Thèses sur le sujet « Tecnologie a secco »

Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Tecnologie a secco.

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 49 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Tecnologie a secco ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

Guerrini, Giacomo <1987&gt. « Modellazione del processo di rettifica a secco per generazione di ingranaggi di impiego automobilistico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8335/1/Tesi%20Dottorato_Giacomo%20Guerrini.pdf.

Texte intégral
Résumé :
La seguente tesi presenta il lavoro svolto durante il dottorato, focalizzato sulla definizione di un modello per la simulazione e l’ottimizzazione del processo di rettifica a secco di ingranaggi per impiego automobilistico. L’obiettivo dello studio è quello di sviluppare una strategia di modellazione che consenta una simulazione del processo di rettifica. La simulazione dovrà essere impiegata in ambito industriale per ottimizzare i parametri di processo al fine di ottenere particolari di elevata qualità, privi di difetti geometrici e metallurgici. Gli elevati requisiti di accuratezza dovranno essere ottenuti assicurando volumi produttivi competitivi rispetto a quelli tipici dei processi lubrificati. Il problema è stato articolato su due livelli gerarchici. Un primo livello ha previsto lo studio e la modellazione delle interazioni tra un singolo grano abrasivo ed il materiale in lavorazione al fine di calcolare le forze di taglio e predire la quantità di energia termica sviluppata durante l’asportazione di materiale. In un secondo livello di modellazione si sono applicati i risultati conseguiti nella prima fase alla geometria complessa di un dente di ingranaggio ed alla cinematica del processo di generazione. In questa fase si sono calcolate le temperature raggiunte sul componente rettificato ed il gradiente termico generato durante il contatto mola-pezzo per determinare l’insorgenza di danneggiamenti termici del materiale. I due modelli, consentono di predire lo stress termico cui è soggetto l’ingranaggio durante la rettifica a secco consentendo un’ottimizzazione dei parametri di taglio al fine di ottenere la massima produttività. L’intero dottorato è stato condotto in collaborazione con Samputensili Machinetools ed ha visto la diretta applicazione industriale delle tematiche affrontate. Test sperimentali sono stati condotti nei laboratori del Georgia Tech di Atlanta, USA e del RWTH Aachen, Germania, per la validazione del modello microscopico mentre le prove di produzione e la validazione del modello macroscopico è stata effettuata presso Samputensili.
The following thesis presents work done during the Ph.D., focused on definition of a model for simulation and optimization of a new dry grinding process for automotive gears. The objective of the study is to develop a model that allows a virtual simulation of gear grinding. The simulation must be applied to an industrial scenario to optimize process parameters and high quality parts, free from geometric and metallurgical defects. The high accuracy requirements typical of gears for automotive applications must be obtained by ensuring competitive production volumes compared to those typical of lubricated processes. In order to address the unique challenges of grinding, further complicated by the specific characteristics of gear grinding, the problem has been divided into two hierarchical levels. A first level involved the study and modeling of interactions between a single abrasive grain and the material being processed to calculate the characteristic cutting forces and predict the amount of thermal energy developed during material removal. In a second level the results obtained in the first phase were applied to the complex geometry of a gear tooth and kinematics of the generation process. In this phase, temperatures attained on the ground component and the thermal gradient generated during grinding were calculated to determine the occurrence of thermal damage to the material. The two models, working in synergy, allow prediction of the thermal stress to which the gear is subject during dry grinding, allowing optimization of the cutting parameters to obtain maximum productivity. The entire doctorate was conducted in collaboration with Samputensili Machinetools and saw the direct industrial application of the issues addressed. Experimental tests were carried out in the laboratories of Georgia Tech in Atlanta, USA and RWTH Aachen, Germany, for validation of the cutting model. Production tests and validation of the thermal model were performed at Samputensili.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Patti, Giorgio. « Applicazione di tecnologie pneumatiche alla linea di produzione di piastrelle ceramiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Trouver le texte intégral
Résumé :
Il trasporto pneumatico è un assodato sistema di trasporto per i materiali pulvirulenti in moltissimi ambiti dell’industria di processo e trasformazione; applicato alla polvere ceramica atomizzata avrebbe enormi vantaggi impiantistici, energetici ed ambientali, ma le note controindicazioni tecnologiche (ad esempio perdita di umidità e rottura dei granuli) lo hanno sempre relegato in ceramica ad applicazioni di nicchia. Considerato che negli ultimi anni sono state introdotte sul mercato soluzioni tecniche potenzialmente compatibili con l’atomizzato ceramico, l’obbiettivo che si prefissa questa tesi è: - Definire un benchmark tecnologico della polvere atomizzata trasportata pneumaticamente ( in sostanza tenore di umidità perso e frazione di fine prodotto accettabili); - Ricercare sul mercato le possibili tecnologie ed i fornitori maggiormente interessanti per posizione geografica e tipologia di proposta; - Sviluppare una ipotetica soluzione impiantistica per la tecnologia individuata ed eseguire, tipicamente con la collaborazione del fornitore più interessante, confronti tecnici, tecnologici ed economici (sia capex che opex) tra le soluzioni impiantistiche ora presenti in ceramica e quelle risultanti dallo studio di fattibilità oggetto della tesi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Benedetti, Martina. « Utilizzo di campi elettrici pulsati per la modulazione del trasferimento di massa durante la salagione di filetti di salmone ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Trouver le texte intégral
Résumé :
La salatura è uno dei metodi più antichi e semplici per conservare grandi quantità di pesce a lungo; essa viene spesso utilizzata in combinazione con altre tecniche tradizionali di lavorazione, come affumicatura, essiccazione e cottura. Questo permette di ottenere prodotti più sicuri e dal migliore aspetto sensoriale; il processo di salatura richiede tuttavia lunghi tempi, affinché il sale si diffonda nel prodotto ed agisca adeguatamente. I campi elettrici pulsati (PEF) sono una tecnologia non termica emergente che si è rivelata essere efficace nell’aumentare i fenomeni di trasferimento di massa in tessuti vegetali e animali, senza pregiudicare il valore nutritivo, il sapore, il colore e la texture dei prodotti. L’obiettivo del presente studio è stato quello di applicare il PEF su campioni di salmone atlantico prima di sottoporli a salatura a secco, per testare se tale tecnica potesse migliorare le performances di processo. Sono stati utilizzati 4 diversi pretrattamenti PEF, prima di sottoporre il prodotto a salatura per 2 differenti tempi (3 e 6 ore), e sono state indagate le possibili differenze in termini di fenomeni di trasferimento di massa (calo peso, assorbimento di sale e perdita d’acqua), attività dell’acqua, texture, colore e tBars. I risultati ottenuti con un campo di 0.64 kV/cm applicato su salmoni salati per 3 ore hanno favorito la diffusione del sale nei tessuti, permettendo il raggiungimento del livello target di NaCl nel prodotto. In tali campioni si è assistito anche ad una maggiore ritenzione idrica, ottenendo così un processo di salatura più efficace di quello normalmente applicato dall’industria. Il PEF non ha modificato attività dell’acqua, texture, colore ed ossidazione lipidica nei campioni. Sono necessari ulteriori studi al fine di verificare la corrispondenza tra i dati ottenuti e quelli in letteratura riguardanti altre tipologie di matrici carnee, nonché la risposta a successive fasi di affumicatura/essiccazione e conservazione refrigerata.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

D'ORAZIO, ALESSIO. « Tecniche e materiali innovativi per una produzione efficiente ed ecosostenibile ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2018. http://hdl.handle.net/11566/253167.

Texte intégral
Résumé :
La competitività delle aziende dipende dalla capacità di innovare prodotti e processi, tenendo in conto la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione di impatti ambientali e sociali per il miglioramento della qualità della vita. Ciò implica un profondo cambiamento verso sistemi di produzione e di consumo più sostenibili accompagnato da un cambiamento culturale e di stili di vita, ovvero una transizione verso una green economy. L’eco-innovazione è il principale strumento della green economy e, dunque, dello sviluppo sostenibile. In particolare, grazie all’introduzione di una o più tecnologie ecoinnovative, le aziende possono conseguire una riduzione degli impatti ambientali osservabile lungo tutto il ciclo di vita dei propri prodotti e/o processi. L’ecoinnovazione riguarda lo sviluppo di tecnologie di produzione più sostenibili ma anche l’utilizzo di materiali leggeri ed ecoinnovativi, soprattutto nel settore dell’automotive e in quello aeronautico, dove è più significativa la riduzione delle emissioni di CO2 connesse ad un risparmio del consumo di carburante. Alla luce di tutto ciò, lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di investigare da più prospettive il concetto di sostenibilità ambientale nei processi manifatturieri.
Nowadays, companies’ competitiveness depends on their ability to innovate products and processes, keeping in mind that a better quality of life is given by the sustainable management of resources and a lower impact on society and the environment. This involves a deep change towards more sustainable production and consumption systems along with a change in culture and life style, i.e. a transition towards a green economy. Eco-innovation is the main instrument of green economy and, consequently, of sustainable development. In particular, thanks to the introduction of an environmentally friendly system, companies can achieve a reduction of their carbon footprint that can be observed along the entire life cycle of their products or processes. The eco-innovation can consist in the development of manufacturing technologies more sustainable as well as in the development of new Eco-friendly and lightweight materials, especially in the automotive and aeronautical sectors, where the environmental benefit is greater with the reduction of carbon emission, coupled with the savings in fuel. In light of this, the overall purpose of the work developed in this thesis is to analyze the environmental sustainability concept in the manufacturing processes through a Multiple-Perspective Approach.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Bagalini, Alvise <1986&gt. « Verifica prestazionale del processo di digestione anaerobica con tecnologia a secco Bekon ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5142.

Texte intégral
Résumé :
La tesi avrà come obiettivo primario la verifica prestazionale del processo Bekon, implementato presso l’azienda ospitante (Impianto della ditta Herambiente s.p.a. sito in localita Cà Baldacci - Rimini), attraverso la verifica, il trattamento e l’elaborazione delle analisi di routine effettuate dall’ azienda stessa. Saranno condotte inoltre, elaborazioni mirate alla definizione dei bilanci di massa in condizioni di regime, al fine di quantificare le rese specifiche.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Bizzarri, Luca. « Progettazione con tecnologia a secco : applicazione ad un edificio multipiano con pannelli di legno x-lam ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2908/.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Camargo, Gisele Anne. « Novas tecnologias e pre-tratamentos : tomate seco embalado a vacuo ». [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/255534.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Roberto Herminio Moretti
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia de Alimentos
Made available in DSpace on 2018-08-04T07:20:31Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Camargo_GiseleAnne_D.pdf: 2325645 bytes, checksum: fa7c229e01b708eab93a1f58ce091081 (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: A concentração osmótica e outros pré-tratamentos visam melhorar a qualidade do produto e otimizar o processo de secagem. Dentre estes tratamentos pode-se citar o uso de antioxidantes para evitar o escurecimento excessivo e manter as características nutricionais. A incorporação de concentrado de tomate com 18 a 36 oBrix, não é um método utilizado na fabricação de tomates secos, e foi um procedimento utilizado com o objetivo de melhorar a qualidade e aumentar o rendimento do processo de secagem. E ainda a utilização de ácidos fracos em soluções utilizadas em desidratação ou concentração osmótica representa uma alternativa de processamento brando. Os objetivos gerais desta pesquisa foram: avaliar e selecionar novas tecnologias e pré-tratamentos, visando melhorar a qualidade do produto final e também aumentar o rendimento e eficiência do processo de secagem de tomate para conserva; e definir e caracterizar a vida de prateleira do produto selecionado. Esta pesquisa definiu procedimentos que permitiram aumentar a eficiência e qualidade de um novo produto: tomates secos, embalados a vácuo com umidade intermediária e com segurança ao consumidor. Foi observado que a utilização de açúcares invertidos permitem maior perda de água e entrada de sólidos no tomate. O ácido ascórbico mostrou perda nos primeiros 30 minutos de pré-tratamento osmótico. O conteúdo de licopeno aumentou a disponibilidade nos primeiros 10 minutos com posterior decréscimo gradual. Os consumidores determinaram que o sabor é o fator mais importante na aceitação do produto e desaprovaram a aplicação de concentrado triplo de tomate como pré-tratamento à secagem. A aplicação de antioxidante (metabissulfito de sódio e ácido isoascórbico) anterior à secagem com ar forçado proporcionou maiores teores de ácido ascórbico e licopeno no produto final. A relação ¿Sólidos Solúveis/Acidez Total¿ escolhida pelo paladar dos consumidores foi de 23,8 a 26,65. A melhor eficiência do pré-tratamento osmótico (solução mista de sacarose e açúcares invertidos) foi obtida quando adicionado sal entre os valores de 5,05 a 7,45% e ácido cítrico entre os limites de 6,62 -7,25%. A preferência sensorial do consumidor foi para os produtos obtidos a partir de concentração osmótica em solução com 65º Brix, com a adição de 5,85% de NaCl e 6,00% de ácido cítrico. A qualidade microbiológica do tomate seco embalado a vácuo foi mantida durante o período avaliado de 180 dias para refrigerado e 90 dias em temperatura ambiente. A construção de isotermas permitiu observar que o armazenamento em umidade relativa superior a 50% proporciona a adsorção de água ao produto, alterando as características originais do tomate seco. Os tomates desidratados osmoticamente com açúcares invertidos, sal é ácido cítrico proporcionaram atividades de água entre 0,76 a 0,86. A reconstituição e reutilização do xarope foi um procedimento eficiente no processo produtivo
Abstract: Osmotic concentration and other pre-treatments aim to improve product quality and optimise the drying process. Amongst these treatments one can mention the use of antioxidants to avoid excessive browning and maintain the nutritional characteristics. The incorporation of tomato concentrate at 18 to 36°Brix is not a method currently used in the manufacture of dried tomatoes, but could be a suitable method for quality improvement as well as increasing the yield on drying, considering that it would add up to six times the amount of soluble solids naturally present in the tomato. And the use of weak acids in the solutions used for osmotic drying or concentration represents a mild processing alternative, resulting in a product with appropriate sensory characteristics for immediate consumption. The use of a combination of additives together with various types of sugar (sucrose, fructose and glucose), especially acidifiers, in addition to their antioxidant action, help to increase the rate of osmosis. The general objectives of this research were: to evaluate and select new technology and pre-treatments aiming at improving final product quality and process yield and efficiency in the drying of tomato, and also to define and characterise the shelf life of the selected product. This research defined procedures, which allowed for an increase in efficiency and quality of a new product: vacuum-packed dried tomato with intermediate moisture content, safe for consumption. The use of invert sugar was shown to increase the efficiency of the osmotic dehydration of tomatoes, and temperatures above 45°C failed to provide the desired quality. Ascorbic acid showed losses during the first 30 minutes of pre-treatment, and the lycopene showed an increase in availability during the first 10 minutes, followed by a gradual decrease. The consumers determined that flavour was the most important factor for product approval and disapproved the application of triple concentrated tomato paste. The application of antioxidant (sodium metabisulphite and isoascorbic acid) allowed for greater retention of the lycopene and ascorbic acid. The consumers preferred products with the ¿soluble solids/total acidity ratio¿ between 23.8 and 26.65. The salt concentration in the mixed syrup of sucrose and invert sugar was shown to be more efficient in the osmotic dehydration process between the values of 5.05 and 7.45%, with a citric acid concentration between 6.62 and 7.25%. The consumers chosen (sensory analysis) products obtained from pre-treatment: osmotic dehydration in 65°Brix syrups with the addition of 5.85% NaCl and 6.00% citric acid. The microbiological quality of the product, vacuum-packed dried tomato, was maintained during the periods evaluated of 180 days under refrigeration and 90 days at room temperature. The consumers considered values for the color parameter ¿L¿ above 38.37 as unacceptable, indicating this value as an instrumental colour limit (luminosity). The dried tomato adsorbed water in Relative Humidity to up 50%. The dried tomatoes osmotically dehydrated with invert sugar, salt and citric acid, provided values for water activity the 0.76 to 0.86. The syrup could be reused efficiently
Doutorado
Tecnologia de Alimentos
Doutor em Tecnologia de Alimentos
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Bandini, Francesca. « Struttura in acciaio e tecnologia a secco per la realizzazione di un nuovo studentato a pieve di cento (bo) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Trouver le texte intégral
Résumé :
Le città nel tempo affrontano cambiamenti sociali ed economici, vedendo sempre crescere la necessità di ridisegnare o rigenerare l’esistente, così che possa essere attuale e adeguato alle necessità di oggi. Il presente studio verte su una progetto di riqualificazione di un lotto inserito all'interno di un'area industriale abbandonata ubicata nel settore nord-est del comune di Pieve di Cento (BO). Le aree industriali, una volta dismesse, creano dei vuoti urbani spesso problematici, a causa di questioni di sicurezza, di degrado sociale e ambientale. Investire nella loro riqualificazione significa trasformare un problema in un punto di forza, restituire al territorio nuovi spazi di valore. Da qui nasce l'idea di fornire una proposta architettonica e strutturale che possa valorizzare il lotto e di conseguenza l'area interessata.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Pacheco, Edison Thaddeu. « Estudo do beneficiamento a seco do carvão da Mina de Candiota-RS ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2008. http://hdl.handle.net/10183/14370.

Texte intégral
Résumé :
O presente estudo, em escala laboratorial, tem como objetivo a viabilização de utilizar o jigue a seco nos carvões da jazida de Candiota/RS, tendo em vista a impossibilidade do beneficiamento a úmido, devido ao material ser muito higroscópico. Com esta característica, é necessário a secagem após o tratamento, tornando o processo inviável economicamente. Nos ensaios de beneficiamento a seco, obteve-se como resultados uma diminuição nos teores de cinza (de 5,61%) e enxofre total (de 1,49%)e uma majoração no poder calorífico (de 5,75%). No teste de combustão, verificou-se que houve uma retração de SO2 Utilizando-se dos dados alcançados e das informações técnicas fornecidas pela CGTEE, com referência ao consumo de cal pelo processo NIDI de dessulfurização e através do método do Fluxo de Caixa Descontado com os parâmetros de ganhos e custos operacionais e investimento, pode-se analisar e simular o retorno do investimento, margem operacional, NPV (Net Present Value) e a intensidade de capital de uma planta completa de jigagem a seco. Pelo resultado do Fluxo de Caixa, conseguiu-se um retorno do investimento (payback) no ano 10, a margem operacional de 66% com uma taxa de atualização de 14%. em média de 37% e um ganho energético de 10,45%. Com estes dados, a necessidade da usina termelétrica de consumo de carvão é de 2.614.071,60 t/ano se comparado com o atual de 2.921.460 t/ano. Baseando-se nos dados do carvão jigado, a empresa mineira (CRM) terá que lavrar 3.556.560 t/ano de carvão ROM, necessitando, assim, de 10 jigues a seco para planta de beneficiamento. Utilizando-se dos dados alcançados e das informações técnicas fornecidas pela CGTEE, com referência ao consumo de cal pelo processo NIDI de dessulfurização e através do método do Fluxo de Caixa Descontado com os parâmetros de ganhos e custos operacionais e investimento, pode-se analisar e simular o retorno do investimento, margem operacional, NPV (Net Present Value) e a intensidade de capital de uma planta completa de jigagem a seco. Pelo resultado do Fluxo de Caixa, conseguiu-se um retorno do investimento (payback) no ano 10, a margem operacional de 66% com uma taxa de atualização de 14%. em média de 37% e um ganho energético de 10,45%. Com estes dados, a necessidade da usina termelétrica de consumo de carvão é de 2.614.071,60 t/ano se comparado com o atual de 2.921.460 t/ano. Baseando-se nos dados do carvão jigado, a empresa mineira (CRM) terá que lavrar 3.556.560 t/ano de carvão ROM, necessitando, assim, de 10 jigues a seco para planta de beneficiamento. Com base nos resultados obtidos neste estudo, pode-se afirmar que a utilização do jigue a seco é viável, não só tecnicamente como economicamente, para o carvão da jazida de Candiota.
The present study, in scale laboratorial, has as objective the viabilization of using the jig the dry in the coals of the bed of Candiota/RS, tends in visit the impossibility of the benefiting of humid, due to the material to be a lot of hygroscopic. With this characteristic, it is necessary the drying after the treatment, turning the unviable process economically. In the rehearsals of benefiting the dry, was obtained as results of decrease in the ash tenors (of 5,61%) and total sulfur (of 1,49%) and an increase in the calorific power (of 5,75%). In the test of combustion, it was verified that there was a retraction of SO2 in media of 37% and it is one of the energy earnings of 10,45%. With these data, the need of the thermal power (thermoelectric) plant of consumption of coal is of 2.614.071,60 t/year if compared with the current of 2.921.460 t/year. Basing on the data of the coal jigged, the mining company (CRM) he/she will have to cultivate 3.556.560 t/year of coal ROM, needed, like this, of 10 jigs. There is dry for the plant of benefiting. Being using the reached data and of the technical information supplied by CGTEE, with reference to the consumption of whitewash for the process NIDI desulphurization and through the method of the Cash flow Discounted with the parameters of earnings and operational costs and investment, it can be analyzed and to simulate the return of the investment, operational margin, NPV (Near Present Value) and the intensity of capital of a complete plant of jig the dry. For the result of the cash flow, a return of the investment was achieved (payback) in the year 10, the operational margin of 66% with a discount rate of using of 14%. With base in the results obtained in this study, it can be affirmed that the use of the jig the dry is viable, not only technically with economically, for the coal of the bed of Candiota.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Pablo, João Pedro. « Avaliação da resistência ao desgaste a seco e em meio salino de um revestimento de WC-12COobtido por HVOF ». Master's thesis, Instituto Politécnico de Setúbal. Escola Superior de Tecnologia de Setúbal, 2019. http://hdl.handle.net/10400.26/31386.

Texte intégral
Résumé :
Relatório de Dissertação do Mestrado em Engenharia de Produção
Os revestimentos são de grande importância na obtenção de maior longevidade dos materiais. No presente estudo são efetuados vários ensaios ao Cermet WC – 12Co, depositado sobre o método HVOF e comparadas as suas características de resistência ao desgaste com o Cermet 80Ni – 20Cr e o Aço Inoxidável 316L. Para tal foram realizados testes de desgaste do tipo de deslizamento recíproco onde amostras planas foram sujeitas à ação de um contra corpo esférico de alumina. Neste caso o Cermet estudado apresentou melhores desempenhos que os restantes materiais no que respeita à resistência ao desgaste, pelo que podemos concluir que o revestimento de Carboneto de Tungsténio com 12% de Cobalto é mais indicado para utilizações onde o desgaste tenha forte presença.
Coatings are of great importance in achieving greater material longevity. In the present study case, several tests were performed on the Cermet WC - 12Co, deposited by HVOF method and compared its wear resistance characteristics with Cermet 80Ni - 20Cr and Stainless Steel 316L. To this end, wear tests of the reciprocal sliding type were performed where flat samples were subjected to the action of a spherical alumina counter body. The Cermet studied showed better performance than the other materials in terms of wear resistance, so we can conclude that the coating of Tungsten Carbide with 12% Cobalt is more suitable for uses in wear is present.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Nardi, Silvio. « Riprogettazione dei processi di ricerca e sviluppo con l'implementazione di strumenti tecnologici di supporto : il caso Seco s.p.a ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Trouver le texte intégral
Résumé :
Il presente elaborato ha riguardato lo studio dei processi di ricerca e sviluppo di SECO S.p.A, azienda operante nel settore dell’elettronica e dell’alta tecnologia, al fine di generare una nuova proposta volta a ridurre le criticità presenti e ad apportare un miglioramento generalizzato delle prestazioni con particolare riferimento all’implementazione di strumenti tecnologici di supporto. Il focus di questo elaborato è la fase di esecuzione che comprende le attività di progettazione e sviluppo del prodotto. Per raggiungere l’obiettivo prefissato si è seguito il metodo del Business Process Reegineering per la rimodellazione dei processi organizzativi. Con la fase di analisi dei processi è stato possibile approfondire gli obiettivi da perseguire: ridurre le criticità di partenza e inseguire i fattori critici di successo; migliorare gli indicatori di performance concentrandosi nelle prestazioni temporali. Lo sviluppo delle soluzioni della riprogettazione ha riguardato la definizione di un nuovo flusso delle attività andando a ridurre la sequenzialità delle attività e la dipendenza dai tempi di approvvigionamento, la modifica delle logiche di condivisione documentazione e l’incremento di autonomia delle persone a livello operativo. Lato tecnologia è stata ampliata la versione già presente del software Project Utility User con nuove funzionalità apportando benefici in: accessibilità alle informazioni di progetto, visibilità della disponibilità delle risorse in supporto alla pianificazione, standardizzazione delle comunicazioni tra i membri dei team, monitoraggio delle prestazioni, controllo delle attività assegnate da parte dei Project Manager e tracciamento delle cause dei ritardi. È stata svolta poi una valutazione complessiva dei risultati ottenuti, tra cui il miglioramento delle prestazioni, dimostrando come le soluzioni proposte hanno portato benefici in tutti i parametri analizzati. Infine si sono descritte le fasi che accompagneranno il cambiamento in azienda.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Bonazzi, Erica. « Valutazione della shelf-life di un prodotto fermentato innovativo a base di frutta secca ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13679/.

Texte intégral
Résumé :
Questo elaborato costituisce l’ultima fase di messa a punto di un processo di un prodotto vegano innovativo (“formaggio” a base di frutta secca fermentata). Negli ultimi anni, con l’incremento del mercato dei prodotti vegani, molte aziende si sono rivolte a questa nicchia di consumatori implementando particolari processi produttivi per realizzare alimenti vegani stabili e sicuri da un punto di vista microbiologico. Nello specifico, grazie alla collaborazione tra un’industria del territorio e il CIRI Agroalimentare (UNIBO), partendo dallo studio di un prodotto artigianale e del consorzio microbico che guidava la sua fermentazione, si sono definite le condizioni per lo scale-up industriale, con un’attenzione particolare alle caratteristiche organolettiche e alla sicurezza igienico-sanitaria. In questo contesto, l’obiettivo dell’elaborato è stato quello di valutare la shelf-life del prodotto messo a punto definendo nel tempo l’evoluzione di numerosi parametri chimico fisici e microbiologici, sia durante una conservazione a 4°C, sia ad una temperatura di abuso termico (8°C). Essendo un prodotto innovativo, non è stato facile individuare i criteri per definire la shelf-life ma le sue caratteristiche intrinseche e le condizioni di confezionamento hanno fatto sì che il prodotto si dimostrasse sicuro e stabile (anche nel suo profilo aromatico) per tutto il corso della conservazione ad entrambe le temperature. Dal punto di vista igienico sanitario, i rischi possono essere legati soprattutto alla presenza di Listeria monocytogenes che però non può crescere ai valori di pH raggiunti attraverso il processo di fermentazione messo a punto. L’alta acidità del prodotto infatti garantisce l’inibizione degli eventuali patogeni presenti e limita lo sviluppo dei batteri degradativi. In virtù di questi risultati si può definire in 60 giorni la potenziale shelf-life del “formaggio” vegano, ovviamente se prodotto e mantenuto in condizioni idonee.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

ESPERTO, Vitantonio. « Sviluppo di processi Liquid Composite Molding attraverso stesura automatizzata della preforma secca e preriscaldamento a microonde del flusso di resina ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/178721.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

Cabral, Clovis Pereira. « Tecnologia mais limpa para produ??o de mel seco de cana e sua inclus?o em ra??es de frangos de corte ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2006. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/15936.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:01:58Z (GMT). No. of bitstreams: 1 ClovisPC.pdf: 708231 bytes, checksum: 3259387c0fe55592b1592cbff5d60f62 (MD5) Previous issue date: 2006-12-18
This study analyzed the effects of adding dry sugar cane molasses (MSC) to the feed of broiler chickens, and determining the economic feasibility of use of this type of diet; 240 male Ross race broiler chickens, one day in age, were utilized in this study. The experimental desing was a completely randomized whit 6 treatments and 4 replications, in 24 portions of 10 birds per parcel. The treatments corresponded to 6 rations (T1-T6) in phase initial (1-21 days) and 6 rations (T1-T6) in phasem finish (22-42 days) characterized by substitution of corn meal in levels increase 0, 5, 10, 15, 20 e 25% by the molasse dried sugar-cane. The birds received water and free ration during the whole creation phase, being the iso-proteins and iso-calories rations. The variance analysis showed the 1 a 21 days significant differences for average gain weight (P<0,05), average consumption of ration (P<0,05) and average alimentary conversion (P<0,05) and the 22 a 42 days, the analysis of variance showed significant differences for gain in weight (P<0,01) and average alimentary conversion (P<0,05). There no difference significant on average consumption of ration (P>0,05) the 22 a 42 days of age. Results showed out that is possible to use molasse dried sugar-cane up to 8,3 % in broilers ration. It was concluded the level of 8,3 % of addition gave the best economical returns in the experimental conditions
Objetivou-se analisar os efeitos do uso de mel seco de cana (MSC) em ra??es de frangos de corte, bem como estudar a viabilidade econ?mica desta inclus?o. Duzentos e quarenta pintos de corte machos Ross, de 01 dia de idade, foram distribu?dos em um delineamento experimental inteiramente casualizado, com 6 tratamentos e 4 repeti??es por tratamento, em que cada uma deles inclu?a 10 animais. Os tratamentos constitu?ram no fornecimento de 6 dietas (T1-T6) na fase inicial (1-21 dias) e seis dietas (T1-T6) na fase final (22-42 dias), onde o milho foi substitu?do em n?veis crescentes 0, 5, 10, 15, 20 e 25 % pelo mel seco de cana-de-a??car. Todos os animais receberam ?gua e ra??o ad libitum durante o desenvolvimento da experi?ncia, sendo as ra??es iso-prot?icas e iso-cal?ricas. A an?lise de vari?ncia demonstrou que de 1 a 21 dias de idade teve diferen?a significativa para ganho de peso m?dio (P<0,05), consumo de ra??o m?dio (P<0,05) e convers?o alimentar m?dia (P<0,05) e de 22 a 42 dias de idade teve diferen?a significativa para ganho de peso m?dio (P<0,01) e convers?o alimentar m?dia (P<0,05). N?o houve diferen?a significativa para consumo alimentar m?dio de 22 a 42 dias de idade (P>0,05). Os resultados revelaram que em ra??es de frangos de corte, ? poss?vel a utiliza??o de mel seco de cana (MSC) em at? 8,3 %, com um melhor retorno econ?mico
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

LOUREIRO, Marinalva das Neves. « Desidratação da polpa de buriti e armazenamento do produto seco ». Universidade Federal de Campina Grande, 2006. http://dspace.sti.ufcg.edu.br:8080/jspui/handle/riufcg/1092.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Johnny Rodrigues (johnnyrodrigues@ufcg.edu.br) on 2018-07-03T20:59:48Z No. of bitstreams: 1 MARINALVA DAS NEVES LOUREIRO - DISSERTAÇÃO PPGEA 2006..pdf: 62895270 bytes, checksum: 9bd7c650286b8710cb1d5ff460bf63f3 (MD5)
Made available in DSpace on 2018-07-03T20:59:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 MARINALVA DAS NEVES LOUREIRO - DISSERTAÇÃO PPGEA 2006..pdf: 62895270 bytes, checksum: 9bd7c650286b8710cb1d5ff460bf63f3 (MD5) Previous issue date: 2006-07
Este trabalho foi realizado com o objetivo de se desidratar polpa de buriti e avaliar seu comportamento em condições de armazenamento. A polpa foi desidratada em estufa nas temperaturas de 50, 60 e 70 °C e o material seco foi triturado para a obtenção das amostras em forma de pó. A desidratação foi descrita por meio de curvas de secagem ajustadas com os modelos de Page, Henderson & Pabis e Henderson. A amostra em pó foi armazenada por um período de 90 dias, à temperatura ambiente, em dois tipos de embalagens, sendo uma de polietileno e a outra do tipo laminada. A polpa in natura foi caracterizada quanto a parâmetros fisico-químicos. Após a elaboração do pó, foi realizada sua caracterização mediante análises físico-químicas e iniciado o armazenamento, repetindo-se as análises em intervalos regulares de 15 dias. O pó foi avaliado quanto ao seu comportamento higroscópico, determinando-se as isotermas de adsorção de umidade nas temperaturas de 10, 20, 30 e 40 °C, com curvas de ajuste de dados elaboradas a partir dos modelos de Peleg, Gab e Smith. As características analisadas na polpa in natura e no produto em pó foram pH, acidez total titulável, umidade, sólidos solúveis totais (°Brix), açúcares redutores, cinzas e cor (parâmetros L*, a*, b*). A caracterização físico-química da polpa in natura resultou em valores médios de 77,25% para umidade; 0,80% para cinzas; 0,98% para açúcares redutores; 0,28% para acidez total titulável; 9,80 °Brix para sólidos solúveis totais; 3,70 para pH; 42,07 para luminosidade (L*); +18,27 para intensidade de vermelho (+a*) e +33,67 para intensidade de amarelo (+b*). O produto em pó apresentou, em relação à polpa in natura, aumento na acidez, no teor de cinzas, nos açúcares redutores e nos sólidos solúveis totais (°Brix). Também foram constatados valores superiores nas intensidades de vermelho e amarelo, e inferiores de luminosidade em relação à polpa in natura. No estudo da estabilidade dos parâmetros fisico-químicos do produto em pó durante o período de armazenamento observou-se, ao final do tempo de estudo, uma melhor estabilidade nas amostras armazenadas em embalagem laminada, sobretudo em relação à umidade. Os modelos de Henderson, Page e Henderson & Pabis se ajustaram bem aos dados experimentais de secagem. Para os ajustes das isotermas a aplicação dos modelos de Peleg e GAB resultou em bons ajustes.
This aim of this work was dehydrate the buriti pulp and to evaluate its behavior in storage conditions. The pulp was drying in stove in temperatures of 50, 60 and 70 °C and the dry material was triturated for to obtain the samples in powder forms. The drying curves were fítted with the Page, Henderson & Pabis and Henderson models. The powder was submitted at 90 days stored period, at room temperature, in two packing types, polyethylene and laminated. The in natura pulp was characterized as for physiochemical parameters. The physiochemical characterization of the powder was accomplished in the start of storage, repeating the analyses each 15 days. The hygroscopic behavior of the powder was evaluated, determining the moisture adsorption isotherms in temperatures of 10, 20, 30 and 40 °C, and the curves fítted by the Peleg, GAB and Smith models. The characteristics analysed in the in natura pulp and the powder product were pH, titratable acidity, moisture, total soluble solids (°Brix), reducers sugars, ash and color (L*, a*, b*). The physiochemical characterization of the in natura pulp result in average values of 77.25% for moisture; 0.80% for ashes; 0.98% for reducers sugars; 0.28% for titratable acidity; 9.80 °Brix for total soluble solids; 3.70 for pH; 42.07 for brightness (L*); +18.27 for redness (+a*) and +33.67 for yellowness (+b*). The powder product presented, in relation to the in natura pulp, increase in the acidity, in the ash content, in the reducers sugars and the total soluble solids (°Brix) content. Also increases of the redness and yellowness were verified, and inferiors values of brightness in relation to the in natura pulp. In the study of the stability of the physiochemical characteristics parameters of the powder during the storage period was observed at the end of the time of study, a better stability in the samples stored in laminated packing, above ali in relation to moisture. The Henderson, Page and Henderson & Pabis models were well fítting to the experimental data of drying. For the fittings of the isotherms, the application of the Peleg and GAB models result in good fittings.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

COUTO, Renê Oliveira do. « Obtenção e Caracterização do Extrato Seco Padronizado da Rosmarinus Officinalis L. (Lamiaceae) ». Universidade Federal de Goiás, 2011. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tde/2100.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-07-29T16:11:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dissertacaoo Rene Oliveira do Couto.pdf: 320246 bytes, checksum: 816190f5ad7a712d430d34f4a9536d4b (MD5) Previous issue date: 2011-02-24
In this work, standardized spray-dried extracts of Rosmarinus officinalis L.(Lamiaceae), were obtained. The work started with the obtainment and characterization of the R. officinalis dried and powder leaves. A hydroalcoholic extract was obtained by percolation using as solvent ethanol at 80 % (v/v). The drying experiments followed a Box-Behnken (33) factorial design in order to obtain dry powders with optimized properties. In this way, the influence of several in-process parameters e. g. extract feed rate, drying air inlet temperature and spray nozzle airflow rate, on the dried extracts properties were investigated. The herbal raw material as well as both hydroalcoholic and dried extracts were analyzed by several physic-chemical and physical techniques. Additionally, the in vitro antioxidant activity from both hydroalcoholic and dried extracts were assessed by DPPH free radical scavenging test. Rosmarinic acid, the major component on the specie and one of the main compounds responsible for these pharmacological activities, was used as chemical marker in High Performance Liquid Chromatography (HPLC) coupled to photodiode array detection (PDA) quantification assays in all steps of this work. The analytical method was validated following Agência Nacional de Vigilância Sanitária (ANVISA Brazilian National Health Surveillance Agency) guidelines. This method proved to be simple, rapid, selective, linear, sensible, precise, accurate a robust. On the herbal raw material characterization, it were observed a swelling índex of 2.33 ± 0.11, a mean powder size of 437.94 ± 7.00 μm, as well as moisture, total ashes, acid insoluble ashes, total polyphenols, total tannins, total flavonoids and rosmarinic contents of 9.1 ± 0.23, 7.32 ± 0.045, 0.378 ± 0.016, 3.81 ± 0.043, 0.49 ± 0.01, 1.73 ± 0.07 and 1.05 ± 0.03% (w/w), respectively. The concentrated hydroalcoholic extract presented density of 0.964 ± 0.002 g/mL, solids content of 9.66 ± 0.07%, pH 5.106 ± 0.005, alcoholic content of 38.2 ± 0.53% and a viscosity of 5.2 ± 0.09 mPas. The levels of total polyphenols, total tannins, total flavonoids and rosmarinic contents were of 30.19 ± 0.24, 9.13 ± 0.01, 8.78 ± 0.1 and 10.68 ± 0.43% (w/w), respectively. Also, in the antioxidant assessment, the extract presented an inhibitory concentration (IC50) of 17.29 μg/mL. Results showed drying yields ranging from 17.1 to 74.96%. Also, all dried products showed moisture contents and water activities below 5% (w/w) and 0.5, respectively. Although dry products having lost some of their polyphenols they still presented antioxidant activities (IC50) ranging from 17.58 to 24.83 μg/mL. However, most recovered products presented inadequate flowability and compressibility. In general, the particles showed spherical shape and various sizes. Analysis of variance (ANOVAs) proved that the factors studied and some of their interactions significantly affected most of the investigated responses. Moreover, the best condition for obtaining dry extracts of rosemary with stability evidence as well as adequate physicochemical and functional properties is the one performed with a high extract feed rate, an intermediate drying air inlet temperature and a low spray nozzle air flow rate. Accordingly, spray drying technique may be an attractive and promising alternative to develop intermediate phytopharmaceutical products of rosemary.
A obtenção de extratos secos padronizados da Rosmarinus officinalis L. (Lamiaceae),por meio da técnica de spray drying, foi precedida de duas etapas, iniciando-se pela obtenção e caracterização do material de partida (pó das folhas da planta) e a partir desse, obtendo-se o extrato hidroalcoólico pelo método de percolação usando como solvente etanol a 80% (v/v).Os experimentos de secagem foram conduzidos seguindo um planejamento fatorial do tipo Box-Behnken (33) a fim de se obter produtos secos com propriedades otimizadas. Nesse sentido, foram investigadas as influências de alguns parâmetros envolvidos no processo, e. g. fluxo de alimentação de extrato, temperatura de entrada do ar de secagem e vazão do ar de aspersão nas propriedades dos extratos secos obtidos. Tanto o material de partida quanto os produtos obtidos através dele, foram caracterizados por vários ensaios físico-químicos e físicos. Ainda, foi avaliado o potencial antioxidante in vitro do extrato hidroalcoólico e dos extratos secos por meio de um método colorimétrico empregando o radical livre DPPH . O ácido rosmarínico, componente majoritário e um dos principais responsáveis pelas atividades farmacológicas da espécie, foi selecionado como marcador químico e, em todas as etapas do processo, foi quantificado por Cromatografia Líquida de Alta Eficiência (CLAE) acoplada a detector de arranjo de fotodiodos (DAD). Para tanto um método analítico foi validado seguindo os parâmetros e critérios de aceitação propostos pela Agência Nacional de Vigilância Sanitária (ANVISA), o qual provou ser de fácil execução, rápido, seletivo, linear, sensível, preciso, exato e robusto. Na caracterização da droga vegetal, foram verificados teores de voláteis, cinzas totais, cinzas insolúveis em ácido, polifenóis totais, taninos totais, flavonóides totais e ácido rosmarínico de 9,1 ± 0,23, 7,32 ± 0,045, 0,378 ± 0,016, 3,81 ± 0,043, 0,49 ± 0,01, 1,73 ± 0,07 e 1,05 ± 0,03% (m/m), respectivamente, além de índice de intumescência de 2,33 ± 0,11 e tamanho médio de partículas de 437,94 ± 7,00 μm. O extrato hidroalcoólico apresentou densidade de 0,964 ± 0,002 g/mL, resíduo seco de 9,66 ± 0,07%, pH 5,106 ± 0,005, teor alcoólico de 38,2 ± 0,53% e viscosidade de 5,2 ± 0,09 mPas. Ainda, foi obtida uma concentração inibitória (CE50) de 17,29 μg/mL nos ensaios de atividade antioxidante e os teores de polifenóis totais, taninos totais, flavonóides totais e ácido rosmarínico foram de 30,19 ± 0,24, 9,13 ± 0,01, 8,78 ± 0,1 e 10,68 ± 0,43% (m/m), respectivamente. Os rendimentos de secagem variaram de 17,1 a 74,96%, sendo que em todos os produtos secos, foram observados teores de voláteis e atividade de água abaixo de 5% (m/m) e 0,5, respectivamente. Apesar dos produtos secos terem perdido parte de seus compostos polifenólicos, eles ainda apresentaram CE50 variando de 17,58 a 24,83 μg/mL. Entretanto, a maioria dos extratos secos apresentou propriedades de fluxo e compressibilidade inadequadas para fins farmacêuticos. As fotomicrografias obtidas para esses produtos mostraram partículas de tamanho variável e formato esférico. Análises de Variância(ANOVAs) demonstraram que ambos os fatores estudados e algumas de suas interações afetaram significativamente a maioria das respostas investigadas, sendo que a melhor condição a ser empregada na obtenção de extratos secos padronizados com indícios de estabilidade, assim como propriedades físico-químicas e funcionais adequadas é aquela realizada com alto fluxo de extrato de alimentação, temperatura do ar de admissão intermediária e baixa vazão do ar de aspersão. Assim, a técnica de spray drying pode ser uma alternativa atrativa e promissora para a obtenção de produtos fitofarmacêuticos intermediários da R. officinalis.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Zavalloni, Marco. « Lo scenario italiano del mercato della pasta gluten free ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Trouver le texte intégral
Résumé :
Il mercato dei prodotti senza glutine sta assumendo sempre più rilevanza a livello mondiale. Il motivo principale è il crescente numero di malati diagnosticati, che posseggono un'intolleranza (celiachia) verso questo composto proteico, ma se la dieta gluten free sta diventando anche un trend salutistico. Il glutine si ritrova nelle farine di alcuni cereali, come il frumento, per cui gli individui intolleranti devono per forza consumare alimenti che non lo contengono o derivanti da farine di cereali aglutinati come mais e riso. Il glutine ha anche una funzione strutturale importante, forma infatti un reticolo compatto che dona importanti caratteristiche agli impasti. In sua assenza, quindi, si deve ricorrere a diversi ingredienti e tecniche che permettano comunque di ottenere un prodotto di qualità. Discorso che vale ovviamente anche per la pasta, in quanto, normalmente viene prodotta con semola di grano duro. In questa analisi si tratterà proprio questo tipo di prodotto, rapportato al mercato italiano, in cui è considerata uno dei beni alimentari di punta. È necessario, in primo luogo, evidenziare le differenze di realizzazione che una produzione senza glutine comporta, con eventuali difficoltà e metodi alternativi. A seguire, sono presi in esame, per ciò che riguarda differenze e sviluppo negli anni, i principali canali distributivi per il prodotto dopo la sua realizzazione, ovvero farmacie, negozi specializzati e GDO (grande distribuzione organizzata), tenendo in considerazione, per queste ultime, alcune "private labels" (marche private) di origine italiana. Tema centrale del lavoro è però il confronto tra alcuni dei principali pastifici italiani, sia che abbiano nel gluten free la principale ed unica linea produttiva, sia che l’abbiano implementata solo successivamente come linea produttiva secondaria. In tal senso si studiano gli ingredienti, i metodi produttivi, il prezzo e come l’azienda si inserisce nel mercato e soddisfa il consumatore.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

Frade, Sander Bicalho. « Estudo de massas refratárias de vibração a seco para indutores de fornos de indução ». Universidade do Estado de Santa Catarina, 2015. http://tede.udesc.br/handle/handle/1679.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2016-12-08T17:19:26Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sander Bicalho Frade.pdf: 2532071 bytes, checksum: bff8f4da76e218955a6fd2b68f322d07 (MD5) Previous issue date: 2015-02-27
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
Vibration refractory masses are dry granulated materials obtained by combination of several refractory oxides, such as: silica, alumina, magnesia; magnesia-chromite and chrome-alumina. These materials are usually applied by dry vibration process and / or accommodation using special forks. In the process of performance evaluation of dry vibration masses there is a need for proper compaction of the material so that the technological characteristics are retained after sintering and firing, and that the specimens prepared in the laboratory have similar characteristics to those found in practice. With the objective of developing a methodology to study in laboratory of the behavior of refractories for induction furnaces, two magnesia and alumina refractories were selected, with the formation of spinels. These materials were compacted considering as varying the type and amount of additive and the number of impacts on manual compression. The results allowed the construction of densification curves to determine the processing conditions that maximized the densification. Specimens obtained by this process were thermally treated for evaluating of the mechanical strength after curing. The results showed that this developed methodology allows the development of appropriate specimens for the development of studies of dimensional variation and resistance to slag attack.
Massas refratárias de vibração são materiais granulados secos obtidos através da combinação de diversos óxidos refratários, tais como: sílica, alumina, magnésia; magnésia-cromita e alumina-cromo. Esses materiais são normalmente aplicados pelo processo de vibração a seco e/ou por acomodação utilizando garfos especiais. No processo de avaliação do desempenho de massas de vibração a seco existe a necessidade de um adensamento adequado do material para que as propriedades tecnológicas sejam mantidas após a sinterização e queima, e que os corpos de prova preparados em laboratório tenham características semelhantes às encontradas na prática. Com o objetivo de desenvolver uma metodologia para estudo em laboratório do comportamento de refratários para fornos de indução foram selecionados dois refratários de magnésia e alumina, com formação de espinélios. Estes materiais foram adensados considerando como variáveis o tipo e quantidade de aditivo e número de impactos na compactação manual. Os resultados permitiram a construção de curvas de adensamento para determinar as condições de processamento que maximizaram a densificação. Corpos de prova obtidos por este processo foram tratados termicamente para avaliação da resistência mecânica após cura. Os resultados mostraram que a metodologia desenvolvida permite a elaboração de corpos de prova adequados para o desenvolvimento de estudos de variação dimensional e resistência de ataque por escória.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Zem, Rita Andreia Moro Senco. « A metodologia de projetos com o uso da tecnologia de informação e comunicação na formação continuada do professor do ensino fundamental / Rita Andreia Moro Senco Zem ; orientação Marilda Aparecida Behrens ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da PUC_PR, 2006. http://www.biblioteca.pucpr.br/tede/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=420.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação (mestrado) - Pontifícia Universidade Católica do Paraná, Curitiba, 2006
Inclui bibliografia
Esta pesquisa propõe como tema de estudo o trabalho com a metodologia de projetos aliada ao uso da tecnologia de informação e comunicação na formação continuada do professor do ensino fundamental. O interesse de pesquisar este tema foi compreender se os p
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Petrovick, Gustavo Freire. « Desenvolvimento e avaliação tecnológica de granulado revestido contendo produto seco por spray drying de achyrocline satureioides (Lam.) D.C. asteraceae (marcela) ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2006. http://hdl.handle.net/10183/10352.

Texte intégral
Résumé :
O presente trabalho refere-se ao desenvolvimento de grânulos a partir de produto seco de A. satureioides obtido por spray drying, em escala semi-industrial, visando a superar as principais limitações tecnológicas apresentadas tais como a higroscopia excessiva do produto, baixa densidade, pequeno tamanho de partícula e instabilidade dos constituintes flavonoídicos frente à luz. Dois métodos foram empregados para a granulação: granulação em leito fluidizado e granulação via seca por desagregação. Estes métodos apresentaram, respectivamente, 15 e 60 % de rendimento do processo, levando a escolha da granulação seca para a produção dos grânulos do produto seco. A granulação seca resultou em grânulos assimétricos, de faixa granulométrica situada entre 0,3 mm e 1,9 mm e de superfície irregular e rugosa. O revestimento destes grânulos foi realizado em leito fluidizado, utilizando três tipos de polímeros, Eudragit® L 30D, Opadry® II e Opadry® AMB.O rendimento médio com o Opadry® II foi de 72 %. O revestimento com Opadry® AMB foi realizado utilizando-se um baixo e alto fluxo do líquido de revestimento, obtendo-se rendimentos de 75 e 85 %, respectivamente. A higroscopia dos grânulos foi avaliada em ambientes com umidade relativa controlada de 65 ou 99 %, comparando-se o comportamento dos grânulos revestidos com o dos grânulos sem a presença de revestimento. Ambos os filmes com Opadry® não protegeram os grânulos frente à umidade. As fotomicrografias por MEV, destes grânulos, revelaram que, ambos os tipos de revestimento, apresentaram superfícies rugosas e com presença de poros explicando, parcialmente, a falta de proteção contra a umidade. O estudo da fotoproteção indica, em um primeiro momento, que o filme de revestimento promove a proteção dos flavonóides frente a ação da luz. A avaliação preliminar da liberação dos flavonóides, a partir dos grânulos, foi realizada em células de fluxo Desaga® com os grânulos sem revestimento e revestidos com Opadry® AMB. A água não demonstrou ser o meio mais favorável para este ensaio. Em meio com pH 1,2 contendo 1 % de laurilsulfato de sódio, os flavonóides quercetina, luteolina e 3-Ometilquercetina foram liberados, respectivamente, após 90 minutos, em 70, 83 e 70 % a partir dos grânulos não revestidos, e 52, 54 e 45 % a partir dos grânulos revestidos com Opadry® AMB, denotando a influência do filme de revestimento sobre o perfil de liberação dos flavonóides. Em seu conjunto, os resultados obtidos nesta primeira abordagem deste tema abrem diversas perspectivas para oaprofundamento do estudo e desenvolvimento de granulados de A. satureioides, a partir de produto seco por spray drying.
The present work was designed to develop granules from Achyrocline satureioides spray dried powders in order to overcome the main technological limitations presented by this herbal raw material: high hygroscopy, low density, small particle diameter and flavonoid sensibility against light. Two methods were employed for granulation, fluidized bed and dry granulation. These methods presented, respectively, 15 and 60 % of process yield, leading to the selection of dry granulation for preparing the granules. By this method, the granules showed 0,3 to 1,9 mm particle mean diameter, rough surface and irregular morphology. For coating the granules, three types of polymers were employed, Eudragit® L30D, Opadry® II and Opadry® AMB, in fluidized bed. The first one resulted in atomizer obstruction becoming non viable its employment. The mean yield coating obtained with Opadry® II was 72 %. The Opadry® AMB was sprayed in low and high rates yielding, respectively, 75 % and 85 %. The hygroscopicity of the granules was evaluated in controlled conditions of 65 % or 99 % RH, comparing the behavior of the coated granules which that presented by non-coated particles. Both Opadry® coatings did not protect the granules against the humidity. The SEM photomicrographis of these granules revealed that both types of coating presented rough and porous surface explaining partially, at least, the lack of protection against the humidity. The preliminary photostability assay indicated, in a first view, that the coating promotes the flavonoid protection. The flavonoid release from the granules was performed in Desaga® flow cell from the non-coated granules and from Opadry® AMB coated granules. Water demonstrated not to be an appropriate media for both tested granules. In pH 1.2 media containing 1 % of sodium lauryl sulfate, the flavonoids quercetin, luteolin and 3-O-methylquercetin were, respectively, released, after 90 minutes, in 70 %, 83 % and 70 % from non coated granules and in 52 %, 54 % and 45 % from Opadry® AMB coated granules, denoting the influence of the coating on the flavonoid release profile. Taken together, the results of this first approach openmay perspectives for more detailed studies on Achyrocline satureioides granules from the corresponding spray dried powders.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Andrade, Marina Morena Pereira. « . Propriedades térmicas, reológicas e estruturais do amido de mandioca modificado com ácidos lático e acético e seco sob diferentes condições ». Universidade Estadual de Ponta Grossa, 2014. http://tede2.uepg.br/jspui/handle/prefix/2448.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Eunice Novais (enovais@uepg.br) on 2018-03-05T22:45:49Z No. of bitstreams: 2 license_rdf: 811 bytes, checksum: e39d27027a6cc9cb039ad269a5db8e34 (MD5) Marina Andrade.pdf: 3097652 bytes, checksum: a4e715834243f501ac9b26e7aa7b5275 (MD5)
Made available in DSpace on 2018-03-05T22:45:49Z (GMT). No. of bitstreams: 2 license_rdf: 811 bytes, checksum: e39d27027a6cc9cb039ad269a5db8e34 (MD5) Marina Andrade.pdf: 3097652 bytes, checksum: a4e715834243f501ac9b26e7aa7b5275 (MD5) Previous issue date: 2014-02-26
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
O amido é uma das mais importantes fontes de reserva de carboidratos nas plantas e também a principal fonte destes compostos na dieta humana, devido à sua abundância na natureza, apresentando, além de suas propriedades nutricionais, função de espessante, texturizante, geleificante, entre outras. Entretanto, os amidos nativos são estruturalmente fracos e de aplicações muito restritas nas tecnologias industriais, sendo necessárias modificações. O amido de mandioca, matéria prima para a produção do polvilho azedo, que é um produto artesanal e passa por um processo fermentativo de duração variável, apresentando muita variação em suas características de qualidade, sendo que sua característica de expansão é atribuída principalmente à reação que ocorre entre os ácidos orgânicos formados durante a fermentação com a radiação de luz ultravioleta (UV) durante a secagem solar. Dessa forma, este trabalho busca analisar a modificação do amido de mandioca com diferentes concentrações de ácido lático, ácido acético e ação combinada de ambos, durante diferentes tempos de permanência na solução ácida e com diferentes processos de secagem, com e sem a ação da radiação UV. As amostras foram investigadas utilizando as técnicas termoanalíticas: termogravimetria – TG; termogravimetria derivada - DTG, e calorimetria exploratória diferencial - DSC, Análise Viscoamilográfica (RVA), Difração de raios X em pó, microscopia de força atômica, pelo método não-contato (NC-AFM). Os resultados obtidos permitiram verificar o comportamento térmico, temperaturas de gelatinização, entalpia e propriedades de pasta e estruturais foram determinados. Verificou que com o aumento da concentração do ácido lático, este atua mais profundamente nas propriedades de pasta das amostras, há um aumento na cristalinidade relativa, uma grande variação na rugosidade média e diâmetro médio e um ocorre um aumento nas temperaturas iniciais e de pico de gelatinização. O aumento de permanência da amostra na solução de ácido acético, apresentou um decréscimo nos valores de entalpia de gelatinização, aumentou a viscosidade de pico, não interferiu na rugosidade média e aumentou o diâmetro médio. Ao se misturar os ácidos lático e acético, o aumento do tempo de permanência na solução, aumentou a temperatura de pico de gelatinização, a maior viscosidade foi observada na amostra que permaneceu 48 horas na solução e foi seca com lâmpada de luz UV, os diâmetros médio não apresentaram diferença, uma grande variação foi observada na rugosidade média, e praticamente não observou diferença na cristalinidade relativa das amostras.
Starch is one of the most important sources of carbohydrate reserves in plants and it is also the main source of these compounds in the human diet, due to its abundance in nature. In addition to its nutritional properties, it is used as a thickener, and for texturising and gelling, among other functions. However, native starches are structurally weak and have very limited applications in industrial technologies, where modifications are necessary. Cassava starch is used as the raw material for the production of sour cassava starch (polvilho azedo), which is a handmade product that goes through a fermentation process of variable length, with much variation in its quality. Its expansion characteristics are mainly attributed to the reaction that occurs between the organic acids that are formed during fermentation through ultraviolet radiation (UV) light during solar drying. Thus, this paper seeks to analyse the modification of cassava starch with different concentrations of lactic acid, acetic acid and a combination of both, during different periods of immersion in the acid solution, and with different drying processes, with and without the action of UV radiation. The samples were investigated using the following thermoanalytical techniques: thermogravimetry (TG); derivative thermogravimetry (DTG); differential scanning calorimetry (DSC); rapid visco analysis (RVA); and x-ray diffraction powder, atomic force microscopy, non-contact method (NC-AFM). The results showed the thermal behaviour and gelatinisation temperatures; the enthalpy and pasting and structural properties were also determined. It was found that increasing concentrations of lactic acid acted more deeply in the pasting properties of the samples; there was an increase in relative crystallinity, a large variation in average diameter and average roughness, and there was an increase in the initial and peak temperatures of gelatinisation. An increased period of time for the sample in the acetic acid solution resulted in a decrease in gelatinisation enthalpy values, an increase in the peak viscosity; there was no affect the roughness but there was an increase in the average diameter. When a mixture of lactic and acetic acids was used, an increased period of time in the solution increased the peak gelatinisation temperature. The highest viscosity was observed in the sample that remained for 48 hours in the solution and was dried with a UV lamp. The average diameters showed no difference; a large variation was observed in the average roughness, and there was virtually no observed difference in the relative crystallinity of the samples.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

Santapaola, Julia Eleonora. « ESTUDIO DE LA TRANSFERENCIA DE MASA EN EL SALADO EN SECO DE QUESO DE CABRA Y SUS IMPLICACIONES DURANTE LA MADURACIÓN ». Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2016. http://hdl.handle.net/10251/59390.

Texte intégral
Résumé :
[EN] The goat cheese traditionally produced in the province of Jujuy in most cases is salted by incorporating dry salt, either mixed with curd mass, by adding salt on its surface or by incorporating salt between layers of curd constant height during the molding operation. The distribution of salt and water in these goat cheeses, its evolution during ripening and the influence of these methods of salting on the physicochemical characteristics are unknown. The objective of this thesis is to know the evolution of these concentration profiles during the ripening process and its influence on the development of some physicochemical properties with the purpose of set out useful improvements for the production of this type of goat cheese, and help rural communities to increase the quality of its products. First, a study to determine the diffusion coefficient of NaCl during the process of goat cheese dry salting was performed. Was found that Deff is not constant and decreases significantly with salting time, so that the NaCl concentration estimated considering Deff constant, leads to considerable prediction errors. The profiles of water and salt that develop during the stage of salting cheeses continue its evolution during the ripening process. Therefore, it was considered of interest to analyze the evolution of these profiles for four weeks ripening in surface dry salting goat cheese, applying the methodology of response surface analysis for interpretation. Based on the obtained predictive models, the equilibrium concentration of NaCl would be reached within 35 days of ripening. Additionally, it was proposed to study the distribution of NaCl and water in dry salting goat cheese by direct addition and mixing of dry salt crystals to broken or milled curd pieces and its evolution over 4 weeks. It was found that in this type of salting, concentration gradients of salt and water do not have a uniform profile direction, since it depends on the local concentrations of each portion in the cheese mass. This benefits the cheese surface drying as the NaCl concentration gradients do not favor the diffusion of water to the outside, so the film packaging becomes an important technological variable to consider for this type of salting. The identification and separation of kapa-casein, ß-casein and alfa-casein in goat cheeses by HPLC-UV reverse phase was optimized and validated. From these observations, it was concluded that casein fractions eluted in the order for kapa-casein, alfa s2-casein, alfa s1-casein and ß-casein. This methodology was used for monitoring the evolution of proteolysis of casein in goat cheese dry salting (applied in milled curd or surface) for 28 days of ripening. In general, dry salting goat cheeses there was a slight degradation of caseins during ripening period studied. It was observed that the alfa s1-casein fraction was greater degradation showed that during this period, but only in those cheeses whose initial ratio was about 5% to the total casein. Most of this fraction degradation occurs within the first day of ripening. The other fractions showed at a low degradation, except for ß1-casein in cheeses surface dry salting, where a degradation of almost 45% was found. Finally, it was characterized fatty acid profile of goat cheeses dry salting. While ripening time did not significantly influence in the profile of fatty acids, salting method affected in most of the identified fatty acids.
[ES] El queso de cabra que tradicionalmente se elabora en la provincia de Jujuy en la mayoría de los casos se sala por la incorporación en seco de la sal, ya sea por mezcla con la masa de cuajada, por agregado de sal sobre su superficie o por la incorporación de sal entre capas de cuajada de altura constante, durante la operación de moldeado. Se desconoce la distribución de sal y agua en estos quesos de cabra, su evolución durante la maduración y la influencia de estos métodos de salado sobre las características fisicoquímicas. El objetivo de esta tesis es conocer la evolución de estos perfiles de concentración durante el proceso de maduración y su influencia en el desarrollo de algunas propiedades fisicoquímicas con el propósito de plantear mejoras útiles para la producción de este tipo de quesos de cabra, y ayudar a las comunidades rurales a incrementar la calidad final de sus productos. En primer lugar de planteó un estudio para la determinación del coeficiente de difusión de NaCl durante los procesos de salado en seco de queso de cabra. Se encontró que el Deff no es constante y disminuye significativamente con el tiempo de salado, por lo que la concentración de NaCl estimada considerando Deff constante, conduce a errores de predicción considerables. Los perfiles de agua y sal que se desarrollan durante la etapa de salado de quesos continúan su evolución durante el proceso de maduración. Así pues, se consideró de interés analizar la evolución de estos perfiles durante cuatro semanas de maduración en quesos de cabra salado seco superficialmente, aplicando la metodología de análisis de superficie de respuesta para su interpretación. En base a los modelos predictivos obtenidos, la concentración de equilibrio de NaCl se alcanzaría a los 35 días de maduración. Adicionalmente, se planteó estudiar la distribución de NaCl y agua en quesos de cabra salados por mezcla de sal seca en cuajada molida y su evolución durante 4 semanas. Se encontró que en este tipo de salado los gradientes de concentración de agua y sal no tienen un perfil de dirección homogéneo, ya que depende de las concentraciones locales de cada porción dentro de la masa del queso. Esto beneficia el secado superficial del queso ya que los gradientes de concentración de NaCl no favorecen la difusión de agua hacia el exterior, por lo que el film de envasado se convierte en una importante variable tecnológica a tener en cuenta para este tipo de salado. La identificación y separación de kapa-caseína, ß-caseína y alfa-caseína en los quesos de cabra por HPLC-UV en fase reversa fue optimizada y validada. De estas observaciones se concluyó que las fracciones de caseínas eluyen en el orden: para kapa-caseína, alfa s2-caseína, alfa s1-caseína y ß-caseína. Esta metodología se utilizó para el seguimiento de la evolución de la proteólisis de caseínas en quesos de cabra salados en seco (aplicado en masa o en superficie) durante 28 días de maduración. En general, en los quesos de cabra salados en seco se produjo una ligera degradación de las caseínas durante el período de maduración estudiado. Se observó que la alfa s1-caseína fue la fracción que mayor degradación sufrió durante ese período, pero sólo en aquellos quesos cuya proporción inicial fue alrededor del 5% con respecto al total de caseína. La mayor degradación de esta fracción ocurre en el transcurso del primer día de maduración. Las otras fracciones se mantuvieron con una baja degradación, salvo para la ß1- caseína en los quesos salados superficialmente, en donde se encontró una degradación de casi el 45%. Finalmente, se caracterizó también el perfil de ácidos grasos de los quesos de cabra salados en seco. Mientras que el tiempo de maduración no influyó significativamente en el perfil de ácidos grasos, el método de salado afectó en la mayoría de los ácidos grasos identificados.
[CAT] El formatge de cabra que tradicionalment s'elabora a la província de Jujuy en la majoria dels casos se sala per la incorporació en sec de la sal, ja siga per mescla amb la massa de quallada, per agregat de la sal sobre la seua superfície o per la incorporació de sal entre capes de quallada de altura constant durant la operació de l'emmotlament. Es desconeix la distribució de sal i aigua en aquests formatges de cabra, la seua evolució durant la maduració i la influència d'estos mètodes de salat sobre les característiques fisicoquímiques. L'objectiu d'esta tesi es conèixer la evolució d'estos perfils de concentració durant el procés de maduració i la seua influencia en el desenvolupament d'algunes propietats fisicoquímiques amb el propòsit de plantejar millores útils per a la producció d'este tipus de formatges de cabra, i ajudar a les comunitats rurals a incrementar la qualitat final dels seus productes. En primer lloc es va plantejar un estudi per a la determinació del coeficient de difusió de NaCl durant els processos de salat en sec de formatge de cabra. Es va obtenir que el Deff no es constant i disminueix significativament amb el temps de salat, pel que la concentració de NaCl estimada considerant Deff constant, condueix a errors de predicció considerables. Els perfils d'aigua i sal que es desenvolupen durant la etapa de salat de formatges continuen la seua evolució durant el procés de maduració. Així doncs, es va considerar d'interès analitzar l'evolució d'estos perfils durant quatre setmanes de maduració en formatges de cabra salt sec superficialment, aplicant la metodologia d'anàlisi de superfície de resposta per a la seua interpretació. En base als models predictius obtinguts, la concentració de equilibri de NaCl s'aconseguiria als 35 dies de maduració. Addicionalment, es va plantejar estudiar la distribució de NaCl i aigua en formatges de cabra salats per mescla de sal seca en quallada molta i la seua evolució durant 4 setmanes. Es va trobar que en aquest tipus de salat els gradients de concentració d'aigua i sal no tenen un perfil de direcció homogeni, ja que depèn de les concentracions locals de cada posició dins de la massa del formatge. Açò beneficia l'assecat superficial dl formatge ja que els gradients de concentració de NaCl no afavoreixen la difusió d'aigua cap a l'exterior, pel que el film d'envasat es converteix en una important variable tecnològica a tenir en compte per a aquest tipus de salat. La identificació i separació d' kapa-caseïna, ß-caseïna i alfa-caseïna en els formatges de cabra per HPLC-UV en fase reversa va ser optimitzada i validada. D'aquestes observacions es va concloure que les faccions de caseïnes elueixen en l'ordre: kapa-caseïna, alfa s2-caseïna, alfa s1-caseïna i ß-caseïna. Esta metodologia es va utilitzar per al seguiment de la evolució de la proteòlisi de caseïnes en formatges de cabra salts en sec (aplicat a massa o superfície) durant 28 dies de maduració. En general, en els formatges de cabra salats en sec es va produir una lleugera degradació de les caseïnes durant el període de maduració estudiat. Es va observar que la alfa s1-caseïna va ser la fracció que major degradació va patir durant eixe període, però solament en aquells formatges la proporció inicial dels quals va ser en torn al 5% respecte al total de caseïna. La major degradació d'esta fracció ocorre en el transcurs del primer dia de maduració. La resta de fraccions es van mantenir amb una baixa degradació, excepte la ß1- caseïna en els formatges salats superficialment, en els quals es va trobar una degradació de quasi el 45%. Finalment, es va caracteritzar també el perfil d'àcids grassos dels formatges de cabra salats en sec. Malgrat que el temps de maduració no va influir significativament en el perfil d'àcids grassos, el mètode de salat va afectar a la majoria dels àcids grassos identificats.
Santapaola, JE. (2015). ESTUDIO DE LA TRANSFERENCIA DE MASA EN EL SALADO EN SECO DE QUESO DE CABRA Y SUS IMPLICACIONES DURANTE LA MADURACIÓN [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/59390
TESIS
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Araujo, Thayli Ramires. « Aplicação de Bacillus cereus e Enterococcus faecalis, isolados de bacalhau seco salgado (Gadus sp), no tratamento de resíduos sólidos agroindustriais salinos por compostagem controlada ». Universidade Federal de Pelotas, 2018. http://guaiaca.ufpel.edu.br:8080/handle/prefix/4096.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Gabriela Lopes (gmachadolopesufpel@gmail.com) on 2018-07-27T22:02:00Z No. of bitstreams: 1 Dissertação THAYLI RAMIRES ARAUJO 2018.pdf: 1826233 bytes, checksum: bb42c5caf9e8edf5af4dce72d1cca93f (MD5)
Approved for entry into archive by Aline Batista (alinehb.ufpel@gmail.com) on 2018-07-31T19:05:52Z (GMT) No. of bitstreams: 1 Dissertação THAYLI RAMIRES ARAUJO 2018.pdf: 1826233 bytes, checksum: bb42c5caf9e8edf5af4dce72d1cca93f (MD5)
Made available in DSpace on 2018-07-31T19:05:52Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dissertação THAYLI RAMIRES ARAUJO 2018.pdf: 1826233 bytes, checksum: bb42c5caf9e8edf5af4dce72d1cca93f (MD5) Previous issue date: 2018-05-21
Conselho Nacional de Pesquisa e Desenvolvimento Científico e Tecnológico - CNPq
A atividade das agroindústrias tem causado impactos ao meio ambiente, dentre eles a contaminação de solo, águas subterrâneas e superficiais, atmosfera. Na indústria de alimentos o sal é utilizado em diversas etapas de processamento de alimentos, e também é considerado o ingrediente mais consumido pelos humanos. Na indústria pesqueira marítima o sal está presente desde a descarga de material e o efluente gerado quando tratado origina o chamado lodo de estação de efluentes de pescado salgado, esse resíduo lançado ao meio ambiente sem tratamento acarreta sérios problemas ambientais, tais como a inibição da microbiota natural do meio afetando o ciclo biogeoquímico. Uma das ferramentas para o tratamento desse resíduo salino é o processo de compostagem, que pode ser aplicada no tratamento de diversos resíduos sólidos agroindustriais. Uma questão a ser discutida é a presença de sal nesse resíduo. A pressão osmótica provoca a inibição do crescimento (atividade) da microbiota natural podendo levá-la a morte por extravasamento do conteúdo celular. Para solucionar esses problemas apresentados, a adição de cepas halofílicas e/ou halotolerantes seria uma alternativa para que ocorra a compostagem desse resíduo salino. Portanto, um dos objetivos desse trabalho foi isolar e identificar por PCR bactérias halofílicas de uma matriz alimentar salgada como o bacalhau seco salgado. Os resultados demostraram que as cepas Bacillus cereus, Enterococcus faecalis e Lactobacillus spp foram as mais promissoras quando submetidas a multiplicação bacteriana em caldo suplementado com 7,5% de NaCl. Outro objetivo deste trabalho constituiu em avaliar através de parâmetros físico-químicos a microcompostagem da mistura de lodo de pescado salino, casca-de-arroz e serragem com a adição de B. cereus, E. faecalis e consórcio delas nos dias de processo de compostagem. Os resultados demonstraram eficácia na queda da condutividade elétrica no período estudado pelas cepas utilizadas nos tratamentos. O pH apesar de ter apresentado queda durante a compostagem se manteve acima de 6, padrão estabelecido pela legislação brasileira para comercialização do composto. Durante todo o período de compostagem, o teor de nitrogênio encontrado permaneceu em porcentagens baixas, devido ao uso de bactérias halotolenrantes, apesar de serem utilizadas como probióticas causam a desnitrificação, assim elevando o percentual de nitrogênio no decorrer do experimento. Em relação ao carbono a porcentagem de carbono teve uma queda o insignificativa durante o processo, a porcentagem de carbono encontrada durante o experimento é respondido pela alta atividade microbiana obtido em porcentagens de carbono abaixo dos 45% ao final dos 26 dias de incubação. A umidade para os tratamentos com adição de probióticos estiveram dentro do padrão estipulado pelo MAPA, entre 40 e 60%, contrariamente dos tratamentos sem os inóculos que apresentaram valores acima. E a matéria mineral, apresentou valores maiores ao final da compostagem devido a ação microbiana e a redução da matéria orgânica e formação de minerais. O lodo de pescado salino de estação de tratamento de efluentes obteve melhores resultados com adição de inóculo, como adição de outro resíduo rico em nitrogênio, modificação de volume/volume e material estruturante, e maior tempo de compostagem. Apesar dessas observações os resultados apresentados foram dentro dos padrões da legislação brasileira.
The activity of the agroindustries has caused impacts to the environment, among them the contamination of soil, groundwater and surface, atmosphere. In the food industry, salt is used in several stages of food processing, and is also considered the most consumed ingredient by humans. In the marine fishing industry salt is present since the discharge of material and the effluent generated when treated gives rise to so-called salty fish effluent seasoning, this waste released to the environment without treatment causes serious environmental problems such as the inhibition of the microbiota natural environment affecting the biogeochemical cycle. One of the tools for the treatment of this saline residue is the composting process, which can be applied in the treatment of various agroindustrial solid wastes. One issue to be discussed is the presence of salt in this residue. The osmotic pressure causes the inhibition of the growth (activity) of the natural microbiota and can lead to death by extravasation of the cellular content. To solve these problems, the addition of halophilic and / or halotolerant strains would be an alternative for the composting of this saline residue. Therefore, one of the objectives of this work was to isolate and identify, by PCR, halophilic bacteria from a salt food matrix such as salted dry cod. The results showed that the Bacillus cereus, Enterococcus faecalis and Lactobacillus spp strains were the most promising when submitted to bacterial multiplication in broth supplemented with 7.5% NaCl. Another objective of this work was to evaluate the microcompaction of the sludge mixture of saline fish, rice husk and sawdust with the addition of B. cereus, E. faecalis and their consortium in the days of the composting process. The results demonstrated efficacy in the reduction of the electrical conductivity in the period studied by the strains used in the treatments. The pH, even though it showed a drop during composting, remained above 6, a standard established by the Brazilian legislation for the commercialization of the compost. During the whole composting period, the nitrogen content remained low, due to the use of halotolenating bacteria, although they are used as probiotics, causing denitrification, thus raising the percentage of nitrogen during the experiment. In relation to carbon the percentage of carbon had an insignificant drop during the process, the percentage of carbon found during the experiment is answered by the high microbial activity obtained in carbon percentages below 45% at the end of the 26 days of incubation. The humidity for the treatments with addition of probiotics were within the standard stipulated by MAPA, between 40 and 60%, contrary to the treatments without the inocula that presented values above. And mineral matter presented higher values at the end of composting due to microbial action and reduction of organic matter and mineral formation. The saline fish sludge from the effluent treatment station obtained better results with addition of inoculum, as addition of another residue rich in nitrogen, modification of volume / volume and structuring material, and greater time of composting. Despite these observations, the results presented were within the brazilian legislation.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Souza, Tatiane Pereira de. « Desenvolvimento tecnológico e otimização de formas farmacêuticas sólidas contendo alto teor de produto seco por aspersão de Phyllanthus niruri L. (Euphorbiaceae) ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2004. http://hdl.handle.net/10183/147061.

Texte intégral
Résumé :
Phyllanthus niruri é largamente utilizada na medicina tradicional, principalmente, para o tratamento de cálculos renais. Estudos farmacológicos comprovam sua eficácia e segurançaa terapêutica, sugerindo os polifenóis, presentes na sua constituição química, como possíveis responsáveis por esta atividade biológica. Estes dados concedem a esta espécie qualidades favoráveis para o planejamento de um medicamento fitoterápico. Nesse sentido, foi inicialmente ideada uma forma farmacêutica sólida. Para tanto foi desenvolvido e validado um método analítico por cromatografia líquida de alta eficiência (CLAE) visando ao controle de qualidade da matéria-prima vegetal, produtos derivados e finais.O sistema cromatográfico foi capaz de separar satisfatoriamente três substâncias, uma das quais foi identificada como ácido gálico. Para as demais, os dados espectroscópicos no UV sugerem ser uma flavona e um derivado do ácido gálico. O produto seco por aspersão (PSA) foi obtido em torre de secagem semi-industrial, dotada de aspersor rotatório. Entretanto, o produto apresentou elevada sensibilidade à umidade atmosférica, dificultando a elaboração de comprimidos contendo alto teor desse material. Ambas as técnicas de granulação estudadas, por via seca e por via úmida, originaram granulados com satisfatórias propriedades reológicas e bom rendimento operacional. A granulação por via úmida, devido à alta solubilidade do PSA, só foi possível com emprego de solventes orgânicos. Neste caso, a resina acrílica, Eudragit E, foi utilizada com a finalidade de agente aglutinante e proteção do PSA contra a umidade atmosférica. A avaliação do comportamento dos granulados frente às diferentes umidades ambientais demonstrou que os obtidos por via úmida, contendo Eudragit E na proporção igual ou superior a 5 %, foram menos sensíveis à umidade, principalmente quando comparados com o PSA e granulados obtidos por via seca. No entanto, sua compressão causou retardo na cedência do PSA. O comportamento compressional do PSA e dos granulados, avaliados através do modelo de Heckel, mostrou que ambos apresentaram comportamento essencialmente plástico, com exceção do granulado obtido por via seca que mostrou simultaneamente comportamento plástico e fragmentativo. O estudo de compressão com o PSA, como pó e granulado, foi realizado visando à obtenção de comprimidos com alto teor de PSA e características tecnológicas de alta resistência mecânica, rápido tempo de desintegração e baixa sensibilidade à umidade. A granulação por via seca pareceu reunir maiores vantagens em relação ao processamento tecnológico. Os comprimidos obtidos por essa via, continuararn apresentando elevada sensibilidade à umidade. Assim, a viabilidade de revestimento pelicular dos comprimidos, utilizando Eudragit E como filmógeno, foi analisada. O estudo evidenciou resultados promissores, uma vez que a película de revestimento permitiu uma sorção de umidade mais lenta, conduzindo a um melhor comportamento do produto quando armazenado em ambiente de elevada umidade relativa, sem alteragäo significativa da cedência dos marcadores químicos.
The Phyllanthus niruri is largely used in the folk medicine, mainly to treat kidney stones. Pharmacological studies confirm its therapeutic efficacy and safety, suggesting the phenolic compounds, present in its chemical constitution as probable responsible for this biological activity. These facts ascribe to this plant favorable proprieties to design a phytotherapic drug. Initially was planned a solid dosage form. To quality control purpose of the plant raw material, derivatives and final products was developed and validated an analytical method by High Performance Liquid Chromatography (HLPC). The chromatographic system was capable to separate three substances. One of them was identified as gallic acid, and the others, the UV spectroscopic data suggested a flavone and a gallic acid derivate. The spray dried extract (SDE) was elaborated using a semi-industrial spray dryer equipment with rotatory atomizer. The SDE showed high sensibility to atmospheric humidity, which makes difficult the elaboration of tablets containing high amount of this material. Both granulation techniques studied, by dry or wet ways, generated granulates with adequate rheological properties and valid operational result. The wet granulation, due to the high SDE solubility, only was possible using organic solvents. In this case, the acrylic resin Eudragit E was used as binder agent and protection against the atmospheric moisture. The evaluation of granulate behavior in the ambient with different relative humidity showed that those obtained by wet granulation, containing Eudragit E at equal or superior proportion to 5 % were less sensible to humidity, mainly when compared to SDE and dry granulates. However the compression of wet granulates caused delay in the SDE release. The compressional behavior of SDE and the wet granulates, evaluated by Heckel's plot, indicated a plastic behavior, while dry granulates showed, simultaneously, fragmentative and plastic one. The SDE compression study, as powder and granulate, was done aiming to obtain tablets with high amount of SDE and technological characteristics of high tensile strength, short disintegration time and low sensibility to humidity. The dry granulation seemed to fulfill more advantage to the technological process. However, all tablets demonstrated high sensibility to humidity. Therefore, film coated tablets, using Eudragit E as polymeric film former, evidenced promising results allowing a slower wet sorption and leading to a better product behavior when stored at relative high wet place.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Spaniol, Bárbara. « Comparação do comportamento compressional de granulado contendo produto seco por aspersão de phyllanthus niruri l. entre máquinas de comprimir alternativa e rotativa ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2007. http://hdl.handle.net/10183/11062.

Texte intégral
Résumé :
Este trabalho foi realizado com a finalidade de avaliar o comportamento compressional de granulado contendo alta concentração de produto seco por aspersão de Phyllanthus niruri em máquinas de comprimir alternativa (MCA) e rotativa (MCR). A partir do material vegetal de P. niruri foram produzidas a solução extrativa e o produto seco por aspersão (PSA). A formulação dos comprimidos foi composta de granulados do PSA (GPSA) (92 %), adjuvantes granulados (GADJ) (7,92 %) e estearato de magnésio (0,08 %). O GPSA foi produzido por granulação por via seca e o GADJ, composto de celulose microcristalina (62,9 %) e amidoglicolato de sódio (37,1 %), por via úmida. A granulometria do complexo farmacêutico (CF) compreendeu a faixa de 0,250 a 0,850 mm. Foram produzidos comprimidos em máquina universal de ensaios, em punções planos com diâmetro de 13 e 5 mm, avaliando-se a influência da altura da coluna de CF e do diâmetro da matriz sobre as características dos compactos obtidos. A previsão da resistência à tensão e expansão volumétrica radial se torna impossibilitada pela suas dependências das variáveis aplicadas. Dos compactos obtidos em matriz de 13 mm, produzidos com sete forças de compressão (de 2,26 a 16,04 kN), verificou-se a linearidade entre a força de compressão e a resistência à tensão dos compactos. Além disso, em diferentes pressões de compressão, que variaram de 13,2 a 120,9 MPa, avaliou-se, através do modelo de Heckel (método out die), o mecanismo de consolidação do complexo farmacêutico, que apresentou comportamento fragmentativo em baixas pressões e deformação plástica a partir de 30,2 MPa. O valor de pressão média por deformação (Py) foi igual a 229,01 MPa, indicativo de que as condições da granulação por via seca podem ter influenciado as características de consolidação do complexo farmacêutico. O CF não apresentou defeitos de compressão, como laminação e descabeçamento, nem variação de peso em ambos os modelos de máquinas de comprimir utilizados. Imagens das faces superior e inferior dos comprimidos obtidos na MCA e MCR, tratadas com programa de análise de imagens, esclareceram de forma quantitativa as diferenças entre elas, sugerindo a ocorrência de fenômeno de percolação. As diferentes velocidades de produção em MCR evidenciaram o comportamento visco-plástico do CF, pois em menores velocidades houve aumento significativo da resistência à tensão dos comprimidos, não afetando, no entanto, o tempo de desintegração dos mesmos. Comprimidos produzidos em MCR apresentaram menor friabilidade e porosidade, que não se refletiu em resistência à tensão àquela apresentada para os obtidos em MCA. A cedência do PSA não sofreu influência do tipo de equipamento ou das condições experimentais na quais os comprimidos foram produzidos. As diferenças na construção e funcionamento dos dois tipos de máquinas de comprimir foram influentes sobre o produto final, já que comprimidos, com resistências à tensão semelhantes, advindos de máquinas de comprimir distintas, apresentaram diferenças nos parâmetros de qualidade avaliados.
This work was carried out to evaluate the compressional behavior of granules containing high load of a Phyllanthus niruri spray-dried extract in eccentric (ETM) and rotary (RTM) tablet presses. Extractive solution and spray-dried extract (SDE) were produced from the plant aerial parts. Tablets were constituted by SDE granules (SDEG) (92 %), excipients granules (EXCG) (7.92 %) and magnesium stearate (0.08 %). SDEG was obtained by dry granulation and EXCG, composed by microcrystalline cellulose (62.9 %) and sodium starch glycolate (37.1 %), by wet granulation. Particle size distribution was fixed between 0.355 to 0.850 mm. Tablets were also produced in a universal assay machine with flat-faced punches of 10 and 5 mm diameter, in order to estimate the influence of granules bed height and tooling diameter on the compact characteristics. Tensile strength and radial elastic recovery demonstrated to be very dependent of both variables hindering further correlations. For the tablets produced in 13 mm tooling by applying seven compression forces (from 2.26 to 16.06 kN), linearity between compression force and tensile strength was observed. The consolidation mechanism of the granule mixture could be elucidated using different compression pressures, in the range from 13.2 to 120.9 MPa. Heckel’s model (out die method) pointed out the occurrence of brittle behavior under low pressures and plastic deformation beginning at 30.2 MPa. Mean yield pressure (Py) was 229.01 MPa, indicating that dry granulation conditions may have influenced the consolidation characteristics of the formulation. Tablets did not evidence any mechanical failures, such as lamination or capping, or anomalous weight variation in both tablet machine types. Upper and lower tablet surfaces images from ETM and RTM, analyzed by an image-analysis-software, showed differences between the granules distribution, suggesting the occurrence of percolation phenomenon. Different RTM speeds suggested the visco-plastic behavior of the formulation, since by slower rotation speeds tablet’s tensile strength significantly increases, but the disintegration time was not affected. Tablets produced in RTM showed lower friability and porosity, which did not reflect on higher tensile strength, than those obtained by tablets of ETM. SDE release was not influenced by the type of equipment or operational conditions to which the compacts were submitted. Construction and operation differences between both tablet presses influenced the final product, since tablets with similar tensile strength, produced by distinct tablet machines, exhibited different quality parameters.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

Montenegro, Danielle Lobo. « Reforma a seco de metano com catalisadores Ni/MCM-41 sintetizados a partir de fontes alternativas de s?lica ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2013. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/12986.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T14:08:54Z (GMT). No. of bitstreams: 1 DanielleLM_DISSERT.pdf: 1223674 bytes, checksum: 2d564bea614284da929e26c705739bfb (MD5) Previous issue date: 2013-06-24
Conselho Nacional de Desenvolvimento Cient?fico e Tecnol?gico
The production of synthesis gas has received renewed attention due to demand for renewable energies to reduce the emissions of gases responsible for enhanced greenhouse effect. This work was carried out in order to synthesize, characterize and evaluate the implementation of nickel catalysts on MCM-41 in dry reforming reactions of methane. The mesoporous molecular sieves were synthesized using as silica sources the tetraethyl orthosilicate (TEOS) and residual glass powder (PV). The sieves were impregnated with 10% nickel to obtain the metallic catalysts (Ni/MCM-41). These materials were calcined and characterized by Thermogravimetric Analysis (TG), Infrared spectroscopy (FTIR), X-ray Diffraction (XRD), Temperature-Programmed Reduction (TPR) and N2 Adsorption/Desorption isotherms (BET/BJH). The catalytic properties of the samples were evaluated in methane dry reforming with CO2 in order to produce synthesis gas to be used in the petrochemical industry. The materials characterized showed hexagonal structure characteristic of mesoporous material MCM-41 type, being maintained after impregnation with nickel. The samples presented variations in the specific surface area, average volume and diameter of pores based on the type of interaction between the nickel and the mesoporous support. The result of the the catalytic tests showed conversions about 91% CO2, 86% CH4, yelds about 85% CO and 81% H2 to Ni/MCM-41_TEOS_C, and conversions about 87% CO2, 82% CH4, yelds about 70% CO and 59% H2 to Ni/MCM-41_PV_C. The similar performance confirms that the TEOS can be replaced by a less noble materials
A produ??o de g?s de s?ntese tem recebido muita import?ncia devido a procura por fontes de energias renov?veis para reduzir as emiss?es dos gases respons?veis pelo aumento do efeito estufa. Este trabalho foi realizado com o objetivo de sintetizar, caracterizar e avaliar a aplica??o dos catalisadores de n?quel sobre MCM-41, em rea?oes de reforma a seco de metano. As peneiras moleculares mesoporosas foram sintetizadas utilizando como fontes de s?lica o Tetraetil Ortosilicato (TEOS) e o res?duo de p? de vidro (PV). As peneiras foram impregnadas com 10% de n?quel para forma??o dos catalisadores met?licos (Ni/MCM-41). Esses materiais foram calcinados e caracterizados por Termogravimetria (TG), Espectroscopia na Regi?o do Infravermelho (FTIR), Difratometria de raios X (DRX), Redu??o de Temperatura Programada (TPR) e Adsor??o e Dessor??o de N2 (BET/BJH). As propriedades catal?ticas das amostras foram avaliadas na reforma a seco de metano com CO2, tendo como objetivo a produ??o de g?s de s?ntese para utiliza??o na ind?stria petroqu?mica. Os materiais caracterizados apresentaram estrutura hexagonal caracter?stica do material mesoporoso tipo MCM-41, sendo mantida ap?s a impregna??o com n?quel. As amostras apresentaram varia??es quanto ? ?rea superficial espec?fica e volume m?dio de poros, em fun??o do tipo de intera??o existente entre o n?quel e o suporte mesoporoso. Os resultados dos testes catal?ticos mostraram convers?es de 86% de CH4 e 91% de CO2 e rendimento de 85% de CO e 81% de H2 para o material Ni/MCM-41_TEOS_C, e convers?es de 82% de CH4 e 87% de CO2 e rendimentos na produ??o do g?s de s?ntese de 70% de CO e 59% de H2 para o material Ni/MCM-41_PV. Esse comportamento semelhante comprova que o TEOS pode ser substitu?do por um material menos nobre
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

Oliveira, Olivia Werner. « Parâmetros de produção e caracterização de produto seco de maytenus ilicifolia Martius ex Reissek - celastraceae - em torre de secagem por aspersão ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2009. http://hdl.handle.net/10183/15743.

Texte intégral
Résumé :
O presente trabalho teve como objetivo verificar a influência dos parâmetros tecnológicos do processo de secagem por aspersão sobre as características do produto obtido a partir de extrato seco de Maytenus ilicifolia. Para tanto, foi realizado um estudo exploratório, utilizado um desenho experimental fatorial, analisando quatro parâmetros: a concentração de dióxido de silício coloidal (10 e 30 %), o tempo de dispersão em meio líquido das matérias-primas (0,5 e 4 horas), a temperatura de entrada do ar de secagem na torre de aspersão (150 e 180 ºC), e a velocidade de rotação do disco aspersor (9.500 e 11.000 rpm). O teor de umidade residual, a morfologia, a distribuição granulométrica e o fluxo dos pós obtidos, assim como o rendimento do processo e a concentração do marcador catequina foram considerados como respostas ao desenho fatorial. O aumento da temperatura de entrada conduziu a produtos com umidade reduzida e a maior eficiência do processo. A concentração do dióxido de silício coloidal afetou principalmente as propriedades de fluxo e o teor de catequina nos pós produzidos. A maior velocidade de rotação influenciou de modo positivo somente sobre o rendimento do processo.
The present study aimed to evaluate the influence of technological parameters related to the spray drying process over the product obtained from a Maytenus ilicifolia spray dried extract. Therefore, an exploratory study was carried out using an experimental factorial design assessing four parameters: colloidal silicon dioxide concentration (10 – 30 %), dispersion time of the feed material (0.5 – 4 h), air inlet temperature in the spray dryer (150 – 180 ºC), and atomizer speed (9,500 – 11,000 rpm). According to an experimental factorial design four parameters were assessed: colloidal silicon dioxide concentration (10 – 30 %), mixing time (0.5 – 4 h), inlet temperature (150 – 180 ºC), and atomizer speed (9,500 – 11,000 rpm). Moisture content, morphology, particle size, flow, process yield and catechin concentration were considered as responses of the factorial design. Increasing inlet temperature led to dried products with reduced moisture content and higher process yield. Aerosil content mainly affected flow properties and catechin content in the powders. Atomizer speed at high level only enhanced process yield.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

Souza, Tatiane Pereira de. « Influência de adjuvantes farmacêuticos sobre as características tecnológicas de compactos contendo alto teor de produto seco nebulizado de Maytenus ilicifolia Martius ex Reiss. (Celastraceae) ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 1999. http://hdl.handle.net/10183/144078.

Texte intégral
Résumé :
Com o objetivo de verificar a viabilidade de obtenção de comprimidos contendo alto teor de produto seco nebulizado (PSN) de Maytenus ilicifolia Martius ex Reiss., foi avaliada a influência de adjuvantes farmacêuticos através da realização de planejamento fatorial 2 3. Os fatores qualitativos estudados foram: tipo de desintegrante (croscarmelose sódica e glicolato de amido sódico), tipo de lubrificante (dióxido de silício coloidal e estearato de magnésio) e tipo de material de carga/aglutinante (celulose microcristalina e lactose). Os complexos farmacêuticos (CF) apresentaram características tecnológicas diferenciadas, dependentes da composição da formulação. Todos os CF demonstraram baixa densidade e más propriedades de fluxo. Os compactos foram obtidos em máquina de comprimir altenativa, por compressão direta e pesagem individual de cerca de 650 mg de cada formulação, contendo 375 mg de PSN de M. ilicifolia. As condições de compressão foram fixadas de modo que todos as compactos possuíssem a mesma dureza. Os parâmetros tecnológicos analisados foram friabilidade, tempo de desintegração e eficiência de dissolução. O material de carga/aglutinante (MCA) foi a classe de adjuvantes com maior influência sobre os parâmetros estudados. Todos os fatores estudados apresentaram efeito significativo sobre a friabilidade, sendo que os compactos contendo lactose apresentaram valores, cerca de vinte vezes superiores aos com celulose microcristalina. Os fatores significantes sobre o tempo de desintegração foram o tipo de desagregante e tipo de MCA. Todos os compactos produziram diferentes perfis de dissolução. A eficiência de dissolução mostrou-se superior a 50% e, neste parâmetro, os fatores mais significantes foram o tipo de lubrificante e o tipo de MCA.
The influence of pharmaceutical excipients on the technological characteristics of compacts containing high amounts of Maytenus ilicifolia Martius ex Reiss. spray dried extract was evaluated by a 2 3 factorial design. The qualitative factors studied were: type of disintegrant (croscarmellose sodium and sodium starch glycolate), lubricant (colloidal silicon dioxide and magnesium stearate) and filler/binder (microcrystalline cellulose and lactose). The compacts were prepared by direct compression using a single flat punch tablet machine by individual weighing of 650 mg each formulation, containing circa 60 % of spray dried extract. The compression parameters were chosen in order to produce compacts with similar hardness. The technological parameters analyzed were: friability, disintegration time, and dissolution efficiency (DE%). The results showed that the filler/binder was the excipient class with greatest influence on the compact characteristics. All factors influenced significantly the friability. Compacts containing lactose presented higher friability than the microcrystalline cellulose ones. The type of disintegrant and filler/binder were the most important factor affecting the disintegration time. All compacts showed DE% values higher than 50% but different dissolution profiles. The release was stronger influenced by the type of lubricant and filler/binder. The results demonstrated the technological feasibility of compacts containing high quantity of M. ilicifolia spray dried extract.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

Campagna, Andrea. « Prestazioni di un prototipo in guida d'onda nella caratterizzazione chimico-fisica di aceti di vino ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12662/.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo principale del lavoro di tesi è stato quello di valutare la potenzialità di una tecnica basata sull’utilizzo di uno strumento prototipale in guida d’onda, unitamente ad analisi statistica multivariata, per la stima di taluni principali parametri chimico-fisici degli aceti di vino. A partire dall’informazione spettrale, modelli di regressione multivariata (PLS) sono stati esplorati al fine di stimare il contenuto di sostanza secca, il residuo secco rifrattometrico, la conducibilità elettrica, il pH, il contenuto in aminoacidi totali ed ammine biogene, di campioni di aceto balsamico di Modena provenienti dalle acetaie di Jerez (Spagna). Le forme d’onda acquisite nell’intervallo di frequenza 1.6-2.7 GHz (guadagno e fase) sono risultate essere funzione dei principali parametri di interesse. L’analisi statistica delle forme d’onda tramite la tecnica PLS-DA ha permesso inoltre di poter classificare i campioni di aceto sulla base del valore di acidità totale riportato in etichetta.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

Figueiredo, Aneli?se Lunguinho. « Pir?lise termoqu?mica de p?s da fibra de coco seco em um reator de cilindro rotativo para produ??o de bio-?leo ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2011. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/12952.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T14:08:46Z (GMT). No. of bitstreams: 1 AnelieseLF_DISSERT.pdf: 3198107 bytes, checksum: 808e93eb6952cb8e374d91afa53cabe1 (MD5) Previous issue date: 2011-07-01
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior
This master thesis aims at developing a new methodology for thermochemical degradation of dry coconut fiber (dp = 0.25mm) using laboratory rotating cylinder reactor with the goal of producing bio-oil. The biomass was characterized by infrared spectroscopy with Fourier transform FTIR, thermogravimetric analysis TG, with evaluation of activation energy the in non-isothermal regime with heating rates of 5 and 10 ?C/min, differential themogravimetric analysis DTG, sweeping electron microscopy SEM, higher heating value - HHV, immediate analysis such as evaluated all the amounts of its main constituents, i.e., lignin, cellulose and hemicelluloses. In the process, it was evaluated: reaction temperature (450, 500 and 550oC), carrier gas flow rate (50 and 100 cm?/min) and spin speed (20 and 25 Hz) to condensate the bio-oil. The feed rate of biomass (540 g/h), the rotation of the rotating cylinder (33.7 rpm) and reaction time (30 33 min) were constant. The phases obtained from the process of pyrolysis of dry coconut fiber were bio-oil, char and the gas phase non-condensed. A macroscopic mass balance was applied based on the weight of each phase to evaluate their yield. The highest yield of 20% was obtained from the following conditions: temperature of 500oC, inert gas flow of 100 cm?/min and spin speed of 20 Hz. In that condition, the yield in char was 24.3%, non-condensable gas phase was 37.6% and losses of approximately 22.6%. The following physicochemical properties: density, viscosity, pH, higher heating value, char content, FTIR and CHN analysis were evaluated. The sample obtained in the best operational condition was subjected to a qualitative chromatographic analysis aiming to know the constituents of the produced bio-oil, which were: phenol followed by sirigol, acetovanilona and vinyl guaiacol. The solid phase (char) was characterized through an immediate analysis (evaluation of moisture, volatiles, ashes and fixed carbon), higher heating value and FTIR. The non-condensing gas phase presented as main constituents CO2, CO and H2. The results were compared to the ones mentioned by the literature.
O presente trabalho tem como objetivo o desenvolvimento de uma metodologia de degrada??o termoqu?mica da fibra do coco seco (dp = 0,25 mm) utilizando reator de cilindro rotativo em escala de laborat?rio, visando a produ??o de bio-?leo. A biomassa foi caracterizada por an?lise elementar (C, H, N), espectroscopia no infravermelho com transformada de Fourier - IVTF, an?lise termogravim?trica ATG, com avalia??o da energia de ativa??o no regime n?o isot?rmico com taxas de aquecimento de 5 e 10 oC/min, an?lise diferencial termogravim?trica - DTG, microscopia eletr?nica de varredura - MEV, poder calor?fico superior - PCS, an?lise imediata (avalia??o da umidade, materiais vol?teis, cinzas e carbono fixo) bem como avalia??o dos teores dos principais constituintes, ou seja, lignina, celulose e hemicelulose. No processo de pir?lise os seguintes par?metros foram estudados: temperatura da rea??o (450, 500 e 550 ?C), vaz?o do g?s de arraste (50 e 100 cm?/min) e velocidade de centrifuga??o para condensa??o do bio-?leo (20 e 25 Hz). O fluxo de alimenta??o da biomassa (540 g/h), a rota??o do cilindro rotativo (33,7 rpm) e o tempo de rea??o (30 33 min) foram mantidos constantes. Os produtos obtidos no processo da pir?lise da fibra do coco seco foram o bio-?leo, os finos de carv?o e a fase gasosa n?o condensada. Um balan?o de massa macrosc?pico aplicado tendo como base o peso de cada produto permitiu obter o rendimento dessas fases. O melhor rendimento de 18,1 % em bio-?leo foi obtido nas seguintes condi??es: temperatura de 500 ?C, vaz?o de g?s inerte 100 cm?/min e velocidade de centrifuga??o de 20 Hz. Nessas condi??es, o rendimento em finos de carv?o foi de 21,7 %, fase gasosa n?o condens?vel 37,6 % e perdas da ordem de 22,6 %. Algumas propriedades f?sicas do bio-?leo foram avaliadas, a saber, a densidade, viscosidade, pH, poder calor?fico superior, teor de finos de carv?o, an?lise por IVTF e CHN. A an?lise cromatogr?fica do bio-?leo mostrou que os principais constituintes de sua composi??o foram o fenol seguido do sirigol, aceto vanilona e vinil guaiacol. A fase s?lida (finos de carv?o) obtida foi caracterizada por an?lise imediata, poder calor?fico superior e IVTF. A fase gasosa n?o condensada apresentou como principais constituintes o CO2, CO e H2. Os resultados foram comparados com dados da literatura.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

Soares, Luiz Alberto Lira. « Obtenção de comprimidos contendo alto teor de produto seco por aspersão de Maytenus ilicifolia Mart. ex. Reissek - Celastraceae : desenvolvimento tecnológico de produtos intermediários e final ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2002. http://hdl.handle.net/10183/147612.

Texte intégral
Résumé :
As folhas de Maytenus ilicifolia são amplamente utilizadas na medicina tradicional brasileira no tratamento de distúrbios gástricos. Após a comprovação de sua eficácia e segurança, a referida droga vegetal tem sido objeto de diversos estudos com a finalidade de estabelecer parâmetros para o controle de qualidade. Neste sentido, foi avaliada a viabilidade do desenvolvimento de um método analítico fundamentado na precipitação de taninos empregando povidona como agente seqüestrante. Os dados revelaram que a remoção de taninos em solução é satisfatória quando empregada a povidona insolúvel. Foi observado que o polímero também é capaz de precipitar outros polifenóis além dos taninos presentes na solução extrativa de M. ilicifolia. Entretanto, as interações do polímero ocorrem preferencialmente com os derivados catéquicos. Adicionalmente foi desenvolvido e validado um método por CLAE para separação e quantificação de catequina e epicatequina em produtos derivados de M. ilicifolia. Não foram detectadas variações nas áreas dos picos ou nos tempos de retenção durante os ensaios de avaliação do método, sugerindo que as condições cromatográficas empregadas são satisfatórias. Para viabilizar a preparação de produto seco por aspersäo (PSA) em torre de secagem piloto munida de aspersor rotatório, foi necessária a concentração da solução extrativa. A operação foi realizada sob pressão reduzida até alcangar um teor de sólidos mínimo de 15 % (m/m). A operação de secagem da solução concentrada apresentou rendimento de 90 % e o PSA obtido apresentou partículas esféricas, com superfície rugosa e tamanho médio de 22,5 um. A caracterização tecnológica do material revelou que as suas propriedades tecnológicas, tais como, densidades, compressibilidade e fluxo, foram incrementadas quando comparados com o produto preparado em equipamento de bancada. Entretanto, estas modificações não foram suficientes para viabilizar sua compressão direta. Assim sendo, o material foi compactado em máquina de comprimir e em rolos para produção de grânulos. A análise do perfil compressional do PSA e dos granulados, empregando o modelo de Heckel, revelou que o aumento da força de compactação durante a operação de granulação foi o principal responsável pela diminuição no potencial de deformação plástica dos grânulos. Como conseqüência, a recompressão dos grânulos em máquina de comprimir originou compactos com dureza inferior àqueles preparados diretamente do complexo farmacêutico. Enquanto o PSA apresentou reduzida tendência ao rearranjo particular nos estágios iniciais da compressão, os grânulos sofreram intensa reacomodação decorrente da fragmentação e formação de novas pontes, assumindo comportamento plástico em pressões de compressão mais elevadas. Por fim, comprimidos contendo teor elevado de granulado de PSA foram preparados utilizando como adjuvantes a celulose microcristalina, o dióxido de silício coloidal e a croscarmelose sódica. A influência da concentração de dióxido de silício coloidal e croscarmelose sódica na formulação, sobre as respostas de dureza, friabilidade e tempo de desintegração dos comprimidos foram avaliadas através de um Desenho Composto Central. Os dados experimentais foram analisados estatisticamente, utilizando os modelos matemáticos para gerar superfícies de resposta. Os resultados indicaram que a concentração de dióxido de silício coloidal foi inversamente relacionada às respostas de dureza e friabilidade, enquanto que a concentração de croscarmelose sódica foi a principal responsável pela redução no tempo de desintegração. As condições ótimas foram selecionadas através da sobreposição dos gráficos, buscando uma formulação com menor tempo de desintegração, menor friabilidade e o máximo de dureza. A formulação eleita deve conter 1,2 % (m/m) de dióxido de silício coloidal e 5,0 % (m/m) de croscarmelose sódica. Nestas condições os comprimidos apresentaram dureza de 107,9 N, friabilidade de 0,56 % (m/m) e desintegração máxima em 6,8 min.
The leaves of Maytenus ilicifolia are widely used within the traditional Brazilian medicine due to its properties against gastric disorders. Once proved its efficacy and safety, this vegetable drug has been the object of several studies to establish the basis for quality control. Taking this into consideration, it was necessary to evaluate the feasibility of developing an analytical method based on the precipitation of tannins, by using polyvinylpyrrolidone for precipitation. The data have shown that the removal of the tannins in solution was successful when insoluble polyvinylpyrrolidone was used. Hereby it was observed that the polymer has also the ability to precipitate other polyphenols besides the tannins from the aqueous solution of M. ilicifolia. However, the interactions of the polymer happened mostly with the condensed tannins. Further it was developed and also validated an HPLC method to separate and quantify catechin and epicatechin present in aqueous extracts of M. ilicifolia. No significant variations of peak areas or retention times were observed when the evaluation of the method was executed, showing satisfactory chromatographic conditions. In order to make a spray dried extract (SDE) using a spray-drier fitted out with a rotary atomizer, it was necessary to concentrate the extractive solution. This operation had been performed under reduced pressure until a content of 15 % solids was achieved. The drying of the concentrated solution lead to a yield of 90 %, and the obtained SDE presented spherical particles, which have a rough surface and a mean particle size of 22,51.1.m. The technological characterization of the SDE showed that attributes such as densities (tap and bulk), compressibility and flow, have been improved when compared to the product prepared using a mini spray-drier supplied with a pneumatic nozzle. However, these modifications were not enough to enable its direct compression. Therefore, the material was compacted to produce granules after slugging or roller compaction, The compressional analysis of the SDE and each granule batch using the Heckel equation proved that the increase in the compaction force once processing the granulation was the main factor to reduce the material's ability to undergo plastic deformation. Consequently, the recompression of the granules in a tablet press led to compacts with a lower crushing strength compared to that prepared by direct compression of the pharmaceutical complex. Whereas the SDE has shown a reduced tendency to particle rearrangement at early stage of compression, the granules showed an intense fragmentation and rebound behavior, presenting a plastic behavior when higher compaction pressures were used. Finally, tablets containing a high dose of granulated spray dried extract of M. ilicifolia were prepared by using the following excipients: microcrystalline cellulose (filler/binder), colloidal silicon dioxide (glidant and moisture adsorber) and cross-linked carboxymethylcellulose (disintegrant). The influences of colloidal silicon dioxide (CSD) and cross-linked carboxymethylcellulose (CMC-Na) on the tablet hardness, disintegration time and friability were evaluated by a central composite design. The data were analyzed statistically and mathematical models were used to create response surfaces. The results have indicated that the concentration of CSD shows an inverse relation to the responses of hardness and friability, while the concentration of CMC-Na was the most important factor that caused a reduction of the time necessary for total disintegration. The optimal conditions for processing were chosen by the overlapping of graphics, taking into consideration that the formulation should present a minimum of disintegration time, lower friability and a maximum of hardness. Thus, it was found that the best formulation should have a content of 1.2% (w/w) of CSD and 5.0% (w/w) of CMC-Na. Regarding these conditions, the tablets have shown a hardness of 107.9 N, friability of 0.56% (w/w) and a disintegration time of 6.8 min.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

Eusebi, Lorenzo. « Variazione del contenuto di composti lipofili in campioni di cardo sottoposti a differenti metodi e tempi di cottura ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Trouver le texte intégral
Résumé :
Il cardo domestico (Cynara cardunculus L. var. altilis DC.) è una coltura orticola appartenente al genere Cynara. Il ciclo colturale è annuale, con semina in aprile-maggio e raccolta da novembre a febbraio a seconda della zona di coltivazione. Sono presenti molteplici varietà che si differenziano per le dimensioni, la frastagliatura delle foglie e la presenza o meno di spine sulle foglie; una di queste è il cardo di Cervia, il cui ciclo produttivo avviene in terreno totalmente sabbioso. Nel cardo sono presenti componenti “non nutrienti”, tra cui composti fenolici e alcune classi di composti lipofili, responsabili di potenziali effetti salutistici e di alcune caratteristiche sensoriali del prodotto, tuttavia ancora poco studiati in questa specie. Scopo di questo elaborato è stata quindi la caratterizzazione e quantificazione dei composti lipofili presenti nel cardo e l'analisi della loro variazione quali-quantitativa in relazione al metodo (bollitura e vapore) e al tempo di cottura. I composti lipofili sono stati determinati attraverso gas cromatografia/spettrometrometria di massa. La classe più rappresentata in termini quantitativi è risultata quella dei fitosteroli, seguita da lattoni sesquiterpenici, acidi grassi e in misura minore monogliceridi, idrocarburi, alcoli e triterpeni. È stato evidenziato come la cottura in acqua bollente determini una maggior perdita di sostanza secca, che può influire sulla loro concentrazione. In alcuni casi la concentrazione di questi composti è aumentata a tempi più lunghi di cottura, probabilmente a causa a di una maggior degradazione delle strutture cellulari, che ne aumentano l’estraibilità. Questo fatto può quindi avere un effetto positivo sulla biodisponibilità dei composti lipofili. Per altri composti è stata invece registrata una diminuzione di concentrazione a tempi di cottura relativamente brevi. Nel caso dei lattoni sesquiterpenici, responsabili in parte del gusto amaro, questo potrebbe essere visto come fattore positivo.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

De, Prados Pedraza Marta. « Caracterización mediante ultrasonidos de señal de los cambios composicionales del jamón curado durante su procesado ». Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2016. http://hdl.handle.net/10251/64086.

Texte intégral
Résumé :
[EN] The main objective of this Thesis was to evaluate the feasibility of using low-intensity ultrasound to estimate the salt (Xs) and fat (Xf) contents of dry-cured ham during its elaboration. In the fresh product, the ultrasonic velocity (V) was measured in fresh hams at 2ºC. An increase of the Xf involved an increase in the V. Using a model based on the V, the Xf in the fresh hams was predicted with an error (RMSE) of 2.97% and the 89% of the fresh hams were correctly classified into three levels of Xf(<14, 14-26 and >26%w.b.). The RMSE and the percentage of correctly classified obtained with US were better than the ones obtained with X-Ray and with the combination of both technologies. In the salted product, the V was measured, by the through-transmission mode (MTR), in formulated model samples from Biceps femoris (BF) with pre-set water content (Xw) and Xs. Both components (Xs and Xw) affected significantly (p<0.05) on the V, being the effect of the Xs higher than the Xw. Furthermore, the V was measured, by the MTR, in Longissimus dorsi (LD) and BF, as well as, in hams, before and after salting (up to 16days). The V increased during salting, due to the water loss and the salt gain (AXs). Using the relationship between the AXs and the V variation during salting (R2>0.76), the AXs was computed with an error of 0.48% in LD and BF and of 0.44% in hams. Thus, the US is a suitable classification method of salted pieces, but not as an analytic method. The monitoring of the dry salting of LD and BF muscles was also addressed by measuring the V using the MTR. Thus, the V progressively increased during LD and BF dry salting, which showed the ability of this technique to monitor the salting process. The predictive model based on the relationship between the AXs and the V variation provided an RMSE (0.43%) similar to the ones obtained in LD and BF (0.48%) and in hams (0.44%). On the other hand, the use of the time of flight (TOF), measured by the pulse-echo mode (MPE), was also considered to monitor the ham dry-salting process. Three methods were considered (energy threshold, cross-correlation, and phase spectrum) to calculate the TOF, being the cross-correlation method the most appropriated to calculate the TOF variation during the ham salting process. Thereby, the measurement of the TOF was carried out in LD and in hams during their dry salting (up to 30days). The TOF decreased progressively during dry salting due to the AXs and the AXw, but also to the thickness reduction, and the increase in hardness in the sample. Predictive models of the AXs, based on the TOF, had RMSE (0.73% in LD and 0.57% in hams) higher than those based on the V (0.45±0.03%). Using those models the 85% of LD and 90% of hams were correctly classifies into three groups of Xs (<2.5, 2.5-4.0 and >4.0%w.b. in LD and <2.0, 2.0-3.0 and >3.0%w.b. in hams). The result showed the great potential of US to predict of the Xs and to monitor the LD and hams dry salting. Also, the use of the MPE, compared to the use of the MTR, facilitates the industrial implementation of the ultrasonic technique. In the dry-cured product, the V was measured, by the MTR, in dry-cured ham portions at 2 and 15ºC. The RMSE (0.69%) of the Xf predictive model based on the V measured at 15ºC, was higher than the one obtained by X-ray (0.43%) and the combination of both technologies (0.42%). Also, using a semi-empirical model and the V measurements at 2 and 15ºC, the Xf (RMSE=6.70%), water and protein+others contents were estimated and the 77% of the portions were classified into three Xf categories (<25, 25-40 and >40% w.b.), which showed the ability of this non-destructive technology for determining the Xf, as well as, the global composition in the dry-cured ham. The X-ray model showed an RMSE for the Xf slightly higher (7.00%) than the US and the combination lower (5.60%) than the US. However, the use of the both technologies would result in a cost increase in the industry.
[ES] El objetivo de este trabajo fue evaluar el uso de los ultrasonidos de señal para estimar el contenido en sal (Xs) y grasa (Xf) del jamón curado durante su elaboración. En el producto fresco, se midió la velocidad de los ultrasonidos (V) en jamones frescos a 2ºC. Un incremento del Xf conllevó un aumento de la V. Mediante un modelo basado en la V se predijo el Xf de los jamones frescos con un error (RMSE) del 2.97% y se clasificó correctamente el 89% de los jamones en tres niveles de Xf (<14, 14-26 y >26%b.h.). El RMSE y el porcentaje de correctamente clasificados obtenido con ultrasonidos fue mejor que los obtenido con rayos-X y con la combinación de ambas tecnologías. En el producto salado, se midió la V, en modo transmisión-recepción (MTR), en muestras modelo de Biceps femoris (BF) con contenido en agua (Xw) y Xs predefinidos. Ambos componentes (Xs y Xw) afectaron significativamente (p<0.05) sobre la V, siendo mayor el efecto del Xs que del Xw. Asimismo, se midió la V, en MTR, en Longissimus dorsi (LD) y BF, así como en jamones, antes y después del salado (hasta 16días). La V aumentó durante el salado, debido a la pérdida de agua (AXw) y a la ganancia de sal (AXs). Mediante la relación entre la AXs y la variación de V durante el salado (R2>0.76) se determinó el Xs con un RMSE del 0.48% en LD-BF y del 0.44% en jamones. Así, la precisión alcanzada es adecuada como método de clasificación de las piezas saladas, pero no como método analítico. Asimismo, se abordó la monitorización del salado en seco de LD y BF mediante la medida on-line de la V. Así, la V aumentó progresivamente durante el salado de LD y BF, demostrando la capacidad de los ultrasonidos en MTR para monitorizar este proceso. Se desarrolló un modelo predictivo de sal, basado en la relación entre la AXs y la variación de V, que proporcionó un RMSE (0.43%) similar al obtenido en LD y BF (0.48%) y en jamones (0.44%). También se consideró el uso del tiempo de vuelo (TOF), medido en modo pulso-eco (MPE), para monitorizar el proceso de salado. Se estudiaron tres métodos (umbral de energía, correlación cruzada y espectro de fases) para la estimación del TOF y se concluyó que el método de la correlación cruzada era el más apropiado para calcular la variación de TOF durante el proceso de salado de jamones. Así, se realizaron medidas del TOF en LD y jamones durante su salado (hasta 30días). La variación de TOF disminuyó progresivamente durante el salado, debido a la AXw y AXs, pero también a la reducción del espesor y al aumento de dureza que sufre la muestra. Los modelo predictivos del Xs basados en el TOF tuvieron un RMSE (0.73% en LD y 0.57% en jamones) superior a los basados en la medida de V (0.45±0.03%b.h.). Con estos modelos se clasificó correctamente el 85% de LD y el 90% de jamones, en tres niveles de Xs (<2.5, 2.5-4.0 y >4.0%b.h. en LD y <2.0, 2.0-3.0 y >3.0%b.h. en jamones). Los resultados demostraron el potencial de los ultrasonidos para predecir on-line la ganancia de sal y monitorizar el proceso de salado. Además, el uso del MPE, respecto al MTR, facilitaría la implementación de la tecnología ultrasónica a nivel industrial. En el producto curado, la V se midió en porciones de jamón curado a 2 y 15ºC. El RMSE (0.69%) de un modelo predictivo del Xs basado en la medida de V a 15ºC, fue mayor que el obtenido con rayos-X (0.43%) y con la combinación de ambas tecnologías (0.42%). Además, mediante un modelo semi-empírico y la medida de la V a 2 y 15ºC, se estimó el Xf (RMSE=6.70%), agua y proteínas+otros y se clasificó correctamente el 77% de las porciones en tres categorías de Xf (<25, 25-40 y >40%b.h.), demostrando la capacidad de esta tecnología para determinar el Xf, así como, la composición global en el jamón curado. El modelo de rayos-X mostró un RMSE de Xf en las porciones curadas ligeramente superior (7.00%) y la combinación menor (5.60%). Sin embargo, el uso combinado supondría una e
[CAT] L'objectiu d'aquest treball ha sigut avaluar l'ús dels ultrasons de senyal per a estimar el contingut en sal (Xs) i grassa (Xf) del pernil curat durant l'elaboració. En el producte fresc, s'ha mesurat la velocitat dels ultrasons (V) en pernils frescos a 2ºC. Un increment del Xf ha comportat un augment de la V . Mitjançant un model basat en la V, s'ha predit el Xf dels pernils frescos amb un error (RMSE) del 2,97% i s'ha classificat correctament el 89% dels pernils en tres nivells de Xf (<14, 14-26 i >26%bh). L'RMSE i el percentatge de correctament classificats obtingut amb ultrasons ha sigut millor que els obtinguts amb raigs-X i amb la combinació de totes dues tecnologies. En el producte salat, s'ha mesurat la V, en mode transmissió-recepció (MTR), en mostres model de Biceps femoris (BF) amb contingut en aigua (Xw) i Xs predefinits. Tots dos components (Xs i Xw) han afectat significativament (p<0,05) sobre la V, sent major l'efecte del Xs que del Xw. Així mateix, s'ha mesurat la V, en MTR, en Longissimus dorsi (LD) i BF, així com en pernils, abans i després de la saladura (fins a 16 dies). La V ha augmentat durant la saladura, a causa de la pèrdua d'aigua (AXw) i al guany de sal (AXs). Mitjançant la relació entre la AXs i la variació de V durant la saladura (R2>0,76), s'ha determinat el Xs amb un RMSE del 0,48% en LD-BF i del 0,44% en pernils. Així, la precisió assolida és adequada com a mètode de classificació de les peces salades. Així mateix, s'ha abordat el monitoratge de la saladura en sec de LD i BF mitjançant la mesura en línia de la V. Així, la V augmenta progressivament durant la saladura de LD i BF, fet que demostra la capacitat dels ultrasons en MTR per a monitorar aquest procés. S'ha desenvolupat un model predictiu de sal, basat en la relació entre la AXs i la variació de V, que ha proporcionat un RMSE (0,43%) similar a l'obtingut en LD i BF (0,48%) i en pernils (0,44%). També s'ha considerat l'ús del temps de vol (TOF), mesurat en mode pols-ressò (MPE), per a monitorar el procés de saladura. S'ha estudiat tres mètodes (llindar d'energia, correlació encreuada i espectre de fase) per a l'estimació del TOF, i s'ha conclòs que el mètode de la correlació encreuada és el més apropiat per a calcular la variació de TOF durant el procés de saladura de pernils. Així, s'han pres mesures del TOF en LD i pernils durant la saladura (fins a 30 dies). La variació de TOF disminueix progressivament durant la saladura, a causa de la AXw i AXs, però també per la reducció de l'espessor i l'augment de duresa que pateix la mostra. Els models predictius del Xs basats en el TOF han tingut un RMSE (0,73% en LD i 0,57% en pernils) superior als basats en la mesura de V (0,45±0,03%bh). Amb aquests models s'ha classificat correctament el 85% d'LD i el 90% de pernils, en tres nivells de Xs (<2,5, 2,5-4,0 i >4,0%bh en LD i <2,0, 2,0-3,0 i >3,0%bh en pernils). Els resultats demostren el potencial dels ultrasons per a predir en línia el guany de sal i monitorar el procés de saladura. A més, l'ús de l'MPE, facilitaria la implementació de la tecnologia ultrasònica en l'àmbit industrial. En el producte curat, la V s'ha mesurat en porcions de pernil curat a 2 i 15ºC. L'RMSE (0,69%) d'un model predictiu del Xs basat en la mesura de V a 15ºC ha sigut major que l'obtingut amb raigs-X (0,43%) i amb la combinació de totes dues tecnologies (0,42%). A més, mitjançant un model semiempíric i la mesura de la V a 2 i 15ºC, s'ha estimat el Xf (RMSE=6,70%), aigua i proteïnes+altres i s'ha classificat correctament el 77% de les porcions en tres categories de Xf (<25, 25-40 i >40%bh), fet que demostra la capacitat d'aquesta tecnologia per a determinar el Xf, com també la composició global en el pernil curat. El model de raigs-X ha mostrat un RMSE de Xf en les porcions curades lleugerament superior (7,00%) i la combinació menor (5,60%). No obstant això, l'ús combinat suposaria una elevada inversió in
De Prados Pedraza, M. (2016). Caracterización mediante ultrasonidos de señal de los cambios composicionales del jamón curado durante su procesado [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/64086
TESIS
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

zaffi, leonardo. « Il processo di riqualificazione delle facciate nell'edilizia residenziale. Elementi di supporto per la definizione delle alternative d'intervento ». Doctoral thesis, 2002. http://hdl.handle.net/2158/1107586.

Texte intégral
Résumé :
La tesi affronta la questione degli interventi sull'involucro degli edifici residenziali costruiti dal dopoguerra ad oggi. Per questo tipo di edifici l'intensità dell'intervento può variare da un semplice intervento conservativo di manutenzione fino ad una trasformazione parziale o totale tesa a riqualificarne e aggiornarne in modo più consistente gli aspetti relativi alle prestazioni non solo tecnologiche ma anche ambientali,di fruizione e di aspetto.Attraverso una ricognizione degli elementi di degrado e alterazione, in particolare di quelli indotti dall'utenza si delinea uno scenario da porre a confronto con le proposte dei più attuali programmi e interventi di riqualificazione urbana ed edilizia, delle tecniche più aggiornate e di una casistica significativa di esperienze e progetti condotti a livello internazionale esaminati fino alla scala del dettaglio tecnologico.Si definiscono così degli schemi interpretativi dei diversi tipi d'intervento possibili considerati in una logica di gradualità e se ne correla la lettura ad una esperienza applicativa svolta nell'ambito del Contratto di Quartiere" per il complesso insediativo delle "piagge" a Firenze .
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

Paiva, Mônica do Vale. « Doce seco : uma iguaria do Seridó Norte Riograndense ». Master's thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10362/126648.

Texte intégral
Résumé :
A tradição doceira no Nordeste começou com a chegada dos portugueses no Brasil com a missão de plantar cana-de-açúcar. Desde então, vários doces, a maioria de origem portuguesa, passaram a ser preparados, alguns tiveram ingredientes substituídos, outros tantos foram criados. As técnicas e receitas trazidas pelos portugueses e africanos escravizados foram sendo aperfeiçoadas utilizando bastante açúcar e rapadura. Vários doces são preparados até hoje, como é caso do doce seco, objeto de estudo deste trabalho, que é conhecido pelos mais velhos, mas praticamente desconhecido pelas novas gerações. Este trabalho tem como objetivo geral apresentar uma pesquisa sobre o doce seco considerado uma iguaria da região do Seridó com foco no doce preparado na cidade de Caicó no Rio Grande do Norte, a fim de obter informações sobre a sua origem, técnicas empregadas e as principais reações químicas ocorridas durante o seu preparo. Através de uma pesquisa qualitativa de campo que analisou os dados com princípios etnográficos, foi possível identificar alguns doces portugueses que podem ter influenciado através de técnicas e ingredientes o doce seco, as doceiras que dominam a arte do saber-fazer do doce seco no Seridó, as diferenças entre os doces, os ingredientes e algumas reações químicas. Sinalizado pelas doceiras como um doce em extinção, pode-se dizer que elas têm razão, pois atualmente apenas quatro doceiras detem o saber-fazer do doce e através de uma pesquisa on-line com 296 participantes, apenas 21% responderam que conheciam o doce seco, sendo pessoas com idade a partir dos 50 anos. Em contrapartida, os mais jovens não conhecem e nem se interessam em aprender o saber-fazer do doce seco.
The confectionery tradition in the Northeast started with the arrival of the Portuguese and their mission to plant sugar cane. Since then, many candies, most of them of Portuguese origin, started being made. Some had their ingredients changed, others were created. Techniques and recipes brought by Portuguese and slaved African were perfected, using lots of sugar and rapadura. Many candies are still made today, as it is the doce seco, the object of this study, which is known by the elders, but almost unknown by the new generations. The objective of this work is to present a research about the doce seco which is considered a delicacy in the Seridó region especially the one made in the city of Caicó in the state of Rio Grande do Norte, to gather information about its origin, techniques and main chemical reactions during its preparation. Through a qualitative field research that analyzed the data within ethnographic principles, it was possible to identify some Portuguese candies which may have influenced the origin of the doce seco by its techniques and ingredients and also the confectioners. They master the art of making the dried candy in Seridó, the differences among the candies, the ingredients and some chemical reactions. Said to be a candy at the brink of extinction by the candy makers, one can clearly state that they are right as they are the only ones who know how to make it and through on-line research with 296 participants, it was detected that only 21% of these participants, who were 50 years older or more, answered that they knew the doce seco. In contrast, younger ones did not know the candy or were even interested in knowing how to do the doce seco.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

Pires, Rúben Baptista. « Intervenções em cursos de água. Projeto de requalificação de um troço na ribeira do rio Seco ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10400.1/8201.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação de Mestrado, Arquitectura Paisagista, Faculdade de Ciências e Tecnologia, Universidade do Algarve, 2015
Ao longo dos tempos, o Homem tem vindo a intervir nos corredores fluviais, alterando- os segundo as suas necessidades. Esse facto, a juntar à massificação acelerada das zonas urbanas nas últimas décadas em Portugal, permitiu que intervenções, muitas vezes desprovidas de conhecimento científico, bem como da sensibilidade empírica que normalmente caracterizava as intervenções feitas no passado, interferissem negativamente no funcionamento natural das redes hidrográficas. Este relatório de estágio refere-se ao trabalho desenvolvido em colaboração com a empresa AS Unipessoal, Lda. - Estudos e Projectos de Arquitectura Paisagista, no ano de 2014, no âmbito do processo de requalificação de um troço da Ribeira do Rio Seco, concelho e distrito de Faro. A colaboração iniciou-se na fase de Projecto de Execução, tendo no entanto existido uma reformulação significativa da proposta relativamente à fase de Anteprojecto. A situação existente no troço da ribeira a requalificar motivou a reflexão sobre diversas problemáticas relativas à degradação das linhas de água, tais como os perigos decorrentes da alteração do seu traçado original, da propagação de vegetação invasora, da erosão do solo e do assoreamento, o que por sua vez conduziu à realização dos estudos necessários ao desenvolvimento da proposta. Em termos práticos, a colaboração resultou nas tarefas que a seguir se enumeram, que integraram as respectivas peças do Projecto de Execução: Realização de cortes e perfis transversais da ribeira; Proposta de modelação do terreno e reperfilamento da ribeira; Desenho de pormenores de construção de técnicas naturais de contenção; Implementação de técnicas naturais e convencionais de contenção; Proposta de vegetação. O presente relatório de estágio apresenta e justifica as opções projectuais adoptadas no referido projecto, com especial ênfase para as referentes às tarefas acima enunciadas, e reflecte sobre a experiência profissional desempenhada.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

Freitas, Carolina Pereira de. « Caracterização experimental de betões pré-misturados a seco ». Master's thesis, 2018. http://hdl.handle.net/10400.13/1895.

Texte intégral
Résumé :
Devido à situação atual do setor da construção civil, existe a preocupação e necessidade de procurar soluções competitivas e eficientes para satisfazer exigências e problemas encontrados no dia-a-dia da construção. Portanto, o Laboratório Cimentos Madeira desenvolveu um novo produto, denominado por Betomix, com o objetivo de responder a exigências que se colocam pontualmente. No trabalho aqui apresentado, pretendeu-se estudar as características mecânicas e o comportamento reológico do betão pré-misturado a seco Betomix. Esse material é especialmente adequado para facilitar a utilização de betão em obras de difícil acesso e em obras que têm como objetivo a execução ou a reparação de pequenos elementos de betão. Para além disso, este é um material de fácil preparação, dado que apenas necessita da adição em obra de uma determinada quantidade de água. Assim, para preparação deste tipo de betão, não é necessário conhecer a composição do mesmo, dado que as quantidades dos agregados, cimento, adjuvantes e eventuais adições são controladas em central, garantindo uma maior homogeneidade do produto aplicado. Para avaliar as principais características do Betomix, neste trabalho, determinaram-se algumas das suas propriedades, tais como resistência à tração, resistência à compressão, módulo de elasticidade e retração. De referir ainda que os correspondentes ensaios foram também realizados com um betão pronto convencional, da mesma classe de resistência do betão prémisturado a seco, que serviu de referência, com o objetivo de comparar esses dois tipos de betão. De notar ainda que a composição dos dois tipos de betão estudados foi totalmente estabelecida pelo Laboratório Cimentos Madeira. Nesta dissertação são apresentadas as características, as vantagens e desvantagens do betão pré-misturado a seco. Para além disso, são também explicados todos os ensaios realizados assim como os procedimentos e normas adotados. Os ensaios foram realizados no Laboratório Cimentos Madeira e no Laboratório Regional de Engenharia Civil da Região Autónoma da Madeira. Os resultados obtidos mostram que o aumento do tempo entre a pré-mistura e a execução da amassadura de betão afeta significativamente várias propriedades do betão Betomix, entre elas a resistência à compressão, resistência à tração e módulo de elasticidade. Por outro lado, a retração do Betomix parece não ter sido influenciada de forma relevante pelo tempo após a pré-mistura. Verificou-se ainda que as equações preconizadas na NP EN 1992-1-1 (2010) para estimar a resistência à compressão, a resistência à tração e o módulo de elasticidade, como função da resistência à compressão, não se aplicam ao Betomix.
Due to the current situation of the construction industry, there is a concern and need to seek competitive and efficient solutions to meet the demands and problems encountered in the construction day-to-day. Therefore, Cimentos Madeira Laboratory has developed a new product, called Betomix, in order to respond to requirements that arise on time. In the work presented here, it was intended to study the mechanical characteristics and the rheological behavior of Betomix pre-mixed dry concrete. This material is especially suitable for facilitating the use of concrete in difficult-to-access works and in works whose purpose is the execution or repair of small concrete elements. In addition, this is an easy-to-prepare material, since it only requires the addition of a certain amount of water on the job site. Thus, for the preparation of this type of concrete, it is not necessary to know the composition of the concrete, since the quantities of aggregates, cement, additives and eventual additions are controlled in the plant, guaranteeing a greater homogeneity of the applied product. In order to evaluate the main characteristics of Betomix, some properties were determined in this work, such as tensile strength, compressive strength, modulus of elasticity and retraction. It should also be noted that the corresponding tests were also carried out with a conventional ready-mix concrete, of the same strength class as the pre-mixed dry concrete, which served as a reference, in order to compare these two types of concrete. It should also be noted that the composition of the two types of concrete studied was fully established by Cimentos Madeira Laboratory. In this dissertation the characteristics, advantages and disadvantages of pre-mixed concrete are presented. In addition, all tests performed as well as the procedures and standards adopted are also explained. The tests were carried out in the Cimentos Madeira Laboratory and in the Regional Laboratory of Civil Engineering of the Autonomous Region of Madeira. The results show that the increase in the time between the premix and the execution of concrete mixing significantly affects several properties of Betomix concrete, including compressive strength, tensile strength and modulus of elasticity. On the other hand, the Betomix retraction does not appear to have been significantly influenced by the time after premixing. It was also verified that the equations recommended in NP EN 1992-1-1 (2010) to estimate the compressive strength, tensile strength and modulus of elasticity as a function of the compressive strength do not apply to Betomix.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

Caramalho, Márcia Isabel Mascote. « Conservação de bacalhau salgado seco em condições de abuso de temperatura ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10400.8/2205.

Texte intégral
Résumé :
Algumas empresas de produção de bacalhau salgado pretendem iniciar a comercialização no mercado africano e/ou aumentar o mercado neste continente. Contudo, a rede de frio é frequentemente escassa, implicando grandes perdas económicas para as empresas nacionais. É possível atrasar a degradação do pescado através, por exemplo, do seu embalamento em vácuo e até em atmosfera modificada. Como tal, pretendeu-se embalar o bacalhau salgado seco a vácuo, e sobretudo em atmosfera modificada, de forma a aumentar o seu período de vida útil de prateleira em condições de abuso de temperatura. Foram estudados diferentes tipos de embalagem: (i) apenas com ar, (ii) embalagem a vácuo [com e sem a adição de metabissulfito de sódio (E223)] e (iii) em atmosfera modificada (EAM), 20% de CO2: 80% de N2, com e sem adição de E223; todos os tipos em condições de abuso de temperatura (15, 25 e 35ºC). O presente trabalho mostrou que o embalamento de bacalhau salgado seco a vácuo e, principalmente, emEAM poderá incrementar o tempo de vida útil de prateleira A temperatura de armazenamento mais uma vez comprovou ser um fator crucial uma vez que a menores temperaturas de armazenamento, o bacalhau apresentou um aspeto mais favorável, e maior foi o período de conservação, independentemente do tipo de embalamento do produto. O E223 beneficiou o produto armazenado a temperaturas mais baixas, mas não aparentou introduzir melhorias no bacalhau conservado a temperaturas acima de 25ºC. Em condições de abuso de temperatura (15, 25 e 35ºC), a preferência dos consumidores recai sobre a EAM (80%N2:20%CO2).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

Bernardo, Mário Rui Francisco. « Estudo experimental do arrefecimento com um jato de dióxido de carbono ». Master's thesis, 2016. http://hdl.handle.net/10316/37031.

Texte intégral
Résumé :
Existem diversas estratégias dinâmicas de arrefecimento onde se pretende beneficiar da mudança de fase para um processo mais eficiente. Embora a maior parte dessas estratégias recorra à mudança de fase por vaporização (líquido – vapor), pouco tem sido explorado em relação à mudança de fase por sublimação (sólido – vapor). Na expansão controlada de dióxido de carbono de elevada pureza através de um bocal ou pequeno orifício, a sua temperatura diminui com a diminuição da pressão devido ao efeito de Joule-Thomson. Esta queda de temperatura provoca a formação de partículas de neve carbónica (gelo seco) resultando num jato bifásico sólido-gás a baixas temperaturas e com uma velocidade considerável. Deste modo, para além do arrefecimento convectivo inerente às baixas temperaturas do jato, é esperado uma contribuição adicional da mudança de fase por sublimação. No âmbito desta dissertação, concebeu-se uma instalação experimental com o objetivo de estudar o arrefecimento provocado por um jato de partículas de dióxido de carbono, tendo como variáveis independentes o tempo de incidência e a distância à superfície a arrefecer. Os ensaios realizados revelaram a influência da distância do jato à placa, no processo de arrefecimento com jato de dióxido de carbono, onde foram obtidos coeficientes médios espácio-temporais significativamente superiores para distâncias mais curtas. Foi também evidenciada a variação do coeficiente de convecção local com a distância ao centro. Os resultados evidenciaram um processo de arrefecimento com eficiências entre aproximadamente 48% e 60%.
There are several dynamic strategies of cooling where there is intention to benefit from the phase change to increase the process efficiency. Most of these strategies make use of the vaporization phase change (liquid - vapor), however few of them explored the sublimation phase change (solid - vapor). In the controlled expansion of pure carbon dioxide through a small orifice or nozzle, its temperature decreases with the pressure drop due to Joule- Thomson effect. This temperature drop causes the formation of carbon dioxide solid particles (dry ice) resulting in a solid-gas two-phase jet at low temperature and with a considerable speed. Thus, in addition to the inherent low temperature cooling jet, an additional effect of the sublimation phase change is expected. As part of this work, an experimental setup aiming to study the cooling caused by a jet of carbon dioxide particles was conceived, having as independent variables the injection time and the distance to the surface to be cooled. The tests showed the influence of the jet-to-plate distance on the cooling process with carbon dioxide blasting, by significantly higher space-time average coefficients which were obtained for shorter distances. It was also demonstrated the variation of the local convection coefficient with distance to the center. The results showed a cooling process efficiency ranging from about 48% to 60%.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

Lucas, Mariana Nunes. « Estudo do impacto e da redução de sujidades de verniz seco no processo de pintura nas peças de polipropileno ». Master's thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10362/112791.

Texte intégral
Résumé :
O presente trabalho tem como propósito identificar e caracterizar os defeitos mais frequentes na Linha de Pintura de peças de polipropileno, visando desenvolver ações de melhoria com vista à diminuição do seu aparecimento. Nesta análise, foram considerados os dados históricos da Empresa no período compreendido entre janeiro e novembro de 2020 e foi realizada uma monitorização diária da linha de pintura até à primeira semana de novembro. Selecionou-se um dos projetos (peça) que apresenta maior volume de produção e maior quantidade de defeitos/sujidades. As sujidades representam em média 27% dos defeitos inspecionados e o seu peso aumentou de 25% em janeiro, para 29% em novembro de 2020. Entre as sujidades analisadas no projeto selecionado, em média, 82% das sujidades totais são referentes a sujidades de verniz. Evidencia-se, ainda, que as sujidades no domínio de “verniz seco” são as que requerem uma análise de relevo dada a sua criticidade nas peças. Dos modos de falha analisados, concluiu-se que o ponto mais critico no processo encontra-se na Pistola dos Robôs de Pintura, particularmente no misturador. Neste equipamento, ocorre a formação e acumulação de partículas de verniz seco, durante o mecanismo de reação entre o verniz e o próprio endurecedor. Foram avaliadas e classificadas sugestões de melhoria, sendo que foram analisadas e implementadas duas medidas, relativas à limpeza no processo automático de pintura. A sua implementação permitiu uma redução entre 36% e 48% das sujidades de verniz seco nas peças. Conclui-se que, apesar destas medidas não impedirem a formação do verniz seco, permitem uma redução significativa do defeito e, por consequência, uma redução do retrabalho e da repintura das peças.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

Brandão, Manuel Filipe Correia Machado. « Estudo de betumes modificados recuperados de misturas produzidas pelo método húmido e pelo método seco ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/1822/40506.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação de mestrado integrado em Engenharia Civil
Com o aumento do volume de tráfego nos últimos anos surge a necessidade de melhorar o desempenho dos pavimentos rodoviários, para diminuir as intervenções de manutenção. Assim, têm surgido vários estudos que englobam a introdução de material polimérico nas misturas betuminosas com o objetivo de melhorar as suas propriedades. O betume é outro material relevante das misturas betuminosas, e sendo este um material derivado do petróleo, cujas reservas têm um tempo de vida finito, é importante encontrar formas de o reutilizar. O objetivo deste trabalho passa por recuperar betumes modificados com polímeros de misturas produzidas pelo método “húmido” e pelo método “seco”, avaliando as suas características básicas para estabelecer uma comparação relativamente ao betume modificado inicial. Os polímeros reciclados utilizados na modificação do betume foram polietileno de alta densidade (PEAD) e etileno vinilo acetato (EVA). Na recuperação do betume modificado foi necessário selecionar solventes mais eficazes com a finalidade de extrair todo betume modificado, incluindo os polímeros, existente nas misturas betuminosas. Assim, numa fase inicial estudou-se a interação entre polímeros e solventes. A segunda fase do estudo incide na capacidade de digestão entre os solventes e os betumes modificados. Na última fase procedeu-se a várias recuperações de misturas betuminosas produzidas pelo método “húmido” ou “seco”. Realizaram-se misturas sem material fino para avaliar a influência deste material na recuperação do ligante modificado. Depois realizaram-se recuperações de misturas produzidas pelo método “húmido” com betume modificado com EVA ou PEAD, variando o tempo de repouso dos agregados no processo de “lavagem” com solvente, para avaliar a influência deste parâmetro na recuperação. Por último recuperou-se ligante de misturas produzidas pelo método “seco”, com EVA ou PEAD. No final do estudo verificou-se que nas misturas betuminosas produzidas com betume modificado com EVA foi possível a sua recuperação, quer pelo método “húmido”, quer pelo método “seco”. Quanto às misturas com betume modificado com PEAD não se conseguiu recuperar o betume com polímero nas diversas recuperações realizadas, o que demonstra que o processo de recuperação é muito dependente do tipo de polímero usado.
The road traffic increase over the last few years required an improved road pavement performance, in order to reduce the need of maintenance works. Thus, several studies on the introduction of polymeric material into asphalt mixtures were carried out aiming to increase the properties of those mixtures. Another important material used in asphalt mixtures is bitumen, and since it is derived from crude oil, which have finite lifetime reserves, an effective way to reuse this material should be found. The objective of this work involves the recovery of polymer modified binders from mixtures produced by the “wet” and “dry” method, the evaluation of their basic characteristics and the comparison with the initial polymer modified binder. The recycled polymers used for bitumen modification were high density polyethylene (HDPE) and ethylene vinyl acetate (EVA). The selection of the most effective solvents for the recovery of the polymer modified bitumen was needed to assure that the whole modified bitumen was extracted from the asphalt mixtures, including the polymers. Thus, initially the interaction between polymers and solvents was studied. The second phase of the study was focused on the digestion capacity between the solvents and the modified bitumens. In the final phase various recoveries of asphalt mixtures produced by the “wet” and “dry” method were carried out. Asphalt mixtures without fine aggregates were produced in order to evaluate the influence of this material in the recovery of the modified bitumen. Then, addition recoveries of asphalt mixtures produced by the “wet” method were made, both for EVA and HDPE modified bitumens, changing the resting time of the aggregates in the “washing” process with solvent, in order to assess the influence of this parameter in the recovery procedure. Finally, binders were recovered from asphalt mixtures produced by the “dry” method, both using EVA and HDPE polymers. At the end of the study it was found that EVA modified binders can be recovered from asphalt mixtures produced either by the “wet” or by the “dry” method. However, it was impossible to recover the HDPE modified binder from the asphalt mixtures in the various recoveries carried out, showing that the recovery process deeply depends on the type of polymer used.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Pimpão, Filipa Fortuna. « Jardins urbanizados, espaço cultural ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10400.6/5424.

Texte intégral
Résumé :
Defendemos neste projeto uma reinterpretação das necessidades de ligação da zona baixa de Lisboa (Cordoaria) com a zona alta (Monsanto), como se fosse criado um anel verde entre a área de estudo e a sua ligação com as restantes zonas de Lisboa, de modo que o Parque de Monsanto acabe por se mostrar ao longo da cidade, e que a zona da Ajuda, seja também procurada pelos cidadãos, tal como a baixa e outras zonas envolventes o são. As questões ao qual se pretende dar resposta ao longo do trabalho surgem segundo a três fases fundamentais do projeto arquitetónico idealizadas por Louis Kahn; as mesmas foram tidas em consideração visto estarem de acordo com o processo que se pretende para o desenvolvimento do presente tema de dissertação. 1. O que é o Jardim Urbanizado? 2. O Porquê do Jardim Urbanizado? 3. Como Fazer o Jardim Urbanizado? No primeiro ponto pretende-se analisar as questões inerentes ao tema: história, evolução e criação da natureza urbanizada como princípio integrante do espaço urbano e da vida do homem. Neste capítulo pretende-se definir o que se entende por Jardim Urbanizado, onde se pretende que inicialmente se apresentem definições gerais no intuito de as particularizar. Serão referidos alguns exemplos de jardins de modo a perceber como foi interpretado o tema. Irá ser tratado o tema da água como elemento estimulante e acalmante da vida em sociedade, a familiaridade que as pessoas encontram com o mesmo. As questões predominantes neste capítulo serão “Como fazer um jardim?” e “O que é um jardim?”, onde serão apresentados exemplos do mesmo. No segundo ponto pretende-se analisar as problemáticas referentes à área de intervenção, Vale do Rio Seco, recorrendo não só a uma contextualização do lugar e análise fenomenológica, como também perceber as problemáticas ao nível da cidade (percursos, espaços baldios, espaços verdes, entre outros) ao qual se pretende responder à questão subjacente a este capítulo – ”O porquê do jardim urbanizado?”. Utilizaremos uma metodologia de casos de estudos que tiveram como ponto de partida o mesmo problema desta dissertação, de modo a que estes possam servir como referência e base de reflexão para a solução da proposta final. No terceiro e último ponto pretende-se responder à questão inicialmente colocada “Como fazer um jardim?” onde se constrói a proposta final, através de um processo evolutivo, desde o projeto conceptual até à finalização da proposta. Esta surge como resultado dos pontos tratados nos capítulos anteriores, pretendendo dar resposta aos problemas atuais da paisagem urbana de Lisboa, mais concretamente, percursos ao longo do Vale do Rio Seco.
We defend in this project a reinterpretation of the connection requirements of the lower area of Lisbon (Cordoaria) with the upper area (Monsanto), as if it were created a green ring between the study area and its connection with other areas of the city, so the Monsanto Park will eventually be shown throughout the city, and that the Ajuda area this is also sought by citizens, such as the old part of the city and other surrounding areas are. The issues to which it intends to meet throughout the work arise after the three main phases of architectural design devised by Louis I. Kahn; they have been taken into account since they are in accordance with the process that is intended for the development of this dissertation. 1. What is the Urban Garden? 2. Why do we choose the Urban Garden? 3. How can we make the Urban Garden? On the first point we intend to analyze the issues inherent to the subject, history, evolution and creation of urban nature as an integral principle of urban space and man’s life. In this chapter we intend to define what is meant by Urban Garden, which is intended to initially present general settings and then particularize the order. Will be referred to some examples of Portuguese gardens in order to understand how it was interpreted the theme in Portugal. Will be treated the theme of water as stimulating and soothing element of social life, the familiar people are with it. The issues prevalent in this chapter will be “How to make a garden?” and “What is a garden?” where the same examples will be presented. In the second point we intend to analyze the issues related to the intervention area, Vale do Rio Seco, using not only the contextualizing place and phenomenological analysis, but also realize the problems at the city level (courses, vacant spaces, green spaces, etc.) to which you want to answer the underlying question of this chapter - “why the garden urbanized?”. We will use a methodology of studies cases that have as their starting point the same problem of this work, so that they can serve as a reference and reflection as the basis for the solution of the final proposal. In the third and final point is intended to answer the question initially posed “How to make a garden?” Where it builds the final proposal through an evolutionary process, from conceptual design to the completion of the proposal. This arises as a result of the items discussed in previous chapters, intending to response the current problems of the urban landscape of Lisbon, specifically, routes along the Valley of Rio Seco.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
43

Dionísio, João Alexandre Colaço Dias de Lemos. « Micro-propulsão termicamente induzida ». Master's thesis, 2016. http://hdl.handle.net/10316/37056.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação de Mestrado em Engenharia Mecânica, especialidade de Energia e Ambiente, apresentada à Faculdade de Ciências e Tecnologia da Universidade de Coimbra.
Em 1756, Leidenfrost descobriu que líquidos depositados sobre superfícies muito quentes levitam sobre uma camada do seu próprio vapor, apresentando uma elevada mobilidade. De tal forma que, quando uma gota é colocada sobre um substrato suficientemente quente, caraterizado por uma textura assimétrica, é propulsionada numa direção bem definida (Linke et al. , 2006). O mesmo acontece com sólidos em sublimação, como é o caso do gelo seco. Neste trabalho foi efetuado um estudo experimental da propulsão de Leidenfrost sobre superfícies com perfis dentados assimétricos de dimensões milimétricas, procurando esclarecer a influência da temperatura e da geometria superficiais na velocidade atingida pelo corpo. Os ensaios realizados sobre superfícies em cobre, para o movimento de gotas de água, revelaram o papel determinante da oxidação, que proporcionou, possivelmente em resultado de ligeiras alterações geométricas da textura superficial, velocidades de locomoção mais elevadas. Por sua vez, as experiências realizadas sobre perfis dentados de várias dimensões, tanto com gotas de água como com pequenos discos de gelo seco, indicaram a importância da relação entre a força de propulsão e a força de fricção propiciadas pelo dentado.
As discovered by Leidenfrost in 1756, liquids placed on very hot surfaces levitate on a layer of their own steam with very high mobility. In that way, when placed on a hot enough substrate with an assimetric texture, liquid droplets move in a well-defined direction (Linke et al. , 2006). Something similar happens with sublimating solids, such as dry ice. This work presents an experimental study of the Leidenfrost propulsion on surfaces with assimetric saw-tooth patterns of milimetric dimensions, containing an analysis of the influence of surface geometry and temperature on the velocity reached by the moving body. The tests involving copper substrates and water droplets revealed the decisive role of oxidation, which enabled higher velocities through small modifications on the surface textures. Besides that, experiments performed on the movement of water droplets and small dry ice disks over several surface textures showed the relevance of the ratio of propulsion force to friction force imposed by the toothed surface.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
44

Machado, Alexandra Fernanda Almeida. « Análise da Interação betume borracha em misturas betuminosas com borracha reciclada de pneus pelo processo a seco ». Master's thesis, 2013. http://hdl.handle.net/1822/30657.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação de mestrado integrado em Engenharia Civil (área de especialização em Perfil de Planeamento e Infraestruturas de Transporte)
Tendo em conta a grande preocupação ambiental, a reciclagem de materiais tornou-se um ponto fundamental no ramo da Engenharia Civil, considerando-se aqui a possibilidade de utilização de borracha de pneus na construção de pavimentos, nomeadamente em misturas betuminosas, o que conduz a um aumento da vida dos pavimentos. Tendo por base o enquadramento da utilização de borracha reciclada de pneus em fim de vida em misturas betuminosas, este trabalho tem por objetivo estudar a interação entre o betume e a borracha quando utilizada no processo a seco (substituição de parte do agregado por borracha). Genericamente, pretende avaliar-se se ao longo do tempo existe absorção de betume pela borracha, bem como avaliar de que forma esta absorção se realiza, nomeadamente de que modo o betume e a borracha são alterados. Neste trabalho foram realizadas duas misturas constituídas apenas de betume e borracha, sujeitas a diferentes acondicionamentos, das quais foram extraídos os seus componentes para avaliação da interação. As mudanças a nível do ligante foram estudadas tendo em conta as propriedades físicas, reológicas, químicas e morfológicas. Já a caracterização da borracha foi feita com base em análises físicas (densidade), químicas e morfológicas. Os ensaios laboratoriais realizados permitiram identificar a interação do betume com a borracha, expressa pela variação das propriedades avaliadas para diferentes tempos de acondicionamento da mistura, mostrando que ao longo do tempo existe interação do betume com a borracha nas misturas betuminosas com borracha a seco.
Taking into account the great environmental concerns, recycling materials has become a key point in the field of civil engineering, considering the possibility of using rubber tyres on pavement, in particular bituminous mixtures, which increases the lifetime of the pavement. Based on the framework of using recycled rubber from worn out tyres in bituminous mixtures, this work aims to study the interaction between bitumen and rubber when used in dry process (replacing part of the aggregation by rubber). Generically, it intends to evaluate whether there is absorption of bitumen through rubber, assess on how this absorption takes place, namely how bitumen and rubber are changed. Also, two mixtures consisting only of bitumen and rubber were performed, subjected to different packaging, from which their components were extracted for evaluation of their interaction. The level changes of the binder were analysed taking into account the physical, rheological, chemical and morphological characteristics. As for the characterization of rubber, this was done based on physical (density), chemical and morphological analysis. The lab testing enabled the identification of interaction between bitumen and rubber, expressed by the variation of properties evaluated for different packaging moments of the mixture, showing interaction of bitumen with rubber in the bituminous mixtures with dry rubber processing, over a time period.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
45

Mourato, Fábio Miguel da Luz. « Otimização do doseamento de reagentes na Decantação Primária ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10362/58440.

Texte intégral
Résumé :
O presente estudo foi realizado na ETAR de Alcântara, que utiliza o doseamento de reagentes no Tratamento Primário, em regime de tempo seco. O principal objectivo deste estudo, foi a otimização do doseamento de reagentes, Cloreto Férrico (coagulante) e Poliacrilamida aniónica (floculante), nos órgãos de tratamento utilizados na decantação primária, MULTIFLOTM. O estudo do doseamento de reagentes foi realizado durante os meses de Fevereiro a Setembro de 2015, através da determinação de dosagens óptimas, ensaios Jar Test, para vários cenários estabelecidos, e de ensaios industriais em dois MULTIFLO: Linha Primária e Linha de Espessamento. Através destes ensaios, foi possível testar alterações de variáveis a nível industrial, as quais afetam directamente o doseamento de reagentes. Após ensaios industriais, foi possível concluir que o doseamento proposto para a linha primária é de 4 mg/L e 0,25 mg/L de coagulante e floculante, respectivamente. E para a linha de espessamento, a alteração do modo de funcionamento seria a alternativa mais viável, sendo comparada a três cenários possíveis: sem doseamento, 13 e 22 mg/L de coagulante e 0,5 e 1mg/L de floculante, relativamente ao número de centrífugas em funcionamento. Economicamente, este estudo permitiu concluir que a ETAR detém um maior consumo de reagentes do que seria necessário para um tratamento eficiente, o que conduziu a ter uma poupança de 279 g de Cloreto Férrico/m3 e 14 g de Polímero/m3, para a linha primária, e 7805 g de Cloreto Férrico/m3 e 73 g de Polímero/m3 para a linha de espessamento. Em termos económicos, estes valores determinaram um potencial de poupança de 656 euros por dia para as linhas do tratamento primário. Em suma, o estudo inerente a esta dissertação, permitiu otimizar o doseamento de reagentes em duas linhas MULTIFLO, contribuindo positivamente para o processo de tratamento, quer a nível económico quer a nível processual.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
46

Delafiori, Andressa Schenato. « Incorporação de resíduos de pré-fabricados em concreto para blocos de alvenaria ». Master's thesis, 2019. http://hdl.handle.net/10198/22989.

Texte intégral
Résumé :
Mestrado de dupla diplomação com a UTFPR - Universidade Tecnológica Federal do Paraná
O crescimento acelerado das zonas urbanas propicia um elevado consumo de energia e de matérias-primas, bem como uma produção excessiva de resíduos gerados pelas atividades humanas. O principal caminho para minimizar os danos causados ao meio ambiente pelos resíduos produzidos é a ação preventiva visando sua reutilização, reciclagem e redução, os denominados 3 Rs. As obras de engenharia ao longo do tempo causaram um grande impacto ambiental devido ao elevado consumo de matérias-primas e contribuíram negativamente para a preservação do planeta. A diminuição dos resíduos de construção e demolição (RCD) é uma preocupação mundial, sendo prioridade em alguns países, como Bélgica, Reino Unido e Dinamarca. Dentro deste contexto, a presente pesquisa traz um panorama sobre o potencial uso de resíduos de concreto (RC) na confecção de blocos para alvenaria não-estrutural e sua aplicabilidade em um programa experimental realizado em parceria com uma fábrica de pré-fabricados portuguesa. Os resíduos desta fábrica, após breve tratamento, foram caracterizados em laboratório através de diversos ensaios, que resultaram em uma ficha técnica do produto, apresentando-os como uma opção viável para a substituição de um agregado natural (areia). Como a elaboração de blocos em escala laboratorial não seria possível, foram utilizados provetes cúbicos para auxiliar a confecção de um traço de concreto semelhante ao utilizado na fábrica, todavia, variando a quantidade de água, buscando atender os principais requisitos estabelecidos em norma para o concreto seco, no estado fresco e endurecido. Posteriormente, foram elaborados quatro novos traços, substituindo 25%, 50%, 75% e 100% da areia pelo agregado reciclado (resíduo), e ensaiados à compressão. A substituição total de agregado reciclado (100%) alcançou valores mínimos de resistência à compressão, sendo o traço escolhido para a realização de novos ensaios no concreto fresco e endurecido. Os resultados destes ensaios foram adequados, sendo sugerido, para um próximo passo, a confecção de blocos vazados na empresa utilizando esta substituição.
The enhanced development of urban areas provides a high energy and raw materials consumption, as well as an excess waste production. The main way to minimize the damage caused to the environment is by aplying the 3R’s, reusing, recycling and reducing the wast, as a preventive act. Over time, the engineering works caused a great environmental impact due to the high consumption of raw materials and contributed negatively to the planet’s preservation. The reduction of construction and demolition waste (CDW) is a worldwide concern, being a priority in some countries, such as Belgium, United Kingdon and Denmark The present research provides an overview of the potential use of concrete waste (CW) in the manufacture of blocks for non-structural masonry and its applicability in an experimental program carried out in partnership with a Portuguese prefabricated factory. The factory residues, after a brief treatment, were characterized in the laboratory, providing a technical data sheet, showing that the material produced is a viable option as a replacement of natural sand aggregate. Since blocks preparation on a laboratory scale would not be possible, cubic specimens were used to assist the production of a concrete trace, similar to the one used in the factory, however, varying the amount of water, to attend the main requirements defined by the standard for dry concrete, in fresh and hardened state. Subsequently, four new compositions of concrete were prepared, replacing 25%, 50%, 75% and 100% of the sand by recycled aggregate (waste), and tested for compaction. The total substitution of recycled aggregate (100%) reached minimum values of compressive strength, being the trace chosen for new tests on fresh and hardened concrete. The results of these tests were acceptable, suggesting, for a next step, produce hollow blocks in the company using this composition.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
47

Couto, André Filipe Carvalho do. « Propriedades mecânicas de misturas de solo ligado com cimento com diferentes teores em água ». Master's thesis, 2018. http://hdl.handle.net/10362/47634.

Texte intégral
Résumé :
A presente dissertação visa dar um contributo para o melhor conhecimento das propriedades mecânicas de misturas de solo ligado com cimento, uma vez que não existem metodologias de dosagem em projeto para a sua aplicação, por exemplo em pavimentos rodoviários. São estudadas misturas com percentagens de cimento de 4% de 6% e 10%, mas com diferentes teores em água e com o mesmo peso volúmico seco, de forma a perceber a influência do teor em água no comportamento mecânico das misturas. O trabalho vem na sequência de estudos anteriores realizados na FCT/UNL, sobre o mesmo solo, com diferentes pesos volúmicos secos, mas mantendo o teor em água. No presente trabalho é analisada a influência de parâmetros, tais como o teor em cimento, o teor em água, a porosidade, a relação água/cimento, a relação volume de vazios/volume de cimento e a relação n=Civ, que relaciona a porosidade com a razão entre a quantidade de cimento e o volume total do provete estudado. Foram ensaiados provetes à resistência à compressão uniaxial com medição de deformações axiais. O indicador n=Civp parece ser aplicável só aos solos estudados, não permitindo qualquer comparação. Com base na análise de resultados de resistência e deformabilidade obtidos é possível propor um método de dosagem do cimento a adotar no campo, com base em ensaios de compactação do solo utilizado. Os resultados obtidos são correlacionados com outros estudos.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
48

Martins, Daniela Sofia Rodrigues. « Bacterial cellulose : one material, multiple products ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/1822/76945.

Texte intégral
Résumé :
Tese de doutoramento em Chemical and Biological Engineering
In the scope of this doctoral thesis, bacterial cellulose (BC) dry formulations were produced, using carboxymethyl cellulose (CMC) as a co-drying agent to prevent hornification and improve colloidal stability. Dry BC:CMC in a mass ratio of 1:1 is able to redisperse in aqueous media in few minutes, under lowenergy mixing, preserving the properties of the never-dried mixture: high viscosity, reduction of the oil/water interfacial tension and the ability to stabilize heterogeneous systems. To study the effect of processing parameters in the formulation’s properties, different wet-grinding, drying and comminution methods were employed. The size of wet BC fibre bundles was found to be the most relevant parameter, as a reduction in the Dv(50) from 1228 to 55 μm resulted in a decrease in viscosity, interfacial activity and suspending ability of the respective BC:CMC (1:1) formulations. At a concentration of 0.15 %, BC:CMC showed better particle suspending ability than several commercial cellulose products. A spray-dried BC:CMC (1:1) formulation, with a Zeta Potential of (-67.0 ± 3.9) mV and a Dv(50) of (601 ± 19.7) μm, was employed as stabilizer of oil-in-water emulsions. It was able to impart a high viscosity, decrease the oil/water interfacial tension and to form a three-dimensional network structuring the continuous phase, key characteristics for providing emulsion stability. Indeed, at a concentration of 0.50 %, the dry BC:CMC formulation was able to stabilize emulsions against coalescence or creaming for up to 90 days, confirming the potential of BC as a Pickering stabilizer. Cosmetic cream analogues were prepared by partially or completely replacing the surfactants of a traditional cosmetic emulsion with only 0.75% freeze-dried BC:CMC (1:1). BC-stabilized creams consistently showed similar results to the surfactant-stabilized control cream, and allowed to mimic relevant properties such as storage stability, rheologic behaviour and texture. BC:CMC was also able to stabilize cosmetic emulsions at lower concentration when compared with two commercial cosmetic grade microcrystalline celluloses. Finally, the BC:CMC ratio was increased to 1:0.5, leading to improved rheological properties. In a benchmark with commercial xanthan gum, BC:CMC 1:0.5 showed higher values of zero-shear viscosity, presented a measurable yield stress of (1.54 ± 0.17) Pa (for a 0.5 % aqueous dispersion) and the highest storage modulus, indicating a stronger solid-like character and better stabilizing properties. Contrarily to xanthan gum, the viscosity of all BC:CMC dispersions was independent from the pH and ionic strength.
No âmbito desta tese de doutoramento foram produzidas formulações secas de celulose bacteriana (BC), usando carboximetil celulose (CMC) como coadjuvante de secagem para prevenir a agregação irreversível das fibras e melhorar a estabilidade coloidal. A BC:CMC seca, com rácio de 1:1, redispersa em água em poucos minutos e com baixa energia de agitação, preservando as propriedades da mistura não seca: alta viscosidade, redução da tensão interfacial óleo/água e capacidade de estabilizar sistemas heterogéneos. Para estudar o efeito dos parâmetros de processamento nas propriedades da formulação, foram usados diferentes métodos de trituração em húmido, secagem e cominuição. Constatou-se que o tamanho dos agregados de fibras húmidas de BC é o parâmetro mais relevante, já que uma redução do Dv(50) de 1228 para 55 μm causou uma diminuição da viscosidade, da atividade interfacial e da capacidade de suspensão das respetivas formulações BC:CMC (1:1). A uma concentração de 0.15 %, a BC:CMC demonstrou melhor capacidade de suspensão de partículas do que várias celuloses comerciais. Uma formulação de BC:CMC (1:1) seca por spray-drying, com um potencial Zeta de (-67.0 ± 3.9) mV e um Dv(50) de (601 ± 19.7) μm, foi usada como estabilizante de emulsões óleo-em-água. Esta foi capaz de promover alta viscosidade, diminuir a tensão interfacial e formar uma rede tridimensional a estruturar a fase contínua, características chave para estabilizar emulsões. De facto, a uma concentração de 0.5 % a formulação de BC:CMC foi capaz de estabilizar emulsões contra coalescência e creaming até 90 dias. Foram preparados análogos de cremes cosméticos substituindo completa ou parcialmente os surfactantes de uma emulsão cosmética por apenas 0.75 % de BC:CMC 1:1 liofilizada. Os cremes estabilizados com BC mostraram consistentemente resultados similares aos do controlo estabilizado com surfactantes, permitindo reproduzir propriedades relevantes como a estabilidade de armazenamento, o comportamento reológico e a textura. A BC:CMC foi capaz de estabilizar emulsões cosméticas com menor concentração do que duas celuloses microcristalinas comerciais usadas na cosmética. Por fim, o rácio de BC:CMC foi aumentado para 1:0.5, levando à melhoria das propriedades reológicas. Num estudo comparativo com xantano, a BC:CMC 1:0.5 apresentou maior viscosidade em repouso, uma tensão de cedência de (1.54 ± 0.17) Pa (para uma concentração de 0.5 %) e modulo elástico superior, indicativo de um carácter sólido pronunciado e melhores propriedades estabilizantes. Contrariamente ao xantano, a viscosidade das dispersões de BC:CMC mostrou-se independente do pH e da força iónica.
Fundação Portuguesa para Ciência e Tecnologia (FCT) for the PhD scholarship ref. SFRH/BD/115917/2016, and all the entities supporting this work: FCT under the scope of the strategic funding of UIDB/04469/2020 unit and COMPETE 2020 (POCI-01-0145-FEDER-006684) and BioTecNorte operation (NORTE-01-0145-FEDER-000004) funded by the European Regional Development Fund (ERDF) under the scope of Norte2020 - Programa Operacional Regional do Norte.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
49

Cardona, Joana Beatriz Cracel. « Integração no laboratório da Lameirinho e controlo aos tecidos acabados ». Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/1822/41150.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação de mestrado em Técnicas de Caraterização e Análise Química
Este trabalho surge como parte de um projeto de dissertação vinculado à Universidade do Minho, pelo curso de Mestrado em Técnicas e Caracterização de Análises Químicas. O trabalho foi efetuado em ambiente empresarial na Lameirinho S.A., sendo uma empresa direcionada para os têxteis-lar. A primeira parte do estágio consistiu na integração no laboratório de controlo de qualidade de testes físicos e químicos aos tecidos acabados e no laboratório de cor. Os testes físicos e químicos realizados foram a resistência à tração, ao rasgo, à formação de borboto, à abrasão, determinação da contextura, da estabilidade bidimensional, do aspeto após lavagem, da solidez à fricção, da lavagem à água, do suor e da composição do algodão/poliéster. No laboratório de cor foram efetuados tingimentos em tecido de algodão com corantes reativos e retingimentos utilizando os pigmentos. A segunda parte do estágio foi baseada na implementação de novos ensaios, a determinação de resíduos de formaldeído em amostras têxteis, a determinação da solidez à saliva e da solidez à limpeza a seco. A análise de formaldeído nos têxteis tem vindo a ganhar uma enorme importância devido aos problemas que o composto pode trazer à saúde humana. A maior preocupação é quando os artigos são para o uso de bebés/ crianças. A solidez à saliva é particularmente importante quando se trata de têxteis para bebés. Este teste usa uma saliva artificial e tem como finalidade determinar se os corantes podem ser transferidos do têxtil para a boca. A Lameirinho é uma empresa com padrões e regras muito rigorosas principalmente quando o artigo é destinado a bebés/ crianças. Devido a esse fato apresenta um certificado de qualidade muito importante na área têxtil, o Certificado Oeko-tex® Standard 100.
This report is presented as the result of a thesis project that was completed as part of a degree course in the University of Minho, integrated in the Masters degree in Analytical Techniques and Characterization by Chemical Analysis. The project was carried out in an industrial environment within the installations of Lameirinho, S.A., a company that produces home-textiles. The first part of the placement involved integration as a member of technical staff in the physical/chemical tests and colours laboratories. The physical-chemical tests that were performed included traction, tearing, pilling, abrasion resistance and contexture determination. Further tests included the determination of bidimensional stability, color fastness to frictional, washing and sweat and the appearance after washing. Compositional evaluation of cotton/polyester mixtures and dyeing of cotton textiles with reactive dyes and re-dyeing using pigments were also carried out. The second part of the placement involved the implementation of new tests: the determination of formaldehyde residues in textile samples and the evaluation of colorfastness to saliva and dry cleaning chemicals. The analysis of formaldehyde in textiles has been assuming greater importance as a result of problems that this compound creates in terms of human health. The principal concern arises when textile articles are used by infants. The objective of this specific test is to use artificial saliva to determine whether dyes might be transferred to an infant´s mouth through contact with textiles. Lameirinho is a firm with high standards, particularly when infant health is concerned. Consequently, one of several important industrial certifications that have been awarded to the firm is the Oeko-tex Standard 100.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie