possibile scindere nettamente il momento estetico dal contesto politico in cui è fermentato. La sua ideologia politica ha guardato a destra e a sinistra. Con gli occhi di Nino Pino Balotta, poeta e scienziato siciliano, personaggio controverso, ispirato dall’ideologia socialista, seguace e coscienza critica del movimento, viene qui letta una prima parte della vicenda futurista. Per la seconda, vale il racconto critico dalla genesi ai felici, odierni, esiti della poetica futurista, incluse le vicende storiche del futurismo di sinistra e di destra, con le posizioni non monolitiche di Filippo Tommaso Marinetti. Irrompe, nella terza, il vulcanico Umberto Boccioni, anch’egli socialista eterodosso.
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Finelli, Roberto. « NUOVE TECNOLOGIE, SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA E “MENTE ORIZZONTALE” ». Revista Dialectus - Revista de Filosofia, no 18 (25 octobre 2020) : 350–64. http://dx.doi.org/10.30611/2020n18id61190.

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La tesi di fondo è che le nuove tecnologie rappresentano un enorme sviluppo dell‟umanità sul piano della trasmissione e dell‟elaborazione delle informazioni. Ma questa gigantesca innovazione, per la cornice dell‟accumulazione capitalistica in cui viene svolta e sviluppata, dà luogo ad una antropologia e ad una formazione della soggettività umana in cui il “conoscere” prevale e domina sul “sentire”. La natura astratta della ricchezza del capitale, e la sua accumulazione, richiedono un individuo parimenti astratto, in cui la conoscenza diventa sempre più informazione. Questa fallace identificazione della conoscenza con l‟informazione è basata su una epocale distorsione del sentire, per la quale il senso del conoscere non proviene più dal corpo emozionale e interiore del soggetto umano ma dall‟esterno, secondo programmi e definizioni di senso in qualche modo già predefiniti e precompilati. In questo ambito di problemi il saggio utilizza una distinzione profonda di significato tra il lemma “tecnica” e il lemma “tecnologia”, a partire da sollecitazioni presenti nelle pagine del Marx maturo, per mettere in discussione una contestualizzazione “umana” e non “capitalistica” della tecnologia. Nello stesso tempo l‟autore svolge una critica profonda della concezione heideggeriana e della tecnica e del modo in cui le filosofie della postmodernità, soprattutto quelle della cosiddetta French Theory, sotto la guida di Nietzsche e di Heidegger, hanno registrato solo la superficializzazione del mondo messa in atto dalla nuova tipologia “flessibile” dell‟accumulazione capitalistica. La liquidazione di ogni forma di soggettività operata dai pensatori francesi, se ha avuto il merito di criticare giustamente forme troppo identitarie e dogmatiche di soggettività, ha nello stesso tempo del tutto liquidato l‟ipotesi marxiana del capitale come vero soggetto della società moderna e contemporanea, con la sua necessità intrinseca di creare un mondo sempre più omogeneo alla sua espansione e universalizzazione.
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