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De Maria, Francesco. « L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale : dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Résumé :
Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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2

Cornacchia, Matteo, Gina Chianese et Elisabetta Madriz. « Il piano di sviluppo personale : strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Résumé :
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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3

Bracci, Francesca. « Creativity and educational practices. Towards a model of development of critical and creative skills ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 217–28. http://dx.doi.org/10.36253/form-12955.

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This article proposes a reflection on the development of an educational model to promote creative thinking skills specifically addressed to students who are preparing for teaching professions. The reasons underlying this interest are related to recognizing: (1) creativity, also in light of the development of technologies, as one of the most requested and rewarded skills compared to the professional scenarios that are taking shape; (2) the centrality that future professionals working in school institutions have in forming global citizens who are able to move in a world that is constantly changing, helping to make it more inclusive, socially cohesive, sustainable and productive. A practice-based, cultural, and distributed perspective is adopted to the study of creativity that assumes it both as a social, cultural and contextualized process and as a set of skills implemented through discursive and collaborative constructions of tasks, solutions and innovations within daily interactions. Creatività e professioni educative. Verso un modello di sviluppo di competenze di pensiero critico e creativo. L’articolo propone una riflessione sullo sviluppo di un modello didattico per promuovere competenze di pensiero creativo specificatamente indirizzato a studenti e studentesse che si preparano alle professioni educative e di insegnamento, iscritti cioè a CdS L-19, LM-85, LM-57, LM-85 bis. Le ragioni sottese a questo interesse sono riconducibili al riconoscere: (1) la creatività, anche alla luce dello sviluppo delle tecnologie, come una delle abilità più richieste e premiate rispetto agli scenari professionali che si vanno configurando; (2) la centralità che futuri professionisti/e operanti nelle istituzioni educative e scolastiche hanno nel formare cittadini/e globali che siano capaci di muoversi in un mondo che cambia continuamente, contribuendo a renderlo più inclusivo, socialmente coeso, sostenibile e produttivo. È adottata una prospettiva practice-based, culturale e distribuita allo studio della creatività che la assume sia come processo sociale, culturale e contestualizzato sia come set di competenze messe in atto attraverso costruzioni discorsive e collaborative di compiti, soluzioni e innovazioni all’interno delle interazioni quotidiane.
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4

Simona Baggiani. « Lo sviluppo professionale degli insegnanti in Europa. Modelli, partecipazione, status e pianificazione a livello scolastico ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 357–72. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.274.

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Résumé :
La crisi provocata dalla pandemia rappresenta una sfida senza precedenti per le comunità educative chiamate a dare una notevole prova di impegno, creatività e collaborazione tra pari per garantire la continuità dell’apprendimento e fornire a tutti gli studenti un’istruzione di qualità. Per affrontare tale sfida è necessario investire nella formazione degli insegnanti, affinché sviluppino competenze sempre più in linea con l’attuale contesto. Questo contributo tratterà più specificamente il tema dello sviluppo professionale continuo degli insegnanti in Europa, basandosi sull’analisi dei dati Eurydice 2020 e TALIS 2018. Si passeranno in rassegna modelli e partecipazione degli insegnanti allo sviluppo professionale, evidenziandone anche lo status nella normativa centrale e la sua pianificazione a livello scolastico.
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5

Di Trani, Michela, Norma De Piccoli, Erika Borella et Marco Guicciardi. « Transdisciplinarità e formazione : un'opportunità di sviluppo per la professione psicologica, anche nell'ambito della Salute ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (février 2022) : 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001002.

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Résumé :
Il presente lavoro affronta il tema della transdisciplinarità nella formazione specialistica, con particolare attenzione all'ambito della Psicologia della Salute. A partire da alcune premesse legate all'approccio biopsicosociale, fortemente orientato all'integrazione delle diverse discipline, vengono sviluppate criticità e possibilità legate all'applicabilità dell'orientamento transdi-sciplinare nella formazione. Nonostante il Riordino degli Ordinamenti Didattici delle SSUAP (Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Psicologica) del 2019 sostenga l'affiancamento alle attività forma-tive psicologiche di quelle relative ad altri ambiti della formazione, la proposta sembra essere connotata da una prospettiva multidisciplinare, lontana da un approccio complesso, non gerarchico, eterogeneo, inclusivo ed aperto a sviluppi imprevedibili come quello transdisciplinare. È sul piano della metodologia didattica che la partita relativa all'approccio transdisciplinare sembra poter trovare un terreno favorevole di sviluppo e rappresentare un'opportunità evolutiva dal punto di vista professionale. L'orientamento sistemico, co-costruttivo ed evolutivo fanno da sfondo a tale percorso di formazione e trasformazione, mentre i tirocini e i laboratori pro-fessionalizzanti si connotano come luoghi elettivi in cui gli allievi possono sperimentare l'approccio transdisciplinare, mantenendo spazi di riflessione e tutoraggio. Inoltre, la realizzazione di eventi (i.e. seminari) e lo sviluppo di progetti di formazione e ri-cerca-azione condivisi tra le Scuole di Specializzazione Universitarie in Psicologia della Salute possono rappresentare ulteriori momenti di snodo nella costituzione di una rete formativa basata sulla transdisciplinarità.
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Pellerey, Michele. « On competences, and in particular on personal competences often called soft skills : their role in the world of work ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 5–20. http://dx.doi.org/10.36253/form-14185.

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Résumé :
Recently there has been a wide debate on the role of so-called noncognitive skills, a misnomer for the personal skills needed to cope positively with personal, social and professional life. In this contribution an attempt is made to clarify their meaning, prospect their development and possible evaluation. Reference is made in this framework mainly to the world of work, in which they are more specifically referred to as soft skills. Sulle competenze, e in particolare su quelle personali dette spesso soft skills: il loro ruolo nel mondo del lavoro. Recentemente si è sviluppato un ampio dibattito sul ruolo delle cosiddette competenze non cognitive, espressione impropria per indicare le competenze personali necessarie per affrontare positivamente la vita personale, sociale e professionale. In questo contributo si cerca di chiarire il loro significato, prospettare un loro sviluppo e una loro possibile valutazione. Si fa riferimento in questo quadro soprattutto al mondo del lavoro, nel quale esse sono più specificatamente denominate soft skills.
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Nothdurfter, Urban. « Mutamenti del welfare e servizio sociale professionale : quali sfide per l'assistente sociale e la sua formazione ? » RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (janvier 2013) : 31–47. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004002.

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L'articolo sottolinea la necessitŕ che il servizio sociale in Italia si occupi in modo piů sistematico e piů deciso dei temi attuali di politica sociale. La comprensione dei profondi cambiamenti in atto diventa una dimensione conoscitiva centrale per lo sviluppo di una professionalitŕ che sia consapevole della sua responsabilitŕ politica e che possa dare un suo contributo specifico informando lo sviluppo delle politiche dal basso. Viene messo a fuoco in modo critico il rapporto tra politiche e pratiche professionali, individuando proprio in questa dimensione la specificitŕ del servizio sociale come professione del welfare.
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Galli, Pier Francesco. « Psicoterapia, psicoanalisi e psichiatria nei primi anni 1960. Appunti per una storia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (mars 2011) : 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-001004.

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Résumé :
Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l'inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la aziendalizzazione della Sanitŕ, e cosě via.
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Colombi, Marta, Chiara Daresta, Gabriella Fabietti, Ida Finzi, Barbara Lecchi et Paola Montalbetti. « Interventi di tutela nella fascia 0-3 anni : il ruolo dell'home visiting nella rete dei servizi ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (juillet 2021) : 61–72. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001007.

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Le autrici sviluppano alcune riflessioni relative a una esperienza pluriennale di applicazione della metodologia di home visiting nella fascia 0-3 anni, sperimentata anche in casi per i quali si è verificato un intervento del tribunale per i minorenni. La cura nella costruzione dell'alleanza e nel potenziamento delle risorse presenti, l'interazione sistematica con tutte le figure professionali e i servizi coinvolti, l'attenzione alla delicatezza della fase di sviluppo, sono elementi importanti per il buon esito degli interventi sia nei contesti spontanei sia in quelli in tutela. Viene descritto il ruolo dell'operatrice di home visiting in funzione della collaborazione della famiglia e della possibilità di rendere più flessibili le rappresentazioni reciproche fra famiglie e servizi.
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Lotti, Patrizia, et Lorenza Orlandini. « Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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Fabbri, Loretta, et Alessandra Romano. « Professionisti X. Quando lo sviluppo professionale non è prevedibile ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 49–58. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112004.

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Il contributo articola una riflessione sulle nuove sfide per le professioni che sono elicitate dalle radicali trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, sempre più digitalizzato, ubiquo e in rapido e costante cambiamento. Che cosa richiedono queste profonde e radicali trasformazioni ai professionisti? Quali interrogativi pon-gono ai sistemi formativi? Come si formano professionisti X, in grado di attraversare scenari lavorativi incerti e di farlo con capacità di immaginazione e competenza di creatività? L'articolo risponde a queste domande facendo riferimento agli studi sul neo-professionismo (Butera, 2020), agli studi sulle pratiche (Gherardi e Lippi, 2000; Sennett, 2000; Wenger, 2006) e agli studi organizzativi (Weick e Sutcliffe, 2010) che hanno offerto chiavi interpretative per intercettare le sfide future della ricerca sulle trasformazioni organizzative e professionali.
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Rossi, Nicolino, et Giancarlo Trombini. « Renzo Canestrari e lo sviluppo della Psicologia clinica ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 157–73. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12604.

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Nel lavoro vengono sinteticamente tracciati gli sviluppi della dimensione clinica della Psicologia, avviati e portati avanti da Renzo Canestrari, a partire dal suo ingresso nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna, nel 1961. Vengono descritti gli obiettivi formativi perseguiti, le linee di ricerca esplorate, l'espansione della didattica in ambito accademico. Un percorso che ha trovato nella Medicina psicosomatica, come ambito di ricerca e come area disciplinare, un punto di incontro tra le esigenze della scienza medica e di quella psicologica, in grado di favorire l'integrazione tra prospettive teoriche e impostazioni metodologiche diverse, come la psicologia della Gestalt, la psicoanalisi, la psicometria, la psicofisiologia. Questa lettura delle vicende scientifiche, istituzionali e professionali rivela gli stretti legami tra medicina e psicologia, caratterizzati da un rapporto di reciproco vantaggio e arricchimento, che hanno favorito l'affermazione della Psicologia clinica nel suo versante accademico, scientifico e professionale.
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Galli, Pier Francesco. « Psicoterapia e psicoanalisi tra tecnica e ideologia. Appunti per una storia ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 107–42. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021007.

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Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l"inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la trasmissione della cultura psicoanalitica spesso come veritŕ di fede in cui si č confuso il concetto di "tecnica standard" con il metodo e l"essenza stessa della psicoanalisi, i criteri di fondazione del metodo psicoanalitico, il problema della identitŕ terapeutica, e cosě via.
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Pinna, Paolo, et Piero Frasconi. « Il Convegno AIF Settore Formazione Professionale. "Formazione professionale e sviluppo territoriale" ». FOR - Rivista per la formazione, no 79 (septembre 2009) : 77–80. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-079014.

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Giampaolo, Mario. « Game based methodologies. Apprendimento attivo per lo sviluppo professionale ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juin 2020) : 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/erp2019-002001.

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Musarň, Pierluigi. « Cooperare per lo sviluppo. Partecipazione o mestiere (im)possibile ? » SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 191–205. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123012.

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Il saggio analizza i cambiamenti intervenuti nella cooperazione internazionale allo sviluppo e, in particolare, la difficoltŕ di lavorare oggi come operatore dello sviluppo. Dopo una breve rassegna delle fasi che hanno caratterizzato l'ascesa del movimento umanitario, il saggio esplora le principali problematiche legate alla "professione" di quanti operano nelle Ong, evidenziando come molti di questi organismi abbiano subito oggi un processo di burocratizzazione, finendo di conseguenza sotto accusa per il loro eccessivo allontanamento dalla societŕ civile.
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Zanini, Andrea. « Formazione professionale e sviluppo : gli esordi dell'istruzione alberghiera in Italia ». SOCIETÀ E STORIA, no 136 (juillet 2012) : 355–86. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136005.

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Questo articolo traccia l'evoluzione dell'offerta formativa alberghiera in Italia dalle origini alla vigilia della seconda guerra mondiale. Agli inizi del Novecento il settore ricettivo italiano č caratterizzato da una scarsitÀ di forza lavoro che ne limita lo sviluppo. Secondo l'opinione degli albergatori questa situazione č causata dall'assenza di un adeguato sistema formativo. In conseguenza di ciň, dal volgere del secolo in avanti, la SocietÀ italiana degli albergatori (l'associazione degli imprenditori) porta avanti numerosi tentativi per avviare una specifica scuola. Sfortunatamente nessuno di questi riuscirÀ, cosicché la prima scuola per lavoratori d'albergo sarÀ aperta solo nel 1914 dal Touring club italiano. Dopo la prima guerra mondiale le opportunitÀ formative per il personale d'hotel aumentano considerevolmente, grazie anche all'intervento statale mediante specifici enti, come l'Enit o l'Enfala, e per effetto della riforma delle scuole di avviamento professionale. In ogni caso, nonostante le diverse proposte avanzate in questo periodo, l'autore sostiene che lo sforzo di realizzare un moderno sistema formativo per gli addetti al settore ricettivo, come quello svizzero e tedesco, non puň dirsi pienamente riuscito.
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Zorman, Anja. « LE OPINIONI DEGLI INSEGNANTI SULL'INSEGNAMENTO IN CLASSI LINGUISTICAMENTE E CULTURALMENTE ETEROGENEE ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 395–415. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.22.

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Nel presente contributo vengono esposti alcuni risultati della ricerca sull’interculturalità e sull’educazione interculturale, condotta in sei regioni slovene e italiane con presenza di minoranze linguistiche e culturali. La ricerca ha preso in considerazione vari aspetti della didattica, della formazione degli insegnanti, degli atteggiamenti degli allievi e dei loro genitori riguardo all’apprendimento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee. I risultati presentati nel contributo riguardano le opinioni degli insegnanti sull’insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, suddivise in seguenti categorie: (1) lo sviluppo professionale, (2) personale e culturale degli insegnanti coinvolti nelle classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, (3) la loro percezione dell'apprendimento in generale e linguistico in particolare, e (4) delle relazioni interpersonali tra gli allievi. Dall'inchiesta che ha coinvolto 281 insegnanti emerge una percezione degli insegnanti molto positiva del loro sviluppo professionale e culturale, e neutra riguardo la collaborazione con altri insegnanti. Sebbene la maggioranza degli insegnanti non sia dell'opinione che la compresenza di allievi di diverse origini linguistiche e culturali ostacoli il lavoro in classe, dichiara comunque che l'insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee richiede lavoro aggiuntivo. La didattica non risente delle difficoltà nella comunicazione tra allievi di lingue e culture diverse, così come lo sviluppo della competenza comunicativa della lingua d'insegnamento non è compromesso dalla eterogeneità linguistica in classe. Molto positiva è la percezione degli insegnanti relativa allo sviluppo di rapporti interpersonali tra gli allievi
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Sarchielli, Guido. « Il progressivo sviluppo della psicologia del lavoro bolognese ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 273–84. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12612.

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Dopo una breve illustrazione del contesto di riferimento italiano nel quale si sviluppano le esperienze del Laboratorio di psicotecnica di Bologna, sono richiamate le ricerche e le riflessioni di Canestrari che stimolano e sostengono l'impegno di alcuni suoi allievi/collaboratori nell'ampliare l'immagine della psicologia del lavoro arricchendola di dimensioni sociali e giustificando così una sua presenza innovativa nei contesti organizzativi. Da ultimo, sono accennate le possibilità di costituire una "psicologia delle professioni" focalizzando il processo di professionalizzazione degli psicologi.
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Niedzielko, Anna. « Encouraging autonomy and reflection in preservice teachers on the example of a pedagogical practice in French teaching ». Annales Neophilologiarum 9 (2015) : 143–57. http://dx.doi.org/10.18276/an.2015.9-09.

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Vinci, Viviana. « Le competenze imprenditoriali degli insegnanti : sfide per la formazione ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 398–425. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9496.

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L'imprenditorialità è una competenza chiave nell'ambito del quadro europeo considerata un potente volano della crescita economica, dell'innovazione e dell'emancipazione sociale. Il contributo presenta le risultanze di un'indagine esplorativa, condotta all'interno del Corso di sviluppo professionale DidaSco La progettazione europea nella scuola dell'autonomia (2019/2020). L'indagine, condotta attraverso la somministrazione di un questionario elaborato secondo l'European Entrepreneurship Competence Framework EntreComp (Bacigalupo et al., 2016), mira a comprendere le rappresentazioni degli insegnanti sulle competenze imprenditoriali del docente e sulle variabili che agevolano lo sviluppo dell'imprenditorialità a scuola, oltre che a individuare i bisogni di formazione percepiti dai docenti. I risultati mostrano l'importanza di costruire ecosistemi multidimensionali di apprendimento. Si avverte inoltre la necessità di valorizzare il ruolo del Dirigente scolastico nel supportare l'educazione imprenditoriale come processo di sviluppo dell'intero contesto scolastico.
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Luciano, Adriana, Roberto Di Monaco et Monica Demartini. « I professionisti dei servizi sociali : competenze, fabbisogni formativi e domande di cambiamento organizzativo. Sperimentazione di un modello di analisi in provincia di Torino ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (décembre 2012) : 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003005.

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Gli autori presentano i risultati dell'applicazione di una metodologia di analisi per competenze agli operatori dei servizi socio-assistenziali (coordinatori, assistenti sociali, educatori professionali, OSS), realizzata in provincia di Torino (circa 500 interviste). Il modello, se adattato e applicato in qualsiasi ambito dei servizi, consente di introdurre e sviluppare un sistema di analisi delle competenze degli operatori per rafforzare la gestione delle risorse umane. In particolare, puň sostenere lo sviluppo del sistema professionale, a partire dalla formazione dei dirigenti, fino all'uso sistematico dello strumento per tenere sotto osservazione i professionisti presenti nei servizi, in relazione ai bisogni del territorio, e per rendere esplicita la domanda di formazione legata ai cambiamenti socio-economici, all'innovazione dei servizi e alla riduzione delle risorse disponibili. Infine, nelle reti di servizi, puň consentire di rappresentare le differenze territoriali nell'assetto professionale e organizzativo dei servizi. Si tratta quindi di un lavoro sperimentale ed esemplificativo, ad elevata trasferibilitŕ.
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Fedeli, Monica. « Il docente universitario. Le trasformazioni della didattica e lo sviluppo professionale ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (octobre 2020) : 57–65. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-002008.

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Bonaiuti, Giovanni, et Ludovica Fanni. « Tirocinio e sviluppo professionale degli educatori nella prospettiva della Student Voice ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juillet 2021) : 137–59. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12120.

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Il seguente articolo intende dar spazio all'esperienza del tirocinio curricolare nella prospettiva della Student Voice, sottolineandone l'aspetto altamente formativo. Grazie alla somministrazione di questionari e interviste tra gli studenti del Corso di Laurea in L-19, tra i fattori emersi, spicca il valore che i futuri educatori conferiscono a tutti i momenti del tirocinio, dall'orientamento alla relazione conclusiva. Tra i vari periodi di cui si compone questa esperienza gli studenti avvertono l'esigenza di una maggiore presenza dei momenti precedenti al suo avvio. Nello specifico l'orientamento e la preparazione sono i momenti dei quali gli studenti sentono una necessità più forte, nata dal poco spazio a questi dedicato e dalla volontà di intraprendere il percorso del tirocinio con una maggiore consapevolezza di ciò che questo evento rappresenta per il futuro lavorativo e quindi avere le basi utili alla comprensione di ciò che sarà il loro agire professionale all'interno di un contesto specifico.
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Frison, Daniela. « Fuori aula : contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020 ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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Résumé :
La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Lombardi, Domenico. « L’essenziale nelle professioni sanitarie : riflessioni di un clinico ». Medicina e Morale 50, no 1 (28 février 2001) : 61–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.717.

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Résumé :
Nell’articolo vengono riportate alcune riflessioni sui principi di riferimento ed i comportamenti nelle professioni sanitarie. L’Autore ritiene che i mezzi idonei per qualificare il servizio al paziente e mantenere un alto livello di professionalità degli operatori siano tanto gli strumenti tecnico-scientifici quanto quelli etico-culturali, proprio al fine di una migliore soddisfazione della domanda di salute. Si discute inoltre sulle finalità della professione sanitaria e sulla qualità della vita, quest’ultima intimamente connessa al concetto di salute. Nella professionalità sanitaria sono distinte quattro parti: fisica, psichica, conoscitiva e volitiva e si indicano alcuni riferimenti per migliorarla. Riguardo poi all’atto professionale, questo è da considerare adeguato laddove libero e responsabile, ed ancora l’approccio olistico al malato è ritenuto il più proficuo, anche per lo specialista. Si tratta, poi, dello sviluppo della medicina specialistica e dell’attuale validità delle “discipline madri” (medicina interna e chirurgia generale) individuandosi altresì i requisiti che qualificano sia le strutture sanitarie sia la condotta degli operatori sanitari. Per l’aspetto sociale della medicina si accenna ai principi che dovrebbero regolare la sanità, in cui la salute non deve mai diventare merce di scambio. Infine si ribadisce l’essenzialità del rapporto fiduciario tra paziente ed operatore sanitario; in esso andrebbero privilegiati, oltre che la competenza del curante, anche la conoscenza umana ed il rispetto del malato nella sua ontologica unità somatica, psichica e spirituale. Sono riportati peraltro alcuni riferimenti legali ed etico-deontologici che dovrebbero guidare i comportamenti degli operatori sanitari.
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Forti, Dario. « Setting fisici e digitali nello sviluppo organizzativo clinico ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 37 (septembre 2022) : 129–49. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037012.

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Résumé :
La vicenda pandemica ha reso attuale la questione del setting in tutte le prassi professionali delle relazioni di aiuto. Ma, mentre in ambito psicoanalitico e psi-coterapeutico, il setting è da molto tempo al centro del dibattito di studiosi e practitioner delle diverse scuole, in ambito non terapeutico, invece, al costrutto setting non è mai stata riservata un'attenzione specifica. Adesso, con la necessità di modificare e di adattare azioni e comportamenti in base alle possibilità di lavoro offerte in presenza o in remoto, il tema merita di essere approfondito, non solo per i vincoli pratici a tutti noti, ma anche per le nuove opportunità di rifles-sione e sperimentazione.
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Del Gobbo, Giovanna, Daniela Frison, Luca Salvini, Rossella Bonistalli, Pietro Di Martino, Donatella Fantozzi, Emilio Mariotti, Vera Montalbano et Giovanni Roberi. « Guide the professional development of a newly hired secondary school teacher. A collaborative research in Tuscany. » Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 170–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-13842.

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Résumé :
The article presents the key dimensions of an intervention research carried out in the framework of a collaboration agreement between the Regional School Office for Tuscany (MI USR) and the universities of Florence, Pisa, and Siena, aimed at the development of tools to support the induction phase, an essential stage for the development of professionalism, of first and second-grade secondary school teachers. The results show the functionality and usefulness of the device from the tutors’ point of view. Orientare lo sviluppo professionale dell’insegnante di scuola secondaria neoassunto. Una ricerca collaborativa in Toscana. Il contributo presenta gli elementi caratterizzanti di una ricerca-intervento realizzata nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (MI USR) e gli Atenei di Firenze, Pisa e di Siena, finalizzata alla messa a punto di strumenti a supporto della fase di induction, essenziale per lo sviluppo della professionalità, dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. I risultati riguardano la funzionalità e utilità del dispositivo dal punto di vista dei docenti tutor.
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Rugiero, Serena. « L'efficienza energetica in Italia : competenze e figure professionali emergenti per la green economy ». ARGOMENTI, no 35 (septembre 2012) : 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035003.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è di valutare gli impatti socio-economici delle politiche di sviluppo dell'efficienza energetica in Italia, in termini di ricadute sull'occupazione e sulle professionalità. Alla luce degli obiettivi di policy a favore dell'efficienza energetica, fissati negli accordi europei e nelle normative nazionali, si identificano i settori oggetto delle misure di efficientamento e, all'interno di essi, si analizza la trasformazione delle competenze e delle figure professionali richieste, individuando i "nuovi profili verdi emergenti". L'analisi mostra che la trasformazione delle professioni indotta dall'efficienza energetica presenta un carattere fortemente trasversale, attivando una domanda di nuove professionalità e competenze in diversi comparti. I processi di innovazione tecnologica e produttiva connessi all'efficienza energetica possono inoltre interessare una rilevante platea di lavoratori, anche al di fuori dei tradizionali settori verdi, i quali potrebbero beneficiare di processi di riconversione nei nuovi profili green attraverso specifici programmi formativi.
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Anello, Francesca. « Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Résumé :
Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacità di organizzazione dell'insegnamento in classe, che è stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilità di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perché e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, è stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione è stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualità metrologiche dello strumento.
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BEZZE, SABRINA. « Il contributo allo sviluppo della professione infermieristica delle congregazioni religiose del XIX secolo ». PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, no 2 (31 juillet 2013) : 75–84. http://dx.doi.org/10.7429/pi.2013.662075.

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Cappuccio, Giuseppa, Martina Albanese et Lucia Maniscalco. « Il dialogo tra Capability Approach e la form-azione delle competenze digitali ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 395–409. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9494.

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Résumé :
Il presente contributo si focalizza su una sfida educativa impellente della contemporaneità: la form-azione della cittadinanza digitale. A partire dal Quadro di riferimento Europeo per le competenze digitali dei cittadini, viene svolta una riflessione basata sull'interconnessione tra il Capability Approach e le competenze digitali. Il Capability Approach, sviluppando un orizzonte di senso eticoeconomico-politico basato su: "functioning", "capability" e "agency", completa e orienta il framework teorico-metodologico dettato dai riferimenti normativi europei sullo sviluppo delle digital skills. L'indagine sulle digital skills può essere un'opportunità per orientare l'azione formativa, in riferimento allo sviluppo delle competenze digitali, verso la piena libertà e il potenziamento della coscienza critica dei cittadini nell'effettuare delle scelte per il raggiungimento di standard formativo-professionali desiderabili.
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Trentin, Pietro. « Il counseling come strumento rigenerativo sociale. L'apporto del counseling occupazionale per la riuscita professionale e l'empowerment delle persone ». GROUNDING, no 2 (décembre 2011) : 109–16. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-002009.

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Résumé :
L'autore descrive le caratteristiche dell'attuale situazione economica e sociale che rende necessario lo sviluppo di capacitŕ individuali per restare attivi nel mondo del lavoro e per acquisire il proprio benessere esistenziale. Descrive inoltre le caratteristiche dell'intervento del counselor con un ruolo rigenerativo sociale.
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Del Gobbo, Giovanna, Francesco De Maria et Marta Pampaloni. « Sustainable development in higher education : an integrated teaching and research experience ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 46–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-11418.

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Résumé :
The contribution presents a teaching experience in a master’s degree program of ​​the University of Florence in pedagogical area. Through an integrated research-informed teaching (RIT) approach and the use of active methodologies, the course focuses on the topics of Agenda 2030 and sustainability, dealing with educational dimension underlying development’s actions. The importance of student-centred and learning outcomes-oriented pedagogical and didactic approaches are highlighted. These are functional to the development of competences linked to the theme of sustainable development, but also oriented towards the training of education professionals who are considered central figures in the accompaniment and management of ecological and sustainable transition processes. The contribution offers the systematization of this long-term experience in university teaching. Lo sviluppo sostenibile nell’alta formazione: un’esperienza integrata di didattica e ricerca Il contributo presenta un’esperienza di insegnamento all’interno di un corso di laurea magistrale di area pedagogica dell’Università di Firenze. Attraverso un approccio integrato di research-informed teaching (RIT) e l’utilizzo di metodologie attive, il corso è centrato sui temi dell’Agenda 2030 e della sostenibilità, esplicitando la dimensione educativa sottesa alle azioni di sviluppo. Si evidenzia l’importanza di approcci pedagogici e didattici student centred e learning outcomes oriented funzionali allo sviluppo di competenze legate al tema dello sviluppo sostenibile e volti alla formazione di professionisti dell’educazione e della formazione ritenuti figure centrali nell’accompagnamento e nella gestione di processi di transizione ecologica e sostenibile. Il contributo offre la sistematizzazione di questa esperienza pluriennale di didattica universitaria.
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Francesco Maiorana, Lidia Nazzaro, Alice Severi, Angela Ciolli, Marina Porta, Giusy Cristaldi et Mirko Labbri. « Riflessioni su un’educazione inclusiva alla leadership : dalle comunità di pratica professionale agli studenti ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 324–37. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.286.

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Résumé :
Il ruolo chiave dell’educazione è affermato fin dall’antichità e noi indagheremo il ruolo della leadership nell’educazione dalle CdP (Comunità di Pratica) agli studenti, i leader di domani. Questo sarà fatto tramite l’esperienza diretta degli autori nell’azione educativa quotidiana, esperienze descritte attraverso le lenti della leadership e tramite il suo processo di sviluppo in classe, a scuola e nelle comunità di pratica locali e nazionali. Riflessioni e suggerimenti concluderanno il lavoro.
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Nuzzolese, Emilio, Lucia Tattoli et Francesco Lupariello. « L'odontoiatra sentinella nel maltrattamento e trascuratezza dei minorenni ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (juillet 2021) : 94–103. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001010.

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Résumé :
Gli odontoiatri e gli igienisti dentali durante la loro attività professionale e rapporto di cura con pazienti minorenni possono intercettare condizioni suggestive di maltrattamento. Il viso e il collo rappresentano, infatti, in più del 50% dei casi quelle aree anatomiche dove è possibile riconoscere segni di possibile maltrattamento fisico. Inoltre, le cure odontoiatriche come la seduta di igiene orale professionale possono evidenziare chiari indici di trascuratezza dentale, anch'essa forma di nocumento per l'armonico sviluppo psico-fisico del bambino e della bambina. Il contrasto del maltrattamento e della trascuratezza dei minori non può quindi rinunciare al ruolo sentinella che anche gli operatori sanitari di una struttura odontoiatrica possono offrire nella protezione di bambini e adolescenti, al di là delle responsabilità medicolegali e deontologiche sottese. Tale obiettivo potrà essere raggiunto più efficacemente attraverso idonei percorsi di sensibilizzazione al fenomeno del maltrattamento promossi da odontoiatri forensi, attraverso il coinvolgimento degli ordini professionali, delle Università e delle associazioni di categoria, ponendo così anche la medicina odontoiatrica e l'odontoiatria forense come risorse complementari nei gruppi di lavoro, di studio e di intervento finalizzati alla prevenzione e contrasto del maltrattamento sui minori.
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Ranieri, Maria, Isabella Bruni et Francesca Pezzati. « Innovazione didattica e sviluppo professionale della docenza universitaria : la figura del instructional coach ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2019) : 103–21. http://dx.doi.org/10.3280/exi2019-001007.

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Locati, Ilaria. « Il progetto SPRISTAD : uno studio longitudinale sullo sviluppo professionale degli specializzandi in psicoterapia ». GRUPPI, no 1 (mars 2019) : 161–65. http://dx.doi.org/10.3280/gru2018-001011.

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Tomassini, Massimo. « Il mindfulness training per lo sviluppo personale e professionale nella vita di lavoro ». FOR - Rivista per la formazione, no 92 (décembre 2012) : 36–40. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-092007.

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Giovannini, Maria Lucia, et Michela Moretti. « L'e-portfolio degli studenti universitari a supporto del loro processo di sviluppo professionale ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 92 (octobre 2010) : 141–63. http://dx.doi.org/10.3280/qua2010-092009.

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Viafora, Corrado. « La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie : i comitati di etica clinica ». Medicina e Morale 53, no 5 (31 octobre 2004) : 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Résumé :
Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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Gianecchini, Martina. « Apprendistato : formare al futuro artigiano ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 99 (mai 2013) : 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099006.

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Résumé :
Le recenti riforme del mercato del lavoro hanno individuato l'apprendistato come canale prioritario per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Tuttavia, le analisi sulla sua diffusione dimostrano come ne venga spesso fatto un uso improprio, al fine di ridurre i costi del personale e aumentarne la flessibilitŕ in entrata. In questo articolo si propone una riflessione che, legando l'apprendistato all'evoluzione dei sistemi produttivi, analizza come diverse modalitŕ di organizzazione del lavoro abbiano favorito (oppure ostacolato) questo contratto nel realizzare la sua missione di supporto allo sviluppo professionale dei giovani. Per fare questo si introduce una classificazione delle attivitŕ lavorative basata sulle modalitŕ di generazione della conoscenza e sul contenuto del lavoro. La tesi proposta č che l'apprendistato possa rappresentare lo strumento contrattuale che meglio di altri permette di supportare lo sviluppo di moderne professionalitŕ artigiane.
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Mugarra, Miriam Velazco. « Derecho Agrario : instrumento del desarrollo agrícola y rural ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(23) (15 décembre 2018) : 159–69. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.12.

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Résumé :
L’obiettivo dell’articolo è di presentare le sfide contemporanee del diritto agrario in materia di sviluppo sostenibile delle zone rurali, tenendo conto delle politiche agricole attuate a livello locale, regionale, internazionale e globale. Nello specifico si è cercato di approfondire l’influenza del c.d. approccio territoriale allo sviluppo sostenibile delle zone rurali e la sua importanza per il diritto agrario. Per attuare il concetto di agricoltura sostenibile a Cuba è necessaria un’implementazione decisiva del progresso tecnologico, una moderata, razionale ed economicamente giustificata intensificazione della produzione e un contenimento del degrado della produttività potenziale del suolo. È inoltre inevitabile ampliare e modernizzare l’infrastruttura tecnica delle zone rurali e delle aziende agricole stesse. Oltre alla necessità di aumentare il livello di istruzione e di conoscenza professionale da parte degli agricoltori, come anche il livello di consapevolezza ecologica, queste azioni richiedono un sostegno finanziario tramite stanziamenti del bilancio pubblico e dei fondi regionali. È anche necessario migliorare il reddito agricolo, in quanto esso determina le possibilità di intraprendere investimenti e attività pro-ecologiche, che a loro volta determinano la sicurezza alimentare del Paese. Secondo l’autore, l’approccio territoriale è uno strumento efficace che facilita la gestione pubblica delle zone rurali e contribuisce a un ulteriore sviluppo socio-economico della popolazione rurale.
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Ridolfi, Luciana. « Le professioni sociali e sanitarie emergenti : vincoli, opportunitŕ e strumenti per l'integrazione interprofessionale ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (janvier 2013) : 83–101. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004005.

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Résumé :
Oggi tutti gli attori del sistema-salute (medici, infermieri, dirigenti, cittadini) concorrono alla costruzione di reti di relazioni in grado di scambiarsi risorse: la governance che ne risulta supera l'autoreferenzialitŕ degli interessi corporativi e induce i diversi professionisti alla ri-negoziazione dei rispettivi ambiti di competenza. Attraverso i concetti di lavoro di rete, di community care, di shared care, l'autore propone una riflessione su alcuni temi quali: il confronto interprofessionale e le strategie per lo sviluppo di una "cultura dell'integrazione", le opportunitŕ (e le criticitŕ) associate alla crescita del numero e dei profili delle professioni sanitarie e sociali, l'esigenza di implementare nuovi modelli organizzativi fondati sulla reale autonomia operativa dei professionisti.
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Massara, Damiana, Marisa Manzon, Maria Rita Cavarretta et Silvia Einaudi. « Crisalide e farfalla. Quale identitŕ ? » TERAPIA FAMILIARE, no 98 (mai 2012) : 21–36. http://dx.doi.org/10.3280/tf2012-098002.

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Résumé :
I disordini della differenziazione sessuale (DSD), sono condizioni congenite con atipico sviluppo del sesso cromosomico, gonadico o anatomico; rappresentano una realtŕ che conduce a difficoltŕ notevoli non solo per il bambino che nasce con tale condizione, ma anche per i genitori e le famiglie, costrette a fronteggiare l'incertezza sullo sviluppo futuro dell'identitŕ di genere del proprio figlio o figlia. L'esperienza di un gruppo nato a Torino nel 2000, a partire dall'esigenza di medici endocrinologi dell'Ospedale Infantile Regina Margherita, ha permesso di avviare lo studio e la messa in atto di protocolli di presa in carico integrata, secondo un'ottica inter-professionale. I risultati ottenuti dai primi anni di lavoro hanno condotto non solo ad un maggiore e piů ricco confronto tra famiglie e tra genitori, medici e psicologi, ma anche ad una nuova metodologia, volta ad offrire ai bambini ed ai loro familiari una continuitŕ della cura, anche dopo l'etŕ pediatrica.
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Bosio, Albino Claudio. « Uno sguardo psico-sociale sulla medicina e la salute ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11605.

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Résumé :
Sono qui rivisti i percorsi di ricerca sviluppati in collaborazione con Marcello Cesa-Bianchi. Sono anzitutto descritti i mutamenti di scenario – sul piano scientifico e sociale – che negli anni '80 orientano gli sviluppi della medicina e che sollecitano l'adozione di un punto di vista psico-sociale nella ricerca. Sono poi illustrati i vari percorsi di ricerca focalizzati sui seguenti temi: professione medica e costruzione sociale della pratica medica, sviluppi della psicologia medica come disciplina, comunicazione sociale e prevenzione dei rischi di salute, qualità percepita e soddisfazione del cittadino per i servizi sanitari, culture e stili di salute della popolazione. Vengono discusse, infine, la rilevanza e l'attualità di questi percorsi di ricerca.
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Luzzi, Saverio. « Salute e sviluppo industriale in Italia. Riflessioni storiche su un rapporto conflittuale ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 266 (septembre 2012) : 113–18. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266007.

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Résumé :
Il saggio analizza alcune riflessioni contenute in Lavoro, salute, sicurezza. Uno sguardo lungo un secolo (Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Annali, 2010, Roma, Ediesse, 2011), partendo dagli infortuni e dalle malattie professionali dei lavoratori italiani alla fine del secolo XIX ed evidenziandone la maggiore incidenza rispetto ai principali stati europei. Si ripercorre l'evoluzione della salute pubblica e delle modalitŕ con le quali il sindacato italiano ha cercato di tutelare l'equilibrio psicofisico di operai e impiegati, ponendo in risalto come lo sviluppo industriale dell'Italia - in misura maggiore rispetto ad altre nazioni - sia stato basato sulla scarsa considerazione nei confronti della salute e dell'ambiente.
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Piazza, Roberta, et Simona Rizzari. « Il peer mentoring per favorire lo sviluppo professionale della docenza universitaria : l'esperienza dell'Universit&agrave ; di ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (décembre 2021) : 100–112. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13026.

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Résumé :
Il contributo descrive l'esperienza di ricerca e formazione di peer mentoring condotta dall'Ateneo di Catania per il miglioramento delle competenze didattiche dei docenti "esperti" (senior) dell'Ateneo. L'azione ha riguardato la formazione di figure esperte chiamate a supportare i colleghi nella costruzione di esperienze di sviluppo personale e di innovazione didattica. Vengono descritte le scelte teorico-metodologiche che hanno fatto da sfondo al percorso di ricerca-azione progettato e al modello formativo adottato. Sono analizzate le varie fasi che hanno visto la realizzazione dell'esperienza in Ateneo, che ha coinvolto numerosi docenti appartenenti a diverse aree disciplinari.
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Di Renzo Villata, Maria Gigliola. « Per una storia del notariato nell’Italia centro settentrionale tra ascesa e declino. Qualche aggiornamento ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 563–94. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16898.

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L’obiettivo è quello di tracciare una linea di evoluzione della professione notarile attraverso i secoli dal basso medioevo all’età contemporanea nell’Italia centro-settentrionale tra ascesa e declino, due poli di uno sviluppo multiforme. Nella ricostruzione si concentrerà l’attenzione su alcuni momenti e snodi: il notaio dell’età bassomedievale interviene nella società e nelle istituzioni con un ruolo crescente, consapevole della propria funzione e forte della sua preparazione, verificata all’ingresso nell’attività. Il Cinquecento sembra rappresentare un momento di crisi, quanto meno nella percezione diffusa. Si intensificano i controlli della preparazione, si istituiscono archivi, si discute della ‘nobiltà’ dei notai. Tra fine Sette e Ottocento gli interventi statali si moltiplicano fino alle prime leggi unitarie: solo nel 1913 si chiederà, come requisito per la professione, la laurea.
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Pistellini, Nadia. « Anna Fraentzel Celli ed il suo ideale di Infermiera attraverso l'analisi di fonti archivistiche ». Dissertation Nursing 2, no 1 (30 janvier 2023) : 86–109. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19399.

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INTRODUZIONENell’ultimo decennio dell’Ottocento emerse l’esigenza di formare una figura infermieristica che assistesse i malati efficacemente. In Italia vennero istituiti i primi Corsi per Infermiere laiche con l’obiettivo di introdurre un’istruzione adeguata per lo svolgimento della professione. Questo fu possibile grazie alla collaborazione di due figure di rilievo dell’epoca, Anna Frantzel Celli (1878-1958) ed Ersilia Majno (1859-1933), attiviste dell’Unione Nazionale Femminile che riuscirono a porre le prime basi della formazione professionale Infermieristica. SCOPORipercorrere ed indagare il ruolo che ebbe Anna Fraentzel Celli nello sviluppo della professione infermieristica. MATERIALI E METODIPer la realizzazione dell’elaborato sono state consultate le banche dati PubMed, JSTOR e Historical Abstracts, testi storici e fonti archivistiche fra cui “Uomini che non scompaiono”, biografia scritta dalla stessa Celli sotto lo pseudonimo di “Heid L.M.” esistente in poche copie nel mondo. RISULTATISono state approfondite tematiche legate alla formazione infermieristica attraverso l’istituzione dei primi corsi per Infermieri laici sul territorio nazionale antecedente al Regio Decreto 1832 del 1925, che contribuì ad assicurare la graduale evoluzione del personale assistenziale, la fondazione del Comitato per le Scuole e la successiva costruzione di scuole nell’Agro Romano. E’ stato reperito materiale concernente un’estesa campagna di ricerca, prevenzione e cura contro la malaria nelle Campagne Romane e l’apertura di uno fra i primi ambulatori a gestione infermieristica denominato “La Scarpetta”. DISCUSSIONI E CONCLUSIONISono state evidenziate tappe inattese che hanno caratterizzato la vita e il percorso di Anna Fraentzel Celli, identificando in esse la chiave di volta nel raggiungimento dell’assistenza moderna.
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