Articles de revues sur le sujet « Strumento di valutazione »

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Bezzi, Roberto, Carla Farinazzo et Paolo Miragoli. « Capitolo 3 : Bibliografia ragionata della Scala HoNOS ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (décembre 2002) : 15–32. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000204.

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Résumé :
Scopo della ricerca descritta in questo articolo era la validazione della HoNOS in un comune contesto clinico. 115 pazienti sono stati valutati da keyworkers (operatori di riferimento, generalmente infermieri ma anche operatori sociali) che utilizzavano la HoNOS e da ricercatori che utilizzavano altri strumenti di confronto (SCAN, SBS, SRPS, scelti in quanto dettagliati, standardizzati e in parte sovrapponibili nel contenuto alla HoNOS) e successivamente compilavano la HoNOS, alla luce di queste informazioni supplementari. Tutte le valutazioni sono state ripetute dopo 6 settimane. Sono stati effettuati confronti tra i punteggi HoNOS ottenuti dai keyworkers e dai ricercatori; questi sono stati inoltre confrontati con i punteggi ottenuti con gli strumenti di riferimento. Ciò ha evidenziato una mediocre performance della HoNOS compilata da keyworkers, in relazione sia alla valutazione da parte dei ricercatori, sia agli strumenti di confronto; la performance era peggiore considerando il cambiamento dei punteggi tra le due successive valutazioni come misura di esito. Riguardo alla performance dei singoli items, più problematici risultavano essere 1'8 (Altri problemi mentali e comportamentali), il 4 (Problemi cognitivi), il 7 (Problemi relativi a umore depresso) e il 12 (Problemi relativi a attività occupazionali) che, se confrontati con gli items equivalenti degli altri strumenti citati, rivelavano una correlazione molto bassa; la correlazione non era comunque in generale elevata, tranne che per il sub-punteggio “Funzionamento sociale”. I risultati di questo studio indicano che la HoNOS non offre una buona valutazione dei sintomi ma fornisce prestazioni migliori come misura di funzionamento sociale. Le difficoltà relative agli items sopra citati sono dovute probabilmente al fatto che ognuno di essi valuta fenomeni e circostanze differenti; questa caratteristica rende lo strumento più conciso ma viene persa la precisione della valutazione. Il valore limitato delle valutazioni HoNOS fatte dai key worker dipenderebbe dal fatto che non sempre le due valutazioni (iniziale e follow-up) venivano fatte dalla stessa persona (a differenza che per i ricercatori), dalla scarsa preparazione dei keyworkers che si evidenziava soprattutto nella valutazione dei sintomi e infine dalla minore disponibilità di informazioni rispetto ai ricercatori. Nel complesso l'uso della HoNOS come misura di routine della condizione clinica nei servizi psichiatrici risulta problematica; la sua performance appare correlata al training e all'esperienza dei keyworkers. Tuttavia gli autori ritengono che questo strumento possa essere utile allo scopo di diffondere una cultura di valutazione nei servizi di comunità; propongono che venga migliorato il training dei keyworkers e che esso comprenda sia aspetti generali relativi alla valutazione dello stato mentale e sociale dei pazienti, sia aspetti specifici riguardanti la compilazione della HoNOS; ritengono inoltre che debbano essere fatti ulteriori miglioramenti alla struttura di questo strumento di valutazione.
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Napoli, L. « Una scheda di valutazione delle competenze del personale : strumento per il coordinatore infermieristico dei servizi di dialisi ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 1 (24 janvier 2018) : 52–62. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1117.

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Résumé :
La valutazione delle competenze dei professionisti della salute è sicuramente un fattore strategico per l'eccellenza del Sistema Sanitario Nazionale, nonché una responsabilità alla quale il Coordinatore Infermieristico (CI.) non dovrebbe venir meno. Obiettivo del presente lavoro è stata l'identificazione di una Scheda di Valutazione delle Competenze (SVC) quale strumento di valutazione oggettiva e stimolo all'autoriflessione e autovalutazione per l'infermiere, e per il neoassunto in dialisi. Il progetto si è sviluppato costituendo un Profilo delle Competenze (PdC) specifico per l'infermiere delle unità di dialisi. Appreso che all'estero l'infermiere di dialisi possiede una specializzazione certificata e che i metodi di valutazione si basano sull'identificazione delle singole attività specifiche per ogni ruolo e l'assegnazione di un punteggio attraverso scale tipo Likert, si è proceduto all'elaborazione della SVC declinata dal PdC. La scheda è stata distribuirla in 26 Centri Dialisi di Piemonte e Valle d'Aosta attraverso il metodo di indagine ‘Delphi’. Parallelamente, è stato inviato un questionario indirizzato ai CI. per indagare il processo di valutazione presso i loro servizi. Ha aderito all'indagine il 38.5% dei Centri: la SVC è stata testata anche su 20 infermieri; nessuno ha espresso un giudizio totalmente negativo, la SVC è stata considerata una scheda valutativa completa, in grado di favorire l'autoriflessione e l'autovalutazione, nonché un ‘ottimo strumento specifico’ potenziale: una effettiva validazione dello strumento necessita di un maggior numero di valutazioni e verifiche tra pari. (nursing)
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Lora, Antonio, Gabriella Baj, Emiliano Monzani, Barbara Panetta et Daniele Von Morghen. « Capitolo 2 : Strumenti della ricerca ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (décembre 2002) : 8–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000198.

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Résumé :
La valutazione della gravità e dell'esito nei servizi clinici richiede strumenti specifici, che, oltre a possedere le classiche proprietà psicometriche (riproducibilità, validità, sensibilità al cambiamento, ecc.), siano anche applicabili, cioè brevi, semplici da usare e accettabili. La scala HoNOS rappresenta uno dei primi strumenti di valutazione, sviluppati in modo specifico per essere utilizzati routinariamente nei servizi di salute mentale.Nel 1993 la Research Unit del Royal College of Psychiatrists (CRU) venne incaricata dal Ministero della Sanità inglese di sviluppare uno strumento in grado di monitorare il raggiungimento degli obiettivi, individuati nel campo della salute mentale dal libro bianco governativo “The Health of The Nation“ (uno di questi era, ad esempio, il miglioramento del funzionamento sociale nei pazienti psichiatrici). Lo strumento avrebbe dovuto essere utilizzato sia a fini gestionali che clinici. A livello gestionale avrebbe dovuto, ad esempio, quantificare l' “effectiveness” del servizio, mettendola in relazione con i costi, e monitorare gli accordi stretti tra erogatori ed acquirenti di servizi. Nell'ambito clinico avrebbe dovuto misurare la gravità del quadro psicopatologico e della situazione psicosociale degli utenti, valutare l'esito degli interventi e definire il carico degli operatori.
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Tesi, Alessio, et Antonio Aiello. « La valutazione del benessere organizzativo : lo "Strumento Integrato per la Valutazione del Benessere Organizzativo (SIVBO)" nel framework teorico del modello "Job Demands-Resources" ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juin 2021) : 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002009.

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Résumé :
Il presente studio ha l'obiettivo di fornire evidenze circa la validità psicometrica dello "Strumento Integrato per la Valutazione del Benessere Organizzativo (SIVBO)". Facendo rife-rimento al modello teorico job demands-resources (JD-R, Demerouti et al., 2001) lo strumen-to ha l'obiettivo di misurare il benessere organizzativo. I partecipanti allo studio (N = 754), provenienti da diversi contesti lavorativi, hanno risposto ad un questionario autodescrittivo contenente il SIVBO e altre scale di misura. L'analisi fattoriale esplorativa ha messo in eviden-za una soluzione fattoriale composta di un totale di 18 item, con quattro dimensioni denomina-te: richieste lavorative, risorse lavorative, risorse lavorative relazionali e risorse personali. L'analisi fattoriale confermativa ha comprovato che il modello a quattro fattori, con un fattore sovraordinato di secondo ordine, denominato benessere organizzativo, è quello che presenta un miglior adattamento ai dati. Gli indici di coerenza interna (alfa di Cronbach, rho di Spear-man e composite reliability) dello strumento sono risultati adeguati. Le analisi di correlazione e regressione hanno messo in evidenza che le scale del SIVBO risultano significativamente as-sociate a misure concorrenti e discriminanti. Il SIVBO si presenta come uno strumento dotato di proprietà psicometriche adeguate che, considerando anche la sua brevità, si candida a essere applicato agevolmente per la misurazione del benessere organizzativo in molteplici contesti lavorativi.
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D’Elia, Daniela, Annamaria Scapicchio et Marta Sisto. « L'assessment psicodiagnostico di bambini vittime di Adverse Childood Experience (ACE) : discussione di un caso clinico ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2019) : 75–85. http://dx.doi.org/10.3280/mal2019-003006.

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Résumé :
Il presente contributo descrive alcune Esperienze Avverse Infantili (ACE) e, in particolare, come valutarle (Malacrea, 2007) attraverso l'utilizzo di strumenti su tre livelli (a "basso", "medio" e "alto" impatto diagnostico) e considerando due assi di osservazione: quello dei comportamenti manifesti e quello dei vissuti (il "mondo interno"), garantendo in tal modo un'ampia cornice di elementi clinici da utilizzare in un ragionamento diagnostico complesso e articolato. Tra gli strumenti utili a una valutazione articolata, il Trauma Symptom Checklist for Young Children (TSCYC; Briere, 2005) è una checklist di 90 item che valuta la sinto-matologia post-traumatica acuta e cronica in bambini dai 3 ai 12 anni, elaborata da Briere nel 2005 e di recente convalidata e pubblicata in Italia. Si presenta l'utilizzo di questo strumento in un caso clinico: Giulia, 6 anni, sottoposta a valutazione psicodiagnostica specialistica per sospetto abuso sessuale. Il TSCYC ha permesso di riscontrare specifici indicatori di un funzionamento post-traumatico e appare particolarmente utile all'interno del processo di ragionamento diagnostico, per individuare la presenza del funzionamento post-traumatico e per poterne definire le caratteristiche principali.
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Tagliavini, Giulio, et Lucia Poletti. « Microcredito e pandemia Covid-19 : la necessità di un percorso per la valutazione di impatto ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 111 (février 2021) : 237–62. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111011.

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Résumé :
Il microcredito è lo strumento finanziario più idoneo per l'aiuto alle famiglie in situazione di esclusione finanziaria ed economica. La pandemia Covid-19 tuttavia crea condizioni complessivamente poco idonee al microcredito. In ogni caso, gli effetti dei programmi di microcredito devono essere monitorati attentamente e, in particolare, in presenza di condizioni così speciali come quelle legate alla pandemia. L'impatto effettivo dei programmi di microcredito deve essere valutato me-diante una metodologia idonea a registrare sistematicamente gli effetti non eco-nomici, come la metodologia Social Roi. Tale metodologia è un buon riferimento anche per la progettazione di nuovi strumenti e nuovi interventi. Questo lavoro uti-lizza i risultati di valutazione di impatto acquisiti circa il microcredito per discutere le linee di intervento idonee alla situazione pandemica attuale. Il modello di busi-ness del microcredito risulta eccessivamente legato ai caratteri di una situazione individuale da migliorare, mentre nella fase pandemica occorre uno strumento si-stemico e massivo per contrastare il rapido peggioramento delle condizioni finan-ziarie di persone che non soffrivano, nel periodo precedente alla pandemia, di uno status di esclusione finanziaria. Tale caratteristica induce a modificare significati-vamente gli strumenti della microfinanza per l'applicazione in questa circostanza.
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Porcedda, Lucia. « Uno strumento per l'osservazione dell'alleanza terapeutica nelle terapie di coppia e familiari : il SOFTA-o. Validazione italiana ». TERAPIA FAMILIARE, no 130 (février 2023) : 77–96. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-130005.

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Résumé :
L'obiettivo del presente articolo è quello di presentare i risultati dello studio di validazione italiana del SOFTA-o (System for Observing Family Therapy Alliances; Friedlander et al., 2006), uno strumento osservativo utile per la valutazione dell'Alleanza Terapeutica (AT) nelle terapie congiunte, familiari e di coppia. Tale strumento si basa sull'osservazione dei comportamenti correlati all'AT raggrup- pati in quattro macro-dimensioni: Coinvolgimento nel Processo Terapeutico, Connessione Emotiva con il Terapeuta, Sicurezza nel Sistema Terapeutico e Sen- so di uno Scopo Condiviso all'interno della Famiglia. Il SOFTA-o rappresenta uno strumento utile a scopi di ricerca, di formazione dei giovani terapeuti fami- liari e di supervisione clinica. Al fine di evidenziare le potenzialità dello strumen- to nella prassi clinica, la parte finale del presente studio si focalizzerà su alcuni esempi di applicazione pratica.
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Galesi, Davide. « Decodificare empaticamente la diversità. L'applicazione della Consultazione Transculturale nei servizi sociali ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 132–49. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002010.

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Résumé :
Non sempre gli operatori sociali dispongono di competenze e strumenti utili a costruire con persone di background migratorio una comunicazione effettivamente comprensiva, che dia luogo ad efficaci percorsi di intervento. Questa ricerca esplorativa basata sull'osservazione partecipante e interviste semistrutturate focalizza il dispositivo della consultazione transculturale come strumento gruppale e dialogico che, grazie alle connessioni tra dimensione psico-emotiva e socio-antropologica, consente una più appropriata valutazione di bisogni e risorse, nonché una costruzione più partecipata degli interventi, nel rispetto dei principi di unicità e autodeterminazione della persona.
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Agrusti, Francesco, Antonella Poce et Maria Rosaria Re. « Sviluppo di uno strumento di valutazione delle risorse aperte (Oers) ». CADMO, no 2 (janvier 2016) : 81–98. http://dx.doi.org/10.3280/cad2015-002008.

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Dčttore, Davide, Paolo Antonelli, Barbara Santoni et Ilaria Pazzaglia. « La prevenzione del bullismo omofobico : un intervento sulle discriminazioni legate agli stereotipi e ai ruoli di genere ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 1 (mars 2012) : 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001003.

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Résumé :
Valutazione dell'efficacia di un intervento di prevenzione del bullismo omofobico, svolto nel Comune di Firenze su 338 studenti di classi secondarie di primo ordine, attraverso la costruzione di uno strumento ad hoc, somministrato prima e dopo l'intervento, basato su un'attenta analisi della letteratura scientifica. I risultati mostrano l'efficacia dell'intervento nell'aumentare nei partecipanti la conoscenza e la consapevolezza rispetto alla definizione e alla rielaborazione dei concetti di genere, stereotipo, ruolo, discriminazione, orientamento sessuale e omofobia. Sviluppi futuri: predisposizione di una valutazione a lungo termine.
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Capogna, Stefania. « La valutazione come strumento di empowerment organizzativo e professionale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 70 (octobre 2019) : 98–117. http://dx.doi.org/10.3280/riv2018-070006.

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Pennisi, Giuseppe. « La valutazione economica dei sistemi educativi e formativi (con una particolare attenzione anche alla situazione della ‘crisi') ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 46 (avril 2011) : 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046004.

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Résumé :
Questo articolo esamina il ruolo della valutazione economica di sistemi d'istruzione e di formazione alla luce dell'attuale crisi economica e finanziaria e delle pertinenti strategie per uscirne. In base alla letteratura sui "miracoli economici" successivi alla seconda guerra mondiale, l'articolo conferma che una valutazione attenta dei sistemi di istruzione e di formazione puň essere uno strumento potente per transitare a situazioni di "dopo crisi" e definire un percorso di crescita. Tuttavia la valutazione della formazione del capitale umano tramite istruzione e formazione non puň essere disgiunta da quella della sua utilizzazione, ossia dalla valutazione delle politiche del lavoro e della previdenza. La prassi corrente č di seguire metodologie, tecniche e procedure distinte per valutare la preparazione del capitale umano, da un canto, e la sua utilizzazione, dall'altro. L'articolo delinea due strategie possibili per giungere ad un metodo unificato di valutazione con le rispettive pertinenti tecniche e procedure.
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Perin, Giantullio, et PierGiorgio Gabassi. « Stress lavorativo ed extra lavorativo : mito dei mondi separati ? » RISORSA UOMO, no 2 (février 2012) : 219–29. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002006.

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Résumé :
Con il Decreto Legislativo 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro č stato introdotto l'obbligo alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato. Nel presente studio si č voluto verificare la relazione tra stress lavorativo ed extralavorativo e in particolare l'ipotesi che i due siano fenomeni indipendenti e non correlati. La valutazione č stata eseguita su un campione di 110 soggetti, attraverso la somministrazione assistita di uno strumento di valutazione. Le scale impiegate per la verifica dell'ipotesi hanno evidenziato correlazioni significative (p < .01) che non confermerebbero l'ipotesi di indipendenza tra i tipi di stress e quindi la difficoltŕ di distinguere lo stress lavoro- correlato dallo stress extralavorativo. .
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Mozzillo, Giuseppe, et Enrico Todini. « Valutazione del commitment locale di un programma regionale di politiche attive del lavoro. La scala di distanza culturale e valoriale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 45 (octobre 2010) : 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045004.

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Résumé :
La finalitŕ dell'articolo č illustrare la Scala di distanza culturale e valoriale, uno strumento messo a punto e impiegato dallo Staff Monitoraggio & Valutazione di Italia Lavoro Spa nella valutazione dell'efficacia interna di un programma regionale di politiche attive del lavoro allo scopo di rilevare la distanza tra gli orientamenti culturali e valoriali dei diversi attori coinvolti nella sua implementazione, tra questi e il piů generico frame valoriale che informa le finalitŕ e gli obiettivi del programma medesimo. L'ambito di analisi sviluppato č quello dell'effettivo commitment locale della politica regionale, cioč del grado di condivisione tra i diversi attori locali delle sue finalitŕ e dei valori sottintesi; l'analisi č stata orientata dal presupposto teorico che, per quanto ben "disegnato" sulla carta, un programma pubblico č tanto piů efficace quanto piů č compreso e "agito" con reale partecipazione dagli organismi e dagli operatori in esso coinvolti, chiamati a condividerne gli obiettivi e, almeno in parte, i valori. Nella prima parte del contributo si da conto del processo di elaborazione e di validazione dello strumento; nella seconda č illustrato il processo di elaborazione statistica dei dati e la "mappa delle distanze culturali" che ne č derivata.
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Guglielmi, Dina, Alessia Paplomatas, Silvia Simbula et Marco Depolo. « Prevenzione dello stress lavoro correlato : validazione di uno strumento per la valutazione dei rischi psicosociali nella scuola ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003003.

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Résumé :
Il presente lavoro ha l'obiettivo di presentare lo strumento Questionario sul Benessere a Scuola (QBS) e la relativa validazione. Il questionario č finalizzato alla valutazione dei rischi psicosociali e alla promozione del benessere organizzativo nella scuola. Partendo dall'analisi della letteratura e della normativa di riferimento e grazie al contributo di esperti del settore č stato predisposto un questionario per individuare i fattori di rischio psicosociale relativi al contesto e al contenuto lavorativo. Hanno risposto al questionario 953 persone che lavorano all'interno della scuola (82% docenti). I risultati mostrano la validitŕ e l'attendibilitŕ dello strumento proposto per valutare i fattori di rischio psicosociale nella scuola, segnalandone un possibile uso nella valutazione dello stress lavoro correlato. Gli stessi fattori permettono inoltre di discriminare diversi tipi di esiti (benessere, fatica mentale, ecc.). I risultati possono, quindi, essere considerati una conferma di quanto richiamato dalla normativa attuale in materia di sicurezza sul lavoro rispetto ai potenziali effetti delle caratteristiche del lavoro e dell'organizzazione del lavoro sulla salute dei lavoratori.
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Vergani, Alberto. « "E tu che c'entri?" : il cittadino tra valutazione, valutatori e Pubbliche Amministrazioni ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mai 2010) : 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001003.

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L'articolo esamina la relazione tra valutazione, Pubbliche Amministrazioni e cittadini esplorando in termini introduttivi sia le principali caratteristiche di questo rapporto sia ciň che sta dietro ad ogni singolo lato di questo triangolo. Andare piů a fondo di questi concetti implica non ridurre la valutazione alla sua dimensione tecnico-metodologica, ma di assumere pienamente il ruolo svolto nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni come organizzazioni, e coi cittadini nei loro diversi ed eterogenei profili e configurazioni. Il concetto di evaluation governance rappresenta, in questo contesto, uno strumento utile per cercare di individuare i modi in cui i cittadini possono partecipare alla valutazione, ma anche per mettere in evidenza la necessitŕ di gestire al meglio la loro partecipazione.
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Serbati, Anna, Sabrina Maniero, Marcella Bracale et Silvia Caretta. « Come costruire un Syllabus Learner-centred ? Creazione e Validazione di una Rubrica di (Auto)valutazione del Syllabus ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 97–118. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12067.

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L'articolo presenta il processo di costruzione e validazione di una rubrica di (auto)valutazione di un syllabus learner-centred proposta all'interno del progetto MIRES promosso dall'Università dell'Insubria. Il lavoro discute le premesse teoriche e metodologiche, descrive lo strumento e le fasi di validazione realizzate e delinea le prospettive future di ricerca e di pratica.
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Narciso, Fabio. « L'apprendistato, le politiche attive per l'inserimento dei giovani al lavoro ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 99 (mai 2013) : 185–95. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099010.

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L'articolo ha come scopo quello di accendere una riflessione sugli strumenti dedicati all'inserimento lavorativo dei giovani. L'obiettivo č quello di fare una valutazione sulle misure di politica attiva, in uso nello specifico nella Provincia di Terni Servizio programmazione delle politiche del lavoro, quali il prodotto di filiera, mettendo questo strumento in relazione ed in filiera con le modalitŕ d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per mezzo del contratto di apprendistato. L'articolo ripercorre brevemente le varie trasformazioni ed applicazioni dello strumento dell'apprendistato mettendo in luce come nel tempo questo strumento abbia perso la valenza di raccordo con il mondo dell'istruzione e della formazione ed abbia messo l'accento principalmente sui vantaggi economici del contratto. L'apprendistato nato come luogo d'incontro tra i diversi mondi dell'istruzione, della formazione e del lavoro stenta a far dialogare questi mondi ed a condividere un linguaggio ed ad essere efficace in una logica di contaminazione e nella sua essenza formativa. I dati dell'ultimo rapporto ISFOL sull'apprendistato dimostrano in maniera sorprendente come le cause di interruzione dei rapporti di apprendistato per dimissioni, circa il 62%, dipendano dalla scelta dei lavoratori giovani che affrontano il mondo del lavoro con poca consapevolezza e privi di un percorso di orientamento capace di determinare le scelte professionali adeguate con un costo sociale che č tra i piů alti in Europa L'articolo poi descrive l'esperienza del prodotto di filiera work experience: composto da formazione propedeutica all'ingresso, tirocinio semestrale retribuito ed obbligo all'inserimento che ha prodotto il 64% di successi d'inserimento del mondo del lavoro dei giovani e che č considerato uno strumento virtuoso di conoscenza per massimizzare l'incontro domanda offerta.
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Crisi, Alessandro. « Il test di Wartegg secondo la "metodica Crisi" nei processi di selezione e orientamento delle Forze Armate Italiane ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (novembre 2010) : 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003009.

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Da alcuni anni la gamma degli strumenti utilizzati nei propri processi di Selezione e Orientamento dalla Polizia di Stato e dalle Forze Armate Italiane, in particolare dalla Marina Militare, dall'Aeronautica Militare e dall'Esercito Italiano, si avvale del contributo di un nuovo strumento: il test di Wartegg (Wartegg Zeichentest o WZT) applicato secondo una nuova metodica di interpretazione, pubblicata nel 1998 e in seconda edizione riveduta e ampliata nel 2007, dall'Autore del presente articolo. Tale metodologia nel corso degli anni e grazie ai numerosi riscontri ottenuti nei vari ambiti di applicazione, č risultata in grado di soddisfare le esigenze di valutazione sia a livello di clinical assessment (grazie al software Wartegg-Selezione) sia a livello di analisi delle potenzialitŕ attitudinali (software Wartegg-Orientamento). Tali esigenze sono alla base dei processi di Selezione delle Forze Armate Italiane e della Polizia di Stato. Il Test di Wartegg č un test grafico di personalitŕ; puň essere somministrato in gruppo e le sue caratteristiche principali sono rappresentate da una profonda capacitŕ investigativa accompagnata da una estrema rapiditŕ e facilitŕ di somministrazione, di siglatura e di inserimento dei dati nel software. Tali caratteristiche rendono lo strumento particolarmente idoneo ad una sua applicazione nel caso di selezioni con numerosi partecipanti. Lo strumento č dotato, a seconda delle esigenze, di diversi programmi computerizzati che forniscono un report valutativo conclusivo. Nel 1999 il test di Wartegg č stato oggetto di una specifica sperimentazione effettuata dalla Marina Militare Italiana che, al fine di valutarne la validitŕ e l'attendibilitŕ, lo ha sottoposto ad una comparazione con i risultati ottenuti dagli strumenti utilizzati nella Selezione. L'esito altamente positivo della sperimentazione ha determinato che, a partire dal 2002, il Test di Wartegg sia entrato a far stabilmente dei processi selettivi e di orientamento della Polizia di Stato e delle Forze Armate Italiane.
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Seveso, Laura. « L'affido familiare come strumento di buon trattamento ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2010) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-003004.

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Résumé :
Premessa una breve analisi della normativa vigente in materia di affido e di alcuni dati statistici, nell'articolo si vuole evidenziare la necessitŕ, affinché detto intervento possa avere un'efficacia effettiva anche dal punto di vista riparativo sul bambino vittima di maltrattamento, che l'affido sia preceduto dalla formulazione di un progetto che, tenuto conto della valutazione effettuata su minore e famiglia di origine, possa rappresentare la "sceneggiatura" sulla base della quale si potranno muovere in modo organico e integrato i diversi soggetti dell'affido. Si sottolinea, anche, l'importanza per l'effettivo funzionamento del progetto di una reale interazione tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nel progetto di affido, alla base della quale non puň che esservi una cultura comune in materia di tutela dell'infanzia, frutto di percorsi di formazione condivisi.
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Cusi, Annalisa. « L’argomentazione riflessiva come strumento a supporto dei processi di valutazione formativa : il ruolo fondamentale del docente ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 8 (23 novembre 2020) : 9–27. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.1.

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In questo articolo vengono proposte alcune riflessioni sul ruolo che il docente svolge nell’implementare pratiche mirate a valorizzare i processi di argomentazione riflessiva a supporto della valutazione formativa in Matematica. Mediante l’analisi di alcuni stralci di discussione, tratti da una sperimentazione condotta in una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado, si mettono in luce gli interventi chiave che il docente può proporre per stimolare processi di argomentazione riflessiva e attivare specifiche strategie di valutazione formativa.
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Felisatti, Ettore, Emilia Restiglian, Evelina Scaglia, Franca Zuccoli, Federica Gaetano et Roberta Bonelli. « La progettazione del Questionario di Valutazione dei Laboratori (QVL) del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 25–55. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12064.

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Résumé :
Un gruppo di lavoro, costituitosi all'interno del Coordinamento dei Presidenti dei CdS in Scienze della Formazione Primaria e composto da docenti, ricercatori e tutor provenienti da alcuni atenei italiani, ha costruito, seguendo una metodologia di lavoro partecipativa, un Questionario per la Valutazione dei Laboratori (QVL) di Scienze della Formazione Primaria (SFP). Lo strumento è stato progettato a partire dalle informazioni ricavate da un'indagine somministrata ai Coordinatori dei Corsi di studio in SFP del Paese, dalle esperienze pregresse e dagli studi sui fondamenti del laboratorio dal punto di vista storico e culturale, e consente agli studenti di valutare anonimamente i laboratori ordinamentali secondo quanto delineato dal decreto 249/2010[1]. Il questionario si articola in sezioni che contemplano la rilevazione di molteplici aspetti dell'esperienza laboratoriale: oltre ai dati identificativi e di profilazione, permette agli studenti di esprimersi rispetto a dinamiche relative all'organizzazione, realizzazione, valutazione e conduzione del laboratorio considerato. Sono stati somministrati due pre-test che hanno permesso di migliorare lo strumento, soprattutto nella chiarezza e nella fruibilità, confermando nel complesso la sua struttura ipotizzata in prima stesura. Il contributo qui presentato si sofferma, nello specifico, sul processo di costruzione condivisa dello strumento e sul ruolo che la student voice ha avuto nella verifica della coerenza del questionario con l'esperienza laboratoriale realizzata.   [1] D.M. 10/09/2010, n. 249. Recuperato da: http://www.miur.it/documenti/universita/offerta_formativa/formazione_iniziale_insegnanti_corsi_uni/dm_10_092010_n.249.pdf.
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Anello, Francesca. « Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Résumé :
Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacità di organizzazione dell'insegnamento in classe, che è stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilità di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perché e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, è stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione è stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualità metrologiche dello strumento.
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Clementi, Matteo, et Gianni Scudo. « ELaR. Strumento di valutazione della sostenibilitŕ forte nella progettazione ambientale ». TERRITORIO, no 52 (avril 2010) : 64–67. http://dx.doi.org/10.3280/tr2010-052010.

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Finotto, Francesca, Roberto Monaco et Giorgia Servente. « Un modello per la valutazione di energia biologica in un sistema ambientale ». SCIENZE REGIONALI, no 3 (novembre 2010) : 61–84. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-003003.

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Nell'ambito di ricerche volte allo studio del mantenimento della stabilitŕ ecologica e della conservazione della biodiversitŕ di un sistema ambientale, uno strumento utile alla valutazione della frammentazione di un territorio č il cosiddetto grafo ecologico. La costruzione di quest'ultimo si propone un modello dinamico per la valutazione dell'evoluzione dell'energia biologica nel sistema stesso. Una volta determinato il modello, rappresentato da un sistema di due equazioni differenziali ordinarie, si determinano gli equilibri dello stesso e se ne discute la stabilitŕ. Infine, in sede applicativa, si considera il sistema ambientale relativo al comune di Monforte d'Alba (CN) ottenendo l'evoluzione delle variabili del modello ai fini della stabilitŕ del sistema stesso.
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Di Carpegna Brivio, Elena. « Il Parlamento dai controlli alla valutazione delle politiche pubbliche ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (août 2020) : 71–87. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-002003.

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Résumé :
L'articolo evidenzia come la storica marginalità delle funzioni parlamentari di controllo stia lasciando il posto a una crescente consapevolezza circa la necessi-tà di utilizzare l'istituzione della rappresentanza nazionale come il luogo in cui sviluppare la trasparenza del processo decisionale, la definizione dei livelli di re-sponsabilità e la verifica dei risultati concretamente prodotti. La valutazione del-le politiche pubbliche, come scienza che favorisce una costante circolarità tra analisi scientifica e decisione politica viene indicata come uno strumento di rin-novamento fondamentale.
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Gastaldi, Francesca, Eugenio Palmieri, Maria Grazia Pazienza et Fiorenza Venturini. « Mitigare i divari regionali negli investimenti : un'analisi del credito di imposta per il Mezzogiorno ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 1 (février 2023) : 38–63. http://dx.doi.org/10.3280/pri2021-001004.

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Résumé :
La valutazione degli incentivi agli investimenti è fondamentale sia sotto il profilo della politica industriale, per scegliere i meccanismi che più incidono sulle decisioni delle imprese, ma anche sotto il profilo della finanza pubblica, perché è di notevole importanza comprendere se le risorse stanziate al momento del varo della policy corrispondano alle risorse effettivamente impiegate. Questo lavoro procede a un esercizio di valutazione ex post della politica del credito di imposta sugli investimenti riservato alle imprese operanti nelle regioni meridionali tra il 2016 e il 2019, sulla base delle informazioni estraibili dal modello di microsimulazione MEDITA. Le analisi consentono di verificare una parziale efficacia dello strumento utilizzato sul tasso di investimento delle imprese.
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Cappuccio, Giuseppa, et Giuseppa Compagno. « Valutazione e feedback : la competenza docimologica come competenza comunicativa. Una ricerca con i docenti della scuola secondaria ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 461–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12427.

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Résumé :
La competenza docimologica degli insegnanti costituisce uno dei perni dell'azione didattica allorché essa può costituire, di fatto, una molla per la promozione dell'apprendimento, dell'autonomia e del successo formativo di ogni alunno. Il feedback, inteso come strumento privilegiato nell'esercizio della prassi valutativa, offre l'opportunità di valorizzare la singolarità dei percorsi di ogni studente intelaiando interazioni comunicative volte alla co-costruzione di conoscenza. La competenza docimologica degli insegnanti assume, pertanto, i connotati della competenza comunicativa, la quale sostanzia e orienta le scelte valutative diversificando registri linguistici e scelte degli strumenti di comunicazione in ordine la tipologia di feedback funzionale al successo formativo. Lo studio si propone di illustrare i risultati di un processo di ricerca, messo in atto con 385 docenti di scuola secondaria della provincia di Caltanissetta nell'a.a. 2020/2021. Attraverso il processo di ricerca si è voluto incrementare negli insegnanti la competenza docimologica come competenza comunicativo-didattica centrata sul feedback.
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Cartolari, R., G. B. Scarfò et S. Boni. « La TC con carico assiale nella instabilità del rachide lombo-sacrale ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 2 (avril 1996) : 147–55. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900203.

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La diagnosi di instabilità del rachide lombo-sacrale è, a tutt'oggi, fondamentalmente clinica. Anche le più sofisticate tecniche di diagnostica radiologica consentono infatti solo una valutazione statica di questa entità nosologica (che, per definizione si manifesta durante la deambulazione e con la stazione eretta) la cui definizione dinamica è campo pressochè esclusivo della radiologia convenzionale. Presentiamo i risultati di uno studio condotto attraverso l'uso di uno strumento originale progettato per sviluppare un carico assiale variabile e riproducibile in un paziente supino: il Compressore assiale. Con questo strumento, compatibile con l'esecuzione di esami TC, sono stati valutati 24 pazienti con forte sospetto clinico-radiologico di instabilità lombare. La metodica di studio, denominata Axial Loaded - Computed Tomography (AL-CT) si basa sull'acquisizione successiva di esami TC basali e con carico assiale (AL), che vengono poi comparati. Il confronto avviene sia sulle scansioni assiali che su immagini ricostruite su piani sagittali e con «rendering» tridimensionale (3D-TC). La valutazione comparativa prevede sia l'uso di immagini statiche che l'organizzazione in sequenze cine (cine AL-CT) delle immagini 2D e 3D ottenute. Tutti i procedimenti di rielaborazione sono indispensabili nella valutazione dei risultati. I risultati mostrano con chiarezza reperti (numerosi e spesso simultanei) a carico di tutte le component le unità funzionali spinali; fra questi meritano una segnalazione: l'incremento o la accentuazione di protrusioni discali sotto carico; la scomparsa del vacuum discale e/o intraarticolare durante la compressione («segno del vacuum»); l'accentuazione della listesi sotto carico; la ottimale ed originale visualizzazione dell' ipermobilità delle faccette articolari. Proponiamo AL-CT e cine AL-CT come metodiche di scelta nello studio dell'instabilità lombare.
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Liverta, Sempio Olga, Giulia Cavalli, Rosa Angela Fabio et Antonella Marchetti. « Validazione italiana del "test vocale sugli stati mentali" (tvsm), un nuovo strumento avanzato di valutazione della teoria della mente per i bambini della scuola primaria ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mars 2010) : 111–34. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001007.

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Résumé :
Le ricerche sulla Teoria della Mente (capacitŕ di riconoscere e attribuire stati mentali a sé e agli altri e di ritenerli causa dei comportamenti) si sono rivolte recentemente anche allo studio della comprensione di stati mentali complessi, sia 129 epistemici che emotivi, che compaiono in etŕ successive alla comprensione della falsa credenza, acquisita intorno ai 4 anni. Gli strumenti di misura della Teoria della Mente adatti a valutare tale capacitŕ, che diventa nello sviluppo sempre piů raffinata e articolata, in bambini di etŕ scolare sono relativamente scarsi, in particolare essi riguardano la comprensione di stati mentali a partire da racconti di situazioni o da stimoli percettivi, quali la visione dell'espressione di occhi o volti. Adottando una definizione di Teoria della Mente, che ne riconosce la multicomponenzialitŕ, viene presentato un nuovo strumento, il "Test Vocale sugli Stati Mentali" (TVSM), per valutare la comprensione di un'ampia gamma di stati epistemici ed emotivi complessi nei bambini di 6-11 anni, a partire unicamente da stimoli vocali (indici non verbali della voce). Vengono presentate le fasi di costruzione, validazione (condotta su 220 bambini) e affidabilitŕ (alfa di Cronbach su un campione di 170 bambini e test-retest su 141 bambini) del test, dimostrando le buone proprietŕ psicometriche del TVSM, che si rivela un valido strumento avanzato di misura della Teoria della Mente. Si č, inoltre, verificato che la prestazione al test č influenzata dall'abilitŕ verbale (PPVT-R) e non dal quoziente intellettivo non verbale (matrici di Raven).
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Giorgi, Gabriele, Edgar Breso et Shoss Mindy Krischer. « Testing a short version of the Bar-On Emotional Quotient Inventory : An Italian Study ». RISORSA UOMO, no 2 (février 2012) : 231–48. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002007.

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Résumé :
Negli ultimi anni il costrutto di intelligenza emotiva ha attratto particolare interesse nel panorama scientifico. Sono inoltre stati sviluppati metodi diversi di valutazione dei va- riegati aspetti riguardanti l'intelligenza emotiva. Lo scopo di questo lavoro č quello di analizzare le caratteristiche psicometriche del Bar-On Emotional Quotient Inventory: Short (Bar-On Eq-i:S; Bar-On, 2002) mettendone in luce l'attendibilitŕ e validitŕ nella versione italiana. I risultati emersi consentono di concludere che lo strumento in esame possiede proprietŕ psicometriche accettabili.
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D'Alauro, Gabriele. « L'avviamento nei bilanci aziendali : impairment test e disclosure ». FINANCIAL REPORTING, no 3 (octobre 2011) : 11–43. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-003002.

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Résumé :
L'applicazione all'avviamento dell'test costituisce uno dei temi maggiormente dibattuti in ambito internazionale, in relazione ai molteplici profili di soggettività insiti nei criteri di valutazione previsti dallo IAS 36 e al conseguente rischio che detta procedura possa costituire un potenziale strumento di politiche di bilancio. Attraverso un'indagine comparata dei bilanci di società quotate italiane e inglesi dal 2005 al 2008, si intende verificare il trattamento contabile dell'avviamento, in particolare nel caso di segnali di perdite di valore, nonché la corrispondentefornita al riguardo. Nella ricerca sono analizzate le relazioni intercorrenti tra entità della svalutazione dell'avviamento, valutazione dell'azienda riflessa dalle corrispondenti quotazioni di borsa, e grado disull'avviamento. Presumendo che la qualità dellaesprima il livello di attendibilità con cui si sono applicate le disposizioni dello IAS 36, si verifica l'ipotesi che la mancata effettuazione di svalutazioni, pur in presenza di indicatori di perdite di valore dell'avviamento, conduca le aziende a fornire unasull'non completa né soddisfacente.
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Balassone, Fabrizio, et Riccardo Crescenzi. « Economia e politica delle infrastrutture in Italia ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 1 (mars 2012) : 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-001001.

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Résumé :
Economia e politica delle infrastrutture in Italia Il generalizzato rallentamento delle principali economie avanzate associato ai notevoli vincoli all'utilizzo di interventi di politica monetaria o fiscale ha sollecitato la (ri)valutazione dello sviluppo infrastrutturale come strumento di rilancio della crescita economica. Sia l'analisi critica della letteratura esistente che l'evidenza empirica prodotta nei saggi che compongono questa raccolta mettono in luce alcune criticitŕ legate agli investimenti in nuove infrastrutture in Italia, suggerendo la necessitŕ di ricondurre questi interventi in un mix bilanciato di politiche di sviluppo.
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Altomari, Natalia, et Antonella Valenti. « Gamification as a tool for learning and assessment of soft skills at school ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 161–69. http://dx.doi.org/10.36253/form-13765.

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Résumé :
Learning and assessing new skills is a challenge in education that teachers must take up primarily, playing a key role in the educational success of each student. With this perspective, soft skills (or transversal skills) are often considered of secondary importance, instead, if developed properly, they are among the skills required in the world of work, as well as in the purely educational world. Such skills, activated and enhanced through an innovative tool such as gamification, could be an answer to this gap. Serious games, in fact, are not only a means of entertainment or playfulness but are increasingly finding their place in the educational field. La gamification come strumento di apprendimento e di valutazione delle competenze trasversali a scuola. L’apprendimento e la valutazione di nuove abilità rappresentano una sfida nel settore educativo che deve essere colta principalmente dai docenti, giocando, questi, un ruolo fondamentale nel successo formativo di ciascuno studente. In quest’ottica, le soft skills (o abilità trasversali) vengono spesso considerate di secondaria importanza, invece, se sviluppate adeguatamente, rientrano tra le competenze richieste nel mondo del lavoro, oltre che in quello prettamente scolastico. Tali abilità, attivate e potenziate attraverso uno strumento innovativo quale la gamification, potrebbero rappresentare una risposta a questa lacuna. I serious game, infatti, non sono solo un mezzo di intrattenimento o ludico ma trovano sempre più spazio in ambito educativo.
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Lattuada, Paola, Luca Marcello Manganaro, Massimo Verga, Daniela De Bernardi, Alessandra Mariconti et Niccolò Valli. « La valutazione del personale come strumento di sviluppo delle risorse umane. Il nuovo sistema di valutazione del personale dell'ATS dell'Insubria ». MECOSAN, no 106 (mai 2019) : 129–49. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2018-106007.

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Mazzotta, Romilda, Giovanni Bronzetti, Graziella Sicoli et Paolo Tenuta. « La valutazione del CdA in contesti ad elevata concentrazione proprietaria : mero conformismo o reale strumento di valutazione ? » MANAGEMENT CONTROL, no 2 (mars 2018) : 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-002006.

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Cocciolo, Giada. « La versione italiana della Care Recipient Behavior Assessment Scale (Careba) : validazione in italiano su pazienti con demenza ». Dissertation Nursing 2, no 1 (30 janvier 2023) : 71–78. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18991.

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INTRODUZIONE: La letteratura internazionale mostra che il 20-40% dei pazienti con deterioramento cognitivo, ricoverati in strutture a lungo termine, può reagire durante l'assistenza infermieristica con comportamenti aggressivi come urla, minacce, calci, pugni e graffi.L'obiettivo di questo studio è quello di validare in italiano la "Care Recipient Behavior Assessment Scale" (CAREBA), uno strumento di valutazione progettato per misurare l'aggressività fisica e verbale della persona con demenza. METODI: La CAREBA è stata ritradotta attraverso uno studio osservazionale. È stato somministrato a un campione di pazienti affetti da demenza con comportamenti aggressivi fisici e/o verbali, in un ospedale del Nord Italia. Sono state valutate l'affidabilità e la validità. RISULTATI: La scala mostra una consistenza interna soddisfacente (Alpha di Cronbach = 0,79) e una validità di contenuto (CVI-S= 90%). CONCLUSIONI: La scala CAREBA è uno strumento valido e affidabile per rilevare l'aggressività nei pazienti con demenza.
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Quagliarello, Mario. « L'approccio controfattuale nell'analisi d'impatto della regolamentazione finanziaria : tra potenzialitŕ e sfide ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 46 (avril 2011) : 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046005.

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Résumé :
L'analisi d'impatto della regolamentazione (AIR) č lo strumento utilizzato per valutare le possibili conseguenze economiche di normative in corso di definizione (AIR ex ante) o gli effetti concreti di quelle giŕ realizzate (AIR ex post). In tale ottica, l'AIR si configura quale caso particolare di valutazione delle politiche pubbliche, sebbene con caratteristiche e profili peculiari che la rendono al tempo stesso potenzialmente piů utile, ma particolarmente complessa. Questo articolo analizza il contributo che l'approccio controfattuale puň fornire all'AIR in campo finanziario e ne analizza i possibili problemi applicativi. Nel settore finanziario, l'approccio controfattuale č ostacolato, in primo luogo, dalla circostanza che le regole sono nella generalitŕ dei casi universali, rendendo non applicabili le metodologie che si basano sul confronto della dinamica della variabile obiettivo tra soggetti trattati e non trattati. L'analisi pre/post č un'opzione percorribile, sebbene non sia agevole individuare quale sia la vera situazione controfattuale perché il sistema finanziario tende ad essere sempre regolato. I problemi si moltiplicano nel caso - di gran lunga piů comune - in cui le analisi d'impatto debbano essere condotte ex ante. In tal caso, si verifica infatti l'inversione del paradigma controfattuale: si osserva una situazione fattuale nella quale le regole non sono state ancora introdotte e si deve (tentare di) individuare cosa accadrebbe in una situazione controfattuale in cui la regolamentazione č stata introdotta. In un contesto, come quello italiano, in cui l'AIR deve essere condotta su ogni nuova regolamentazione, a prescindere dalla effettiva disponibilitŕ di dati quantitativi, le analisi empiriche non possono dunque essere l'unico strumento di valutazione. Nell'impossibilitŕ di condurre una robusta analisi controfattuale, le informazioni ottenibili dalla valutazione theory-based forniscono comunque un contributo all'analisi della probabilitŕ di successo di una determinata regolamentazione (potrebbe/dovrebbe funzionare?). Per quanto non statisticamente rigorosa, si fornisce in questo modo una risposta pragmatica al policy maker, tanto piů importante quanto piů la scarsitŕ di dati e la necessitŕ di intervenire prontamente escludono analisi di tipo controfattuale.
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Orioles, Vincenzo. « Voci di originne russa in italiano ». Linguistica 43, no 1 (1 décembre 2003) : 109–18. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.43.1.109-118.

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Résumé :
I recenti progressi della lessicografia e la crescente diffusione dei repertori infor­ matizzati permettono di basare su dati oggettivabili la valutazione dei vari strati che compongono il lessico di una determinata lingua. Chi in particolare volesse sottopor­ re a campionamento statistico i materiali di provenienza esogena non avrebbe diffi­ colta a estrarre i valori numerici che esprimono l'incidenza dei diversi apporti lessi­ cali e a produrre calcoli dall'elevato potere informativo: lo strumento che meglio si presta a tale operazione e sicuramente il GRADIT, da cui e stato estratto il Diziona­rio de/le parole straniere nella lingua italiana. Progetto e direzione scientifica: Tullio De Mauro e Marco Mancini, Milano, Garzanti Linguistica, 2001.
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Schinella, Michele, Giorgio Murer, Sabrina Molon et Paola Gualdi. « Il Documento di Valutazione dei Rischi : strumento di governo nella gestione dei rischi in microbiologia ». La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 7, no 1 (mars 2011) : 49–57. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-011-0008-x.

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Mozzanica, F., L. Scarponi, S. Pedrali, N. Pizzorni, C. Pinotti, F. Foieni, G. Zuccotti et A. Schindler. « Dysphagia screening in subacute care settings using the Italian version of the Royal Brisbane and Women’s Hospital (I-RBWH) dysphagia screening tool ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 25–31. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1057.

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Résumé :
La maggior parte dei test di screening per la disfagia è stato sviluppato per essere utilizzato in pazienti con stroke. Solo pochi strumenti risultano applicabili a popolazioni più eterogenee di pazienti, come quelli ricoverati nelle unità di cure per Sub-acuti. Tra questi, il Royal Brisbane and Women’s Hospital (RBWH) dysphagia screening tool è stato concepito per essere utilizzato da personale infermieristico e possiede un’eccellente sensibilità e specificità. Al momento non è disponibile una versione italiana di questo strumento. Scopo del lavoro è di analizzare l’affidabilità e l’accuratezza nello screening della versione italiana del RBWH (I-RBWH) dysphagia screening tool. A tal fine sono stati arruolati 105 pazienti, tutti ricoverati presso l’unità di cure Sub-acute. Ogni paziente è stato valutato con il I-RBWH dysphagia screening tool da personale infermieristico (per due volte) e da una logopedista. Quest’ultima, non solo era all’oscuro dei risultati ottenuti durante la valutazione infermieristica, ma ha anche eseguito una valutazione standardizzata delle abilità deglutitorie utilizzando il Mann Assessment of Swallowing ability (MASA). L’affidabilità intra- e inter-rater si sono rilevate soddisfacenti. Il confronto tra i risultati ottenuti dal personale infermieristico durante la somministrazione del I-RBWH e i punteggi del MASA hanno dimostrato un’eccellente sensibilità (93%), specificità (96%), valore predittivo positivo (90%) e valore predittivo negativo (97%). Questi dati supportano l’affidabilità e l’accuratezza del I-RBWH dysphagia screening tool nello screening della disfagia nei pazienti ricoverati nelle unità di cure per Sub-acuti. Il suo utilizzo in clinica è pertanto raccomandabile.
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Verrocchio, Maria Cristina, Sarah Miragoli et Sonia Ruggieri. « L'intervento psicologico-clinico integrato nei casi di violenza all'infanzia ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2010) : 113–22. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-003006.

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Résumé :
Il contributo presenta un'analisi degli interventi attuati in otto anni di attivitŕ di un servizio specializzato nel trattamento di casi segnalati ai Servizi Sociali per situazioni di pregiudizio nei confronti di minori. Scopo del monitoraggio effettuato č stato verificare l'efficacia di un modello psicologico-clinico di presa in carico integrata. I risultati favoriscono alcune riflessioni teoriche ed operative riguardanti la validitŕ del modello utilizzato nel trattamento di casi di violenza all'infanzia. Si č confermata l'importanza della valutazione della recuperabilitŕ delle competenze genitoriali quale strumento che orienta l'attuazione del provvedimento piů opportuno per il minore, determinando un esito familiare sostanzialmente positivo, pur differenziandosi in funzione della gravitŕ della condizione iniziale di rischio.
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Lemmo, Alice, et Andrea Maffia. « Un esempio di introduzione del paradigma relazionale nella scuola media ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : 53–69. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.3.

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Résumé :
La rappresentazione simbolica di relazioni tra numeri viene spesso introdotta nella scuola media. Vari autori sostengono che l’adozione di un paradigma relazionale e l’uso di rappresentazioni grafiche possono supportare gli studenti nel primo approccio all’algebra, tuttavia esempi di sequenze didattiche del genere non sono ancora largamente diffusi. Si propone un esempio ispirato al lavoro di Castellini (2016) e, all’interno di un design quasi-sperimentale, se ne valuta l’efficacia usando uno strumento di valutazione appositamente sviluppato che comprende tutte e cinque le componenti dell’apprendimento della matematica di Fandiño Pinilla. Si nota una particolare efficacia in termini di apprendimento strategico e significativi progressi in termini comunicativi.
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Ostinelli, Giorgio. « Concezione e realizzazione del Questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante ». Swiss Journal of Educational Research 34, no 3 (26 septembre 2018) : 533–50. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.34.3.4895.

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La valutazione dell’insegnamento è sempre stata ed è tuttora un tema allo stesso tempo importante e di difficile attuazione. Benché chi insegna valuti in continuazione, si constata tuttavia che, nella maggior parte dei casi, le/gli insegnanti non amano essere valutati. Come fare per introdurre delle forme di valutazione «sostenibili», che aiutino a meglio mettere a fuoco aspetti importanti dell’insegnamento e che siano allo stesso tempo rigorose e rispettose della professionalità e della personalità delle/dei docenti? La creazione di un contesto orientato al miglioramento nelle scuole può essere un’occasione importante per sviluppare approcci dotati di tali caratteristiche, ed è, in poche parole, quanto è avvenuto presso la Scuola professionale e artigianale (SPAI) di Mendrisio negli ultimi anni. Nei fatti, nell’ambito del progetto DAAP1, sorto a partire da un’iniziativa federale volta a introdurre forme di autovalutazione negli istituti scolatici, un gruppo di lavoro a cui prendevano parte rappresentanti delle varie categorie di attori presenti nella scuola (insegnanti, allievi, direzione, ecc.) ha sviluppato, con l’assistenza di uno School Improvement Advisor/researcher (SIA), un questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante. Il presente articolo descrive le tappe che hanno condotto alla creazione di tale strumento e le procedure che hanno permesso di affinarne la validità e l’affidabilità, nell’ottica di una sua utilizzazione su più larga scala da parte dei docenti ticinesi e di madrelingua italiana.
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Manzotti, Andrea, Francesco Cerritelli, Marco Chiera, Erica Lombardi, Simona La Rocca, Pamela Biasi, Matteo Galli, Jorge Esteves et Gianluca Lista. « Il modello NAME per la valutazione dei bambini nella TIN ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2020) : 66–75. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002007.

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Résumé :
Le cure di routine nelle terapie intensive neonatali (TIN) si basano soprattuttosu procedure manuali. Negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato come il tocco influenzi lo sviluppo dei bambini, soprattutto se pretermine, ma mancano studi sulla palpazione come strumento di valutazione clinica. Pertanto, gli autori propongono il modello Neonatal Assessment Manual scorE (NAME), una procedura di valutazione basata sul tocco che potrebbe aiutare l'equipe delle TIN. Il NAME mira a valutare come il corpo del bambino si adatta a pressioni manuali gentili. Stimolando meccanorecettori a bassa soglia, queste pressioni possono indurre una complessa risposta neurologica che può alterare l'emodinamica e il ritmo respiratorio del bambino, così come il suo volume corporeo. L'operatore può avvertire questi cambiamenti tramite la percezione aptica e ottenere informazioni riguardanti lo sviluppo e le condizioni cliniche del bambino, in quanto la risposta corporea dipende da essi. Se futuri studi dovessero confermarne la validità e l'affidabilità nella pratica clinica, il NAME potrebbe diventare parte delle cure di routine neonatali.
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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese et Elisabetta Madriz. « Il piano di sviluppo personale : strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Résumé :
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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Grazzani, Ilaria, Valeria Cavioni, Veronica Ornaghi et Alessandro Pepe. « Il Test of Emotion Comprehension (TEC) : per bambini dai 3 ai 10 anni proprietà psicometriche, punteggi di riferimento e utilizzo in ambito tipico e atipico ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (décembre 2020) : 907–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003006.

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Résumé :
Il presente lavoro è finalizzato a fornire ulteriore robustezza psicometrica al Test of Emotion Comprehension (TEC), strumento standardizzato per valutare la comprensione delle emozioni in età prescolare e scolare. Lo studio esplora la struttura fattoriale e l'invarianza di genere e di età in un ampio campione di bambini del nord e del centro Italia (N = 1,478, M =755; F =723) tra i 3 e i 10 an-ni. Presenta, inoltre, nuovi punteggi normativi di riferimento con benchmark di sei mesi. L'analisi fattoriale confermativa verifica la struttura psicometrica originale del TEC. Si discutono le implicazioni del suo utilizzo nella valutazione di profili tipici e atipici, e nell'ambito della ricerca.
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Argentero, Piergiorgio. « Una proposta di approccio obiettivo alla valutazione del rischio stress : il metodo Objective Stress Factors Analysis (OSFA) ». RISORSA UOMO, no 2 (février 2012) : 185–200. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002004.

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Résumé :
Lo scopo del presente lavoro č quello di illustrare una procedura originale di valutazione del rischio stress basata sull'esame obiettivo delle condizioni di lavoro riconosciute come potenzialmente dannose per la salute psicofisica dei lavoratori. Si compone di due fasi principali; la prima (Fase A) di analisi di alcuni indicatori statistici aziendali e la seconda (Fase B) di approfondimento delle condizioni di rischio proprie delle di- verse unitŕ organizzative. Lo strumento č stato finora impiegato in numerose aziende di varie dimensioni e settori produttivi. Dai risultati ottenuti č stato possibile verificare l'adeguatezza del metodo in riferimento alla completezza degli aspetti esaminati e alla sua capacitŕ di discriminare i fattori di rischio stress propri delle diverse realtŕ lavorative.
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Rega, L., et M. Santoni. « Ruolo dell'Angiografia digitale ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 2_suppl (novembre 1996) : 27–34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s204.

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Résumé :
Una corretta metodologia di esame ed un'equilibrata collocazione nell'iter diagnostico rendono ancora l'angiografia digitale strumento per lo più utilissimo nella diagnosi e nella programmazione terapeutica della patologia della carotide extracranica. Per le lesioni aterosclerotiche l'angiografia è soprattutto impiegata nel chiarire casi non ben esplorabili e mal valutabili con le tecniche non invasive e per fornire una valutazione precisa del circolo prossimale e distale alla lesione. Per le lesioni di tipo displastico, flogistico o nel caso delle dissecazioni i reperti da ricercare sono spesso così fini e variamente distribuiti che solo l'esame angiografico è in grado con accuratezza di focalizzarne l'esatta natura ed estensione.
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Domiano, Pietro, Rossella Sironi, Anna Maria Gibin, Maristella Milglioli et Luisa Brunori. « Psicoterapia di gruppo per i DCA : studio sull'efficacia ». GRUPPI, no 2 (avril 2011) : 69–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002006.

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Résumé :
La ricerca si č posta come obiettivo la valutazione dell'efficacia della terapia gruppoanalitica a tempo limitato su un campione di soggetti con DCA afferenti al Programma di trattamento dell'AUSL di Parma. L'indagine, di tipo quantitativo, ha misurato il cambiamento nel tempo di diverse variabili sia individuali (valutazione del funzionamento globale, sintomatologia clinica, autoefficacia percepita, qualitŕ della vita, autostima) a livello relazionale (Carta di rete) e a livello gruppale (questionari clima di gruppo e di gradimento dell'esperienza). Inoltre, si č voluto verificare se una terapia gruppoanalitica a tempo limitato di 6+6 mesi possa produrre dei sostanziali cambiamenti nelle aree sopraelencate per i diversi sottotipi di DCA. I risultati sottolineano come le modificazioni siano piů evidenti per la Bulimia confermando le ipotesi che alla base di questa sindrome vi siano strutture di personalitŕ piů flessibili rispetto all'Anoressia e ai BED. I gruppi a tempo limitato di 6+6 mesi sono parsi uno strumento terapeutico adeguato per una casistica di pazienti con disturbi alimentari cronici solo rispetto alla sintomatologia di facciata ma č troppo breve perché si possa verificare un cambiamento profondo e permanente della personalitŕ e delle modalitŕ relazionali in pazienti con disturbi alimentari cronici.
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