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Gallo, C., et F. Inglese. « Studio trasversale su pazienti affetti da capsulite adesiva trattati con mobilizzazione in anestesia di plesso loco-regionale ». Journal of Sport and Anatomy, no 1 (2019) : 23–32. http://dx.doi.org/10.12871/25326333201813.

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Panizza, Luca, et Nicola Bortoli. « TECC : medicina tattica o nuovo approccio al soccorso ordinario ? » Rescue Press 02, no 01 (25 janvier 2022) : 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.01.01.it.

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Résumé :
Dall’11 settembre 2001 al 31 dicembre 2017, nel mondo, sono stati documentati 108.374 attacchi terroristici. La maggior parte delle lesioni riscontrate sui soggetti coinvolti sono assimilabili a quelle rinvenute nei teatri bellici. Il 25% delle vittime possono essere salvate con misure salvavita appropriate se attuate immediatamente già sul sito dell’attentato adottando procedure di intervento come quelle proposte dal Tactical Emergency Casualty Care. E’ stato condotto uno studio osservazionale trasversale che mettesse a confronto le competenze acquisite da professionisti che hanno partecipato ad un corso di medicina tattica, secondo le linee guida TCCC/TECC, e professionisti che hanno frequentato un corso di gestione del trauma secondo linee guida ATLS/PHTC. Obiettivi secondari dello studio miravano a verificare se queste competenze fossero state utilizzate, dagli stessi professionisti, nelle attività di soccorso al paziente traumatizzato in un contesto ordinario. Lo studio è stato realizzato mediante somministrazione di un questionario ad un campione di 154 professionisti (medici, infermieri ed autisti soccorritori) del servizio di emergenza-urgenza 118 italiano. I partecipanti allo studio che hanno preso parte ad un corso di medicina tattica ammontavano al 30% del campione. Lo studio ha evidenziato che il 60% dei professionisti appartenenti al gruppo che ha partecipato a corsi TCCC o TECC poneva maggior attenzione al controllo delle emorragie e ad una precoce stabilizzazione delle vie aeree rispetto al restante campione di studio. KEYWORDS: TECC, Tactical medicine, Prehospital trauma, terrorist attack, TCCC
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Rucci, Paola, et Jack D. Maser. « Instrument development in the Italy-USA Collaborative Spectrum Project ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 249–56. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008381.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Il Progetto Collaborativo dello Spettro mira a definire condizioni sottosoglia e atipiche non sufficientemente caratterizzate nel DSM-IV e nell'ICD-10, per le quali non sono disponibili adeguati strumenti di valutazione. Scopo di questo articolo è la descrizione delle procedure di sviluppo e validazione degli strumenti per misurare lo spettro di cinque disturbi psichici. Disegno – Sono stati effettuati 4 studi trasversali, di cui 3 multicentrici condotti in Italia, ed uno condotto esclusivamente a Pisa. Un ulteriore studio trasversale di validazione dello spettro del panico-agorafobia è stato condotto a Pittsburgh. Setting – Pazienti ambulatoriali afferenti alle cliniche universitarie, studenti universitari e, in uno degli studi italiani, anche un campione di frequentatori abttuali delle palestre. Principal misure utilizzate – Cinque interviste strutturate per valutare lo spettro del panico-agorafobia (SCI-PAS), dell'umore (SCI-MOODS), della fobia sociale (SCI-SHY), lo spettro ossessivo-compulsìxvo (SCI-OBS) e quello dei disturbi della condotta alimentare (SCI-ABS), unitamente ad una intervista diagnostica e ad una serie di strumenti auto ed eterovalutativi di contenuto analogo ai domini delle interviste. Risultati – Tutti i domini delle interviste hanno mostrato una elevata stabilità temporale (coefficiente di correlazione intraclasse >0.61) ed una soddisfacente consistenza interna. I punteggi medi dei domini sono risultati significativamente più elevati nei casi rispetto ai controlli e, nella quasi totalità dei confronti, nei pazienti con il disturbo di interesse rispetto ad altri disturbi. I confronti con strumenti analoghi per contenuto hanno messo in luce una buona validità concorrente per i domini dello spettro del panico-agorafobia, della fobia sociale e del disturbo ossessivo-compulsivo. Differenze sono emerse tra i domini dello spettro della condotta alimentare ed altri strumenti autovalutativi, verosimilmente legate anche alla forma di somministrazione. E' stata definita e testata clinicamente una soglia per lo spettro del panico-agorafobia nel campione americano. Conclusioni – Le proprietà psicometriche degli strumenti sono molto soddisfacenti e sono in corso studi di validazione clinica. Le condizioni atipiche e sottosoglia richedono attenzione negli studi clinici ed epidemiologici.
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Binetti, Paola. « La dimensione etica nella formazione infermieristica : un problema di stile di vita, di contenuti specifici e di integrazione culturale ». Medicina e Morale 46, no 5 (31 octobre 1997) : 939–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.869.

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La recente entrata in vigore della nuova Tabella XVIII ter, che contiene l’ordinamento didattico di tutti i diplomi universitari afferenti alla Facoltà di medicina offre, rispetto alla precedente, maggiori spazi per lo studio della Bioetica, sia come disciplina a sè stante sia come disciplina trasversale, punto di riferimento essenziale anche per gli altri corsi. La Bioetica, collocata al termine del corso di studi nel cuore del corso di Diritto sanitario, deontologia e Bioetica applicata, può trovare i suoi fondamenti culturali nello studio della Antropologia, - parte integrante delle Scienze umane previste nel II anno di Corso, e della Storia e Filosofia della Medicina, corso previsto nel III anno. La proposta formativa del LIU è quella di anticipare una serie di crediti del corso di Filosofia della Medicina al I anno, in modo da aumentare l’esposizione dello studente alle problematiche di tipo etico, inserendole fn dal primo momento nel suo progetto educativo. Obiettivo di fondo è quello di fare della Bioetica e delle sue implicazioni culturali la rete concettuale di riferimento, vera struttura portante, di tutto l’edificio formativo dello studente del DUI, dal momento che una vera innovazione oggi è possibile solo nel quadro di valori etici con cui l’infermiere si relaziona con il malato e la sua famiglia, elabora risposte coerenti per le nuove esigenze emergenti sul territorio e si dispone ad affrontare una linea di ricerca di alto profilo scientifico.
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Ricchiardi, Paola, Emanuela M. Torre, Lara Colombo, Marilena Dellavalle, Chiara Ghislieri et Paola Torrioni. « Educatori, assistenti sociali, psicologi e insegnanti : uno strumento per l'autovalutazione delle rappresentazioni professionali degli studenti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 49–64. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11510.

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Résumé :
Le professioni in ambito socio-psico-educativo presentano in Italia percorsi di studio distinti, in ragione della necessità di formare professionisti con un profilo di competenze differenziato. Tuttavia le professioni definite "di cura", educative o "del sociale", vengono spesso considerate simili dagli studentiche si stanno orientando verso le stesse, in virtù di un presunto denominatore comune, connesso soprattutto al valore professionale trasversale dell'essere di aiuto agli altri e ai destinatari delle "azioni educative o di cura" (es. bambini, soggetti fragili). Non è infrequente riscontrare misconcezioni erappresentazioni errate non solo in fase di orientamento, ma anche negli studenti che sono già arrivati oltre la metà del proprio percorso di studi, con il rischio di generare abbandono, transizione tra più corsi o insoddisfazione professionale a medio e lungo termine. Risulta dunque importante accompagnare in maniera adeguata gli studenti a scegliere l'ambito professionale più rispondente alle proprie propensioni e attitudini, attraverso l'impiego di specifici strumenti di autovalutazione. A tal fine è stata predisposta una scala di autovalutazione per le professioni socio-psico-pedagogiche. Lo strumento è stato somministrato agli studenti del secondo/terzo anno dei percorsi di studio implicati (Scienze dell'educazione, Scienze e tecniche psicologiche, Servizio sociale e Scienze della formazione primaria), per individuare le misconcezioni che permangono più frequentemente, sulla base delle quali sono stati costruiti percorsi orientativi per le secondarie.
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Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, G. Tassinari, D. Campara, R. Cerini, M. Pregarz, G. Puppini et A. G. Bricolo. « Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico ». Rivista di Neuroradiologia 8, no 3 (juin 1995) : 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

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Résumé :
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/attività). Tali modificazioni sono rivelate con RM grazie alle variazioni che il transito nel letto vascolare encefalico di una sostanza para-magnetica è in grado di indurre sul rilassamento trasversale T2 degli spin protonici tissutali in prossimità dei capillari e mediante l'impiego di sequenze GE T2*-pesate. Due principali tecniche di studio sono state utilizzate: la prima, più complessa, richiede l'iniezione di un bolo di Gadolinio ed il monitoraggio, mediante sequenze eco-planari, del suo primo passaggio nel letto capillare encefalico; la seconda, realizzabile anche con magneti per uso clinico, utilizza come mdc para-magnetico endogeno la desossi-emoglobina e registra le variazioni di ossigenazione ematica correlate allo stato di attività corticale (tecnica BOLDc — Blood Oxygenation Level Dependent contrast). La nostra esperienza è stata effettuata con un magnete superconduttivo da 1,5 T, adottando la tecnica BOLDc e sequenze GE FLASH con TE lungo. Sono stati sottoposti ad indagine 19 volontari ed effettuati 11 studi di attivazione della corteccia motoria e 13 studi di attivazione della corteccia visiva. In 10 studi di attivazione motoria e 10 studi di attivazione visiva è stata osservata una buona o sod-disfacente variazione areale del segnale, localizzata nella regione corticale coinvolta dal paradigma di attivazione. Uno studio di attivazione motoria e 3 studi di attivazione visiva sono invece risultati insoddisfacenti, non essendosi riscontrata alcuna variazione di segnale o, quando presente, non essendo stato possibile attribuirla ad alcuna regione corticale di interesse. La RM, metodica che attualmente fornisce al Neuroradiologo le migliori informazioni anatomo-strutturali sul SNC, sta estendendo il suo campo di indagine, prima esclusivo appannaggio della Medicina Nucleare, ad alcuni aspetti delle funzioni cerebrali, avvantaggiandosi, rispetto alla SPET ed alla PET, in qualità delle sue prerogative di più elevata risoluzione spaziale e temporale, di assoluta innocuità, di rapida integrazione delle immagini funzionali con quelle anatomiche e di minori costi.
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Sclauzero, P., G. Galli, M. Carraro, G. Barbati et G. O. Panzetta. « Un nuovo fenotipo di pazienti in dialisi è diventato attuale. Ruolo dei componenti della fragilità sulla qualità di vita in questa popolazione : studio trasversale ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 3 (26 janvier 2018) : 31–37. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1156.

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Résumé :
I pazienti in dialisi presentano spesso diverse componenti della fragilità: comorbidità, disabilità, dipendenza, malnutrizione, deficit cognitivo, inadeguate condizioni sociali, che incidono sulla qualità di vita (QoL). Scopo del lavoro è stato indagare questa relazione essendo la letteratura ancora non conclusiva. Ai 203 pazienti (età media 72.03+11.9 aa; età dialitica 42.6+55.6 mm; 126 m) in dialisi a Trieste l'1 agosto 2010 sono stati misurati: QoL (SF-36), disabilità (scale ADL e IADL), dipendenza (Karnofsky Index), stato nutrizionale (scala SGA) ed analizzato lo stato sociale. Il cluster componente fisica SF-36 (39.3+10.4) è risultato più compromesso di quello mentale: 48.5+8.6 (scala 0–100). I pazienti hanno presentato disabilità fisiche (ADL: 32.5%), strumentali (IADL: 38.4%), malnutrizione (34%), dipendenza (42.9%) e mediamente 3.04 comorbidità (range: 0–8). Il 31.5% vive senza supporto familiare, il 44.5% presenta ridotte relazioni sociali. La regressione lineare multipla ha dimostrato l'effetto negativo di: dipendenza (p<0.001), malnutrizione (p=0.001) e disabilità (p=0.005), escludendo comorbidità significative all'analisi univariata (dati aggiustati per genere, età, età dialitica). La vita in famiglia (p=0.002), il benessere economico (p=0.01) e soprattutto estese relazioni sociali (p<0.001) hanno avuto un ruolo positivo (test ANOVA). Pertanto una QoL soddisfacente è favorita dallo screening precoce, dalla riabilitazione funzionale-nutrizionale e dalla prevenzione dell'isolamento sociale attraverso una rete socio-sanitaria coordinata. (sian) (nursing)
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Gioga, Gianmaria, Morena Crivellaro, Veronica Lazzaretto, Elena Debora Toffanello, Alessandro Villa, Lorenzo Cattelino et Andrea Segnalini. « Implementazione della metodologia Lean per l'ottimizzazione del punto tamponi : l'esperienza di Piove di Sacco ». MECOSAN, no 122 (décembre 2022) : 137–56. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14621.

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La necessit&agrave; di ottimizzare i processi di erogazione di servizio del SSN (sistema sanitario nazionale) italiano &egrave; cresciuta velocemente con la diffusione del SARS-CoV-2. In particolar modo, i processi di gestione dei centri tamponi hanno richiesto interventi di miglioramento al fine di ottimizzate i tempi e le modalit&agrave; di esecuzione della procedura.Mediante la metodologia del caso studio, il presente lavoro descrive l'esperienza di un centro per tamponi antigenici e molecolari della Regione Veneto in cui sono stati utilizzati alcuni strumenti del toolbox della metodologia Lean per mappare i processi, raccogliere i dati e definire azioni efficaci di miglioramento dei flussi degli utenti. A seguito di questo intervento il tempo medio di transito utente nel centro tamponi &egrave; stato ridotto del 73% per i test molecolari e del 42% per i test rapidi antigenici. Ulteriori risultati ottenuti sono stati l'azzeramento degli errori in fase di accettazione e un contestuale aumento del livello di soddisfazione del personale.L'importanza di saper rispondere alle sfide con agilit&agrave;, l'efficacia di un approccio iterativo e della collaborazione trasversale rappresentano i principali insegnamenti emersi.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Manuela Guarneri, Cecilia Marasco, Mario Maja et Gruppo Di Lavoro. « Causes and psychosocial consequences of schizophrenia : the opinions of patients' relatives ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no 2 (juin 2000) : 113–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008307.

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RIASSUNTOScopo – Descrizione delle opinioni sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali in un campione di familiari di pazienti con questa patologia reclutati in 30 Centri di Salute Mentale (CSM) stratificati per area geografica e densità di popolazione. Disegno – Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia, in fase di compenso clinico. Valutazione delle opinioni dei familiari sulla malattia mentale e gli svantaggi sociali ad essa conseguenti in relazione a: a) variabili cliniche del paziente e sociodemografiche del nucleo familiare; b) zona geografica e densità di popolazione. Setting – Lo studio è stato condotto in 30 CSM randomizzati e stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (> 100000 abitanti; tra 100000 e 25000 abitanti; < 25000 abitanti) sull'intero territorio nazionale. Principali misure utilizzate – a) stato clinico e funzionamento sociale del paziente: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e intervista per l'Accertamento della Disabilità (AD); b) interventi ricevuti: Scheda di Rilevazione degli Interventi (SRI); c) opinioni dei familiari sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali: questionario sulle Opinioni dei Familiari (QOF). Risultati – So-no stati raccolti i dati relativi a 709 pazienti e altrettanti familiari-chiave. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alia competenza sociale dei pazienti con schizofrenia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità, sintomi negativi e ostilita nel congiunto malato, conoscenza della diagnosi di schizofrenia da parte del familiare, residenza in zone a bassa o media densita di popolazione, bassi livelli di scolarità del familiare. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alle limitazioni sociali imposte dalla malattia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità ed elevato numero di ricoveri del congiunto malato, maggiore età del familiare. Conclusioni – I risultati di questo studio sottolineano la necessità di: a) fornire interventi informativi alle famiglie i quali prendano in esame non solo gli aspetti clinici della schizofrenia, ma anche quelli relativi alia disabilità e agli svantaggi sociali conseguenti a tale patologia; b) pianificare campagne di sensibilizzazione sulle malattie mentali che tengano conto del contesto socio-culturale delle fasce di popolazione a cui sono dirette.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Adriano Aletti, Giosue Belotti, Paola Bevilacqua, Anna Luisa Delle Femine et al. « Family burden in schizophrenia : effects of socio-environmental and clinical variables and family intervention ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 3 (décembre 1998) : 178–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007375.

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RIASSUNTOScopo - Descrizione del carico, degli atteggiamenti e degli interventi ricevuti da un campione di familiari di pazienti con schizofrenia reclutati in otto DSM stratificati per area geografica e per densità di popolazione. Disegno - Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia in fase di compenso clinico. Valutazione delle: a) relazioni tra carico e caratteristiche cliniche del paziente, socio-demografiche del nucleo familiare, atteggiamenti del familiare nei confronti del paziente, sostegno professionale e sociale ricevuto dalla famiglia; b) differenze nei carico, negli atteggiamenti e nell'aiuto professionale in relazione all'area geografica e alia densità di popolazione. Setting - 8 DSM stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (urbana vs. rurale).Principali misure - a) dello stato clinico e del funzionamento sociale del paziente: BPRS e ADC; b) del carico, degli atteggiamenti e del sostegno ricevuto: QPF.Risultati - Sono stati raccolti dati relativi a 144 pazienti con schizofrenia e altrettanti familiari. Il carico è risultato correlato positivamente con i livelli di disabilita e di sintomi BPRS positivi e di mania/ostilita, e con il numero di ore trascorse dal familiare a contatto quotidiano col paziente, e negativamente con il livello di aiuto professionale ricevuto dalla famiglia. Il carico è risultato maggiore tra i familiari reclutati nei due centri meridionaii. Gli interventi offerti ai familiari dei pazienti sono piu frequenti e differenziati al Nord e al Centro rispetto al Sud. Solo una minima parte dei familiari ha ricevuto interventi psicoeducativi.Conclusioni - 1 risultati di questo studio sottolineano la necessita di assicurare un'assistenza psichiatrica integrata per i pazienti con schizofrenia che comprenda sia programmi riabilitativi per gli utenti sia interventi informativi e psicoeducativi per le loro famiglie.
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Grippaudo, C., E. G. Paolantonio, G. Antonini, R. Saulle, G. La Torre et R. Deli. « ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 5 (octobre 2016) : 386–94. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-770.

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Il rapporto fra abitudini viziate, respirazione orale e malocclusione è fondamentale in tema di prevenzione e trattamento precoce dei disturbi della crescita cranio-facciale. Infatti così come le abitudini viziate possono interferire negativamente con la posizione dei denti e con il normale pattern di crescita scheletrica cranio-facciale, così l’ostruzione delle vie aeree superiori, con conseguente respirazione orale, cambia il modello di crescita craniofacciale con sviluppo di malocclusioni da moderate a severe. Questo studio trasversale, effettuato su 3.017 bambini applicando il ROMA index, vuole verificare l’esistenza di una correlazione significativa tra abitudini viziate/respirazione orale e malocclusione. Dai risultati emerge che all’aumentare del grado dell’indice aumenta anche la prevalenza di abitudini viziate e respirazione orale, significando che questi fattori sono associati alle malocclusioni più gravi. Inoltre abbiamo riscontrato un’associazione statisticamente significativa fra abitudini viziate e overjet e openbite aumentati, ma non con il morso inverso. Dal lavoro è emerso che la respirazione orale è strettamente correlata ad overjet aumentato, overjet inverso, morso crociato, openbite e displacement. Riteniamo quindi che abitudini viziate e respirazione orale, rientrando fra i fattori di rischio di malocclusione, vadano intercettati e corretti precocemente per prevenire lo sviluppo di malocclusioni o il peggioramento di quelle preesistenti.
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Platas-García, Alejandra, Verónica Reyes-Meza et José Martín Castro-Manzano. « Disegno e risoluzione di una prova di comprensione della lettura a scelta multipla per studenti adulti di italiano lingua straniera ». Matices en Lenguas Extranjeras, no 13 (1 janvier 2019) : 120–43. http://dx.doi.org/10.15446/male.n13.89896.

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Questo contributo offre alcuni elementi da considerare in merito al disegno e alla risoluzione delle prove di comprensione della lettura a scelta multipla in italiano lingua straniera ed è indirizzato ai lettori interessati nella valutazione di studenti ispanofoni. Si sa che l’abilità di comprensione della lettura non può essere valutata direttamente. Siccome gli insegnanti di italiano come lingua straniera non possono misurare il grado di comprensione raggiunto dagli studenti con la semplice osservazione della loro lettura, ci vuole l’uso di qualche prova che offra quest’informazione. Tra le diverse tipologie di prove che esistono c’è una che è molto adoperata, la prova a scelta multipla. L’obiettivo di questo contributo è descrivere aspetti relativi al disegno e alla risoluzione di una prova a scelta multipla di lettura ideata per studenti adulti di italiano lingua straniera. La metodologia è quantitativa: studio descrittivo, trasversale. Abbiamo somministrato la prova di lettura a 43 studenti di italiano con un’età media di 23,4 anni, che avevano un livello intermedio di conoscenza della lingua. I partecipanti hanno ottenuto più risposte corrette (66,5%) che errate (33,5%) e hanno adoperato di più la strategia di eliminazione per risolvere la prova che le altre strategie. Per concludere diamo dettagli sulla nostra ricerca futura.
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Popovski, V., A. Benedetti, D. Popovic-Monevska, A. Grcev, A. Stamatoski et J. Zhivadinovik. « Spinal accessory nerve preservation in modified neck dissections : surgical and functional outcomes ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 5 (octobre 2017) : 368–74. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-844.

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Durante la chirurgia del collo, ci si imbatte frequentemente nel nervo accessorio spinale (SAN) o XI nervo cranico che, pertanto, è a rischio di lesione iatrogena con conseguente “sindrome della spalla”. La dissezione del collo modificata con preservazione del SAN è basata sull’intento di minimizzare le deformità funzionali causate dalla sezione dell’undicesimo nervo. L’obiettivo di questo studio è quello di descrivere le varianti intraoperatorie del nervo accessorio spinale e valutare la disfunzione della spalla nel postoperatorio. Lo studio osservazionale trasversale è stato creato analizzando retrospettivamente 165 pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a dissezione del collo presso il nostro istituto negli ultimi 5 anni, ponendo particolare attenzione ai reperti preoperatori derivanti da ecografia e risonanza magnetica, al tipo di dissezione del collo, al tipo di identificazione e dissezione del SAN, ai dati postoperatori di morbilità e sopravvivenza. La più sicura identificazione del SAN avviene nel triangolo posteriore del collo, dove potrebbe essere riconosciuto in quanto emerge dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo, a livello del cosiddetto punto di Erb. Per un corretto planning preoperatorio, ecografia e risonanza magnetica sono superiori nel determinare l’esatta posizione dell’undicesimo nervo cranico. La distanza media tra il nervo grande auricolare e il SAN è stata di circa 0,90 cm. La lunghezza media del tronco nervoso dal punto di Erb fino al punto in cui esso penetra nel muscolo trapezio è stata di circa 5,1 cm, con un range da 4,8 e 5,4 cm. La diversità nel decorso dal bordo posteriore dello muscolo sternocleidomastoideo attraverso il triangolo posteriore del collo è stata riscontrata in 9 casi (15%), soprattutto a livello dell’ingresso nel triangolo posteriore del collo. La frequenza di lesione postoperatoria del SAN è stata del 46,7% per le dissezioni radicali del collo, del 42,5% per le dissezioni selettive, e del 25% per le dissezioni modificate. Per ciascun tipo di svuotamento, sono stati inclusi differenti sottotipi. L’identificazione del SAN, step fondamentale nella chirurgia del collo, è assolutamente dipendente da un corretto studio preoperatorio attraverso la diagnostica per immagini. La dissezione del collo modificata ha percentuali di controllo regionale simili a quelle di operazioni più demolitive in pazienti accuratamente selezionati, e riduce significativamente il rischio di disturbi funzionali.
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Allamani, Allaman, Stefano Bravi, Pasquale Pepe, Fabio Voller, Pierluigi Struzzo, Jakob Manthey et Jurgen Rehm. « Persone con alcol-dipendenza in trattamento in Toscana e in Friuli Venezia Giulia : uno studio epidemiologico ». MISSION, no 52 (octobre 2019) : 27–34. http://dx.doi.org/10.3280/mis52-2018oa8357.

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Obiettivi: Lo studio ha avuto l'obiettivo di approfondire la conoscenza su consumi alcolici, comorbilit&agrave; somatiche e mentali, problemi sociali, e consumo dei servizi sanitari delle persone in trattamento per alcol-dipendenza (AD) e abuso alcolico in Toscana e in Friuli Venezia Giulia (FVG), confrontando le differenze tra le due regioni. Disegno e metodo: Ricerca trasversale, realizzata mediante intervista diretta con questionario strutturato. I dati risultanti sono stati analizzati mediante test del chi quadro e regressioni logistiche. Partecipanti: Lo studio &egrave; stato compiuto tra il luglio 2013 e febbraio 2014 su un campione di alcolisti in trattamento in Toscana (N=147) e in Friuli-Venezia Giulia (N=129).Risultati principali: I pazienti con dipendenza e abuso alcolico avevano condizioni socioeconomiche inferiori pi&ugrave; in Toscana (47,9%) che nel FVG (35,7) (OR=1,75, Intervallo di confidenza [IC] 95% 1,06-2,86). I problemi di fegato, la depressione e l'ansia riferite erano maggiori in Toscana in confronto con il FVG: rispettivamente 35,4% vs 22,5% (OR=1,89, IC 95% 1,10-3,22); 58,6% vs 35,7, (OR=2,56, IC 95% 2,56-4,16); 58,9% vs 37,2% (OR=2,42, IC95% 1,49-3,93). Le probabilit&agrave; che si presentassero gli 11 sintomi che per il DSM IV identificano la dipendenza e l'abuso, erano da 1,9 a 12 volte significativamente minori in Toscana che nel FVG. La probabilit&agrave; di accesso al DEA (Dipartimento di Emergenza e Urgenza) &egrave; stata minore in Toscana rispetto al FVG (15,8% vs 33,3%, OR=0,37, IC95% 0,21- 0,67), mentre i contatti coi medici di medicina generale son stati pi&ugrave; frequenti in Toscana che in FVG (51,7% vs 38,8%, OR=1,69, IC95% 1,05-2,73). Conclusione: Lo studio mostra che tra i pazienti con DSM-IV AD e abuso di alcol i problemi di salute percepiti e le condizioni socio-economiche inferiori sono maggiori in Toscana che nel FVG. Tali differenze potrebbero essere attribuite alle diverse attenzioni che le due regioni hanno nei confronti di tali co-morbilit&agrave;.Inoltre si evidenzia una maggiore gravit&agrave; della dipendenza e abuso alcolici nel FVG rispetto alla Toscana, con un superiore consumo di servizi ospedalieri forniti dal DEA, il che potrebbe corrispondere alla diversa cultura del bere nelle due regioni.
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Giampieri, Emanuela, Alessandra Ratti, Alessandra Beretta, Cinzia Mattavelli, Elena Ferrarini, Carlo Pruneri et Italo Carta. « Determinants of hospitalization from psychiatric E.R. from S. Gerardo hospital in Monza : epidemiological cross-sectional study ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no 4 (décembre 2002) : 266–76. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005844.

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RIASSUNTOScopo – Individuare i fattori predittivi di ricovero in pazienti che giungono presso il Pronto Soccorso con problem psichiatrici. Disegno – Studio epidemiologico trasversale condotto presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Gerardo di Monza, tra il 1 giugno 1995 ed il 31 maggio 1997. Sono stati inclusi tutti i soggetti di età maggiore di 18 anni per i quali sia stata richiesta una valutazione psichiatrica. E' stato sondato il peso di variabili socio-demografiche, di variabili cliniche e di variabili di servizio sulla decisione di ricovero. Principali misure utilizzate – I dati sono stati raccolti mediante una scheda appositamente costruita, compilata dal medico di guardia al momento della visita. I dati sono stati analizzati tramite analisi univariata e regressione logistica. Risultati – Sono stati raccolti dati inerenti 2076 casi. All'analisi univariata la probabilita di ricovero è risultata più elevata per soggetti tra i 39 ed i 48 anni, celibi o nubili, disoccupati, affetti da schizofrenia, da disturbi deH'umore o da disturbi di personalità. Il ricovero è più probabile in proporzione alia gravità, all'ideazione suicidiaria ed a precedenti ricoveri. Tra i sintomi troviamo che l'ansia protegge dal ricovero laddove allucinazioni, delirio, assenza di critica di malattia, blocco psicomotorio, agitazione psicomotoria, stato confusionale, crisi pantoclastiche, bizzarrie comportamentali, alterazioni dello stato di coscienza e precedenti ricoveri incrementano la probabilità di ospedalizzazione. Il lunedì ed il venerdì sono i giorni a più alta frequenza di ricoveri. La regressione logistica conferma il ruolo predittivo di età, sintomi, aggressività, gravità ed ideazione suicidiaria, e dei giorni della settimana tra le variabili di servizio. Conclusione – Tra i fattori predittivi di ricovero in SPDC le variabili cliniche mantengono un ruolo predominante, rispetto a fattori socio-demografici. Accanto a queste, tuttavia, si nota un peso rilevante deH'organizzazione del servizio con un aumento del tasso di ricoveri proprio nei giorni a cavallo del fine settimana, quando i servizi territoriali chiudono.
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De Maria, Francesco. « The role of educational conditions in defining migratory potential : the case of the young people of the Ivory Coast ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 279–96. http://dx.doi.org/10.36253/form-12860.

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Résumé :
The paper is part of the international debate on the theme of human mobility with a transversal and developing educational perspective in the field of Migration Studies. It presents a research work carried out in Ivory Coast on the potential educational dimension of migration related to the search for better living and working opportunities. We discuss the results related to the study of the educational conditions of a potential migrant subjects, considered as variables that affect the conformation of the migration aspiration and allow a better understanding of the situations in which the birth of the desire to leave can occur, regardless of the presence or absence of the ability to migrate. The research followed a qualitative-quantitative approach in line with the methodological framework of Mixed Methods Research, adopting an exploratory-sequential design, arriving at the construction of a transferable model of analysis of the migratory potential which is composed of four main categories: migration project, educational conditions, migratory aspiration and learning potential. The aim of this paper is to present the results to the second category. Il ruolo delle condizioni educative nella definizione del potenziale migratorio: il caso dei giovani della Costa d’Avorio. Il contributo si colloca all’interno del dibattito internazionale sul tema della mobilità umana con una prospettiva educativa trasversale e in divenire nell’ambito dei Migration Studies. Si presenta un lavoro di ricerca realizzato in Costa d’Avorio sulla dimensione formativa potenziale della migrazione legata alla ricerca di migliori opportunità di vita e di lavoro. Nello specifico vengono discussi i risultati relativi allo studio delle condizioni educative di un pubblico potenziale migrante, considerate come variabili che incidono nella conformazione dell’aspirazione migratoria e che permettono una maggiore comprensione delle situazioni in cui può verificarsi la nascita del desiderio di partire, a prescindere dalla presenza o meno della capacità di emigrare. La ricerca ha seguito un approccio quali-quantitativo in linea con l’impianto metodologico dei Mixed Methods Research, adottando un disegno di tipo esplorativo-sequenziale, arrivando alla costruzione di un modello di analisi del potenziale migratorio trasferibile e composto da quattro categorie principali: progetto di migrazione, condizioni educative, aspirazione migratoria e potenziale di conoscenza. Ai fini del presente lavoro, vengono qui presentati i risultati relativi alla seconda delle quattro categorie.
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Chiappelli, Marco, et Sabina Berardi. « Pattern of intervention and patients' satisfaction with Community Mental Health Service in Bologna ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 272–81. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000840x.

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RIASSUNTOScopo – Verificare se il grado di soddisfazione per i servizi offerti dal CSM sia collegato ad alcune caratteristiche (sociodemografiche, cliniche, assistenziali) dell'utenza, concentrando l'attenzione sulle situazioni più “critiche”, al fine di acquisire elementi per i progetti di miglioramento. Disegno – Studio trasversale con rilevazione delle prestazioni fruite e somministrazione di uno strumento di valutazione ai pazienti con almeno un accesso ogni due mesi nel corso del 1998 e in carico al Centro di Salute Mentale. Setting – Il Centro di Salute Mentale (CSM) del Distretto Saragozza-Porto dell'Azienda USL Città di Bologna. Principali misure utilizzate – Dati del sistema informativo relativi alle caratteristiche sociodemografiche, cliniche, assistenziali di ciascun soggetto e Verona Service Satisfaction Scale (VSSS— 32). Risultati – I risultati relativi a 145 soggetti (24% della popolazione) hanno mostrato come su tre dimensioni principali (soddisfazione globale, professionalità, informazione) e quattro sottodimensioni (colloqui, aiuto economico, aiuto domiciliare, farmacoterapie) oltre il 70% degli intervistati si è dichiarata soddisfatta, giudicando sostanzialmente sufficiente il servizio. L'analisi dei punteggi meno elevati, attraverso il confronto con le variabili sociodemografiche, cliniche ed assistenziali, ha evidenziato quattro aree nelle quali, in modo differenziato, vi sono aspetti suscettibili di miglioramento della qualità del servizio: 1) accessibilità dei servizi: gli assistiti meno soddisfatti lamentano costi assistenziali troppo elevati (spese per i farmaci) e mal tollerano la frequentazione ambulatoriale con persone più gravemente disturbate; 2) coinvolgimento dei familiari: il problema è diffusamente avvertito e la critica sembra vertere sulla scarsa incisività degli interventi presso i familiari; 3) colloqui individuali: l'insoddisfazione sembra derivare dalla scarsa incisività dei trattamenti o dalla “dipendenza” dal CSM che un pattern assistenziale complesso può indurre; 4) contributi economici: gli “insoddisfatti” sono prevalentemente assistiti ai quali il CSM eroga aiuti economici diretti, spesso nell'ambito di programmi che comportano un intenso lavoro di collegamento con altre agenzie sociali e sanitarie. Conclusioni – Il grado di soddisfazione si differenzia significativamente in relazione ad alcune caratteristiche sociodemografiche e cliniche degli assistiti e in funzione a tipo e quantità di assistenza prestata, sebbene emergano aspetti apparentemente incoerenti (ad una maggior assistenza pare corrispondere un diminuzione della soddisfazione) che devono forse far ripensare al tipo di risposta assistenziale fornita a certe categorie di assistiti.
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Elena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco et Alberto Parola. « Competenze per tutti : Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM ». IUL Research 1, no 2 (30 novembre 2020) : 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.

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Résumé :
Il Progetto di Ricerca presentato è frutto della collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Pacinotti di Torino, che ha ospitato la ricerca durante le ordinarie lezioni di Tecnologia ed un gruppo di ricercatori del Centro di Ricerca Cinedumedia dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione competenze e risorse. La metodologia didattica implementata è stata creata appositamente per il Progetto ed è incentrata su quattro pratiche pedagogiche: 1) Cooperative Learning, 2) Think-Make-Improve, 3) utilizzo del metodo scientifico tradizionale per stimolare la motivazione all’apprendimento, 4) Competenze Mediali come obiettivi trasversali. Il caso studio presentato riporta i risultati ottenuti in seguito al primo anno di lavoro di un percorso triennale.
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Torrigiani, Claudio, Valeria Pandolfini, Paola Giannoni et Sebastiano Benasso. « I Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento : quali dimensioni valutative ? Uno studio esplorativo ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 77 (janvier 2022) : 115–33. http://dx.doi.org/10.3280/riv2020-077007.

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Prada, Massimo. « Serenella Baggio, Claudio Nobili (a cura di), GESTICOLAR PARLANDO. ESEMPI DI STUDI LINGUISTICI TRASVERSALI ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 794–95. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19641.

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Izzo, R., M. Muto, G. Fucci, G. Taglialatela, P. Longhi et D. Di Celmo. « La Risonanza Magnetica nella patologia intramidollare : Nostra casistica e revisione della letteratura ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 4 (août 1994) : 605–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700407.

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Résumé :
Gli Autori riportano la loro esperienza nello studio della patologia intrinseca del midollo spinale riesaminando retrospettivamente 23 pazienti osservati nel periodo 1990–93. Tutti i pazienti sono stati studiati con RM utilizzando un magnete superconduttore 0,5 T. Sono stati riscontati: 4 casi di astrocitoma, 4 di ependimoma, 2 di emangioblastoma, 2 di angioma cavernoso, 1 di metastasi, 2 di mielite trasversa, 4 di sclerosi multipla e 4 di siringomielia. Tutti i casi neoplastici sono stati verificati mediante esame istologico di campioni chirurgici o bioptici. Nei casi di sclerosi multipla e di mielite trasversa la diagnosi è stata formulata sulla base della clinica e del follow-up. Tutti i pazienti le cui patologie non sono state verificate con esame istopatologico o non definitivamente inquadrate mediante un adeguato follow-up clinico-radiologico, sono stati esclusi da tale studio. La RM ha confermato il suo ruolo di metodica di prima e, spesso, unica scelta per il rilevamento e la caratterizzazione delle lesioni midollari, anche se con i limiti di una relativa aspecificità. Si è cercato di trarre alcuni orientamenti per la diagnosi differenziale delle patologie osservate.
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Giugliano, Giovanna, Mario Buono et Sonia Capece. « Design per configurare nuovi luoghi e spazi di apprendimento adattivi ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (16 décembre 2021) : 107–24. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.12804.

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Résumé :
Diseñar formas y espacios de aprendizaje es un proceso que requiere creatividad pe­dagógica, arquitectónica, social, cultural y política.La literatura científica nacional e internacional (OCDE, 2017) sobre innovación educa­tiva destaca la estrecha relación que conecta la didáctica con el entorno de aprendiza­je. Por ello, los procesos de renovación educativa no pueden prescindir de una nueva visión de los espacios escolares y de los entornos educativos.Surgen nuevas pautas de planificación escolar, se enfatiza el aprendizaje como un pro­ceso activo y constructivo en el que cada niño tiene un papel «protagonista».De hecho, en el escenario contemporáneo, los estudiantes se convierten en partici­pantes activos en la creación de información y nuevas ideas en el entorno educativo. En consecuencia, la educación del siglo XXI se basa en tres principios pedagógicos (McLoughlin & Lee, 2008): personalización, participación y productividad (Luna Scott, 2015).El estudio de estos aspectos, acompañado del análisis evaluativo y comparativo de experiencias de diseño en el ámbito escolar, nos ha permitido configurar el nuevo concepto SINAPSI 0-14, un sistema de mobiliario que adapta y adopta tecnologías avanzadas para satisfacer las necesidades de los niños y profesores, actuales y futuras, según una perspectiva holística.El objetivo era diseñar un sistema de celdas «orgánicas» modulares, flexibles y adap­tables que pudieran ser utilizadas de forma transversal por usuarios de diferentes edades, desde jardines de infancia hasta centros de enseñanza primaria y secundaria. SINAPSI 0-14 se configura en formas que pertenecen a un universo de geometrías que se remontan a una única matriz de elementos orgánicos. El conjunto de símbolos que pueden agregarse definen diferentes formas del sistema de mobiliario, haciendo que el espacio educativo sea «cronotópico» y capaz de cambiar según el tiempo y el lugar que se cree y según el uso y las necesidades.Estos estudios en profundidad han permitido reconstruir un repertorio analítico crítico sobre el tema de los espacios educativos y la arquitectura escolar, entrelazando sus cambios en función de los modelos pedagógicos y los instrumentos normativos, para definir la escuela del futuro. Progettare forme e spazi di apprendimento è un processo che richiede creatività pedagogica, architettonica, sociale, culturale e politica.La letteratura scientifica nazionale e internazionale (OECD, 2017) sull’innovazione educativa evidenzia la stretta relazione che connette la didattica all’ambiente di apprendimento. Per tale ragione, i processi di rinnovamento della didattica non posso prescindere da una nuova visione degli spazi scolastici e dei setting educativi.Emergono nuove linee guida per la progettazione scolastica, si enfatizza l’apprendimento come un processo attivo e costruttivo nel quale ogni bambino ha un ruolo di “protagonista”.Difatti, nello scenario contemporaneo, gli studenti divengono partecipanti attivi alla creazione di informazioni e di nuove idee nell’ambiente educativo. Di conseguenza, l'istruzione del ventunesimo secolo si basa su tre principi pedagogici (McLoughlin & Lee, 2008): personalizzazione, partecipazione e produttività (Luna Scott, 2015).Lo studio di tali aspetti, accompagnato dall’analisi valutativa e comparativa di esperienze progettuali in campo scolastico, ha consentito di configurare il nuovo concept allestitivo SINAPSI 0-14, un sistema d’arredo che adatti e adotti le avanzate tecnologie per rispondere ai bisogni di bambini e insegnanti, attuali e futuri, secondo una prospettiva olistica.L’obiettivo è stato progettare un sistema di cellule “organiche” modulari, flessibili e adattabili che possano essere utilizzate in maniera trasversale da utenti di diverse età, dalle scuole d’infanzia alle scuole primarie e secondarie di primo grado. SINAPSI 0-14 si configura in forme appartenenti a un universo di geometrie riconducibili a un’unica matrice di elementi organici. L’insieme dei simboli aggregabili definiscono differenti forme del sistema di arredo rendendo lo spazio didattico “cronotopico” atto a modificarsi in funzione del tempo e del luogo che si crea e in funzione dell’uso e delle esigenze.Tali approfondimenti hanno consentito di ricostruire un repertorio critico analitico sul tema degli spazi educativi e delle architetture scolastiche intrecciandone i cambiamenti in linea con i modelli pedagogici e gli strumenti normativi, al fine di definire la scuola del futuro.
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Emma Abbate. « Promuovere l'innovazione nell'educazione STEM utilizzando i giochi come catalizzatore : Un caso di studio di educazione al cambiamento climatico attraverso Minecraft ». IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 225–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.73.

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Come affrontare il tema globale del cambiamento climatico in classe approfondendo al contempo le discipline STEM? Come trasmettere il concetto di sostenibilità nelle scuole attraverso un modello pedagogico innovativo sostenuto dalla tecnologia informatica? La gamification, intesa come il processo di integrazione di procedure di gioco in attività del mondo reale al fine di aumentare la propensione ad assumere comportamenti virtuosi, risulta essere uno strumento educativo efficace in un ambiente immersivo e coinvolgente. L’articolo presenta un esempio pratico di approccio al cambiamento climatico basato sul gioco in una classe liceale attraverso l’uso di un popolare videogame, Minecraft, allo scopo di incrementare le competenze trasversali e digitali, il pensiero logico/critico degli alunni e l’apprendimento delle discipline STEM.
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Porcelli, Piero. « Sviluppi contemporanei della psicosomatica ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (septembre 2012) : 359–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003002.

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Sulla base del concetto di peso relativo dei fattori biologici e psicologici, la psicosomatica puň essere concepita all'interno di due assi ortogonali di "malattia" e "personalitŕ". Le ultime ricerche sulla multifattorialitŕ delle malattie e sul rapporto gene-ambiente stanno evidenziando l'importanza dei fattori infantili di attaccamento e maltrattamento nella vulnerabilitŕ a diverse patologie mediche attraverso l'interazione con il sistema immunitario e i fattori proinfiammatori. Gli studi sulla personalitŕ hanno evidenziato che i fattori psicologici di vulnerabilitŕ alla somatizzazione possono esser presenti in modo trasversale in differenti patologie mediche e disturbi psicopatologici. Alcuni costrutti recenti, come l'alexithymia, tentano di spiegare fenomeni complessi quali il rapporto tra emozioni e sentimenti, i correlati neurobiologici delle emozioni, i percorsi evolutivi della mentalizzazione nascosti nella relazione madre-figlio.
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Cataudella, Stefania, Nicola Congiu et Giulia Langiu. « L'impatto psicologico della pandemia da Covid-19 sul periodo perinatale : una breve review dei primi dati della letteratura sul contesto italiano ed internazionale ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (février 2022) : 15–38. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001003.

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La pandemia da Covid-19 ha influenzato molti aspetti della vita, inclusa l'esperienza della nascita e la transizione alla maternità. È stata condotta una review narrativa con l'obiettivo di sintetizzare le prime evidenze sull'impatto psicologico della pandemia sul periodo perinatale, facendo luce, inoltre, sui dati emersi su scala nazionale rispetto ai Paesi, europei ed extraeuropei. La selezione degli studi è stata condotta attraverso le banche dati Scopus e Google Scholar. Sono stati inclusi 36 studi pubblicati da marzo a ottobre 2020 e che rispettavano i criteri di in-clusione ed esclusione stabiliti a priori. Aumento di stress, di sintomatologia ansiosa e depressiva sono risultati trasversali a tutti gli studi, concentrati prevalentemente nella fase prenatale. Il supporto di familiari, del partner, l'attaccamento materno sicuro ed una corretta informazione sono emersi come fattori protettivi. La fase perinatale della vita, quindi, si è caratterizzata come una fase di vulnerabilità che ha ricevuto poca attenzione nei suoi risvolti psicologici. È importante che i contesti di cura che ruotano intorno alla nascita tengano conto che situa-zioni di crisi, come quella attuale, possono acuire alcuni aspetti di vulnerabilità delle donne, sia da un punto di vista medico che psicologico, e avere conseguenze sul benessere della coppia madre-bambino.
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Brambilla, Paolo, Francesco Barale, Edgardo Caverzasi et Jair Constante Soares. « Anatomical MRI findings in mood and anxiety disorders ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no 2 (juin 2002) : 88–99. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005558.

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RIASSUNTOScopo – Gli studi con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) hanno permesso la valutazione in vivo dell'anatomia cerebrale di vari disturbi psichiatrici e l'approfondimento degli ipotetici circuiti cerebrali disfunzionali coinvolti nella patofisiologia di queste malattie. In questo articolo abbiamo revisionato la letteratura comprendente gli studi con RMN condotti nei disturbi dell'umore e d'ansia. Metodi – Tutti gli studi in Inglese con RMN condotti in pazienti con disturbo dell'umore o d'ansia pubblicati tra il 1966 ed il gennaio 2002 sono stati identificati attraverso una ricerca Medline, completata dall'analisi manuale delle referenze bibliografiche. Risultati – Differenti aree anatomiche cerebrali sembrano essere coinvolte nei diversi sottotipi di disturbo dell'umore. Infatti, l'ippocampo ed i gangli della base sembrano essere anormali nei disturbo unipolare, mentre l'amigdala ed il cervelletto in quello bipolare. Questo suggerisce che le due malattie abbiano un substrata biologico distinto. Per quanto riguarda i disturbi d'ansia, le regioni orbito-frontali ed i gangli della base sembrano avere un'anatomia anormale nei disturbo ossessivo-compulsivo, i lobi temporali nei disturbo da attacchi di panico e l'ippocampo nei disturbo post-traumatico da stress. Conclusioni – I dati della letteratura riassunti in questo articolo suggeriscono che specifiche aree cerebrali siano coinvolte nella patofisiologia dei disturbi dell'umore e d'ansia. Tuttavia, gli studi a tutt'oggi a disposizione sono stati condotti su campioni relativamente piccoli di soggetti, spesso sottoposti a medicamenti psicotropi, e sono in gran parte studi trasversali. Per tale motivo gli studi con RMN in futuro dovranno avere un disegno di tipo longitudinale ed arruolare campioni più ampi di soggetti, possibilmente senza trattamento psicofarmacologico, al primo episodio di malattia o ad alto rischio di sviluppare un disturbo dell'umore o d'ansia. Inoltre, l'associazione di questo tipo di ricerche con studi di tipo genetico potranno essere estremamente utili per separare anomalie anatomiche cerebrali di stato da quelle di tratto e per ulteriormente caratterizzare la patofisiologia di questi disturbi.
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Rodríguez, Isabel, Alfonso Valero-Valenzuela et David Manzano-Sánchez. « Elaboración de una escala para el análisis de los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en el entorno escolar (ECVA-12) ». Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no 3 (23 septembre 2021) : 156–67. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.459221.

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El objetivo de la presente investigación fue el diseño y la validación de una escala que permitiera analizar los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en escolares, en comparación con la metodología impartida previamente por el docente (ECVA-12) desde las diferentes materias del currículum escolar. El estudio de carácter transversal y descriptivo se llevó a cabo en varias fases y con muestras diferentes: con una muestra de 127 estudiantes entre 9 y 15 años, validez de contenido mediante la técnica Delphi con 11 jueces expertos, validez de comprensión, análisis de la estabilidad temporal y validez de constructo mediante Análisis Factorial Exploratorio. Posteriormente, y en este caso con una muestra de 76 estudiantes de entre 12 y 15 años, se realizó un Análisis Factorial Confirmatorio, mostrando valores de ajuste adecuados en un modelo de 2 factores y 12 ítems, con saturaciones e índices de consistencia interna elevados tanto en escala como en las sub-escalas. Los resultados obtenidos confirman que el instrumento diseñado cumple con los criterios de validez y fiabilidad establecidos, capaz de medir el grado de satisfacción y los cambios percibidos en el comportamiento de los estudiantes, convirtiéndolo en una herramienta básica para investigaciones relacionadas con la aplicación de este modelo de enseñanza. The objective of this research was the design and validation of a scale that would allow the analysis of the values acquired with the Model of Personal and Social Responsibility in schoolchildren, in comparison with the methodology previously taught by the teacher (ECVA-12) from the different subjects of the school curriculum. The cross-sectional and descriptive study was carried out in several phases and with different samples: with a sample of 127 students between 9 and 15 years old, content validity using the Delphi technique with 11 expert judges, comprehension validity, analysis of the temporal stability and construct validity through Exploratory Factor Analysis. Subsequently, and in this case with a sample of 76 students between 12 and 15 years old, a Confirmatory Factor Analysis was performed, showing adequate adjustment values in a 2-factor and 12-item model, with saturations and high internal consistency indices both in scale as in the subscales. The results obtained confirm that the designed instrument meets the established validity and reliability criteria, capable of measuring the degree of satisfaction and the perceived changes in the behavior of students, making it a basic tool for research related to the application of this teaching model. L'obiettivo di questa ricerca è stato quello di progettare e validare una scala che permettesse l'analisi dei valori acquisiti con il Modello di Responsabilità Personale e Sociale nei bambini in età scolare, rispetto alla metodologia precedentemente insegnata dall'insegnante (ECVA-12) dalle diverse materie del curriculum scolastico. Lo studio trasversale e descrittivo è stato condotto in diverse fasi e con diversi campioni: con un campione di 127 studenti tra i 9 e i 15 anni, validità dei contenuti con la tecnica Delphi con 11 giudici esperti, validità della comprensione, analisi della stabilità temporale e validità dei costrutti con l'Analisi Fattoriale Esplorativa. In seguito, e in questo caso con un campione di 76 studenti tra i 12 e i 15 anni, è stata eseguita un'Analisi Fattoriale di Conferma, che ha mostrato valori di fit adeguati in un modello a 2 fattori e 12 voci, con saturazioni elevate e indici di consistenza interna sia in scala che in subscale. I risultati ottenuti confermano che lo strumento progettato soddisfa i criteri di validità e affidabilità stabiliti, in grado di misurare il grado di soddisfazione e i cambiamenti percepiti nel comportamento degli studenti, rendendolo uno strumento fondamentale per la ricerca legata all'applicazione di questo modello didattico. O objetivo desta pesquisa foi o desenho e validação de uma escala que permitisse a análise dos valores adquiridos com o Modelo de Responsabilidade Pessoal e Social em escolares, em comparação com a metodologia previamente ensinada pelo professor (ECVA-12) das diferentes disciplinas do currículo escolar. O estudo transversal e descritivo foi realizado em várias fases e com amostras distintas: com amostra de 127 alunos entre 9 e 15 anos, validade de conteúdo pela técnica Delphi com 11 juízes especialistas, validade de compreensão, análise de estabilidade temporal e validade de construto por meio da Análise Fatorial Exploratória. Posteriormente, e neste caso com uma amostra de 76 alunos entre 12 e 15 anos, foi realizada uma Análise Fatorial Confirmatória, mostrando valores de ajuste adequados em um modelo de 2 fatores e 12 itens, com saturações e altos índices de consistência interna ambos em escala como nas subescalas. Os resultados obtidos confirmam que o instrumento elaborado atende aos critérios de validade e confiabilidade estabelecidos, capazes de medir o grau de satisfação e as mudanças percebidas no comportamento dos alunos, tornando-se uma ferramenta básica para pesquisas relacionadas à aplicação deste modelo.
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Calvo de Castro, Pablo. « Cine documental latinoamericano. Conclusiones con base en un estudio trasversal con enfoque contextual y formal de 100 películas documentales ». kepes 16, no 20 (1 juillet 2019) : 125–51. http://dx.doi.org/10.17151/kepes.2019.16.20.6.

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Liguori, P., et R. Ripoli. « REPAIR OF POSTERIOR VAGINAL WALL DEFECTS WITH PELVICOL™ IMPLANT ANCHORED TO ILIOCOCCYGEUS ». Urogynaecologia 20, no 1 (1 juillet 2010) : 13. http://dx.doi.org/10.4081/uij.2006.1.13.

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Résumé :
Pelvic floor prolapse is a frequent condition in the female population, inevitably deemed to increase with the population average age increase. If quality of life of women suffering from pelvic prolapse is investigated, the impact of symptoms may result dramatic, causing psychological, relational, sexual, working problems. Posterior vaginal wall defects are classified as rectocele and enterocele. Rectocele means hernia or protrusion of the anterior wall of rectum in vagina, such condition being determined both by softening of posterior vaginal wall and by damaging of lateral insertions of the vagina to the pelvic wall. RIASSUNTO Il descensus del pavimento pelvico &egrave; una condizione frequente nella popolazione femminile, destinata inevitabilmente ad aumentare con l&rsquo;aumento dell&rsquo;et&agrave; media della popolazione. Se si indaga sulla qualit&agrave; della vita delle donne affette da descensus pelvico, risulta che l&rsquo;impatto dei sintomi pu&ograve; essere drammatico, creando problemi psicologici, relazionali, sessuali ed occupazionali. I difetti della parete vaginale posteriore vengono classificati come rettocele ed enterocele. Per rettocele s&rsquo;intende l&rsquo;ernia o protrusione della parete anteriore del retto in vagina, tale condizione pu&ograve; essere determinata sia da un&rsquo;attenuazione della paAim of the study is to use a surgical technique for the treatment of posterior vaginal wall defects and a type of prosthetic material that solves the pathology, being in the meanwhile the least invasive as possible, not having high costs and not leaving physical and/or psychological invalidating problems. In the choice of the type of surgical intervention to be carried out for the correction of an anatomical and/or functional defect is necessary to carefully evaluate the impact that this intervention may cause to women&rsquo;s life and - as the evidencebased medicine imposes - it is necessary to evaluate the adequacy of medical interventions as to the possibility that they offer to promote or regain health. The surgical technique used foresees a transversal incision of the posterior vaginal wall at the rima vulvae with detachment of the vagina and exposure of the rectovaginal septum up to the posterior fornixes. Exposing the ischial spine, a Vicryl point is given bilaterally 1 cm forward and upward to the spine itself. Thus the PelvocolTM tape is fixed with the same thread that consequently anchors the wall of the vaginal fundus, De Lancey II-III point. With this technique the musculi levatoris ani are not medialized, there are no sutures in the vagina, thus guaranteeing a normal anatomy and a normal vaginal axis, avoiding the onset of dyspareunia and pain in the sacral region, as a consequence of the traditional posterior colporrhaphy or the suspension correction to the ligamentum sacrospinalis. rete vaginale posteriore che da un danneggiamento delle inserzioni laterali della vagina alla parete pelvica. Scopo dello studio &egrave; quello di utilizzare per la cura dei difetti della parete vaginale posteriore, una tecnica chirurgica e un tipo di materiale protesico che al contempo risolva la patologia, sia il meno possibile invasivo, non abbia costi elevati e non lasci esiti invalidanti fisici e/o psichici. Nella scelta del tipo d&rsquo;intervento chirurgico da effettuare per la correzione di un difetto anatomico e/o funzionale &egrave; necessario valutare attentamente l&rsquo;impatto che tale intervento pu&ograve; avere sulla vita della donna e come c&rsquo;impone la medicina basata sull&rsquo;evidenza, &egrave; necessario valutare l&rsquo;appropriatezza degli interventi medici in relazione alla possibilit&agrave; che offrono di promuovere o recuperare il bene salute. La tecnica chirurgica utilizzata prevede un&rsquo;incisione trasversale della parete vaginale posteriore a livello della rima vulvare con scollamento della vagina ed evidenziazione del setto rettovaginale fino ai fornici posteriori. Repertando la spina ischiatica, si appone un punto di vicryl bilateralmente ad 1 cm in avanti ed in alto alla spina stessa. La bendarella di Pelvicol &trade; viene cos&igrave; fissata con lo stesso filo che conseguentemente ancora la parete del fondo vaginale, II-III punto di De Lancey. Con tale tecnica i muscoli elevatori dell&rsquo;ano non vengono medializzati, non vi sono suture in vagina il ch&egrave; garantisce una normale anatomia ed un normale asse vaginale evitando l&rsquo;insorgenza di dispareunia e dolore in regione sacrale, quale conseguenza della tradizionale col- 14 UROGYNAECOLOGIA INTERNATIONAL JOURNAL P. LIGUORI, R. RIPOLI The utilized material is Pelvicol, a sterile, biocompatible fabric, made up of acellular collagen matrix and elastin fibres, derived from pig dermis. The correction of grade I, II and III rectocele has been rarely applied in the past due to the concern of creating an excessive reduction in the vaginal caliber with complications such as reduced vaginal capacity and dyspareunia. Our experience demonstrated that the carrying out of the above described surgical technique not only guarantees the anatomical preservation of the posterior segment, but represents an optimal repair of the pelvic statical defect. The Pelvicol implant guarantees to women the return to normal social and sexual life, so that this method is to be privileged with respect to traditional surgical techniques. However, this surgery needs a wider usage trial by other surgeons, in order to find its definite role in rectocele surgical therapy.
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Anna Sapone, Sara, et Arianna Scaioli. « I prototipi di Yasmeen Lari : diffusione e valore sociale di due moduli abitativi ». TERRITORIO, no 100 (novembre 2022) : 57–68. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100006.

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Résumé :
Il contributo propone la rilettura critica di due prototipi abitativi di Yasmeen Lari, rivelatori di un approccio progettuale trasversale capace di integrare nozioni di giustizia sociale e ambientale, democratizzare la concezione di spazio e costruzione, traducendo e trovando sintesi nelle architetture progettate dall'architetta pakistana e nella loro diffusione. Un primo fuoco riflette su matericità e riproducibilità dei prototipi abitativi, sottolineando la complementarità tra le esperienze fisiche e digitali. Un secondo fuoco riflette sul potenziale di queste architetture nel diventare uno strumento di empowerment per le donne, sviluppando la tematica dell'integrazione in una prospettiva gender-sensitive. In ultima analisi il testo analizza l'impatto di queste architetture minime per la comunità che le accoglie.
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Bracchi, Paola. « Dall'ibridazione tipologica dello spazio pubblico alle fruizioni urbane ibride ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056019.

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Résumé :
Č ancora possibile parlare di spazio pubblico oggi? Se per spazio pubblico si fa riferimento ai modelli tradizionali di piazza, strada e parco, coincidenti allo spazio aperto, allora č possibile affermare che lo spazio pubblico č ormai obsoleto, cristallizzato in un immagine non piů rispondente alle necessitŕ contemporanee. La staticitŕ presupposta dalle figure archetipe oggi non č piů valida, tempo e spostamento sono fattori a cui il progetto deve far riferimento. Č necessaria un'innovazione tipologica dello spazio pubblico, in grado di interpretare complessitŕ, dinamicitŕ e stratificazione della cittŕ contemporanea. Tale innovazione passa indubbiamente attraverso l'ibridazione dei tipi tradizionali: un'evoluzione trasversale tra le tipologie dello spazio pubblico, tra tipologie dello spazio pubblico e spazio abitato e tra tipologie ibride ed usi urbani.
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Garzón Artacho, Esther, Tomás Sola Martínez, Juan Manuel Trujillo Torres et Antonio Manuel Rodríguez García. « Competencia digital docente en educación de adultos : un estudio en un contexto español ». Pixel-Bit, Revista de Medios y Educación, no 62 (2021) : 209–34. http://dx.doi.org/10.12795/pixelbit.89510.

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Résumé :
La competencia digital es una de las siete competencias clave para el aprendizaje a lo largo de la vida. Más específicamente, la competencia digital docente abarca el conjunto de conocimientos, habilidades, destrezas, capacidades y actitudes relacionadas con el uso crítico y creativo de las tecnologías aplicadas a los contextos educativos para maximizar el éxito de los procesos de enseñanza-aprendizaje.Esta investigación tiene por objetivo estudiar la competencia digital docente de una muestra de profesores de educación de adultos en un contexto español. Para ello, se ha llevado a cabo un estudio trasversal, cuantitativo y descriptivo con una muestra de 140 profesores de Andalucía (España). Los análisis estadísticos realizados (descriptivo-inferencial) determinan que el nivel de competencia se sitúa en torno a niveles intermedios, especialmente en lo que respecta a las habilidades para comunicarse y colaborar con los demás; y bajos en el resto de áreas competenciales, especialmente en lo que se refiere a la resolución de problemas técnicos. De igual modo, se comprueba que la categoría profesional, la formación previa en TIC, el nivel de estudios y la edad son variables que influyen en el mayor o menor desarrollo de la competencia digital docente.
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Lopez Diaz, Juan Manuel, et Juan Pablo García Ugalde. « Factores de Riesgo cardiovasculares asociados a pie Diabético ». Revista Medica Sinergia 4, no 3 (1 mars 2019) : 4–20. http://dx.doi.org/10.31434/rms.v4i3.176.

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Factores cardiovasculares asociados a Pie Diabético Introducción: El pie diabético una de las complicaciones más frecuentes de la Diabetes mellitus con impacto funcional, económico y elevada morbimortalidad, pudiendo ser evitado hasta en 75% de casos con modificación sus factores de riesgo; en la literatura mundial la frecuencia de los factores de riesgo cardiovascular en el Pie Diabético son referidos en pocas veces de manera individual, por lo que su correcta identificación daría una base más sistemática para su abordaje. Objetivo: Identificar los Factores cardiovasculares en pacientes con Diabetes mellitus que están asociados a pie diabético. Material y métodos: El estudio es observacional, analítico con diseño trasversal, en pacientes adultos en área de urgencias con diagnóstico de Diabetes mellitus. Se estudiaron las variables: presencia o ausencia de pie diabético, edad, género, hipertensión, sobrepeso, tabaquismo, Dislipidemia. Mediante R Studio 1.0.153, se determinó normalidad, se realizaron correlaciones y comparaciones entre variables. Análisis estadístico: Se obtuvieron 201 pacientes, media de edad: 59.4±15.3 años, 48.76% de género masculino y 51.24% femenino; prevalencia de pie Diabético de 31.34% (63 pacientes). Se analizó cada variable, siendo no estadísticamente significativas: edad (p=0.2172), Sexo (p= 0.8796), sobrepeso u Obesidad (p= 0.1423), Tabaquismo (p= 0.4993) y dislipidemia (p=0.8699). Existió una asociación estadísticamente significativa para hipertensión mediante Prueba Exacta de Fisher (p: 0.001156), con intervalo de confianza de 95% (1.556-9.603) y Odds Ratio de 3.6456. Conclusiones: De las variables señaladas como factores de riesgo cardiovascular solo la hipertensión arterial sistémica presento correlación estadísticamente significativa con el pie diabético.
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Cappuccio, Giuseppa, et Lucia Maniscalco. « Costruzione e validazione del questionario DIDLab "La didattica Laboratoriale : apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 80–96. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12066.

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Résumé :
Il presente lavoro espone gli esiti della costruzione e validazione del questionario "La didattica Laboratoriale: apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" finalizzato a misurare il grado di conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education e lo stile di conduzione nella didattica laboratoriale, che ha visto coinvolti 523 corsisti del corso di specializzazione per le attivit&agrave; di sostegno didattico dell'Universit&agrave; degli Studi di Palermo; il test di misurazione costruito &egrave; composto da 42 item suddiviso in cinque macro-aree su scala Likert a 5 punti. Dall'analisi quantitativa condotta &egrave; emerso che il questionario ha buona concordanza, pensato per indagare sulle conoscenze dell'approccio investigativo e migliorare lo stile di conduzione della didattica laboratoriale. Quest'ultima risulta utile a facilitare l'acquisizione di una competenza in ogni ordine di scuola. Il laboratorio, infatti, rappresenta la modalit&agrave; trasversale che promuove nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento. Dall'analisi sono emersi risultati molto soddisfacenti per quanto riguarda l'attendibilit&agrave; e la validit&agrave; del questionario costruito. A seguito dell'analisi fattoriale condotta sono stati estrapolati i due fattori pi&ugrave; rappresentativi, denominati Stili di conduzione nella didattica laboratoriale e Conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education. Infine, &egrave; stata condotta un MANOVA 2 X 2 per esplorare differenze ascrivili agli anni di servizio e al grado di istruzione dove si presta insegnamento. Tale indagine ha rilevato una correlazione tra la conoscenza e l'applicazione dell'approccio IBSE alla didattica laboratoriale tanto maggiore quanto pi&ugrave; sono gli anni di servizio e all'interno degli ordini di scuola primaria e secondaria di primo grado.&amp;nbsp;
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Del Gobbo, Giovanna, Paolo Federighi, Francesco De Maria, Daniela Frison, Glenda Galeotti, Silvia Iossa, Giorgia Pasquali et Beatrice Spennato. « Educational ecosystems : a research model applied in four Italian territories of the Tuscany Region ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 377–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-12965.

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Résumé :
The article presents the OLESchool research, which conducted a feasibility study aimed at the definition of an integrated learning ecosystem model in which the school system becomes the focus of an open learning environment. The research considered the criticalities, priorities and limitations related to the pandemic event, highlighting the resources and opportunities generated, and aimed to identify those success factors and criteria for building prototypes and hypotheses of expected results to be implemented at a subsequent stage. The research adopted a collaborative approach starting with the stakeholder engagement process. The research team applied a methodological design inspired by the Grounded Theory paradigm, studying the phenomenon holistically from different points of view with qualitative-quantitative parallel research phases and triangulation between researchers, theories, data and tools. The contribution presents the results, distinguished between output and outcome of the research. Ecosistemi educativi: un modello di ricerca applicato in quattro territori della Toscana. Il contributo presenta la ricerca OLESchool che ha visto la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla definizione di un modello di ecosistema formativo integrato dove il sistema scolastico diventa fulcro di un ambiente di apprendimento aperto. Sono state tenute in considerazione criticità, priorità e vincoli relativi all’evento pandemico, facendo emergere le risorse e le opportunità scaturite e puntando all’individuazione di quei fattori di successo e criteri di costruzione di prototipi e ipotesi di risultati attesi da implementare in una fase successiva. La ricerca ha seguito un approccio di tipo collaborativo a partire dal processo di stakeholder engagement. È stato adottato un disegno metodologico ispirato al paradigma della Grounded Theory, studiando il fenomeno in modo olistico da punti di vista differenti, con fasi di ricerca parallele quali-quantitative e trasversali di triangolazione tra ricercatori, teorie, dati e strumenti. Nel contributo sono presentati i risultati distinti tra output e outcome della ricerca.
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Borghi, Lidia, Elisa Andrighi, Claudio Cassardo, Tiziana Valentini et Elena Vegni. « La cura del paziente COVID-19 ospedalizzato : dai nuovi bisogni agli interventi psicologico-clinici ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2022) : 1–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14386.

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Résumé :
La pandemia della malattia da Coronavirus-19 (COVID-19) ha un impatto enorme sulla salute globale e sulle strutture ospedaliere, che hanno dovuto riorganizzare i loro servizi per affrontare un'emergenza sanitaria senza precedenti. Il presente contributo descrive l'esperienza dell'Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica di una grande Azienda sanitaria di Milano (Italia), focalizzandosi sugli interventi svolti per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, con l'obiettivo di mettere in luce i loro vissuti e i relativi bisogni psicologici, e proporre delle riflessioni sulle funzioni che lo psicologo può avere rispetto a questi bisogni. Le riflessioni proposte derivano da un'estesa esperienza clinica condotta in presenza per oltre un anno con pazienti COVID-19 ricoverati che hanno ricevuto un trattamento con C-PAP, casco, od ossigeno a bassi flussi. Questa ha portato all'individuazione bottom-up di tre macro-aree di criticità che tali pazienti si trovano ad affrontare: isolamento, paura della morte, lutto. Sono stati individuati due ulteriori temi trasversali - colpa e percezione del tempo - che paiono modulare l'articolazione delle tre macro-aree. A partire da tali vissuti e bisogni, sono identificate due linee di azioni dello psicologo con il paziente COVID-19 ricoverato che corrispondono alle due fasi dell'ospedalizzazione: 1) un'azione nel qui e ora quando il paziente si trova ancora in una fase critica; 2) un'azione di recupero narrativo dell'esperienza vissuta quando il paziente è in remissione. L'esperienza clinica maturata e le riflessioni effettuate sottolineano l'importanza dell'effettuare consultazioni psicologiche in presenza per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, la cui efficacia nel prevenire successivi disadattamenti andrà tuttavia valutata in ulteriori studi.
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Curci, Francesco, et Gabriele Pasqui. « Territori fragili e pandemia : una sfida per le culture del progetto ». TERRITORIO, no 97 (février 2022) : 7–10. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12921.

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Résumé :
La pandemia da Covid-19 ha agito da acceleratore di processi territoriali e transcalari che erano gi&agrave; evidenti. Tra questi, un ruolo centrale assume la questione ecologica, con tutte le sue implicazioni politiche e con la sfida che essa pone alle culture della pianificazione e della progettazione in un contesto di incertezza radicale e di crescenti disuguaglianze socio-spaziali. L'articolopropone alcune chiavi di lettura trasversali dei contributi di questa Special Issue, identificando nelle diverse declinazioni un approccio al ridisegno dei territori capace di promuovere progetti e politiche antifragili e basate su criteri di preparedness. Le tre chiavi di lettura che introducono questa riflessione collettiva su pandemia e fragilit&agrave; territoriali sono dunque state: le interpretazioni dei fenomeni in corso e la riflessione sulle forme di razionalit&agrave;; l'attenzione alle geografie e alle specificit&agrave; dei luoghi; le prospettive progettuali e di policy.
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Capo, Marianna. « Re-imagining the post-pandemic future : an activity to implement the emotional skills of university students ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 206–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-13618.

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Résumé :
In the academic year 2021/2022, the SPO Department of the Centro di Ateneo Sinapsi of the Federico II University of Naples has set up interactive employability laboratories in some three-year bachelor’s and Master’s degree programs to assess students’ potential at the end of their studies. The aim of this paper, starting from a first accurate statistical elaboration of the questionnaires AVO and BdC, is to present some of the experimental laboratory activities aimed at helping students in the processes of self-expression and emotion regulation. The results showed a substantial lack of non-cognitive skills related to the emotionality domain, which is instead considered fundamental to employability, and the positive impact of the SPO labs on improving students’ transversal skills and internal employability potential. Re-immaginare il futuro nel post pandemia: un'attività per implementare le competenze emotive degli studenti universitari. Nell’anno accademico 2021/2022, la sezione SPO del Centro di Ateneo Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli, ha realizzato, presso alcuni corsi di laurea triennale e magistrale, laboratori interattivi per la Promozione dell’occupabilità con l’obiettivo di valutare il potenziale di occupabilità degli studenti al termine del percorso di studi. Scopo di questo lavoro è presentare a partire da una prima accurata elaborazione statistica dei questionari AVO e BdC alcune delle attività laboratoriali sperimentali finalizzate a sostenere gli studenti nei processi di auto-promozione del sé e di regolazione delle emozioni. Dai risultati è emersa una forte carenza delle capacità non cognitive legate alla sfera dell’emotività, considerate invece fondamentali per l’occupabilità, e il positivo impatto dei laboratori SPO nell’incrementare le competenze trasversali ed il potenziale interno di occupabilità degli studenti.
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De Mutiis, Emiliano, et Gianluca Amatori. « Life skills and inclusive processes : the playful-musical laboratory between teacher training and teaching practice ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 144–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13760.

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Résumé :
Life skills are increasingly essential to effectively face the human and digital transitions that our time imposes on us. Among all areas, school certainly represents an ideal environment for learning them, having always played a central role in the development of socialization and collaboration processes. The present study aims to offer a theoretical framework and a possible application example based on the convergence of four components capable of stimulating these transversal skills in different ways: music, digital technologies, playful approach, laboratory teaching. Thanks to the use of digital technologies and Ableton Live software, we will analyze how pupils can learn the basic principles of musical composition through improvisation, within a playful and cooperative context. By offering a convergence of all these components in a single format, the specialization course for educational support activities for pupils with disabilities is the ideal starting point for the teacher to equip himself with this multi-perspective view. Life skills e processi inclusivi: il laboratorio ludico-musicale tra formazione docenti e pratica didattica. Le life skills sono sempre più indispensabili per affrontare efficacemente le transizioni umane e digitali che il nostro tempo ci impone. Tra tutti gli ambiti, la scuola rappresenta sicuramente un ambiente ideale per il loro apprendimento, avendo da sempre un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di socializzazione e collaborazione. Il presente studio vuole offrire una cornice teorica e un possibile esempio applicativo basati sulla convergenza di quattro componenti in grado di sollecitare in modi diversi tali competenze trasversali: musica, tecnologie digitali, approccio ludico, didattica laboratoriale. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e del software Ableton Live, si analizzerà come gli alunni possano apprendere i principi base della composizione musicale attraverso l’improvvisazione, all’interno di un contesto ludico e cooperativo. Offrendo una convergenza di tutte queste componenti in un unico format, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si pone come luogo di partenza ideale per il docente per dotarsi di tale sguardo multi prospettico.
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Martínez-Hernández, Carlos, María Isabel Cifo-Izquierdo, Pablo Farinós-Celdrán et Francisco Javier Robles-Moral. « Salida a un espacio natural para desarrollar competencias interdisciplinares de maestros en formación ». Revista Interuniversitaria de Formación del Profesorado. Continuación de la antigua Revista de Escuelas Normales 96, no 35.3 (19 décembre 2021) : 225–46. http://dx.doi.org/10.47553/rifop.v96i35.3.89252.

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Résumé :
Desde el marco constructivista del aprendizaje, basado en métodos activos para el desarrollo de competencias, se presenta una práctica docente efectuada en un espacio natural con maestros en formación, desde las áreas de las Didácticas de Ciencias Sociales, Ciencias Experimentales y Educación Física. El objetivo es cuantificar y analizar el nivel de logro de competencias adquiridas y la valoración didáctica y logística de los participantes. Se recurre a un cuestionario de evaluación y valoración y a una adaptación de la técnica del tendero de los deseos. Los datos, siguiendo una metodología mixta, se analizan cualitativamente y con estadística descriptiva e inferencial, para obtener frecuencias y averiguar si hay diferencias significativas con las calificaciones de clase. Destaca un elevado aprendizaje vivencial, que ha facilitado un aprendizaje trasversal también considerable pero un aprendizaje específico variable según el área de conocimiento, interpretado como resultado de una distinta percepción entre la teoría de clase y la realidad del medio. Así, el desarrollo de competencias ha sido más evidente en Ciencias Sociales (78% del máximo evaluado y sin diferencias significativas con las calificaciones medias de clase), frente a, en el otro extremo, las competencias propias de Educación Física, de menor adquisición significativa que los valores de calificación de clase. Se concluye que las salidas requieren cierta asiduidad para el desarrollo de competencias percibidas como ajenas al medio, especialmente desde un punto de vista interdisciplinar.
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León Monar, Patricia de Lourdes. « CALIDAD DE SERVICIO E IMAGEN INSTITUCIONAL : CASO DE ESTUDIO GAD SAN MIGUEL DE BOLÍVAR ». Revista de Investigación Enlace Universitario 19, no 2 (1 décembre 2020) : 72–83. http://dx.doi.org/10.33789/enlace.19.2.75.

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Résumé :
El problema que aborda la presente investigación es la deficiencia en la calidad del servicio al usuario en el Gobierno Autónomo Descentralizado de San Miguel de Bolívar. El diseño de la investigación fue no experimental, de tipo trasversal, el nivel investigativo es correlacional, con análisis cuali–cuantitativa, los métodos utilizados son: Inductivo – Deductivo y Analítico – Sintético; la recolección de la información se realizó a través de entrevistas a los empleados y encuestas a los usuarios del servicio. Los hallazgos más importantes son: El 90% de los encuestados evalúa y contrasta la calidad del servicio que recibe con lo que esperaba; las expectativas son bajas respecto al servicio que prestan las Instituciones Públicas; se valora el tiempo y lugares para esperar mientras son atendidos; la apreciación en la dimensión experiencia del servicio es relativamente favorable, fenómeno que da lugar al análisis de expectativas vs. servicio recibido; y con relación a la imagen institucional no se ha percibido resultados positivos predominantes. El análisis estadístico determinó valores favorables para el Alfa de Cronbach, pruebas KMO y Esfericidad de Bartlett dando lugar a inferencias estadísticas, el coeficiente de correlación Spearman, demostró que existe una relación positiva entre las variables, garantizando la viabilidad y la importancia de la ejecución de estrategias para fortalecer la imagen institucional, finalmente las conclusiones más relevantes son: La inadecuada actitud y deficiente desempeño del personal influyen en la calidad del servicio brindado; la mayoría de usuarios tienen bajas expectativas de que los servicios públicos sean de calidad; los usuarios reciben insuficiente información de los servicios que presta la Institución; las acciones y resultados alrededor de la calidad del servicio al usuario tendrán influencia directa en la imagen institucional.
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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi et Emanuela M. Torre. « Assist towards success : a project for inclusion (through) digital ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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Francesco, Crisafulli. « Attività professionalizzanti nei corsi di Laurea in Educazione Professionale – SNT-2. Studio trasversale delle 14 esperienze universitarie italiane di Medicina e Chirurgia per la formazione dell’Educatore Professionale ». Journal of Advanced Health Care, 2 août 2021. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2108-001.

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Résumé :
Lo studio svolge un’analisi trasversale dell’offertaformativa, delle attività professionalizzanti e di alcuni indicatori di andamento, dei 17 Corsi di Laurea per Educatore Professionale Snt-2, attivi in 14 atenei in Italia. Le proposte didattiche del settore scientifico disciplinare di riferimento MED/48 e le esperienze del tirocinio curriculare, sono esaminate in forma comparata tra i corsi con l’obiettivo di verificarne la coerenza con i problemi prioritari socio sanitari, le funzioni e attività delle “Core competence” della professione. Peculiarità, punti di forza e alcune criticità sono evidenziati nello studio relativamente alla situazione complessiva della figura professionale. I Corsi di Laurea fanno registrare un buon andamento di alcuni indicatori strategici come l’occupabilità dei laureati e la coerenza con le “Core Competence” dell’EP, nel ventesimo anno accademico di istituzione del corso sanitario in ambito accademico.
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Diocesano, Kamila Bezerra Fernandes, Aurélio Antonio Ribeiro Costa et Glauber Moreira Leitão. « Cancro al seno multifocale/multicentro : profilo clinico/epidemiologico e modelli immunohistochimici tra i foci : studio trasversale ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 juin 2020, 73–94. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/multifocale-multicentrico.

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Il cancro al seno multifocale/multicentro (MF/MC) è una malattia che comprende molti paradigmi nell'attuale pratica del cancro al seno. Per combattere la morbilità e la mortalità di questo l'opzione migliore è una strategia terapeutica razionale, che dovrebbe iniziare con una chiara comprensione biologica della multicentricità e della multifocalità, poiché questo è noto, il trattamento corretto può essere seguito. Il nostro obiettivo era quello di definire il profilo dei pazienti con cancro al seno multifocale e multicentro e valutare se c'è disaccordo tra i foci tumorali per quanto riguarda il recettore ormonale e Her-2. Abbiamo analizzato retrospettivamente 89 pazienti con carcinoma mammario invasivo multifocale e multicentrico in due istituzioni terziarie nel nord-est del Brasile, valutando il recettore ormonale, Her-2 e ki67 in ogni focus tumorale di 25 di questi pazienti, evidenziando il disaccordo o meno tra di loro, e il tipo e il grado istologico, la metastasi dei linfonodi e la distanza e l'età. Di questi pazienti, il 9% presentava eterogeneità tra i foci tumorali. La percentuale di metastasi nel linfonodo ascellare era del 42% e solo del 10% per metastasi distanti. Il 45% delle donne nello studio aveva un grado istologico II o III. Abbiamo trovato una prevalenza di 40.5% di Her-2 negativo e 45% del recettore estrogeno positivo. Non c'era alcuna differenza statisticamente significativa tra il cancro multifocale e quello multicentrico. Concludiamo che il cancro al seno MF/MC mostra eterogeneità tra i foci tumorali in relazione ai parametri biologici, che svolge un ruolo cruciale nel prendere decisioni sul trattamento e di conseguenza sulla ricorrenza del tumore, la prognosi e la metastasi lontana.
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Dias, Cláudio Alberto Gellis de Mattos, Lucas Facco, Amanda Alves Fecury, Felipe Rodrigues Martins de Melo, Eduardo José Lobato de Azevedo, Ana Carolina Miranda Rizzi, Euzébio de Oliveira et al. « Uso di sostanze psicoattive tra gli studenti di medicina dell'Università Federale di Amapá nel 2018 ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 25 mai 2020, 21–31. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/studenti-di-medicina.

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Résumé :
Le sostanze psicoattive, chiamate anche sostanze psicotrope, sono prodotti che hanno la capacità di promuovere stimoli o cambiamenti sensoriali, influenzando le emozioni e il livello di coscienza di chi le usa. Lo scopo di questo studio era quello di analizzare l’uso di sostanze psicoattive tra gli studenti di medicina dell’Università Federale di Amapá (UNIFAP) nel 2018. È stato condotto uno studio trasversale quantitativo e qualitativo, che ha utilizzato un campione di convenienza non probabilistica degli studenti universitari. In questa università, tra gli studenti di medicina, è stato notato che l’uso di farmaci psicotropi si verifica principalmente a causa dell’uso di alcol e analgesici. Nel contesto medico, a causa dell’accesso facilitato ai farmaci soggetti a prescrizione medica, il loro uso è molto più ampio in questo pubblico di professionisti e accademici, e l’uso di tali sostanze è talvolta nascosto e c’è una difficoltà a parlare e cercare aiuto.
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Silva, Ítalo Fernando Penha da, José Maria Henriques Serruya Júnior, Tayonara Borges Gonçalves Góes, Bruno Gomes de Noronha, Cláudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Carla Viana Dendasck, Euzébio de Oliveira et Amanda Alves Fecury. « Profilo di sensibilità antimicrobica di Uropathogens in un laboratorio Macapá, Amapá, Amazzonia brasiliana ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 12 février 2021, 81–102. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/sensibilita-antimicrobica.

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Résumé :
Le infezioni del tratto urinario (UTI) rappresentano un problema di salute in tutto il mondo. La resistenza microbica, a causa della pressione antibiotica selettiva, ha un’influenza diretta sull’evoluzione e l’impatto di queste infezioni. L’obiettivo di questo lavoro era identificare il profilo di suscettibilità antimicrobica degli uropatogeni isolati in campioni di urocoltura da un laboratorio privato nella città di Macapá/AP. Si tratta di uno studio quantitativo, retrospettivo e trasversale, che utilizza una banca dati di laboratorio. I dati sono stati raccolti dai risultati delle uroculture con antibiogramma analizzate da gennaio a dicembre 2019. Il presente studio ha valutato 3.510 uroculture, effettuate durante il periodo di studio, di cui 1.269 con una crescita batterica, pari al 36,15%. Tra i risultati positivi, abbiamo trovato il batterio Escherichia coli (66,59%), Staphylococcus aureus (32,62%), colonie miste di E. coli e S. aureus (0,47%), Staphylococcus saprophyticus (0,24%) e Serratia marcescens (0,08%). Il genere maschile era responsabile del 16,35% (n = 574) delle uroculture analizzate, mentre la popolazione femminile era dell’83,65% (n = 2936). Quando analizzavano la distribuzione dei batteri isolati per genere, i maschi erano considerati un fattore protettivo con il 42% in meno di possibilità di presentare batteri nelle urine. I batteri E. coli era l’agente patogeno predominante in queste infezioni in entrambi i sessi e in tutte le fasce d’età.
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Guida, Rosa, Assunta Guillari, Gianpaolo Gargiulo, Carmela Serio et Maria Rosaria Esposito. « Le conoscenze in tema di prevenzione dell’osteoporosi ed intervento educativo nelle donne afferenti ad ambulatori di ginecologia : uno studio trasversale ». NapoliSana Campania, décembre 2017. http://dx.doi.org/10.32549/opi-nsc-15.

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Chagas, Jéssica Andréa Silva das, Talita de Oliveira Matos, Cláudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Carla Viana Dendasck, Euzébio de Oliveira, Maria Helena Mendonça de Araújo et Amanda Alves Fecury. « Tentativi di suicidio a Macapá, Amapá, Amazônica, Brasile, nel 2018 ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 5 juin 2020, 17–35. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/tentativi-di-suicidio.

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Résumé :
Il suicidio è l’atto umano di porre fine alla propria vita. Gli atteggiamenti suicidi con l’intenzione di morire, ma senza portare alla morte, sono chiamati tentativi di suicidio, cioè sono atti intenzionali di autolesionismo senza che il risultato sia la morte. Questo studio ha analizzato, epidemiologicamente, le cure fornite dal Mobile Emergency Service – SAMU / AP relative ai tentativi di suicidio nel 2018 a Macapá / AP. È stata condotta una ricerca trasversale, descrittiva e quantitativa. I dati sono stati raccolti da 61 record di cure iniziali riferiti a eventi nel 2018, dal sistema di archiviazione di file SAMU / AP. Questo studio ha permesso di ampliare la conoscenza delle caratteristiche dei casi di tentativi di suicidio e suicidi consumati avvenuti a Macapá / AP, consentendo così al supporto di professionisti di lavorare su interventi con la popolazione alla ricerca della riduzione delle statistiche esistenti. È interessante notare che il problema della mancata o notifica di casi di tentato suicidio eseguiti in modo insufficiente è un aspetto importante per l’indebolimento delle informazioni epidemiologiche, delle azioni di assistenza in rete e per la realizzazione della territorializzazione e intersettoriale nella salute mentale. Azioni educative e politiche pubbliche che rafforzano al medico e alle squadre di pronto soccorso in generale l’importanza della corretta e completa registrazione delle informazioni.
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Guarascio, Carmela. « Innovare per immaginare un futuro. Le periferie e il terziario innovativo. » Cambio. Rivista sulle Trasformazioni Sociali, 31 janvier 2023. http://dx.doi.org/10.36253/cambio-13204.

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Résumé :
La letteratura si è concentrata sul ruolo delle istituzioni nella promozione di percorsi di sviluppo e nel supporto alle idee innovative capaci di produrre cambiamento, definendo anche delle caratteristiche di differenziazione del benessere tra le regioni. Ciononostante anche nei territori fragili e periferici esistono delle organizzazioni innovative, e c’è una crescita del terziario innovativo. Di fronte ad una marginalizzazione anche data dalla scarsa dotazione di infrastrutture fisiche, una performance innovativa positiva potrebbe incidere sul processo di periferizzazione di questi territori, per questo motivo è interessante cercare di capire quali sono i meccanismi generativi che favoriscono la nascita di organizzazioni innovative anche in questi territori. Il lavoro si concentra sull’analisi del settore del terziario innovativo in Calabria, mettendo in evidenza potenzialità e debolezze. L’analisi del caso studio in profondità si basa su un metodo quanti-qualitativo. La prima parte presente alcune elaborazioni proprie sulla struttura economica locale e sugli occupati (dati Istat, del Ministero del lavoro, e Aida aziende, al 2020). In una seconda parte si propone uno studio qualitativo multidimensionale attraverso l’analisi di venticinque interviste, ad imprenditori innovativi e attori privilegiati. L’analisi mette in evidenza alcuni meccanismi generativi legati al contesto e alle caratteristiche organizzative, evidenziando anche le sfide ad un più radicato dispiegamento del settore sul territorio, in senso trasversale.
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Ferrucci, Giuseppe, Giovanni Sorrentino, Alfonso Della Corte, Antonio Nigro, Giuseppina Moccia, Rosetta Frammartino, Emanuela Santoro, Francesco De Caro et Giovanni Boccia. « Studio osservazionale sull’adesione alla pratica vaccinale degli Operatori Sanitari dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ». La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 91–102. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.10.

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Résumé :
La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità Pubblica per la prevenzione primaria delle malattie infettive]. Questa pratica comporta benefici non solo per un effetto diretto sui soggetti vaccinati ma – con il raggiungimento di elevate coperture vaccinali – anche in modo indiretto riducendo la circolazione di patogeni e inducendo la protezione di soggetti non vaccinati (herd immunity). Numerose evidenze dimostrano, infatti, che la vaccinazione è uno degli interventi sanitari di maggior successo e con il miglior rapporto costo/efficacia. In Italia i dati di copertura vaccinale del personale sanitario non sono raccolti routinariamente; studi ad hoc mostrano tassi molto bassi sia durante le stagioni epidemiche che in corso di pandemia. A differenza di quanto si è portato a pensare, gli operatori sanitari, per la loro scarsa propensione a sottoporsi ai vaccini, sono un anello debole ampiamente documentato nella catena di trasmissione delle malattie infettive. I tassi di vaccinazione oscillano da un anno all’altro in relazione ai falsi allarmi riportati dalla cronaca, esattamente come accade nella popolazione generale. Al fine di implementare interventi di promozione della vaccinazione, determinare la copertura vaccinale degli operatori sanitari, le loro caratteristiche anagrafiche e professionali in relazione allo stato vaccinale, la comparsa di eventi avversi, l'efficacia sul campo del vaccino e i motivi della vaccinazione/non vaccinazione, è stato condotto dall’UOC del Programma Infradipartimentale di Igiene Ospedaliera ed Epidemiologia dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona “Scuola Medica Salernitana” uno studio trasversale di prevalenza tramite somministrazione di un questionario standardizzato e pretestato nel contesto dell’AOU.
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