Littérature scientifique sur le sujet « Teorema di Coase »

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Articles de revues sur le sujet "Teorema di Coase"

1

Manne, Henry. « A Nobel Prize in Economics for a Revolution in Law ». Journal of Public Finance and Public Choice 9, no 3 (1 octobre 1991) : 213–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345405.

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Résumé :
Abstract Prima del 1960, anno in cui apparve il più famoso articolo di Coase, «Il problema del costo sociale», i giuristi avevano grandi difficoltà nell’analizzare, valutare e confrontare regole giuridiche alternative. Ne derivava che essi dovevano ricorrere di frequente a valutazioni soggettive, di natura morale ed etica. Gli economisti, dal canto loro, non avevano percepito le opportunità di ricerca di natura economica presentate dal sistema giuridico.Nel suo articolo, Coase affermò che se gli individui fossero liberi di contrattare e i costi di transazione fossero nulli, non avrebbe importanza, nella determinazione dell’efficienza del risultato, l’appartenenza all’una o all’altra parte del diritto di proprietà. Poiché, tuttavia, nella realtà i costi di transazione sono rilevanti, il «teorema di Coase» ha portato ad affermare che una norma giuridica dovrebbe essere cambiata qualora il suo mutamento riducesse al minimo i costi di transazione.
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Cahyadi, Indra, et Budi Muliawan. « EFEKTIVITAS DAN EFISIENSI PENEGAKAN HUKUM TERHADAP ASPEK-ASPEK EKONOMI DI INDONESIA (Berdasarkan Teorema Coase dan Pemikikan Posner) ». Jurnal Magister Ilmu Hukum 4, no 1 (17 juillet 2021) : 6. http://dx.doi.org/10.36722/jmih.v4i1.757.

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Résumé :
<p>Abstrak - Efek dari berkembangnya era globalisasi, perekonomian suatu negara akan semakin terintegrasi dengan negara lain, baik dalam suatu kawasan maupun dunia pada umumnya. melindungi segenap bangsa Indonesia dan memajukan kesejahteraan umum. Salah satu cara untuk penguatan daya saing ekonomi adalah dengan melakukan standarisasi industri yang diselenggarakan dalam wujud Standar atau pedoman tata cara yang berlaku di seluruh wilayah Negara Kesatuan Republik Indonesia, sebagaimana di jelaskan dalam Pasal 50 Undang-Undang Nomor 3 Tahun 2014 Tentang Perindustrian. Indonesia juga merupakan negara hukum (rechtsstaat, government of laws), bukan merupakan negara kekuasaan (machtsstaat) yang merupakan tempat kekuatan badan untuk melakukan kesewenangan. Indonesia memandang hukum sebagai karakteristik yang penting, bertindak melalui, berdasarkan dan sesuai dengan hukum yang berlaku, sebagaimana yang dinyatakan dalam Pasal 1 Ayat (3) UUD 1945. Penegakan hukum yang didasarkan atas aspek-aspek ekonomi dapat dilakukan dengan efektif selama dapat menentukan secara objektif karakteristikkarakteristik objek masalah. Penegakan hukum dengan aspek ekonomi akan sangat efektif apabila akibat dari perbuatan yang dilakukan lebih memiliki akibat yang bersifat ekonomis daripada akibat yang bersifat fisik.</p><p>Kata Kunci: Kasus, Ekonomi Negara, Hukum.</p>
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Tambassi, Timothy. « Epistemologia e teoria sociale. Questioni interne ed esterne ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 42 (janvier 2012) : 46–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042004.

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Résumé :
L'articolo discute il modo in cui la distinzione di Rudolf Carnap tra questioni interne ed esterne possa essere estesa e applicata alla teoria sociale. Seguendo Carnap si sostiene come, dato un sistema di riferimento, una questione č interna se valutata e risolta all'interno del sistema in questione, mentre č esterna se mette in discussione il sistema di riferimento dato e lo stato di cose che presuppone. Quindi, attraverso un'analisi incentrata principalmente sul sistema di riferimento ‘la Costituzione della Repubblica Italiana' e sul tema della giustizia, si discutono la rilevanza e le conseguenze di tale distinzione per la teoria sociale.
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Migone, Paolo. « Riflessioni sul setting psicoanalitico nella storia della teoria della tecnica ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 37 (septembre 2022) : 43–57. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037004.

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Résumé :
Viene discusso il concetto di setting all'interno della storia della teoria della tecnica psicoanalitica. Mentre una volta il setting aveva un ruolo periferico e l'interpretazione era considerata l'intervento caratterizzante il metodo psicoanalitico, negli ultimi decenni le cose si sono capovolte: l'interpretazione è diventata un concetto debole, e il setting è diventato quasi il nuovo concetto forte della psicoanalisi. Viene ripercorso il dibattito sulla teoria della tecnica alla luce di queste considerazioni, e discussi i motivi per cui oggi viene data molta importan-za al setting anche in termini di fattore curativo. Alla fine viene discusso il setting della terapia on-line, diventata molto comune dal 2020 anche a causa del lock-down dovuto alla pandemia di COVID-19. Queste considerazioni vengono utilizzate per riflettere sull'identità della psicoanalisi.
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Somaini, Antonio. « Il volto delle cose «physiognomie», «stimmung» e «atmosphäre» nella teoria del cinema di Béla Balázs ». Rivista di estetica, no 33 (1 décembre 2006) : 143–62. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.6429.

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Sferrazza Papa, Ernesto. « Materialismo e artefattualità. Una filosofia politica della materia ». Revista de Filosofía (Madrid) 44, no 1 (9 mai 2019) : 113–29. http://dx.doi.org/10.5209/resf.64274.

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Résumé :
In questo saggio analizzo l’idea del mondo come coesistenza di umani e cose, e sostengo che tale coesistenza debba essere considerate sotto la lente concettuale della responsabilità. Nei primi due paragrafi sostengo che l’esperienza umana è sempre mediata da un sistema di artefatti. Nel terzo e nel quarto paragrafo sintetizzo due differenti approcci filosofici, ossia la teoria degli artefatti e il metodo materialista, i quali condividono la tesi della performatività degli artefatti nella costituzione dell’esperienza umana. Nelle conclusioni mostro la rilevanza etica e politica di questa possibile ermeneutica materiale del mondo.
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D'Alimonte, Roberto. « DEMOCRAZIA E COMPETIZIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 2 (août 1989) : 301–19. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012946.

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Résumé :
IntroduzioneSecondo Schumpeter la democrazia politica o, meglio, il metodo democratico è «quello strumento istituzionale per arrivare a decisioni politiche nel quale alcune persone acquistano il potere di decidere mediante una lotta per il voto popolare» (Schumpeter 1973, 257). È su questa definizione che poggia la cosiddetta «teoria competitiva della democrazia». La sua novità; e rilevanza sta nel fatto che la democrazia viene identificata nelprodottodella competizione traélitespolitiche. In altre parole, la democrazia rappresentativaderivadal fatto che il potere di scegliere tra i partiti in competizione è nelle mani del popolo. Il popolo non decide quindi sulle cose, ma decide solo su chi debba decidere. La competizione tra i partiti è il meccanismo che assicura al popolo questo potere e perciò la sua sovranità.
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Tekavčić, Pavao. « Estudis Gramaticals 1, amb ponències del Col.loqui Internacional de Lingüistica Teòrica i Llengües Romàniques, Working Papers in Linguistics ; Univer­ sitat Autònoma de Barcelona, Departament de Filologia Hispànica, Barcelona, Bel­ laterra 1984, 380 pp. » Linguistica 26, no 1 (1 décembre 1986) : 211–15. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.211-215.

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Résumé :
L'Università Autonoma di Barcellona ha inserito fra le sue Publicacions del Departament de Filologia Hispànica il volume che reca il titolo citato e che è desti­ nato ad avere carattere periodico (p. 6). Nel Prologo (pp. 5-6) i curatori affermano che fino agli anni 70 la linguistica «en aquest nostre país» non era arrivata al grado di maturità che permettesse la formazione di una scuola né di un sufficiente numero di ricercatori. Dall'inizio della scorsa decade le cose sono cominciate ad andare me­ glio: nel giugno del 1983 è stato spedito un invito a collaborare al volume miscella­ neo (qui recensito) e a Sitges è stato o ganizzato un colloquio internazionale dedica­ to ai problemi di linguistica teorica e agli aspetti (sincronici e diacronici) della lingui­ stica romanza che presentano interesse teorico. Il volume recensito raccoglie tredici contributi, di cui sei sono stati presentati al colloquio citato. Con le parole dei cura­ tori (collaboratori dell'Università Autonoma di Barcelona /U. A. B./: Joan Masca­ ró, Anna Bartra, Josep M. Brucart, Josep M. Nadal e Gemma Rigau): «d'aquesta manera volem fer plataforma que contribueixi a la consolidació, al nostre país, d'aquella pràctica científica "normal" que esmentàvem abans» (p. 6). Insomma, si cerca, e si riesce, a portare la linguistica catalana ed ispanica ad un livello internazionale e nel contempo si presentano i suoi risultati al pubblico linguistico mondiale.
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Chiodo, Emanuela. « Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Résumé :
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Żurowski, Marian Al. « Ewolucja pojmowania wolności religijnej w Kościele katolickim ». Prawo Kanoniczne 29, no 3-4 (10 décembre 1986) : 27–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.03.

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Résumé :
I concetti e le concezioni — che sembravano essersi stabilizzate alla fine del 19 e 20 secolo erano lesi dal ravvivarsi di intelletti che cercavano mezzi prevemtivi contro le violazikmi dei diritti dell’uomo che avevano luogo duranite la secanda guerra mondiale. Risultato di questo movimemto intellettuale era la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (ONU 1948, 12. 10). Nella Chiesa Cattolica problerni simili erano smossi da Giovanni XXIII nell’enciclica „Mater et Magistra” e nell’enciclica „Pacem in Terris”. I pastulati preconciliard e le analisi del Concilio portavano a concrete soluzioni che si sono venute a trovare nei documenti conciliari. Non tutto nondimeno era in teoria risolto sino alla fine, particolarmente per quanto riguarda la materia del problema che c’interessa. In Concilio vuole chiaramente richiamare l’attenzione sul fatto ehe il problema è molto più complesso di quanto possa sembrare ad un primo squardo. Per esempio dalla Dichiarazione della libertà religiosa risulta chiaramente che la verità e la libertà non si escludono reciprocamente, ma sono valori strettamente connessi fra loro. Da questa Dichiarazione e dal Decreto sull’Ecumenismo risulta ehe un giusto modo di comprendere l’ecumenismo non puó ammettere compiti troppo catagorici. Si devorao rispettare le convinzioni apprese in buona fede. Del resto si rileva giustamente ehe al rispetto delle opinioni altrui non significa che le si approve. Dopo una tappa indiretta nella quale il documento „Matrimonii sacramentum” della Congregaaione della Dottrina della Fede attenuava le esigenze per la parte non cattolica, si aveva il passo successivo, preparato dal sinodo dei vescovi del 1967. Si tratta qui del Motu Proprio „Matrimonia Mixta”. Per quanto riguarda le esigenze poste alla parte cattolica, si è usufruito di concetti risalenti al periodo della formazione delle „cautiones aequipollentes” e al periodo conciliare, asserendo che il cattolico fa tutto „secondo le sue forze”, „pro viribus” perché tutti i figli vengano educati nella religione cattolica. Invece alla parte non cattolica si richiede soltanto che prenda conoscenza dell’obbligazione assunta dalla parte cattolica e ciò, per natura di cose, si porta dietro il postulato della tolleranza naturale. Un simile atteggiamento è un modo di rispettare la conscienza in realtà non sempre concorde con i principi cattolici, ma formatosi in buona fede. Una migliore comprensione della legge positiva divina, e prima di tuitto naturale, permette di sperare che pian piano si giunga ad una più completa soluzione dell’apparente contraddizione fra la legge naturale, che richiede di agire concordamente alla coscienza conformata in buona fede, e le canseguanze che derivano dalla legge divina positiva. Non vi può essere infatti un reale contraddizione.
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Thèses sur le sujet "Teorema di Coase"

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Granelli, Tommaso <1971&gt. « Negoziare confini : dagli stati di cose ai transiti ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2246/1/Granelli_Tommaso_tesi.pdf.

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Résumé :
Negotiating boundaries: from state of affairs to matter of transit. The research deals with the everyday management of spatial uncertainty, starting with the wider historical question of terrains vagues (a French term for wastelands, dismantled areas and peripheral city voids, or interstitial spaces) and focusing later on a particular case study. The choice intended to privilege a small place (a mouth of a lagoon which crosses a beach), with ordinary features, instead of the esthetical “vague terrains”, often witnessed through artistic media or architectural reflections. This place offered the chance to explore a particular dimension of indeterminacy, mostly related with a certain kind of phenomenal instability of its limits, the hybrid character of its cultural status (neither natural, nor artificial) and its crossover position as a transitional space, between different tendencies and activities. The first theoretical part of the research develops a semiotic of vagueness, by taking under exam the structuralist idea of relation, in order to approach an interpretive notion of continuity and indeterminacy. This exploration highlights the key feature of actantial network distribution, which provides a bridge with the second methodological parts, dedicated to a “tuning” of the tools for the analysis. This section establishes a dialogue with current social sciences (like Actor-Network Theory, Situated action and Distributed Cognition), in order to define some observational methods for the documentation of social practices, which could be comprised in a semiotic ethnography framework. The last part, finally, focuses on the mediation and negotiation by which human actors are interacting with the varying conditions of the chosen environment, looking at people’s movements through space, their embodied dealings with the boundaries and the use of spatial artefacts as framing infrastructure of the site.
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Granelli, Tommaso <1971&gt. « Negoziare confini : dagli stati di cose ai transiti ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2246/.

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Negotiating boundaries: from state of affairs to matter of transit. The research deals with the everyday management of spatial uncertainty, starting with the wider historical question of terrains vagues (a French term for wastelands, dismantled areas and peripheral city voids, or interstitial spaces) and focusing later on a particular case study. The choice intended to privilege a small place (a mouth of a lagoon which crosses a beach), with ordinary features, instead of the esthetical “vague terrains”, often witnessed through artistic media or architectural reflections. This place offered the chance to explore a particular dimension of indeterminacy, mostly related with a certain kind of phenomenal instability of its limits, the hybrid character of its cultural status (neither natural, nor artificial) and its crossover position as a transitional space, between different tendencies and activities. The first theoretical part of the research develops a semiotic of vagueness, by taking under exam the structuralist idea of relation, in order to approach an interpretive notion of continuity and indeterminacy. This exploration highlights the key feature of actantial network distribution, which provides a bridge with the second methodological parts, dedicated to a “tuning” of the tools for the analysis. This section establishes a dialogue with current social sciences (like Actor-Network Theory, Situated action and Distributed Cognition), in order to define some observational methods for the documentation of social practices, which could be comprised in a semiotic ethnography framework. The last part, finally, focuses on the mediation and negotiation by which human actors are interacting with the varying conditions of the chosen environment, looking at people’s movements through space, their embodied dealings with the boundaries and the use of spatial artefacts as framing infrastructure of the site.
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VENTURA, ANDREA. « Dal costo sociale all'analisi economica del diritto ». Doctoral thesis, 1989. http://hdl.handle.net/2158/586099.

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Livres sur le sujet "Teorema di Coase"

1

Angelini, Elisa. Le idee e le cose : La teoria della percezione di Descartes. Pisa : ETS, 2007.

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2

Le idee e le cose : La teoria della percezione di Descartes. Pisa : ETS, 2007.

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Caproni, Attilio Mauro. I pensieri dentro le parole : Scritti di teoria della bibliografia & altre cose. Manziana (Roma) : Vecchiarelli, 2008.

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4

I pensieri dentro le parole : Scritti di teoria della bibliografia & altre cose. Manziana (Roma) : Vecchiarelli, 2008.

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