Littérature scientifique sur le sujet « Studi ebraici »

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Articles de revues sur le sujet "Studi ebraici"

1

Galli de' Paratesi, Nora. « Il giudeo-italiano e i problemi della sua definizione : un capitolo di storia della linguistica ». Linguistica 32, no 2 (1 décembre 1992) : 107–32. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.32.2.107-132.

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Résumé :
Lo scopo di questo articolo è di portare all'attenzione dei linguisti che lavorano sull'italiano un argomento poco noto perché è stato trattato per lo più, per le caratteri­ stiche del suo materiale, al di fuori dell'italianistica: il cosiddetto giudeo-italiano. II termine si riferisce alle varieta dialettali usate in ima serie di documenti che sono stati oggetto di studio, con poche eccezioni, da parte di specialisti di ebraico. I testi hanno, aldilà del loro immediato valore come documenti della cultura ebraica italiana, anche un interesse linguistico: è questa appunto l'angolatura di questo lavoro, perché il ten­ tativo di definire tali parlate all'intemo delle varietà di italiano ha avuto varie soluzio­ ni da parte di studiosi diversi, che costituiscono un itinerario teorico molto interessante. Si tratta di uno spezzone di storia della linguistica italiana e romanza in cui si ripercorre un itinerario simile a quello della de:finizione di italiano standard. Si tratta di un percorso che è parallelo all'evoluzione della linguistica stessa e che è stato fino a non molto tempo fa, come si cercherà di dimostrare, dominato in larga parte dalla visione delle varietà linguistiche come sistemi discreti, unitari ed omogenei, propria della descrizione linguistica fino alla messa a punto dei modelli macrosocio­ linguistici che hanno incorporato sistematicamente la variazione e ii continuo lingui­ stico. In particolare nel nostro caso l'immagine del giudeo-italiano risentiva della concezione di un'entità quanto mai elusiva, che ha dominato la linguistica italiana, quella dell'italiano standard.
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Barahona Plaza, Ángel Jorge. « Il leone che si è fatto agnello ». Xiphias Gladius Revista interdisciplinar de Teoría Mimética, no 3 (30 septembre 2020) : 149–53. http://dx.doi.org/10.32466/eufv-xg.2020.3.640.149-153.

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Collotti, Enzo. « L'Archivio di Ringelblum : una storia per il futuro ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 262 (octobre 2011) : 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262003.

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Résumé :
L'autore, sulla scorta del volume di Samuel D. Kassow (), affronta criticamente sia la biografia politico-intellettuale di Emmanuel Ringelblum - eminente storico dell'ebraismo polacco e principale cronista della distruzione del ghetto di Varsavia - sia la sua opera di costruzione dell'Archivio segreto del ghetto. Distaccatosi dalla storiografia tradizionale ebraica per riconoscersi nei principi e nel metodo del materialismo storico, Ringelblum aveva messo a punto un metodo di elaborazione della storia ebraica fondato non piů sui testi religiosi ma sulla raccolta piů ampia possibile di documenti e di testimonianze della vita quotidiana. Coniugando al mestiere di storico una provata attitudine di organizzatore, egli si servě del canale dell'Aleynhilf, importante societŕ di mutuo soccorso attiva nel ghetto di Varsavia, per creare l'Archivio. Allo scopo reclutň un nucleo di collaboratori altamente qualificati per raccogliere non semplici testimonianze ma veri e propri studi monografici legati all'esperienza del ghetto, e costituire cosě un corpo di opere destinate a creare i fondamenti culturali di una nuova piattaforma dell'ebraismo polacco. Presto perň il gruppo ebbe invece la percezione di essere sul punto di scrivere l'ultimo capitolo della storia degli ebrei polacchi: attuň cosě il primo interramento di parte del materiale dell'Archivio nell'agosto 1942, seguito da un altro nel febbraio 1943. Si ha notizia di un terzo interramento di cui perň non fu mai trovata traccia.
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Zappia, Andrea. « Inserire una minoranza nello spazio cittadino. Il caso della comunità ebraica di Genova (1658-1737) ». STORIA URBANA, no 167 (mai 2021) : 119–45. http://dx.doi.org/10.3280/su2020-167007.

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Résumé :
Il presente studio si propone di ripercorrere le vicende relative alla comunita ebraica genovese, specie nel suo rapporto con gli spazi cittadini, negli anni compresi tra i primi Capitoli della nazione ebrea concessi nel 1658 e l'ultima espulsione dalla citta, decretata nel 1737 e concretizzatasi sei anni dopo. Conseguentemente all'arrivo a Genova di un certo numero di ebrei, nell'agenda politica del patriziato si impose la questione del ghetto, che richiedeva lo studio di soluzioni di natura urbanistica ma che d'altra parte presentava ricadute sociali, economiche e culturali da valutare con grande attenzione. Lo smantellamento dei cancelli del ghetto avvenuto nel 1679, e la collocazione degli ebrei nel tessuto urbano, rendeva necessario ripensare la convivenza tra la popolazione autoctona e questa minoranza. Il mancato raggiungimento dell'equilibrio, le difficolta legate all'individuazione di una nuova area per l'erezione di un nuovo ghetto, oltre al definitivo tramonto dell'idea di riattivare un imponente traffico commerciale con il Levante, furono i motivi che causarono nel 1737 la revoca dei Capitoli e la conseguente cacciata degli ebrei dalla citta.
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Bragazzi, Nicola Luigi, et Cristina Tornali. « La medicina del rinascimento e la scoperta della circolazione minore ». Acta medico-historica Adriatica 15, no 2 (2017) : 271–82. http://dx.doi.org/10.31952/amha.15.2.5.

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Résumé :
Michele Serveto (1511-1533) è stato un umanista, medico e teologo. Si dedicò allo studio della Bibbia e si interessò anche alle scienze, astrologia, meteorologia, filosofia scolastica, geografia, legge, anatomia e matematica. Michele Serveto sviluppò una solida conoscenza delle lingue classiche (latino, greco ed ebraico) che egli utilizzerà molto per i suoi studi. Dopo i primi studi in casa e poi nella scuola del convento di Monte-Aragón, nel 1524 Serveto prestò servizio per due anni presso Juan de Quintana di Majorca, dottore alla Sorbona di Parigi, francescano minorita e importante membro delle Cortes di Aragona. Inizialmente sembrava essere destinato al sacerdozio ma poi, all’età di diciassette anni, nel 1528, Serveto fu mandato dal padre a studiare legge all’università di Tolosa, prestigiosa università per gli studi di giurisprudenza, ma dopo appena un anno abbandonò richiamato nel 1529 da Quintana, diventato nel frattempo confessore personale dell’imperatore Carlo V. È stato tardivamente riconosciuto come il primo medico – almeno in Europa – ad aver descritto la circolazione polmonare o circolazione minore. Per le sue posizioni contro la Trinità, è stato arrestato, processato e mandato al rogo a Champel, nel sobborgo ginevrino. Serveto rappresenta un profondo innovatore, sia nell’ambito della teologia che della medicina, un martire e un gigante del libero pensiero.
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Ebrahimi, Ehsan, et Dominique Unruh. « Quantum collision-resistance of non-uniformly distributed functions : upper and lower bounds ». Quantum Information and Computation 18, no 15&16 (décembre 2018) : 1332–49. http://dx.doi.org/10.26421/qic18.15-16-4.

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We study the quantum query complexity of finding a collision for a function f whose outputs are chosen according to a non-uniform distribution D. We derive some upper bounds and lower bounds depending on the min-entropy and the collision-entropy of D. In particular, we improve the previous lower bound by Ebrahimi Targhi et al. from \Omega(2^{k/9}) to \Omega(2^{k/5}) where k is the min-entropy of D.
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Rajak, Tessa. « Marina Pucci : La rivolta ebraica al tempo di Traiano. (Biblioteca di Studi Antichi, 33.) Pp. 158. Pisa : Giardini Editori e Stampatori, 1981. » Classical Review 35, no 1 (avril 1985) : 204–5. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00108273.

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Forte, Bruno. « Considerazioni teologiche intorno all'ingegneria genetica ». Medicina e Morale 41, no 6 (31 décembre 1992) : 1063–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1081.

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Lo studio, prendendo le mosse dalla considerazione che l'ingegneria genetica tocca la relazione tra uomo, natura e cosmo, nonché quella tra l'uomo ed i suoi simili, prende atto della diversità di ritmi che i tempi biologici hanno rispetto a quelli storici per via delle rilevanti possibilità che l'uomo ha di intervenire sulla realtà. L'ingegneria genetica è, così, inquadrata nella più generale "crisi ecologica", dalle profonde radici filosofiche che sono tratteggiate dall'Autore. Vengono poi valutate criticamente le accuse che la filosofia ha mosso alla tradizione ebraico-cristiana riguardo al rapporto uomo-natura. Lo studio evidenzia ed analizza, infine, come tale tradizione si fondi non sull'autonomia bensì sull'eteronomia dell'uomo, ovvero sulla relazione tra l'essere umano e il Creatore nella solidarietà con tutto il creato, visto nella sua "interiorità". Alla luce di tali premesse saranno eticamente accettabili quegli interventi di ingegneria genetica che riconoscono come premessa l'eteronomia fondatrice prima citata, cioè il rispetto della centralità ed il valore assoluto della persona umana, in una dinamica di etica della solidarietà e della responsabilità.
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Hilhorst, A. « Marina PUCCI, La rivolta ebraica al tempo di Traiano (Biblioteca di studi antichi 33), Giardini Editori e Stampatori, Pisa 1981, 165 pp., paper, n.pr ». Journal for the Study of Judaism 16, no 1 (1985) : 151–52. http://dx.doi.org/10.1163/157006385x00249.

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Bajri, Ibtesam AbdulAziz. « A Sociolinguistic Study of Cultural Effects on Speech Acts in the South and West of Saudi Arabia’s Community ». Advances in Social Science and Culture 4, no 3 (23 juin 2022) : p1. http://dx.doi.org/10.22158/assc.v4n3p1.

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The purpose of this research is to examine the speech act of welcoming unexpected guests in the Hijaz and Al-Janoub communities in Saudi Arabia. Discourse Completion Task (DCT) is adopted to gather the required data, where all the questions are open-ended questions. The study investigates how gender of the host/guest affects the welcoming speech act of an unexpected guest and what the strategies contribute to welcoming an unexpected guest in Hijaz and Al-Janoub areas. It also focuses on the significant impact of religious values among Saudis. Selected coding schemes of Ebrahimi, Pirbabaei and Mehrabad (2015), Al-Zubaidi (2012), Setin (2018), and Allami (2012) are utilized for the data analysis of this study. The results show that both of the above communities, whether males or females, accept unexpected guests. It has been revealed that language, gender, and religion have a great impact on the results of this study. The majority of the female participants opt out of communicative patterns that show rejection to welcoming strange or relative male in some situations where they are visited by a strange male or relative from the opposite sex while they are alone at home.
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Thèses sur le sujet "Studi ebraici"

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Tavoloni, Marco <1978&gt. « Regolamentazione dello status della discendenza in Mishnah e Tosefta : studio sull'unità del testo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2433/1/Tavoloni_Marco_Tesi.pdf.

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Tavoloni, Marco <1978&gt. « Regolamentazione dello status della discendenza in Mishnah e Tosefta : studio sull'unità del testo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2433/.

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Foscarini, Giorgia <1989&gt. « Collective memory and cultural identity : a comparative study of the politics of memory and identity among Israelis of Polish and Tunisian descent ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18446.

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Résumé :
The main aim of this thesis is to study how the identities and memories of Israelis of Ashkenazi and Mizrahi descent in Israel have been created and developed throughout time, up until today. As a case-study, two specific ethnic groups will be considered in particular: Israelis of Polish and of Tunisian descent. The question we will focus on are: “how have third- and fourth-generation Israeli identities been built over time and space?”, and: “how does the current generation of young Israelis relate to their Polish and Tunisian cultural heritage, if at all, in the attempt at understanding and building their present identity?”. The influence of Israel's historical past and of its migrant and ethnic memories will be analysed in relation to the identity-building process of both groups, trying to understand how these memories have been integrated, or not, in the Israeli collective memory and national identity.
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Benfatto, Miriam <1987&gt. « Gesù nella letteratura polemica ebraica anticristiana : studi sul Sefer Ḥizzuq Emunah di Yiṣḥaq ben Avraham Troqi (c. 1533-1594) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8644/1/Benfatto_Miriam_Tesi.pdf.

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Résumé :
In questa ricerca la questione principale riguarda la considerazione della figura di Gesù nella letteratura polemica ebraica anticristiana e il suo rapporto con la storia delle rappresentazioni di Gesù. Per fare questo, abbiamo scelto di prendere esempi appartenenti al periodo medievale e altomedievale, in cui la figura di Gesù è definita essenzialmente dalle riflessioni scaturite da due questioni, che riguardano il suo rapporto con la legge mosaica e la sua divinità. Nel multiforme corpus di questa letteratura, il Sefer Ḥizzuq Emunah di Yiṣḥaq ben Avraham Troqi (c. 1533-1594) ricopre un posto di primo piano. I temi e lo stile di questo testo non si distanziano in maniera netta dai precedenti, ma la fortuna di cui ha goduto negli ambienti cristiani ed ebraici, le diverse traduzioni di cui è stato oggetto e le reazioni che ha scaturito non hanno pari e ci dimostrano il grande rilievo dell’opera. Un’altra questione interessante per i nostri propositi riguarda la nascita e lo sviluppo degli strumenti del metodo storico. Ci si può chiedere se non sia il caso di collocare parte dei primi passi compiuti dal metodo storico, o qualche aspetto della sua evoluzione, non in un ambiente di ricercata obiettività, bensì nella controversia, ossia nella scrittura apologetica e polemica. Qui si vuole portare l’attenzione su una parte di produzione letteraria che non ha di certo il fine o l’intenzione di indagare e restituire la figura storica di Gesù, ma poiché quest’ultima diventa un mezzo che accompagna i propositi principali, appare necessario e importante considerarla. Inoltre, non è escluso che questo genere di produzione ebraica abbia influenzato l’approccio storico-critico che è stato applicato al Nuovo Testamento e che ha restituito una figura storica di Gesù.
This research focuses on the figure of Jesus in the Jewish anti-Christian polemical literature and his relation to the history of Jesus’ representations. I chose to draw examples from Middle Ages and Early Modern period in as much as the figure of Jesus is defined by considerations concerning his relationship with Mosaic Law and his divinity. In the multifaceted corpus of this literature, the Sefer Ḥizzuq Emunah of Yiṣḥaq ben Avraham Troqi (c. 1533-1594) has a prominent place. The themes and the style of this text is similar to earlier literature, but its reception in Christian and Jewish environments, the various translations it underwent, and the reactions that it provoked were extraordinary, validating the unprecedented bearing of this work. Another interesting question for our purposes concerns the birth and development of the instruments of the historical method. One may wonder if it is possible to place some of the first steps taken by the historical method, or some aspect of its evolution, not in an environment of objectivity but in the controversial literature, that is in the apologetic and polemical writings. In this work, I wish to draw attention to a part of literary production which certainly has no intention to investigate and return the figure of Jesus to its historical dimension; conversely, the figure of Jesus represents a tool that reinforces the deconstruction of the Christological figure, which constitutes an important element to keep in consideration. Moreover, we cannot exclude that this kind of Jewish production influenced the critical approach that has been applied to the New Testament and which has delivered a historical figure of Jesus.
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BUDA, SARA. « « Mais il n’y a pas uniquement l’historique à faire ». Uno studio comparativo sui centri di documentazione ebraica contemporanea di Italia e Francia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. https://hdl.handle.net/11567/1100620.

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Résumé :
La tesi propone uno studio sul Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea italiano e il Centre de Documentation Juive Contemporaine francese: enti sorti dall’esperienza del Secondo conflitto mondiale, per raccogliere e valorizzare la documentazione sulla vicenda ebraica tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento. Proponendosi come luoghi di raccolta, conservazione e divulgazione, essi divengono il punto di riferimento per gli studi sulla Shoah e la presenza ebraica nei rispettivi Paesi. Essi entrano così in dinamiche più ampie. Da un lato, fanno parte di una rete di enti ebraici che, sorti in tutto il mondo nel dopoguerra, si propongono di ricostruire e divulgare la recente storia ebraica. Dall’altro, la collocazione inedita, tra la comunità scientifica e quella memoriale, li rende nuovi attori della produzione storiografica, inserendoli nel fenomeno della moltiplicazione degli istituti storici indipendenti, al fianco degli enti dedicati alla storia della Resistenza. Essi nascono e si sviluppano su presupposti diversi, l’uno a Parigi, nel 1943, nel cuore dell’Europa e l’altro a Venezia, nel 1955, lontano dalle istituzioni. Hanno risorse diverse e giungono a risultati distanti e, al contempo, si muovono in uno spazio comune, confrontandosi con problemi analoghi, orientandosi verso obiettivi e iniziative accomunabili. Dalle continuità e dalle discontinuità tra il CDEC e il CDJC nasce la presente ricerca, che mira a ricostruire, attraverso la comparazione, le fasi iniziali di due protagonisti inediti della produzione storiografica del Novecento.
The research proposes a study of the Italian Center for Contemporary Jewish Documentation and the French Centre de Documentation Juive Contemporaine: entities that arose from the experience of World War II to collect and enhance documentation on the Jewish story between the 1930s and 1940s. Proposing themselves as places of collection, preservation and dissemination, they become the point of reference for studies on the Shoah and the Jewish presence in their respective countries. They thus enter broader dynamics. On the one hand, they are part of a network of Jewish institutions that have sprung up all over the world in the postwar period and aim to popularize recent Jewish history. On the other hand, their unprecedented location, between the scholarly and memorial communities, makes them new actors in historiographical production, inserting them into the phenomenon of the multiplication of independent historical institutes, alongside the bodies dedicated to the history of the Resistance. They were born and developed on different assumptions, one in Paris, in 1943, in the heart of Europe, and the other in Venice, in 1955, far from the institutions. They have different resources and arrive at distant results and, at the same time, move in a common space, confronting similar problems, orienting themselves toward commonable goals and initiatives. From the continuities and discontinuities between the CDEC and the CDJC comes the present research, which aims to reconstruct, through comparison, the incipient phases of two unseen protagonists in the historiographic production of the twentieth century.
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Masotti, Lucia. « Stranieri nello spazio urbano : studio comparativo sulle minoranze ebraiche in Italia e Francia : percorsi relazionali, modalità insediative, evidenze nel paesaggio urbano ». Paris 10, 2004. http://www.theses.fr/2004PA100030.

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Résumé :
La recherche présente une analyse des réseaux sociaux internes et externes au mode juif en rapport avec les possibilités d'installation dont ont disposé les juifs en tant que minorité envers laquelle la ville a toujours mis en oeuvre des mécanismes d'accueil généralement réservés aux étrangers. Le sujet est abordé dans une optique systémique et géographique. La recherche a abordé le sujet avec une méthode comparative qui présente les résultats matériaux des installations juives du XVe au XIXe siècle, dans le département du Vaucluse (France) et en Emilie-Romagne (Italie). Nous avons individualisé trois différentes typologies d'installation ; l'agrégat, l'enclos, le parcours. Nous avons cherché à suivre, autant que possible, l'évolution de la perception de l'habitat juif dans la ville. Enfin, une lecture comparative des deux cas particuliers a été proposé : le Musée juif comtadin de Cavaillon (France) et le Museo Ebraico Fausto Levi de Soragna (Italie).
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Jütte, Daniel. « Bericht über die internationale Konferenz "Zwischenräume". Jüdischchristliche Lebenswelten unter venezianischer Herrschaft im späten Mittelalterund der frühen Neuzeit / „Interstizi“. Culture ebraico-cristiane aVenezia e nei domini veneziani tra basso medioevo e prima epoca modern/ “Interstices”. Jewish Cultures in late medieval and early modern Venice and its dominions. Venedig, Deutsches Studienzentrum und Dipartimentodi Studi Storici der Universität Ca’ Foscari, 5.9.-7.9.2007 ». Universität Potsdam, 2008. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2009/3833/.

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LEGE', ALICE SILVIA. « LES CAHEN D'ANVERS EN FRANCE ET EN ITALIE. DEMEURES ET CHOIX CULTURELS D'UNE LIGNÉE D'ENTREPRENEURS (I CAHEN D'ANVERS IN FRANCIA E IN ITALIA. DIMORE E SCELTE CULTURALI DI UNA DINASTIA DI IMPRENDITORI) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/726976.

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Résumé :
Founding member of a banking network related to the actual BNP Paribas Group, Meyer Joseph Cahen (1804-1881), adopted the “d’Anvers” when he settled in Paris in 1849. Born in Bonn, of an Ashkenazi family, he made his fortune in the Belgian city to which he associated his name, and he continued his career in France. Owner of Nainville’s castle (Essonne) and of the Petit Hôtel de Villars (Paris), he became a naturalized French citizen in 1865. The next year, he obtained the title of Count, bestowed upon him by the King of Italy Victor-Emmanuel II, thanks to the economic support he offered to the Italian Unification. Nineteen years later, King Humbert I surpassed his predecessor and raised Meyer Joseph’s eldest son, Édouard (1832-1894), to the status of Marquis of Torre Alfina. If his siblings – Emma (1833-1901), Louis (1837-1922), Raphaël (1841-1900) and Albert (1846-1903) – enrooted their pathways in the French capital, the eldest lived between Florence, Naples and Rome: he was one of the great investors involved in the urban renovation of the Italian capital, after the fall of the papacy. In France, as well as in Italy, art, and especially architecture, served to legitimize the recent nobility of a family that wished to express the fullness of its civil rights. As targets of the anti-Semitic press, the Cahen d’Anvers family experienced the consequences of the Dreyfus Affair and the horrors of the racial laws. Before the latter, they adopted what could be defined as a “top-down model of integration”. This thesis focuses on its mechanisms and development. After tracing the patriarch’s origins, it analyses the family’s matrimonial policies and it continues with an exploration of Cahen d’Anvers’ “choices” in the vast field of culture. In their salons, the readers will meet Guy de Maupassant, Paul Bourget, Marcel Proust and Gabriele D’Annunzio, as well as Auguste Renoir and Léon Bonnat. Twelve mansions offered a perfect stage for these intellectual gatherings. As a public manifestation of the family’s economic and social power, the historicist eclecticism of these properties aimed to represent the owners as a new phalanx of the old nobility. While Forge-Philippe’s manor (Wallonia), Gérardmer’s chalet (Vosges) and Villa della Selva (Umbria) expressed a certain openness to the twentieth century novelties, the three residences rented by the family (Hôtel du Plessis-Bellière, Paris; Palazzo Núñez-Torlonia, Rome; Château de la Jonchère, Yvelines) and the two properties of Meyer Joseph, as well as Rue de Bassano’s mansion (Paris) or the castles of Champs (Seine-et-Marne), Bergeries (Essonne) and Torre Alfina (Latium) dressed up their nineteenth century spaces with Ancien Régime motifs. Thanks to their historical knowledge and taste, the architects Destailleur, Giuseppe Partini and Eugène Ricard, as well as the landscapers Henri and Achille Duchêne, were able to bend the Middle Age, the Renaissance and the 18th century’s “grammars” to their patrons’ taste and ambitions.
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SARTI, LUNA. « L'opera di Orly Castel-Bloom nell'ambito della narrativa contemporanea femminile moderna e contemporanea di Israele ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/997028.

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Résumé :
Il presente lavoro intende analizzare l'opera di Orly Castel-Bloom sullo sfondo della letteratura israeliana femminile contemporanea. Il ruolo del materno e della maternità nell'opera di Orly Castel-Bloom ha suscitato grande attenzione ed è stato oggetto di diverse analisi ed interpretazioni. Attraverso questo lavoro le varie posizioni ed osservazioni saranno riconsiderate alla luce di un’analisi testuale che assume come punto di partenza la lingua usata dalla scrittrice per denotare la sfera del materno. L'intento è dunque quello di riorganizzare in un unico volume le diverse linee interpretative seguite dalla critica, avvalorando o confutando ciascuna di esse sulla base dei dati che emergono dal testo stesso. A questo scopo il presente lavoro è organizzato in quattro distinte sezioni: le prime due provvedono a delineare il quadro storico-letterario e a fornire una panoramica organica sui romanzi di Orly Castel-Bloom; la terza ripercorre l'atteggiamento della critica nei confronti della sua opera, soffermandosi in particolare sulla dibattuta questione della maternità e confrontando le osservazioni che emergono dall’analisi del testo con le interpretazioni date dalla critica, mentre la quarta ed ultima parte è dedicata alle conclusioni che tale analisi permette di trarre sull'intera opera dell’autrice e sul rapporto tra rappresentazione del femminile, femminismo e post-modernismo nei suoi romanzi. Il lavoro è completato da un'appendice in cui viene raccolto ed organizzato il materiale testuale.
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10

MINISINI, DANIELE. « La predicazione di Giovanni Battista. Studio storico-critico alla luce del Libro delle Parabole di Enoc ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1657210.

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Résumé :
Qual è il vero ruolo di Giovanni Battista nella comprensione della complessità religiosa del Giudaismo del Secondo Tempio al volgere della nuova era? Cosa può rivelare questa enigmatica figura per una più profonda comprensione delle origini e dello sviluppo di quel movimento dei seguaci di un predicatore ebreo del I sec. chiamato Gesù di Nazareth? Personaggio chiave e troppo spesso dimenticato, Giovanni Battista può essere considerato la pietra angolare utile a chiarire il modo in cui un movimento religioso così complesso sia potuto nascere dal seno del Giudaismo. Al fine di comprendere la predicazione di questo personaggio, il presente lavoro cerca dunque di proporre una prospettiva inedita e differente da quelle già battute, analizzando il possibile legame tra il Battista ed il Libro delle Parabole di Enoc. Questo testo della tradizione enochica non ha infatti mai trovato fortuna negli studi sul Battista, nonostante quelli che sembrerebbero essere profondi e strutturali punti di contatto. Il progetto, dunque, si limita unicamente al personaggio di Giovanni Battista ed a quel testo noto come Libro delle Parabole di Enoc, nel loro rapporto, ma anche nella loro singolarità, e nella consapevolezza di rivendicare la necessità dello studio di questo ultimo testo per la reale comprensione delle origini cristiane.
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Livres sur le sujet "Studi ebraici"

1

Il succo dei favi : Studi sull'umanesimo ebraico. Bologna : Fattoadarte, 1992.

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2

Semen, Petre. Limba ebraică biblică. Iaşi : Editura Universității "Alexandru Ioan Cuza", 2012.

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3

Luciano, Allegra, dir. Una lunga presenza : Studi sulla popolazione ebraica italiana. Torino : S. Zamorani, 2009.

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4

1948-, Fumagalli Pier Francesco, et Richler Binyamin, dir. Manoscritti e frammenti ebraici nell'Archivio di Stato di Cremona. Roma : La Fenice edizioni, 1995.

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5

Ebraismo e diritto : Studi sul diritto ebraico e gli ebrei nell'impero romano. Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino, 2010.

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6

Maria, Piussi Anna, dir. Presto apprendere, tardi dimenticare : L'educazione ebraica nell'Italia contemporanea. Milano, Italy : F. Angeli, 1998.

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7

Bartolini, Elena. Gesù, ebreo per sempre : Proposta per una presentazione della rivelazione ebraico-cristiana a partire dalla Bibbia, testo sacro fondante, in riferimento al dialogo ebraico-cristiano. Bologna : Dehoniane, 1991.

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8

Pilocane, Chiara. Manoscritti ebraici liturgici della Biblioteca nazionale di Torino : Identificazione, ricomposizione e studio dei maḥzorim sopravvissuti all'incendio del 1904. Firenze : L.S. Olschki, 2011.

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9

Manoscritti ebraici liturgici della Biblioteca nazionale di Torino : Identificazione, ricomposizione e studio dei maḥzorim sopravvissuti all'incendio del 1904. Firenze : L.S. Olschki, 2011.

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10

Paolo, Amodio, Giannini Gianluca et Lissa Giuseppe, dir. Filosofia e critica della filosofia nel pensiero ebraico : Convegno internazionale di studi, Napoli, 25-27 febbraio 2002. [Napoli] : Giannini, 2004.

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Chapitres de livres sur le sujet "Studi ebraici"

1

Lewin, Ariel S. « L’ultima rivolta ebraica e l’esercito romano tardoantico ». Dans Studi e testi tardoantichi, 697–721. Turnhout, Belgium : Brepols Publishers, 2019. http://dx.doi.org/10.1484/m.stta-eb.5.119113.

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2

Zatelli, Ida. « Il viaggio come paradigma esistenziale nella Bibbia e nella letteratura ebraica antica ». Dans Studi e saggi, 47–51. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-467-0.05.

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Résumé :
The divine command issued to Abraham in Genesis 12,1: «Go (lek-lekà) from your country and your kindred and your father’s house to the land that I will show you», presents us with a dramatic image of the human existence as it unfolds in the Bible and in the ancient Hebrew texts. It is a departure for an undisclosed destination from which there is no coming back, an act of unconditional trust. The patriarchs describe themselves as wanderers and nomads (see Genesis 47,9) and the road (derek), the way becomes a metaphor for life. True life lies beyond the known world; only those who take upon themselves to embark on a long and perilous journey will see the “promised land” towards which Israel’s and humanity’s adventure leads.
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3

Sennert, Andreas. « “De scriptura ebraico-germanica” / ‘On Hebrew-German Script,’ from Rabbinismus. hoc est præcepta Targumico-talmudico-rabbinica …, in Ebraismus, Chaldaismus, Syriasmus, Arabismus … / Rabbinism, That Is, Targumic-Talmudic-Rabbinical Principles (1666) ». Dans The Cultural Study of Yiddish in Early Modern Europe, 184–87. New York : Palgrave Macmillan US, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-04655-0_15.

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4

Segre, Renata. « 10 • L’Università ebraica, da Mestre Agnadello (1509) ». Dans Studi di storia. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-552-0/010.

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5

Nanetti, Andrea. « 12 • La comunità ebraica in Modone e Corone (1334-1500) ». Dans Studi di storia. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-544-5/012.

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6

Quaglia, Elena. « Tra abito e habitus : i vestiti nell’universo ebraico di Irène Némirovsky ». Dans « La grâce de montrer son âme dans le vêtement » Scrivere di tessuti, abiti, accessori. Studi in onore di Liana Nissim, 455–65. Ledizioni, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.7137.

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7

Hakobyan, Sofi. « Indagine delle radici ebraiche nei Viaggi in Armenia di Osip Mandel'štam e Jurij Karabčievskij ». Dans Eurasiatica. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-497-4/008.

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Résumé :
The present research will focus on the Armenian travel diaries written by two Jewish-Russians: the first is the known Symbolist and Acmeist who died in the Soviet correction camp singing Armenia in his pages permeated with metaphysical reflections; the second is the essayist who joined the reflective prose of the ’70s. The diaries are two totally distinct works, Journey to Armenia by Osip Mandel’štam with its syntactic-stylistic refinement, the philosophical themes, the hermetic language, and Nostalgia for Armenia by Jurij Karabčievskij centred on the inner crisis of a Soviet man who tries to redefine his complex and dual identity in the Soviet reality. Hence, the present paper aims to study the diverse approach of the two authors to their origins in the Soviet socio-political context.
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Actes de conférences sur le sujet "Studi ebraici"

1

Naranjo Sanchez, Bertha Alice, et Jose Egberto Gonzalez Segarra. « Comparative Study of the Ebrai and Quick Braille Tools for People with Visual Disabilities ». Dans 2018 International Conference on Information Systems and Computer Science (INCISCOS). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/inciscos.2018.00048.

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