Littérature scientifique sur le sujet « Teatri pubblici »

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Articles de revues sur le sujet "Teatri pubblici"

1

Lo Monaco, Analissa. « Edifici per gli dei. Evergeti pubblici e privati nei santuari del Peloponneso del II secolo d.C. = Buildings for the Gods. Public and Private Benefactors in the 2nd. Century AD. Peloponnese Sanctuaries ». ARYS. Antigüedad : Religiones y Sociedades, no 16 (12 septembre 2019) : 139. http://dx.doi.org/10.20318/arys.2018.4558.

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Résumé :
Riassunto: Quali edifici sono dedicati agli dei nel II secolo d.C.? Chi li pagava? Esiste una pre­dilezione per un particolare genere di edi­fici (funzionali, di recezione, sacri in senso stretto) a seconda che si tratti di interventi finanziati dall’imperatore o da una commit­tenza pubblica (i demi e i consigli locali), o che siano invece interventi privati? Questo articolo offre una rassegna delle principali tipologie di interventi edilizi e architettonici individuabili nel II secolo d.C. nei santuari del Peloponneso, esaminandoli in diacronia a seconda della loro funzione specifica (ter­me, teatri, edifici di assemblea) e mettendo in luce in che modo essi cambiarono la per­cezione e la vita quotidiana all’interno delle aree sacre.Abstract: Which buildings are dedicated to the gods in the 2nd century AD? Who paid for them? Is there a preference for a particu­lar kind of buildings (functional, recep­tion, sacred) depending on whether they are interventions financed by the emper­or or a public commission (the demi and local councils), or whether it is instead a private intervention? This article offers an overview of the main types of build­ing and architectural interventions that can be identified in the 2nd century AD. in the sanctuaries of the Peloponnesus, ex­amining them in diachrony according to their specific function (thermal buildings, theaters, assembly buildings) and high­lighting how they changed perception and daily life within the sacred areas.Parole chiave: Peloponneso, santuari, evergeti, impera­tori, dediche.Key words: Peloponnesus, sanctuaires, benefactors, imperators, dedications.
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2

Cooley, Alison. « A new date for Agrippa's theatre at Ostia ». Papers of the British School at Rome 67 (novembre 1999) : 173–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004542.

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Résumé :
UNA NUOVA DATA PER IL TEATRO DI AGRIPPA AD OSTIAQuest'articolo riesamina la data di fondazione del teatro di Ostia, e suggerisce che esso possa contribuire a un più generale modello di costruzione dei teatri tipico dell'impero in un periodo particolare del regno di Augusto. Vi è generale consenso sul fatto che il teatro di Ostia sia stato costruito nel periodo augusteo, dietro suggerimento del braccio destro di Augusto, Marco Agrippa, ma è stato talvolta associato con la prima parte del suo regno. La prima parte della discussione sottolinea l'importanza di un frammento epigrafico, che dovrebbe essere aggiunto ai due frammenti pubblicati come CIL XIV 82. Le due lettere del frammento suggeriscono l'ipotesi che la fondazione del teatro appartenga al periodo 18–12 a.C, e forse al 18–17 a.C. Il teatro di Ostia appartiene quindi ad un gruppo di teatri che furono costruiti fra il 25 ed il 15 a.C. e che sono associati con personaggi influenti che avevano legami personali con Augusto.
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3

Jedrkiewicz, Stefano, et Heinz Kindermann. « Il pubblico del teatro antico ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 45, no 3 (1993) : 129. http://dx.doi.org/10.2307/20547217.

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De Stasio, Loreta. « "Cominciamo Bene" : vaciar el sujeto y rechazar la representación en el teatro ». Tropelías : Revista de Teoría de la Literatura y Literatura Comparada, no 7 (18 octobre 2020) : 371–82. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_tropelias/tropelias.202074796.

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Résumé :
Poniéndose a prueba con el proyecto de Artaud, y actuando y realizando el pensa-miento de Gilles Deleuze[1], en los años sesenta se manifiesta en el teatro italiano el fenómeno del actor, autor y director más controvertido e inclasificable del teatro europeo reciente: Carmelo Bene. El prolífico autor teatral ­―nacido en 1937 en Salento (provincia de Lecce, Apulia), el tacón de la bota italiana (“Il sud del Sud”) y fallecido en 2002― es conocido por la mayoría como un personaje ambiguo y particularmente excéntrico que se impuso contra el teatro tradicional y contra la misma vanguardia. Y aún hoy, dieciocho años después de su muerte, sigue suscitando mucho interés y dudas. Su teatro rechaza el texto, la palabra con todos sus significados que se reproducen gracias a la representación tradicional ―con todos sus agentes: autor, director, actor y público―. Bene rechaza una concepción del arte que en el teatro occidental se ha estancado perpetuando la imitación según los preceptos aristotélicos, impidiendo así la creación libre y liberadora. Según Piergiorgio Giacché, Carmelo Bene es el único que coloca su actorialidad por encima de cualquier otra función y vocación teatral ―es decir, más allá del autor y contra el director―, acepta la soledad del actor para celebrar su libertad y la del arte teatral. Sin embargo, Carmelo Bene lleva a cabo también la liberación en el teatro de los significantes sobre los que impone su voz con sus modulaciones y amplificaciones, para desaparecer y “perderse” en el artificio de la “Máquina actorial” [2]. [1] Gilles Deleuze, Logique du sense, Paris, Ed. Minuit, 1969. [2] Como Giacché destaca, tres son los aspectos que distinguen a Bene y que “[...] costituiscono l’originalità se non addirittura l’origine del suo teatro: la separazione dal Pubblico, la sublimazione della Voce, la sparizione nella Macchina”. Giacché, P., «Nessun Bene. Tre atti unici di Carmelo Bene», en Doppiozero, 16 de marzo de 2017, en https://www.doppiozero.com/materiali/nessun-bene, consultado el 23 de julio de 2020.
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5

Mongitore, Rodolfo. « Lo spazio della musica nel teatro kabuki ». AsiaTeatro 2023, no 1 (2023) : 23–35. http://dx.doi.org/10.55154/vkoq1037.

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Résumé :
Sulla organizzazione degli spazi dedicati ai diversi organici strumentali che compongono l’orchestra del teatro Kabuki e la logica che governa la visibilita' o invisibilita' degli interpreti alla vista del pubblico.
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6

Pieri, Marzia. « Il pubblico femminile a teatro in età moderna ». Italica Wratislaviensia 10, no 2 (31 décembre 2019) : 37–49. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2019.10.1.15.

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Pieri, Marzia. « Il pubblico femminile a teatro in età moderna ». Italica Wratislaviensia 10, no 2 (31 décembre 2019) : 3–7. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2019.10.2.2.

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8

Della Ferrera, Giacomo. « Il caso del Teatro Sociale di Sondrio per la fisionomia del pubblico teatrale otto-novecentesco ». ACME 74, no 2 (14 septembre 2022) : 147–66. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18665.

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Résumé :
Il Teatro Sociale di Sondrio, inaugurato nel 1824, rappresenta tra XIX e XX secolo il più importante centro teatrale dell’intera Valtellina. Considerando anche l’importanza che riveste nella storia locale, il teatro sondriese può essere preso come esempio attraverso cui riconoscere, da un punto di vista particolare, le evoluzioni a cui va incontro la drammaturgia italiana a cavallo dei due secoli. Lo studio dei manifesti conservati negli archivi e lo spoglio dei periodici locali hanno permesso di analizzare le modalità e le tempistiche con cui venivano allestiti gli spettacoli e l’accoglienza di questi da parte del pubblico e della critica di Sondrio: su queste basi, il seguente studio cerca di offrire una fisionomia del pubblico teatrale otto-novecentesco, un pubblico provinciale, lontano da quello delle grandi città ma che, come si vuole dimostrare, condivide con quest’ultimo gli stessi gusti: dalla ricerca della novità alla passione per i drammi sentimentali, dalla pièce bien faite alla nuova drammaturgia borghese.
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9

Garavaglia, Valentina. « Tra utopia e riformismo, il teatro pubblico di Paolo Grassi e Giorgio Strehler ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (10 mars 2020) : 439–58. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910088.

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Résumé :
L’incontro tra Paolo Grassi e Giorgio Strehler avvenuto nella Milano del dopoguerra, segna l’inizio di un sodalizio, artistico e umano, che ha concorso a scrivere importanti pagine della storia del teatro non solo italiano, ma soprattutto ha contribuito ad arricchire la storia della cultura di ispirazione socialista nel nostro paese. Il legame tra il Piccolo Teatro di Milano, nei suoi primi 25 anni di vita, e la storia del socialismo riformista si racconta attraverso drammaturgie di impegno politico, scelte di regia e di politica culturale nelle quali si intrecciano le biografie del regista e dell’ideologo, uniti nell’impegno per la realizzazione di un teatro d’arte per tutti a partire dall’eredità della Resistenza. Attraverso l’analisi degli appunti di regia, della corrispondenza privata, della critica e degli allestimenti, l’articolo si propone di ripercorrere gli anni dalla fondazione del Piccolo Teatro, nel 1947, fino al 1972, anno in cui Paolo Grassi passerà alla direzione del Teatro alla Scala. A partire dal primo allestimento di Giorgio Strehler, L’albergo dei poveri di Gor’kij, le scelte drammaturgiche e stilistiche del primo teatro stabile pubblico italiano si rivelano emblematiche della continua tensione ideale tra arte e politica, tra attenzione rivolta all’uomo e riflessione sulla collettività.
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10

Boni, Federico, et Oscar Ricci. « Audience participassion. Professionisti e pubblici teatrali tra partecipazione e passione ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 56 (décembre 2018) : 65–81. http://dx.doi.org/10.3280/sc2018-056005.

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Thèses sur le sujet "Teatri pubblici"

1

MERLI, CHIARA. « Il teatro ad iniziativa pubblica in Italia ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/108.

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Résumé :
Storia e geografia del teatro pubblico in Italia, attraverso lo studio dell'evoluzione del concetto di stabilità (dal secondo dopoguerra ad oggi) e la ricognizione del sistema dei teatri stabili a gestione pubblica.
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2

MERLI, CHIARA. « Il teatro ad iniziativa pubblica in Italia ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/108.

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Résumé :
Storia e geografia del teatro pubblico in Italia, attraverso lo studio dell'evoluzione del concetto di stabilità (dal secondo dopoguerra ad oggi) e la ricognizione del sistema dei teatri stabili a gestione pubblica.
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3

Petracco, Claudia <1992&gt. « Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia : confronto gestionale di due organizzazioni culturali a partecipazione pubblica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16274.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro di tesi è l’analisi della gestione di due Teatri Stabili regionali, del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, in quanto organizzazioni culturali a partecipazione pubblica. La scelta è ricaduta su questi enti in virtù della radicata cultura teatrale delle aree in cui hanno sede e della comune posizione geograficamente rilevante nel contesto europeo e mediterraneo. D’altra parte, si tratta di due città, Trieste e Venezia, che hanno avuto un percorso storico e politico di natura differente, per quanto indissolubilmente legato a causa della loro vicinanza. L’obiettivo dell’analisi è dunque definire la situazione odierna, tenendo conto delle inevitabili differenze tra le due realtà. Dopo un iniziale riepilogo del contesto culturale e delle più recenti statistiche sulla produzione e fruizione dell’arte teatrale in queste zone, si procederà ad un’approfondita descrizione dei due istituti, dando spazio ad un’analisi gestionale basata soprattutto sulle fonti pubblicamente disponibili all’interno della sezione Amministrazione Trasparente dei siti web ufficiali. A conclusione sarà richiamato il concetto di trasparenza degli enti pubblici, ne sarà descritta l'effettiva applicazione da parte dei due enti ed i limiti riscontrati per gli istituti culturali analizzati.
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4

Colciago, Sara <1987&gt. « Piccolo teatro della città di Milano : per una mappatura delle strategie di relazione con il pubblico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7344/1/colciago_sara_tesi.pdf.

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Résumé :
La ricerca è costituita dal tentativo di realizzare una mappatura delle attività del Piccolo Teatro di Milano relative alle strategie di relazione con il pubblico, tanto in termini di formazione dello spettatore quanto di concezione dello stesso come elemento partecipe di una comunità. Sono stati presi in esame tre distinti nuclei, in parte sovrapponibili a tre fasi della storia del teatro milanese ed esemplificativi di differenti tipologie di azione. 1) Fondazione del Piccolo Teatro e il background progettuale che la precede, analizzata attraverso i contributi giornalistici di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, in cui vengono esplicitate le linee guida che si concretizzeranno del progetto anche con largo anticipo rispetto al 1947; 2) Iniziative di contatto e creazione di un rapporto con il pubblico attuate negli anni Sessanta, considerate in parallelo con le grandi polemiche di stampo extra-teatrale che a partire dall'attività del Piccolo Teatro coinvolgono l'ambiente culturale e politico intorno al tema dell'autonomia artistica; 3) Sviluppo di una presenza digitale costituita dagli spazi promozionali/informativi (sito web), relazionali (social network) e didattico/divulgativi (archivio multimediale).
The aim of this research is to create a map of all the strategies of “Piccolo Teatro di Milano” related to theatre/audience relationship, about audience education and belonging of the spectator to the community. Three distinct units have been taken into examination, and these are partially superimposable on three historical periods of Piccolo Teatro's history, and are examples of different methods of action. 1) Foundation of “Piccolo Teatro di Milano”, and the planning background that precedes it, analyzed through the various newspaper articles by Paolo Grassi and Giorgio Strehler. In these articles, the major project guidelines are explained sooner than 1947; 2) Initiatives concerning the contact with a main audience, and creation of a connection with said audience, in the contemporary era of the Sixties. This has to be taken into consideration together with the great protest of an extra-theater context, that starting from the activity of the Piccolo Teatro, involve both the cultural and political milieu which surrounded the independence of artistic activity; 3) Development of a web activity, through social networks, websites and digital archives.
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5

Colciago, Sara <1987&gt. « Piccolo teatro della città di Milano : per una mappatura delle strategie di relazione con il pubblico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7344/.

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Résumé :
La ricerca è costituita dal tentativo di realizzare una mappatura delle attività del Piccolo Teatro di Milano relative alle strategie di relazione con il pubblico, tanto in termini di formazione dello spettatore quanto di concezione dello stesso come elemento partecipe di una comunità. Sono stati presi in esame tre distinti nuclei, in parte sovrapponibili a tre fasi della storia del teatro milanese ed esemplificativi di differenti tipologie di azione. 1) Fondazione del Piccolo Teatro e il background progettuale che la precede, analizzata attraverso i contributi giornalistici di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, in cui vengono esplicitate le linee guida che si concretizzeranno del progetto anche con largo anticipo rispetto al 1947; 2) Iniziative di contatto e creazione di un rapporto con il pubblico attuate negli anni Sessanta, considerate in parallelo con le grandi polemiche di stampo extra-teatrale che a partire dall'attività del Piccolo Teatro coinvolgono l'ambiente culturale e politico intorno al tema dell'autonomia artistica; 3) Sviluppo di una presenza digitale costituita dagli spazi promozionali/informativi (sito web), relazionali (social network) e didattico/divulgativi (archivio multimediale).
The aim of this research is to create a map of all the strategies of “Piccolo Teatro di Milano” related to theatre/audience relationship, about audience education and belonging of the spectator to the community. Three distinct units have been taken into examination, and these are partially superimposable on three historical periods of Piccolo Teatro's history, and are examples of different methods of action. 1) Foundation of “Piccolo Teatro di Milano”, and the planning background that precedes it, analyzed through the various newspaper articles by Paolo Grassi and Giorgio Strehler. In these articles, the major project guidelines are explained sooner than 1947; 2) Initiatives concerning the contact with a main audience, and creation of a connection with said audience, in the contemporary era of the Sixties. This has to be taken into consideration together with the great protest of an extra-theater context, that starting from the activity of the Piccolo Teatro, involve both the cultural and political milieu which surrounded the independence of artistic activity; 3) Development of a web activity, through social networks, websites and digital archives.
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Taormina, Ivana <1990&gt. « Giovani e performing arts a teatro : strategie per attrarre e fidelizzare il pubblico giovane dai 16 ai 30 anni ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9938.

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Résumé :
La trattazione, facendo ricorso sia ad un'attività di revisione della letteratura che ad un'indagine condotta tramite un questionario, personalmente redatto e distribuito, si propone di affrontare la seguente research question: considerando le caratteristiche e il livello della fruizione di performing arts rappresentate a teatro da parte dei giovani dai 16 ai 30 anni, quali sono le strategie marketing e comunicazione ottimali, attuate o attuabili, da parte dei teatri, al fine di attrarre, informare, coinvolgere e fidelizzare il suddetto pubblico target e quali strumenti risultano i più idonei alla loro realizzazione? L'elaborato è articolato in due sezioni, l'una strumentale all'altra. La prima, attraverso l'attività di revisione della letteratura, si concentra sull'analisi e sulla descrizione dei principali attori di riferimento del mercato delle performing arts rappresentate a teatro (offerta e domanda, con focus sul target della trattazione), oltre che sull'individuazione delle più significative pratiche di marketing culturale sviluppate in relazione al contesto in questione. La seconda, basata sull'indagine condotta tramite il questionario, il cui campione di giovani dai 16 ai 30 anni è per la maggior parte residente nella provincia di Venezia, si occupa di descrivere la metodologia utilizzata per la definizione e la distribuzione del suddetto strumento di ricerca, nonché di esporre e discutere i risultati raccolti on field, procedendo alla verifica delle ipotesi d'indagine.
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Giani, Martino. « Un progetto per le mura di Bologna : antichi frammenti e nuovi spazi aperti ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Il progetto, partito da una ricerca storica della città di Bologna e della nascita della terza cinta in particolare, si è poi soffermato sull'analisi dello stato attuale delle mura. La problematica principale emersa è stata la frammentarietà dei resti. Quello che manca è una visione unitaria di questo spazio, che fino all'inizio del secolo scorso era il limite che marcava la città rendendola distinguibile dalla campagna. Da qui è nata l'idea del progetto a scala urbana: ripensare lo spazio dei viali di circonvallazione, anticamente occupato dal fossato, e di conseguenza cambiare radicalmente l'organizzazione della viabilità, riducendo la carreggiata adibita al traffico automobilistico. Operazione, questa, possibile solamente con l'introduzione di un servizio di trasporto pubblico efficiente quale il tram. In questo modo è stato possibile ricavare uno spazio, a ridosso delle mura, dedicato al verde. La scelta del verde è stata dettata dalla volontà di riportare alla memoria la distinzione tra città e campagna. Il progetto è proseguito poi a scala architettonica. Come area di progetto ho scelto un'area particolarmente importante per la città di Bologna: piazza XX settembre e la zona dell'autostazione. In quest'area specifica la criticità maggiore è la presenza dell'autostazione, edificio che compromette la visibilità del muro storico. Da questa motivazione è scaturita l'ipotesi di spostarla in zona fiera. Anche per il progetto architettonico sono partito da una ricerca storica dell'area: sito di particolare interesse storico in quanto per ben cinque volte vi è stata eretta una fortezza papale che è sempre stata abbattuta dai bolognesi, in nome di un senso civico di forte autonomia che ha sempre contraddistinto i cittadini. Proprio dalla suggestione di quest'idea sono partito per la formulazione del progetto architettonico. Ho pensato quindi ad uno spazio aperto, un teatro in legno, dedicato ai cittadini e alla loro cultura.
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Lorenzi, Matteo, et Alessandro Gennari. « Un progetto per la citta di Padova : lo spazio pubblico urbano come matrice dell'abitare ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi nasce da una duplice volontà, la prima specifica di voler sviluppare un progetto all’interno di un’area dimenticata della città, e la seconda collettiva di voler offrire un nuovo spazio pubblico a Padova. Il seguente progetto, oltre ad essere un progetto urbano incentrato sulla residenza, ha anche l’obiettivo di mettere in relazione due parti vicine ma allo stesso tempo distanti della città: la città storica e la periferia. Questi due elementi sono separati dalla cinta muraria veneziana che in alcuni punti si apre e permette alla periferia di entrare all’interno della città storica, e viceversa. L’area essendo vicina al sistema murario funge da mediatrice tra le due parti opposte di Padova, rivelandosi così un’importante opportunità non solo per l’ex caserma Prandina ma anche per la città stessa. La chiave di lettura dell’intero lavoro risiede nella città stessa, le sue relazioni, i suoi spazi, i fatti urbani che la caratterizzano sono tutti gli elementi che sono serviti per creare questo progetto. Un lavoro progettuale che ricerca il suo compimento non voltando le spalle alla città ma aprendosi ad essa, completando un’area che fino ad oggi risulta un vuoto, uno spazio indefinito ma che per caratteristiche storiche e vicinanza ad altri elementi architettonici è ricca di contenuto. L’innescarsi di nuovi stimoli porterà una nuova nascita per un’area che ad oggi è utilizzata come parcheggio, sottovalutandone il potenziale intrinseco.
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LOCATELLI, STEFANO. « Edizioni teatrali nella Milano del Settecento. Per un dizionario bio-bibliografico dei librai e degli stampatori milanesi e annali tipografici dei testi drammatici pubblicati a Milano nel XVIII secolo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/191.

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Résumé :
La tesi di dottorato si concentra sull'editoria teatrale milanese del Settecento. Tenuto conto della mancanza di un catalogo delle edizioni teatrali stampate a Milano nel Settecento, il dott. Locatelli ha provveduto ad effettuare uno spoglio complessivo del patrimonio librario delle principali biblioteche milanesi al fine di realizzare uno strumento di ricerca basilare. La mancanza altresì di un lavoro di insieme sugli stampatori e librai milanesi del XVIII secolo ha reso inoltre indispensabile l'effettuazione di ricerche mirate alla realizzazione di un dizionario bio-bibliografico degli stampatori e librai attivi a Milano nel Settecento. I risultati della ricerca vengono dunque anzitutto presentati nella forma degli annali tipografici, così da render conto dell'attività in ambito teatrale di ogni singola azienda tipografica milanese. La prima parte della tesi, oltre a offrire un contributo sul valore documentario del teatro in forma di libro, offre un panorama della produzione del libro di teatro nel Settecento. Per quanto concerne Milano, in particolare, si scavano alcune problematiche (come quelle dell'autore drammatico), si portano alcune esemplificazioni, si giustificano alcune delle attribuzioni fornite negli annali. È il caso, per esempio, della certa attribuzione alla stamperia di Marc'Antonio Pandolfo Malatesta di alcune commedie di Carlo Maria Maggi stampate nel 1700-1701 e 1708 con falsa data Venezia. Viene infine proposto un breve capitolo di approfondimento sulla circolazione e lettura del libro di teatro nella Milano del Settecento, realizzato anche sulla base dello spoglio di inventari di librerie e biblioteche private coeve.
The PhD thesis by Stefano Locatelli is about theatre's book in 18th century. It offers a catalogue of dramatic editions print in Milan from 1701 to 1800 and a bio-bibliographical dictionary of printers and librarians in Milan during 18th century. The thesis offers also a study about the documentary value of theatre book and outlines a survey of theatre book production in Milan during the 18th century. It also analyse lecture and circulation of theatre book in Milan by going through some catalogues and inventories of booksellers and private libraries.
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LOCATELLI, STEFANO. « Edizioni teatrali nella Milano del Settecento. Per un dizionario bio-bibliografico dei librai e degli stampatori milanesi e annali tipografici dei testi drammatici pubblicati a Milano nel XVIII secolo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/191.

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Résumé :
La tesi di dottorato si concentra sull'editoria teatrale milanese del Settecento. Tenuto conto della mancanza di un catalogo delle edizioni teatrali stampate a Milano nel Settecento, il dott. Locatelli ha provveduto ad effettuare uno spoglio complessivo del patrimonio librario delle principali biblioteche milanesi al fine di realizzare uno strumento di ricerca basilare. La mancanza altresì di un lavoro di insieme sugli stampatori e librai milanesi del XVIII secolo ha reso inoltre indispensabile l'effettuazione di ricerche mirate alla realizzazione di un dizionario bio-bibliografico degli stampatori e librai attivi a Milano nel Settecento. I risultati della ricerca vengono dunque anzitutto presentati nella forma degli annali tipografici, così da render conto dell'attività in ambito teatrale di ogni singola azienda tipografica milanese. La prima parte della tesi, oltre a offrire un contributo sul valore documentario del teatro in forma di libro, offre un panorama della produzione del libro di teatro nel Settecento. Per quanto concerne Milano, in particolare, si scavano alcune problematiche (come quelle dell'autore drammatico), si portano alcune esemplificazioni, si giustificano alcune delle attribuzioni fornite negli annali. È il caso, per esempio, della certa attribuzione alla stamperia di Marc'Antonio Pandolfo Malatesta di alcune commedie di Carlo Maria Maggi stampate nel 1700-1701 e 1708 con falsa data Venezia. Viene infine proposto un breve capitolo di approfondimento sulla circolazione e lettura del libro di teatro nella Milano del Settecento, realizzato anche sulla base dello spoglio di inventari di librerie e biblioteche private coeve.
The PhD thesis by Stefano Locatelli is about theatre's book in 18th century. It offers a catalogue of dramatic editions print in Milan from 1701 to 1800 and a bio-bibliographical dictionary of printers and librarians in Milan during 18th century. The thesis offers also a study about the documentary value of theatre book and outlines a survey of theatre book production in Milan during the 18th century. It also analyse lecture and circulation of theatre book in Milan by going through some catalogues and inventories of booksellers and private libraries.
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Livres sur le sujet "Teatri pubblici"

1

Per teatri non e Bergamo sito : La società bergamasca e l'organizzazione dei teatri pubblici tra '600 e '700. [Bergamo] : Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo, 2010.

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2

Il pubblico del teatro sociale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2012.

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3

Il teatro ad iniziativa pubblica in Italia. Milano : LED, 2007.

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4

Architettura dell'eclettismo : Il teatro dell'Ottocento e del primo Novecento : architettura, tecniche teatrali e pubblico. Napoli : Liguori, 2010.

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5

Sanguanini, Bruno. Il pubblico all'italiana : Formazione del pubblico e politiche culturali tra Stato e teatro. Milano, Italy : F. Angeli, 1989.

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6

Caretti, Paolo. Diritto pubblico dell'informazione : Stampa, radiotelevisione, teatro e cinema. Bologna : Il Mulino, 1994.

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7

Pizzo, Antonio. Teatro e mondo digitale : Attori, scena e pubblico. Venezia : Marsilio, 2003.

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8

Malaguti, Alfonso. La distribuzione pubblica organizzata del teatro : Prospettive future. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2014.

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9

Costa, Paolo. La Fenice ritrovata : Musica e lavori pubblici. Milano : Libri Scheiwiller, 2003.

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10

Conforti, Luciana. Il pubblico di un teatro musicale : Identità e comportamenti : il Teatro regio di Torino. Torino : Teatro regio Torino, 1999.

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