Littérature scientifique sur le sujet « Sviluppo di communit »

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Articles de revues sur le sujet "Sviluppo di communit"

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Lotti, Patrizia, et Lorenza Orlandini. « Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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Résumé :
The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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Henderson, Claire, Jonathan Bindman et Graham Thornicroft. « Can deinstitutionalised care be provided for those at risk of violent offending ? » Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 1 (avril 1998) : 42–51. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007119.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo — Lo scopo di questo lavoro e spiegare l'attuale situazione della deistituzionalizzazione e dello sviluppo della community care in Gran Bretagna. Disegno — Rassegna di articoli e rapporti sulla distituzionalizzazione. Setting — Articoli inclusi in rassegne che si riferiscono o all'intera Gran Bretagna, all'Inghilterra e al Galles o alia specifica area di Londra. Principali misure utilizzate — La rassegna e stata realizzata avendo come obiettivo il problema della misura in cui la community care pud o dovrebbe assumere le funzioni dell'ospedale psichiatrico, con particolare riferimento ai pazienti a rischio di comportamento violento. Queste funzioni comprendono sia quelle manifeste o esplicite, sia quelle latenti, o non esplicitate, ma implicite (Bachrach, 1976). Risultati — L'esempio di pazienti a rischio di comportamento violento mette in luce la continua rilevanza di entrambi questi gruppi di funzioni, che si suppone esercitino una forte influenza sui processi di chiusura degli ospedali psichiatrici e sullo sviluppo della community care. Questa influenza si manifesta nella ritardata chiusura degli ospedali psichiatrici, nella trans-istituzionalizzazione (il passaggio di alcuni pazienti dagli ospedali ad altre istituzioni) e l'istituzionalizzazione di aspetti della community care. Conclusioni — Sia le funzioni manifeste che quelle latenti degli ospedali psichiatrici devono essere riconosciute da coloro che sono coinvolti nella pianificazione della community care; qualora si ritenga desiderabile che la community care non assuma certe funzioni, e necessario prevederne le conseguenze, cosicche esse siano gestite in altro modo.
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Coppola, Alessandro. « Miraggi dello sviluppo nel deserto urbano. Community development e weak market cities : due casi studio a Detroit e Pittsburgh ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 96 (septembre 2010) : 224–44. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096010.

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Résumé :
Oggetto di questo lavoro č l'esame e l'analisi di due casi di community development in altrettante weak market cities: Detroit e Pittsburgh. A essere restituiti sono la funzione, la cultura e le iniziative di attori della cosiddetta Community development industry (Cdi) negli Usa - di cui, in precedenza, si presentano sinteticamente nascita ed evoluzione - nelle due cittŕ. Nelle conclusioni, l'autore critica limiti e incongruenze di una strategia di mercato nel trattamento dei "quartieri deprivati" nelle weak market cities.
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Siwecki, Leon. « Lo Spirito Santo co-istituisce la Chiesa. La concezione di Francesco Lambiasi ». Teologia w Polsce 9, no 1 (27 mars 2020) : 17–37. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2015.9.1.02.

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Résumé :
Lo Spirito Santo è tra gli artefici principali della Chiesa. Insieme a Gesù Cristo, lo Spirito Santo è l’artefice co-istituente della Chiesa, del suo essere originario e di tutto il suo sviluppo ulteriore. Lo Spirito Santo è principale perché la Chiesa è per definizione “communio sanctorum”, comunità dei santificati dalla grazia di Cristo per opera dello Spirito Santo. Tutto ciò che concerne la grazia, sebbene sia frutto dell’azione comune della Trinità, per appropriazione spetta allo Spirito Santo.
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Ridolfi, Luciana. « Le professioni sociali e sanitarie emergenti : vincoli, opportunitŕ e strumenti per l'integrazione interprofessionale ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (janvier 2013) : 83–101. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004005.

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Résumé :
Oggi tutti gli attori del sistema-salute (medici, infermieri, dirigenti, cittadini) concorrono alla costruzione di reti di relazioni in grado di scambiarsi risorse: la governance che ne risulta supera l'autoreferenzialitŕ degli interessi corporativi e induce i diversi professionisti alla ri-negoziazione dei rispettivi ambiti di competenza. Attraverso i concetti di lavoro di rete, di community care, di shared care, l'autore propone una riflessione su alcuni temi quali: il confronto interprofessionale e le strategie per lo sviluppo di una "cultura dell'integrazione", le opportunitŕ (e le criticitŕ) associate alla crescita del numero e dei profili delle professioni sanitarie e sociali, l'esigenza di implementare nuovi modelli organizzativi fondati sulla reale autonomia operativa dei professionisti.
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Eandi, Mario, et Carlo Della Pepa. « I farmaci “generici” in Italia : opportunità di ricerca e sviluppo di prodotti di qualità a prezzi competitivi ». Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 4, no 2 (15 juin 2003) : 65–76. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v4i2.770.

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Résumé :
Every drug whose copyright coverage has expired can be manufactured by a pharmaceutical company other than the one that developed it, giving rise to the market of the so-called generic drugs. It can be distinguished among two types of generic drugs: branded and unbranded, according to the choice of the manufacturer to assign it a fantasy name or to sell it with the name of the active principle, followed by the company’s name. In order to be accepted for marketing, every new drug has to pass the registration procedures of the Italian Ministry of Health, which are simplified for generics, as it’s sufficient to demonstrate the bioequivalence, considered a reliable proxy of therapeutic equivalence, of the new drug with the standard formulations it copies. The bioequivalence of two drugs depends on various parameters, related to the quality of the raw materials employed and the industrial processes they go through. There are several ways of assessing the equivalence between pharmaceutical products, and it is important the registration studies are conducted following strict rules, in order to guarantee the quality of generics, fundamental for achieving the trust of health operators and patients. The reason to be of generic drugs is essentially economic, as they bare no therapeutic innovation, and their introduction is mainly aimed to contain drug expenditures and to facilitate a competitive market, but to do so, they need to be widely accepted by the medical community and the population. In Italy, the market of generic drugs is very young and relatively underdeveloped if compared to what is observed in other industrialized countries such as the USA, Germany or UK, but it has a good expansion potential, as it also represents a chance for quality enhancement for the Italian pharmaceutical industry.
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Mancini, Elena. « I malati invisibili della povertà : troppi alberi per accorgersi della foresta ? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)* ». Medicina e Morale 71, no 1 (14 avril 2022) : 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.

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Résumé :
Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. * Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Centro per la ricerca sulle malattie rare neglette e della povertà”, finanziato dal Consorzio CNCCS.
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Oldfield, Paul. « Citizenship and community in southern Italy c. 1100–c. 1220 ». Papers of the British School at Rome 74 (novembre 2006) : 323–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003299.

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Résumé :
CITTADINANZA E COMUNITÀ IN ITALIA MERIDIONALE TRA IL 1100 E 1220 CIRCAQuesto articolo analizza l'uso della parola ‘cittadino’ (civis) nei documenti cartacei dell'Italia meridionale dal tardo XI agli inizi del XIII secolo. Lo studio si focalizza su un campione di otto città, che vengono usate come case-studies per mostrare cosa il concetto di cittadinanza puo aver implicato nel mezzogiorno di epoca medievale. I dati a disposizione suggeriscono che in questa fase si afferma un uso emergente della parola civis, e contestualmente una crescente consapevolezza della nozione di cittadinanza. Questi sviluppi possono essere spiegati attraverso una serie di ragioni, primariamente concernenti più ampi cambiamenti nella vita urbana, nella identità civica e governativa. Comunque è evidente che il concetto di cittadinanza, come appare nel materiale documentario, rimase un concetto altamente flessibile in questo periodo, pieno di ambiguità. Questa conclusione sulla cittadinanza si adatta all'amorfo ordine sociale delle comunità urbane di epoca medievale.
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Laschi, Giuliana. « La CEE e i paesi in via di sviluppo : le contraddizioni emerse dalla politica agricola (1957-1992) ». MEMORIA E RICERCA, no 30 (juillet 2009) : 37–46. http://dx.doi.org/10.3280/mer2009-030004.

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Résumé :
- The EEC doesn't have a proper foreign policy, so the international dimension of the Community has grown on a sui generis foreign policy, in which doesn't always coexist community and national interests. Given the intergovernmental nature of the external issues of the EEC, on international policy of the Community has been relevant the member states and their individual action in foreign policy. The international role of the EEC was not produced by overall political choices, but rather from external action of internal policies. Action that often produces and has produced incoherent results between the European policies of agriculture, trade and development cooperation, which are often in conflict with each other and thus threaten to undermine their potential positive effects. The policies analysed in historical perspective are able to outline not only the inside action of the Community as expression of the composition of national positions, but also the international aims of the EEC, even in the absence of a proper foreign policy.Parole chiave: Politiche della CEE, Studi storici sulla CEE, Politica agricola comune, Politica estera della CEE, Cooperazione allo sviluppo della CEE, Politiche incoerenti EEC Policies, EEC Historical Perspective, Common Agricultural Policy, EEC Foreign Policy, EEC Development Policy, EEC Incoherent Policies
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Bonfanti, Angelo. « Sviluppo sostenibile in azione : il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nella comunitÀ locale ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 2 (mai 2009) : 61–81. http://dx.doi.org/10.3280/mc2009-002004.

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Résumé :
- This paper will analyze the role of Cooperative Credit Banks (CCBs) as actors and promoters of sustainable development within the local community. In particular, the Total Corporate Communication Model (Balmer & Gray, 2000) will be used to present a qualitative exploratory research on the initiatives and interventions undertaken by CCBs in their territories. The communication tools employed by CCBs to promote the value of sustainability will be discussed. The analysis will lead to the identification of potential strategic strengths as well as improvement areas in the CCBs' actions for sustainable development.Keywords: Cooperative Credit Banks, sustainable development, corporate social responsibility, corporate identity, corporate communication, corporate culture.Parole chiave: Banche di Credito Cooperativo, sviluppo sostenibile, responsabilitÀ sociale d'impresa, identitÀ d'impresa, comunicazione d'impresa, cultura aziendale
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Thèses sur le sujet "Sviluppo di communit"

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MACNEIL, JAMES PATRICK. « Uscire dal torre d'avorio : il ruolo della ricerca di comunità nella trasformazione e i cambiamenti sociali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/263130.

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Résumé :
Le città e le società hanno subito grandi cambiamenti durante gli ultimi secoli, lasciando indietro alcune comunità, senza speranza per un futuro migliore. Crediamo che le università debbano assumere un ruolo più attivo non solo capendo i problemi presenti nei quartieri svantaggiati, ma proponendosi anche come attori di cambiamento, invece che attenersi ad un ruolo passivo tramite la ricerca. É necessario comprendere le dinamiche di mutamento in corso, nonché come facilitare uno sviluppo della comunità che sia favorevole ai quartieri che sono stati lasciati a sé stessi, dissuasi da ogni possibilità di sviluppo e miglioramento. Le università hanno la capacità per promuovere questo stile di ricerca-azione e apprendimento-azione, agendo come infrastruttura sociale potente, fornendo in aggiunta un’esperienza unica agli studenti coinvolti. Per i miei casi di studio ho svolto un’osservazione partecipante con Tesserae Urban Social Research, un società di ricerca indipendente situata a Berlino che si focalizza sulle politiche urbane, e Mapping San Siro, un gruppo di ricerca-azione associato al Politecnico di Milano che opera all’interno della città. Ho trascorso alcuni mesi con ciascun gruppo per comprendere i loro differenti approcci, i loro ruoli nel proprio contesto e le loro relazioni con differenti attori a livello pubblico e locale, conducendo interviste con tre livelli di attori diversi nel caso di Mapping San Siro. Applicando la teoria del cambiamento sociale di Margaret Archer e il Morphogenetic Approach, ho analizzato le attività di Mapping San Siro dal loro inizio ad oggi, esaminando come il suo ruolo nel quartiere si sia adatto durante tre fasi distinte, e come il gruppo abbia contribuito ad unire le realtà locali ed associazioni per dare forma alla rete locale di Sansheroes. La posizione unica di Mapping San Siro come attore all’interno della rete locale e al contempo come istituzione pubblica gli ha permesso agire da intermediato tra la città e le realtà locali, mettendo i suoi bisogni in risalto agli occhi della sfera pubblica. In più, ritengo chela mia esperienza con i due gruppi mi abbia portato beneficio, e che aver eseguito la ricerca all’interno di un quartiere svantaggiato osservandone la realtà quotidiana abbia contributo al mio sviluppo, dimostrando inoltre che i ricercatori non sono tenuti ad assumere un approccio imparziale e passivo nella loro ricerca.
Cities and societies have undergone major changes over the last several centuries, leaving certain communities lagging behind and without hope of a better future. I argue that universities need to take a more active role in not only understanding the problems that are faced by disadvantaged communities, but by becoming agents of change instead of taking a passive role to research. We need to understand the processes of change, how to facilitate community development that is beneficial to the communities that have been left discouraged and forgotten. Universities can actively promote this style of action-research and learning, acting as powerful community and social infrastructure while also providing a unique experience to the students involved. For my case studies I assumed the role of a participant observer with Tesserae Urban Social Research, an independent research organisation focused on urban policy located in Berlin, and Mapping San Siro, an action-research group affiliated with the Politecnico of Milan, located within the city. I stayed with both groups for several months to understand their diverse approaches, roles in the respective context and relationships with different actors at the local and city level, carrying out interviews with the three different level of actors in the case of Mapping San Siro. Using Margaret Archer’s theory of social change and Morphogenetic Approach, I carry out an analysis from Mapping San Siro’s inception to present day, examining how their role in the neighbourhood has adapted over three distinct periods, and how they brought together the local groups and associations to form the Sansheroes network. I conclude that Mapping San Siro’s unique position as an actor within the network and a public institution has allowed them to act as an intermediary between the city and the local associations, bringing the needs of the neighbourhood into the public eye. I also highlight my beneficial situating experience with the two groups, how carrying out research within a disadvantaged neighbourhood and the daily situations has contributed to my development and demonstrated that researchers do not need to take an objective, passive approach in their research.
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CONDOSTA, LUCA. « MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO : LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENT ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/755.

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Résumé :
La tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi. Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti. Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.
The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts. The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.
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Bortolamiol, Sara <1993&gt. « L'importanza del turismo esperienziale community-based per un paese in via di sviluppo. Il caso dell'Isola di Bangka, in Indonesia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17019.

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Résumé :
Grazie alla mia permanenza in Indonesia e al contatto diretto che ho avuto con i locali posso improntare la mia tesi completa diuna ricerca sul campo in ambito di territorio e turismo. Il tema che verrá trattato sará come il turismo community- based possa esssere considerato uno strumento di lotta contro la povertá e favorire lo sviluppo sostenibile di un paese, nello specifico sará trattato il caso dell'Isola di Bangka e della sua parte Sud compreso il villaggio di Toboali, dove l'industria turistica é ancora agli albori e dove per alcuni mesi ho portato avanti assieme a un team di studenti internazionali un progetto di sviluppo turistico community- based. Le attivitá svolte in gruppo per cercare di porre le basi per uno sviluppo del turismo community based sull'isola mi hanno permesso di individuare le potenziali attrazioni turistiche, capire come valorizzarle, e a cercare di sviluppare delle idee per poter promuovere un turismo esperienziale basato sulla vita in villaggio.
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Menegazzo, Francesca. « Agire oggi sui nuovi nati per promuovere la salute della comunità di domani. Taking action on today's newborns to promote the health of tomorrow's community ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3423236.

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Résumé :
Promoting population health is tightly related to supporting the full achievement of each child’s developmental potential. Indeed, healthy children have better learning abilities and will be more productive adults and more independent older people. Developmental trajectories are significantly oriented during prenatal life and early childhood. These periods are crucial for brain development, which depends on many interdependent factors, such as genetic assets, nutritional status and the quality of environment-child interaction. The opportunity to perform at the earliest stages of life prevention and health promotion interventions is based on these premises, showing to achieve the best results in terms of development and to have the best cost-benefit ratio. The aim of the present research project is to design and evaluate functioning and performance of a new strategic and organizational model to achieve integration of the activities of Child and Maternal Health Services in Veneto Region. This model is founded on a person-centered approach, performed through the rearrangement of specific interventions organized within a global framework, coordinated and supported by a unitary, shared informative system. Based on the early evaluations, the regional network of Child and Maternal Health Services, reorganized in such a manner, seems to promote: • Rationalized activities, through a unitary leadership, filling up the healthcare gaps on one hand and eliminating duplication of services on the other; • Realization of evidence-based interventions (diagnostic, therapeutic and integrated-care pathways defined by working groups composed of experts with clearly established competence in the field); • Greater equity, since at the regional level Health Services are guaranteed with the same accessibility and quality; • Opportunity to measure quality and effectiveness of the provided Services, thus allowing the monitoring of health planning and therefore its continuous improvement.
La promozione della salute della popolazione si fonda sul supporto alla piena realizzazione del potenziale di sviluppo di ciascun bambino. Bambini sani hanno infatti migliori capacità di apprendimento, saranno adulti più produttivi ed anziani più autonomi. La traiettoria di sviluppo di un individuo è orientata in modo rilevante durante la vita prenatale e nella prima infanzia, periodi cruciali per lo sviluppo cerebrale, il quale dipende da molti fattori interdipendenti, quali il patrimonio genetico, lo stato nutrizionale, la qualità dell’interazione ambiente-bambino. Su questo razionale si basa l’opportunità di effettuare nelle più precoci fasi di vita interventi di prevenzione e promozione della salute, che hanno dimostrato di ottenere i migliori risultati in termini di sviluppo, in più dimensioni dell’essere e di avere il più performante rapporto costi-benefici. Obiettivo del presente progetto di ricerca è ideare e valutare il funzionamento di un nuovo modello strategico e organizzativo per realizzare l’integrazione delle attività dei Servizi materno-infantili in Veneto, secondo un approccio basato sulla centralità della persona, attraverso la riprogrammazione di interventi specifici organizzati in una cornice globale e coordinati e supportati da un sistema informativo unico. La rete regionale dei Servizi materno-infantili, così riorganizzata, dalle prime valutazioni emerse sembra promuovere: • La razionalizzazione delle attività attraverso una regia unica, colmando lacune assistenziali da un lato ed eliminando sovrapposizioni di interventi dall’altro; • La realizzazione di attività ed interventi evidence-based (protocolli e percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali definiti da gruppi di lavoro costituiti da esperti della materia di acclarata competenza); • Una maggiore equità, perché a livello regionale l’offerta di Servizi viene garantita con la stessa accessibilità e qualità; • La possibilità di misurare la qualità e l’efficacia dei Servizi offerti, permettendo così il monitoraggio della programmazione sanitaria e quindi il suo continuo miglioramento.
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PICANO, ANTONIO. « Ruolo dell’e-learning non-formale e informale a sostegno e stimolo di una comunità di pratica di insegnanti di lingua e cultura spagnola : il caso Spagnolo in gioco ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1095314.

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Résumé :
Per far fronte alle nuove sfide educative, i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno bisogno di esporsi ad esperienze di formazione continua, finalizzate all’acquisizione di competenze di progettazione necessarie all’allestimento di percorsi di apprendimento capaci di motivare e coinvolgere attivamente gli studenti. Ciò diventa tanto più necessario in mancanza di percorsi formativi di accesso al ruolo stabili e sufficientemente definiti, specie per un settore disciplinare come quello della didattica dello spagnolo e delle sue culture, che negli ultimi anni ha visto aumentare notevolmente la domanda di insegnanti specializzati. In questo senso, le comunità di pratica professionali rappresentano un valido strumento per stimolare dinamiche di interazione, supporto e scambio collaborativo, utili ad arricchire l’esperienza formativa di ciascuno con contributi spontanei di tipo informale. Tuttavia, per essere efficaci e costituire perciò un riferimento duraturo per i propri membri, le comunità di pratica professionali devono essere continuamente stimolate. Da questa premessa ha origine la principale domanda di ricerca che guida questa trattazione: può una comunità di pratica professionale essere trainata e stimolata attraverso proposte di e-learning che prevedano come attività finale la condivisione di un progetto didattico? Con lo scopo di fornire una risposta a questa domanda di ricerca e ad altri quesiti d’indagine secondari, questo studio sperimentale realizzato nell’ambito del dottorato di ricerca in Digital Humanities promosso dall’Università degli Studi di Genova, grazie anche al supporto metodologico e implementativo dell’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova (ITD-CNR), intende descrivere il processo di allestimento e le ricadute empiriche di un ambiente multipiattaforma costituito da due spazi di coinvolgimento. Un corso online e un portale tematico, entrambi incentrati sulle principali metodologie didattiche di tipo ludico (gamification, game-based learning, serious games e game-making); approcci ancora poco esplorati dai docenti italiani, che possono contribuire all’innesco di circoli motivazionali virtuosi, anche grazie all’utilizzo di una ricca gamma di applicazioni e strumenti digitali disponibili.
In order to meet the latest educational challenges they are confronted with, teachers in lower and upper secondary schools need exposure to continuous training experiences, aimed at acquiring the educational planning skills required to set up learning paths which can inspire and actively involve students. This is all the more necessary in lack of clearly established, consistent training curricula for access to tenure, especially for an educational scope such as teaching Spanish language and cultures, which has witnessed a significant increase in demand for skilled teachers in the past few years. To this regard, professional practice communities provide a suitable tool to encourage interaction, support and collaborative exchange strategies, which may be useful to enhance and supplement individual learning experience with unprompted casual contributions. However, in order to be effective and thus represent a long-lasting role model for their members, professional practice communities should be constantly stimulated. The key research question this study is based on arises from this very premise – can a professional practice community be driven and inspired by e-learning projects leading to a shared educational plan as a final activity? Aiming at responding to this research question as well other ancillary research topics this experimental study, conducted within the scope of a Digital Humanities PhD programme sponsored by the University of Genoa and relying on the methodological and implementation support of the Institute for Educational Technologies of the Genoa National Research Council (ITD-CNR), intends to describe the set-up process and the experiential effects of a multi-platform environment consisting of two engagement spaces – an online course and a theme portal, both focusing on the main ludic teaching methods (gamification, game-based learning, serious games and game-making). These educational approaches are still relatively new to Italian teachers, but they may help trigger virtuous motivation circles, including through the use of a broad range of available applications and digital tools.
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ORTECA, MARIA KATIA. « Capitale sociale e innovazione nelle imprese : analisi empirica con un confronto tra Italia e UK ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.

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Résumé :
Questo lavoro intende analizzare la correlazione tra innovazione delle imprese e capital sociale, misurato da indicatori classici (come la partecipazione politica e le attività nel tempo libero) e da indicatori maggiormente legati alla dimensione aziendale (come accordi e cooperazioni). L’analisi viene fatta sia per l’Italia che per il Regno Unito attraverso l’uso della Community Innovation Survey 4, la survey europea sull’innovazione e la R&S nelle imprese per i dati su innovazione e capital sociale aziendale. Inoltre vengono utilizzate l’Indagine Multiscopo 2000 per l’Italia e l’Indice di Deprivazione per l’Inghilterra come misure di capitale sociale classico. Infine viene proposta una comparazione dei risultati per i due paesi per l’analisi sul capitale sociale aziendale. Questa comparazione è riletta alla luce di più generali considerazioni sui due differenti sistemi produttivi ed economici.
This work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
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CONTINI, VALERIO. « Concezioni della sostenibilità e orientamenti temporali in contesti educativi informali. L’esperienza dei Gruppi di Acquisto Solidale = Conceptos de sostenibilidad y orientaciones temporales en contextos educativos informales. La experiencia de los Grupos de Compra Solidaria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/27367.

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Résumé :
Le profonde trasformazioni delle nostre società mettono oggi in evidenza fenomeni educativi nuovi. Apprendimenti informali prendono forma spontaneamente all’interno dei percorsi esistenziali del soggetto e nel suo ambiente di vita. Molti studi dimostrano che l’educazione informale, più di quella formale, può influire sugli atteggiamenti e gli stili di vita in modo profondo e duraturo, può educare grandi masse di persone, soprattutto le più difficili da raggiungere, a impegnarsi per costruire una comunità planetaria sostenibile. Questa ricerca analizza il fenomeno dei Gruppi di Acquisto Solidale come esperienze educative informali importanti per la promozione di un futuro sostenibile. Vengono analizzate le concezioni della sostenibilità, l’orientamento temporale al futuro e le dinamiche educative informali caratteristiche di alcuni GAS italiani. La prima parte del lavoro mette a fuoco la complessità della nozione di sostenibilità e alcune dimensioni chiave della educazione sostenibile. Le categorie concettuali individuate sono state utilizzate nel lavoro sul campo per raccogliere, analizzare e interpretare il materiale empirico. Nella seconda parte del lavoro vengono presentati i criteri, la metodologia gli strumenti, le attività (questionari, interviste individuali semi-strutturate, osservazione partecipante, analisi di documenti) utilizzati nella ricerca sul campo. Nella terza parte viene presentata la ricerca sul campo, svolta su un campione di 148 soggetti appartenenti a quattro GAS. Il primo e il secondo capitolo espongono la struttura del campione, le caratteristiche e le modalità di somministrazione, l’elaborazione, l’analisi e la discussione dei risultati dei due questionari utilizzati: l’Inventario della Prospettiva Temporale di Zimbardo e Boyd (ZTPI) e il questionario aperto sulle concezioni della sostenibilità (elaborato specificamente per questa ricerca). Il terzo presenta il cuore della ricerca sul campo. Attraverso l’analisi dei documenti, l’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate realizzate con alcuni testimoni privilegiati, vengono individuati e analizzati le concezioni della sostenibilità, l’orientamento temporale al futuro e le dinamiche educative presenti nei quattro contesti sociali oggetto di studio. Nel capitolo finale vengono discusse alcune criticità emerse dal lavoro sul campo e ipotizzate alcune piste per il proseguimento della ricerca in futuro.
The deep changes in today society point out new educational phenomena. Informal learning takes place spontaneously in people biography and living environment. Many studies show that informal education, more than formal one, can deeply and durably affect attitudes and lifestyles, can educate large masses of people, especially the most difficult to reach, to undertake to build a sustainable planetary community. This study investigates the Gruppi di Acquisto Solidale as informal educational experiences important for promoting a sustainable future. It examines and discuss the concepts of sustainability, the future time orientation and the informal educational dynamics in some Italian GAS. The first part of the work focuses on the complexity and fuzzyness of the concept of sustainability and some key dimensions of sustainable education. The conceptual categories identified have been used in field work to collect, analyze and interpret the empirical material. The second part presents the criteria, methodology, tools, activities (questionnaires, semi-structured individual interviews, participant observation, document analysis) undertaken during the field work. The third part presents the field work conducted on a sample of 148 subjects from four different GAS. The first and the second chapter expose the structure of the sample, the characteristics and mode of administration, the processing, analysis and discussion of the results of two questionnaires used in the field work: the Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI) and the open questionnaire on the concepts of sustainability (specifically worked out for this research). The third presents the core of the field study. By means of document analysis, participant observation and semi-structured interviews carried out with some key informants the concepts of sustainability, the time orientation to future and the educational dynamics in the four social contexts under study are identified and analyzed. In the final chapter we discuss some critical aspects that came out from the fieldwork, and we assume some clues for further research in the future.
Los cambios profundos en nuestra sociedad de hoy ponen en evidencia nuevos fenómenos educativos. Aprendizajes informales toman forma de manera espontánea dentro de los recorridos existenciales y ambiente de vida. Muchos estudios muestran que la educación informal, más que la formal, puede afectar profundamente y durablemente las actitudes y estilos de vida, puede educar a las masas de personas, especialmente los más difíciles de lograr, a comprometerse a construir una comunidad planetaria sostenible. Este estudio examina el fenómeno de los Grupos de Compra Solidaria en cuanto experiencias educativas informales importantes para promover un futuro sostenible. Se analizan los conceptos de sostenibilidad, la orientación temporal al futuro y las dinámica educativas informales en algunos GAS italianos. La primera parte del trabajo se centra en la complejidad y el carácter fuzzy del concepto de sostenibilidad y algunas de las dimensiones clave de la educación sostenible. Las categorías conceptuales identificadas fueron utilizadas en el trabajo de campo para recoger, analizar e interpretar el material empírico. En la segunda parte del trabajo se presentan los criterios, metodología, herramientas, actividades (cuestionarios, entrevistas semi-estructuradas, observación participante, análisis de documentos) utilizados en el trabajo de campo. En la tercera parte se presenta el trabajo de campo realizado en una muestra de 148 sujetos de cuatro GAS. El primero y el segundo capítulo exponen la estructura de la muestra, las características y el modo de administración, el análisis y discusión de los resultados de los dos cuestionarios utilizados: el Inventario de la Perspectiva Temporal de Zimbardo /ZTPI) y el cuestionario abierto sobre los conceptos de sostenibilidad (desarrollado específicamente para esta investigación). El tercero presenta el corazón del trabajo de campo. A través de análisis documental, observación participante, entrevistas semi-estructuradas realizadas con algunos key informants se identifican y analizan los conceptos de sostenibilidad, la orientación temporal hacia el futuro y las dinámicas educativas en los cuatro contextos sociales en estudio. En el último capítulo se discuten algunos de los aspectos críticos que surgieron a partir del trabajo de campo, y asumimos algunos recorridos para futuras investigaciones.
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BOLASCO, CHIARA. « Formazione e sviluppo professionale online degli insegnanti. Studio di un gruppo di insegnanti su Facebook ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1196431.

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Résumé :
Come evidenziano importanti ricerche in ambito internazionale e nazionale (TALIS 2013, Indire 2015/2016) la partecipazione degli insegnanti italiani ad iniziative di sviluppo professionale in contesti di natura formale, quali corsi e laboratori, conferenze, seminari, è tra le più basse in Europa ed in costante decrescita, mentre emerge uno spiccato interesse per attività di ricerca individuale e in gruppo e la propensione a individuare le opportunità di sviluppo professionale all’interno di comunità di pratica che, costituendosi come occasioni di confronto tra colleghi, consentono di ancorare l’attività di formazione permanente alle peculiarità dei singoli contesti educativi e di superare una condizione di "isolamento" frequentemente denunciata nel contesto scolastico. Diverse indagini sottolineano come tali opportunità si possano trovare oggi all’interno di spazi di socialità virtuali o online, quali ad esempio i Social Network, i forum o più in generale gli ambienti del Web 2.0 (Trentin 2004; Ellerani, 2010; Petti 2010; Ranieri & Manca, 2013; Ranieri, et al., 2012; Diggins et al., 2011; Scimeca, 2012; Munoz et al. 2013; Rehm & Notten 2016; Kelly & Antonio 2016; Fox & Bird 2017; Macià & Garcìa 2017). Il settore di ricerca sulla partecipazione degli insegnanti in contesti di sviluppo professionale online, risulta allo stato attuale largamente alimentato dalle percezioni degli insegnanti stessi (raccolte tramite interviste, surveys, questionari). L'analisi vuole contribuire all’avanzamento della ricerca e del dibattito sulle opportunità insite nei Social Network di sostenere e alimentare lo sviluppo professionale degli insegnanti, avvalendosi oltre che di metodologie di natura quantitativa e qualitativa, di strumenti di analisi del contenuto lessicale e testuale. In particolare lo studio indaga le dinamiche relazionali e comunicative che hanno luogo all’interno di una peculiare struttura comunitaria costituitasi su Facebook: il gruppo di insegnanti "La Classe Capovolta”.
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Livres sur le sujet "Sviluppo di communit"

1

Za, Luigi. Comunità, memoria, sviluppo : Ricerche di comunità, intervento culturale e progetti di sviluppo nell'Italia meridionale. Lecce : Pensa multimedia, 2001.

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2

Vesco, Silvia. Gli ecomusei : La cultura locale come strumento di sviluppo. Ghezzano (PI) [i.e. Pisa, Italy] : Felici, 2011.

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3

Vesco, Silvia. Gli ecomusei : La cultura locale come strumento di sviluppo. Ghezzano (PI) [i.e. Pisa, Italy] : Felici, 2011.

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4

Santamaita, Saverio. Educazione, comunità, sviluppo : L'impegno educativo di Adriano Olivetti. Roma : Fondazione Adriano Olivetti, 1987.

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5

Cersosimo, Domenico. Le agenzie locali di sviluppo : Modelli organizzativi, progetti, esperienze. Roma : Formez, 2002.

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6

ateneo, Università di Bologna Commissione urbanistica di. Piano programma per lo sviluppo territoriale dell'ateneo, 1990-2000. Bologna : CLUEB, 1990.

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7

Lenzi, Antonio. Il manifesto, tra dissenso e disciplina di partito : Origine e sviluppo di un gruppo politico del Pci. Reggio Calabria : Città del sole, 2011.

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8

Bergamo, Jacopo Nicola. Marxismo ed ecologia : Origine e sviluppo di un dibattito globale. Verona : Ombre corte, 2022.

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9

Politecnico di Torino. Sede di Mondovì, dir. Gli ecomusei nella provincia di Cuneo : Un modello sostenibile di sviluppo del territorio. Mondovì : Politecnico di Torino, 2009.

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10

Lo sviluppo del welfare di comunità : Dalle coordinate concettuali al gruppo di lavoro. Roma : Carocci Faber, 2007.

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